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In questo numero 1 eccoli, sono arrivati … 2 Ultime dalla Club-House 3 Old rugby comics 3 Chicche ovali 3 Per genitori, atleti e soci 4 Robe de tecnica … 5 L’attività dei nostri 6 A chi assomiglia? 6 Calendario 2012 NUMERO 14 1 GIUGNO 2012 Beh, la vittoria è la vittoria, punto! Quando riesci a conquistarla, ti ritrovi con una scarica di adrenalina pazzesca che ti fa toccare il cielo con un dito. E’ felicità, … è soddisfazione, sono lacrime di gioia, ecc., ma … e la sconfitta? … ne vogliamo parlare? Innanzi tutto la sconfitta è una cosa dura,… dura da digerire, … dura da dimenticare, … dura per le ferite che restano nell’animo, … dura per la vittoria mancata, … dura per un calcio mancato, quello che sarebbe servito per farti vincere, magari all’ultimo minuto. E’ dura per tutto quello che avresti potuto fare e, a volte, sarebbe proprio bastato una virgola, un niente in più. E’ dura non solo per la differenza tra i punti fatti e quelli subiti ..., a volte, ti accorgi che la differenza è solo un misero maledetto punto. E’ dura per le cose che avevi fatto in campo e per quelle non sempre riuscite: come gli schemi, eseguiti a memoria in allenamento, sempre gli stessi, e poi, sbagliati malamente durante la partita … E’ dura perché non ce l’hai fatta malgrado tutto, … e hai lasciato sul campo una vittoria mancata, magari di poco. E’ dura perdere e sentirsi comunque vincitori, … specie quando sei convinto di averci messo l’anima. E’ dura quando ti accorgi che la vittoria ti è sfuggita per un episodio, una palla sbagliata, o una decisione sbagliata. E’ dura perché devi ritornare al punto di partenza e devi ricominciare a rimettere insieme i cocci della tua illusione spezzata. E’ dura perché ti fa scoprire l’evidente, tangibile, concreta dimostrazione dei tuoi limiti, se già non li conoscevi . E’dura affrontare una nuova sfida, ricominciando … dal punto in cui l’arbitro ha fischiato la tua sconfitta. Ma la sconfitta è anche la cura più adatta per farti ritornare di nuovo con i piedi per terra. La sconfitta ti ricorda che in campo c’era anche l’avversario, oggi duro a morire come non mai, che ha aspettato il tuo errore di un attimo, quello che però è servito, anche se all’ultimo minuto, per la sua vittoria e per la tua sconfitta. E’ dura avere la forza di sorridere dopo, … lo fai di controvoglia, mentre il tuo solo desiderio è quello di sparire. Ma devi reagire … e lo sai! Questa sconfitta la metterai, come sempre, assieme a quelle precedenti, tanto lo sai che non sarà l’ultima. E’ dura ripensare agli errori fatti, alle occasioni sprecate, alle rinunce e ai sacrifici, tutte cose che, in questo momento, ti lasciano in bocca quel gusto che sa tanto di amaro. Tutto ciò che è la sconfitta, oramai, lo conosci molto bene … ma non credere che sia facile abituarsi alla sconfitta. Ricorda che la vittoria è come il raggiungere la punta di una piramide, lassù in cima c’è posto solo per il vincitore, gli altri stanno tutti sotto, tutti uguali nella sconfitta, anche se sfuggita per un punto, sempre quello, in meno rispetto a lui: il vincitore. (Moonlight)

Rugby PIAZZOLA - Notiziario giugno 2012

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Page 1: Rugby PIAZZOLA - Notiziario giugno 2012

In questo numero

1 eccoli, sono arrivati …

2 Ultime dalla Club-House

3 Old rugby comics

3 Chicche ovali

3 Per genitori, atleti e soci

4 Robe de tecnica …

5 L’attività dei nostri

6 A chi assomiglia?

6 Calendario 2012

NUMERO 14 1 GIUGNO 2012

Beh, la vittoria è la vittoria, punto! Quando riesci a conquistarla, ti ritrovi con una scarica di adrenalina pazzesca che ti fa toccare il cielo con un dito. E’ felicità, … è soddisfazione, … sono lacrime di gioia, ecc., ma … e la sconfitta? … ne vogliamo parlare? Innanzi tutto la sconfitta è una cosa dura,… dura da digerire, … dura da dimenticare, … dura per le ferite che restano nell’animo, … dura per la vittoria mancata, … dura per un calcio mancato, quello che sarebbe servito per farti vincere, magari all’ultimo minuto. E’ dura per tutto quello che avresti potuto fare e, a volte, sarebbe proprio bastato una virgola, un niente in più. E’ dura non solo per la differenza tra i punti fatti e quelli subiti ..., a volte, ti accorgi che la differenza è solo un misero maledetto punto. E’ dura per le cose che avevi fatto in campo e per quelle non sempre riuscite: come gli schemi, eseguiti a memoria in allenamento, sempre gli stessi, e poi, sbagliati malamente durante la partita … E’ dura perché non ce l’hai fatta malgrado tutto, … e hai lasciato sul campo una vittoria mancata, magari di poco. E’ dura perdere e sentirsi comunque vincitori, … specie quando sei convinto di averci messo l’anima. E’ dura quando ti accorgi che la vittoria ti è sfuggita per un episodio, una palla sbagliata, o una decisione sbagliata. E’ dura perché devi ritornare al punto di partenza e devi ricominciare a rimettere insieme i cocci della tua illusione spezzata. E’ dura perché ti fa scoprire l’evidente, tangibile, concreta dimostrazione dei tuoi limiti, se già non li conoscevi . E’dura affrontare una nuova sfida, ricominciando … dal punto in cui l’arbitro ha fischiato la tua sconfitta. Ma la sconfitta è anche la cura più adatta per farti ritornare di nuovo con i piedi per terra. La sconfitta ti ricorda che in campo c’era anche l’avversario, oggi duro a morire come non mai, che ha aspettato il tuo errore di un attimo, quello che però è servito, anche se all’ultimo minuto, per la sua vittoria e per la tua sconfitta. E’ dura avere la forza di sorridere …dopo, … lo fai di controvoglia, mentre il tuo solo desiderio è quello di sparire. Ma devi reagire … e lo sai! Questa sconfitta la metterai, come sempre, assieme a quelle precedenti, tanto lo sai che non sarà l’ultima. E’ dura ripensare agli errori fatti, alle occasioni sprecate, alle rinunce e ai sacrifici, tutte cose che, in questo momento, ti lasciano in bocca quel gusto che sa tanto di amaro. Tutto ciò che è la sconfitta, oramai, lo conosci molto bene … ma non credere che sia facile abituarsi alla sconfitta. Ricorda che la vittoria è come il raggiungere la punta di una piramide, lassù in cima c’è posto solo per il vincitore, gli altri stanno tutti sotto, tutti uguali nella sconfitta, anche se sfuggita per un punto, sempre quello, … in meno rispetto a lui: il vincitore.

(Moonlight)

Sakarov

Page 2: Rugby PIAZZOLA - Notiziario giugno 2012

PIAZZOLA RUGBY NOTIZIARIO

pagina 2

Old Rugby Comics

Ultime dalla Club-House,

(… detta : “al Sotopòrtego”)

via Vetriani n° 25 - San Pietro in Gù (PD) email - [email protected]

Anche quest’anno siamo giunti al termine della

stagione sportiva 2011/12, che ci ha regalato con

nostra somma soddisfazione “El Sotopòrtego”.

Così, dai più intimi, è comunemente chiamata la

Club-House a fianco degli spogliatoi.

Che dire …, “el sotoportego” sta ormai

funzionando egregiamente grazie a tutti i

volontari che si impegnano quotidianamente per

renderlo sempre più idoneo allo scopo.

Tutti i soci hanno ora la possibilità, dopo

l’allenamento, di “farsi“ una pasta e una birra

e/o scambiare quattro ciacòle in compagnia.

Non credo esista cosa migliore per riunire giovani

e meno giovani in un ambiente famigliare,

circondati dalle radici della nostra società, in

bella mostra nelle foto alle pareti.

Per la prima volta, il nostro Sotoportego ospiterà

la tradizionale festa di chiusura della stagione

sportiva dei nostri ragazzi e anche delle loro

famiglie.

Sarà un’ulteriore occasione per ritrovarci dentro il

nostro mondo ovale … che, se non ci fosse,

bisognerebbe inventarlo.

Un caloroso invito, quindi, rivolto a tutti: alle

autorità, agli sponsor, ai genitori, agli atleti piccoli

e grandi, ai simpatizzanti e agli amici, …

NON MANCATE!

bassi …

tocco …

pausa …

contatto!

Page 3: Rugby PIAZZOLA - Notiziario giugno 2012

pagina 3 RUGBY PIAZZOLA NOTIZIARIO

Per genitori, atleti e c.

Chicche ovali

dall’altro mondo per chi allena i bambini

"Una volta che i giocatori di rugby riescono a infilarsi le scarpe nel piede

giusto, la sfida intellettuale proposta da questo gioco puo' dirsi

abbondantemente conclusa." Derek Robinson, scrittore inglese

"Non credo ci siamo mai incontrati prima, ma io sono l'arbitro su questo

campo, non tu. Continua a fare il tuo lavoro ed io faro' il mio. Se ti sento

ancora gridare per qualcosa ti puniro'. Questo non e' calcio." Nigel Owens, Arbitro Internazionale

"Il rugby e' uno sport per grossi paraculi e se non sei un grosso paraculo ti fai

la bua. Io non ero un grosso paraculo ma ero, pero', un paraculo veloce e

quindi riuscivo a scansarli, i grossi paraculi." Spike Milligan, comico teatrale irlandese

"L`allenatore argentino disse: ``Haganlo con prudencia`` (fatelo con

prudenza)... E Prudencia resto` incinta." Anonimo,

"Ogni volta che cerchi di inoltrarti nello spazio avversario, ogni volta che

cerchi di guadagnare terreno, ogni volta che ti proietti verso la linea di

meta, dovresti avere un compagno in sostegno dietro di te. Se è un amico,

meglio." Marco Pastonesi, Dal suo libro ``La leggenda di Maci``.

"Un antico detto irlandese recita che merita il paradiso chi ha giocato in

prima linea, perchè l’inferno lo ha già avuto in terra. Per la terza è inutile,

perchè il meglio della vita lo ha già goduto col rugby." Carlo Gobbi,

"Se fossi Dio …..rimanderei indietro tutti quelli che non hanno mai giocato a

rugby. Gli direi: ragazzi non sapete cosa vi siete persi, tornate giù e

riprovate, la prossima volta sarete più fortunati." Marco Pastonesi,

"Il pallone va tenuto con due mani, passato con due mani e ricevuto con

due mani. Se il pallone avesse anche un bel paio di maniglie, per certi

giocatori sarebbe l’ideale." Marco Pastonesi,

"Il rugby è una malattia e, come le malattie, un pò ti consuma e un pò di fa

diventare più forte." Claudio Appiani,

"Il rugby, finchè ce la fai lo giochi, finchè vivi lo ricordi." Angelo Libani,

"Vi voglio così aggressivi da poter dire alla persona seduta al mio fianco in

tribuna: chi diavolo può essere l’allenatore di quegli animali?" Bill Dickinson,

"Il rugby è come l’amore devi dare prima di prendere. Quando hai la palla

è come fare l’amore. Devi pensare al piacere dell’altro prima che al tuo. " Serge Blanco,

"Nel rugby si gioca con un avversario, non contro un avversario." Thomas Arnold,

"Il rugby è sempre una storia di vita, perché è lo sport più aderente

all’esigenza di ogni giorno: lavoro, impegno, sofferenze, gioie, timori,

esaltazioni. Non è uno sport da protagonisti, ma una somma di sacrifici." Luciano Ravagnani,

Non so se riuscirò a insegnare ai miei ragazzi il rugby-champagne, credo di

essere più preparato per un rugby-klintòn … aspro e ruvido dentro. Giovanni Ciatto

"I gallesi dicono che il rugby sia lo sport giocato in paradiso. Speriamo che

lo sia anche all`inferno e in purgatorio. Di sicuro lì ci sono più giocatori." Alessandro Troncon,

"Il vero spirito del rugby: due tempi di riscaldamento per prepararsi ad un

grande terzo tempo." Claudio Bisio,

Come fermare la maledizione dell’acqua

Le interruzioni per l’ acqua, per quanto necessarie, sono fonte di forte distrazione durante una sessione di allenamento. Appena offri una pausa per un sorso d’acqua, i giocatori spariscono tutti negli angoli più nascosti, mentre alcuni vanno ad elemosinare l'acqua perché hanno dimenticato la loro.

Se non stiamo attenti, un water-break di 30 secondi si trasforma in due /tre/quattro minuti, con i giocatori ormai distratti e con la concentrazione persa. Ecco le buone regole per il water-break:

1. La maggior parte dei bambini si presenta all'allenamento con un basso livello di idratazione . E’ necessario, invece, bere molta acqua prima dell'allenamento.

2. Informa i tuoi ragazzi che l’allenamento prevederà una pausa per l’ acqua. Ricorda che quando un giocatore chiede se può andare a bere, spesso è annoiato o disimpegnato dall'attività.

3. Fai mettere tutte le bottiglie di acqua a bordo campo, prima dell'inizio della sessione di allenamento. Non va bene se perdono tempo a"trovare" la loro bevanda.

4. Sorseggia anche tu un poco d’acqua durante la pausa, perchè anche tu ti sarai disidratato. Un'altra maledizione è quando le bottiglie diventano fucili ad acqua. Non lasciate che i ragazzi abbiano il tempo di bere e anche di giocare con le bottiglie. Lascia loro solo il tempo strettamente necessario. La pausa per l’ acqua, a volte, ti dà la possibilità di impostare un nuovo esercizio o spostare alcuni coni in giro. Usa questo tempo rapidamente e non usarlo invece per chiacchierare con gli allenatori ... questo è, probabilmente, ancor peggio della maledizione dell’acqua!

Una raccolta di aforismi sul rugby per scoprire la sua storia con un pizzico di sana ironia prima parte

Page 4: Rugby PIAZZOLA - Notiziario giugno 2012

PIAZZOLA RUGBY NOTIZIARIO

Stringere le ginocchia e spingere con la spalla per portare a terra il portatore di palla

a terra

pag. 4

Robe de tecnica … Aiuta i tuoi giocatori a fare il placcaggio … devono farlo lentamente.

ruota in questo modo

Tutti possono sbagliare il placcaggio occasionale, ma, come allenatore, è necessario individuare i giocatori che, costantemente, lo sbagliano e poi chiedersi: “perché succede questo e come posso aiutarlo a correggersi?” Mancanza di fiducia.

La mancanza di fiducia è comune nei bambini. Questo problema si può superarlo facendoli placcare, giocando su campi di piccole dimensioni dove devono essere fatti un sacco di contatti e gli attaccanti non hanno pause. Nel rugby fare l’esercizio camminando è un elemento di grande fiducia per il bambino. Fai svolgere l’esercizio normalmente, ma i giocatori devono poter camminare in ogni momento. Questo è un ottimo modo di identificazione della tecnica e dei problemi di posizione di un individuo nel placcaggio. Placcare i sacchi o i tubi può anche aiutare a costruire la fiducia, però bisogna usarli con parsimonia, perché possono portare a cattive abitudini. Fai fare gare di staffetta in cui le squadre devono fare il maggior numero possibile di placcaggi in un minuto. Fai capire ai ragazzi, che hanno colpito il sacco duramente che è possibile colpirlo ancora più forte con la spalla. Tornare alle base.

La progressione walk-jog-run è importante per aiutare l’apprendimento dei bambini. E ' ottimo per individuare e lavorare sui problemi tecnici nel placcaggio. Fai lavorare i giocatori in gruppi di quattro, in spazi di 3m, attorno a te, in modo da poterli osservare facilmente. Il portatore del pallone inizia a correre da un angolo puntando l’angolo opposto. Il placcatore farà il placcaggio di lato. Tutti partiranno facendo il placcaggio a passo d'uomo, per arrivare, lentamente, a farlo correndo. Zona di placcaggio.

Allena i giocatori giovani a muoversi a sette sulla "Zona di placcaggio", questo dà loro una visualizzazione del compito. Se il placcatore riesce a mettere un piede nella zona direttamente di fronte al portatore di palla, è quasi impossibile per lui sbagliare il placcaggio. I giocatori giovani devono cercare di andare al contatto con la stessa spalla del piede che hanno piantato nella zona, perché così si ritroveranno con la testa sul lato corretto del portatore di palla nel momento del contatto.

a

3m

3m

b 3m

Tackle

Zone

a: walk-jog-run: i giocatori entrano negli spazi di 3m prima del placcaggio, aumentando la velocità ogni volta.

b: Tackle Zone: I giocatori mettono un piede nella zona di fronte al portatore di palla, quindi proseguono con la stessa spalla.

Con una corretta esecuzione “della presa forte con le braccia” non si sbaglia il placcaggio

Quando si insegna ai bambini il placcaggio, si chiede una forte attenzione alla

presa con le braccia. Ci sono due ragioni principali per questo: da un punto di

vista di sicurezza e di fiducia , una presa forte trascina la testa del

placcatore sulla coscia del portatore di palla.

Questo riduce la possibilità che una scarpa vagante possa colpire il placcatore in

faccia e che la testa non rimanga schiacciata quando i giocatori vanno a terra.

Una presa forte con le braccia è importante per far cadere il portatore di palla,

che crolla quando il placcatore lo spinge con la spalla, stringendo la presa sulle

ginocchia per tenerle unite. Il placcatore non ha bisogno di scivolare verso il

basso, basta che tiri a sé con forza le ginocchia unite . Non è sempre facile per

il giocatore fare la presa con le braccia per il placcaggio. Tuttavia, lui ha bisogno

di immaginare che sta tirando il corpo del ball-carrier verso la sua testa, cosa

che non può fare se lo sta ancora afferrando. Se le braccia sono estese e

i gomiti quasi diritti, la potenza del placcaggio è persa.

I giocatori devono avvicinarsi al placcaggio con le braccia piegate. Le spalle e il

petto completano l'anello della presa, di cui sono la parte più forte.

Via dell'Artigianato 31/A - 35010 Villa del Conte (PD) tel. 0039 049 9325083 fax: 0039 049 2106637 [email protected]

Page 5: Rugby PIAZZOLA - Notiziario giugno 2012

pagina 5 RUGBY PIAZZOLA NOTIZIARIO

L’attività dei nostri ragazzi

L’under 10

L’under 20 dei Monsters

L’under 16

L’ultima formazione della nostra under 16, vittoriosa

sul campo di Monselice, è un gruppo formato da

ragazzi del Piazzola, della Castellana e del Checco

l’Ovetto.

E’ stato un ottimo gruppo su cui si potrà lavorare

anche la prossima stagione, visto che pochi di

questi ragazzi passeranno di categoria.

Per la precisione, a questo gruppo si unirà un bel

gruppetto di ex under 14, e, forse l’anno prossimo,

ci potrebbe anche essere la possibilità di formare

due squadre.

la nostra under 10 nell’ultimo concentramento a Mira.

Nell’occasione è rinforzata da 3 ragazzi della neo-

rinata società del Cittadella Rugby.

Al Rugby Cittadella è stata offerta la possibilità di far

giocare i loro ragazzini assieme ai nostri durante questi

ultimi concentramenti, per portarli a toccare con

mano la famigerata partita. Ai loro genitori, invece, è

stato offerto il mondo di ovalia e ai neo-componenti

la società è stata data la possibilità di conoscere le

varie problematiche legate a questa attività sportiva.

Il tutto con la speranza che entrambe le società

sappiano trarre profitto da questa collaborazione

sportiva.

Il reclutamento dei ragazzini under 6-8-10-12 dovrà

essere la priorità per il prossimo anno sportivo del

nostro club.

Infatti, solo se si potrà contare su una base ampia si

potrà lavorare serenamente e con metodo per

costruire il futuro del Rugby Piazzola.

a Tiene dopo l’ultima vittoriosa partita

dell’attuale stagione sportiva.

Che dire di questi ragazzi, ormai già adulti?

Questa under è il risultato di un progetto partito

due anni fa con molte difficoltà come Monsters,

inizialmente con i ragazzi del Piazzola e della

Castellana. In questa stagione sportiva al

gruppo si sono aggiunti anche i ragazzi

dell’Asolo.

Quello che è stato costruito assieme, alla fine, è

un ottimo gruppo, dove le varie componenti

sono riuscite a fondersi molto bene e i risultati

sono mancati solo per l’inesperienza legata

all’età e ad alcune difficoltà logistiche che non

hanno consentito al gruppo più di un

allenamento congiunto.

Per la prossima stagione, la squadra in pratica

rimarrà la stessa, con l’aggiunta di tutti gli ex

under 16 delle tre società.

Una delle priorità, sarà quella di riuscire a fare

almeno due sedute di allenamento assieme, per

aumentare l’amalgama tra i ragazzi, il tutto in

funzione della crescita di questo buon gruppo

di ragazzi.

Page 6: Rugby PIAZZOLA - Notiziario giugno 2012

PIAZZOLA RUGBY NOTIZIARIO

Art Director: Giovanni Ciatto Progetto Grafico : G.Ciatto

Concorso:

a chi assomiglia ?

pag. 6

per chi indovina la risposta, il premio è una simpatica t-schirt (naturalmente la risposta va cercata solo tra i nostri soci)

Soluzione n. di Maggio: “Giorgio Babolin”.

il precedente vincitore è stato: Gabriele Mezzalira.

Il primo che invierà la nuova risposta esatta al

seguente indirizzo/e-mail:

[email protected]

riceverà come premio un simpatico omaggio.

Con questo numero potete avere il sesto mese del

calendario 2012, che ha come tema “I ruoli nel

rugby”. Per tutti coloro che volessero stampare la

pagina -mese e/o conservarla,

potranno richiederla in formato pdf, via e-mail, a :

[email protected]

OMAS S.r.l.

Via Vicinale G. Momi, 2/a - Arsego 35010 - San Giorgio Delle Pertiche (PD) e-mail: [email protected]