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Inser Inser t t o Speciale o Speciale Ricordando la Missione Parrocchiale 9 - 23 ottobre 2004 "Oggi devo fermarmi a casa tua" (Lc. 19,5) Inserto de “La vecchia Pieve” Novembre 2004

Ricordando la Missione Parrocchiale - coccaglio.com NOVEMBRE 2004.pdf · Il Signore continua a dirci: "Oggi devo fer-marmi a casa tua". È terminata la "Missione al Popolo"; ora dob-

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InserInser tto Specialeo Speciale

Ricordando la

Missione Parrocchiale9 - 23 ottobre 2004"Oggi devo fermarmi a casa tua" (Lc. 19,5)

Inserto de “La vecchia Pieve”Novembre 2004

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Speciale Missione

Per più di un motivo, prendo questo titolo in presti-to dal mio prevosto di un tempo.

La grande e magnificamente intensa avventura è allespalle. Rimangono nel cuore i volti, gli incontri, leparole - soprattutto la Parola - i canti e via dicendo:tutto l'insieme di circostanze, genericamente, dicose che hanno contribuito a dare corpo all'espe-rienza della Missione.Soprattutto, rimane la presenza di Lui che abbiamosperimentato più viva, il desiderio di continuare conLui e in suo nome il cammino di incontro, di scoper-ta degli altri, di nutrimento della Parola, di preghie-ra che ci fa diventare sempre più una comunità.

La Missione ci ha coinvolti in una straordinariavarietà di esperienze: molto diverse tra loro a volte,eppure tutte straordinariamente convergenti versol'unico fine. Ci hanno aiutato a scoprire che siamo

una comunità il pregare insieme, la celebrazionequotidiana, calma e partecipata, dell'Eucaristia, iCentri d'Ascolto, le assemblee della seconda settima-na con le grandi catechesi e le “consegne”; non sonostati meno intensi, gioiosi e importanti, a questoscopo, i momenti di ritrovo "ludico", secondo l'e-spressione di p. Giampaolo: quelli da lui animatiprima di avviare le celebrazioni di "consegna", maanche il bellissimo festoso pomeriggio della Festadella Famiglia, a metà Missione e altri momenti dianimazione.Tra le cose da non dimenticare l'impressionantenumero di confessioni: da martedì a sabato dellaseconda settimana, è stato un continuo, ininterrottoaffluire alla Riconciliazione. Quante volte i Padridicevano: “Che belle confessioni”: profonde, sentite,magari prendendo spunto dalla Parola consegnata la

La Comunità dei Missionari quasi al completo: a loro il nostro “Grazie”.

La Missione è finita; ora incomincia

II

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III

prima sera della seconda settimana (il "gratta evivi")! E quante persone hanno potuto ritrovare unpo' di pace!

L'aggettivo "bello" è ricorso frequentemente anchenella prima settimana, parlando delle visite alle fami-glie ("È stato un bell'incontro") o dei Centrid'Ascolto ("Begli interventi"), degli incontri con igiovani o con i ragazzi. La genericità del termine è lìa dire quante più cose è possibile: bello, cioè intenso,profondo, gioioso, aperto e chi più ne ha più nemetta.Belle sono state anche tante altre cose: il clima di fra-ternità nella Comunità Missionaria, tra questa e isacerdoti e il diacono, con i collaboratori dei variaspetti della Missione. Bello è stato ritrovarsi un piccolo pacifico esercito dipersone disposte a collaborare; bella è stata la gene-rosità che si è espressa in varimodi, segno del crescente coin-volgimento delle persone nelcammino che la Missione anda-va proponendo.Belle le celebrazioni, belli i canti,bello rivedere volti, bello leggerela serenità e la gioia che brillavanegli occhi, belli i rapporti difraternità o, almeno, di cono-scenza instauratisi tra la nostragente e tra questa e i Missionari,belle un sacco di altre cose.

Mi preme sottolineare l'efficacetestimonianza dei Missionarilaici - senza nulla togliere aiPadri e alle religiose - e, tra que-sti, i Missionari dei giovani, talianche loro. Mentre procedeva lavisita alle famiglie, questi prov-vedevano a cercare i loro coeta-nei; tanti non si sono trovati, a motivo del lavoro o dialtri impegni; altri non hanno potuto essere incon-trati a causa dell'ostacolo frapposto dagli stessi geni-tori: “Non può, non ha tempo, non è interessato ...”.Non dovrebbero, i genitori, volere il bene dei lorofigli?

I Missionari ci hanno lasciato varie consegne; per

meglio dire: ce le ha lasciate il Signore, attraverso iMissionari. Le possiamo riassumere così: Diventaresempre più comunità: un solo corpo, un solo Spirito, nellastessa fede, uniti nella medesima speranza, sospinti nel vin-colo di una carità che ci è donata e che siamo chiamati a farcrescere donandocela scambievolmente: "La vita, la luce, lagioia, la pace che il Padre ha dato a te, Signore Gesù, tu l'haidonata a noi ed ora noi daremo tutto questo gli uni aglialtri".

Parlare in termini di soddisfazione o, peggio, di suc-cesso, è fuori luogo: la Missione non è stata operanostra, ma dello Spirito santo. Le vie di Dio non simisurano in termini di livelli d'ascolto.Rimane piuttosto, accanto alla gioia, il rincrescimen-to per le porte che sono rimaste chiuse. Se tanti "no"sono poi diventati "sì", altrettanti, forse anche più -non abbiamo fatto statistiche - sono rimasti tali.

Non sta a noi giudicare. A noitocca fare qualcos'altro: la fasepreparatoria e quella centraledella Missione sono finite; necontinua un'altra. Il Signorecontinua a dirci: "Oggi devo fer-marmi a casa tua". È terminatala "Missione al Popolo"; ora dob-biamo diventare il "Popolo inMissione". È quello che tocca anoi. La Missione continua: oraessa è affidata, consegnata allanostra Comunità e a ciascuno dinoi. Ci accompagna con la suapreghiera e il suo esempio Maria.

Il grazie più grande va innalzatoal Signore Uno e Trino.Poi ai Missionari e alleMissionarie che per una o due

settimane sono diventati parte della nostra vita e,credo, continueranno a rimanerlo.

A rendere possibile la Missione sono state tante per-sone che hanno prestato con disponibilità la loroopera: i responsabili dei Centri di Ascolto, le famiglieo gli Enti che ne hanno ospitato la sede; le famiglieche hanno dato ospitalità ai Missionari per la notte;il gruppo delle persone addette alla cucina (quanto

la ventata di Pentecoste su Coccaglio preannunciatadalla copertina è arrivata: lo Spirito di Dio ha agito.

Speciale Missione

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lavoro!); l'Amministrazione civica che ci ha messo adisposizione l'ex Scuola Materna per la cucina e larefezione e per varie altre disonibilità; don Francesco ei suoi collaboratori in sacrestia, il gruppo dei mini-stranti; le persone che hanno provveduto a imbustaree recapitare i vari avvisi; coloro che hanno provvedutoa trasportare sedie e a installare gli striscioni sulla fac-ciata della chiesa; coloro che, anche da fuoriCoccaglio, hanno donato generi alimentari o materia-le di altro tipo e quanti hanno fatto affluire, sponta-neamente, offerte per far fronte ad altre uscite. Nonpossiamo certo tralasciare coloro che hanno pregato oofferto le loro croci: insieme a tanti della nostra gente,i vari conventi "messi sotto" dal nostro don

Titta, sacer-doti, personeconsacrate elaici che, purlontani daCoccaglio, cih a n n oaccompagna-to con la loropreghiera.Spero di non

aver dimenticato nessuno. Mi resta da ricordare don Titta, don Bruno prima, poi

don Oscar, don Lino e donFrancesco che hanno appoggiatocon convinzione questa proposta eil Consiglio pastorale che, a suotempo, la approvò.

Per tutto ne è valsa la pena: nelcuore ci è stata accesa la nostalgiadi Dio e la fame della sua Parola;siamo stati portati a toccare conmano che essere comunità è pos-sibile.Mi piace concludere facendorisuonare per noi, al termine diquesto periodo straordinario diGrazia, l'invito che il papa harivolto alla Chiesa tutta con-cludendo un altro periodo,ancor più straordinario qualefu il Giubileo: Duc in altum -Prendi il largo (Lc. 5, ), comu-nità di Coccaglio!Il vento dello Spirito dellaPentecoste soffi sempre, gon-fiando e nostre vele.

don Giovanni

Ricordo della Missione del 1948voluta da mons. Antonio Dossena

IV

Speciale Missione

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C'era tanta perplessità eppure viva speranza sul fattopastorale, divenuto storico relativo alle MissioniParrocchiali tenute in paese dopo più di mezzo secolo.Eppure senza esaltazioni e sentimentalismo verifican-do il tutto a fatti concreti, con celebrazioni, incontri edesperienze comunitarie si può affermare che laMissione è riuscita, ringraziando con riconoscenza ilSignore ed i bravi missionari OMI che l'hanno condot-ta con tanta fede ed impegno nel loro sevizio.

A Coccaglio, come a Gerusalemme, a Betsaida, aGerico, a Cana di Galilea…è arrivato Gesù, figlio diMaria l'Immacolata. Moltissime sono state le personeriunite in folla attenta, orante e festante.

Ecco: alcuni come il daziere Zaccheo, piccolo ma tantodesideroso di incontrare il Signore, sono scesi dal sico-moro ricevendo con gioia il Signore nella persona deimissionari, in casa propria andando poi in chiesa, casasua, ove ad accoglierli, con amore materno, c'era Lui ela Mamma sua.

Altri cittadini, purtroppo, a Gesù che passava sotto laveste dei Padri Oblati, e bussava alla porta più che dicasa a quella del cuore, hanno fatto chiusura, con orec-chie da mercante o accampando scuse d'affari, di nontempo, le stesse risposte che incontriamonell'Evangelo, dette da alcuni invitati alla festa.Spesso penso all'espressione di s. Agostino che nelsuo libro " LeConfessioni" hadescritto contrastid'anima prima diconvertirsi a Dio.Diceva fra l'altro:<<temo che Gesù passi,bussi alla mia porta etrovandola chiusavada oltre e non ritor-ni più>>. O Signore,ritorna, dà anche aloro luce chiara diFede ed il calore deltuo Amore misericor-dioso.

Però siamo sinceri, i coccagliesi, di radice, che hannoaccolto l'invito di Gesù: “Oggi voglio fermarmi in casatua”, sono stati moltissimi, come fece Zaccheo con ilSignore. Moltissimi hanno partecipato alle celebrazio-ni Eucaristiche del mattino ed in maggior numero allesorprese di grazia della sera, nella nostra chiesa arci-pretale, adornata a festa!

Bellissimi sono stati quegli incontri comunitari espres-si nel canto, nella preghiera e nella riflessione con com-moventi meditazioni dei vari missionari. Si, a volte ini-ziavano con un tocco ludico, inventato o provocato dalgiovane p. Gianpaolo. Poi le funzioni prevedevano la "corsa" verso Cristo, parola e pane di vita lasciando ognisera un forte segno nei fedeli. Sinceramente non hointervistato nessuno, ma ho sentito ragazzi, giovani edadulti parlare con gioia di questa esperienza missiona-ria. Qualcuno aveva le lacrime sul viso. Anch'io chescrivo questo breve articolo ho provato tanta commo-zione e gioia nel mio cuore. Come scordare la significa-tiva e commovente Via Crucis con quelle riflessioni dicategoria, con parole dirette a Gesù sofferente. Conquei colpi di martello sui tre chiodi infissi sulla croce,poi portata in chiesa come trofeo di vittoria e libera-zione? E quella meravigliosa sera finale del sabato sera( 23/10), il sacrato illuminato da tantissime candele,

con il volto ed ilcuore verso Maria,invocata col titolodi Nostra Signoradi Fatima,mamma e reginaverso qull'ampiolenzuolo biancoper diapositive sulquale apparivanoritratti artistici,parole evangelicheed espressionimistiche d'unmonaco marianogreco ortodosso,brave giovani col-

laboratrici dei

Cristo si è fermato a Coccagliodi don Titta

fronte e verso dell’immaginetta distribuita al termine della Misisone del 1939

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Speciale Missione

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missionari, dietro l'apparato scenico,davano letturacommovente sui misteri della vita di Maria e col cantodell'Akatistos, inneggiavano a Lei. Noi , popolo di Dio,rifatto a nuovo nello Spirito, cantavamo a piena voceSalve Vergine Sposa! Che commozione grande! Iltempo passava ma…non ci siamo stancati, nessuno si èlamentato dei circa 30 minuti che siamo stati in piedi.Tutt'altro, ci siamo come ringiovaniti nello

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siamo stati chiamati in causa in prima persona, essa hacominciato a prendere forma già da tempo: i Centri diAscolto hanno una sede, i Missionari un letto in cuidormire, una sala per consumare i pasti, un agguerritoesercito di cuoche e cuochi pronti a rifocillarli.

Arriva settembre: ci siamo! Ora si deve passare di fami-glia in famiglia, metterci la faccia. C'è un po' di trepidazione, paura che non tutti possa-no aprire la porta o siano comunque rispettosi.Quando ci incontriamo per ricevere le "istruzioni" eritirare il materiale, vedo che siamo davvero tanti: quasiun centinaio pronti a buttarci in questa avventura: nonsiamo i soliti quattro gatti; la Missione, anzi - direbbedon Giovanni - lo Spirito santo, ha già comin-ciato a fare effetto: già cominciamo noiad essere missionari!

Entrando nelle case mi sentoporgere domande tipo:"Missionari? Dobbiamo darequalcosa? Vengono a benedi-re la casa? Che cosa gli dico?"Girando per le case e trovandocordialità, altre volte diffidenza,persone che ti aprono il cuore oltreche la porta, situazioni di sofferenza, mirendo conto che proprio non ci conosciamo più, anchese siamo un paese e non una città. Abbiamo bisogno diincontrarci, di comunicare: di essere per davvero comu-nità. Mi pare che quello che stiamo facendo sia già unprimo passo. La Missione si sta profilando come unabella occasione anche da questo punto di vista.So che la disponibilità ad accettare il missionario, inmolte zone, è stata massiccia e che, da altre parti, pur-troppo, non è andata così. In ogni caso, la gente che haaccettato la visita dei Missionari si è accorta di averricevuto un grande dono.

3) La Missione: 9-23 ottobre.- La sera di sabato 9 si apre ufficialmente la

Missione.È stato suggestivo il momento in cui dal fondo dellanostra chiesa è entrato il gruppo delle Missionarie e deiMissionari, ai quali è stato consegnato il Crocifisso: ècome una specie di incarico ufficiale, l'invio in missio-ne sulle strade del nostro paese.Non meno emozionante è stata, al termine della Messa,

concelebrata dai sacerdoti della parrocchia con i Padrimissionari, la consegna delle lampade accese ai rappre-sentanti delle famiglie che avrebbero ospitato i 45Centri di ascolto; le lampade però sono 48: c'è anche ilcentro d'ascolto per i cristiani immigrati di lingua este-ra, quello degli adolescenti e quello dei giovani.La Domenica successiva, soprattutto nella Messa delle10,00, si respira subito un'aria nuova, vivace e gioiosa.L'incontro con la Comunità dei Missionari il pomerig-gio è piacevole e utile: in molti possiamo vedere da vici-no tutti i Missionari, che ci vengono presentati: si creasubito un bel clima di simpatia. Ancora più utile è l'in-contro dei vari responsabili dei Centri di Ascolto con il

Missionario o la Missionaria che guiderà il loro evisiterà le sue famiglie.

- I Missionari nelle famiglie.Da qualche giorno li si vedeva

camminare per le vie delpaese ed attendevamo ilgiorno e l'ora in cui sareb-bero venuti a casa nostra.

Penso che ciascunMissionario abbia il suo stile.

Da noi è stata una visita breve,discreta, senza prediche o frasi fatte:

un dialogo semplice, come tra amici, percomunicare le nostre ansie e le nostre gioie. Però abbia-mo scoperto l'importanza di una breve preghiera reci-tata assieme, tenendosi per mano. E poi l'invito a par-tecipare al Centro di Ascolto e alle celebrazioni comu-nitarie, vincendo la pigrizia ad uscire di casa la sera opreferendo questi appuntamenti ad altri impegni.

- Ore 20.30: "Centri d'Ascolto"Dopo la lettura di un brano del Vangelo - l'ascolto diLui - abbiamo imparato ad ascoltarci tra noi.Abbiamo visto che tutti prendevamo passione ad acco-stare insieme la Parola del Signore e sentirla viva: a cia-scuno il Signore diceva, attraverso quel brano, qualco-sa di particolare che eravamo invitati a condividere.Tanti hanno espresso il desiderio di continuare que-st'esperienza anche dopo la Missione.Di solito ci scambiamo un saluto frettoloso e qualchechiacchiera superficiale: lì abbiamo condiviso la Paroladel Signore; e quanta sorprendente ricchezza interiorescopri negli altri.

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Speciale Missione

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- Gli altri appuntamenti.Intanto, al mattino, c'erano gli altri appuntamenti:cominciavano i giovani alle 6,30, i più eroici; poi iragazzi delle medie alle 7,30 e i bambini delle elemen-tari; infine noi adulti alle 8,00 con le Lodi e la Messaalle 8,30. "Poveri" Missionari: quante corse tra casadelle Madri, Pieve, chiesa di s. Pietro e parrocchia! Mache entusiasmo in tutti noi: preghiere intense, anche seun po' assonnate, le lodi del Signore pregate insiemealla Comunità dei Missionari, la Messa con quelle suc-cose riflessioni. Quanto erano preziosi i "compiti acasa" che p. Palmiro ci affidava, rendendo ancora piùconcrete le riflessioni del predicatore di turno; e chebelli i nuovi canti che, a volte con un po' di fatica,abbiamo imparato!

- La festa della FamigliaA metà Missione, arriva la Domenica. Le omelie deiPadri hanno come tema la famiglia. Particolarmenteintensa la Messa delle 10,00: va un po' per le lunghe e ibambini se ne accorgono, ma ne vale la pena perché è

bello ed emozionante per noi genitori rinnovare davan-ti ai nostri figli le nostre promesse matrimoniali.In un clima unico di fraternità piena di festa si svolge ilritrovo del pomeriggio: ammiriamo i nostri giovani chemettono a frutto il loro impegno delle due sere prece-

denti, i nostri ragazzi che cantano e tante altre coseancora: insomma, è proprio bello!

- Le grandi assemblee (seconda settimana)Non ci sono parole per esprimere quello che abbiamovissuto: è stato tutto un ritrovarsi, un riscoprire, uncrescendo di emozioni intense. Desiderio di cammina-re nella fede, di diventare per davvero una comunità, diimparare ad amarci di più nel nome del Signore, Padredi tutti. Sono state cose che lasceranno il segno!

Dopo la celebrazione di sabato 23 ottobre erava-mo in tanti avere nel cuore una grande gioia e unagrande riconoscenza per quello che i Missionari cihanno donato, a nome del Signore. A Lui e a loro, il nostro grazie.

Adesso tocca a noi.* * *

adolescenti e giovani (sopra) e ragazzi (a fianco) durante la festa di Dom. 17

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Speciale Missione

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Aver ospitato sr.Cinzia a casa miami ha portato unagrande gioia, un

soffio di entusiasmo e giovinezza, oltre che di fede, che miha fatto stare bene.È stato bello poter aiutare i Missionari, che tanto hannofatto per la nostra comunità; ma, alla fine, ho molto dipiù ricevuto che dato. Per tutto questo, Signore, ti ringra-zio. firmata

L'aspettavo con ansia, attendevo quell'ospite proprionella mia casa. La sera del 9 ottobre è arrivata e, presen-tandosi, mi ha detto :"Io sono suor Viviana; e tu?"; mi pre-sentai a mia volta. Quindi, con molta spontaneità cisiamo abbracciate. Dopo quel momento tanto bello eintenso, lei ha soggiunto: "Adesso siamo sorelle". Quellafrase ebbe il potere di abbattere ogni ostacolo e abbiamoe abbiamo parlato molto delle nostre esperienze, soprat-tutto della sua esperienza missionaria, maturata in 20 anidi permanenza in Brasile. Veramente in pochi giornisiamo diventate sorelle!Senza troppi fronzoli ha cominciato la sua missione visi-tando le famiglie che avevano aderito all'incontro, ma ri-bussando anche a coloro che avevano ritenuto di non ade-rire. Il suo entusiasmo e la passione che metteva in ogniincontro, nelle case e nei Centri di Ascolto, si riversavanoin casa mia la sera, al suo ritorno e, pur senza che nullavenisse riferito riguardo a confidenze personali, la casaveniva inondata di gioia e serenità.Non posso chiudere queste poche righe senza ringraziareDio e i suoi "attori" per la Grazia che ha concesso e mealla mia casa.

firmata

INCONTROQuando il nostro parroco, don Giovanni, qualche mese faci parlava della Missione, non sapevo proprio cosa fosse enon riuscivo ad immaginare lo spessore spirituale che essarappresentava.In accordo con mia moglie e mia figlia, ho dato la dispo-nibilità ad ospitare un Missionario.Fin dal primo giorno l'incontro con Piero è stato positivoe mi son subito reso conto di poter vivere un'esperienzanuova ma soprattutto motivante per la mia vita.

La presenza di Piero in famiglia è stata senz'altro gratifi-cante sia perché in grado di risvegliarmi da vecchi torporisia perché ho un nuovo amico.La sera si andava a letto molto tardi perché la discussione,senza rendercene conto, si prolungava fra domande,dubbi, chiarimenti e certezze.Ma ne valeva sicuramente la pena!Lo pensavo in quei giorni e lo penso tuttora, comunquevada a finire: il seme l'abbiamo piantato, prima o poiqualcosa crescerà!Insomma l'esperienza che ho fatto insieme alla mia fami-glia, ha lasciato una traccia importante, così come, ne sonsicuro, in tante famiglie di Coccaglio. L'impegno che misono prefisso e che se mi si permette vorrei estendere atanti, è di avere la forza di perseverare su questa stradaaffinché tutta la presenza di Dio maturi nei nostri cuori.

Sebastiano

...chi ha ospitato i

Missionari

Toc toc... "Chi bussa alla miaporta?"Con questo interrogativo è iniziata la nostra esperienza,con tante emozioni nuove, che hanno hanno da subitotrovato posto nel nostro cuore e nella nostra mente.Il compito a noi affidato di bussare, di porta in porta, allevarie famiglie della nostra comunità per fissare gli incon-tri con i Missionari, ci ha colto da subito molto entusiastee, al tempo stesso, ci ha fatto scoprire quanto difficile sia,a volte, l'esporsi in prima persona di fronte a qualcosa dinuovo, a persone diverse, ciascuna con il proprio mondo econ il proprio bagaglio di vita.Nella preghiera abbiamo trovato la motivazione forte perpartire, un modo per testimoniare concretamente lanostra fede, la certezza di un'esperienza forte per la nostracomunità.Il risultato sono state tante porte che si sono aperte e tanti"sì" pronunciati con entusiasmo e convinzione, apprez-zando il vero significato di ciò che stava per accadere.Uno dei ricordi della "nostra" Missione è la cordialità checi ha accolto in ogni casa, lo scambio di idee, aspettative,dubbi, i saluti non più nascosti di persone che prima si

...i responsabili dei

Centri d’Ascolto

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Speciale Missione

LA MISSIONE VISTA DA....

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conoscevano solo di vista.Per chi ha avuto la fortuna di bussare alle porte dei proprivicini, questo nuovo ritrovarsi è stato un importantepasso che ha contraddistinto questo tempo di grazia.Un'altra immagine da ricordare è il clima di "magia" e diunione che si respirava la sera, andando al centro di ascol-to, vedendo le persone uscire dalle loro case con unoscopo ben definito.Ci auguriamo che tutto ciò che la Missione ha donato allanostra Comunità sia un punto non di arrivo, ma di par-tenza per nuovi progetti di vita parrocchiale e comunita-ria.Grazie a tutti. Mery e Marzia

La Missione è stataper la nostra comunità un momentomolto importante di approfondimento.Durante questi incontri nel nostro Centro di Ascoltoabbiamo seguito la Parola del Signore, commentato edapprofondito i brani del Vangelo, riflettuto su alcunitemi, confrontato le nostre idee.Questo gruppo di Missionari ha saputo, con la semplicitàdei loro canti e preghiere, risvegliare il nostro essere cri-stiani, coinvolgendo un'intera comunità.In un momento in cui si perde la gioia di pregare e dialo-gare con gli altri, presi dalla vita frenetica di tutti i giorni,questi incontri ci hanno permesso di riflettere, ripercor-rendo il cammino di nostro Signore.Anche durante gli incontri della seconda settimana hovisto una comunità unita e calda.Vorrei ringraziare gli organizzatori ed il gruppo diMissionari e Missionarie che ci hanno resi partecipi diquesta meravigliosa esperienza.

Nel nostro Centro di Ascolto abbiamo deciso di incon-trarci in altre occasioni e spero facciano altrettanto in altrigruppi, perché questa iniziativa non sia stata solo unabella esperienza, ma l'inizio di un percorso nuovo di cre-scita.....insieme.

Renato e Annamaria

Per noi la missione è stata un'esperienza meravigliosa, cheha lasciato una gioia immensa e ha aiutato a capire l'a-

more che Dio ha per tutti noi.Ci ha aiutato a capire l'importanza di alcune cose cheprima non ritenevamo importanti, come il riunirsi insie-me per pregare, non solo in famiglia, ma anche con altrepersone per condividere momenti intensi.Anche il ritrovarsi insieme è stato importante per capireche siamo tutti uguali, con le nostre difficoltà ed i nostriproblemi, l'importante è avere la forza di chiedere soste-gno a Dio, il quale è sempre e comunque disposto adascoltarci e sostenerci.Personalmente abbiamo avuto la fortuna di avere suorCorinna, e tutti i partecipanti al centro di ascolto sonorimasti entusiasti del carisma e della dolcezza di questasuora, che ci ha fatto capire che con la fede si va incontroai fratelli con più amore.Ringraziamo Dio per averci fatto il grande dono dellaMissione, che ci ha lasciato un grande affetto nel cuore.Ringraziamo in modo particolare don Giovanni, i sacer-doti e il diacono che hanno permesso la realizzazione diquesto magnifico evento.Un ringraziamento anche ai responsabili di zona, che sisono prodigati per la buona riuscita delle serate.Infine, un ringraziamento ai Missionari che hanno lavo-rato per poterci dare questa opportunità meravigliosa,che speriamo abbia lasciato un segno in molte persone, apartire dai centri di ascolto e concludendo con la settima-na delle celebrazioni in Parrocchia, che ci hanno unitoancora di più come comunità cristiana.

Gianna

La mia espe-rienza della Missione è stata positiva ed entusiasmante. Ioe tutte le persone che hanno collaborato sia in cucina chein sala da pranzo a servire, abbiamo passato delle bellissi-me giornate, in quanto i Missionari ci hanno trasmessogioia, serenità, affetto e buon umore, tanto da trasforma-re il lavoro in divertimento.Nel salone dell'ex-asilo, per quindici giorni, i Missionarihanno ricreato quel clima di fraternità che si respira neirefettori dei vecchi monasteri.Alcuni padri ogni giorno ci onoravano della loro visitanella nostra cucina, portando un saluto o un pensiero cheilluminavano il nostro lavoro.

....le famiglie ospitanti iCentri d'Ascolto

voci dalla....cucina

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Speciale Missione

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Ci hanno lasciato un bellissimo ricordo, un dono che por-teremo nel nostro cuore.

Palmira, collaboratrici e collaboratori.

Approfittando di una sua telefonata, ho chiesto a Teresa unabreve testimonianza che prontamente ella ci ha inviato.

Carissimi,sono a ringraziare don Giovanni, per

avermi accolta benevolmente nella Missione, e tutte lefamiglie delle Diaconie da me visitate, perché al mio bus-sare non soltanto hanno aperto la porta di casa, ma anchequella del cuore.La prima Domenica di Missione, quando cercavo di cono-scere le due zone a me affidate, mi è stato domandato cosapensavo di Coccaglio; ho risposto che sentivo un qualco-sa di speciale, non ancora ben chiaro, ma mi pareva dicapire che la Missione era stata preparatissima in tutti iminimi particolari e con la preghiera.

Durante la settimana, ciò che avevo percepito indistinta-mente all'inizio, mi è stato chiaro: la preghiera ha fattopiovere fiumi di grazia su ogni coccagliese. La Domenicasuccessiva mi sono permessa di domandare a donGiovanni quanti conventi avevano pregato per questaMissione, perché solo la preghiera e la penitenza hannopreparato il terreno di Coccaglio a ricevere GesùMissionario e il seme buono, che porterà frutto.Porto tutti nel cuore: le persone che ho incontrato e quel-le che, per vari motivi, non ho incontratro.Ancora, grazie di tutto.Vi ricordo nella mia preghiera quotidiana.Saluti cordiali.

Mina Teresa.

La nostra comu-nità ha vissuto l'esperienza stupenda della Missione (neavevamo davvero bisogno):stupenda la prima settimana, per il certosino lavoro deiPadri e degli altri missionari; stupenda la seconda setti-mana, con le sue grandiose celebrazioni.

Ora tocca a noi, nella nostra quotidianità e con l'aiuto diDio, la forza dello Spirito santo e con la preghiera dellaMadonna, far crescere il seme che così minuziosamente iPadri hanno seminato in noi.

Questa Missionel'ho vissuta intensamente: la preghie-

ra del mattino con padre Roberto e suor Cinzia prima, poipadre Ugo e don Oscar mi è piaciuta tanto, perché hoimparato nuove preghiere e nuove canzoni divertenti,soprattutto quella di "Papà!". Mi sono piaciuti anche ibiglietti che spiegavano i vizi e le virtù. Soprattutto hoimparato proprio la differenza tra le virtù e i vizi.Spero di continuare anche dopo a vivere nello stessomodo con tanto entusiasmo, perché ora mi sono avvici-nato ancora di più a Gesù.Anche se mi pesava svegliarmi presto e andare a dormiretardi, sono sempre andato alla preghiera del mattino ealla catechesi serale con mamma e papà.Ho imparato soprattutto che Gesù è il mio più grandeamico.

Federico e Lorenzo

Il giorno9 ottobre è iniziata la missione parrocchiale qui aCoccaglio, così noi ragazzi delle medie siamo stati invita-ti a partecipare ad un momento di preghiera che per 2 set-timane ha dato inizio alle nostre giornate.Al primo incontro i ragazzi, non molto entusiasti, eranopochi; per la cordialità e la disponibilità dei missionari ela piacevole novità di incontrarsi di primo mattino hafatto sì che quei pochi si divertissero e invitassero nuoviamici agli incontri successivi.Purtroppo il maltempo della seconda settimana non hafavorito il nostro afflusso agli incontri anche se molti, sfi-dando la pioggia, hanno resistito e non hanno mollato.Grazie a questi incontri abbiamo imparato nuovi canti, cisiamo divertiti, abbiamo stretto nuove amicizie tra di noie con i missionari.Secondo noi questa esperienza ci ha insegnato a rispetta-re e aiutare il prossimo, anche con piccoli gesti; le missio-ni ci hanno anche aiutato a rianimare la nostra fede.

Un grazie da parte di tutti i ragazzi.

....una delle Missionarie

....una parrocchiana

....due fanciulli

....i ragazzi delle medie

XI

Speciale Missione

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Missione?!… E' cominciata da un giorno all'al-tro, senza rendercene conto! Eravamo stati invitati a par-teciparvi e, il volantino illustrava tutti gli appuntamenti ein cosa consistevano ma di fatto la missione restava un'in-cognita, perché le informazioni ricevute spiegavano tuttoe niente. Non sapevamo bene a che cosa andavamo incon-tro ma, consapevoli del rischio, ci siamo lanciati in que-st'esperienza; almeno per vedere, per provare. Credo cheper tutti sia stata una sorpresa anzi un pacco dono; comeil simbolo che ci ha accompagnato durante i centri d'a-scolto. Entravi dalla porta e venivi travolto da quelli cheavrebbero dovuto essere preti e suore ma invece eranopazzi scatenati che cantavano e ballavano per tutta lastanza, e da ragazzi che cercavano di imitarli, alcuni inva-no scontrandosi o pestandosi i piedi …viva la coordina-zione!!! E questo era solo l'inizio….

Poi scoprivi che i pazzi erano davvero preti e suore.Quando iniziavano a parlare tutti ascoltavano attenta-mente ogni parola. A volte quando avevano finito, ci per-devamo nelle nostre riflessioni e permaneva il silenzio.Era molto bello perché si sentiva che Gesù era con noi, ciparlava … ci chiamava. La stessa atmosfera era presenteanche alla preghiera del mattino, naturalmente eravamopiù stanchi e insonnoliti data l'ora (6.30). Il risveglio veroe proprio, però, avveniva durante la colazione con le brio-ches e le torte fatte dalle mamme, ma la cosa più bella eral'opportunità di condividere le impressioni sulla missioneo semplicemente parlare della propria vita quotidiana perpoi ripartire per il lavoro o la scuola.

Andati una volta non si poteva più tornare indietro per-ché, quando qualcuno accennava altri impegni o scuse peruscire dal gruppo veniva assalito da minacce e maledizio-ni, che si avveravano sempre, se avesse osato farlo sulserio.

GRUPPO, è questo che eravamo e che dobbiamo conti-nuare a essere. Ragazzi che stavano insieme per parlare,confrontarsi, condividere pensieri e sentimenti, per canta-re, ballare, divertirsi, ridere…tutti accomunati dalla pre-senza di Gesù nel loro cuore, dall'amore provato per Lui eviceversa dal Suo donato a noi, e dalla voglia di mettersi ingioco.

La missione ha fatto uscire il meglio di noi e ci ha guida-to alla consapevolezza che non siamo i soli a credere inGesù e che insieme come Comunità possiamo fare, omeglio dare molto. Alla fine abbiamo capito che la mis-

sione non si può spiegare perché la definizione sarebbeparziale, non completa; per capire bisogna viverla. Nonc'era niente totalmente pianificato: tutto veniva costruitoman mano da NOI.

Sono stati giorni veramente raggianti, perché abbiamobevuto direttamente dalla fonte della felicità e della vita.Ricorderemo per sempre questa esperienza come una Suavisita speciale volta a ridarci la forza e la speranza di con-tinuare sulla sua strada.p.s: è meglio zoppicare sulla retta via,che correre sulla via sbaglia-ta!!!

Lunedì 11 OttobreDriin!!!! Driin!!! Suona la sveglia,

pronti alla svelta e via.Otto meno novanta appuntamento con Gesù ed inizial'avventurosa Missione dei giovani.Da parte di tutti la partenza è stata carica di diffidenza,ma soprattutto di scetticismo!Molti di noi avevano preso alla leggera la missione, ma èstato bello vedere, giorno dopo giorno, come anche imeno convinti hanno ceduto alla tentazione di vedere, discoprire cosa fosse questa tanto annunciata Missione.

Le primissime mattine eravamo in pochi, ma pian pianola piccola chiesetta dell'oratorio femminile non bastavapiù ad ospitare i tanti giovani che, ormai abituati all'ora-rio della sveglia, partecipavano al momento di preghiera eall'abbondante colazione che seguiva, bellissimo momen-to di condivisione e socializzazione (grazie alle mammeche ci hanno costantemente rifornito di torte e biscotti diogni genere).

Lo stesso è successo per gli incontri serali attraverso iquali ci è stata data la possibilità di un confronto conrealtà ben diverse dalle nostre e ai quali hanno partecipa-to giovani da molto assenti da quella che è la realtà orato-riale, accolti con gioia dai missionari e dai coetanei che damolto tempo non li incontravano; a dimostrazione del-l'impegno e della voglia di fare dei giovani di Coccaglio,grazie anche al prezioso aiuto di Padre Gianpaolo, PadreRoberto, Suor Enza e Suor Cinzia, ha preso vita il piccolospettacolo della Domenica pomeriggio.

La Missione Parrocchiale ha lasciato in noi giovani ilricordo di due settimane bellissime, passate all'insegnadella condivisione e della collaborazione. Come non ricor-dare i bellissimi balletti di Suor Enza e Padre Roberto al

....gli adolescenti

....i giovani

XII

Speciale Missione

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nostro centro di ascolto??! O le bellissime riflessioni dellepreghiere del mattino??!!Questa missione è stata per noi una grande esperienzaalla scoperta di Dio e di tutte le cose belle che ci ha dona-to e che ci permettono ogni giorno di crescere e maturare.Inoltre grazie alla presenza dei giovani di Cellatica,Brescia, Passirano è stato per noi più semplice accostarci aGesù, grazie al fatto che a parlarci fossero nostri coetaneiche hanno semplicemente condiviso con noi esperienzeche li hanno arricchiti dentro. Grazie alla missione sono nate bellissime amicizie e nonsolo fra noi ragazzi, ma anche con i padri e le suore, tal-mente svitati da non sembrarlo neppure, che ci hannonon solo fatto divertire ma anche aiutato nel difficilecammino alla ricerca di Gesù. E allora vogliamo ringra-ziare Don Giovanni e Don Oscar che hanno reso possibi-le la realizzazione della missione e che ci hanno scortatolungo questo tortuoso cammino. Ormai la missione è unricordo sbiadito, ma la nostra vera missione inizia ora,quindi rimbocchiamoci le maniche e VIA!!!

I GIOVANI DI COCCAGLIOMIMI' & COCO'

MISSIONE IMPOSSIBILE?

La missione? Ma che cos'è? A cosa serve? Che cosa c'entroio? Ci manca solo un altro impegno!Queste sono sicuramente state le prime frasi che sonopassate per la testa di tanti e ad esse, appena si è comin-ciato a capire di cosa si trattava, se ne sono certamenteaggiunte altre, che esprimevano stupore, dubbi e ancheun po' di fastidio...Le esperienze nuove, si sa, spaventano sempre un po' equando ci sono progetti molto ambiziosi e pretenziosi èfacile avere la tentazione di bollarli come presuntuosi eutopici, forse spesso solo per il timore di non esserneall'altezza.

E così è stato per molti giovani che, alla presentazione delprogramma e degli obiettivi della Missione parrocchiale,hanno certo sorriso un po' e pensato che nessuno maiavrebbe resistito due settimane con quei ritmi, concilian-do anche gli altri impegni.E' stato poi difficile, di primo impatto, capire perché maiavremmo dovuto accogliere degli sconosciuti in un luogo

intimo e personale come la nostra casa; e per fare cosa?Per parlare di noi e delle nostre vite... con uno sconosciu-to!

La Missione sembrava quasi un'invasione di quell'ordinee di quella tranquillità che ognuno di noi cerca e faticosa-mente conquista nella propria intimità e, in generale,nella propria vita.Per tutte queste ragioni molti giovani hanno vissuto igiorni precedenti la Missione cercando di essere il menocoinvolti possibile, cercando di scappare e di nascondersi.

Poi, la Missione è cominciata e tanti saranno stati sicura-mente colpiti dalla cerimonia di apertura, tanti altri invo-gliati, tanti semplicemente incuriositi e spinti a provarecon la serenità e la convinzione che provare non costaniente e che si è sempre in tempo a tirarsi indietro.

Nel vincere i pregiudizi sulla Missione è stato sicuramen-te determinante il lavoro dei missionari che, passandonelle nostre case, non hanno invaso la nostra più intimaintimità, ne fatto domande private e a raffica, ma consemplicità hanno portato un sorriso, un momento di pacee la sensazione di essere tra amici, di non essere giudicati.

Forse è stato proprio questo a spingere tanti giovani, chesi erano allontanati dalla Chiesa e dal "giro" dell'orato-rio, a partecipare senza paura di essere fuori luogo, di sen-tirsi estranei e di essere guardati dall'alto in basso. Questesono le normali sensazioni di chi si sente "fuori" e sonoanche ciò che spesso ci spinge a non tentare nemmeno, anon provare a fare un passo indietro (o in avanti, dipendedai punti di vista) perché si ha paura di soffrire, di rom-pere un equilibrio che spesso è solo, invece, banale routi-ne, di emozionarsi e forse anche di essere giudicati daglialtri... o da se stessi.

Alla fine tutte le paure e le titubanze iniziali erano propriodettate dalla naturale difficoltà dei giovani a darsi un'op-portunità, a cogliere l'occasione, a rischiare su se stessi;ciò che non conosciamo ci spaventa e più di tutto fa paurail potersi scoprire non all'altezza.

Un grande insegnamento della Missione, nei volti dei mis-sionari, è stato proprio questo: Dio non ci giudica, ci acco-glie sempre, così noi dovremmo imparare a fare con glialtri, dando per lo meno una possibilità a chi si avvicina anoi. Quest'esperienza era un segnale, un'opportunità danon sprecare, un appuntamento fissato con noi giovani econ tutta la comunità da parte di Dio... e come si puòmancare ad un invito così importante, non si può "tirarebuca" al Signore.Tanti giovani l'hanno capito e l'hanno fatto vivendo la

a modo di sintesi

XIII

Speciale Missione

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Missione, respirandone lo spirito, il senso di comunità, lagioia e la dedizione dei missionari. La preghiera del matti-no, per esempio, fissata per le otto meno novanta (ndr6.30) era per tutti quanti un'idea folle, ma alla fine intanti hanno partecipato ogni giorno, traendo da queisemplici quindici minuti l'energia e la carica per affronta-re una giornata faticosa con i suoi mille impegni.Quell'appuntamento è diventato un "di più" positivo,non un peso schiacciante.

La Missione ci ha aiutati a riflettere sulle nostre vite, ci hapermesso di riscoprire la fede, quanto è bello camminareinsieme a Lui che ci ama sopra ogni cosa; abbiamo risco-perto la preghiera come fonte di energia e sentito rinasce-re l'amore di Dio e la felicità di essere Suoi figli. E' stata,quindi, un'esperienza fondamentale che, magari non ciha stravolto la vita, ma che certo rappresenta un nuovopunto di partenza, un qualcosa su cui costruire, a cuiguardare nei momenti di difficoltà e di sconforto, sianella fede che nella vita.

Quest'esperienza ha portato nel cuore di tanti giovanigioia e serenità, ha riacceso la speranza di potere con sem-plicità e amore cambiare, a piccoli passi, le cose che nonvanno intorno a noi; forse non si può cambiare il mondo,ma se si riesce ad aprire il proprio cuore a Dio e agli altrigià qualcosa si sta muovendo. Se poi si uniscono gli sforzi, si sommano i doni e l'amoreche ciascuno possiede ed è disposto a mostrare e offrire, ilrisultato è quella splendida armonia, quell'atmosferamagica e, a volte, talmente emozionante da diventarecommovente, che si è respirata nelle grandi assembleedella seconda settimana. In quelle serate per la primavolta i giovani, così come anche gli adulti, probabilmentesi sono sentiti parte di una Comunità che, sapevamo esi-stere, ma non avevamo mai veramente visto e vissuto. In tutti noi non può, dunque, non essere forte la speran-za di riuscire ad essere coerenti, di continuare a cammina-re sulla strada indicataci dai missionari ed imboccata conloro.

Infine, ovviamente, rinnoviamo il ringraziamento a tutticoloro che hanno reso possibile quest'esperienza: i nostrisacerdoti e i missionari, i cui volti ci resteranno certoimpressi, ma che soprattutto ci hanno lasciato comericordo la loro carica, allegria, disponibilità e fede incrol-labile che tutto si può fare con "Dio nel cuore". Per noigiovani, sono stati un esempio, speriamo di seguirli nelnostro piccolo quotidiano, di saper "testimoniare Dio" edi non dimenticare più gli insegnamenti che ci hanno

dato; e se questo dovesse succedere, speriamo di poterlireincontrare.

* * * ** * * *Una trestimonianza scritta “a caldo”

Coccaglio 23/10/2004Questi sono stati per me giorni fantastici…questa presen-za così massiccia di sacerdoti, suore, ecc, hanno "rispolve-rato" in me qualcosa che forse per pigrizia avevo messo daparte…

Ho vissuto molto intensamente queste due settimane, misono trovata spesso a piangere perché consapevole chequalcosa in me mancava o si era perso in qualche mean-dro del mio cuore…

Ero convinta di avere un cuore grande e colmo della SuaLuce ma non era così… Il mio cuore era piccolo e la Sua luce, un lumicino.

Erano anni che non mi avvicinavo così a Lui: anche se eroassidua nella preghiera, nella confessione e nell'accostar-mi all'Eucarestia, mi rendo conto solo ora che qualcosa inme non andava…davo tutto per scontato…

Il momento più intenso oltre alle serate di catechesi, èstato quando mi sono accostata al Sacramento dellaRiconciliazione… è stato qualcosa di fantastico… il Padre èriuscito a leggere nel mio cuore tutta la tristezza che miopprimeva…

Ora sto iniziando nuovamente a camminare e a vedere ciòche mi circonda con una luce diversa…

Nella mia vita ho sofferto tanto: lutti, malattie, amiciziesbagliate ma non ho mai smesso d'essere disponibile conchi ne necessitava ricevendo in cambio tanta indifferen-za… mai un grazie; il mio carattere così estroverso mi haaiutato a non far pesare a nessuno i miei problemi, mal'indifferenza di chi mi circonda ha affievolito in me laSua Luce.

Ora grazie alla preghiera così intensa di questi giorni, que-sta luce a ripreso a splendere ma soprattutto sto trovandoquella serenità che tanto avevo bisogno…

Camminavo come fossi circondata da nebbia ma ora misento che Lui è ancora più vicino e con la Sua Luce miaccompagna sulla mia strada.

Oggi mi sento una persona nuova: ho Lui vicino.Grazie, grazie ancora per avermi aiutato a capire che ilmio cuore si stava inaridendo ma soprattutto, di avermifatto rinascere…

XIV

Speciale Missione

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Dopo tanta attesa, dopo la trepidazione e la fatica dellapreparazione, finalmente la Missione è un fatto com-piuto. Ora è tempo di bilanci, di riflessione, di valuta-zione, per raccogliere quanto di positivo è fiorito nellacomunità, e ripartire. Uno sguardo retrospettivo nonserve se si limita ad un ricordo nostalgico di giornateirripetibili; serve invece se diventa stimolo a continua-re, se si fa programma, e spinta in avanti.

A missione ultimata ci siamo forse resi conto di quan-to ha pesato la preparazione sul buon esito delle inizia-tive proposte. Lo si è visto soprattutto nella visita allefamiglie. In quasi tutte le case eravamo attesi, perché lamissione era stata presentata e capita, e così l'acco-glienza è stata cordiale, il dialogo è partito subito subinari giusti, e i frutti si sono visti ai centri d'ascolto.

Tutti i missionari mi hanno detto la loro gioia perquanto di positivo è stato vissuto, sia nelle famiglie chenelle serate passate insieme, intorno alla parola di Dio.Generale è stata la soddisfazione per essersi potutiincontrare, stabilire rapporti nuovi, più fraterni, gusta-re il vangelo in modo più approfondito e applicato allavita, ripensare la propria scelta di vita cristiana, risco-prire il volto della comunità e il proprio ruolo al suointerno. Quasi tutti i centri di ascolto hanno espresso ildesiderio di continuare in futuro questa esperienza. E aquesto punto è sorta l'esigenza di preparare animatoriin grado di guidare, coordinare, stimolare: problemaserio, ma non impossibile, se ci sarà un po' di coraggioe di buona volontà.

Se ci domandaste quali sono stati per noi missionari imomenti e le iniziative più belle, ci mettereste in imba-razzo, perché ci pare che tutto sia stato bello, almenoper coloro che hanno partecipato: e sono stati tanti!Come dimenticare la gioiosa sorpresa dell'assiduità deigiovani alla preghiera mattutina? O l'allegro sciamaredei ragazzi delle medie e dei bambini delle elementari?O lo splendore delle messe del mattino, animate dai

canti, dalle riflessioni, dalla preghiera? O l'entusiasmodelle assemblee dell'ultima settimana, con un crescen-do impressionante di presenze attente e partecipi, lacommozione dei "segni" e delle varie consegne, culmi-nate con la consacrazione della Parrocchia a Maria?Tutto questo è stato vissuto coralmente, e ognunopotrebbe dire la sua esperienza, dai più piccoli ai giova-ni, agli adulti, agli anziani e ammalati che abbiamovisitato nelle vostre case.

Ma ciò che forse rimane nascosto nel cuore dei missio-nari, è l'esperienza commovente della grazia di Dio cheè passata come un fiume nelle anime che si sono acco-state al sacramento del perdono. Lì si rimaneva stupitie ammirati per quanto Dio, protagonista della missio-ne, andava operando ben al di là delle nostre attese. E'tutto questo sottofondo che, forse, nessuno potràmisurare, ma che Dio e i protagonisti conoscono, afarci dire che la missione, oltre che un fatto compiuto,è stata anche un fatto di vita autentica che ha segnatoin profondità la comunità di Coccaglio.

MISSIONE COMPIUTA

concludiamo il nostro “sguardo all’indietro” con la relazione, più che altro un caldo saluto delDirettore della Missione

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Speciale Missione

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Ora bisogna guardare davanti a noi. Riprende il ritmoordinario, col rischio di accontentarsi dei ricordi, purbelli, di un tempo straordinario. Allora si tratta di con-solidare tutto ciò che la missione ha messo in evidenza,di far sì che l'entusiasmo si trasformi in capacità diprogrammazione e di fedeltà, avendo sempre davantiagli occhi e al cuore il modello che ci è stato consegna-to l'ultima sera. Come Lei, anche noi vogliamo permet-tere al Signore di sconvolgere i nostri poveri e miopiprogetti umani, per entrare coraggiosamente nel suo

piano d'amore, concepito su di noi dall'eternità. ComeLei, anche noi vogliamo scendere dal trono su cui ciinsediamo per dominare e sfruttare il prossimo, evogliamo inginocchiarci davanti ad ogni fratello nelservizio amorevole che comporta il dono della vita.Come Lei, anche noi vogliamo spalancare le nostremani per permettere ad ogni povero che incontriamodi attingere quanto gli è necessario per vivere una vitadegna di un essere umano.

Se Maria troverà in noi dei veri figli, attenti a riprodur-re in sé i lineamenti della Madre, allora Lei ci faràChiesa, casa luminosa ed accogliente capace di attirarea sé quanti se ne sono allontanati o ne vivono ai margi-ni. Perché pur nella gioia per le meraviglie che Dio haoperato tra noi, non possiamo dimenticare i tanti fra-telli che la missione non ha raggiunto. Sono loro lasfida per il futuro. Sono fratelli da amare senza giudizie senza riserve; sono loro i destinatari della missioneche ora vi appartiene. Dalla missione al popolo, è natoun popolo in missione permanente.Noi, che abbiamo camminato con voi per un tratto distrada, vi seguiremo con la nostra preghiera e colnostro affetto; perché sarà difficile dimenticarvi, e nep-pure lo vogliamo.

Ancora un grazie grande per tutto. Vi affidiamo aMaria. Lei vi benedica per noi

Con affetto grande, a nome di tutti i missionari

P. Palmiro Delalio O.M.I.

Per comunicare con i MissionariIn seguito a varie richieste, pubblichiamo gli indirizzi di alcuni dei Missionari: quelli la cui residenwa, inquanto sede di una comunità religiosa, è comunque “pubblica” e altri, dei quali ho avuto l’autorizzazionedegli interessati. Gli altri mancano non perché non hanno acconsentito, ma semplicemente perché non s’èfatto in tempo a interpellarli.I pp. Palmiro, Natalino, G.Paolo e Giorgio: Miss. Oblati di Maria Immacolata, via Guarneri, 10 25050 – PassiranoI pp. Dino, Ugo, Fernando: Miss. Oblati di Maria Immacolata, Salita al Monte Carmelo, 12 37128 - Verona I pp. Paolo e Walter: Miss. Oblati di Maria Immacolata, via Tacconi, 6 40139 BolognaP. Fortunato: Miss. Oblati di Maria Immacolata, viale degli Oblati 10090 - S. Giorgio Canavese (TO)Sr. Corinna: Suore Miss. dell’Immacolata Regina della Pace, via SS. Trinità, 16 27036 – Mortara (PV)Dora Cevenini, via Irma Bandiera, 14 40134 – Bologna ([email protected])Sr. Enza, sr. Cinzia, sr. Pierina, sr. Adriana: Suor Operaie di Nazareth, Fantecolo 25050 - Passirano (BS)Mina Teresa, p.za Bandiera 2 int. 5 16124 – GenovaRoma Currò: C/O Centro di spiritualità OREB, via S. Antonio, 4 Calino 25046 – Cazzago S. Martino (BS)P. Pino: Miss.o.m.i. via Tuscolana 73 00044 Frascati (Rm)Piero Z. Saffirio: ind. posta elettronica [email protected]

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Speciale Missione

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La Missione continua...

I CENTRI D’ASCOLTOQuesti i raggruppamenti delle vie, la denominazione e la sede dei Centri d’Ascolto, raccolti nelle rispettive Diaconie. Perla periodicità e le altre cose che è utile sapere, prime fra tutte le motivazioni che ci spingono a continuare questa bella eimportante esperienza avviata con la Missione, vedere pag. XX.

Diaconia SANTSANTA MARIA IN SAN RA MARIA IN SAN ROCCOOCCO

Diaconia SAN GIOSAN GIOVVANNI BAANNI BATTISTTTISTAA

1- C.d'Asc. n. 1Centro

via C.B. Cavour, 11(sede provvisoria)

via Vittorio E. II (numeri dispari), via Ospedale Vecchio, vicolo S. Rocco, viaC.B. Cavour (numeri pari fino a 14/A, dispari fino a 9), largo G. Garibaldi(numeri pari), p.za L. Marenzio (numeri pari), via Montorfano, via sulMontorfano, via Pianora, via C.B. Cavour (numeri pari dal 16 e numeridispari dall'11), via Chiusa, via A. Tonelli (numeri pari fino al 12, numeridispari fino al 17), via P. Maroncelli,

2- C.d'Asc. n. 2Monte

via Don R. Tonoli, 45via S. Pellico, via don Remo Tonoli, via Dante

3- C.d'Asc. n. 3Bussaghe

via Donatori di sangue, 6

via P. G. Bevilacqua, via Bussaghe, via Donatori di Sangue, via Buscarino(numeri pari fino al 26), via Martiri Piazza Loggia, Casc. Nagasaki, viaTonelli dal n. 19 e Casc. Yocoama

4- C.d'Asc. n. 4Benefattori

via G. Mazzini, 11

via Benefattori - p.za Don A. Botti, via Mazzini, via Don B. Giovaninetti(eccetto n. 17), via Martiri della Libertà (già via Bergamo - numeri parifino a 82), via Croce

1- C.d'Asc. n. 5Mazzocchi - Monauni

Casa Albergo

via P.D.M.Turoldo, via Vittorio Emanuele II (numeri pari), largo Garibaldi(numeri dispari), via Carera, via Vittorio Veneto (dispari dal n13., pari dal n.12), via G. Matteotti (numeri dispari) via G. Monauni, via F.lli Almici

2- C.d'Asc. n. 6Castello - Rondonevia G. Marconi, 28

via G. Matteotti (numeri pari), via Castello, via Spalto Comunale, P.za TorreRomana, via Vittorio Veneto (dispari fino a 11, pari fino a 10), p.za L.Marenzio (numeri dispari), p.za Europa, via A. Negri , via Chiari, via G.Marconi (esclusi numeri pari dal 36), vicolo Rondone, via Martiri dellaLibertà (numeri dispari e n°84)

XVII

Speciale Missione

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Diaconia SAN PIETRSAN PIETROO

NB: via Cava e il n. 46 di via S.Pietro, pur appartenendo a questa Diaconia, per comodità di vicinan-za, sono aggregati ad un C.d’Asc. della Diaconia S. Paolo

Diaconia SAN PSAN PAAOLOOLO

Diaconia SAN FLORIANOSAN FLORIANO

1- C.d'Asc. n. 7Villaggio S. Pietro

via Italia, 18

via S. Pietro (esclusi numeri dispari dal 67 e il n. 46), via F.lli Kennedy, viaItalia, via C. Guzzi,

2- C.d'Asc. n. 8Parco S. Pietro

via Don L. Milani, 98via Paolo VI, via don L. Milani, via A. Lunardi

3- C.d'Asc. n. 9Piazza di S. Pietro

Sala Riun., p.za A. Moro

via Don G. Minzoni, p.za A. Moro, via XXV Aprile (numeri dispari fino a11), via Giovanni XXIII

4- C.d'Asc. n. 10Sotto Monte

via Dosso, 1 (cascina Rossi)

via P.e C.Mazzocchi + traverse, via Buscarino (esclusi num. pari fino al26), via A. Rubagotti, via F. Cossandi, via C. Esposito, via Dosso

1- C.d'Asc. n. 11Sassina

via Sassina, 22

via Sassina, via G. Pastore, via P. Ferrari, via L. Lama, via F.lli Cervi, via G.Amendola, via Palazzolo (numm.pari da 22 in poi)

2- C.d'Asc. n. 12Di Vittorio

via G. Di Vittorio, 33

via S. Pietro (num. disp. da 67 in poi), via F.lli Rosselli, via G. Di Vittorio,Via G. Di Vittorio - TraversaI e II, via Rezzano (o Reggiano); dalla Diac. SPietro: via S.Pietro n. 46 e via Cava; Cologne: via delle Bine, n. 5 e via Brescia,nn. 12-14

3- C.d'Asc. n. 13Zerbetto - Marcolini

via P. O. Marcolini, 20

via P.O. Marcolini, Via M. Capra, via XXV Aprile (tutti i numeri pari,numeri dispari da 13), Sentiero Zerbetto, Vicolo Zerbetto, via Palazzolo(numeri dispari fino a 25 e pari fino a 20), via A. Grandi (numeri pari)

1- C.d'Asc. n. 14Contrada Francesca

via G. Verdi, 16

via G. Marconi (numeri pari da 36), via A. Grandi (numm. dispari), via G.Verdi, via C. Battisti, Via A. Manzoni, via Francesca (numeri dispari finoal 19, pari fino al 24), viaTrento, via Trieste, via P. Gobetti, via A. DeGasperi

2- C.d'Asc. n. 15Madonnella I

via Francesca, 44

via Francesca (numeri pari dal 26, dispari dal 21), viale Caduti del Lavoro, via Madonnella, viale Lavoro e Industria

XVIII

Speciale Missione

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Speciale Missione

XIX

Diaconia SAN MASAN MAURIZIOURIZIO

Diaconia SAN GIASAN GIACINTOCINTO

3- C.d'Asc. n. 16Madonnella 2

via Campo Sportivo, 11via Palazzolo (numeri dispari dal 27) e traverse, via Campo sportivo

4- C.d'Asc. n. 17Fiumicello I

via Fiumicello, 6via Ingussano, via Fiumicello, via Cagino, via Per Chiari (numeri pari)

4- C.d'Asc. n. 18Fiumicello IIvia Viassola, 5

via Viassola e traverse

1- C.d'Asc. n. 19Degli orti

via U. la Malfa, 40

via Donati, via A. Gramsci, via degli Orti, via Lovo, viale E. Mattei e tra-verse, via Don Primo Mazzolari, via Padre G. Zani, via G. Falcone, via P.Borsellino, via Don T. Festa, via S.lle Vigorelli, via S. Pertini, via E.Montale, via F. Fellini (numeri pari), via A.B. Michelangeli, via Calcine (apartire dal numero 16), via R. Guttuso, via U. La Malfa, via B. Bonassi, viaS. Dotti, via G. La Pira, via G. Strehler

3- C.d'Asc. n. 20Lumetti

via Lumetti, 2

via per Chiari, (numeri dispari), via Lumetti, via Fogliano, via Valenca, viaValenca bassa, via S. Paolo, via Castrina, via Fossato

1- C.d'Asc. n. 21Maniero

via D. A. Dossena, 11

via Castrezzato (numeri pari da 2 a 42), via Don Luigi Sturzo, via Don A.Dossena, via F. Fellini (numeri dispari)

2- C.d'Asc. n. 22Novaglio

via Castrezzato, 17

via Novaglio, via 1° Maggio, via Castrezzato (numeri dispari da 1 a 21),via G. Miglioli

3- C.d'Asc. n. 23Santella - Caselle

via D. G. Vender, 61

via Castrezzato (numeri dispari dal 23), via Don G. Vender, via E.Margheriti, via della Santella, via Caselle

Page 20: Ricordando la Missione Parrocchiale - coccaglio.com NOVEMBRE 2004.pdf · Il Signore continua a dirci: "Oggi devo fer-marmi a casa tua". È terminata la "Missione al Popolo"; ora dob-

Su quasi tutte le relazioni lasciate dai Missionari riguardo ai Centri d’Ascolto è stato riferito l’entusia-smo da molti manifestato per quest’esperienza: incontrarsi, non così a qualche modo - sarebbe giàqualcosa - ma attorno alla Parola di Dio; condividere ciò che, attraverso di essa, lo Spirito ci dice, scam-biarsi la ricchezza interiore che a ciascuno il Signore ha donato. In questo modo ci si aiuta a crescerenella fede e si supera l’anonimato delle nostre relazioni, spesso superficiali e frettolose. Da questo entusiasmo è conseguito il desiderio, manifestato da molti, di continuare l’esperienza.I Missionari ci hanno dato l’avvio, insegnato un metodo, fatto capire che è possibile. Ora tocca noi con-tinuare: ridotti di numero, i Centri d’Ascolto andranno avanti e avranno luogo a ritmo mensile: ilsecondo o, preferibilmente, il terzo lunedì del mese: è la sera maggiormente libera da altre “attrattive”.

Ci sarà qualche qualche differenza, ovvia e necessaria; quella in maggiore evidenza è che non avremo piùi Missionari a guidarli; nemmeno lo potranno fare i preti della Parrocchia: basta, per esempio, guarda-re quanti sono loro e quanti i Centri d’Ascolto. Prima che “logistico” il motivo è di principio. Tutti,infatti, abbiamo visto che tra i Missionari c’erano non solo sacerdoti e suore, ma anche dei laici: genteche non veste abiti sacerdotali e non ha emesso nessuna professione religosa (non ha “preso i voti”), maè ricca della consacrazione fondamentale di cui è dotato ogni cristiano: quella del Battesimo e dellaCresima e, in qualche caso, del matrimonio; alcuni Missionari e Missionarie, infatti, sono sposati.E’ una testimonianza importante, perché ci dice che tutti possiamo essere testimoni e annunciatori delVangelo di Gesù Cristo: tutti siamo corresponsabili della vita della Chiesa.

Ad animare i Centri di Ascolto saranno perciò dei laici: gente di Coccaglio che, spero, si renderà dispo-nibile a questo servizio. Diversamente non sarà possibile continuare l’esperienza.Accogliamo senza pregiudizi questo fatto. Si tratta di persone che riceveranno una preparazione perquanto possibile adeguata. Non verranno a farci da maestri; avranno il compito di fare da “moderato-ri” perché la riflessione comunitaria sulla Parola di Dio si realizzi nel modo corretto, senza uscire daltema indicato dal brano.

Finalmente, anche in questo è l’ora dei laici: battezzati che si incontrano e si aiutano a scoprire che cosail Signore ci vuole dire. Per esserne a nostra volta testimoni: dalla “Missione al Popolo” al “Popolo inMissione”.

I Centri d’Ascolto non dovranno essere posto per discorsi fuori luogo o, peggio ancora, per cadere nelpettegolezzo; non saranno occasioni per osservare quello che il Vangelo dice agli altri, per “decidere”cosa altri dovrebbero fare: la Chiesa, i preti, i catechisti, quella tal categoria di persone, il Governo, i par-titi, ecc. Si tratta di argomenti che non servirebbero a nulla, in quella sede: dovremo imparare a guar-dare a ciò che il Vangelo dice a noi, a quanto chiede a ciascuno e condividerlo, affinché diventi ricchez-za e stimolo alla conversione per tutti.

Per mancanza di spazio, ci siamo limitati ad indicare l’indirizzo della sede di ciascun Centro, senzanominare la famiglia ospitante. Del resto, non dovrebbe contare molto: siamo grati a chiunque ci aprela porta di casa sua.

Buon Cammino.

Brevi note sui Centri d’Ascolto

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Speciale Missione