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romanticismo: introduzione, lucidi, schemi e mappe (by Gianfranco Marini)

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presentazione caratteristiche generali romanticismo: infinito, arte, sentimento, religione, dialettica, rifiuto scienza e illuminismo, ecc. presentate attraverso schemi, mappe concettuali ecc. Realizzato da Gianfranco Marini

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IL ROMANTICISMO

COORDINATE SPAZIO TEMPORALI

Movimento filosofico, artistico e letterario che si sviluppa indipendentemente in Germania e Gran Bretagna verso la fine del XVIII secolo e che domina la scena culturale europea nella prima metà del XIX secolo diffondendosi anche in Francia e Italia

DEFINIZIONE

“Romanticismo” dal vocabolo inglese Romantic

usato in Inghilterra nel ‘600 in senso negativo per indicare l’elemento fantastico e immaginario del romanzo cavalleresco. usato in Francia nel ‘700 negli ambienti illuministici per indicare il pittoresco e il selvaggio in riferimento agli ambienti naturali inusuali.

In seguito acquista un senso positivo indicando lo stato d’animo suscitato dalla contemplazione di paesaggi naturali che suscitano forti emozioni.

Nei primi decenni del XIX secolo viene utilizzato in Germania da Schelegel e Novalis per indicare una concezione dell’arte intesa come libera e spontanea espressione del sentimento dell’artista in opposizione alla concezione classica che faceva dell’arte un’attività governata da regole 1. Il problema dell’assoluto: è possibile per l’uomo superare i limiti della

sua condizione per conoscere l’assoluto? l’illuminismo ne aveva escluso la conoscenza. Kant aveva infatti escluso

la conoscibilità della cosa in se = limite della conoscenza umana è l’esperienza

Il Romanticismo si pone come obbiettivo il tentativo di raggiungere l’assoluto adottando una strategia antirazionalistica

ragione illuministica: la strategia gnoseologica dell’illuminismo era fondata sul razionalismo scientifico = esperienza, causalità, proprietà quantitative, meccanicismo, determinismo;

rifiuto ragione illuministica: limitata e finita, coglie solo i fenomeni non la cosa in se, si limita a offrire una descrizione superficiale ed esteriore dei fenomeni ed è incapace di cogliere l’assoluto,

vie alternative d’accesso all’assoluto: trascendere la ragione scientifica attraverso tre vie sentimento e arte; fede; ragione dialettica.

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IL SENTIMENTO E L’ARTE COME VIE DI ACCESSO

ALL’INFINITO 1. ESALTAZIONE DEL SENTIMENTO E DELL’ARTE Illuminismo = spiegazione scientifica della natura, basata sulla formulazione di leggi matematiche e che vede la natura come un meccanismo deterministico Romanticismo = comprensione della natura = immedesimazione con la realtà attraverso il sentimento Premessa

L’ essenza del reale, l’assoluto, è infinito sentimento e arte consentono di percepire e rappresentare l’infinito

2. LA VIA DELL’ARTE ALL’ASSOLUTO

sentimento: irrazionale, infinito, emotività, rapporto simpatetico e non intellettuale con la realtà;

arte: espressione del sentimento, “sapienza del mondo”, creatività libera;

genio-poeta: essere sovrumano, profeta, dio, creatore libero, esploratore dell’invisibile;

modello estetico: viene utilizzato per interpretare la realtà: dio : universo = artista : opera d’arte

il rapporto è, in entrambi i casi dato dalla creazione; quindi dio è artista e l’artista è un dio.

estetica romantica: rifiuto estetica classica: principio imitazione, armonia ed equilibrio, regole; estetica della creazione: assoluta libertà e spontaneità dell’artista.

Conclusione: assolutizzazione dell’arte dal punto di vista conoscitivo (verità) e esistenziale (salvezza dalla sofferenza). L’arte è Capace di trascendere i limiti del finito.

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L’ARTE ROMANTICA

Il pensiero è soltanto un sogno del sentimento (Novalis)

Un dio è l’uomo quando sogna, un mendicante quando pensa (Holderlin)

Soltanto un artista può indovinare il senso della vita (Novalis)

Il poeta comprende la natura meglio dello scienziato (Novalis)

Friedrich, Wanderer-sea-fog

Il senso per la poesia ha molto in comune col senso per il misticismo... Rappresenta l’irrapresentabile, vede l’invisibile, sente il non sensibile

(Novalis)

La poesia romantica è ancora in divenire... essa sola è infinita, come essa sola è libera, e riconosce come sua legge prima questa: che l’arbitrio del poeta non soffre legge alcuna (F. Schlegel)

La musica di Beethoven... risveglia quel desiderio infinito che è l’essenza del romanticismo (Hoffman)

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O voi che cercate il sommo bene nella profondità della scienza, nel tumulto dell’azione, nell’oscurità del passato, nel labirinto del futuro, nelle fosse e sopra le stelle, sapete voi il suo nome? Il suo nome è bellezza (Holderlin)

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IL PRINCIPIO DELL’INFINITO

L’infinito: romanticismo si caratterizza come filosofia dell’infinito in quanto tende a trascendere ogni limite:

1. rifiuto kantismo: Kant con il suo criticismo, aveva individuato le condizioni di validità di una conoscenza universale e necessaria nel mantenersi della conoscenza entro limiti precisi: i fenomeni, cioè da ciò che appare ai sensi, la cosa in se, cioè la realtà così come è in se stessa, risulta inaccessibile per l’uomo. 1.1 kantismo come filosofia del limite: solo accettando i limiti

empirici della conoscenza e rinunciando alla pretesa della metafisica di conoscere l’essenza assoluta delle cose, Kant ritiene possibile costituire un sapere valido.

1.2 romanticismo come filosofia dell’oltrelimite: tendenza generale R. è invece assumere come finalità “l’andare al di là di ogni limite”: limiti conoscitivi: trascendere i fenomeni per cogliere

l’essenza delle cose;

limiti esistenziali: superare il negativo: morte, malattia, ignoranza, infelicità, temporalità, caducità, ecc.

2. dialettica infinito - finito: la tendenza del R. è quindi: 2.1. infinitizzare il finito: dare un valore assoluto ad attività umane o aspetti della natura (esempio: poeta dio); 2.2. finitizzare l’infinito: trovare nel finito tracce della

presenza dell’infinito: in ogni cosa c’è dio (l’assoluto).

3. rapporto tra infinito e finito: variano i modi di pensare il rapporto tra questi termini:

3.1. panteismo: finito e infinito coincidono, l’infinito è immanente al finito. Corrisponde ad una religiosità cosmica che rifiuta le religioni tradizionali;

3.2. trascendentismo: infinito si manifesta nel finito ma non coincide interamente con esso, trascendenza dell’infinito, salta l’identità tra i due termini. Corrisponde ad una delle religioni storiche, in genere teismo cristiano.

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TEMI DEL ROMANTICISMO

Antropologia: la vita è concepita come un conflitto continuo tra l’io,

caratterizzato dal desiderio infinito e il non io, l’insieme dei limiti che la

natura e la società pongono all’individuo: l’esistenza è il continuo conflitto

tra l’io che lotta contro il non io nell’impossibile tentativo di realizzare se

stesso in uno stato di perenne insoddisfazione. Entro tale concezione

generale i romantici evidenziano alcune tematiche e concetti

fondamentali relativi alla situazione esistenziale dell’uomo oscillante tra

finito e infinito:

Streben (sforzo): Fichte, stato di tensione continua dell’io eternamente impegnato a realizzare la sua essenza infinita superando il non io (il finito);

Sehnsucht (desiderio struggente): letteralmente significa “desiderare il desiderio”, indica il piacere del desiderio in quanto tale e l’impossibilità che il desiderio si concretizzi nel raggiungimento di qualcosa. L’io è posto come mancanza infinita e quindi desiderio infinito e quindi come eterno desiderare qualcosa di indefinito e irraggiungibile;

Ironia: atteggiamento che nasce dalla consapevolezza che qualsiasi aspetto della realtà (umano, naturale, sociale) è solo una manifestazione finita, e perciò inadeguata, dell’infinito e come tale non può essere “presa sul serio”. Atteggiamento di superiore distacco e rifiuto di assumere un determinato stato di cose qualsiasi come definitivo, quindi un “prendersi gioco” delle molteplici vicende della vita;

Titanismo: atteggiamento di sfida che consiste nell’accettare la lotta contro il destino pur sapendo che si è destinati alla sconfitta in quanto l’io non potrà mai vincere il non io, ma il senso esistenziale dello scontro non sta nella vittoria, ma nel non accettare la realtà così com’è. Quando tale scontro si conclude col suicidio si parla di vittimismo.

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