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Settore Tecnico Ristrutturazioni e Nuovi Edifici Municipali Autorimessa interrata di via Moretta e uffici pubblici PROGETTO PRELIMINARE Settembre 2005 RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA 1. PREMESSA Il progetto prevede il completamento dell’area ex F.I.P., dove è attualmente in corso di ristrutturazione l’edificio storico originariamente adibito a fabbrica di pianoforti. Tale completamento prevede la costruzione di una nuova autorimessa interrata che verrà realizzata fra la via Moretta ed Il corso Racconigi, destinata alla fruizione da parte di addetti ed utenti dei nuovi uffici pubblici che verranno insediati nell’area, la costruzione di una serie di edifici lungo il fronte strada, destinati presumibilmente ad ospitare l’ufficio postale di zona, (attualmente localizzato all'interno di un basso fabbricato che verrà demolito per consentire la realizzazione dell'autorimessa), la sede dell’I.N.P.S. di quartiere ed alcuni spazi da adibirsi a magazzini a supporto delle attività degli uffici comunali che si insedieranno nell’edificio ex F.I.P.. L’area su cui è previsto l'intervento si trova nella Circoscrizione 3, in una zona con preminenti caratteristiche residenziali e commerciali. 2. CENNI STORICI La superficie sulla quale è prevista la realizzazione dell'autorimessa interrata e dei nuovi edifici destinati ad ospitare gli uffici fa parte dell'area di pertinenza dell'edificio ex sede dello stabilimento F.I.P. (Fabbrica Italiana Pianoforti), realizzato nei primi anni del Novecento (esattamente nel 1917) quando si assiste a Torino ad una nuova localizzazione dell'industria, che si svincola dai tradizionali luoghi di adduzione idraulica e si sposta in borghi decentrati. Nel 1898 fu predisposto il "Piano Regolatore Edilizio per la regione di S. Paolo", approvato poi con Decreto Reale nel 1901. L'operazione urbanistica tentava la ricomposizione formale e funzionale della città entro limiti più regolari e venne adottata in un momento di fervore edilizio della zona, favorito dalla ricerca di abitazioni operaie vicine alle numerose industrie sorte. Da documenti dell'Archivio Edilizio della Città di Torino risulta che nel 1919 ampia parte dell'isolato era interessato da una serie disorganica di fabbricati e capannoni della F.I.P., tra i quali spicca un'elegante palazzina di uffici posta all'angolo tra Via Revello e Via Moretta.

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Settore Tecnico Ristrutturazioni e Nuovi Edifici Municipali Autorimessa interrata di via Moretta e uffici pubblici

PROGETTO PRELIMINARESettembre 2005

RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA

1. PREMESSAIl progetto prevede il completamento dell’area ex F.I.P., dove è attualmente in corso di

ristrutturazione l’edificio storico originariamente adibito a fabbrica di pianoforti.

Tale completamento prevede la costruzione di una nuova autorimessa interrata che verrà

realizzata fra la via Moretta ed Il corso Racconigi, destinata alla fruizione da parte di

addetti ed utenti dei nuovi uffici pubblici che verranno insediati nell’area, la costruzione di

una serie di edifici lungo il fronte strada, destinati presumibilmente ad ospitare l’ufficio

postale di zona, (attualmente localizzato all'interno di un basso fabbricato che verrà

demolito per consentire la realizzazione dell'autorimessa), la sede dell’I.N.P.S. di quartiere

ed alcuni spazi da adibirsi a magazzini a supporto delle attività degli uffici comunali che si

insedieranno nell’edificio ex F.I.P..

L’area su cui è previsto l'intervento si trova nella Circoscrizione 3, in una zona con

preminenti caratteristiche residenziali e commerciali.

2. CENNI STORICILa superficie sulla quale è prevista la realizzazione dell'autorimessa interrata e dei nuovi

edifici destinati ad ospitare gli uffici fa parte dell'area di pertinenza dell'edificio ex sede

dello stabilimento F.I.P. (Fabbrica Italiana Pianoforti), realizzato nei primi anni del

Novecento (esattamente nel 1917) quando si assiste a Torino ad una nuova

localizzazione dell'industria, che si svincola dai tradizionali luoghi di adduzione idraulica e

si sposta in borghi decentrati.

Nel 1898 fu predisposto il "Piano Regolatore Edilizio per la regione di S. Paolo",

approvato poi con Decreto Reale nel 1901. L'operazione urbanistica tentava la

ricomposizione formale e funzionale della città entro limiti più regolari e venne adottata in

un momento di fervore edilizio della zona, favorito dalla ricerca di abitazioni operaie vicine

alle numerose industrie sorte.

Da documenti dell'Archivio Edilizio della Città di Torino risulta che nel 1919 ampia parte

dell'isolato era interessato da una serie disorganica di fabbricati e capannoni della F.I.P.,

tra i quali spicca un'elegante palazzina di uffici posta all'angolo tra Via Revello e Via

Moretta.

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3. CLASSIFICAZIONE DEL P.R.G.C.L’area è classificata dalle norme urbanistico-edilizie del PRGC come Area MP

corrispondente a “isolati o complessi di edifici a destinazione mista produttiva: artigianale,

commerciale, e servizi”.

4. CRITERI PROGETTUALI

4.1. L'autorimessa interrataIl progetto prevede la realizzazione di un'autorimessa a tre piani interrati da adibirsi a

parcheggio pubblico. L'utenza a cui è destinata è prevalentemente costituita da addetti ed

utenti degli uffici che troveranno collocazione nell'ex stabilimento F.I.P., attualmente già in

fase di ristrutturazione, e nei nuovi uffici INPS e postale oggetto del presente progetto.

L'ingresso veicolare è previsto da via Moretta, in modo tale da non intralciare il

consistente movimento di traffico del corso Racconigi. Sono previste due distinte rampe

semicircolari a senso unico di marcia, una per i veicoli in entrata e l'altra per quelli in

uscita. Una pensilina coprirà la zona di ingresso, dove i veicoli si troveranno a sostare per

le operazioni di ritiro ed inserimento biglietto.

Per le uscite pedonali sono previsti due blocchi scala e ascensore: uno consente l'uscita

sulla via Moretta, dove al piano terreno è anche localizzata una cassa presidiata, l'altro sul

corso Racconigi. Da entrambe le uscite pedonali, oltre all'accesso verso le rispettive vie, è

possibile l'accesso diretto al cortile prospiciente l'edificio ex F.I.P. in modo tale da

consentire un più immediato raggiungimento degli uffici comunali.

L'aerazione del secondo e terzo interrato avverrà tramite un’intercapedine perimetrale

coperta da griglie posizionate lungo il marciapiede. Il primo piano interrato sarà invece

aerato tramite aperture grigliate a soffitto, posizionate lungo la corsia di marcia, che

andranno ad inserirsi all'interno del disegno della pavimentazione del cortile ex F.I.P.. Per

tutti i piani vengono conteggiate come superfici di aerazione anche le rampe di accesso

ed uscita all’autorimessa.

Al primo piano interrato sarà collocato un gruppo di servizi igienici ad uso degli utenti

dell'autorimessa e del vicino mercato di corso Racconigi.

La superficie di ogni piano dell'autorimessa sarà di circa 2.500 mq., per un numero di 76

posti auto per piano, per un totale di 228 posti auto compresi quelli per i disabili.

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Le rampe di accesso ed uscita, a senso unico di marcia, avranno una larghezza netta di

m. 3,40 ed una pendenza del 15%.

La circolazione interna avverrà in senso antiorario. La corsia di marcia avrà una larghezza

variabile e comunque mai inferiore ai 6.00 metri e sarà a senso unico di marcia.

Ad ultimazione dei lavori, andrà prevista la sistemazione dell'area esterna all'edificio ex

F.I.P. che corrisponde per buona parte alla copertura dell'autorimessa interrata.

4.2. Il fabbricato destinato ad ufficio postaleLungo il corso Racconigi è prevista la costruzione di un nuovo edificio ad un piano fuori

terra dove troverà collocazione l'Ufficio Postale di zona, già attualmente ubicato nella

stessa posizione all'interno di un basso fabbricato destinato alla demolizione.

L'edificio comprenderà all'interno del suo volume anche una delle due uscite pedonali

dell’autorimessa sopra descritta, che funge inoltre da ingresso per i servizi igienici del

mercato.

Lo spazio interno sarà organizzato in zone per il pubblico attrezzate a sportelli e in zone di

"back office" e di spazi di servizio.

Dalla via Moretta sarà inoltre previsto un ingresso carraio per consentire l'accesso dei

veicoli per carico e scarico.

4.3. Il fabbricato destinato ad uffici I.N.P.S.Lungo la via Moretta è prevista la realizzazione di un nuovo edificio a 3 piani fuori terra

destinato ad ospitare gli uffici I.N.P.S. di zona.

Lo spazio interno prevede un open space per la zona sportelli/ricevimento pubblico al

piano terreno ed una suddivisione ad uffici ai piani primo e secondo. Al piano secondo

troverà inoltre collocazione uno spazio destinato ad archivio.

4.4. Il fabbricato destinato a magazzini di supporto agli uffici comunaliIn adiacenza al suddetto edificio è inoltre prevista la realizzazione di un basso fabbricato

ad un piano fuori terra da destinarsi a magazzino di supporto alle attività ospitate

all’interno dell’edificio ex F.I.P., in particolar modo ai Settori “Affissioni” e “I.C.I.”, per

l’immagazzinamento della modulistica e della cartellonistica.

L’accesso a tali spazi sarà possibile ai mezzi veicolari per consentire il carico e scarico dei

materiali.

L'edificio comprenderà all'interno del suo volume anche una delle due uscite pedonali

dell’autorimessa.

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5. RISPETTO DELLE NORMATIVE E DEI REGOLAMENTI LOCALI

5.1. Normative di riferimentoLa progettazione strutturale dovrà osservare le disposizioni della Legge 5 novembre 1971

– n° 1086 (“Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato,

normale e precompresso ed a struttura metallica”) e della Circolare del Ministero dei

Lavori Pubblici del 31 ottobre 1985 - n° 27996 (“Istruzioni relative alle norme tecniche per

l’esecuzione di opere in c.a. normale e precompresso e per le strutture metalliche”).

Per quanto riguarda la sicurezza, nel progetto dell'autorimessa occorrerà rispettare le

disposizioni previste dal Decreto del Ministero dell'Interno 1° febbraio 1986 "Norme di

Sicurezza per la costruzione e l'esercizio delle Autorimesse e simili"

Per quanto riguarda l'accessibilità dei disabili all'autorimessa ed agli edifici andrà previsto

il rispetto di quanto prescritto dalla Legge 13/89 e s.m.i. e del DPR 27 aprile 1978 – n°

384. L'accessibilità dovrà essere garantita con rampe e percorsi orizzontali di dimensioni

adeguate al passaggio di una carrozzina, mentre l’accessibilità ai vari piani sia degli edifici

che dell’autorimessa sarà garantita dalla presenza di ascensori con adeguate dimensioni

di porte e di cabina. I percorsi orizzontali dovranno sempre essere di larghezza adeguata,

così come saranno presenti servizi per disabili dotati di ogni elemento necessario e

prescritto dalla legge e posti auto aventi dimensioni e caratteristiche idonee.

5.2. Rispondenza agli aspetti normativi (Autorimessa)5.2.1 - Classificazione

L'autorimessa sarà di tipo:

- interrata, mista, chiusa, ai fini della classificazione antincendio

- sorvegliata, in quanto sono previsti sistemi automatici di controllo ai fini antincendio e

con vigilanza continua durante le ore di apertura

- a spazio aperto, in quanto non sono previste divisioni fra i vari posti macchina.

5.2.2 - Vie di uscita

Sono previste due uscite di sicurezza contrapposte situate ai due estremi opposti

dell'autorimessa, oltre all'uscita costituita dalle rampe di accesso e di uscita.

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Le via di fuga dovranno avere una larghezza minima di m. 1.20 lungo tutto lo sviluppo del

loro percorso e sono raggiungibili da ogni punto con percorsi inferiori ai 40 metri.

Le scale saranno dotate di filtro aerato e avranno una struttura di separazione con

caratteristiche REI 120.

Le porte di accesso ai filtri ed alle scale saranno anch'esse di tipo REI 120, avranno

larghezza netta pari a 120 cm. e saranno dotate di congegno di autochiusura.

5.2.3 - Ascensori

Le uscite pedonali saranno dotate di ascensori dimensionati secondo le prescrizioni della

normativa per i disabili.

Il vano ascensore avrà caratteristiche di resistenza al fuoco REI 120.

5.2.4 - Altezza dei piani

L'altezza utile prevista è di m. 2.70 per il primo piano interrato e di m. 2.45 per i restanti

due piani, garantendo un'altezza sotto trave mai inferiore a m. 2.10.

5.2.5 - Compartimentazione

Ogni piano dell'autorimessa costituisce un compartimento a sé stante, servito da una

coppia di rampe "aperte" a senso unico.

I tre piani non andranno ulteriormente suddivisi in compartimenti in quanto l’installazione

dell’impianto Sprinkler di spegnimento automatico consente di raddoppiare, secondo il

D.M. 1° febbraio 1986, la superficie massima dei compartimenti.

5.2.6 - Ventilazione naturale

Al piano primo interrato l’aerazione avverrà tramite griglie posizionate a soffitto. Ai piani

secondo e terzo interrato l'aerazione sarà garantita da una intercapedine perimetrale che

assicura, tramite canalizzazioni di tipo Shunt, una superficie di aerazione superiore ad

1/25 della superficie in pianta.

I locali tecnici, i locali filtro, i servizi igienici ed i vani scala saranno aerati in modo

indipendente.

Nella seguente tabella sono riassunte le superfici di aerazione naturale ai diversi piani:

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PIANO SUP. IN PIANTA (S) SUP. DI AERAZ.RICHIESTA (S/25)

SUP. DI AERAZ.REALIZZATA

Primo interrato 2518 mq 100,72 mq 108 mq

Secondo Interrato 2539 mq 101,56 mq 110 mq

Terzo interrato 2539 mq 101,56 mq 110 mq

5.2.7 - Rampe

Rampe di accesso e di uscita:

La zona di ingresso all’autorimessa, dove i veicoli si troveranno a sostare per le

operazioni di ritiro ed inserimento biglietto, è coperta da una pensilina, mentre le rampe di

accesso e di uscita sono a cielo libero e possono pertanto essere considerata rampe

aperte ai fini della classificazione antincendio.

Rampe di collegamento fra i piani interrati:

Le rampe, di forma semicircolare, si "avvolgono" attorno ad un ampio cavedio a cielo

aperto ed aprendosi lateralmente su di esso è garantita una superficie di aerazione tale

da superare il 30% della loro superficie in pianta. Possono pertanto essere anch'esse

considerate rampe aperte ai fini della classificazione antincendio.

5.2.8 - Ventilazione Meccanica

Poiché il numero di posti auto previsti al piano terzo interrato sarà superiore al massimo

consentito dalla normativa perché possa essere sufficiente l'aerazione naturale, questa

sarà integrata con un sistema di aerazione meccanica al fine di evitare la presenza di alte

concentrazioni di prodotti della combustione.

5.2.9 - Impianto di rilevazione ed allarme

Sono previsti un impianto di rilevazione incendi ed emissione di CO, onde consentire

allarme immediato al personale ed agli utenti in caso di pericolo.

5.2.10 - Impianto antincendio

L’autorimessa è dotata di un impianto antincendio del tipo ad idranti e di impianto fisso di

spegnimento automatico del tipo a pioggia (sprinkler) con alimentazione ad acqua.

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6. FASI ATTUATIVE E MODALITÀ DI FINANZIAMENTOEntro la primavera 2006 si prevede l'approvazione del progetto esecutivo, dopo l’estate

l'affidamento dei lavori e nel periodo fine 2006 - metà 2008 l'esecuzione e il collaudo delle

opere.

L'intervento sarà finanziato dalla Città di Torino con finanziamento a medio-lungo termine.

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OPERE EDILI E STRUTTURALI

Demolizioni e rimozioni

E' prevista la demolizione dei bassi fabbricati su via Moretta e su corso Racconigi per

rendere completamente libera l'area di intervento.

Scavi

E' previsto uno scavo da eseguirsi con mezzi meccanici fino ad una profondità di 11 metri

circa. Occorrerà porre particolare attenzione nell'esecuzione dello scavo verso l'esistente

edificio ex F.I.P., avendo particolare cura di non creare dissesti e movimenti nelle

strutture.

Strutture

Le strutture dell'autorimessa interrata e dei soprastanti edifici saranno realizzate in

cemento armato. I diversi elementi che la costituiscono (pilastri, travi, fondazioni, ecc…)

potranno essere sia gettati in opera che prefabbricati.

Per i pilastri dell'autorimessa è prevista una particolare sezione stondata alle estremità

per agevolare le manovre di parcamento.

L'altezza utile prevista è di m. 2.70 per il primo piano interrato e di m. 2.45 per i restanti

due piani, mantenendo un'altezza sotto trave mai inferiore a m. 2.10.

Per le strutture di sostegno perimetrali è prevista la realizzazione di diaframmi continui in

cemento armato.

Per quanto riguarda gli edifici, nella zona da destinarsi ad uffici andrà prevista una altezza

netta interna non inferiore a m. 4.00 al piano terreno e m. 3.00 agli altri piani.

Serramenti e opere da fabbro

Gli accesi all’area dell’ex stabilimento F.I.P., saranno delimitati lungo la via Moretta da

una cancellata dove andranno previsti ingressi sia pedonali che veicolari. Allo stesso

modo saranno protetti da cancelli gli accessi all’autorimessa (sempre aperti nelle ore

diurne) e alle zone di carico e scarico annesse al nuovo ufficio postale ed ai magazzini

comunali.

I serramenti esterni dei fabbricati ad uso uffici e degli ingressi pedonali dell’autorimessa

avranno caratteristiche tecniche quali il taglio termico ed il vetrocamera antisfondamento e

al piano terreno saranno ulteriormente protetti da grate in ferro e serrande.

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Sistemazioni esterne

L'area soprastante l’autorimessa e quella di pertinenza dell’ex Stabilimento F.I.P.

verranno interamente ridisegnate da una pavimentazione formata da un reticolo in

cemento comprendente riquadri in marmette autobloccanti e, dove previste, griglie di

aerazione del primo piano interrato dell’autorimessa.

Allacciamenti alle reti dei servizi

L’area di progetto appartiene ad una zona servita dai principali sottoservizi.

L'approvvigionamento dell'acqua potabile avviene direttamente dall'acquedotto cittadino.

Per gli scarichi delle acque nere e bianche si prevede la necessità di realizzare delle

condutture di raccolta che a loro volta verranno immesse nei collettori fognari comunali.

Sono previsti gli allacciamenti alla rete pubblica di distribuzione dell'energia elettrica, alla

rete telefonica.

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IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1. PREMESSA GENERALE

Gli impianti da realizzare a servizio dell'autorimessa interrata devono essere i seguenti:

Impianti elettrici: quadro di consegna energia;

quadro generale;

canalizzazioni;

linee di distribuzione principali e secondarie;

impianti di prese a spina e f.m.;

impianto di illuminazione;

impianto di illuminazione di emergenza

impianto di terra e protezione dalle sovratensioni;

impianti nei locali.

sezionamento di emergenza.

impianti speciali: Impianto di rilevazione incendio;

Impianto telefonico;

Impianto di TVCC digitale;

Impianto di sonorizzazione ed interfono;

Predisposizione di canalizzazioni per impianti telematici e di gestione;

Impianto motorizzazione cancelli.

Gli impianti da realizzare a servizio dell'edificio da destinarsi ad Ufficio Postale devono

essere i seguenti:

Impianti elettrici: Quadri elettrici (protezione di arrivo e quadro generale di distribuzione);

impianto di terra e protezione dalle sovratensioni;

linee di alimentazione (dorsali di distribuzione e relative canalizzazioni);

impianti di illuminazione, completi di accessori, lampade, relative apparecchiature di

comando, e di impianti prese elettriche;

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impianti di illuminazione aree esterne;

impianto di luci di sicurezza in apposite canalizzazioni;

smantellamento impianto esistente.

sezionamento di emergenza.

impianti speciali: impianto antintrusione ;

impianto TVCC digitale;

impianto rilevazione incendi;

impianto videocitofono;

impianto cancelli automatici;

predisposizione impianto trasmissione dati/telefoni;

smantellamento impianto esistente.

Gli impianti da realizzare a servizio della palazzina uffici – I.N.P.S. devono essere i

seguenti:

Impianti elettrici: Quadri elettrici (protezione di arrivo e quadro generale di distribuzione);

Quadri elettrici (di piano e centralini di locale);

impianto di terra e protezione dalle sovratensioni;

linee di alimentazione (dorsali di distribuzione e relative canalizzazioni);

impianto di illuminazione gestito attraverso rivelatori di presenza e sonda esterna di

luminosità, completo di accessori, lampade e relative apparecchiature di comando;

Impianto di prese a spina e f.m.

impianti di illuminazione aree esterne;

impianto di luci di sicurezza in apposite canalizzazioni;

sezionamento di emergenza.

impianti speciali: impianto antintrusione ;

impianto TVCC digitale;

impianto rilevazione incendi;

impianto videocitofono;

impianto trasmissione dati/telefoni;

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U.P.S.

impianto elimina code.

2. RIFERIMENTI NORMATIVI

Gli impianti elettrici e speciali oggetto della presente relazione di progetto dovranno

essere realizzati a regola d’arte, sia per la qualità dei materiali che dovranno essere

utilizzati sia per quanto riguarda la loro installazione.

Nella progettazione degli stessi si dovranno osservare le più recenti disposizioni

normative e legislative.

3. DESCRIZIONE SOMMARIA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

Gli impianti elettrici, oggetto della presente relazione tecnica di progetto, avranno origine

nel punto di consegna dell'energia elettrica, che per l'autorimessa sarà ubicato nel locale

cassa/guardiania,

Detti impianti faranno capo ad un gruppo di misura, mediante il quadro generale saranno

alimentati tutti gli impianti elettrici e speciali; essi saranno realizzati tenendo conto della

classificazione del luogo e pertanto dovranno possedere particolari requisiti.

Gli impianti ed i materiali utilizzati come cavi, interruttori di protezione, canali, tubazioni

ecc. devono rispondere a tutte le leggi, normative, e regolamenti in vigore.

Si devono realizzare punti luce e si devono installare prese a spina per energia,

predisporre punti per prese telefoniche e trasmissione dati; inoltre, nei servizi igienici

destinati ad utenti portatori di handicap, si deve installare un impianto per la segnalazione

di richiesta di aiuto con segnalazione ottica e acustica e relativo dispositivo di tacitazione

della segnalazione acustica.

Nei servizi igienici devono essere installate ventole di aspirazione che entreranno in

funzione mediante il comando funzionale degli apparecchi d’illuminazione del locale

interessato.

Inoltre dovranno essere realizzati l’impianto di illuminazione di sicurezza e una serie di

impianti speciali più avanti specificati.

Le canalizzazioni devono essere costituite da canali e tubazioni in ferro zincato posate

prevalentemente in vista a soffitto. I vari componenti come prese a spina, interruttori di

comando funzionale, pulsanti ecc. saranno del tipo componibile modulare, fissati su

supporti per scatole porta-frutto da incasso tipo 503, oppure in scatole con grado di

protezione minimo IP44 a seconda del luogo di installazione.

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4. SISTEMA DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA E RELATIVE FORNITUREL'energia fornita dall’Ente fornitore, in bassa tensione, avrà le seguenti caratteristiche:

sistema TT, trifase + neutro;

tensione nominale 400/230V-50Hz;

SISTEMA DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA DI RISERVACon tale fornitura di energia devono essere alimentate le seguenti utenze:

pompe anticendio;

pompe di sollevamento;

eventuale gruppo di sollevamento dei servizi igienici;

ascensori;

impianti di sicurezza;

impianti informatici;

5. CONSISTENZA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALIIMPIANTI ELETTRICI

5.1.1 Quadri elettrici;

5.1.2. Canalizzazioni;

5.1.3. Linee di distribuzione principali e secondarie;

5.1 4. Impianti di prese a spina e f.m.;

5.15. Impianto di illuminazione;

5.1.6 Impianto di illuminazione di emergenza

5.1.7 Impianto di terra;

5.1.8 Protezione contro le sovratensioni;

5.1.9 Impianti nei locali.

5.2.0 Sezionamento di emergenza.

IMPIANTI SPECIALI

5.2.1 Impianto di rilevazione incendio;

5.2.2 Impianto telefonico;

5.2.3 Impianto di TVCC;

5.2.4 Impianto di sonorizzazione ed interfono;

5.2.5 Predisposizione di canalizzazioni per impianti telematici e di gestione;5.2.6 Impianto motorizzazione cancelli.

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5.1.1 QUADRI ELETTRICII quadri sono costituiti da:

a) quadro di consegna energia;

b) quadro generale;

c) quadri di piano;

d) quadro servizi di sicurezza.

a) Quadro di consegna

Il quadro di consegna sarà collocato immediatamente a valle del gruppo di misura

dell'energia in modo che la lunghezza del cavo compreso tra l'uscita del contatore e

l'ingresso nel quadro sia la più breve possibile e comunque non superi i 3 m.; sarà del

tipo applicabile a parete, con involucro in materiale isolante, modulare, munito di porta

con serratura, con grado di protezione minimo IP44;

L'ingresso dei cavi avverrà dall'alto e i conduttori di fase e di neutro saranno direttamente

attestati sui morsetti di ingresso dell’interruttore magnetotermico differenziale.

b) Quadro generale Q.G.

Il quadro generale sarà collocato al primo piano interrato, sarà costituito da un involucro

metallico da pavimento, di tipo modulare, munito di porta con serratura, con grado di

protezione minimo IP44.

Le apparecchiature di protezione, comando e segnalazione devono essere collocate in

maniera razionale, le parti attive devono essere rese accessibili soltanto dopo aver

asportato i corrispondenti pannelli frontali di protezione.

Il cablaggio interno al quadro deve essere effettuato mediante conduttori non propaganti

l’incendio.

L'ingresso dei cavi avverrà dall'alto e i conduttori di fase e di neutro saranno direttamente

attestati sui morsetti d’ingresso del sezionatore.

I cavi in uscita devono essere attestati su di una morsettiera di uscita collocata in uno

scomparto totalmente dedicato.

c) Quadro locale cassa/guardiania

I quadri di piano devono essere costituiti da un involucro metallico da parete, di tipo

modulare, munito di porta con serratura, con grado di protezione minimo IP44.

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Le apparecchiature di protezione, comando e segnalazione devono essere collocate in

maniera razionale, le parti attive devono essere rese accessibili soltanto dopo aver

asportato i corrispondenti pannelli frontali di protezione.

Il cablaggio interno al quadro deve essere effettuato mediante conduttori non propaganti

l’incendio.

L'ingresso dei cavi avverrà dall'alto e i conduttori di fase e di neutro saranno direttamente

attestati sui morsetti d’ingresso del sezionatore.

I cavi in uscita devono essere attestati su di una morsettiera di uscita collocata in uno

scomparto totalmente dedicato.

Oltre agli organi di sezionamento, comando e protezione riguardanti l’area di parcamento,

in detto quadro devono essere inseriti anche gli organi riguardanti gli impianti dei locali

cassa/guardiania e servizi igienici.

I cavi in uscita devono essere attestati su di una morsettiera di uscita collocata in uno

scomparto totalmente dedicato.

d) quadro servizi di sicurezza

Il quadro servizi di sicurezza sarà collocato nel locale cassa/guardiania sarà costituito da

un involucro metallico da incasso e/o parete, di tipo modulare, con grado di protezione

IP44, dotato di porta con serratura a chiave.

Nel quadro devono essere riportati tutti i segnali di allarme o di intervento impianti in

particolare:

intervento del gruppo soccorritore;

intervento valvola di controllo e allarme rete idranti;

intervento valvola di controllo e allarme rete sprinkler;

apertura porte uscite sicurezza delle zone di sosta dei tre piani interrati;

stazione di pompaggio antincendio;

blocco stazione di sollevamento acque bianche parcheggio.

I cavi in uscita devono essere attestati su di una morsettiera di uscita collocata in uno

scomparto totalmente dedicato.

5.1.2 CANALIZZAZIONILe linee di alimentazione, in ingresso ed in uscita dal quadro generale saranno allogate

entro canalizzazioni metalliche con coperchi, a sezione rettangolare, rispondenti alle

norme CEI 23-31. per tratti orizzontali a soffitto, per i tratti verticali saranno utilizzate

prevalentemente canalizzazioni metalliche a sezione circolare. Le derivazioni dalle linee

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di distribuzione primarie e secondarie devono essere effettuate entro apposite cassette di

derivazione ed allogate entro tubazioni metalliche di adeguata sezione, posate in vista a

soffitto e/o a parete, fissate mediante gaffe metalliche.

Dette canaline potranno essere utilizzate anche per la posa degli apparecchi riguardanti

l’illuminazione ordinaria.

5.1.3 LINEE DI DISTRIBUZIONE E CIRCUITI TERMINALIa) Linee di distribuzione principali e secondarie

Dette linee devono essere realizzate in cavo multipolare tipo FG7OR, non propaganti

l’incendio.

b) Circuiti terminali

Le derivazioni dalle linee di distribuzione secondarie ed i circuiti terminali devono essere

realizzate in cavo non propagante l’incendio, unipolare e/o multiplare tipo N07V-K , per le

cordine e FG7OR, per i cavi.

5.1.4 IMPIANTO PRESE A SPINA E DI FORZA MOTRICEDai corrispondenti quadri, saranno derivate le dorsali di alimentazione dei circuiti prese,

forza motrice e degli impianti ascensori. Tali linee saranno trifasi più neutro o monofasi a

seconda dei casi.

L’impianto forza motrice sarà composto da:

gruppo di prese a spina monofase e trifase, di tipo CEE con dispositivo di interblocco

(conformi alla Norma CEI 23-12) collocate ad ogni piano lungo le corsie.

prese a spina serie civile del tipo “bipasso a poli allineati” e “schuko” con alveoli

schermati e interruttore magnetotermico bipolare da 10 A di protezione, per locale

cassa/guardiania ed ambienti ordinari;

apparecchi utilizzatori fissi, alimentati direttamente dai rispettivi quadri elettrici; le

utenze con assorbimento superiore ai 1500 W devono essere dotate di dispositivo di

sezionamento posto in loco in modo visibile o con la possibilità di bloccaggio in

posizione di "aperto".

5.1.5 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONEa) Impianto illuminazione ordinaria

L'illuminazione interna dei locali sarà costituita prevalentemente da plafoniere con

lampade di tipo fluorescente.

Tali apparecchi devono possedere caratteristiche adeguate all’ambiente di installazione.

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Il numero e la posizione degli apparecchi di illuminazione saranno tali da garantire i livelli

di illuminamento e di uniformità prescritti dalle Norme UNI.

Detto impianto deve garantire i seguenti valori minimi di illuminamento:

Rampe di ingresso/uscita di giorno 300 lux

Rampe di ingresso/uscita di notte 80 lux

Locale cassa/guardiania 300 lux

Area di parcamento e corsie 150 lux

Disimpegni - Ripostigli 150 lux

Ingressi 150 lux

W.C. e anti W.C. 150 lux

Scale/ballatoi 150 lux

Intercapedine 80 lux

Uffici 500 lux

b) Impianto illuminazione esterna.

Esternamente al fabbricato, saranno installati i corpi illuminanti per l’illuminazione

perimetrale esterna dello stesso aventi le seguenti caratteristiche:

- Proiettore per lampade a joduri metallici, con corpo in fusione di alluminio, equipaggiato

con lampada HQI.

Detto impianto dovrà essere comandato mediante interruttore crepuscolare.

Inoltre, sarà previsto un comando manuale per la messa in funzione dell’impianto qualora

vada in avaria l’interruttore crepuscolare ed un orologio per programmare lo spegnimento

di alcuni apparecchi durante la notte.

5.1.6 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZAL’impianto di illuminazione di sicurezza e di segnalazione delle vie di esodo deve essere

realizzato mediante l’uso di apparecchi illuminanti autoalimentati, predisposte all’auto

diagnosi, in grado di garantire un'autonomia minima di un'ora. Il tempo di intervento degli

apparecchi di emergenza deve essere tale da garantire il flusso luminoso nominale entro

0,5 sec. dal momento della mancanza della tensione di rete.

Tale illuminazione deve essere prevista su tutta la viabilità orizzontale e verticale interna

al fabbricato ed a tutte le aree ove la mancanza, anche se temporanea, dell’illuminazione

ordinaria costituirebbe pericolo per le persone.

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La segnalazione di sicurezza deve assicurare la immediata ed inequivocabile

individuazione del percorso di fuga e delle uscite di sicurezza.

Inoltre l’edificio deve essere dotato delle seguenti ulteriori segnalazioni luminose:

indicazione delle vie di uscita pedonali;

segnalazione delle uscite e uscite di emergenza;

illuminazione dei posti riservati ai disabili.

Tali segnalazioni saranno realizzate mediante apparecchi illuminanti aventi caratteristiche

analoghe a quelle sopra descritte.

Il livello medio di illuminamento non deve essere inferiore a 50 lux sui ballatoi delle scale

e 15 lux lungo le corsie. Gli apparecchi di illuminazione di sicurezza dovranno comunque

essere disposti in modo da assicurare un livello di illuminamento minimo non inferiore di 5

lux per le operazioni di sfollamento come previsto dalle vigenti Leggi e Norme CEI.

In ogni locale l'attivazione dell'illuminazione di sicurezza sarà comandata all'apertura

dell'interruttore di protezione nel quadro di piano o, in generale, alla mancanza di tensione

in rete, mentre nei servizi igienici e nei locali tecnici gli apparecchi riguardanti

l’illuminazione di sicurezza saranno sottesi direttamente all’impianto luce ordinaria dei

locali stessi.

L’impianto sarà dotato di circuito di interdizione delle lampade, al fine di evitare che

all’apertura intenzionale dell’interruttore della linea di ricarica, si abbia la scarica delle

batterie; l’interdizione o il consenso all’accensione sarà ottenuto con apposito dispositivo

di telecomando, collocato nel quadro di piano.

5.1.7 IMPIANTO DI TERRAL'impianto di terra deve essere costituito da dispersori cilindrici interconnessi con corda di

rame nuda di sez. 35mmq ed interrata ad una profondità non inferiore a 0.6 m.; a tale

dispersore si deve collegare mediante saldature o mediante opportuni morsetti il

dispersore naturale.

Il conduttore di terra dovrà essere di sezione uguale a quella del conduttore di fase di

sezione più elevata, con un minimo di 16 mmq se posato senza alcuna protezione

meccanica.

Inoltre, sarà previsto il collettore di terra al quale saranno collegati il conduttore di terra, il

conduttore di protezione PE, e i conduttori relativi ai collegamenti equipotenziali di tutte le

masse, nonché tutte le masse estranee suscettibili di introdurre potenziali pericolosi.

La sezione dei conduttori equipotenziali principali, non deve essere mai inferiore a

6mmq.e dovranno essere contrassegnati per una facile identificazione.

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5.1.8 PROTEZIONE CONTRO LE SOVRATENSIONIDeve essere prevista l'installazione di appositi dispositivi di protezione (SPD) sui

conduttori di fase e sul neutro, all'ingresso della linea elettrica di alimentazione

dell'impianto generale, all'interno del quadro consegna energia.

5.1.9 IMPIANTO ELETTRICO NEI LOCALIa) Impianto elettrico locali tecnici e di servizio

L'impianto avrà origine dal quadro di piano corrispondente.

Devono essere previste prese a spina di tipo CEE e di tipo domestico

Le linee di alimentazione dei circuiti prese a spina e luce si attesteranno sui morsetti dei

corrispondenti interruttori e saranno costituite da cordina unipolare N07V-K oppure da

cavi multipoari FG7OR, allogati parte entro canalina metallica, parte in tubo in pvc

pesante, se incassato, in metallo se fissato in vista; inoltre in detti locali occorre prevedere

l’installazione di apparecchi di illuminazione di sicurezza.

b) Impianto elettrico nei servizi igienici

L'impianto avrà origine dal quadro di piano corrispondente.

Nei servizi igienici, non dovranno essere installate ne prese a spina ne apparecchi elettrici

di vario genere ;

La linea di alimentazione del circuito luce si attesterà sui morsetti del corrispondente

interruttore è sarà costituita da cavi multipoari cordina unipolare N07V-K oppure da cavi

multipoari FG7OR, allogati parte entro canalina metallica, parte in tubo in pvc pesante, se

incassato, in metallo se fissato in vista; inoltre in detti locali occorre prevedere

l’installazione di apparecchi di illuminazione di sicurezza.

Le ventole per l'estrazione dell'aria dovranno entrare in funzione all’accensione della luce.

I comandi funzionali saranno ubicati nel locale stesso, posti entro scatole porta

apparecchi con grado di protezione non inferiore a IP44, in corrispondenza della porta di

ingresso.

c) Impianto elettrico cassa/guardiania

L'impianto avrà origine dal quadro di piano corrispondente.

Devono essere previste prese a spina di tipo CEE e di tipo domestico

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Le linee di alimentazione dei circuiti prese a spina e luce si attesteranno sui morsetti dei

corrispondenti interruttori e saranno costituite da cavi unipolari N07V-k oppure da cavi

multipolari FG7OR, allogati parte entro canalina metallica, parte in tubo in pvc pesante,

posato sotto pavimento e sotto traccia per i tratti verticali.

I comandi funzionali saranno ubicati in loco e posti entro scatole porta apparecchi con

grado di protezione non inferiore a IP4X, in corrispondenza della porta di ingresso.

Inoltre si dovranno prevedere prese telefoniche e per trasmissione dati. Le prese

dovranno essere del tipo RJ 45 a 8 contatti con porta etichette integrato per la siglatura

delle prese.

Le tubazioni saranno in pvc pesante, posato sotto pavimento e sotto traccia per i tratti

verticali.

d) Impianto di chiamata da WC disabili

L’impianto di segnalazione di richiesta di soccorso dal WC predisposto per i disabili

prenderà

l'alimentazione elettrica dalla linea FM del Quadro Servizi. La suoneria e il lampeggiante

saranno installati in apposito quadretto ad incasso, da ubicarsi all'esterno del locale

interessato. All'interno del quadretto sarà posizionato anche il trasformatore di sicurezza

in bassissima tensione per l'alimentazione dell'impianto in oggetto.

5.2.0 SEZIONAMENTO DI EMERGENZAPer il sezionamento dell'impianto, si deve prevedere l'installazione di un interruttore

automatico magnetotermico, terapolare, entro involucro in materiale isolante con portello

trasparente e serratura, con grado di protezione non inferiore a IP 44; in parallelo a detto

interruttore si deve collegare una lampada per segnalare l'integrità del circuito di

sezionamento.

In alternativa si potrà installare un pulsante allogato entro involucro metallico e/o in

materiale isolante, che agirà sulla bobina di sgancio da abbinare all'interruttore posto

entro il quadro di consegna energia del fabbricato.

Detto dispositivo deve essere dotato di targa di segnalazione.

IMPIANTI SPECIALI5.2.0 IMPIANTO DI RILEVAZIONE INCENDIO E DI MONOSSIDO DI CARBONIO

a) Requisiti generali dell’impianto

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Il sistema dovrà essere realizzato, in modo che la segnalazione d’allarme proveniente da

uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati determini sempre una segnalazione ottica ed acustica

di allarme incendio nell’unità Centrale di controllo collocata nell’ufficio presidiato.

Come descritto dal DM 09.04.1994 l’impianto dovrà consentire l’azionamento automatico

dei dispositivi di allarme posti nelle attività entro:

2 minuti dall’emissione della segnalazione d’allarme proveniente da due o più rivelatori

o dall’azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione d’incendio;

5 minuti dall’emissione di una segnalazione di allarme proveniente da un qualsiasi

rivelatore, qualora la segnalazione presso la Centrale di allarme non sia tacitata dal

personale preposto.

L’allarme di un rilevatore automatico dovrà consentire l’attivazione automatica delle

seguenti operazioni:

chiusura automatica delle porte tagliafuoco, normalmente aperte, appartenenti al

compartimento antincendio da cui è pervenuta la segnalazione, tramite l’attivazione degli

appositi dispositivi di chiusura;

disattivazione elettrica dell’eventuale impianto di ventilazione o condizionamento

esistente;

chiusura di eventuali serrande tagliafuoco esistenti, appartenenti al compartimento da

cui proviene la segnalazione;

trasmissione a distanza delle segnalazioni di allarme, in posti predeterminati da un

piano di emergenza;

L’attivazione di un qualsiasi pulsante provocherà l’attivazione di un allarme generale

immediato.

Tutte le apparecchiature costituenti l’impianto dovranno essere progettate e prodotte dallo

stesso costruttore della Centrale, in modo da assicurare l’uniformità del sistema e la

compatibilità di funzionamento. Il costruttore o il distributore dovrà produrre copia della

certificazione NSEN - ISO 9001. Inoltre potranno essere richiesti reports di certificazioni

internazionali in cui venga dimostrata la funzionalità di tutto il sistema secondo le ultime

normative vigenti nell’ambito delle Norma EN 54, EN 50130/4 del dicembre 1995-

Compatibilità elettromagnetica.

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Il sistema deve essere costituito da:

unità Centrale che gestisce tutte le utenze periferiche tramite pannello di allarme con

segnalazione luminosa, acustica e pulsante di tacitazione e ripristino con tastiera

multifunzione, nelle aree indicate da progetto ed in zona presidiata o visibile;

rivelatori di fumo in tutti i locali, i locali tecnici o pericolosi secondo UNI 9795;

pulsanti manuali d’allarme con vetro a frangere e protezione contro l’intervento

accidentale, posizionati nelle aree di fuga e/o di transito, in rispetto delle distanze secondo

UNI 9795;

pannelli luminosi con pittogramma “ALLARME INCENDIO” e sirena, posizionate nelle

aree di fuga e/o di transito oppure sirene, oppure badenie;

ripetitori Fuori Porta con led lampeggiante che ripetano il led del rilevatore allarmato,

collocato in posizione non visibile, posizionati fuori dai locali chiusi per meglio individuare

l’area o il compartimento in allarme;

L'apparecchiatura di controllo e segnalazione (Centrale di rivelazione) consiste in una

unità centrale di gestione del sistema, capace di ricevere e di analizzare i segnali

provenienti dai sensori, di fornire agli utenti una informazione sonora e visiva, di avviare

automaticamente le sequenze di risposta all'allarme.

La Centrale dovrà comprendere processori a loop indipendente, nonché un processore

principale separato, e dovrà essere in grado di inviare una segnalazione di allarme anche

nel caso di cattivo funzionamento del processore del loop in modo da garantire la

massima sicurezza operativa.

Ciascun processore di loop non potrà controllare più di 100 rivelatori e punti di chiamata,

ovvero un totale di 100 punti di input ed uscita.

b) Configurazione del sistema

Il sistema consisterà di un certo numero di unità di controllo e di segnalazione alle quali

saranno collegati i loop di rivelazione e/o i pannelli di ripetizione, che saranno collocati

nelle posizioni indicate ed, al fine di assicurare una piena distribuzione ed interazione,

interconnessi con un linee a due conduttori twistati, ma non schermate, a piena

ridondanza costituente un anello (loop) di comunicazione del tipo chiuso.

Ogni eventuale mal funzionamento dell'anello (loop) di comunicazione consentirà a tutte

le unità di continuare a funzionare normalmente.

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I dati di configurazione del sistema dovranno poter essere scaricati in un solo punto, e

dovranno essere programmabili per fornire un controllo ed una segnalazione selettiva

rispetto alle collocazioni indicate nei disegni.

La Centrale dovrà poter funzionare con i dispositivi di rivelazione di nuova generazione

"Analogica intelligente autoindirizzabile" che inglobano un DYFI automatico, ovvero un

filtro dinamico di processo che consente un controllo ambientale ed esegue quei filtraggi

necessari all’ambiente nonché il dispositivo di auto apprendimento.

Al fine di assicurare al sistema una stabilità ed una sicurezza continua, l'assegnazione dei

codici di indirizzo di ciascun dispositivo indirizzabile dovrà avvenire automaticamente, e

dovrà essere basata su un elemento di identificazione elettronico permanente che

registrerà il tipo del rivelatore e la sua posizione topografica nel loop. Non saranno

considerati accettabili sistemi basati sulla tecnica del "Indirizzamento via software".

Onde assicurare una protezione completa contro i guasti da corto circuito, nei loop di

rivelazione tutti i dispositivi ad essi collegati dovranno essere dotati di isolatori per corto

circuito incorporati (almeno uno ogni trenta indirizzi).

Ciascuna Centrale dovrà avere la capacità di far funzionare almeno 1 loop indirizzabile

completamente carico. Tale capacità dovrà essere espandibile fino ad un massimo di 6

loop, ma, in accordo con l'EN 54, Pt.2, sarà limitata a 512 rivelatori e pulsanti di allarme

per Centrale

Si dovrà provvedere affinché ciascun loop o serie di loop venga suddivisa in zone

gerarchiche come di seguito:

a. Zona di rivelazione - uno o più punti di rivelazione che logicamente fanno parte di

una medesima area (ad es. una stanza, un certo numero di stanze o la parte di un piano)

e possano essere impiegati per queste funzioni come blocco delle attività.

b. Zona di allarme - una o più zone di rivelazione che richiedono un funzionamento

comune per l’attivazione di segnalazioni sonore di allarme.

c. Zona operativa - un piano od un edificio, predeterminata per restringere la sfera di

controllo e d’intervento del sistema da parte di operatori posti in specifiche aree.

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Al fine di facilitare la riconfigurazione e la estensione del sistema, tutti i dispositivi

aggiuntivi dovranno essere configurabili nel sistema senza che ciò richieda la variazione

di un'altra configurazione dei dispositivi nel loop considerato.

Le Centrali o i Controllers dovranno essere muniti di accorgimenti per l'allacciamento

principale alla corrente CA, nonché di batterie con capacità sufficiente a far funzionare il

sistema collegato, dovranno inoltre essere muniti di dispositivi per il collegamento ad

eventuali batterie esterne.

c) Pogettazione meccanica

I contenitori delle Centrali e dei Pannelli ripetitori dovranno essere fissabili sia a parete o

da semi-incasso, e fissabili a rack 19” e muniti di piastre passacavi per l'ingresso

superiore od inferiore dei medesimi.

d) Funzioni base del sistema

La Centrale controllerà lo stato di tutti i dispositivi indirizzati presenti sui loop, guasti da

corto circuito, guasti da circuito aperto, rimozione non autorizzata di dispositivi,

cambiamento del loro tipo o collocazione, condizione di preallarme e condizione di

inquinamento dei rivelatori.

Inoltre dovrà controllare lo stato di tutti i collegamenti interni e delle interfacce compresi gli

alimentatori e le batterie.

La Centrale dovrà fornire le seguenti, diverse indicazioni visive:

• Rete Alimentazione

• Incendio

• Preallarme

• Guasto

• Funzione disattivata

• Funzione ritardata

• Eventi multipli

• Zone d'incendio

• Allarmi disattivati

• Guasto all'allarme

• Chiamata VVFF disattivata

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• Guasto alla chiamata VVFF

• Chiamata VVFF effettuata

• Prove in corso.

La Centrale dovrà essere dotata di una serie i controlli atti a consentire all'operatore di

effettuare i seguenti interventi:

EVACUAZIONE (attivazione di tutti gli allarmi sonori del sistema)

TACITAZIONE (disattivazione di tutti gli allarmi sonori al momento in funzione)

RIPRESA (riattivazione dei segnali d'allarme disattivati)

RIPRISTINO (ritorno della Centrale alla condizione di quiescenza).

La Centrale dovrà poter controllare dispositivi remoti, quali le unità di sgancio delle porte

tagliafuoco ed i relè per il controllo degli impianti e degli sprinklers a preazione. Dovrà

essere assicurato un funzionamento successivo o contemporaneo dei dispositivi per il

rilascio degli agenti estinguenti, per l'attivazione delle sirene, ecc.

e)Funzioni di uscita di allarme

La Centrale dovrà fornire le necessarie uscite ad almeno due circuiti monitorizzati di

allarmi sonori comuni. Ciascun uscita dovrà trasmettere ad ogni sirena un carico di

almeno 1 A.

E dovrà essere dotata di un dispositivo di suoneria d'allarme a due livelli che possa

essere programmato sia su base zonale che per l'intero sistema, in maniera tale da

adeguarlo ai requisiti prescritti dalle competenti autorità. Le due uscite possibili saranno:

• segnale intermittente di allertamento (programmabile con intervalli di 0,5

secondi)

• segnale continuo di evacuazione.

Sulla base di un allarme di zona, la Centrale dovrà essere in condizioni di variare l'allarme

sonoro, a seconda che all'origine dell'allarme stesso vi sia:

• un rivelatore automatico, per esempio di fumo o di calore

• un pulsante di allarme

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• un ordine di EVACUAZIONE.

La Centrale dovrà poter ritardare l'attivazione delle sirene e la trasmissione ai VVFF dei

segnali di allarme provenienti dai rivelatori automatici siti in predeterminate zone di

rivelazione. Dovranno essere previsti due periodi di ritardo, ciascuno dei quali dovrà

essere configurabile:

Periodo di ritardo 1: Tempo intercorrente fra l'allarme e la sua verifica

Periodo di ritardo 2: Tempo tra la verifica e la disattivazione.

Tali ritardi saranno esclusi se:

A) Il pulsante di allarme sarà stato attivato

B) L'allarme sarà stato attivato manualmente

C) Il tempo sarà scaduto

D) L'allarme si verificherà durante un periodo non lavorativo con la centrale in

funzione non presidiata.

f) Rivelatori di incendio e dispositivi complementari

I rivelatori dovranno essere predisposti per il collegamento diretto con i loop indirizzabili

del sistema. Tutti i rivelatori analogici dovranno incorporare dei dispositivi di filtraggio

DYFI e di auto apprendimento. I rivelatori ed i dispositivi I/O dovranno essere corredati da

isolatori anti corto circuito. Questi saranno fissati a soffitto mediante una base a zoccolo.

Tali basi saranno identiche a quelle impiegate per tutti i tipi di rivelatori puntiformi.

Le basi dovranno avere la .possibilità di bloccare in sito i rivelatori una volta che essi

saranno stati innestati.

In funzione della tipologia dei locali e delle caratteristiche ambientali si potranno

prevedere i seguenti tipi di rivelatori e dispositivi complementari:

• rivelatori di fumo ottici con autoverifica

• rivelatori termici con autoverifica

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• pulsanti di allarme con vetro a frangere per uso interno e/o esterno con

autoverifica

• rilevatori di fiamma o scintilla

• rilevatori lineari di fumo

Per la installazione dei rivelatori di fumo nelle condotte dell'aria, dovrà essere predisposto

un adattatore speciale. Tale attrezzatura dovrà essere progettata per sistemare le basi ed

i rivelatori di fumo standard del produttore medesimo.

Nella stessa zona o compartimento che costituisce una sotto divisione di un loop

indirizzabile dovrà essere possibile collegare ulteriori rivelatori automatici, pulsanti e

moduli indirizzabili.

Tutte le attrezzature collegate sia direttamente che tramite interfacce ai loop del sistema

dovranno essere schermati contro gli effetti dei disturbi elettrici, gli impulsi ad alta

frequenza, e gli influssi elettromagnetici provenienti da attrezzature diverse

g) Rivelatori ottici di fumo

I rivelatori analogici di fumo ottici dovranno essere del tipo intelligente, ovvero interattivi

ad autoindirizzamento e conglobare dispositivi di filtraggio DYFI nonché di auto

apprendimento ambientale in grado di variare le proprie funzioni quando fossero presenti

elementi contaminanti nell'aria.

Per una migliore e più sicura verifica del funzionamento di tutto il sistema , anche questi

rivelatori dovranno essere dotati di funzioni di autoverifica.

I rivelatori dovranno essere corredati di un LED, chiaramente visibile, atto a fornire

indicazione della attivazione dell'allarme, nonché essere muniti di isolatori anti corto

circuito.

I rivelatori di fumo ottici dovranno essere corredati di retini atti ad impedire anche ai più

piccoli insetti di penetrare nella camera di rivelazione.

La camera dei rivelatori di fumo ottici dovrà essere progettata in maniera da ridurre al

minimo, per un certo periodo, gli effetti dei depositi di polvere.

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I rivelatori di fumo ottici dovranno essere conformi alle EN54, Pt. 7.

h) Rivelatori termici

I rivelatori termici e termovelocimetrici dovranno quindi essere in grado di rilevare i rapidi

aumenti della temperatura nonché la temperatura assoluta costante.

Dovranno rispondere sia ai requisiti delle norme EN54, Pt.5 per quelli destinati ad

ambienti normali, sia a quelli delle norme EN54, Pt. 8 per quelli destinati ad alte

temperature ambientali.

Onde garantire la protezione ambientale, gli elementi sensibili alla temperatura ed i

collegamenti elettrici dovranno essere rivestiti di resina epossidica.

Per soddisfare le varie applicazioni dovranno essere di grado 1,2 e 3

Dovranno essere del tipo intelligente, ovvero interattivi ad autoindirizzamento.

I rivelatori dovranno essere corredati di un LED, chiaramente visibile, atto a fornire

indicazione della attivazione dell'allarme, nonché essere muniti di isolatori anti corto

circuito.

i) Pulsanti di allarme

I pulsanti di allarme con vetro a frangere dovranno controllare e comunicare alla Centrale

lo stato di un interruttore azionato dopo la rottura del vetro. Dovranno essere azionabili

mediante la pressione del pollice, e non richiedere il ricorso ad un martello.

Dovranno essere del tipo intelligente, ovvero interattivi ad autoindirizzamento i pulsanti

dovranno essere corredati di un LED, chiaramente visibile, atto a fornire indicazione della

attivazione dell'allarme, nonché essere muniti di isolatori anti corto circuito.

Anche i pulsanti di allarme dovranno essere dotati di dispositivi di autoverifica. E dovranno

poter essere programmati in modo tale da attivare da parte della Centrale sia una risposta

di preallarme, sia di allarme evacuazione.

I pulsanti di allarme dovranno essere verificabili ricorrendo ad una speciale "chiave",

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senza dover procedere alla rottura del vetro.

l) Pannello avvisatore d’allarme ottico/acustico

Pannello costituito da una targa luminosa con pittogramma “ALLARME INCENDIO” a luce

fissa o lampeggiante, dotata di segnalatore sonoro che si attiverà in caso di Allarme

incendio, e da un segnalatore luminoso a led che si attiverà solo in presenza di Allarme

incendio nell’area di competenza.

m) Rilevatori di monossido di carbonioDetti rilevatori dovranno essere collocati nelle aree di passaggio, e posizionati a circa 1.50m. dal piano pavimento ed essere gestiti da apposita centrale.

5.2.1IMPIANTO TELEFONICO

Si deve prevedere la realizzazione di un impianto telefonico; tale impianto sarà costituito

dalle seguenti parti:

cassetta metallica di arrivo linea;

pozzetto esterno per il collegamento dei cavi in arrivo e i cavi interni;

tubazione in PVC diam. 125 mm. interrata nel terreno, per il collegamento tra pozzetto

e cassetta di arrivo;

prese telefoniche tipo RJ per ufficio;

predisposizione di tubazioni per postazioni telefoniche pubbliche;

predisposizione per punto telefonico dedicato al collegamento esterno via modem.

5.2.2 IMPIANTO TVCCTutte le zone dell’edificio devono essere tenute sotto continua sorveglianza mediante

impianto televisivo a circuito chiuso.

Il sistema di video sorveglianza deve essere costituito da unità digitale per acquisizione di

immagini video tramite telecamere direttamente controllate dall’apparato video.

L’apparato deve essere in grado di elaborare ed immagazzinare le immagini acquisite;

inoltre deve poter interagire con altre apparecchiature dello stesso tipo ed essere

interrogato da sistemi remoti in rete. Il sistema deve poter gestire almeno 16 telecamere e

permettere l’aggiunta di ulteriori apparati, per il collegamento di ulteriori telecamere.

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Per ovviare alla creazione di file immagini di enormi dimensioni il sistema deve poter

gestire i file immagine mediante la tecnologia “Motion capture” che permette di catturare

solo quelle immagini che determinano una variazione rispetto all’immagine precedente.

Le immagini devono poter essere registrate direttamente in formato digitale su Hard Disk,

con standard J-PEG o BMP; il sistema deve gestire in automatico anche la sovrascrittura

delle immagini partendo dalle più vecchie.

Le telecamere devono essere indifferentemente di tipo analogico o digitale e mai in

nessun caso specifiche per l’apparato stesso. Il segnale di uscita delle telecamere deve

essere di tipo standard PAL; inoltre il sistema deve poter essere compatibile con (CCIR,,

SECAM ecc) predisposte di sorgente di illuminazione autonoma ad infrarossi, per

illuminare costantemente la zona interessata. Le telecamere prive di brandeggio e con

ottica fissa devono essere connesse all’unità digitale (personal computer), per mezzo di

cavi schermati di tipo RG59 e connettore (BNC). Il sistema deve poter gestire almeno 16

telecamere e permettere l’aggiunta di ulteriori apparati, per il collegamento di ulteriori

telecamere.

5.2.3 IMPIANTO DI SONORIZZAZIONE ED INTERFONOL’edificio in questione deve essere dotato di impianto di sonorizzazione che consenta

all’operatore di attivare o disattivare, mediante consolle di comando, la diffusione del

messaggio desiderato, in determinate zone da esso prestabilite, continuando a mantenere

nelle restanti zone il programma audio sintonizzato, ad esempio musica di sottofondo,.

Le apparecchiature devono essere inserite in apposito rack da 19”, poste nel locale

cassa/guardiania.

Detto impianto sarà integrato da una rete di citofoni che mette in comunicazione il centro

di controllo (locale cassa/guardiania)con tutti i punti di uscita ad ogni piano e le postazioni

di uscita del piano terra e con alcuni collocati lungo le corsie.

I citofoni saranno collegati al centralino collocato nel locale sopra citato attraverso cavo

telefonico multicoppia.

5.2.4 CANALIZZAZIONI PER IMPIANTI TELEMATICI E DI GESTIONESi devono prevedere canalizzazioni, cassette e pozzetti, per la futura posa dei cavi dati e

di energia relativi all’impianto automatico di gestione riguardante le casse automatiche,

detector conteggio auto in ingresso/uscita, casse manuali, barriere automatiche di

ingresso/uscita ecc.. I suddetti cavi, nei percorsi principali, dovranno essere allogati entro

le canaline metalliche predisposte per gli impianti luce e f.m., ma in scomparti dedicati,

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nelle derivazioni si dovranno utilizzare tubazioni in metallo posati in vista a soffitto e/o

parete fissate mediante gaffe in metallo.

5.2.5 ALIMENTAZIONE AUSILIARIA – UPSL’alimentazione ausiliaria deve essere garantita da un gruppo statico di continuità trifase,

di potenza ed autonomia adeguata e con tempo di intervento < ad 1 sec., completo di

batterie e carica batterie.

Tale gruppo alimenterà in emergenza le sotto elencate utenze privilegiate:

♦ impianto interfono;

♦ impianto di TVCC;

♦ impianti informatici;

♦ impianto di rilevazione incendi;

♦ ascensori;

♦ automatismi ingresso/uscita parcheggio;

♦ pompe sollevamento acque reflue e meteoriche.

5.2.6 IMPIANTO DI MOTORIZZAZIONE CANCELLI

Deve essere predisposta la motorizzazione dei cancelli di accesso.

Il sistema di motorizzazione deve possedere le seguenti caratteristiche:

motorizzaaione con sistema a pignone-cremagliera per cancelli scorrevoli oppure con

pistone di tipo oleodinamico per cancelli a battente;

il gruppo di azionamento dovrà avere un dispositivo che limiti la coppia e assicuri un

movimento veloce e silenzioso;

lo sblocco del cancello, in caso di mancanza di energia elettrica, deve essere possibile

mediante comando manuale a chiave ;

l'azione di apertura e di chiusura dei cancelli dovrà essere possibile sia in loco

mediante apposita chiave, sia dalla consolle di comando collocata nel localeguardiania;

la motorizzazione dei cancelli dovrà essere comunque realizzata utilizzando tutte le

apparecchiature ed i sistemi di sicurezza previste dalle norme UNI EN12445 ed UNI

EN12453, ed eventuali più recenti aggiornamenti.

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IMPIANTO ANTINCENDIO - TERMICO - IDRICO SANITARIO

Realizzazione degli impianti meccanici a servizio di:

autorimessa interrata, sita in Via Moretta.

Edificio ad uso uffici adibito ad ufficio postale sito in Corso Racconigi.

Edificio ad uso uffici INPS sito in Moretta ed annessi magazzini comunali.

In sintesi, dovranno essere realizzati i seguenti impianti:

Autorimessa- impianto antincendio

- impianto di ventilazione

- impianto smaltimento acque meteoriche

- impianto di disoleazione e rilancio acque meteoriche

- impianto estrazione aria servizi igienici

- impianto idrico-sanitario servizi igienici

- impianto termico servizi igienici

Ufficio Postale – Palazzina INPS – magazzini comunali- centrale termica

- centrale di ventilazione

- centrale frigorigena

- impianto di condizionamento

- impianto di ventilazione

- impianto estrazione aria di tutti i servizi

- impianto idrico-sanitario

- impianto antincendio

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DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI - AUTORIMESSA

Descrizione generale

I lavori da realizzarsi nell’autorimessa interrata prevedono gli interventi necessari per darecompleti e perfettamente funzionanti gli impianti meccanici ad uso ventilazione, idrico-sanitario e antincendio.

In generale gli impianti meccanici oggetto dell’intervento riguardano:

• Realizzazione impianto antincendio a idranti e impianto fisso a pioggia (sprinkler).

• Realizzazione impianto di ventilazione mediante una unità di estrazione dell’aria concanali in acciaio zincato.

• Realizzazione impianto di riscaldamento locali uso servizi igienici medianteventilconvettori elettrici.

• Realizzazione impianto di produzione acqua calda sanitaria a servizio dei bagnimediante bollitore elettrico ad accumulo.

• Realizzazione impianto idrico sanitario per i servizi.

• Realizzazione impianto di estrazione dell’aria dai servizi igienici.

• Realizzazione di tutti i quadri elettrici a servizio degli impianti meccanici.

• Realizzazione impianto di raccolta acque meteoriche.

IMPIANTO ANTINCENDIO

Impianto a idrantiPer impianto antincendio si intende il complesso delle tubazioni e delle bocche idranti eterminali, disposto in ciascuno dei piani del fabbricato.

La rete deve sempre essere indipendente, direttamente allacciata alla fonte diapprovvigionamento idrico, secondo eventuali prescrizioni del competente comando deiVVF e dotata di gruppo regolamentare per l'inserimento dell'autopompa dei VVF.

L'impianto antincendio dell'edificio sarà realizzato secondo le NORME UNI 9489-9490-9491-10779 e sarà composto da una rete di distribuzione in acciaio per le parti internecon installazione di idranti a parete UNI 45 e idrante UNI 70 esterno con attaccoautopompa.

L'intero edificio sarà inoltre protetto da un sistema di estinzione mobile, costituito daestintori installati a muro.

A tutti i piani dell’autorimessa interrata dovranno essere installati quattro idranti, uno ognitrenta autoveicoli o frazione.

Gli impianti idrici antincendio devono essere costituiti da una rete di tubazioni ad anello,con montanti disposti nelle gabbie delle scale o delle rampe; da ciascun montante, in

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corrispondenza di ogni piano dell'autorimessa, deve essere derivato, con tubazione didiametro interno non inferiore a DN 40, un idrante UNI 45 presso ogni uscita.

La custodia dell’idrante deve essere installata in un punto ben visibile. Deve esseremunita di sportello in vetro trasparente, deve avere larghezza ed altezza non inferiorerispettivamente a 0,35 m e 0,55 m ed una profondità che consenta di tenere, a sportellochiuso, manichette e lancia permanentemente collegate.

La tubazione flessibile deve essere costituita da un tratto di tubo, di tipo approvato, dilunghezza che consenta di raggiungere col getto ogni punto dell'area protetta.

La rete idrica deve essere eseguita con tubi di ferro zincato protetti contro il gelo e deveessere indipendente dalla rete dei servizi sanitari.

Gli impianti devono avere caratteristiche idrauliche tali da garantire al bocchello dellalancia, nelle condizioni sfavorevoli di altimetria e di distanza, una portata non inferiore a120 litri al minuto primo e una pressione di almeno 2 bar. L'impianto deve esseredimensionato per una portata totale determinata considerando la probabilità dicontemporaneo funzionamento del 50 % degli idranti e, per ogni montante, degli idranti dialmeno due piani.

L'impianto deve essere alimentato dall'acquedotto cittadino. con eventuale riserva idricacostituita da una vasca di accumulo con apposito impianto di pompaggio idoneo aconferire in permanenza alla rete le caratteristiche idrauliche di cui al precedente punto.

L'impianto deve essere tenuto costantemente sotto pressione e munito di attacco per ilcollegamento dei mezzi dei vigili del fuoco, da installarsi in un punto ben visibile efacilmente accessibile ai mezzi stessi.

Tale riserva idrica deve avere una capacità tale da assicurare il funzionamentodell'impianto per 30 minuti primi alle condizioni di portata e di pressione prescritte inprecedenza.

Impianto fisso a pioggia (sprinkler)L’autorimessa sarà munita di impianto fisso del tipo a pioggia (sprinkler) di tipo a seccocon alimentazione ad acqua.

La realizzazione di tale impianto, completo in ogni sua parte (riserva idrica, locale pompedi suppressione, stazioni di controllo, distribuzione, ecc…), rispetterà la normativa vigentein particolare le norme UNI 9489, 9490, 9191

Mezzi di estinzione portatili

Deve essere prevista l'installazione di estintori portatili di «tipo approvato» per fuochi delleclassi «A», «B» e «C» con capacità estinguente non inferiore a «21 A» e «89 B».

Il numero di estintori deve essere di 12 per piano, uno ogni cinque autoveicoli per i primiventi autoveicoli; per i rimanenti uno ogni dieci autoveicoli

Gli estintori devono essere disposti presso gli ingressi o comunque in posizione benvisibile e di facile accesso.

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Impianto di estrazione aria autorimessa

Al terzo piano il sistema di aerazione naturale deve essere integrato con un sistema diventilazione meccanicaTale estrazione sarà realizzata con uno o più estrattori di portata pari a circa 19.000m³/h totali che saranno posti sulla copertura dell’edificio adibito ad ufficio postale.La portata dell'impianto di ventilazione meccanica deve essere non inferiore a tre ricambiorari.

Tale sistema di ventilazione meccanica deve essere azionato con comando manuale oautomatico, da ubicarsi in prossimità delle uscite.

L'impianto deve essere azionato nei periodi di punta individuati dalla contemporaneitàdella messa in moto di un numero di veicoli superiore ad 1/3 o dalla indicazione di miscelepericolose segnalate da indicatori opportunamente predisposti.

Il numero e l'ubicazione degli indicatori di miscele pericolose devono essere sceltiopportunamente in funzione della superficie e della geometria degli ambienti daproteggere e delle condizioni locali della ventilazione naturale; comunque il loro numeronon può essere inferiore a due per ogni tipo di rivelazione. Gli indicatori devono essereinseriti in sistemi di segnalazione di allarme.

Il sistema deve entrare in funzione quando uno o più indicatori rivelano valori delleconcentrazioni di miscele infiammabili eccedenti il 20% del limite inferiore diinfiammabilità.

Impianto smaltimento acque meteoricheRealizzazione impianto di raccolta e smaltimento acque meteoriche con disoleatore egruppo di rilancio.

L’acqua piovana raccolta nell’autorimessa sarà convogliata in una vasca di raccolta dotatadi disoleatore e di gruppo di pompaggio per il rilancio in fognatura composto da duepompe, una di riserva all’altra, con sistema a tre galleggianti per consentire anche ilfunzionamento contemporaneo delle pompe, in caso di necessità.

Dovrà sempre essere possibile avviare manualmente le pompe per effettuare prove,svuotamenti, operazioni di manutenzione.

Separatore di oli minerali ed idrocarburiMateriale di costruzione: calcestruzzo alleggerito.

Entrata e uscita realizzati con raccordi in PVC femmina di tipo commerciale.

Conformità alle norme europee EN 858.

DescrizioneSeparatore in classe I: limite di scarico per gli idrocarburi < 5 mg/l

Separatore di oli minerali leggeri ed idrocarburi non emulsionati progettato secondo lenorme EN 858

Nel serbatoio sono raggruppate le sezioni di:

sfangatura per la rimozione dei solidi decantabili:

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la sezione è dotata di:

setto deflettore per la distribuzione uniforme del flusso in ingresso con griglia per impedireil passaggio dei corpi grossolani alle fasi successive

setto di separazione fra sfangatore e separatore;

flottazione per la rimozione degli oli minerali leggeri e degli idrocarburi:

setto a sifone

filtro a coalescenza lamellare a struttura incrociata in polipropilene smontabile atto adaggregare le particelle di dimensioni minori per favorirne la risalita

presa a sifone con otturatore automatico in polietilene quale sistema di sicurezza perimpedire la fuoriuscita dallo scarico degli idrocarburi accumulatisi nel separatore

Il separatore è dotato di due accessi circolari da 500 mm.

Le caratteristiche tecniche saranno adeguate alla superficie interessata dallo smaltimento

Stazione di sollevamento per acque meteoricheCaratteristiche del sistema

Stazione di sollevamento costituita da una vasca prefabbricata in calcestruzzo alleggeritoin cui è installato un sistema di pompaggio per acque meteoriche.

Sono previste due elettropompe di cui una di riserva.

Caratteristiche costruttive.

Materiale di costruzione: calcestruzzo alleggerito.

Entrata e uscita del sollevamento realizzati con raccordi in PVC.

Conformità alle norme europee EN 858.

DescrizioneStazione di sollevamento costituita da una vasca prefabbricata in cui è premontato unsistema di sollevamento con elettropompe sommergibili adatte al sollevamento di acquedi origine meteorica, completa di.

elettropompe sommergibili complete di basamenti per accoppiamento rapido, tipo digirante arretrata a vortice liquido

tubi guida con dispositivo di ancoraggio superiore

tubazione di mandata interna alle vasche

valvole di ritegno

elettrolivelli a galleggiante

quadro elettrico di controllo e comando IP 54.

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Impianto ventilazione servizi igienici

I servizi igienici dell’autorimessa ad uso pubblico saranno muniti di estrattori autonomicanalizzati, uno ogni gruppo di servizi, comandati da interruttore orario. La portata diciascun estrattore sarà di almeno 6 ricambi orari.

Impianto idrico-sanitario

Saranno realizzate le reti di adduzione e scarico acqua per il gruppo di servizi igienicipresente nell’edificio.

Dovranno essere realizzati gli allacciamenti con la fognatura esistente.

I servizi per disabili saranno dotati di tutti gli accessori necessari all’utilizzo da parte diportatori di handicap.

In tutti i bagni saranno presenti delle pilette a pavimento e lance di lavaggio.

Impianto di adduzione

Dovrà essere realizzato l’impianto di adduzione dell’acqua fredda.

Tutti i servizi igienici saranno dotati di acqua potabile e di sistemi di scarico dell'acquareflua.

L’acqua calda per tali utenze sarà prodotta da un accumulatore elettrico installatoall’interno del gruppo servizi igienici.

L’impianto di acqua calda e fredda dovrà essere costituito da linee in tubo Mannessmanzincato con giunzioni filettate, coibentate e posate sottotraccia all’interno dell’edificio.

L’approvvigionamento idrico avverrà mediante un prelievo dalla rete pubblica, dovràessere realizzato un pozzetto ubicato in posizione adeguata.

Le tubazioni che alimenteranno i singoli servizi saranno sezionabili con rubinetti diintercettazione a sfera, dai quali deriverà la rete di alimentazione agli apparecchi sanitaried alle varie utenze.

Le tubazioni dell'acqua fredda dovranno essere opportunamente isolate per evitare ilpericolo della condensazione superficiale, quelle dell'acqua calda saranno coibentatesecondo le indicazioni della legge 10/91 e successivi decreti applicativi; le modalità diesecuzione delle coibentazioni sono indicate successivamente.

Reti di scarico

Il sistema di scarico deve essere indipendente dal sistema di smaltimento delle acquemeteoriche.

Il modo di recapito delle acque usate sarà comunque conforme alle prescrizioni dellecompetenti autorità.

L'impianto di cui sopra si intende funzionalmente suddiviso come segue:

parte destinata al convogliamento delle acque (raccordi, diramazioni, colonne, collettori);

parte destinata alla ventilazione primaria.

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PROGETTO PRELIMINARESettembre 2005

Le reti di scarico degli apparecchi sanitari, le colonne verticali, i collettori orizzontali e lecolonne di ventilazione saranno realizzate in tubo di polietilene duro.

Le reti di scarico interrate saranno realizzate in tubi in PVC rigido per fognature conformialle norme UNI 7447/85.

I collettori orizzontali saranno convogliati alla rete esterna ed avranno una pendenza noninferiore all’1%.

Le colonne verticali di ventilazione dovranno proseguire oltre il piano di copertura per laformazione della rete di esalazione principale.

Ogni colonna sarà corredata sulla sommità di gruppo di esalazione.

Impianto termicoL’impianto termico dei servizi igienici pubblici sarà realizzato con ventilconvettori elettricicomandati da interruttore ad orario.

La potenzialità totale sarà di circa 3 kW.

DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI - UFFICIO POSTALE

Descrizione generale

I lavori al servizio dell’edificio adibito ad ufficio postale prevedono gli interventi necessariper dare completi e perfettamente funzionanti gli impianti meccanici ad uso riscaldamentoe raffrescamento, ventilazione, idrico-sanitario e antincendio.

In generale gli impianti meccanici oggetto dell’intervento riguardano:

1. Realizzazione impianto di produzione di acqua calda a servizio dei fan-coils e radiatoridell’edificio e delle batterie dell’unità di trattamento dell’aria mediante scambiatore apiastre alimentato da impianto di teleriscaldamento.

2. Realizzazione impianto di produzione di acqua refrigerata a servizio dei fan-coils edella batteria di raffreddamento dell’unità di trattamento dell’aria.

3. Realizzazione di quadri elettrici a servizio degli impianti meccanici.

4. Realizzazione impianto riscaldamento e raffrescamento per i vari locali ad uffici permezzo di ventilconvettori a quattro tubi.

5. Realizzazione impianto di riscaldamento locali uso servizi igienici del magazzinomediante radiatori in ghisa a piastre a elementi componibili alimentati da acqua calda.

6. Realizzazione impianto di riscaldamento locali uso servizi igienici della palazzina ufficimediante radiatori in ghisa a piastre a elementi componibili alimentati da acqua calda.

7. Realizzazione impianto di ventilazione mediante una unità di trattamento dell’aria condistribuzione e ripresa dell’aria con canali in acciaio zincato e anemostati, bocchette dimandata ed estrazione.

8. Realizzazione impianto di produzione acqua calda sanitaria a servizio dei bagnimediante boiler elettrici semistantanei.

9. Realizzazione impianto idrico sanitario per i servizi.

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10. Realizzazione impianto di estrazione dell’aria dai servizi igienici.

11. Realizzazione impianto antincendio a idranti.

Centrale termica

La centrale termica di pertinenza dell’edificio sarà collocata nel locale tecnico ubicato alpiano terreno, sarà composta da uno scambiatore di calore, alimentato dateleriscaldamento, di potenzialità resa all'acqua pari a a circa 50 kW.

Ogni circuito sarà dotato di propria pompa di circolazione e di pompa di riserva.

Dal collettore di mandata partiranno le tubazioni a servizio delle seguenti utenze:

- Circuito batteria calda ventilconvettori e radiatori

- Circuito batteria fredda ventilconvettori

- Circuito unità di trattamento aria, batteria di pre e postriscaldamento

- Circuito unità di trattamento aria, batteria di raffreddamento.

Le tubazioni dell’acqua calda saranno in acciaio nero coibentate con guaina tipo Armaflexsecondo gli spessori di legge e finite con lamierino di alluminio.

La regolazione del circuito ventilconvettori e radiatori sarà effettuata con centralinaclimatica, sonda esterna e sonda di mandata, la mandata del circuito a servizio dell’unitàdi trattamento dell’aria e fan-coils sarà effettuata alla stessa temperatura di produzionedell’acqua della caldaia.

Centrale frigorifera

Il gruppo frigorifero condensato ad aria, di potenzialità resa all'acqua pari a circa 50 kW,sarà installato in un’area esterna.

Dal frigo partiranno le tubazioni che raggiungeranno il collettore delle mandate ubicato incentrale termica.

Un serbatoio di accumulo di capacità pari a 300 litri consentirà di far fronte all’inerziadell’impianto.

Le tubazioni dell’acqua refrigerata saranno in acciaio nero coibentate con guaina tipoArmaflex con spessore minimo 25 mm e finite con lamierino di alluminio all’esterno e nellacentrale termica.

Tali tubazioni si collegheranno in centrale termica con quelle a servizio dell’impianto deiventilconvettori e della batteria dell’unità di trattamento dell’aria.

La commutazione estate inverno avverrà attraverso valvole di commutazione a tre viemotorizzate.

Centrale di trattamento aria

La centrale di trattamento dell’aria, di portata pari a circa 3.000 m³/h e dotata direcuperatore, sarà posta in apposito locale tecnico.

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PROGETTO PRELIMINARESettembre 2005

Saranno presenti due estrattori, uno per l’estrazione dell’aria dai vari locali e dai corridoidel centro e dotato di recuperatore di calore e uno a servizio dei bagni.

L’unità di trattamento dell’aria e l’estrattore dei locali saranno dotati di inverter in modo dapoter variare le portate in funzione dell’utilizzo dell’ufficio postale, con o senza pubblico.

Dovrà essere realizzato un sistema di rivelazione fumi sulla ripresa dell’estrattore in gradodi interrompere automaticamente il funzionamento dei ventilatori in caso di presenza difumo.

Impianto di condizionamento

Nei vari locali è prevista l'installazione di ventilconvettori a quattro tubi a pavimento, pereffettuare il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo.

Tutti i ventilconvettori saranno dotati di valvole di intercettazione

La commutazione tra le due stagioni sarà effettuata tramite valvole a tre vie motorizzateposte in centrale termica.

Un regolatore posto in ogni ambiente dovrà essere in grado di regolare l’accensione e lospegnimento dei ventilatori dei ventilconvettori, di variarne la velocità e di regolare latemperatura mediante misurazione della temperatura ambiente e comando della valvola atre vie.

Le reti dei ventilconvettori saranno ad anello ed avranno la distribuzione orizzontale apavimento.

La rete di scarico della condensa dei ventilconvettori sarà realizzata in tubo di polietileneduro.

Nella sala adibita ad ufficio postale con accesso al pubblico, ubicata al piano terreno, laregolazione dei ventilconvettori sarà comandata da un unico termostato che consentirà ilfunzionamento autonomo.

Le tubazioni saranno in acciaio nero e saranno coibentate con guaina elastomerica a cellechiuse, finita con lamierino di alluminio in centrale.

Il riscaldamento dei servizi igienici sarà realizzato con radiatori in ghisa a elementicomponibili, ogni radiatore sarà dotato di valvole termostatiche e volvolina di sfiato aria.

Le tubazioni saranno in acciaio nero in centrale e da questa fino ai collettori, tali tubazionisaranno coibentate con guaina elastomerica a celle chiuse, finita con lamierino dialluminio in centrale.

Le tubazioni di collegamento dai collettori ai radiatori saranno in rame con rivestimentocoibente.

L’impianto di aria primaria sarà composto da canali in lamiera zincata coibentata, perquanto riguarda la mandata, in lamiera non coibentata per la ripresa; la distribuzioneavverrà con anemostati e bocchette.

La regolazione dell’impianto a servizio della sala adibita ad ufficio postale con accesso alpubblico dovrà consentire il funzionamento solo in relazione all’utilizzo di tale sala.

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PROGETTO PRELIMINARESettembre 2005

Gli inverter posti in centrale varieranno la velocità di rotazione dei motori dei ventilatoridella unità di trattamento dell’aria e dell’estrattore in modo di inviare l’aria necessaria perla sala polivalente.

Impianto idrico-sanitario

Saranno realizzate le reti di adduzione e scarico acqua per i vari gruppi di servizi presentiin tutto l’edificio.

Dovranno essere realizzati gli allacciamenti con la fognatura esistente.

I servizi per disabili saranno dotati di tutti gli accessori necessari all’utilizzo da parte diportatori di handicap.

In tutti i bagni saranno presenti delle pilette a pavimento e lance di lavaggio.

Impianto di adduzione

Dovrà essere realizzato l’impianto di adduzione dell’acqua fredda e calda.

Tutti i servizi igienici saranno dotati di acqua potabile e di sistemi di scarico dell'acquareflua.

L’acqua calda per tali utenze sarà prodotta dal bollitore da 100 litri ubicato in centraletermica.

Apposita rete di ricircolo manterrà l’acqua calda in circolazione per evitare tempi di attesatroppo lunghi.

L’impianto di acqua calda e fredda dovrà essere costituito da linee in tubo Mannessmanzincato con giunzioni filettate, coibentate e posate sottotraccia all’interno dell’edificio.

Le linee dovranno essere sezionabili dal resto dell’impianto.

L’approvvigionamento idrico avverrà mediante un prelievo dalla rete pubblica, dovràessere realizzato un pozzetto ubicato in posizione adeguata.

Le tubazioni che alimenteranno i singoli servizi saranno sezionabili con rubinetti diintercettazione a sfera, dai quali deriverà la rete di alimentazione agli apparecchi sanitaried alle varie utenze.

Le tubazioni dell'acqua fredda dovranno essere opportunamente isolate per evitare ilpericolo della condensazione superficiale, quelle dell'acqua calda saranno coibentatesecondo le indicazioni della legge 10/91 e successivi decreti applicativi; le modalità diesecuzione delle coibentazioni sono indicate successivamente.

Reti di scarico

Il sistema di scarico deve essere indipendente dal sistema di smaltimento delle acquemeteoriche.

Il sistema di scarico può essere suddiviso in casi di necessità in più impianti.

Il modo di recapito delle acque usate sarà comunque conforme alle prescrizioni dellecompetenti autorità.

L'impianto di cui sopra si intende funzionalmente suddiviso come segue:

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PROGETTO PRELIMINARESettembre 2005

parte destinata al convogliamento delle acque (raccordi, diramazioni, colonne, collettori);

parte destinata alla ventilazione primaria.

Le reti di scarico degli apparecchi sanitari, le colonne verticali, i collettori orizzontali e lecolonne di ventilazione saranno realizzate in tubo di polietilene duro.

Le reti di scarico interrate saranno realizzate in tubi in PVC rigido per fognature conformialle norme UNI 7447/85.

I collettori orizzontali saranno convogliati alla rete esterna ed avranno una pendenza noninferiore all’1%.

Le colonne verticali di ventilazione dovranno proseguire oltre il piano di copertura per laformazione della rete di esalazione principale.

Ogni colonna sarà corredata sulla sommità di gruppo di esalazione.

Impianto antincendioPer impianto antincendio si intende il complesso delle tubazioni e delle bocche idrantiterminali, disposto in ciascuno dei piani del fabbricato.

La rete deve sempre essere indipendente, direttamente allacciata alla fonte diapprovvigionamento idrico, secondo eventuali prescrizioni del competente comando deiVVF e dotata di gruppo regolamentare per l'inserimento dell'autopompa dei VVF.

L'impianto antincendio dell'edificio sarà realizzato secondo le NORME UNI 9489-9490-9491-10779 e sarà composto da una rete di distribuzione in acciaio per le parti internecon installazione di due idranti a parete UNI 45 e idrante UNI 70 esterno con attaccoautopompa.

L'intero edificio sarà inoltre protetto da un sistema di estinzione mobile, costituito daestintori installati a muro.

Tutti gli apparecchi di estinzione dovranno essere di nuova fornitura e rispondenti allenormative vigenti in materia di prevenzione incendi.

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PROGETTO PRELIMINARESettembre 2005

DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI – PALAZZINA UFFICI E MAGAZZINICOMUNALI

Descrizione generale

I lavori al servizio della palazzina uffici prevedono gli interventi necessari per darecompleti e perfettamente funzionanti gli impianti meccanici ad uso riscaldamento eraffrescamento, ventilazione, idrico-sanitario e antincendio.

In generale gli impianti meccanici oggetto dell’intervento riguardano:

12. Realizzazione impianto di produzione di acqua calda a servizio dei fan-coils e radiatoridell’edificio e delle batterie dell’unità di trattamento dell’aria mediante scambiatore apiastre alimentato da impianto di teleriscaldamento.

13. Realizzazione impianto di produzione di acqua refrigerata a servizio dei fan-coils edella batteria di raffreddamento dell’unità di trattamento dell’aria.

14. Realizzazione di quadri elettrici a servizio degli impianti meccanici.

15. Realizzazione impianto riscaldamento e raffrescamento per i vari locali ad uffici permezzo di ventilconvettori a quattro tubi.

16. Realizzazione impianto di riscaldamento locali uso servizi igienici del magazzinomediante radiatori in ghisa a piastre a elementi componibili alimentati da acqua calda.

17. Realizzazione impianto di riscaldamento locali uso servizi igienici della palazzina ufficimediante radiatori in ghisa a piastre a elementi componibili alimentati da acqua calda.

18. Realizzazione impianto di ventilazione mediante una unità di trattamento dell’aria condistribuzione e ripresa dell’aria con canali in acciaio zincato e anemostati, bocchette dimandata ed estrazione.

19. Realizzazione impianto di produzione acqua calda sanitaria a servizio dei bagnimediante boiler elettrici semistantanei.

20. Realizzazione impianto idrico sanitario per i servizi.

21. Realizzazione impianto di estrazione dell’aria dai servizi igienici.

22. Realizzazione impianto antincendio a idranti.

Centrale termica

La centrale termica dello stabile in oggetto, collocata nel locale tecnico ubicato sullacopertura, sarà composta da uno scambiatore di calore, alimentato da teleriscaldamento,di potenzialità resa all'acqua pari a circa 250 kW.

Un addolcitore fornirà l’acqua per il carico dell’impianto e l’umidificazione dell’unità ditrattamento dell’aria e l’acqua sanitaria.

Ogni circuito sarà dotato di propria pompa di circolazione e di pompa di riserva.

Dal collettore di mandata partiranno le tubazioni a servizio delle seguenti utenze:

- Circuito batteria calda ventilconvettori e radiatori

- Circuito batteria fredda ventilconvettori

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PROGETTO PRELIMINARESettembre 2005

- Circuito unità di trattamento aria, batteria di pre e postriscaldamento

- Circuito unità di trattamento aria, batteria di raffreddamento.

Le tubazioni dell’acqua calda saranno in acciaio nero coibentate con guaina tipo Armaflexsecondo gli spessori di legge e finite con lamierino di alluminio.

La regolazione del circuito ventilconvettori e radiatori sarà effettuata con centralinaclimatica, sonda esterna e sonda di mandata, la mandata del circuito a servizio dell’unitàdi trattamento dell’aria e fan-coils e del bollitore sarà effettuata alla stessa temperatura diproduzione dell’acqua della caldaia.

Centrale frigorifera

Il gruppo frigorifero condensato ad aria, di potenzialità resa all'acqua pari a circa 180 kW,sarà installato sulla copertura.

Dal frigo partiranno le tubazioni che raggiungeranno il collettore delle mandate ubicato incentrale termica.

Un serbatoio di accumulo di capacità pari a 300 litri consentirà di far fronte all’inerziadell’impianto.

Le tubazioni dell’acqua refrigerata saranno in acciaio nero coibentate con guaina tipoArmaflex con spessore minimo 25 mm e finite con lamierino di alluminio all’esterno e nellacentrale termica.

Tali tubazioni si collegheranno in centrale termica con quelle a servizio dell’impianto deiventilconvettori e della batteria dell’unità di trattamento dell’aria.

La commutazione estate inverno avverrà attraverso valvole di commutazione a tre viemotorizzate.

Centrale di trattamento aria

La centrale di trattamento dell’aria, di portata pari a circa 25.000 m³/h e dotata direcuperatore, sarà installato sulla copertura.

Saranno presenti due estrattori, uno per l’estrazione dell’aria dai vari locali e dai corridoidel centro e dotato di recuperatore di calore e uno a servizio dei bagni.

Dovrà essere realizzato un sistema di rivelazione fumi sulla ripresa dell’estrattore in gradodi interrompere automaticamente il funzionamento dei ventilatori in caso di presenza difumo.

Impianto di condizionamento

Nei vari locali è prevista l'installazione di ventilconvettori a quattro tubi a pavimento, pereffettuare il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo.

Tutti i ventilconvettori saranno dotati di valvole di intercettazione.

Un regolatore posto in ogni ambiente dovrà essere in grado di regolare l’accensione e lospegnimento dei ventilatori dei ventilconvettori, di variarne la velocità e di regolare latemperatura mediante misurazione della temperatura ambiente.

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PROGETTO PRELIMINARESettembre 2005

Le reti dei ventilconvettori avranno la distribuzione orizzontale a pavimento.

La rete di scarico della condensa dei ventilconvettori sarà realizzata in tubo di polietileneduro.

Le tubazioni saranno in acciaio nero e saranno coibentate con guaina elastomerica a cellechiuse, finita con lamierino di alluminio in centrale.

Il riscaldamento dei servizi igienici e del magazzino sarà realizzato con radiatori in ghisa aelementi componibili, ogni radiatore sarà dotato di valvole termostatiche e valvolina disfiato aria.

Le tubazioni saranno in acciaio nero in centrale e da questa fino ai collettori; tali tubazionisaranno coibentate con guaina elastomerica a celle chiuse e finita con lamierino dialluminio in centrale.

Le tubazioni di collegamento dai collettori ai radiatori saranno in rame con rivestimentocoibente.

L’impianto di aria primaria sarà composto da canali in lamiera zincata coibentata, perquanto riguarda la mandata, in lamiera non coibentata per la ripresa; la distribuzioneavverrà con anemostati e bocchette.

Impianto idrico-sanitario

Saranno realizzate le reti di adduzione e scarico acqua per i vari gruppi di servizi presentiin tutto l’edificio.

Dovranno essere realizzati i nuovi allacciamenti con la fognatura esistente.

I servizi per disabili saranno dotati di tutti gli accessori necessari all’utilizzo da parte diportatori di handicap.

In tutti i bagni saranno presenti delle pilette a pavimento e lance di lavaggio.

Impianto di adduzione

Dovrà essere realizzato l’impianto di adduzione dell’acqua fredda e calda.

Tutti i servizi igienici saranno dotati di acqua potabile e di sistemi di scarico dell'acquareflua.

L’acqua calda per tali utenze sarà prodotta da 3 bollitori da 30 litri.

L’impianto di acqua calda e fredda dovrà essere costituito da linee in tubo Mannessmanzincato con giunzioni filettate, coibentate e posate sottotraccia all’interno dell’edificio.

L’approvvigionamento idrico avverrà mediante un prelievo dalla rete pubblica e dovràessere realizzato un pozzetto ubicato in posizione adeguata.

Le tubazioni che alimenteranno i singoli servizi saranno sezionabili con rubinetti diintercettazione a sfera, dai quali deriverà la rete di alimentazione agli apparecchi sanitaried alle varie utenze.

Le tubazioni dell'acqua fredda dovranno essere opportunamente isolate per evitare ilpericolo della condensazione superficiale, quelle dell'acqua calda saranno coibentatesecondo le indicazioni della legge 10/91 e successivi decreti applicativi; le modalità diesecuzione delle coibentazioni sono indicate successivamente.

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PROGETTO PRELIMINARESettembre 2005

Reti di scarico

Il sistema di scarico deve essere indipendente dal sistema di smaltimento delle acquemeteoriche.

Il sistema di scarico può essere suddiviso in casi di necessità in più impianti.

Il modo di recapito delle acque usate sarà comunque conforme alle prescrizioni dellecompetenti autorità.

L'impianto di cui sopra si intende funzionalmente suddiviso come segue:

- parte destinata al convogliamento delle acque (raccordi, diramazioni,colonne, collettori);

- parte destinata alla ventilazione primaria.

Le reti di scarico degli apparecchi sanitari, le colonne verticali, i collettori orizzontali e lecolonne di ventilazione saranno realizzate in tubo di polietilene duro.

Le reti di scarico interrate saranno realizzate in tubi in PVC rigido per fognature conformialle norme UNI 7447/85.

I collettori orizzontali saranno convogliati alla rete esterna ed avranno una pendenza noninferiore all’1%.

Le colonne verticali di ventilazione dovranno proseguire oltre il piano di copertura per laformazione della rete di esalazione principale.

Ogni colonna sarà corredata sulla sommità di gruppo di esalazione.

Impianto antincendioPer impianto antincendio si intende il complesso delle tubazioni e delle bocche idrantiterminali, disposto in ciascuno dei piani del fabbricato.

La rete deve sempre essere indipendente, direttamente allacciata alla fonte diapprovvigionamento idrico, secondo eventuali prescrizioni del competente comando deiVVF e dotata di gruppo regolamentare per l'inserimento dell'autopompa dei VVF.

L'impianto antincendio dell'edificio sarà realizzato secondo le NORME UNI 9489-9490-9491-10779 e sarà composto da una rete di distribuzione in acciaio per le parti internecon installazione di 6 idranti a parete UNI 45 e idrante UNI 70 esterno con attaccoautopompa.

L'intero edificio sarà inoltre protetto da un sistema di estinzione mobile, costituito daestintori installati a muro.

Tutti gli apparecchi di estinzione dovranno essere di nuova fornitura e rispondenti allenormative vigenti in materia di prevenzione incendi.

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PROGETTO PRELIMINARESettembre 2005

Il Responsabile del Procedimento, visto il Progetto Preliminare allegato alla presente

relazione,

ATTESTA E CERTIFICA

la rispondenza dei contenuti del presente Progetto Preliminare alla normativa vigente, art.

16 comma 3 e della L 109/94 e s.m.i., alle disponibilità finanziarie, nonché all’esistenza

dei presupposti di ordine tecnico ed amministrativo necessari per conseguire la piena

disponibilità degli immobili.

IL DIRIGENTE DEL SETTORE TECNICO

RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

Arch. Dario Sardi