riconoscimento professioni europa

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  • 7/22/2019 riconoscimento professioni europa

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    Linee guida

    per il riconoscimentodelle qualichee dei diplominellUnione europea

    Rip.39Ufcio per lintegrazione europeaAntenna Europe Direct

    Regione AutonomaTrentino - Alto Adige

    Provincia Autonoma di BolzanoAlto Adige

    Rip. 40Diritto allo studio,Universit e Ricerca Scientica

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    Con il contributo della Regione Trentino-Alto Adige

    Edito da:

    Rip. 39 Ufcio per lintegrazione europea Antenna Europe DirectRip. 40 Diritto allo studio, Universit e Ricerca Scientica

    Informazione Universitaria Alto Adige

    Redazione:dott.ssa Cristina Pellini dott. Arno Schuster

    Graca:DOC OFFICE FOR COMMUNICATION AND DESIGN - Bz

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    Tutti i diritti riservati

    I termini nella forma maschile sono da intendersi anche nella forma femminile.

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    Linee guidaper il riconoscimentodelle qualichee dei diplomi

    nellUnione europea

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    Integrazione europea! Ci che iniziato come processo economico e politico, si

    trasformato ora in realt e quotidianit per tutti i cittadini dellUnione europea.

    LEuropa offre a tutti noi possibilit e chances tramite le quali le nostre idee possono

    essere realizzate e le nostre aspettative pienamente realizzate. Tra queste lEuropa

    offre la possibilit di recarsi in un altro paese senza grossi ostacoli amministrativi e di

    poter usufruire di diritti fondamentali quali la libert di circolazione, la libera presta-

    zione di servizi e la libert dinsediamento.

    LUnione europea ha voluto, con lAnno europeo della mobilit, porre laccento su

    questo aspetto, incentivando sempre di pi la consapevolezza verso i vantaggi della

    mobilit e offrendo gli strumenti ai cittadini per realizzarla. Per raggiungere il traguar-

    do di unEuropa mobile sono decisivi leliminazione di eventuali ostacoli ammini-

    strativi e la facilitazione della procedura di riconoscimento dei titoli e delle qualiche

    professionali.

    Queste Linee guida vogliono dare un contributo al ne di offrire soprattutto infor-

    mazioni di carattere pratico e giuridico, di rendere noti indirizzi e strumenti che con-

    sentono di usufruire in maniera ottimale delle possibilit di unEuropa mobile. Solo

    chi conosce i propri diritti e le proprie opportunit, ha la possibilit di avvalersene.

    Il Presidente della Provincia

    Dott. Luis Durnwalder

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    introduzione

    ntroUna buona formazione oggi requisito irrinunciabile per la riuscita nella vita profes-

    sionale. Linternazionalizzazione gioca in questo senso un ruolo sempre maggiore:

    uno sguardo al di fuori del proprio ambiente non amplia solo gli orizzonti, ma anche

    il raggio dazione nella pianicazione della carriera professionale.

    Sempre pi cittadini dellUnione europea, e fortunatamente anche gli abitanti della

    nostra provincia, approttano della possibilit di assolvere la propria formazione o

    parte di questa o lo studio al di fuori dei conni geograci nazionali.

    Chi sceglie questo percorso incontra ancora ostacoli burocratici e istituzionali soprat-

    tutto al momento del riconoscimento del titolo accademico o dellabilitazione profes-

    sionale conseguita allestero.

    La brochure Linee guida stata pensata per aiutarvi; il suo intento quello di in-

    formare in maniera breve e chiara sulle diverse possibilit di riconoscimento dei titoli

    accademici e delle qualiche professionali, sugli ufci incaricati allinterno dellammi-

    nistrazione provinciale e sulle diverse istituzioni competenti.

    Lesperienza insegna che alcune difcolt ed ostacoli non si presentano se chi sceglielestero come luogo per la sua formazione si informato in precedenza in merito al

    riconoscimento dello studio o della qualica.

    Vi auguro cari lettori, ogni bene per il vostro percorso formativo ovunque esso vi

    porti!

    Dott. Otto Saurer

    Assessore alla scuola tedesca, formazione professionale tedesca e ladina,

    diritto allo studio e universit

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    INDICE

    PARTE I

    1. Fondamenti di diritto comunitario

    1.1. Riconoscimento accademico

    1.2. Riconoscimento professionale

    2. Fonti normative

    2.1 Informazioni relative alle formalit

    2.2 Professioni e ordini

    3. Regolamentazioni future conformi alla direttiva 2005/363.1 Libera prestazione di servizi

    3.2 Libert di stabilimento

    - Regolamento generale relativo al riconoscimento dei certicati formativi

    - Riconoscimento automatico di qualiche certicate sulla base

    dellesperienza professionale

    - Riconoscimento automatico delle qualiche nel caso di determinate

    professioni

    4. Procedimento di riconoscimento delle qualiche professionali

    5. Le direttive settoriali dellUE in vigore nellambito sanitario

    5.1 Professioni sanitarie

    5.2 Medici chirurghi e specialisti

    5.3 Medici

    6. Architetti

    7. Avvocati

    8. Glossario

    PARTE II

    1. Armonizzazione dellarchitettura dei sistemi distruzione superiore

    in Europa: da Parigi a Bergen

    2. La Convenzione di Lisbona

    3. Il riconoscimento dei titoli daccesso alluniversit

    3.1 Il riconoscimento dei periodi di studio

    3.2 Riconoscimento dei titoli accademici rilasciati da universit estere

    3.3 Rilascio del riconoscimento

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    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    Regolamentazione relativa al riconoscimento in ambito accademico

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    3.4 Cosa si intende per traduzione ufciale

    4. Lo Scambio di Note tra Italia e Austria

    5. Procedura per il riconoscimento di titoli accademici austriaci da parte

    della Libera Universit di Bolzano in collaborazione con la Ripartizione 40

    Informazione universitaria Alto Adige

    6. Applicazione della legge n. 188 del 12 febbraio 1992

    PARTE III

    1. Equivalenza del titolo ai ni dellammissione a concorso pubblico ai sensi

    dellart. 38 del decreto legislativo n. 165/2001

    2. Riconoscimento di titoli conseguiti allestero ai ni della partecipazione

    a concorsi pubblici ai sensi dellart. 38 del decreto legislativo n. 165 del

    30 marzo 2001

    2.1 Riconoscimento ai sensi dellart. 379 del decreto legislativo del 16

    aprile 1994, n. 2972.2 Naturalizzazione e matrimonio

    2.3 Equipollenza di titoli di studio stranieri ai sensi dellart. 29 del D.P.R. n.

    89 del 10 febbraio 1983

    2.4 Insegnanti: Riconoscimento ai ni dellinsegnamento presso scuole

    tedesche e ladine ai sensi del decreto legislativo n. 297 del 16 aprile

    1994, art. 427 comma 4

    3. Riconoscimento di titoli nel settore dei servizi sociali ai sensi dellart. 5

    della Legge provinciale n. 16 dell11 novembre 1997 concernente

    Disposizioni sui servizi sociali in Alto Adige

    4. Immigrazione da stati terzi

    5. Riconoscimento dei titoli professionali conseguiti nella Confederazione

    Svizzera

    +- Accordi governativi bilaterali e multilaterali stipulati dallItalia sul

    riconoscimento dei titoli di studio

    - Elenco degli ordini professionali nazionali

    - Elenco delle professioni regolamentate in Italia

    - Coordinatori delle direttive comunitarie

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    Casi particolari

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    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qua-

    liche professionali

    1 Fondamenti di diritto comunitarioNel settore formativo la mobilit transfrontaliera aumenta costantemente. Pur-troppo, per, in numerosi ambiti e diversi stati membri manca il riconoscimentodei percorsi formativi effettuati nellestero europeo. In svariati Paesi dellUnio-ne Europea questo fattore rende pi difcile o/e ostacola lesercizio di determina-te professioni.In molti casi il trattato sulla Comunit Europea, che prevede la libert di stabili-mento, la libera circolazione dei lavoratori e la libera prestazione di servizi, nonchil riconoscimento generale della formazione scolastica o professionale, non viene

    rispettato.Nellarticolo 47 del trattato CE stabilito che, al ne di agevolare lassunzione diattivit in proprio secondo la procedura dellarticolo 251 del trattato CE, il Consi-glio promulga direttive per il mutuo riconoscimento di diplomi, attestati desamee ulteriori certicati di abilitazione. Il trattato CE, tuttavia, non contiene alcunadisposizione secondo la quale i cittadini dei Paesi dellUE godono del diritto diriconoscimento automatico delle loro qualiche.Fino ad ora un sistema di riconoscimento automatico esiste solo per pocheprofessioni. Si tratta essenzialmente di professioni sanitarie (medici, farmacisti,dentisti, igienisti ed infermieri ecc.) che sono state oggetto di particolari provve-dimenti di armonizzazione.Laccesso alle altre professioni regolamentate regolato dalle direttive 89/48/CEE, 92/51/CEE e 1999/42/CE, anche denite direttive relative al sistema gene-rale. Sulla base di queste direttive, fondate sul principio del mutuo riconoscimen-to, i certicati di abilitazione vengono riconosciuti a determinate condizioni. Laregolamentazione si basa sul principio fondamentale per cui ogni professionista,che adempie ai presupposti qualicativi indispensabili per lesercizio di una pro-fessione in uno Stato membro, gode del diritto di riconoscimento del certicatodi abilitazione per lesercizio della stessa professione in un altro Stato membro.Uneccezione costituita dai casi in cui si stabiliscono differenze fondamentali trala formazione dei migranti e la formazione richiesta nello Stato membro ospitante;

    in questi casi lo Stato membro ospitante pu richiedere esperienza professionaleo alcune misure compensative (prova attitudinale o tirocinio di adattamento).

    Linee guida per il riconoscimento delle qualiche professionali e dei diplomi nellUnione europea

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    1.1 Riconoscimento accademico

    Concerne il riconoscimento di un diploma, acquisito in uno Stato membro, e

    vuole consentire (generalmente) al possessore di un diploma di continuaregli studi o avvalersi di un titolo accademico in un altro Stato membro del-lUnione Europea. Include anche laccredito di percorsi formativi parziali,prestazioni di studio e esami, laccredito e il riconoscimento necessari per lacontinuazione della formazione / dello studio, nonch lammissione a diplomidi valore superiore. In base al trattato della Comunit europea questo tipo diriconoscimento non regolato dal diritto comunitario ma ricade nella sferadi competenza degli stati membri, responsabili per il contenuto e lorganizza-zione dei loro sistemi educativi e formativi. Nel caso, quindi, si desideri il rico-noscimento accademico di un diploma, trovano applicazione le disposizioni

    giuridiche interne del Paese in cui si fa richiesta di riconoscimento.Non esistono, quindi, prescrizioni comunitarie che regolano il mutuo ricono-scimento dei diplomi (eccetto per alcune professioni regolamentate). Perquesto motivo non esiste no ad oggi alcun diploma che viene riconosciutoautomaticamente in tutti gli stati membri. Le universit sono istituti autono-mi e sono le sole responsabili del contenuto dei programmi di studio e dellaconcessione di diplomi e attestati agli studenti. Esse vengono riconosciutedalle autorit dei rispettivi stati membri.

    Il riconoscimento accademico di prestazioni di studio e di esami garantitodallaccordo di equipollenza. Anche gli accordi internazionali bilaterali e mul-tilaterali, quali ad es. lo Scambio di Note Austria / Italia e gli accordi del Con-siglio europeo sullequipollenza dei diplomi che danno accesso agli istitutiuniversitari, sono particolarmente degni di nota.Anche la legge n. 153/71, che consente ai cittadini italiani che hanno vissutoe lavorato allestero, nonch ai loro famigliari, di equiparare i diplomi di studio(no alla maturit) acquisiti allestero, ricade in questo settore di compe-tenza nazionale. Gli altoatesini di madre lingua tedesca che hanno acquisitoun diploma di istruzione superiore in un paese dellarea culturale tedesca,esistente in Italia come tipologia scolastica ma il cui diploma non pu essereconseguito in una scuola tedesca altoatesina, hanno la possibilit di richie-

    dere lequiparazione del titolo di studio straniero. In base alla legge n. 21/90anche coloro che acquisiscono la cittadinanza italiana mediante matrimonio

    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

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    1Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    o naturalizzazione possono ottenere il riconoscimento dei diplomi di istruzio-ne superiore. Nellambito sanitario e sociale vigono disposizioni particolari.

    1.2 Riconoscimento professionaleConcerne il riconoscimento di un titolo che abilita allesercizio di una deter-minata professione. Il riconoscimento pu essere richiesto nellambito deldiritto di libera circolazione dei lavoratori, di libera prestazione di servizi elibert di stabilimento, a condizione che il richiedente sia cittadino dellUE/SEE. In questo frangente importante distinguere tra le professioni regola-mentate, le professioni non regolamentate e le qualiche.Una professione regolamentata nel caso in cui le norme giuridiche e am-ministrative degli stati membri vincolino laccesso e lesercizio della profes-

    sione ad una qualica documentata. La regolamentazione di una professionedipende esclusivamente dal diritto dello Stato ospitante. Se una professione regolamentata da uno Stato membro, esiste anche un ufcio statale (inItalia i rispettivi ministeri) responsabile per il riconoscimento delle quali-che straniere che danno accesso e abilitano allesercizio della professionestessa. In caso una professione non sia regolamentata dallo Stato membroin cui deve essere esercitata, il riconoscimento spetta al relativo datore dilavoro. Le rispettive attivit possono essere esercitate senza riconoscimentoufciale.

    Per il riconoscimento professionale valgono le norme comunitarie che pre-vedono, da un lato, direttive settoriali per determinate professioni (direttiveparticolari) e dallaltro un sistema di riconoscimento generale (la direttiva diriconoscimento del diploma di istruzione superiore 89/48/CEE attuata tra-mite decreto legislativo n. 115 del 27.01.1992 e la seconda direttiva gene-rale di riconoscimento 92/51/CEE attuata con decreto legislativo n. 319 del2.05.1994).

    La terza direttiva di riconoscimento 99/42/CE del 7 giugno 1999 riguarda leattivit professionali regolate dalle direttive di liberalizzazione e dalle direttivetransitorie; essa completa la regolamentazione generale di riconoscimento dei

    certicati di abilitazione e in Italia stata attuata con decreto legislativo n. 229del 20.09.2002. Alcune disposizioni sono state applicate a livello provinciale

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    con il decreto n. 14 del Presidente della Giunta provinciale del 14 aprile 2003.In Alto Adige le conoscenze e le capacit attestate da un diploma, un certi-cato di esame o un altro documento di abilitazione emesso da un altro Statomembro vengono riconosciute alle condizioni stabilite dal decreto per las-

    sunzione o lesercizio delle attivit libero professionali o dipendenti elencatenello stesso decreto, a condizione che la relativa attivit sia stata effettiva-mente esercitata in un altro Stato membro.

    Le direttive settoriali contengono le liste delle qualiche necessarie perlaccesso e lesercizio della rispettiva professione che devono essere re-ciprocamente riconosciute. In questo modo stato creato un sistema diriconoscimento automatico. Lufcio di riconoscimento competente devesemplicemente controllare tra le professioni elencate nelle direttive setto-riali se il richiedente documenta la qualica indicata nella direttiva relativa

    allo Stato membro nel quale ha assolto la sua formazione. Lapplicazione diqueste direttive , quindi, relativamente semplice.

    Le direttive generali formano la base per il riconoscimento delle condizioni diaccesso alle professioni regolamentate, non incluse nelle direttive settoriali.Il riconoscimento si basa in primo luogo sullafnit funzionale: coloro che,sulla base delle qualiche richieste in uno Stato membro possono esercitarviuna determinata professione, devono poter esercitare questa professioneanche negli altri stati membri. Il criterio dellafnit materiale (fondamentaleper il riconoscimento accademico e professionale senza predenizioni vin-

    colanti di diritto internazionale), non stato tuttavia abbandonato. In caso didifferenze sostanziali (concernenti le condizioni di accesso, la durata o i con-tenuti) con la formazione dello Stato ospitante, le direttive generali prevedo-no, infatti, che lo Stato ospitante possa vincolare il riconoscimento a misurecompensative (prova attitudinale o tirocinio di adattamento).

    2 Fonti normativeDirettiva 89/48/CEE del 21.12.1988 attuata con decreto legislativo n. 115 del27.01.1992

    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

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    1Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    Direttiva 92/51/CEE del 18.6.1992 attuata con decreto legislativo n. 319 del2.05.1994Direttiva 99/42/CE del 7 giugno 1999

    2.1Informazioni relative alle formalit

    Listanza di riconoscimento deve essere indirizzata allautorit italiana re-sponsabile per la ricezione e levasione delle richieste relative alla rispettivaprofessione regolamentata (ved. lista delle professioni regolamentate).

    Lelenco completo della documentazione da allegare allistanza pu essererichiesto allautorit competente.

    In generale indispensabile presentare:- un certicato valido che attesta che il richiedente possiede la cittadinanza

    di uno Stato membro,- il/i diploma/i o i certicati di abilitazione in base al quale/ai quali il richieden-

    te dispone della qualica indispensabile per esercitare la stessa professio-ne nello Stato di origine,

    - un documento attestante la durata e il contenuto del percorso formativo.

    Sono inoltre richiesti:

    - eventualmente il curriculum vitae;- una dichiarazione di valore del percorso formativo assolto, rilasciato dal-

    lautorit competente del Paese di origine (ad es. il consolato), nel caso incui sussistano dubbi relativi alla piena qualica indispensabile per esercita-re la professione (spesso nel caso degli ingegneri);

    - eventuali attestati dai quali risulta che la formazione stata prevalente-mente assolta nellUE, in caso il diploma sia stato emesso in un paese nelquale la professione regolamentata,

    - o/e un attestato emesso dallautorit competente del paese di origine, dalquale risulta che il richiedente dispone di oltre 3 anni di esperienza profes-sionale (in caso di acquisizione del diploma in un paese terzo),

    - un attestato dal quale risulta che il richiedente ha esercitato la professione

    per almeno due anni, nei dieci anni precedenti, tuttavia solo se nel paesedi origine la professione non regolamentata.

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    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    Lautorit competente richiede la presentazione della documentazione origi-nale, o di copie autenticate, inclusa una traduzione giurata. I costi di evasionericadono sul richiedente.Se il richiedente risiede in Italia la richiesta deve essere dotata di una marca

    da bollo da 14,62 euro. Per il decreto da emanare devono essere allegati inanticipo 2 ulteriori marche da bollo del medesimo valore.

    2.2 Professioni e ordini

    In Italia la maggior parte delle professioni riconosciuta dal Ministero dellagiustizia. Il seguente elenco offre una panoramica delle professioni:

    Ordini e Collegi vigilati dal Ministero della Giustizia e relativi titoli professionali

    1. Agenti di cambio2. Agronomi e Dottori Forestali titoli professionali di riferimento: Dottore

    Agronomo e Dottore Forestale, Agronomo e forestale iunior, Zoonomo,Biotecnologo agrario

    3. Agrotecnici: titoli professionali di riferimento: Agrotecnico, Agrotecnicolaureato

    4. Architetti: titoli professionali di riferimento: Architetto N.B.: il riconosci-mento del titolo professionale di architetto conseguito allestero dicompetenza del Ministero dellUniversit e Ricerca.

    5. Assistenti sociali: titoli professionali di riferimento: Assistente socialespecialista, Assistente sociale

    6. Attuari: titoli professionali di riferimento: Attuarlo, Attuario iunior7. Avvocati: titoli professionali di riferimento: Avvocato8. Biologi: titoli professionali di riferimento: Biologo, Biologo iunior9. Chimici: titoli professionali di riferimento: Chimico, Chimico iunior10. Dottori commercialisti: titoli professionali di riferimento: Dottore com-

    mercialista11. Consulenti del lavoro: titoli professionali di riferimento: Consulente del

    lavoro12. Geologi :titoli professionali di riferimento: Geologo, Geologo iunior

    13. Geometri:titoli professionali di riferimento: Geometra, Geometra laureato14. Giornalisti: titoli professionali di riferimento: Giornalista

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    1Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    15. Ingegneri: titoli professionali di riferimento: Ingegnere civile e ambienta-le, Ingegnere industriale, Ingegnere dellinformazione, Ingegnere civile eambientale iunior, Ingegnere industriale iunior, Ingegnere dellinformazio-ne iunior

    16. Psicologi: titoli professionali di riferimento: Psicologo, Psicologo iunior17. Ragionieri e periti commerciali: titoli professionali di riferimento: Ragio-

    niere e perito commerciale18. Revisori contabili: titoli professionali di riferimento: Revisore contabile19. Tecnologi alimentari: titoli professionali di riferimento: Tecnologo alimentare20. Periti agrari: titoli professionali di riferimento: Perito agrario, Perito agra-

    rio laureato21. Periti industriali: titoli professionali di riferimento: Perito industriale, Peri-

    to industriale laureato

    3 Regolamentazioni future conformi alla direttiva2005/36

    Al ne di modernizzare e semplicare lattuale regolamentazione relativa alriconoscimento delle qualiche professionali, il 7 settembre 2005 la Com-missione ha approvato1la direttiva 2005/36 che il 20 ottobre 2007, in seguitoalla scadenza del termine di attuazione, sostituir le 15 direttive esistentiin questo settore: 77/452/EWG, 77/453/EWG, 78/686/EWG, 78/687/EWG,78/1026/EWG, 78/1027/EWG, 80/154/EWG, 80/155/EWG, 85/384/EWG, 85/432/EWG, 85/433/EWG, 89/48/EWG, 92/51/EWG, 93/16/EWG e 99/42/CE.La direttiva rappresenta la prima modernizzazione dellintero sistema co-munitario di riconoscimento delle qualiche professionali. Pur mantenendole garanzie delle regole di riconoscimento vigenti, vuole creare una cornicegiuridica unitaria e coerente basata sulla semplicazione dei presupposti difornitura di servizi, un forte automatismo di riconoscimento delle qualiche euna maggior essibilit nellattualizzazione delle direttive.

    La direttiva valida per tutti i cittadini di uno Stato membro che, in qualit diliberi professionisti o lavoratori dipendenti, desiderano esercitare in un altro

    Stato membro, cos come in quello dove hanno acquisito le loro qualiche,una professione regolamentata.

    Fonte: www.giustizia.it

    1Pubblicato nella Gazzetta

    Ufciale dellUnione Euro-

    pea, Serie L del 30.9.2005,

    pagine 22-142

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    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    La direttiva distingue tra libert di prestazione di servizi e libert di stabi-limento e si basa sui criteri citati dalla Corte di Giustizia: durata, frequenza,periodicit e continuit della prestazione.

    3.1 Libera prestazione di servizi

    Ogni membro della Comunit, stabilito legittimamente in uno Stato mem-bro, pu prestare servizi su base temporanea e occasionale in un altro Statomembro con il titolo professionale dello Stato membro di origine, senza es-sere costretto a richiederne il riconoscimento. Tuttavia nel caso il prestatoredi servizi abbandoni lo Stato membro di stabilimento per fornire servizi e laprofessione non sia ivi regolamentata, deve certicare unesperienza profes-

    sionale biennale.

    Lo Stato membro ospitante pu richiedere al prestatore di servizi di presen-tare una dichiarazione al territorio nazionale prima di fornire il primo servizioe di rinnovarla annualmente. A questa dichiarazione devono essere allegati idettagli relativi alla copertura assicurativa o ad un altro tipo di protezione in-dividuale o collettiva riguardanti la responsabilit civile professionale. Inoltrelo Stato membro ospitante pu richiedere di allegare alla prima dichiarazioneuna serie di documenti enumerati in modo esaustivo nella direttiva: un cer-ticato di nazionalit, un attestato di legittimo stabilimento del prestatore diservizi e un attestato relativo alle qualiche professionali.

    Liscrizione pro forma allorganizzazione professionale competente, even-tualmente richiesta dallo Stato membro ospitante, deve vericarsi automa-ticamente non appena lautorit, alla quale indirizzata la dichiarazione pre-cedente, ha inoltrato gli atti dellinteressato allorganizzazione professionalecompetente. Nel caso di professioni che hanno ripercussioni in materia disanit o sicurezza pubblica e che non godono del riconoscimento automati-co, lo Stato membro ospitante pu controllare le qualiche professionali delprestatore di servizi sin dallinizio nel rispetto del principio della proporzio-nalit.

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    1Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    Nel caso il servizio sia fornito con il titolo professionale dello Stato membrodi stabilimento o con il titolo formativo del prestatore di servizi, lo Statomembro ospitante pu richiedere al fornitore di informare i consumatorirelativamente a determinate circostanze, quali in particolare la copertura

    assicurativa dei rischi nanziari di responsabilit civile professionale.

    3.2 Libert di stabilimentoUn professionista che fa effettivamente ricorso alla libert di stabilimentoe, a scopo di esercizio duraturo della sua attivit professionale, si stabiliscein un altro Stato membro, rientra nellambito del principio della Libert distabilimento. Con lambito di stabilimento la nuova direttiva riprende i treregolamenti riguardanti i riconoscimenti esistenti.

    Regolamento generale relativo al riconoscimento dei certicati formativi

    Nel caso lassunzione o lesercizio di una professione regolamentata nelloStato membro ospitante sia vincolato al possesso di determinate qualicheprofessionali, lautorit competente dello Stato membro (in Italia i rispettiviMinisteri) consente ai richiedenti lassunzione o lesercizio di questa profes-sione alle stesse condizioni vigenti per i cittadini, a condizione che i primipossano presentare il diploma professionale richiesto nellaltro Stato mem-bro e che questo corrisponda almeno al livello formativo immediatamente

    inferiore a quello richiesto nello Stato membro ospitante.

    Nel caso, in cui, lassunzione o lesercizio di unattivit professionale nelloStato membro di origine del richiedente non sia vincolato al possesso dideterminate qualiche professionali, per poter assumere lattivit nello Statomembro ospitante in cui la professione regolata, il richiedente tenuto adattestare, insieme al certicato formativo, unesperienza professionale bien-nale a tempo pieno, maturata nei dieci anni precedenti la richiesta.Unimportante novit consiste nella catalogazione, mediante livelli di qualica,delle professioni che rientrano nel sistema generale di riconoscimento (artico-

    lo 11 - 13). Questi livelli subentrano alla regolamentazione di lasciapassare trai gradi o passerella in base allart. 3 della direttiva 92/51/CEE. Esistono cinque

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    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    livelli (a e), sebbene la regolamentazione integrativa dellart. 13 mostra che ilivelli d e e, in realt, devono essere considerati come un livello unico:

    A Attestato di competenza

    B Certicato desameC Diploma che attesta una formazione di livello post-secondario della durata minima di un anno

    D Diploma che attesta una formazione di livello superiore o universitario della durata minimadi tre anni

    E Diploma di formazione superiore che attesta una formazione di livello superiore o universitariodella durata minima di quattro anni

    In questo modo si garantisce la possibilit di riconoscimento di una qualicache nello Stato ospitante non viene assegnata allo stesso livello dello statodi formazione, bens al livello inferiore. Se, tuttavia, la differenza corrisponde

    a due livelli, lo Stato membro ospitante ha diritto di riutare il riconoscimento.Uneccezione costituita dai livelli d e e, precedentemente citati, per i quali ilriconoscimento possibile anche quando la differenza corrisponde a due livelli.

    In caso di differenze fondamentali tra la formazione assolta dal migrante e laformazione richiesta nello Stato membro ospitante, possono essere applica-te misure compensative. Una misura compensativa consiste in un tirociniodi adattamento della durata massima di tre anni o in una prova attitudinale.Salvo eccezioni, la scelta tra una o laltra possibilit spetta al migrante.

    Normalmente il richiedente richiede una misura compensativa se

    la sua formazione inferiore di un anno rispetto alla formazione richiestanello Stato membro ospitante,

    la sua formazione precedente ha avuto per oggetto materie sostanzialmen-te differenti da quelle coperte dal titolo di formazione richiesto nello Statomembro ospitante, oppure

    in base alle disposizioni dello Stato membro ospitante la professione com-prende una o pi attivit professionali regolamentate che non sono compo-nente della professione nello Stato membro di origine e questa differenza

    consiste in una formazione particolare concernente materie che varianosostanzialmente da quelle coperte dalla formazione del migrante.

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    11Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    Piattaforme comuni

    Lintroduzione di piattaforme comuni rappresenta una novit. Con le piat-taforme create da associazioni professionali rappresentative, si vogliono

    stabilire criteri qualicativi (formazione superiore, esperienza professionale,tirocini, ecc.) idonei ad equilibrare le differenze fondamentali tra i percorsiformativi di ogni Stato. Non appena la Commissione, in seguito al consensodi un comitato, avr approvato la piattaforma, gli stati membri non potrannopi esigere misure compensative dalle persone che, per la loro professione,adempiono a questi criteri.

    Tuttavia necessario fare attenzione al carattere puramente facoltativo dellepiattaforme comuni. Da un lato, le associazioni professionali interessate nonsono in alcun modo obbligate ad elaborare una piattaforma o a presentarla

    alla Commissione afnch essa la traduca in un atto giuridico comunitariovincolante per gli stati membri. Dallaltro gli appartenenti ai gruppi professio-nali interessati, perfettamente qualicati, che non adempiono ai criteri pos-sono continuare a ricorrere alle disposizioni di riconoscimento, ma devonoeventualmente accettare limposizione di una misura compensativa.

    Riconoscimento automatico di qualiche certicate sulla base del-

    lesperienza professionale

    Per le attivit dei settori industriale, artigianale e commerciale previsto ilriconoscimento automatico delle qualiche sulla base dellesperienza pro-fessionale e alle condizioni riportate di seguito.Per il riconoscimento dellesperienza professionale vengono considerati ladurata e il tipo (attivit in proprio o dipendente) dellesperienza professiona-le maturata nel rispettivo settore. Anche il percorso formativo precedenteviene tenuto in considerazione e pu venire calcolato rispetto alla duratadellesperienza professionale richiesta. Tutti i percorsi formativi precedentidevono tuttavia essere attestati da un certicato riconosciuto a livello stata-le o essere considerati pienamente validi dallorganizzazione professionale

    competente. Le condizioni concrete sono contenute negli elenchi I-III dellal-legato IV della direttiva.

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    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    Riconoscimento automatico delle qualiche nel caso di determinate

    professioni

    Sulla base del coordinamento delle condizioni minime di formazione, ogni

    Stato membro riconosce automaticamente gli attestati formativi che abili-tano allassunzione delle seguenti attivit professionali: medico, infermiereresponsabili per lassistenza generale, dentista, veterinario, ostetrica, farma-cista e architetto.A scopo di riconoscimento dellequipollenza dei diplomi, al capitolo III delladirettiva 2005/36/CE sono stabilite tutte le condizioni formative minime perle professioni sopra riportate. A norma di direttiva gli stati membri posso-no estendere la possibilit di formazione part time a tutte le professioni, acondizione che la durata complessiva, il livello e la qualit della formazionepart-time in questione non siano inferiori alla durata, al livello e alla qualit del

    percorso formativo a tempo pieno. La direttiva contiene inoltre un elenco mi-nimo delle materie da superare, che consente agli stati membri la possibilitdi istituire corsi di studio pi approfonditi (escluse le professioni del medicoe dellarchitetto).

    4 Procedimento di riconoscimento delle qualificheprofessionali

    La domanda di riconoscimento deve essere inoltrata allufcio competentedello Stato ospitante. necessario allegare alla richiesta i documenti e i certi-cati indicati nellallegato VII della direttiva 2005/36. In futuro, in base alla diretti-va, gli ufci competenti saranno tenuti a confermare entro un mese lingressodella richiesta e ad indicare la documentazione mancante. Entro tre mesi dal-lingresso del fascicolo completo deve essere stata adottata una decisione.I cittadini degli stati membri possono utilizzare il loro titolo professionale,leventuale abbreviazione, nonch il relativo titolo professionale dello Statomembro ospitante. In caso nello Stato membro ospitante una professionesia regolamentata da unassociazione o da unorganizzazione professionale, iprofessionisti interessati devono poter diventare membri dellassociazione o

    dellorganizzazione al ne di poter utilizzare il titolo professionale.

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    1Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    Gli stati membri possono imporre ai migranti di possedere le conoscenzelinguistiche indispensabili per lesercizio dellattivit professionale nello Sta-to membro ospitante. Questa disposizione deve essere applicata in base alprincipio della proporzionalit, ovvero i rispettivi professionisti non possono

    essere sottoposti a test linguistici sistematici prima di aver avviato unattivi-t. Si noti che uneventuale valutazione delle conoscenze linguistiche deveavvenire separatamente rispetto al procedimento di riconoscimento dellequaliche professionali. Pi precisamente essa ha luogo in seguito al ricono-scimento, al momento dellaccesso effettivo allattivit professionale.

    5 Le direttive settoriali dellUE in vigore nellambitosanitario

    A determinate professioni si applicano direttive UE speciche che prevedo-no il riconoscimento automatico nellambito dellUE/SEE grazie allarmoniz-zazione dei requisiti minimi per la formazione. Di conseguenza, il paese ospi-tante non pu imporre nessuna misura compensativa se il diploma di cui sichiede il riconoscimento compreso nellelenco della rispettiva direttiva. tuttavia necessario presentare alla competente autorit del Paese ospitantela domanda di riconoscimento (cui va allegato il certicato di cittadinanza e indeterminati casi un attestato di ben servito o un certicato di buona condottae un documento didentit).

    Le direttive speciche riguardano le professioni seguenti:Farmacista direttiva 2001/19 CEMedico chirurgo direttiva 2001/19 CEOdontoiatra direttiva 2001/19 CEVeterinario direttiva 2001/19 CEInfermiere direttive 77/452 CEE e 77/453 CEEOstetrica direttive 80/154/CEE e 80/155/CEE

    Informazioni utili sulle norme previste nei diversi stati membri riguardo aduna determinata professione si possono ricevere anche presso le rappre-

    sentanze delle rispettive organizzazioni di categoria a livello statale o a livelloeuropeo.

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    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    5.1Professioni sanitarieIn linea di principio alle professioni sanitarie si applica la normativa generalesul riconoscimento dei diplomi (cfr. informazioni sulle professioni regola-mentate).

    I proli professionali sanitari sono i seguenti: Farmacista, Medico chirurgo,Odontoiatra, Veterinario, Infermiere, Ostetrica, Infermiere pediatrico, Podo-logo, Fisioterapista, Logopedista, Ortottista Assistente di oftalmologia, Te-rapista della neuro e psicomotricit dellet evolutiva, Tecnico della riabilita-zione psichiatrica, Terapista occupazionale, Educatore professionale, Tecnicoaudiometrista, Tecnico sanitario di laboratorio biomedico, Tecnico sanitario diradiologia medica, Tecnico di neurosiopatologia, Tecnico ortopedico, Tec-

    nico audioprotesista, Tecnico della siopatologia cardiocircolatoria e perfu-sione cardiovascolare, Igienista dentale, Dietista, Tecnico della prevenzionenellambiente e nei luoghi di lavoro, ed Assistente sanitario.

    Possono chiedere il riconoscimento anche coloro che hanno conseguito untitolo di unarte ausiliaria delle professioni sanitarie, precisamente lOttico,lOdontotecnico, il Massaggiatore e capo bagnino degli stabilimenti idrote-rapici.

    Tuttavia va considerato che:

    1.lambito di attivit di due professioni che vengono esercitate in due statimembri diversi con la stessa denominazione o con denominazioni diversepu essere molto diverso da paese a paese.2

    2.Le professioni sanitarie sono regolamentate dalle norme nazionali delloStato membro in cui si chiede di poter esercitare la professione; pertanto tale paese a stabilire le modalit per lapprovazione e lesercizio dellattivitin questione. Le professioni sanitarie sono di solito assoggettate ad una nor-mativa alquanto severa, possono essere esercitate solo previa autorizzazio-

    ne ed esclusivamente da personale professionalmente qualicato.3.In alcuni casi, peraltro rari, in cui il divario tra due qualiche professionali

    2Mentre in alcuni stati

    membri(ad es., in Francia,Belgio, Italia) determinate

    attivit quali la chiropratica,

    losteopatia e la medicina

    alternativa sono riservate

    esclusivamente ai medici,

    in altri stati membri

    possono essere svolte

    anche da non medici, in

    possesso di altre abilitazioni

    professionali (ad es., cultore

    di medicine alternative in

    Irlanda, chiropratico nel

    Regno Unito, in Danimarcae Finlandia, osteopata nel

    Regno Unito e in Finlandia).

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    1Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    risulti troppo grande, pu non essere applicata la normativa generale sulriconoscimento.

    4.La durata minima della procedura di circa 120 giorni.

    Dichiarazione di equipollenza

    Per le professioni sanitarie, richieste in Provincia di Bolzano esiste la possibi-lit di chiedere, (ai sensi del D.P.R. n. 197 del 26/01/1980), allUfcio forma-zione del personale sanitario il rilascio della dichiarazione di equipollenza conil corrispondente titolo italiano.Tale domanda pu essere presentata da cittadini dellUE/SEE se hanno com-pletato la loro formazione in un paese di lingua tedesca, Svizzera compresa.

    La dichiarazione di equipollenza ha validit solamente sul territorio della Pro-vincia di Bolzano.

    Tale disposizione vale solo per i seguenti proli professionali del settoresanitario:

    - Infermiere- Ostetrica- Infermiere Pediatrico- Podologo

    - Fisioterapista- Logopedista- Ortottista Assistente di oftalmologia- Terapista della neuro e psicomotricit dellet evolutiva- Tecnico della riabilitazione psichiatrica- Terapista occupazionale- Educatore professionale- Tecnico audiometrista- Tecnico sanitario di laboratorio biomedico- Tecnico sanitario di radiologia medica

    - Tecnico di neurosiopatologia- Tecnico ortopedico

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    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    - Tecnico audioprotesista- Tecnico della siopatologia cardiocircolatoria e

    perfusione cardiovascolare- Igienista dentale

    - Dietista- Tecnico della prevenzione nellambiente e nei luoghi di lavoro- Assistente sanitario

    5.2Medici chirurghi e specialistiTutti gli stati membri sono tenuti a riconoscere automaticamente i diplomielencati nella direttiva che sono stati acquisiti in un altro Stato membro. Per-

    ch un diploma possa dunque essere riconosciuto automaticamente in tuttigli stati membri necessario che esso autorizzi allesercizio della professio-ne di medico generico o medico specialista in una specialit comune a tuttigli stati membri e indicata come tale nella direttiva. Lobbligo di riconosci-mento dei diplomi di medico specialista che vengono rilasciati solo in alcunistati membri e che sono riportati come tali nella direttiva sussiste soltantoin tali stati membri. Altri diplomi di medico specialista, che non sono citatinella direttiva o che vengono conferiti soltanto nel paese membro ospitante, richiesta una procedura di riconoscimento, previo accertamento da partedel Paese membro ospitante della corrispondenza tra la formazione acquisita

    dallinteressato e quella prevista dallo stesso paese ospitante. Ove tale cor-rispondenza non sia comprovata, pu essere richiesta unintegrazione dellaformazione professionale.

    I titoli di medico specialista acquisiti al di fuori dellUE/SEE e riconosciuti daalcuni stati membri sulla base di accordi bilaterali NON valgono automati-camente negli altri stati membri. Anche in questo caso si accerta, caso percaso, la possibilit di riconoscere lequivalenza/la corrispondenza tra gli studicompiuti allestero e quelli previsti nel Paese ospitante.

    Si consiglia, in ogni caso, di chiedere informazioni alle autorit competenti.

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    1Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    Autorit competenti in Italia Ufcio provinciale competente

    Ministero della SaluteDirezione generale delle Risorse Umane e delle profes-sioni sanitarie

    Ufcio III (Segreteria C.C.E.P.S)Piazzale dellIndustria, 2000144 ROMA

    Tel.: 06.59941 (centralino)Tel.: 06.59942191Fax: 06.59942276

    Ufcio per la formazione del personale sanitarioElena KostnerCorso Libert, 23

    39100 BOLZANO

    [email protected].: 0471.411608Fax: 0471.41 16 19

    Per informazioni sui moduli di domanda e sulla documentazione da al-legare si possono consultare le pagine internet del Ministero alla Salutewww.ministerosalute.it/professioniSanitarie e dellUfcio formazione delpersonale sanitario www.provincia.bz.it/sanita/2305

    5.3MediciOgni Stato membro obbligato a riconoscere automaticamente i diplomi,acquisiti in un altro Stato membro, riportati nella direttiva settoriale. Per laprofessione medica, a scopo di riconoscimento dellequipollenza dei diplomi,la direttiva 36/2005 stabilisce le seguenti condizioni minime:

    formazione del medico di base: lammissione alla formazione per medicodi base presuppone il possesso di un diploma che d diritto di accesso allaformazione medica di base, che prevede almeno 6 anni o 5.500 ore di le-zione teorica e pratica universitaria o sotto la sorveglianza di unistituzioneuniversitaria;

    formazione del medico specialista: lammissione alla formazione per me-dico specialista presuppone il completamento della formazione medica dibase; la specializzazione per medico specialista prevede un insegnamentoteorico e pratico, a tempo pieno, presso un centro universitario o unaltraistituzione riconosciuta; la durata minima non pu essere inferiore al perio-do formativo citato nellallegato V cifra 5.1.4 della direttiva, ad esempio 5anni per la specializzazione in chirurgia generale.

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    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    Anche la direttiva 36/2005 adotta il principio del riconoscimento automaticodella specializzazione medica e di quella odontoiatrica che, in base al dirittoesistente, sono comuni ad almeno due stati membri. Essa limita tuttavialintroduzione di nuove specializzazioni nella direttiva 2005/36/CE (che do-

    vrebbero godere del riconoscimento automatico) a quelle rappresentate inalmeno due quinti degli stati membri.

    In Italia lautorit responsabile per le professioni sanitarie il Ministero dellaSalute (www.ministerosalute.it).

    6 ArchitettiSe linteressato gi autorizzato ad esercitare la sua professione nel Paesedi origine lo Stato ospitante non pu riutare il riconoscimento. Tuttavia de-vono essere riconosciuti solo i diplomi conformi alle prescrizioni qualitative equantitative minime della direttiva 2005/36:

    formazione dellarchitetto: lammissione alla formazione per architettopresuppone il possesso di un diploma o di un certicato desame chelegittima allaccesso al rispettivo istituto universitario o istituto superioreequivalente; la formazione dellarchitetto prevede complessivamente unostudio a tempo pieno di minimo quattro anni o uno studio di sei anni, di cui

    tre a tempo pieno.

    Un architetto migrante dotato di un tale diploma ha diritto di assumere edesercitare nello Stato ospitante lattivit ivi praticata di consueto da un ar-chitetto, anche nel caso in cui il diploma relativo alla sua formazione non siaequipollente a tutti gli effetti (CdGCE, C-421/98, Commissione/Spagna).

    7 AvvocatiLe direttive speciche relative allesercizio della professione degli avvocati(direttive 77/249/CEE e 98/5/EG) non sono considerate dalla direttiva 2005/

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    36/EG, in quanto esse non si riferiscono al riconoscimento delle qualicheprofessionali, bens al riconoscimento dellautorizzazione necessaria perlesercizio della professione.

    Ai sensi della direttiva 89/48/CEE, lavvocato che utilizza il suo titolo profes-sionale dorigine e certica unattivit regolare, effettiva di almeno tre anni,nello Stato ospitante, concernente il diritto dello Stato membro ospitante, in-cluso il diritto comunitario, autorizzato ad esercitare la sua professione nel-lo Stato ospitante servendosi del titolo professionale di questultimo, senzameccanismi di compensazione. In altre parole viene autorizzato ad esercitarela professione dellavvocato come gli avvocati del Paese stesso.

    Il riconoscimento del diploma di avvocato attualmente regolato dalla diret-tiva 89/48/EWG e rientra quindi nella nuova direttiva 2005/36/EG. In base alla

    direttiva 89/48/CEE lavvocato attivo nello Stato ospitante con il suo titoloprofessionale dorigine, pu richiedere in qualsiasi momento il riconoscimen-to del suo diploma al ne di essere autorizzato ad esercitare la professionedellavvocato nello Stato ospitante e di esercitarla con il relativo titolo pro-fessionale.

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    Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    8 GlossarioParole chiave dellatto giuridico

    Professione regolamentata:

    attivit professionale o gruppo di attivit professionali il cui laccesso, eser-cizio o una delle modalit di esercizio /sono direttamente o indirettamentevincolata/e da disposizioni giuridiche e amministrative al possesso di de-terminate qualiche professionali; in particolare, una modalit desercizio costituita dallutilizzo di un titolo professionale limitato, da disposizionigiuridiche e amministrative, ai detentori di una determinata qualica pro-fessionale.

    Attestato/titolo formativo:

    diplomi, attestati desame e ulteriori certicati di abilitazione emessi daunautorit di uno Stato membro, nominata in base a rispettive disposizionigiuridiche e amministrative a conclusione di un percorso formativo profes-sionale assolto prevalentemente nella comunit.

    Formazione regolamentata:

    percorso formativo che persegue lesercizio di una determinata professionee consta di uno o pi cicli formativi completati, eventualmente integrati daformazione professionale, tirocinio professionale o prassi professionale. Lastruttura e il livello della formazione professionale, del tirocinio professio-nale o della prassi professionale devono essere stabiliti nelle disposizionigiuridiche e amministrative del rispettivo Stato membro, oppure controllatio autorizzati da unautorit designata a tale scopo.

    Tirocinio di adattamento:

    esercizio di una professione regolamentata che nello Stato membro ospi-tante avviene sotto la responsabilit di un professionista qualicato ed eventualmente corredato da una formazione supplementare. Il corso oggetto di valutazione.

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    1Regolamentazione relativa al riconoscimento delle qualiche professionali

    Fonte:

    www.europa.eu/scadplus

    Prova attitudinale:

    esame concernente esclusivamente le conoscenze professionali del richie-dente, eseguito dalle autorit competenti dello Stato ospitante, medianteil quale viene valutata labilit del richiedente di esercitare una professioneregolamentata nello Stato membro. Per lesecuzione dellesame le autoritcompetenti redigono una lista dei settori che, sulla base di un confronto tralistruzione richiesta nello Stato e la precedente formazione del richieden-te, non sono coperti dal diploma o dagli ulteriori attestati formativi di cui

    dispone il richiedente.

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    1 Armonizzazione dellarchitettura dei sistemidistruzione superiore in Europa: da Parigi a Bergen

    I primi passi per giungere ad unarmonizzazione dellarchitettura europea deisistemi distruzione superiore risalgono alla Dichiarazione de La Sorbonnedel 25 maggio 1998.I ministri di Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia sottoscrivendo det-ta dichiarazione comune gettarono le basi per promuovere lo sviluppo diunEuropa del sapere dove sono le universit ad avere un ruolo dimportanzafondamentale nellottica della creazione di uno spazio comune europeo perla formazione accademica.

    Per poter dare inizio ad un processo che vada in tale direzione stato neces-

    sario eliminare alcuni ostacoli nonch creare le norme quadro per lapprendi-mento, per favorire la mobilit e la cooperazione.Il riconoscimento internazionale si fonda, a parere dei ministri rmatari, sullafutura riforma dei sistemi dinsegnamento, che prevede lintroduzione di cicliuniversitari di I e di II livello. Strumento essenziale la convalida dei creditiacquisiti (ECTS) per coloro che scelgono di iniziare o proseguire la loro forma-zione in universit europee differenti.

    Tale sistema consente di accedere a programmi e corsi di studio diversi e offrelopportunit di acquisire conoscenze linguistiche e competenze in ambito in-

    formatico, incoraggiando gli studenti a trascorrere almeno un semestre pressoun ateneo diverso da quello di provenienza. In tal senso ricordiamo il program-ma Socrates che da anni promuove la mobilit degli studenti e dei docentie che forse per primo ha contribuito a sensibilizzare i paesi europei ed i lorogoverni sul valore aggiunto dei periodi di studio allestero e sulla necessit diriconoscere i rispettivi titoli accademici.La dichiarazione della Sorbona ha posto laccento sul ruolo centrale delle univer-sit per lo sviluppo della dimensione culturale europea ed ha riconosciuto la ne-cessit di individuare uno spazio europeo per favorire la mobilit dei cittadini.

    Nella successiva Dichiarazione di Bologna (19 giugno 1999), i ministrieuropei dellistruzione superiore riconoscono lEuropa della conoscenza

    Regolamentazione relativa al riconoscimento in ambito accademico

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    quale fattore di crescita sociale ed umana sottolineando il ruolo centraledelluniversit. La comparabilit e compatibilit dei sistemi distruzione vienerealizzata con ladozione dei due cicli, di primo e di secondo livello, con laleggibilit del titolo tramite limplementazione del Diploma Supplement e

    con ladozione dei crediti formativi ECTS.Mobilit, cooperazione, dimensione europea dello studio: questi i punti focalidi un nuovo concetto di conoscenza e formazione nel pieno rispetto delladiversit di lingue, culture ed autonomia delle universit.

    45 sono i paesi che prendono parte al Processo di Bologna: Albania, Andor-ra, Armenia, Austria, Azerbaigian, Belgio (comunit amminga e comunitfrancese), Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia,la ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Federazione Russa, Finlandia,Francia, Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Islanda, Italia, Letto-

    nia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldavia, Norvegia, Olan-da, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca,Romania, Santa Sede, Serbia e Montenegro, Slovenia, Spagna, Svezia, Sviz-zera, Turchia e Ucraina.

    In successive conferenze (Praga, Berlino, Bergen) si lavora per giungere allatrasparenza internazionale dei titoli, al loro riconoscimento e alla mobilit.Nella Dichiarazione di Bergen del 2005 viene adottato il proposto A Fra-mework for Qualications of the European Higher Education Area. Per me-glio interpretare limportanza di queste dichiarazioni riportiamo alcuni passi:

    La trasparenza internazionale gi prevista nella Dichiarazione di Bolognapone come obiettivo un sistema di titoli facilmente leggibili e comparabili.Nonostante lutilissima funzione svolta da uno strumento quale il Supple-mento al Diploma, sarebbe tuttavia difcile assicurare la leggibilit e la com-parabilit dei titoli di paesi diversi senza unarchitettura che ne semplichi lacomprensione reciproca con lausilio di uno schema di riferimento comune.(.). Questo ha portato alla richiesta del Comunicato di Berlino di realiz-zare uno Schema europeo dei titoli (overarching framework), in grado dicollegare tra loro in maniera coerente gli schemi nazionali dei vari paesi.

    Il riconoscimento internazionale dei titoli si basa sulla trasparenza. Uno

    Regolamentazione relativa al riconoscimento in ambito accademico

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    schema che offra, pi che una mera affermazione di comparabilit, la pienacondivisione dei risultati di apprendimento attesi (learning outcomes)che caratterizzano una qualica, accrescer di molto lutilizzabilit dei titoliin tutto lo Spazio Europeo dellIstruzione Superiore. Il riconoscimento dei

    titoli serve a scopi diversi tra cui il lavoro e la prosecuzione degli studi- che coinvolgono differenti portatori di interesse. La costruzione di unoSchema Europeo dei titoli con la collaborazione dei portatori di interessedei vari paesi accrescer lefcacia delle altre azioni compiute per migliora-re il riconoscimento e rispondere a esigenze diverse.

    La mobilit internazionale di studenti e diplomati dipende dal riconoscimen-to dei loro studi precedenti e dei titoli conseguiti. Gli studenti che passanoda un ciclo allaltro hanno bisogno di tale riconoscimento per potere acce-dere a corsi di studio pi avanzati. Gli studenti che si muovono nellambito

    di uno stesso ciclo formativo, e i docenti che li consigliano, possono trarrebenecio da una chiara descrizione del livello e della natura dei vari corsidi studio. Queste informazioni agevolano la mobilit, perch dimostranoche gli esiti degli studi svolti allestero contribuiranno efcacemente allot-tenimento del titolo nel Paese di provenienza. Uno schema europeo deititoli sar inoltre particolarmente utile a promuovere la realizzazione ed ilriconoscimento dei titoli congiunti (joint degrees) rilasciati da istituzioni dipi Paesi.

    Lo schema europeo di inquadramento (Overarching Framework of Quali-

    cations), prevede la collocazione degli schemi nazionali. Gli Stati si sonoformalmente impegnati a completare i loro schemi entro il 2010 e a dareconto nel 2007 dello stato di avanzamento del relativo lavoro nella prossimaConferenza Ministeriale di Londra.

    Gli schemi di riferimento dovranno denire le caratteristiche di ognuno dei per-corsi formativi adottati dal Paese per quanto concerne listruzione superiore.

    Al momento attuale e a livello pratico il riconoscimento di un titolo accademi-co non sempre una procedura semplice, ma larmonizzazione della struttu-

    ra delle formazioni dovrebbe agevolare la prassi al ne di garantire una veramobilit di studenti e laureati.

    Regolamentazione relativa al riconoscimento in ambito accademico

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    2 La Convenzione di LisbonaLa Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi allistruzionesuperiore nella regione europea, nota soprattutto come Convenzione diLisbona stata sottoscritta l11 aprile 1997.Il suo scopo consiste nel denire equivalenze a livello di diplomi di maturite diplomi universitari. Il riconoscimento reciproco di studi universitari, esamie titoli accademici mira a favorire la mobilit degli studenti e dei laureati tra idiversi stati membri e vuole inoltre essere dausilio alle universit nella valu-tazione dei titoli conseguiti in un altro Paese.

    Pur dettando le regole per il riconoscimento dei titoli e dei cicli di studio, nonlimita lautonomia dei singoli Atenei, ma si propone come orientamento per

    una omogenea valutazione dei titoli stessi.

    La Convenzione sul riconoscimento si fonda sul principio della ducia nellaqualit dellistruzione secondaria e universitaria nei paesi rmatari ed de-stinata a sostituire gli accordi del Consiglio dEuropa e dellUNESCO norain vigore.Il principio del riconoscimento dei diplomi di maturit quello del ricono-scimento a priori, fatta eccezione per i casi in cui si dimostri che esistonodifferenze sostanziali tra i percorsi formativi.

    Nella valutazione dei titoli si dovrebbe tener conto dei seguenti criteri: sistematicit nel paese di rilascio del titolo, sistematicit nel paese in cui si chiede il riconoscimento, durata del percorso formativo, contenuti del percorso formativo.

    Gli obiettivi fondamentali della convenzione vedono la realizzazione del dirit-to allo studio (il diritto allistruzione uno dei diritti delluomo e linsegna-mento superiore, che fondamentale per perseguire e migliorare il sapere,rappresenta un patrimonio culturale e scientico eccezionalmente ricco tan-

    to per i singoli che per la societ) anche come diritto al riconoscimento deititoli di studio.

    Regolamentazione relativa al riconoscimento in ambito accademico

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    La Convenzione di Lisbona riconosce inoltre la responsabilit internazionaledelle universit per la promozione della pace, della comprensione reciprocae della tolleranza e la diversit come valore.La diversit di formazione viene identicata come patrimonio di eterogenei-

    t e arricchimento, agevolando laccesso degli abitanti di ogni Stato e deglistudenti di tutti gli istituti di insegnamento alle risorse educative delle altreparti, e pi specicamente rendendo meno gravoso limpegno di continuaregli studi o completare un periodo di studi presso gli istituti di insegnamentosuperiore in tutti i paesi.Nella convenzione si parla di riconoscimento dei titoli per favorire e promuo-vere la mobilit accademica in tutti i paesi dellUnione europea.

    La Convenzione entrata in vigore in Austria il 1 febbraio 1999 ed applica-ta dal 1 aprile 1999; in Italia stata raticata con legge n. 148 dell 11 luglio

    2002.

    3 Il riconoscimento dei titoli daccesso alluniversitI titoli nali di scuola secondaria conseguiti allestero consentono in linea diprincipio laccesso alle istituzioni di Istruzione Superiore nel Paese dacco-glienza.Un titolo secondario straniero, ritenuto corrispondente per livello, ad esem-pio, allesame di Stato - maturit italiana se risponde a determinate condizio-

    ni di comparabilit.

    Questo tipo di riconoscimento nalizzato applicato in Italia n dal 1956,anno di ratica della Convenzione Europea sullequivalenza dei titoli di scuo-la secondaria che danno accesso alluniversit (Consiglio dEuropa, Parigi1953); nel 2002 questo tipo di procedura stata confermata per laccesso atutti i corsi di istruzione superiore a seguito della ratica della Convenzionedi Lisbona.

    Laccesso pu essere riutato se esistono differenze sostanziali nella forma-

    zione come ad esempio nel caso in cui la scolarit risulti essere inferiore a12 anni. Laccesso pu essere limitato solo ad alcune tipologie di corso se

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    anche nel paese di rilascio del titolo prevista liscrizione esclusivamente adeterminate aree disciplinari.Un ulteriore problema sussiste nel momento in cui laccesso alluniversitpu avvenire anche in mancanza di un titolo di scuola secondaria (v. Stu-

    dienberechtigungsprfung o Berufsreifeprfung austriaca). Tale normanon impegna sulla base della Convenzione di Lisbona i Paesi in cui tale pos-sibilit non sia prevista a riconoscerla per laccesso al sistema universitario.Di conseguenza, i Paesi in cui laccesso agli studi universitari consentitounicamente con un diploma di scuola secondaria superiore non sono tenutiad ammettere candidati con diplomi diversi.

    In sostanza il titolo per consentire laccesso alle universit deve essere statorilasciato da una scuola ufciale del sistema educativo di appartenenza, deveessere valido per liscrizione alluniversit nel paese che lo ha rilasciato e

    deve prevedere almeno 12 anni complessivi di studio, dalla scuola elemen-tare no alla ne della scuola secondaria, senza annoverare nel computo glianni scolastici eventualmente ripetuti.

    3.1Il riconoscimento dei periodi di studioSulla scia dei programmi di mobilit studentesca come Erasmus, riconoscereun periodo di studio effettuato allestero sulla base di accordi inter-ateneo diventata prassi. Anche la Convenzione di Lisbona si occupa di questo argo-

    mento incoraggiando le universit a riconoscere un periodo di studio effettua-to allestero o un titolo universitario estero per laccesso al secondo ciclo distudi (es. laurea specialistica italiana o Magister/Masterstudium austriaco).

    In quest ultimo caso il titolo deve essere comparabile al titolo italiano distru-zione superiore necessario per lammissione al corso di studi, dove per com-parabile sintende corrispondente per livello e campo disciplinare.

    Il riconoscimento pu essere riutato nel caso in cui le differenze sianosostanziali. Esso viene invece facilitato se tra gli atenei siano stati stipulati

    accordi di collaborazione o se il merito di studio conseguito allestero siaespresso secondo il sistema ECTS (European Credit Transfer System).

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    Lapplicazione di questo sistema di trasferimento dei crediti si fonda su treprincipi:

    1. informazioni sui corsi di studi e sulle prestazioni,

    2. accordo reciproco tra le universit partner e lo studente,3. applicazione del punteggio ECTS per determinare il carico di lavoro soste-

    nuto dallo studente.

    Il pieno riconoscimento accademico , ad esempio, una conditio sine qua nonper la mobilit degli studenti nellambito del programma Socrates/Erasmus.Pieno riconoscimento accademico signica che gli studi compiuti allestero(compresi gli esami ed altre forme di valutazione dello studente) costituisco-no un paragonabile periodo di studi presso luniversit di provenienza (inclusigli esami e altre forme di valutazione).

    Lapplicazione del sistema ECTS volontaria e si fonda sulla ducia recipro-ca in materia di prestazioni accademiche presso le universit partner.Il punteggio ECTS costituito dal valore numerico (1-60) attribuito a ciascuninsegnamento per calcolare il carico di lavoro richiesto per il corso di studi.Nellambito dellECTS, il carico di lavoro richiesto per un intero anno accade-mico ssato in 60 punti, per un semestre , di norma, 30.

    3.2

    Riconoscimento dei titoli accademici rilasciati da

    universit estere

    La Convenzione di Lisbona prevede nella sezione relativa al riconoscimento deititoli nali, limpegno dei Paesi a riconoscere reciprocamente i titoli accademi-ci. Non si parla pi di equipollenza (sulla base dellart. 332 del RD 1592/1933),abrogata dalla convenzione di cui sopra, pensando che la valutazione del titoloestero debba essere effettuata in uno dei termini seguenti ovvero in base allavalutazione delle conoscenze e delle competenze relative al titolo di studio.

    In base alla legge 11 luglio 2002, n. 148 di ratica ed esecuzione della Conven-

    zione di Lisbona dell11 aprile 1997, le Universit hanno in ogni caso compe-tenza per il riconoscimento dei cicli e dei periodi di studio svolti allestero e dei

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    titoli di studio stranieri, ai ni dellaccesso allistruzione superiore, del prosegui-mento degli studi universitari e del conseguimento dei titoli universitari italiani.Le universit esercitano tale competenza nellambito della loro autonomia e inconformit ai rispettivi ordinamenti, fatti salvi gli accordi bilaterali in materia.

    I cittadini comunitari e non comunitari in possesso di titolo accademico stra-niero conseguito a seguito di studi ed esami sostenuti allestero presso uni-versit statali o legalmente riconosciute in corsi ordinari di studio, possonochiederne il riconoscimento in Italia. Richiesta in tal senso va indirizzata ad unateneo in cui sia attivato un corso di studi afne a quello completato allestero.Sono esclusi corsi abbreviati e/o a distanza organizzati per speciche categoriedi utenti o quelli gestiti da centri privati in convenzione con Universit estereche rilasciano i titoli nali.

    I cittadini comunitari e non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia pos-sono presentare la domanda di riconoscimento direttamente alluniversit dinorma tra luglio e settembre di ogni anno a condizione che i titoli siano giprovvisti degli atti di competenza della Rappresentanza diplomatico-consolareitaliana del Paese nel quale il titolo stato conseguito.

    I cittadini non comunitari residenti allestero dovranno presentare la domandadi riconoscimento, corredata di tutta la documentazione richiesta, alla Rappre-sentanza Diplomatica competente per territorio nel paese al cui ordinamentouniversitario si riferisce il titolo straniero; la Rappresentanza Diplomatica, veri-

    cata la correttezza formale della richiesta, provvede poi allinoltro alle univer-sit italiane (termine di presentazione 31 agosto di ogni anno).

    Documentazione necessaria

    Alla domanda, redatta in carta da bollo (14,62 euro) rivolta al Rettore delluni-versit prescelta di norma inviata al competente ufcio deve essere correda-ta della documentazione elencata di seguito:

    titolo nale di scuola secondaria superiore valido per lammissione alluniversi-

    t del paese in cui esso stato conseguito, in originale o in copia autentica; dichiarazione di valore del titolo di cui sopra;

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    traduzione ufciale in italiano del certicato o diploma; titolo accademico di cui si richiede il riconoscimento in originale o in copia

    autentica e relativa dichiarazione di valore; traduzione ufciale in italiano del certicato o diploma di cui sopra;

    certicato in originale degli esami sostenuti per conseguire il titolo acca-demico straniero con traduzione ufciale;

    programmi di studio (su carta intestata delluniversit straniera o avva-lorati con timbro delluniversit stessa), di tutte le discipline incluse nelcurriculum, con relativa traduzione in italiano;

    due fotograe (di cui una autenticata se trattasi di cittadini non comunitariresidenti allestero);

    copia della carta di identit o del passaporto.

    I cittadini non comunitari residenti allestero, prima di ottenere il riconosci-

    mento del titolo, devono dimostrare la conoscenza della lingua italiana.

    Tutta la documentazione (esclusi i programmi) deve essere fotocopiata dal-linteressato (fotocopia semplice, non autenticata). Per la pratica di ricono-scimento richiesto un contributo stabilito annualmente: per la.a. 2005/06limporto di euro100 (fonte: Universit degli Studi di Trento).

    3.3Rilascio del riconoscimentoSulla richiesta di riconoscimento deliberano, caso per caso, le autorit acca-demiche tenendo conto degli studi e degli esami sostenuti allestero. A talevalutazione discrezionale si fa eccezione nel caso dapplicazione di accordibilaterali (es. Scambio di Note Italia Austria).

    Si fa presente che le universit effettuano il riconoscimento del titolo ai solini accademici e che tale riconoscimento non pertanto valido ai ni profes-sionali, nei casi in cui il titolo straniero in base allordinamento giuridico fosseabilitante allesercizio della professione (v. direttive europee).

    Le autorit accademiche si pronunciano sulle richieste di riconoscimentoentro 90 giorni dalla data di ricevimento della relativa domanda e possono:

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    dichiarare lequivalenza, a tutti gli effetti del titolo accademico estero conquello corrispondente rilasciato dalluniversit italiana;

    effettuare il riconoscimento parziale di singoli esami, con la conseguentenecessit per linteressato di iscriversi al corrispondente corso di studi

    italiano per completare gli esami, ed eventualmente, preparare e discu-tere la tesi nale.

    Liter dequivalenza/riconoscimento termina con lemanazione di un decretorettorale che rende esecutiva la delibera dellautorit accademica (Consigliodi Corso di Laurea).

    Per ulteriori informazioni rivolgersi:

    a) Alle singole universit

    b) Ripartizione 40 Diritto allo studio, Universit e Ricerca Scientica

    Informazione universitaria Alto AdigeVia Andreas Hofer, 1839100 BolzanoTel. 0471.413307/06/01/2956 -Fax [email protected]

    c) CIMEA (Centro informazioni sulla mobilit e le equivalenze accademiche)

    Viale XXI Aprile, 3600162 RomaTel. 06.86321281Fax [email protected]

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    3.4Cosa si intende per traduzione ufciale

    Sono traduzioni ufciali quelle elaborate:

    a) da traduttori che abbiano una preesistente abilitazione o da persona com-petente della quale sia asseverato in Pretura (Tribunale) il giuramento difedelt del testo tradotto al testo originario;

    b) dalla Rappresentanza diplomatica o consolare del Paese in cui il documen-to stato formato, operante in Italia;

    c) dalla Rappresentanza diplomatica o consolare italiana nel Paese in cui ildocumento stato formato

    I diplomi/certicati/attestati possono essere tradotti nella lingua richiesta da

    un traduttore o, in certi casi, direttamente dallinteressato.In entrambi i casi necessario che la traduzione venga asseverata. Lasseve-razione pu essere richiesta presso il

    Tribunale Civile e Penale di Bolzano

    Ufcio asseverazioni - III piano - Stanza n. 11Piazza Tribunale - 39100 BOLZANOTel.: 0471 226261 / 62 Fax: 0471 282257Orario al pubblico: LU SA 9.30 13.30

    oppure presso le sezioni distaccate del Tribunale di Bolzano o dei Tribunali dipace in possesso dei requisiti necessari.

    Sezione distaccata di Bressanone

    Piazza Duomo, 339042 BRESSANONETel.: 0472.83 33 44 / 83 65 18

    Sezione distaccata di Brunico

    Bastioni 107

    39031 BRUNICOTel.: 0474.55 52 98

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    Sezione distaccata di Merano

    Via delle Corse, 7339012 MERANOTel.: 0473.23 67 04

    Sezione distaccata di Silandro

    Via Tribunale, 239028 SILANDROTel.: 0473.73 01 21

    Il giuramento di fronte al Tribunale deve essere reso dalla persona che ha ese-guito la traduzione e che quindi assume la responsabilit della sua correttezza.Di norma il giuramento pu essere prestato contestualmente alla presenta-zione della traduzione.

    Per la redazione del verbale dasseverazione richiesto il pagamento diunimposta di bollo mediante marca da acquistare presso le rivendite di ta-bacchi pari a 14,62 euro (al 31.12.2006).

    4 Lo Scambio di Note tra Italia e AustriaCosa signica Scambio di Note? Lo Scambio di Note pu essere conside-

    rato uneccezione nellambito del riconoscimento di titoli accademici. Si trat-ta di un accordo tra la Repubblica Italiana e la Repubblica dAustria in materiadi piena equivalenza dei titoli accademici (nel senso di una paricazione). Ititoli e i gradi accademici rilasciati dalle universit italiane e austriache sonoriconosciuti reciprocamente. La corrispondenza tra i diversi titoli e gradi riportata in una tabella allegata allo Scambio di Note.

    In Italia lultimo Scambio di Note stato pubblicato (Legge n. 322 del 10/10/2000) nel Supplemento ordinario n. 183L alla Gazzetta Ufciale n. 261dell08/11/2000 (ser.gen.) ed entrato in vigore il 9 novembre 2000.

    In Austria, il testo dello Scambio di Note stato pubblicato nelle due versio-

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    ni, tedesca e italiana, sulla Gazzetta Ufciale austriaca, parte III, nel 2001 aln. 458 ed entrato in vigore il 1 marzo 2001.Con questultima versione dellaccordo si stabilisce una procedura sempli-cata di integrazione e modica della lista dei titoli e dei gradi riconosciuti per

    la valutazione degli stessi ed un procedimento amministrativo pi rapido.Ci signica che liter della domanda dovr concludersi entro quattro mesidalla presentazione della documentazione completa. Laccordo prevede il ri-conoscimento di alcuni indirizzi di studio che nora erano rimasti esclusi (es.scienze della comunicazione, telematica, letterature comparate).

    Laccordo oggetto dello Scambio di Note si fonda sul principio della reciprocaducia nella qualit dellistruzione universitaria. Tutte le disposizioni contenu-te nello Scambio di Note, in particolare quelle sullequipollenza e sul ricono-scimento reciproco, sono applicate in primis a cittadini austriaci e a cittadini

    italiani, ma anche ai cittadini comunitari che per fondati e documentati motivilavorativi intendono stabilirsi in Austria o Italia.

    Al ne di ottenere il riconoscimento dei gradi accademici austriaci elencatinello Scambio di Note, ossia per vedere riconosciuta lequivalenza tra il gra-do accademico austriaco e la corrispondente laurea italiana, gli interessatidevono inviare la relativa domanda, come previsto dallo Scambio di Note,corredata della documentazione richiesta, direttamente al rettore di ununi-versit italiana.

    Gli studenti che desiderano frequentare determinati corsi o combinazionidi studi non contemplati dallo Scambio di Note ai ni del riconoscimento,dopo la conclusione dello studio in Austria hanno la possibilit di richiedereil riconoscimento individuale (equipollenza). Competenti a concedere lequi-pollenza sono le universit; le stesse possono stabilire come ulteriore requi-sito per il riconoscimento del titolo la frequenza di un corso integrativo o ilsuperamento di esami integrativi.

    In Italia, il riconoscimento di un titolo accademico sulla base dello Scambio diNote ha il valore di equipollenza. Attraverso il riconoscimento si acquisiscono

    tutti i diritti legati al possesso della laurea corrispondente ottenuta pressoununiversit italiana dopo il completamento del corso di studi previsto.

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    Chi fosse interessato a riconoscere il proprio titolo italiano in Austria deverivolgersi al Ministero per listruzione, la scienza e la cultura di Vienna

    Bundesministerium fr Bildung, Wissenschaft und Kultur

    Abteilung VII/11Teinfaltstrae 8

    A-1014 Wien

    MinR Dr. Heinz Kasparovsky

    Tel. (0043/1) 53120/5921 Fax (0043/1) 53120/81/5921

    Nel febbraio 2003 (entrata in vigore 1 aprile 2003) la Commissione mista diesperti Italia/Austria ha integrato laccordo prevedendo per la prima volta icriteri per la determinazione di una tabella di corrispondenza del voto deltitolo o grado nale.

    Nella fattispecie le universit austriache emettono una certicazione riportan-te la votazione complessiva che comprende i voti di tutti gli esami sostenutisecondo le disposizioni vigenti e il punteggio assegnato alla tesi di laurea.La tabella stata integrata con alcuni nuovi riconoscimenti di titoli (v. scienzemotorie, informatica) e da alcuni corsi accademici austriaci gi riconosciutima che hanno visto la modica della loro denominazione, ma non del conte-nuto del piano di studi.

    Prospettive per il futuro

    Con la riforma dello studio universitario in Europa, nota anche come Pro-cesso di Bologna, la nuova struttura del percorso accademico adottata davari paesi viene identicata come sistema Bachelor/Master pi cono-sciuto come 3+2.Il primo ciclo o livello della durata di 3 anni prevede il conseguimento di untitolo che consente laccesso immediato nel mercato del lavoro oppure lac-cesso al livello superiore di formazione conosciuto come Master o agli studidottorali.I corsi di studio si caratterizzano in modo variato per corrispondere alle diver-

    se esigenze individuali, accademiche e del mercato del lavoro.

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    Le lauree (primo livello) e le lauree specialistiche/magistrali (secondolivello)ed i corrispondenti corsi austriaci di Bakkalaureat e Magister/Masternon sono ancora stati inseriti nello Scambio di Note. La commissione mistadesperti ha provveduto, nellambito delle trattative che si sono svolte nel feb-

    braio del 2006, a stilare le tabelle di comparazione di alcuni studi di primo livello(lauree/Bakkalaureatsstudien). La tabella prevede lequipollenza di 28 Bakka-laureatsstudien alle classi delle lauree italiane. La ratica dellaccordo passaora al vaglio del Parlamento per lapprovazione e la relativa applicazione.

    Per ulteriori chiarimenti rivolgersi allInformazione Universitaria Alto Adige(Tel. 0471/413301-06-07-2956) che fornisce informazioni dettagliate su tuttele questioni relative allequipollenza e alla procedura di riconoscimento.

    5 Procedura per il riconoscimento di titoli accademiciaustriaci da parte della Libera Universit di Bolzano

    in collaborazione con la Ripartizione 40 Informazio-

    ne universitaria Alto Adige

    Dal 1 maggio 1999 la Libera Universit di Bolzano riconosce i titoli accade-mici austriaci.Nellelaborazione delle relative pratiche amministrative, la Libera Universit

    di Bolzano coadiuvata dalla Ripartizione 40 Informazione UniversitariaAlto Adige. Essa pu riconoscere soltanto i titoli austriaci che sono inclusinelle tabelle comparative dello Scambio di Note tra Italia e Austria. Ove ilriconoscimento sia vincolato al superamento di esami integrativi, gli stessidevono essere stati sostenuti in precedenza presso ununiversit austriaca.

    La procedura prevista si articola nelle fasi illustrate qui di seguito.

    1) Linteressato consegna la propria domanda, corredata della documenta-zione richiesta, alla segreteria studenti della Libera Universit di Bolzano.La documentazione presentata in originale viene conservata no alla con-clusione della procedura.

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    2) richiesta la seguente documentazione:

    Originale e una fotocopia semplice del decreto di conferimento del gradoaccademico

    Originale e una fotocopia semplice del diploma di maturit Due fotocopie semplici della carta didentit/del passaporto valida/o Originale e una fotocopia semplice di tutti gli attestati degli esami integra-

    tivi nel caso in cui siano prescritti per il riconoscimento del titolo Certicato (originale e copia) emesso dalluniversit austriaca indicante il

    voto nale (Gesamtnote) nel caso il richiedente desideri la conversionedel voto nel sistema italiano

    Ricevuta del versamento del contributo per il riconoscimento del titolo distudio di 150 euro (o di 250 euro in caso di rilascio del diploma).

    3) La Libera Universit di Bolzano conferma il ricevimento della domanda edella documentazione tramite certicazione

    4) La segreteria studenti trasmette fotocopie della documentazione presen-tata, a ni di controllo alla Ripartizione 40 afnch richieda alla segreteriastudenti o al decanato delluniversit austriaca la conferma della legittimitdel titolo conseguito.

    5) Nellambito di una Conferenza dei Servizi tra la Libera Universit di Bolzano ela Ripartizione 40 viene vericata la completezza della documentazione pre-

    sentata. Detta Conferenza viene nella norma convocata a cadenza mensile.

    Se la Conferenza trova un accordo riguardo alla domanda presentata, laLibera Universit di Bolzano conferisce il titolo richiesto.

    Se, invece, i rappresentanti della Ripartizione 40 e quelli dellUniversitsono di opinioni diverse, vengono informate le competenti autorit supe-riori delle due istituzioni, le quali decideranno sulla necessit di sentire altripareri in merito. La responsabilit per la decisione ultima spetta alla LiberaUniversit di Bolzano.

    6) Al termine della procedura, la Libera Universit di Bolzano chiede allin-

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    teressato di ritirare personalmente il diploma, redatto in due lingue, e ladocumentazione originale.

    Rispetto alle altre universit italiane non viene richiesta la traduzione in italia-

    no della documentazione e la verica della legittimit del titolo conseguito inAustria avviene direttamente attraverso le ripartizioni studenti delle universi-t austriache e non pi attraverso i consolati italiani in Austria.

    fatta salva la procedura di riconoscimento da parte delle altre universititaliane.La Libera Universit di Bolzano ha a tuttoggi riconosciuto pi di 3500 titoliaccademici austriaci e la procedura viene espletata in media in tre mesi.

    6 Applicazione della legge n. 188 del 12 febbraio 1992Ai sensi della legge italiana sui titoli accademici austriaci riconosciuti, n. 188del 12/02/1992, pubblicata nella Gazzetta Ufciale n. 52 del 03/03/1992 (ser.gen.), i titoli accademici austriaci sono validi in Italia sulla base degli accordi(Scambio di Note) conclusi tra Austria e Italia, con tutti gli effetti delle laureeitaliane riconosciute come equipollenti, a partire dal momento del loro con-ferimento in Austria.La dichiarazione di equipollenza rilasciata da ununiversit italiana ai sensi

    dello Scambio di Note ha quindi effetto retroattivo, dalla data del conferimen-to del titolo in Austria.

    La legge citata, per, si pu applicare soltanto ai titoli accademici che sono staticonferiti dopo la sua entrata in vigore, ossia successivamente al 18 marzo 1992.

    In attesa della dichiarazione di equipollenza da parte di ununiversit italiana, ipossessori di un titolo accademico austriaco vengono ammessi con riserva asostenere esami di Stato e a partecipare a tutti i concorsi banditi dalla pubblicaamministrazione e possono, sempre con riserva, essere iscritti negli albi profes-sionali, purch dimostrino di aver presentato ad ununiversit italiana domanda

    di riconoscimento dellequipollenza del titolo accademico da loro posseduto.

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    Casi particolari

    Linee guida per il riconoscimento delle qualiche professionali e dei diplomi nellUnione europea

    1 Equivalenza del titolo ai ni dellammissione a con-corso pubblico ai sensi dellart. 38 del decreto legisla-

    tivo N. 165/2001

    Lart. 38 del decreto legislativo n. 165/2001 stabilisce che nei casi in cui non intervenuta una disciplina di livello comunitario, allequiparazione dei titolidi studio e professionali si provvede con decreto del Presidente del Consigliodei Ministri, adottato su proposta dei ministri competenti in base al titolo ri-chiesto per la partecipazione al concorso. Con eguale procedura si stabiliscelequivalenza tra i titoli accademici e di servizio rilevanti ai ni dellammissio-ne al concorso e della nomina.

    Le condizioni per cui ci si possa avvalere di detta norma sono la cittadinanza diuno Stato membro dellUnione Europea e il possesso di un titolo di studio rila-sciato da unistituzione ufciale del sistema educativo di uno Stato membro.

    Lammissione avviene sotto condizione e contemporaneamente occorrerivolgersi quanto prima al Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP) persapere quali documenti necessario inviare per ottenere la valutazione deltitolo estero allo scopo di essere ammesso a quel concorso. Lufcio com-petente lo stesso a cui bisogna inviare la domanda di riconoscimento aisoli ni della partecipazione a quel concorso citando i riferimenti del bandorelativo. Questa procedura va quindi intrapresa solo nel momento in cui il

    concorso gi stato bandito dallamministrazione.

    Le domande vanno indirizzate alla:

    Presidenza del Consiglio dei Ministri

    Dipartimento per la Funzione PubblicaUfcio del Personale della Pubblica AmministrazioneCorso Vittorio Emanuele II, 116 - 00186 RomaT