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Riccardo Tristano Tuis

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ISBN 978-88-98829-93-4

©2016 Uno Editori

Prima edizione: Agosto 2016

Tutti i diritti sono riservatiOgni riproduzioni anche parziale e con qualsiasi mezzo, deve essere preventivamente autorizzata dall’Editore.

Copertina: Monica FarinellaImmagini: Riccardo Tristano TuisImpaginazione: Caterina RobattoEditing: Enrica Perucchietti, Andrea Cogerino, Paolo Battistel

Stampa: Litostampa Mario Astegiano, V. Marconi 94/b - Marene (CN)

Per essere informato sulle novitàdi Uno Editori visita:www.unoeditori.com

o scrivi a:[email protected]

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Riccardo Tristano Tuis

PROGRAMMAla TUA realtà

QUANTICA

Come cambiare la mappa del cervelloper creare una vita eccellente

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IndIce

11 Prima parte

13 1 MetaMind Modelling25 2 Cambiare la mappa per modellare il territorio

31 3 Il codice del karma 45 4 Il codice del tempo

55 5 Il codice della materia 63 6 Videogioco olografico interattivo

69 7 Il codice dello spazio

79 Seconda parte

81 8 Neocortex sleep mode85 9 Balancing brain: spegnere il cervello dominante 97 10 Dormiveglia: surfare tra le onde alfa

107 11 dna: l’interfaccia dell’anima nella realtà

115 12 Le molecole dell’illuminazione

121 13 Dal triptofano all’illuminazione

129 14 Apertura del terzo occhio

141 15 Risveglio della kundalini

147 16 Il codice Gaia ed Enki

157 17 Reti neurali

167 18 Possessori di biologia ad alta tecnologia

173 19 Entanglement quantistico

179 Terza parte

181 20 Asse di integrazione emotiva

185 21 Campi mentali condivisi

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193 22 L’Arte del non attaccamento

203 23 Programmazione neurolinguistica o programmazione neurobuddhista?

211 24 Il sorriso del Buddha

215 25 La sindrome di Second life

219 26 Social network: l’eggregora del Terzo millennio 227 27 Reality hacker nella neurosimulazione

233 28 Craccare il sistema dall’interno

237 29 Tecnica della Valutazione 243 30 Ancoraggio nella realtà

247 31 Tecnica della Sovrascrittura

253 32 La tecnica della candela

257 33 Zenix Cards263 34 Il futuro è scritto e letto in anticipo dal nostro inconscio

269 35 La suggestione terapeutica 277 36 Contatto con la natura

283 37 Nutrirsi di aria e luce

287 38 Tu sei ciò che mangi

297 Indice tecniche

307 Glossario

325 L’autore

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«Non cercare di piegare il cucchiaio. È impossibile. Cerca invece di fare l’unica cosa saggia: giungere alla verità.

Quale verità?Che il cucchiaio non esiste.

Il cucchiaio non esiste?Allora ti accorgerai che non è il cucchiaio

a piegarsi, ma sei tu stesso».Matrix

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Disclaimer

Le informazioni contenute in questa opera sono di natura didattica e

sono fornite solo come informazioni generali. Zenix è un metodo in

cui la sua efficacia, così come i rischi e i benefici sono soggettivi in base

all’impiego e alla comprensione dello stesso. L’autore non è responsabile

dell’utilizzo corretto o meno delle informazioni contenute in questo li-

bro. Il lettore è d’accordo nell’assumersi la piena responsabilità per ogni

e qualunque rischio associato alla lettura di questa opera e all’impiego

delle tecniche presentate. Le informazioni contenute in questo testo non

sono intese all’utilizzo per diagnosticare, trattare o curare disordini psi-

cologici o patologie fisiche, ma per rendere conscio il lettore delle pro-

prie potenzialità e di come queste, se non riconosciute e gestite coscien-

ziosamente, possano essere fonte di problematiche psicofisiche. Zenix

non sostituisce un trattamento medico o psicologico. I dati qui esposti

non costituiscono alcuna garanzia di risultato nell’utilizzo individuale

delle tecniche di Zenix e il lettore si deve assumere la propria respon-

sabilità nell’utilizzarle correttamente per uso personale. Le tecniche e le

discipline presentate in quest’opera, non possono essere pubblicate né in

formato cartaceo, né elettronico, né in altro modo; non potranno altresì

essere commercializzate, insegnate dietro compenso o a titolo gratuito,

senza essere un operatore qualificato dall’Autore o avere un’autorizzazio-

ne scritta dallo stesso.

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Prima parte

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MetaMind Modelling«Ciò che vedete dipende dalle teorie che usate

per interpretare le vostre osservazioni».Albert Einstein

In questo secondo volume del metodo Zenix presentiamo il Me-taMind Modelling, “Modellamento MetaMentale”, strumento es-senziale volto al modellamento della realtà attraverso la mente. La parola “meta” è una proposizione greca che significa “oltre”, “al di là” e sta a indicare un cangiamento, una trasformazione, un in-nalzamento dello spettro di consapevolezza. La programmazione della realtà va di pari passo con il modellamento della mente nella direzione di un suo nuovo stato ove la coscienza inizia un processo d’integrazione con tutte le sue parti. Chi realizza dentro di sé l’essenza della mente comprende che essa non è in realtà identificabile con i fenomeni che percepisce ed ela-bora poiché questi ultimi sono meri programmi virtuali contenuti in essa che funge da semplice contenitore con cui li elabora sotto forma di progressione di fotogrammi neurali, il nostro cinema 3d di realtà. La mente è uno stato del vuoto riempito di pensieri ma questi non sono la mente. La mente umana è un generatore di pensieri predefiniti che tende a riproporne costantemente alcuni come se fosse un sistema a circuito chiuso. Proprio come la nuvola

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14 PROGRAMMA LA TUA REALTÀ QUANTICA

contiene la pioggia, la mente contiene pensieri, ma come le gocce di pioggia non sono la nuvola così i pensieri non sono la mente. Spesso si sostiene che la mente menta ma in realtà sono i pensieri predefiniti che mentono, ovvero non sono altro che elaborazioni erronee della realtà che crediamo siano attendibili. La mente non è qualcosa che dobbiamo abbandonare per illuminarci, semmai il contrario, ciò da cui dobbiamo andare oltre sono i pensieri limitan-ti che strutturano il pensiero predefinito (v.)1 e la nostra prigione mentale è rappresentata da ciò che possiamo chiamare personalità o ego. Solo andando oltre il nostro pensiero predefinito possiamo realmente comprendere i codici della mente, craccarli e impiegarli efficacemente nel modellamento della realtà. Il segreto per riuscire a modellare la realtà sta nel conoscere la pro-pria mente e disattivare qualsiasi comando conscio o inconscio e sistema di credenza che limiti il nostro uso di questa. Per fare ciò in Zenix ci si serve del MetaMind Modelling che può essere ben rap-presentato da questo profondo dialogo presente nel film Matrix:

«Non cercare di piegare il cucchiaio, è impossibile. Cerca invece di fare

l’unica cosa saggia: giungere alla verità.

Quale verità?

Che il cucchiaio non esiste.

Il cucchiaio non esiste?

Allora ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso».

In quest’asserzione è contenuto l’implicito segreto di come la real-tà sia flessibile quanto il bambù e si modelli ai nostri pensieri che,

1 Si veda il Glossario in fondo al libro per un’analisi dettagliata dei termini che nel testo precedono la dicitura “(v.)”, n.d.r.

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METAMINd MOdELLING 15

simili al vento, la piegano a specifiche funzioni d’onda che collas-sano in specifici avvenimenti legati a persone, luoghi, cose e situa-zioni su cui la nostra mente si è focalizzata. Non ci stancheremo mai di ripetere l’importanza di conoscere noi stessi e comprendere come il nostro cervello può essere associato a un computer e la no-stra mente al software ove sono contenuti i programmi della nostra personalità con cui ci identifichiamo e operiamo. Questa nostra identificazione a software mentali obsoleti è il nostro problema di programmatori di realtà ignari di esserlo e di ciò che potremmo fare nella nostra vita. Per comprendere e craccare la nostra perso-nalità che ingenuamente crediamo sia il nostro reale sé è necessa-rio smettere di identificarsi in essa imparando a osservarla in terza persona, capire da dove si origina e codificarla in ogni sua parte. Per fare tutto ciò è necessario impiegare i metadati provenienti dall’osservazione e dallo studio di noi stessi.

Integrazione all’emisfero sinistro

In informatica si usa il termine “metadato”, dal greco μετὰ, “oltre” e dal latino datum, “informazione” o “dato”. Si tratta di un’informazione che descrive un insieme di dati. In in-formatica la funzione principale di un sistema di metadati è quella di consentire una veloce ricerca dell’esistenza di infor-mazioni, localizzarle, filtrarle e coglierne il significato comu-ne. I metadati sono importanti per studiare anche la nostra mente che è un oggetto digitale, proprio come un computer o un sistema, poiché si basa su un linguaggio binario e dualo-gico (logica ordinaria basata sulla dualità osservatore e osser-

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16 PROGRAMMA LA TUA REALTÀ QUANTICA

La Metamodellazione applicata allo studio della mente investiga sulla struttura del pensiero all’interno del dominio che la società definisce genericamente con il termine di realtà fisica (ciò che nel nostro metodo definiamo Matrix 1). Zenix si serve di modelli, mappe riferenti i programmi mentali consci e inconsci che sono astrazioni di fenomeni nella Matrix umana e dei metamodelli che sono un’ulteriore astrazione per studiare i modelli stessi per non essere influenzati dai loro effetti oppure per aggiornarli con mo-delli più evoluti in grado di migliorare la nostra vita e darci un maggior grado di libertà e controllo nella nostra vita. Se ci chiediamo perché diamo così tanta enfasi alla non identifica-zione alla nostra personalità e al non essere influenzati dai relativi programmi mentali è necessario sapere che lo studio della mente può potenzialmente essere difficile e pericoloso per i professionisti e, per certi versi, anche per le persone che approcciano lo studio di se stesse quando sono ancora completamente schiave dei propri programmi mentali. Questo perché tali programmi tendono a es-sere di difficile osservazione e in questo modo hanno la possibilità di lavorare occultamente ingannando le persone anche nel mo-

vato) per rappresentare l’informazione. La Metamodellazio-ne in Ingegneria del Software e in Ingegneria dei Sistemi è l’analisi, l’assemblaggio e lo sviluppo di strutture, vincoli, re-gole, modelli e teorie applicabili per la modellazione di classi predefinite di problemi; tale approccio può essere applicato alla mente e ai suoi programmi mentali per indirizzarla a un nuovo stato ove ci si avvale di nuovi modelli più avanzati e con sempre meno vincoli e regole con cui limitarla.

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METAMINd MOdELLING 17

mento in cui, dopo aver iniziato a lavorare su di sé, pensano di es-sere giunte a qualche trascendente od oggettiva verità ove credono di essersi finalmente liberate da questi occulti programmi installati nel loro inconscio. Per chi è all’interno di un percorso di crescita tale credenza mina il buon proseguimento del proprio lavoro in-teriore, almeno finché non inizia a dubitare delle proprie credenze in merito all’aver raggiunto un qualche livello di verità oggettiva o comprensione della realtà. Tornando ai temi propri del MetaMindModelling, un modello mentale è conforme al suo metamodello allo stesso modo in cui un programma per computer è conforme alla grammatica del lin-guaggio di programmazione in cui è scritto. Nel primo volume di Zenix abbiamo parlato di come nella nostra mente sono depositati modelli comportamentali che vanno contro la nostra sopravvi-venza, la nostra felicità, la nostra capacità di modellare la realtà a nostro comando. Questi modelli sono perlopiù programmi incon-sci e subconsci che ci limitano e ci fanno osservare la realtà con i “loro” occhi e il nostro conscio troppo spesso si piega al comando di questi, la cui forza è dovuta solo al loro occultamento o al non sapere che si può fare qualcosa al riguardo.

Integrazione all’emisfero destro

Spesso le persone che s’indirizzano allo studio della psico-logia e della psichiatria hanno acquisito consapevolezza che qualcosa in loro non va come dovrebbe, per questo sentono l’urgenza di approfondire l’argomento: principalmente il lo-ro interesse è rivolto nella risoluzione dei loro problemi non

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18 PROGRAMMA LA TUA REALTÀ QUANTICA

di quelli dei loro futuri pazienti. Quando non si è in uno sta-to di equilibrio interiore esercitare la professione d’igienista mentale è molto pericolosa poiché la malattia mentale può divenire una sorta di virus informazionale che si propaga da mente a mente e il terapeuta non è completamente immune a esso. Cercare di risolvere patologie quali psicosi, nevrosi, ecc. inevitabilmente significa entrare nel campo mentale di chi è soggetto a questi squilibri e se non si è in uno stato di equilibrio interiore e serenità la professione può diventare pericolosa poiché si entra sempre di più in risonanza con la malattia e il disagio mentale. Ora vi racconto una storia accadutami molti anni fa, quan-do feci l’esperienza di varcare la soglia di una casa di cura per aiutare una persona a me cara. In quell’esperienza formativa ho esperito vari livelli di disagio fisico e mentale, entrando in una sorta di empatia con i degenti che mi immetteva in risonanza con il loro campo mentale. Mi chiesi come i medi-ci riuscissero a lavorare in quello che per me sembrava un gi-rone dell’inferno, anche se ero conscio che fosse un paradiso rispetto ad altri istituti di cura i cui trattamenti disumani so-no stati fonte d’imbarazzo nell’oscura storia della psichiatria. Quando ebbi l’opportunità di parlare con uno degli psichia-tri mi ripromisi di chiedere come facesse a “schermarsi” da tutta quella sofferenza e alienazione per non subirne gli ef-fetti. Non feci in tempo a formulare la mia domanda che il vice primario iniziò a salmodiarmi una lezione di vita basata sulla sua personale filosofia in ambito lavorativo il cui con-

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METAMINd MOdELLING 19

cetto base si riassumeva in: “la vita è una valle di lacrime e non si può fare niente al riguardo”.Nella mia lettura dello psichiatra notai come quel luogo carico di sofferenza avesse segnato il giovane e ambizioso professionista a una visione cupa e disincantata della realtà facendolo arroccare in una personalità cinica priva di qua-lunque moto empatico necessario per entrare in rapport con i suoi pazienti. Questo era il suo modo di “schermarsi” dalla sofferenza dilagante di quel luogo. Tale approccio per me era l’antitesi di un vero professionista della mente poiché senza rapport, che può sublimarsi nella comunicazione da cuore-a-cuore come direbbero i maestri zen, non possiamo aiutare le persone perché queste sono trattate al pari di macchine senza una storia. Persino quando ripariamo una comune ap-parecchiatura il rapport e il nostro stato mentale sono im-portantissimi poiché entriamo in entanglement quantistico (v.) con essa e si ha una comunicazione sottile che facilita la riparazione o la risoluzione del problema. Purtroppo tale comprensione delle cose solo ora sta lentamente diventando pensiero comune nella medicina e nella psichiatria, pesante-mente indottrinate a osservare la realtà solo nella sua super-ficie. Ebbene, in quella casa di cura i veri professionisti della mente sembravano essere alcuni infermieri poiché molti di loro, soprattutto le donne, entravano maggiormente in rap-port e mostravano tratti compassionevoli e amorevoli senza apparentemente essere troppo influenzati dalla psiche soffe-rente e malata dei loro pazienti.

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20 PROGRAMMA LA TUA REALTÀ QUANTICA

L’approccio cinico, fortunatamente non presente in tutti gli psicoterapeuti, l’ho riscontrato più spesso negli psichiatri ri-spetto agli psicologi. Questo perché la psichiatria lavora con i casi più estremi e oramai ha smesso di pensare di curare i pazienti, limitandosi a sedarli di modo che perdano co-scienza del problema stesso anziché lavorare sulla sorgente di questo per risolverlo alla radice. Solitamente lo psicologo, avendo a che fare con casi meno gravi, a volte riesce real-mente ad aiutare le persone perché riesce a portare il paziente alla radice del problema e ciò gli permette di tenere uno stato mentale in cui sente di avere un certo grado di control-lo sull’ambiente e tale controllo è importante nella propria salute mentale, poiché questo è direttamente collegato alla stima di sé e al proprio modellamento della realtà. La correlazione tra controllo, salute mentale e stima di sé non è una cosa che ho imparato sui banchi di scuola bensì in quella che è stata definita l’università della vita. Quando avevo diciotto anni fui chiamato al servizio di leva e sfortuna volle (in realtà ora dovrei dire fortuna) fui inviato in una ca-serma molto distante da casa che divenne nota per l’estrema durezza dell’addestramento e per pesanti atti di nonnismo. A quei tempi non sapevo nulla di quella caserma e visto la mia disistima per la figura del professionista della morte dal pensiero predefinito e dal fatto di essere costretto a compie-re qualcosa che non volevo fare, mi presentai con i capelli lunghi e un atteggiamento di non sottomissione. Mi fu data l’uniforme e una volta indossata mi venne ordinato di racco-

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METAMINd MOdELLING 21

gliere i miei capelli sciolti e fare la guardia notturna. Per due giorni ebbi facoltà di poche ore di sonno e in queste dormi-vo male perché la camerata era vicino a un portone che non si chiudeva bene, facendo entrare il freddo vento di dicem-bre al punto che tutti noi dormivamo contemporaneamente con la mimetica, la tuta militare e sotto strati di vestiti civili. Non solo, in caserma ci permisero di fare la doccia la prima volta dopo una settimana di addestramento e in tutto quel tempo mi sentivo un topo in trappola che doveva interagire con un severo caporale, uno sprezzante tenente e un bel po’ di ultras dello stadio dediti a risse e molestie nelle camerate. In quei primi giorni diversi ragazzi si fecero male per farsi congedare, uno addirittura lo vidi picchiare la propria testa su una grondaia; ferendosi, ebbe un congedo immediato ma con l’articolo 41. Sentendo minare le mie libertà personali da parte di uno Stato che reputavo una dittatura rosa mascherata da de-mocrazia, iniziai a dare qualche piccolo segno di squilibrio mentale correndo e urlando nei corridoi della caserma per scaricare tutta la mia frustrazione e mancanza di controllo. Fortunatamente in tutto quel periodo la mia autostima non s’intaccò e fui uno dei pochi che non ricevette alcun atto di nonnismo. Non solo: il caporale che inizialmente mi aveva preso di cattivo occhio iniziò a comportarsi con me come con tutti gli altri, mentre addirittura il sergente mi prese in simpatia. La sensazione di controllo lentamente la ripresi in mano in quell’ambiente piuttosto ostile ma ancora sentivo

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22 PROGRAMMA LA TUA REALTÀ QUANTICA

Nelle prossime pagine il MetaMind Modelling sarà presentato per aiutarci a espandere la nostra mente attraverso nuove strategie con cui interagire e modelli con cui interpretare Matrix 1, accanto-nando così quelli vecchi che ci vincolavano a modellare la realtà dentro ciò che in Zenix definiamo factory preset (preimpostazioni di fabbrica) che limitavano i nostri potenziali di espressione. Sia chiaro che l’informazione e la conoscenza che stiamo riceven-do da quest’opera non proviene dalle lettere che compongono le

che la mia libertà era lesa. A quei tempi non possedevo le co-noscenze che possiedo ora, ma inconsciamente sapevo della potenza del pensiero focalizzato. Il mio intento di tornare a casa fu tale che richiesi di parlare con un ufficiale e non so come riuscii a convincerlo, citando un articolo di una legge che non sempre veniva applicata sugli esoneri al servizio di leva. Fui spedito da un suo superiore che ufficializzò il tut-to e il giorno prima del giuramento, cosa che non volevo fare perché trovavo assurdo giurare alle forze armate di uno Stato che imponeva regole che andavano contro il volere e il benessere dei propri cittadini, fui congedato senza alcun infamante articolo ma come forza ausiliaria in servizio non attivo.Quest’esperienza mi fece capire quanto sia importante la sti-ma di sé per riuscire a modellare la realtà e quanto il control-lo del proprio ambiente attraverso la propria volontà sia non solo uno strumento necessario per la propria salute mentale e felicità ma un nostro diritto come esseri viventi.

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parole che in questo momento stiamo leggendo. Le lettere non contengono informazione bensì trasmettono informazione – o più esattamente risvegliano la conoscenza depositata dentro di noi – una volta messe in una sequenza che abbia un significato per noi. Le parole sono solo frammenti della mappa proprio come gli og-getti presenti nella nostra realtà… ma non sono la realtà. Le parole sono mezzi di espressione che creiamo proprio come gli oggetti fisici che esistono solo nel momento in cui abbiamo formato una mappa dandogli un significato. Le parole sono dei mezzi con cui parlare di un’esperienza o di come poterla vivere in un modo a cui non avevamo ancora pensato possibile, ma non sono mai l’espe-rienza in sé.Non rimaniamo mai attaccati al dito puntato sulla luna, per usa-re una metafora buddhista che insegna a non porre l’attenzione sullo strumento che ci ha permesso di poter osservare qualcosa, bensì guardare direttamente l’essenza, la luna anziché il dito che la indica: nessuna parola, filosofia, pratica o religione, infatti, potrà portarci la verità “in un vassoio d’argento”, giacché quest’ultima è semplicemente uno stato di esperienza viva senza alcun filtro dato-ci dai nostri condizionamenti. Non ci saranno mai sufficienti parole per far capire l’importanza dell’esperienza diretta delle cose. Una volta Einstein ebbe modo di affermare che: «Una teoria può essere verificata dall’esperienza, ma questa non può essere verificata in alcun modo da una teoria». L’esperienza diretta senza filtri percettivi è il muro del fuoco ove dividere la filosofia, la religione e i condizionamenti sociali dalla verità personale esperita sulla propria pelle. Il problema di ciò che la società intende per esperienza è che essa a volte non ha necessa-riamente un valore oggettivo poiché due persone possono esperire

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24 PROGRAMMA LA TUA REALTÀ QUANTICA

un’identica cosa ma ognuno la interpreta in base ai filtri mentali della propria personalità. Questo è il grande limite della vita uma-na se vissuta con la maschera della personalità. Vivere con essa significa vivere a metà poiché la nostra essenza è a noi celata, la nostra comprensione degli insegnamenti sul banco di scuola della realtà è limitata e la vita diviene una trappola anziché un gioco ove esprimerci liberamente. dunque l’esperienza è necessaria così come la giusta interpretazione di essa, altrimenti non acquisiremo saggezza nell’atto stesso dell’esperire qualcosa. Il MetaMind Model-ling è uno strumento per aiutarci a predisporci alla pura esperienza e quando saremo pronti a farla dovremo liberarci anche di questo strumento per sublimare l’esperienza umana al punto da non sen-tirne più la necessità e andare oltre a questa.

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Cambiare la mappa per modellare il territorio

«Il significato stesso di realtà è invero artificioso in una culturache si esprime attraverso la castrazione di un emisfero,

il destro, e l’uso di uno solo tra i molti stati neurali disponibili».

Senza una mappa e una conoscenza dei codici che costituiscono la realtà, la nostra vita sarà un viaggio dall’illusione alla delusione che ci lascerà amareggiati pensando che la magia non esiste solamente perché sepolta dall’ottusità umana. Ignari che la bacchetta magica è il nostro stesso dito puntato verso la luna e, contemporaneamen-te, l’incantesimo verbale che dà voce a ottuse convinzioni ci fa credere che solo il mondo fuori di noi è reale ma non il sogno che custodiamo nel nostro cuore.Già in Zenix abbiamo presentato nuovi elementi con cui crearci una mappa della realtà più estesa rispetto a quella che comune-mente impieghiamo. Per modellare la realtà più efficacemente è necessario servirsi di più avanzati modelli che la rappresentino. Questo perché una mappa del territorio limitata ci porta a esplo-rarlo in maniera limitata, mentre più espansa è la nostra mappa e a più cose riusciremo ad accedere. Per impiegare una mappa della realtà più avanzata è necessario pre-

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26 PROGRAMMA LA TUA REALTÀ QUANTICA

sentare le più pionieristiche ricerche delle neuroscienze riguardo il funzionamento dell’encefalo, della fisica e biofisica sull’interazione mente/materia e non ultimo far comprendere come l’osservazione su sé stessi e su altre porzioni della realtà (le altre Matrix) sia lo strumento che ci permette di fare un immenso salto nella direzione della propria auto-realizzazione in cui la nostra coscienza si integra in ogni sua parte poiché i codici della propria mente corrispon-dono a quelli della realtà avendo una comune sorgente: il campo informazionale. La mappa che si presenta in questo metodo è molto avanzata ri-spetto ai modelli delle singole discipline scientifiche o del modello dello sciamanesimo e del buddhismo zen (nonostante quest’ultimo sia una delle massime espressioni di scuole dedite all’esplorazione di sé) che purtroppo non tengono conto della grande influenza dei programmi inconsci, proprio come buona parte dei metodi occidentali di auto-miglioramento. In questo capitolo avremo modo di riflettere su quella che credia-mo sia la nostra mappa del territorio mentre essa è solo una falsa rappresentazione impostaci. La celebre frase «Che vuol dire reale? dammi una definizione di reale», del film Matrix, mette a nudo la debolezza delle fondamen-ta della nostra società che si basa sull’interpretazione della realtà propagandata dalla religione o dalla scienza istituzionale, decretan-do senza possibilità di replica ciò che è reale da ciò che non lo è. Tale arroganza palesa un atto arbitrario, per non dire palesemente manipolatorio, giacché il “reale” umano sono «semplici segnali elettrici interpretati dal cervello». Il significato stesso di realtà è invero artificioso in una cultura che si esprime attraverso la castrazione di un emisfero, il destro, e l’uso

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CAMBIARE LA MAPPA PER MOdELLARE IL TERRITORIO 27

di uno solo tra molti stati neurali disponibili. Qualsiasi definizione che diamo alla realtà è dunque un dogma che stabiliamo arbitra-riamente e che poi puntualmente sarà smentito appena espande-remo la nostra personale mappa del territorio. Non solo, le “veri-tà” delle religioni cadono una dopo l’altra grazie all’innalzamento dello spettro della consapevolezza sociale ma anche molte “verità” della scienza stanno per cadere o sono state sconfessate. Non a caso la realtà cambia con il diverso simbolismo con cui la società guarda lo spettro elettromagnetico (che costituisce l’ologramma della real-tà) lungo l’asse del tempo. Fortunatamente sempre più persone si rendono conto che i dogmi dell’autorità religiosa o scientifica non sono affidabili e bisogna fare un upgrade per avere modelli della re-altà più aggiornati e averne un maggior controllo. Proprio come la religione, anche la scienza istituzionale (agli antipodi dalla scienza di confine) non è né infallibile né esatta né ha l’autorità per stabili-re ciò che è oggettivo (l’oggettività è un mero accordo tra le parti) e tra soli cinquant’anni un nuovo paradigma mostrerà gli attuali limiti con cui essa ci propina l’obsoleto modello di realtà attraverso la teoria darwiniana, la teoria dello spazio-tempo einsteiniano o della dualità onda/particella della fisica quantistica. Zenix non si avvale di queste teorie recenti, preferendo il simboli-smo del buddhismo filosofico e la ricerca proveniente dal modello scientifico del paradigma olografico (v.) ma è solo un escamotage per condividere una mappa più avanzata della realtà senza volerla spacciare per una rappresentazione fedele di essa. Siamo perfet-tamente consci che se leviamo tutti questi simboli che crediamo siano così reali e oggettivi come spazio-tempo, energia, materia, suono, calore, forma, velo di Maya, satori, ecc., l’osservatore, una volta messo a conoscenza dell’esistenza di una mappa più grande

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con cui rappresentare se stesso e la realtà, sarà maggiormente in grado di percepire entrambi per conoscenza diretta, semplicemen-te perché farà sua l’idea che esiste questa possibilità innata in noi che siamo stati educati a dimenticare. Viviamo in una foresta di simboli che fungono da mappa ma non dobbiamo rimanere agganciati a essi o, per usare una metafora buddhista, al dito di Buddha che indica la luna. Per quanto utile, la simbolizzazione è solo uno stratagemma della nostra mente per tramandare e catalogare l’informazione che prima era sconosciuta in qualcosa di familiare. Una volta che lo sconosciuto diventa in qualche modo conosciuto, inevitabilmente il simbolismo assume nuove vesti che rappresenteranno un nuovo sconosciuto da con-quistare come il precedente, dando così i natali a un nuovo più grande paradigma con cui espandere il nostro livello di consapevo-lezza che ci avvicinerà a uno stato di coscienza integrata.

Integrazione all’emisfero sinistro

Penso sia chiaro come ogni branca della scienza sia diretta-mente assoggettata agli organi di percezione e di elaborazione dell’uomo. Il telencefalo, o meglio, l’emisfero sinistro, è il prisma in cui tutta la scienza lineare si riflette e si confronta mentre studia la realtà. In senso figurato il prisma compie la funzione di alterare la realtà, scomponendo i presunti aspet-ti o l’ipotetica pluralità di forme di questa. La “misurazione oggettiva”, tanto osannata dalla scienza istituzionale, è però resa vana se dietro a questa c’è il giudizio dello scienziato… e

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c’è sempre il giudizio nella formulazione di un modello o nel dogma scientifico del momento. Il parametro dell’effetto os-servatore (v.) non permette di ottenere oggettività nel campo della scienza dell’infinitamente piccolo, la fisica subatomica, e in quello della scienza medica (in ambito medico l’effetto osservatore è chiamato effetto placebo). Come si può dare to-talmente credito al metodo galileiano pensando di misurare qualcosa in maniera oggettiva se l’atto stesso di osservazione, che si basa sui filtri sociali che mutano nel tempo, influenza il giudizio dell’osservato, rendendo così l’atto stesso soggettivo e basato sull’interpretazione dell’informazione? A tal riguardo possiamo presentare molte “verità” scientifiche puntualmente smentite dalla stessa scienza ma in questa sede ci limiteremo a segnalare il caso della psichiatria che considerava come ma-lattia mentale l’omosessualità e di come una volta che que-sta “patologia” è stata accettata nella società, “magicamente” l’attrazione sessuale per individui dello stesso sesso ha smesso di essere una malattia da curare. Nel futuro quante malattie saranno “debellate” perché ora sono il frutto di pregiudizi o avidità della classe medica? Il livello d’ignoranza profusa da buona parte dell’attuale psichiatria è arrivato al punto tale da catalogare le esperienze transpersonali o l’esperienza di uscita dal corpo come malattie mentali, il che equivale al giudizio di una mente primitiva che dà del selvaggio a una mente a loro superiore nell’esplorazione della realtà.Buddha aveva ragione nel dire che la retta via sta nel mezzo e scienza e religione sono due estremi che si allontanano dal-

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la Via mediana. L’emisfero della logica e quello dell’intuito si devono integrare in tutti noi, compresi negli uomini di scienza e di religione. La misurazione analitica è un pericolo-so imbastardimento della conoscenza interiore. Se per cono-scere abbiamo bisogno della rigorosa misurazione scientifica siamo in un binario morto poiché il riduzionismo è l’apo-teosi dell’incapacità di comprendere la realtà come un orga-nismo unico e indivisibile in cui ogni elemento è correlato a ogni altro non solo grazie allo scambio atomico tra le cose ma per la relazione che ogni codice-matrice (piattaforma di struttura) ha con qualsiasi altro.