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1 N. R.G. 63690/2016 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO di MILANO QUINDICESIMA - TRIBUNALE DELLE IMPRESE -SPECIALIZZATA IMPRESA “B” CIVILE Il Tribunale in composizione collegiale, nella persona dei seguenti magistrati: dott.ssa Elena Riva Crugnola Presidente dott.ssa Amina Simonetti Giudice rel. Dott.ssa Maria Antonietta Ricci Giudce ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile di I Grado iscritta al n. r.g. 63690/2016 promossa da: DELTA WYE SRL (C.F. 03444780963), con il patrocinio dell’avv. MARIO CICCARELLI e dell’avv. PIETRO MASSAROTTO, elettivamente domiciliato in VIA DELLA COMMENDA, 35 20122 MILANO presso il difensore avv. CICCARELLI ATTRICE contro QUALTA SPA (C.F. 07026620968), con il patrocinio dell’avv. MARROCCO FRANCESCO, elettivamente domiciliato in VIA PESA DEL LINO, N. 2 MONZA presso l’avv Giulia Rossi CONVENUTA Conclusioni per l’attrice “Voglia l’Ill.mo Tribunale di Milano, previa espresso rifiuto del contraddittorio su eventuali domande o eccezioni nuove avversarie, contrariis reiectis, così giudicare: in via pregiudiziale dare atto ed accertare la nullità, ovvero inefficacia ed in ogni caso invalidità della procura ad litem conferita dall'amministratore della società convenuta e la conseguente costituzione in giudizio, in Firmato Da: SIMONETTI AMINA Emesso Da: ARUBAPEC S.P.A. NG CA 3 Serial#: 4bb3af2bd423a327c62b5a9d8184552c Firmato Da: PRIMAVERA ROBERTO Emesso Da: ARUBAPEC S.P.A. NG CA 3 Serial#: 4587171487391d9993a832c03468781b Firmato Da: RIVA CRUGNOLA ELENA MARIA MEROPE Emesso Da: INFOCERT FIRMA QUALIFICATA 2 Serial#: 76caff Sentenza n. 4563/2019 pubbl. il 13/05/2019 RG n. 63690/2016 http://bit.ly/2DHz2rb

REPUBBLICA ITALIANA QUINDICESIMA - TRIBUNALE DELLE … · 2019. 12. 3. · domiciliato a Milano Via Cosimo del Fante n. 16, il Sig. Florindo Palladino residente in Milano Via Novaro

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    N. R.G. 63690/2016

    REPUBBLICA ITALIANA

    IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

    TRIBUNALE ORDINARIO di MILANO

    QUINDICESIMA - TRIBUNALE DELLE IMPRESE -SPECIALIZZATA IMPRESA “B” CIVILE

    Il Tribunale in composizione collegiale, nella persona dei seguenti magistrati:

    dott.ssa Elena Riva Crugnola Presidente

    dott.ssa Amina Simonetti Giudice rel.

    Dott.ssa Maria Antonietta Ricci Giudce

    ha pronunciato la seguente

    SENTENZA

    nella causa civile di I Grado iscritta al n. r.g. 63690/2016 promossa da:

    DELTA WYE SRL (C.F. 03444780963), con il patrocinio dell’avv. MARIO CICCARELLI e

    dell’avv. PIETRO MASSAROTTO, elettivamente domiciliato in VIA DELLA COMMENDA, 35

    20122 MILANO presso il difensore avv. CICCARELLI

    ATTRICE

    contro

    QUALTA SPA (C.F. 07026620968), con il patrocinio dell’avv. MARROCCO FRANCESCO,

    elettivamente domiciliato in VIA PESA DEL LINO, N. 2 MONZA presso l’avv Giulia Rossi

    CONVENUTA

    Conclusioni per l’attrice

    “Voglia l’Ill.mo Tribunale di Milano, previa espresso rifiuto del contraddittorio su eventuali domande

    o eccezioni nuove avversarie, contrariis reiectis, così giudicare:

    in via pregiudiziale

    dare atto ed accertare la nullità, ovvero inefficacia ed in ogni caso invalidità della procura ad litem

    conferita dall'amministratore della società convenuta e la conseguente costituzione in giudizio, in

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    ragione dell'invalidità della nomina dell'amministratore medesimo per i motivi esposti in narrativa ed

    in ogni caso

    in via principale

    accertare e dichiarare che il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2015, nonché il bilancio straordinario

    al 31 maggio 2016, della società QUALTA S.PA. (ora Qualta Informatica Srl) violano i principi di

    chiarezza, verità e correttezza per tutti i motivi e sotto tutti i profili dedotti in narrativa e per l’effetto

    accertare e dichiarare la nullità, ovvero l’annullamento e/o invalidità e/o inefficacia delle delibere di

    approvazione adottate rispettivamente in data 13 luglio 2016 e 26 luglio 2016, nonché poi la nullità,

    ovvero l’annullamento e/o invalidità e/o inefficacia del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2015 e del

    bilancio straordinario al 31 maggio 2016 dalla stessa approvato, con ogni conseguente invalidità di

    cui alle delibere conseguentemente assunte in data 13 luglio 2016 e 26 luglio 2016.

    in via istruttoria

    si insiste per l'accoglimento dei seguenti capitoli di prova testimoniale: 1) vero che il 24 luglio 2015 è

    stato consigliato dall'Avv. Roberto Mangione ai Signori Florindo Palladino e Fulvio Vanacore

    (rispettivamente all'epoca soggetto di riferimento del socio “Nexus” e amministratore della società

    convenuta) di evidenziare un deterioramento delle condizioni patrimoniali di Qualta SpA in vista di

    una ricapitalizzazione e cambio di proprietà”, indicandosi a testi sul cap. 1 l'Avv. Roberto Mangione

    domiciliato a Milano Via Cosimo del Fante n. 16, il Sig. Florindo Palladino residente in Milano Via

    Novaro n. 16, nonché il Signor Fulvio Vanacore, residente in Sorrento Via degli Aranci n. 139. 2)

    “vero che il dipendente di Nexus Srl (socia di Qualta) nel 2015, Sig. Rezart Ferrua, era stato nell'anno

    2014 fornitore di servizi a beneficio di Qualta SpA”; 3) “vero che i versamenti di capitale effettuati da

    Nexus Srl a fronte dell'aumento di capitale deliberato nell'anno 2016 sono soltanto quelli dichiarati

    nella nota integrativa di Nexus che mi si rammostra (doc. 31)” 4) “vero che Nexus Srl ha ricevuto

    ripetutamente pagamenti da parte di Qualta a fronte di prestazioni di servizi strumentali utilizzando i

    relativi proventi per la sottoscrizione dell'aumento di capitale deliberato in data 1 agosto 2016”

    indicandosi a testi sui capp. 2, 3, 4 il Signor Florindo Palladino domiciliato presso Nexus Srl e il

    Signor Nicola Ruggiero domiciliato presso Qualta SpA. 5) “vero che nel periodo tra il 1° gennaio

    2015 e il 31 maggio 2016 sono stati ripetutamente accreditati a Qualta SpA importi per anticipi fatture

    successivamente segnalati come insoluti”; 6) “vero che nel periodo sopra indicato gli importi

    ripetutamente accreditati a Qualta SpA importi per anticipi fatture rimanevano privi di versamento da

    parte del cliente con bonifico diretto” 7) “vero che nel periodo sopra indicato si sono verificati ripetuti

    sconfinamenti di Qualta SpA prolungati per oltre 5 giorni dalle linee di credito” indicandosi a testi sui

    capp. 5, 6, 7 i Signori Marco Zagheni, domiciliato presso Banca popolare di Sondrio Agenzia Cinisello

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  • 3

    Balsamo, il Signor Lino Scibeli, domiciliato presso Banca Popolare di Milano Agenzia di Arese,

    nonché il Signor Luca Ciotti, domiciliato presso Banca Popolare di Milano. si chiede di volersi

    ordinare l'esibizione in giudizio, ex art. 210 c.p.c., del libro verbali assemblee ovvero di estratto

    autentico riferito al verbale dell'11.2.2016. Si chiede l'ammissione di CTU contabile volta alla

    conferma di tutte le irregolarità del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015 e del bilancio

    straordinario al 31 dicembre 2016, evidenziate in atto di citazione e nelle memorie depositate. Si

    chiede di essere ammessi a prova contraria sugli eventuali capitoli di prova dedotti da controparte che

    dovessero essere ammessi, con i medesimi testi di controparte e con quelli sopra indicati.

    in ogni caso

    con vittoria di spese e compensi di causa”

    Conclusioni per la convenuta

    “Voglia l’ill.mo Tribunale adito di voler

    In via principale

    rigettare la domanda attorea poiché infondata in fatto e diritto.

    Sempre in via principale

    condannare la controparte ai sensi dell’art. 96 cpc al risarcimento delle spese per responsabilità

    aggravata per lite temeraria nella somma che sarà ritenuta di giustizia o in quella che riterrà congrua

    il Giudicante anche in via equitativa.

    Il tutto con vittoria di spese legali.”

    RAGIONI IN FATTO E DIRITTO

    La società attrice DELTA-WYE S.R.L.1 è stata socia azionista della società convenuta QUALTA

    S.P.A2 in quanto titolare, fino all’operazione di ricapitalizzazione contestata con la presente

    impugnazione di delibera, del 16% del capitale sociale, portata da n. 1.600 azioni per un valore

    complessivo di € 160.000,00.

    Delta ha impugnato ex art 2434 bis c.c. in primo luogo la delibera, assunta all’assemblea ordinaria del

    13/7/2016 alla quale non ha partecipato, di approvazione del bilancio di esercizio al 31/12/15

    chiedendone la dichiarazione di nullità, inefficacia o annullamento per difetto di veridicità e chiarezza

    ex art 2423 c.c. del bilancio e in secondo luogo la delibera assembleare del 26/7/2016 di approvazione

    del bilancio straordinario al 31/5/2016 e di azzeramento e ricostituzione del capitale sociale.

    1 Di seguito semplicemente Delta

    2 D’ora in poi solo Qualta

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  • 4

    In particolare l’attrice ha dedotto:

    che il bilancio di Qualta chiuso al 31/12/2015 evidenziava una perdita complessiva di € 1.146.150,00 di

    cui € 997.676,00 per l’esercizio in corso ed € 149.047,00 per perdita portata a nuovo;

    che in considerazione di tale risultato d’esercizio gli amministratori avevano redatto un’ulteriore

    situazione patrimoniale aggiornata al 31/5/2016 sulla base della quale all’assemblea straordinaria del

    26/7/2016, cui Delta non partecipava, approvava il bilancio d’esercizio infra-annuale che evidenziava

    perdite ulteriori per € 248.978,00 e complessive di € 1.395.727,00 con conseguente patrimonio netto

    negativo, a fronte della riserva legale di € 30.000,00 e di capitale sociale di € 1.000.000,00, di €

    365.728,00;

    che l’assemblea straordinaria assumeva pertanto le seguenti delibere di:

    1) Approvazione del bilancio straordinario al 31/5/2016;

    2) Ricapitalizzazione della società mediante l’utilizzo della riserva legale e del capitale sociale;

    3) Aumento del capitale sociale mediante il versamento in denaro in via inscindibile il capitale sociale

    fino ad euro € 415.727,00, portando così il capitale sociale al minimo legale di € 50.000,00;

    4) Aumento del capitale sociale fino ad € 1.000.000,00 subordinatamente alla sottoscrizione e versamento

    del precedente aumento di capitale sociale, da offrire ai soci in proporzione al numero di azione

    possedute ai sensi del 2441 primo comma c.c.;

    5) Messa in liquidazione della società in caso di mancata esecuzione dell’intera operazione di

    ricapitalizzazione della società;

    che Delta entro il termine dell’esercizio del diritto d’opzione per la sottoscrizione dell’aumento del

    capitale sociale riservato ai soci aveva esercitato l’opzione offrendo come corrispettivo un precedente

    credito di € 19.200,00 che vantava nei confronti di Qualta come da bilancio al 31/12/2015,

    sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale non accettata dall’amministratore di Qualta da cui era

    conseguita la sua estromissione e la perdita della qualità di socio.

    In relazione alle censure mosse ai bilanci approvati al 31/12/2015 e 31/5/2016 di seguito analiticamente

    esposte l’attrice ha dedotto l’intento degli amministratori e soci di Qualta di creare una apparente

    situazione di perdita di capitale sociale con la conseguente necessità di ricapitalizzazione ex art. 2247

    c.c., in un momento in cui era nota la difficoltà di Delta di farvi fronte, al fine specifico di estrometterla

    dalla compagine sociale. In estrema sintesi con riferimento al bilancio di esercizio al 31/12/2015 Delta

    ha contestato:

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  • 5

    a) L’appostazione per un valore ingiustificato di € 17.000 delle immobilizzazioni finanziarie con

    riferimento al possesso delle partecipazioni in Kart Consulting S.R.L3. con decremento rispetto alla

    valorizzazione per € 57.000,00 al 31/12/2014;

    b) L’indicazione in nota integrativa di un credito verso Kart di € 69.427,00 che non trova corrispondenza

    nel bilancio di Kart;

    c) La mancata previsione del debito di € 103.624 verso la controllata Kart;

    d) La mancata indicazione nella nota integrativa di un debito di € 127.829 verso Kart viceversa risultante

    dal bilancio di Kart;

    e) L’inserimento di ricavi inter-company di € 108.436 in relazione ai rapporti con Kart, ricavi che non

    trovano corrispondenza nel bilancio di Kart;

    f) La mancata indicazione nella nota integrativa della lettera di Patronage garanzia assunta dalla società

    nell’interesse di Kart in violazione da quanto disposto dall’art. 2424 comma 3 c.c.;

    g) La mancata indicazione e nel bilancio e nella nota integrativa delle garanzie ricevute dalla società con

    particolare riferimento a quella prestata dal dott. Licata per € 2.700.000,00 in violazione di quanto

    dispone l’art. 2427 n.9 c.c.

    h) L’apodittica indicazione in nota integrativa tra i proventi e oneri straordinari del conto economico degli

    importi delle sopravvenienze attive e delle sopravvenienze passive;

    i) La mancata indicazione del debito di Qualta nei confronti di Glenstore LTD di euro € 73.500;

    j) Il mancato riconoscimento in bilancio del complessivo credito di Delta verso Qualta quale eccedenza

    di finanziamento soci di € 158.800,00, credito riconosciuto per la minor somma di € 19.200,00;

    k) La mancata indicazione in bilancio o in nota integrativa della pratica dell’organo amministrativo di

    utilizzare la liquidità riconosciuta da una banca a titolo di anticipo su fatture per la copertura di

    esposizioni presso altri istituti di credito;

    l) La mancata indicazione in dettaglio dell’esposizione verso gli istituti bancari e dell’ammontare degli

    interessi maturati in violazione di quanto dispone l’art. 2427 n.12 c.c.;

    m) La mancata indicazione in bilancio del credito verso Vincenzo Russo, anche quale soggetto di

    riferimento della socia VR S.R.L., di € 99.480,00 a titolo di integrale versamento del capitale sociale e

    la conseguente invalidità della sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale da parte di VR S.R.L.;

    n) L’indicazione sottostimata del fondo obsolescenza magazzino rimasto invariato al valore accantonato

    nel 2014;

    3 Di seguito Kart

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  • 6

    o) La mancata indicazione e nel bilancio al 31/12/2015 e nel bilancio straordinario al 31/5/2016 del

    credito per pagamenti indebiti di Qualta verso Gimbel collegato ad operazioni di sovrafatturazione

    effettuate da Gimbel verso Qualta.

    La società convenuta Qualta si è regolarmente costituita in giudizio nei termini di cui all’art. 166 c.c.

    eccependo la carenza di legittimazione attiva e di interesse dell’attrice per intervenuta perdita della

    qualità di socio.

    Con la prima memoria ex art 183 c.c. l’attrice ha eccepito la nullità della procura alle liti ricevuta dal

    difensore di Qualta, in quanto conferita da amministratore nominato da un’assemblea alla quale ha fatto

    parte la socia unica di Qualta, Legal and Finance S.P.A, che ha acquistato le partecipazioni sociali da

    quei soci che secondo la prospettazione dell’attrice avevano sottoscritto l’aumento di capitale sociale

    illegittimamente deliberato e sottoscritto all’assemblea del 26/7/2016.

    La causa è stata rimessa in decisione senza dare corso ad attività istruttoria.

    Con le memoria di replica ex art 190 c.p.c. la difesa dell’attrice ha chiesto ex art. 153 c.p.c

    l’autorizzazione alla produzione tardiva di due nuovi documenti, istanza alla quale la convenuta non ha

    potuto replicare.

    Sull’eccezione di nullità della procura alle liti ricevuta dall’ avv. Marrocco di Qualta

    L’eccezione è infondata in quanto la procura alle liti risulta essere stata sottoscritta dal dott. Nicola

    Ruggerio amministratore unico di Qualta munito dei poteri per conferire mandato in nome e per conto

    della società, atteso che le delibere impugnate non sono state sospese e quindi mantengono la loro

    efficacia fino alla decisione sulla loro invalidità; in ipotesi di accoglimento della domanda di invalidità

    sarà poi onere da quel momento degli amministratori di adottare i conseguenti provvedimenti salvi i

    diritti acquistati dai terzi, come dispone l’art. 2377 comma 7 c.c.

    Sull’eccezione preliminare di carenza di interesse ad agire di Delta

    Al momento della proposizione della citazione, come sopra riferito, Delta non era più socia di Qualta

    non avendo sottoscritto l’aumento di capitale sociale eseguito in ossequio all’iter di ricapitalizzazione

    prospettato nelle assemblee del 13/7/2016 e del 26/7/2016.

    In relazione a ciò la convenuta Qualta ha eccepito la carenza di legittimazione attiva e di interesse ad

    agire della Delta e a supporto dell’eccezione ha richiamato diverse pronunce di merito, nelle quali

    viene sancito che: “la legittimazione a domandare l’annullamento di una deliberazione di società per

    azioni deve mantenersi ed essere provata per l’intera durata del processo: pertanto, in regime di

    dematerializzazione dei titoli azionari caratteristico delle società quotate in mercati regolamentati, il

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  • 7

    certificato rilasciato dall’intermediario che attesta la qualità di socio dell’opponente e che viene

    depositato nella cancelleria del tribunale, avendo durata limitata nel tempo, va rinnovato alla

    scadenza.” 4 e che “la perdita di tale qualità determina ‘ipso facto’ la conseguente perdita

    dell’interesse ad agire dell’istante” 5. La convenuta ha sostenuto inoltre, sempre sulla scorta di una

    pronuncia del tribunale di Milano6, che “… che la qualità di socio deve sussistere, pena la carenza di

    interesse, dall’inizio dell’impugnazione fino alla decisione della causa.”

    Il tribunale ritiene l’eccezione infondata in quanto nel caso di specie è proprio la mancata

    sottoscrizione dell’aumento di capitale e la perdita della qualità di socio che radicano l’interesse ad

    agire dell’attrice come confermato dal consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui il

    mancato esercizio del diritto di opzione e di sottoscrizione di aumento di capitale non precludono al

    socio l’impugnazione di bilancio.7

    Delta ha espressamente dedotto fin dalla citazione di aver interesse ad impugnare la delibera di

    approvazione del bilancio di esercizio al 31/12/2015 e al 31/5/2016 in quanto le perdite di esercizio

    rilevate nei bilanci costituiscono il presupposto delle delibere ex art. 2247 c.c. all’esito del cui

    procedimento essa ha perso la qualità di socia.

    Inoltre sussiste un ulteriore interesse giuridico, concreto e attuale di Delta all’impugnazione del

    bilancio al 31/12/2015 da ravvisarsi nel mancato riconoscimento di quello che essa afferma essere un

    suo credito per € 158.800,00.

    Sulla produzione di nuovi documenti

    La decisione non può essere adottata non nel contraddittorio delle parti, previa rimessione della causa

    sul ruolo, rimessione che il collegio ritiene di non disporre potendo la domanda proposta in citazione

    essere totalmente decisa nel merito anche senza utilizzare i nuovi documenti tardivamente prodotti

    dall’attrice con la memoria di replica ex art 190 c.p.c..

    Sulle censure al bilancio di esercizio 31.12.2015

    4 Trib. Torino 9.5.2016

    5 App. Milano 10.10.2006

    6 Trib. Milano 10.01.2007, n. 14144

    7 Infatti, come più volte affermato dalla Corte di legittimità:“ Colui il quale abbia perso la qualità di socio non avendo

    sottoscritto la propria quota di capitale sociale conserva la legittimazione ad esperire l’azione di accertamento della nullità della deliberazione assembleare adottata ex art. 2447 c.c., in quanto sarebbe logicamente incongruo, oltre che in contrasto con il principio dell’art.24, primo comma, Cost., ritenere come causa del difetto di legittimazione proprio quel fatto che l’istante assume essere ‘contra legem’ e di cui vorrebbe vedere eliminati gli effetti”. (Cass. Civ., I Sez. del 25.09.2013 n. 21889)

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  • 8

    Delta ha mosso in relazione al bilancio d’esercizio al 31/5/2016 di Qualta le varie censure

    sinteticamente sopra riportate, contestando la violazione dei principi di chiarezza, verità e correttezza

    ex art 2423 co 2 c.c..

    L’impugnazione delle delibere è in parte fondata, come di seguito esposto.

    1) Rapporti fra Qualta e Kart Consulting S.r.l. 8

    Qualta era all’epoca (anno 2015) titolare dell’85% del capitale sociale di Kart, l’attrice assume che

    risulta dal bilancio 2015 una rappresentazione non veritiera dei rapporti patrimoniali/finanziari con la

    partecipata. In particolare contesta:

    la valorizzazione finanziaria della partecipazione in Kart iscritta per l’ingiustificato valore di €

    17.000,00 (immobilizzazioni finanziarie – III- 1a; pg.12 nota integrativa) a fronte di una valorizzazione

    nel bilancio 2014 di € 57.000,00 e ipotizza il decremento come riferibile ad una imputazione di credito

    per € 40.000,00: l’impugnazione sul punto è infondata perché il valore dell’immobilizzazione nello

    stato patrimoniale è stato iscritto al valore di costo (come indicato in nota integrativa a pagina 12) e

    nella nota integrativa il decremento di € 40.000,00 è imputato espressamente ad una alienazione quindi

    la variazione è spiegata in bilancio e la valutazione è effettuata secondo i criteri di legge dettati dall’art.

    2426 n.1 c.c.;

    l’appostazione di un credito verso la controllata Kart per € 69.427,00 di cui si contesta l’esistenza in

    quanto non riportato da Kart come un suo debito verso la controllante Qualta nel suo bilancio al

    31/12/2015 (doc.9 attrice): la contestazione è fondata in quanto, da un lato, trova effettivamente

    riscontro nel doc. 9 citato (bilancio kart), dall’altro, il fatto che l’inesistenza del credito non è in alcun

    modo contestato dalla convenuta costituita e quindi è da ritersi provato ai sensi dell’articolo 115

    comma 1 c.p.c.;

    la non veridicità dell’azzeramento del debito di € 103.624 di Qualta verso Kart debito che risulta nel

    bilancio d’esercizio di Qualta al 31/12/2014: l’impugnazione sul punto è infondata in quanto il doc. 20

    prodotto dall’attrice, costituito da un estratto delle scritture contabili di Qualta, evidenzia rapporti di

    dare/avere tra le due società che implicano l’estinzione per compensazione del suddetto debito sicché

    l’azzeramento della posizione debitoria, spiegato anche a pag. 21 della nota integrativa, deve ritenersi

    giustificato e non inveritiero;

    l’annotazione nello stato patrimoniale tra i debiti verso altri finanziatori di un debito di € 30.000,00

    verso la controllata Kart: la contestazione sul punto non è in alcun modo motivata nel senso che

    l’attrice non indica alcun elemento idoneo a far ritenere non veritiera l’appostazione di tale debito verso

    la controllata; la genericità della contestazione non consente di ritenere il fatto come provato ex art. 115

    8 In seguito solo Kart

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  • 9

    c. 1 c.p.c. in conseguenza della mancata specifica contestazione da parte della convenuta la cui difesa

    ha denunciato fin dalla comparsa di costituzione profili di indeterminatezza dei motivi di impugnazione

    al bilancio;

    l’omessa appostazione del debito di € 127.829,00 verso Kart per fatture da ricevere, risultante, invece,

    nel bilancio di Kart come credito verso Qualta (nota integrativa bilancio 31/12/2015 Kart pag.8, doc. 9

    attrice): la contestazione è fondata in quanto, da un lato, trova effettivamente riscontro nel doc. 9 citato

    (bilancio Kart), dall’altro, il fatto non è in alcun modo contestato dalla convenuta costituita e quindi è

    da ritersi provato ai sensi dell’articolo 115 comma 1 c.p.c.;

    l’imputazione a ricavi inter-company, quindi verso Kart, di € 108.436,00 valore che non trova

    riferimento e conferma nel bilancio di Kart al 31/12/2015: la contestazione è fondata in quanto, da un

    lato, trova effettivamente riscontro nel doc. 9 citato (bilancio Kart), dall’altro, il fatto non è in alcun

    modo contestato dalla convenuta costituita e quindi è da ritersi provato ai sensi dell’articolo 115

    comma 1 c.p.c.;

    l’omessa indicazione della garanzia sotto forma di lettera di patronage (doc. 10 attrice) con cui Qualta

    ha garantito gli affidamenti concessi da BPM alla controllata Kart e ciò in violazione dell’art. 2424 c 3

    c.c. in vigore fino al 31.12.2015 (quindi disposizione applicabile alla redazione dei bilancio degli

    esercizi finanziari fino al 31/12/2015). La norma effettivamente disponeva che in calce allo stato

    patrimoniale fossero indicate le garanzie prestate sotto più forme con distinzione di quelle prestate a

    favore di società controllate; la contestazione è fondata in quanto dai documenti facenti parte della

    produzione documentale n. 10 attorea risulta una email di gennaio 2014 proveniente da Nicola

    Ruggiero, amministratore di Qualta, nella quale si dichiara che Qualta ha rilasciato in favore di Kart

    una garanzia per il completamento del fido e che le garanzie generiche rilasciate a favore di Kart a

    copertura di affidamenti ammontano complessivamente ad € 70.000,00: tale evidenza documentale,

    unita all’omessa contestazione della circostanza fattuale da parte della convenuta porta a ritenere

    effettivamente esistenti anche nel 2015 garanzie prestate da Qualta a favore dell’impresa controllata

    Kart di cui non si è data evidenza in calce allo stato patrimoniale come all’epoca disponeva l’art. 2424

    c3 c.c.: l’impugnazione pertanto è fondata.

    2) La mancata indicazione nella nota integrativa delle garanzie ricevute dalla società.

    L’attrice in particolare si riferisce alla mancata indicazione della fideiussione prestata dal dott.

    Licata, per € 2.700.000,00, nell’interesse di Qualta a favore di Banca Popolare di Sondrio e Intesa San

    Paolo (doc. 11): l’esistenza delle fideiussioni è documentale e non contestata, per altro si tratta di

    garanzie prestate da terzi a favore della società e non di garanzie prestate dalla società, pertanto

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  • 10

    l’indicazione nella nota integrativa non è prescritta dalla legge; l’art. 2427 n.9 c.c. si riferisce agli

    impegni assunti dalla società e ciò al fine di porre in evidenza elementi utili per la valutazione della

    situazione patrimoniale e finanziaria dell’ente; considerata la ratio della norma l’informazione delle

    garanzie ricevute (e non prestate) è del tutto irrilevante; il motivo di impugnazione è pertanto

    infondato.

    3) L’apodittica indicazione in nota integrativa tra i proventi e oneri straordinari del conto economico

    degli importi delle sopravvenienze attive e delle sopravvenienze passive.

    Si tratta, invero, di motivo di impugnazione della delibera di approvazione del bilancio 2015

    assolutamente generico, formulato in modo confuso ed apodittico, con totale carenza di allegazione di

    elementi di fatto9; posto ciò va rilevato che nella nota integrativa a pagina 28 si dà illustrazione i) della

    voce “proventi straordinari” che accoglie i componenti di reddito riferiti ad annullamento di poste

    passive di bilancio ritenute non sussistenti e ii) della voce relativa agli “oneri straordinari” che accoglie

    i componenti di reddito riferite a debiti insorti non di competenza e note spese non rendicontate; il

    motivo di impugnazione va, pertanto, rigettato.

    4) La mancata indicazione del debito di Qualta nei confronti di Glenstore LTD di euro € 73.500.

    L’attrice sostiene che Glenstore LTD (già socia di Qualta) aveva rivendicato verso Qualta con lettera

    raccomandata 20 luglio 2015 (doc. 12) un credito di tale importo a titolo di rimborso finanziamento;

    effettivamente risulta dal doc. 12 di parte attrice tale richiesta, in data 20 luglio 2015, di adempimento

    da parte di Glenstore LTD verso Qualta; a fronte di tale evidenza sarebbe stato onere di parte

    convenuta allegare e documentare elementi di fatto tali da convincere della insussistenza del debito

    verso Glenstore e delle ragioni per cui esso non è stato appostato in bilancio. L’assoluto difetto di

    allegazioni difensive da parte della convenuta convincono il tribunale della sussistenza del fatto –

    esistenza del credito di Glensotore verso Qualta nel 2015 e mancata inclusione nel bilancio – e della

    conseguente illegittimità della mancata appostazione di tale valore debitorio in bilancio:

    l’impugnazione della delibera sul punto è pertanto fondata.

    5) La mancata indicazione del debito di Qualta verso Delta per la complessiva somma di € 158.800,

    debito riconosciuto per la minore somma di € 19.200,00 a titolo di eccedenza finanziamenti socio

    derivante dalla differenza tra l’importo versato da Delta a Qualta nel 2010, nell’anno successivo alla

    9 Così si legge a pagina 11 della citazione:” Ulteriore elemento che inficia la validità del bilancio sotto il profilo della

    mancanza di chiarezza e trasparenza è l’indicazione, senza dettaglio alcuno e in via del tutto apodittica, tra i proventi e oneri straordinari in Nota Integrativa Conto Economico degli importi di cui alle sopravvenienze attive per € 180.750,00 e alle sopravvenienze passive, per € 93.936,00”

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  • 11

    sua costituzione. Delta con la produzione del doc. 27 (estratti c/c da cui risultano i bonifici effettuati a

    favore di Qualta da maggio 2010 a dicembre 2010 per complessivi € 295.900) ha dimostrato le

    consistenti dazioni di denaro effettuate a favore della società. La dazione di denaro può avere differenti

    cause, il diritto alla restituzione e quindi il riconoscimento di un credito del socio verso la società da

    iscrivere al passivo dello stato patrimoniale tra i debiti verso altri finanziatori dipende dalla

    qualificazione della causa dell’apporto effettuato dal socio, perché solo l’apporto a titolo di

    finanziamento dà luogo a un credito restitutorio del socio verso la società da iscriversi al passivo dello

    stato patrimoniale. Come è noto diverse possono essere le cause concrete che sorreggono gli apporti di

    denaro da parte del socio alla società (le più frequenti sono il finanziamento, il versamento a fondo

    perduto/in conto capitale e il finanziamento finalizzato ad un futuro aumento di capitale) e dalla loro

    qualificazione discendono conseguenze rilevanti. La qualificazione della attribuzione patrimoniale in

    denaro del socio alla società va accertata di volta in volta e nel caso di specie spetta a Delta10

    , che

    afferma l’esistenza di un suo diritto di credito derivante da versamenti di denaro fatti a Qualta e la

    conseguente non veridicità del bilancio che non ha inserito tale debito della società nello stato

    patrimoniale, dimostrare che l’apporto di denaro è stato fatto a causa di finanziamento. La

    dimostrazione delle dazioni di denaro non è in sé sufficiente a dimostrare la causa dell’apporto di

    denaro fatto dal socio alla società, data la pluralità di titoli che possono in concreto sorreggere tali

    versamenti. Per altro nel caso in esame la causa dei versamenti può desumersi dalla lettura del

    documento 14 prodotto da Delta, costituito dalla relazione del Collegio sindacale datata 22 gennaio

    2016 in risposta alla denunzia ex art 2408 c.c. fatta dalla stessa Delta; i sindaci, riportando le delibere

    assembleari di Qualta dal 2010, danno atto che i versamenti effettuati dai soci, tra cui Delta, fatti in

    origine a titolo di finanziamento, siano stati in parte imputati successivamente, a seguito di apposite

    delibere assembleari (specificatamente indicate nella relazione dell’organo sindacale), a titolo di

    “futuro aumento di capitale”.11

    . Il versamento a titolo di futuro aumento di capitale sociale è

    finalizzato a liberare il debito da sottoscrizione di un futuro aumento del capitale sociale mediante

    successiva rinuncia che il socio porrà in essere dopo la deliberazione assembleare di aumento e la sua

    sottoscrizione. Si tratta, pertanto, di riserve di capitale che possono essere destinate solo a tale scopo e

    che sono da esporre in bilancio all'interno del patrimonio netto, alla voce VII, "Altre riserve", e

    distintamente indicate in una specifica sottovoce denominabile "Versamenti in conto futuro aumento di

    10

    L’onere di provare il vizio da cui derivi l’invalidità di una deliberazione giudizialmente impugnata grava su chi agisce ed impugna (Cass sent. 21831/2005) 11

    Gli importi versati erano stati in gran parte effettivamente destinati alla sottoscrizione integrale del capitale sociale di € 1.000.000 deliberato e interamente sottoscritto con la trasformazione della società da s.r.l. a s.p.a. con assemblea straordinaria 8 giugno 2012

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  • 12

    capitale". La Corte di legittimità ha chiarito che poiché le parti stabiliscono un chiaro collegamento

    causale tra il versamento eseguito dal socio ed un prossimo aumento del capitale sociale, nel caso in cui

    l’aumento non sia eseguito il socio avrà diritto alla restituzione del versamento eseguito (Cass n.

    2314/1996, n. 16393/2007 e n. 16049/2015). Il collegio sindacale nella relazione citata, verificata la

    corrispondenza degli importi versati dai soci, tra cui Delta, e la successiva imputazione a futuro

    aumento di capitale, ha quantificato un residuo debito della società verso la socia Delta di € 168.200,00

    (tabella a pagina 17 e 18 del doc. 14), corrispondente alla differenza tra il totale delle dazioni

    originariamente effettuate a titolo di finanziamento e gli importi successivamente attribuiti a titolo

    futuro aumento di capitale (poi effettivamente deliberato e nel 2012 sottoscritto da Delta). Il documento

    dimostra pertanto l’esistenza di un credito dall’esercizio 2013 di Delta verso Qualta, maggiore rispetto

    alla somma di € 19.200,00 indicata nel bilancio al 31.12.2015. Va precisato che la rinuncia parziale a

    questo credito da parte di Delta riportata nella relazione del collegio sindacale non può valere come

    prova della effettiva estinzione (parziale) del credito perché si fonda su quanto riportato nella

    verbalizzazione della seduta del Consiglio di Amministrazione di Qualta del 16.12.2010 e non sulla

    prova diretta della dichiarazione di rinuncia del credito da parte di Delta. La convenuta, infine, ha

    contestato genericamente l’esistenza del credito affermato da Delta ma non ha eccepito fatti estintivi o

    modificativi. Consegue la fondatezza del motivo di impugnazione della delibera di approvazione del

    bilancio 2015 che non riporta nello stato passivo il maggior debito di Qualta verso Delta.

    6) La mancata indicazione in bilancio o in nota integrativa della pratica dell’organo amministrativo di

    utilizzare la liquidità riconosciuta da una banca a titolo di anticipo su fatture per la copertura di

    esposizioni presso altri istituti di credito.

    Si tratta di motivo di impugnazione della delibera di approvazione del bilancio al 31.12.2015 infondato

    atteso che le censure, relative all’impiego della provvista messa a disposizione da una banca a fronte di

    sconto/anticipi su fatture per coprire gli scoperti di c/c accesi presso altre banche, attengono a scelte

    gestionali e non a operazioni contabili sulla redazione del bilancio.

    7) La mancata indicazione del dettaglio dell’esposizione verso gli istituti bancari e dell’ammontare degli

    interessi maturati in violazione di quanto dispone l’art. 2427 n.12 c.c.: il motivo di impugnazione è

    infondato posto che nel bilancio allo stato patrimoniale è riportato il totale dei debiti e in dettaglio la

    sottovoce dei debiti verso le banche, nel conto Economico alla voce C 17) sono riportati gli interessi e

    gli oneri finanziari.

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  • 13

    8) La mancata indicazione in bilancio del credito verso Vincenzo Russo anche quale soggetto di

    riferimento della socia VR S.R.L. di € 99.480,00 a titolo di integrale versamento del capitale sociale e

    la conseguente invalidità della sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale da parte di VR S.R.L.: il

    motivo di impugnazione è infondato. Il doc. 14 di parte attrice, costituito dalla già citata relazione al 22

    gennaio 2016 del Collegio Sindacale di Qualta in risposta alla denuncia di Delta ex art 2408 c.c.

    conclude sul punto, dopo aver esaminato la posizione di tutti i soci dalla costituzione di Qualta, che “il

    capitale sociale di Qualta è esistente e ammonta a Euro 1.000.000 ed è interamente versato” ; il

    collegio sindacale perviene a queste conclusioni anche riportando il contenuto dell’atto 29.3.2011 - con

    cui il socio Vincenzo Russo aveva ceduto l’intera sua partecipazione al capitale sociale di Leadcom

    Italy srl (poi denominata Qualta) - nel quale si dava atto che l’intero capitale sociale era stato

    interamente versato. Non risultano agli atti altri elementi che consentano di supportare il motivo di

    impugnazione di Delta.

    9) L’indicazione sottostimata del fondo obsolescenza magazzino rimasto invariato al valore accantonato

    nel 2014.

    L’attrice deduce che le giacenze del magazzino nell’anno 2015 si erano incrementate rispetto al 2014

    da € 796.727 a € 1.146.168,00 mentre in bilancio non risultava effettuato alcun incremento

    dell’accantonamento per obsolescenza del magazzino. Gli elementi di fatto non sono stati contestati

    dalla convenuta e trovano un riscontro nel rilievo espresso dal collegio sindacale nella sua relazione

    integrativa alla bozza di bilancio al 31/12/2015 del 8/7/2016 con cui riscontrano un carente congruo

    accantonamento per compensare le problematiche di obsolescenza del magazzino. Lo stato di

    obsolescenza del magazzino giustifica una svalutazione delle rimanenze ex art 2426 co 1 n. 9 c.c. che

    non risulta effettuata nel bilancio in esame. Il motivo di impugnazione è fondato.

    10) Mancato accantonamento a titolo Irap

    L’attrice denuncia l’irregolarità nel bilancio per la mancata indicazione di somme a titolo di

    accantonamento Irap e ciò sebbene nel bilancio 2014 l’accantonamento risultava operato per € 170.783:

    a fronte della mancata contestazione da parte della convenuta la irregolarità del bilancio circa il

    mancato accantonamento di importi per Irap, imposta cui era tenuta la società avendo generato fatturato

    (oltre 8 milioni di ricavi in conto economico) deve ritenersi come provata.

    11) Mancata indicazione del credito di Qualta verso Gimbel

    Si assume che in bilancio al 31/12/2015 e nel bilancio straordinario al 31/5/2016 non risultano i crediti

    per pagamenti indebiti effettuati da Qualta verso Gimbel collegati ad operazioni di sovrafatturazione di

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  • 14

    Gimbel verso Qualta. Il motivo di impugnazione risulta privo di alcun riscontro probatorio a fronte per

    altro di allegazioni generiche e non circostanziate e quindi va rigettato.

    Sulle conseguenti statuizioni

    La ritenuta fondatezza di gran parte dei motivi di impugnazione proposti da Delta evidenzia che il

    bilancio di esercizio 2015 di Qualta è stato redatto non nel rispetto dei principi di chiarezza veridicità e

    correttezza imposti dall’art 2423 c.c., cui consegue la declaratoria di nullità della delibera assembleare

    del 13.7.2016 di approvazione del bilancio 2015. Da ciò ulteriormente consegue, come richiesto in

    citazione dall’attrice, anche l’invalidità derivata delle successive e strettamente collegate delibere

    adottate dall’assemblea straordinaria di Qualta in data 26 luglio 2019 di approvazione del bilancio

    straordinario infrannuale al 30 maggio 2016 che si fonda sui dati contabili del bilancio 2015, di

    ricapitalizzazione della società con assorbimento della perdita complessiva di € 1.395.727,00, di

    aumento mediante versamento in denaro in via inscindibile del capitale sociale fino a € 415.727,00, di

    fissazione del capitale sociale al minimo di legge di € 50.000,00 da offrire ai soci in opzione, di,

    subordinatamente alla sottoscrizione e versamento del precedente aumento, aumentare il capitale

    sociale fino al € 1.000.000 da offrire ai soci ai sensi dell’art 2441 primo comma c. c. e di prevedere

    che in caso di mancata esecuzione dell’intera operazione di ricapitalizzazione la società venga posta in

    liquidazione.

    Sulle spese processuali

    L’accoglimento della domanda comporta la condanna di Qualta spa alla rifusione delle spese

    processuali a favore di Delta WYE srl; le spese si liquidano secondo i parametri del DM 55/2014 come

    aggiornati con DM 37/2018, considerando il valore indeterminato della controversia e la sua media

    difficoltà in € 9.583,00 per compensi, in € 1.036,00 per spese non imponibili, oltre al rimborso spese

    generali cpa e iva se di legge.

    P.Q.M.

    Il Tribunale in composizione collegiale, definitivamente pronunciando, ogni altra istanza ed eccezione

    disattesa o assorbita, così provvede:

    1. dichiara l’invalidità della delibera di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015 assunta

    dall’assemblea dei soci di Qualta srl già Qualta spa in data 13 luglio 2016 nei termini indicati in

    motivazione;

    2. dichiara l’invalidità della delibera di approvazione del bilancio straordinario al 30 maggio 2016

    assunta dall’assemblea straordinaria dei soci di Qualta srl già Qualta spa in data 26 luglio 2016

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    Sentenza n. 4563/2019 pubbl. il 13/05/2019RG n. 63690/2016

    http://bit.ly/2DHz2rb

    http://bit.ly/2DHz2rb

  • 15

    3. dichiara l’invalidità delle conseguenti delibere di riduzione del capitale sociale, di ricapitalizzazione

    della società, di, subordinatamente alla sottoscrizione e versamento del precedente aumento, aumento

    del capitale sociale e di messa in liquidazione della società in caso di mancata esecuzione dell’intera

    operazione di ricapitalizzazione, assunte tutte dall’assemblea straordinaria in data 26 luglio 2016.

    4. condanna la convenuta alla rifusione in favore dell’attrice delle spese processuali liquidate in €

    9.583,00 per compensi, in € 1.036,00 per spese non imponibili, oltre al rimborso spese generali cpa e

    iva se di legge

    Milano, 18 aprile 2019

    Il Giudice est.

    Amina Simonetti Il Presidente

    Elena Riva Crugnola

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    Sentenza n. 4563/2019 pubbl. il 13/05/2019RG n. 63690/2016

    http://bit.ly/2DHz2rb

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