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Rivista informativa della dogana svizzera | www.ezv.admin.ch Forum D. 2/14 Lo sguardo a raggi X della dogana Dove e come la dogana impiega scanner per i suoi controlli Libero scambio per le imprese svizzere Chi desidera beneficiare di agevolazioni doganali deve avere dimestichezza con l’origine delle merci Orologi e gioielli Come il Controllo svizzero dei metalli preziosi e l’economia si impegnano a favore della qualità svizzera

Rivista informativa della dogana svizzera | ... · ranno sugli introiti.» Andreas Matti, perito doganale, sulle nuove disposizioni doganali nel traffico turistico in vigore dal 1°

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Rivista informativa della dogana svizzera | www.ezv.admin.ch

Forum D. 2/14

Lo sguardo a raggi X della dogana Dove e come la dogana impiega scanner per i suoi controlli

Libero scambio per le imprese svizzere Chi desidera beneficiare di agevolazioni doganali deve avere dimestichezza con l’origine delle merci

Orologi e gioielli Come il Controllo svizzero dei metalli preziosi e l’economia si impegnano a favore della qualità svizzera

2 Forum D. | Citazioni

«Bisogna essere ciechi e sordi per non accorgersi che il divario tra la politica europea e le società europee è sempre più grande.» Jean-Claude Juncker, ex primo ministro del Lussemburgo; Berner Zeitung, 5/14

«Il problema della Svizzera è sempre lo stesso: o è al settimo cielo o è afflitta, sulla cima delle Alpi o nella galleria del Gottardo.» Joschka Fischer, politico tedesco; Blick, 5/14

«La Svizzera è in tutto e per tutto un Paese europeo: ginevrini e glaronesi sono così diversi come lo sono irlandesi e italiani.» Christa Markwalder, consigliera nazionale; SonntagsZeitung, 5/14

«L’Europa deve essere elvetizzata.» Micheline Calmy-Rey, ex consi-gliera federale; SonntagsBlick, 7/14

«Con le risorse attuali non è possibile controllare in modo suf-ficiente i confini.» Isaac Reber, direttore del Dipartimento della sicurezza di Basilea Campagna; az Fricktal, 5/14

«I criminali hanno spesso più rispetto degli animali che delle no-stre armi.» Roland Schmutz, capo del Centro di competenze per la sicurezza, l’intervento e la tecnica; Aargauer Zeitung, 4/14

«Rispetto ai nostri concorrenti in Europa e negli Stati Uniti siamo un passo avanti.» Hans Hess, presidente di Swissmem, sull’accor-do di libero scambio Svizzera-Cina; SonntagsZeitung, 6/14

«La Cina trova nel nostro Paese al massimo 8 milioni di consuma-tori con un certo potere d’acquisto. E cosa otteniamo noi dalla Cina? Un mercato con 1,4 miliardi di persone.» Daniel Küng, CEO di Switzerland Global Enterprise; NZZ am Sonntag, 6/14

«Dato che siamo un Paese aperto e i nostri dazi sono già bassi, spesso pari a zero, nei negoziati con altri Paesi non possiamo offrire grandi riduzioni daziarie.» Daniel Küng; ibidem

«Partiamo dal presupposto che i cambiamenti non si ripercuote-ranno sugli introiti.» Andreas Matti, perito doganale, sulle nuove disposizioni doganali nel traffico turistico in vigore dal 1° luglio; Tages-Anzeiger, 6/14

«Viene falsificato quasi tutto: dal rosario allo spazzolino da denti fino all’articolo di lusso.»Daniel Tschudin, sostituto del capo dell’ufficio doganale di Zuri-go-Aeroporto, sugli eccessi della pirateria dei prodotti; Ostschweiz am Sonntag, 6/14

«Con un numero minimo di personale e un impiego massimo in termini di efficienza e accuratezza è possibile controllare oltre 50 bagagli senza doverli perquisire manualmente uno a uno.» Eric Rochat, perito dogana-le, sui vantaggi degli scanner mobili impiegati da servizio civile e Cgcf; in questa edizione

«La dogana non si occupa più solo della protezione dell’economia sviz-zera, ma anche dell’incentivazione del commercio transfrontaliero grazie a buone prestazioni di servizio. In questo modo vogliamo dare il nostro contributo al successo economico del-la Svizzera.» Rudolf Dietrich, Direttore generale delle dogane, sul ruolo della dogana nei negoziati per gli accordi di libero scambio; conferenza stampa sull’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio Svizzera-Cina, tenutasi a Basilea il 1° luglio

«Penso che questa professione non sia per niente facile: in fin dei conti, non si sa mai se la persona che si ha di fronte è un cittadino onesto o un imbroglione.» Hans-Jürgen Maurus, corrispondente della SWR/ARD, sulla professione di guardia di confine; in questa edizione

Citazioni

Jean-Claude Juncker

Andreas Matti

Roland Schmutz

Christa Markwalder

Hans-Jürgen Maurus

3Forum D. | Indice

Indice

4 Focus 4 Tecnica – Lo sguardo a raggi X della dogana

7 Dossier

7 Veicolietassesultrafficostradale(parte1)–Comeimportarelapropriaautomobile

8 MAPP:uncontrollononfamaimale–Unnuovoapparecchiodicontrollomobilepermette un accesso completo ai sistemi d’informazione

10 Gestioneintegratadellefrontiere–Ungiornocome«AirlineLiaisonOfficer»(ALO)

12 Controllo dei metalli preziosi – Insieme per preservare la qualità svizzera

14 Tariffa doganale – L’origine non è sempre origine

17 Commercioesterno–Graficoinformativo

18 Lotta contro la frode doganale – Frode in materia di IVA con moduli Tax Free italiani

20 Procedure doganali – Depositi franchi doganali: qual è il ruolo della dogana svizzera?

22 Inquirenti doganali con diploma federale: specialisti in criminalistica molto versatili

24 Quando penso alla dogana… Hans-Jürgen Maurus, corrispondente della SWR/ARD, presso gli studi della SRF a Zurigo

25 Incontrocon...MarcelBolfing,specialistainpietrepreziose

27 In breve

32 Rivista

32 Notiziedaicircondariedalleregioniguardiediconfine

35 Panorama

35 Affari internazionali – Alla dogana kirghisa

36 Esercizio–Seun’arteriavitaledeltrafficosiblocca…

38 Affari internazionali – Dogana più moderna e formazione più professionale

40 Richiestealladogana–Tabacco,caffèetransitodiliquori

42 Violenzaalconfine(parte3)–Uccisocon34colpi

44 In viaggio… alle cerimonie di diploma dei neopromossi specialisti doganali e guardie diconfine

46 Storia – La Spalentor di Basilea, porta della Svizzera

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4 Forum D. | Focus

Lo sguardo a raggi X della doganaTecnica

Il 9 novembre 1895 il fisico tedesco Wilhelm Conrad Röntgen scopre un «nuovo tipo di raggi», che battezza «raggi X». Questa scoperta rivoluzionerà le procedure diagnostiche in ambito medico. Oggi a beneficiare dei raggi X non è solo la medicina ma anche la dogana svizzera, che impiega scanner da oltre dieci anni. Forum D. ha incontrato Eric Rochat, specialista in materia presso la Direzione generale delle dogane.

al.Fuunascopertascientificarivolu-zionaria:neldicembre1895WilhelmConradRöntgenpubblical’immagi-ne a raggi X della sua mano. Si trat-ta di una pietra miliare nella storia della medicina moderna. Infatti oggi sarebbeimpensabilenondisporredei raggi X, e non solo in medicina. Questa tecnica viene applicata anche nell’industria, nell’archeologia, nella criminalisticaenell’ambitodoga-nale.

Ciò che non è visibile lo diventa Vengono prodotti raggi X quando un fascio di elettroni, proiettato ad alta tensione, colpisce un materiale detto anodo. A questo punto gli elettroni perdono la loro energia, producendo peril99percentocaloreeperl’1percento radiazioni elettromagnetiche fo-toniche. Tali radiazioni sono in grado di attraversare la materia, rilasciando tuttavia energia. Materiale denso comeilpiomboassorbepiùenergia

Eric Rochat

Armi(inblu)all’internodiunbagaglio

5Forum D. | Focus

rispetto, ad esempio, all’aria o all’ac-qua. Se, dopo essere penetrate in un oggetto, queste radiazioni colpiscono una lastra digitale del rivelatore o una pellicola, viene generata un’immagine risultante dalla differente intensità del-leradiazioni.Ciòchenonèvisibilelodiventa: refurtiva, stupefacenti, armi o nascondigliperilcontrabbando.L’analisi delle immagini viene facilitata dallacolorazionedeimaterialiraffigu-rati. Ad esempio, le sostanze inor-ganiche appaiono verdi, le sostanze organichearancionieimetalliblu.

Scanner a raggi X in doganaLa dogana svizzera utilizza questa pro-prietà penetrante delle radiazioni foto-niche(raggiX)dal2003.Attualmentevengono impiegati quattro scanner mobili(MOBS)perilcontrollodiau-tocarri o container nonché, dal 2006, 12impiantimobiliaraggiX(MOGRA)installati in furgoncini e utilizzati per il controllodibagaglieoggetti.Aquestisi aggiungono 12 impianti stazionari araggiXperilcontrollodeibagagliubicati,adesempio,inaeroportio

ufficidoganalipostali.I vantaggi degli scanner a raggi XSecondo Eric Rochat, «i vantaggi degli scanner sono evidenti. Nell’era del trafficomerciglobalizzato,conoltre350 000 veicoli e 20 000 autocarri che attraversano ogni giorno i nostri confini,gliscannercipermettonodieseguire i controlli doganali in modo nettamentepiùveloceedefficien-te». Ecco alcuni esempi: «Grazie allo

scannermobilepossiamosottoporrea scansione un autocarro in pochi secondi, senza dover scaricare la mer-ce. L’analisi delle immagini richiede dai 5 ai 10 minuti. Con un MOGRA è possibilecontrollaredozzineedozzinedibagagliepacchiall’ora».I vantaggi di questo tipo di scanner sonoevidentianchenell’ambitodi

operazioni concertate eseguite dal Cgcf nei pullman. «Con un numero minimo di personale e un impiego massimointerminidiefficienzaeaccuratezzaèpossibilecontrolla-reoltre50bagaglisenzadoverliperquisire manualmente uno a uno», afferma Rochat. Inoltre questi scanner possono essere impiegati anche in modomobileeorientatoairischi,siapressogliufficidoganalichenell’areadiconfine.I sequestri eseguiti con l’aiuto di scanner rientrano nelle cifre generali della dogana svizzera. L’anno scorso il servizio civile e il Cgcf hanno scoperto oltre 3600 chilogrammi di stupefa-centi, 2366 armi e oltre 20 000 casi di contrabbandoodichiarazionierrate.

Un pericolo per l’uomo e l’ambien-te?Il termine «raggi X» continua a susci-tare paure in molte persone. Infatti queste radiazioni non sono prive di ri-schinéperl’uomonéperl’ambiente.Pertanto una particolare attenzione è rivolta alla protezione dalle radiazioni.

Loscannermobiledelladoganasvizzera

Grazie allo scanner mobile possiamo sottoporre a scan-sione un autocarro in pochi secondi, senza dover scarica-re la merce.

6 Forum D. | Focus

«La SUVA controlla annualmente gli scanner e offre corsi appositi per il personale che lavora a contatto con tali apparecchi», spiega Rochat.Gli scanner impiegati dalla dogana svizzera non rappresentano alcun pericolo né per le persone né per gli animali. «Gli scanner a raggi X non rilasciano radiazioni su alcun essere vivente», precisa Rochat. Con i MOBS si esaminano esclusivamente i vani di caricodegliautocarri.Lecabinedeiconducenti vengono invece control-latedaicollaboratoristessi.Dall’annoprossimo i MOBS verranno impostati in modo tale da sottoporre a radiazio-ne l’intero autocarro, dopo aver fatto uscireilconducentedallacabina.Inol-tre, nell’intera area attorno ai MOBS vige il divieto d’accesso.I MOGRA costituiscono invece sistemi a sé stanti. Dato che gli apparecchi sono integrati nei veicoli e sono schermati, non emettono radiazioni verso l’esterno. Come spiega Rochat, «dopo la scansione a raggi X non vi sono radiazioni residue e la quantità di raggi è innocua rispetto alle radiazioni naturaliemessedall’ambiente».Per-tanto, organismi nei vani di carico o neibagaglinoncorronoalcunrischio.

«L’uomo è ancora il più straordina-rio dei computer»Vista la facilità d’uso dei computer moderni, l’impiego di scanner ne-cessita ancora di specialisti doganali oguardiediconfineappositamenteformati? Al proposito Rochat cita una frase del presidente americano John F. Kennedy: «L’uomo è ancora il più stra-ordinario dei computer». E aggiunge: «Gli scanner forniscono le immagini, maperanalizzarlec’èbisognodeglispecialisti». Per questo motivo gli specialisti doganali del servizio civile eimembridelCgcfvengonoformatiinmodospecificoperl’impiegodiscanner. A loro spetta il compito di valutare le immagini nonché ricono-scereglioggettivisualizzatiestabilirese essi siano rilevanti dal punto di vistadoganaleoinambitodipoliziadi sicurezza. «Tutto ciò richiede una formazionecompleta,unabuonaca-pacità d’osservazione nonché capacità logiche e d’astrazione. Tutto ciò un computer non lo può fare.» L’esperienza della dogana svizzera nell’ambitodegliscanneraraggiX viene apprezzata anche a livello internazionale. Per questo motivo ladoganasvizzeracollabora,ad

esempio, alla redazione di linee guida dell’Organizzazione mondiale delle dogane sul tema della scansione a raggi X, sostiene lo Stato dell’Africa occidentale del Benin per l’acquisto di unproprioscannereinquestoambitocollaborastrettamenteconladoganapolacca. Equaliautocarri,bagagliopacchivengono sottoposti a scansione? «La scelta dipende soprattutto dall’espe-rienzadeicollaboratori,maanchedalle informazioni e dalle analisi dei rischi a disposizione», dice Rochat. E perfinirecichiediamo:acosaservonogliscannerseunoggettoèimballatoinunmaterialecomeilpiombo,chescherma gran parte dei raggi? Rochat sorride e risponde: «Qui sì che il gioco si fa interessante!».

Passeggerodifficilmentevisibilenellaparteanterioredelvanodicaricodiunautocarro(ufficiodoganalediChiasso)

7Forum D. | Dossier

ComeimportarelapropriaautomobileVeicoli e tasse sul traffico stradale (parte 1)

lb.Nelprimosemestredel2014inSvizzera sono stati importati 174 725 autoveicoli, non solo da importatori ge-neraliegarage,bensìspessoanchedaprivati che vogliono importare la propria automobiledall’estero.Èimportantesapere per tempo a cosa occorre presta-reattenzioneindoganaequalitributivanno versati.

Importare un veicoloAvetetrovatol’automobiledeivostrisogni all’estero e la volete portare in Svizzera?Primadipartiresonod’obbli-go alcuni preparativi, che permettono di evitare tempi d’attesa non solo al confine,maanchedurantel’immatrico-lazionepressol’Ufficiodellacircolazionestradale.I veicoli non imposti vanno dichiarati al confinepressoladoganasvizzera.Ciòdeveessereeseguitopressounufficiodoganale competente per le merci commerciabilidurantegliorarid’ufficio.Vièanchelapossibilitàdisbrigareladichiarazionepressounufficiodoganaleall’interno.Intalcaso,alconfinerice-veteuncosiddettocertificatod’anno-tazione(mod.15.25)concuiaveteduegiorni lavorativi di tempo per dichiarare il vostro veicolo.

Targhe e documenti esteriIn Svizzera possono essere ammessi esclusivamente veicoli che rispettano le disposizioni in materia di costruzione e di equipaggiamento. I veicoli muniti di uncertificatodiconformitàCE (CertificateofConformity,CoC)vengo-no ammessi più facilmente. Per ulteriori informazioni,contattaregliUfficidellacircolazione stradale. Per il trasporto in Svizzera occorre inoltre utilizzare targhe estere di durata deter-minata. Il venditore estero può fornirvi più dettagli in merito.

Varcate il confine svizzero in macchina giornalmente, di tanto in tanto o anche solo una volta all’anno per andare in vacanza? Volete importare un’automobile dall’estero? Vi trasferite in Svizzera e portate con voi il vostro veicolo? Quali prescrizioni dovete osservare in dogana quando passate il confine in macchina? In questa e nelle prossime edizioni Forum D. pubblica una serie di articoli inerenti all’importazione e all’utilizzo transfrontaliero di veicoli.

Dichiarazione doganalePer l’imposizione di veicoli sono richiesti i seguenti documenti:– dichiarazione d’importazione elettro-

nica e-dec: www.ezv.admin.ch ➔ Di-chiarazione doganale ➔ Dichiarazione da parte di ditte ➔ e-dec Importazio-ne ➔e-decwebImportazione;

– fatturae/ocontrattod’acquisto;– sedisponibile,provadell’originedelvenditore;

– licenzadicircolazione,certificatodiimmatricolazione(anchesegiàannullati);

– passaportoocartad’identità;– denaro in contanti, poiché non tutti gliufficidoganaliaccettanolacartadi credito.

Tributi doganali, libero scambio e regime preferenzialeItributidoganalisonougualisiaperiveicoli usati sia per quelli nuovi. Per le autovetture essi ammontano a 12-15 franchi per 100 chilogrammi lordi. Per poterbeneficiarediun’importazioneall’aliquota preferenziale esente da dazio occorre presentare una prova dell’origine del Paese d’esportazione. Di regola, l’aliquota preferenziale viene concessa solo quando il veicolo viene importato direttamente dal Paese d’ori-gine.Intaleambito,l’UEcontuttiisuoiPaesimembrivalecomeununicoPaese.

Imposte e tasse sugli autoveicoli Gli autoveicoli soggiacciono a un'impo-sta, la cui aliquota corrisponde al 4 per centodelvaloredelveicolo(incl.tributidoganalisenzal’IVA).Perl’ammissionepressol’Ufficiodellacircolazione stradale cantonale si ne-cessitadiunrapportodiperizia(mod.13.20A)timbrato,chericevetedopoladichiarazionepressol’ufficiodoganaledietro pagamento di 20 franchi.

Imposta sul valore aggiuntoL’IVA per i veicoli ammonta all’8 per cento dell’intero prezzo d’acquisto. Gli acconti o eventuali veicoli in permuta non possono essere dedotti dal valore. A ciò si aggiungono le spese di trasporto inSvizzera,itributidoganali,l’impostasugli autoveicoli e altre tasse. L’IVA este-ravienededottasefigurasullafatturaosul contratto d’acquisto del venditore.

VarieAll’atto della prima ammissione di nuovi veicoli è talvolta richiesto il pagamen-to della tassa sul CO2(sanzione).Lariscossione della tassa avviene dopo l’imposizione all’importazione, tuttavia primadell’ammissionepressol’Ufficiodella circolazione stradale. Al riguardo, consultareilsitodell’Ufficiofederaledellestrade(USTRA)www.ustra.admin.ch ➔ Servizi ➔ Veicoli ➔ Omologazione dei veicoli ➔ CO2.

Informazioni relative all’ammissione di veicoli in Svizzera vanno richieste alrispettivoUfficiodellacircolazionestradale: www.asa.ch.

Tutti i dettagli concernenti la dichia-razionedoganaleeunbrevefilmatosonodisponibilialsitowww.ezv.admin.ch ➔ Informazioni per privati ➔ Veicoli stradalieimbarcazioni➔ Importazione in Svizzera ➔Veicoli(autovetture).

Nelle prossime edizioni scoprirete, tra l’altro, chi è autorizzato a condurre vei-coli esteri in Svizzera, come procedere in caso di trasloco e a quali aspetti occorre prestare attenzione in caso di riparazioni del veicolo.

8 Forum D. | Dossier

MAPP: un controllo non fa mai maleTecnica

al.IcontrollimobilidelCgcfalconfinenonsononulladinuovo.Giànel1952venivano creati, a seguito dell’aumento dellamobilità,icosiddetti«posticen-trali», da dove le guardie effettuavano controllimobilisul«confineverde»esull’aeradiconfine.Oggiicontrollimobilisonodiventatiassolutamenteindispensabiliqualimezzopercontra-stare la criminalità transfrontaliera o il contrabbandoorganizzato.Pereffet-tuareicontrollimobiliilCgcfsiavvaleanche di strumenti tecnici ausiliari che permettonodieffettuareverifichenelsistema d’informazione o di controllare impronte digitali e documenti, indipen-dentemente dall’infrastruttura di un postoguardiediconfine.

Risultati in tempi brevissimiMAPP, l’apparecchio multifunzionale di controllo delle persone e dei passaporti, riunisce in un unico strumento tutte le funzioni necessarie per un controllo mo-bile.Èfaciledausareeforniscerisultatidiricercainbrevissimotempo.Inpraticaoffrelestesseapplicazionidisponibiliancheneipostiguardiediconfine.Ciòpermette di eseguire controlli in maniera

Il Cgcf è l’unica autorità doganale e di polizia di confine in Europa a impiegare (da agosto di quest’anno) un apparecchio di controllo mobile che permette un accesso completo ai sistemi di ricerca e d’informazione, com-presa la verifica dei passaporti e delle impronte digitali. Forum D. ha colto l’occasione per parlare con Lukas Kilian, capoprogetto MAPP presso il Comando del Cgcf, del nuovo «apparecchio multifunzionale di controllo delle persone e dei passaporti» (MAPP).

ancorapiùefficiente,vistochenonoccorre più raggiungere un posto per effettuareverifichepiùapprofondite.Già da diversi anni il Cgcf usa strumenti ausiliaritecnicimobili.Qualisonodun-que i vantaggi di MAPP? Lukas Kilian: «Con l’introduzione del passaporto elettronico è stato necessario adeguare lepossibilitàtecnologichedellenostresoluzionimobili.Solocosìivantaggidelpassaporto elettronico possono essere sfruttati del tutto. MAPP riunisce tutte le funzioni in un unico apparecchio. Gli altri vantaggi sono: utilizzare le diverse applicazioni in modo uniforme, semplificaregliaspettiinformaticienondover registrare più volte i dati personali o le impronte digitali. Ciò permette di risparmiare tempo e rende il lavoro più

efficiente.Leguardiediconfinepossonocosìaccedereinmanieramobileedirettaaisistemid’informazionenell’ambitodiuna ricerca oppure se devono effettuare dei chiarimenti relativi al diritto degli stranieri o della circolazione. Hanno inol-trelapossibilitàdirilevaredirettamentecon l’apparecchio passaporti, documenti personali, licenze di condurre e visti.»A seconda della persona o della circo-stanzaèpossibileverificaresulpostoinbrevissimotempodiversiaspetti:lapersona o il veicolo sono registrati nel sistemadiricercanazionale(RIPOL)oppure nel sistema di informazione Schengen(SIS)?Lapersonaènotificatain Svizzera o ha uno statuto di soggior-no? La persona è in possesso di un visto? Ha veramente il diritto di soggiornare

Lukas Kilian, capoprogetto MAPP

Controllo del passaporto con il MAPP

9Forum D. | Dossier

Le guardie di confine posso-no così accedere in maniera mobile e diretta ai sistemi d’informazione nell’ambito di una ricerca oppure se de-vono effettuare dei chiari-menti relativi al diritto degli stranieri o della circolazione.

nello spazio Schengen? I dati del passa-portobiometricocorrispondonoaquellisulchip(RFID)oilpassaportoèstatomanipolato? La persona ha il diritto di condurre il veicolo? Le targhe apparten-gono veramente al veicolo? Ladisponibilitàquasiimmediatadiin-formazioni di questo genere è di grande importanza anche in relazione alla sicu-rezzadelleguardiediconfine,inquantopermette loro di sapere rapidamente chi è la persona controllata. Durante la

luce poco favorevoli. «MAPP resiste sen-zaproblemiatemperaturechevannodai-20 gradi ai +50 gradi», aggiunge Kilian. La trasmissione di dati avviene mediante retemobileedèprotettadall’abusoodall’accesso da parte di persone non autorizzate mediante misure di sicurez-za.Quantocivuolefinchéirisultatidiuncontrollomobiledellapersonaodelpassaporto vengono visualizzati sull’ap-parecchio? «La durata dipende dalla retemobile.Generalmenteunaverifica

re un documento o leggere un chip RFID anche senza connessione».

Pronti per il futuroMAPP è una soluzione orientata all’o-dierna esigenza di avere a disposizione informazioniinbrevissimotempo.Latecnologia però si evolve rapidamente: i creatori di MAPP ne hanno tenuto con-to? «Sì», risponde Kilian, «le soluzioni di architettura sono state scelte in modo tale da permettere, in futuro, un’even-

MAPP: un’interfaccia chiara

ricerca hanno inoltre accesso a un RIPOL locale.

Impiego mobileMAPP è stato concepito per l’impiego mobile.Leguardiediconfinesonoinservizio 24 ore su 24, qualsiasi siano le condizioni metrologiche. A questo punto sorge la domanda se l’apparecchio è anche pratico da impiegare. Kilian ci risponde così: «Forse MAPP non è l’ap-parecchio più elegante che ci sia, però grazie al cinturino da polso può essere tenuto facilmente in una mano mentre con l’altra lo si può fare funzionare». MAPP è concepito in maniera tale da resistere ad acqua, freddo, calore, colpi e all’irradiazione solare. Inoltre può essere letto e fatto funzionare in condizioni di

incondizionidiretebuoneduracircadue secondi», spiega Kilian. E se invece nonostante tutti i provvedimenti tecnici la connessione non dovesse funzionare? «In questo caso MAPP può essere usato ancheinmodalitàoffline»,diceKilianaggiungendo:«Infindeicontil’interoRIPOL è a disposizione anche senza connessione.Inoltreèpossibilecontrolla-

tuale impiego anche su smartphone otablet».Inlineadimassimaquestosarebbepossibilesenzagrandedispen-dio tecnico. «Ma al momento questa possibilitànonèancorarealizzabilesenza violare le prescrizioni in materia di sicurezza.Epropriointaleambitononpossiamo e non vogliamo fare rinunce.»

10 Forum D. | Dossier

Un giorno come «Airline Liaison Officer» (ALO)

Gestione integrata delle frontiere

IoealtridueALOsvizzeriabbiamorag-giunto risultati importanti già nel corso dei primi nove mesi di servizio. Nelle tredestinazioniassegnateciabbiamoinfatti accertato oltre 70 documenti falsificati,impeditol’entrataillegaledi 112 persone, effettuato in loco più di 70 chiarimenti per organizzazioni partner e svolto 35 corsi di formazione. ÈmotivantelavorarecomeALOavendoottenuto simili successi.

Èunlunedìmattinadelmesedigiugno:il sole è sorto e il richiamo del muez-zin, che cinque volte al giorno invita i fedeli alla preghiera, è già terminato. Mi dirigonelmioufficiopressoilconsolatosvizzero. Di solito il lunedì lo consacro all’allestimento del rapporto settimana-le. Una volta terminato questo lavoro ceno,contattoimieifigliinSvizzeravia

In collaborazione con l’Ufficio federale della migrazione e il Dipartimento federale degli affari esteri, da novembre 2012 il Cgcf invia consulenti in materia di documenti in Paesi terzi. Forum D. ha già dedicato un articolo agli ALO nell’edizione 2/2012. Stefan Gysin racconta a Forum D. come ha vissuto il suo impiego di un anno (conclusosi l’autunno scorso) come ALO.

Skype e poi mi reco all’aeroporto, dove è previsto il decollo di un volo SWISS verso la Svizzera. Il mio compito è quello di fornire sostegno agli handling agentnellaverificadeidocumentidiviaggio dei passeggeri. Di per sé non si tratta solo di esaminare i documenti, ma anche di impedire che cosiddetti «imposter» entrino in Svizzera. Gli «imposter», ovvero impostori, sono persone che tentano di legittimarsi con documenti autentici ma appartenenti adaltrepersone,alfinedicelarelaloroidentità per vari motivi. Inoltre, come spesso accade, dovrò rispondere a do-mande sulle disposizioni di entrata nello spazio Schengen.

Tre sedicenti svizzeriInnanzitutto devo occuparmi del rap-porto, ma non riesco ad avanzare. Alle

10.00 ricevo infatti una chiamata da un collaboratorediunalineaaereaaraba:al suo sportello vi sono tre svizzeri che vorrebberorecarsiinunPaesescandi-navo, via una destinazione intermedia. Fatto inusuale è che i tre dispongono di passaporti svizzeri provvisori, sui quali figuranocaratteristichestrane.Qualco-sa non quadra. Gli consiglio di non far salire i tre sull’aereo, ma di consegnarli all’«Immigration», ossia alla polizia di confine.

Devo andare immediatamente all’aero-porto: chiamo un taxi e stupidamente dico al tassista che ho fretta. Come guardiadiconfinehogiàeffettua-toalcunecorseconlucibluepossoaffermare che lo stile di guida del tassista non è da meno. Fa sempre più caldo. Arrivo all’aeroporto sano e

Verificadiunpassaportosvizzero Discussione del caso nel rispetto dell’ospitalità locale

11Forum D. | Dossier

salvo, ma sudato. I tre sedicenti svizzeri mi aspettano all’«Immigration», ossia nelsettorenonapertoalpubblicodel terminal situato dopo i controlli disicurezzaobbligatori.Èchiarodasubitocheipassaportiprovvisorisonofalsificatiecheitre,difatto,proven-gono dalla Siria. I loro veri passaporti si trovanonascostinelbagaglioamano.Itre uomini confessano di aver comprato ipassaportifalsificatiaIstanbulpagan-doli 2500 euro ciascuno. Faccio delle fotodeipassaportifalsificatidaallegareal rapporto, poi torno al consolato svizzero.

Passaporto indianoNon appena varco la soglia del conso-lato, una collega che si occupa dei visti mi consegna un passaporto indiano dicendomi che il titolare richiede un visto per fare vacanze in Svizzera. Il passaporto in questione non ha un bell’aspettovistochesièbagnato.Però è autentico e appartiene al

richiedente. Anche fornire consulenza agli impiegati del consolato svizzero inmateriadipassaportioverificarel’autenticitàdiregistrazioniufficialifaparte dei miei compiti. E non è poco, visto che nei mesi di punta in media vengono presentate quasi 200 richieste divistoalgiorno.Inquestoambitoorganizzo regolarmente dei corsi di formazione durante i quali spiego quali sono le «novità» per quanto riguarda i documenti ed effettuo esercitazioni pratiche.

Davanti a una tazza di tèRiprendo il mio rapporto che termino verso le 16.30. Poi vado a casa e tele-fonoaimieifigli.Dopoaverconsuma-to un piccolo pasto torno all’aeropor-to. Nel frattempo il sole è tramontato ma la temperatura è ancora sopra i 35 gradi.Nell’ufficiodiSWISSpartecipoalbriefingdell’equipaggio.Insiemeconsultiamo l’elenco dei passeggeri, facciamo alcune constatazioni e spiego qualidocumentiverificherò.Nell’areadegli sportelli incontro il collega ALO norvegese. Anche lui oggi ha identi-ficatodegli«imposter»,questavoltadalla Somalia. Insieme ci dirigiamo dalresponsabiledeiturnidellapoliziadiconfineperdiscuteredelcasodeisomalidavantiaunabellatazzadi

tè, come è usanza da queste parti. La collaborazioneegliscambiconALOdi altri Paesi nonché con autorità locali sono molto importanti e funzionano bene.Leconstatazionipermettonodiallestireprofilideirischifondati.

Torno nuovamente allo sportello di SWISSeverificoalcunidocumentichesi rivelano essere in ordine. Verso mez-zanotte apro il gate per il volo SWISS. Effettuo un ulteriore controllo dei documenti.Un’oradopo,ilboardingèterminato e così anche la mia giornata lavorativa. Alle 2.30 arrivo a casa e fra ottooresarònuovamenteinufficio.

Qual è il profilo richiesto per diventare ALO?

– Esperienza pluriennale presso il Cgcf

– Corso 2 in materia di documenti superato e conoscenza pluriennale dellaprassinell’ambitodelcontrol-lo dei documenti

– Ottime conoscenze dell’inglese (almenolivelloB2)

– Ottime conoscenze di due lingue nazionali

– Buone capacità metodiche e didat-tiche

– Conoscenze approfondite del diritto Schengen

– Buone conoscenze informatiche

La collaborazione e gli scambi con ALO di altri Paesi nonché con autorità locali sono molto importanti e funzionano bene.

Check-in da SWISS

12 Forum D. | Dossier

Insieme per preservare la qualità svizzeraControllo dei metalli preziosi

wp. L’anno scorso assistenti e saggiatori di metalli preziosi han-no impresso la famosa testa del cane San Bernardo su quasi due milioni di orologi e gioielli. Anche a Ginevra il numero di punzona-ture è notevolmente aumentato. Come fa il CMP a rispondere alla domanda crescente?La punzonatura con la testa del cane San Bernardo è sinonimo di qualità svizzera e rappresenta uno strumento di marketing in Svizzera e all’estero. ÈaccettatanellamaggiorpartedeiPaesi e questo facilita il commercio transfrontaliero. Poiché la domanda supera le nostre capacità, da tempo ormai non riusciamo più a punzo-nare tutti i lavori in metalli preziosi. Cosìabbiamodecisodidelegaretaleoperazione ai clienti, che la eseguono internamente tramite personale spe-

Da alcuni anni la domanda di punzonature di orologi e gioielli da parte del Controllo svizzero dei metalli pre-ziosi è, tranne qualche eccezione, in costante salita. A colloquio con Forum D., il capo dell’ufficio di controllo dei metalli preziosi (CMP) di Ginevra Jérôme Courtais spiega i motivi di questo boom e come lui e i suoi colla-boratori riescono a soddisfare la domanda crescente di servizi.

cializzato sotto la nostra sorveglianza. A Ginevra la percentuale di lavori in metalli preziosi punzonati direttamen-te dai clienti raggiunge quasi l’80 per cento.Nonriusciremmoasbrigaretutte le commesse in un altro modo. Il CMP pone alle ditte condizioni precise da rispettare mediante contratto e poi neverifical’osservanza.Lapunzo-naturaeseguitapressoilfabbricanteèpiùefficienteemiglioreanchedalprofilodellalogisticaedellasicurezza.

Ci sono metodi che consentono una punzonatura più rapida?Oggi come ieri, per la punzonatura si applica il metodo tradizionale – cioè meccanico – o quello al laser. Quest’ultimo non è necessariamente più veloce, però è più preciso e molto meno «distruttivo». Viene utilizzato soprattutto per oggetti dalle forme insolite o gioielli con pietre preziose. Pertanto, il fatto di avvalersi di uno o dell’altro metodo è indifferente ai finidellavelocitàdiesecuzione.Peraffrontare il numero di commesse in aumentoabbiamodovutoreagirealivello procedurale. Da qui l’idea della punzonatura presso il domicilio del cliente,unasoluzionechefinorasièrivelataefficace. Quali altri servizi offre il CMP di Ginevra? Ci occupiamo prevalentemente di analisi e perizie per privati, case d’a-sta,laboratoricantonalioaltreauto-rità, offriamo supporto alla polizia del commercio e agli inquirenti doganali e impartiamo corsi nelle scuole spe-cializzate. Una particolarità del CMP di Ginevra è che tutti gli aspiranti saggiatori di metalli preziosi assolvono

da noi i primi 18 mesi di formazione. Offriamo anche corsi per saggiato-richelavoranopressoraffineriedimetalli preziosi e ditte di recupero di questi metalli.

Le infrazioni alla legge sul con-trollo dei metalli preziosi sono frequenti?Leinfrazionicommessedafabbricantisvizzeri sono pressoché inesistenti. Nessuno è interessato a mettere a repentaglio l’eccellente reputazione internazionale dell’orologeria e della gioielleria svizzere commettendo frodi.Tutti(fabbricanti,raffinerieeCMP)ciadoperiamoperpreservarelaqualità svizzera nel settore dei metalli preziosi. In questo senso, già da tem-po non ci consideriamo più «poliziotti dei metalli preziosi», per così dire, bensìpartnereconsulentidell’indu-stria svizzera dell’orologeria e della gioielleria. Come organo indipendente esercitiamo in ogni caso la funzione di controllo e vigiliamo sul rispetto della legge. Ciò è anche nell’interesse dell’economia.

Com’è la situazione sul fronte delle importazioni?Qui la situazione è un po’ diversa e nei controlli le infrazioni constatate non mancano. Nel primo semestre 2014 all’aeroporto di Ginevra-Cointrin circa 200 invii di merci, per un valore di circa 50 milioni di franchi, sono stati oggetto di contestazione.

Di che infrazioni si tratta?Spesso constatiamo segni distintivi difettosi e indicazioni errate nei titoli. Inoltre succede non di rado che, sotto ilprimostrato,glioggettisianofab-

Jérôme Courtais, capo CMP di Ginevra

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bricaticonmaterialescadente,oppurechelasuperficiestessasiacompostadi metalli vietati in Svizzera, ad esem-pio nichel che provoca allergie. Inoltre nel nostro Paese gli orologi e i gioielli fabbricaticonmetallipreziosidevonoesseremunitidelmarchiod’arteficedelfabbricanteedeltitoloindicatoin millesimi. Contrariamente ad altri Stati, in Svizzera nell’indicazione del titolovigetolleranzazero.Ciòsignifi-ca che ci deve essere corrispondenza assoluta tra merce e titolo indicato. Non tolleriamo nemmeno un millesi-momancante.Infine,insiemeainostricolleghi doganieri lottiamo contro le contraffazioni.

Le punzonature contraffatte sono frequenti?Sono frequenti negli orologi di marca contraffatti con punzonature anteriori al1995.Madisolitosonotalmentescadentichelericonosciamosubi-to. Le contraffazioni della testa del cane San Bernardo, l’attuale marchio ufficiale,sonopiùrareperchélacom-plessità geometrica e i vari elementi di sicurezza che la contraddistinguono rendonomoltodifficoltosauna«buo-na» contraffazione.

La punzonatura garantisce ai con-sumatori l’autenticità dei gioielli?La punzonatura non è di per sé una garanziaassoluta.Èinvecefondamen-tale dove è stato acquistato il gioiello. Chi compra orologi o gioielli in spiag-giaodauncommercianteambulantein un’area di servizio autostradale non può sorprendersi se poi si rivelano falsi. Inoltre noi sconsigliamo gli acquisti online perché, in caso di con-traffazioni, si rischia il sequestro della merce,chevienedistrutta,eperfinouna denuncia penale. Quindi per stare tranquillimeglioaffidarsiaunnegoziospecializzato.

Tra i compiti del CMP rientra an-che la sorveglianza del mercato.Sì. Infatti i nostri saggiatori di metalli preziosi, oltre a controllare importa-zioni ed esportazioni, visitano anche fabbricantiecommerciantineinegozidi orologi e gioielli nonché si recano afiereedesposizioni.Quisitrattainprimo luogo di mantenere i contatti, informare gli operatori sulle prescrizio-ni della legge sul controllo dei metalli preziosi e offrire consulenza in tal senso. Insomma non siamo solo con-trollori ma anche fornitori di servizi.

Cenni biograficiJérôme Courtais, 41 anni, lavora dal 1997perilControllosvizzerodeimetallipreziosi,subordinatoall’AFDdal1934.Nel2000haconclusolaformazione di saggiatore di metalli preziosi con diploma federale. Dal 2013 dirige il CMP di Ginevra, che conta11collaboratori.L’annoscorsoa Ginevra sono stati punzonati 570 000 orologi e gioielli, mentre in tutta la Svizzera 1,85 milioni (punzonenazionale).

Chi compra orologi o gioielli in spiaggia o da un commer-ciante ambulante in un’area di servizio autostradale non può sorprendersi se poi si rivelano falsi.

TeamCMPdell'ufficiodiGinevra

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L’origine non è sempre origineTariffa doganale

«Pernondoverpagareitributidoga-nali sulla merce fornita, uno dei miei clientiesteririchiedeuncertificatod’origine. A chi devo rivolgermi a tale proposito?»,«Lamerceèbloccatain dogana dato che manca la prova dell’origine. Potete aiutarci?», «Dato che il valore aggiunto ottenuto in Svizzera supera il 50 per cento del prezzo di vendita, la merce può essere considerata “Made in Switzerland”?», «Un mio cliente in Cina chiede una

Chi desidera beneficiare di agevolazioni doganali deve avere dimestichezza con l’origine delle merci. Gli accordi di libero scambio offrono alle ditte nuovi sbocchi sul mercato. Le riduzioni di dazio possono rappre-sentare un vantaggio decisivo nei confronti della concorrenza. Il perito doganale Matthias Gfeller della DGD spiega cosa conta nel settore dell’origine.

prova dell’origine per gli orologi ricevuti.Possorilasciareuncertificatod’originesullabasedell’accordodiliberoscambiotraCinaeSvizzera?Gliorologidispongonoinfattidellabeldiqualità “Swiss Made”».L’AFD riceve spesso domande di questo tipo. Prima di rispondere è tuttavia necessario determinare il tipo di «ori-gine» in questione, dato che occorre chiarire il relativo contesto giuridico.A tale proposito sono rilevanti le se-

guenti tre domande:

a) nelPaesedidestinazionelamercepuò essere imposta all’importazione in franchigia di dazio o a un’aliquo-ta ridotta come merce originaria sullabasediuneventualeaccordodiliberoscambio(ALS)?

b) ilPaesedidestinazionerichiedeunaprovadell’originespecialealfinedipotervi importare la merce?

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c) èconsentitopubblicizzarelamerceconillabel«MadeinSwitzerland»o«Swiss Made»?

L’origine delle merci riveste particolare importanza nel commercio internazio-nale transfrontaliero. Infatti, l’origine di un prodotto può essere determinante perfissarel’importodiun’aliquotadidazio o per concedere la franchigia do-ganale nonché per applicare, ad esem-pio, dazi antidumping. La designazione «Swiss Made» può rendere una merce più interessante per i clienti, facendone eventualmente aumentare il prezzo. Dall’origine della merce può dipende-reanchelapossibilitàdiimportareomeno una determinata merce.

Occorredistinguerefratreambitidanon confondere tra loro:a)originepreferenzialeb)originenonpreferenzialec)indicazionedellaprovenienza

Sia l’origine preferenziale sia quella non preferenziale richiedono l’allesti-mento di documenti che autorizzano un determinato trattamento, da parte delle autorità, delle merci nel Paese di destinazione.Questidueambitisonotuttavia indipendenti l’uno dall’altro e disciplinati in modo diverso. Se una ditta svizzera intende inviare in Cina orologidapolsodilussoinorofabbri-cati in Svizzera con numerosi com-ponenti acquistati all’estero e vuole beneficiaredeivantaggidelrispettivoALS, per poter rilasciare una prova dell’origine deve essere adempiuta la seguente regola:

➔ il valore dei materiali non originari (prodottinonoriginari)impiegatinon può superare il 40 per cento delprezzofrancofabbricadelprodotto esportato.

Prima dell’entrata in vigore dell’ac-cordo era necessario allestire certi-ficatid’originenonpreferenzialie

la seguente regola doveva essere adempiuta:

➔ fabbricazioneapartiredamovi-mentidellavoce9108assemblatiin Svizzera nei quali il valore di tutti i materiali non originari utilizzati (prodottinonoriginari)nondeveeccedere il 50 per cento del valore dei pezzi del movimento.

Per quanto riguarda l’indicazione della provenienza, si tratta dell’indicazione dell’originedellamerce,sullabasedella quale il destinatario si attende una determinata qualità, una preci-sacaratteristicanonchéunabuonareputazione. Nel Paese di destinazione questadefinizionenoncomportaal-cun trattamento determinato da parte delle autorità.

Origine preferenzialeL’origine preferenziale viene applicata nel quadro degli ALS. Questi ultimi non comprendono tutte le categorie dimerci;leeccezioniriguardanoilsettoreagricolo.Nell’ambitodell’im-posizione nel Paese di destinazione, le merci di origine preferenziale ricevono un trattamento «di favore». Ciòsignificacheconlapresentazionedeidocumentinecessari(certificatodicircolazione delle merci e/o dichiara-zioned’origineasecondadell’ALS)le merci possono essere importate ad aliquote preferenziali o in franchi-gia di dazio. Per «merce originaria svizzera» si intende la merce prodotta esclusivamenteinSvizzera(prodottioriginari).Perlemercifabbricateintegralmente o parzialmente con materialiesteri,gliALSdefinisconolequoteminimedilavorazioneoelabo-razione. Di conseguenza, negli ALS a ognigeneredimerceèattribuitaunadeterminata regola della lista, che può differire a seconda dell’ALS. Inol-tre è previsto il cumulo che permette di aggiungere i materiali originari dei Paesi partner della rispettiva zona di liberoscambio,ovverodiconsideraretali materiali come materiali di origine svizzera. In Svizzera, l’autorità compe-tente in materia di origine preferen-ziale è l’AFD.

Considerando anche gli ALS, entrati in vigore il 1° luglio 2014, con la CinaecongliStatimembridelConsiglio di cooperazione del Golfo (GCC),laSvizzeradisponeattual-mente di una rete di 28 ALS. Grazie a questi accordi le ditte svizzere possono accedere più facilmen-teaimercatideipartnerdiliberoscambio.IntalmodonegliStaticontraentièpossibilebeneficiarediagevolazioni, ovvero importare le merci in franchigia di dazio o a dazio ridotto. Tali privilegi valgono tuttavia solo per le merci che adempiono tutte le disposizioni procedurali e in materia di origine. Ulteriori infor-mazioni sull’origine preferenziale: www.ursprung.admin.ch.

Origine non preferenziale (origine autonoma)L’origine non preferenziale è un ele-mento di politica commerciale. Essa non comporta un trattamento prefe-renziale nel Paese di destinazione, non è disciplinata in convenzioni internazio-nali,bensìinordinanzenazionalichesibasanosuregolamentidell’Orga-nizzazione mondiale del commercio e che prevedono disposizioni di carattere generale. Da diversi anni presso tale Organizzazione sono in corso tratta-tive per introdurre regole dettagliate e armonizzate a livello internazionale. Contrariamente all’origine preferenzia-le, quella non preferenziale si applica a tutte le categorie di merci. Non è previsto il cumulo come negli ALS. Ne consegue che spesso una merce è considerata di origine svizzera nel senso di un ALS, ma non dal punto di vista dell’origine non preferenziale. In molti Paesi di destinazione è impera-tivo fornire questa prova dell’origine di politica commerciale. L’indicazione dell’origine non preferenziale serve per regolamentareiflussidimercieattua-re provvedimenti di ordine commercia-leopolitico(p.es.dirittiantidumpingecompensativi,embarghicommerciali,scopistatisticiecc.).Inoltrequesteprove documentali dell’origine sono spesso utilizzate per soddisfare accordi didirittocontrattuale(p.es.accre-diti).Lacompetenzaperleprove

Le riduzioni di dazio possono rappresentare un vantaggio decisivo nei confronti della concorrenza.

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documentali dell’origine spetta alle Camere di commercio e dell’industria svizzere(www.cci.ch)edelPrincipatodelLiechtenstein(www.lihk.li).L’AFDesercita unicamente la sorveglianza sugliufficiemittenti.

Le regole d’origine non preferen-ziale svizzere sono disciplinate nelle apposite ordinanze sull’attestazione dell’origine non preferenziale delle merci(OAO,RS946.31eOAO-DEFR,RS946.311).

Indicazioni della provenienza «Made in Switzerland», «Swiss Made» ecc.Questo genere di origine riguarda l’indicazione della provenienza delle merci. Il termine «Made in Switzer-land» è protetto a livello nazionale e internazionale come indicazione di provenienzageografica,erappresentaun’importante caratteristica di diffe-renziazione all’interno di un’economia

chesuddivideillavoroalivelloglobale.Questo termine è anche sinonimo di qualità.Contrariamente alle designazioni relative all’origine, le indicazioni di provenienza non sono disciplinate da direttive, ma sono il risultato della giurisprudenzabasatasuldirittodellaconcorrenza. Questa designazione rappresenta un sigillo di provenienza per i prodotti svizzeri. Spesso si pensa che sia consentito aggiungere questa designazione se le merci adempiono le regole dell’origine non preferenziale. Ma non è così. Secondo la giurispru-denza attuale, è lecito aggiungere la designazione «Swiss made» sui prodotti industriali se la quota di valore svizzeradellespesedifabbricazioneammonta ad almeno il 50 per cento. Tuttavia, questa quota di valore non è l’unica caratteristica. Infatti, per la qualificacomeprodottosvizzeroèdeterminante che le parti essenziali provengano dalla Svizzera e che il principaleprocessodifabbricazioneavvenga nel nostro Paese.

Il 21 giugno 2013 il Parlamento haaccoltolamodificadellaleggesullaprotezionedeimarchi(RS232.11)nonchédellaleggefederalesulla protezione dello stemma della Svizzeraedialtrisegnipubblici(RS232.21),ovveroilcosiddettoprogetto«Swissness».Talimodificheservono per fare chiarezza e creare una sicurezza dal punto di visto legale nell’impiego della designazio-ne «Svizzera» e della croce svizzera per prodotti e prestazioni di servizio. Scopo del progetto «Swissness» è garantireinmodosostenibileealungo termine il valore economi-co della provenienza svizzera dei prodotti. L’Istituto federale della proprietà intellettuale è competente per le questioni legate alle indicazio-nidiprovenienza(www.ige.ch).

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I 30 principali Paesi d’esportazione della Svizzera nel primo semestre 2014

Commercio esterno

I risultati del primo semestre 2014 permettono di fare un paragone tra laclassificaattualedegliacquirentiprincipalidellaSvizzeraelaclassificadel primo semestre 2008, anno in cui il commercio esterno svizzero ha registrato i suoi massimi risultati. Tra

i primi 30 Paesi ci sono stati notevoli spostamenti di posizione, come mostra latabellainbasso.MentrelaGerma-nia continua a occupare chiaramente il primo posto, l’Italia è retrocessa al terzo posto, cedendo il secondo posto agli Stati Uniti. Sono degne di nota la

Cina e Hong Kong che in sei anni sono riuscite ad avanzare guadagnandosi rispettivamente la sesta e la settima posizione.

Posi- zione

Esportazioni nel primo semestre 2014 In mio. fr. Posizione guadagnata/persa rispetto al primo semestre 2008

Commercio globale 102 8541 Germania 19122 02 Stati Uniti d’America 12 266 + 13 Italia 7 340 - 14 Francia 7 264 05 Regno Unito 5192 06 Cina 4 272 + 47 Hong Kong 3 412 + 48 Austria 3 224 + 19 Giappone 3 135 - 1

10 Spagna 2 863 - 411 Belgio 2 753 + 112 Paesi Bassi 2 586 - 513 Canada 1 618 + 414 Singapore 1596 + 715 EmiratiArabiUniti 1 505 + 516 Russia 1 276 - 317 Corea del Sud 1 234 + 518 Australia 1 145 + 119 Polonia 1 125 - 420 ArabiaSaudita 1093 + 621 Brasile 1 002 - 422 Messico 948 + 723 Turchia 939 -924 India 837 - 825 Taiwan 784 + 226 Svezia 747 - 227 Repubblicaceca 713 - 428 Irlanda 668 +929 Tailandia 548 + 330 Ungheria 477 0

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Frode in materia di IVA con moduli Tax Free italiani

Lotta contro la frode doganale

Ilcambiodell’eurovantaggiosomaanchelapossibilitàdifarsirestituirel’IVA italiana pari al 22 per cento hanno contribuitoall’aumentodelturismode-gli acquisti anche verso l’Italia, non solo di derrate alimentari, ma anche di altre merci nelle fasce di prezzo più alte.

Secondo le disposizioni italiane, la restituzione dell’IVA italiana nel traf-ficoturisticoèpossibilealleseguenticondizioni: l’acquirente estero deve essere residente o domiciliato al di fuori dell’UE;lamercedeveesseredestinataall’uso privato o familiare e trasportata neibagaglipersonali;ilvalorecom-plessivo della merce acquistata deve superarei154.94euro(IVAinclusa);l’acquisto deve essere comprovato da un documento commerciale designato come «fattura» che contenga la descri-zionedellamerce,idatianagraficidelviaggiatore e i dati del suo passaporto odiunaltrodocumentoequipollente;infine,lamercedeveessereesportata

Le immagini delle code di turisti svizzeri che, presso gli uffici doganali tedeschi, si fanno timbrare i moduli per la restituzione dell’IVA tedesca sugli acquisti effettuati in Germania sono ormai all’ordine del giorno. La si-tuazione al confine con l’Italia non è così estrema, ma anche ai valichi ticinesi si vedono tanti moduli Tax Free. All’entrata in Svizzera accade regolarmente che i viaggiatori non dichiarino la propria merce alla dogana. Massimo Sfiligoi, sostituto del capo della Sezione antifrode doganale di Lugano

fuori dal territorio doganale dell’UE entrotremesidallafinedelmeseincuiè stata acquistata.

All’uscita dall’Italia il viaggiatore può far attestare l’esportazione della merce da parte di un funzionario dogana-le italiano su un modulo Tax Free o una rispettiva fattura. In seguito può richiedere la restituzione dell’IVA presso la società di Tax Refund che gestisce i moduli Tax Free oppure presso il vendi-tore stesso.

All’entrata in Svizzera, il viaggiatore è tenuto a dichiarare la merce alla doga-na.Larealtàpurtroppoèbendiversa.Durante i loro controlli le guardie di confinescopronospessomerciespor-tate dall’Italia con moduli Tax Free ma non dichiarate all’entrata in Svizzera.

Collaborazione con le autorità do-ganali italianeL’Accordoinformadiscambiodilettere tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea che aggiunge all’Accordodel22luglio1972fralaComunità economica europea e la Confederazione Svizzera un protocollo relativo all’assistenza amministrativa reciproca in materia doganale1 prevede all’articolo 4 che le autorità doganali estere prestano, di propria iniziativa, assistenza amministrativa se ricevono

1 Protocollo aggiuntivo all’Accordo del 22 luglio

1972fralaComunitàeconomicaeuropeaela

ConfederazioneSvizzera(RS0.632.401.02)

MassimoSfiligoi

Il cambio dell’euro vantag-gioso ma anche la possibi-lità di farsi restituire l’IVA italiana pari al 22 per cento hanno contribuito all’au-mento del turismo degli acquisti anche verso l’Italia, non solo di derrate alimen-tari, ma anche di altre merci nelle fasce di prezzo più alte.

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informazioni riguardanti operazioni che sono contrarie alla legislazione doga-nale e che possono interessare l’altra parte contraente. Nel 2010 il direttore del circondario di Lugano ha proposto, insieme alla DirezioneRegionaleLombardiaeallaDirezione Interregionale per il Piemonte elaValled’Aosta,diintensificareloscambiodiinformazioniutiliacombat-tereilcommercioillegale.Ilbuonesitodi tali discussioni ha permesso di incre-mentare i casi di assistenza amministra-tiva spontanea tra i due Paesi, anche in relazione alle merci che soggiacciono alle disposizioni sul Tax Free.

Durante una riunione tenutasi il 6 settembre2011,irappresentantidegliufficidoganalidiComoeVarese,dellaSezione antifrode doganale di Luga-no e del Cgcf hanno concordato uno scambioregolarediinformazionineicasiincuigliimportisonosignificativi

o laddove sussiste un alto rischio di sottrazione d’imposta.

Al primo posto le merci careDa allora la Sezione antifrode doganale di Lugano riceve numerosi moduli Tax Freeriguardantil’acquistodibenicomeorologidilusso,gioielli,biciclettedacorsaocapid’abbigliamento.Inquesticasi la Sezione antifrode doganale ef-fettua dapprima una ricerca nel sistema dicassaperverificareselamerceèsta-ta imposta correttamente in Svizzera. In caso negativo, avvia una procedura penale per presunta truffa riguardante l’IVA. Nella maggior parte dei casi risul-ta che la dichiarazione doganale è stata effettivamenteomessa.Itributinonpercepiti vengono riscossi a posteriori, unitamente a una multa.

Grazie a tale forma di assistenza amministrativa da parte dell’Italia, dal 2012 a oggi sono stati recuperati circa

115 000 franchi costituiti da IVA e multe. In passato, circa il 30 per cento delle importazioni Tax Free non veniva dichiarato.Dopoaversensibilizzato,sui media locali, i potenziali acquirenti circa la corretta procedura doganale da seguire nonché i controlli a posteriori, tale percentuale è diminuita notevol-mente.

La Sezione antifrode doganale di Luga-no ha come priorità la lotta alla truffa in grande stile in materia di prestazioni etributiorganizzatainmodoprofes-sionale, che riguarda importi molto alti. Tuttavia, anche la sottrazione d’imposta neltrafficoturisticoquidescrittarap-presenta una distorsione della concor-renza in grado di danneggiare in modo importante i singoli commercianti in Svizzera, in particolare nelle regioni di confine.

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Depositi franchi doganali: qual è il ruolo della dogana svizzera?

Procedure doganali

Perché esistono i depositi franchi doganali?Lo scopo principale dei depositi franchi doganali era – ma in parte lo è ancora oggi – immagazzinare merci nel territo-rio doganale svizzero in sospensione dei tributiall’importazioneeagevolarecosìil commercio di transito internazionale. In tal modo, dazi e imposte diventano esigibilisoloalmomentodell’importa-zionedefinitivainSvizzera.Questocon-sente di immagazzinare merci per un periodo illimitato senza prestare una ga-ranzia. Inoltre, di regola anche le misure di natura economica come i contingenti acquistanoefficaciasoloalmomentodell’imposizione all’importazione. Ciò vale per i depositi franchi doganali in Svizzera,maancheperquelliubicatialtrove, che si trovino nell’UE, nei Paesi del Medio o dell’Estremo Oriente.

Però i depositi franchi doganali han-no perso da tempo la loro funzione originaria…Inumerosiaccordidiliberoscambioelapossibilitàdelladeduzionedell’impo-sta precedente hanno ridimensionato laproblematicadellaprestazionedigaranzie. Di conseguenza l’impor-tanza economica dei depositi franchi doganali è diminuita. Basti pensare che

Quando si parla di depositi franchi doganali, il ruolo della dogana viene spesso messo in discussione. Va subito chiarito che la dogana non gestisce autonomamente questi depositi, ma vigila sull’osservanza delle disposizioni doganali e sulle condizioni stabilite nelle autorizzazioni d’esercizio. Del resto i depositi franchi doganali sono una realtà che non riguarda solo la Svizzera, ma anche altri Paesi. Nell’intervista a Forum D., il capo della sezione Procedure doganali Andreas Matti risponde alle domande più ricorrenti sull’argomento.

negli ultimi sette anni il loro numero è sceso da 25 a 10. Comunque il servizio offerto dai depositi franchi doganali esistenti, ovvero immagazzinare merci non imposte, è tuttora richiesto. Infatti, soprattutto presso gli aeroporti o i poli logistici(p.es.Embrach),gliimmagaz-zinamentisonogiustificatipermotividilogistica.

Se una persona vuole immagazzi-nare merci dall’estero in un depo-sito franco doganale svizzero, cosa deve fare?Idepositifranchidoganalisonoubicatinel territorio doganale svizzero. Il regi-me di transito necessario per il traspor-todimercidalconfinealdepositodeveessere concluso dalla dogana prima di immagazzinare le merci. Solo in seguito queste ultime possono essere portate nel deposito franco doganale.

Qual è il ruolo della dogana in questo contesto?I depositi franchi doganali sono gestiti da imprese private e la dogana, di per sé, non custodisce alcuna merce. Rilascia però le autorizzazioni per questi depositi e si occupa dell’esecu-zione delle prescrizioni doganali e non doganalineltrafficodellemerci.Infineverificacheildepositarioosservilecondizionistabilitenell’autorizzazioned’esercizio.Come detto, se qualcuno intende portare merci in un deposito franco doganale, prima dell’immagazzina-mento vero e proprio deve chiedere alla dogana lo scarico del documento di transito necessario. In questa fase la dogana si riserva di eseguire controlli a campione. Anche qui, come nell’intera procedura di imposizione doganale, vale il principio dell’autodichiarazione. Fa parte del lavoro quotidiano della do-

ganaverificareledichiarazionidoganaliinoltrate(quindiancheledomandediscaricodeidocumentiditransito)inbaseaun’analisideirischieunastrate-gia di controllo appropriate.La dogana svolge compiti giuridica-mentebendefinitinell’ambitodelleimposteindirette(p.es.dazieimpostasull’importazione)edinumerosidispo-stidinaturanondoganale(leggesulcontrollodeibeniadupliceimpiego,sulla protezione delle specie, sul ma-terialebellico,suimedicamenti,suglistupefacenti, sul diritto concernente ibeniimmaterialiecc.).Percontro,nell’ambitodelleimpostedirette,cioèle imposte sul reddito e sul patrimonio, la dogana non ha compiti di esecuzio-ne disciplinati dalla legge.

I depositi franchi doganali potreb-bero essere utilizzati per evadere il fisco?Questa domanda riguarda le imposte dirette,quindiribadisco:alladogananon spettano compiti esecutivi in ma-teria. Inoltre i depositi franchi doganali non soggiacciono al campo d’applica-zionedell’intermediazionefinanziariasecondo la legge sul riciclaggio di denaro.Infineperladoganasarebbeimpossibilechiariredaqualifonti,tassa-teomeno,provenganoimezzifinan-ziari impiegati per il pagamento delle merci immagazzinate. Se le autorità finanziarieesteredovesserosospettareche i depositi franchi doganali svizzeri servono in qualche modo per ottimiz-zareleimpostedirette,dovrebberoinoltrare una domanda di assistenza amministrativa o giudiziaria. Questi casi competono comunque all’Amministra-zionefederaledellecontribuzioni,nonalla dogana.

Andreas Matti

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Dal punto di vista della dogana, quali rischi presentano i depositi franchi doganali?I rischi non sono diversi da quelli che siosservanointuttoiltrafficotran-sfrontaliero delle merci: si comincia da una designazione della merce o una dichiarazionedelvaloresbagliataperfinireconilcontrabbando.

Con quale frequenza la dogana con-stata simili comportamenti illegali?I casi di rilevanza penale in cui i depositi franchi doganali rivestono un ruolo pri-mario sono rari. Tuttavia non disponia-mo di dati precisi, perché non esiste una statistica ad hoc delle importazioni da depositi franchi doganali. Se la dogana constata infrazioni e – ripeto – questo non succede spesso in tali depositi, questeriguardanopiuttostol’ambitonondoganale.Adesempioabbiamogiàeffettuatosequestridibeniadupli-ceimpiego,mercicontraffatte,beniculturali provenienti da scavi illegali o prodotti di specie animali protette.

Come giudica il fattore trasparen-za nei depositi franchi doganali svizzeri?Direichecisonosensibilimiglioramenti.Dall’entrata in vigore del nuovo diritto doganale(1.5.2007),igestorideidepo-sitisonoobbligatiatenereuninventariodellemercisensibiliingiacenzapressoi loro depositi. La dogana può control-lare questi ultimi in qualsiasi momento senza preavviso e confrontare i dati registrati nell’inventario con le merci immagazzinate.

La dogana può fornire informazioni sul valore delle merci immagazzi-nate?La dogana non sa di preciso quali merci giacciono nei depositi franchi doganali. Contrariamente ai gestori dei depositi doganali aperti, i gestori dei depositi franchi devono tenere un inventario soloperlemercisensibili.Lerelativeliste sono conservate dalle imprese che custodiscono le merci nei depositi e non dalladogana,manell’ambitodeicon-trolli doganali possono essere consulta-te in qualsiasi momento e confrontate con la merce in deposito.

I controlli sono frequenti?Per la dogana svizzera la frequenza

non è determinante. Non si tratta di controllare tanto, ma il giusto. Bisogna intervenire laddove, sulla scorta delle analisideirischi,qualcosapotrebbenonquadrare.Intensificareicontrollinonsignificacheleconstatazionidiirregolarità aumentano. Conta molto di più perfezionare costantemente l’analisideirischi.Ilnostroobiettivoètenerepossibilmentebassoilnumerodicontrollieffettuareunnumeropossibil-mente alto di sequestri nonché esortare i depositanti e i depositari a lavorare in modo corretto.

Quanti doganieri sono richiesti nell’ambito dei depositi franchi doganali?Èdifficilequantificare,perchéicolla-boratoridegliufficidoganaliinteressatinon si occupano soltanto di questi depositi, ma seguono anche altre imprese e modi di trasporto. Da un latoladoganahal’obbligoperleggedi garantire la sua presenza in loco con ipropricollaboratori;dall’altrodevesfruttarelerisorsedisponibiliinmodoparsimonioso. A livello nazionale, ciò ha comportato il raggruppamento di molti ufficidoganali.Quellichesioccupavanoesclusivamente di depositi franchi doga-nali sono scomparsi da tempo.

Oltre ai depositi franchi doganali ci sono i depositi doganali aperti (DDA). Quali sono le differenze tra i due?Sia i depositi franchi doganali sia i DDA servono per immagazzinare merci non imposte.Inentrambilariscossionedidaziealtritributi(p.es.impostasull’im-portazione, tassa sui COV e imposta sugliautoveicoli)nonavviene.Idivietid’importazione da applicare nelle impor-tazioniinSvizzera(p.es.perdetermina-tearmiostupefacenti)valgonopertuttiedueidepositi,poichéambeduesonoubicatinelterritoriodoganalesvizzero.In linea di massima la durata di giacenza

è illimitata, indipendentemente dal tipo di deposito.La principale differenza tra i depositi franchi doganali e i DDA sta nel fatto che i primi sono gestiti da apposite società esercenti e il personale doganale è presente in loco. All’interno di essi le personefisicheegiuridichepossonoaf-fittareareedideposito.Isecondiinvecepossono essere gestiti da una ditta pres-soilpropriodomicilio(ovverosede).Taledittasiassumel’interaresponsabilitàin merito alla corretta esecuzione delle procedure in materia. In questo caso la dogana non è presente sul posto ed esegue solo controlli a campione. Inol-tre, contrariamente ai depositi franchi doganali, occorre tenere un inventario di tutte le merci depositate.IDDAesistonodal1995,conl’entra-ta in vigore dell’accordo GATT/OMC. All’inizio c’era una forte domanda. Ma anche qui lo sviluppo dell’economia globalehadeterminatoun’inversioneditendenza. Oggi i DDA sono 238, mentre afine2012senecontavano266.

I depositi franchi doganali svizzeri sono diversi da quelli esteri?I depositi franchi doganali svizzeri non sono né meglio né peggio di altri. Grazie al servizio fornito consentono, come tutti i depositi franchi doganali del mon-do, di immagazzinare merci estere in sospensionedeitributiall’importazione.

Nel suo rapporto della primavera 2014, il Controllo federale delle fi-nanze raccomanda una strategia del Consiglio federale in materia di de-positi doganali. In quale direzione potrebbe muoversi tale strategia?Il mandato della dogana è chiaramente definito.Insostanzasitrattadiimpedirechevenganoimmesseinliberapraticamerci per le quali non sono stati versati i tributiall’importazioneinSvizzeraochenon rispettano i disposti di natura non doganale, non di impedire che merci non imposte all’estero vengano imma-gazzinate nei depositi doganali svizzeri. Ladefinizionediquestastrategia,cheva oltre il mandato della dogana, è una questione politica. Tuttavia, una condizione quadro importante è non svantaggiare l’economia svizzera rispet-toallaconcorrenzaglobale.

Lo scopo principale dei de-positi franchi doganali era – ma in parte lo è ancora oggi – immagazzinare merci nel territorio doganale svizzero in sospensione dei tributi all’importazione e agevolare così il commercio di transito internazionale.

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Inquirenti doganali con diploma federale: specialisti in criminalistica molto versatili

Lotta contro la frode doganale

wp. Chi vuole diventare inquirente doganale deve essere anzitutto una persona estremamente versatile. Questa è l’impressione che si ha ascoltando il capo della Sezione antifrode doganale diBasileaPaulZuberquandoelencairequisiti richiesti a questi professionisti. «Sono fondamentali l’approccio inter-disciplinare, la capacità di individuare i nessi,l’abilitànell’indaginecriminalisti-ca nonché le conoscenze in diritto ed economia aziendale. I candidati devono dimostrare doti comunicative, padroneg-giareunasecondalinguaufficiale,esseresicuri di sé e sapersi imporre. Inoltre sono sempre più importanti i moderni mezzi

Il contrabbando organizzato in modo professionale e le truffe in materia di tributi e prestazioni sono una for-ma di criminalità economica che danneggia pesantemente anche lo Stato e la società. Per contrastare questo fenomeno, la dogana impiega inquirenti doganali specializzati. In ultima analisi si tratta di evitare distorsioni della concorrenza e proteggere la piazza economica svizzera. Ma come si diventa inquirenti doganali? Forum D. lo ha chiesto a Paul Zuber, capo della Sezione antifrode doganale di Basilea.

della tecnologia dell’informazione e della comunicazione, perché oggi senza questi strumenti non si fa proprio nulla», spiega Zuber.

Compiti sempre più complessiSecondo il capo della Sezione antifrode doganale di Basilea, negli ultimi anni le esigenzenell’ambitodell’attivitàinquiren-te sono aumentate in modo considerevo-le. «Il lavoro di un inquirente doganale di ogginonèparagonabileaquellodidiecianni fa. Infatti i compiti sono molto più complessi, hanno implicazioni internazio-nali e la quantità di dati è letteralmente esplosa»,precisaZuber.Ciòsirifletteanche sulla formazione, che è stata aggiornata e professionalizzata. Da inizio 2014, le persone che superano l’esame professionale superiore di inquirente doganale sono titolari di un diploma rico-nosciuto a livello federale, che consente loro di accedere a cicli di studi presso uni-versità e scuole universitarie professionali. Dicertononèunpercorsobreve,perchéprima di ottenere il diploma passano di regola cinque anni.

Ma andiamo con ordine: allo stage preli-minare possono accedere solo le guardie diconfineeglispecialistidoganalichevantano un’esperienza professionale presso l’AFD di almeno tre anni. Sono quindi necessarie solide conoscenze do-ganali o di tecnica di sicurezza. In questo stage, che dura da due a tre settimane, si accerta dapprima l’idoneità dei candidati alla professione. Se la valutazione è posi-tiva, essi possono frequentare il corso di baseditresettimane,doveacquisiscononozioni fondamentali di diritto, soprat-

tutto di diritto penale amministrativo. «A conclusionedelcorsodibaseicollabo-ratori sanno come condurre un procedi-mento penale amministrativo, cioè sanno come interrogare una persona, quali provvedimenti coattivi applicare, come sequestrare i mezzi di prova ed effettuare perquisizioni nonché quali condizioni devono essere soddisfatte per ordinare un fermo o chiedere la carcerazione», spiegaZuber.

Solo i miglioriSolo dopo aver superato l’esame finale,icollaboratoriinteressatipossonocandidarsi a un posto in una Sezione antifrode doganale. «La procedura di selezione è molto severa, ma per proteggere la piazza economica svizzera vogliamoimigliori»,affermaZuber.Illavoro degli inquirenti doganali è quanto maiindispensabile,dalmomentocheogni anno vengono avviate centinaia di procedimenti penali. In Svizzera – isola deiprezzielevati–ilcontrabbandodicarne organizzato in modo professionale èfiorentecomenonmai.Nel2013sonostatesequestrate91tonnellatedicarnecontrabbandata(2012:58tonnellate).PaulZuberfapresente,aragione,chesitratta né più né meno di una forma di criminalitàeconomica:«ilcontrabban-doèantisociale,perchésottraeitributiche occorrono allo Stato per svolgere i suoicompiti;èsleale,perchédistorcela concorrenza e i commercianti onesti finisconoperesseresvantaggiati;infinepuò nuocere alla salute di tutti, perché si ignorano le condizioni di produzione e di trasporto».

Il lavoro di un inquirente doganale di oggi non è paragonabile a quello di dieci anni fa. Infatti i compi-ti sono molto più complessi, hanno implicazioni interna-zionali e la quantità di dati è letteralmente esplosa.

PaulZuber

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Torniamo alla formazione. Una volta ot-tenuto un posto presso una Sezione anti-frode doganale, inizia la formazione vera e propria. Ma prima di arrivare al traguar-do, ovvero all’esame professionale supe-riore, i candidati devono seguire diversi moduliobbligatorieascelta:uncorsodicondotta presso l’Istituto svizzero di po-lizia(ISP)incentratosullaconduzionedelpersonale,dell’esercizioedegliimpieghi;un ciclo formativo in scienze economiche e un modulo di approfondimento relativo all’attività inquirente. In quest’ultimo i candidati imparano l’organizzazione e i compiti nel settore delle cause penali e come si svolge nel dettaglio un’inchiesta preliminare e penale. Inoltre frequentano lezioni di informatica forense, trattano la valutazione e l’esecuzione di casi penali e assolvono uno stage di cinque settimane alla divisione Cause penali della DGD, dove imparano a valutare casi penali. Infineseguonouncorsodell’ISPperprepararsi a redigere il lavoro di diploma. Un modulo riguardante l’osservazione presso l’ISP e un’esercitazione in materia

di sicurezza, intervento e tecnica presso ilCgcfcompletanoquestobloccodiformazione.

Le frustrazioni non mancanoDopo aver superato tutti gli esami intermedi, i candidati devono affron-tare l’ultimo tour de force: il lavoro di diplomael’esamefinale,chenellaparteorale prevede la presentazione del lavoro didiplomaeuncolloquiospecifico.L’esame termina con uno studio di casi,ossial’analisidiunaproblematicarelativaaun’inchiestapenale.PerZuberlaformazioneèunmixequilibratotra teoria e pratica. «Le competenze richieste sono effettivamente molto elevate.Peròbisognarendersicontocheun inquirente doganale deve essere in grado di condurre un’inchiesta in modo impeccabiledalpuntodivistacrimino-logico e giuridico. L’autorità giudicante può sospendere un procedimento penale per il minimo errore nell’assunzione delle prove. Capita così che indagini molto im-pegnative e complesse siano annullate di

colpo. Questo è veramente frustrante!», concludeZuber.

Il percorso è irto di ostacoli e dai candi-dati si esige molto. Tuttavia, per le guar-diediconfineeglispecialistidoganaliversatili e dotati in criminologia e diritto, la formazione in questione rappresenta unasfidainteressanteperesercitareuna professione ricca di prospettive, ora riconosciuta con un diploma federale.

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Quando penso alla dogana…Hans-Jürgen Maurus, 63 anni, corrispondente della SWR/ARD, presso gli studi della SRF a Zurigo

La dogana e le frontiere sono state on-nipresenti nella mia vita sin dall’infan-zia, perché sono cresciuto nella Ger-maniameridionale,vicinoalconfineconlaSvizzera.Allorapermeilconfinecelava qualcosa di avventuroso e attraversarlo non era un’ovvietà come oggi. Cosa era permesso portare e, soprattutto, quanto? Spesso mi sentivo inbalìadeidoganieri.Oggirimangosempre stupito nel vedere i molteplici compiti che i funzionari doganali sono chiamatiaeseguire.Devonocombat-terelacriminalità,ilcontrabbando,lafalsificazionediprodotti,leinfrazionialla protezione delle specie e inoltre garantirelariscossionedeitributisullemerci importate. Penso che questa professione non sia per niente facile: infindeiconti,nonsisamaiselaper-sona che si ha di fronte è un cittadino onestoounimbroglione.

Ho avuto regolarmente a che fare con la dogana, sia nella mia vita privata sia in quella professionale. Come corri-spondente radiofonico per ARD giravo il mondo: Sud-Est asiatico, Sudafrica, Cairo, Washington e Londra sono state le mie tappe e, nel corso dei miei

viaggi, sono entrato in contatto con di-verse autorità doganali. I controlli sono diventati una routine, una componente dei miei viaggi. Trovo invece assurda la domanda contenuta nel modulo di entrata negli Stati Uniti che chiede se si portano con sé armi da fuoco.

In quanto cittadino tedesco, per me laparola«confine»èinevitabilmentelegataallacadutadelmurodel1989eallariunificazionedellaGermania.Quando è successo stentavo quasi a credere a una notizia così straordinaria, a questo colpo di fortuna. Nel contem-po ero stupito che il governo dell’ex cancelliere Helmut Kohl non avesse un piano preciso per un evento simile, anche se esisteva l’«Innerdeutsches Ministerium»(Ministerofederaledellerelazioniintratedesche).Sonostatouna volta sola nell’ex Germania Est e mi sono fermato poco. Non avevo nessunavogliadisubireicontrollieleangherie,fintroppotristementenoti,di quei funzionari doganali. Però rimasi molto impressionato da una visita che ungiornofeciinunpuntodelconfineintratedesco, dove la cosiddetta «stri-scia della morte» passava in mezzo a

unpaese:ilconfinecomecelebrazioneperversa di un oscurantismo ideologi-co. La cortina di ferro è stata per de-cennilalineadiconfinetraduediversisistemi politici ed economici. Il fatto chealmenoquestoconfine–teatroditante vittime – sia caduto non può che rallegrarmi.

Ilconfine,nell’accezionedi«limite»,non è un concetto negativo di per sé, anzi. Sono convinto che per l’essere umano il limite sia una condizione necessaria. Perché agire senza limiti può portare i sistemi al collasso. Ad esempio,glieccessiel’infinitaaviditàallaricercadiprofittideterminanolosquilibriodelsistemafinanziario,mentrel’abusodipoterecausaguerree miseria. Ma anche allo sviluppo oc-corre porre dei limiti. Questo era stato già predetto dall’associazione non go-vernativa«ClubdiRoma»fondatanel1968,cheavevapubblicatounrappor-tosullasostenibilitàdelnostropianetaesullalimitatadisponibilitàdirisorse.Insomma: il principio di moderazione può aumentare la qualità della vita.

Per natura, nel corso dell’intera esi-stenza l’essere umano supera conti-nuamente dei limiti. La prima volta venendo al mondo, l’ultima morendo, innumerevoli altre volte in mezzo. Talvolta succede di cozzare contro i propri limiti. Ritengo importante che li accettiamo, senza volerli superare a tutti i costi. Riconoscerli è segno di forza,nondidebolezza!

Losviluppotecnologicoabbattebarriereconsiderateinvalicabilifinoapoco tempo prima. Ciò che una volta sembravaimpossibiledarealizzareoggiè realtà. Nella nostra società sempre più frenetica, l’uomo arriva al limite dellesuepossibilitàecapacità.Questoè meraviglioso e sconcertante insieme. Saremoingradodimetabolizzaretuttaquesta innovazione tecnologica sulla spinta di limiti sempre nuovi? Fino a che punto? Domande che rimangono senza risposta. Ci attendono tempi appassionanti, al di qua e al di là del confine.

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Marcel Bolfing, specialista in pietre prezioseIncontro con…

UnodeiprimiincontridiMarcelBolfingcon la dogana fu piuttosto spiacevole. Aveva ordinato pietre preziose all’e-stero e chiesto al capo del competente ufficiodoganalepostaledicontat-tarloall’arrivodell’inviopersbrigarel’imposizione. Per un motivo o per l’altroqualcosaandòstortoeBolfing,con grande spavento, si ritrovò sulla soglia di casa due inquirenti doganali

Nel caso di beni di lusso, la tentazione di dichiarare alla dogana valori falsi per pagare meno tributi è grande. Scoprire il prezzo effettivo di simili beni rappresenta una vera e propria sfida per la dogana. Talvolta i periti doganali ricorrono anche alle perizie di specialisti esterni, ad esempio quando devono stabilire il valore di pietre preziose. Marcel Bolfing, 83enne specialista in pietre preziose in pensione, ha lavorato dapprima come poliziotto e poi come esperto frode assicurativa, collaborando anche con la dogana. Oggi racconta a Forum D. la sua esperienza.

venuti a interrogarlo. «La faccenda si risolse poi velocemente, non appena il capodell’ufficiodoganaleconfermòlamiaversionedeifatti»,ricordaBolfing.Anchedopoquestavicendaegliebbesempre a che fare con la dogana, non solo in Svizzera ma in tutto il mondo. Infatti, dopo dieci anni di carriera come poliziotto passò al settore assicurativo, dove eseguì indagini su grosse truffe. Parallelamente all’attività professio-naleBolfingconseguìinGermaniaundiploma come esperto in diamanti e consulente specialistico in materia di pietre preziose.

Valore troppo altoLaddove circolano grosse somme assicurative spesso vi sono in gioco anchetributielevati.Questofuciòche si pensò inizialmente quando una ditta di investimento volle far assicu-rare circa 5700 tonnellate di pietre preziose grezze per poter ricevere un creditobancario.«Secondounaperiziadi circa 50 pagine, dopo la levigatura sisarebberoricavatepietredelvaloredi circa 44 milioni di dollari. Per me questoeraunmotivosufficienteagiustificareunesamedellamerce,immagazzinata in un deposito franco doganale, con il supporto della doga-na. Le pietre si trovavano in contenitori di lamiera sigillati che non dovevano essere aperti per alcun motivo”. Ma io insistetti. Dall’esame risultò che si trattava effettivamente di pietre grez-ze, tuttavia del tutto inadatte a essere levigate. Il valore indicato nella perizia era assolutamente irreale ed eccessivo. Ognimilionechelebancheavrebberoconcessocomecreditosarebbesicura-mente andato perso.» Le pietre grezze

vennero ritrasportate all’estero e ogni tentativo di contratto assicurativo fallì. Questo è uno dei tanti casi che mostra come negli ultimi decenni in Svizzera siano state tentate truffe, talvolta an-che con successo, dell’ordine di miliardi di franchi.

La dogana entra in gioco anche nell’ambitodifrodiassicurativecorrelate a presunti furti in case e appartamenti. In questi casi si tratta soprattutto di denaro in contanti e gioielli. «All’assicurazione occorre consegnare fatture e altri documenti comprovantiilvaloredeibenirubati.Se qualcuno afferma di aver acquistato all’estero gioielli di un valore superiore ai 300 franchi e di averli importati in Svizzera, deve fornire le relative fatture e soprattutto le quietanze doganali. In assenzaditaligiustificativi,èdifficiledimostrarecheigioiellisonostatiruba-ti in Svizzera.»

Valore troppo bassoMentre nel caso di una frode assicura-tiva si cerca solitamente di dimostrare un valore della merce più alto, per la dogana accade esattamente il contra-rio: le persone dichiarano intenzional-

MarcelBolfing

Mentre nel caso di una frode assicurativa si cerca soli-tamente di dimostrare un va-lore della merce più alto, per la dogana accade esattamen-te il contrario: le persone dichiarano intenzionalmente un valore più basso, falsifi-cano fatture, giustificativi o altri documenti al fine di eludere i tributi.

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menteunvalorepiùbasso,falsificanofatture,giustificativioaltridocumentialfinedieludereitributi.Difronteaoggetti d’arte o pietre preziose, anche per specialisti doganali con esperienza èdifficilestabilireaocchionudoillorovalore effettivo. «Persino quando qual-cuno dichiara alla dogana di avere con sé merce del valore di diverse centinaia dimigliaiadifranchi,èpossibilechein realtà il valore effettivo della merce

ammonti a diversi milioni di franchi», fanotareBolfing.PoichéinsimilicasiitributiingiocoperloStatosonomoltoelevati,ladoganasiaffidaall’aiutodiesperticomeBolfing.Investedispe-cialista in pietre preziose egli ha stilato diverse perizie per la dogana. Spesso si è occupato di perizie impegnative e in parte molto lunghe, in cui vi erano ingiocotributiperimportiaseiopiùcifre. Le casse dello Stato hanno tratto

beneficiodall’esperienzadiBolfing,ma anche lui ha imparato molto dai peritidoganali:«Lacollaborazionecongli inquirenti doganali ha giovato sia a me che al mio lavoro, visto che ho imparato diversi metodi utilizzati nelle frodi». In fondo, sia la dogana che esperticomeMarcelBolfingperseguo-nolostessoobiettivo:lalottacontrola frode.

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Inbreve

Tutorato per il progetto «AIRCOP»Ladoganasvizzeracollaborainvarimodi con autorità partner estere fornendo il suo appoggio in diversi ambiti,comeafavoredelladoganadiBenin,perlaqualel’UfficiodelleNazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimi-ne(UNODC)hachiestoall’AFDuntutorato per il progetto «AIRCOP». La collaborazioneèservitaallaforma-zione di agenti doganali della cellula perlalottacontroladroga(«CelluleAèroportuaireAnti-Trafic»,CAAT)dell’aeroporto di Cotonou Cadjehoun. Il perfezionamento aveva lo scopo diaumentarel’efficienzadell’attivitàdi controllo, mediante controlli della persona orientati al rischio nonché grazieall’analisidiradiografie.Laformazione, che si è svolta dal 7 al 18 aprile 2014, era legata all’operazione «Ailes Africaines», una missione per il controllo di aerei privati coordina-ta a livello internazione e svoltasi in dieci Stati contemporaneamente. Jean-François Christen, coordinatore stup del circondario di Ginevra

«Transito» ora anche a ThayngenCiòchepressol’ufficiodoganalediBasel/WeilamRhein-Autobahngià funziona alla perfezione, dal 16 maggio 2014 è in esercizio anche pressol’ufficiodoganalediThayngen.Sitrattadi«Transito»,ilnuovoedificioadibitoalleimposizioni,cheancheaThayngen permette ai conducenti di autocarri di effettuare le imposizioni in transito, le dichiarazioni collettive o le imposizioni di corse vuote diret-tamentedallalorocabinadiguida.Iconducentipossonoperfinostam-pareigiustificativiTTPCPpressoletrecabinesoprelevatedi«Transito».Ilnuovoedificioperleimposizioniè stato inaugurato alla presenza del capo del Dipartimento delle costru-zioni del Cantone di Sciaffusa, del consiglierediStatoRetoDubachedel Direttore generale delle dogane Rudolf Dietrich. Il primo «cliente» è stato Hans Peter Brütsch, presidente della sezione di Sciaffusa dell’Associa-zione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG),chehamessoufficialmentein funzione la corsia d’imposizione

passandoci con un autocarro. Il pro-getto«Transito»afavoredell’ufficiodoganale di Thayngen è stato curato dall’Ufficiofederaledellecostruzioniedellalogistica(UFCL)eprevedevalacostruzione di una terza corsia per gli autocarrimunitadiunnuovoedificioinlegnoperleimposizioniconcabinasoprelevata integrata. La struttura include anche un seminterrato con il reparto tecnico e nuovi impianti sa-nitaripubblici.Sultetto,unimpiantofotovoltaicoproducesufficienteener-giaperalimentarel’interoedificio.L’impianto di ventilazione genera una leggera pressurizzazione in grado di impedire la penetrazione di gas di scaricoquandolefinestredellecabineper l’imposizione sono aperte. Nel suo discorso, l’architetto Pierre Néma haparagonatoilnuovoedificioauncoltellino svizzero: è multifunzionale e ha applicazioni diverse, si vede che è svizzero. «Transito» consente di ridur-re i tempi d’attesa per gli autocarri, diminuendocosìancheiproblemilegatialtrafficosulversantetedesco,come le code giornaliere di diversi

Jean-FrançoisChristenconimembridelCAAT Unadelletrecabinesoprelevatedi«Transito»aThayngen

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chilometri che raggiungono l’autostra-da A81. Peter Zellweger, responsabile dell’informazione per la reg gcf II e il II circondario

ED4BG 2014La «European Day for Border Guards» (ED4BG,giornataeuropeadelleguar-diediconfine)èunincontroannuale,organizzato da Frontex, l’Agenzia euro-pea per le frontiere esterne. Essa offre alleautoritàdiconfineeagliorganidoganali degli Stati aderenti a Schen-gen, alle organizzazioni internazionali e alle imprese una piattaforma per lo scambiodiinformazioniedesperienze,nonché esposizioni, workshop e discussioni su temi attuali attornoallaprotezionedeiconfiniealla migrazione. Alla manifestazione, che quest’anno si è svolta il 22 maggio a Varsavia dove Frontex ha la sua sede principale, hanno partecipato oltre 70 autorità, organizzazioni e imprese, tra le quali anche il Cgcf. I temi principali riguardavanoglisviluppiaiconfiniesterni europei, la gestione integrata dellefrontiere(IBM)nonchéiproblemilegati alla migrazione via mare. ArtemisNegli ultimi due anni il Cgcf in Turgovia e quello in Ticino hanno ricevuto ciascunounanuovaimbarcazionedi servizio del modello Targa 37+, denominati «Hortense» e «Aurora». Il 10 giugno 2014 si è svolta nel porto di Ouchylacerimoniaperilbattesimodi«Artemis»,laterzaimbarcazionedella

flottadelCgcf.Afaredamadrinaèstata Cathy Horn, moglie dello sportivo estremo sudafricano Mike Horn. Il nomedell’imbarcazioneprovienedallamitologia greca e denomina la dea del-lacacciaedeiboschi.«Artemis»vieneimpiegatalungoilconfinelacualeconlaFrancia(lungo59km)esostituiscel’imbarcazioneP-80dell’esercitosvizze-routilizzatafinora. Seminario OSCE/OMD sulla gestione dei rischi della dogana Dal 16 al 20 giugno 2014 ha avu-toluogoaDušanbe(Tagikistan)unworkshop internazionale sulla gestione dei rischi. I partecipanti, quadri medi e superiori provenienti dalle regioni dell’Europa orientale, del Caucaso meridionale e dell’Asia Centrale, hanno colto l’occasione per accrescere le pro-prieconoscenzeeperscambiareespe-rienzeoltreiconfinideipropriPaesi.Il seminario di cinque giorni, svoltosi nel centro di formazione del «Border ManagementStaffCollege»(BMSC),èstato organizzato dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa(OSCE)edall’Organizzazionemondialedelledogane(OMD).L’OSCEdirigeilcentroconl’obiettivodimiglio-rarelacollaborazionealconfinetralesingoleautoritànegliambitirelativiallaprotezionedeiconfini,alladoganaoalla sicurezza nelle zone di frontiera.

Il BMSC si trova al centro dell’Asia Centrale ed è a disposizione di ognu-nodei57Statimembridell’OSCEper

seminari, formazioni o conferenze. Sindallafinedeglianni90leammi-nistrazioni doganali dell’Asia Centrale stanno organizzando il settore della dogana:scambiodiesperienzeecorsi ne rappresentano un elemento importante. L’AFD sostiene le autorità doganali di queste regioni già da un po’ di tempo.

La gestione dei rischi è fondamen-tale per un’esecuzione rapida delle imposizionidellemercialconfineedei controlli adeguati al rischio. Inoltre è uno degli strumenti in grado di soddisfare le esigenze del commercio globaleedipermettereunaripresaeconomica. Durante il seminario non vengono trasmesse solo nozioni teo-riche. Gli esercizi pratici, per esempio analisideidatiocreazionedeiprofilirischio, hanno dato spunto a intense discussioninonchéalloscambiodiesperienze e di consigli con gli istrut-tori provenienti da Lettonia, Polonia e Svizzera. Miroslaw Ritschard, sostituto del capo dell’ufficio doganale di Zuri-go-Aeroporto

«Blocked at the Border» AllafinedigiugnonelDockEdell’a-eroporto di Zurigo è stata inaugurata una nuova esposizione a cura dell’uf-ficiodoganalediZurigo-Aeroporto.L’esposizione consiste in un cassone dimetallomunitodi16finestrellee le due scritte «An der Grenze an-gehalten» e «Blocked at the Border» (bloccatialconfine).Durantelavisita

Artemis

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guidata all’interno dell’aeroporto gli ospiti sono invitati a prendere visione delle merci sequestrate come droghe, armi, articoli di marca e medicine con-traffatti, specie di animali e prodotti a basedianimaliprotettiecc. Sino-Swiss Economic ForumIl 1° luglio 2014 è entrato in vigore l’accordodiliberoscambio(ALS)tralaRepubblicapopolarecineseelaSvizzera. Per la Svizzera questo è forse uno degli accordi più importanti sin dal1972,annoincuièstatoconclu-so l’ALS con l’ex Comunità europea (oggiUE).LaCinanegliultimianniè

infatti diventata, accanto all’UE e agli Stati Uniti, il terzo partner commer-ciale più importante della Svizzera. In tale contesto, il giorno dell’entrata in vigore dell’ALS, presso il porto renano di Basilea Kleinhüningen ha avuto luogo il Sino-Swiss Economic Forum, seguitodaunacerimoniaufficiale.Presenti all’evento il consigliere fede-rale Johann N. Schneider-Ammann, alti rappresentanti della Cina, oltre 200 rappresentanti del mondo della politica, dell’economia e dell’Ammini-strazione e naturalmente anche l’AFD, chehapresentatoloscannermobileper autocarri. I nostri specialisti hanno

partecipato attivamente ai lavori per l’accordo, dato che la dogana svizzera èresponsabiledelleregoled’originee delle agevolazioni commerciali, dueambitifondamentalidell’ALS.Lacollaborazionetraautoritàdoganalicinesi e svizzere è però iniziata da molti anni, già molto prima dell’av-viamento delle negoziazioni a favore di questo storico accordo. Sin dal 2007 si sono sempre susseguite visite dilavororeciprochenonchéscambisu svariati argomenti doganali. In particolarenell’ambitodellaformazio-ne,lacollaborazioneèmoltostretta.I rapporti sono ottimi e nonostante le molte differenze tra i due Paesi, lo scambiosièrivelatonotevolmentefruttuosoperentrambeleparti.Avol-te sono proprio questo tipo di rapporti acrearelafiducianecessariachefadabaseallenegoziazioni.Lacollabora-zione dimostra inoltre che la dogana oramai non è solo impegnata nella protezione dell’economia svizzera, ma anche nella promozione del commer-cio transfrontaliero, mediante la quale contribuiscealsuccessoeconomicodella Svizzera.

Valutazione di Schengen presso il CgcfI26StatimembridiSchengensonosottoposti regolarmente a valutazioni, alfinedicontrollarelacorrettaattua-zione e applicazione della normativa Schengen. Quest’anno è il turno dellaSvizzera.Afinemarzo2014haavuto luogo presso la DGD la prima

IlperitodoganalesvizzeroMiroslawRitschard(rigainalto,ilquintodasinistra)conipartecipantialseminarioOSCE/OMDsullagestione

dei rischi

IlcaposervizioJonasHofmanndell’ufficiodoganalediZurigo-Aeroportohaallestitola

nuova esposizione nel Dock E

30 Forum D. | Dossier

di cinque visite. Il 2 luglio 2014, 15 esperti dell’UE hanno nuovamente visitato il Cgcf. Punto principale è stato il sistema di informazione Schen-gen SIS. Gli esperti sono stati accolti presso il posto ferroviario di Berna dal capo di Stato maggiore del Cgcf e dal capoposto. Lo scopo della visita era esaminareseicollaboratoriimpieganocorrettamenteilSISIIedelaboranocome richiesto i risultati positivi. Prima della visita è stato presentato alla delegazione il nuovo apparecchio di controllomobileMAPP.

?Lo sapevate che...?… nel 2014 per i 136 posti vacanti presso il Cgcf hanno partecipato all’esame di ammissione

566 candidati interessati?

… l' 82 per cento dei candidati interessati erano uomini e l' 87 per cento era celibe?

… nella Svizzera tedesca il rapporto apprendistato-scuola media superiore è di 4:1 mentre nella Svizzera romanda di 3:2?

… il 56 per cento dei candidati interessati si è informato sulla professione in occasione di esposizioni e fiere nonché mediante contatti personali concollaboratoridell’AFD?

… il 71 per centodilorohalettoibandideipostiaconcorsonellastampa mentre il 93,4 per cento ha

consultato il sito del Cgfr?

… la maggior parte dei candidati interessati proviene dal settore dell’edilizia, seguito da quello commercia-le nonché dai settori della metallurgia, della meccanica e dell'elettronica?

Fonte:Statisticadelcommercioesterno,AFD;peraltridativediwww.ezv.admin.ch➔ Temi ➔ Statistica del commercio esterno svizzero ➔ Cifra del mese

UnespertoUEesaminaidatiimmessinelSISdaunaguardiadiconfine

31Forum D. | Dossier

Da quasi due anni lavora come psicologa aziendale presso l’AFD. Quali sono i suoi compiti? Ilmiocompitoprincipaleèquellodirealizzareunaretedicontattipertuttal’AFDnell’ambitodellapsicologia dell’emergenza, strutturando anche a livello nazionale ciò che già esiste. Al momento stiamo attuandoilprogetto,approvato,sull’aiutopsicologicod’urgenzaAFD.Damarzo2014siamocertificatiqualeorganizzazioneRNAPU(«Retenazionaleperl’aiutopsicologicod’urgenza»).All’interno del Cgcf ci sono già stati dei cosiddetti «peer», ossia colleghi che assistono altri colleghi. Oggi tra i miei interlocutori diretti ci sono cinque capi peer che si occupano dell’attuazione e di mantenere icontattinelleregionieneicircondarie,diconseguenza,conicollaboratori.Permesonounanellodicollegamentoessenziale,inquantoconosconol’organizzazioneeisuoiproblemi.Nell’ambitodelperso-naletecnicoanchequest’annorecluteremounapersonaperogniregionelinguistica(d/f/i),cheandràarafforzareilnostroteamdipeer(intotale36).Ipeersonoamesubordinati,pertantoricevonodapartemia il supporto necessario.Oltre alla psicologia dell’emergenza, quindi l’intervento in situazioni di crisi, anche la selezione del per-sonale(infunzioneconsultiva)fapartedeimieicompiti.Inparticolareanalizzoleprocedurepsicologichedivalutazione,assistoiresponsabilinelladefinizionedeiprofilirichiestioppuredoilmiosostegnoneicolloqui di selezione.Sonoattivaanchenell’ambitodellaformazione.PeresempiopressoilCgcf,nelmodulorelativoallacompetenzasocialedellaformazionedibase,oppurepertuttal’AFD,perquantoriguardaicorsisullacomunicazionenell’ambitolavorativo,dovesonoresponsabiledellaformazioneedelperfezionamentodei moderatori.Nellesituazionidifficiliforniscoconsulenzaaisuperiorieincasispecificiancheaicollaboratori. Prima di assumere questa funzione, ha lavorato presso la polizia cantonale. Quali sono i punti in comune tra dogana svizzera e il suo precedente datore di lavoro?Primadiassumerequestafunzionenell’ottobre2012,holavoratoper20anniperlapoliziadiBasileaCampagnaindiversirepartiefunzioni.Ilmioiterprofessionaleèiniziatonel1992conlascuoladipolizia.Ho studiato psicologia mentre lavoravo a tempo parziale. Un anno dopo essermi laureata ho lavorato comepsicologaeufficialedipolizia.Dianalogiecenesonodiverse:sitrattadiamministrazioniconprofessionidimonopolio,icollaboratorisonoimpiegatidatantianniehannounsensodiappartenenzaall’organizzazione,gliambitilavorativietematici sono simili.Inoltre,moltospessotuttelepersonepensanochenelmioufficiocisiaunlettinodellopsicologo.Nonècosì, perché non sono né una psicoterapeuta né una psichiatra.

Quali sono le sfide da affrontare all’interno dell’AFD? Unadellemaggiorisfidepermeèilplurilinguismo.Nonsolonell’ambitodellacomunicazione,maanchenella preparazione di documentazione, notizie e piani. Mi rendo conto di quanto tempo ci voglia e che quindiènecessariaunapianificazionediversa.Allostessotempooccorretenercontodelledifferenticulture.Nonèdettoperesempiocheitestpsicologicisianodisponibiliautomaticamentenelletrelinguenazio-nali.Trovareunequivalentespessononèfacileoèaddiritturaimpossibileeseunatraduzioneèpocoaccurata,spessopregiudicalascientificitàdeltest.Pernonparlarepoideidirittid’autore,dicuibisognaanche tenere conto.La grande varietà di persone o di compiti all’interno dell’AFD mi ha impressionato e continua a impressio-narmi.Ilnumerodicollaboratoriequindilediverseesigenze,idee,abitudini,maancheiprocessilavorati-viall’internodiun’organizzazionecomequelladelladoganarappresentanopermeunasfidacontinua.Ancora oggi la mia curiosità e il mio entusiasmo sono vivi e mi rallegro di ogni incontro con le persone qui dentro.Apprezzomoltissimol’aperturaelafiduciadimostrataneimieiconfronti.

Tre domande a…Sandra Rüegg (43),psicologaaziendalepressol’AFD

3232 Forum D. | Panorama

Una famiglia «particolare»RegioneguardiediconfineII–«LaSviz-zerahailpiùbassotassodicriminalitàfra tutte le nazioni industrializzate. Tut-tavia è prudente non perdere di vista il proprioportafogliooicollidelbagaglio,quando ci si trova in luoghi affollati.» Questo consiglio di viaggio sul nostro PaesesitrovasulsitowebdiSvizzeraTurismo «myswitzerland.com». Rimane da capire se una famiglia proveniente dalla Polonia ha volutamente ignorato questa informazione o se aveva deciso di passare le vacanze in modo un po’ «particolare». In ogni caso, presso il valicodiconfinediThayngenleguardiediconfinehannoscopertounveroeproprio arsenale di armi all’interno del veicolo di questa famiglia: un revolver Taurus 85 S carico, 60 munizioni, due dispositivi per elettrochoc, due tirapu-gni, un manganello telescopico nonché una piccola quantità di stupefacenti. Il rapporto sulla situazione 2013 «La sicurezza della Svizzera» redatto dal Servizio delle attività informative della Confederazione(SIC)affermaquantosegue: «Nel confronto internazionale, la Svizzera continua a essere un Paese nel

Rivista

qualevengonogarantitegrandilibertàe un’elevata sicurezza. Possiamo rite-nercifortunatieandarnefieri.Tuttavia,libertàesicurezzanoncivengonorega-late. Per tutelarle, e talvolta addirittura per difenderle, ci vuole impegno.» Il CgcfhacontributoallasicurezzadellaSvizzera consegnando il sessantottenne conducente del veicolo alla polizia di Sciaffusa. Vincent Van GoghRegioneguardiediconfineI–Nonsem-pre i controlli doganali presentano situa-zioni poco gradevoli. Infatti, talvolta le guardiediconfinevengonoacontattoanche con vere e proprie opere d’arte, come è accaduto presso il valico auto-stradalediBasel-St.Louis.Nelportaba-gagli di un cittadino olandese domicilia-toinSvizzeraimembridelCgcfhannorinvenuto un quadro che, come corret-tamente ipotizzato, si è rivelato essere unariproduzionediunquadrodifineOttocento.Lafirmaappartenevaalpiùfamoso pittore olandese di tutti i tempi: VincentVanGogh(1853-1890).Seintempo di vita i suoi quadri si vendevano condifficoltà,oggiglioriginali,dicui

esistono oltre 1800 esemplari, vengono venduti all’asta a prezzi milionari. Ma anche le riproduzioni dei quadri di Van Gogh hanno il loro prezzo. Da quanto emerso dai chiarimenti della Sezione antifrode doganale, ad Amsterdam il cittadino olandese aveva pagato circa 25 000 euro per acquistarlo. Inoltre ha dovuto versare un deposito di garan-zia per le multe di diverse migliaia di franchi e la riproduzione è stata imposta all’importazione temporanea. Odissea II circondario – In un modo o nell’altro in molti conoscono la storia di Ulisse (ingrecoOdisseo),eroedellamitolo-gia greca e re di Itaca. Dopo un lungo viaggio di dieci anni, Ulisse ritorna nel suo regno e uccide i pretendenti di sua moglie Penelope. Le vicende di questo personaggio mitologico sono raccontate nell’«Odissea». Per tale motivo tutt’oggi la parola «odissea» è utilizzata anche come sinonimo di «serie di disavventure». Un’odissea lunganonpropriodiecianni,bensìsette giorni, l’hanno superata indenni due cavalli. Il loro viaggio è iniziato in Russia, dove sono stati acquistati da una donna domiciliata in Svizzera. Un conoscente dell’acquirente ha traspor-tatoglianimalifinoalconfinelettoneattraversando la Bielorussia. Da qui sonoiniziatiiproblemi,datochel’impo-sizione degli animali è durata un giorno intero. Quindi il viaggio è continuato verso la Polonia e, dopo una sosta, in direzione della Germania. Sei giorni dopo l’inizio del viaggio il trasportatore volevaaffidarel’imposizioneaunadittadi spedizione che non ha però accettato l’incarico. Di conseguenza, il trasporta-tore si è presentato di persona presso l’ufficiodoganalediSt.Margrethen,ilqualeperòharifiutatoiltrasportovistal’assenza di documenti doganali validi. Il giorno stesso il trasportatore ha quindi tentato di entrare in Svizzera attraver-sounvalicodiconfinenonoccupato,

33Forum D. | Panorama

maèstatosubitointercettatodaunapattuglia del Cgcf. La Sezione antifrode doganale ha preso in consegna il caso e i cavalli. Gli animali stremati sono stati affidatiaunmacellaiolocalechesièpreso cura di loro. Dopo che il traspor-tatore voleva far credere agli inquirenti doganalicheicavallisarebberoentratiinSvizzerasoloperunbreveperiodoascopo di allenamento, egli ha peggiora-to la situazione presentando anche una fattura con false indicazioni di valore. Ma la verità e il valore effettivo dei due cavalli sono venuti alla luce il settimo giorno di questa vera e propria odissea. Il trasportatore ha dovuto pagare i tri-butiedèstatoaccusatodiinfrazioniallalegge sulle dogane, alla legge sull’IVA e a quella sulla protezione degli animali.

L’acquirente ha dovuto assumersi i costi del soggiorno dei cavalli presso il macellaio.

Da Est a OvestI circondario – Il commercio di siga-rette rimane un commercio redditizio. Secondo alcune stime, il consumo medio giornaliero a livello mondiale si aggira sugli 11 miliardi di sigarette, con tendenza al rialzo. Lo stesso vale anche perilcontrabbandodisigarette.Nel2013 l’AFD ha scoperto in totale 2566 casidicontrabbandodisigarette,il38per cento in più rispetto al 2012. Come dimostra un caso accaduto presso il vali-codiconfinediBasel/WeilAutobahn,spesso sono le piccole quantità che forniscono indicazioni relative al con-

trabbandoorganizzatodall’Est.Infatti,perunconducentediunbuspolaccosono state fatali 20 sigarette trovate dalleguardiediconfineall’internodelveicolo. Dalle indagini degli inquirenti doganali è emerso che l’uomo aveva contrabbandatointotale550stecchedisigaretteecheitributiingiocoammontavano a oltre 27 000 franchi. Il conducente aveva acquistato le sigaret-te in un mercato delle pulci in Polonia, dove si trovano solitamente sigarette bielorusse.Lamercevenivanascostaneivanidelbus,conilqualeilconducenteviaggiavafinoaGinevrapassandodaBasilea e Berna o da Zurigo. Tuttavia egli ha dichiarato di aver venduto le si-garette in Francia, dove si fermava dato che il pernottamento è più conveniente. Ma ciò è comunque irrilevante. In ogni caso,all’attodelpassaggiodelconfinesvizzero la merce non era stata dichia-rata. Visto che il guadagno per ogni stecca ammontava a circa 20 franchi, il conducente ha dovuto pagare a po-steriori 50 franchi per stecca. Nel gergo borsisticosiparlerebbediuna«crescitanegativa» di 30 franchi per stecca.

Da Ovest a EstRegioneguardiediconfineI–InEuropailcommerciodiautorubatenoncono-sceconfini.Spessositrattadiveicolidicategoriasuperiorerubatianchesu ordinazione. Le vie di trasporto vannodaOvestaEst(etalvoltaancheal contrario per la rivendita dei veicoli interioinpezzi).OgniannoinSvizzeravengonorubaticirca2000autoveicoli,mentre in Germania all’incirca 18 000. Da qui provenivano anche la BWM 650i e l’Audi S5 con le quali due cittadini danesi intendevano entrare in Svizzera in provenienza dalla Francia. Presso il valicodiconfinediBasel-St.Louis/Au-tobahnsonostatifermatidalleguardiediconfine.Unodeidueconducentihapresentato un documento d’identità non suo e l’altro ne era totalmente sprovvisto.Èemersocheleautori-tà tedesche avevano segnato come rubatientrambiiveicolieletarghedicontrollo. Il furto era stato denunciato il giorno stesso nel nord della Germania. I veicoli di un valore complessivo di circa 150000franchieidue«contrabban-dieri» sono stati consegnati alla polizia transalpina.

AutoritrattodiVincentVanGogh(1887)

3434 Forum D. | Panorama

Ascensio DominiRegioneguardiediconfineVIII–«L’A-scensione di Gesù», o semplicemente «Ascensione»(da«attodelsalire»),viene festeggiata dal popolo cristiano comprovatamente dall’anno 383. In molti Paesi l’Ascensione è un giorno festivo dedicato alla preghiera e alla richiestaperunbuonraccolto,perlo-meno secondo la Chiesa. Per contro alcune persone hanno utilizzato questi giorni festivi per svolgere attività illegali. Un’operazione congiunta tra Cgcf e Gendarmeria del Giura durata alcune ore ha fatto registrare un «raccolto» soddisfacente. In totale sono state fatte 17 denunce per possesso di stupefacen-ti. Inoltre, nei dintorni di St-Ursanne le guardiediconfinehannointercettatounveicoloconabordoduepersone.Ilconducente non era in possesso della

licenza di condurre e il passeggero era segnalato per l’arresto. All’inter-no dell’auto gli specialisti del Cgcf hanno trovato anche 21 orologi, cinque cellulari(probabilmentemercerubata)ediversistupefacenti:hashish(148g),marijuana(72g),anfetamine(115g),crystalmeth(12g),pillolethainonchéaltresostanze(700g).

Spessol’apparenzainganna.Elosannobeneicollaboratoridell’AFD.Normalissimioggettivengonoinfattiutilizzaticomenascondiglidaicontrabbandierietalvoltaservonoaddiritturaacamuffarearmi.Dasempre,itrafficantididrogaediarmiriesconoatrovareideenuoveeinsolitepercontrabbandarelaloromerce.ForumD.presentamanmanoalcuni di questi oggetti.

In realtà è un’arma da fuoco. La doratura serve a «ingannare» l’immagi-ne a raggi X.

Trucchi dei contrabbandieri: l’apparenza inganna

Sembraessereuncostosoaccendino.

© Lucien Ingivel

35Forum D. | Panorama

© Lucien Ingivel

Alla dogana kirghisaAffari internazionali

La consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha partecipato all’incontro del gruppo svizzero di voto in seno al Fondo monetario interna-zionale e alla Banca mondiale a Baku (Azerbaigian)nonchévisitatodiversiPaesi dell’Asia centrale, segnatamente Kirghizistan, Tagikistan e Kazakstan. Oltre al colloquio con il gruppo di voto si è tenuto un seminario sulla questio-nedelladiversificazionedelleeconomiedi Paesi ricchi di materie prime. La Mi-nistra si è informata dai suoi omologhi edaaltreautoritàinmeritoallesfidedipoliticafinanziariaedeconomicadi questi Paesi ed è stata aggiorna-tasuiprogettidisviluppofinanziatidalla Svizzera. Ha incontrato sul posto rappresentanti di imprese svizzere, istituzionifinanziarieinternazionalieorganizzazioni non governative.

Polo per il trasporto aereo cargo a Bishkek A Bishkek, capitale del Kirghizistan, la Consigliera federale ha osservato il

Quest’estate la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha visitato diversi Paesi dell’Asia centrale insie-me a una delegazione svizzera di cui faceva parte anche la perita doganale Liana Gasser dell’ufficio doganale di Pratteln. In quell’occasione la nostra collega ha svolto il ruolo di interprete e rappresentante della dogana svizzera. Ai lettori di Forum D. racconta le sue impressioni di viaggio e in cosa consiste la collaborazione con la dogana kirghisa.

lavoro dell’amministrazione doganale kirghisa presso l’aeroporto interna-zionale di Manas, che funge da nodo principaledeltrafficoaereoecollegai Paesi della Comunità degli Stati Indi-pendenti con i mercati dell’Asia cen-trale,delPacifico,dell’EstremoOrientee dell’Europa. La delegazione svizzera ha avuto modo di visitare il polo per il trasporto aereo cargo, che si esten-desuunasuperficiedi3400metriquadrati ed è dotato di un particolare sistema di controllo della temperatura. Merci pregiate ma anche sostanze esplosive, velenose, radioattive o spe-ciali vengono custodite nei suoi locali, equipaggiati con un ingegnoso sistema d’allarme.L’ufficiodoganaleèdotatodi un impianto moderno con scanner e altri apparecchi per individuare merci illegali.Icollaboratoridell’ufficiodoga-nale di Manas hanno mostrato come impongono le merci all’importazione con l’ausilio del sistema informatizzato e presentato la loro gestione dei rischi.

Supporto dell’AFDDall’autunno 2013 l’AFD supporta le autorità doganali kirghise nel poten-ziamento delle competenze, ma la cooperazione doganale a livello civile è gestita dal servizio Affari internazio-nali. Le missioni di assistenza realizzate dai periti doganali svizzeri hanno per obiettivoiltrasferimentodelknow-how nei settori in cui l’esperienza pra-ticaèdeficitaria.Nelsettembre2013una delegazione svizzera si è recata in Kirghizistan per condurre un’analisi delle esigenze. Su invito dell’AFD, nel novembre2013unadelegazionedelladogana kirghisa è venuta in Svizzera e havisitatogliufficidoganalidiBasel/Weil-Autobahn,Zurigo-Aeroporto,ilCentro di formazione di Liestal e la DGD. In tal modo sono state gettate lebasiperunafuturacollaborazionetra le due amministrazioni doganali. Quest’anno ha avuto luogo un altro incontro, incentrato sulle nomenclature delle merci del Sistema armonizzato.

Infine,nelquadrodell’impegnodell’AFD per l’OMC, nell’estate 2013 si è tenuto un workshop che verteva sul-le agevolazioni commerciali a Bishkek. Su incarico dell’OSCE, quest’autunno è prevista una missione nel settore della gestione dei rischi. Scopo di queste ini-ziative è modernizzare e professionaliz-zareladoganakirghisa,affinchéanchel’economiasvizzerapossabeneficiaredi migliori condizioni quadro all’espor-tazione.

La consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf e la perita doganale Liana Gasser a

colloquioconilsostitutodeldirettoregeneraledelladoganakirghisaJenishbekIsakov

3636 Forum D. | Panorama

Seun’arteriavitaledeltrafficosiblocca…Esercizio

Come ha vissuto il periodo della chiusura del ponte? Le amministrazioni doganali interessate hanno avviato i primi lavori di proget-tazione più di un anno e mezzo fa. Na-turalmenteperlagestionedeltrafficodellemercicommerciabilileimpreseditrasporto e di spedizione hanno rive-stito un ruolo importante, infatti sono state sempre informate sull’andamento del progetto. Al di qua e al di là del Renoabbiamodiscussomoltoancheconiresponsabilidellacostruzione,leautorità, i politici e i gruppi di interes-se. In quell’occasione è emerso che la dogana è l’anello di una grande catena economica e regionale con numerose interdipendenze transfrontaliere. Un altro punto riguardava la gestione del trafficoturistico:pericommerciantidella città tedesca di Waldshut-Tiengen il turismo degli acquisti rappresenta un fattore economico strategico. Solo quando si recide un’arteria principale deltrafficocomequestacisirendecontodiquantointensosiailflussodi

Da fine giugno a settembre il ponte sul Reno tra Waldshut e Koblenz è rimasto completamente chiuso al traffico per rinnovo. Cosa succede se un’arteria vitale del traffico transfrontaliero si blocca? Come ha reagito a questa situazione l’ufficio doganale interessato? Forum D. lo ha chiesto ad Andreas Spiegelberg, caposuddivi-sione presso l’ufficio doganale di Koblenz.

mercieiltrafficotransfrontaliero.

Quali sono stati gli effetti della chiusura sugli impieghi del perso-nale?Poiché prima della chiusura del ponte nessuno poteva prevedere per certo qualisarebberostatiipuntiproble-matici,abbiamodefinitounapredi-sposizione di massima del personale, cheperòabbiamodovutocorreggeredopobrevetempo.Percontrollareiveicoli già sottoposti a imposizione presso l’impianto doganale a controlli nazionaliabbinatieperintercettareiltrafficosupplementare,anzituttosonostati potenziati gli effettivi presso l’uf-

ficiodoganalediStein-BadSäckingen.Inoltre è stato impiegato personale dirinforzonegliufficidoganalidiLaufenburg,Trasadingen,BargeneThayngen.

Come vi siete organizzati con la TTPCP?Per gli autocarri sprovvisti dell’ap-parecchio di rilevazione TTPCP che all’entrata in Svizzera necessitavano diungiustificativodelterminaleditrattamento,vieralapossibilitàdifarsirilasciareungiustificativoperl’entrataaStein-BadSäckingenpressol’ufficiodoganalediWaldshut-Koblenz.Perla tratta in territorio tedesco dall’im-

AndreasSpiegelberg,caposuddivisionepressol’ufficio

doganalediKoblenz.

IlponteatravediacciaiocheattraversailRenotraWaldshuteKoblenzfucostruitonel

1931.L’ultimorinnovocompletorisaleal1981.

37Forum D. | Panorama

pianto doganale a controlli nazionali abbinatidiWaldshut-Koblenzfinoall’ufficiodoganalediStein-BadSäckingenèstataaccreditataunaretti-ficadi31,2chilometri.Grazieaquestasoluzione orientata alla clientela, da partesvizzeraèstatopossibileeseguireimposizionicomplete(TTPCPinclusa)aWaldshut-Koblenz.Pertantoall’entrataaStein-BadSäckingenicamionistinondovevano più scendere apposta dal mezzoperprendereilgiustificativo.Inquesto modo siamo riusciti a ridurre al minimo i tempi di attesa e il conse-guente rischio di code a Stein.

Quali sono stati gli effetti della chiusura sul traffico?Esperti della circolazione stradale e politici si attendevano code con lunghi tempi di attesa in vari punti nevralgici.Gliarticolipubblicatisullastampa presagivano il caos. Questo timore era fondato, in quanto i valichi diconfinepiùvicini,ossiaLaufenburge Rheinheim-Bad Zurzach, erano già sovraccarichi prima della chiusura del ponte. Fino alla vigilia della chiusura, il flussoditrafficodiautovettureeauto-carri è rimasto elevato e invece di una lievediminuzioneabbiamoconstatato

unincrementodeltraffico.Tuttavia,dal giorno della chiusura a Waldshut e dintorni non c’erano praticamente più code e anche ai valichi di Bad Zurzach eLaufenburg,dovecircolanosoprat-tutto autovetture, la situazione era tranquilla.Neltrafficodellemercicom-merciabilipressol’impiantodoganaleacontrollinazionaliabbinatiavevamoprevisto circa 300 veicoli al giorno, ma

Il ponte sul Reno a due corsie è lungo circa 128 metri,

largopocopiùdi6ehaunsentieropedonaleinentrambi

i sensi di marcia. I lavori di ristrutturazione, sotto la direzio-

ne del Cantone di Argovia, garantiscono una durata di vita

di circa 30 anni.

L’impiantodoganaleacontrollinazionaliabbinatidiWaldshut-Koblenzèubicatointerrito-

riotedescoedistacirca2chilometridalconfine.

L’ufficio doganale di KoblenzPrimadellasuachiusura,sulponterenanotraWaldshuteKoblenztransitavanoinmedia12000veicolialgiorno.Neigiornilavorativisiarrivavafinoa16000veicolineiduesensidimarcia,dicui1000autocarri.L’ufficiodoganalediKoblenzsbrigaannualmente250000imposizioniall’importazione,70000all’esportazione e 55 000 in transito. Le entrate annue complessive ammon-tano a circa 300 milioni di franchi. L’impianto doganale a controlli nazionali abbinatidiWaldshut-Koblenz,ubicatointerritoriotedesco,distacircaduechilometridalconfine.L’ufficiodoganalediKoblenzèunasuddivisionediservi-zio dell’ispettorato doganale di Sciaffusa e appartiene al II circondario. Il Cgcf, competenteperiltrafficodellemerciprivatealvalicodiconfinediKoblenz,èinvecesubordinatoallaregioneI.

ilprimogiornoneabbiamoregistratisolo50.Anzichéspostarsi,iltrafficoera pressoché sparito. Da un’analisi è emersaunaridistribuzionedeltrafficodimezzipesantisulconfinesettentrio-nale, in una fascia compresa tra Basel/ WeilamRhein-Autobahnel’ufficiodoganale di Ramsen, in prossimità dell’Untersee.

3838 Forum D. | Panorama

Dogana più moderna e formazione più professionale

Affari internazionali

Alle8.30raggiungoilmioufficiochesitrova nell’area dell’ONUCI a Bouaké e avvio il computer. Il climatizzatore è già in piena funzione. Contrariamente a quanto accadeva in Svizzera, dove evitavo il più possibilel’ariacondizionata,quiinAfricaèdiventatounelementoindispensabile.Dopo aver controllato le mie e-mail, mi dedico alla lettura delle notizie sul sito webdelladoganaivoriana.Nelcorsodella mattinata arrivano molte telefonate. Spesso sono colleghi dell’ONUCI o doga-nieri locali che chiedono informazioni.Perle9.00èprevistaunariunionenellagrande sala meeting dove è esposta la foto del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. Tutti i capi sezione dell’ONUCI si ritrovano qui e si scam-bianonovitàsullamissionenelPaese,ma anche su missioni in altre regioni del

Su incarico del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) la specialista doganale Christine Agga (32) par-tecipa per un anno a una missione ONU in Costa d’Avorio. Scopo della missione è modernizzare la dogana del Paese e rendere più professionale la formazione dei doganieri. A Forum D. la specialista doganale racconta una giornata lavorativa nell’ambito dell’«Opération des Nations Unies en Côte d’Ivoire» (ONUCI).

Mondo. Tra gli argomenti discussi rientra-no la sicurezza, la protezione dell’infan-zia, i diritti dell’uomo, lo stato di diritto, la polizia, l’esercito e altre questioni civili.Finitalariunioneprendoilmioberrettoblueunblocnoteseconlamacchinamidirigo verso Bouaké, presso le autorità doganali locali. Lo scopo è conoscersi meglioecreareunambientedifiducia,alfinedigarantireunacollaborazioneproficua.Eproprioquisonorichiestelemieconoscenzeinambitodoganale,manon solo. Essere infatti un tuttofare ver-satile è importante tanto quanto il sapersi adeguare a situazioni sempre nuove.

Anche l’esportazionè soggetta al dazioGlialtriobiettividellamissioneONUCIsono il ripristino dell’autorità dello Stato, l’occupazione di tutti i posti doganali e la

modernizzazionedelladogana.L’ufficiocentrale dove operano i quadri della dogana è situato nel centro di Bouaké, mentreglialtriufficisonosparsinellacittà. Inoltre, nei quattro punti cardinali si trovano i cosiddetti «corridoi», dove i doganieri controllano, sulla rispettiva stra-da, se le merci importate in città e quelle esportate sono già state imposte. A dif-ferenza della Svizzera, in Costa d’Avorio anche alcune esportazioni sono soggette a dazio. Un altro elemento prioritario del mio lavoro è la formazione pratica di circa 2000 aspiranti doganali. Ciò avviene na-turalmenteinstrettacollaborazioneconle autorità locali. Dalle 12.30 alle 14.00 è prevista la pausa pranzo, ma quando sono in viaggio può capitare che salti. In quel caso mangio qualcosa facendo tappa presso uno dei tanti commercianti

InCostad’Avorioleconoscenzeinambitodoganaledellaspecialistasvizzera

sono molto richieste

39Forum D. | Panorama

ambulantichesitrovanoinstrada.

Esperienze che fanno crescereQuesta missione mi permette di imparare moltissime cose: lingue straniere, altri sistemidoganali,essereflessibilienonpianificaretroppoperchétantopoispesso accade il contrario, l’organizza-zione e i processi dell’ONU, lavorare in un contesto internazionale, organizzare lacollaborazioneconesercito,poliziaealtriuffici,essereperseverantieaverepazienza. Da tempo gli ivoriani hanno conquistato il mio cuore con il loro modo di fare positivo e sono molto grata di partecipare a questa missione. Nono-stante ciò qui in Costa d’Avorio vivo in un altro mondo, rinuncio a molte cose e devo spesso lottare. Ma queste espe-rienze mi fanno crescere e saranno utili anche in futuro.

Interessati a una missione internazionale?Prima di Christine Agga anche lo specialista doganale Alexandre Spasojevic aveva partecipato alla stessa missione ONU in Costad’Avorio(vediedizione1/13diForumD.).Questecollaborazioniservonoagarantirelasostenibilitàdelsupportoinmateriadicostruzioneeformazione.IlservizioAffariinternazionali(SAI)dell’AFDèresponsabiledelcoordinamento.Glispecialisti doganali interessati a partecipare a una missione internazionale possono rivolgersi direttamente al SAI ([email protected];[email protected])oannunciarsiaunbandodiconcorsointerno.

Christine Agga con alcuni aspiranti doganali ivoriani PostoguardiediconfineaBouaké,corridoioOvest

Gli aspiranti doganali sequestrano zucchero non imposto.

4040 Forum D. | Panorama

Tabacco,caffèetransitodiliquori

Importazione di apparecchi«Vorrei importare un apparecchio per me e il mio partner. Le condizio-ni d’importazione sono diverse se viviamo insieme?»

Abito da sposa«Bisognapagaredeitributisesiim-portainSvizzeraunabitodasposaacquistato in Germania? Il prezzo dell’abitoèdicirca900euro.Incasoaffermativo, a quanto ammontano questitributi?Devopagarliancheseindossol’abitounavoltasola?»

Porcellini d’India «Quanti porcellini d’India si possono portare, per persona, dalla Germania allaSvizzerasesiattraversailconfi-ne in treno?»

Caffè tedesco«ÈpermessoimportarecaffèdallaGermania all’Italia passando per la Svizzera?»

Ogni giorno l’AFD riceve decine di richieste da parte di cittadini svizzeri e stranieri. Forum D. ne ha raccolto una serie divertente, secondo il motto «non c’è nulla che non esista». Di Roman Dörr, perito doganale, ufficio doganale di Pratteln

Carne di alce«L’importazione di carne di alce dalla Lapponia soggiace allo stesso trattamento doganale della carne di maiale o manzo? Quale quantità può essere importata per persona? O l’importazione di questo tipo di carne è vietata?»

Semi di canapa«Mi sto dedicando alla raccolta di semi di canapa. A questo proposito ho una domanda: vi sono limitazioni per l’importazione di questi semi? Se non vi sono restrizioni, a quanto ammon-tanoitributidoganaliseimportocirca15 semi per posta?»

Tabacco in Africa«Mi recherò in Africa e vorrei portare deltabaccoperarrotolaresigarette:volerò da Zurigo a Windhoek passan-doperJohannesburg.Vorreisaperesein Africa vigono le stesse disposizioni all’importazione come in Svizzera. In casoaffermativo,quantotabaccopos-

Richieste alla dogana

soportare?Devopagaredeitributi?Aquanto ammontano?»

IVA statunitense«A chi devo rivolgermi a New York per ottenere la restituzione dell’IVA statunitense all’uscita dal Paese?»

Parti di automobile«Vorreifarabbassarelamiaauto-mobileeperquestohointenzionedi ordinare all’estero nuovi paraurti e altre parti di carrozzeria nonché un alettone posteriore. Posso farlo? Non vorreiaverenuovamenteproblemiconla polizia.»

Caffè italiano«Ho previsto di fare una vacanza in Svizzera e da lì una gita in Italia tor-nando nuovamente nel vostro Paese, primadiripartiredefinitivamenteperla Germania. Quanto caffè posso por-tare dall’Italia in Germania passando per la Svizzera? Quali formalità devo osservare?»

Transito di liquori«Tornando dalle vacanze in Alto Adige mia moglie ed io porteremo circa 10 litri di acquavite di pere Williams per noieinostriamici.Potrebbeaccade-re che, come l’ultima volta, il Passo di Resia sia chiuso per lavori e così dovremmo fare una deviazione per la Svizzera. Quali sono le disposizioni doganali? Cosa devo fare per non pa-garetributiinSvizzeraperlebevandealcoliche?»

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en savoir plus:

Durée: 2 ans

Cours professionnels:

32 semaines

Formation en emploi:

71 semaines

Lieu de travail:

Romandie

CFC, Maturité, Diplôme de commerce ou équivalent

Spécialisationformations complémentaires

Expert/e EScarrière bureaux de douane

pRE REquiS

Cadrebureaux de douane, directions

inspecteur/tricesection antifraude

Contrôleur/sed’entreprise

Expert/e spécialisé/ebureaux de douane, directions

Expert/e de douane, ES Perfectionnement 2 ans en emploi ECOLE SUPERIEURE

Spécialiste de douane Formation 2 ans, emploi dans un bureau de douane BREVET FEDERAL

SpéCialiStE DE DouanEAVEC BREVET FéDéRAL

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4242 Forum D. | Panorama

Ucciso con 34 colpiViolenza al confine (parte 3)

al. Dal punto di vista politico, i primi anni Novanta sono stati caratterizzati dallo scoppio della guerra civile nell’ex Jugoslaviaedalmassiccioafflussodi richiedenti l’asilo provenienti dai Balcani. Ma oltre ad affrontare le ondate migratorie, in quel decennio il Corpo ha lamentato la scomparsa di diverseguardiediconfinedeceduteinservizio.

Esequie nell’anno del 700esimoIlprimosabatodifebbraiodel1991,l’anno del 700esimo della Confede-razione, è stato un giorno tragico nella storia del Cgcf. Vent’anni dopo, il2febbraio2011,laregionegcfdiLugano ha ricordato con una targa commemorativalaguardiadiconfine

Ogni giorno il Cgcf ferma in media 40 persone ricercate e tre bande in possesso di refurtiva o arnesi da scasso. A questi fermi si aggiungono i casi di contrabbando di armi e stupefacenti, immigrazione illegale (passatori) o contrabbando organizzato. Che la realtà professionale di una guardia di confine possa includere situazioni estreme è nella natura stessa del mestiere. Nei suoi 120 anni di storia, il Cgcf ha vissuto esperienze dramma-tiche, a volte con esito tragico. In una serie di tre episodi, Forum D. racconta le vicende vissute da guardie che hanno pagato con il sangue il loro impegno a favore della sicurezza del Paese.

caduta allora, rievocando così i pericoli chequestomestierecomporta.Rober-to Berta perde la vita al posto guardie diconfinediGandriaquando,dipattuglia, ferma un’auto in entrata. Il cittadino italiano alla guida di un’auto immatricolata in Italia, un crimina-le ricercato a livello internazionale, durante il controllo spara nove colpi, cinque dei quali feriscono gravemen-telaguardiadiconfine.L’assassinoriesce a scappare attraverso la galleria autostradale del San Gottardo verso Ginevra, dove tenta di rientrare in ItaliaperilvalicodiconfinedelMonteBianco. Nella fuga sfonda un posto di bloccopressounluogodicontrolloindirezione della Valle d’Aosta. Dopo lo scontroconunfurgonevieneinfine

arrestato dalla polizia. Berta muore il giorno stesso dell’incidente.

Dopo questo tremendo fatto di san-gue, fortunatamente per sette anni non succede nulla di particolare. Ma il10febbraio1998passaallastoriacome il «giorno nero di Kreuzlingen». Il doganiere tedesco Thomas LachmaierelaguardiadiconfineStefan Jetzer vengono uccisi al valico diconfinediKreuzlingen-Seestrasse/Konstanz da un collezionista d’armi italiano residente in Svizzera. L’uo-mo,probabilmentepsicolabile,giàlamattina aveva detto al suo collega di voler scappare. La scintilla che ha fatto scattare la follia omicida deve essere stata la telefonata via ricetrasmittente

Brissago:l’ultimosalutoaRobertoBertada

parte dei colleghi

I colleghi in raccoglimento attorno alla

salma di Stefan Jetzer

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che il doganiere tedesco aveva fatto alla centrale per comunicare la scoper-ta di 1000 proiettili e chiedere rinforzi. Subitodopoiduedoganierivengonoinvestiti da una scarica di colpi, 34 per la precisione, sferrati con una pistola «Glock 18». Stefan Jetzer riesce a malapena a estrarre l’arma di servizio e tirare un colpo, ma ormai è trop-potardi.Losquilibratotentalafugama,giuntodavantiallabarrieradiunpassaggio a livello e visto l’arrivo im-minente di una pattuglia di doganieri tedesca, si toglie la vita. Nel veicolo dell’uomo vengono rinvenuti una mitragliatrice H&K dotata di mirino e silenziatore, un fucile semiautomatico acannalisciaetamburo,duerevolver,cinque pistole, un fucile d’assalto e 5000 proiettili.

Circaunannodopo,il16luglio1999,un’altraguardiadiconfineèvittimadel gesto di un folle appassionato di armi,chepresumibilmentelecontrab-bandava.LazonadiconfinediRuggel-ler Riet nel Principato del Liechtenstein in passato è sempre stata utilizzata dai passatori. Pertanto le due guardie diconfineinserviziopensavanodiavere a che fare con uno di questi. Nelbagagliaiodiuncittadinotede-sco di 42 anni avevano trovato una scatola vuota con la dicitura «Smith & Wesson»,unafabbricastatunitensedi

armi leggere. Ciò li aveva indotti a ef-fettuare un controllo più approfondito. In quel momento non potevano ovvia-mente sapere che l’individuo fermato aveva precedenti penali in Germania per truffa, furto, danneggiamento e violazione di domicilio e che nella sua auto trasportava due revolver, una mitragliatrice e 70 cartucce per revol-ver.Quandoleguardiediconfinesiavvicinarono per procedere al controllo fisico,l’uomoreagìprovocandounacolluttazione. Le guardie riuscirono ad ammanettarlo lo stesso. Una di loro si diresse verso il veicolo di servizio per chiedere rinforzi, mentre l’altra guardia, Andreas Flütsch, rimase ac-canto al sospettato, il quale – ancora ogginonsisabenecome–auncertopunto estrasse l’arma e sparò alle due guardie. Flütsch, colpito mortalmente alla testa e al petto, si accasciò a terra senza vita. Il suo compagno si salvò grazie alla ricetrasmittente che fece da scudo deviando la traiettoria della pal-lottola. Questo gli permise di replicare agli spari ferendo mortalmente l’omici-da con tre colpi di pistola.

Solo quattro mesi dopo, il 21 novem-bre,ilCgcfècolpitodaunnuovolutto. Un malvivente tuttora ricercato tenta di sottrarsi a un controllo nelle retroviedelvalicodiconfinediMeyrin/Mategnin(GE).Lapattugliadelleguar-

diediconfine,grazieaunascorcia-toia,riesceasbarrarelastradaconilveicolo di servizio. Alla guida della sua auto immatricolata in Francia, l’uomo sfondailpostodibloccoinvestendolaguardiadiconfineEricMagninche, dopo essere stata trascinata per 30 metri, muore sul colpo lasciando lamoglieeunafigliadiottoanni.Nemmeno tre mesi dopo, nel gennaio 2000aFossard(GE),sisfioraunatra-gedia simile. Le due guardie in servizio riescono a scansare all’ultimo secondo un’autoinfugabuttandosidilato.

Decessi legati a voli in elicotteroEric Magnin è stata l’ultima guardia diconfinedecedutaperattoviolento.Ma purtroppo non è stato l’ultimo decesso di quel decennio. Infatti il 25 maggio 2001, Marcel Schöni, Alain Ducommun e Dominique Meier hanno perso la vita durante un volo di ricognizione nel territorio comunale di Delémont(JU).L’elicotterodell’esercitoAlouette III ha centrato una linea tele-fonica ed è precipitato. Nell’incidente muore anche un pilota militare. Circa dieciannidoposiverificaunaltroin-cidente aereo. Il collega Stefan Steiner stava frequentando come uditore un corso di perfezionamento presso il comando della polizia tirolese. Il 30 marzo 2011, l’elicottero sul quale viaggiava insieme a quattro colle-ghi austriaci cade nel lago di Achen pressoAchenkirchinTirolo(Austria).Muoiono tutti e cinque gli occupanti del velivolo.

Il rischio c’è sempreImembridelCgcfsonoconsapevolidei rischi legati alla loro professione, tuttavia li assumono lo stesso. Del restoèindispensabilechecisianoper-sone disposte a farlo e lo Stato deve imporre l’applicazione dell’ordinamen-to giuridico per garantire la sicurezza dei cittadini del nostro Paese. In ogni caso, nell’attività quotidiana la morte non è considerata un rischio professio-naleineluttabile,perciòformazione,equipaggiamento e tecnica d’impiego vengono continuamente aggiornati e ottimizzati per ridurre per quanto possibiletalerischio.

L’arsenale di armi dell’assassino di Ruggell

4444 Forum D. | Panorama

… alle cerimonie di diploma dei neopromossi specialisti doganali e guardie di confine

In viaggio…

Nuova linfa alla dogana svizzera: quest’estate nella Cattedrale di Berna 63 aspiranti sono stati promossi a guardie di confine. Anche l’effettivo del servizio civile è stato potenziato. Infatti a Liestal 49 aspiranti speciali-sti doganali hanno ricevuto il diploma.

45Forum D. | Panorama

4646 Forum D. | Panorama

La Spalentor di Basilea, porta della SvizzeraStoria

«Wäriinewill,därenn!»(«Chivuoleentrare,corra!»).Pertantianniquestaè stata la frase che il guardiano della Spalentor gridava ai cittadini al calar dellanotteperchéquestisisbrigasseroarientrare in città e non rimanessero chiusi fuori.

Dopo il terremoto del 1356, la Spalen-tor è stata la seconda porta principale a essere costruita nella cinta muraria esterna ed era situata sulla strada che dall’Alsazia porta direttamente alla città. A quel tempo Basilea acquistava molta merceinAlsazia,perciòlaSpalentorfinoall’apertura dei porti renani era anche chiamata la «Porta della Svizzera». Era composta da una torre quadrata e da due torri rotonde annesse. Un tempo un ponte levatoio collegava due cortili ante-riori che fungevano da zona d’attesa per i carri. Un funzionario e un doganiere ri-scuotevanoildazioegestivanoiltraffico.Compito non facile, considerando che la strada antistante era quella percorsa dai pellegrini per raggiungere Einsiedeln. Infatti, vedendo la Madonna di Spalentor le verduraie alsaziane spesso si inginoc-chiavanoperstrada,pernullaturbatedalviavai spesso molto profano attorno a loro-ovvero giornate di mercato, quando

La Spalentor di Basilea è stata «la porta della Svizzera» per circa 500 anni, ovvero sino alla demolizione delle mura della città nel 1859. Come tutte le altre porte anch’essa disponeva di un proprio ordinamento doganale, che rispecchiava perfettamente la situazione commerciale del tempo in quella regione. Roman Dörr, perito doganale presso l’ufficio doganale di Pratteln, ha analizzato il documento per Forum D.

attraverso la porta passavano interi greggi di maiali e mucche – e pregavano chiedendo di far prosperare gli affari.

«Un cavallo, bestiame grosso, pagherà 2 denari per ogni entrata e per ogni uscita»Anche la Spalentor, come le altre porte aveva prescrizioni doganali proprie. La «Zoll-Ordnung für das Spahlen-Thor» (l’ordinamentodoganaleperlaSpa-lentor),stampatointornoal1725,eraredatto sul modello merceologico fran-cese. Comprendeva soprattutto generi alimentari, vino e animali da reddito e da macello: «Un cavallo da soma che tra-sportavino,frutta,mercepesante,burro,formaggi, ortaggi e simili, all’entrata e all’uscita pagherà 2 denari […]. Un bottegaioounportatorechetrasportaqualsiasi tipo di merce fuori città dovrà disporrediunlasciapassare(documentod’esportazione)rilasciatodaldepositodoganale […]. Un carro che trasporta frutta pagherà 8 denari […]. Un carro che trasporta pesce pagherà 1 soldo e 4 denariall’uscita[…].Uncavallo,bestia-me grosso, pagherà 2 denari per ogni entrata e per ogni uscita. E all’uscita do-vrà presentare un lasciapassare rilasciato daldoganiereaddettoalbestiame».Lo

stessovalevaperilbestiameminuto,dato che la città teneva una statistica degli animali da reddito. L’autorità sor-vegliava con occhio vigile l’esportazione dialimentiperanimali.Infatti,probabil-mente per garantire l’approvvigionamen-toduranteiperiodibellici,ildaziodapagare all’uscita era più alto rispetto a quello da pagare all’entrata: «Un carro di fienopagheràperogniuscita1soldoe4denari, per ogni entrata 4 denari.»

L’ordinamento doganale disciplinava persino le materie prime per l’artigiana-to: «Un carro che trasporta legna, doghe ocerchidimetalloperbotti,legnaperlacostruzione di carri, pali per vigneti, pie-tre, calce, tegole o merci simili pagherà 8 denari […]. Per una trave, una vasca, un mastello per vino, una partita di dischi di vetrosoffiato,unmastellodarisciac-quo si pagherà 4 denari per ogni uscita […].Perognibotteinquercianuovatrasportata fuori dalla città si pagherà 2 denari. Se invece si tratta di assicelle, occorreràesibireillasciapassarerilasciatodal deposito doganale.»

Abbattute le mura, sopravvissuta la porta All’inizio del XIX secolo molte per-soneaffluironoaBasilea.L’industria,l’artigianato e il commercio emergenti avevano creato nuove opportunità di guadagno.Nel1859ilconsigliocomu-nalevaraval’espansioneurbanistica,chedeterminòl’abbattimentodellemura cittadine. Rimasero integre solo alcune parti delle mura e tre porte, tra cui la Spalentor che negli anni Trenta è stata risparmiata nuovamente dalla demolizione.Èpossibilevisitarlainoccasione della «Tag der Stadttore» (giornatadelleporteurbane),chericorre ogni anno ad agosto.

47Forum D. | Panorama

DoganaDogana

www.viaggio-e-merci.admin.ch

Importare la vodka o lasciarlain Russia?La app della dogana«Viaggio & merci»conosce la risposta.

48 Forum D. | Dossier

Colofone

ForumD.–Editore:Amministrazionefederaledelledogane(AFD);pubblicazione:trevolteall’annointedesco,franceseeitaliano;tiratura:8500esemplari;redazione:WalterPavel(wp),StefanieWidmer(sw),AttilaLardori(al),LindaBütler(lb);indirizzo della redazione: Amministrazione federale delle dogane, Direzione generale delle dogane, Comunicazione/Media,Monbijoustrasse40,3003Berna;www.ezv.admin.ch;[email protected].

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Prossimamente l’AFD sarà presente alle seguenti fiere:

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