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RIFLESSIONI SUL PADRE NOSTRO “Padre Nostro, che sei nei Cieli...”

Riflessioni sul "Padre Nostro"

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Alcune considerazioni sulla preghiera cristiana per eccellenza che ho meditato e scritto in occasione della Pasqua 2011, alle quali ho unito le "Meditazioni di S. Francesco" (Fonti francescane 1043).

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RIFLESSIONISUL PADRE NOSTRO

“Padre Nostro, che sei nei Cieli...”

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Riflessioni sul Padre Nostro

Quando Gesù si rivolge a Dio lo chiama “Padre”: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro” (Gv20,17); e quando (in Mt 6,9-13) ci insegna a pregare, dice: “Voi pregate così:

1) “Padre nostro”,”Creatore, Redentore, Consolatore e Salvatore nostro, “che sei nei cieli”, ”negli Angeli e nei Santi, illuminandoli a conoscere che Tu, Signore, sei luce, infiammandoli ad amare, perché Tu, Signore, sei Amore; inabitando in essi, pienezza della loro gioia, poichè Tu, Signore, sei il sommo bene, eterno, dal quale viene ogni bene, senza il quale non viene alcun bene” (fonti francescane 1043).

2) “Sia santificato il Tuo nome”: Per renderti conto del significato di ciò che desideri si realizzi nella tua preghiera, ricordati che, quando c il Signore parlò a Mosè, disse: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate Santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono Santo”(Lv19,1-2). Gesù Cristo, come vero figlio di Dio, ha per primo onorato e santificato il Suo nome. Ricordati che Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt.5,48). Ricordati che San Paolo così scrisse ai Corinzi: “Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?" (I°Cor3,16).

Tu, che così preghi, vuoi veramente che il nome del Signore sia santificato? Allora non pregare passivamente, ma tu stesso diventa vero imitatore di Cristo e mantieniti suo alleato sino alla fine, santificando il Suo nome con le tue opere e annunciando il Vangelo.

”Si faccia più chiara in noi la conoscenza di Te, per vedere l‘ampiezza dei Tuoi benefici, l‘estensione delle Tue promesse, i vertici della Tua maestà, le profondità dei tuoi giudizi“ (fonti francescane1043)).

Solo così viene santificato il Suo Nome!

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3) “Venga il tuo Regno": Con l’insegnamento e l’esempio di Gesù, la Tua regalità, o Dio, è già stata”seminata” sulla Terra, “affinchè Tu regni in noi per mezzo della grazia e Tu ci faccia giungere al Tuo Regno, dove ti Vedremo senza ombre, dove sarà perfetto il nostro amore per Te, piena di gioia la nostra unione con Te, eterna la nostra felicità” (fonti francescane1043). I veri segni dei tempi predetti per l’avvento del Regno di Dio furono anticipati nelle parole e nei miracoli di Gesù. Anche se la piena realizzazione del Regno è posta nel futuro, questi sono stati segni possenti di realtà già allora operante, che si è protratta fino ad oggi, in quanto Gesù è sempre rimasto in mezzo a noi: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt28,20). La nuova umanità nascerà se e nella misura in cui l’uomo presterà fede al messaggio evangelico e ad esso si convertirà, curando la terra fecondata, affinchè porti frutto. “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto" (Gv12,24). Sai cosa significa “morire al mondo"? Nel suo rapporto d’amore Dio ha fecondato, tramite Maria, la Terra col proprio seme. Cristo non ha fallito, anche se ci son voluti 2000 anni. Per tutte le trasformazioni ci vuole il suo tempo; anche la donna, dopo essere stata fecondata dal seme, non subito, ma dopo nove mesi partorisce il nuovo essere umano. I duemila anni sono scaduti perché nasca la nuova umanità. Ora si soffre, ma tra poco regnerà la gioia! "Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto" (Rm8,22). Veramente desideri e vuoi che venga il Regno di Dio? Fa come tu sia il primo a realizzarlo, non solo con parole, ma nel tuo comportamento quotidiano, dando forma a un mondo ove ciascuno sia custode dell'altro nel diritto, nella Verità, nella giustizia e nella pace, diventando tu stesso “segno" della Regalità divina e cultore del nuovo Regno. Non credere di essere il solo. Ricordati che tanti ti hanno preceduto e sappi che tanti ti seguiranno.

Solo così viene il Regno di Dio!

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4) “Sia fatta la Tua volontà, come in cielo, così in terra"”affinchè ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a Te, con tutta la mente, orientando a Te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il Tuo onore. Fa' che possiamo amare il nostro prossimo come noi stessi, trascinando tutti al Tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri, aiutando gli altri a sopportare i mali e non recando offesa a nessuno” (fonti francescane 1043). Ricordati che Gesù ha detto: “Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato e compiere la Sua opera" (Gv4,34), e poi: “Non chiunque mi dice: “Signore, Signore", entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli” (Mt7,21). Le pre-ghiere dette meccanicamente, con distrazione e non convalidate dalle opere, sono come parole al vento, sgradite e spesso rifiutate dal destinatario.

“Il cercare la volontà del Signore diventa l'unica cosa che conta nella vita, perché si cerca l'unica realtà che sorregge, anima, guida, conserva e porta al suo termine ogni cosa. Ogni altra preoc-cupazione è realizzata. Lo stolto quando si sveglia di mattina pensa che cosa farà; l'intelligente che cosa farà Dio di lui” (IBN ATA ASSAH - vedi DT 10,12). “Chi prega, così con il cuore ancor più che con le labbra desidera che Dio sia tutto in tutti, sapendo che solo Lui conta nell'incalzare delle fugacissime realtà che lo circondano.” (Vedi e medita i salmi 130-131) “Tu diventi utile quando accetti di essere umile, restando al posto dove Lui ti ha messo”. Poichè “dai giorni di Giovanni Battista fino ad oggi il Regno dei Cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono a forza” (Mt11,16-24), l’attuale situazione esige uomini decisi a tutto (Lc13,24) e capaci di rapide decisioni prima che sia troppo tardi: “Carpe diem” nel senso positivo! Perciò devi discernere la volontà di Dio, “ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto” (Ef 5,10 e 2Cor 5,9); quindi non essere ipocrita, ma devi adeguare perfettamente la tua volontà alla Sua, partecipando veramente e attivamente a quanto desideri e chiedi, facendo tutto quel che fai con Amore. Solo così la tua preghiera sarà valida ed esaudita.

Solo così viene fatta la Sua volontà!

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5) “Dàcci oggi il nostro pane quotidiano”: Ricordati che, come è riferito in Genesi, dopo aver creato il firmamento, le acque e la terra, Dio disse: ”La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie” (Gen1,29).

Dopo il peccato originale “...il Signore Dio scacciò l’uomo dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto” (Gen3,23). Pertanto l’uomo ha dovuto coltivare la terra per procu-rarsi il pane, tratto dal frumento, la verdura, la frutta e il vino, tratto dalla vite. Ma quando il cielo non innaffia la terra, l’uomo deve provvedere a irrigarla. Perciò questo pane che l’uomo si procura col sudore è un pane faticato!

Quindi San Paolo ci ricorda: “se qualcuno non vuole lavorare, neppure deve mangiare” (2Tessalonicesi3,10). Ricordati il prover-bio: “aiutati, che Dio ti aiuta”. Aggiungo che chi è in grado di lavorare, non deve approfittare della generosità del prossimo suo. L’ozio è il padre dei vizi. Il “tutto è dovuto” è una pretesa che ha la logica della presunzione egoistica!

Ricorda comunque che il pane, come tutto l’altro cibo che la terra ci dà, è un “dono fatto a noi tutti ”, perché a Dio, nella Sua misericordia, sta a cuore che vi sia tanto pane per il ricco quanto per il povero.

Perciò, superando l’ottica altrettanto egoistica del “mio e del tuo”, il cristiano deve trasformare il dono fatto a noi nel “dono fatto a tutti attraverso di noi”.

Nell’”Àgape” della comunità cristiana si attua la logica che “il nostro pane quotidiano” va condiviso con tutti. La regola per un buon cristiano è “mangiare per vivere, non vivere per mangiare”, e all’inizio di ogni pasto, tu con la tua famiglia, fatevi il segno della croce e pregate così: “Signore, benedici questo cibo e queste bevan-de, te ne ringraziamo e danne anche a coloro che non ne hanno”.

Quando Gesù fu a tavola con i due dicepoli di Emmaus, “prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero” (Lc24,30-31).

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“Dà a noi oggi il tuo diletto figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, a ricordo e riverente comprensione di quell’amore che ebbe per noi, e di tutto ciò che per noi disse, fece e patì”(fonti francescane1043).

Infatti nostro pane quotidiano deve essere anche la Parola di Dio: «Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4). Gesù disse ai Giudei:"Io sono il pane vivo disceso dal cielo, chi mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo" (Gv 6,51).

Nella tua mente devi superare il concetto che la comune elemosina fatta al povero sia sufficiente per giustificarti cristiano e qualificarti “generoso benefettore con la coscienza a posto”. Anche nelle popolazioni civili non cristiane è normale che sorgano mense, dormitori e case di accoglienza per i poveri e per gli emigranti emarginati, volontariato e solidarietà internazionale. Gesù ci ricorda: “Fa' agli altri ciò che vuoi sia fatto a te” e “vendi quello che hai e dà il ricavato ai poveri”. Inoltre metti in pratica questi Precetti della Chiesa: “Dà da mangiare agli affamati”, “dà da bere agli assetati”, “alloggia i pellegrini” e “vesti gli ignudi”.

Solo così ci viene dato il nostro pane quotidiano!

6) “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, “per la Tua ineffabile misericordia, in virtù della passione del figlio tuo e per l’intercessione e i meriti della beatissima Vergine Maria” (fonti francescane 1043). Secondo il pensiero di S. Teresa di Lisieux, “L'infanzia spirituale permette di non scoraggiarsi nelle proprie colpe, perché i bambini cadono sovente ma sono troppo piccoli per farsi troppo male.”

Quando fai al Padre celeste questa richiesta, desideri veramente che i tuoi debiti ti siano condonati e che i tuoi peccati ti siano perdonati?

Fa' allora un esame di coscienza e impara a rimettere i debiti ai tuoi debitori e a perdonare i tuoi nemici e persecutori.

Perché nessuno di noi è senza peccato ed anche i santi peccano sette volte al giorno! Non puoi dire: “Dio perdona, io no!”, altri-menti meriteresti la punizione inflitta al servo spietato (Mt18,23-35).

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Gesù disse ai suoi discepoli: "Se un tuo fratello pecca, rimproveralo, ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: mi pento, tu gli perdonerai" (Lc 17,3-4).

Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: "Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se peccacontro di me? Fino a sette volte?" E Gesù gli rispose: "Non dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette" (Mt18,21-22). "Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia" (Mt 5,7).

Altrove disse: "A chi ti colpisce su una guancia, porgi anche l'altra! E a chi ti leva il mantello non rifiutare la tunica" (Lc 6,29).

"Beati i miti perché erediteranno la terra" (Mt 5,5). Quale sentimento d'amore fraterno proviamo quando, sul finir

della messa, il Sacerdote ci dice: "La pace del Signore sia con voi" e, dopo il suo invito, ci scambiamo, anche tra sconosciuti, un Segno di Pace con una stretta di mano ed un sorriso!

Gesù dice: “Avete inteso che fu detto: amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale merito avete? Non fanno così anche i pubbli-cani?” (Mt 5,43-46). "Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati" (Gv 15,12). Perciò metti in pratica questi comandamenti e precetti della Chiesa: «Sopporta le persone moleste», «perdona le offese», «non adirarti», «non maltrattare», «non vendicarti», «non uccidere», ma «sii operatore di pace»!

Solo così ci vengono rimessi i nostri debiti e i nostri peccati!

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7) “E non lasciarci soccombere alla tentazione, ma liberaci dal male ! ” (che è l'esatta traduzione dal greco dell'ultima frase del “Padre Nostro”, vedi Catechismo della Chiesa cattolica, pag. 690).

Caro fratello non temere, Dio non fa il male ed agisce sempre con amore! Ci lascia pienamente liberi di pensare, di decidere e di agire (libero arbitrio), non ci induce in tentazione, “nascosta o manifesta, improvvisa o insistente” (fonti francescane1043), ma ci protegge dalle tentazioni, anche se le permette per provare la nostra fede. “Il Signore tuo Dio è un fuoco divoratore, che proverà la qualità dell'opera di ciascuno” (Dt4,24 - 1°Cor 3,13).

Infatti nella prima lettera ai Corinzi San Paolo dice:“Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. Nessuna tentazione vi ha finora sorpresi se non umana; infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla” (1Cor 10,12-13).

Dio, non volendo annientare nessuna delle proprie creature, precipitò sulla Terra il demonio e gli angeli decaduti (vedi Apoca-lisse 12,7-10) e, conscio nella Sua prescienza e infallibilità della propria vittoria finale, ha accettato lealmente la sfida di un avversario sleale permettendogli di tentarci (vedi Apocalisse 2,10 e Giobbe 1-2), riconoscendo i diritti che il demonio ha vantato e vanta tuttora nei confronti di gran parte dell'umanità, resa sua schiava con tentazioni ed inganni di ogni tipo. Quindi, essendo conscio della situazione in cui ti trovi, cioè che Dio ti dà la via d'uscita e la forza per sopportare le tentazioni, datti una mossa, "svegliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà" ! (Ef5,13-14).

Devi partecipare attivamente al progetto divino di salvezza. Infatti "Chi ti ha creato senza di te, non ti giustifica senza di te" (Sant'Agosino). Perciò rivestiti dell'armatura di Cristo, combatti e difenditi come «guerriero della luce».

Paulo Coelho ha scritto:“Un guerriero della luce non ha mai fretta. Non coglie mai il

frutto ancora acerbo. Il tempo lavora a suo favore: egli impara a dominare l'impazienza ed evita gesti avventati.

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Procedendo lentamente, nota la saldezza dei propri passi.È consapevole di essere partecipe di un momento decisivo della

storia dell'umanità e sa che, prima di cambiare il mondo, deve cambiare se stesso. Perciò ricorda le parole di Lanza del Vasto: “Una rivoluzione ha bisogno di tempo per instaurarsi”.

Io aggiungo: Un guerriero della luce impara a dominare le tentazioni; se cade, subito si rialza e procede nel suo cammino sempre più vigile, prudente e temperante, cadendo sempre meno, fino a non cadere più!

Innanzitutto per non essere “cieco, sordo, stolto e dormiente”, devi mantenerti in grazia di Dio. “Ogni mattina fa' attento il mio orecchio, perché io ascolti gli iniziati; il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza” (Is 50,4-5).

Gesù richiede questo ascolto discreto quando dice: “Chi ha orec-chie per intendere, intenda” (Mt 13,3-9), e gioisce quando può dire ai suoi fedeli: “Beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono” (Mt 13,16). Le tue orecchie devono essere aperte, veramente pronte ad ascoltare, devono saper distinguere la “parola vera” dalla chiacchiera futile, dal pettegolezzo, dalle basse insinua-zioni, dalla menzogna e dall’inganno.

È possibile tradire Dio, non è possibile ingannarlo! Egli scruta nei nostri cuori e nei nostri intendimenti, per cui non

può esser perdonato un falso pentimento, ma un pentimento sincero!Anzi non sarà perdonato chi presume di essere salvato senza

merito.Occorre quindi che ti liberi dai peccati con un sincero

pentimento, seguito dalla confessione e dalla comunione. “Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi” (2Pt 3,9).

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Ma tu non perdere tempo; impara ad essere in relazione con te stesso ("conosci te stesso"), con Dio e con il prossimo; l'esem-pio ci è stato dato da Gesù. Devi osservare i Comandamenti e i Precetti della Chiesa ritenendolo non un comando o una imposizione, ma una necessità.

Devi conoscere e ricordare tempestivamente il messaggio del Vangelo. La preghiera ripetuta con concentrazione è un'arma che si rivela potentissima quando sei sottoposto alla tentazione, per liberarti dal male. Gli adulti e specialmente i giovani si impegnino a fare buone letture, ad evitare cattive compagnie, film sconsigliati e certe curiosità proibite, come la pornografia e la droga (introdotte a scopo di lucro), che conducono alla lussuria e alle perversioni sessuali, quali lo stupro, la sodomia e la pedofilia.

Gesù dice: “Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali!” (Mt 18,6;Mc 9, 42).

“Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella geenna” (Mt 5,29-30).

In conclusione: “Rivèstiti dell’uomo nuovo; quello secondo Iddio creato in vera giustizia e santità” (Ef 4,24), perché, ripeto, "Chi ti ha creato senza di te, non ti giustifica senza di te". «Repetita iuvant».

Solo così, con l'aiuto di Dio, saremo liberati dal male!

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Per scaricare gratuitamente altri scritti dell'autore, visitare:

http://mimonatta.blogspot.com

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Mio Dio, ti ho conosciuto grazie alla Tua Parola, la cui forza, perfezione e Verità sono la tua firma e danno certezza della Tua provenienza. Il bello è che posso rileggerti quando voglio, a mio piacimento; e ogni volta che ti leggo, ti rivedo, o mio Dio, folgorante nella Tua onnipotenza, e sento lo sguardo di un Padre, ad un tempo autoritario ed amoroso. Nessun essere umano avrebbe mai potuto concepire certe frasi dette dal Tuo Cristo!

Solo Dio stesso, disceso sulla terra, poteva predicare e mettere in pratica certi principi e certe regole, che erano al momento e sono tuttora in pieno contrasto con l'itinerario egoistico di vita che l'uomo è abituato a percorrere dall'inizio della sua esistenza. Nessuno prima di allora si sarebbe mai sognato di amare il proprio nemico, di pregare per lui e di offrire la propria vita per tutti, buoni e cattivi!

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