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RELAZIONE TECNICA - DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA - Pagina 5 di 23
RELAZIONE TECNICA - DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DELLA
PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA
INDICE
1 PREMESSA...................................................................................................................................6
2 DESCRIZIONE DEL PUA “AREA MONTEROSA”........................................................................6
3 INQUADRAMENTO DELLE TRASFORMAZIONI RISPETTO AL SITO RETE NATURA 2000.....19
4 BREVE DESCRIZIONE DEL SITO RETE NATURA 2000 ............................................................19
5 VERIFICA DELLA NON NECESSITÀ DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA............................22
RELAZIONE TECNICA - DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA - Pagina 6 di 23
1 PREMESSA La presente relazione accompagna la dichiarazione di non necessità della Valutazione di incidenza
applicata al PUA “Area Monterosa” situato nel comune di Bussolengo (VR) al fg. 30 mappale 237.
La normativa vigente comunitaria, nazionale e regionale ed in particolare la “Guida metodologica per la
valutazione di incidenza ai sensi della direttiva 92/43/CEE” (Allegato A) approvata dalla Giunta Regionale
della Regione Veneto con delibera n° 2299 del 9 dicembre 2014 costituiscono il riferimento normativo
della presente relazione, sviluppato alla luce del Parere Commissione Regionale per la Valutazione
Ambientale Strategica (VAS) n° 140/2016 ad oggetto “Verifica di Assoggettabilità del Piano degli
Interventi n, 3/A del Comune di Bussolengo”.
2 DESCRIZIONE DEL PUA “AREA MONTEROSA” L’intervento in oggetto si caratterizza per la trasformazione di aree degradate in aree a destinazione
commerciale ai sensi della L.r. 50/2012 con cambio di destinazione d’uso di porzione di fabbricato
esistente da attività artigianale/industriale ad attività commerciale, previa redazione di un PUA ai sensi
della L.r. 11/2004 art. 19.
Gli interventi edilizi previsti dal PUA saranno contenuti, trattandosi di area già totalmente urbanizzata
seppur non ancora edificata nei limiti massimi consentiti dalla dotazione urbanistica vigente, essendo
possibile un aumento di volumetria nei limiti di quanto consentito dalle NTO PI per le zone D5.1 (rapporto
di copertura max = 60 %), essendo comunque fatti salvi i parametri urbanistici ed edilizi esistenti come da
art. 39 commi 8 e 9 delle Norme Tecniche Operative del PI Var 3.a. In particolare il successivo Intervento
edilizio diretto (IED) conseguente al PUA potrà vedere la ristrutturazione di parte dell’edificio esistente
realizzato negli anni 2001/2002 ai fini di attuare il cambio di destinazione d’uso previsto dal PI, con
obbligo di demolizione di una sua quota parte di circa 500 mq necessaria ai fini urbanistici e la eventuale
realizzazione di ampliamenti nei limiti di quanto già consentito dalle NTO.
In particolare gli interventi di demolizione obbligatori saranno contenuti ad una porzione di 10 m
necessaria, ai fini urbanistici, per creare fuori terra il distacco tra i volumi delle due strutture di vendita,
trattandosi prevalentemente di semplice “smontaggio” degli elementi prefabbricati costituenti la struttura
esistente (pannelli di facciata, tegoli di copertura e relativi shed), nonché effettiva “demolizione” delle
porzioni di partiture interna realizzate prevalentemente in blocchi di cls, mantenendo inalterato il solaio
esistente al piano terra dell’edificio. Complessivamente le demolizioni minime obbligatorie andranno ad
interessate circa il 6% della sup. coperta esistente.
Gli interventi di nuova edificazione saranno realizzati solo tramite IED e nei limiti già consenti dalle NTO
del PI per le zone D5.1, non prevedendo il PUA nuove volumetrie aggiuntive: i nuovi volumi dovranno
essere realizzati possibilmente in aderenza ai volumi esistenti, mantenendo tipologia costruttiva e finiture
esterne omogenee al fabbricato originale.
Le parti di edificio esistente, o di futuro ampliamento, non interessate dal cambio di destinazione d’uso a
commerciale manterranno le destinazioni d’uso originali (artigianale/industriale, e uffici pertinenziali),
ovvero potranno vedere l’individuazione di ulteriori diverse “attività produttive non commerciali” sempre
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nei limiti già consenti dalle NTO del PI per le zone D5.1.
Per quanto attiene al cambio di destinazione d’uso ad attività commerciale, con riferimento ai contenuti
delle Norme Tecnico Operative (NTO) del PI Var. 3.a, si riscontra che le politiche per lo sviluppo del
sistema commerciale sono finalizzate prioritariamente a (cfr. art. 39, comma 1 NTO):
� incentivare il recupero e la riqualificazione urbanistica di aree e strutture dismesse e degradate;
� rigenerare l’economia ed il tessuto sociale e culturale urbano;
� favorire la riqualificazione dei centri storici e urbani attraverso lo sviluppo delle attività
commerciali;
� favorire la creazione di una rete distributiva efficiente e rafforzare il servizio di prossimità.
Il PI variante n° 3a ha individuato le Aree degradate soggette alla sottoscrizione di un Accordo Pubblico
Privato ai sensi dell’Art. 6 della LR 11/2004 e alla redazione di un PUA e nei quali si applicano le
disposizioni della LR 50/2012 (cfr. art. 39, comma 6 NTO).
Genericamente nelle aree degradate, individuate dal PI var. 3a nell’Elaborato 09 “Schede Accordi Art. 6
L.R. 11/2004 – Aree degradate LR 50/2012, Schede Edifici a destinazione commerciale, Zone D
pertinenziali” e nelle Tavole 1 e 2, è consentito l’insediamento degli esercizi di vicinato, delle medie e
grandi strutture di vendita previa (cfr. art. 39, comma 7 NTO) previo:
� sottoscrizione di un Accordo Pubblico Privato ai sensi dell’art. 6 L.R. 11/2004 secondo le
modalità stabilite tra le parti, fermo restando limiti e condizioni poste dalla LR11/2004 e dalle NT
del PAT;
� redazione di un PUA con verifica di assoggettabilità a VAS ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs
152/2006 e s.m.i. e verifica e rispetto della procedura per la valutazione di incidenza tenendo
presente i casi di esclusione di cui alle disposizioni regionali.
Nel lotto in oggetto si applicano quindi i parametri urbanistici ed edilizi riportati nella scheda “Area 1”
individuate nell’Elaborato. 09 del PI Var. 3a. Per quanto non riportato nella scheda valgono i parametri
edilizi ed urbanistici della zona di appartenenza (cfr. art. 39, comma 8 NTO) cioè la ZTO D5.1
“Insediamenti tradizionali ed innovativi di completamento” di cui all’art. 34 NTO PI Var 3.a. Per i lotti ed
edifici oggetto del cambio d’uso a commerciale sono quindi comunque consentiti i parametri urbanistici ed
edilizi esistenti.
Si riporta di seguito una descrizione degli ambiti oggetto di trasformazione, come inquadrati nella variante
3a al PI quale “Area degradata n. 1“.
2.1 Descrizione dell’ambito
L’area è inserita all’interno di una zona urbanistica artigianale-produttiva concepita negli anni ‘70 ed è
occupata da un edificio. L’edificio allo stato attuale non è utilizzato in quanto, anche a causa della crisi
economica, ha una dimensione di superficie complessiva notevole e non appetibile ad alcuna
destinazione d’uso se non quella per la grande industria manifatturiera.
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da via Festara, lotto da nord-oves
da via Molinara, lotto da ovest
da via Festara, lotto da sud-ovest
da via P. Vassanelli, lotto da sud-est
da via 2 Giugno, lotto da est
da via 2 Giugno, lotto da nord-est
angolo via 2 Giug
no-via P. Vassanelli
vista interna edificio esistente (corpo ovest)
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lotto da nord-ovest
facciata su via Festara (lato ovest)
fabbricato da nord-est, da ingresso su via 2 Giugno
facciata su cortile interno (lato est) blocco ingressi ufficio
facciata su via Festara (lato ovest) a quota seminterrata
facciata su cortile interno (lato est) con quota seminterrata
angolo via 2 Giugno-via P. Vassanelli a quota seminterrata
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Piano scantinato Piano terra Piano primo
Corpo A:
Zona Carico-Scarico Merci - Laboratorio - Magazzino Presidiato - Ricevimento Clienti - Salette Clienti -
Uffici - Spaccio Aziendale - Servizi
6 640
Uffici - Sala Riunione - Archivio - Servizi
1 529
Zona Carico-Scarico Merci - Magazzino Presidiato - Spogliatoi -
Infermeria - Refettorio - Servizi6 933
Totale corpo A: 6 933 mq 6 640 mq 1 529 mq 15 102 mqCorpo B:
Cabina ENEL - Vano Misure - Cabina Utente
38
Totale corpo B: 38 38 mqCorpo C:
Tettoie - Deposito Colle - Foresteria - Vigilanza - Servizi
555
Totale corpo C: 555 555 mqCorpo D:
Centrale Termica(totalmente interrata)
78
Totale corpo D: 78 mq 78 mq
Totali: 7 011 mq 7 233 mq 1 529 mq 15 773 mq
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Sezione trasversale edificio esistente
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Superficie coperta esistente mq 7.195 considerando tutte le strutture accessorie esistenti
Superficie lotto di pertinenza mq 18.377
Numero di piani 1/2 più piano scantinato
Altezza massima esistente 10 ml
Indice di copertura fondiario esistente (7.195/18.377)x100=39 %
A livello edilizio la destinazione d’uso in atto è quella di opificio calzaturiero "CALZATURIFICIO MONTEROSA S.P.A.", che sviluppa le funzioni specifiche e relative superfici sviluppate nella tabella di riepilogo dei dati riportate in allegato alla RELAZIONE ILLUSTRATIVA PUA.
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Tav. 1 - Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale
“Piano di Area del Quadrante Europa”;
Tav. 2 - Carta delle Invarianti nessuna segnalazione relativa all’area in oggetto si segnala, esterno all’area in esame: “Nuclei rurale di antica origine” e “Ambito agricolo di pianura”
Tav. 3 - Carta della fragilità “Area idonea”
Tav. 4 - Carta della trasformabilità “Area di urbanizzazione consolidata a destinazione prevalentemente produttiva"
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Elab. 01 “Tav. 1 - Usi e modalità di intervento - Zoning“ scala 1:5.000
ZTO di appartenenza
specifica di classificazione ai sensi della Legge regionale commercio n. 50 del 28.12.2012
“D5.1 - Insediamenti tradizionale ed innovativi di completamento” “Aree degradate LR 50/2012 (Elaborato 09)” identificata con il n° 1, e “Individuazione perimetro Centro Urbano”
Elab. 04 “Tav.2.3 - Usi e modalità di intervento. Zoning - zone significative Festara” scala 1:2.000
ZTO di appartenenza
specifica di classificazione ai sensi della Legge regionale commercio n. 50 del 28.12.2012
zona omogenea “D5.1/03” “Aree degradate LR 50/2012 (Elaborato 09)” identificata con il n° 1, e “Individuazione perimetro Centro Urbano”
Elab. 05 “Tav. 03 - Vincoli” scala 1:5.000 “Cento abitato (art. 4 Dls 285/92)”
Elab. 05 “Tav. 04 - Superficie agricola trasformabile e consolidato” scala 1:10.000
“Aree di Urbanizzazione Consolidata - Fonte PAT 2010”
Elab. 07 “Tav. 05 - Centri abitati codice della strada e centro urbano Lr 50/2012” scala 1:10.000
”Individuazione zona di degrado - Elab. 09 Aree degradate LR 50/2012”, nonché inserita sia in “Perimetro Centro Abitato (art. 4 D. Lgs 285/92)” che in “Perimetro Centro Urbano (L.R. 50/2012)”
Elab. 09 “Schede Accordi Art. 6 LR 11/2004 - Aree degradate LR 50/2012, Edifici a destinazione commerciale, Zone D Pertinenziale”
l’area è inserita nel settore “AREE DEGRADATE - art. 3 LR 50/2012. Idoneità alla localizzazione di medie e grandi strutture di vendita con superficie di vendita superiore a 1.500 m”, scheda “Aree degradate - Area n°1”
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Come si evince dalle immagini seguenti, il sito in esame dista le seguenti distanze dalle principali reti
viabilistiche interessanti il territorio comunale e, più in generale, il quadrante ovest della provincia di
Verona:
� circa 0,6 km dalla SR 11, a cui è connesso tramite una idonea rotonda di innesto;
� circa 0,6 + 2,0 km dalla SS12 e alla “Strada Complanare” (Variante alla SP5);
� circa 0,6 + 2,0 + 2,0 = 4,6 km dall’autostrada A22 casello Verona Nord.
� circa 4,2 km dall’autostrada A4 casello Sommacampagna, tramite viabilità comunali
Si segnala per altro la vicinanza dell’area a due ambiti interessati da “Grande struttura di vendita”
(vedere PTCP Verona) relativi al centro commerciale “La grande Mela”, posto sotto il Comune di Sona
(vedere CC1) direttamente prospiciente l’area in esame, e al centro commerciale “Città Mercato-Auchan
Bussolengo” posto a circa 1,5 km a nord (vedere CC2 ):
Area PUA in esame
SR11
A22
Verona Nord
Sommacampagna
A22
A4
A4
SS12
CC1
CC2
SP5
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2.2 Interventi previsti dal PUA
Il PUA prevede la ristrutturazione dell’edificio esistente con demolizione obbligatoria di una sua quota
parte e con la possibilità di inserire due nuove strutture di vendita che dovranno avere cadauno una
Superficie di vendita massima di mq. 2500, intendendosi la superficie utile avente destinazione
commerciale e destinata alla vendita, inclusa quella occupata da banchi, scaffalature e simili, nonché
l’area destinata alle esposizioni. Sono inoltre previsti un totale di 8.810 mq di Superficie commerciale
massima comprendente, oltre alla suddetta Superficie di vendita, l’area destinata a magazzini, depositi,
avancasse, locali di lavorazione, uffici e servizi, ecc.. I due nuovi edifici avranno una distanza tra loro di
m 10,00, con accessi carrai e pedonali indipendenti e una divisione netta con recinzione adeguata,
risultando totalmente autonomi – se pur adiacenti – anche al piano seminterrato. In ogni caso non si
verificherà l’unione tra le due strutture per realizzare una unica struttura di vendita superiore a mq. 2500,
cioè una Grande Struttura di Vendita secondo la definizione dell’art.3 lett. g) della LR. 50/12.
L’intervento dovrà quindi rimanere nei limiti di quanto previsto al punto e) dell’art. 3 della LR. 50/12 per le
“medie strutture di vendita” (“media struttura di vendita: l’esercizio commerciale singolo o
l’aggregazione di più esercizi commerciali in forma di medio centro commerciale, con superficie di vendita
compresa tra 251 e 2.500 metri quadrati”), ovvero al punto f) medesimo articolo per i “medi centri
commerciali” (“medio centro commerciale: una media struttura di vendita costituita da un’aggregazione
di esercizi commerciali inseriti in una struttura edilizia a destinazione specifica e prevalente e che
usufruiscono di infrastrutture o spazi di servizio comuni gestiti unitariamente”).
In particolare per quanto attiene alle attività commerciali, nel lotto si applicano i parametri urbanistici ed
edilizi riportati nella scheda “Area 1” individuata nell’Elaborato. 09 del PI, come sintetizzati nella tabella
seguente:
Area PUA in esame
CC1
CC2
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Potenzialità edificatoria in ZTO di appartenenza
Dati dimensionali di progetto
ZTO di progetto D5.1 Superficie commerciale lorda di pavimento massima
8.810 mq
Rapporto di copertura massimo su ZTO di appartenenza
60% Superficie commerciale massima 8.810 mq
Superficie coperta max realizzabile 11.026 mq Superficie di vendita massima
2.500 x 2 mq
Altezza massima
= esistente
Fatto salvo il rispetto della suddivisione della Superficie di vendita massima in due nuove strutture di
vendita da 2.500 mq massimo cadauna, le medesime potranno essere suddivisibili in fase di Intervento
edilizio diretto (IED) in più esercizi commerciali comprendenti negozi, botteghe, magazzini e depositi
commerciali, ecc nei limiti di quanto stabilito dalle NTO PI e dalla LR 50/2012 e s.m.i.
Altresì, fatto salvo il rispetto della Superficie commerciale lorda di pavimento massima prevista per l’intero
lotto in 8.810 mq, le Superfici commerciali non di vendita destinate a magazzini, depositi, avancasse,
locali di lavorazione, uffici e servizi, ecc., comunque pertinenziali alle superfici di vendita e pari a [8.810–
(2.500+2.500)] = 3.810 mq, potranno essere liberamente impiegate in fase di Intervento edilizio diretto
(IED) tra le due strutture di vendita e tra i diversi piani, nei limiti del rispetto degli standard urbanistici e
delle dotazioni minime di servizi previste dalle norme vigenti.
Inoltre, come da art. 39 commi 8 e 9 delle Norme Tecniche Operative del PI, per quanto non riportato
nella scheda valgono i parametri edilizi ed urbanistici della zona di appartenenza, cioè la ZTO D5.1
“Insediamenti tradizionali ed innovativi di completamento” di cui all’art. 34 NTO PI, potendosi in tal senso
prevedere in sede di IED ampliamenti dei volumi esistenti nei limiti di una sup. coperta del 60 % del lotto,
nonché l’insediamento di ulteriori destinazioni d’uso quali “attività produttive sia di tipo tradizionale che
innovativo e dei relativi uffici e servizi” dovendosi intendere “per processo produttivo ogni attività diretta
alla produzione di beni e servizi, anche mediante procedimenti innovativi, non limitata ai soli processi di
trasformazione della materia o all’assemblaggio di parte di beni già finiti e diretta anche a stoccaggio e
processi di logistica” come da comma 2 medesimo art. 34.
Nel dettaglio il Piano Urbanistico Attuativo, resosi possibile per le previsioni del PI, propone i seguenti
interventi tutti da attuarsi in sede di IED:
a) la creazione di due separate Strutture di vendita SUD e NORD, previa demolizione di una porzione
di 10 m dei fabbricati esistenti fuori terra e divisione dell’area scoperta del lotto in due aree distinte,
separate con opportune suddivisioni adeguate;
b) la realizzazione di nuovi sistemi di accesso al lotto separati per le due Strutture di vendita, previo
apertura di 2 ulteriori varchi: la Struttura di vendita SUD sarà servita da un nuovo accesso su via
Vassanelli, dove è previsto sia ingresso che uscita dall’area; la Struttura di vendita Nord invece
manterrà, opportunamente adeguato, l’acceso esistente su via 2 Giugno a cui ne andrà aggiunto
uno nuovo su via Festara, dove è previsto il solo ingresso al lotto.
c) la ristrutturazione, con eventuale ampliamento, dell’edificio esistente con inserimento di due
autonome strutture di vendita con Superficie di vendita massima di mq. 2.500 cadauna, suddivisibile
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in fase di IED in più esercizi commerciali, nonché di una Superficie commerciale lorda di pavimento
massima prevista per l’intero lotto in 8.810 mq: le Superfici commerciali non di vendita, pari a
[8.810–(2.500+2.500)] = 3.810 mq, potranno essere liberamente impiegate in fase di IED tra le due
Strutture di vendita SUD e NORD e tra i diversi piani, nei limiti del rispetto degli standard urbanistici
e delle dotazioni minime di servizi previste dalle norme vigenti; per le parti di edificio non interessate
dall’insediamento di attività commerciale, potranno essere previste destinazioni d’uso anche diverse
dalle originali in atto, se rientranti tra le “attività produttive non commerciali” indicate in precedenza;
d) la realizzazione degli standard urbanistici conseguenti alle nuove destinazioni commerciali
consistenti nella realizzazione di nuove aree a parcheggio, da tenersi indipendenti per le due
Strutture di vendita, e da ricavarsi parte nelle aree scoperte del lotto e parte in autorimesse ricavate
al piano seminterrato esistente; le aree a standard non saranno cedute al Comune ma su di esse
andrà costituito un vincolo di destinazione d’uso pubblico; saranno altresì realizzati i parcheggi
pertinenziali alle suddette “attività produttive non commerciali”;
e) il potenziamento dei sotto-servizi già esistenti al fine di rendere il lotto del tutto idoneo all'intervento
di inserimento delle Strutture di vendita, prevedendo l’adeguamento della rete di raccolta delle
acque meteoriche e superficiali di dilavamento pertinente ai parcheggi, dotandola prima dello scarico
delle acque nel sottosuolo di apposite vasche di raccolta stagna e di opportuni trattamenti (quali
sistemi di sedimentazione accelerata, o altri sistemi equivalenti per efficacia), con rete di
smaltimento a dispersione orizzontale.
L’ambito risulta di fatto già urbanizzato e dotato degli allacciamenti diretti ai pubblici servizi quali
Acquedotto, Rete del metano, linee elettriche e fognatura, e pertanto non sono previste in tal senso
particolari opere di urbanizzazione. Le dotazioni progettuali a standard previste saranno tutte destinate
a parcheggi pubblici insistenti su aree private.
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INTERO LOTTOStruttura di vendita SUD
Struttura di vendita Nord
Superficie totale 18 377 mq
11 026 mq
(60% di 18.377)
Superficie di vendita massima 2 500 mq 2 500 mq
Superficie commerciale lorda di pavimento 8 810 mq
Superficie coperta massima
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Si riporta a seguire sia la PLANIMETRIA GENERALE PUA MONTEROSA, sia la tavola
“QUANTIFICAZIONE AREE STANDARD PUA MONTEROSA”.
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3 INQUADRAMENTO DELLE TRASFORMAZIONI RISPETTO AL SITO RETE NATURA 2000
Il territorio comunale è interessato parzialmente dal Sito Natura 2000 - SIC IT3210043 “Fiume Adige tra
Belluno Veronese e Verona Ovest”, che si trova a lambire il territorio nella parte Nord.
Inquadramento delle aree degradate e degli edifici a destinazione commerciale rispetto al SIC IT3210043 e agli habitat di interesse comunitario
Come si può osservare dall’immagine, l’ambito di intervento del PUA è esterno al SIC IT3210043 e quindi
agli elementi chiave di questo habitat di interesse comunitario.
In particolare l’ambito ricade all'interno dell'area industriale - commerciale di Bussolengo, ubicata a sud
della S.R. 11 "Padana Superiore". L’ambito di PUA risulta già totalmente edificato ed è situato a più di
3,7 km dal SIC IT3210043.
4 BREVE DESCRIZIONE DEL SITO RETE NATURA 2000 Il sito si colloca nella regione alpina e ha una superficie complessiva di 476 ettari. Esso corrisponde al
corso del fiume Adige a monte della città di Verona e si estende localmente alle incisioni dei corsi
d’acqua lessinei il cui sbocco in Adige avviene in territorio comunale di Verona. Il nucleo centrale di tale
Area PUA in esame
SIC IT3210043 “Fiume Adige tra Belluno Veronese e Verona Ovest”
RELAZIONE TECNICA - DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA - Pagina 20 di 23
area è costituto dal centro abitato di Verona, fattore di notevole pressione antropica sia diffusa, sia
direttamente interagente con il sistema fluviale, prevalentemente a causa della totale artificializzazione
delle rive.
La peculiarità del Sito è data da una serie di elementi che sono sintetizzati nelle righe con le quali il Sito
viene descritto nel formulario standard “Tratto di fiume con ampie fasce ripariali e con vegetazione
igrofila arboreo – arbustiva. Qualche residua zona golenale”. L’importanza dell’area, come citato sempre
nel formulario, è data dai seguenti aspetti “Il Sito nel suo insieme riveste notevole importanza per le
specie legate alle zone di acqua corrente. La presenza di tratti golenali, seppur limitati, offre possibilità
riproduttive per le specie della fauna vertebrata”.
Il formulario standard, come riportato a pagina seguente, individua le specie faunistiche elencate
nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CE o nell’Allegato I della Direttiva 2009/147/CE o che comunque sono
oggetto di tutela ai sensi dell’art. 4 della Direttiva sopra citata.
La regione Veneto con DGR n. 2816/09 ha approvato la “Cartografia degli habitat e habitat di specie della
Rete Natura 2000 della regione Veneto” del SIC IT3210043 “Fiume Adige tra Belluno Veronese e Verona
Ovest”. Gli habitat suddetti rientrano nelle categorie dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CE e sono inseriti
all’interno del “Manuale di Interpretazione degli Habitat (Eur 27, July 2007). Tale cartografia sostituisce di
fatto le indicazioni delle schede descrittive del Sito.
Gli habitat di interesse comunitario cartografati sono entrambi in ambito comunale e sono:
� Habitat 91E0* : Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion
incanae, Salicion albae) – habitat prioritario:
Foreste alluvionali, ripariali e paludose di Alnus spp., Fraxinus excelsior e Salix spp. presenti lungo
i corsi d’acqua sia nei tratti montani e collinari che planiziali o sulle rive dei bacini lacustri e in aree
con ristagni idrici non necessariamente collegati alla dinamica fluviale. Si sviluppano su suoli
alluvionali spesso inondati o nei quali la falda idrica è superficiale, prevalentemente in
macrobioclima temperato ma penetrano anche in quello mediterraneo dove l’umidità edafica lo
consente (fonte: Manuale italiano di interpretazione degli habitat della Direttiva 92/43/CEE).
� Habitat 3260: Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e
Callitricho- Batrachion.
Questo habitat include i corsi d’acqua, dalla pianura alla fascia montana, caratterizzati da
vegetazione erbacea perenne paucispecifica formata da macrofite acquatiche a sviluppo
prevalentemente subacqueo con apparati fiorali generalmente emersi del Ranunculion fluitantis e
Callitricho-Batrachion e muschi acquatici. Nella vegetazione esposta a corrente più veloce
(Ranunculion fluitantis) gli apparati fogliari rimangono del tutto sommersi mentre in condizioni
reofile meno spinte una parte delle foglie è portata a livello della superficie dell’acqua (Callitricho-
Batrachion). Questo habitat, di alto valore naturalistico ed elevata vulnerabilità, è spesso associato
alle comunità a Butomus umbellatus; [...]. La disponibilità di luce è una fattore critico e perciò
questa vegetazione non si insedia in corsi d'acqua ombreggiati dalla vegetazione esterna e dove
la limpidezza dell’acqua è limitata dal trasporto torbido (fonte: Manuale italiano di interpretazione
degli habitat della Direttiva 92/43/CEE).
RELAZIONE TECNICA - DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA - Pagina 21 di 23
Specie faunistiche elencate nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CE o nell’Allegato I della Direttiva 2009/147/CE
RELAZIONE TECNICA - DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA - Pagina 22 di 23
5 VERIFICA DELLA NON NECESSITÀ DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA
Dalla lettura del Parere Commissione Regionale per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) n°
140/2016 ad oggetto “Verifica di Assoggettabilità del Piano degli Interventi n, 3/A del Comune di
Bussolengo”, risulta che l’intervento in oggetto è riconducibile all’ipotesi di non necessità di valutazione
di incidenza prevista dell’Allegato A, paragrafo 2.2 della D.G.R. n° 2299 del 09 dicembre 2014 al
punto 6 “piani, progetti e interventi, nelle aree a destinazione d’uso residenziale, espressamente
individuati e valutati non significativamente incidenti dal relativo strumento di pianificazione, sottoposto
con esito favorevole a procedura di valutazione di incidenza, a seguito della decisione dell’autorità
regionale per la valutazione di incidenza” o assimilabili. riscontrando che per l’area in esame la “Banca
dati della Carta della Copertura del Suolo aggiornamento 2012” prevede la categoria “12110 - Aree
destinate ad attività industriali e spazi annessi”.
Elaborazione GIS della “Banca dati della Carta della Copertura del Suolo aggiornamento 2012”
Per altro, dalla lettura degli elaborati del PUA “Area Monterosa” emerge che le trasformazioni previste
rientrano – secondo quanto previsto nella “Relazione tecnica - dichiarazione di non necessità della
procedura di Valutazione di Incidenza” steso per il PI Var 3.a – nella categoria “2. insediamento di
medie strutture di vendita in aree totalmente edificate che si inseriscono all'interno dell'area
industriale - commerciale di Bussolengo, a sud del tracciato autostradale”.
L’attuazione del PUA “Area Monterosa” in esame, e il conseguente insediamento di nuove strutture di
vendita all’interno dell’edificio esistente, non comporterà quindi alcuna sottrazione di potenziale habitat di
specie dal momento che le aree sono allo stato attuale totalmente edificate e si inseriscono in una
matrice consolidata prevalentemente a destinazione commerciale/artigianale, e quindi poco “appetibile”
per le specie faunistiche che prediligono altri habitat di specie.
RELAZIONE TECNICA - DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA - Pagina 23 di 23
Le aree di trasformazione non presentano alcun valore ecologico e non sono collegate né fisicamente né
funzionalmente con il Sito Natura 2000 SIC IT3210043 “Fiume Adige tra Belluno Veronese e Verona
Ovest”.
Per quanto riguarda invece la fase di cantiere, i principali fattori perturbativi associati alla realizzazione
degli interventi sono i fattori di alterazione tipici dei cantieri edili per la costruzione e/o ampliamento di
edifici, ovvero produzione di polveri e propagazione di rumore in fase di cantiere, peraltro estremamente
limitati e contenuti, trattandosi in prevalenza – come in precedenza descritto – di semplice “smontaggio”
degli elementi prefabbricati esistenti, con interventi edilizi che andranno complessivamente ad interessate
meno del 6% della sup. coperta esistente, nonché alla movimentazione dei materiali nell’area di cantiere.
Tenuto conto dei fattori perturbativi individuati, sulla base delle indicazioni fornite in tal senso dalla
“Relazione tecnica - Dichiarazione di non necessità della procedura di Valutazione di Incidenza” e dal
“Rapporto preliminare di verifica di assoggettabilità a VAS” sviluppati per il PI Var 3.a, l’ambito di
influenza è stato assunto per la fase di cantiere pari a 500 m considerando sia la propagazione di rumore
che la produzione di polveri.
Ciò premesso, le specie di interesse comunitario che potenzialmente frequentano il fiume Adige sono
legate principalmente all'ambiente acquatico e alle aree prospicienti per lo svolgimento delle loro funzioni
vitali, e quindi esse sono rinvenibili preferibilmente in tali ambiti.
Pertanto, tenuto conto della temporaneità degli effetti legati alla fase di cantiere, della localizzazione
dell’ambito di trasformazione in esame, distante più di 3,7 km dal fiume Adige, vedendo comunque
interposta una consistente serie di barriere antropiche (quali la SP 5 Via Gardesana, la SS12,
l’Autostrada del Brennero, la SR 11 e la Zona Industriale/commerciale di Bussolengo), nonché della
tipologia di interventi (che prevede in prevalenza interventi di semplice “smontaggio” degli elementi
prefabbricati esistenti limitati ad alcune porzioni di fabbricato, assimilabili a meno dell’8% della sup.
coperta esistente), si ritiene che le specie non risultano vulnerabili alla fase di cantierizzazione.
In merito comunque al disturbo sulla fauna indotto dalle lavorazioni di cantiere, si sottolinea che le classi
faunistiche degli uccelli potenzialmente presenti nell’intorno dell’area di intervento sono generalmente
caratterizzate da una elevata capacità di spostamento che consente loro, in caso di fenomeni perturbativi,
di spostarsi con velocità verso i siti più favorevoli presenti nelle vicinanze e ritornare nella zona
frequentata al termine dei lavori (come specificato dalla “Relazione tecnica - Dichiarazione di non
necessità della procedura di Valutazione di Incidenza” sviluppato per il PI Var 3.a).
In relazione al SIC IT3210043 “Fiume Adige tra Belluno Veronese e Verona Ovest”, tenuto conto che per
l’area in esame la “Banca dati della Carta della Copertura del Suolo aggiornamento 2012” prevede la
categoria “12110 - Aree destinate ad attività industriali e spazi annessi”, della localizzazione dell’ambito di
intervento in esame (distante più di 3,7 km dal fiume Adige), in considerazione che trattasi di cambio di
destinazione d’uso di edifici già destinati ad attività industriale/artigianale, del valore ecologico delle aree
interessate dalle trasformazioni (che sono allo stato attuale totalmente edificate), si ritiene che nel merito
del PUA “Area Monterosa” non risultano possibili effetti significativi negativi sul Sito della Rete
Natura 2000