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ROMA: UN CENTRO DI ECCELLENZA DELLA RICERCA BIOMEDICA VOLTO A
MIGLIORARE LA SALUTE DEL CITTADINO.
PROGETTI INNOVATIVI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’AIDS ED ALLA
COOPERAZIONE TRA PUBBLICO E PRIVATO B. Ensoli
Reparto AIDS, Istituto Superiore di Sanità, Roma
La Sanità ha come fine principale il miglioramento della salute e del benessere del cittadino a
livello locale, regionale, nazionale, ed europeo, ma anche volto ai Paesi in via di sviluppo quale il
continente africano ed asiatico, come indicato anche dalle linee guida europee, WHO (OMS), UN e
dal G8.
Il miglioramento della salute del cittadino si affida all'avanzamento della medicina preventiva ed al
miglioramento, qualitativo e quantitativo, dell'assistenza. Tuttavia, l’apporto forse più importante
per la sconfitta delle grandi malattie (AIDS, cardiovascolari, tumori, etc.) viene dalla ricerca
biomedica, che comporta profonde innovazioni sia in campo sanitario che industriale, con sviluppi
socioeconomici importanti.
Affinché, però, la ricerca possa condurre ad una innovazione praticamente concretizzabile sul
campo, necessita di meccanismi, strumenti e cooperazioni strategiche essenziali, che dimostrano
quanto indispensabile sia l'interazione e la cooperazione tra pubblico e privato, come anche
esemplificato da nuovi progetti nazionali, europei ed extraeuropei (USA, DC). Un siffatto impianto,
tuttavia richiede nuove forme di interazione tra pubblico e privato, caratterizzate da meccanismi
semplici, trasparenti e di mutuo interesse, in grado di dare pieno supporto e rapidità e, quindi,
efficacia all'implementazione e alla realizzazione di progetti comuni pubblico/privato sia a livello
nazionale che internazionale.
Esemplare, sotto questi aspetti, è il complesso di attività ed interazioni avviate dalla scoperta di un
nuovo farmaco o vaccino di potenziale efficacia nell'uomo. Dopo una prima fase di ricerca di base,
è necessaria una lunga fase di sperimentazione sull’animale e poi sull’uomo che richiede un
impegno elevatissimo sia in termini di tempo (anni) che di risorse economiche (centinaia di milioni
di Euro), e che necessita dell’apporto dell'industria (per lo sviluppo, approvazione dalle istituzioni
di controllo, registrazione, produzione e distribuzione).
2
D’altra parte, l'interesse e la cooperazione dell'industria richiede l'immediata protezione delle
proprietà intellettuali della scoperta (brevetto) necessaria per garantire un impegno progettuale
finanziario da parte dell’industria. Tale cooperazione tra pubblico e privato deve garantire la
realizzazione del progetto in tutte le sue fasi di sperimentazione, ed un ritorno alle parti e,
soprattutto, al cittadino.
Tale tipo di ricerca biomedica chiamata -traslational research (dal bancone di laboratorio al letto
del paziente)- necessita della cooperazione tra pubblico (ricerca di base, preclinica e clinica) ed il
privato (l'industria che sviluppa e produce ed eventualmente commercializza il prodotto cui è
concessa la licenza del brevetto), e comporta esiti positivi per la salute del cittadino in primo luogo,
ma anche per l'innovazione e l'occupazione del paese.
Fase clinica
Fase preclinica
Ricerca di base
Stadi di sviluppo del vaccino
Ricerca di base 2-4 anni
Dallo stadio preclinico alla fase I 2-3 anni
Dalla fase I alla fase II 2 anni
Dalla fase II alla fase III 3 anni
Dalla fase III alla registrazione 1 anno
Dalla registrazione alla commercializzazione 1.5 anni
Totale 11.5 – 14.5 anni
Ricerca Ricerca BiomedicaBiomedica
Ricerca di base
Sviluppo preclinico
Sviluppo clinico (fase I, II, III)
Registrazione
Distribuzione
Al cittadino
1° check point innovazione/brevetto/coinvolgimento del Privato (Industria e Start Up)
2° check point
3° check point
3
La cooperazione tra pubblico e privato nella ricerca biomedica è un meccanismo già collaudato da
tempo negli USA e rappresenta una risorsa di sempre più frequente utilizzo anche in Europa.
L'esempio più importante è forse rappresentato dalla connessione che la Commissione Europea sta
attuando tra il sesto programma quadro Europeo per la ricerca ed il programma di sviluppo
industriale EUREKA. Ciò al fine di implementare lo sviluppo industriale europeo, che langue, e di
portare in sviluppo e, quindi, trasformare in prodotti, i risultati della ricerca europea.
ESEMPI DI PROGETTI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI DI COOPERAZIONE TRA
PUBBLICO E PRIVATO IN ITALIA NELL’AMBITO DELLA RICERCA BIOMEDICA,
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’INFEZIONE DA HIV/AIDS
Sono riportati di seguito alcuni esempi di progetti innovativi che l'Italia ed in particolare l'ISS sta
attuando nell'ambito di progetti nazionali ed internazionali riguardanti la ricerca sull'AIDS e che
coinvolgono o coinvolgeranno l'industria nell'ambito di cooperazioni volte a debellare questa grave
e mortale malattia.
A: Vaccino contro l'AIDS:
1. Sviluppo del vaccino Tat e sperimentazione clinica
In ISS abbiamo sviluppato un nuovo vaccino contro l'AIDS basato sulla proteina Tat del virus HIV
che si è dimostrato essere sicuro, immunogenico ed efficace nel modello della scimmia. Questo
vaccino è stato prodotto in Scozia per la fase I della sperimentazione clinica (poiché in Italia
mancano strutture di produzione pubbliche) secondo tutti i requisiti di legge ed approvato dal
Ministero della Salute per l'uso nell'uomo. Il vaccino Tat, dopo aver ricevuto l'ultima approvazione
richiesta (comitato etico nazionale e locali dei centri clinici), è entrato nella fase I della
sperimentazione nell'uomo, sia nell’individuo sano (protocollo preventivo) che nell’individuo
infettato (protocollo terapeutico) in 4 centri clinici: Istituto San Gallicano, Spallanzani e Policlinico
Umberto I di Roma ed il San Raffaele di Milano. L'ISS detiene i brevetti (8) su questo nuovo
vaccino ed è lo sponsor della sperimentazione. La fase I si concluderà a breve ed i risultati
preliminari sono estremamente soddisfacenti. Pertanto, dopo la fase I seguiranno le sperimentazioni
di fase II e III che coinvolgeranno un numero crescente di volontari, fino a molte migliaia, e che
dovrà essere necessariamente sperimentato sia in Italia che nei Paesi in via di sviluppo. Ciò richiede
almeno altri cinque anni di lavoro e fondi ingentissimi. E' dunque chiaro che l'industria dovrà essere
coinvolta insieme al settore pubblico sia nazionale che internazionale, sia per le proprie capacità nel
campo della produzione che della registrazione, commercializzazione e distribuzione. Un tale
meccanismo può essere avviato tramite accordi di licenza con l'industria interessata che possieda le
4
caratteristiche idonee alla realizzazione del progetto e che garantisca la sua esecuzione nei limiti
previsti dall'accordo specifico. Il coinvolgimento di Comitati di esperti nazionali e internazionali
tecnico-scientifici, di agenzie regolatorie, etiche e con rappresentanti della comunità sociale
(Community Advisory Boards) assicurerà lo svolgimento del progetto secondo i più elevati
standard qualitativi.
Numero stimato di adulti e bambini che vivevano con l’infezione da HIV/AIDS alla fine del 2004
Western & Central Europe
610 000[480 000 – 760 000]
North Africa & Middle East540 000
[230 000 – 1.5 million]
Sub-Saharan Africa25.4 million
[23.4 – 28.4 million]
Eastern Europe & Central Asia1.4 million
[920 000 – 2.1 million]
South & South-East Asia7.1 million[4.4 – 10.6 million]
Oceania35 000
[25 000 – 48 000]
North America1.0 million
[540 000 – 1.6 million]Caribbean440 000
[270 000 – 780 000]
Latin America1.7 million
[1.3 – 2.2 million]
East Asia1.1 million
[560 000 – 1.8 million]
00003-E-4 – December 2004
Total: 39.4 (35.9 – 44.3) million Totale: 39.4 (35.9 – 44.3) milioni
Western & Central Europe6 500[<8 500]
North Africa & Middle East28 000
[12 000 – 72 000]
Sub-Saharan Africa2.3 million
[2.1 – 2.6 million]
Eastern Europe & Central Asia60 000[39 000 – 87 000] East Asia
51 000[25 000 – 86 000]South
& South-East Asia490 000[300 000 – 750 000]
Oceania700
[<1 700]
North America 16 000
[8 400 – 25 000]
Caribbean36 000
[24 000 – 61 000]
Latin America95 000
[73 000 – 120 000]
00003-E-4 – December 2004
Total: 39.4 (35.9 – 44.3) million Totale: 39.4 (35.9 – 44.3) milioni
00003-E-4 – December 2004
Total: 39.4 (35.9 – 44.3) million Totale: 3.1 (2.8 – 3.5) milioni
Numero stimato di adulti e bambini deceduti per infezione da HIV/AIDS nel corso del 2004
5
Accelerare lo Sviluppo di un Vaccino per l’infezione da HIV/AIDS è la Migliore Speranza per
Fermare questa Devastazione Problemi per lo sviluppo di un vaccino contro l’HIV/AIDS
Quasi tutti gli approcci vaccinali studiati hanno avuto, come principale bersaglio le proteine strutturali di HIV e, quasi esclusivamente, quelle del rivestimento esterno (envelope, ENV). Questi approcci sono stati utilizzati con la finalità di sviluppare un vaccino contro l’HIV, il cui obiettivo principale era quello di ottenere un’immunità sterilizzante (anticorpi in grado di bloccare l’entrata del virus nelle cellule). Tuttavia, l’estrema variabilità del virus proprio negli antigeni di superficie da paese a paese, da individuo ad individuo e nello stesso individuo nel tempo, è alla base degli insuccessi finora conseguiti.
Scambio di siringhe tra
tossicodipendenti
SANGUE edemoderivati
Trasmissioneverticale
Rapportisessuali
6
Vaccino basato sul Tat di HIV-1:
1. Ruolo chiave nel ciclo vitale del virus (espressione nelle fasi iniziali) e nella patogenesi dell’AIDS
2. Immunogenico: risposte immuni (umorali e cellulari) al Tat correlano con la non progressione verso l’AIDS (infezione naturale in uomini/scimmie)
3. Sequenza conservata fra gli isolati di HIV nelle varie aree del mondo 4. Può essere utilizzato come vaccino sia preventivo che terapeutico
Risultati dell’infezione sperimentale nelle scimmie vaccinate e di controllo
• Nel 70% delle scimmie vaccinate l’infezione virale è stata bloccata e gli animali sono risultati negativi per tutti i parametri di replicazione virale indagati, non hanno mostrato nessuna riduzione del numero delle cellule T CD4+ e sono rimasti sani (2 anni).
• Tutte le scimmie di controllo sono risultate altamente infettate ed hanno mostrato la caduta delle cellule T CD4+ ed AIDS.
•• GovernoGoverno•• AccademiaAccademia•• IndustriaIndustria•• Agenzia Agenzia RegolatoriaRegolatoria
Sviluppo di candidati vaccinali
Valutazione Validazione
Attività di supporto (database, siti web, brevetti)
- Sicurezza- Immunogenicità- Efficacia in scimmie monkeys
Sviluppo di un vaccino per l’HIV
- Sicurezza- Immunogenicità in topi
Trial nell’uomoApprovazione regolatoria
•• GovernoGoverno•• AccademiaAccademia•• IndustriaIndustria•• Agenzia Agenzia RegolatoriaRegolatoria
Sviluppo di candidati vaccinali
Valutazione Validazione
Attività di supporto (database, siti web, brevetti)
- Sicurezza- Immunogenicità- Efficacia in scimmie monkeys
Sviluppo di un vaccino per l’HIV
- Sicurezza- Immunogenicità in topi
Trial nell’uomoApprovazione regolatoria
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VACCINO PREVENTIVO
Trial di fase I sull’innocuità ed immunogenicità della proteina Tat di HIV-1 ricombinante in volontari adulti sani. (Numero di Protocollo: ISS-P001)
VACCINO TERAPEUTICO Trial di fase I sull’innocuità ed immunogenicità della proteina Tat di HIV-1 ricombinante in volontari infetti da HIV-1. (Numero di Protocollo: ISS-T001)
OBIETTIVI
• Endpoint Primario: Valutazione dell’ innocuità del preparato vaccinale • Endpoint Secondario: Valutazione dell’immunogenicità del preparato vaccinale
Le fasi di sviluppo di un vaccino per l’HIV
Ricerca di baseRicerca di base
Sviluppo preclinico Sviluppo preclinico
Studi clinici Studi clinici
Fase I/IIFase I/II Fase IIIFase III(sicurezza, immuno-genicità)
(sicurezza, immuno-genicità)
(efficacia)(efficacia)
Strategie vaccinali Strategie vaccinali
(efficacia)(efficacia)
UNAIDS–97098 1 August 1998
SPONSORSPONSOR
Istituto Superiore di Sanità, Istituto Superiore di Sanità, RomeRomeReparto AIDSReparto AIDS
SITI CLINICISITI CLINICI
Università “La Sapienza”Università “La Sapienza”RomaRoma
Ospedale San Raffaele Ospedale San Raffaele MilanoMilano
ORGANIZZAZIONE DI RICERCA E CONSULENZA ORGANIZZAZIONE DI RICERCA E CONSULENZA
PAREXEL International Corporation
Ospedale L. Ospedale L. Spallanzani Spallanzani RomaRoma
Ospedale San Raffaele, Milano
CONSULENZA PSICHIATRICACONSULENZA PSICHIATRICA
LABORATORIO CENTRALE DI VIROLOGIA ED IMMUNOLOGIALABORATORIO CENTRALE DI VIROLOGIA ED IMMUNOLOGIA
San Gallicano ed ISS, Roma
CABCAB
Community Advisory Board
TVATVA
Reparto di Epidemiologia, ISS, Roma
Ospedale San Ospedale San GallicanoGallicanoRomaRoma
SPERIMENTAZIONE CLINICA PREVENTIVA E TERAPEUTICA DI FASE 1 CON ISPERIMENTAZIONE CLINICA PREVENTIVA E TERAPEUTICA DI FASE 1 CON IL VACCINO TATL VACCINO TAT
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Timeline dello sviluppo clinico del vaccino Tat
Fase I
Italia
Fase III
Fase II
Africa
Italia - Africa
Fase II
8
La scoperta di questo nuovo vaccino ed i relativi brevetti hanno inoltre permesso accordi industriali
e progetti nazionali, comunitari ed internazionali coordinati dall’ISS e di spicco per l'Italia e che
richiedono una stretta cooperazione tra pubblico e privato.
2. Progetto nazionale AIDS: “Azione concertata italiana per lo sviluppo di un vaccino contro
l'HIV/AIDS” (ICAV)
Nell'ambito del progetto nazionale AIDS, coordinato dall’ISS, ed in base ai recenti risultati italiani,
abbiamo costituito nel 1998 l'Azione Concertata Italiana per lo Sviluppo di un Vaccino contro
l'HIV/AIDS (ICAV) che unisce circa 70 gruppi di ricerca nazionali esperti nel merito, sia
extramurali che intramurali. L’ICAV è coordinata dall'ISS e supportata finanziariamente dal
Ministero della Salute nell'ambito del Progetto Nazionale AIDS. Il lavoro svolto dall'ICAV ha
portato già ad un ingente numero di nuove scoperte, brevetti, pubblicazioni e sta concretamente
facendo avanzare lo sviluppo di un vaccino per l'AIDS in tutti i suoi aspetti, da quelli tecnico-
scientifici a quelli di produzione fino a quelli etico-sociali di coinvolgimento della comunità per la
parte riguardante la sperimentazione clinica e l’interazione con i paesi in via di sviluppo (Africa).
Tale azione concertata unisce, quindi, a questi fini le migliori menti italiane e costituisce la base
essenziale per la partecipazione italiana a progetti comunitari, di cooperazione con gli USA, con i
paesi in via di sviluppo e con l'industria, volti allo sviluppo di un vaccino efficace contro
l'HIV/AIDS.
L'ICAV, sia nella sua controparte intramurale che extramurale, permetterà all'Italia non solo di agire
con efficacia nel combattere questa malattia, ma anche di creare innovazione, competitività e
sviluppo industriale. Per esempio, l’Università di Urbino (Prof. M. Magnani) in collaborazione con
l’ISS, ha creato una struttura di produzione del vaccino Tat e di sue componenti (pubblico/privata)
con fondi locali, nazionali ed europei, che consentirà all'Italia di produrre il vaccino per le seguenti
fasi di sperimentazione e che potrà sostenere anche altri Paesi sia attraverso la produzione sia sulle
basi di un trasferimento di tecnologie, con risultati accessori, seppure non minori, di creazione di
centri di occupazione e di richiamo di cervelli in fuga all'estero. La creazione di una fondazione ad
hoc per lo sviluppo del vaccino, potrebbe rappresentare il meccanismo chiave per creare una
struttura flessibile, trasparente che possa accogliere sia fondi pubblici che privati, nazionali ed
internazionali unicamente votate allo scopo.
3. Accordo ISS/Chiron Corporation
E' un accordo di sviluppo industriale tra ISS e la Chiron Corporation (Emerville, USA) volto allo
sviluppo di un nuovo vaccino di combinazione che unisce il Tat (ISS) al prodotto vaccinale della
Chiron (Env). L'accordo si basa sui risultati conseguiti ed i brevetti posseduti dalle due controparti
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che stanno sperimentando nell'uomo i propri vaccini, ed e' basato sull'ipotesi che un vaccino che
combini geni strutturali e regolatori possa avere dei vantaggi rispetto a quello singolo. Poiché sono
necessari circa 11-14 anni per lo sviluppo e la sperimentazione sull'uomo di un nuovo vaccino, non
è pensabile attendere i risultati di efficacia derivanti da trial clinici di fase III, prima di sviluppare
vaccini di seconda generazione che siano migliori, più facilmente somministrabili o più economici.
Pertanto questo accordo prevede lo sviluppo di un vaccino di seconda generazione che seguirà una
strada parallela di sperimentazione rispetto ai vaccini singoli. Il progetto e' finanziato al 50% dalla
Chiron Corporation e dal Ministero della Salute ed ha una durata di tre anni. I risultati nell'animale
hanno già confermato l’indicazione di proseguire con lo sviluppo clinico sull'uomo e, quindi,
saranno necessari ulteriori (ed ingenti) fondi, che dovranno venire sia dal pubblico che dal privato.
A questo proposito si sta già investigando la possibilità di realizzare cooperazioni strategiche con il
National Institutes of Health americano.
4. Progetti europei (Sesto Programma Quadro Europeo): “AIDS VACCINE INTEGRATED
PROJECT” (AVIP) e “VERY INNOVATIVE AIDS VACCINE” (VIAV)
In base ai risultati tecnico scientifici e brevettuali ottenuti, l'ISS e, quindi, l'Italia si è proposta come
coordinatore di un ambizioso progetto europeo di 5 anni per lo sviluppo di un vaccino contro
l'AIDS chiamato “AIDS Vaccine Integrated Project” (AVIP) nell'ambito del sesto programma
quadro europeo. Tale progetto si propone di coordinare gli sforzi europei sul vaccino ed ha come
fini principali la comparazione in fase I (clinica) sull'uomo di quattro nuovi candidati vaccinali
prodotti da vari paesi europei per l’individuazione di quelli più idonei da sperimentare in Africa in
fasi di sviluppo più avanzato. Il progetto comprende anche il trasferimento di moderne tecnologie ai
paesi in via di sviluppo, e la realizzazione di training per i giovani. I paesi coinvolti sono Italia,
Francia, Svezia, Finlandia, Germania, Inghilterra, Estonia, e Sudafrica. Sia la media che la grande
industria partecipa al progetto al fine di produrre i candidati vaccinali prescelti. Tale progetto
europeo, di cui l’ISS è il coordinatore, è stato il prescelto dalla Commissione Europea tra quelli
presentati dai vari Paesi. Non ultimo, tale progetto ha attirato l’interesse del Dipartimento di Stato
Americano che ha proposto di aggiungere un ulteriore cofinanziamento per due anni al fine di
espandere e velocizzare il programma.
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AIDS VACCINE INTEGRATED PROJECT (AVIP)
POVERTY DISEASES - FP6 INTEGRATED PROJECT EUROPEAN COMMISSION
Obiettivi dell’AVIP
1. Trials clinici di fase I in Europa con 4 nuovi candidati vaccinali che associano antigeni regolatori e strutturali dell’HIV-1 e sono in stadio avanzato di sviluppo (studi clinici di fase I e/o formulazione in GMP completata per i singoli antigeni). Questi nuovi vaccini saranno valutati in modelli preclinici (topi e scimmie) per selezionare la migliore formulazione e il miglior protocollo di immunizzazione da valutare nei trials clinici di fase I.
2. Trasferimento di tecnologie e studi della risposta immunitaria in Africa, essenziali per la
conduzione, nell’ambito dell’EDCTP, di futuri trials di fase II/III in Africa. Analisi del riconoscimento immunologico crociato degli antigeni contenuti nei nuovi vaccini da parte di individui infetti con ceppi virali diversi da B e, da parte dei soggetti vaccinati, degli antigeni appartenenti a ceppi diversi da B.
3. Training e sensibilizzazione e coinvolgimento delle comunità locali (EU e paesi in via di
sviluppo).
11
United KingdomNIBSCNational Institute for Biological
Standards and Control15Holmes
ItalyDIBITFondazione Centro San Raffaeledel Monte Tabor14Poli
ItalyUNIMIUniversity of Milan13Clerici
University of Natal, DurbanSouth AfricaUSUniversity of Stellenbosch12Janse VanRensburg
South AfricaWHCUniversity of the Witwatersrand 11Vardas
United KingdomICSTMImperial College of Science,
technology and Medicine10Gotch
ItalyCHIRONCHIRON S.r.l.9Rappuoli
Ludwig-Maximilians Universitat; Impfstoffwerk Dessau Tornau; Excell Biotech
GermanyGSFCentre for Environmental and Health Research8Erfle
Tampere University Hospital; Helsinki University HospitalFinlandFITFIT Biotech Oyj Plc7Krohn
Excell BiotechItalyUNIURBUniversity of Urbino6Magnani
GermanyGBFGerman Research Centre for Biotechnology5Guzman
ItalyUNIFEUniversity of Ferrara4Caputo
FranceCEACommissariàt à l’Energie Atomique3Le Grand
Vecura Gene Therapy CenterSwedenKIKarolinska Institute2Wahren
IRCCS IFO-San GallicanoHospital; IRCCS San Raffale Hospital
ItalyISSIstituto Superiore di Sanità1Ensoli
Sub-contractorsCountryP short nameInstitutionP #P name
United KingdomNIBSCNational Institute for Biological
Standards and Control15Holmes
ItalyDIBITFondazione Centro San Raffaeledel Monte Tabor14Poli
ItalyUNIMIUniversity of Milan13Clerici
University of Natal, DurbanSouth AfricaUSUniversity of Stellenbosch12Janse VanRensburg
South AfricaWHCUniversity of the Witwatersrand 11Vardas
United KingdomICSTMImperial College of Science,
technology and Medicine10Gotch
ItalyCHIRONCHIRON S.r.l.9Rappuoli
Ludwig-Maximilians Universitat; Impfstoffwerk Dessau Tornau; Excell Biotech
GermanyGSFCentre for Environmental and Health Research8Erfle
Tampere University Hospital; Helsinki University HospitalFinlandFITFIT Biotech Oyj Plc7Krohn
Excell BiotechItalyUNIURBUniversity of Urbino6Magnani
GermanyGBFGerman Research Centre for Biotechnology5Guzman
ItalyUNIFEUniversity of Ferrara4Caputo
FranceCEACommissariàt à l’Energie Atomique3Le Grand
Vecura Gene Therapy CenterSwedenKIKarolinska Institute2Wahren
IRCCS IFO-San GallicanoHospital; IRCCS San Raffale Hospital
ItalyISSIstituto Superiore di Sanità1Ensoli
Sub-contractorsCountryP short nameInstitutionP #P name
AVIP CONSORTIUMAVIP CONSORTIUM
Coordinator: B. Ensoli, Istituto Superiore di Sanità, ItalyCo-coordinator: B. Wahren, Karolinska Institute, Sweden
STEERING COMMITTEE
MONITORING COMMITTEE
ADVISORY BOARD
AVIP Training
SCIENTIFIC STRUCTURE ADMINISTRATIVE STRUCTURE
S. Berkley (IAVI), P. Johnston (NIH), D. Weiner (USA); K. Cichuteck (EMEA); F. Gannon (EMBO); S. Mboup (Senegal); F. Mhalu (Tanzania); T. Tucker (SAAVI); H. Wigzell (Sweden)
F. Chiodi (Sweden); F. Lemonnier (France); C. Peckham (UK); C.F. Perno (Italy)
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WP7Coordination of Science, Training, Business and Administrative Management
12
Un altro progetto europeo, sempre coordinato dall’ISS, è rappresentato dal VIAV (very innovative
AIDS vaccine), un progetto di 2 anni di ricerca di base connesso all’AVIP e che alimenterà lo stesso
con nuovi prodotti vaccinali e che coinvolge centri di ricerca e SME in Italia, Danimarca, Svezia ed
Austria.
5. Accordo Italy/USA (ISS/NIH)
I risultati conseguiti dall'Italia sono alla base di un accordo per il vaccino contro l'AIDS con il
National Institute of Health (NIH, USA). Tale cooperazione, iniziata nel 1998, si prefigge lo
sviluppo di nuovi sistemi vaccinali di veicolazione e di somministrazione, ed è stata recentemente
rinnovata e sottoscritta a Palazzo Chigi (Luglio 2003) tra il governo americano ed italiano,
nell'ambito di un accordo più ampio che copre vari settori della ricerca biomedica e che è adesso in
fase di attuazione. Tale cooperazione coinvolge fondi nazionali di entrambi i paesi. Tale accordo
coinvolge anche i paesi in via di sviluppo tramite il Fogarty Center americano (NIH) e progetti di
cooperazione tra ISS ed il ministero degli Affari Esteri Italiano.
6. Accordi con i Paesi in via di sviluppo
Tramite progetti di cooperazione con il MAE e il WHO, l'Italia svolge una grande attività nei paesi
in via di sviluppo nel campo dell'AIDS. Eccetto il Global Fund ed in cui, purtroppo ed a torto, non
è contemplata la ricerca sul vaccino, l'Italia svolge attività di “capacity building”, “technology
transfer” e di ricerca sul vaccino in Sud Africa, Swaziland ed Uganda, a livello locale, regionale e
nazionale. Tali attività rappresenteranno la base per lo sviluppo di una cooperazione internazionale
in ambito comunitario e con gli USA e sono strettamente connesse con i progetti nazionali ed
internazionali discussi precedentemente.
7. Gli immigrati: una risorsa per la città di Roma. Il ruolo del San Gallicano
La Sanità come strumento di prevenzione e cura rappresenta una chiave fondamentale per
l’integrazione degli immigrati e gli emarginati nel tessuto socio-economico.
Le malattie della povertà (AIDS, TBC, Malaria) rappresentano il flagello dei Paesi in via di
sviluppo e, spesso, degli immigrati come anche degli emarginati.
La sperimentazione clinica del vaccino italiano (fase II) coinvolgerà anche gli immigrati grazie al
coinvolgimento dell’Istituto San Gallicano, un istituto storico per la prevenzione e l’assistenza degli
immigrati ed emarginati, che svolge un ruolo chiave per il loro welfare ed integrazione. Il San
Gallicano è inoltre l’unico centro clinico validato da agenzie internazionali (ISO 9001) e
identificato dal WHO (OMS) come centro per gli immigrati e per la ricerca sulle malattie della
povertà.
13
lo sviluppo del vaccino contro l’AIDS è, quindi, strumento di medicina preventiva (anche solo per
tutti gli esami/analisi necessari allo screening dei soggetti che spesso svelano patologie
misconosciute e/o iniziali) e di solidarietà.
A questo proposito è nato anche un programma dall’Ordine della Jarretière femminile chiamato “La
mia Africa in Italia”, che, in cooperazione con l’Istituto San Gallicano, si propone di dare supporto
alla ricerca sul vaccino come strumento di integrazione e assistenza degli immigrati.
8. La Global Vaccine Enterprise (GVE).
E’ una recente iniziativa presentata al meeting G8 di Sea Island (USA) sponsorizzata dalla Bill and
Melinda Gates Foundation ed i National Institutes of Health (USA), che si propone di mettere in
“network” tutte le istituzioni pubbliche e private (virtual institutes) focalizzate sui vari aspetti dello
sviluppo di un vaccino contro l’HIV/AIDS a livello globale e di cofinanziare tutte le iniziative
valide nell’ambito di programmi nazionali, europei ed extraeuropei votati a questo scopo. A questo
fine, ed in grande sinergia con il MAE, siamo riusciti ad inserire l’Italia ed il programma nazionale
AIDS, coordinato dall’ISS, all’interno della GVE, che sta muovendo i suoi primi passi verso un
sicuro successo.
La creazione di una fondazione ad hoc per lo sviluppo del vaccino, potrebbe rappresentare il
meccanismo chiave per creare una struttura flessibile, trasparente che possa accogliere sia fondi
pubblici che privati, nazionali ed internazionali unicamente votati allo scopo.
PROGRAMMA TRASLAZIONALE DI UN VACCINO PER L’HIV/AIDS: Cooperazioni Nazionali ed Internazionali
ISSRoma
ICAV
CHIRON
IAVI
Commissione EU
FP6-AVIPMAE e Paesi
in Via di Sviluppo
USA- NIH - Global Vaccine
Enterprise
Università di Urbino (Struttura
GMP)
•Scienza di Base (scoperta)•Preclinico (validazione)•Sviluppo/produzione GMP•Regolamentazione per approvazione
•Trial clinici•Capacity building
14
In conclusione, questi vari esempi di progetti innovativi nella ricerca biomedica sottolineano la
necessità di scelte istituzionali strategiche, la necessità di strutture idonee alla brevettazione
dell’innovazione e, quindi, al coinvolgimento del privato in una cooperazione pubblico-privato, che
è la sola in grado di portare al cittadino i frutti della ricerca al fine di migliorarne la qualità di vita e
risolvere i problemi connessi con le grandi malattie del secolo. Si spera che i meccanismi e i
finanziamenti finalizzati a questi scopi ed i relativi meccanismi amministrativi siano sempre più
efficaci, flessibili ed idonei a sostenere tale sviluppo, di cui ambedue le parti, sia il pubblico che il
privato, possono grandemente avvantaggiarsi con il beneficio sia per i cittadini che per
l’occupazione di scienziati, personale tecnico specializzato e dei giovani.
Una “devolution” che affondi le sue radici nella consapevolezza profonda della propria missione
sociale e sappia quindi affrontare le difficoltà specifiche e valorizzare le potenzialità del tessuto
sociale cui si rivolge nelle diverse aree geografiche può rappresentare uno strumento estremamente
duttile ed efficace nel portare alla realizzazione sul campo di grandi progetti locali, regionali,
nazionali, europei ed extraeuropei rivolti, in ultima analisi, al miglioramento della qualità della vita
dei cittadini.