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Responsabilità Sociale nelle Piccole e Medie Imprese - Il Quadro normativo in Italia della CSR (Corporate Social Responsibility)
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IN SINTESI 1. La Responsabilità sociale d’impresa tra legislazione e
autoregolamentazione 2. ll Contesto Internazionale 3.Le Linee-Guida OCSE 4. Il Libro Verde 5. Lo standard internazionale ISO 26000 6. La frontiera delle nuove certificazioni: SA8000 e AA1000 7. I codici etici di condotta
CSR e QUADRO NORMATIVO Relatore: Dott. Dino Salamanna
1. La Responsabilità sociale d’impresa tra legislazione e autoregolamentazione
Il concetto di Responsabilità Sociale delle imprese esprime
essenzialmente la scelta delle imprese di contribuire di
propria iniziativa al miglioramento della società ed alla
salvaguardia dell’ambiente.
CSR e QUADRO NORMATIVO Relatore: Dott. Dino Salamanna
1. La Responsabilità sociale d’impresa tra legislazione e autoregolamentazione
a) All’inizio, le imprese tendono ad adottare una dichiarazione di principi, un codice di condotta o un manifesto che enuncia i loro obiettivi, i loro valori fondamentali e le loro responsabilità nei confronti delle parti interessate.
b) A tal fine, le imprese devono ad esempio aggiungere una dimensione sociale o ecologica ai loro programmi e bilanci, valutare le prestazioni in questi settori, creare “comitati consultivi solidali”.
CSR e QUADRO NORMATIVO Relatore: Dott. Dino Salamanna
1. La Responsabilità sociale d’impresa tra legislazione e autoregolamentazione
Le azioni pubbliche in materia di CSR possono aiutare a gestire positivamente il fenomeno della globalizzazione, promuovendo nelle imprese le buone
pratiche a completamento dell’impegno pubblico a favore di uno sviluppo durevole
ambientale.
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2. ll Contesto InternazionalePer le imprese che cercano un approccio formale alla CSR, una guida autorevole è fornita dai principi e dagli orientamenti riconosciuti a livello internazionale,ed in particolare:1. L’evoluzione dei Principi direttivi dell’OCSE destinati alle imprese multinazionali,2. i dieci principi del Global Compact delle Nazioni Unite,3. la norma di orientamento sulla responsabilità sociale ISO 26000,4. la Dichiarazione tripartita dell’OIL sulle imprese multinazionali e la politica sociale.
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2. ll Contesto Internazionale
Il rispetto del nucleo essenziale delle norme dell’OIL: libertà d’associazione,
abolizione del lavoro forzato, non-discriminazione
eliminazione del lavoro infantile costituisce un aspetto essenziale della responsabilità sociale delle imprese
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2. ll Contesto InternazionaleI Principi direttivi dell’OCSE comprendono vari aspetti della responsabilità sociale delle imprese, vale a dire:il lavoro infantile e il lavoro forzato,i rapporti sociali,la tutela dell’ambiente, la protezione dei consumatori, la trasparenza e la pubblicazione delle informazioni, la lotta contro la corruzione, il trasferimento di tecnologie, la concorrenza e la fiscalità
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3. Le Linee-Guida OCSE - 1Le Linee Guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali costituiscono parte integrante della Dichiarazione OCSE sugli investimenti internazionali.1. contribuire al progresso economico sociale e ambientale per realizzare uno sviluppo sostenibile;2. rispettare i diritti umani internazionalmente riconosciuti (libertà individuale, uguaglianza, vita, autodeterminazione, giusto processo, esistenza dignitosa, libertà religiosa)
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3. Le Linee-Guida OCSE - 23. incoraggiare lo sviluppo delle competenze locali;4. incoraggiare la formazione di capitale umano, creando opportunità di occupazione e favorendo le opportunità di formazione dei dipendenti;5. astenersi dall’adozione di misure discriminatorie o disciplinari dei lavoratori;6. sostenere e far osservare i principi di buon governo societario;
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3. Le Linee-Guida OCSE - 37. elaborare ed applicare pratiche di autoregolamentazione e sistemi di amministrazione efficaci che promuovano un rapporto di fiducia tra le imprese e il contesto sociale in cui operano;8. incoraggiare i propri partners commerciali ad applicare principi di comportamento imprenditoriale responsabile;9. astenersi da qualsiasi indebita ingerenza dalle attività politiche locali10. prendere parte o dare sostegno alle iniziative private o multi-stakeholders e al dialogo sul tema della gestione responsabile aziendale
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4. Il Libro VerdeIl Libro verde “Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese” è stato presentato dalla Commissione Europea nel luglio 2001.Esso evidenzia come, nell’ambito dell’impresa, le prassi socialmente responsabili hanno riflessi in primo luogo sui dipendenti e riguardano gli investimenti nel capitale umano, nella salute e nella sicurezza, mentre le prassi ecologiche responsabili riguardano soprattutto la gestione delle risorse naturali utilizzate nella produzione.
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4. Il Libro VerdeEvidenzia come una riduzione del consumo delle
risorse o delle emissioni inquinanti e dei rifiuti può comportare una diminuzione delle ripercussioni sull’ambiente. Tale strategia può recare vantaggi all’impresa riducendo la sua fattura energetica e le spese di eliminazione dei rifiuti e di materie prime e di
misure contro l’inquinamento.
5.Lo standard internazionale ISO 26000Il primo novembre del 2010, l’ISO (International Standards Organization) ha pubblicato le Linee Guida ISO26000 sulla
responsabilità sociale, la nuova definizione che viene data alla responsabilità sociale d’impresa, intesa come:
“assunzione di responsabilità da parte di un’organizzazione per le conseguenze delle sue decisioni e delle sue attività sulla società e sull’ambiente, attraverso
un comportamento etico e trasparente”
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5.Lo standard internazionale ISO 26000ISO26000 elenca e spiega i sette principi della responsabilità sociale:1.Responsabilità;2.Trasparenza;3.Etica; 4.Rispetto degli stakeholders; 5.Rispetto della legge;6.Rispetto degli standard di comportamento internazionali; 7.Rispetto dei diritti umani
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6. La frontiera delle nuove certificazioni: SA8000a. Lo standard SA8000 è stato pubblicato nel 1997 dal CEPAA (Council on Economic Priorities Accreditation Agency - Ente di Accreditamento del Consiglio per le Priorità Economiche).
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Salute e la Sicurezza sul Lavoro
RetribuzioneSelezione dei
fornitori
Selezione dei
fornitori
Lavoro Infantile
Procedure Disciplinari
Libertà di associazione e
diritto alla Contrattazione
collettiva
Libertà di associazione e
diritto alla Contrattazione
collettiva
Sistemi di gestione interna
Sistemi di gestione interna
Non Discriminazione
6. La frontiera delle nuove certificazioni: AA1000
b. La norma AA1000 è stata elaborata da un Ente formato da imprese, ONG, università e società di consulenza.Obiettivo: “miglioramento della responsabilità e della performance delle organizzazioni”.
È uno standard di adozione volontaria, indirizzato principalmente ai manager e focalizzato sulla qualità dell’impegno etico e sociale, sull’auditing e il reporting, con particolare enfasi sui rapporti con le altre parti in causa (enti istituzionali, sindacati, ONG, altre imprese, etc.).
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7. I Codici Etici di Condotta
Sotto la pressione costante delle ONG e dei gruppi di consumatori, le imprese si dotano sempre più spesso di codici di condotta relativi alle condizioni di lavoro, ai diritti dell’uomo e alla tutela dell’ambiente, in particolare destinati ai subappaltatori o fornitori.
I codici di condotta dovrebbero basarsi sulle Convenzioni fondamentali dell’OIL e nei Principi direttivi dell’OCSE destinati alle imprese multinazionali, prevedendo la collaborazione delle parti sociali e delle parti interessate nei paesi in via di sviluppo
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7. I Codici Etici di Condotta (in Italia)
In Italia, il D. Lgs. nr. 231/2001 all’art. 3 fa riferimento all’adozione di un Codice di Comportamento con il quale
si intende “un insieme di regole che definiscono le responsabilità ed i comportamenti per individui o
organizzazioni (come, per esempio, i codici deontologici o i codici che garantiscono la correttezza nello svolgimento
degli affari).
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Grazie per l’attenzione!!!
Dino Salamanna Mobile: 328-1204283
dino.salamanna @gmail.comSkype: dinosalamanna
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