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RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 1 - FondazioneGiulietti.com · Prof. Paolo Galluzzi ... po forte renderà sem-pre più indipendente la ... il ricevimento, molti hanno presentato al prof

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Rivistadegli Stenografifondata a Firenze nel 1877n. 39, ottobre/dicembre 1997Organo trimestraledella FondazioneFrancesco e Zaira GiuliettiRedazione eAmministrazionePiazzale Donatello 2550132 FirenzeTel. 055/5000042Fax 055/5001010Direttore responsabileDr. Marco MorgantiDirettore editorialeProf. Paolo A. PaganiniResponsabile tecnicoNerio NeriHanno collaboratoa questo numero:Giuseppe CapezzuoliMartino IuvaraLuciano NiedduAttilio OttanelliPaolo A. PaganiniGiacomo PatriziFausto RamondelliGiorgio SpellucciGiorgio ValleStampaLitografia Piccardi S. & C.Strada in Chianti (FI)a cura delloStudio Panda di FirenzeGrafica della copertadi Lorenzo MantellassiTiratura copie 10.700Copia non commerciabileAutorizzazione delTribunale di Firenzen. 3604 del 22/7/1987

FondazioneFrancesco e Zaira Giuliettiper lo studio, la promozionee la divulgazionedella stenografiaGabelsberger-NoeRiconosciuta con D.P.R.n. 310 del 19-1-1983Sede legalePiazzale Donatello 2550132 FirenzeTel. 055/5000042Fax 055/5001010Codice fiscale 94010970484Trib. Firenze Reg. P.G. n. 65

Consigliodi AmministrazionePresidenteDr. Marco MorgantiVice PresidenteDr. Sergio GiuntiSegretarioCav. Bruno PiazzesiConsiglieriDr. Gianluca FormichiProf. Paolo GalluzziProf. Andrea InnocenziNerio NeriProf. Paolo A. PaganiniProf. Giorgio Spellucci

Collegio RevisoriDr. Salvatore ProtoDr. Gianluca BorraniDr. Enzo Rook

SOMMARIO2

È nato il gruppo “Amici della Fondazione Giulietti”.3

Giorgio SpellucciFesteggiati gli ottanta anni di Flaviano Rodriguez.

4La prematura scomparsa di Raffaele Palandri.

5Giorgio Valle

Ernesto Caroggio, l’ultimo curatore del Manuale.6

Paolo A. PaganiniAndrea Innocenzi, una voce in difesa della scrittura.

7Sul prossimo numero tutto sui campionati EUSI 1998.

7È morta Ada Garbislander.

8Luciano Nieddu - Giacomo Patrizi

Ecco come il computer riconoscerà i segni stenografici.15

Divagazioni di teoria(lettura stenografica).

18Le funzioni della Stenografia

(lettura stenografica).19

Fausto RamondelliRapporto sul Comitato Centrale Intersteno.

22Giuseppe Capezzuoli

Una volta c’era anche Milano.24

Attilio Ottanelli1873-1887, quando era tutto un fiorire di riviste.

28Lettere in redazione.

30Martino Iuvara

Addio stenografia, ma la colpa è solo dello Stato.31

L’angolo dei giochi.

La collaborazione è aperta a tutti. I manoscritti e le fotografie non sirestituiscono in nessun caso. Gli articoli firmati riflettono le opinionidei loro autori: non necessariamente queste coincidono con le opi-nioni della Direzione. La Direzione si riserva di apportare eventualitagli agli articoli ricevuti, per motivi di spazio.

RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 1

Nella foto di questa pagina: «Ora distudio», 1872, opera di GiuseppeFrattelloni di Caltanissetta, sculto-re in Firenze, collocata nell’atriodella Fondazione.

La Rivista viene distribuita gra-tuitamente ai Provveditorati aglistudi, Istituti tecnici e professiona-li per il commercio, Istituti magi-strali, Licei classici e scientifici,Scuole a insegnamento di steno-grafia e dattilografia, Associazionistenografiche e a tutti gli interessa-ti di stenografia sia italiani cheesteri.

Contributo sostenitore a partireda L. 20.000 da versare sul ContoCorrente Postale n. 18025502 inte-stato a Rivista degli Stenografi,Piazzale Donatello 25, 50132 Fi-renze.

È NATO IL GRUPPO“AMICI DELLA FONDAZIONE GIULIETTI”

CD-Rom La storia dellascrittura

• inserimento nell’in-dirizzario della Fonda-zione per essere tenutial corrente delle diver-se iniziative nel campodella stenograf ia: in-contri, convegni, cele-brazioni.

Siamo certi in questomodo di rendere unservizio importante ainostri lettori. Un grup-po forte renderà sem-pre più indipendente laFondazione Giulietti epiù interessante la «Ri-vista degli stenografi ».È una scommessa im-portante. Per vincerlaabbiamo bisogno pri-ma di tutto di chi daanni ci segue con inte-resse e amicizia.

Il contributo mi-nimo annuale diLire 30.000 do-vrà essere ver-sato sul ContoCorrente postalen. 18025502 inte-stato a Rivista de-gli Stenograf i,Piazzale Donatel-lo 25, 50132 Firen-ze, specif icando“Amici della Fon-dazione Giulietti”nella causale diversamento.

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N el numero scorsoabbiamo annun-

ciato l’avvio del proget-to di una storia multi-mediale della scritturain Cd Rom.In occasione del nuo-vo anno siamo lieti diannunciare la nascitadi una nuova iniziati-va, il gruppo “Amicidella Fondazione Giu-lietti”.Per diventare Amicodella Fondazione Giu-lietti basta un contribu-

to annuale minimo dilire 30.000. Gli Amiciriceveranno una tesserapersonalizzata e avran-no diritto immediatoad alcuni vantaggi. Inparticolare:

• sconto del 25% perl’acquisto di libri dal ca-talogo Giunti

• sconto del 40% sulprezzo di copertina perl’abbonamento a unarivista del gruppoGiunti (Art e Dossier,

Storia e Dossier, Il cor-riere dell’Unesco, Ar-cheologia Viva, Psico-logia contemporanea,la Vita scolastica)

• sconto del 50% sul-l’acquisto del volumeStoria delle scritture velo-ci di Francesco Giuliettie dell’Alfabeto nella sto-ria delle civiltà di DavidDiringer

• possibilità di preno-tazione e acquisto acondizioni riservate del

FESTEGGIATIGLI

OTTANTAANNI

DI FLAVIANORODRIGUEZ

di Giorgio Spellucci

Il 29 e 30 novembresono stati festeggiati

in Firenze gli 80 anni diFlaviano Rodriguez. LaFondazione Giuliettiera presente con duecomponenti del Consi-glio di Amministrazio-ne, i proff. Innocenzi eSpellucci.Delineare la figura e l’o-pera di Flaviano Rodri-guez significa ripeterecose già dette e soprat-tutto, rischiare di caderenella piaggeria: è una diquelle persone che se-gnano un’epoca nelmondo in cui vivono e,soprattutto, nell’attivitàche esplicano. Per moltidi noi è stato uno stimo-lo, non soltanto con laparola quanto soprat-tutto con l’esempio,cioè è stato un maestro,e ci auguriamo che con-tinui ad esserlo ancoraper un lungo periodo ditempo.Sono note le sue pub-blicazioni scolasticheper la Dattilografia, laStenografia, il Calcoloe il Trattamento testi,in collaborazione col fi-glio Carlo. Molto cono-sciuta la rivista “Specia-lizzazione”, uno dei po-chi periodici che si oc-cupa di pratica azienda-le. Giustamente famo-si, anche a livello inter-nazionale, sono l’IDI,l’Istituto fondato in Fi-

manifestazioni agoni-stiche a livello profes-sionistico, queste ulti-me organizzate per ta-stare il polso del profes-sionismo steno-dattilo-grafico italiano in vistadel Congresso Interste-no del prossimo luglio.Per la verità, l’aspettoagonistico non ha tro-vato una larga risposta– con l’eccezione dellacompetizione di Steno-tipia – probabile indiceche il computer ha mo-dificato profondamen-te le modalità di lavoro.I festeggiamenti sonoculminati in un sontuo-so ricevimento di unadecina di portate, orga-nizzato dai figli del pro-fessore, Carlo, Rita eRiccardo e relative fa-miglie, svoltosi nellastupenda cornice dellaVilla di Nozzole a Gre-ve in Chianti. Duranteil ricevimento, moltihanno presentato alprof. Rodriguez unomaggio sottolineandociò che la persona e ilcarisma del professoreha rappresentato siaper la vita che per il mi-glioramento professio-nale di ciascuno.Da queste colonne, rin-noviamo le felicitazionial prof. Rodriguez in-sieme con l’auspicio“ad maiora”.

renze e l’AccademiaAliprandi che, con feli-ce intuizione, rilancia,rinvigorendola, l’istitu-zione voluta da Giusep-pe Aliprandi nei primidecenni del secolo. For-se non molto conosciu-te, perché iniziative dilivello più specialistico,sono le Ricerche sullefrequenze, promossedal prof. Rodriguez,che perfezionano quel-le realizzate dall’IBM.Quando lo conobbi, inoccasione delle gare di

Montecatini, ero pocopiù di un giovanotto,intorno ai trent’anni, elui stava intorno allacinquantina: i suoimodi signorili, nel ve-stire e nel porgere – e lasua residenza fiorentina– mi richiamarono allamente la figura di Lo-renzo de’ Medici, alme-no come me lo ero raf-figurato durante gli stu-di liceali e universitari.Le celebrazioni sonostate affiancate da unconvegno di studi e da

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Un momento dei festeggiamenti a Flaviano Rodriguez.

LA PREMATURASCOMPARSA

DIRAFFAELEPALANDRI

S i erano appenaspente le luci per i

festeggiamenti degli 80anni di Flaviano Rodri-guez quando, il 4 dicem-bre, è giunta la notizia –attesa, perché si conosce-vano le condizioni di sa-lute, ma non per questomeno dolorosa – dellascomparsa di RaffaelePalandri, di soli 55 anni.Sono due avvenimentiche portano a rifletteresul senso della vita, mi-sto di gioia e di dolore: sirifugge dal secondo, mail ricordo ci perseguita, sicerca la prima, ma la sidimentica.Nativo di Pistoia, seguì icorsi di ragioneria all’I-stituto Tecnico Com-merciale Betti, doveebbe come insegnantedi Stenografia il prof. Bi-sello, poliglotta e autoredi numerosi testi steno-graf ici. Il prof. Biselloera solito trasmettereagli all ievi non solol’amore per l’arte steno-grafica – numerosi ste-nograf i professionistiescono dal suo insegna-mento – ma anche l’a-more per la vita e per ilprossimo, derivatogli dauna fede profonda econtagiosa (è stato unodei primi diaconi per-manenti in Italia).Attraverso Bisello, Palan-dri entrò in contatto conil mondo stenograf ico“che conta”, cioè quello

suo carattere gioviale e ilsuo spirito conviviale,contano molto i ricordipersonali: in tal modoacquista valore l’idea im-plicita nel termine“scomparsa”, che è unadiversa apparenza e nonuna fine.Lo conobbi a Montecati-ni, in occasione delleGare Nazionali di Steno-grafia, nel 1968. Era in-caricato della dettaturaper le gare scolastiche,perché aveva una bellavoce profonda, mentre eme fu affidato il control-lo del dettato. All’epocac’era la diretta! Alla finedi una dettatura, gli feciosservare che la pronun-cia “èdile” – sono statosempre un po’ maniacodella ortoepia – era erra-ta, perché la dizione esat-ta era “edìle”. A distanzadi anni, ancora ricordavaquel “rimprovero”.Piuttosto schivo nel par-lare di sé, quanto solleci-to nell’interessarsi deglialtri, qualità che si affina-no con la pratica assiduadella preghiera, che ama-va e che promuoveva infamiglia, ha avuto diver-se traversie familiari, so-prattutto è stato moltoin ansia per la salute delf iglio Nicola, al qualedonò un rene.Alla famiglia porgiamole condoglianze dellaRivista e della Fondazio-ne.

G. S.

delle gare nazionali, incui conseguì diversi piaz-zamenti sia nelle compe-tizioni scolastiche che inquelle dei professionisti,e delle riviste stenografi-che.Si mette in luce anchecome autografista, colla-borando alle pagine incaratteri stenografici del-la rivista “Stenografia”,organo uff iciale dellaScuola Meschini e vin-cendo alcuni premi neiconcorsi organizzati datale rivista.Nei primi anni ’60 si tra-sferì a Roma, ospite dellafamiglia Marchesi, in at-tesa di una autonoma si-stemazione. Si abilitò al-l’insegnamento della Ste-nografia, esercitò la pro-fessione di insegnantepresso le pubbliche scuo-le, di stenografo giorna-lista in diversi quotidianie collaborava con Marioe Martha Marchesi neicorsi di stenografia com-merciale e soprattutto inquelli per la preparazio-ne dei candidati all’abili-

tazione per l’insegna-mento.Collaborò come auto-grafista alla pubblicazio-ne “Perfezionamentostenografico” ed entrònel direttivo della ScuolaMeschiniana. Curò an-che le autografie per laseconda edizione delle“Esercitazioni di Steno-grafia” di Rodriguez.Nel 1975 fu assunto allaRAI come stenografo e,col passare degli anni, di-venne capo del serviziostenografico dello stessoEnte.Alla morte di MarthaMarchesi, divenne ilcapo della Scuola Me-schiniana e, come tale,assunse la vicepresidenzadell’EUSI. Ricopriva an-che la carica di Presiden-te dell’AGSI, Associazio-ne Giornalisti StenografiItaliani, sodalizio ormaidesueto, data la scom-parsa dei giornalisti ste-nografi.Quando scompare unamico, perché tale eraRaffaele per tutti, dato il

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ERNESTOCAROGGIO

L’ULTIMOCURATORE

DEL MANUALE

di Giorgio Valle

A dicembre di que-st’anno ricorre il

trentennale della scom-parsa di Ernesto Carog-gio (1879-1967), il gran-de cultore genovesedella Stenografia, notoanche ai più g iovanistudiosi della nostraarte per aver curatol’ultima edizione, laXXV, del Manuale delSistema, autografando-la, con grave compro-missione del suo statodi salute, in una caldaestate e ad un’età giàavanzata.In realtà sono ancoramolti coloro che posso-no vantarsi di averlo co-nosciuto e di aver trattoprofitto dal Suo inse-gnamento e dal Suoesempio, perché oltreche un profondo e ge-niale teorico del sistemaEgli ne è stato un ine-sausto divulgatore. At-traverso l’insegnamentopresso l’Istituto tecnico-commerciale UgolinoVivaldi e presso il Circo-lo filologico e stenogra-fico, di cui fu per lunghianni presidente, non-ché, negli anni prece-denti la prima guerramondiale, quale liberodocente di Stenografiapresso la facoltà di Eco-nomia e Commerciodella Università di Ge-nova (una distinzione,questa della libera do-

del Sistema che l’inse-gnamento di questo no-stro Maestro rimangacondensato in due Suepregevoli pubblicazioni,il « Manuale di Steno-graf ia italiana » ed il« Dizionario delle siglefondamentali e deri-vate », due opere cheper chiarezza espositivaoltreché graf ica (Suaanche qui l’autografia)meriterebbero di venirriprodotte anastatica-mente.

E rnesto Caroggioha vissuto la

magg ior parte dellaSua nobile vita nel no-stro secolo, condivi-dendone senza rispar-mio i travagli, certo an-che in coerenza spiri-tuale con la Sua sceltaprofessionale di medi-co (fu come tale volon-tario nella prima guer-ra mondiale), ma Eglici appare nel nostro ri-cordo e nel nostro rim-pianto piuttosto comeun uomo formato fral’ottocento ed il primonovecento, un’epocacaratterizzata insiemeda disciplinata applica-zione e da fervore rin-novativo. Troppo ap-passionato ed insiemedi troppa modestia po-trebbe essere infattigiudicato il Suo esem-pio per appartenere an-

cenza stenografica, con-divisa con Guido duBan e con altri pochi),Egli formò generazionie generazioni di steno-grafi pratici e di docen-ti, a tutti trasmettendol’amore per i segni sem-plici ed eleganti del si-stema Gabelsberger-Noe, nel rispetto piùprofondo non solo enon tanto della teoria

stessa, quanto della lo-gica di economia di spa-zio e di tempo (non perniente era anche provet-to giornalista- steno-grafo), e nella aderenzaalla struttura grammati-cale e perfino etimolo-gica della nostra lingua.È fortuna per noi e perquanti altri sono con-vinti delle ancor vivepossibilità applicative

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Il genovese Ernesto Caroggio, medico, stenografo pratico, giornalista. Ab-bandonò la medicina per dedicarsi interamente all’insegnamento e al gior-nalismo.

cora alla vita dispersivae competitiva che sia-mo oramai portati acondurre, vuoi per imezzi stessi di sposta-mento e di distrazionedi cui disponiamo,vuoi soprattutto per laf ilosofia corrente chetende sempre più al-l’affermazione spregiu-dicata ed al piacere ef-fimero.Ci si lasci però dire cheproprio questo Suo es-sere fuori del nostrotempo quanto ad ap-profondimento, mode-stia ed altruismo rac-chiude per noi una indi-cazione valida a supera-re gli scontenti e le an-gosce dell’attuale muo-verci in velocità. Il me-dico Ernesto Caroggio,al di fuori dei Suoi tantimeriti nel campo steno-grafico, meriti che an-cora rimangono pre-senti e vitali, perché deiSuoi suggerimenti nonpotranno non tenerconto quanti vorrannosempre più chiaro epratico e coerente ilManuale del Sistema, cipropone con il Suoesempio – da applicarenei pur ristretti limitidel nostro possibilequotidiano – una tripli-ce sicura via per vincereil nervosismo e la de-pressione: valutare consufficienza la competi-zione per il prestigio difacciata, coltivare unafiamma di ricerca e dicreatività, esser larghiagli altri di tutto il benedi intelligenza e di amo-re di cui possiamo esse-re capaci.

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Andrea Innocenzinon è solo uno

studioso, è anche uncampione di tenacia ecombattività.Nella vita c’è chi cinci-schia intorno a quattrofilosofemi; chi si dilettaad inseguire estetichebeatitudini; chi perse-gue platonici ideali;chi, semplicemente,vegeta, e amen.Andrea Innocenzi, no.Egli, folgorato sullastrada di Damasco ingiovane età, s’è inna-morato della scrittura,e non ha più abbando-nato il sogno e la mis-sione di difendere l’o-nore della gentile fan-ciulla. La quale, a direil vero, se la fa un po’con tutti, perché sem-bra che goda a farsistrapazzare anche dallemani più sozze, becereed indegne. Ma perInnocenzi – che ha giu-rato fedeltà – quei“ventun caratteruzzi”rimangono il sognobello della giovinezza.

E, anche ogg i che siporta sulle spalle ottan-ta fresche primavere,continua a prodigarsiper esaltare i pregi egl’infiniti meriti della“più stupenda delleinvenzioni” e della suaancella devota, ch’è lastenografia.Forse, sul campo dibattaglia, Innocenzi èrimasto solo. Ma nonimporta. Egli continuaa riversare energie (esoldi) per proseguirenella sua missione, non

incattivito, ma indigna-to, sì, per l’ottusità diquelle genti che nonconoscono il fascinoprodigioso della scrit-tura latina; o per quellesacche d’ignoranza e dipovertà nelle qualiancora si agita, s’imbe-stia e trionfa il medioe-vo dell’analfabetismo.Insomma, Andrea In-nocenzi, nonostante ilbeota trionfalismocolonial-computeristi-co, continua a crederenella civile e nobileaspirazione di conse-gnare a tutte le gentil’edificante strumentodella scrittura e dellasua nobile ed indispen-sabile espressione velo-ce, la stenografia. Conquesto spirito, ora hadato alle stampe “Lascrittura script perdestrimani e per man-cini” (da richiedersi

ANDREAINNOCENZIUNA VOCEIN DIFESA

DELLASCRITTURA

di Paolo A. Paganini

all’Autore, Via C.Colombo 13, 06034Foligno - Perugia).

D iciamo subitoche è un aureo

volumetto, da consi-gliare soprattutto amaestri di buonsenso ea genitori illuminati(ma esistono ancora,oggi, gli uni e gli altri?).Come si sa, ai giorninostri la calligrafia nonesiste più, né viene piùinsegnata agli stessistudenti degli istitutimagistrali, quelli cioèche, domani, dovrannoinsegnarla ai bimbidelle elementari. Oggi,le elementari vantanotre docenti per classe.Tutti e tre insieme nonfanno un terzo dell’u-nico docente che c’erauna volta. Nelle classi ilcaos regna sovrano. Siinsegna poco e male.Soprattutto, non s’inse-gna come si debbatenere in mano unapenna. Il volumetto diAndrea Innocenzi spie-ga, insegna, illustra edimostra come sidebba educare allascrittura, della qualepropone quella piùsemplice, la “script”, aimmagine e somiglian-za delle scritture astampa.L’Autore ha anche unocchio di riguardo neiconfronti dei più tra-scurati degli studenti: imancini. È questo unsuo vecchio chiodo,che batte e ribatte dainnumeri anni. Ma inquesta nazione dipoeti (che non sannoscrivere) e di navigato-ri (che non sanno nuo-

tare) il grave problemaviene bellamente econtinuamente disat-teso dalle autorità sco-lastiche. Ma Inno-cenzi, con la tenacia ela combattività di sem-pre, continua a pro-porlo e a dibatterlo,unitamente alla suafede per la scritturacome strumento dielevazione culturaleper tutte le genti. Noici uniamo a lui, conpartecipe (ma sfiducia-to) entusiasmo, com-plimentandoci per ilsuo fervore e per lasua dottrina.

S u un solo puntoci permettiamo

di dissentire. AndreaInnocenzi condanna “ilcomportamento irra-zionale dei conservato-ri, che si oppongonoalle innovazioni dellascrittura, anche quan-do è palese che l’impie-go della stessa danneg-gia gravemente tutti glialunni e quindi tutti icittadini”.Purtroppo, la scritturanon è soltanto una fan-ciulla di facili costumi,ma, ahimè, in tempibeceri e violenti come inostri, non esistendopiù alcun teneroriguardo per nessuno,essa stessa è maltratta-ta, violentata, deturpa-ta.Magari i cosiddetti“conservatori” l’avesse-ro almeno preservatada tanto scempio! Madove sono oggi i con-servatori? E, se ci sono,a cosa mai sono ancoracapaci di opporsi?

RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 7

SUL PROSSIMO NUMEROTUTTO SUI CAMPIONATI EUSI 1998

Anche la prossima edizione dei Campionatinazionali EUSI si svolgerà, come l’anno scor-so, a Senigallia, nella prima quindicina di mag-gio. E, anche questa volta, sarà la “Rivista de-gli Stenografi”, con il prossimo numero, adare in dettaglio tutte le informazioni relativeallo svolgimento delle gare, cioè: il Regola-mento, il Programma, il Calendario dellegare, il Modulo d’iscrizione, insieme a tutte lealtre notizie di natura logistica e alberghiera.Non perdete, dunque, il prossimo numerodella Rivista, perché sarà lo strumento indi-spensabile ed ufficiale per partecipare alleGare, le quali rappresenteranno un’occasionestorica. Sarà infatti, questa, la CinquantesimaEdizione, l’edizione Oro, onore e vanto del-l’Ente Unitario del Segretariato italiano. An-cora una volta, nell’accogliente città di Seni-gallia, avrà luogo il più imponente appunta-mento italiano della scuola e della professio-nalità. Migliaia di partecipanti affronterannola più incredibile sventagliata di specialità, dal-la stenografia alla dattilografia, dal Tratta-mento testo al Calcolo elettronico, dalla Cor-rispondenza in lingua estera alla Tecnicad’amministrazione, fino alle prove di naviga-zione in Internet, fino alle gare di versione inlatino... Leggete e conservate, dunque, il pros-simo numero dedicato ai Campionati Eusi.Sarà un numero speciale anche per la ricchez-za dei consueti servizi a rubriche.

È MORTA ADA GARBISLANDER

Mentre stavamo licenziando le ultime bozze del-la Rivista, siamo stati informati che, il giorno diNatale, è mancata a Milano Ada GarbislanderGarlinzoni. Era nata il 14 luglio 1912. Già allievadi Andrea Marchiori, divenne presto una prota-gonista della stenografia italiana. Autrice di testiscolastici, per molti anni docente dell’Istitutoprofessionale “Caterina da Siena” e direttrice del-l’Istituto di Magistero Stenografico, ha occupatovia via molte cariche negli organi direttivi dellascuola Gabelsberger-Noe. Temperamento esube-rante e generoso, è stata un’organizzatrice eun’animatrice d’instancabili capacità. Ultima-mente era Consigliera a vita dell’AssociazioneStenografica Magistrale.

ECCO COMEIL COMPUTER

RICONOSCERÀI SEGNI

STENOGRAFICIdi Luciano Nieddu e Giacomo Patrizi

Dipartimento di Statistica,Probabilità e Statistiche Applicate,

Università degli Studi “La Sapienza” di Roma

In un’era di informatiz-zazione di molte atti-

vità meccaniche ed intel-lettuali degli uomini, nondeve sembrare pretestuosoil desiderio di registraresotto forma di supportoinformatico il propriopensiero svolto nel corsodi studio e evocato in as-semblee e riunioni varie.La cattura del pensiero odel parlato da parte diuna macchina evoca ri-cordi di un passato infau-sto e di un Mondo di om-bre, come indicato in unaserie di lavori letterari re-centi, quali i libri di Hux-ley e di Orwell, ma puòanche proporre un Mondoin cui la registrazione deipropri pensieri e la tra-scrizione delle afferma-zioni fatte in pubblico fa-ciliti la gestione delle atti-vità umane, rendendo tut-to ciò più veloce e più pre-ciso, riducendo così il ne-cessario impegno per laloro attuazione.L’obiettivo del progetto diricerca in svolgimentoconsiste nel def inire unprogramma informaticoche classif ichi corretta-mente gli stenogramminell’equivalente scrittoper esteso in un opportu-no formato, il quale siainterpretabile da un siste-ma di video scrittura perelaboratore elettronico.Lo scopo di questo lavoroè di descrivere una proce-

ceo, a meno di un ria-scolto e completa ri-produzione sul suppor-to desiderato. Inoltre,nella registrazione siperdono, in massimaparte, gli aspetti comu-nicativi di un discorso,quali: l’ironia, l’espres-sione e gli altri atteg-g iamenti mimetici.Nondimeno, la presen-za di più partecipantipuò far si che l’inter-vento dell’oratore siadisturbato da interru-zioni, commenti sagacio fuorvianti. La ripro-duzione meccanica ditutto ciò, anche am-messo che sia possibile,costituirebbe un reso-conto confuso conspezzoni di frasi equant’altro, per cui sirenderebbe necessariauna completa riletturae rieditazione a manodel testo. In effetti, però, la tra-scrizione di un discorsoin formato machinereadable è conseguibilecon una marcata fre-quenza di errori anchese l’oratore si sottopo-ne ad una lunga serie diesercizi vocali di adde-stramento dell’elabora-tore: parlando in stac-cato, cercando di pro-nunciare con chiarezzai vocaboli, ben separan-doli tra di loro. In que-sto caso, la correttezza

dura promettente di infor-matizzazione della steno-grafia manuale mediantel’analisi dei sistemi dimanipolazione graf icache possono trasformarelo stenogramma in modoopportuno, permettendo-ne così il riconoscimento. Nel secondo paragrafo,dopo l’introduzione verràesaminata la tecnica uti-lizzata per selezionare glistenogrammi e le opera-zioni che su di essi vengo-no eseguite. Nel terzo pa-ragrafo si illustrerà il me-todo con cui si procede alriconoscimento dei segni.Dopo aver descritto nelquarto paragrafo alcunirisultati sperimentali pre-liminari, nel quinto para-grafo le opportune conclu-sioni verranno tratte.

1. Introduzione

M etodi di scritturaveloci sono es-

senziali per acquisire ilresoconto preciso di un

intervento o più gene-ralmente di una discus-sione consigliare o as-sembleare, nonché perreg istrare in modocompleto e dettagliatoil proprio pensiero o ilresoconto di un docu-mento esaminato. Pertutti questi scopi visono metodi alternati-vi, come la registrazio-ne elettronica, la tra-scrizione in corsivo peresteso delle proprieconsiderazioni ed infi-ne la duplicazione me-diante fotocopiatura.Tali alternative sono li-mitate, creano diff i-coltà e permettono diconseguire l’obiettivodesiderato solo in par-te.Il resoconto di un di-scorso o di più inter-venti in una riunione digruppo può venir regi-strato su un supportoelettronico, ma ciò nongarantisce la sua dupli-cazione su altri suppor-ti, quali quello carta-

8 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI

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della trascrizione puòarrivare all’80% che ècomunque un valoretroppo basso per unasusseguente correzionemediante un correttoreelettronico automatico.Anche in condizioniideali, l’utente devesempre procedere aduna correzione a manodel 20% del testo.Invece, l’utilizzo di unatrascrizione stenografi-ca del discorso, dei pro-pri pensieri o del docu-mento esaminato, per-mette di agg iungereaspetti comunicativi epermette di indicare an-che le parti emotive deldiscorso ed i commentidegli intervenuti. An-che in questo caso però,il testo deve essere digi-tato in un sistema di vi-deo scrittura, per ren-derlo machine readable e,quindi, la stenografia èsolo un mezzo di tra-scrizione più flessibiledella registrazione elet-tronica.Dato che la trascrizioneautomatica medianteregistrazione elettroni-ca è solo in fase speri-mentale e la trascrizio-ne a mano da una regi-strazione, richiede da 4- 6 volte il tempo del di-scorso, anche per dellepresentazioni orali con-tinue, sembrerebbe piùvantaggioso procederealla trascrizione steno-grafica del dettato e lasua successiva trascri-zione in esteso, attivitàche richiede solo 2 - 3volte il tempo del di-scorso. Naturalmente,in pratica, questo meto-do è il solo possibile per

ottenere un resocontopreciso di quanto dettoin un consiglio o assem-blea, per le ragioni so-pra indicate.Qualora gli obiettivi delprogetto di ricerca quiesaminato fossero rea-lizzati ed un sistema au-tomatico computeriz-zato che possa acquisirein modo del tutto auto-matico il testo steno-grafato e lo renda peresteso fosse disponibile,il tempo di preparazio-ne del resoconto po-trebbe ridursi a 1,5 - 2volte il tempo del di-

scorso. Infatti, l’espertostenograferebbe gli in-terventi nel modo usua-le e passerebbe l’elabo-rato, foglio per foglio,alla macchina che lo ac-quisirebbe mediantescansione automatica epresenterebbe la trascri-zione per esteso del te-sto stenografato, richie-dendo all’esperto soloun ulteriore interventodi correzione di qual-che vocabolo e di alcunimiglioramenti della for-ma e della punteggiatu-ra, sfuggitagli nella ste-sura stenografica.

L’obiettivo del progettodi ricerca in corso con-siste nel def inire unprogramma informati-co che classifichi corret-tamente i segni steno-graf ici di una parola,una sillaba o una letteranel suo equivalentescritto per esteso in unopportuno formato, ilquale sia interpretabileda un sistema di videoscrittura per elaborato-re elettronico al fine dipermettere all’espertodi controllare la corret-tezza della trascrizionee pervenire, quindi, alla

sua correzione e divul-gazione.

L a conversione diun testo stenogra-

fato in un testo esteso,richiede, quindi, la clas-sificazione di segni gra-f ici in stringhe ASCII(leggibili dal compu-ter), ricorrendo a tuttele regole del sistema distenografia per rendereunivoca la trasforma-zione.Lo scopo di questo la-voro è di parziale con-seguimento dell’obiet-tivo indicato sopra. In-

fatti, si desidera descri-vere una procedura diinformatizzazione del-la stenografia manualemediante l’analisi delsistema di manipola-zione grafica che tra-sformi lo stenogram-ma in un vettore di at-tributi e la descrizionedell’algoritmo di rico-noscimento che si desi-dera utilizzare. Il rico-noscimento, reso com-plesso a causa dellacomposizione e super-posizionamento dei se-gni elementari in ste-nogrammi, è effettua-to in due tempi: nellaprima fase, detta di ad-destramento, viene ef-fettuata la classificazio-ne dei simboli di base eviene addestrato l’al-goritmo di riconosci-mento, mediante la co-struzione di una basedati opportuna. Nellaseconda fase si procedeal riconoscimento veroe proprio, medianteuno specif ico algorit-mo e util izzando labase dati creata. È im-mediato constatareche nuovi sistemi ste-nografici, anche in al-tre lingue, possono es-sere resi machine reada-ble mediante la stessaprocedura, basta crea-re per l’ulteriore siste-ma o per l’addizionalelingua una base datiopportuna, applicandol’algoritmo di adde-stramento e poi utiliz-zare la nuova base datinell’algoritmo di rico-noscimento. È possibi-le generalizzare il siste-ma in modo da rende-re automatico anche il

RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 9

Le ultime fasi delle sperimentazioniin corso presso l’Università

“La Sapienza” di Roma.Si è già ottenuto circa il 70%

di precisione.Ma ora si punta a valori del 99%

mediante dizionari ed altristrumenti di autocorrezione.

riconoscimento del si-stema stenografico uti-lizzato come è già sta-to fatto per il ricono-scimento della linguadi testi scritti, vedasiPatrizi (1993).Nella fase di addestra-mento, per un singolometodo di stenografia,molti esempi dell’alfa-beto stenograf ico, distenogrammi comples-si e di campioni di testistenografati sono pre-disposti e sottoposti al-l’algoritmo di classifi-cazione. Uno specificosimbolo varierà da per-sona a persona a secon-da della mano dell’e-sperto ma avrà una se-rie di caratteristichemorfologiche comunidato che altri espertipossono riconoscerequel simbolo. Invecesimboli diversi sarannosufficientemente diver-si nella forma da poteressere riconosciuticome tali dagli esperti.Simboli e stenogrammisono classificati in op-portune classi in basealla loro forma genera-lizzata (cioè senza te-nere conto delle varia-zioni individuali) eduna serie di prototipi,anche numerosi, vienedeterminata per i sim-boli di ogni classe. L’in-tento è di rendere ledifferenze tra i simbolidi una classe menoestese delle differenzetra simboli di classi di-verse. Se vi sono sim-boli alternativi o anchestenogrammi diversiper rappresentare lostesso morfema, l’ad-destramento può esse-

re fatto lo stesso age-volmente, formandodiverse sottoclassi di ri-conoscimento, come sivedrà in seguito.Nella fase di riconosci-mento l’algoritmo de-termina la classe di ap-partenenza dello steno-gramma o i simboli chelo compongono. Nelledue eventualità si deter-minano le classi o lesottoclassi di apparte-nenza del segno o deisegni e siccome ad ogniclasse si può attribuireun carattere o unastringa di caratteriASCII, il riconoscimen-to delle classi di appar-tenenza determina latrascrizione per estesodello stenogramma. In-fine, alcune procedureaddizionali controlle-ranno che la sintassi

grammaticale sia cor-retta.

2. L’acquisizione deisegni stenografici

P er procedere al rico-noscimento e preli-

minarmente per effet-tuare l’addestramento,il testo stenoscrittodeve essere acquisitodalla macchina e su diesso devono essere ef-fettuate opportune tra-sformazioni, al fine dipermettere all’algorit-mo di classificare i segninelle rispettive classi diappartenenza. Lo scopodi questo paragrafo è didescrivere questo insie-me di procedure e giu-stificarle informalmen-te, la dimostrazionedella loro correttezza èdimostrata altrove (ve-

dasi Nieddu, Patrizi,1997).Nel seguito di questoparagrafo non si distin-guerà tra la fase di ad-destramento e la fase diriconoscimento, essen-do le due fasi identicheper quanto riguardal’acquisizione dell’im-magine a la sua rappre-sentazione. La sola dif-ferenza è che nella fasedi addestramento ènota la classe di appar-tenenza dell’oggetto.L’immagine delle sin-gole pagine dello steno-grafato è acquisita me-diante uno scanner. Sipuò supporre che loscritto sia su carta dibuona qualità, possibil-mente su foglio rigato,come nel sistema Cima,ma il sistema si adattaanche a testi stenogra-

10 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI

Figura 1 - Procedura di identificazione delle righe stenoscritte da un foglio stenoscritto acquisito mediantescanner.

fati su carta bianca dibuona qualità. Prima dipoter procedere al rico-noscimento c’è una se-rie di operazioni dasvolgere per portarel’immagine in rappre-sentazione canonicache possono essere cosìindicate:I) Allineamento del si-stema di riferimentocartesiano del fogliostenoscritto con il siste-ma di riferimento carte-siano del pixel map del-l’elaboratore,II) Segmentazione del-l’immagine in steno-grammi,III) Nor mal izzazionedello stenogramma, alf ine di renderlo inva-riante.IV) Estrazione delle ca-ratteristiche dello ste-nogramma per il rico-noscimento

2.1. Allineamento dell’im-magineL’acquisizione dell’im-magine del foglio ste-nografato può risultarenon allineata con gliassi di riferimento delpixel map, a causa di unposizionamento imper-fetto del foglio sulloscanner o a causa diqualche leggero mal-funzionamento dellostesso. Inoltre, se ilsupporto stenograficoè costituito da un fo-glio bianco, l’allinea-mento degli steno-grammi può non esse-re parallelo alla basedel foglio formando,quindi, righe oblique.In questo caso, nellascansione si desidera

ruotare l’immagine inmodo che lo scritto ri-sulti allineato con gliassi del pixel map.Si supponga, quindi cheil foglio appaia comeuna immagine lieve-mente inclinata rispettoalla perpendicolare.Non è necessario ruota-re l’immagine in modoche essa venga riportatasulla perpendicolare,basta correggere tuttele operazioni che si de-vono effettuare, com-pensandole per l’angolodi sbieco intervenuto,supponendo di poterlomisurare.A tale scopo si consideriil reticolo del foglio distenografia ed il retico-lo costituito sul pixelmap individuato dalladirezione di scansioneelettronica. La tecnicaimplementata consistenel suddividere vertical-mente il foglio in 5zone e nel determinarele due più omogeneeper densità di scrittura.Tali zone vengono con-tinuamente slittate alfine di determinare l’al-lineamento ottimaledei pixel. Quando que-sto viene conseguito èpossibile calcolare, me-diante semplici formuletrigonometriche, l’an-golo di sbieco.

2.2. Segmentazione del-l’immagine in stenogram-miUna volta determinatol’angolo di sbieco, tuttele operazioni sarannoeffettuate conforme-mente a tale angolo.Nel resto di questo la-voro, si supporrà che

tale compensazione siastata effettuata. Sommando i valori deipixel per riga si otter-ranno dati che potran-no essere utilizzati alfine di determinare lerighe di testo stenoscrit-to. È noto infatti che lerighe caratterizzate davalori bassi di tale som-ma sono righe con unaelevata densità di scrit-tura, mentre le righe discansione con elevativalori indicano righesostanzialmente vuote.É immediato constatareche in questo modo sipossono determinare lecoordinate verticali didove presumibilmentesi trovano gli steno-grammi.Ripetendo la stessa pro-cedura nel senso dellecolonne, per ogni zonaorizzontale ad elevatadensità di scrittura testédeterminata, si otter-ranno zone contigue adalta densità di scritturale quali conterrannouno o più stenogrammi.Ogni stenogramma èadesso racchiuso in unasottozona dell’immagi-ne, ma tale sotto imma-gine potrebbe contene-re più di uno steno-gramma. In tal caso èovvio che ripetendo lastessa procedura per lasotto-immagine, ver-rebbero effettuate suc-cessive segmentazionisino a formare immagi-ni che contengano uni-camente uno steno-gramma. Oltre all’im-mag ine dello steno-gramma viene trascrit-ta la posizione dello ste-nogramma sul foglio.

2.3. Determinazione del-l’asse baricentricoIdentificato ogni steno-gramma è necessario,per formulare il vettoredi attributi corrispon-dente, determinarne ilbaricentro al fine di alli-neare lo stenogrammae le sue componenti inposizione canonica. Atal fine, lo stenogram-ma determinato è rap-presentato da una listadi livelli di grigio deipixel che lo compongo-no, per cui è possibiledeterminare il baricen-tro dello stenogrammae l’asse baricentrico,cioè l’asse che minimiz-za il quadrato delle di-stanze dei singoli pixelda essa. Tale asse è facil-mente determinabilemediante un semplicealgoritmo ed è ancheimmediato definire l’as-se normale a questo.Preliminarmente a que-sto passo, il segno ste-nograf ico viene “im-merso” in un quadratodi nxn pixel.Alla fine di questa pro-cedura lo stenogrammasarà rappresentato daun diagramma cartesia-no in cui il baricentrodella figura si trova nel-l’origine.

3. Il RiconoscimentoInformatico dei segni

N el paragrafo pre-cedente è stata

esaminata la metodolo-gia di acquisizione del-l’immagine e come siforma la sua rappresen-tazione relativamenteall’asse baricentrico. Inquesto paragrafo si esa-

RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 11

minerà come trasfor-mare tale rappresenta-zione in un vettore diattributi e come deter-minare la base dati ne-cessaria per il riconosci-mento dello steno-gramma.L’immagine dello ste-nogramma è rappre-sentata da una serie dipunti di vari toni di gri-gio in un sistema di rife-rimento cartesiano bidi-mensionale. Tale im-magine viene ripartitaorizzontalmente in unnumero m di strisce. Datale conf igurazione èimmediato estrarre imomenti dell’immagi-ne dello stenogramma,per ogni singola striscia,rispetto sia all’ascissache all’ordinata. I mo-menti di ordine k diquesta immagine, con kcrescente, saranno imomenti dello stessoordine dello steno-gramma. Nella speri-mentazione verrannopresi in considerazionesino a 6 momenti se-condo i due assi.Lo stenogramma o èformato da un simboloelementare o è unacomposizione di simbo-li elementari, ivi inclu-dendovi eventuali sim-boli finali o iniziali chepossono anche disco-starsi dai loro corrispet-tivi centrali. Per proce-dere alla sua trascrizio-ne è necessario decom-porlo nei suoi simbolicostitutivi elementari.Nel formare lo steno-gramma i simboli ele-mentari potranno esse-re ruotati o traslati ri-spetto alla loro posizio-

ne nel proprio sistemadi assi cartesiani di rife-rimento, ma come èben noto, qualsiasi tra-slazione o rotazionepuò essere determinatase vi sono disponibilisufficienti momenti diordine crescente.I simboli elementaripossono essere di diver-so tipo, o perché lascuola di stenograf iapermette diverse rap-presentazioni o perchégli utenti hanno modifi-cato nel tempo il sim-bolo. Tale situazionenon complica in nessunmodo gli algoritmi indi-cati, rendendo solo piùnumerosi i prototipi ge-nerati. Quindi è necessario ri-conoscere mediantel’algoritmo di addestra-mento i simboli ele-

mentari, determinandouna serie di prototipi inmodo automatico e as-segnando univocamen-te tutti i simboli cherappresentano una let-tera o un morfema aduna o più sottoclassiben determinate.L’algoritmo descritto èuna variante di quelloutilizzato per vari pro-blemi di riconoscimen-to e classificazione, pre-sentati in Patrizi (1981),Calamassi e Patrizi(1988). Esso si basa suuna procedura di rico-noscimento formulataoriginariamente da Fir-schlein e Fischler(1963), la cui conver-genza è stata dimostra-ta da Patrizi (1979).L’algoritmo opera indue modi: in addestra-mento ed in classifica-

zione. Nel primo modosi considera un campio-ne di oggetti di cui ènota la classificazione. Ivettori medi baricentri-ci di ogni classe sonodeterminati ed essi for-mano i primi vettoribaricentrici di assegna-zione. Per ogni oggettovengono determinatele distanze tra il vettoredi attributi ed il vettorebaricentrico di ogniclasse. Tra gli oggettiche risultano essere piùvicini ad un baricentrodi un’altra classe che auno della propria vieneselezionato quello conla distanza magg ioredal baricentro dellapropria classe e vieneutilizzato per generareun ulteriore baricentro.Nell’ambito della classecui tale elemento ap-

12 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI

Figura 2 - Procedura di selezione degli stenogrammi.

partiene, si procede allariassegnazione dei vet-tori di attributi in basealle distanze dai bari-centri di quella classe. Ibaricentri vengonoquindi ricalcolati deter-minando i vettori medidi ogni sottoclasse. Laprocedura viene riini-ziata daccapo con unulteriore vettore bari-centrico e continua ge-nerando baricentri ag-giuntivi, sino a quandoogni vettore di attributiè più vicino ad un bari-centro della propriaclasse che ad un bari-centro qualsiasi diun’altra classe.Determinati i vettoridegli attributi dei proto-tipi dei simboli elemen-tari, è necessario proce-dere alla scomposizionedel vettore degli attri-buti dell’immagine glo-bale nei suoi costituentivettori di attributi. In addestramento siavranno, si può suppor-re, un elevato numerodi campioni di steno-grammi complessi, deiquali è nota la loroscomposizione in sim-boli elementari, mentrenella fase di riconosci-mento, quest ’ultimainformazione non è di-sponibile. Salvo per unaspetto differente, cheverrà menzionato infondo, nelle due fasil’algoritmo procedenell’identico modo.Si considera la minorscomposizione possibi-le dello stenogrammatale che la somma cor-rettamente ponderatadei momenti parzialipiù i coefficienti di tra-

slazione e rotazionedelle singole figure siauguale al momentoglobale. Dato che perogni oggetto è necessa-rio stimare tre parame-tri quali: il coefficientedi traslazione orizzon-tale, il coeff iciente ditraslazione verticale e larotazione delle assi ri-spetto alla forma cano-nica, sarà necessario de-terminare almeno tremomenti per stimarequeste tre quantità edassicurare la loro univo-ca determinazione.Quindi si ha un vettoredi attributi dello steno-gramma composto dauna serie dei suoi mo-menti e per ogni sim-bolo elementare si ha ilsuo vettore di attributiprototipo composto daimomenti dello stessoordine. Se questo sim-bolo elementare apparenello stenogramma, isuoi momenti, a partel’effetto di traslazione erotazione, faranno par-te dei momenti della fi-gura globale. Quindi,se uno stenogramma èdecomponibile, vi saràun certo numero dimomenti di simbolielementari i quali, debi-tamente ponderati ecorretti per gli effetti ditraslazione e di rotazio-ne, forniranno persomma i valori dei mo-menti globali.La ricerca del sottoin-sieme ottimale discomposizione potreb-be essere effettuato me-diante una ricerca esau-stiva, con notevoli tem-pi di calcolo ed un usospropositato della me-

moria di un elaborato-re. Alternativamente sipossono utilizzare algo-ritmi di ottimizzazionenon lineare e vincolatagià proposti che hannoun’eff icienza compu-tazionale elevata, veda-si Patrizi e Spera(1989).Se l’algoritmo è in fasedi addestramento, si ve-rifica la corrispondenzaesatta tra i simboli ele-mentari determinati equelli che effettivamen-te compongono lo ste-nogramma in esame e,qualora vi fossero diffe-renze, lo stenogrammaglobale verrebbe suddi-viso nei simboli ele-mentari che lo com-pongono ed essi an-drebbero ad arricchirel’archivio di simboli ele-mentari, mentre l’adde-stramento verrebbe ri-petuto.Analogamente, quandol’esperto stenografocorregge il testo, puòanche indicare al siste-ma la decomposizioneerrata di alcuni steno-grammi e ciò darà luo-go ad una ulteriore ses-sione di addestramentodell’algoritmo. In que-sto modo ci si assicurache il sistema di ricono-scimento sia sempre ag-giornato.L’inserimento di segnispuri non provoca nes-sun danno in quantopossono essere trattaticome rumore e gestitiadeguatamente dall’al-goritmo.Supponendo di aver de-composto gli ste-nogrammi nei loro co-stituenti simboli ele-

mentari, questi non in-dividueranno ancora iltesto completo, ma lelettere e i morfemiidentif icati permette-ranno di determinarecon elevata precisionela parola pronunciatain orig ine. L’ultimaparte dell’algoritmoconsiste infatti nel ve-rificare a quale parolaeffettivamente corri-sponde il segno consi-derato.

4. RisultatiSperimentali

C ome già indicatoall’inizio, è stata

effettuata una prelimi-nare sperimentazioneche ha fornito dei risul-tati incoraggianti. Loscopo di questo para-grafo è di descrivere lasperimentazione effet-tuata.Da un gruppo di 5 ste-nografi sono stati rica-vati i simboli elementa-ri in uso nel sistemaCima. Il numero di sim-boli riportati per letterasono diversi sia a secon-da della lettera che del-lo scrivente e varianoda 32 a 150.Dopo avere acquisitotutti i simboli per ognu-na delle 27 classi pre-scelte e specificamente:a b c c(dolce) d e f g i lm n o p q r s t u v z sc(i)gli gn gu im/inun gruppo di 500 segni,dal totale di 2201 segnidisponibili, è stato sor-teggiato con campiona-mento sistematico emesso da parte per laverifica.Dalle tabelle 1, 2, e 3 si

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14 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI

nota in primo luogoche il riconoscimento èbuono, seppure non an-cora sufficientementeelevato. Infatti, la pro-babilità di assegnare isimboli alle classi inmodo casuale, compor-terebbe una precisionenel riconoscimento in-feriore al 4% o (0,04),mentre come è eviden-te anche nel caso peg-g iore siamo oltre 15volte questa precisionealeatoria. Inoltre è evi-dente che il ricorrere atroppi momenti com-porta un peggioramen-to nella precisione in ri-conoscimento, introdu-cendo rumore aleatorioeccessivo.

5. Conclusione:

In conclusione, il lavo-ro svolto indica una

buona percentuale di ri-conoscimento per isimboli elementari cheformano la base dellaprocedura. Gli altriaspetti dovranno esseretestati e portati a regi-me, il che ci si augura dipoter fare nelle prossi-me settimane. La base teorica dell’al-goritmo è soddisfacen-te, le condizioni di con-vergenza sono state di-mostrate per cui sarànecessario continuarelo sforzo nella messa apunto degli algoritmi.Come in altre occasio-

ni, l’aver ottenuto circail 70% di precisione, in-dica che in poco temposi potrà ottenere con unalgoritmo raffinato ol-tre il 95% di precisione.Se sarà possibile rag-giungere questi livelli,non vi dovrebbe esserealcuna difficoltà per ilsistema di miglioraremediante dizionari edaltri strumenti di auto-correzione la sua preci-sione a valori oltre il99%.

* Si desidera ringraziare ildott. Ferdinando Fabi, per ilsuo incoraggiamento ed ilsuo valido contributo meto-dologico.

Tabella 1 - Riconoscimento con 10 divisioni e 5 strisce

# Momenti Dimensione Numero RiconoscimentoPattern Vector di Baricentri Corretto

2 20 609 0,65824 40 683 0,62546 60 734 0,5672

Tabella 2 - Riconoscimento con 30 divisioni e 5 strisce

# Momenti Dimensione Numero RiconoscimentoPattern Vector di Baricentri Corretto

2 20 609 0,66364 40 679 0,63646 60 737 0,5909

Tabella 3 - Riconoscimento con 30 divisioni e 30 strisce

# Momenti Dimensione Numero RiconoscimentoPattern Vector di Baricentri Corretto

2 120 574 0,70914 240 632 0,64006 360 716 0,5836

RiferimentiBibliografici

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LETTURA STENOGRAFICA

DIVAGAZIONI DI TEORIA

AMBIGUITÀ E PAPERE

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F. G.

18 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI

LETTURA STENOGRAFICA

LE FUNZIONI DELLA STENOGRAFIA

U. Zucchermaglio

RAPPORTOSUL COMITATO

CENTRALEINTERSTENO

di Fausto Ramondelli

Neei giorni 4-7 set-tembre u.s. si è te-

nuto a Liegi (Belgio) ilComitato Centrale del-l’Intersteno. Per l’Italiahanno partecipato FaustoRamondelli e Giacomo DiPiazza.La riunione, in vista delCongresso che si terrà aLosanna dall’11 al 17 lu-glio 1998, aveva all’ordinedel giorno la definizionedei regolamenti per la garadi trattamento testi e distenografia con trascrizio-ne veloce, nonché la messaa punto delle questioni or-ganizzative per l’espleta-mento del Congresso. Sul-lo sfondo la presa di co-scienza della necessità dirivedere lo Statuto dellaFederazione Intersteno,che appare datato di fron-te al rapido evolversi delletecniche di ufficio.

Il CongressoInterstenodi Losanna11-18 luglio 1998

È stato anzitutto il-lustrato il Con-

gresso di Losanna. Perla prima volta i lavorisaranno aperti al pub-blico (studenti, inse-gnanti e cittadini) inmodo da stabilire uncontatto più largo ri-spetto al passato (abbia-mo suggerito di lasciarel’ingresso libero e so-

delle differenze nel nu-mero di sillabe tra lin-gue diverse, una revi-sione della gara speri-mentale di trascrizioneveloce introdotta neicampionati di Amster-dam, dove pure aveva-mo sbaragliato tutti gliavversari. Quella revi-sione in poche paroleattribuiva un peso gra-dualmente crescente aiminuti validi trascritti(nella prima edizioneavevano identico valo-re) e aumentava l’in-fluenza negativa deglierrori sul punteggio fi-nale, così da scoraggia-re la consegna ancor-ché tempestiva di ela-borati di scarsa qualità.Restava un punto cru-ciale, cioè se il candida-to che per trascrivereun certo numero di mi-nuti validi avesse im-piegato un tempo supe-riore a tre volte queiminuti ma comunquecompreso nel tempomassimo dovesse esse-re squalif icato, comeda noi proposto, o sem-plicemente non riceve-re alcun bonus. Faccia-mo un esempio: secon-do i nostri interlocuto-ri, un candidato che pertrascrivere 5 minuti va-lidi avesse impiegato 20minuti (superiore a 15minuti, cioè tre volte i5 minuti validi trascrit-

prattutto gratuito, per-ché qualcuno avevaproposto anche di farpagare!). Sarà disponi-bile la traduzione si-multanea anche in ita-liano, merito dell’ami-co Giampaolo Trivulzioche ha ottenuto questorilevante vantagg iomettendosi a disposi-zione per la fornituradel servizio di traduzio-ne simultanea.Nonostante le varie la-mentele, la quota dipartecipazione (cartadel congressista) restaf issata in 275 franchisvizzeri (350 se si pre-nota dopo il 15 aprile);75 franchi svizzeri oc-corrono invece perprendere parte alle gare(90 dopo il 15 aprile).

Revisionedei regolamenti

È stato messo apunto il regola-

mento per la gara ditrattamento testi (in in-

glese). Si tratta dellacorrezione, edizione eimpaginazione secon-do procedure indicatedi un lavoro fornito sudischetto; insommal’attività che molti bra-vi professionisti deltrattamento testi svol-gono ogni giorno neiloro uffici. Siamo sicuridi poter competere aipiù alti livelli.E veniamo alle dolentinote della gara di ste-nografia con trascrizio-ne veloce. Si è trattatodi una dura battaglia,ma alla f ine abbiamovinto su tutta la linea!Lo dico con soddisfa-zione perché io ho sola-mente continuato undiscorso avviato dal-l’Italia ormai da diversianni. Ricordo che giànel Comitato Centraledel 1996 a Bellinzonaavevamo ottenuto, ol-tre che una correzionedelle tabelle delle garedi stenografia A e B nelsenso di una riduzione

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ti, ma inferiore a 24 mi-nuti cioè tre volte iltempo della dettaturatotale di 8 minuti), sem-plicemente non avreb-be alcun vantaggio (10punti in meno ogni 15’’di tempo risparmiato);la nostra proposta inve-ce era tesa a mantenereil carattere innovativodella gara e quindi adattribuire un valore de-cisivo alla proporzionetra minuti validi tra-scritti e tempo impiega-to. Il fatto è che mentrein Italia stiamo prof i-cuamente lavorando alriconoscimento auto-matico dei segni steno-grafici (vedasi servizio apag. 8 - N.d.R.), il grup-po nazionale tedescosupportato dal Segreta-rio generale dell’Inter-steno, Gutzler, da annisi batte contro qualsiasiinnovazione che verosi-milmente potrebbe evi-denziare il loro ritardoculturale. Comunque lenostre argomentazionisono state convincentie (senza farla troppolunga) abbiamo ottenu-to l’unanimità.È stato quindi decisoche si indicherà ai con-correnti la parola finaledi ciascun minuto det-tato in modo che abbia-no cognizione del testoripreso e quindi deltempo massimo chehanno a disposizione,mentre non si farà men-zione della tecnica uti-lizzata per raggiungereil risultato finale dellagara che resta: la tra-scrizione in qualsiasimodo nel più velocetempo possibile di un

testo dettato (vederenella pagina seguentela versione approvatadel regolamento dellagara).

Sessioni congressuali

I l delegato olandese,Van Beurden, ha illu-

strato le linee per le se-dute del congresso (lesolite tre), con l’idea difornire maggiore omo-geneità e rigore scienti-f ico alle relazioni. Iltema di fondo sarà l’au-tomazione del tratta-mento dei testi, un ar-gomento sicuramentegenerale ma imprescin-dibile per un CongressoIntersteno.L’Italia ambisce a pre-sentare i risultati dellostudio sul riconosci-mento automatico deisegni stenografici (Prof.Fabi, in collaborazionecon l’Università «La Sa-pienza » di Roma) e sepossibile una indagine

sui servizi in Internetdei parlamenti (comun-que i temi di interesse«parlamentare» restanoaffidati alla apposita se-zione IPRS che avrà unsuo programma di lavo-ri nell’ambito del Con-gresso).Altri argomenti di inte-resse sono la formazio-ne scolastica a distanza,la sottotitolazione, leprospettive di evoluzio-ne dell’automazione,l’influenza culturale esociale dell’automazio-ne, il sistema delle vi-deoconferenze, eccete-ra.

La riformadell’Intersteno

S u sollecitazionedei rappresentan-

ti olandesi che hannoraccolto una serie dipreoccupazioni prove-nienti da più parti si èdato vita ad un comita-to di studio al quale

partecipa anche l’Italiaper l’individuazionedelle problematiche diriforma dell’Interstenoe per la redazione, suindicazione dell’Assem-blea dei delegati che siterrà a Losanna, di lineedi modifica statutariaper il rilancio e l’ade-guamento delle attivitàdell’Intersteno. Pertan-to la proposta di modi-f ica del nome (Inte-rinfo) è stata rinviata.

* * *

Fausto Ramondelli,delegato dell’Interste-no, rivolge infine, unappello a studiosi, al-lievi, insegnanti e pro-fessionisti affinché ma-nifestino, per quanto èloro possibile, un se-gno di consenso e dicollaborazione met-tendo a disposizione leloro energie per la mi-gliore riuscita del con-gresso Intersteno.

20 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI

Losanna

Art. 1Organizzazione e parte-cipazioneL’INTERSTENO, nel-l’ambito dei suoi con-gressi, istituisce unagara di stenografia contrascrizione veloce nel-le lingue usate daigruppi nazionali.Per l’iscrizione e la par-tecipazione valgono leregole dei campionatimondiali di stenografia.

Art. 2Esecuzione delle garaLa gara ha un testo co-mune tradotto nellelingue dei gruppi na-zionali che vi prendonoparte.Consiste nella ripresadi un dettato di 8 minu-ti a velocità crescente enella trascrizione deltesto nel più breve tem-po possibile.La lingua e la progres-sione della velocità deltesto base sono decisiper ciascuna edizione.Il concorrente deve ri-prendere stenografica-mente la traduzionenella sua lingua del te-sto base a velocità cre-scente, per quanto glisia possibile. Coloroche non possono ri-prendere l’intero detta-to devono rimanerefermi f ino al terminedella dettatura.Al termine della detta-tura saranno concessitre minuti per la siste-mazione delle attrezza-ture. Il concorrente ini-zia a trascrivere quando

considerazione i suc-cessivi gruppi di tre mi-nuti, anche se i limitinon sono stati superati.Sono contati solo i mi-nuti interi.Per ogni minuto validotrascritto il punteggioviene calcolato comenella tabella a piè di pa-gina.Se il tempo impiegatoper la trascrizione èmaggiore del massimoconsentito (tre volte iminuti validi trascritti),il concorrente non èclassificato. Se il tempoimpiegato per la trascri-zione è minore del mas-simo consentito, vieneattribuito un vantaggiodi 10 punti per ogni 15secondi in meno.Il punteggio f inale siottiene applicando laseguente formula:punteggio dei minuti vali-di + vantaggio per minortempo impiegato – doppiodelle penalità; vedi il se-guente esempio: con-corrente che ha tra-scritto 6 minuti validi,con 15 penalità in 16minuti: 690 (punteggiodei minuti validi) + 80(vantagg io per averimpiegato 12 secondimeno del massimoconsentito) – 30 (nu-mero delle penalitàdoppio) = 740.

un membro della giuriadà il segnale di inizio.La trascrizione è validase è consegnata entro iltempo massimo di trevolte la ripresa e se al-meno i primi tre minutisono stati validamentetrascritti.Il membro della giuriaprende nota dell’orariodi inizio della trascrizio-ne e dell’orario in cuiciascun concorrenteconsegna la trascrizione.

Art. 3GiuriaLa giuria è quella delcampionato mondialedi stenografia.

Art. 4Preparazione dei testiI testi sono preparatidal presidente dellagiuria internazionaleper il campionato mon-diale di stenografia, se-condo quanto dispostoall’art. 5 del regola-mento delle gare mon-diali di stenografia, nel-la categoria B.

Art. 5Organizzazione dellagaraLa gara si svolge in

stanze separate perciascuna lingua. Dif-ferenti stanze sono ri-servate ai concorrenticon stenograf ia ma-nuale e a quelli constenotipia.La parola f inale diciascun minuto dettatoè indicata ai concorrenti.Si applicano le regoledell’art. 7 del regola-mento delle gare mon-diali di stenografia.

Art. 6Valutazione delle trascri-zioniPer le penalità si appli-cano i criteri del regola-mento delle gare mon-diali di stenografia.Il numero dei minutivalidi è calcolato accer-tando se, per ognigruppo consecutivo ditre minuti, non sianostati superati i numeridi penalità di seguitoindicati:

1º-2º-3º minuto: 242º-3º-4º minuto: 263º-4º-5º minuto: 284º-5º-6º minuto: 305º-6º-7º minuto: 326º-7º-8º minuto: 34

Se il numero massimodelle penalità è statosuperato una volta,non verranno presi in

RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 21

VERSIONE APPROVATA DELLE REGOLEPER LA GARA DI STENOGRAFIACON TRASCRIZIONE VELOCE

minuti 1 2 3 4 5 6 7 8validi

punti per 90 100 110 120 130 140 150 160minuto

punteggioa ciascun 90 190 300 420 550 690 840 1000minuto

CRONACHE STENOGRAFICHE

UNA VOLTAC’ERA ANCHE

MILANO

a cura di Giuseppe Capezzuoli

D opo quelli pubbli-cati nel n. 38, ri-

portiamo altri cenni dicronaca della stenografiaitaliana, con particolareriferimento a Milano, ri-servandoci di pubblicarnealtri che ci venissero se-gnalati dai lettori.

1869: si è costituita aMilano la Società Ste-nograf ica di Milano,che nel 1951 sarà iscrit-ta nel Libro d’oro.

1920, 18 dicembre: An-drea Marchiori fonda aMilano, in via SilvioPellico, l’« Unione Ste-nografica Lombarda »,associazione di culturae propaganda. Il Comi-tato promotore com-prendeva, con Mar-chiori, Ferruccio Dubi-ni, Guido Pattarino,Angela Prina e Anto-nietta Volorio.

1924: a Verona sono in-dette gare interregio-nali: l’Unione Steno-graf ica Lombarda vipartecipa con sei giova-ni, vincendo la prova a150 parole al minutocon Michele Matteo epiazzando ai primi treposti i suoi concorrenti(Alberto Marchiori,Antonietta Volorio eLeopoldo Toia) in quel-la a 100 parole. Al se-condo posto si classifi-

non più di due o tre mi-nuti (un commento at-tuale? I giornalisti ste-nografi possono consi-derarsi gli antenati delfax!).

1933 : sempre allaTriennale si tennero icongressi della Federa-zione e della Magistra-le e delle gare che vi-dero la vittoria di Leo-nardo Ascoli di Torinosu Francesco Korom-pay di Venezia nelcampionato assoluto ei primi due posti nellagara a 250 sillabe al mi-nuto conquistati daEugenio Levi e InesGarboli, che avrebberosuccessivamente fattocoppia anche nellavita.

1938, 14 febbraio: èconferito al prof. An-drea Marchiori il diplo-ma di prima classe deibenemeriti dell’educa-zione nazionale con fa-coltà di fregiarsi dellamedaglia d’oro.

1940, 20-21 aprile: nel-l’ambito della VIITriennale, GiustinoMadia, oltre a surclas-sare tutti gli altri con-correnti nella gara dimassima velocità – rag-giunse le 510 sillabe alminuto davanti a Gia-cinto Furlan, del Colle-

cavano Enea Benenti(120 parole al minuto)e Mario Pastre (80 pa-role).

1925, 30 maggio: Sile-no Fabbri, preside dellaprovincia di Milano, ac-cetta la presidenza ono-raria dell’Unione Ste-nografica Lombarda.

1927: nelle gare nazio-nali indette a Firenze,Giustino Madia con-quista il campionatonazionale assoluto a180 parole al minuto.Lo stesso Madia, incoppia con Mario Pria-mo, vince, per l’UnioneStenografica Lombar-da, la gara a coppie a150 parole al minuto.

1928: Mario Boni, conla pubblicazione « Tec-nica e razionalismo ste-nografico» vince il con-corso indetto dal-l’U.S.L. per il « Pre-mio della vittoria delNoe».

1930: all’EsposizioneInternazionale di Bar-cellona si è tenuta unamostra della stampastenografica.

1933: in occasione dellaV Triennale di Milano,una mostra della stam-pa stenografica è inse-rita nel padiglione dellastampa. Nello stessoPalazzo dell’Arte, ospi-ti della Triennale, tro-varono sede manifesta-zioni di propagandadella stenografia fra cuila prima dimostrazionepratica della stenogra-fia applicata al giornali-smo: un messaggio delpresidente della « Dan-te Alighieri » venivadettato da Londra auno staff di cinquegiornalisti del «Corrie-re della Sera » i quali,battendone a macchinauna paginetta a testa,furono in grado di pre-sentare alle autorità iltesto interamente tra-scritto e impaginato in

22 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI

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gio Veneto degli Steno-grafi, che si fermò a 470– si cimentò in una pro-va per ottenere il pri-mato mondiale, chenon gli sfuggì, raggiun-gendo le 550 sillabe alminuto (pari a circa 280parole).

1951, 5-7 settembre: sisvolge a Napoli, orga-nizzato dall’USNEN, ilXII Congresso steno-grafico.

1951: nasce a Roma,per iniziativa di Ludovi-co Pagano, l’Associazio-ne Romana di stenogra-fia «G. Du Ban», con loscopo di collegarequanti coltivano e pro-

fessano a Roma e nelLazio il sistema Gabels-berger Noe.

1952: nel quinto anni-versario della morte diBice Occhetti (il ma-rito Augusto l’avevapreceduta di due anni),entrambi soci della be-nemerita Società Ste-nografica di Milano, ilprof. Giuseppe Ali-prandi ne ricordal’opera in una solennec o m m e m o r a z i o n epresso il Circolo Filolo-g ico di Milano. Allaprof. Ada Beltrami vie-ne conferito il premioper una monograf iasulla coppia scompar-sa.

1952, 12 aprile: muoreil prof. Carlo Sartorio,presidente del CircoloFilologico e stenografi-co di Genova. Gli su-bentra il prof. ErnestoCaroggio.

1952: in occasione del-la Mostra del Levan-te si svolgono a Baridelle gare: viene pro-clamato campione perl’Italia Meridionale iltarantino SalvatoreRizzo (G.N.), della So-cietà Stenografica Pu-gliese.

1952, 30 novembre:scompare l’avv. prof.Domenico Medugno,presidente dell’Istituto

Superiore di Stenogra-fia di Milano.

1955: ritiratosi il prof.Andrea Marchiori a Ric-cione, l’Assemblea deisoci dell’Unione Steno-grafica Lombarda ap-prova per acclamazionela proposta del presi-dente onorario SilenoFabbri di intitolare l’as-sociazione al nome delsuo fondatore. Il figlioAlberto diventa presi-dente effettivo.

1962: muore a Riccioneil prof. Andrea Mar-chiori fondatore dell’U-nione Stenograf icaLombarda.

1965: ai campionati del-l’Eusi, a Montecatini,Antonino Crea vince lagara a 180 parole al mi-nuto; si ripete vincendoa Parigi il campionatointernazionale a 425 sil-labe al minuto.

1967: Antonino Crea siripete vincendo sia ilcampionato Eusi che ilcampionato internazio-nale che si disputava aBerna. Vincerà anchenel 1968, 1969 e 1970 icampionati dell’Eusi aMontecatini, semprecon 180 parole al minu-to.

1970, 20 ottobre: l’U-nione Stenograf icaLombarda « AndreaMarchiori» celebra nel-la sala del Grechetto aMilano, presente il vice-sindaco Montagna, icinquant’anni dalla suafondazione.

RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 23

Andrea Marchiori in una foto con dedica a Roberto Alessandri.

1873-1887QUANDO ERA

TUTTO UNFIORIRE

DI RIVISTE

di Attilio Ottanelli

C on l’emissionedella Rivista del

settembre scorso è sta-to ricordato il compi-mento del decimo an-niversario della sua ri-nascita a cura dellaFondazione Francescoe Zaira Giulietti. Essausciva per la primavolta nell’agosto 1877come organo dell’Isti-tuto Stenografico To-scano, fondato quat-tro mesi prima da Il-debrando Ambrosi(1850-1915) in unionecon i suoi allievi. Neassumeva la dire-zione Federigo For-coni (1849-1936),probabilmente il piùanziano della bellaschiera che aveva co-stituito il sodalizio delquale diveniva presi-dente nel periodo1921-30.Il periodico, primamensile e poi bi-mestrale, aveva subi-to varie interruzioni,l’ultima avvenuta al-la f ine del 1970 con-seguentemente allascomparsa di Rober-to Alessandri (n. 1900),suo direttore e presi-dente dell’I.S.T. dal1956. Salvo altre brevisospensioni la Rivistaera stata pubblicata ne-gli anni 1877-89, 1901-1904, 1908-14, 1925-30,1949-70.

tivo, mediante l’impie-go della litografia.L’espandersi dell’inte-resse per le scrittureveloci, come strumen-to professionale o ascopo di arricchimentoculturale, favoriva lacreazione di nuovi si-stemi, la formazione diassociazioni per propa-gandarli e insegnarli, el’emissione di loro pe-riodici d’informazionee letture. Fra il 1873 e il1900 nascevano in Ita-lia non meno di 21 rivi-ste stenografiche, dellequali alcune scompari-vano dopo breve tem-po. Riferendomi co-munque a quelle esa-minate personalmentenel 1983, mi piace in-tanto citare alcune te-state che precedetterola Rivista o ne furonocoetanee.Fra la fine del 1873 e laprima metà del 1875,usciva a Bergamo Lapenna volante, «Giorna-le di Stenografia e diSemigrafia NuovissimaItaliana con Mutuo In-segnamento - Rassegnadi scienze, lettere earti ». Ne era direttoreMarco Vegezzi (1835-87), autore di un siste-ma di segni gabelsber-gheriani e lettere del-l’alfabeto quale intro-duzione alla Semigra-fia. Furono pubblicate

Così come altre diquell’epoca, la Rivistadegli Stenograf i uscivainizialmente redatta in

stenografia e scritturacorsiva ordinaria, il cheera possibile, ma certa-mente molto impegna-

24 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI

39a06

dieci lezioni di quelnuovo sistema, alla finedelle quali il periodicoannunciò una interru-zione per uscire nuova-mente in caratteri distampa.Del 1875, tre numeri diuna pubblicazione tori-nese titolata Il Monitoredello Stenografo ModernoItaliano erano redatti incaratteri di stampa nor-mali e in segni steno-grafici e criptografici.Il programma di questarivista era esposto sot-to il titolo « Il Monitorepropedeutico-autodi-dattico del Cripto-grafo-Stenografo Mo-derno Italiano - istruitocol facile e nuovissimosistema fonografico atipo anglo-italiano pro-posto dal Cav. F. Bian-chini nel suo NuovoMetodo - Giornale illu-strato cripto-steno-gra-fico artistico, letterarioe d’amenità. Organospeciale della costi-tuenda società deglistenograf i italiani ».Sulla copertina si tro-vava anche la seguentedicitura: « Anti- Gabel-sbergheriano Tede-sco ».Nel 1876 seguivano fa-scicoletti così titolati:« Manifesto d’Associa-zione - Programma e 1ºfascicolo di saggio delpiccolo e novello Moni-tore didattico dello ste-nog rafo-criptog rafomoderno italiano ». Ilfascicolo di saggio reca-va l’introduzione « Lamoderna Stenograf iaitaliana svelata atutti...».Dopo sei anni di vita in

altre città e poi a Vero-na, usciva a Firenze nelgennaio 1877 il periodi-co La Stenografia di Ilde-brando Ambrosi (1850-1915). Era redatto inscrittura ordinaria e instenografia del sistemaGabelsberger-Noe. Allafine di quell’anno la ri-vista e il suo direttore eproprietario passavanoa Perugia. L’anno suc-cessivo, 1879, la pro-prietà e la direzione ve-nivano trasferite all’in-segnante e scrittoreGiovanni Degani di Li-vorno.Fra la stampa gabel-sbergheriana in linguaitaliana non può oraomettersi la citazionedella Gazzetta Stenogra-fica, organo dell’Unio-ne Stenografica Triesti-na, redattore responsa-bile F. Vouck (nei solianni 1877-78), che nel1878 e poi nel 1882 pub-blicava autografie delNoe e notizie sull’atti-vità dell’Istituto Steno-grafico Toscano.Nell’ottobre 1877 LoStenografo di Padova,organo della Prima So-cietà Stenografica Ita-liana, formata nel 1868(pochi mesi prima delsodalizio triestino, co-stituito nel 1869), ripor-tava la notizia della fon-dazione della Rivista de-gli Stenograf i. Nel nu-mero successivo ne sin-tetizzava un articolo einformava nel contem-po che l’Istituto Steno-grafico Toscano avevacurato la pubblicazionein scrittura stenograficade Le mie prigioni di Sil-vio Pellico.

RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 25

Lo Stenografo di Milano,organo di un istitutostenograf ico fondatonel 1874 da Luigi Perelli(promotore di modifi-che non riuscite del Ga-belsberger-Noe), pub-blicava nel dicembre1877 un articolo di com-mento dello statuto delsodalizio f iorentino.Dava successivamentenotizia che la signorinaCartoni aveva eseguiti edonati allo stesso un ri-tratto del Noe e uno delTommaseo.Redatto completamen-te in caratteri di stam-pa era nel 1877-78 il« Giornale della SocietàStenografica Centraledi Roma », dal titoloTirone, di cui era diret-tore l’avvocato e scrit-tore Domenico Man-zoni (1855-1925). Pub-blicava articoli tecnicie vari, atti uff icial i ,corrispondenze e unnotiziario italiano edestero. Nell ’ottobre1878 vi si leggeva chel’Istituto StenograficoToscano aveva « g iàtrasferita la propriasede e le scuole nelgrandioso palazzo diSan Firenze ».Tornando quindi a Fi-renze e facendo un sal-to di nove anni dallapartenza dell’Ambrosi edella sua rivista, trovia-mo nel luglio 1886 il n.1 del «Periodico - Orga-no della PropagandaStenografica» dal titolosignificativo: Lo Stenofi-lo. Aveva sede in piazzaSan Firenze, ed era di-retto da Torquato Ber-ni, ingegnere, uno deigiovani fondatori dell’I-

stituto Stenografico To-scano.Lo Stenofilo aveva carat-teristiche alquanto di-verse da altri periodici.Misurava cm. 27×39;aveva soltanto quattropag ine: la prima e laquarta redatte in carat-teri normali di stampa,e l’interno (cioè la se-conda e terza pagina)era in scrittura manualecorsiva e stenografica.La parte interna, dedi-cata specificamente al-l’insegnamento, recavail titolo «La Stenografiaper Tutti - ossia - Il si-stema Gabelsberger-Noe - insegnato in 20lezioni».Quasi tutti i numeriesaminati riportavanonotizie riguardanti l’I-stituto Stenograf icoToscano. Esso venivacitato in riferimento aun discorso alla Came-ra dei Deputati per l’in-segnamento della ste-nografia negli IstitutiTecnici, e all’adesionedel Ministero dellaPubblica Istruzione al1º Congresso stenogra-fico di Firenze, tenutopoi nel 1887. Pubblica-va inoltre l’elenco delle« Società StenograficheItaliane », ed una inizia-tiva dello stesso Istitu-to per l’attuazione del-l’insegnamento dellastenografia negli Istitu-ti Tecnici.

*

Il Congresso fu tenutodal 7 al 10 maggio 1887,in occasione delle festeper lo scoprimento del-la facciata di S. Maria

26 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI

del Fiore. I congressistieffettivi furono 121, frai quali i più bei nomidella stenografia italia-na di allora e di sempre.Il Maestro Enrico Noeera presente e pronun-ciò un memorabile di-scorso. Furono 20 le so-cietà rappresentate, 20gli invitati fra le pubbli-che autorità, e fra essi ilMinistro dell’Istruzio-ne, il Ministro dell’Agri-coltura, Industria eCommercio, e altre per-sonalità, quali l’on.Ubaldino Peruzzi, stori-ca figura fiorentina, ilsindaco Marchese Pie-tro Torrigiani e il lette-rato Ottaviano TargioniTozzetti. L’estero furappresentato da cin-que personaggi famosinella storia della steno-grafia di Gabelsberger.Gustavo Farulli (1850-1910), quale presidentedell’Istituto Stenografi-co Toscano (1878-1904),nonché della Commis-sione ordinatrice e delCongresso, fu infatica-bile ed inesauribile inogni fase e in ogni mo-mento1.Grande fu il successodel Congresso, svoltosisolennemente, ma essostremò le forze dell’I-stituto, il quale dovettelasciare la splendidasede ove era approdatodopo varie peregrina-zioni. Sempre pronto aqualsiasi sacrificio, Gu-stavo Farulli ospitò perqualche tempo il soda-lizio nella propria abi-tazione, così come ave-va fatto al suo sorgerenel 1877-79 2.

RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 27

1 Da «I congressi di Firenze», artico-lo di F. Giulietti. V. « R. d. St. », n.1/1987. V. anche n. 10/1989, p. 15.2 Da «100 anni di stenografia: Vita esviluppo dell’Istituto », ediz. I.S.T.,1977. V. pp. 14, 19.Dopo la prima ospitalità per la presi-denza, il sodalizio e la sua scuola eb-bero congiuntamente sede in ben 17edifici diversi, di cui dodici situati invie e piazze nel cuore della città. A

questo riguardo sono da ricordare leben note piazza Santa Croce (1902-1907) e piazza del Duomo (1917-1926). Per la durata della permanen-za sono da citare Borgo Pinti (1931-1961) e via del Giglio, nel PalazzoCastiglioni (1962-1987), probabil-mente questa una delle più belle efunzionali sedi durante i 112 anni divita dell’Istituto. Per una casualesimpatica coincidenza, il Giglio fio-

rentino (emblema del sodalizio, at-traversato dal motto « Multum inparvo») si trovava allora esposto pro-prio in una via che sembrava volerloindicare.Grazie all’iniziativa di una allieva, poisocio dell’Istituto, la Signorina LidiaMori, la lastra con l’emblema e ilnome « Istituto StenograficoToscano», si trova ora presso la Fon-dazione Giulietti.

Lettere in Redazione

H o letto con vivo in-teresse sul n. 38

della “Rivista degli Ste-nografi” del luglio/set-tembre 1997 l’articolo“Perugia ha raccolto l’e-redità dell’Istituto Steno-grafico Toscano”.Sono una fedele lettricedella rivista, perché exinsegnante, ora in pen-sione, di stenograf iapresso Istituti Statali epresso l’Istituto Steno-grafico Senese “Benedet-to di Mastro Bartolo-meo” di Siena e figlia delProf. Nello Neri, ormaiscomparso da tempo,che in quasi cinquantaanni di fervido e appas-sionato insegnamentoseppe portare il suddettoIstituto Senese a primeg-giare fra gli Enti culturalisenesi e fornire Diplomiritenuti essenziali perl’assunzione presso ilMonte dei Paschi, l’Am-ministrazione Comunaleecc.Mi permetto con la pre-sente di far notare alcuneinesattezze in seno a det-to articolo, che confidoverranno accolte con lapiù benevola attenzione.Infatti nella seconda par-te dell’articolo è scritto:“dopo la scomparsa del-l’Istituto Stenograf icoToscano di Firenze, ca-postipite di benemeritescuole di preparazioneprofessionale ad esso af-filiate, delle quali non si hapiù alcuna notizia, si puòcertamente considerare

l’Istituto Stenograf icoRomano Mignini di Pe-rugia erede e continua-tore dell’insegnamentodi una disciplina forma-trice di cultura e stru-mento professionale par-ticolare”.Ora, pur non sminuendol’importanza e la vitalitàdell’Istituto perugino, ame sembra paradossal-mente strano che non siabbia notizia dell’IstitutoStenografico Senese “Be-nedetto di Mastro Barto-lomeo” tuttora funzio-nante e che fu fondato eaffiliato all’Istituto Ste-nografico Toscano di Fi-renze nel lontano 1930 ein cui si sono succedutivalidi insegnanti come iProff. Bianchini, Pellegri-ni, Neri, Razzolini, Flo-rio ed altri.Nell’anno 1957 il Prof.Nello Neri ne divennel’entusiasta Direttore e laSig.ra Lorena Fosi la vali-da collaboratrice e Se-gretaria. Dagli anni 1970la Sig.ra Fosi assunse laDirezione dell’Istituto,che detiene tuttora.

28 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI

39a04

Fin dall’anno 1952 l’Isti-tuto Senese ha istituitooltre ai Corsi di Dattilo-grafia e Stenografia, cor-si di Pratica Aziendale,Calcolo, ContabilitàMeccanizzata e Lingue enel 1980 ha inserito l’in-segnamento dell’Infor-matica.Al presente l’Istituto Ste-nografico Senese, che dacirca un anno ha rinno-vato i suoi locali trasfe-rendosi in Viale VittorioVeneto 41, è al passo coitempi.Ne fa fede anche un’arti-colo apparso nello scor-so novembre 1997 sulg iornale cittadino “IlCampo”, in cui si affer-ma che l’attività dell’Isti-tuto Stenografico Sene-se, per rispondere all’esi-genza sempre più pres-sante di stare al passocon i tempi dello svilup-po tecnologico, è protesaproprio in questa dire-zione.L’Istituto organizza in-fatti una serie di corsi diInformatica generale,Operatore Informatico,

Windows 95, Off ice,Grafica, Navigazione edEditoria Internet, con-servando sempre la pos-sibilità di apprendere laDattilograf ia e Video-scrittura, la Contabilità,le Lingue estere, la Ste-nografia e la Stenotipia.Per quanto qui ho preci-sato, mi sembra evidenteche l’eredità dell’IstitutoStenografico Toscano diFirenze non è esclusivadell’Istituto Perugino eritengo pertanto l’Istitu-to Senese quanto menoerede paritetico e ben co-nosciuto nella realtà lo-cale. Se poi nel condivi-dere la prestigiosa ere-dità dell’Istituto Steno-grafico Toscano di Firen-ze si offriranno occasionidi sinergia operative conl’Istituto Perugino, l’Isti-tuto Senese sarà ben lie-to di realizzarle.Confidiamo che quantoho precisato trovi postoal più presto, nella formapiù opportuna, nella Ri-vista.

Margherita MariaNeri Florio

A bbiamo ricevutocon molto piacere

il vostro bellissimo libro« Storia delle scrittureveloci », e la lettera conla quale siamo statiinformati che esso è undono della FondazioneGiulietti per la nostraAssociazione. Siamo

molto grati alla Fonda-zione Giulietti per il beldono. La coperta e ilcontenuto del libro co-stituiscono un’operapregiata per la nostra bi-blioteca, specialmenteper il comparto nel qua-le sono raccolte le operesulla stenografia italiana.Con ben distinti saluti.

Dragan Barac, M.D.Presidente

AssociazioneStenografica Croata

Zagabria

H o letto l’articolodell’ultimo numero

della vostra «Rivista degliStenograf i » relativo alCd-Rom sulla « Storiadella scrittura».Sono un’insegnante spe-

cializzata che si occupadi handicap presso l’Isti-tuto professionale di Sta-to per l’Agricoltura el’Ambiente Serpieri diPratola Peligna (L’Aqui-la) e sono rimasta positi-vamente impressionatadal progetto.Sto preparando un pro-getto educativo plurien-nale di stimolo alla lettu-ra, partendo proprio dal-la storia della scrittura.Pertanto, vi chiedo cor-tesemente informazionie a chi rivolgermi peravere il Cd-Rom, le mo-dalità di ricevimento,ecc.Certa di un vostro gentileriscontro, colgo l’occa-sione per porgere cordialisaluti.

Angela Letizia RicciottiCampo di Giove

(L’Aquila)

Gentile Lettrice, il CD-Romsarà pronto per la prossimaprimavera. La Rivista pub-blicherà a suo tempo le mo-dalità d’acquisto. Compli-menti per la sua attività.

R iteniamo doverosorettif icare alcune

considerazioni contenutenella lettera del Sig. Re-nato Bolelli, pubblicatanel N. 38 della Rivista de-gli Stenografi.Sotto la guida della Presi-dente Prof. Vittoria Bolo-gnesi, la Società Steno-grafica Bolognese E. Noeha svolto per un venten-nio una intensa attivitàdidattica, promuovendonumerose e significativeiniziative di carattere di-vulgativo e culturale.La sofferta sospensionedell’attività didattica del-la Società è stata determi-nata da insormontabilidifficoltà: la drastica ridu-zione negli anni degliiscritti ai corsi di Steno-grafia, il profilarsi dellanecessità (f inanziaria-mente irrealizzabile) didotare il settore Dattilo-grafia, economicamentetrainante, con attrezzatu-re tecnologiche rispon-denti alle nuove esigenzedel mondo del lavoro, unaumento spropositatodel canone di affitto.Il subdolo riferimento a

imprecisati interessieconomici e personali(quali? le cariche dellaPresidente e dei membridel consiglio sono ono-rarie come da statuto enon prevedono compen-si) contenuto nella lette-ra del Sig. Bolelli è lesi-vo della onorabilità del-la Prof. Vittoria Bolo-gnesi.La quarantennale fre-quentazione con laProf. Vittoria Bologne-si, come allieve prima ecome collaboratrici eamiche poi, ci ha dato lapossibilità di conoscereed apprezzare le Suetante doti: la prepara-zione professionale, l’a-more per la Stenogra-fia, l’entusiasmo e la de-dizione al lavoro, dotiriconosciute e apprez-zate dalle tante e tanteallieve che negli anni Lehanno testimoniato sti-ma e affetto nella consa-pevolezza di avere tro-vato in Lei una Inse-gnante nel senso piùalto del termine e un’a-mica sincera.Un’ultima osservazione:il Sig. Renato Bolelli ras-segnò le dimissioni dallaSocietà Stenograf icaquando la Prof. VittoriaBolognesi venne elettaPresidente. Da allora nonha più partecipato allavita della Società Steno-grafica.

RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 29

Prof. Giordana Muzzi

Prof. Angela Lambertini

Prof. Paola Zanetti

ADDIOSTENOGRAFIAMA LA COLPA

È SOLODELLO STATO

di Martino IuvaraPresidente dell’Unione Nazionale Professori di dattilografia,

stenografia, calligrafia, calcolo, contabilità a macchinae pratica professionale

D a anni riceviamo,con molto piace-

re, la vostra ottima Rivi-sta che leggiamo atten-tamente. Essa, inoltre,ha ospitato diversi nostriinterventi del che rin-graziamo vivamente.Questa volta vogliamofare delle osservazioni aproposito dell’articolodel collega Renzo Man-cari dal titolo: «Non ab-biamo voluto cambiaree ci hanno eliminati».In buona sostanza, egli« scarica » (se abbiamocapito bene) la respon-sabilità del declassamen-to della Stenografia sul-le richieste dei giovani esul cattivo insegnamen-to. L’asserzione non citrova assolutamenteconsenzienti.La Stenograf ia (e frapoco, anche la Dattilo-grafia) è stata eliminataper esclusiva volontà dei« soloni » del Ministerodella P. I. e per la «spin-ta » delle scuole privatele quali pensavano dipoter avere, così, il mo-nopolio dell’insegna-mento della materia.Queste cose noi le ab-biamo dette e scrittetante volte ma nessunoci ha ascoltato.Tutte le riforme, chehanno riguardato anchele nostre importanti di-scipline, sono state fattesulla pelle degli alunni edei docenti, senza la pur

Il gravissimo ed illegale« sopruso» è stato com-messo – lo ripetiamo aconclusione del nostrointervento – soltanto dal«nostro» Ministero, conla spinta di alcune pseu-do- Associazioni di cate-goria che, fra l’altro, inuno dei loro interventipresso il suddetto Dica-stero, hanno chiesto –udite, udite! – che le no-stre materie venisseroconsiderate, nella mediasuperiore riformata,«opzionali»!Questa è l’unica veritàdei fatti per cui ognunosi assuma le responsabi-lità delle proprie azionie pianga le gravissimerelative conseguenze(aberranti decisioni mi-nisteriali e strabiliantidecisioni del Consigliodi Stato).Si sa, da sempre, chel’Unione fa la forza e,quando questa manca,l’avversario ne approfit-ta per dare il colpo digrazia finale. Questo èavvenuto in Italia neiconfronti delle nostrediscipline e dei nostribenemeriti ed eroici col-leghi. E, come dice ilsaggio, «Chi prima nonpensa in ultimo sospi-ra ». A buon intendi-tor...!Il resto ci sembra soltan-to pura retorica.Grazie dell’ospitalità ecordiali saluti.

minima consultazionedegli stessi! E noi abbia-mo denunciato – neimodi possibili – questaprevaricazione di tipo«fascista» ma, non aven-do dietro una grandeforza di pressione, rap-presentata dai docenti,le nostre proteste sonostate come la famosa«vox clamantis in deser-to» di evangelica memo-ria.Certo, il discorso sareb-be lungo – se lo si vuolefare dettagliatamente –ma non possiamo ap-profittare della cortesiadi chi, con grande spiri-to di solidarietà e com-prensione, ci ospita gen-tilmente.Ai docenti – che hannosvolto il loro lavoro conserietà, capacità e conottimi risultati – può ad-debitarsi soltanto (manon è poco!) la massic-cia mancata adesione aquesta Unione, l’unica,in Italia, non solo a rap-presentare e difendere,sindacalmente, le nostre

materie ed i relativi inse-gnanti ed operatori, maa battersi, con tutti imezzi ad essa consenti-ti, contro lo strapotereministeriale e governati-vo. Se essi, in grandemaggioranza, avesseroaccettato il nostro pro-gramma e, quindi, sifossero iscritti all’Unio-ne (prima Sindacato),avremmo potuto sbar-rare e scongiurare – ma-gari con massicce azionidi sciopero – ogni nefa-sta azione contro le no-stre materie ed i nostricolleghi, ed oggi, certis-simamente, sia le uneche gli altri, non sareb-bero nelle precarie con-dizioni in cui si trovano!Gli alunni sono stati« sempre » contenti del-l’insegnamento dellaStenografia e della Dat-tilografia (mercé le qua-li molti hanno trovato,anche, un’occupazionedignitosa) e mai hannosollevato protesta alcu-na o richiesta di cambia-mento o soppressione.

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PER QUESTO ANAGRAMMAUN PREMIO SPECIALEInvitiamo i nostri lettori, ed anche gli appassionatidi anagrammi abbonati alle riviste specializzate, atrovare una frase che si addica a chi questa rivistapubblica e cioè:

FONDAZIONE GIULIETTI

oppure

FONDAZIONE FRANCESCO E ZAIRAGIULIETTI

Oltre ai consueti premi in volumi dell’editore Giun-ti, saranno in palio, per una frase particolarmentesignificativa, le prime tessere di “Amici della Fonda-zione Giulietti”.

* * *

Per gli appassionati di crittografie mnemoniche,eccone alcune, con la relativa soluzione:CAMPIONE DI PESCA Un grande amatore (Il Pe-

done)LINGUA Membro del parlamento (la Marzaiola)LITRO Un mezzo fiasco (Fantomas)SVENDERE UN PRODOTTO Buttare giù un arti-

colo (Reni)UT Una vecchia nota (Faust)CADUTA A PICCO Precipitato di piombo (Zoroa-

stro)CONTROLLO MEDICO Ridotto a mal partito

(Cleos)GARE Misure di capacità (Lazzaro)PORTICO Un complesso d’archi (Alfa del Centauro)GARGARISMO Acqua in bocca (Vici)GARGARISMO Salutare alla voce (Flasi)LA BUSTERELLA Prezzo di favore (Lucetta)

SCOPRI GLI ERRORI

«Ai miei tempi»: quante volte abbiamo det-to e abbiamo sentito questa frase, alluden-do quasi sempre a un degrado dei costumie dei rapporti con chi ci è più o meno vici-no. Eppure il mondo prosegue nella suaevoluzione, anche se noi ci lamentiamo,come si lamentavano i nostri nonni e i no-stri antenati, e come probabilmente conti-nueranno a lamentarsi con l’avanzare deglianni anche i nostri figli e nipoti.Un curioso documento su queste conside-razioni ci è stato offerto nel luglio scorsoda «Il Sole - 24 Ore». Ve lo proponiamo inun testo stenografico, nel quale, come diconsueto, abbiamo introdotto volutamentealcuni grossolani errori.Invitiamo i lettori a:– individuare gli errori,– tradurre il testo stenografico,– indicare, con la maggiore approssimazio-

ne possibile, l’epoca in cui è stato scrittoil testo originale.

I PREMIFra coloro che invieranno una o più soluzioni entro il 15febbraio saranno estratte pubblicazioni del Gruppo Giunti.

QUANDO TIRONE INCONTRA EDIPO

LL’’aannggoollooddeeii

ggiioocchhiia cura di Giuseppe Capezzuoli

32 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI

L’Associazione degli Stenografi Culturali (ASC) ha iniziato l’attività aRoma nel 1974; continuerà a svolgerla nella nuova sede:

Via C. Colombo 13 - 06034 Foligno (Pg)Chi mira allo stesso obiettivo dell’ASC - impiego della Stenografiacome mezzo culturale - può iscriversi alla stessa versando, per il 1998,lire ventimila sul C.C.P. n. 40321002 intestato ad Andrea Innocenzi.

L’ASC invierà agli iscritti, in omaggio, due «numeri» della rivista «Stenografia Culturale» e uno dei se-guenti fascicoli: LA SCRITTURA DEI POSTERI (pag. 24) - LA STENOGRAFIA DEI POSTERI (pag. 20) - SCRITTURASILLABICA (pag. 16) - LE SCRITTURE DELL’AVVENIRE (pag. 32) - LA SCRITTURA MIGLIORE (pag. 16)

Ecco, in chiaro, i versi pubblicati,con errori stenografici, nel n. 38:

PER LA MORTE DI GIUSEPPE VERDI

Si chinaron su Lui tre vaste frontiterribili, col pondodegli eterni pensieri e del dolore:Dante Alighieri che sorresse il mondo in suo pugno ed i fontidell’universa vita ebbe in suo cuore;Leonardo, signoredi verità, re dei dominî oscuri,fissa pupilla a’ rai de’ Soli ignoti;il ferreo Buonarrotiche animò del suo gran disdegno i durimassi e gli imperiturifigli, i ribelli eroisilenziosi onde il Destino è vinto.Vegliato fu da’ suoifratelli antichi il creatore estinto.

E questi erano gli errori

per

con una sola R

per (cons. composta nd

discendente per poter indicare la U

per si leggerebbe sarebbe invece di ebbe

si può abbassare le r

invece di per evitare di rimpicciolirela p

per (i discendente)

per il segno dis rompe le consonan-ti composte

per (fusione composta)

senza la t per l’abbreviazione di turi

applicando la desinenza enzio

Ed ora la consueta dose di indovinelli del Valletto, equesti da risolvere. Pensateci un po’!

A. Ordine cannibalescoSe un bianco quivi appar, torlo di mezzo.

B. Un rabbonitoOr che d’alzar la crestavano è per lui desio,è tutto tenerezzae il suo linguaggio è pio!

C. Ipocrisia o diffidenza?È proprio un insensato! Se l’interroghidice che a lui non la si dà ad intendere,poi guarda e incuriositoesclama: È inaudito!...

D. La serva che bazzicava i soldatiPoiché spesso l’avevano baciatae l’avean pur battuta all’occasione,quando l’hanno piantatavolle una spiegazione.

E. Il mio cane mastinoDa quando lo pigliaiper mia difesa, forte e comprensivo,e a dito lo mostrai,più non si venne a pungermi sul vivo.

F. Chi è?D’or mire? forse! Certo, quel bel mobiledei russi confidente, federato,cui il dì della disfatta approssimavasi,sulla sua stessa rete è stramazzato!

G. Barbiere dormiglioneQuando gridai: Poltrone!ed entrare volevo...– Oggi ho l’esaurimento,rispose, e non ricevo!

AssociazioneStenografiCulturali

Soluzione degli indovinelli del Valletto (N. 38)

A - Il cappello — B - Il pallone — C - Il pettineD - Il falegname — E - Il mese

I vincitori del n. 38• Alice Capezzuoli - Milano • Francesco Pariset - Roma• Serena Pomilia - Lumarzo (GE)