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Atti del 2° Convegno Nazionale di Archeozoologia (Asti, 1997) - ABACO Edizioni, Forlì, 2000 R E P E R T I F A U N I S T I C I D A L L A R O C C A D I A S O L O : A M B I E N T E , E C O N O M I A , C O N S U M I A L I M E N T A R I Elena BEDINI "Anthropozoologica", Livorno Riassunto Sono presentati i risultati dello studio archeozoologico dei cam- pioni faunistici di Età medievale e post-medievale della Rocca di Asolo. È documentata un vasta gamma di situazioni insediative, dalla fase che precede l'impianto del cantiere della Rocca (VII-XI sec.), alla sua costruzione (XI-XIII sec. ). alla vita come fortificazione militare (XIV-XVI sec.) ed al suo declino negli ultimi anni del XVIII secolo. Per ciascuna fase cronologica sono analizzati e discussi le caratteristiche del paesaggio agrario, il modello di sfruttamento delle risorse ambientali, le scelte produttive nell'allevamento del bestiame domestico, il ruolo delle altre attività economiche (pesca, caccia) ed i consumi di carne dei gruppi umani che vivevano all'interno della Rocca. Parole chiave Insediamento militare, Medioevo e post-Medioevo, rifiuti alimen- tari, paleoecologia, paleoeconomia. Il contesto archeologico 1 Il rilievo del Monte Ricco, sulla cui sommità è situata la Rocca di Asolo, è al centro di un sistema di colline che si allungano tra le due valli del Brenta e del Piave a mediare due distinte realtà morfologiche: l'area planiziale a meridio- ne, l'area prealpina ed alpina a settentrione. Già sito protostorico veneto. Asolo in epoca romana è sede di municipio e tra i suoi monumenti urbani può annoverare un teatro ed un complesso termale. La sua continuità di vita e di importanza anche in fase tardoantica ed altomedievale è attestata dalla presenza di una diocesi tra VI e IX-inizi X secolo e dai resti di un sacello provvisto di pavimentazione a mosaico, attribuibile al VII-VIII secolo, rinvenuto nel corso degli scavi archeologici nell'area della Rocca. Questi, diretti dal Prof. Guido Rosada dell'Università degli Studi di Padova, hanno evidenziato una successiva fre- quentazione del sito, caratterizzata da un abitato riferito al X-XII secolo, a cui subentrò, alla fine del XII secolo, la costruzione della Rocca, che tagliò letteralmente le strutture abitative preesistenti ed inglobò con le sue mura ad anda- mento poligonale la cima del colle. Il cantiere continuò per tutta la prima metà del XIII seco- lo, soprattutto nel settore occidentale della fabbrica, con l'approntamento della cisterna-pozzo e con la sistemazione dei paramenti murari. Summary FAUN AL REMAINS FROM THE CASTLE OF ASOLO: AGRI- COLTURAL LANDSCAPES, ECONOMIES AND MEAT CON- SUMPTIONS This paper presents the results of the archaeozoological study of the fanned samples dating to medieval and post-Medieval age. A wide range of occupational phases is documented, from that preceding the building up of the Rocca (VII-XI cent.), to its con- struction (XI-XIII cent.) and existance as a military fortification (XIV-XVI cent.) and its decline during the last years of XVIII cen- tury. For each chronological phase the landscape features, the exploitation pattern of environmental resources, the productive choices in the animal husbandry, the role of other economic acti- vities (such as fishing, hunting) and the meat consumption of the populations inhabiting the Rocca during its life are analized and discussed. Keywords Militan settlement. Medieval and post-Medieval Age, food refuse, paleoecology, paleoeconomy. In seguito la Rocca, nella sua fase di vita come fortifica- zione militare, ospiterà da uno a due capitani ed una guarni- gione di 12-14 soldati. Dopo l'avvento definitivo dei vene- ziani, nel 1388 si completano le mura di Asolo, raccordan- dole al settore occidentale della Rocca, e nella prima metà del XV secolo si incrementa l'aspetto insediativo al suo interno. Tuttavia con la seconda metà del secolo inizia un inesora- bile tramonto della Rocca, che non ha ormai più molte ragio- ni di esistere come fortezza e che ha per di più bisogno di manutenzione e di restauri. Risale al 1510 l'ultimo fatto d'armi che la coinvolge. Negli anni di epidemia di peste del 1630 la Rocca è utilizzata come lazzaretto; successivamente vedrà solo una frequentazione saltuaria, talora con coltiva- zione ad ortivo. L'associazione faunistica Gli scavi archeologici sul sito della Rocca hanno restitui- to una grande quantità di reperti faunistici, della quale una parte è stata già oggetto di una pubblicazione preliminare (Bedini, 1990). Sono infatti stati determinati complessiva- mente 9887 resti appartenenti a molluschi marini, dulcicoli e terrestri, pesci, anfibi, avifauna, micro- e macromammife- ri 2 . Altri 678 reperti sono stati rinvenuti in contesti non stra- tificati o non databili e risultano quindi non valutabili nel- 1 Le notizie storiche ed archeologiche qui riportate mi sono state fornite dal Prof. Guido Rosada. 2 La distinzione tra Ovis aries e Capra hircus è stata eseguita, quando possibile, secondo i criteri di Boessneck et al. 1964; Payne, 1985; Prummel e Frisch, 1986. La suddivisione tra resti di cavallo e di asino si basa su criteri dimensionali per le ossa dello scheletro postcraniale e sulla presenza o assenza della 359 Atti del Convegno Nazionale di Archeozoologia (Asti, 1997) - ABACO Edizioni, Forll, 2000 REPERTI FAUNISTICI DALLA ROCCA DI ASOLO: AMBIENTE, ECONOMIA, CONSUMI ALIMENTARI Elena BED 1Nl "Anthropozoologica", Livomo Riassunto Sono presentati i risultati dello studio archeozoologico dei cam- pioni faunistici di Eta medievale e post-medievale della Rocca di Asolo. E documentata un vasta gamma di situazioni in sediati ve, dalla fase che precede I'impianto del cantiere della Rocca (VII-XI sec.), alia sua costruzione (XI-XIII sec.), alia vita come fortificazione militare (XIV-XVI sec.) ed al suo declino neg li ultimi anni del XVllI secolo. Per ciascuna fase cronologica sono analizzati e discussi le caratteristiche del paesaggio agrario. il modello di sJruttamento delle risorse ambientali, le scelte produttive nell'allevamento del bestiame domesti co, il ruolo delle altre attivita economiche (pesca, caccia) ed i consumi di cam e dei gruppi umani che vivevano all'interno della Rocca. Parole chiave Insediamento militare, Medioevo e post-Medioevo, rifiuti alimen- tari, paleoecologia, paleoeconomia. Il contesto archeologico l 11 rilievo del Monte Ricco, sulla cui sornmita e situata la Rocca di Asolo, e al centro di un sistema di colline che si allungano tra le due valli del Brenta e del Piave a mediare due distinte realta morfologiche: l' area planiziale a meridio- ne , l' area prealpina ed alpina a settentrione. Gia sito protostorico veneto, Asolo in epoca romana e sede di municipio e tra i suoi monumenti urbani puo annoverare un teatro ed un complesso termale. La sua continuita di vita e di importanza anche in fase tardoantica ed altomedievale e attestata dalla presenza di una diocesi tra VI e IX-inizi X secolo e dai resti di un sacello provvisto di pavimentazione a mosaico, attribuibile al VII-VIII secolo, rinvenuto nel corso degli scavi archeologici nell'area della Rocca. Questi, diretti dal Prof. Guido Rosada dell'Universita degli Studi di Padova, hanno evidenziato un a successiva fre- quentazione del sito, caratterizzata da un abitato riferito al X-XII secolo, a cui subentro, alia fine del XII secolo, la costruzione della Rocca, che taglio letteralmente le strutture abitative preesistenti ed inglobo con le sue mura ad anda- mento poligonale la cima del colle. 11 cantiere continuo per tutta la prima meta del XIII seco- 10, soprattutto nel settore occidentale della fabbrica, con I'approntamento della cistema-pozzo e con la sistemazione dei paramenti murari. Summary FAUNAL REMAINS FROM THE CASTLE OF ASOLO: AGRI- COLTURAL LANDSCAPES, ECONOMIES AND MEAT CON- SUMPTIONS This paper presents the results of the archaeozoological study of the faunal samples dating to medieval and post-Medieval age. A wide range of occupational phases is documented, from that preceding the building up of th e Rocca (VII-XI cent.), to its con- struction (XI-XIII cent.) and existance as a military fortification (XIV-XVI cent.) and its decline during the last years of XVIII cen- tury. For each chronological phase the landscape f eatures, the exploitation pattern of environmental resources, the productive choices in the animal husbandry, the role of other economic acti- vities (such as fishing, hunting) and the meat consumption of the populations inhabiting the Rocca during its life are analized and discussed. Keywords Military settlement, Medieval and post-Medieval Age, food refuse, paleoecology, paleoeconomy. In seguito la Rocca, nella sua fase di vita come fortifica- zione rnilitare, ospitera da uno a due capitani ed una guami- gione di 12-14 soldati. Dopo I'avvento definitivo dei vene- ziani, nel 1388 si completano le mura di Asolo, raccordan- dole al settore occidentale dell a Rocca, e nella prima meta del XV secolo si incrementa I'aspetto insediativo al suo intemo. Tuttavia con la seconda met a del secolo inizia un inesora- bile tramonto della Rocca, che non ha ormai piu molte ragio- ni di esistere come fortezza e che ha per di piu bisogno di manutenzione e di restauri. Risale al 1510 I'ultimo fatto d 'arrni che la coinvolge. Negli anni di epidernia di peste del 1630 la Rocca e utilizzata come lazzaretto; successivamente vedra solo una frequentazione saltuaria, talora con coltiva- zione ad ortivo. L' associazione faunistica Gli scavi archeologici suI sito della Rocca hanno restitui- to una gran de quantita di reperti faunistici, dell a quale un a parte e stata gia oggetto di una pubblicazione prelirninare (Bedini, 1990). Sono infatti stati deterrninati complessiva- mente 9887 resti appartenenti a molluschi marini, dulcicoli e terrestri, pesci, anfibi, avifauna, rnicro- e macromarnmife- ri 2 Altri 678 reperti so no stati rinvenuti in contesti non stra- tificati 0 non databili e risultano quindi non valutabili nel- I Le notizie storiche ed archeologiche qui riportate m.i sono state fomite dal Prof. Guido Rosada. 2 La distinzione tra Ovis aries e Capra hircLl s e stata eseguita, quando possibile, secondo i criteri di Boessneck et al. 1964; Payne, 1985; Prummel e Frisch, 1986. La suddivisione tra re sti di cava ll o e di asino si basa su criteri d imensiona li per le ossa dello scheletro postcra ni ale e sulla presenza 0 assenza de ll a 359

Riassunto Summary FAUN AL REMAINS FROM THE CASTLE OF … 2 Convegno AIAZ Asti 1997 Bedini .pdf · 2 La distinzion tre a Ovis aries e Capra hircus è stata eseguita quand, o possibile

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Atti del 2° Convegno Nazionale di Archeozoologia (Asti, 1997) - ABACO Edizioni, Forlì, 2000

R E P E R T I F A U N I S T I C I D A L L A R O C C A D I A S O L O :

A M B I E N T E , E C O N O M I A , C O N S U M I A L I M E N T A R I

Elena BEDINI "Anthropozoologica", L ivorno

Riassunto Sono presentati i risultati dello studio archeozoologico dei cam-

pioni faunistici di Età medievale e post-medievale della Rocca di Asolo.

È documentata un vasta gamma di situazioni insediative, dalla fase che precede l'impianto del cantiere della Rocca (VII-XI sec.), alla sua costruzione (XI-XIII sec. ). alla vita come fortificazione militare (XIV-XVI sec.) ed al suo declino negli ultimi anni del XVIII secolo. Per ciascuna fase cronologica sono analizzati e discussi le caratteristiche del paesaggio agrario, il modello di sfruttamento delle risorse ambientali, le scelte produttive nell'allevamento del bestiame domestico, il ruolo delle altre attività economiche (pesca, caccia) ed i consumi di carne dei gruppi umani che vivevano all'interno della Rocca.

Parole chiave Insediamento militare, Medioevo e post-Medioevo, rifiuti alimen-tari, paleoecologia, paleoeconomia.

Il contesto archeologico1

Il rilievo del Monte Ricco, sulla cui sommità è situata la Rocca di Asolo, è al centro di un sistema di colline che si allungano tra le due valli del Brenta e del Piave a mediare due distinte realtà morfologiche: l 'area planiziale a meridio-ne, l'area prealpina ed alpina a settentrione.

Già sito protostorico veneto. Asolo in epoca romana è sede di municipio e tra i suoi monumenti urbani può annoverare un teatro ed un complesso termale. La sua continuità di vita e di importanza anche in fase tardoantica ed altomedievale è attestata dalla presenza di una diocesi tra VI e IX-inizi X secolo e dai resti di un sacello provvisto di pavimentazione a mosaico, attribuibile al VII-VIII secolo, rinvenuto nel corso degli scavi archeologici nell'area della Rocca.

Questi, diretti dal Prof. Guido Rosada dell'Università degli Studi di Padova, hanno evidenziato una successiva fre-quentazione del sito, caratterizzata da un abitato riferito al X-XII secolo, a cui subentrò, alla fine del XII secolo, la costruzione della Rocca, che tagliò letteralmente le strutture abitative preesistenti ed inglobò con le sue mura ad anda-mento poligonale la cima del colle.

Il cantiere continuò per tutta la prima metà del XIII seco-lo, soprattutto nel settore occidentale della fabbrica, con l'approntamento della cisterna-pozzo e con la sistemazione dei paramenti murari.

Summary FAUN AL REMAINS FROM THE CASTLE OF ASOLO: AGRI-COLTURAL LANDSCAPES, ECONOMIES AND MEAT CON-SUMPTIONS

This paper presents the results of the archaeozoological study of the fanned samples dating to medieval and post-Medieval age.

A wide range of occupational phases is documented, from that preceding the building up of the Rocca (VII-XI cent.), to its con-struction (XI-XIII cent.) and existance as a military fortification (XIV-XVI cent.) and its decline during the last years of XVIII cen-tury. For each chronological phase the landscape features, the exploitation pattern of environmental resources, the productive choices in the animal husbandry, the role of other economic acti-vities (such as fishing, hunting) and the meat consumption of the populations inhabiting the Rocca during its life are analized and discussed.

Keywords Militan settlement. Medieval and post-Medieval Age, food refuse, paleoecology, paleoeconomy.

In seguito la Rocca, nella sua fase di vita come fortifica-zione militare, ospiterà da uno a due capitani ed una guarni-gione di 12-14 soldati. Dopo l'avvento definitivo dei vene-ziani, nel 1388 si completano le mura di Asolo, raccordan-dole al settore occidentale della Rocca, e nella prima metà del XV secolo si incrementa l'aspetto insediativo al suo interno.

Tuttavia con la seconda metà del secolo inizia un inesora-bile tramonto della Rocca, che non ha ormai più molte ragio-ni di esistere come fortezza e che ha per di più bisogno di manutenzione e di restauri. Risale al 1510 l'ultimo fatto d'armi che la coinvolge. Negli anni di epidemia di peste del 1630 la Rocca è utilizzata come lazzaretto; successivamente vedrà solo una frequentazione saltuaria, talora con coltiva-zione ad ortivo.

L'associazione faunistica Gli scavi archeologici sul sito della Rocca hanno restitui-

to una grande quantità di reperti faunistici, della quale una parte è stata già oggetto di una pubblicazione preliminare (Bedini, 1990). Sono infatti stati determinati complessiva-mente 9887 resti appartenenti a molluschi marini, dulcicoli e terrestri, pesci, anfibi, avifauna, micro- e macromammife-ri 2. Altri 678 reperti sono stati rinvenuti in contesti non stra-tificati o non databili e risultano quindi non valutabili nel-

1 Le notizie storiche ed a r c h e o l o g i c h e qui riportate mi s o n o state fornite dal Prof. G u i d o Rosada . 2 La dist inzione tra Ovis aries e Capra hircus è stata esegui ta , quando poss ib i l e , s e c o n d o i criteri di B o e s s n e c k et al. 1964; Payne , 1985; Prummel e Frisch, 1986. La suddiv i s ione tra resti di c a v a l l o e di as ino si basa su criteri d imens iona l i per le o s s a d e l l o scheletro postcraniale e sul la presenza o a s s e n z a de l la

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Atti del 2° Convegno Nazionale di Archeozoologia (Asti, 1997) - ABACO Edizioni, Forll , 2000

REPERTI FAUNISTICI DALLA ROCCA DI ASOLO: AMBIENTE, ECONOMIA, CONSUMI ALIMENTARI

Elena BED 1Nl "Anthropozoologica", Livomo

Riassunto Sono presentati i risultati dello studio archeozoologico dei cam­

pioni faunisti ci di Eta medievale e post-medievale della Rocca di Asolo.

E documentata un vasta gamma di situazioni insediati ve, dalla fase che precede I'impianto del cantiere della Rocca (VII-XI sec.), alia sua costruzione (XI-XIII sec.), alia vita come fortifica zione militare (XIV-XVI sec.) ed al suo declino negli ultimi anni del XVllI secolo. Per ciascuna fase cronologica sono analizzati e discussi le caratteristiche del paesaggio agrario. il modello di sJruttamento delle risorse ambientali, le scelte produttive nell 'allevamento del bestiame domestico, il ruolo delle altre attivita economiche (pesca, caccia) ed i consumi di cam e dei gruppi umani che vivevano all 'interno della Rocca.

Parole chiave Insediamento militare, Medioevo e post-Medioevo, rifiuti alimen­tari, paleoecologia, paleoeconomia.

Il contesto archeologico l

11 rilievo del Monte Ricco, sulla cui sornmita e situata la Rocca di Asolo, e al centro di un sistema di colline che si allungano tra le due valli del Brenta e del Piave a mediare due distinte realta morfologiche: l' area planiziale a meridio­ne, l' area prealpina ed alpina a settentrione.

Gia sito protostorico veneto, Asolo in epoca romana e sede di municipio e tra i suoi monumenti urbani puo annoverare un teatro ed un complesso termale. La sua continuita di vita e di importanza anche in fase tardoantica ed altomedievale e attestata dalla presenza di una diocesi tra VI e IX-inizi X secolo e dai resti di un sacello provvisto di pavimentazione a mosaico, attribuibile al VII-VIII secolo, rinvenuto nel corso degli scavi archeologici nell ' area della Rocca.

Questi, diretti dal Prof. Guido Rosada dell'Universita degli Studi di Padova, hanno evidenziato una successiva fre­quentazione del sito, caratterizzata da un abitato riferito al X-XII secolo, a cui subentro, alia fine del XII secolo, la costruzione della Rocca, che taglio letteralmente le strutture abitative preesistenti ed inglobo con le sue mura ad anda­mento poligonale la cima del colle.

11 cantiere continuo per tutta la prima meta del XIII seco-10, soprattutto nel settore occidentale della fabbrica, con I'approntamento della cistema-pozzo e con la sistemazione dei paramenti murari .

Summary FAUNAL REMAINS FROM THE CASTLE OF ASOLO: AGRI­COLTURAL LANDSCAPES, ECONOMIES AND MEAT CON­SUMPTIONS

This paper presents the results of the archaeozoological study of the faunal samples dating to medieval and post-Medieval age.

A wide range of occupational phases is documented, from that preceding the building up of the Rocca (VII-XI cent.), to its con­struction (XI-XIII cent.) and existance as a military fortification (XIV-XVI cent.) and its decline during the last years of XVIII cen­tury. For each chronological phase the landscape f eatures, the exploitation pattern of environmental resources, the productive choices in the animal husbandry, the role of other economic acti­vities (such as fishing , hunting) and the meat consumption of the populations inhabiting the Rocca during its life are analized and discussed.

Keywords Military settlement, Medieval and post-Medieval Age, food refuse, paleoecology, paleoeconomy.

In seguito la Rocca, nella sua fase di vita come fortifica­zione rnilitare, ospitera da uno a due capitani ed una guami­gione di 12-14 soldati . Dopo I'avvento definitivo dei vene­ziani, nel 1388 si completano le mura di Asolo, raccordan­dole al settore occidentale dell a Rocca, e nella prima meta del XV secolo si incrementa I' aspetto insediativo al suo intemo.

Tuttavia con la seconda met a del secolo inizia un inesora­bile tramonto della Rocca, che non ha ormai piu molte ragio­ni di esistere come fortezza e che ha per di piu bisogno di manutenzione e di restauri . Risale al 1510 I'ultimo fatto d'arrni che la coinvolge. Negli anni di epidernia di peste del 1630 la Rocca e utilizzata come lazzaretto; successivamente vedra solo una frequentazione saltuaria, talora con coltiva­zione ad ortivo.

L' associazione faunistica

Gli scavi archeologici suI sito della Rocca hanno restitui­to una gran de quantita di reperti faunistici, dell a quale una parte e stata gia oggetto di una pubblicazione prelirninare (Bedini, 1990). Sono infatti stati deterrninati complessiva­mente 9887 resti appartenenti a molluschi marini, dulcicoli e terrestri , pesci, anfibi, avifauna, rnicro- e macromarnmife­ri2

• Altri 678 reperti sono stati rinvenuti in contesti non stra­tificati 0 non databili e risultano quindi non valutabili nel-

I Le notizie storiche ed archeologiche qui riportate m.i sono state fomite dal Prof. Guido Rosada. 2 La distinzione tra Ovis aries e Capra hircLls e stata esegui ta, quando possibile, secondo i cri teri di Boessneck et al. 1964; Payne, 1985 ; Prummel e Frisch, 1986. La suddivisione tra resti di cavallo e di asino si basa su criteri dimensionali per le ossa dello scheletro postcraniale e sulla presenza 0 assenza della

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Bedini E.

ante XI XI - XIII XIV - XV XV - XVI XVI - XVII] post XVIII GASTEROPODI TERRESTRI Eobania vermiculata 1 1 Helix pomatia 4 6 3 3 Helicigona planospira 6 3 5 2 6 Helicodonta obvoluta 2 Cepaea nemoralis 2 3 1 1 1 Papillifera solida 1 Papillifera papillaris 2 Oxychilus sp. 1 1 Clausiliidae non det. 1 BIVALVI DULCICOLI Un io elongatulus 1 4 GASTEROPODI MARINI Hinia reticulata 1 BIVALVI MARINI Cerastoderma edule 1 1 1 Cardium sp. 1

1 Glycymeris sp. 1

1 Donax trunculus 3 Bivalvia non det. 1 TOTALE 1 18 17 10 17 8

T a b . l . R o c c a di A s o l o , malacofauna: numero di reperti identif icat i in c ia scuna fase crono log i ca .

ante XI XI - XIII XIV - XV XV - XVI XVI - XVIII post XVIII PESCI MARINI Gadidae Gadus morhua? Sparidae Sparus aurata

3 1 1

2 PESCI DULCICOLI Esocidae Esox lucius Cyprinidae Tinca tinca Cyprinidae non det. 6

1

1 1 4

1 1

1 NON DETERMINABILI Pisces spp. ind. 2 10 1 2 1 TOTALE 11 13 9 4 2

Tab.2. R o c c a di A s o l o , itt iofauna: n u m e r o di reperti identif icat i in c ia scuna fase crono log ica .

l'analisi archeozoologica. La frammentazione dei resti di ossa, la frequenza delle

tracce di depezzamento e la stessa appartenenza della mag-gior parte dei reperti a taxa di indubbio interesse economico, connotano il campione faunistico come derivato in massima parte dall'accumulo di rifiuti alimentari sensu lato (scarti di macellazione, rifiuti di cucina, resti di pasto). Non mancano tuttavia, anche se attestati sporadicamente, reperti attribuibi-li ad altri gruppi tafonomici, nell'accezione di Gautier 1987:

taxa intrusivi, resti di carcasse, scarti di attività artigianali. I molluschi sono piuttosto scarsi (Tab.l), rappresentati da

specie terrestri, dulcicole e marine. Tra le prime le più fre-quenti sono le tre forme commestibili Helix pomada, Helicigona planospira e Cepaea nemoralis-, gli altri mollu-schi terrestri sono piccole forme prive di interesse economi-co, considerabili come intrusive. Tra i molluschi dulcicoli è rappresentato solo Unió elongatulus. I molluschi marini comprendono gasteropodi e bivalvi di interesse alimentare

"piega caval l ina" (Barone , 1980 ) sul la superf ic i e o c c l u s a l e dei denti g iugal i . L e età di morte s o n o state stabilite s e c o n d o Barone 1 9 8 0 (per la saldatura de l l e ep i f i s i de l l e o s s a l u n g h e e dei principali centri di o s s i f i c a z i o n e de l lo sche-letro postcraniale) ; Barone , 1980; Wi lkens , 1 9 9 0 (per l ' eruz ione e d usura dentaria). Per gli Ungulat i d o m e s t i c i s o n o stati tabulati i gradi di usura dentaria d e l l ' u l t i m o premolare d e c i d u o e dei molari def in i t iv i mandibolar i , s e c o n d o lo sche-ma di Grant. 1 9 8 2 e per il terzo anche s e c o n d o que l lo di Wi lkens , 1990 . La q u a n t i f i c a z i o n e dei reperti è stata e segu i ta in base al n u m e r o dei f ramment i ; non è stato e s e g u i t o il c a l c o l o del n u m e r o m i n i m o deg l i individui perché q u e s t o m e t o d o non si adatta bene al l 'anal is i di reperti r invenuti in siti archeo log ic i a fitta s trat i f icaz ione e superf ic i e e s tesa , nei quali e s i s te una reale pos-sibi l i tà di redis tr ibuzione de l le parti de l l e carcasse in aree d iverse .

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Bedini E.

ante XI XI - XllJ XIV -xv xv -XVI XVI - XVIII Dost XVIII

GASTEROPOD! TERRESTRI Eobania vermiculata 1 1 Helix pomatia 4 6 3 3

Helicigona planospira 6 3 5 2 6 Helicodonta obvoluta 2 Cepaea nemoralis 2 3 1 1 1 Papillifera solida 1 Papi11ifera papil1aris 2 Oxychilus sp. 1 1 Clausiliidae non det. 1 BIV ALVI DULCICOLI Lfnio elon~atulus 1 4 GASTEROPODINUUUNI Hinia reticulata 1 BIV AL VI MARINI Cerastoderma edule 1 1 1 Cardium sp. 1 Glycymeris sp. 1 Donax trunculus 3 Bivalvia non det. 1 TOTALE 1 18 17 10 17 8

Tab. l. Rocca di Asolo, malacofauna: nurnero di reperti identificati in ciascuna fase cronologica.

ante XI XI - XIII XIV - XV XV - XVI XVI - XVII1 post XVIII PESCI MARINI Gadidae Gadus morhua? 3 1 1 Sparidae Soarus aurata 2 PESCI DULCICOLI Esocidae Esox lucius 1 Cyprinidae Tinea tinea 1 1 1 1 Cyprinidae non det. 6 4 1 NON DETERMINABILI Pisces spp. ind. 2 10 1 2 1 TOTALE 11 13 9 4 2

Tab.2. Rocca di Asolo, ittiofauna: numero di reperti identificati in ciascuna fase cronologica.

I' analisi archeozoologica. La frammentazione dei resti di ossa, la freq uenza delle

tracce di depezzamento e la stessa appartenenza della mag­gior parte dei reperti a taxa di indubbio interesse economico, connotano il campione faunistico come derivato in massima parte dall ' accumulo di rifiuti alimentari sensu lato (scarti di macellazione, rifiuti di cucina, resti di pasto) . Non mancano tuttavia, anche se attestati sporadicamente, reperti attribuibi­li ad altri gruppi tafonomici, nell 'accezione di Gautier 1987:

"piega cavallina" (Barone, 1980) sulla superficie occiusale dei denti giugali.

taxa intrusivi , resti di carcasse, scarti di attivita artigianali . I molluschi sono piuttosto scarsi (Tab. 1), rappresentati da

specie terrestri, dulcicole e marine. Tra le prime le piu fre­quenti sono le tre forme commestibili Helix pomatia, Helicigona planospira e Cepaea nemoralis; gli altri mollu­schi terrestri sono piccole forme prive di interesse economi­co, considerabili come intrusive. Tra i molluschi dulcicoli e rappresentato solo Lfnio elongatulus. I molluschi marini comprendono gasteropodi e bivalvi di interesse alimentare

Le eta di morte sono state stabilite secondo Barone 1980 (per la sal datura delle epifis i delle ossa lunghe e dei principali centri di ossificazione dello sche­letro postcraniale); Barone, 1980; Wilkens, 1990 (per l' eruzione ed usura dentaria). Per gli Ungulati domestici sono stati tabulati i gradi di usura dentaria dell ' ultimo prernolare deciduo e dei molari definitivi mandibolari , secondo 10 sche­ma di Grant, 1982 e per il terzo anche secondo quello di Wilkens, 1990. La quantificazione dei reperti e tata eseguita in base al nurnero dei framrnenti ; non e stato eseguito il calcolo del numero minima degli individui perche que to metodo non si adatta bene all ' anali i di reperti rinvenuti in siti archeologici a fitta stratificazione e superficie es tesa, nei quali esiste una reale pos­sibilita di redistribuzione delle parti delle carcasse in aree diverse.

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Reperti faunistici della Rocca di Asolo

ante XI XI - XIII XIV - XV XV - XVI XVI - XVIII post XVIII CICONIFORMI/GRUIFORMI? C. ciconia/G. grus ? 1 ANSERIFORMI Anas plathyrhynchos Anas querquedula

2 1

3 1

Anas crecca 1 A.crecca 1 A.querquedula 2 2 Anas sp./Aythya sp. 4 4 Anser anser 1 19 31 1 9 2 FALCONIFORMI Falco subbuteo 1 2 Falco tinnunculus 3 1 F.subbuteo /F.tinnunculus 1 1 GALLIFORMI Gallus gallus 34 298 530 83 133 39 Coturnix coturnix 1 1 PerdLx perdix 2 6 1 Alec tor is graeca Alec tor is sp.

1 1 1

1

P.perdix /A.rufa 2 3 2 1 COLUMBIFORMI Columba domestica 3 Columba palumbus 1 2 1 STRIGIFORMI Tyto alba 2 PICIFORMI Dryocopus martius ? 1 PASSERIFORMI Pica pica Turdidae non det. 2

1 9 2 1 1

Corvus monedula 1 Erythacus rubecola ? 2 Sturnus vulgaris Passer sp.?

1 1 1 2 3

NON DETERMINABILI Aves spp. ind. 9 26 112 7 70 38 TOTALE 44 358 716 99 223 92

Tab.3. Rocca di A s o l o , avifauna: numero di reperti identif icat i in c iascuna fase crono log ica .

(Cardidae, Glycymeris, Donax), tuttora diffusi sui mercati ittici dell'alto Adriatico, pescati nella laguna veneta.

Anche i resti di ittiofauna sono estremamente scarsi (Tab.2). I pesci dulcicoli sono rappresentati quasi esclusiva-mente da Cyprinidae - tra i quali è stato possibile riconosce-re soltanto la tinca - e dal luccio. L'importanza economica, anche se modesta, rivestita dalle acque dolci sembra attesta-ta anche dal rinvenimento di alcuni resti di anfibi, attribuibi-li probabilmente a rane.

Più rari sono i resti di pesci marini; sono stati identificati l'orata ed una forma non mediterranea di Gadidae\ che fa ipotizzare l'importazione, nel sito, di Gadidi conservati sotto sale, con ogni probabilità merluzzi di provenienza atlantica (Van Wijngaarden-Bakker 1984, p. 197).

L'avifauna è discretamente rappresentata in tutte le fasi di occupazione dell'area della Rocca (Tab.3). Sono attestate specie domestiche e selvatiche, di importanza economica ed

1 Comunicaz ione personale de l la Dott . Barbara Wi lkens .

alimentare ed intrusive. L'avifauna domestica comprende il pollame - in assoluto

la specie di maggiore importanza - i colombi, le oche, forse alcune anatre.

La maggior parte delle ossa di gallo appartiene a soggetti adulti (Tab.4); in ogni fase cronologica sono però rappresen-tati anche gli immaturi. Tra gli adulti le femmine sono quasi costantemente più numerose dei maschi.

La caccia agli anatidi ed agli uccelli palustri in genere è documentata dalla presenza di resti di anatra marzaiola, alza-vola, forse di moretta, oltre che da un osso metatarsale incompleto appartenente ad una cicogna o ad una gru.

Il gruppo più importante di uccelli selvatici è costituito dai galliformi, che comprendono la starna, la quaglia, la cotur-nice, forse la pernice rossa.

Gli altri uccelli potenzialmente oggetto di caccia sono il colombaccio ed i turdidi; ancora collegata a questa attività

361

Reperti faunistici della Rocca di Asolo

ante XI XI-XIII XIV -xv XV -XVI XVI - XVII] post XVIII CICONIFORMVGRUIFORMI? C. cicon ia/G.$!rus? 1 ANSERIFORMI Anas plathyrhy nchos 2 3 Anas querquedula 1 1 Anas crecca 1 A.crecca IA. querquedula 2 2 Anas sp./ Aythya sp. 4 4 Anser anser 1 19 31 1 9 2 F ALCONIFORMI Falco subbuteo 1 2 Falco tinnunculus 3 1 F. subbuteo IFtinnunculus 1 1 GALLIFORMI Gal/us gallus 34 298 530 83 133 39 Cotumix cotumix 1 I Perdix perdix 2 6 1 Alectoris graeca 1 1 1 Alectoris sp. 1 P.perdix IA.rufa 2 3 2 1 COLUMBIFORMI Columba domestica 3 Columba palumbus 1 2 1 STRIGIFORMI Tyto alba 2 PICIFORMI Dryocopus martius ? 1 PASSERIFORMI Pica pica 1 Turdidae non det. 2 9 2 1 1 Corvus monedula 1 Erythacus rubecola ? 2 Sturnus vulgaris 1 1 1 2 Pass er sp.? 3 NON DETERMINABILI Aves spp. ind. 9 26 11 2 7 70 38 TOTALE 44 358 716 99 223 92

Tab.3. Rocca di Asoto, avifauna: numero di reperti identificati in ciascuna fase cronotogica.

(Cardidae, Glycymeris, Donax) , tuttora diffusi sui mercati ittici dell ' alto Adriatico, pescati nella laguna veneta.

Anche i resti di ittiofauna sono estremamente scarsi (Tab.2). I pesci du1cicoli sono rappresentati quasi esclusiva­mente da Cyprinidae - tra i quali e stato possibile riconosce­re soltanto la tinca - e dal luccio. L' importanza econornica, anche se modesta, rivestita dalle acque do1ci sembra attesta­ta anche dal rinvenimento di a1cuni resti di anfibi, attribuibi­li probabilmente a rane.

Piu rari sono i resti di pesci marini; sono stati identificati l'orata ed una forma non mediterranea di Gadidae3

, che fa ipotizzare l'importazione, nel sito, di Gadidi conservati sotto sale, con ogni probabilita merluzzi di provenienza atlantica (Van Wijngaarden-Bakker 1984, p. 197).

L'avifauna e discretamente rappresentata in tutte le fasi di occupazione dell ' area della Rocca (Tab.3). Sono attestate specie domestiche e selvatiche, di importanza econornica ed

J Comunicazione personate della Dott. Barbara Wilkens.

alimentare ed intrusive. L' avifauna domestica comprende il pollame - in assoluto

la specie di maggiore importanza - i colombi, le oche, forse a1cune anatre.

La maggior parte delle ossa di gallo appartiene a soggetti adulti (TabA); in ogni fase cronologica sono pero rappresen­tati anche gli immaturi . Tra gli adulti le femrnine sono quasi costantemente piu numerose dei maschi.

La caccia agli anatidi ed agli uccelli palustri in genere e documentata dalla presenza di resti di anatra marzaiola, alza­vola, forse di moretta, oltre che da un os so metatarsale incompleto appartenente ad una cicogna 0 ad una gru.

Il gruppo piu importante di uccelli selvatici e costituito dai galliforrni, che comprendono la starna, la quaglia, la cotur­nice, forse la pernice rossa.

Gli altri uccelli potenzialmente oggetto di caccia sono il colombaccio ed i turdidi ; ancora collegata a questa attivita

361

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Bedini E.

< 6 mesi > 6 mesi ante XI 8 18 XI - XIII 65 180 XIV - XV 73 362 XV -XVI 17 61 XVI - XVIII 13 95 post XVIII 5 25

juv/ad. 1\2 1\3 1\5

1\3,5 1\7 1X5

Tab.4. R o c c a di A s o l o , Ga l lus gal lus: età e rapporto juv/adult i .

ante XI XI - XIII XIV - XV XV - XVI XVI - XVIII post XVIII INSETTIVORI Talpa europaea 27 Sorex alpinus 5 Neomys fodiens 2 Crocidura leucodon 9 Crocidura suaveolens 9 Crocidura spp. 3 CHIROTTERI Chiroptera non det. 1 1 RODITORI Pity my s sp. 3 Arvicola sp. 1 Rattus rattus 7 7 10 1 5 7 Apodemus syivaticus Apodemus spp. 7

2 7

Murinae non det. 1 Mus musculus 3 Micromammalia non det. 2 1 1 332 TOTALE 9 9 10 1 7 403

Tab.5. R o c c a di A s o l o , m i c r o m a m m i f e r i : n u m e r o di reperti identif icat i in c i a s c u n a fase crono log i ca .

potrebbe essere la presenza i resti di due falconiformi, il gheppio ed il lodolaio.

Intrusiva appare infine la presenza del barbagianni, della gazza, della taccola, dello storno, del passero e del picchio nero.

I resi di micromammiferi (Tab.5) si concentrano quasi esclusivamente nei livelli più superficiali della stratificazio-ne archeologica ed appartengono a taxa di diverso significa-to paleoambientale, forse originariamente inglobati in borre di rapaci, poi disfatte.

Nelle fasi precedenti sono attestati soltanto il ratto nero e, molto sporadicamente, i pipistrelli.

I mammiferi selvatici (Tab.6) sono numericamente scarsi ma rappresentati da un discreto numero di specie - lepre, tasso, orso, volpe, cervo, capriolo - alle quali devono essere aggiunti il cinghiale (i cui resti non sono completamente distinguibili da quelli del maiale domestico) e forse il coni-glio selvatico.

La specie selvatica in assoluto più frequente è la lepre: i carnivori sono attestati da taxa potenzialmente utilizzabili per le loro pellicce (tasso, volpe ed orso).

I ruminanti selvatici, molto rari, comprendono il cervo (un resto è costituito da un frammento di palco) ed il capriolo, rappresentati quasi esclusivamente da soggetti adulti.

I mammiferi domestici comprendono i gruppi fondamen-tali di bestiame da came ed i resti di animali da utilità come il cane, il gatto e gli equini. Tra questi ultimi sono stati rico-

nosciuti sia il cavallo, di taglia notevole e di struttura fisica robusta, che l'asino, di piccole dimensioni. Nessun resto di equino presenta tracce di azioni antropiche che possano atte-starne il consumo della came.

Come avviene in tutti i campioni archeozoologici derivati dal prevalente accumulo di rifiuti alimentari (Grant, 1984, pp. 181-182) i resti di cani ed equini - la cui presenza dove-va essere notevole all'interno di un insediamento occupato anche da militari - sono assai scarsi. Le carcasse di questi animali erano probabilmente interrate o gettate, sia per moti-vi strettamente igienici che per il particolare legame che da sempre unisce l 'uomo a questi animali - in luoghi appositi, ben distinti da quelli destinati allo smaltimento dei rifiuti domestici ordinari.

La maggior parte dei reperti appartiene ai tre gruppi fon-damentali di mammiferi domestici da carne - suini, ovica-prini e bovini - la cui importanza subisce sensibili oscilla-zioni diacroniche (Fig.l), che consentono di ricostruire le variazioni nei lineamenti delle campagne asolane.

Al momento dell'impianto del cantiere della Rocca (XII-XIII secolo) i suini sono appena meno importanti degli ovi-caprini, forse perché l'ambiente, anche se già caratterizzato da pascoli ed aree coltivate, presenta anche zone boschive relativamente estese, nelle quali è possibile allevare i suini allo stato semibrado.

Quando la Rocca viene a rivestire l'importante ruolo di fortificazione ed al suo intemo si stanzia una guarnigione

362

Bedini E.

< 6 mesi > 6 mesi iuv/ad. ante XI 8 18 1\2 XI-XIII 65 180 1\3 XIV -XV 73 362 1\5 XV -XVI l7 61 1\35 XVI - XVIII 13 95 1\7 post XVIII 5 25 1\5

Tab.4. Rocca di Asolo, Gal lus gall us: eta e rapporto juv/adulti.

ante XI XI - XIII XIV - XV XV - XVI ~VI-XVm post XVIII INSETTIVORl Talpa europaea 27 Sorex alpinus 5 Neomys fodiens 2 Crocidura leucodon 9 Crocidura suaveolens 9 Crocidura spp. 3 CHIROTTERl Chiroplera non del. 1 1 RODITORl Pitymys sp. 3 Arvicola sp. I Rattus rattus 7 7 10 1 5 7 Apodemus sylvaticus 2 Apodemus spp. 7 7 Murinae non det. 1 Mus musculus 3 Micromammalia non det. 2 I I 332 TOTALE 9 9 10 1 7 403

Tab.5. Rocca di Asolo, micromarnmiferi: numero di reperti identificati in ciascuna fase cronologica.

potrebbe essere la presenza i resti di due faiconiformi, il gheppio ed il lodolaio.

Intrusiva appare infine la presenza del barbagianni, della gazza, della taccola, dello stomo, del passero e del picchio nero.

I resi di rnicromammiferi (Tab.5) si concentrano quasi esclusivamente nei livelli pili superficiali della stratificazio­ne archeologica ed appartengono a taxa di diverso significa­to paleoambientale, forse originariamente inglobati in borre di rapaci, poi disfatte.

Nelle fasi precedenti sono attestati soltanto il ratto nero e, moho sporadicamente, i pipistrelli.

I mamrniferi selvatici (Tab.6) sono numericamente scarsi ma rappresentati da un discreto numero di specie - lepre, tasso, orso, volpe, cervo, capriolo - alle quali devono essere aggiunti il cinghiale (i cui resti non sono completamente distinguibiJi da quelli del maiale domestico) e forse il coni­glio selvatico.

La pecie selvatica in assoluto pili frequente e la lepre; i carnivori sono attestati da taxa potenzialmente utilizzabili per le loro pellicce (tasso, volpe ed orso).

I rurninanti selvatici , molto rari , comprendono il cervo (un resto e co tituito da un frammento di paleo) ed il capriolo, rappre entati quasi esclusivamente da soggetti adulti .

I marnrniferi domestici comprendono i gruppi fondamen­tali di bestiame da came ed i resti di animali da utilita come il cane, il gatto e gli equini. Tra questi ultirni sono stati rico-

362

nosciuti sia il cavallo, di taglia notevole e di struttura fisica robusta, che l'asino, di piccole dimensioni. Nessun resto di equino presenta tracce di azioni antropiche che possano atte­stame il consumo della came.

Come avviene in tutti i campioni archeozoologici derivati dal prevalente accumulo di rifiuti alimentari (Grant, 1984, pp. 181-182) i resti di cani ed equini - la cui presenza dove­va essere notevole all'intemo di un insediamento occupato anche da rnilitari - sono assai scarsi. Le carcasse di questi animali erano probabilmente interrate 0 gettate, sia per moti­vi strettamente igienici che per il particolare legame che da sempre unisce I'uomo a questi animali - in luoghi appositi , ben distinti da quelli destinati allo smaltimento dei rifiuti domestici ordinari.

La maggior parte dei reperti appartiene ai tre gruppi fon­damentali di mamrniferi domestici da came - suini, ovica­prini e bovini - la cui importanza subisce sensibili oscilla­zioni diacroniche (Fig. 1), che consentono di ricostruire le variazioni nei lineamenti delle campagne asolane.

Al momento dell'impianto del cantiere dell a Rocca (XII­XllI secolo) i suini sono appena menD importanti degli ovi­caprini, forse perche l' ambiente, anche se gia caratterizzato da pascoli ed aree coltivate, presenta anche zone boschive relativamente estese, nelle quali e possibile allevare i suini allo stato sernibrado.

Quando la Rocca viene a rivestire I'importante ruolo di fortificazione ed al suo intemo si stanzia una guamigione

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Reperti faunistici della Rocca di Asolo

ante XI X I - X 1 1 1 XIV - X V X V - XVI XVI - XVIII post XVIII M A M M I F E R I S E L V A T I C I Leporidae 12 26 5 35 6 Meies meles 1 Ursus arctos 1 2 Vulpes vulpes Vulpes/Canis Capreolus capreolus

1 1 1

1 1

Cervus elaphus 3 1 5 1 M A M M I F E R I D O M E S T I C I Felis domestica 3 15 1 11 5 Canis familiaris 2 4 17 1 Sus scrofa 220 529 959 88 314 129 Ovis aries 30 121 357 35 220 57 Capra hircus 11 40 68 3 30 13 Ovis/Capra 123 362 891 69 624 186 Bos taurus 265 397 885 34 394 125 Bos/Cervus 3 11 13 11 3 Bos/Equus 1 1 Equus asinus 1 1 Equus caballus 5 1 1 Equus spp. 1 T O T A L E 659 1477 3232 235 1663 528

Tab.6. Rocca di A s o l o , m a c r o m a m m i f e r i : numero di reperti indentif icati in c iascuna fase crono log ica .

Fig. 1. Frequenza dei principali gruppi di m a m m i f e r i d o m e s t i c i da carne.

militare (XIV-XV secolo), aumenta la richiesta di prodotti alimentari. Per la messa a coltivazione di nuove aree l'am-biente subisce un notevole disboscamento, che comporta una riduzione del ruolo dei suini a vantaggio degli ovicapri-ni. Sono questi animali a costituire la maggiore fonte di carne pregiata destinata all'alimentazione degli abitanti della Rocca.

Nel XVI-XVIII secolo la funzione militare della fortifica-zione si esaurisce; cala la richiesta di prodotti alimentari pregiati. Le campagne, da tempo disboscate, sono abbando-nate e le aree coltivate lasciate al degrado. L'allevamento suino è ormai da tempo drasticamente ridotto; quello bovino perde importanza, sia per lo stesso abbandono delle campa-gne che per la diminuita pressione demografica. Viene così

a costituirsi un quadro ambientale ed insediativo particolar-mente idoneo allo sviluppo della pastorizia.

Alla fine del XVIII secolo il sito è completamente abban-donato. Il paesaggio agrario non è variato, almeno su gran-de scala, anche se nel corso del tempo le aree boschive aumentano di estensione, provocando un leggero incremen-to dell'importanza dell'allevamento suino a svantaggio della pastorizia.

I dati relativi all'età di macellazione del bestiame dome-stico e la valutazione della quantità di carne che ciascun gruppo avrebbe potuto fornire (coefficienti di Cram, 1967) consentono di delineare con maggior precisione il quadro descritto.

Per i suini, la cui carne (Fig.2) costituisce 1' 11-19% circa 363

Reperti jaunistici della Rocca di Asolo

ante XI XI - XIII XIV - XV XV -XVI XVI - XVIII post XVIU MAMM IFERI SELVATICl Leporidae 12 26 5 35 6 Me/es metes 1 Urs us arctos 1 2 VII/pes vu /pes 1 Vu /pe ICanis 1 1 1 Capreo/u capreo/lIs 1 Cervus e/aohus 3 1 5 1 MAMMIFERI DOMESTlCl Fe/is domestica 3 15 1 11 5 Canis fam iliaris 2 4 17 1 Sus scrofa 220 529 959 88 314 129 Ovis aries 30 121 357 35 220 57 Capra hircus 11 40 68 3 30 13 OvislCapra 123 362 89 1 69 624 186 Bos laurus 265 397 885 34 394 125 BoslCervus 3 11 13 11 3 Bosl£quus 1 1 £quus asinus 1 1 £quIIs cabal/us 5 1 1 £quus spp. 1 TOTALE 659 1477 3232 235 1663 528

Tab.6. Rocca di A 0 10, macromammiferi: numero di reperti indentificati in ciascuna fase cronologica.

60

50

~ 40 ., ., N C .. 30 = r::r' .. .;:

20

10 Ovicaprini

0

XV-XVI

cronologia

Fig. I. Frequenza dei principali gruppi di mammiferi domestici da came.

militare (XIV-XV secolo), aumenta la richiesta di prodotti alimentari . Per la messa a coltivazione di nuove aree l'am­biente subisce un notevole disboscamento, che comporta una riduzione del ruolo dei suini a vantaggio degli ovicapri­ni. Sono questi animali a costituire la maggiore fonte di came pregiata destinata all ' alimentazione degli abitanti dell a Rocca.

Nel XVI-XVIII secolo la funzione militare della fortifica­zione si esaurisce; cala la richiesta di prodotti alimentari pregiati. Le campagne, da tempo disboscate, sono abbando­nate e le aree coltivate lasciate al degrado. L'allevamento suino e ormai da tempo drasticamente ridotto; quello bovino perde importanza, sia per 10 stesso abbandono delle campa­gne che per la diminuita pressione demografica. Viene COSt

XVI -XVIII post XV III

a costituirsi un quadro ambientale ed insediativo particolar­mente idoneo allo sviluppo della pastorizia.

Alla fine del XVIII secolo il sito e completamente abban­donato. 11 paesaggio agrario non e variato, almeno su gran­de scala, anche se nel corso del tempo le aree boschive aumentano di estensione, provocando un leggero incremen­to dell ' importanza dell 'allevamento suino a svantaggio dell a pastorizia.

I dati relativi all ' eta di macellazione del bestiame dome­stico e la valutazione della quantita di came che ciascun gruppo avrebbe potuto fomire (coefficienti di Cram, 1967) consentono di delineare con maggior precisione il quadro descritto.

Per i suini , la cui came (Fig.2) costituisce 1'11-19% circa

363

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Bedini E.

a n t e XI secolo Suiilj 14%

X I - X I I I secolo X A - X V secolo

X V - X V I secolo X V I - X V I I I secolo Suini

Ovicaprini 20% Bovini 70%

Ovicaprini 19%

pos t X V I I I secolo

68%

Ovicaprini 17%

F i g . 2 . Quant i tà di carne forni ta dai pr inc ipal i gruppi di b e s t i a m e d o m e s t i c o ( c o e f f i c i e n t i di C r a m 1 9 6 7 ) .

A) età dentaria

ante XI X I - X I I I XIV - XV X V - X V I fasi cronologiche

• 0 - 1 a. • I - 2 a.

2 - 3,5/4 a. i > 3,5/4 a.

XVI - XVIII post XVIII

B) età epifisaria

ante XI XI - XIII

• < 12 m. • 12 -24/30 m.

24/30 - 42 m. • > 42 m.

X I V - X V X V - X V I XVI-XVII I post XVIII fasi cronologiche

F i g . 3 . Su in i : e tà di m a c e l l a z i o n e (dati e laborat i s e c o n d o C h a p l i n 1 9 7 1 ) .

364

Bedini E.

Bovini 52%

ante Xl secolo

XV-XVI secolo

Xl-XIII secolo

XVI-XVIII secolo Suini 11 %

Ovicaprini 11%

Fig.2. Quantita di came fomita dai principali gruppi di bestiame domestico (coefficienti di Cram 1967).

A) eta dentaria

80

70

60 .. ~ "

50 .. e

40 '::l ,...-

'Ol OIl OIl 30 ~ - r-

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ante XI XI - XIII XIV -XV XV - XYl XVI- XYlIl post XYlIl

fas; croDoIogiche

B) eta epifisaria

70

60 --:; -

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0 L "- Co ~ rfl ante XI XI -XI II XIV - XV XV-XVI XVI- XYlII post XV III

fasi croDologiche

Fig.3. Suini : eta di macellazione (dati elaborati secondo Chaplin 1971 ).

364

XIV-XV secolo

post XVIII secolo

Suini

DO - I a. • 1- 2 a.

2 - 3,5/4 a. .> 3,5/4 a.

0 < 12m.

. 12 - 24/30 m.

24/30 - 42 m .

. > 42 m.

Ovicaprini 13%

Ovicaprin i 17%

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Reperti faunistici della Rocca di Asolo

A) età dentaria 60 50

40 E

1 30

tS 20

1—1 —

In Ih •111 ante XI XI - XIII XIV - XV XV - XVI fasi cronologiche

XVI - XVIII post XVIII

• 0 - 1 a. • 1 - 2 a.

2 - 3 a. » > 3 a.

B) età epifisaria 60

50

J 40

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20

ante XI XI - XIII XIV - XV XV - XVI fasi cronologiche

XVI-XVIII post XVIII

Fig.4. Ovicaprini : e tà di m a c e l l a z i o n e (dati e laborat i s e c o n d o C h a p l i n 1971) .

del totale, con un massimo del 27,6% nel XV-XVI secolo, è costantemente attestato (Fig.3) il consumo di soggetti giova-ni o subadulti, in grado di fornire carne di ottima qualità ed indicativi di uno sfruttamento intensivo e di una buona capa-cità di controllo e di selezione delle mandrie.

Questo modello di macellazione, già delineato nella fase di vita dell'abitato preesistente all'impianto del cantiere della Rocca, si mantiene, anche se con alcune differenze di dettaglio, in tutte le fasi di occupazione dell'area, dimo-strando la continuità della domanda di carne suina pregiata.

Il leggero aumento, nelle due ultime fasi, dell'importanza degli animali maggiori di 2 e mezzo - 3 anni può essere dovuto alla minore richiesta di carne causata dalla cessazio-ne del ruolo militare della Rocca e dallo spopolamento del-l'abitato, oltre che all'instaurarsi di una forma più estensiva di allevamento suino, caratterizzata da una minore selezione degli animali da abbattere, conseguente all'abbandono ed al regresso delle aree coltivate.

Il modello della macellazione degli ovicaprini - in mag-gior parte ovini - sembra aver perseguito finalità diverse nel corso del tempo, in conseguenza del variare delle esigenze economiche degli abitanti dell'area della Rocca.

L'importanza nell'alimentazione della carne di questi ani-mali era però molto limitata (Fig.2), variando dal 6 al 20% circa. Questo tipo di bestiame, infatti, anche quando nume-ricamente più frequente rispetto ai bovini ed ai suini, forni-sce, per la sua piccola taglia, un minore apporto in carne.

Nella fase relativa all'occupazione precedente all'impian-to della Rocca è importante (Fig.4) il ruolo delle macella-zioni sia nel corso del primo anno che in età pienamente adulta, da 3 ad oltre 7-8 anni 4 in base all'usura dentaria; sono pochi i soggetti uccisi intorno ai 2-3 anni. Sono quindi atte-state sia la richiesta di carne di buona qualità, che la macel-lazione di animali pienamente adulti o di età avanzata, dap-prima sfruttati per la produzione di lana e di latte. La possi-bilità di attribuire il sesso solo a tre reperti non consente di valutare quale di questi prodotti abbia rivestito il ruolo più importante; è solo documentabile il consumo della carne - di scarso pregio - e, con ogni probabilità, l 'uso delle pelli.

Successivamente (XI-XIII secolo) aumenta il consumo degli agnelli e dei capretti, quello dei subadulti di 12-18 mesi e degli adulti di 2-3 anni; diminuiscono invece le macellazioni oltre i 3 anni. Tra i soggetti adulti le femmine sono molto più numerose dei maschi. Si può quindi ipotiz-

' La presenza di a n i m a l i di e tà c o s ì a v a n z a t a n o n è r i c o n o s c i b i l e da l la figura 4 . c h e d i s t i n g u e s o l t a n t o una c l a s s e di s o g g e t t i m a g g i o r i di 3 anni .

365

Reperti faunistici della Rocca di Asolo

A) eta dentaria

60

r-50 e- r--

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'" = 40 ~ - 0 0 - I a.

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ante XI XI -XIII XIV -XV XV -XVI XVI -XVIII post XVIlI

rasi cronologiche

B) eta epifisaria

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XIV- XV XV-X VI

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-XVI- XVIII

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post XVIII

0 < 101l2 m.

. 12- 18 m.

24 - 36 m. .> 36 m.

rasi cronologiche

Fig.4. Ovicaprini: eta di macellazione (dati elaborati secondo Chaplin 1971 ).

del totale, con un massimo del 27,6% nel XV-XVI secolo, e costantemente attestato (Fig.3) il consumo di soggetti giova­ni 0 subadulti, in grado di fomire came di ottima qualita ed indicativi di uno sfruttamento intensivo e di una buona capa­cita di controllo e di selezione delle mandrie.

Questo modello di macellazione, gia delineato nella fase di vita dell ' abitato preesistente all' impianto del cantiere dell a Rocca, si mantiene, anche se con alcune differenze di dettaglio, in tutte le fasi di occupazione dell ' area, dimo­strando la continuita dell a domanda di came suina pregiata.

llleggero aumento, nelle due ultime fasi , dell'importanza degli animali maggiori di 2 e mezzo - 3 anni pub essere dovuto alIa rninore richiesta di came causata dalla cessazio­ne del ruolo rnilitare della Rocca e dallo spopolamento del­l'abitato, oltre che all'instaurarsi di una forma piu estensiva di allevamento suino, caratterizzata da una rninore selezione degli animali da abbattere, conseguente all ' abbandono ed al regresso delle aree coltivate.

II modello della macellazione degli ovicaprini - in mag­gior parte ovini - sembra aver perseguito finalita diverse nel corso del tempo, in conseguenza del variare delle esigenze econorniche degli abitanti dell ' area della Rocca.

L'importanza nell'alimentazione della came di questi ani­mali era perb molto lirnitata (Fig.2), variando dal 6 al 20% circa. Questo tipo di bestiame, infatti, anche quando nume­ricamente piu frequente rispetto ai bovini ed ai suini, forni­sce, per la sua piccola taglia, un rninore apporto in came.

Nella fase relativa all'occupazione precedente all'impian­to dell a Rocca e importante (Fig.4) il ruolo delle macella­zibni sia nel corso del primo anno che in eta pienamente adulta, da 3 ad oltre 7-8 anni4 in base all ' usura dentaria; sono pochi i soggetti uccisi intomo ai 2-3 anni. Sono quindi atte­state sia la richiesta di came di buona qualita, che la macel­lazione di animali pienamente adulti 0 di eta avanzata, dap­prima sfruttati per la produzione di lana e di latte. La possi­bilita di attribuire il sesso solo a tre reperti non consente di valutare quale di questi prodotti abbia rivestito il ruolo piu importante; e solo documentabile il consumo dell a came - di scarso pregio - e, con ogni probabilita, l'uso delle pelli.

Successivamente (XI-XIII secolo) aumenta il consumo degli agnelli e dei capretti , quello dei subadulti di 12-18 mesi e degli adulti di 2-3 anni; dirninuiscono invece le macellazioni oltre i 3 anni. Tra i soggetti adulti le femrnine sono molto piu numerose dei maschi. Si pub quindi ipotiz-

• La presenza di animali di eta cosl avanzata non e riconoscibile dalla figura 4, che distingue soltanto una c1asse di soggetti maggiori di 3 anni .

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Be dirti E.

A) età dentaria 70

60

1 50 "3 I 40

I 30 C/3 * 20

10 0 ante XI X I - X I I I X I V - X V X V - X V I

fasi cronologiche XVI - XVIII post XVIII

70

60

50

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" 20

B) età epifisaria

ante XI XI - XIII XIV - XV XV - XVI fasi cronologiche

XVI - XVIII post XVIII

• < 7/10 in. • 1 2 - 2 4 m.

24 - 48 m. • > 42/48 m.

F i g . 5 . B o v i n i : e tà di m a c e l l a z i o n e (dati e laborat i s e c o n d o C h a p l i n 1 9 7 1 ) .

zare un allevamento finalizzato soprattutto alla produzione di carne e di latte.

Il periodo di vita della Rocca come fortificazione militare, nel XIV-XV secolo, vede un nettissimo incremento delle macellazioni nel corso del secondo anno; sono ancora ben rappresentate anche quelle nei primi 12 mesi ed oltre i 3 anni. Prevale quindi l'abbattimento degli animali "da carne", sia giovanissimi che intorno ai 18 mesi, e, complessivamen-te, un modello di macellazione che si adatta ad una forte domanda di carne pregiata - destinata soprattutto ai militari ma anche ai civili stanziati nella Rocca - ma che coesiste con quella degli animali uccisi al termine della vita produttiva. La prevalenza delle femmine sottolinea l'importanza della produzione del latte. Questo tipo di sfruttamento sembra confermato anche nel piccolo campione di XV-XVI secolo.

Nel XVI-XVIII la Rocca ha ormai perso la funzione mili-tare; l'area si è spopolata, le coltivazioni sono regredite e la pastorizia ha assunto un ruolo preponderante. La diminuita richiesta di alimenti consente di far fronte ai consumi di carne con le macellazioni dei soggetti giovani e subadulti e porta all'innalzamento dell'età di abbattimento degli adulti.

Nella successiva fase di abbandono del sito le macellazio-ni sembrano concentrarsi in età subadulta e soprattutto tra 2 e 3 anni, confermando la perdita di importanza degli anima-li da carne e l'interesse per la lana ed il latte.

Anche per i bovini si evidenziano sensibili variazioni dia-croniche nel ruolo delle varie categorie di animali, collegate al mutare delle scelte produttive degli abitanti della Rocca. E comunque questo gruppo di animali a fornire costante-mente la maggiore quantità di carne (Fig.2).

Nella fase corrispondente alla vita dell'abitato precedente la fabbrica della Rocca prevalgono (Fig.5) i resti di soggetti subadulti ed adulti, mentre quelli dei giovani animali sono piuttosto scarsi. Nessun reperto attesta macellazioni pratica-te sotto l 'anno di età.

Questa situazione si mantiene anche nella fase relativa alla costruzione della Rocca, nella quale aumenta però l'impor-tanza dei soggetti immaturi.

Nei successivi momenti della vita della fortificazione, soprattutto nel XIV-XV secolo, si assiste all'ulteriore aumento dell'importanza delle macellazioni tra uno e due anni, probabilmente in conseguenza dell'insediamento dei militari e della maggiore importanza assunta dal sito, che determina una maggiore richiesta sia di carne che di prodot-ti cerealicoli. L'ambiente già in gran parte disboscato con-sente di mantenere un buon numero di animali da lavoro senza compromettere l'estensione delle aree coltivate; le dif-ficoltà di rifornirsi del foraggio necessario a permettere lo svernamento di numerosi capi di bestiame impongono però una forte selezione, con il conseguente abbattimento di ani-

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Bedini E. --- -------------------

A) eta dentaria

70

60 -~ 50

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fa si croDologiche

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10 -- I ante XI Xl - X ITI XIV-XV XV -XVI XVI -XVIII post XV III

fas i cronologicbe

Fig.S. Bovini : eta di macellazione (dati elaborati secondo Chaplin 1971).

zare un allevamento finalizzato soprattutto alIa produzione di came e di latte.

n periodo di vita della Rocca come fortificazione rnilitare, nel XIV-XV secolo, vede un nettissimo incremento delle macellazioni nel corso del secondo anno; sono ancora ben rappresentate anche quelle nei prirni 12 mesi ed oltre i 3 anni . Prevale quindi l'abbattimento degli animali "da came", sia giovanissimi che intorno ai 18 mesi, e, complessivamen­te, un modello di macellazione che si adatta ad una forte domanda di came pregiata - destinata soprattutto ai rnilitari ma anche ai civili stanziati nella Rocca - ma che coesiste con queUa deglj animali uccisi al terrnine della vita produttiva. La prevalenza delle femrnine sottolinea l'importanza dell a produzione del latte. Questo tipo di sfruttamento sembra confermato ancbe nel piccolo campione di XV-XVI secolo.

Nel XVI-XVIII la Rocca ha ormai perso la funzione roili­tare; I' area si e spopolata, le coltivazioni sono regredite e la pastorizia ha assunto un ruolo preponderante. La dirninuita ricmesta di alimenti consente di far fronte ai consurni di came con le macellazioni dei soggetti giovani e subadulti e porta all ' innalzamento del1'eta dj abbattimento degli adulti .

Nella successiva fase dj abbandono del sito le macellazio­nl sembrano concentrarsi in eta subadulta e soprattutto tra 2 e 3 anni , confermando la perdita di importanza degli anima­li da came e l' interesse per la lana ed il latte.

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Anche per i bovini si evidenziano sensibili variazionj dia­croniche nel ruolo delle varie categorie di animali, collegate al mutare delle scelte produttive degli abitanti della Rocca. E comunque questo gruppo di animali a fornire costante­mente la maggiore quantita di came (Fig.2).

Nella fase corrispondente alIa vita delI'abitato precedente la fabbrica dell a Rocca prevalgono (Fig.S) i resti di soggetti subadulti ed adulti , mentre quelli dei giovani animali sono piuttosto scarsi . Nessun reperto attesta macellazioni pratica­te sotto l' anno di eta.

Questa situazione si mantiene anche nella fase relativa alIa costruzione dell a Rocca, nelIa quale aumenta pero l'impor­tanza dei soggetti immaturi .

Nei successivi momenti della vita della fortificazione, soprattutto nel XIV-XV secolo, si assiste all ' ulteriore aumento dell ' importanza delle macellazioni tra uno e due anni, probabilmente in conseguenza dell ' insediamento dei rnilitari e dell a maggiore importanza assunta dal sito, che deterrnina una maggiore richiesta sia di came che di prodot­ti cerealicoli. L' ambiente gia in gran parte disboscato con­sente di mantenere un buon numero di animali da lavoro senza compromettere I' estensione delle aree coltivate; le dif­ficolta di rifomirsi del foraggio necessario a permettere 10 svernamento di numerosi capi di bestiame impongono pero una forte selezione, con il conseguente abbattimento di ani -

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Reperti faunistici della Rocca di Asolo

mali giovani e subadulti. Dopo il XVI secolo, nel momento della decadenza della

fortificazione e del suo successivo abbandono, la riduzione delle aree coltivate e la maggiore difficoltà nell'approvvi-gionamento di foraggio determinano la regressione dell'alle-vamento bovino ed il ritorno alla strategia di gestione delle mandrie che aveva contraddistinto la fase medievale, carat-terizzata dalla prevalente macellazione di animali giunti al termine della vita lavorativa.

Ringraziamenti Esprimo i miei più vivi ringraziamenti al Prof. Guido

Rosada, del Dipartimento di Scienze dell 'Antichità dell'Università di Padova per la fiducia che mi ha accordato affidandomi in studio l'interessante materiale archeozoolo-gico della Rocca e per avermi consentito di presentare, in occasione del Convegno, i risultati della ricerca, fornendomi tutte le necessarie notizie storiche ed archeologiche.

Desidero ringraziare anche l 'amica Dott. Barbara Wilkens, dell'Istituto di Antichità dell'Università di Sassari, che con la sua consueta disponibilità ha determinato alcune conchiglie di molluschi continentali ed alcuni resti di pesci.

Sono grata alla Dott. Francesca Bertoldi per la stesura del Summary.

Bibliografìa Barone R., 1980. Anatomia comparata dei Mammiferi domestici. Volume 1. Osteologia: Volume 3, Splancnologia, Edagricole, Bologna.

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mali giovani e subadulti. Dopo il XVI secolo, nel rnornento della decadenza dell a

fortificazione e del suo successivo abbandono, la riduzione delle aree coltivate e la rnaggiore difficolta nell 'approvvi­gionamento di foraggio determinano la regressione dell 'alle­vamento bovino ed it ritorno alia strategia di gestione delle mandrie che aveva contraddistinto la fase rnedievale, carat­terizzata dalla prevalente rnacellazione di anirnali giunti al termine dell a vita lavorativa.

BibliografUl

Reperti faunistici della Rocca di AsoLo

Ringraziamenti

Esprirno i rniei piu vivi ringraziarnenti al Prof. Guido Rosada, del Dipartirnento di Scienze dell ' Antichita dell ' Universita di Padova per la fiducia che rni ha accordato affidandorni in studio I' interessante rnateriale archeozoolo­gico dell a Rocca e per averrni consentito di presentare, in occasione del Convegno, i risultati della ricerca, fornendorni tutte le necessarie notizie storiche ed archeologiche.

Desidero ringraziare anche I'arnica Dott. Barbara Wilkens, dell'Istituto di Antichita dell ' Universita di Sassari, che con la sua consueta disponibilita ha determinato aJcune conchiglie di rnolluschi continentali ed aJcuni resti di pesci.

Sono grata alia Dott. Francesca Bertoldi per la stesura del Summary.

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