Repubblica Sociale Italiana Manifesti e Ordinanze

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Nella elencazione delle violenze del 1944 (e delle cause, se e quando si farà e se ci sarà la volontà di farlo) quelle di questi capitoli son poca cosa. Nelle schede si è cercato un maggior approfondimento, ma giocoforza sono stati tralasciati centinaia di singoli ed isolati episodi. Sarebbe ripetitivo comunque ritornare su avvenimenti che molti conoscono (ma non le nuove generazioni) come lo sarebbe descriverne tanti altri che non hanno contribuito in alcun modo alla crescita dell'Italia e hanno distrutto il lavoro paziente, e generoso, di tanti patrioti, quelli sì veri partigiani. I personaggi, i non tanto oscuri burattinai che hanno fatto del dopoguerra un evento peggiore della guerra stessa, appaiono agli occhi dei contemporanei come fantasmi di una democrazia incompiuta, azzoppata sul nascere (la chiamarono anche prima repubblica e vorrebbero uscirne con una seconda). Dopo anni di confino della verità ( la parola insabbiamento, occultamento, omertà non sono esclusivo patrimonio della Sicilia, come si pensa, ma di tutta l'Italia e facilmente del Nord) è facile per chiunque rimestare e intorpidire le acque. E' difficile ribattere che la guerra aveva distrutto la morale e il bene comune, difficile perchè questo concetto è sempre stato negato. Se dai racconti che farò troverete una punta di sarcasmo, non è innaturale, è voluta come la definizione che il migliore di quelli che incontreremo, anche uno solo si diceva per salvare Gomorra, ha la rogna. Il racconto come in altre parti cerca di attenersi strettamente alla verità, per quanto questa possa essere esplorata. Nel capitolo "Il triangolo della morte" non vengono presi in considerazione eccidi compiuti su religiosi prima del marzo '45, poiché questi non esistono per decreto (ma l'amnistia copre ben oltre arriva al giugno 46) e la legge ha sempre ragione !!. Se in qualsiasi altro paese europeo il ritorno alla normalità fu difficile in Italia scatenò una guerra civile per certi versi paragonabile a quella russa, spagnola o moderna Jugoslava. Gli storici si raccomandano però di non classificare Guerra Civile quella che copre gli anni 43/45. Solo nel 1948, dopo tre anni di conflitto ideologico e armato, di muro contro muro, si arrivò a un armistizio. I fattori esterni internazionali lo avevano imposto e il paese ormai annegato in menzogne, reticenze, omertà e complicità si adeguò. Ma partiamo da quel '44 dove tutto era ancora possibile e dove il nemico era uno solo, anzi due ben evidenti: i tedeschi (corpo estraneo alla nostra cultura da sempre) e le brigate nere del fascismo, nuova versione del P.N.F. militarizzato che li spalleggiava. Una guerra civile passa attraverso tutto il paese e cattura da una parte o dall'altra gli animi. Non era il nostro caso. Metà dell'Italia era già stata liberata e non si poneva il problema: nell'altra metà a dir molto i veri fascisti (esercito repubblicano escluso) non superavano le 200.000 unità (i partigiani si dichiarano in numero maggiore) ed erano fottuti in partenza. Al resto poi, per atavico distacco dalla democrazia, il dibattere non interessava.

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  • Ordinanze, avvisi e coprifuoco - COPRIFUOCO -

    Nella elencazione delle violenze del 1944 (e delle cause, se e quando si far e se ci sar la volont di farlo) quelle di questi capitoli son poca cosa. Nelle schede si cercato un maggior approfondimento, ma giocoforza sono stati tralasciaticentinaia di singoli ed isolati episodi. Sarebbe ripetitivo comunque ritornare su avvenimenti che molti conoscono (ma non le nuove generazioni) come lo sarebbe descriverne tanti altri che non hanno contribuito in alcun modo alla crescitadell'Italia e hanno distrutto il lavoro paziente, e generoso, di tanti patrioti, quelli s veri partigiani. I personaggi, i non tanto oscuri burattinai che hanno fatto de l dopoguerra un evento peggiore della guerra stessa, appaiono agli occhi deicontemporanei come fantasmi di una democrazia incompiuta, azzoppata sul nascere (la chiamarono anche prima repubblica e vorrebbero uscirne con una seconda). Dopo anni di confino della verit ( la parola insabbiamento, occultamento,omert non sono esclusivo patrimonio della Sicilia, come si pensa, ma di tutta l'Italia e facilmente del Nord) facile per chiunque rimestare e intorpidire le acque. E' difficile ribattere che la guerra aveva distrutto la morale e il bene comune,difficile perch questo concetto sempre stato negato. Se dai racconti che far troverete una punta di sarcasmo, non innaturale, voluta come la definizione che il migliore di quelli che incontreremo, anche uno solo si diceva per salvareGomorra, ha la rogna. Il racconto come in altre parti cerca di attenersi strettamente alla verit, per quanto questa possa essere esplorata. Nel capitolo "Il triangolo della morte" non vengono presi in considerazione eccidi compiuti su

    religiosi prima del marzo '45, poich questi non esistono per decreto (ma l'amnistia copre ben oltre arriva al giugno 46) e la legge ha sempre ragione !!. Se in qualsiasi altro paese europeo il ritorno alla normalit fu difficile in Italia scatenuna guerra civile per certi versi paragonabile a quella russa, spagnola o moderna Jugoslava. Gli storici si raccomandano per di non classificare Guerra Civile quella che copre gli anni 43/45. Solo nel 1948, dopo tre anni di conflitto

    ideologico e armato, di muro contro muro, si arriv a un armistizio. I fattori esterni internazionali lo avevano imposto e il paese ormai annegato in menzogne, reticenze, omert e complicit si adegu. Ma partiamo da quel '44 dove tuttoera ancora possibile e dove il nemico era uno solo, anzi due ben evidenti: i tedeschi (corpo estraneo alla nostra cultura da sempre) e le brigate nere del fascismo, nuova versione del P.N.F. militarizzato che li spalleggiava. Una guerra civilepassa attraverso tutto il paese e cattura da una parte o dall'altra gli animi. Non era il nostro caso. Met dell'Italia era gi stata liberata e non si poneva il problema: nell'altra met a dir molto i veri fascisti (esercito repubblicano escluso)

    non superavano le 200.000 unit (i partigiani si dichiarano in numero maggiore) ed erano fottuti in partenza. Al resto poi, per atavico distacco dalla democrazia, il dibattere non interessava.

  • Il giorno dopo hanno portato via subito il prete, nessuno ha dettoniente, neppure il curato e poi hanno fatto i funerali a Villa

    Minozzo, lontano da qui. Ci hanno fatto dire tutte le preghiereda morto in chiesa, poi con il carro funebre in montagna, ma

    nessuno si attentato ad andare al funerale.

    Nel tardo pomeriggio del 13 novembre 1944, in una trasmissione della emittente Italia combatte (la stazione radio attraverso la quale il comando anglo-americano mantene va i contatticon le formazioni del C.L.N.), fu comunicato il seguente proclama, a nome del Comandante supremo dellesercito alleato in Italia:Patrioti! La campagna estiva, iniziata l11 maggio e condotta senza interruzione fin dopo lo sfondamento della linea gotica, finita: inizia ora la campagna invernale. In relazioneallavanzata alleata, nel periodo trascorso, era richiesta una concomitante azione dei patrioti: ora le piogge e il fango non possono non rallentare lavanzata alleata, e i patrioti devonocessare la loro attivit precedente per prepararsi alla nuova fase di lotta e fronteggiare un nuovo nemico, linverno. Questo sar molto duro per i patrioti, a causa dell a difficolt dirifornimenti di viveri e di indumenti: le notti in cui si potr volare saranno poche nel prossimo periodo, e ci limiter pure la possibilit di lanci; gli alleati per faranno il possibile pereffettuare i rifornimenti.In considerazione di quanto sopra esposto, il generale Alexander ordina le istruzioni ai patrioti come segue:1. cessare le operazioni organizzate su larga scala;2. conservare le munizioni ed i materiali e tenersi pronti a nuovi ordini;3. attendere nuove istruzioni che verranno date a mezzo radio Italia Combatte o con mezzi speciali o con manifestini. Sar cosa saggia non esporsi in azioni arrischiate ; la parola dordine: stare in guardia, stare in difesa;4. approfittare per ugualmente delle occasioni favorevoli per attaccare i tedeschi e i fascisti;5. continuare nella raccolta delle notizie di carattere militare concernenti il nemico; studiarne le intenzioni, gli spostamenti, e comunicare tutto a chi di dovere;6. le predette disposizioni possono venire annullate da ordini di azioni particolari;7. poich nuovi fattori potrebbero intervenire a mutare il corso della campagna invernale (spontanea ritirata tedesca per influenza di altri fronti), i patrioti siano pre parati e pronti per laprossima avanzata;8. il generale Alexander prega i capi delle formazioni di portare ai propri uomini le sue congratulazioni e lespressione della sua profonda stima per la collaborazione o fferta alle truppe dalui comandate durante la scorsa campagna estiva.

    Il proclama Alexander venne preso come una offesa personale dai partigiani chesi sentivano in grado di sconfiggere i tedeschi anche da soli dimenticando chedietro il proclama cera un fiume di soldi organizzato da Pizzoni a favore della

    Resistenza per superare linverno e non pesare sulla popolazione con requisizionio altro. Un paragrafo, il 4, diceva approfittare per ugualmente delle occasioni favorevoli

    per attaccare i tedeschi e i fascisti; Spiegher in altra sede lescamotage finanziarioche merita ben pi di due parole. Pizzoni incontr Alexander e il comando alleato

    realizzando un accordo organico che prevedeva in particolareapprovvigionamento finanziario mensile, invio di agenti per laddestramento e

    lancio di munizioni. Protagonisti oltre a Pizzoni, Sogno (Parri e Pajetta rimasero muti, ilgoverno del Cln guidato da Bonomi si disinteress degli incontri, perch in crisi e Togliatti

    lavorava per essere promosso vicepresidente del Consiglio nel II governo Bonomi escludendosocialisti e azionisti)