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Riconoscere, differenziare e trattare l’asma U.O. MEDICINA INTERNA OSPEDALE UMBERTO I ENNA AMBULATORIO DI PNEUMOLOGIA DOTT. IRACI GIUSEPPE

Riconoscere, differenziare e trattare l’asma...L’asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree caratterizzata: da ostruzione bronchiale più o meno accessionale

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Riconoscere, differenziare e

trattare l’asma

U.O. MEDICINA INTERNA OSPEDALE UMBERTO I ENNA

AMBULATORIO DI PNEUMOLOGIA

DOTT. IRACI GIUSEPPE

L’asma bronchiale è una malattia infiammatoria

cronica delle vie aeree caratterizzata:

➢ da ostruzione bronchiale più o meno

accessionale solitamente reversibile

spontaneamente o in seguito alla terapia

➢ da iperreattività bronchiale

➢ da un accelerato declino della funzionalità

respiratoria che può evolvere in alcuni casi in

una ostruzione irreversibile delle vie aeree.

Clinicamente, si manifesta con dispnea, respiro

sibilante, tosse, senso di costrizione toracica, la cui

intensità varia in rapporto alla entità della ostruzione

bronchiale.

Questi sintomi: sibili, dispnea (respiro corto),

costrizione toracica e tosse variano nel tempo

e nell’intensità associati ad una limitazione al

flusso aereo.

GINA 2015

I sintomi sono associati ad un flusso espiratorio

variabile, ovvero la difficoltà nell’espellere l’aria

fuori dai polmoni a causa di:

Broncocostrizione (restringimento delle vie

aeree)

Ispessimento della parete delle vie aeree

Aumento del secreto mucoso

I sintomi possono essere scatenati o

peggiorati da fattori come infezioni virali,

allergeni, fumo di tabacco, esercizio fisico e

stress

GINA 2015

La diagnosi di asma può essere basata su:

Sintomi caratteristici

Limitazione al flusso aereo variabile evidenziata dal

test di reversibilità con broncodilatatore.

Diagnosi di asma

Documentare la diagnosi di asma nelle note del paziente,

preferibilmente prima di iniziare il trattamento di controllo.

E’ spesso più difficile confermare la diagnosi di asma se il

trattamento è già stato iniziato.

La caratteristica funzionale

principale è la limitazione al

flusso espiratorio

B

IgE

Allergen binding

Histamine

Leucotrieni

Prostaglandine

Mastocita

limitazione al flusso espiratorio

BRONCOCOSTRIZIONE

La spirometria è un test fisiologico che

misura come un individuo inspira ed espira

volumi di aria in funzione del tempo

Il segnale principale misurato nella spirometria

può essere sia il volume sia il flusso

INTERPRETAZIONE DEI DATI SPIROMETRICI

I parametri fondamentali su cui si basa la spirometria sono:

CVF Capacità Vitale Forzata: danno indicazione

sull’integrità dei polmoni e dei volumi mobilizzabili

La capacità vitale forzata (CVF) che rappresenta il volume

massimo che può essere espirato dopo un massima

inspirazione

FEV1 Forced Expiratory Volume 1 sec : dà indicazione

sulla pervietà delle vie aeree

il volume espiratorio massimo al primo secondo (FEV1) cioè il

volume espiratorio massimo durante il primo secondo

dell’espirazione forzata eseguita dopo una massima

inspirazione: il FEV1 misura quanto velocemente si svuotano i

polmoni

Il FEV1 dipende dall'entità dello sforzo espiratorio e riflette quindi il

diametro delle vie aeree centrali, ma è anche un buon indice della

resistenza delle vie aeree periferiche.

Nel caso in cui la velocità del flusso venga rallentata da una

ostruzione delle vie aeree, il FEV1 viene ridotto di una

percentuale che rispecchia la severità della patologia.

Anche la FVC viene i solito ridotta, ma in misura minore

rispetto al FEV1.

La quantità espirata al primo secondo (FEV1) è una frazione

quasi costante della FVC, indipendentemente dalle dimensioni

del polmone. In un adulto normale, il rapporto si aggira dal

75% al 85 %, ma si riduce con l’avanzare dell’età.

PEF Picco di Flusso Espiratorio: dà indicazione

sulla forza dei muscoli espiratori e indirettamente

sulla pervietà bronchiale

Dalle misurazione effettuate (FEV1 e FVC) si

calcola anche il rapporto FEV1/FVC.

Il significato di questo rapporto è duplice. In primo luogo

permette di identifica i pazienti con ostruzione delle vie

aeree caratterizzata da una riduzione del rapporto

FEV1/FVC. In secondo luogo nel caso di malattie

restrittive il FEV1 e il FVC sono ridotti in maniera

proporzionale quindi il rapporto risulta nei limiti della

norma oppure può aumentare a causa di maggiore

retrazione elastica dei polmoni

Flusso

Volume

Normale

ParametroValore Normale (% del

predetto)

FVC

FEV1

PEF

FEF25-75

FEV1/FVC

> 80%

> 80%

> 80%

> 70%

> 85%

Valori normali dei principali parametri spirometrici

Flusso

Volume

Normale

GINA 2015

PEF

CVF

FEV1

Il grado di deformazione riflette la gravità dell’ostruzione

Le malattie respiratorie ostruttive generano curve

concave.

SINDROME DISVENTILATORIA OSTRUTTIVA

FEV1 RIDOTTO

CVF NORMALI

Riduzione dei flussi espiratori principalmente a carico di

FEV1 e PEF, con FVC inizialmente normale o quasi

Il FEV1/FVC è ridotto

Test di broncodilatazione

Dopo una tranquilla espirazione

somministrazione di 1 dose di

broncodilatatore (salbutamolo 100 μg) con

distanziatore.

Il soggetto deve trattenere il respiro 5-10

sec.

Ogni 20 -30 sec altre 3 somministrazioni

(totale salbutamolo 100 μg)

Dopo 10 -15 min effettuazione di 3

accettabili espirazioni forzate

Flusso

Volume

Normale

GINA 2015

PEF

CVF

FEV1

IL DEFICIT VENTILATORIO E’ COMPLETAMENTE

REVERSIBILE:

il FEV1 aumenta di > 12% e 200 ml

rispetto al basale

Tipica dell’Asma bronchiale

• La gravità delle manifestazioni cliniche

dell'asma è in genere correlata all’entità

dell'ostruzione bronchiale, ma queste

possono essere percepite in modo

diverso da diversi individui o nelle diverse

fasi della malattia

stimolo

Il concetto di infiammazione

minima persistenteSintomi

Soglia dei sintomi

Infiammazione

La flogosi cronica è caratterizzata dalla presenza di

linfociti, mastociti e eosinofili, ed è sempre

presente anche durante i periodi di remissione

sintomatologica

LA DIAGNOSIDELL’ASMA

Diagnosi di asma

• Anamnesi ed insieme dei sintomi

• Esame obiettivo

• Prove di funzionalità respiratoria

• Spirometria

• Test di reversibilità

• Test di provocazione bronchiale aspecifico

• Indagini per identificare i fattori di rischio

• Altre indagini

25

Anamnesi

Nella pratica clinica una corretta raccolta di

informazioni anamnestiche attraverso precise

domande permette di sospettare l’asma in circa il 60%

dei pazienti affetti

Esame obiettivo

La sola auscultazione del torace è poco

sensibile e molto poco specifica

nell’identificare la ostruzione al flusso aereo,

e non consente di valutare la gravità

dell’ostruzione

La diagnosi funzionale di asma bronchiale si basa sulla dimostrazione di una broncocostrizione variabile, spesso reversibile spontaneamente o dopo trattamento farmacologico, e dell’aumento della reattività bronchiale.

Diagnosi

I test funzionali necessari per identificare tali caratteristiche sono rappresentati dalla spirometria, sia di base sia dopo somministrazione di una dose singola di broncodilatatore o dopo un breve ciclo di terapia antiasmatica, il monitoraggio del PEF e il test di broncostimolazione aspecifico.

• La spirometria è cruciale per identificare l’ostruzione

al flusso aereo e monitorare la risposta alla terapia

e l’andamento della malattia.

Prove di funzionalità respiratoria

.V

V

6420

Somministrare salbutamolo per via inalatoria in 4 dosi

successive da 100 mcg; ripetere la spirometria dopo 30

minuti. Un aumento di FEV1 del >12% e > 200 ml rispetto

al basale costituisce una risposta positiva.

Di regola, nei pazienti con asma di grado moderato o grave le prove di funzionalità respiratoria dimostrano la presenza di ostruzione delle vie aeree. In questi pazienti, il riscontro di reversibilità dell’ostruzione bronchiale, considerata come un incremento del volume espiratorio forzato a 1 secondo (FEV1) pari al 12% del valore di base e superiore a 200 ml in valore assoluto dopo somministrazione di 400 mcg di salbutamolo, è considerato sufficiente per confermare il sospetto diagnostico di asma bronchiale

La maggior parte dei pazienti con asma di grado lieve

intermittente in fase di quiescenza presenta valori di

funzionalità respiratoria normali e la somministrazione di un

farmaco broncodilatatore a breve durata d’azione non

determina variazioni significative dei parametri funzionali di

base. In questi casi il test strumentale fondamentale per capire

se l’eventuale tosse ha origine asmatica è rappresentato dalla

misura dell’iperreattività bronchiale

Il test di provocazione bronchiale con

metacolina, per scarsità di effetti collaterali e

buona riproducibilità, è il metodo più usato per

lo studio della reattività bronchiale.

Iperreattività bronchiale

“ … estrema sensibilità delle vie aeree a stimoli

fisici, chimici e farmacologici…”

questi pazienti sviluppano un maggior grado

di broncocostrizione in risposta a una ampia

varietà di stimoli che sono innocui per i soggetti

normali

IPERREATTIVITA’ BRONCHIALE

Boushey et al, ARRD 1980

I risultati sono riportati come “dose provocativa”

(PD20FEV1) ed espressi in mg di metacolina

MONITORAGGIO DEL PEF

Il PEF è il più alto flusso espiratorio ottenuto durante

una espirazione forzata eseguita dopo una inspirazione

massimale a capacità polmonare totale.

Negli asmatici la variabilità diurna del PEF è maggiore

che nei soggetti normali: convenzionalmente non varia

del 20%

Un indice semplice di variazione del PEF

36

PE

F (

L/m

in)

300

400

500

600

700

800

Giorni70 14

Mattina PEF

Sera PEF

PE

F (

L/m

in)

300

400

500

600

700

800

Giorni70 14

Mattina PEF

Sera PEF

Asma bronchiale

Asma bronchiale

dopo trattamento

I misuratori di PEF sono strumenti semplici, ma poco sensibili

per dimostrare la presenza di ostruzione bronchiale e il loro

uso non è raccomandato per la diagnosi di asma: possono

essere utilizzati come strumenti di monitoraggio nei pazienti ai

quali non è possibile ripetere l’esame spirometrico a intervalli

regolari.

Sindrome ostruttiva?

Test di reversibilità

Ostruzione

reversibile?

Test di

broncostimolazione

Iperreattività

bronchiale?

si

no

si

si

no

Diagnosi di

AsmaDiagnosi

alternative

all’Asma

no

nosi

Diagnosi

alternative

all’Asma

© 2013 PROGETTO LIBRA •

www.ginasma.it

Sintomi: tosse, sibili, dispnea, intolleranza

allo sforzo

Sospetto clinico di Asma

Spirometria

Trattamento ex

Adiuvantibus 2-4

settimane

TEST DI REVERSIBILITA’

OSTRUZIONE PRESENTE

SPIROMETRIA

OSTRUZIONE ASSENTE

TEST DI PROVOCAZIONE BRONCHIALE ASPECIFICO

Diagnosi di asma:

prove di funzionalità respiratoria

Diagnosi di asma nell’adulto:

Altri Test

• Misura dei volumi polmonari statici nei casi dubbi di

ostruzione e/o iperinflazione e per diagnosi differenziale.

• Misura delle resistenze al flusso aereo nei pazienti non

in grado di eseguire la spirometria.

• Misura della DLco per diagnosi differenziale con

enfisema se è presente ostruzione.

• Misura dell’ossido nitrico esalato come markers

surrogato di infiammazione eosinofila.

• Espettorato indotto per misurare e tipizzare

l’infiammazione

Classificazione di Gravità prima dell’inizio del trattamento

Sintomi Sintomi notturni FEV1 o PEF

STEP 4Grave

Persistente

STEP 3Moderato

Persistente

STEP 2Lieve

Persistente

STEP 1Intermittente

ContinuiAttività fisica limitata

QuotidianiAttacchi che limitanoL’attività

> 1 volta/settimana

ma < 1 volta / giorno

< 1 volta/settimana

Frequenti

> 1 voltaAlla settimana

> 2 volte al mese

2 volte al mese

FEV1 60% predettoVariabilità PEF> 30%

FEV1 60 - 80% predettoVariabilità PEF > 30%

FEV1 80% predettoVariabilità PEF 20-30%

FEV1 80% predettoVariabilita PEF < 20%

CLASSIFICAZIONE DI GRAVITÀCaratteristiche cliniche in assenza di terapia

La presenza di almeno uno dei criteri di gravità è sufficiente per classificare un paziente in un determinato livello di gravità

GINA 2015

• Gli obiettivi a lungo termine nella gestione

dell’asma sono:

1. Il controllo dei sintomi: per ottenere un buon

controllo dei sintomi e mantenere i normali

livelli di attività

2. La riduzione del rischio: per ridurre al minimo

il rischio di riacutizzazioni, di limitazione fissa al

flusso aereo e degli effetti avversi dei farmaci

Obiettivi della gestione dell’asma

© Global Initiative for Asthma

Ciclo di gestione dell’asma basato sul controllo

GINA 2015, Box 3-2

Diagnosi

Controllo dei sintomi e fattori di rischio

(incluso la funzionalità respiratoria)

Tecnica inalatoria e aderenza terapeutica

Preferenze del paziente

Farmaci per asma

Strategie non farmacologiche

Trattamento dei fattori di rischio modificabili

Sintomi

Riacutizzazioni

Effetti collaterali

Soddisfazione del

paziente

Funzionalità respiratoria

LIVELLO DI CONTROLLO

Controllato

Parzialmente controllato

Non controllato

Riacutizzato

INTERVENTO TERAPEUTICO

Mantenere e ricercare il livello

minimo di controllo

Considerare lo step up per

ottenere il controllo

Step up fino al controllo

Trattare come riacutizzazione

Aggiustamento terapeutico per step in funzione del controllo ottimale dell’asma (GINA

2007

Rid

urr

eA

um

enta

re

1 2 3 4 5

Trattamento

Iniziare precocemente il trattamento

Per outcomes migliori, iniziare il trattamento di controllo quanto prima

possibile una volta diagnosticata l’asma

Indicazioni per ICS a basse dosi regoIari se:

Sintomatologia asmatica più di 2 volte al mese

Risvegli dovuti ad asma più di una volta al mese

Qualsiasi sintomo asmatico associato a fattori di rischio per riacutizzazioni

Si consideri di partire da un step superiore se:

Sintomatologia asmatica fastidiosa quasi tutti i giorni

Risvegli dovuti ad asma una o più volte alla settimana, soprattutto quando

sono associati fattori di rischio per riacutizzazioni

Se l’asma si presenta subito con una riacutizzazione:

Breve ciclo di steroidi per via orale e iniziare un trattamento di controllo

regolare (ad esempio ICS alte dosi o medio dosaggio ICS/LABA, con

successivo step-down terapeutico)

Beta2-agonisti a

breve durata

d’azione

ALTRE OPZIONI

DI CONTROLLO

FARMACI AL BISOGNO

FARMACI DI CONTROLLO DI PRIMA SCELTA

Bassa dose di ICS

SABA secondo necessità

Gestione graduale - farmacoterapia

STEP 1

GINA 2015

Step 1 – Farmaci inalatori al bisogno

Prima linea: Beta 2-agonisti a breve durata d’azione inalatori

(SABA)

SABA sono molto efficace nell’alleviare i sintomi dell’asma

Comunque…. Non vi sono sufficienti evidenze che dimostrino

che il trattamento con solo SABA sia sicuro

Questa opzione dovrebbe essere riservata ai pazienti con

sintomatologia infrequente di breve durata (meno di 2 volte al

mese) e senza fattori di rischio per riacutizzazioni

Altre opzioni

Considerare l’aggiunta di basse dosi regolari di

corticosteroidi inalatori (ICS) nei pazienti con

rischio di riacutizzazione

Beta2-agonisti a

breve durata

d’azione

ALTRE OPZIONI

DI CONTROLLO

FARMACI AL BISOGNO

FARMACI DI CONTROLLO DI PRIMA SCELTA

Bassa dose di ICS

SABA secondo necessità

Bassa dose di ICS

Antagonista del recettore dei leucotrieni

(LTA)Bassa dose di teofillina

Gestione graduale - farmacoterapia

STEP 1 STEP 2

GINA 2015

Step 2 – Farmaco di controllo a basse dosi + farmaco al

bisogno inalatorio SABA

Prima linea: ICS a basse dosi regolari e SABA al bisogno

Basse dosi di ICS riducono la sintomatologia, il rischio di

riacutizzazioni e il numero di ospedalizzazioni o decessi

dovute ad asma

Altre opzioni

Antagonisti del recettore dei leucotrieni (LTRA) e SABA al bisogno

Meno efficace di basse dosi di ICS

Può essere usato da pazienti con asma e rinite allergica o se il paziente non può

usare ICS

Combinazione di basse dosi di ICS/ beta2-agonisti a lunga durata di azione (LABA)

associate a SABA al bisogno

Riducono i sintomi e migliorano la funzionalità polmonare se comparati con ICS

Costi maggiori, e non riduce ulteriormente il rischio di riacutizzazioni

Alternare ICS con SABA al bisogno nell’asma allergica stagionale pura senza sintomi

intervallati

Iniziare ICS immediatamente alla comparsa dei primi sintomi e continuare per 4

settimane dopo il termine della stagione

Beta2-agonisti a breve

durata d’azione

ALTRE OPZIONI

DI CONTROLLO

FARMACI AL BISOGNO

FARMACI DI CONTROLLO DI PRIMA SCELTA

Bassa dose di ICS

SABA secondo necessità

Bassa dose di ICS

Antagonista del recettoredei leucotrieni (LTA)

Bassa dose di teofillina

Dose medio-alta di ICS Bassa dose di

ICS+LTRA o teofillina

SABA secondo necessità o bassa dose di ICS/Formoterolo**

Bassa dose

ICS/LABA

Gestione graduale - farmacoterapia

STEP 1 STEP 2

*Approvato solo per basse dosi di beclometasone/formoterolo e basse dosi di

budesonide/formoteroloGINA 2015

Step 3 – Uno o due farmaci di controllo + farmaci al bisogno inalatori

Altre opzioni

Adulti/adolescenti: Aumento delle dosi di ICS o aggiunta di LTRA o teofillina (minor efficacia rispetto

a ICS/LABA)

Bambini 6-11 anni– aggiungere LABA (effetto simile all’aumento di ICS)

Prima di considerare lo step-up terapeutica

Controllare la tecnica inalatoria e l’aderenza terapeutica, confermare la diagnosi

Adulti/adolescenti: La prima linea è la combinazione di ICS a basse dosi/LABA mantenendo i

SABA come farmaco al bisogno, oppure la combinazione di ICS a basse dosi/formoterolo sia

come mantenimento che al bisogno*

Aggiungendo LABA si riducono i sintomi e le riacutizzazioni e aumenta il FEV1, così

da permettere l’uso di ICS a dosi minori

Nei pazienti a rischio, questi farmaci di controllo e al bisogno riducono

significativamente le riacutizzazioni con uno stesso livello di controllo dei sintomi

associate ad un utilizzo di dosi inferiori di ICS se comparate con altri regimi

terapeutici

Bambini 6-11 anni: La prima linea terapeutica è ICS a dosi medie associate a SABA al bisogno

Beta2-agonisti a

breve durata

d’azione

ALTRE OPZIONI

DI CONTROLLO

FARMACI AL BISOGNO

FARMACI DI CONTROLLO DI PRIMA SCELTA

Bassa dose di ICS

SABA secondo necessità

Bassa dose di ICS

Antagonista del recettore deileucotrieni (LTA)

Bassa dose di teofillina

Dose medio-alta di ICS

Bassa dose di ICS+LTRA o

teofillina

SABA secondo necessità o bassa dose di ICS/Formoterolo**

Bassa

dose

ICS/LABA

Dose

medio/alta

ICS/LABA

Aggiungeretiotropio#Altra dose di ICS + LTRA o teofillina

Gestione graduale - farmacoterapia

STEP 1 STEP 2

GINA 2015

*Approvato solo per basse dosi di beclometasone/formoterolo e basse dosi di budesonide/formoterolo

UPDATED!

Step 4 – 2 o più farmaci di controllo + farmaci

al bisogno inalatori

Adulti/adolescenti: La prima linea è la combinazione di ICS a basse

dosi/formoterolo come farmaco di controllo e farmaci al bisogno, oppure una

combinazione di ICS a dosi medie/LABA associate a SABA al bisogno

Altre opzioni(adulti/adolescenti)

Tiotropio somministrato con inalatore soft-mist, può essere usato come

trattamento aggiuntivo nei pazienti adulti con storia di riacutizzazioni

Trial di alte dosi di ICS/LABA, ma i benefici sono minimi a discapito di un

aumento del rischio di effetti avversi

Aumentare la frequenza del dosaggio (in caso di uso di inalatori con

budesonide)

Aggiungere LTRA o basse dosi di teofillina

Prima di considerare uno step-up terapeutico

Controllare la tecnica inalatoria e l’aderenza terapeutica

Beta2-agonisti a

breve durata

d’azione

ALTRE OPZIONI

DI CONTROLLO

FARMACI AL BISOGNO

FARMACI DI CONTROLLO DI PRIMA SCELTA

Bassa dose di ICS

SABA secondo necessità

Bassa dose di ICS

Antagonista del recettore deileucotrieni (LTA)

Bassa dose di teofillina

Dose medio-alta di ICS

Bassa dose di ICS+LTRA o

teofillina

SABA secondo necessità o bassa dose di ICS/Formoterolo**

Bassa

dose

ICS/LABA

Dose

medio/alta

ICS/LABA

Ricorrere ad un

trattamentoaggiuntivo

per es: anti-IgE

Aggiungeretiotropio#Altra dose di ICS + LTRA o teofillina

Aggiungeretiotropio#Aggiungere bassadose di OCS

Gestione graduale - farmacoterapia

STEP 1 STEP 2

RICORDARSI DI…

◼ *Nei bambini da 6 a 11 anni non è raccomandata la teofillina e

il farmaco di prima scelta allo «step 3» è la dose media di ICS

◼ ** Nei pazienti in terapia di controllo con

budesonide/formoterolo o Beclometasone formoterolo è

raccomandato come farmaco al bisogno ICS/formoterolo a

basso dosaggio.

◼ # Tiotropio somministrato con inalatore soft-mist, è

raccomandato come trattamento aggiuntivo nei pazienti adulti

con storia di riacutizzazioni.

corticosteroidi inalatori

- beclometasone HFA

d’azione

- budesonide

- fluticasone

- flunisolide

Terapia di fondo

antinfiammatori broncodilatatori

prima scelta

seconda scelta

antileucotrieni

teofillina orale a lento rilascio

Cromoni

anticolinergici inalatori a lunga durata

anti-IgE d’azione

corticosteroidi orali

beta2-agonisti inalatori a lunga

durata

Per il controllo di sintomi isolati, scatenati da fattori noti o no,

o per prevenire la comparsa di sintomi per fattori scatenanti

noti (come l’esercizio fisico)

Farmaci da usare al bisogno e in caso di riacutizzazione

Per trattare possibili riacutizzazioni asmatiche

➢ beta2-agonisti inalatori a rapida azione (salbutamolo, terbutalina)

➢ incremento (di 2-4 volte) della dose di corticosteroidi e/o

beta2-agonisti a lunga durata d’azione per uso regolare, per 1-

2 settimane

➢ uso al bisogno della combinazione budesonide/formoterolo,

nei pazienti che la fanno già regolarmente

➢ breve ciclo di corticosteroidi orali (prednisone 25-50 mg al

giorno per 5-10 giorni)

❖ ridurre al minimo (possibilmente eliminare) i sintomi

❖ ridurre al minimo (possibilmente eliminare) l’uso dei

farmaci al bisogno

❖mantenere la funzione polmonare normale o al massimo

possibile

❖ ridurre al minimo (possibilmente eliminare) l’abnorme

variabilità del PEF

❖ prevenire le riacutizzazioni

❖ permettere una vita normale, comprendente l’attività

fisica e lo sport

❖ ridurre al massimo i possibili effetti collaterali dei farmaci,

usando le dosi minime efficaci

Obiettivi da raggiungere nel trattamento

dell’asma

© Global Initiative for Asthma

Gestione graduale– componenti addizionali

GINA 2015, Box 3-5 (lower part)

Considerare terapia “step-up” se… sintomi non controllati, esacerbazioni o rischi, ma prima controllare le diagnosi, la tecnica inalatoria, e l’aderenza.Considerare la terapia “step-down” se… i sintomi sono controllati per 3 mesi + basso rischio per riacutizzazioni. La cessazione di ICS non è consigliata.

RICORDARSI DI…