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RUOLI E TECNICHE APPLICABILI IN AMBITO EXTRAOSPEDALIERO E DI PROTEZIONE CIVILE Giovanni Senes Sabato 06 Ottobre 2012 Centro Fiera del Garda Montichiari (Bs) Protocollo di Identificazione delle Vittime P.I.V.

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RUOLI E TECNICHE APPLICABILI IN

AMBITO EXTRAOSPEDALIERO E DI

PROTEZIONE CIVILE

Giovanni Senes

Sabato 06 Ottobre 2012 Centro Fiera del Garda Montichiari (Bs)

Protocollo di Identificazione delle Vittime

P.I.V.

P.I.V. Perché?

Rapida e accurata

identificazione delle

vittime.

Sostegno emozionale e

informazioni alle famiglie.

Unica modalità di raccolta

delle informazioni e loro

centralizzazione.

Modello organizzativo unico

Standardizzazione

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P.I.V. Come? 3

Formazione specifica degli operatori.

Squadre in pronta disponibilità H24.

Creazione di una rete informativa.

Inserimento del protocollo nei PEIMAF.

Sua applicazione nei punti di raccolta sul campo.

Selezione del personale in base a

precise caratteristiche:

• Stabilità emotiva

• Perfetta conoscenza delle strutture

interessate

• Disponibilità

• Buone capacità relazionali (Hadassah Hebrew University Medical Center, Jerusalem,

Israel)

P.I.V. Chi? 4

L’assistenza infermieristica (…) è di natura tecnica ,

relazionale, educativa. (…). (D.M. 739/1994)

L’assistenza infermieristica (…). Si realizza attraverso

interventi specifici, autonomi e complementari di natura

intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale

ed educativa. (C.D.I. art. 2)

Unica professione dove la

componente relazionale è

parte integrante dello

specifico professionale.

P.I.V. Chi? 5

Una o più squadre di 2 infermieri in relazione al numero di vittime e delle strutture di accoglienza.

Essenziale il

supporto di uno

psicologo

P.I.V. Quando? 6

Applicabile

in ogni

situazione.

Raccolta informazioni 7

Fonti:

Famigliari

Vittime

Tipologia

•Caratteristiche fisiche

•Indumenti

•Effetti personali

•Segni particolari

Famigliari 8

Notizie di tipo descrittivo

Raccolte in un modulo

dedicato di colore verde

Vittime 9

Libero accesso degli infermieri del team a tutti i locali dove stazionano le vittime.

Osservazione accurata.

Toccare e muovere le vittime.

Notizie di tipo osservazionale

Raccolte in un modulo dedicato di colore giallo

Osservazione 10

Costituzione corporea: alto, basso, magro, grasso,

sesso, carnagione.

Segni distintivi: tatuaggi, cicatrici, voglie, nevi.

Volto: forma del viso, naso, orecchie, piercing.

Capelli: lunghezza, tipo, colore.

Criticità

•Volto gonfio e distorto

•Capelli che appaiono:

corti per effetto di lesioni,

ricci per effetto del fuoco,

colore modificato per

sangue, detriti, catrame.

Osservazione 11

Occhi: colore, forma.

Denti: forma, allineamento, protesi, otturazioni.

Mani e piedi: sovrapposizione delle dita, forma

delle unghie, lunghezza, colore dello smalto.

Criticità:

•Danno diretto degli occhi,

impossibilità di esporli.

•Trauma facciale, bocca serrata,

intubazione.

Informazioni ulteriori 12

Fotografia digitale da eseguirsi il prima possibile per evitare modificazioni del corpo e dei lineamenti conseguenti al trauma o manovre invasive:

Volto fronte e profilo.

Segni distintivi.

Informazioni ulteriori 13

Immagini radiografiche: protesi ortopediche, chiodi,

placche.

Classificazione per età: neonati, bambini, giovani,

adulti, anziani.

Preciso collegamento degli effetti personali alle vittime:

gli indumenti possono non essere riconoscibili.

Incorporare tutti i

dettagli nel processo di

identificazione.

Non perdere segni posteriori

quando la vittima è supina.

Comparazione dati 14

Centralizzazione di tutte le informazioni disponibili.

Rispondenza dei dati raccolti con le informazioni ricevute.

Conferma da parte dei familiari attraverso la visione di indumenti, effetti personali, immagini.

Se gli indumenti non sono

presentabili si se ne

presenta una piccola parte

Le immagini devono essere descritte

prima di essere mostrate.

Identificazione 15

Solo se i famigliari riconoscono le foto e gli effetti personali sono accompagnati dalla vittima.

L’incontro diretto determina la certezza dell’identificazione .

Solo a questo punto vengono fornite informazioni cliniche.

Garanzia di supporto

emotivo costante.

Diagramma di flusso 16

ELENCHI DI RICERCA

Trovato Non trovato

In un'altra struttura Nella nostra struttura

Inviare ad un altra

struttura

Accompagnare la

famiglia

dalla vittima

Scattare foto (digitale),

raccolta di informazioni da

vittima (modulo giallo)

Raccolta delle informazioni

da famiglie (modulo verde)

Confronto delle informazioni

Identificato Non identificato

Seconda raccolta di

informazioni

dalla vittima (modulo giallo)

Raccolta delle

informazioni da

famiglie (modulo verde)

Confronto delle informazioni

Identificato

Non identificato

Non identificato in

un’altra struttura Deceduto

Non era presente

all'evento

Conclusioni 17

Modello unico a responsabilità infermieristica.

Efficiente ed efficace nell’identificare le vittime di emergenze di massa.

Permette di fornire risposte rapide e precise.

Garantisce supporto psicologico al personale ed ai familiari delle vittime.

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Grazie