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Rosalia Mazza Vincenzo Sinisi Lo stato civile italiano e lo straniero Problematiche e soluzioni per una applicazione ragionata della normativa dello stato civile agli atti relativi a cittadini stranieri Prefazione di Federico Vitali* *Magistrato a.r. già Direttore dell'Ufficio I della Direzione Generale degli Affari Civili del Ministero della Giustizia

R.MAZZA-V.SINISI Lo Stato Civile Italiano e lo straniero

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VERSIONE DIMOSTRATIVA Volume di 151 pagine 32 Euro

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Rosalia MazzaVincenzo Sinisi

Lo stato civileitaliano

e lo stranieroProblematiche e soluzioni

per una applicazione ragionatadella normativa dello stato civile

agli atti relativi a cittadini stranieri

Prefazione di Federico Vitali*

*Magistrato a.r. già Direttore dell'Ufficio I della DirezioneGenerale degli Affari Civili del Ministero della Giustizia

Una analisi dettagliata della normativa, dellagiurisprudenza e della prassi amministrativain materia di stato civile quando l'atto da for-mare in Italia riguarda uno straniero ovvero quan-doènecessario riconoscere in Italia unatto forma-to all'estero. Un concreto aiuto agli operatori per"navigare" inmodo informato e sicuro tra i numerosidettagli delle norme applicabili. Una approfondita ri-cognizionedella giurisprudenza inmateria di stato ci-vile e delle conseguenti linee guida che devono esse-re seguite dagli operatori dello stato civile. Un ausilioindispensabile per tenersi al passo con una materia incontinua evoluzione in una società che diventa semprepiùmultietnica.

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ISBN 88-88430-12-1ISBN 978-88-88430-12-6

Rosalia MazzaViceprefetto, dopo aver ricoperto vari incari-chi negli Uffici legislativi e presso la ScuolaSuperiore dell'Amministrazione dell'Interno,dirige da quattro anni l'Area terza della Dire-

zione Centrale dei Servizi Demografici ed è re-sponsabile del coordinamento dell'attività dello stato civilesul territorio nazionale. In tale vestehadi recentecoordinatola realizzazione del nuovo Massimario dello stato civile cheraccoglie gli orientamenti ministeriali e giurisprudenziali e laprassi amministrativa nella materia dello stato civile. Negliultimi anni è intervenuta a numerosi convegni organizzatidalle associazioni di categoria, illustrando le innovazioninormative e giurisprudenziali inmateria ed ha tenuto svaria-te docenze a corsi di aggiornamento per gli operatori dellostato civile ed amaster universitari post laurea.

Avv.Vincenzo SinisiSocio fondatore dello studio legaleSinisi CeschiniMancini &Partners, si occupaprofessionalmente daoltre 25 anni delleproblematiche giuridiche dei rapporti internazionali, conparticolare riguardo ai profili di diritto internazionale privato.Autore di "Italian Conflict of Law rules", pubblicato su Com-parative Law Yearbook of International Business del 2007,nonchécuratoredal 2006del capitolo sull'Italia dell'Europe-anCrossBorder Estate PlaningManual pubblicato daSwe-et &Maxwell.

Gliautori

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Rosalia MazzaVincenzo Sinisi

Lo stato civileitaliano

e lo stranieroProblematiche e soluzioni

per una applicazione ragionatadella normativa dello stato civileagli atti relativi a cittadini stranieri

Prefazione di Federico Vitali

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© Copyright 2009 S.E.P.E.L. Editrice40061 Minerbio (BO) - Via Larga Castello 15

tel. 051.878143 - fax 051.878509www.sepel.it

e-mail: [email protected]

E' vietata la riproduzione anche parzialein qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo

(comprese fotocopie e microfilm)

Grafica: Lara BrescianiStampa:

Tip. M.G. - FUNO (Bologna)Ottobre 2009

ISBN 88-88430-12-1ISBN 978-88-88430-12-6

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L'argomento dei rapporti fra cittadino straniero e diritto italiano, riguar-do alla materia dello stato civile, è estremamente complesso e ricco di deli-catissime interferenze tra il diritto nazionale dello straniero ed il nostro ordi-namento: basti pensare alle ipotesi della nascita, del matrimonio, della filia-zione, della morte di persona di nazionalità diversa da quella italiana, verifi-catesi nel territorio della Repubblica, per le quali si debba fare iscrizione, tra-scrizione, annotazione nei registri dello stato civile, con gli effetti probatoristabiliti dai primi due commi dell'art. 451 cod.civ.

Non spetta certo all'ufficiale dello stato civile, in via generale, accertarequale diritto sia applicabile, sotto l'aspetto sostanziale, alle varie fattispecieche vengono al suo esame, nelle quali sia presente un elemento di estranei-tà: ma certamente non si può negare che a lui è rimesso un giudizio preven-tivo che gli vieta di ricevere dichiarazioni, trascrizioni, richieste di annotazio-ne, quando queste siano contrastanti con l'ordinamento italiano e gli fa ob-bligo di opporre un rifiuto alla domanda che da chiunque, e quindi anchedallo straniero, gli vien fatta in nome di un diritto alieno. Il rifiuto si esprime aisensi dell'art. 7 del D.P.R. 3 novembre 2000, n.396, e può essere impugna-to, dinanzi all'autorità giudiziaria, a normadegli artt. 95, primocomma, e 96.

Non solo, ma, come è noto, l'ufficiale dello stato civile è chiamato dal-la legge 31 maggio 1995, n.218, a valutare la riconoscibilità e la efficaciain Italia di provvedimenti stranieri e, anche qui -si noti-, in caso di conte-stazione, spetta all'autorità giudiziaria di emettere una decisione definitiva(artt. 64 sgg.)

Di più: nel caso in cui uno straniero chiede di far nozze in Italia, con altrostraniero o con un italiano, l'ufficiale dello stato civile deve verificare che nonsussistono impedimenti al matrimonio, né secondo il diritto del Paese o dei

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Prefazione

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Paesi stranieri cui appartengonounodei nubendi od entrambi, né secondo ildiritto italiano.Ove tali impedimenti sussistanoedessi, riguardoaiPaesi stra-nieri, confliggano con il diritto italiano, l'ufficiale dovrà negare le pubblicazioni(art. 98 cod.civ.) o, addirittura, la celebrazione del matrimonio (art. 112). Se,invece, il conflitto non sussista, ilmatrimonio potrà essere celebrato.

Similmente, nel caso di riconoscimento di figlio naturale, l'ufficiale do-vrà accertarsi, prima di ricevere la dichiarazione dello straniero, che questi,secondo il diritto del Paese cui egli appartiene, ha la capacità giuridica perrenderla, e che sussistono, secondo il diritto del Paese cui appartiene il fi-glio, le condizioni di legge perché il riconoscimento sia fatto (artt. 35 legge218/95 e 42D.P.R. 396/2000).

Un ulteriore risvolto, che attiene alla particolare natura dell'attività de-mandata all'ufficiale dello stato civile, opera nel senso che, ove l'adempi-mento invocato (l'iscrizione di una dichiarazione, la trascrizione o l'annota-zione di un atto) sia eseguito dal detto ufficiale nonostante la sussistenza diimpedimenti, se pure di ordine sostanziale, a prescindere dalle sanzioni, an-che penali, nelle quali incorrerà l'inadempiente, l'atto così formato svolgeràugualmente i suoi effetti sin tanto che l'autorità giudiziaria straniera, conpro-nuncia definitiva riconosciuta anche in Italia, o italiana, non lo dichiari nullo inradice. Son fatti salvi, comunque, in alcuni casi, i rimedi che il legislatore haposto alle conseguenze devastanti che deriverebbero a soggetti incolpevolida tale pronuncia (vedi, ad esempio, gli artt. 128 sgg. cod.civ.).

L'opera cheho il privilegio e il piaceredi presentare all'attento eprovve-duto lettore contiene vasta materia di meditazione e di riflessione su que-stioni e problematiche di tutt'altro che facile soluzione. Il loro approfondi-mento ed analisi minuziosa sono stati cura costante degli Autori, che hannocosì portato, con il corredo di un ricco e pertinente apparato giurispruden-ziale, con acuta e penetrante intelligenza dei momenti più ardui dell'indagi-ne, con rigoroso e stringente raziocinio e logica coerenza, con piena consa-pevolezza e coscienza delle finalità del loro lavoro, un fondamentale e pre-zioso ausilio all'attività diuturna dell'ufficiale dello stato civile, oggi più chemai, anche a seguito delle più recenti normative, sensibilizzato e oberatonella sua professione, da compiti ben lontani dalle originarie scaturigini disemplice ricevitore e scritturale di atti, ancorchè, questi, da sempredestina-ti a pubbliche funzioni.

Federico Vitali (*)

(*)Magistratoa.r. giàDirettoredell’Ufficio I dellaDirezioneGeneraledegli AffariCivili delMiniste-ro dellaGiustizia.

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Indice

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Introduzione.........................................................................................pag.8Capitolo I - Principi generali1.1 I malintesi...................................................................................pag.101.2 Individuazione della legge applicabile........................................pag.121.3 Le norme di applicazione necessaria

ed il limite dell’ordine pubblico...................................................pag.141.4 LeConvenzioni internazionali e la normativa

dell’Unione Europea.........................................................pag.16Capitolo II - Problematiche relative al nome2.1 Attribuzione del prenome e del cognome allo straniero

nato in Italia in generale...........................................................pag.192.2 Assegnazione del prenome – Normativa italiana

ed applicabilità allo straniero...................................................pag.20a. Divieto di attribuzione di un nome ridicoloo vergognoso.......................................................................pag.20

b. Coerenza tra nome e sesso del minore.............................pag.21c. Divieto di attribuzione del nome del padre, fratelloo sorella viventi....................................................................pag.24

d. Divieto di attribuzione di un cognome come nome..........pag.242.3 Coerenza tra gli articoli 34 e 35 dell’ordinamento

dello stato civile e le convenzioni internazionali.....................pag.242.4 Assegnazione del prenome e limiti posti

dalla legge straniera...................................................................pag.262.5 Assegnazione del cognome allo straniero nato in Italia.........pag.272.6 Il cognome in caso di doppia cittadinanza o di nascita

all’estero ..................................................................................pag.30

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2.7 Minore con doppia cittadinanza nato in Italia........................pag.302.8 Minore con cittadinanza italiana ed altra cittadinanza

nato all’estero...........................................................................pag.312.9 Cognome del minore cittadino italiano nato all’estero..........pag.332.10 Cognome e variazioni della cittadinanza................................pag.352.11 Cognome ematrimonio...........................................................pag.38Capitolo III - Il Matrimonio3.1 Il matrimonio in Italia dello straniero........................................pag.403.2 Matrimonio dello straniero e regolarità del soggiorno...........pag.413.3 Il nulla-osta...............................................................................pag.473.4 L’età dei nubendi......................................................................pag.513.5 Le altre condizioni per contrarre matrimonio in Italia

applicabili allo straniero...........................................................pag.533.6 Le pubblicazioni per i matrimoni da celebrare in Italia...........pag.533.7 Il matrimonio tra un italiano ed uno straniero

celebrato all’estero...................................................................pag.543.8 La trascrizione in Italia del matrimonio celebrato all’estero...pag.553.9 Il rifiuto di trascrizione del matrimonio

contratto all’estero...................................................................pag.563.10 Il rifiuto di trascrizione per motivi formali................................pag.583.11 Il matrimonio inesistente..........................................................pag.583.12 Il rifiutodi trascrizionepercontrarietàall’ordinepubblico...pag.59

a. Libertà di stato.....................................................................pag.60b. Età minima...........................................................................pag.62c. Matrimoni omosessuali.......................................................pag.63

3.13 Il regime patrimoniale tra coniugiProblematiche rilevanti per lo stato civile...............................pag.64

3.14 Sentenze di separazione, divorzio e nullità del matrimoniopronunciate all’estero in un paese extra UE – I requisiti........pag.68

3.15 Trascrivibilità di un provvedimento di separazione e divorzioemesso da autorità non giurisdizionale..................................pag.71

3.16 Documentazione necessaria per la trascrizionedi una sentenza di divorzio extra UE......................................pag.71

3.17 Rifiuto di trascrizione per contrarietà all’ordine pubblico......pag.723.18 Riconoscimento in Italia di sentenze di separazione

e divorzio emesse in un paese dell’Unione Europea.............pag.75Capitolo IV - Dichiarazione di nascita e filiazione

4.1 La filiazione ed il diritto internazionale privato........................pag.79

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4.2 La filiazione in diritto italiano-Principi fondamentalidell’ordinamento......................................................................pag.81

4.3 La nascita di uno straniero in Italia..........................................pag.84a. Filiazione legittima e dichiarazione di nascita....................pag.85b. Filiazione naturale e dichiarazione di nascita.....................pag.87c. Filiazione naturale e riconoscimento successivo in ItaliaLa capacità per il riconoscimento......................................pag.90

d. Filiazione naturale e riconoscimento successivo in ItaliaLe condizioni per il riconoscimento....................................pag.93

e. Filiazione naturale e riconoscimento successivo in ItaliaLa forma del riconoscimento..............................................pag.94

4.4 La trascrizione in Italia di un atto di nascita formato all’esteroe/o di un riconoscimento effettuato all’estero........................pag.95a. La trascrizione in Italia di un atto di nascitadi figlio naturale redatto all’estero.......................................pag.95

b. Il riconoscimento della filiazione naturaleeffettuato all’estero..............................................................pag.98

4.5 ll riconoscimento delle sentenze straniere in materiadi filiazione naturale................................................................pag.102

4.6 Legittimazione successiva....................................................pag.103a. Legittimazione per conseguente matrimonio..................pag.103b. Legittimazione per accertamento giudiziale....................pag.104

Capitolo V - La trascrizione degli atti di stato civile esteriex art. 19 del D.P.R. N. n. 396/2000..............................................pag.106AppendiceI. Legge n. 218/95.....................................................................pag.112II. Giurisprudenza.......................................................................pag.118

a. Nome e cognome.............................................................pag.118b. Matrimonio e divorzio........................................................pag.129c. Filiazione............................................................................pag.134

III. Circolari del Ministero dell’Interno........................................pag.136

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Introduzione

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Negli ultimi decenni l’Italia da essere un paese con un forte flusso diemigrazione si è trasformato in unpaeseconuna forte presenzadi immigra-ti stabilmente residenti sul territorio. Le statistiche ISTAT aggiornate al 1gennaio 2009 indicano in circa 4.000.000 il numero di straneri residenti inItalia, pari al 6,5% della popolazione residente, con una forte concentrazio-ne (oltre il 60%) nelle regioni del nord. Il gruppo nazionale maggiormenterappresentato èquello romeno, conquasi 800.000presenze, seguitodaal-banesi con circa 438.000 unità e marocchini che superano di poco i400.000 residenti. I permessi di soggiorno rilasciati per il 2008 ammontava-no ad oltre 2.000.0001.

Nel passato i flussi migratori erano caratterizzati dalla prevalenza di la-voratori che lasciavano le proprie famiglie nei paesi di origine, dove intende-vano ritornare non appena possibile. Per quanto riguardava poi le presenzedi soggetti comunitari, si trattava in linea dimassimadi unpiccolo numerodisoggetti appartenenti spesso alle fasce alte di reddito, che venivano in Italiaperché trasferiti dal proprio datore di lavoro o perché, giunta l’età della pen-sione, desideravano vivere tale fase della propria vita in Italia, attratti dallebellezze paesistiche e culturali del nostro paese.

Negli ultimi anni la situazione complessiva è sostanzialmente mutata.Innanzitutto, anche per quanto riguarda la presenza di comunitari, l’avve-nuto allargamento dell’Unione Europea a paesi economicamente svan-taggiati, ha prodotto un notevole flusso di lavoratori in cerca di migliori con-dizioni di vita e lavoro, che sono arrivati e continuano ad arrivare in Italia conle loro famiglie, con l’idea di un sostanziale stabile rilocalizzazione nel no-stro paese. Anche l’immigrazione extra UE, lungi dall’essere un fatto spo-radico e legato a particolari e transitorie situazioni politico-economiche, èdiventata un elemento strutturale dell’economia italiana, con milioni di la-

1 Tale cifra non include i ricongiungimenti familiari, né i soggetti nati in Italia.

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voratori regolarmente soggiornanti in Italia e che qui intendono rimanerepermanentemente e con le loro famiglie (già presenti sul territorio o da farin seguito arrivare in Italia).

Questi milioni di nuovi residenti, nascono, vivono, si sposano, si sepa-rano,muoiono in Italia e la loro storia personale, la loro cultura, le leggi appli-cabili nei paesi di provenienza si intersecano con la storia, la cultura e la leg-ge italiana, anche in materia di stato civile, ponendo quesiti e sollevandoproblemi con una frequenza mai vista in passato; quesiti e problemi che simisurano con una normativa emanata, spesso,molti decenni fa, che riescetalvolta con fatica ad affrontare problematiche a volte neanche immaginatealmomento di emanare la legge2.

Non è pertanto un caso se gli ultimi anni sono stati caratterizzati sia daun notevolissimo numero di decisioni giurisprudenziali chiamate a risolverecasi nei quali la normativa lasciava adito a molti dubbi, sia da una cospicuaproduzione di circolari amministrative volte a trovare una soluzione alle pro-blematiche via via emerse. Va da sé che sentenze e circolari, avendo atti-nenza con situazioni specifiche, non sono sempre in grado di fornire imme-diatamente un sistema complessivo di regole, che va invece ricostruito edelaborato da parte degli studiosi a partire da tali casi concreti.

La finalità di quest’opera è appunto quella di fornire un’elaborazioneper quanto possibile coerente delle problematiche emerse e delle relativesoluzioni delineando le peculiarità esistenti quando un atto di stato civile,invece che riguardare un italiano, riguarda uno straniero (o un soggetto condoppia cittadinanza). Si esamineranno inoltre le problematiche poste da-gli atti che, pur coinvolgendo anche o solo cittadini italiani sono redatti al-l’estero e devono essere riconosciuti in Italia, effettuando a tal proposito unadettagliata ricostruzione del concetto di ordine pubblico applicato allostato civile.

2 Il nuovo ordinamento dello stato civile (D.P.R. del 3 novembre 2000, n. 396) è abbastanza re-centemaèstatosostanzialmentedisegnatosullabasedella normativaprecedente, cercandodi snellire le procedureenonhaaffrontato specificatamente leproblematichepostedall’incre-mento della popolazione straniera residente in Italia (peraltro all’epoca non così evidente).

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Capitolo I Principi generali

1.1 I malintesi

Molte delle difficoltà incontrate dagli operatori dello stato civile al mo-mento di redigere un atto che coinvolge uno straniero o di trascrivere o an-notare un atto redatto all’estero dipendonoda alcunimalintesi di fondo.

Un primo malinteso riguarda il limite dell’ordine pubblico, che vienespessoampliato adismisuraper farlo coincidere tout courtcon la normativaitaliana. Questa impostazione è errata in quanto non ogni norma italianaesprimeunconcetto di ordine pubblico, dovendosi considerare comedi or-dine pubblico solo le norme che sono poste a fondamento della normativaitaliana, come principi fondamentali della stessa, la cui violazione costitui-rebbe una lesione inaccettabile dei principi fondamentali che regolamenta-no l’istituto nel nostro paese 3. Ad esempio, anche se in Italia si assegna al fi-glio tradizionalmente il nomedel padre, nonpuòessere considerata in viola-zione dell’ordine pubblico l’assegnazione del doppio cognome, del padre edella madre, ad uno straniero, in applicazione della legge di altri paesi. Pari-menti, non è certo contrario all’ordine pubblico un divorzio emesso in unpaesechenon richiedeunprevioperiododi separazionecome inveceprevi-sto dalla normativa italiana, perché la disciplina sul divorzio èbasata sulla in-tollerabilità della convivenza e non sulla durata della separazione 4 ed alcuni

3Cass. 11 Novembre 2002, n. 15822, Foro it. Rep.2004,I,484. Alcune sentenze danno una in-terpretazioneancorpiù restrittivadel limitedell’ordinepubblico, chiedendounacontrarietàconi principi generalmente accettati a livello internazionale (c.d. ordinepubblico internazionale).

4Cfr Cass. 25 luglio 2006, n. 16978 secondo la quale, la circostanza che il diritto straniero (nel-la specie, il diritto di uno Stato degli USA) preveda che il divorzio possa essere pronunciatosenza passare attraverso la separazione personale dei coniugi ed il decorso di un periodo ditempo adeguato tale da consentire ai coniugi medesimi di ritornare sulla loro decisione, noncontrasta con l’ordine pubblico italiano in relazione al quale è sufficiente, che il divorzio seguaall'accertamento dell'irreparabile venirmenodella comunione di vita tra i coniugi.

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giudici ritengono che in caso di matrimonio soggetto alla legge straniera siaaddirittura possibile adire il giudice italiano ed ottenere il divorzio senza pas-sare per la fase della separazione 5.Costituisce invece un’ipotesi di incom-patibilità manifesta all’ordine pubblico la domanda diretta ad ottenere ladichiarazione di efficacia di un provvedimento giurisdizionale straniero rela-tivo all’istituto del divorzio unilaterale e del ripudio, in quanto basati sulla de-cisione unilaterale di una parte e non sulla accertata intollerabilità della con-vivenza 6.

La violazione dell’ordine pubblico deve inoltre riguardare il caso con-creto enon in astratto la normativadell’altropaese.Adesempio, anchese lanormativa di un paese in materia matrimoniale può avere aspetti che con-fliggonocon l’ordinepubblico italiano, questo noncostituisce unmotivoperrifiutare un atto se nel concreto tale aspetto non è rilevante 7.

Gli operatori dello stato civile chiamati a confrontarsi con la normativastraniera devono pertanto rifuggire da un facile utilizzo del limite dell’ordinepubblico che, come evidenziato dalla giurisprudenza, rappresenta inveceun limitemolto raramente applicabile.

Un secondo malinteso riguarda la natura della iscrizione, annotazioneo trascrizione degli atti. Com’è noto i registri non hanno finalità costitutivema solo pubblicitarie. Una persona è nata o èmorta indipendentemente dalfatto che il fatto sia trascritto,ma loStatoe la collettività hannoun interessearendere noto tale evento per il tramite dei registri. La situazione non cambiaper i registri di matrimonio o cittadinanza. In entrambi i casi la trascrizionenon è requisito di validità, ma solo mezzo di pubblicità di un evento che haevidenti effetti giuridici i quali, però, si produconoaprescindere dalla trascri-zione 8. Pertanto, a meno che non sia espressamente previsto dalla leggeovvero a meno che non ci sia una chiara violazione di un principio di ordinepubblico, l’ufficiale di stato civile non può esimersi dalla registrazione, salvopoi dover informare le autorità competenti, proprio perché la funzione dello

5Trib. Firenze23aprile 2009n. 1300.

6Trib. Firenze 23 aprile 2009 n. 1300.

7Cass.2marzo1999,n.1739,Giust. civ.1999,I,2695, relativaalla validitàdi unmatrimonioma-rocchino la cui leggeammette la possibilità del ripudio (cheperònonera rilevante in concreto).

8Cass. 17 settembre1997n. 9578;Cass. 28 aprile 1990, n. 3599. Fannoovviamente eccezio-ne imatrimoni religiosi per i quali la trascrizionehaeffettocostitutivo, seppur retroattivoallada-ta di celebrazione.

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stato civile è quella di dare pubblicità agli eventi e non quella di verificarne ilvalore giuridico.

Il terzomalinteso riguarda una presunta differenza tra soggetti appar-tenenti all’Unione Europea e soggetti extracomunitari. Tale differenza nonesiste in relazione alla trascrizione degli atti ma solo, inmodomolto limitato,in relazione alle condizioni per porre in essere gli atti o agli effetti dei medesi-mi. Ad esempio, in caso di nascita di unminore da cittadini stranieri, non c’èalcuna norma che consenta di trattare in modo differente i genitori comuni-tari da quelli extracomunitari, visto che il nomeè undiritto della personalità ela nostra costituzionenonconsentedifferenziazioni subaseetnicaper i dirit-ti della personalità. L’unica differenza che spesso si avverte tra cittadini co-munitari ed extracomunitari è che per i primi la UE interviene con i propri or-gani per sanzionare eventuali lesioni dei diritti deimedesimi,mentre in gene-re per gli extracomunitari non esiste un intervento da parte dei loro Stati diappartenenza.

1.2 Individuazione della legge applicabile

Nel momento in cui l’atto da trascrivere, iscrivere o annotare riguardaun soggetto non italiano, entrano in gioco le norme di diritto internazionaleprivato, che consentono di individuare la legge applicabile al caso concreto(c.d. norme di conflitto). Le norme italiane in materia di diritto internazionaleprivato sonocontenute nella Legge31maggio1995, n. 218cheha rimpiaz-zato le norme precedentemente contenute nelle disposizioni preliminari alcodice civile.

Ai fini dell’applicazione della L. n. 218/95 vi deve essere un elemento diestraneità rispetto all’ordinamento italiano e tale estraneità può essere do-vuta o alla nazionalità del soggetto interessato ovvero al luogo dove è avve-nuto l’eventoda riportarenei registri dello statocivile. La leggen. 218/95en-tra pertanto in gioco, ad esempio, nel caso di nascita in Italia di un minorequando almeno uno dei due genitori è straniero, ovvero in tutti i casi in cuil’atto o l’evento da registrare sia avvenuto all’estero.

Le norme di conflitto variano da paese a paese ed è dunque possibileche lanormativa italiana individui comeapplicabile la leggedelpaeseAechela normadi talepaese rinvii inveceadunadifferente legislazione.Al finedi ov-viarea tale inconveniente, l’art. 13della L. n. 218/95prevedeche il rinviopre-visto dalla legge straniera sia da prendere in considerazione solo quando ilrinvio è alla legge italiana ovvero alla legge di un altro Stato che accetti però ilrinvio.Adesempio, l’art. 33della Legge216/95disponeche lo statusdi figlio

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è determinato dalla sua legge nazionale al momento della nascita. Se taleleggeprevedesse invece, in ipotesi, che la leggeapplicabile èquelladel pae-sedi nascita, tale rinvio sarebbeapplicabile solo se ilminore fossenato in Ita-lia o in un altro paese che accetti il rinvio. Nelle altre ipotesi si applicherà inve-ce la normativa del paese individuato ai sensi della L. n. 218/95.

I criteri di collegamento di volta in volta previsti dalla L. n. 218/95, so-prattutto quandobasati sulla cittadinanza, potrebbero nonessere sufficien-ti ad individuare nel concreto la normativa applicabile. La legislazione delpaese straniero individuato sulla base dei criteri di collegamento potrebbenonessere univoca, potendoci esserepaesi doveuna specifica normativa èdi competenza, ad esempio, delle regioni o degli Stati federati ovvero anco-ra dove la normativa può variare in ragione dei requisiti personali (ad esem-pio lanormativamatrimonialepotrebbevariare inbaseallaprovenienzaetni-ca o fede religiosa). Per tali casi l’art. 18 della L. n. 218/95 dispone che siprovvederà ad individuare la normativa applicabile facendo riferimento alleregole in uso nel paese straniero. Se tali criteri non possono essere indivi-duati, si applicherà invece il sistema normativo con il quale il caso di speciepresenta il collegamento più stretto.

Nel casodegli apolidi e dei rifugiati, l’art. 19 della L. n. 218/95prevede ilrinvio alla legge dello Stato di domicilio o inmancanza a quella dello Stato diresidenza. Ai sensi dell’art. 43 del codice civile per domicilio s’intende il luo-go in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interes-si (ad esempio dove lavora)mentre per residenza s’intende il luogo in cui es-sa ha la dimora abituale (ovvero dove abita).

Un discorso a parte va fatto per i soggetti muniti di doppia cittadinanzaper i quali il secondo comma del predetto art. 19 della L. n. 218/95 prevedel’applicabilità della legge del paese che ha la più stretta connessione con ilsoggetto ovvero, nel caso in cui una delle cittadinanze sia quella italiana,l’applicabilità della normativa italiana 9.

Il concetto di più stretta connessione è a volte di non facile interpreta-zioneenonsemprecoincideconunelemento formalecome,adesempio, laresidenza anagrafica del soggetto.

Al fine di dare concretezza a tale concetto bisogna far riferimento al sin-golo atto in relazione al quale lo stato civile viene ad essere coinvolto. Ad

9 In realtà, come vedremo, la prevalenza della normativa italiana è spesso limitata dalla acquisi-zione di una posizione giuridicamente tutelata ai sensi della legge straniera, specialmente inmateria di attribuzionedel cognome familiare.

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esempio, l’atto di matrimonio avrà normalmente una stretta connessionecon il luogo dove i coniugi hanno contratto matrimonio ovvero con il luogodove stabilmente si svolge la vitamatrimoniale 10; parimenti, in ipotesi di filia-zione, si potrà farenormalmente riferimentoal luogodella nascita, perquan-to riguarda la forma, ed al luogo dove il soggetto ha vissuto prevalentemen-te dal momento della nascita per quanto invece attiene agli aspetti sostan-ziali della filiazione.

Nella maggior parte dei casi, relativamente agli atti di stato civile potràpertanto farsi riferimentoal luogodel fatto storicoper i profili formali edal luo-go di residenza per gli aspetti sostanziali. In ogni caso, si deve tener presen-te che le specifiche norme di conflitto prevedono spesso criteri multipli aiquali ci si potrà pertanto riferire per comprendere cosa il legislatore ritieneessere un criterio rilevante di connessione con la fattispecie presa in consi-derazione 11.

1.3 Le norme di applicazione necessaria ed il limitedell’ordine pubblico

Lanormativa italianaconosceva tradizionalmente il solo limitedell’ordi-ne pubblico alla applicabilità delle norme straniere ma la L. n. 218/95 ha in-trodotto esplicitamente nel nostro ordinamento interno anche il concettodelle norme di applicazione necessaria. Queste norme non sono norme diordine pubblico, non sono cioè norme la cui violazione comporta un vulnusai principi fondamentali dell’ordinamento, ma devono comunque essereconsiderate imperative e cogenti, anche in caso di applicazione di una nor-mativastraniera,perchévannoa toccareprofili di particolare importanzaperl’ordinamento italiano.

Il concetto non è di facile delimitazione, soprattutto quando la leggenon estende l’applicazione della norma espressamente allo straniero, maalcuni esempi possono aiutare a fornire una migliore definizione. Ad esem-pio, l’art. 116 del codice civile prevede che anche lo straniero è assoggetta-to ad alcune delle condizioni per contrarre il matrimonio previste dalla leggeitalianaedunqueanchequando le condizioni per contrarre ilmatrimonio so-

10L’art. 29 della L. n. 218/95 fa espresso riferimento al luogodove si è svolta prevalentemente lavitamatrimoniale per regolare i rapporti personali tra coniugi.

11Ad esempio, l’art. 28 della L. n. 218/95 considera formalmente valido il matrimonio se è tale aisensi della leggedi comune residenza, ovvero del luogodi celebrazione ovvero ancora ai sensidella leggenazionale di unodei coniugi.

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no regolate, ai sensi dell’art. 27della L. n. 218/95, dauna legge straniera. Lostesso articolo 116 del codice civile prevede le pubblicazioni per gli stranieriresidenti in Italia primadi poter procedere almatrimonio,ma lepubblicazionisicuramente non costituiscono un principio di ordine pubblico, tanto è veroche il matrimonio celebrato senza pubblicazioni è comunque valido 12, nésono previste per il matrimonio degli italiani innanzi ad una autorità estera, aseguito della abrogazione del secondo commadell’art. 115 del codice civi-le 13. Trattasi pertanto, anche in questo caso, di una norma di applicazionenecessaria dovuta non all’esistenza di un principio di ordine pubblicomaal-la logica di consentire un controllo preventivo sulla inesistenza di impedi-menti al matrimonio per tutti i residenti in Italia, a prescindere dalla cittadi-nanza. Non è pertanto casuale che anche in caso dimatrimonio tra stranieriin Italia, purché residenti, l’art. 116del codice civile preveda espressamentel’obbligo delle pubblicazioni e tale norma si applica anche quando i nubendiabbiano la cittadinanza di un paese che non richiede le pubblicazioni.

Il casodelmatrimonio èdi agevole soluzione, perché è la stessa leggeaprevedere l’applicabilità della norma anche allo straniero, se residente, ma ilconcetto di norme di applicazione necessaria non richiede una espressaprevisionenormativa. Vi possonoessere situazioni nelle quali la norma, vistoil suo significato e la sua funzione, deve necessariamente essere applicata,anche senonespressamente indicato. Si pensi, ad esempio, alle problema-tiche della filiazione. La normativa italiana non presume la maternità, ma ri-chiede che la madre debba dichiarare il figlio come proprio al fine della filia-zione. In molti altri paesi la maternità si presume esistere in capo alla donnachepartorisce ilminore.Sarebbepiuttostocomplicato sostenereche la nor-ma italianasulla necessitàdi un riconoscimentoesprimaunconcettodi ordi-ne pubblico, tenuto conto che lamaternità è un dato di fatto e che la norma-tiva italiana presume invece, ad esempio, la paternità per i figli nati in costan-za di matrimonio. L’intero sistema italiano sulla filiazione materna è però in-centratosullanecessitàdel riconoscimento, implicitooesplicitoesi consen-tealtresì la formazionedi unattodi nascitacon lamenzioneche lamadrenonacconsente ad essere nominata. Tale norma, che comporta formalità parti-colari costituisce un cardine del sistema di registrazione degli atti e delle for-

12L’art. 117nonprevede la nullità delmatrimonio permancanzadelle pubblicazioni.

13 Il secondo commadell’art. 115 del codice civile è stato abrogato dall’art. 110 co. 3 del D.P.R.n. 396/2000maancheprecedentementealla suaabrogazionesi ritenevapacificamenteche lacelebrazione del matrimonio all’estero senza le pubblicazioni non inficiasse in alcun modo lavalidità delmedesimo (Cfr. Cass. 4 luglio 1994, n. 6301eCass. 2marzo1999, n. 1739).

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mule da utilizzare per la registrazione degli atti e la sua applicazione non puòvariare a seconda della legge applicabile al minore. Pertanto, sia che si trattidi una donna italiana che partorisca all’estero, sia che si tratti di una donnastraniera che partorisca in Italia, si dovrà ritenere che le norme sul riconosci-mento del minore da parte dellamadre costituiscano norme di applicazionenecessaria, a prescindere dalla normativa applicabile al caso concreto.

1.4 Le Convenzioni internazionali e la normativadell’Unione Europea

Nel 1948 Belgio, Olanda, Lussemburgo, Francia e Svizzera costi-tuirono aCIEC (Commission Internationale de l’Etat Civil) al quale in seguitohanno aderito vari paesi, tra i quali anche l’Italia nel 1958.

La CIEC si è resa promotrice di svariate convenzioni internazionali inmateria di stato civile. Almomento risultanoapprovatedagli organismiCIECben 32 convenzioni 14, di cui sono in vigore, per l’Italia, le seguenti 15:

• Convenzione per il rilascio di alcuni estratti di atti dello stato civile desti-nati all’estero (Parigi, 27.9.1956).

• Convenzione per il rilascio gratuito e la dispensa dalla legalizzazione diatti dello stato civile (Lussemburgo, 26.9.1957).

• Convenzione per lo scambio internazionale di informazioni sullo statocivile (Istanbul, 4.9.1958).

• Convenzione relativa ai cambiamenti di nomi e cognomi (Istanbul,4.9.1958).

• Convenzione concernente l’estensione della competenza delle autoritàqualificatea ricevere il riconoscimentodi figli naturali (Roma,14.9.1961).

• Convenzione concernente lo scambio di informazioni in materia di ac-quisto della nazionalità (Parigi, 10.9.1964).

• Convenzione sulla legittimazione permatrimonio (Roma10.9.1970).• Convenzione relativa all’indicazione dei nomi e dei cognomi nei registri

di stato civile (Berna, 13.9.1973).• Convenzione che istituisce un libretto di famiglia internazionale (Parigi

12.09.1974).• Convenzione relativa al rilascio di estratti plurilingue di atti di stato

civile(Vienna, 8.9.1976).

14Fonte sitowebCIEC.

15Fonte sitowebCIEC.

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• Convenzione sull’esenzione della legalizzazione per taluni atti e docu-menti(Atene, 15.9.1977).

• Convenzione relativa al rilascio di un certificato di capacità matrimoni-ale(Monaco, 5.9.1980).

• Convenzione relativa alla legge applicabile ai nomi e cognomi (Mona-co, 5 9.1980).

• Convenzione relativa al rilascio di un certificato di diversità di nomi di fa-miglia (L’Aja, 8.9.1982).

• Protocollo addizionale alla Convenzione del 4.9.1958 concernente loscambio internazionale di informazioni inmateria di stato civile (Patras,6.9.1989).

• Convenzione relativa al riconoscimento e all’aggiornamento dei librettidello stato civile, con annessi (Madrid, 5.9.1990).

In aggiuntaalle citateconvenzioni vanno ricordate le seguenti altre con-venzioni internazionali che riguardano aspetti rilevanti per lo stato civile eche saranno poi esaminate inmaggiore dettaglio nel prosieguo del lavoro:

• Convenzionedell’Aja del 1 giugno1970 inmateria di riconoscimentodidivorzi pronunciati all’estero 16.

• Convenzione di New York del 28 settembre 1954 relative allo statutodegli apolidi 17.

• Convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 relativa allo statuto dei rifu-giati e protocollo aggiuntivo di NewYork del 31 gennaio 1967 18.Numerosi sonoaltresì gli accordi bilaterali stipulati, in genere, per venire

incontro a situazioni particolari derivanti da specificità normative estere cheinteressano profili di rilievo per lo stato civile. Tra le altre si ricordano:

• l’Accordo intervenuto a Roma tra l’Italia e gli Stati Uniti del 29 luglio1964 ratificato con legge 13 ottobre 1965, n. 1195 e

16La convenzione è stata ratificata dall’Italia con legge 10 giugno 1985, n. 301 ed è in vigore dal20 aprile 1986 con i seguenti Stati: Australia, Cipro, Danimarca, Egitto, Finlandia, Gran Breta-gna; Lussemburgo,Norvegia,Olanda, Portogallo, RepubblicaCeca; Svezia eSvizzera). Il rilie-vo pratico della convenzione è tuttavia sostanzialmente ridotto a seguito della entrata in vigoredel Regolamentodell’UnioneEuropea1347/2000, poi sostituito dal Regolamento 2201/2003chedisciplina il riconoscimento all’interno dei paesi UE, nonchédall’entrata in vigore della L. n.218/95 che ha grandemente semplificato la precedente normativa in materia di delibazionedelle sentenze straniere.

17LaConvenzione è stata ratificata conL. 1 febbraio 1962n. 306.

18 Il Protocollo è stato ratificato conL. 14 febbraio 1970, n. 95.

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• l’Accordo tra l’Italia e l’Australia firmato nel 2000 e ratificato con legge22 settembre 2002, n. 233, entrambi relativi all’equipollenza della do-cumentazione per il nulla osta di cui all’art. 116 del codice civile.

• l’Accordo tra Italia ed Argentina firmato a Roma il 19 dicembre 1987 eratificato con Legge 22 novembre 1988, n. 533 che disciplina, accantoallo scambiodegli atti dello statocivile, la esenzionedella legalizzazione.

Un’altra convenzione di rilievo, seppur non specifica al settore dellostato civile, è quella dell’Aja del 5 ottobre 1961 con la quale i paesi aderentieliminano l’obbligo della legalizzazione che viene sostituito da un sistema diriconoscimento internazionale delle autentiche notarili mediante l’affissionedi unaApostille che certifica la provenienza dell’attestazione notarile di con-formitàdaunnotaio legalmenteesercente. Lamaggiorpartedegli atti di sta-to civile di provenienza straniera fanno affidamento sulle regole di tale con-venzione al fine di fornire la documentazione richiesta 19.

A livello europeoalcuni paesi hannosoppresso il requisito dellaApostil-le. Al momento l’Apostille risulta soppressa, ai sensi della Convenzione diBruxelles del 25 maggio 1987, ratificata in Italia con L. n. 24 aprile 1990, n.106, tra Italia, Francia, Irlanda, Danimarca eBelgio.

Inoltre, ai sensi della Convenzione di Londra del 7 giugno 1968 20 non èrichiesta alcuna legalizzazione per gli atti redatti da rappresentanti diploma-tici di Austria, Cipro, Francia, Germania, Gran Bretagna (estesa a Isola diMan), Grecia, Irlanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Olanda (es-tesa a Antille Olandesi e Aruba), Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Re-pubblicaMoldova, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia.

19Laconvenzioneèstata ratificatadall’Italia conL.24ottobre1980,n.742edèattualmente in vi-gore in gran parte del mondo (una significativa eccezione è però rappresentata, ad esempio,dal Brasile). Per una lista aggiornata dei paesi aderenti e della data di entrata in vigore per cia-scunpaese si rinvia al sito ufficiale dellaConvenzionewww.hcch.net.

20La convenzione è stata ratificata conL. 28giugno1971, n. 222.

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Rosalia MazzaVincenzo Sinisi

Lo stato civileitaliano

e lo stranieroProblematiche e soluzioni

per una applicazione ragionatadella normativa dello stato civile

agli atti relativi a cittadini stranieri

Prefazione di Federico Vitali*

*Magistrato a.r. già Direttore dell'Ufficio I della DirezioneGenerale degli Affari Civili del Ministero della Giustizia

Una analisi dettagliata della normativa, dellagiurisprudenza e della prassi amministrativain materia di stato civile quando l'atto da for-mare in Italia riguarda uno straniero ovvero quan-doènecessario riconoscere in Italia unatto forma-to all'estero. Un concreto aiuto agli operatori per"navigare" inmodo informato e sicuro tra i numerosidettagli delle norme applicabili. Una approfondita ri-cognizionedella giurisprudenza inmateria di stato ci-vile e delle conseguenti linee guida che devono esse-re seguite dagli operatori dello stato civile. Un ausilioindispensabile per tenersi al passo con una materia incontinua evoluzione in una società che diventa semprepiùmultietnica.

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ISBN 88-88430-12-1ISBN 978-88-88430-12-6

Rosalia MazzaViceprefetto, dopo aver ricoperto vari incari-chi negli Uffici legislativi e presso la ScuolaSuperiore dell'Amministrazione dell'Interno,dirige da quattro anni l'Area terza della Dire-

zione Centrale dei Servizi Demografici ed è re-sponsabile del coordinamento dell'attività dello stato civilesul territorio nazionale. In tale vestehadi recentecoordinatola realizzazione del nuovo Massimario dello stato civile cheraccoglie gli orientamenti ministeriali e giurisprudenziali e laprassi amministrativa nella materia dello stato civile. Negliultimi anni è intervenuta a numerosi convegni organizzatidalle associazioni di categoria, illustrando le innovazioninormative e giurisprudenziali inmateria ed ha tenuto svaria-te docenze a corsi di aggiornamento per gli operatori dellostato civile ed amaster universitari post laurea.

Avv.Vincenzo SinisiSocio fondatore dello studio legaleSinisi CeschiniMancini &Partners, si occupaprofessionalmente daoltre 25 anni delleproblematiche giuridiche dei rapporti internazionali, conparticolare riguardo ai profili di diritto internazionale privato.Autore di "Italian Conflict of Law rules", pubblicato su Com-parative Law Yearbook of International Business del 2007,nonchécuratoredal 2006del capitolo sull'Italia dell'Europe-anCrossBorder Estate PlaningManual pubblicato daSwe-et &Maxwell.

Gliautori

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