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Informazioni generali:
DURATA DEL VIAGGIO: 11 giorni
PERIODO DEL VIAGGIO CONSIGLIATO: Maggio – Ottobre
COME ARRIVARE DALL’ITALIA: In aereo. L’opzione più comoda è di atterrare a Bucarest e
ripartire verso l’Italia da uno degli aeroporti della Romania
centrale: Cluj Napoca, o Targu Mures, in alternativa si può
usare lo scalo di Sibiu .
FUSO ORARIO: +1 ora rispetto all’Italia.
DOCUMENTI NECESSARI: Carta d’identità.
PATENTE RICHIESTA: Patente Italiana.
RISCHI SICUREZZA E SANITARI: Nessuno.
MONETA: LEU
TASSO DI CAMBIO: 1€ = 4,44 Leu rumeni
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Descrizione del viaggio:
1°-2° giorno: BUCAREST
Spesso snobbata sia dai rumeni stessi che dai turisti internazionali, Bucarest si presenta come un crogiolo molto particolare, ricco sì di
squallidi condomini dell’era Ceausescu e diversi cani randagi ma anche di deliziose chiese antiche, cortili medievali, palazzi in stile liberty e
dei musei migliori dello stato. I profondi ossimori e le stridenti contraddizioni di Bucarest sono poi una cartina tornasole indispensabile per
comprendere meglio la Romania e ci risulta davvero complesso pensare di eludere la capitale dal tour esplorativo della nazione, essendone
peraltro il perno storico moderno indiscusso. Con l’avvento del nuovo millennio poi Bucarest ha subito una profonda rinascita, intellettuale e
sociale, sospinta principalmente dall’animata comunità universitaria presente che fanno ben sperare sulla rapida risoluzione (o
attenuazione) di mol dei problemi atavici che la affliggono come traffico caotico e corruzione dilagante.
L’edificio di maggiore impatto della città (e il luogo da cui vi esortiamo a partire nella sua esplorazione) è sicuramente il Palazzo del
Parlamento, l’edificio più grande al Mondo dopo il Pentagono. Costruito nel 1984 il palazzo ha 3100 stanze e si estende per
330.000mq, con 12 piani sopra il terreno e bunker antiatomici a ben 20m di profondità, palesando un volume globale davvero fuori
scala. Proprio innanzi al palazzo parte quindi un’immensa arteria stradale che rettilinea giunge fino alla gigantesca Piata Untii, una
spianata di cemento risalente all’epoca comunista. Svoltando a sinistra si risale un altro stradone sovietico fino a giungere alla
celebre Piata Universitatii. Fu qui che il 21 dicembre 1989 il regime diede ordine ai militari di sparare sulla folla che chiedeva
maggiori libertà a Ceausescu. Oggi è il cuore della vita politica e culturale di Bucarest, poiché vi si affaccia la sede dell’Università.
Poco a ovest di Piata Universitatii sorge la Città Vecchia di Bucarest che trova nell’arteria Calea Victoriei il suo baricentro. Questa
zona, specialmente attorno a Str Lipscani, è anche la più rinomata e animata per la vita notturna della città. Merita inoltre una visita
la chiesa Stavropoleos, settecentesca e più rinomata di Bucarest con un interno in legno riccamente decorato e un cortile ripieno di
antiche lapidi sepolcrali. Altro luogo simbolico posto al termine di Calea Victoriei è Piata Revolutiei che fu sede del Comitato
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Centrale del Partito Comunista rumeno e da cui Ceausescu tentò la fuga nel 1989 di fronte alla folla che lo contestava. La fuga fu
breve ma l’ex dittatore non esitò anche in questo caso a dare ordine di sparare sui manifestanti. Sempre in questa piazza è collocato
poi dentro il Palazzo Reale il più bel museo della città: il Museo Nazionale d’Arte con una grandissima collezione di arte rumena ma
anche notevoli opere di autori come Rembrandt, Rodin, Monet nella sezione Galleria Europea. Non mancate infine di adocchiare,
sempre sulla piazza, l’edificio detto Ateneo Romeno, tempio della musica classica rumena e oggi sede dell’orchestra filarmonica, con
una vistosa cupola alta 41m.
L’immenso Palazzo del Parlamento di Bucarest e i ricchi interni di Chiesa Stavropoleos.
Calcolando che la prima giornata causa tempo perso per il trasferimento aereo non dovrebbe essere sufficiente per vedere tutta
Bucarest dedicate alla capitale un’altra giornata e, una volta affittata una macchina in loco, portatevi quindi nei suoi dintorni fino a
raggiungere il centro di Snagov (40km, 45 minuti). Snagov sorge sull’omonimo lago posto a settentrione della capitale ed è famosa
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per la chiesa cinquecentesca che sorge sull’isolotto del lago poiché si dice essere il luogo di sepoltura di Vlad Tepes, il famigerato
Vlad l’Impalatore. Secondo la tradizione la tomba sarebbe posta proprio sotto la cupola dell’edificio religioso. Il lago è anche
un’ottima soluzione per passare un rilassante pomeriggio all’aria aperta. A sera però fate rientro nella capitale rumena
concentrandovi sull’area centrale di Lipscani che risulta essere sia il polo prediletto dalla gioventù locale per sfrenate serate nei suoi
locali notturni che un luogo privilegiato in cui assaporare i gusti della cucina nazionale rumena, semplice e abbondante per
tradizione, basata su patate, cavoli e carne di maiale. Tra le specialità da non mancare vi ricordiamo la mamaliga (una sorta di
polenta a base di farina di granoturco), il branza (formaggio di pecora salato), la ciorba de burta (zuppa all’aglio con la trippa), la
ciorba de legume (zuppa di legumi), la ciorba de perisoare (zuppa piccante con polpette di carne e verdure), la tochitura (carne di
maiale in salsa piccante), le sarmale (involtini di carne e riso avvolti in foglie di cavolo), il cozonac (una sorta di panettone), i
papanasi (paste ricoperte di marmellata e panna acida), la varza à la Cluj (cavolo, carne macinata e spezie cotte al forno), il gulasch
di estrazione ungherese, oltre a diverse preparazioni a base di pescato nell’area del Delta del Danubio. Per quanto concerne le
bevande invece è fatto largo uso in Romania del vino di produzione locale (bianchi e rossi), della tuica (brandy chiaro distillato dalla
frutta fermentata) e della palinca (grappa simile alla tuica ma dalla gradazione alcoolica più elevata.
Dettaglio di Plata Revolutiei a Bucarest e l’isolotto che caratterizza il Lago di Snagov, dopo pare sia tumulato Vlad l’Impalatore.
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3° - 4° ° giorno: DELTA DEL DANUBIO
Il Delta del Danubio è un mondo a parte, unica vera area pluviale europea che per estensione (4187kmq) possa competere con i bacini
fluviali molto più estesi degli altri continenti. Qui acqua, pesci (150 specie) e uccelli (300 varietà) regnano sovrani in questo placido
ambiente fatto di villaggi di pescatori, trasporti fluviali, paludi, laghi, canneti. Con una portata di 6300m3 di acqua al secondo il Danubio da
sempre plasma e amplia questa regione, che è la geologicamente più giovane d’Europa (si pensi che il faro di Sfantu Gheorge costruito nel
1865 sul mare ora dista 3km dalla costa). Il clima del Delta del Danubio è spesso piovoso, con alte concentrazioni di umidità persistenti che
accentuano la sensazione d afa in estate e nutrono colonie infinite di insetti e zanzare.
Tra gli animali che lo animano i più spettacolari sono le colonie di uccelli migratori essendo una delle maggiori tappe intermedie sulle vie
migratorie mondiali dei volatili. Oche collorosso, morette codona, strologhe, cigni selvatici, cormorani, pellicani, aironi, aquile di mare,
falchi pellegrini sono solo alcuni degli uccelli facilmente osservabili.
Alcuni scatti che immortalano la nutrita presenza di avifauna che da sempre soggiorna presso il Delta del Danubio.
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Per visitare il Delta raggiungete nella mattinata della terza giornata la città di Tulcea (280km, 3 ore e mezza da Bucarest) e quindi mediante
i traghetti locali che seguono i tre rami principali del delta avventuratevi nei suoi anfratti più reconditi. Consigliamo di seguire il ramo
diretto a Sulina e fermarsi, anche per il pernotto, nei villaggi di Maliuc o Gorgova, non tanto per la loro spettacolarità quanto per la
felicissima posizione situata giusto in mezzo ai più bei laghi minori del Delta. Ci metterete quasi tutto il 3°giorno a raggiungerli e per questo
tenetevi l’intera giornata successiva per affittare una barca o farvi portare da qualcuno del luogo per visitare il Lago Fortuna, il Lago
Gorgova e il Lago Isac che sono i migliori siti di tutta l’area per l’avvistamento animale e per entrare in contatto con la realtà locale.
Sperimentate poi in serata la tipica cucina locale a base di pesce.
Una tipica abitazione rurale dei villaggi raggiungibili solo per via fluviale e ambiente autoctoni del Delta del Danubio.
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5° giorno: SLANIC
La quinta giornata inizia giocoforza di prima mattina per poter usufruire del primo battello che giungendo da Sulina riconduce a Tulcea. Da
qui con un discreto trasferimento (315 km, 5 ore) si raggiunge Slanic.
Qui è ubicato il Complesso della Miniera di Sale Unirea, la più grande miniera di salgemma di tutta Europa. Utilizzato come sanatorio per
via del’aria particolarmente salubre che si trova ai 220m di profondità nel sottosuolo oggi il complesso è visitabile anche solo per diletto e
non mancherà di farvi rimanere attoniti di fronte alle sue colossali dimensioni e incuriositi vedendo le statue in sale che lo adornano.
Da Slanic infine portatevi a Sinaia, posta a circa 70km di distanza (90 minuti) per la nottata.
Dettagli dell’interno della Miniera di Slanic, la più vasta per quanto concerne l’estrazione del salgemma in Europa.
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6° giorno: SINAIA
Sinaia è la perla della Valle della Prahova, ricolma di ville e alberghi ottocenteschi e ottimo punto di accesso per l’esplorazione dei vicini
Monti Bucegi.
Il vanto culturale assoluto della località è sicuramente il Castello Peles, simbolo della monarchia rumena che si erge maestoso sopra la
città. Torri fiabesche, splendide sale per i ricevimenti e finissimi arredamenti lo caratterizzano oltre al fatto di essere stato il primo castello
europeo ad avere il riscaldamento centralizzato e l’elettricità (fu iniziato nel 1875). Sono visitabili circa 10 stanze al pian terreno. Da non
perdere è anche una breve visione al Palazzo Pelisor, posto a 100m dal Castello.
Dopo una mattinata culturale non esitate quindi a raggiungere i vicinissimi impianti di risalita di Busteni e ad usarli sino a raggiungere
l’altopiano dei Monti Bucegi (dove si colloca il rifugio Capana Babele, posto a 2206m). Da qui comode passeggiate permettono di prendere
visione con l’ambiente montano dei Carpazi. Forse la gita più consigliabile è quella che va dalla Capana Babele alla vicina cima del Monte
Omul (2505m), con annesso rifugio nei pressi. Percorrendola si potrà entrare appieno in contatto con gli aperti, ventosi e panoramici
paesaggi dei Monti Bucegi. State solo accorti all’orario di chiusura degli impianti per riuscire a sera a rientrare a Sinaia.
Il Castello Peles a Sinaia e il panorama dagli altipiani dei Monti Bucegi.
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7° giorno: BRASOV, BRAN
Da sempre cuore e snodo stradale della Transilvania Brasov (50km, 1 ora da Sinaia) presenta ancora un centro storico cinto da mura in
pietra (alte 12m e lunghe 3km) di origine medievale, il che, unito al fatto di essere completamente circondata da colline, la rende un luogo di
grande atmosfera. Il centro storico è piccolo e raccolto e gravita attorno a Piata Sfatului, in cui pare sia stata bruciata l’ultima strega in
ordine di tempo in Europa. La meraviglia architettonica locale è la Chiesa Nera, la più grande in stile gotico tra Vienna e Istanbul. Al suo
interno 120 tappeti turchi donati da mercanti di ritorno dalle loro rotte commerciali del passato pendono dal loggiato. Vale infine la pena di
percorre Str Storii (Via della Corda), un vicolo lungo 83m ma largo appena 1,3m che ne fa uno dei più stretti e pittoreschi carruggi
d’Europa.
Sulla via per Sibiu, dove consigliamo di pernottare, non mancate quindi di portarvi presso l’abitato di Bran (30km, 35 minuti), dove sorge il
celeberrimo Castello omonimo. Costruito nel 1382 dai sassoni per difendersi dai turchi è stato nei secoli oggetto di pesanti ristrutturazioni,
ma la posizione incastonata tra le montagne e la leggenda suppliscono ampiamente a questo. Si narra infatti che Vlad Tepes, Vlad
l’Impalatore lo abbia abitato durante la sua esistenza, ma fatto ancor più di richiamo è che qui pare che Bram Stoker abbia posto la
residenza del leggendario Conte Dracula. Anche se ovviamente si tratta solo di immaginazione questa è una delle icone più conosciute della
Transilvania. Concedetvi tutto il pomeriggio per incantarvi e farvi suggestionare da queste dicerie letterarie e storiche ma a sera fate quindi
in modo di raggiungere Sibiu, vostra prossima base per il proseguo del viaggio (145km, 2 ore e mezza).
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Piata Sfatului, punto nevralgico della città vecchia di Brasov e il celebre Castello (“di Dracula”) a Bran.
8° giorno: SIBIU, HUNEDORARA
Antica capitale della Transilvania e maggiore città sassone della zona Sibiu, dopo essere stata capitale della cultura dell’Unione Europea nel
2007, brilla oggi di un rinnovato splendore ed è stata ampiamente restaurata. La città vecchia, un tempo circondata da possenti mura,
gravita intorno alle sue tre piazze (Piata Mare, Piata Mica e Piata Huet) quasi confluenti tra loro, divise dal bel Municipio e dalla Torre del
Consiglio. In Piata Huet è ubicata la Chiesa Evangelica, il cui maestoso campanile a 5 punte svetta alto e ben visibile da tutta la città. Al suo
interno sono da vedersi i quattro monumenti funerari barocchi della navata superiore e l’organo più grande di Romania del 1772.
Dell’antica cinta muraria poi, oggigiorno, rimane solo il lato est con 2 delle 39 torri che la ornavano.
Meta complementare di giornata è poi Hunedoara (125km, 90 minuti). La città appare come una contraddizione vivente: è una delle città
rumene che più ha conservato la sua impronta comunista per via delle sue vecchie acciaierie e delle numerose case popolari ad esse
propedeutiche (non perdetevi a riguardo gli incredibili murali comunisti dentro la stazione ferroviaria) ma è anche il luogo dove risiede il più
bel castello della Transilvania: il Castello Corvino. Eretto nel ‘300 e difeso da un ponte levatoio su di un fiume presenta ancora oggi le torri
e i cancelli di ferro difensivi. Al suo interno vi sono esposizioni di armi antiche davvero imperdibili. Per la serata però fate rientro a Sibiu.
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Veduta d’insieme del centro storico di Sibiu e il Castello Corvino presso Hunedoara.
9° giorno: BIERTAN, SIGHISOARA
Si attraversa in questa breve tappa l’altopiano di Tarnave all’interno del quale tra le sue ondulate colline si trovano diverse cittadine con
magnifiche chiese sassoni fortificate e un’atmosfera che davvero vi farà credere di essere tornati indietro nel tempo. Regina indiscussa di
queste località è Biertan (75km, 75 minuti) con la sua grandiosa chiesa sassone cinta da una tripla cerchia di mura che si erige tra terrazzate
colline coltivate a vite. Costruita nel ’400 è l’unica regolarmente funzionante della regione e consta di una curiosità: il meccanismo della
porta dorata principale aveva una serratura così complicata per l’epoca che vinse un premio all’esposizione universale di Parigi del 1900. In
un bastione del complesso vi fu inoltre una particolare prigione per chi era in procinto di divorziare, costituita solo da un letto e una serie di
coltelli in cui venivano chiusi per 2 settimane i due coniugi litigiosi. Si narra che in 400 anni solo una coppia scelse infine di separarsi. Altro
nucleo abitativo da non perdere è quello di Viscri, distante solo 7km da Biertan. Assai meno battuto dai turisti della sua vicina e anch’essa
avente una chiesa fortificata riconosciuta dall’UNESCO è un posto unico in cui entrare in simbiosi con la particolare atmosfera
dell’altopiano di Tarnave.
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La Chiesa Sassone fortificata di Biertan e un’immagine del fotogenico villaggio di Viscri.
Raggiungete quindi la città medievale di Sighisoara (30km, 30 minuti), che fu città natale del “Dracula storico”, ossia Vlad l’Impalatore.
L’abitato è punteggiato di case cinquecentesche dai colori vivaci che si affacciano su stradine acciottolate su è giù per la collina e la sua vita
è ancora scandita dai rintocchi delle campane. Sighisoara inoltre è stata recentemente restaurata ad ampio respiro grazie a importanti
finanziamenti internazionali, fatto che le ha permesso di riproporsi in piena auge nel panorama turistico rumeno, cosa specialmente in luglio
durante il locale Festival delle Arti Medievali. Il cuore pulsante di Sighisoara è racchiuso nella Cittadella, ancora oggi difesa da nove torri
originali e due bastioni originali. La Torre dell’Orologio è quella che permette di accedere alla Cittadella e colpisce per la sua altezza (64m)
e robustezza (le mura sono spesse oltre due metri) oltre che ovviamente per le statue lignee meccaniche che compongono il suo orologio.
Interessante sotto la Torre è il Museo della Stanza delle Torture. Una volta entrati nella Cittadella dirigetevi verso Piata Cetatii, cuore di
Sighisoara e storicamente usata per mercati, fiere, esecuzioni pubbliche e processi alle streghe. Il bello è quindi perdersi per i vicoli carichi
di storia, magari adocchiando la casa natale di Vlad Tepes.
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Due spaccati del cuore storico di Sighisoara dove si conserva uno tra i nuclei mediavali più intatti della Romania.
10° giorno: GOLA DI BICAZ, LAGO ROSU
Con la decima giornata ci si porta quindi verso la regione della Moldavia, con un percorso stradale che prevede tratti di grandissimo impatto
visivo, e tra questi spiccano per distacco la zona del Lago Rosu e delle Gole di Bicaz.
Il Lago Rosu (150km, 2 ore e mezza da Sighisoara) è una particolarità naturale davvero singolare: è infatti stranamente pieno di ceppi di
alberi morti che si innalzano oltre la superficie dell’acqua. La stranezza non ha spiegazioni scientifiche univoche ma sicuramente desta
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grande curiosità e perplessità nei viandanti. Qui si possono noleggiare barche per meglio entrare in contatto con questa stravaganza
naturalistica.
Poco oltre la statale si inoltra nelle Gole di Bicaz (10km, 15 minuti): si tratta di una delle vie più spettacolari di tutta la Romania che risale
ripida per 5km fiancheggiata da ripidi pareti calcaree alte circa 300m. Nel tratto detto Collo dell’Inferno la statale serpeggia proprio sotto le
rocce a strapiombo. L’area è peraltro colma di artigiani con bancarelle che vendono prodotti tipici locali disseminati lungo i bordi della
strada che invogliano a soste per recuperare qualche souvenir della Romania. Nel tardo pomeriggio infine fatte rotta su Piatra Neamt per la
nottata (50km, 1 ora).
La strada che percorre la Gola di Bicaz e il bizzarro fenomeno naturale del Lago Rosu.
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11° giorno: MONASTERI DI TARGU NEAMT
L’undicesima tappa del viaggio proposto risulta essenzialmente una giornata di rientro, riportandosi in tarda giornata verso gli aeroporti
consigliati di Targu Mures (220km, 3 ore e mezza) o Cluj Napoca (320km, 5 ore e mezza) per il rientro in Italia. Affinché non diventi una
giornata di puro trasferimento consigliamo però di investire qualche ora del vostro tempo per visitare i Monasteri di Neamt e Agapia nei
pressi di Targu Neamt (50km, 50 minuti da Piatra Neamt).
Il monastero di Neamt è il più antico e grande monastero maschile della Romania. Costruito nel ‘300 il complesso è uno dei tipici esempi di
stile moldavo dell’epoca.Il monastero di Agapia invece è custodito da 400 monache che svolgono sia funzioni religiose sia mansioni
operative, adoperandosi nei campi e negli orti. In realtà i monasteri del luogo sono due: il più grande è Agapia Din Vale, completamente
decorato da affreschi ottocenteschi spesso composti da inquietanti occhi che vi osservano, e dal più piccolo e riservato è Agapia Din Deal.
Si ricorda che questi centri sono i più attivi e rigidi in Romania per quanto concerne la religione e addirittura si possono trovare eremiti che
vagano per le strade e possono inginocchiarsi da un momento all’altro per raccogliersi in preghiera. Siate rispettosi e accomodanti.
Il Monastero di Neamt con la sua chiesa centrale e dettaglio dei cortili del Monastero di Agapia.