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Responsabilità ed autonomia degli infermieri: Quale confine? Francesco Dr. Russo

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Page 1: Responsabilità ed autonomia degli infermieri: Quale confine? Francesco Dr. Russo

Responsabilità ed autonomia degli infermieri: Quale confine?

Francesco Dr. Russo

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È UN INSIEME PIANIFICATO DI PROCESSI, METODI E STRUMENTI, FINALIZZATO A IDENTIFICARE E CONTROLLARE LE CIRCOSTANZE CHE RENDONO PIU’ PROBABILI I DANNI PER GLI UTENTI. CON L’APPLCAZIONE DI UNA METODOLOGIA LOGICA E SISTEMATICA, PRIMA SI MISURA O SI STIMA IL RISCHIO DEL DANNO, POI SI SVILUPPANO STRATEGIE VOLTE A CONTENERLO. E’ BENE RIBADIRE CHE, LADDOVE SI RISCONTANO ERRORI, QUESTI, SE ADEGUATAMENTE ANALIZZATI, DIVENTANO PREZIOSE OPPORTUNITA’ DI APPRENDIMENTO E DI MIGLIOAMENTO.

LA GESTIONE DEI RISCHI E’ FAVORITA DA UN SERIO IMPEGNO DELLA DIREZIONE, DA UNA CULTURA AZIENDALE PREDISPOSTA, DA UNA SPECIFICA FORMAZIONE DIFFUSA, DAL COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI E DA UNA REALE FINALIZZAZIONE AL MIGLIORAMENTO ANZICHE’ ALLA VALUTAZIONE DELLE LORO PRESTAZIONI.

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OCCORRE PROGETTARE E CREARE IN UNA AZIENDA UN SISTEMA SICURO, CHE PREVEDA UNA COSTANTE RICERCA E MAPPATURA DELLE PROBABILITA DI ERRORE E DI DANNO E LE PREVENGA CON LA REVISIONE DELLE PROCEDURE, CON UNA FORMAZIONE MIRATA.

ALTRETTANTE NECESSARIO E’ STABILIRE CHI E’ IL RESPONSABILE DELLA GESTIONE DEI RISCHI, O RISK MANAGER, E ATTRIBUIRGLI AUTORITA’ NECESSARIA .

SARA’ SUO COMPITO PRESIEDERE ALL’INDIVIDUAZIONE DELLE AREE CRITICHE, ALLA DEFINIZIONE DI STANDARD QUALITATIVI PER I VARI PROCESSI, ALLA STESURA E ATTUAZIONE DI UNO SPECIFICO PIANO AZIENDALE E ALLO SVILUPPO DI UN PROGAMMMA DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE (GRUPPI DI DISCUSSIONI SUGLI ERRORI UTILIZZANDO GRUPPI DI AUDIT INTERNI).

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‘EVENTO INATTESO CORRELATO AL PROCESSO ASSISTENZIALE E CHE COMPORTA UN DANNO AL PAZIENTE, NON INTENZIONALE ED INDESIDERABILE. GLI EVENTI AVVERSI POSSONO ESSERE PREVENIBILI O NON PREVENIBILI. UN EVENTO AVVERSO ATTRIBUIBILE AD ERRORE È UN EVENTO AVVERSO PREVENIBILE’.

Glossario Ministero della Salute 2006

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EVENTO AVVERSO DI PARTICOLARE GRAVITÀ, POTENZIALMENTE INDICATIVO DI UN SERIO MALFUNZIONAMENTO DEL SISTEMA, CHE PUÒ COMPORTARE MORTE O GRAVE DANNO AL PAZIENTE E CHE DETERMINA UNA PERDITA DI FIDUCIA DEI CITTADINI NEI CONFRONTI DEL SERVIZIO SANITARIO.

PER LA LORO GRAVITÀ, È SUFFICIENTE CHE SI VERIFICHI UNA SOLA VOLTA PERCHÉ DA PARTE DELL’ORGANIZZAZIONE SI RENDA OPPORTUNA:

UN’INDAGINE IMMEDIATA PER ACCERTARE QUALI FATTORI ELIMINABILI O RIDUCIBILI LO ABBIANO CAUSATO O VI ABBIANO CONTRIBUITO:

L’IMPLEMENTAZIONE DELLE ADEGUATE MISURE CORRETTIVE. Glossario Ministero della Salute

2006

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TEORIA DELLA ‘MELA MARCIA’ L’ERRORE È UN MARCHIO CULTO DELLA RESPONSABILITÀ PERSONALE FOCUS SULL’INCIDENTE E SULLA PERSONA PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI

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NASCONDERE L’ERRORE QUANDO POSSIBILE SE NON È POSSIBILE, ATTRIBUIRE AD ALTRI LA

RESPONSABILITÀ IGNORARE COMPLETAMENTE I MANCATI INCIDENTI

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TENDENZA A COLPEVOLIZZARE GLI OPERATORI DI PRIMA LINEA

NEGARE L’ESISTENZA DI ERRORI ORGANIZZATIVI CAUSA FALLIMENTI DEL SISTEMA

PERSEGUIRE CIECAMENTE INDICATORI ECONOMICI E DI PRODUTTIVITÀ

Reason 2000

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Un’organizzazione pensata sui limiti umani

le persone possono sbagliare nonostante le migliori intenzioni, competenze e la buona volontà

porre il focus sul contesto organizzativo e culturale anziché sulla performance individuale

è necessario supportare la motivazione, le abilità e le conoscenze degli operatori sanitari per identificare e gestire il rischio

promuovere una cultura di apprendimento e comunicazione

Reason 1999

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AUTONOMIA E RESPONSABILITA’

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Può essere d’aiuto per iniziare la riflessione, utilizzare la definizione di «Autonomia» riportata nel dizionario di Filosofia Lalande: 

«Autonomia: potere di un gruppo, di un singolo di organizzarsi e di amministrarsi da solo, almeno a certe condizioni e dentro certi limiti. Senza ciò l’autonomia diventerebbe sovranità».  L’autonomia può essere quindi intesa come:    il potere di un gruppo ...  di organizzarsi e amministrarsi … almeno a certe condizioni e dentro certi limiti ..

Non può esserci autonomia (a meno di scivolare o tendere verso la «sovranità») senza conseguente assunzione di responsabilità rispetto all’autonomia richiesta ed agita. 

Autonomia e responsabilità quindi rispetto:  alle azioni, delle prestazioni e dei processi di lavoro messi in essere nella quotidianità assistenziale,  alla ricerca ed al mantenimento di comportamenti professionali, di conoscenze scientifiche e di abilità tecniche ad alto livello qualitativo,  alla ricerca di esperienze professionali efficaci ed innovative,  all’impegno verso il confronto, il dibattito, l’ascolto,  all’impegno per un utilizzo rigoroso e corretto delle risorse materiali , all’impegno per l’utilizzo efficace, razionale e professionalmente corretto delle risorse umane che supportano l’erogazione dell’assistenza infermieristica,  -all’impegno per una verifica costante dello stato di salute della collettività, prima delle scelte/decisioni di politica professionale. 

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Caratteristiche dei diversi livelli di qualità dell’assistenza

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LIVELLO →AREE↓

LIVELLO 3Assistenza ottimale:Collaborazione del malato

LIVELLO 2Assistenza adattata:Adatta al malato

LIVELLO 1 Assistenza sicura:Assistenza di routine

LIVELLO 0Assistenza pericolosa:Nociva per il malato

Assistenza di base Il malato partecipa attivamente all’assistenza e alla riabilitazione. La famiglia partecipa a questa educazione sanitaria.

Il malato riceve un’assistenza adeguata ai suoi bisogni.

Il malato riceve l’assistenza essenziale.Non subisce alcun danno.

Il malato subisce dei danni fisici (lesioni da decubito, contratture, incidenti, ecc.). Il suo aspetto esteriore è trascurato.

Assistenza terapeutica Il malato comprende il significato e lo scopo della cura; dà il suo assenso e collabora.E’ preparato a continuare il trattamento da solo o con l’aiuto di chi lo circonda.

Il malato è informato del suo trattamento e, dopo quest’ultimo, riceve il sostegno e la sorveglianza necessari.L’assistenza è individualizzata.

Il malato riceve un’assistenza corretta, ma dettata essenzialmente dalla routine dell’ospedale.Non ne subisce alcun danno.

Il malato riceve un trattamento che comporta lacune e errori e soffre di complicazioni che si potrebbero evitare.

Considerazione dei bisogni psichici e sociali

Il malato trae un’esperienza utile dal suo ricovero in ospedale. Ha acquisito un modo di vivere adatto al suo stato che gli permette di mantenersi in buona salute (o di prepararsi alla morte).

Grazie a un clima di fiducia il malato può esprimere i suoi bisogni; si sente compreso e accettato.Ha la possibilità di mantenere contatti con l’esterno.

Il malato deve conformarsi in tutto ai regolamenti dell’ospedale. Non gli si dà sostegno nelle sue preoccupazioni riguardanti la vita e la morte.

Il malato è traumatizzato fisicamente; angoscia, regressione; reazione allo stress e l’isolamento.

Comunicazione Il malato riceve dei consigli adeguati che gli permettono di progredire grazie a una relazione terapeutica con il personale infermieristico.

Il malato trae beneficio da relazioni interpersonali autentiche che favoriscono il dialogo e lo scambio di opinioni.

Il malato riceve informazioni stereotipate che fanno parte della routine ospedaliera.

Il malato non viene informato e non ha la possibilità di esprimere il suo punto di vista.

Pianificazione dell’assistenza e trasmissione dell’informazione

Il malato (e la famiglia) partecipano alla pianificazione del trattamento e dell’assistenza. La collaborazione interdisciplinare è assicurata sia nell’ospedale sia fuori.

E’ a disposizione un piano di assistenza, modificato secondo le necessità.L’équipe di assistenza ha degli incontri regolari.

La trasmissione dell’informazione viene assicurata mediante rapporti precisi.

La trasmissione delle informazioni non è sufficiente.

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ISHIKAWA

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COMPETENZA SPECIFICA

MOTIVAZIONI CONOSCENZA

ABILITA’ / CAPACITA’ ATTITUDINE

?

AUTONOMIA

RESPONSABILITA’

SPINTE AD AGIRE CHE DIRIGONO ED ORIENTANO IL COMPORTAMENTO

PATRIMONIO DI SAPERENEL CAMPO DISCIPLINAREDI INTERESSE

DOTAZIONE PERSONALE CHE PERMETTE DI ESEGUIRE CON SUCCESSO UNA DATA PRESCRIZIONE

PREDISPOSIZIONI, FATTORI DI PERSONALITÀ,ATTEGGIAMENTI

COMBINAZIONE DI CONOSCENZE,ABILITÀ, ATTITUDINI E MOTIVAZIONI

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WE CANNOT CHANGE THE HUMAN BEINGS BUT WE CAN CHANGE THE CONDITIONS UNDER THEY WORK

WE MUST BUILD SYSTEMS THAT ARE FITTED TO WORKERS AND

NOT WORKERS TO BE FITTED TO SYSTEMS.

JAMES REASON, 2003

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NON POSSIAMO CAMBIARE GLI ESSERI UMANI MA POSSIAMO CAMBIARE LE CONDIZIONI DEL LORO LAVORO

DOBBIAMO COSTRUIRE SISTEMI ADATTATI AI LAVORATORI E NON LAVORATORI ADATTATI AI SISTEMI

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