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IL PRIMO MENSILE GRATUITO CHE PARLA DI SALUTE luglio/agosto 2013 24 ANNO III COPIA A DISTRIBUZIONE GRATUITA LE NORME PER L’IGIENE DENTALE 12 ECONOMIA, SANITÀ E BUROCRAZIA 24 SOLE D’AGOSTO, ATTENZIONE AGLI ERITEMI 20 nr.

Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

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Numero di Luglio - Agosto

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Page 1: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

IL PRIMO MENSILE GRATUITO CHE PARLA DI SALUTE lugl

io/a

gost

o 20

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24

ANNO IIICopia a distribuzione gratuita

LE NORME PER L’IGIENE DENTALE

12

ECONOMIA, SANITÀ E BUROCRAZIA

24

SOLE D’AGOSTO, ATTENZIONE AGLI ERITEMI

20

nr.

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Presso il Centro di Valutazione Posturale “OK POSTURA” presso Centro Antidiabetico AID Stabia sede di Castellammare di stabia in via rispoli, 56 · ingresso in piazza spartaco, 7sarà valutato, in ogni persona, l’aspetto bio-meccanico, per individuare eventuali disordini posturali in atto o che si svilupperanno a medio o lungo termine.Info: 081 8721398 - 338-7787736 · www.okpostura.it - [email protected] parcheggio gratis presso garage “STABIAE” in via Marconi,13

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Potrebbe essere un problema di postura?

Page 3: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

editoriale

Nelle scorse settimane la Corte Costituzionale è intervenuta per “cassare” la norma regionale, varata in Campania nel 2010, che sanciva l’impignorabilità di beni e fondi di Asl e Aziende ospedaliere. Le proprietà e le liquidità delle aziende sanitarie tornano in pratica aggredibili da decreti ingiuntivi, pigno-ramenti e prelievi forzosi. Il provvedimento campano bocciato a Roma era da anni nell’occhio del ciclone e veniva criticato perché iniquo e anti-costi-tuzionale rispetto ai diritti dei creditori della Regione. Le imprese private prestatrici di beni e servizi e le aziende della sanità con-venzionata che subiscono i ritardi nei pagamenti dei crediti, che spesso nemmeno vengono pagate, sono state per tre anni vessate anche da un legge sbagliata e sperequativa. La motivazione della norma era quella che si intendeva fermare la spirale debiti-interessi che maturano in una sani-tà già oggetto di un buco finanziario molto consistente e per certi versi sconosciuto nelle sue dimensioni. Viste le condizioni in cui è maturata la legge campana, unico caso in Italia, la sentenza della Consulta che da qual-che giorno è intervenuta per bocciarla era ampiamente prevedibile: non ci voleva certo un esperto di diritto costituzionale per immaginare questo epilogo. Ma proprio per questo ora viene da chiedersi: cosa ha fatto la sa-nità regionale, peraltro commissariata, per scongiurare la scontata valanga finanziaria che si potrebbe abbattere sui bilanci visto il pronunciamento della suprema Corte? È stata immaginata una exit strategy da parte dei vertici del Commissariato alla Sanità ? Dalla prime parole di commento del governatore Caldoro alla sentenza è parso di capire che nessuna strategia concreta è stata studiata. E che lo scenario, della norma sull’impignorabilità di fondi e beni di Asl e ospedali cassata dalla Consulta, non è stato ade-guatamente studiato dai tecnici così da rispondere tempestivamente alla possibile slavina di pignoramenti che ora si abbatterà su Asl e ospedali. Il Presidente della Giunta campana si è limitato a dire che potrebbero torna-re in auge logiche poco chiare in materia di pagamenti ai creditori. Non è molto per rassicurare famiglie e imprese campane che quando pensano al sistema sanitario danno quasi per scontato di trovarsi dinanzi ad una vo-ragine finanziaria. Voragine alla quale ora, col pronunciamento della Corte Costituzionale, potrebbe aggiungersi un ulteriore falla. Insomma la Sanità in Campania affronta l’estate 2013 con una temperatura ben più alta della canicola agostana. Pessima condizione per affrontare le prossime scadenze che entro fine anno dovrebbero, in teoria, vederla por-tata fuori dal regime straordinario di commissariamento.

Campania, beni e fondi Asl pignorabili: una valanga finanziaria colpirà la Sanità ?

di P

aolo

Tra

pani

luglio/agosto

Page 4: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

Ottica RuOccOPiazza Unità d’Italia, 5/7 Castellammare di Stabia (NA)tel. 081 871 3105

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PRESBIOPIA, LA VISIONE DOPO I QUARANT’ANNI

La soluzione è nelle lentiFrancesco Ruocco

Ottico Optometrista

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La graduale perdita di accomodazione, ovvero la capacità di mettere a fuoco oggetti posti a breve distanza da-

gli occhi, assume una notevole importanza intorno ai quarant’anni, laddove anche la lettura di caratteri posti

ad una distanza media di 35/40 cm risulta affaticante e parzialmente compromessa.

I primi sintomi della presbiopia vedono quindi il soggetto interessato tendere ad allontanare, metodicamente,

ciò che intendono mettere a fuoco.

La soluzione del problema è data da lenti positive che compensano il deficit accomodativo. Parametri fon-

damentali per la scelta della corretta gradazione da dare all’occhiale sono, innanzitutto l’età del soggetto ed

inoltre, la distanza di lavoro a cui si intende utilizzarlo.

Lo specialista della visione, quantizzando le capacità accomodative residue dopo aver accuratamente analiz-

zato la visione da lontano, indicherà la giusta correzione da utilizzarsi per vicino.

Un errato approccio alla soluzione del problema è il “fai da te” dettato dal guardare attraverso occhialini pre-

montati ( spesso di dubbia qualità ) e giudicando in maniera positiva l’impressione iniziale di vedere meglio.

Le moderne tecnologie costruttive hanno

reso possibile la realizzazione di occhia-

li di tipo “Office”, si tratta di occhiali da

vicino che hanno una degressione di

potere nella parte alta, e che quindi

favoriscono una visione comforte-

vole anche a media distanza, quella

che, ad esempio, potrebbe essere la

distanza di un computer; a tale pro-

posito, per chi trascorre molte ore

ai videoterminali, mi piace ricordare

anche la notevole importanza che as-

sume l’uso di lenti che filtrino la “luce

blu”, spesso responsabile di senso di

affaticamento, bruciori e sensazione

di secchezza degli occhi.

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6PAGAMENTI ALLE IMPRESE: L’INTERVENTO DEL GOVERNO

Intervista al Sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari

Paolo Trapani

Abbiamo incontrato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, senatrice Simona Vicari, per approfondire la questione relativa ai pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione. Non mancano i motivi di ottimismo, anche se resta il problema sui tempi di pagamento e sulla effettiva certezza che i crediti delle imprese vengano onorati.

Sottosegretario, resta aperta la questione dei crediti presso la Pubblica amministrazione delle im-prese private, in particolare di quelle che operano, in campania, nell’ambito della sanità convenzio-nata. a che punto siamo?

«Una recente indagine della Cgia di Mestre ha purtroppo confermato che l’Italia continua a essere uno dei peggiori pagatori d’Europa, pur riconoscendo che in questi primi mesi del 2013 lo Stato e le autonomie locali hanno ridotto di 10 giorni i tempi medi di pagamento nei confronti dei propri fornitori. Se l’anno scorso le fatture erano saldate mediamente dopo 180 giorni, quest’anno, stando all’indagine, i fornitori devono attendere 10 giorni in meno, cioè 170. Il lieve miglioramento dei tempi per il pagamento dei debiti della P.A. è ascrivibile al recepimento della direttiva europea contro i ritardi dei pagamenti (n. 7/2012) e alla continua attenzione dedicata al tema dal Governo italiano nell’ultimo biennio. I lunghi tempi di attesa

incidono pesantemente sui livelli di competitività delle imprese italiane rispetto alle imprese europee concorrenti: si pensi che la media europea è di soli 61 giorni (-5 rispetto al 2012) e

che la P.A. inglese onora i suoi impegni in 41 giorni e quella tedesca in 36. Speriamo entro la fine dell’anno di aver ottemperato alla grande mola di debiti ed in questo modo di

aver fornito nuove risorse al nostro settore imprenditoriale».

Le imprese della sanità privata convenzionata sono quelle che soffrono i tempi sempre lunghi di pagamento. Quali azioni il governo intende attuare?

«Nella sanità, uno dei settori dove i ritardi soprattutto al Sud sono molto signifi-cativi, dobbiamo registrate qualche elemento di miglioramento. Ancora adesso il pagamento medio a livello nazionale avviene dopo 284 giorni. Nel 2013, i tempi di

pagamento delle strutture sanitarie pubbliche, con riferimento alle forniture di di-spositivi medici, si sono accorciati a livello nazionale di 14 giorni, con punte di -83

in Campania, -41 in Sardegna, -40 in Calabria e -32 in Puglia. Rispetto allo stock di debiti della P.A. accumulati negli ultimi anni, il Parlamento ha recentemen-

te convertito in legge il decreto per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione n. 35/2013, approvato il 9 aprile scorso. Il provvedimento

consentirà il pagamento di arretrati alle imprese per 40 miliardi in dodici mesi, a partire dalla metà del 2013. Anche i singoli professionisti rientrano tra i beneficiari che potranno riscuotere i crediti accumulati nei confronti della P.A. Le amministrazioni, una volta identificati i soggetti titolari del diritto ad incassare il proprio credito, dovranno verificare l’eventuale co-pertura e, nel caso in cui non abbiano la disponibilità per saldare tutti,

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97procedere al pagamento seguendo un ordine cronologico basato sull’anzianità del credito scaduto. Al fine di reperire le risorse per assicurare la liquidità necessaria all’attuazione degli interventi è autorizzata l’emis-sione di titoli di Stato per un importo fino a 20 miliardi di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014. Il decreto è solo l’ultimo degli interventi messi in campo dal Governo in questi anni: si ricorda infatti che le risorse già appostate per lo smaltimento dei debiti pregressi della P.A. ammontano a circa 14 miliardi, di cui: 2 miliardi messi a disposizione delle banche da Cassa Depositi e Prestiti Spa per le operazioni sui crediti certificati vantati dalle PMI nei confronti della P.A. per somministrazioni, forniture e appalti (c.d. Plafond Crediti vs. PA); 10 miliardi, quale specifico plafond per lo smobilizzo dei crediti P.A. (cd. Plafond “Crediti P.A.”) messo a dispo-sizione da ABI in base all’Accordo sottoscritto il 22 maggio 2012 tra l’ABI e le Associazioni delle imprese; ed infine 2 miliardi per il pagamento dei crediti con assegnazione di titoli di Stato, ai sensi dell’articolo 35 del decreto legge n. 1/2012. Ritengo che intervenire sulla materia e continuare a prestarne in queste settimane la dovuta attenzione sia un doveroso atto di civiltà e rappresenta un importante tassello della strategia mes-sa in campo dal Governo per ripristinare un quadro di correttezza e di trasparenza nel rapporto tra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione».

L’anno scorso il governo Monti varò alcuni decreti sulla compensazione crediti/debiti tra aziende e Pa. a prescindere dal pagamento dei 40 miliardi di euro promessi in due anni l’attuale esecutivo in-tende intervenire anche sulla compensazione?

«Il D.L. n. 35/2013 ha ampliato la categoria dei debiti tributari compensabili a fronte di crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione. Nello specifico come prevede l’articolo 9, i crediti verso la P.A. potranno essere compensati non solo con le somme iscritte a ruolo, ma anche con le somme dovute in base ai seguenti istituti: accertamento con adesione (ex art. 8 e 11 del D.lgs. 218/1997); definizione a seguito di invito a comparire (ex art. 5 D.lgs. 218/1997); adesione al verbale di constatazione (ex art. 5-bis D.lgs. 218/1997); acquiescenza (ex art. 15 D.lgs. 218/1997); definizione agevolata sanzioni tributarie (ex art. 16 e 17 D.lgs. 472/1997); conciliazione giudiziale (ex art. 48 D.lgs. 546/1992); mediazione (ex art. 17-bis D.lgs. 546/1992). Le nuove modalità di compensazione sono circoscritte ai soli crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati alla data del 31 dicembre 2012. Oltre tale data, infatti, la compensazione continuerà ad essere ammessa esclusivamente con riguardo alle somme iscritte a ruolo».

al di là dei pagamenti arretrati, quali le iniziative per ridurre di circa due anni, che oggi in media si attendono in Sanità, per vedersi pagati crediti dalle aziende sanitarie?

«Il problema dei ritardi nei pagamenti ai fornitori della Pubblica Amministrazione riguarda nel settore sani-tario la maggior parte delle Regioni. Con il decreto legge 35/2013 il Governo ha in-trodotto la possibilità per le regioni di ac-cedere a un’anticipazione di liquidità per il pagamento dei debiti sanitari cumulati al 31 dicembre 2012 entro un tetto massi-mo di 14 miliardi di euro, di cui 5 miliardi per il 2013 e 9 miliardi per il 2014. L’utiliz-zo dell’anticipazione di liquidità erogata dallo Stato, unitamente alle eventuali ero-gazioni straordinarie regionali, consentirà un’immediata e significativa riduzione dei tempi di pagamento e dell’esposizione debitoria nei confronti dei fornitori dei si-stemi sanitari regionali».

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MENO ALCOOL PIU’FIGLI: È PROPRIO COSI’?

La parola all’esperto sulla fertilità

Dr. Bruno Ferraro

Direttore UOSD Fisiopatologia della Riproduzione Ospedale Marcianise

L’eccesso di alcoolici (più di 4-6 bicchieri di vino alla

settimana) è un nemico della fertilità dell’uomo e della

donna: studi sugli animali e sull’uomo hanno dimostrato

alterazioni della funzione sessuale, capaci di ridurre signi-

ficativamente le potenzialità riproduttive di un individuo.

Ne consegue che:

• raddoppia il tempo necessario ad ottenere il concepi-

mento spontaneo per le coppie in cui uno dei due indivi-

dui sia un forte consumatore di alcool.

• peggiorano i risultati delle metodiche di fecondazione

assistita. Uno studio dell’Università di Harvard del 2009

mostrava infatti che nelle coppie che bevono più di 6 bic-

chieri di alcolici alla settimana, i trattamenti di PMA erano

meno efficaci di circa il 18% (18% se a bere erano entram-

bi i partner o la donna, il 14% se a bere era solo il padre).

Perché il consumo di alcolici riduce la fertilità?

Nell’uomo: riduzione della libido, alterazioni dell’assetto

ormonale fino a fenomeni di femminilizzazione e ridu-

zione della qualità del liquido seminale in termini di mor-

fologia, vitalità, motilità e quantità degli spermatozoi.

Nella donna: alterazioni del ciclo mestruale, alterazioni

dell’assetto ormonale fino alla soppressione della follico-

logenesi con conseguente aumento dei cicli anovulatori.

I meccanismi di danno ipotizzati sono l’aumento dello

stress ossidativo,una tossicità diretta contro le cellule di

Leydig del testicolo nel maschio ed una modificazione

della biotrasformazione a livello epatico e periferico de-

gli ormoni sessuali, con una riduzione del testosterone

negli uomini ed un aumento degli estrogeni circolanti

con conseguente riduzione dell’FSH (ormone follicolo-

stimolante) nella donna.

Quanto bevono gli italiani?

L’Italia è il 2° produttore al mondo di vino e molti italia-

ni consumano alcolici, la maggior parte di loro in modo

moderato (da 1 a 4 bicchieri a settimana). Secondo i dati

dell’Istat, nel 2011 il 67% della popolazione con più di 14

anni ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’an-

no; il 20% degli italiani beve abitualmente.

Negli ultimi 10 anni sono aumentati però

comportamenti pericolosi, soprattutto

tra le fasce di popolazione in età fertile

(18-30 anni): aumenta infatti la quota

di quanti dichiarano di bere alcolici

fuori dai pasti, soprattutto tra i giova-

nissimi (19%); inoltre si beve meno

vino, a favore di superalcolici.

Dal momento che

l’eccesso di alcooli-

ci è un nemico del-

la fertilità dell’uo-

mo e della donna, è

importante dare del-

le chiare indicazioni ai

futuri mamma e papà

sulle evidenze scientifi-

che al riguardo.

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“Cura del Piede”

Cura del piede doloroso e del piede diabetico.Calli, duroni, unghie incarnite, verruche.

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Page 10: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

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L’estate è vacanza, sole, mare, vitalità ma, anche, caldo, sudate e disidratazione. Il nostro organismo risente dei cambiamenti dovuti alle alte temperature e agli sbalzi rispetto alle stagioni precedenti. In particolare, la pelle esposta alle temperature ardenti e ai ritmi frenetici tende a perdere più liquidi e ha bisogno di una maggiore idratazione rispetto alle altre stagioni dell’anno. Per essere in piena salute l’epidermide, non solo ha bisogno di protezione contro gli effetti dannosi del sole, ma anche di essere idratata al meglio e sapientemente.

Perché idratare la pelle?

L’idratazione della pelle è determinata dall’acqua transepidermica e dal sudore. Ma vari fattori possono au-mentare la carenza d’idratazione: invecchiamento, ambiente, inquinamento, fumo, esposizioni ripetute al sole; tutti fattori che alterano quotidianamente la pelle e il meccanismo d’idratazione attraverso: il deficit del film idrolipidico (l’acqua fuoriesce più facilmente). Lo strato corneo, prima barriera protettiva della pelle, assume funzioni essenziali, che dipendono dalla corretta attività dei cheratinociti, e dalla buona qualità del cemento intercellulare che tiene unite le cellule tra loro in superficie.

Quando è indebolita, la barriera cutanea si rom-pe e la pelle diventa più vulnerabile alle aggres-sioni esterne. Questo danneggia direttamente i cheratinociti che producono i lipidi a livello dell’epidermide, ma anche i fibroblasti che sin-tetizzano i GAGs a livello del derma. Risultato: il film idrolipidico è deficitario, le cellule dell’epi-dermide si disorganizzano, la barriera cutanea si indebolisce. La perdita insensibile di acqua au-menta e la pelle si disidrata.

12 consigli per una pelle perfettamente idra-tata:

1. La prima regola per l’idratazione della pelle è bere molta acqua minerale, almeno due litri al giorno; l’acqua infatti oltre, ad idratare in pro-fondità, aiuta ad eliminare le tossine.

2. Considerando il caldo delle giornate estive, gli esperti consigliano di bere anche delle buone spremute di agrumi o centrifugati freschi, in questo modo, oltre ad integrare i liquidi, donerete al vostro corpo dei veri concentrati di vitamine e sostanze importanti per la pelle del viso.

3. La vitamina C è un antiossidante naturale ed un importante fattore di protezione; per non farvi mancare questa vitamina è opportuno mangiare delle arance, il kiwi ed arricchire i vostri piatti con del prezzemolo o del cavolo.

4. Come avrete capito dai punti precedenti la dieta è importante per l’idratazione, aggiungiamo quindi anche le vitamine del gruppo B che aiutano la pelle a mantenersi elastica e tonica, questo tipo di vitamine si trovano per esempio in alimenti come i cereali integrali, nella carne, nel pesce e nelle uova.

DISSETIAMO LA PELLE, CONSIGLI PRATICI

Come idratare la cute soprattutto d’estate

Francesca Mari

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5. Riso e pasta durante la cottura trattengono l’acqua, vi aiuteranno quindi a raggiungere la quantità di liquidi giornalieri di cui la vostra pelle ha bisogno, inoltre contengono carboidrati a lento rilascio (amido), utili per l’equilibrio idrolipidico cutaneo.

6. Il viso in particolare subisce gli effetti dannosi dei raggi solari avrete bisogno anche della vitamina A che è quindi fondamentale per arricchire la pelle e proteggerla. La vitamina A è presente nei latticini, nelle uova, ma anche in verdura e frutta di colore arancione o giallo, come le carote, il melone, le pesche o la zucca.7. Con l’estate arrivano le vacanze e si passano molte ore al sole, non dimenticate quindi di usare delle buone creme solari, perché i raggi UV tendono a seccare e danneggiare la pelle rendendola meno elastica.

8. Anche se siete ancora in città e le vostre vacanze non sono ancora arrivate, usate delle creme idratanti da giorno con protezione dai raggi UV; in estate infatti è meglio utilizzare delle creme idratanti indicate per questo periodo dell’anno e adatte alle vostre esigenze.

9. Le creme idratanti, nelle loro diverse forme, agiscono su più livelli, trattengono l’acqua e favoriscono il legame con le proteine di membrana; non bisogna metterle spesso, ma è importante che vengano utilizzate la mattina e la sera, soprattutto dopo la pulizia del viso.

10. Quando lavate il viso cercate di non usare prodotti e detergenti aggressivi.

11. Il fumo fa male ed è un nemico non solo per i polmoni, ma anche per la pelle del viso che ne risente sia dal punto di vista dell’elasticità, che dell’idratazione. Pertanto, un altro consiglio, nel caso siate fumatrici, è di abban-donare le sigarette.

12. Infine, per avere una bella pelle non solo è importante prendersene cura e fare attenzione, all’alimentazione ma anche avere uno stile di vita sano.

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Gaetano SantarpiaLaureato in Odontoiatria e Protesi

dentale Università Federico II

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Un sorriso bianco, splendente e radioso? Molto di-pende da noi. Una corretta igiene della bocca e dei denti, infatti, permette di mantenerli in perfetta sa-lute e di avere quindi anche notevoli vantaggi este-tici. Cosa fare in pratica? Lavarsi bene i denti con regolarità, usare correttamente il filo interdentale e non dimenticare i controlli e la pulizia professionale dal dentista, almeno una volta l’anno. L’importanza del filo interdentale

Accanto a spazzolino e dentifricio non deve mai mancare l’uso del filo interdentale, che aiuta a ri-muovere la placca e i residui di cibo (che favorisco-no lo sviluppo della carie) che si annidano tra dente e dente. Ecco come usarlo correttamente:Prendere circa 40 centimetri di filo e arrotolarlo at-torno a entrambi gli indici, aiutandosi con il pollice e il medio a far scivolare il filo nello spazio tra un dente e l’altro. Spingere il filo fino alla gengiva, ma senza sentire male. Spostare il filo dalla gengiva fino alla superficie ma-sticante del dente per 2-3 volte, da entrambe le par-ti dello spazio interdentale. Bisogna usare il filo interdentale almeno due vol-te al giorno, preferibilmente prima di spazzolino e dentifricio.

Le buone regole

È importante imparare a usare bene lo spazzolino, cosa non sempre così scontata.I denti vanno lavati accuratamente su tutte le su-perfici, praticando movimenti verticali, dalla gengi-va verso la sommità del dente, o rotatori, e spazzo-lando delicatamente per almeno 2 minuti.. Vanno scelti spazzolini in materiale sintetico e mor-bidi e bisogna evitare di grattare troppo quando si spazzola, altrimenti si rischia di rovinare lo smalto. Lo spazzolino va sostituito ogni 3 mesi, o anche

prima se le spazzole si aprono e hanno un aspetto “vissuto”. Il dentifricio aiuta ad avere un alito più fresco. Me-glio scegliere quelli che contengono fluoro, che aiu-tano a prevenire la carie, e se si soffre di particolari disturbi, è bene chiedere al dentista o all’igienista dentale di consigliare il tipo più adatto.

tartaro: un nemico da eliminare

In una bocca non ben pulita si sviluppano dei batte-ri sulla superficie dei denti, dando origine alla plac-ca batterica, che a lungo andare può trasformarsi in tartaro. Esistono 2 tipi di tartaro: quello visibile (dal colore giallognolo) sulla superficie dei denti e quel-lo che si installa tra la gengiva e il dente (tasche pa-rodontali). Quest’ultimo è il più pericoloso perché crea un’infiammazione costante che può portare con il passare del tempo a un riduzione dell’osso su cui sono fissati i denti, e al rischio di avere denti che ballano o addirittura che cadono (malattia paro-dontale). Come fare per evitare brutte sorprese? Ol-tre a seguire una corretta igiene orale, è importante andare dal dentista per la pulizia professionale con rimozione del tartaro, almeno una volta l’anno o se-condo le indicazioni del dentista.

IGIENE DENTALE, ECCO LE REGOLE

Sane abitudini e regolari controlli specialistici

Page 13: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

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Page 14: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

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Sempre più spesso si sente parlare di musicoterapia, ma non sempre si conosce questa materia. Per capirne di più abbiamo intervistato il Prof. Pasquale Ruggiero, che oltre ad essere musicista, direttore d’ orchestra, compositore, docente del Conservatorio Statale di musica di Vibo Valentia e del Politecnico Internazionale di Vibo Valentia, Professore di “Storia della Musica” presso la cattedra di letteratura italiana dell’ Università di Campobasso, è il fondatore del Centro di formazione musicale “Nova Atlantis” in cui, in convenzione con il Conservatorio di Vibo, ha istituito l’Istituto Superiore di Musicoterapia con sedi in Saviano (NA) Pagani(SA), Montoro Inferiore(AV) - insieme al collega Paolo Saturno, sacerdote, redentorista, docente di storia della mu-sica presso il Conservatorio di Salerno.

Professore Ruggiero, ci da una definizione di musicoterapia?

«Secondo la definizione data dalla World Federation of Music Therapy (Federazione Mondiale di Musicotera-pia) nel 1996, la musicoterapia è l’uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armo-nia) da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive».

in italia la figura del musicoterapeuta come è regolamentata?

«In realtà in Italia esiste una buona formazio-ne in Musicoterapia ma il nostro ordinamento non riconosce la figura professionale del musi-coterapeuta anche se il comparto, vanta circa 10.000 addetti che operano nel campo della riabilitazione psicomotoria, della geriatria e del sostegno agli alunni diversamente abili, nel-le sedute di psicoterapia, nella preparazione al parto, nei centri benessere e negli hospices. A firma dell’On. Daniela Sbrollini, (PD), proprio quest’anno alla Camera è stata presentata una mia proposta importante relativa alla disciplina per l’esercizio della Musicoterapia ed io, con il Centro Nova Atlantis da me fondato e diretto, in convenzione con il Politecnico Internazionale “ Scientia et Ars” di Vibo Valentia ed il Conser-vatorio Statale Di Musica “F. Torrefranca” di Vibo Valentia, in base alla Legge 508, ho istituito il “Master monotematico di I e II livello in “musico-terapia come coadiuvante sanitario nei soggetti svantaggiati” accreditato ai percorsi ordina-mentali in musica, spettacolo, scienza e tecno-logia del suono ad indirizzo, appunto, musico-terapia, unico in Italia. Abbiamo anche proposto agli organi istituzionali della Regione Campania,

NUOVE FRONTIERE: VIAGGIO NELLA MUSICOTERAPIA

Intervista al Professor Pasquale Ruggiero

Vera Terracciano

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la formazione di apposita commissione per la valutazione del livello formativo attualmente in campo, il censi-mento degli addetti e l’organizzazione di una didattica seria che afferisca ai parametri europei. Restiamo aperti ad accogliere tutti i centri di formazione, le associazioni ed i singoli operatori che intendessero perfezionare i loro percorsi o aprire un dialogo formativo qualificante, ai nostri contatti www.centronovaatlantis.com . (Legge passata alla Camera in seduta numero 6 del 2 Aprile 2013 sulla “disciplina per l’esercizio della Musicoterapia”)».

Quali vantaggi può ricevere chi si sottopone a sedute di musicoterapia?

«La musica offre alla persona malata, e non, la possibilità di esprimere e percepire le proprie emozioni, di mo-strare o comunicare i propri sentimenti o stati d’animo attraverso il linguaggio non-verbale. L’intervento di musicoterapia si propone di offrire ai pazienti la possibilità di comunicare attraverso il linguaggio non verbale, aprendo canali diversi di comunicazione che permettono all’individuo di esprimere le proprie emozioni, di ac-cedere alle proprie risorse e di valorizzarle».

Quali sono i principi su cui si base un intervento musicoterapico?

«I principi base della pratica musicoterapeutica sono i seguenti: il paziente è parte attiva della terapia; la centra-lità del rapporto di fiducia e l’accettazione incondizionata rispetto al paziente; l’adattamento e la personalizza-zione della tecnica volta per volta; scambio reciproco di proposte tra paziente e musicoterapeuta».

Quali sono i campi di applicazione?

«La musicoterapia può essere utilizzata nell’ambito dell’ insegnamento, della riabilitazione e della terapia. Per quanto riguarda la terapia e la riabilitazione, gli ambiti di intervento riguardano preminentemente la neuro-logia e la psichiatria. Altre applicazioni sono state studiate in campo anestesiologico e chirurgico, come l’uso pre-operatorio, anche se, in realtà, a tal proposito non ci sono riscontri scientifici evidenti».

Page 16: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

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La riforma della sanità degli ultimi anni ha modificato in maniera

sostanziale il servizio sanitario nazionale, per ciò che concerne

il quadro legislativo richiede più produttività e più qualità dando

inizio ad un processo che allinea il pubblico al privato in una sinergia

sempre più stretta; per ciò che concerne il quadro socioculturale

richiede una maggiore partecipazione dei cittadini alla

vita economica e politica della struttura, ed il paziente è sempre più

considerato “cittadino e cliente” del servizio sanitario. il paziente

da oggetto è divenuto soggetto individuale, investito di dignità,

capacità critica, discernimento, facoltà di scelta.

La Marsan Consulting inoltre, può vantare di essere la prima società

di consulenza in italia ad aver assistito nella Certificazione

di Qualità i Centri di procreazione Medicalmente assistita (pMa),

ottemperando non solo alle norme internazionali iso ma anche

alle nuove direttive, rilasciando il Marchio di EccellenzaPMA per la fornitura di servizi altamente specializzati.

La Marsan Consulting s.r.l. forte della sua competenza ed esperienza

nel campo sanitario in tutte le regioni d’italia, oltre ad assistere

i propri clienti nell’ottenimento dell’ accreditamento definitivo,

fornisce i seguenti servizi:

- Consulenza specifica per l’Attuazione dei vari RegolamentiRegionali (Cliniche – Diagnostiche per Immagini, Medicina diLaboratorio, Cardiologie, Odontoiatrie, FKT - Fisio Kinesi Terapia,Centri di Riabilitazione, Emodialisi).- Presenza durante le Verifiche da parte dei N.V.A.I. (Nuclei diValutazione Accreditamento Istituzionale)- Consulenza specifica per i Centri di PMA, con relativo noleggio,realizzazione, commercializzazione di software specifici.

www.marsanconsulting.it [email protected]

IL GIUSTO PARTNERPER OGNI ESIGENZADELLE STRUTTURE SANITARIE

Page 17: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

Gent.mo Cliente,La Societa` Marsan Consulting, in considerazione della forte congiuntura economica che versa ormai da tempo in Italia e soprattutto nel settore sanitario ha deciso di uti-lizzare propriamente il termine SPENDING REVIEW.

Come e` noto non è altro che un processo di revisione della spesa ed e` per questo che Marsan ha pensato di aiutare le strutture che ne faranno richiesta, ad un’analisi attenta e dettagliata dei costi che la stessa deve affronta-re quotidianamente. Una volta elaborati, Marsan potra` off rire un Global Service sempre piu` competitivo e all’al-tezza delle aspettative attraverso le attivita` indicate in tabella:

Attività ConsulenzialeProtocolli AccreditamentoAttuazione dei vari Regolamenti Regionali per ottenere l’Accreditamento Defi nitivo con il S.S.N.

Ottemperanza totale alla check list documentaleper l’Accreditamento Defi nitivo(Requisiti minimi e Ulteriori di Qualità)

Assistenza durante le verifi che N.V.A.I.(Nucleo di Valutazione Accreditamento Istituzionale)solo se programmata anticipatamenteImplementazione Sistema di Gestione aziendale inconformità della Norma UNI EN ISO 9001:2008 - Qualità

Page 18: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

L’INFORTUNIO SPORTIVO

Le cause più comuni e gli accorgimenti per evitarlo

Catello CoppolaPosturologo e osteopata

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Molti fanno sport senza mai porsi il problema di pre-venire l’infortunio, convinti che a loro non toccherà mai o che, se succederà, basterà rivolgersi a un qua-lunque terapeuta per risolverlo in poco tempo.

Nulla di più sbagliato: è risaputo infatti che chi pra-tica sport non è immune da infortuni. Personalmen-te posso dire di essere stato fortunato perché in trent’anni ho avuto solo quattro o cinque infortuni veramente seri, ossia quelli che provocano un “bloc-co” di almeno 30 giorni della normale pratica spor-tiva, innescando i tanto temuti processi di perdita di allenamento. In media, gli atleti, anche dilettanti, devono quasi annualmente affrontare un periodo di stop.

In quest’articolo parlerò delle strategie di preven-zione degli infortuni, e della corretta terapia di re-cupero. Vi sono numerosi fattori concomitanti da esaminare, e la loro conoscenza è importante, sia per provare ad evitarli, che per curare il loro decorso.

Innanzitutto, è fondamentale capire la causa dell’in-fortunio perché da essa dipendono le cure, la pos-sibilità di recidive, la programmazione futura, etc. Ad

esempio, se un’infiammazione è causata da un’ano-malia anatomica è abbastanza inutile sperare che il riposo risolva la situazione, mentre se è dovuta a sovraccarico, il riposo sportivo è la terapia principale.

Le cause degli infortuni

1) Cause anatomiche: riguardano la forma e la po-sizione delle parti del corpo. Sono decisamente so-pravvalutate, soprattutto se ci si è allenati per anni senza problemi; in ogni caso la loro correzione (come per esempio l’impiego di un plantare) deve essere successiva alla guarigione. E’ un errore correggere correzione durante la patologia, dimenticandosi che il soggetto da sedentario non aveva problemi. Quin-di il flusso logico di operatività è:

- Guarigione della patologia - Correzione dell’anatomia - Ripresa

Page 19: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

19

2) Cause fisiologiche: riguardano, in senso stretto, il funzionamento dell’organismo. Poiché sono simili a quelle anatomiche, anche in questo caso vale il flusso guarigione della patologia - correzione della fisiologia - ripresa. Se per esempio si pensa che un infortunio sia insorto per una carenza muscolare, prima si cura l’infortunio, poi si cura la carenza, poi si riprende.Le principali cause fisiologiche sono:

- Insufficienza del tono muscolare - Insufficienza del tono elastico - Eccesso di peso. Ad esempio, le ginocchia o la

schiena patiscono quando debbono sopportare un carico eccessivo.

- Sovraccarico quantitativo. Troppe gare, sforzo troppo elevato, aumento brusco nel carico di al-lenamento. Purtroppo, specialmente fra gli ama-tori, è comune credere che con l’allenamento si può arrivare ovunque. In realtà non è così perché la macchina-uomo ha dei limiti, che è opportuno conoscere e rispettare.

- Sovraccarico qualitativo – Gare e allenamenti sem-pre tirati al massimo, allenamenti di nuovo tipo affrontati al massimo delle proprie possibilità. Ad esempio, correre una distanza senza esserne pron-ti (maratona o, peggio, 100 km) mette a rischio

carriera agonistica. Al contrario, quando si esegue per la prima volta un nuovo tipo di allenamento occorre farlo in scioltezza, in maniera progressiva, abituando il corpo ai nuovi stimoli.

L’infortunio recidivo

Gli infortuni dovuti alla pratica sportiva, si ripetono nel 36% dei casi. Ciò sta a significare che i proble-mi fisici non vanno considerati come evento a sé stante, che si risolve in maniera definitiva. Le reci-dive sono dovute nel 72% al fatto che non è stata rimossa la causa dell’infortunio e nel 28% al fatto che postumi asintomatici del primitivo infortunio non sono stati gestiti correttamente.

Spesso per questo motivo gli atleti, sia dilettanti che professionisti, rischiano di entrare in un vero e proprio calvario, che può provocare anche riper-cussioni psicologiche. E’ dunque importante tenere conto di questi fattori, lavorare in maniera corretta e precisa sulla diagnosi dell’infortunio, giungere alla remissione completa dei sintomi e delle circostanze che lo hanno indotto, amministrare i postumi affi-dandosi a specialisti competenti.

Page 20: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

RISCHI ESTIVI: COMBATTIAMO GLI ERITEMI

Alcune precauzioni per chi si espone al sole

Francesca Mari

Di solito i sintomi si manifestano diverse ore dopo

l’esposizione e variano a seconda della gravità dell’

ustione. Istologicamente compaiono delle dischera-

tosi. Erroneamente si intende anche la lucite estivale

benigna, forma di dermatite polimorfa solare, come

una forma di eritema solare. Solitamente il tratta-

mento dell’eritema avviene tramite la somministra-

zione farmacologica di corticosteroidi, ovvero far-

maci a base di cortisone, ma esistono anche rimedi

naturali.

come prevenire l’eritema solare

1) L’alimentazione

La prima forma di protezione contro scottature ed

eritemi è l’ alimentazione. Si inizia qualche settima-

na prima dell’esposizione solare (circa 30-40 giorni)

e serve a prevenire l’aumento della formazione dei

radicali liberi che comporta l’esposizione al sole,

insieme a tutte quelle sostanze tossiche che si ac-

cumulano nell’organismo e comportano un invec-

chiamento precoce della pelle. La prevenzione allora

passa attraverso l’assunzione – nell’alimentazione

quotidiana – di alimenti che contengono sostanze

anti-ossidanti, come vitamina C, vitamina E, zinco, se-

lenio e beta-carotene. In quali alimenti si trovano? In

agrumi, pomodori, peperoni, cavoli, broccoli, carote,

spinaci, albicocche, mandorle, noci, nocciole, olio di

oliva, germe di grano, yogurt e pane integrale.

2) abbigliamento adeguato

La prevenzione dall’eritema solare passa anche

dall’impiego di indumenti protettivi, come cappello,

occhiali e guanti.

3) Esposizione solare progressiva

Quest’ultimo è il punto più difficile da accettare per

il vacanziere che ha i giorni contati e vuole la tinta-

rella a tutti i costi. Tuttavia non si possono bruciare le

tappe con l’aiuto di abbronzanti e creme per la pel-

le. L’unico modo sano e indolore per avere una bella

abbronzatura è quella di dilazionare l’esposizione

nel tempo. Così, ben venga qualche lettura al sole in

terrazza in canotta e pantaloncini, la pausa pranzo

all’aperto magari su una panchina del parco, oppu-

re qualche gitarella fuoriporta ove potersi sdraiare in

un bel prato a prendere il sole. Tutte queste cose aiu-

teranno la pelle ad abituarsi gradualmente all’ espo-

sizione al sole e a reagire producendo melanina.

20

Tutti vanno pazzi per la tintarella ma se una lunga espo-

sizione al sole può fornire quell’abbronzatura tanto

agognata nel corso di tutto l’anno, non è escluso che,

senza le dovute precauzioni, possa arrecare dei danni

alla salute. Uno dei nemici acerrimi dell’abbronzatura è

proprio l’eritema solare. Si tratta di un’ustione di primo

grado che si manifesta successivamente ad una prolun-

gata esposizione ai raggi UV senza la dovuta protezione

o comunque con una protezione inadeguata.

Page 21: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

21

OSPEDALE DEL MARE, I LAVORI RIPARTONO A SETTEMBRE

La data per riavviare il cantiere decisa dalla Regione

Tommy Greco

A settembre prossimo, salvo nuovi intoppi che a que-

sto punto non dovrebbero certo insorgere, ripartirà

a pieno regime il cantiere dei lavori per realizzare

l’Ospedale del Mare. Questo l’impegno assunto dal-

la Regione Campania, nella persona del governatore

Stefano Caldoro, e dell’Ingegner Ciro Verdoliva, Com-

missario del costruendo nosocomio. I lavori sono

ormai fermi da tre anni e le difficoltà più grandi ed

impreviste si sono verificate negli ultimi mesi.

A luglio 2012, infatti, quando il Cipe varò lo stanzia-

mento di 178 milioni di euro, necessari a completare

l’opera, si pensava che nessun ostacolo sarebbe so-

praggiunto. Così purtroppo non è stato e nonostante

i continui impegni delle Istituzioni pubbliche sono

trascorsi altre 12 mesi circa, fino a giugno di quest’an-

no, prima di conoscere l’effettivo riavvio della costru-

zione. L’Ospedale del Mare è la più grande opera di

edilizia sanitaria del Sud Italia. Se tutto filerà liscio,

ovvero se i lavori riprenderanno davvero dopo l’esta-

te, ci vorrà un anno circa per completare la struttura

sanitaria e consegnarla a pazienti, medici, operatori,

cittadini.

Il crono-programma, in pratica, prevede che per la

fine del 2014 l’ospedale dovrebbe aprire i battenti.

Negli anni di realizzazione l’opera ha subito una se-

rie lunghissima di problemi e vicissitudini. Ciò ha al-

lungato i tempi di costruzione ma soprattutto fatto

lievitare i costi. Rispetto ai 210 milioni di euro inizial-

mente previsti, ai quali avrebbe dovuto concorrere

una robusta fetta di capitali privati (l’idea di base pre-

vedeva un project financing), se tutto filerà liscio l’o-

spedale finirà per costare, una volta ultimato, almeno

il doppio. Circa 400 milioni di euro, anche se l’esatto

ammontare definitivo non si può ancora conoscere

con certezza.

Ai 178 milioni di euro erogati dallo Stato centrale, gra-

zie alla delibera Cipe del luglio 2012, vanno aggiun-

to altri 243 milioni di euro necessari al cantiere ed ai

quali provvederà la Regione Campania. Per i lavori da

ultimare, nel dettaglio, il fabbisogno finanziario è così

ripartito: 163 milioni di euro necessari a completare

l’opera muraria del nosocomio e gli interni; 9,4 mi-

lioni per gli espropri; 5,37 milioni di euro per opere

a attrezzature e per il passaggio ad azienda ospeda-

liera di rilievo nazionale. Inizialmente infatti il nuovo

nosocomio era immaginato come semplice presidio

ospedaliero dell’Asl Napoli 1 Centro.

Ora invece secondo i dettami del piano regionale

sarà Azienda Ospedaliera. Quanto alla dotazione nel

dettaglio restano fuori dall’Ospedale del Mare solo

le specialità di Odontoiatria e stomatologia, mentre

compaiono, per la prima volta in una struttura pub-

blica della Campania, un’unità spinale e una di ria-

bilitazione per gravi traumi cranico-encefalici. New

entry, se si mettono a confronto il nuovo e il vecchio

piano di divisione dei reparti, anche l’oncologia, il

bleeding center, cioè una struttura specializzata nel

trattamento di sindromi gastroenterologiche acute, il

reparto di nefrologia e dialisi, il servizio psichiatrico di

diagnosi e cura. I posti letto saranno 362 ordinari, 63

quelli di terapia intensiva, più 15 in day surgery e 10

in day hospital.

Page 22: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

QUANDO LO SPORT DIVENTA OSSESSIONE

Le insidie della “prova costume”

Giovanni FavoloroPsicologo clinico, di comunità e dello sport

Le tanto attese vacanze al mare portano al loro segui-to la temuta “prova costume”. Ogni persona è messa nella condizione di doversi confrontare con i risultati della condotta di vita avuta durante tutto l’anno; non mancano le persone che evitano questa stressante situazione preferendo una vacanza in montagna.

Siamo oggi sovraesposti a standard fisici innaturali, che col tempo hanno finito col condizionare il modo di guardare a noi stessi. I mass media hanno posto alla nostra attenzione corpi maschili dotati di musco-lature ben sviluppate e messe in evidenza da per-centuali corporee di grasso molto basse, condizione questa raggiunta un tempo solo da atleti di alto livel-lo. Anche il corpo femminile è stato oggetto di una vera e propria manipolazione dei canoni di bellezza. La donna rappresentata nei mass media ha vita e fianchi stretti, è priva di cellulite ma, nonostante ciò, ha il seno tendenzialmente prosperoso.

Paragonarsi a questi poco realistici canoni tende a creare in molte persone uno stato depressivo. Lo sport viene vissuto da loro come una vera ossessio-ne, priva del piacere che l’attività fisica tipicamente fa provare ai praticanti. Fare sport diventa un mez-zo non tanto per raggiungere un traguardo, quanto per tenere distante da sé l’angoscia di non avere un corpo che rispecchi i canoni e, quindi, di “non essere accettati” dalla società.

E’ importante quindi approcciarsi alla “prova costu-me” in maniera realistica. Il nostro corpo cambia con

l’età e, superati i 28 anni, è assolutamente normale ritrovarsi leggermente ingrassati, se si è mantenuta la stessa condotta dell’anno precedente sia a tavola che nell’attività fisica.

Se -come abbiamo detto nei precedenti articoli- nel-lo sport agonistico è fondamentale essere seguiti da specialisti che tengano sotto controllo il nostro sta-to psico-fisico, nello sport praticato per raggiunge-re una buona estetica del corpo la prima regola da seguire è quella del buon senso. Tre sedute da 30’ di corsa a settimana possono aiutarci in 2 mesi a perde-re 4-5 kg; in due settimane però non avremo lo stesso risultato andando a correre per 60’ sei giorni a set-timana. In quest’ultimo caso, inoltre, le articolazioni potrebbero risentire dell’improvviso uso intensivo.

Anche un’attività fisica votata all’ ”estetica”, dunque, richiede una programmazione, magari semplice, ma strutturata nel tempo, in modo da non affaticare il fi-sico e raggiungere comunque un risultato. Se al momento non siamo contenti della nostra for-ma fisica è importante essere totalmente sinceri con noi stessi e capire dove abbiamo sbagliato. Qualun-que sia il nostro bisogno ( dimagrire, mettere su mu-scoli), va trasformato in un progetto da cominciare a realizzare almeno a partire dal mese di gennaio.

Nel frattempo, godiamoci pure le vacanze al mare, insieme a tante altre persone che come noi non ri-specchiano i “nuovi canoni di bellezza”.

22

Page 23: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

Centro Medico Privato Io SaluteCastellammare di StabiaPiazza Spartaco, 7 - Via Rispoli, 56

Tel: 081 8721398 338 7787736

Presso il nostro ambulatorio è attivo il servizio di Medicina dello Sport.

Sotto la supervisione di medici specialisti, con l’utilizzo delle più evolute attrez-zature, gli atleti agonisti, ma anche i semplici dilettanti, potranno effettuare tutti gli esami necessari alla pratica di un’attività sportiva efficiente e sicura.

L’elenco dei servizi offerti è completo e approfondito:

• VISITA SPECIALISTICA (peso, altezza, anamnesi)

• ECG RIPOSO

• ECG SFORZO

• SPIROMETRIA

• ANALISI CHIMICO-CLINICHE (urine)

• ECOCOLORDOPPLER TSA

• ECOCOLORDOPPLER ARTI INFERIORI / SUPERIORI

• CARTELLA CLINICA PERSONALIZZATA

Diagnostica e preparazione alla Medicina dello Sport.

Certificazione di idoneità all’attività sportiva, anche agonistica.

Convenzioni e agevolazioni per società sportive.

Consulenza psicologica applicata allo Sport.

Parcheggio gratuito.

Page 24: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

ECONOMIA, SANITA’ E BUROCRAZIA

Il quadro dei problemi da risolvereAlfonso Longobardi

Presidente del Consorzio Sanità Manager aziende sanitarie

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In Italia, quasi tutte le regioni spendono circa l’80%

delle proprie risorse per il Servizio Sanitario Regio-

nale, assorbendo quindi la maggior parte dei fondi

di bilancio disponibili per finanziare sia la Sanità

pubblica che quella privata. In Campania, ad esem-

pio, la spesa è di circa 10 miliardi di euro, e pertanto

qualsiasi iniziativa economica, una riorganizzazione

del sistema, un aumento o riduzione dei livelli assi-

stenziali, qualsiasi strategia di spesa fa i conti con un

impegno economico tanto cospicuo.

Infatti, ad essere coinvolti in tali decisioni non sono

soltanto i diretti interessati, ovvero le aziende sani-

tarie private, ma tutti gli operatori, fornitori di beni o

servizi, e qualsiasi soggetto che abbia partecipato al

processo produttivo indotto.

Negli ultimi anni, le politiche sanitarie sono state

orientate quasi interamente nella direzione dei co-

siddetti tagli lineari, senza che alla base del conte-

nimento della spesa vi sia una vera e propria strate-

gia alternativa o riorganizzazione del sistema. Basti

pensare al blocco dei turnover dei medici ed opera-

tori sanitari, alla riduzione dei posti letto, al ridimen-

sionamento dei servizi sul territorio, ed in ultimo, al

taglio delle tariffe relative alle prestazioni sanitarie

previste a partire dal 2013 su dettato del Governo

centrale (tariffe il cui valore era già fermo agli anni

’90).

Nonostante ciò, a prescindere dalle difficoltà econo-

miche, finanziarie e di sistema, al comparto della Sa-

nità accreditata non solo vengono richiesti requisiti

di “super eccellenza” che richiedono ingenti investi-

menti e costi annui elevatissimi, ma vige anche un

budget limitato e invalicabile, che insieme ai costi

eccessivi ha portato molte strutture alla chiusura.

Ad aggravare tale quadro è la burocrazia, che pre-

vede non solo lunghissimi tempi nei pagamenti dei

crediti che le aziende sanitarie private vantano, ma

ancor più un sistema coatto che lo Stato adotta per

recuperare tasse e contributi, attraverso l’agenzia

Equitalia, che impone interessi e diritti di riscossione

ai limiti dell’accettabile, che condannano molti im-

prenditori alla resa.

Si potrebbe affermare, per assurdo, che che il nostro

sistema di aziende sanitarie private e accreditate

sta “morendo di crediti” e di assenza di progettua-

lità. Risulta pertanto necessario un cambio totale di

marcia e una classe dirigente che si faccia carico del-

le vere esigenze del settore, coinvolgendo gli attori

principali ed assumendosi le responsabilità di nuo-

ve iniziative.

Page 25: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

Dal 1952 per la prevenzione, lo studio e la cura del diabete

e delle sue complicanze.

www.centroaid.it

Aid Stabia - Castellammare di stabia, piazza spartaco 7 – 0818711389Aid Nocera – nocera, Via origlia 38 – 0815178406

Aid Irpino – Mercogliano avellino, Via nazionale 286 - 0825680031Aid Oplonti – torre annunziata, Via dante alighieri 16 - 0818614375

Page 26: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

L’ESSENZA DELLA CUCINA

La valorizzazione di un piatto, attraverso i sensi

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Bocuse, l’ideatore della “cucina del mercato” già dal 1976 invo-cava il nostro usato ed abusato “kilometro zero” come prero-gativa per la nouvelle cuisine francaise, che sostituì la garde-manger dei grandi alberghi sino ad allora in voga anche se sorpassata del tutto. Il reale significato di tale evoluzione era la novità, nella scelta degli ingredienti e nei modi di cottura.

Novità che si manifestava nella scelta giornaliera sulle proposte del mercato generale e dei mercatini rionali, evitando la ricerca di prodotti di particolari zone ben lontane e di conseguenza conservate e spesso stantie. Voglia di nuovo che testava meto-di inusati, al posto delle lunghe brasature, lo “scottare” o “unila-terale” e le basse temperature, al posto delle salse, conservate e riusate, tocchi di freschezza.

Dalla capitale francese, il “dernier crì”, viene importato in Italia da quei cuochi che lo avevano studiato ed appreso. Attualmen-te, con la facilità logistica, e con le nuove metodologie si tenta di ricercare particolarità anche fuori porta, per affinare e rende-re appetibile sempre maggiormente il “piatto”, che deve essere personalizzato e valorizzato, ritornando in parte alla preceden-te cucina.

Ritornano di moda i ristoranti dei grandi alberghi, affidati spesso a grandi ed originali cuisiner, e i piatti tradi-zionali e locali che dalle trattorie si insinuano nei locali raffinati , che spesso hanno come sostanziale differen-za solo i prezzi della carta. Evoluzione, culminata con la ricerca molecolare per una cucina incomprensibile, bella a vedersi, ma difficilmente appetibile, che si auto genera in quello che si può definire il cerchio dell’arte culinaria, che comunque e dovunque tende a raggiungere il passato attraversando l’involuzione del presente.

Da tali considerazioni e sperimentazioni nasce l’idea di cercare l’essenza della cucina, trattando ciascun pro-dotto nel modo più confacente, per ottenere il massimo possibile della resa in termini di sapore, senza trala-sciare gli odori ed i colori, essenziali per la degustazione visiva ed olfattiva che rappresenta l’inizio del percor-so gastronomico.

Interpretazioni Gastronomiche dello Chef

Dr. Giuseppe Rossano

Page 27: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

Open air del Don GeppiCorso Marion Crawford, 40Sant’Agnello di Sorrento

info&riservazione081 8072050

www.dongeppirestaurant.com

Il Don Geppi è il ristorante “A la carte” dell’Hotel Maje-stic Palace, immersi nell’at-mosfera accogliente di uno splendido giardino, o su un laghetto, potrete trascor-rere una serata romantica o festeggiare un momen-to speciale della vostra vita gustando pietanze sapiente-mente preparate...

Il nuovo eSCluSIvooPen BAr

Page 28: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

I MILLE VOLTI DELLA FAME NERVOSA

E’ tutta colpa dell’ipotalamo

Marialaura IngenitoDietista Nutrizionista”, “presso il Centro Io Salute

Non mangiamo solo per nutrirci: il buon cibo è an-che una questione “estetica”. Forse anche per questo a tutti sarà capitato almeno una volta di provare un impulso irrefrenabile a ingozzarsi di qualcosa, spes-so dolci, pur essendo sazi. E’ la fame nervosa, o eating emozionale, solitamente scatenata da sensazioni di ansia, vuoto, noia o rabbia.

Per capire le cause è necessario fare un piccolo viag-gio all’interno del cervello, in quella sua parte chia-mata ipotalamo, E’ una vera e proprio centrale di collegamento tra il sistema nervoso autonomo cui spetta il compito di controllare le funzioni che l’or-ganismo compie in modo automatico come la rego-lazione della temperatura del corpo o l’appetito- e il sistema endocrino che attraverso il rilascio di ormo-ni permette, di fronte ad un problema fisiologico, di agire rapidamente.

L’ipotalamo è in strettissimo collegamento anche con i centri del cervello che regolano le emozioni di fronte ad un’improvvisa sfida fisica abbiamo biso-gno per combattere o fuggire di disporre immedia-tamente di tutta la nostra energia, da sfruttare pro-ducendo più cortisolo e insulina e pompando più sangue nei muscoli, grazie all’adrenalina. Cortisolo, insulina e adrenalina sono sotto il controllo dell’ipo-talamo.I centri ipotalamici della fame controllano anche i livelli di glucosio nel sangue: se scendono troppo scatta la fame, se salgono, si prova sazietà. E se sal-gono ancora la nausea.

Tutto ciò entra in funzione di fronte a qualsiasi stress. Problemi economici e familiari,esami, delusioni af-fettive si traducono in brusche variazioni ormonali che possono portare all’inappetenza, se prevale il rilascio di adrenalina, o a un raptus famelico se pre-valgono cortisolo e insulina.

come tenerla a badaChe cosa si può fare per poter arginare questo vero e proprio “attentato” alla dieta? La prima cosa da fare è una sana e regolare attività fisica. La seconda stra-tegia è di tipo cognitivo: si può tenere un diario in cui annotare le crisi, con una breve descrizione della situazione nella quale si presentano e delle emozio-ni provate, cosi da stabilire la propria “tipologia” di fame nervosa. In questo modo è possibile acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie sensa-zioni e riuscire a distingue-re la fame biologica da quella psi-cologica, pre-pararsi ad af-frontare quelle circostanze in modo diverso ed eventual-mente a prevenire l’abbuffata con una breve corsa o magari, perché no, picchiando un cuscino.

28

per inFo tel. 081 8721398 – 338 7787736

Page 29: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

29

NASCE “DIABETES CENTER”, LA RETE DI STRUTTURE DIABETOLOGICHE

A Trani e Sala Consilina inaugurate le prime sedi

Nello De Martino

È stata realizzata nel Sud ed in Campania in particola-

re la prima rete di strutture diabetologiche denomi-

nata “Diabetes Center” e si occupa della prevenzio-

ne e della cura del diabete e delle sue complicanze.

Questa innovativa organizzazione prevede l’apertura

di centri diabetologici in tutta Italia e anche all’’este-

ro, la Campania è antesignana.

Lo scopo è garantire a tutti i cittadini una risposta

rapida e professionale con elevato standard medico-

scientifico di qualità. Il progetto prevede un lavoro

in team-medico-specialistico multi-disciplinare che

consentirà una visione a 360° gradi della complessa

patologia. Tutti gli specialisti coinvolti sono: il diabe-

tologo, il cardiologo, l’oculista, il neurologo, lo psico-

logo e il podologo.

Lavoreranno in team, in stretta sinergia, e garantiran-

no la loro contemporanea presenza in un innovati-

vo “screaning day” programmato, durante il quale, in

un’unica giornata, i pazienti effettueranno tutte le

visite specialistiche, le analisi di laboratorio e la con-

sultazione finale con il diabetologo. Tutta l’equipe

mediante un apposito sistema informativo, la cartella

sanitaria elettronica sarà a completa disposizione del

paziente, per un interscambio di informazioni medi-

che e diagnostiche ottenibili in qualsiasi momento,

accedendo on-line al portale www.diabetescenteri-

talia.it.

Le prime due strutture, già operative, sorte a Sala

Consilina con la direzione del dottor Giuseppe San-

giacomo e a Trani, con la direzione del dottor Vincen-

zo Di Donna, sono state inaugurate contemporane-

amente il 30 giugno, alla presenza di rappresentanti

delle istituzioni locali, regionali ed europee. U

na importante risorsa aggiunta di questo progetto

è rappresentata dalla “diabetes center card”, valida

tutto l’anno e che è al servizio degli utenti. Si tratta

di una tessera nominativa attraverso la quale si avrà

diritto, per un anno intero, ad una serie di visite, con-

trolli e analisi cliniche con una formula assistenziale

molto vantaggiosa. Il tutto in un centro di alta spe-

cialità per la tutela e la salvaguardia della salute di

cittadini e pazienti.

Page 30: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

IGS Healthcare European Dealer

In un mercato così dinamico e tecnologicamente avanzato, la competenza e l’esperienza sono la massima garanzia per il cliente.

Apparecchi per radiologia ed ecografia

IGS HEALTHCARE Via nazionale delle puglie, 7 – 80013 – Casalnuovo (na)081 8438995 – 333 6447609

IGs Healthcare pro-pone tecnologie all’a-vanguardia, formazione applicativa qualificata, accurata assistenza pre e post vendita, servizi finanziari dedicati.

Page 31: Rivista SANITALK Luglio-Agosto 2013

proprietÀ Consorzio sanitÀ

DIRETTORE EDITORIALE

Alfonso Longobardi

DIRETTORE RESPONSABILE

Paolo Trapani

REDAZIONE

Francesca Mari, nello de Martino,antonino spano

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

Francesco ruocco, bruno Ferraro, gaetano santarpia, Vera terracciano, Catello Coppola, tommy greco, giovanni Favoloro, giusepperossano, Marialaura ingenito

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE

piazza spartaco, 7 80053 Castellammare di stabia (na)tel. 081. 8711389

PUBBLICITÀ Consorzio sanità

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esposito design (espositodesign.it)

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AUTORIZZAZIONE: Tribunale di Torre Annunziata,

aut. n°5 del 10/06/2011

Chiuso in Litografia il 15 luglio 2013

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