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Revisione del modello di Governance del Gruppo IREN
Aprile, 2013
Criticità del modello attuale
L’attuale modello di gestione di Iren, basato sulla centralità del Comitato Esecutivo e
sulla pariteticità territoriale che esso garantiva, è stato elemento necessario ed
imprescindibile per la nascita di Iren e per la prima fase della fusione
Si è però evidenziato che l’organizzazione del Gruppo presenta alcuni elementi di
complessità che rendono difficile il coordinamento delle attività ed una gestione
integrata/unitaria necessaria per affrontare la difficile congiuntura economica in corso
Le principali criticità evidenziate riguardano la presenza di 3 vertici di controllo separati,
la parziale duplicazione degli staff, la presenza di due approcci tra la gestione del
business e la visione territoriale, una prevalenza della visione parziale rispetto al bene
complessivo del Gruppo, un forte appesantimento organizzativo nella gestione delle
intercompany
Razionali ed obiettivi della revisone
I principi fondamentali della nuova Governance sono volti a semplificare e rendere più “veloce” la gestione del Gruppo Iren:
Avere una società più integrata ed efficiente per consentire lo sviluppo degli investimenti, un’adeguata remunerazione degli azionisti, di fornire servizi di qualità ai clienti e consentire il raggiungimento di importanti sinergie;
Dotare la Società di uno statuto aperto e flessibile in grado di accompagnarne l’evoluzione in relazione ai cambiamenti normativi e di mercato;
Ridare al CdA della Holding la pienezza del suo ruolo anche nei confronti delle controllate;
Condividere in sede di Patto di Sindacato le scelte fondamentali quali l’identificazione di P/VP/AD sulla base di professionalità e competenza e i grandi indirizzi strategici;
Incrementare e strutturare i rapporti con i territori;
Ridurre la complessità di funzionamento per ridurre i costi e migliorare l’efficacia;
Azioni di rinnovo del sistema di governance
Ai fini del raggiungimento degli importanti obiettivi dell’attività di revisione della
Governance si è proposta una completa rivisitazione del modello di funzionamento
e di business del Gruppo che ha riguardato:
Ruolo e funzionamento della Holding e del vertice aziendale
Sistema di nomina e di coordinamento degli azionisti
Modello di funzionamento delle attività operative e di presidio dei business
Meccanismi di coordinamento delle Società e sistema di controllo
Trasformazione del ruolo della Holding e del vertice aziendale
Consiglio di Amministrazione
Comitato Esecutivo
Presidente AD
Vice Presidente
DG
Delega al CE di gran parte dei poteri di indirizzo strategico con ridotto coinvolgimento del CdA
Presidente Vice
Presidente
AD
Pienezza del ruolo del CdA: univocità di indirizzo Rafforzamento del ruolo dell’AD: univocità di gestione
Rafforzamento del ruolo di governo, indirizzo e controllo della Holding ed integrazione della società ed efficacia marcando una netta discontinuità col passato
Presenza di 3 vertici con strategie di azione non integrata
Forte autonomia operativa delle SPL
Nomina unanime da parte del Patto di
Sindacato
Consiglio di Amministrazione
Controllore Strategico Modello decentrato
Modello di funzionamento della società
Rafforzamento del ruolo del CdA che assorbe le funzioni del CE
Il vertice aziendale è composto da un Presidente (relazioni esterne, rapporti istituzionali, M&A, rapporti con enti locali), un Vice Presidente (audit e compliance, risk management, affari societari) ed un Amministratore Delegato (pianificazione strategica/operativa e responsabilità su tutte le attività di staff ed operative del Gruppo)
Il modello prevede Divisioni/Società di Business e la costituzione di Società Territoriali ove è necessario un presidio del territorio (es. Reti). Tale modello è declinato in 5 ambiti: Ambiente, Idrico, Reti, Energia, Mercato. Lo statuto lascerà al CdA autonomia decisionale in merito alla divisionalizzazione delle società di business (in fase di avvio si mantiene il modello societario)
Le società avranno una loro autonomia nell’ambito però di un coordinamento garantito dall’integrazione delle attività di pianificazione, controllo e indirizzo in capo ad AD e CdA di Holding
Saranno previsti i Comitati Territoriali e le Società Territoriali Reti per assicurare rispettivamente il presidio del territorio e l’ottenimento di sinergie e la diffusione delle eccellenze operative
Elementi della nuova Governance
Patto di sindacato FSU – Comuni ex Enìa: nomina delle posizioni apicali e vaglio degli indirizzi strategici
Consiglio di Amministrazione: 13 componenti, nominati sulla base di un voto di lista composta da:
3 membri nominati congiuntamente da FSU – Comuni ex Enìa (vertici aziendali)
5 membri indicati da FSU
3 membri indicati da Comuni ex Enìa
2 nominati dalle minoranze
Società di business: lo statuto prevede la possibilità per il CdA di trasformare le Società in Divisioni. I CdA delle Società saranno composti da 3 membri, nominati da CdA di Holding e di norma scelti all’interno del Gruppo (dipendenti o consiglieri della Holding). Qualora esterni al Gruppo, sarà necessaria una nomina a maggioranza qualificata in CdA di Holding. L’AD delle Società di business è nominato da CdA di Holding su proposta dell’AD di Holding.
Comitati per il Territorio: di supporto alla società per il monitoraggio della customer satisfaction e della qualità e sostenibilità dei servizi e per contribuire allo sviluppo del radicamento territoriale. Sono composti da rappresentanti espressione delle realtà del territorio.
Responsabilità del vertice aziendale
Macro assetto organizzativo dei business
Organizzazione verticale con chiara separazione delle attività e aggregazione di business coerente con gli obiettivi di efficienza e sviluppo.
Copertura territoriale garantita con presidi teritoriali ad hoc
CDA
Presidente
Vice-Presidente
Amministratore Delegato
Ambiente Generazione Mercato Idrico Reti Comitati per il territorio
• Raccolta rifiuti
• Smaltimento
• WTE
• Sovraintende le
società di riferimento
• Hydro
• Termica
• Rinnovabili
• Trading EE
• Vende gas ed ee
• Trading gas
• Gestisce i servizi
commerciali
• Servizio idrico
• Sovraintende attività
legate al servizio
idrico e ne cordina la
gestione
• Distribuzione ee
• Distribuzione gas
• Sovarintende le STR
(conduzione e
manutenzione reti
ee, gas, idrico e tlr)
STR
• Tutti i poteri necessari per l’attuazione dell’oggetto sociale ad
eccezione di quelli riservati ad Assemblea e a quelli delegati
• Ad esso riportano gli amministratori esecutivi
• Relazioni esterne e istituzionali
• Comunicazione
• M&A
• Rapporti con Regolatori/Regioni/EE.LL
• Internal Audit e Compliance
• Risk Management
• Affari Societari
• Comitati
Co
rpo
rate
B
usi
nes
s
• Presidio della customer
satisfaction e della
qualità/sostenibilità dei
servizi erogati nei territori
• Personale Organizzazione e ICT
• Legale
• AFC
• IR e Comunicazione finanziaria
• Acquisti e logistica
Area corporate
Strutture di staff
Ambiti di business
Presidi territoriali
Cosa è cambiato?
Eliminazione del CE Semplificazione del funzionamento del vertice aziendale
Maggiore rapidità ed efficacia nella gestione
Viene ripristinata la normale centralità del ruolo del CdA
P/VP/AD nominati congiuntamente da Patto di Sindacato
Superamento di una logica basata sull’equilibrio territoriale a favore dell’univocità di azione e dell’equilibrio complessivo
Nomina dei vertici unanime basata su professionalità e competenze
Struttura apicale tradizionale, senza sovrapposizioni di ruolo ed attività
Statuto aperto e flessibile in merito al modello di business
Lo statuto lascia la possibilità al CdA di decidere sulla migliore organizzazione del Gruppo (società vs divisioni)
Ad oggi ogni modifica all’interno del Gruppo era soggetta a modifica dello statuto, che comporta tempi non compatibili con una efficace gestione aziendale
Ruolo dell’AD Si passa da una forte frammentazione dei poteri ad un’unica guida operativa dell’azienda che garantisce coerenza e rapidità nel portare avanti le indicazioni del CdA
Cosa è cambiato?
Presenza delle STR e dei Comitati Territoriali
Le Società Territoriali garantiscono l’ottenimento delle sinergie operative e l’unificazione del modello gestionale sulle attività che necessitano di un diretto e costante presidio territoriale
Ruolo attivo dei rappresentanti del territorio nel monitoraggio dei livelli di servizio e della soddisfazione del cliente
Integrazione delle società di business
I CdA delle società di business sono nominati da CdA di Holding, di norma scegliendo tra soggetti interni al Gruppo (dipendenti o membri del CdA di Holding) in modo da massimizzare l’uniformità di indirizzo e azione strategica con il vertice
L’AD delle Società di business è nominato su proposta di AD di Holding, garantendo l’integrazione delle azioni gestionali
Riduzione dell’autonomia delle Società di business mediante l’integrazione delle attività di pianificazione, controllo e di definizione degli obiettivi
Iren Emilia viene trasformata in Iren Reti, ampliando e meglio caratterizzando il proprio ruolo di operatore territoriale
Riduzione del numero dei Consiglieri e semplificazione del vertice
I CdA delle società di business sono composti da 3 membri, di norma interni (vs gli attuali 5, spesso esterni all’azienda)
I soci indicano i criteri per la determinazione delle retribuzioni del CdA e del vertice e ne fissano l’ammontare complessivo
Risparmio costi associato alla semplificazione pari ad oltre 1 m€ all’anno
Principali sfide del Gruppo
Il Gruppo Iren potrà beneficiare degli ampi vantaggi dati dalla nuova Governance
per operare con rinnovata efficacia all’interno di un contesto competitivo e di
mercato che propone nuove ed importanti sfide per la società. In particolare:
Partecipazione alle gare per l’affidamento dei servizi (in primis gas ed
ambiente)
Riduzione del debito e sostenibilità economico - finanziaria
Soddisfazione dei clienti e degli azionisti
Mantenimento del radicamento territoriale
Un legame concreto con il teritorio di Reggio Emilia
Aprile, 2013
Rapporti con il territorio di riferimento
Centri Zona
Altre sedi operative
Il Gruppo Iren mantiene un saldissimo radicamento sul
territorio di Reggio Emilia, con una articolazione
capillare in sedi operative e Centri Zona che
rappresentano anche punti di contatto privilegiato con i
cittadini, come testimoniano i 78.000 contatti agli
sportelli del 2012, in crescita del 12% sul 2011
40.078
9.752 10.999 10.580 6.285
Reggio Emilia Bibbiano Scandiano Gualtieri CastenuovoMonti
2011 2012
Investimenti area Reggio Emilia
55 55 50 51 46 42 49 52 51 50
32 40
53 65
26 27
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008* 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
m€
Iren Enìa
Nota: nel 2003 & 2004 oltre 50 m€ erano destinati alla realizzazione del Turbogas di Reggio Emilia
Agac
Turbogas RE
188 m€ distribuiti ai Comuni reggiani tra dividendi e quotazione del 2007
m€
Iren Enìa
Nota: Enìa, già all’avvio del percorso di fusione (2008), si era allineata al livello di dividendi distribuito da Iride
Agac
0 0
1,8
8,0 9,6
8,5
15,2 15,2 15,2
2,3
9,3
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
L’attenzione al territorio
8,6
0
2
4
6
8
10
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Mili
on
i €
Affidamenti a Coop Sociali
Gli affidamenti alla Cooperazione Sociale
permettono opportunità occupazionali
ad oltre 200 persone, supportandone il
recupero sociale
1.148 1.232 1.220 1.564
2009 2010 2011 2012
Azionisti Lavoratori Fornitori
Remunerazione stakeholder
Il Gruppo Iren continua a rappresentare un elemento di forte promozione economica dei territori di riferimento muovendo risorse economiche destinate ai portatori di interesse sui territori per oltre 1,5 miliardi di euro
L’attenzione al territorio
Supporto alle comunità locali
Il Gruppo Iren supporta concretamente
decine di iniziative ambientali, sociali e
culturali sul territorio reggiano
Attività nelle scuole
Il Gruppo Iren mantiene da sempre uno stretto rapporto con il sistema scolastico reggiano, coinvolgendo migliaia di ragazzi in iniziative didattiche a tema ambientale
21.814 Studenti coinvolti
89 visite ad
impianti
83 lezioni in
classe
5.401 ragazzi per RD
200 k€ in campagne ambientali
53 k€ in iniziative
sociali
605 k€ in sponsorizza
zioni culturali
27 scuole fotovoltaic
he
L’attenzione all’ambiente su area Emilia
La tutela dell’ambiente è elemento fondamentale della mission del Gruppo Iren e si manifesta attraverso una forte attenzione nella gestione integrata dei cicli dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia
Mln litri acqua pubblica distribuita
Raccolta differenziata
Mln metri cubi edifici teleriscaldati
MW fotovoltaico installato
79
60%
4
19
Tariffe RSU in Italia e raccolta differenziata
ROMA 379€
RE 230€ MO 254€
PR 248€ PC 231€
BO 271€
NA 529€
MI 299€
TO 269€
GE 268€
CT 396€
FI 214€
529
230
135
Tariffa €/anno
Napoli
Reggio E.
Matera
1°
59°
106°
58 città
47 città
Fonte: osservatorio cittadinanza attiva 2012
Regione ER: 248€ Toscana: 276€
Lombardia: 210€ Piemonte: 259€
Italia: 276 €
RD Reggio E.: 60% RD Emilia R: 48%
RD Italia: 35%
Tariffe Acqua in Italia e % dispersione rete
ROMA 207€ 27%
RE 360€ 19%
MO 269€ 30%
PR 327€ 28%
PC 257€ 10%
BO 264€ 26%
NA 208€ 24%
MI 106€ 11%
TO 234€ 22%
GE 268€ 26%
CT 187€ 50%
FI 421€ 29%
421
360
106
Tariffa €/anno
Firenze
Reggio E.
Milano
1°
13°
106°
12 città
93 città
Fonte: osservatorio cittadinanza attiva 2009
Regione ER: 319€ Toscana: 369€
Lombardia: 178€ Piemonte: 256€
Italia: 270 €
Andamento titolo IREN
40,0%
60,0%
80,0%
100,0%
120,0%
140,0%
160,0%FTSE MIB IREN ACEA A2A HERA
apr-12 apr-13 lug-12 ott-12 gen-13
Negli ultimi 12 mesi il titolo Iren, dopo il forte calo iniziale seguito ai segnali di incremento del debito dei primi mesi del 2012, ha sovraperformato rispetto al mercato ed ai principali competitors
Le voci sul riassetto della governance a partire dalla fine del 2012 hanno contribuito positivamente all’apprezzamento del titolo sul mercato
Avvio percorso riassetto
governance
Presentazione 1H2012: primo calo
del debito
Presentazione 1Q2012: esplosione
del debito