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Risposte alle domande più frequenti new

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RISPOSTE ALLE DOMANDE PIU’ FREQUENTI

PREMESSA

Nel corso del mio lavoro mi sono accorto che molta gente tende a porre una serie di domande più o

meno similari riguardanti i trattamenti o le discipline seguite. Per questa ragione ho deciso di

creare questa dispensa che da una risposta alle domande più frequenti di modo che ognuno può

partecipare alle sedute con più coscienza di ciò che affronterà e migliorerà qualitativamente il

risultato che ha deciso di conseguire.

Gli argomenti a seguire sono trattati in maniera molto semplice e lineare per permettere a tutti di

comprenderne il contenuto.

Voglio precisare comunque che questo fascicolo non va a sostituire il dialogo dei trattamenti

poiché vi accorgerete che non mancheranno mai i temi da trattare ed ogni domanda sarà sempre

bene accetta e da parte mia ci sarà l’impegno costante alla delucidazione di ogni singolo dubbio.

1) Cos’è l’Energia?

L’Energia nel mio campo viene ritenuta una forma intelligente che governa ogni struttura

pensante. L’uomo, gli animali, le piante e persino gli insetti sono pervasi da questa energia

che da la vita e la contiene.

Da secoli l’uomo ha tentato di inventare delle macchine in grado di misurare i campi

energetici che pervadono ogni cosa ma spesso ha dovuto rassegnarsi all’idea che la

macchina migliore per la percezione di questa energia è la vita e quindi tutti coloro che

possono giovarne.

Anche gli oggetti contengono energia ed emanano campi energetici ma sono soggetti a delle

regole diverse rispetto alle forme di vita.

2) Come si interagisce con l’Energia di ogni individuo?

In alcuni casi, come nel mio, la capacità di percezione dei campi energetici è presente sin

dalla nascita, in altri casi può essere attivata nel corso della propria vita. (vedi risposte n.3

e n.4)

Essendo che la capacità di percezione deriva dall’evoluzione dello stesso luogo in cui sono

annidati i pensieri ho scoperto e conseguito studi ed esperimenti accurati sulla capacità

mentale di modulare e governare l’energia con il pensiero.

Ciò mi ha permesso di mettere a punto delle tecniche che migliorano qualitativamente e

quantitativamente l’Energia da governare.

3) E’ possibile imparare ad utilizzare e percepire l’Energia o bisogna nascere con queste

capacità?

Quando nasciamo, nel nostro programma mentale abbiamo delle attitudini innate, ovvero

delle capacità più sviluppate di altre.

Alcuni soggetti riescono a riprodurre un susseguirsi di note musicali prima ancora di aver

studiato accuratamente uno strumento, altri riescono subito in lavori manuali, altri ancora

comprendono eventi di una certa complessità più velocemente dei coetanei; in poche parole

ogni individuo nasce con l’attitudine a qualcosa ma ciò non significa che non sarà mai in

grado di imparare altri mestieri. Infatti proprio nella musica troviamo chi ne ha fatto un

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mestiere e magari ha scoperto quel mondo solo da adulto, o in altri campi persone che

all’età adulta cambiano completamente lavoro e riescono comunque a trovare una propria

identità nel nuovo campo.

La capacità di percezione energetico-vibrazionale però, a differenza di altre qualità

necessita di una ottima elasticità mentale e in alcuni casi la disciplina da seguire per

sviluppare questo evento richiede molta fatica.

Ciò non toglie però che chiunque può evolversi in quel senso e può giovarne in ogni istante

della propria vita.

4) Quali sono i benefici di coloro che percepiscono l’Energia ed imparano a modularne i

campi?

I benefici sono illimitati, in quanto tutt’oggi non si conoscono limiti alle capacità mentali.

Ma posso delucidarvi su alcune delle qualità da me maturate nel corso della mia evoluzione

mentale e spirituale.

Innanzitutto si impara a conoscere se stessi e la propria energia. Ciò fa si che ogni qual

volta gli eventi della vita tendono a sormontarvi ed influenzarvi nelle vostre scelte vi verrà

spontaneo rimettere tutto in equilibrio in breve tempo e questo vi evita la maggior parte

degli errori grossolani e sofferenze che possono danneggiare il vostro stato psicofisico. In

poche parole la vostra capacità di razionalizzazione degli eventi vi spingerà ad una

comprensione totale di ciò che avete vissuto e dei motivi che vi hanno condotto a quel

frangente.

La vostra capacità di concentrazione migliorerà notevolmente portandovi i benefici che ad

essa sono legati.

Vincerete più facilmente vizi e dipendenze.

Non avrete più bisogno di ricorrere a falsi o giusti profeti per comprendere meglio voi stessi

o le strade da seguire.

La sperimentazione e la comprensione dell’Energia sarà per voi del tutto istintiva ed

autonoma.

Non avrete più bisogno di una guida e ciò che attualmente io faccio potrete farlo da soli su

voi stessi o su altri (come è già accaduto con qualche mio cliente).

Mi fermo qui poiché ritengo che alcune delle capacità che io ho maturato debbano restare

personali per adesso.

Ogni individuo ha i suoi sviluppi e le sue strade da seguire.

5) In che modo il trattamento mi aiuta a risolvere i miei problemi?

L’applicazione energetico-vibrazionale tende a spingere l’individuo all’equilibrio, ciò non è

comunque da ritenersi come sostitutivo al proprio impegno nel raggiungimento del proprio

benessere psico-fisico ma complementare a qualsiasi cura si stia seguendo.

Tendenzialmente una persona che soffre di depressione dopo il trattamento “generalmente”

si sente vispa ed eccitata; in caso invece di un soggetto tendente all’aggressività o

all’iperattività “generalmente” la risposta al trattamento è la calma e la serenità.

In termini di percentuale il mio lavoro comprende il 40% del lavoro personale che dovrà

affrontare l’individuo; per il restante 60% esso verrà consigliato sul miglior modo di

seguire la disciplina.

Nel periodo successivo al trattamento ogni persona si sente agevolata ad affrontare le

proprie crisi interiori e facilitata nella loro risoluzione.

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6) E’ possibile che il trattamento riporti in superficie un ricordo precedentemente

rimosso?

Può capitare in alcuni casi che un individuo ricordi degli avvenimenti vissuti in passato di

cui esso stesso aveva rimosso l’esistenza.

Generalmente il motivo per cui esso torna in superficie è legato direttamente o

indirettamente al motivo per cui l’individuo sta chiedendo aiuto.

Fondamentalmente accade che se un evento viene vissuto in modo traumatico, spesso tende

ad essere celato poiché il soggetto all’età in cui l’ha vissuto non è in grado di affrontarlo e

risolverlo.

Questo ricordo continua a vivere dentro di noi finché un ulteriore evento futuro (un odore,

un sapore, un evento traumatico etc…), interagendo con il nostro subconscio, tende a

rivitalizzarlo. Ciò spinge l’individuo ad una sensazione spiacevole che a lungo andare può

causare depressione, ansia o attacchi di panico.

Il soggetto non ricorda generalmente il motivo di quella sensazione spiacevole ma essa

tende comunque ad influenzare costantemente la propria vita.

Dal momento in cui il ricordo riaffiora non bisogna temerlo poiché si è già a metà strada

per la sua risoluzione.

7) Come devo comportarmi durante il trattamento?

Il modo migliore per affrontare un trattamento è quello di avere assoluta fiducia e lasciarsi

andare completamente.

In rari casi mi è accaduto di percepire su dei soggetti una tendenza iniziale a non

collaborare, una forma di autodifesa atta all’imperazione di se stessi; In questi casi ho

specificato che nessuno li aveva costretti ad essere trattati e che questo tipo di

atteggiamento è molto lesivo per se stessi.

Quando percepisco ad esempio su un individuo una buona dose di egocentrismo esso tende

a negare istantaneamente la valenza, ma quando faccio notare che la certezza che ho

raggiunto in anni di studio non mi permette di errare la valutazione il soggetto si rassicura

e tende ad elaborare l’informazione non più come un insulto ma come un’informazione su

cui ragionare.

Faccio presente che non è mio interesse trovare difetti dove non ve ne sono poiché il mio

lavoro è basato sul raggiungimento dell’equilibrio.

8) Bisogna necessariamente essere completamente svestiti per fare dei trattamenti?

No. Si può scegliere tra due sentieri di crescita differenti.

In un sentiero il soggetto diviene “consapevole” della condizione energetica in cui si trova

e impara a gestire meglio le proprie energie intraprendendo un percorso di auto guarigione

ed auto equilibrio al fine di non avere più necessità future di chiedere aiuto a terze parti.

Nell’altro il sentiero è un po’ più lungo ma più leggero, si diviene consapevoli della propria

condizione emotiva ma non di quella energetica.

In tutti e due i casi è bene chiedere delucidazioni all’operatore per essere informati

specificatamente sul sentiero da intraprendere, essere consigliati e conoscere l’eventuale

tipo di vestiario da utilizzare durante i trattamenti.

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9) Perché è meglio non tenere gli indumenti quando faccio il trattamento?

Esistono più risposte a questa domanda da punti di vista fisici, psicologici e energetico-

vibrazionali.

Da un punto di vista fisico dovete sapere che ogni indumento tende a stringere il corpo

umano. Gli elastici, soprattutto (slip, reggiseni, polsini, calzini etc…) rallentano il fluire

libero del sangue e questo comporta un rallentamento del corpo al rilassamento (che è

fondamentale durante un trattamento)

Psicologicamente invece una persona che si denuda completamente tende ad affidarsi

totalmente all’operatore, mentre chi tiene degli indumenti si sente in qualche modo protetto

e la fiducia ne risente drasticamente.

Per farvi comprendere pienamente la risposta energetico-vibrazionale a questa domanda

devo rimandarvi alla domanda n.1.

Ogni oggetto possiede un campo energetico.

Un indumento è un oggetto ed è costantemente pregno di energia.

Non essendo energia in movimento essa tende semplicemente a rendere meno visibile e

percettivo il campo energetico dell’individuo ai sensi dell’operatore e dell’operatore ai

sensi dell’individuo.

Durante una seduta l’operatore stimola l’individuo alla percezione dei campi energetici ed

è di fondamentale importanza che esso non abbia restrizioni o barriere che ne limitano la

comprensione.

Tuttavia, mi rendo conto, che non tutti cercano di evolversi nella stessa direzione e

qualcuno esprime semplicemente il desiderio di essere aiutato nella condizione emotiva

senza per questo imparare ad avere un equilibrio autosufficiente e costante nel tempo.

L’agevolazione che ne consegue non può essere comunque priva di disciplina per i motivi

sopra elencati.

Nella mia esperienza mi sono reso conto che coloro i quali avevano scelto comunque di non

seguire tutti gli accorgimenti da me predisposti riguardo al vestiario o alle discipline

meditative avevano rallentato il processo di crescita del 50%.

10) Può l’operatore decidere di non iniziare una cura o interrompere i trattamenti?

La consulenza gratuita serve a far comprendere ad ambedue le parti se la disciplina o il

tipo di trattamenti possono essere validi nella risoluzione dei problemi personali.

Nel caso in cui l’operatore si ritiene impossibilitato nell’aiutare il cliente egli si limiterà a

dare consigli adeguati per seguire altre strade.

Nel caso in cui un soggetto tende a non seguire la disciplina consigliata dall’operatore per

indolenza o pigrizia egli può decidere di interrompere i trattamenti in qualsiasi momento.

Generalmente i primi tre trattamenti sono indicativi al riguardo.

11) Posso sostituire le terapie mediche o psicologiche con i trattamenti?

Assolutamente no. Nei casi in cui un soggetto segue una terapia medica o psicologica il

trattamento, come già specificato in precedenza, può essere complementare alla terapia

seguita e non sostitutiva.

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12) Assumere psicofarmaci può rappresentare un problema con la disciplina e i

trattamenti?

Il trattamento energetico generalmente può essere funzionale nel qual caso il soggetto sia

tendenzialmente in una fase fisica e psicologica ricettiva. Questo stato, al contrario di

quanto si pensa, è presente in un individuo per quasi tutta la vita ad esclusione di quei

momenti in cui lo stato mentale viene influenzato da agenti chimici come psicofarmaci,

droghe o alcool.

In taluni casi, quindi, possono verificarsi delle situazioni in cui l’effetto del trattamento

viene limitato dall’uso di queste sostanze.

Nel caso, comunque, di assunzione di essi il soggetto è tenuto a comunicare senza alcun

timore l’informazione.

In alcuni casi, è stato possibile, con una collaborazione tra lo psichiatra e l’operatore la

riduzione delle dosi ed il miglioramento qualitativo degli effetti del trattamento.

13) Esistono limiti di età per chi decide di usufruire dei trattamenti?

Finora ho trattato soggetti di età compresa tra i 2 e 72 anni e, sebbene gli obiettivi da

raggiungere ed i metodi possono essere più o meno incisivi, non ho riscontrato intolleranze

ai trattamenti o assenza di benefici psicofisici.

14) Posso usufruire delle sedute di meditazione senza avvalermi dei trattamenti

vibrazionali?

La meditazione che insegno è di tipo “visuale” e va ad interagire con dei processi mentali a

volte sepolti sotto strati di esperienze e culture; per questa ragione per insegnare dei livelli

di meditazione di questo tipo ho la necessità di tenere sotto controllo l’inconscio di un

individuo e per far ciò il trattamento è la soluzione più idonea.

15) Il trattamento cambierà le mie idee o influirà sulle mie decisioni?

Assolutamente no. Il trattamento ridona chiarezza a delle situazioni confuse e serenità

nell’affrontare determinate problematiche, ma non va ad intaccare gli ideali o le direzioni

da prendere o già intraprese. In poche parole, il trattamento dona consapevolezza e

sicurezza nelle proprie azioni future e serenità e razionalità nelle decisioni già intraprese.

16) E’ possibile subire danni fisici o mentali dai trattamenti?

I trattamenti non vanno ad interagire né con la muscolatura, né con l’ossatura ma, con

alcune tecniche, si può interagire sullo stato energetico delle cellule e questo apporta

sicuramente un beneficio fisico ad ogni sua applicazione.

Nel caso delle funzioni mentali il mio lavoro consiste solo nel leggere delle funzioni ed

attendere che il soggetto consapevolizzi la lettura, sarà poi il cliente stesso che

comprenderà meglio dove e come agire nel sentiero verso l’auto-guarigione.

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17) Una donna nel periodo del ciclo mestruale può usufruire del trattamento?

E’ stato accertato che l’energia può, in taluni casi, rallentare o bloccare il flusso mestruale.

Per questa ragione si cerca di evitare il trattamento in quei periodi.

Tuttavia in alcuni casi straordinari, evitando accuratamente l’applicazione al secondo

chakra è stato possibile effettuare comunque un trattamento seppur limitato.

18) Come mi devo comportare dopo il primo trattamento?

Il primo trattamento è sempre quello più incisivo e può avere molti effetti diversi dipendenti

dalla persona e dal suo trascorso.

In alcuni casi l’individuo si sente molto felice e sereno, in altri avverte un desiderio di sfogo

come la necessità di piangere, in alcuni casi si avverte per la prima volta un profondo

silenzio interiore e mentale, in altri il primo trattamento sembra abbia modificato solo la

capacità di percezione delle persone e degli spazi.

Questo stadio comunque non va ad incidere negativamente con il lavoro o la vita da

condurre, ma al contrario i propri amici o conoscenti si accorgono di un qualcosa di nuovo

che rende il soggetto più trasmissivo ed imponente.

L’individuo soggetto al primo trattamento comunque è tenuto a chiedere sempre consiglio

all’operatore stesso poiché solo lui può conoscere la reazione nella sua completezza e

tranquillizzare o migliorare l’effetto che ne consegue.

19) Perché è importante tenere informato l’operatore?

Quando si è soggetti al trattamento l’energia della persona cambia continuamente perché

viene spinta verso un equilibrio interiore. Riferendosi all’operatore per i primi tempi si

aiuta l’energia a migliorare qualitativamente e velocemente il sistema psico-mentale. Se ad

esempio siamo soggetti ad uno strano senso d’ansia senza ragione apparente la nostra

parte razionale si preoccupa accentuando questa sensazione. Parlandone con l’operatore

esso vi spiegherà che probabilmente è legato a qualcosa che sta venendo fuori per essere

affrontato e vi aiuterà a consapevolizzare la vostra crescita.

20) C’è il rischio di divenire dipendenti da trattamenti di questo tipo?

La dove esiste la dipendenza esiste l’ignoranza. I trattamenti vengono effettuati in modo da

consapevolizzare l’utente in ogni funzione energetica e mentale del suo organismo ragion

per cui, a parte una prima fase di assestamento, dove ci si può appoggiare completamente

sull’operatore, già dalla seconda seduta ogni individuo verrà stimolato alla percezione

dell’energia ed al lavoro interiore. Questo fa si che nel momento in cui il problema si

risolve ognuno è perfettamente a conoscenza di tutta la dinamica che lo ha risolto e che

l’impegno dell’operatore è stato importante ma l’impegno dell’utente è stato essenziale.