51
YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected] 1 YR Mag@zine Mensile online del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano – Rito di York Luglio-Agosto 2015 n° 2-3 Taranto 11 luglio 2015 1° Seminario del Rito di York Capitoli Sud Italia 1st Seminar of the York Rite Chapters South Italy 1er Séminaire des chapitres de rite de York Sud Italie

RY Mag@zine 2-3

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Luglio - Agosto 2015

Citation preview

Page 1: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

1

YR Mag@zine Mensile online del Gran Capitolo

dell’Arco Reale Italiano – Rito di York Luglio-Agosto 2015 n° 2-3

Taranto 11 luglio 2015 1° Seminario del Rito di York Capitoli Sud Italia 1st Seminar of the York Rite Chapters South Italy

1er Séminaire des chapitres de rite de York Sud Italie

Page 2: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

2

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2-3

•Copertina pag.1 •Sommario pag.2 •Editoriale pag.3 •Convegno: Un ponte tra oriente e occidente, tra rischi globali e prospettive nello scacchiere del mondo» redazionale • pag.8 •Tornata Capilare Congiunta.Tema della serata: «Rito di York: tradizione e futuro». redazionale • pag.9 •Seminario: Alla scoperta della Massoneria delle origini. redazionale • pag.10 •Templari. Massoneria e neotemplarismo. Dal rogo di Jacques De Molay a oggi. Lamberto Brocchi • pag.11 •Aiutatemi a continuare un sogno. Mario Pieraccioli •pag.15 •Una annotazione del Gran Segretario redazionale • pag.16 •LXVI triennale del Gran Accampamento Internazionale dei Cavalieri Templari degli Stati Uniti di America. Redazionale •pag,17 •Il Saxa Rubra a Seattle (WA) USA redazionale pag. •18 •Schede Capitolari: Cap. Makeda n.81 Or. Nardò •pag.19 •4 Luglio. God Bless America di Tiziano Busca •pag.20 •Epistolarium Hermeticum a Fano redazionale • pag.21 •Sulla creazione universale, materiale, temporale e il numero che l’ha generata e i suoi rapporti con l’Uomo. Rubrica a cura di Mauro Cascio •pag.24 •Difendiamo Palmira, tesoro dell’umanità e simbolo della cultura. redaz. •pag. 26 •Tra razionalismo e irrazionalismo: l’ombra della Massoneria su Conan Doyle e Sherlock Holmes di Marco Rocchi •pag. 27 • Arricchite le colonne del Cap. De Lantaarn redaz. •pag. 33 •2015 Northeast Regional York Rite Conference redaz. •Pag. 34 •Le congratulazioni dei Gran Capitolo esteri al primo numero della nostra rivista online redaz. •pag. 35 •La prima agape aperta del Capitolo “La Culma “ di Bergamo. redaz. pag. 37 •Narrazione fantastica:Utopia, significatin e simboli (parte terza) di Luigi Maria Bianchini •pag. 38 •Le copertine di YRMag@zine •pag. 41 •Europa-Africa Meeting redaz. •Pag. 42 Allegato. Documenti Antichi: La Carta di Bologna anno 1248 Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Tiziano Busca Almerindo Duranti Mauro Cascio Il Cap. Pitagora Lamberto Brocchi Mario Pieraccioli Salvatore Attinà Emilio Attinà Davide Riboli Marco Rocchi Michele Polini Luigi Maria Bianchini

Page 3: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

3

EDITORIALE ARMONIA RIBELLE E CONSAPEVOLEZZA INIZIATICA

E’ difficile, da sempre, essere massoni, oggi è ancor più complesso. La massoneria nel suo percorso iniziatico attraverso lo studio e ricerca di valori simbolici e culturali tende a trasformare la visione materiale del singolo in una visione spirituale capace di interpretare la società nella vivida luce della tolleranza e libertà. Se ci trovassimo di fronte ad una società a ”lenta trasformazione” avremmo più possibilità di un lavoro profondo e consapevole da condurre con passo lento e misurato, senza affanno, in un rapporto spazio-tempo – trasformazione più consono alle leggi naturali. Ma oggi non è così. Come Massoni siamo attenti osservatori per comprendere che la “rapida evoluzione sociale” fa derivare la certezza di ieri nell’esatto opposto di oggi, ciò che ieri era costruzione oggi diviene demolizione e sconcerto. Sono fenomeni che coinvolgono l’intero assetto delle relazioni sociali, politiche, economiche in un contesto globale. Ciò avviene nel campo della ricerca, nei sistemi e modelli organizzativi, nella comunicazione, nella relazione tra gli uomini.……il continuo e turbinoso cambio di direzione è talmente repentino che, a volte, oltre a non riuscire a coglierlo, lo subiamo inconsapevolmente. In un tempo non lontano si avevano punti di riferimento che erano rappresentati dalla politica, dalle istituzioni, dai movimenti di classi sociali, da nuove forme di comunicazione, da innovazioni economiche che cambiavano la struttura delle aziende, delle fabbriche, lo stile di vita delle popolazioni. Oggi quel mondo è lontano e sopravvive in modo marginale nel contesto globale. Appartiene infatti “alla globalità del sistema” la variabilità che si determina nelle strutture sociali nazionali. Un tempo la contaminazione, che si generava attraverso trasformazioni che avvenivano in un Paese, tardava a produrre effetti nella comunità degli altri Stati. Oggi non più. E’ difficile trovare ed identificare l’attore del cambiamento, la ricerca diviene sempre più complessa perché il cambiamento è figlio di una “nuova identità”, lontana dai valori di uguaglianza-libertà-fraternità, essendo racchiusa sotto il nome di finanza, di mercato. E la finanza ed i mercati, sono le società, sono le monete, sono le concessioni energetiche, sono i gruppi bancari, sono

It has always been hard to be a Freemason. Nowadays it is even harder. Freemasonry takes men by hand and, through its own path made by studies and search, leads them to transformation. In doing so, each one's individualistic, materialistic "weltanschauung" is turned into a higher, spiritual one, which is oriented to the society as a whole, under a spotlight whose interpretative key is the triptic Liberty, Fraternity and Equality. We would have more opportunities to amble in our studies if we lived in a society in which changes occur slowly. Without any ansiety, we would devote our time to a thorough and informed work; a work that would turn its eyes on a landscape whose horizon proceeds along a natural space - time relationship. Unlukely, the world is different, nowadays. Old certainties are nowadays their exact opposite: yesterday's edificarion is today's demolition. It happens worldwide, in any field of social, political and economic relations. It happens in any field of R&D, in any organizational structures and systems, in the medias, in the relations among men… not only don't we fully understand the continuous, sudden and whirling change but sometimes we even suffer from it. In a recent past, we could find several lanmarks: politics, institutions, social classes' movements… Today, that world's almost totally gone away and what survives of it is secondary in the global context. Nowadays, any change in a single

English translation

Page 4: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

4

le tecnologie disponibili, sono i nuovi soggetti dei “senza volto” che, governando, lontano dalla democrazia e dalla rappresentanza che essa esprime, decidono ben oltre il valore dell’Uomo. Alla logica della finanza vengono sacrificate anche le Sovranità Nazionali che, dopo essere state oggetto di politiche di sfruttamento, divengono sudditi di un potere invisibile, che si cela dietro una sigla, che di volta in volta appartiene al fondo monetario, al fondo di sviluppo, al fondo di solidarietà ecc. ecc, avendo però come denominatore comune il governo delle risorse, la politica dei profitti, attraverso una distorsione della lettura dei bisogni dell’Uomo finalizzata all’esclusivo interesse finanziario. La società del Cittadino dei Diritti, della Responsabilità Etica, dell’Uomo che Sogna gli spazi di libertà e felicità; la società della Cultura diffusa, come motore evolutivo e trainante alla formazione di nuovi modelli e soggetti capaci di liberare l’Uomo dal bisogno, sembra essersi persa nelle stanze del “conio monetario” di qualche Banca o Mercato, la Luce dell’anima dell’Uomo sostituita dalla brillantezza della moneta e dei profitti. L’Europa dei Popoli, il Mondo delle genti, è divenuto il terreno dello scambio monetario e produttivo farcito da velenose intolleranze anche religiose. Sembra che tutto si stia omologando in uno schema unico in cui materialità e mercato divengono sinonimi di progetto e sviluppo. Ma la superficie non è il tutto, certamente non è l’essenza sostanziale di quel mondo minoritario che, diversamente, si organizza e risponde, in altro modo, ai modelli sociali che vengono imposti. Occorre da massoni offrire un futuro spendibile alla Umanità e alle nuove generazioni. L’essenza è nell’Uomo che diversamente risponde per sopravvivere. Il nostro è il Paese della “rivoluzione mancata”. Anche volendo guardare la storia con occhio non partigiano lo stesso Risorgimento non è “una rivoluzione di popolo” in cui le coscienze sono coese per realizzare un diverso modello. Diciamo che forse il Risorgimento è stato, nella sua guida ispiratrice, una “rivoluzione borghese” che ha attratto coscienze popolari che, più di un sogno identitario di un popolo, ha avuto come alleati uomini sfruttati che cercavano dignità e sopravvivenza. E’ anche vero che il periodo risorgimentale è stato un periodo fecondo per la formazione di nuove culture ed idealità. Il pensiero massonico ed i valori da esso espressi sono stati indubbiamente, nel mondo borghese del tempo, lievito e pane per molti. La massoneria in quel momento, pur avendo avuto grandi esempi e uomini, non è riuscita a “coinvolgere diffusamente le coscienze e rendere popolare il suo messaggio”. Sicuramente anche questa è una delle ragioni per cui la massoneria “nella sua accezione organizzativa- istituzionale” assunse quella identità elitaria e riservata consapevole che la

nation's internal structures immediately produces tangible effects in the rest of the world. In the past, transformations in one Country were slow to effect communities within the boundaries of other countries. It's quite hard to find and identify the main responsible for this change. It becomes increasingly difficult because it is a consequence of a "new identity" that is far from the values of Equality, Liberty and Fraternity. This new identity is driven by finance and markets. And Finance is the Market, the Companies, the currencies, bank trusts, new technologies. These are the new areas of action of a faceless elite who governs far from democratic representation and control. Their actions do not respect human rights obligations. National sovereignties fall victims to financial rule. After exploitation, they become subject to an invisible power, under the label of acronym such as IMF (international monetary Fund), WB (World Bank) and its “development funds”, solidarity Fund and so on. However, they have a true common thread in the exploitation of resources, in profit-making policies. Financial interest brings us to a distortion of men's real needs. We have sacrificed on the altar of richness the true meaning of citizenship, rights, ethics and responsibility. We have sacrificed the true meaning of the search of happiness and freedom. We have sacrificed the true meaning of culture as a tool to make men free from needs. We have swapped light of the man's soul with profits and money. The world made for men has become a financial arena with an explosion of cultural and even religious intolerances. Modern society seems to impose a social model in which goods and markets are the only way to human kind's progress and development. The part is not the entire whole. It exists a silent minority that reacts in its own way, its peculiar way, to the

Page 5: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

5

reazione del potere politico-religioso avrebbe, con forza, osteggiato le idee ed i valori che esprimeva. I caratteri di allora, sotto altri aspetti, ci appartengono ancora. Forse, oggi, se la storia si fosse svolta diversamente, si sarebbe potuto registrare un altro Paese, un altro modello di Stato, un diverso pensiero sulla “cosa comune” probabilmente più trasparente, più moderno, meno consociativo, più consapevole sui valori di libertà sui diritti, aperto al nuovo attraverso la cultura del merito e dei bisogni. sicuramente più laico. In questa “rivoluzione mancata” si sono create forme ibride di relazione tra il mondo iniziatico ed il mondo profano, con sconfinamenti reciproci, talvolta di comodo, lasciando alle individualità dei singoli l’espressione dei valori universali ma senza trovare quella forza della “comunione” aperta e dialogante come insieme partecipato. Sociologi, economisti, uomini di cultura e filosofi per rappresentare lo stato della attuale società hanno scomodato anche molte espressioni fantastiche. Ritengo che la miglior descrizione stia nel mezzo della forbice, che si può immaginare, da un lato citando Vattimo, dall’altro lato citando Bauman. Nell’uno “ora che Dio è morto, vogliamo che vivano molti dèi” quale modello sociale di un pensiero ”debole”, nell’altro “la paura avvelena la società liquida” in cui si declina l’immagine di una società che assiste al declino, alla scomparsa delle organizzazioni sociali e politiche, con la ricchezza solo per pochi in un mondo contemporaneo che ha perso le sue certezze. In questo tempo di ”Uomo senza radici” è indubbio che dobbiamo ricercare, anche nella mutazione dei valori antropologici, la minor incidenza esercitata dalle società iniziatiche sul dibattito culturale per potercene riappropriare. Nel secolo scorso la massoneria era una voce rilevante nel dibattito politico e sociale sui temi dell’UOMO, oggi invece pur attenta alla complessità dei temi, non trova quello spazio culturale di attenzione tale da essere considerata valore aggiunto al dibattito sulle grandi questioni dei diritti, della scuola, della libertà di ricerca, della libertà religiosa della laicità. La questione non è certamente liquidabile con il parallelismo: anche le società iniziatiche rispecchiano la società e, quindi anche esse sono (parzialmente) lo specchio della crisi. E’ forse giunto il tempo di consolidare delle scelte che rafforzino il percorso della Maestria con una attenzione forte ed una voce chiara su temi ed aspetti di natura sociale ed economica in cui emerga la posizione di una identità valoriale capace di produrre indicazioni all’operato delle Istituzioni. Nella strada iniziatica occorre una lente più grande per capire e vedere meglio. In essa intervengono elementi e codici che non sono formule, la trasversalità della ricchezza culturale è fattore di stimoli e determina variabili importanti. In questa via la “parola”, la semantica, cambia il risultato. Anche il codice ed il valore dei linguaggi usati dalle “comunioni massoniche”, riconoscendo alle stesse un valore pedagogico sui valori ed il viaggio dell’Uomo, assume centralità.

imposed social models. In it, there is a cultural richness, which is the outcome of many codes and suggestions that cause relevant semantic shifts. In it, signifiers bring signifieds that are rarely compatible with those brought by the same signifier in profane societies. The transformation of our language could offer a start to reflect on what we perceive as a transformation, even an omologagion, of Masonic bodies. We now tend to speak and act demure and in a low voice even on those issues which deserve to be discussed with a loud, rebel voice. As Freemasons we cannot be conformist. We have highter and universal moral values to preserve. Although we know that in Freemasonry, the "Harmony" should be the outcome of different and personal contributions; it often happens that we consider the idea of "harmony" as a pretext to avoid uneasy exchange of ideas. So, it is evident that an imprecise semantic value may vanify an entire initiatic path. In the initiatic path, harmony should contribute to the moral and philosopical completion of those Master Masons who, having wrought the stone, are able to assure men liberty fraternity and equality of opportunities. As freemason, we should be aware that the meaning we give to the word "Harmony" is something radically different from tits meaning in the profane world. Harmony is the way to the Elevation. It is the Element able to transmute lead into gold; the Element able to "solvere" and "coagulare", because "εν τω παν". In the initiatic path, opposites do not exist, since "one is the all". In order to understand something in the profane world, a man needs to divide it in smaller parts but, at the end, he is not anymore able to rejoin them. The duty of a Royal Arch Mason is to obtain and keep the Unity by the Strenght. To understand the real nature of this

Page 6: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

6

La mutazione del linguaggio è anche esso un incipit di riflessione di trasformazione ed omologazione delle “comunioni massoniche” Nella massoneria , è sempre più frequente l’uso di espressioni profane che falsano la sostanza ed il significato della descrizione della via iniziatica, queste espressioni divengono di uso comune quasi fosse una moda, forse perché sono espressioni sicuramente più accattivanti. Sono preferiti i fatti e le cose a bassa voce o anche “meglio non dire” , temendo quasi di fare chiasso ed evitando di entrare in argomenti e temi che avrebbero il ben diritto di avere la voce alta, chiara e ribelle. Da iniziati non possiamo essere conformisti, abbiamo valori ben più alti ed universali da difendere. In massoneria l’espressione Armonia che è un valore finale –non solo personale- di un percorso turbolento, complesso ed elaborato, assume la rappresentazione di un “bon ton”, uno stile ad evitare turbamento nella espressione di pensieri diversi da una verità evidente. Per cui un valore semantico, a volte, mal compreso svilisce un percorso iniziatico. Nel percorso iniziatico l’Armonia il completamento sapienziale dei Maestri che hanno lavorato sulla pietra e raccolto le diversità e le buone ragioni per garantire all’Uomo la libertà, la fraternità e l’uguaglianza. L’Armonia va quindi, dal punto di vista iniziatico, diversamente intesa rispetto al mondo profano che riassume, invece, altri valori altri modelli altri archetipi. L’Armonia è elevarsi all’Alto coniugando le diversità e le differenze. E’ come un balletto classico. Non devi andare a destra o sinistra ma elevarti dal pesante al sottile. E’ l’elemento che sa trasmutare il pesante in sottile, che divide e riunisce perché tutto è Uno. Non esistono gli opposti nella via iniziatica perché tutto è Uno. Noi, profanamente, dividiamo per capire ma poi non riusciamo a riunire. Il compito di un Maestro dell’Arco Reale è quello di ottenere e mantenere l’Unità attraverso la Forza. La Forza, questa rappresentazione continua, ha una formula compositiva che per essere compresa trova nel Vitriol la chiave: rectificando. Il rectificando è il nostro “balletto classico” per salire in punta di piedi verso l’Alto dell’Armonia di Massoni dell’Arco Reale. E’ l’Armonia il “codice ribelle” dei Maestri dell’Arco Reale, è il codice “dell’orgoglio della conoscenza”, è il codice del grembiule che viene lasciato a terra, di fronte all’Ara, quando si viene elevati a Eccellentissimi Maestri. Per questo diviene più semplice a noi comprendere il “Maestro” dai “maestri”! Per questo distinguiamo “Armonia” da “armonia”! Ma un Nathan come lo definiamo un pacifico armonioso o un ribelle consapevole? Garibaldi è un guerrafondaio o un eroe della libertà dei popoli? Dobbiamo essere attenti a non prendere da iniziati, come valore, un codice linguistico che, confusamente, viene preso acriticamente come patrimonio sbagliato di una storia che è ben lontana dalla Comunione. Attraverso l’Armonia dobbiamo insegnare il coraggio della Verità e per questo non possiamo da Maestri dell’Arco Reale fermarci ai confini della Terra. Dobbiamo conoscere il valore forte ed il significato della ricerca ed in essa dobbiamo includere anche ciò che può

peculiar kind of Strenght we have to find its interpretative key in the V.I.T.R.I.O.L.. That key is the word RECTIFICANDO. "Rectificando" is our own way to ascend to the Harmony of Royal Arch Masons. And the Harmony, is our rebel code, is the code of the "knowledge's proud", is the code of removing aprons during a Most Excellent Masters's cerimony. That's why we are able to understand the existing differences betwen Harmony and harmony. Was Ernesto Nathan a peaceful man rich of harmony or was he an aware rebel? Was Garibaldi just a warmonger or was he a hero for Peoples' freedom? As freemasons, we should pay attention to the language we use: we should avoid contamination with a language which is not part of our tradition. Through the Harmony, we should be able to teach the Truth's courage. For this reason, as Royal Arch Masons, we should not stop at the “known lands limits” We should know the true meaning of our research, which should encompass even what we consider being a continuous doubt because it is this continuous dount that could offer us the key to transformation. What is the philosophers' stone? It is the tool for "Crysopoeia"; it is that Element by which we can turn lead into gold. And what does "Element" means? The "Element" is the strength. In the Tarots, the Strength is represented by a woman who opens a lion's mouth. It symbolizes that the real strength, the interior strength, is the negation of the brute force. Gentleness is the real strength that is able to tame the lion. In a similar way, a woman, with her Gentlness, is able to tame the brute force of the uninitiated men. In the Lodge 38 of Kirkwall (Orkney Islands, Scotland), an illustrated Most Excellent Master apron gives a synthesis of this idea of Strength.

Page 7: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

7

sembrarci il dubbio “continuo” perché attraverso esso dobbiamo trovare l’elemento di trasformazione. Cos’è la pietra filosofale? E’ l’elemento che serve per fare l’oro, per trasmutare il piombo in oro. Cosa significa elemento? L’elemento è la Forza. Nei tarocchi la forza è rappresentata da una donna che apre la bocca del Leone, questo significa che la Forza è la negazione della Forza per cui è la “Dolcezza” che è capace di dominare il Leone. La donna con la sua dolcezza esprime la Forza e quindi doma la forza dell’Uomo profano. Nella Loggia di Kirkwall 38, nelle Orcadi, la loggia di William Sinclair in Scozia, un grembiule di Eccellentissimo Maestro dell’Arco Reale rappresenta questa sintesi della Forza con una immagine (impensabile nella logica maschile della massoneria): la Maddalena insieme all’Arca, alle chiavi, all’ Agnus Dei; La Forza (la Maddalena) che porta in sé la Conoscenza (l’Arca) che viene aperta e protetta (Chiavi) dalla Maestria (Squadra e compasso disposti). La Forza quale Armonia, Il Viaggio quale strumento di percorso iniziatico alla ricerca dei valori e dei simboli. In quel Viaggio il Maestro dell’Arco Reale non può essere confuso e l’Armonia che trasmette è tale solo se lascia il seme della diversità tra i fratelli perché essi crescano viaggiando con la idea del ribelle che deve costruire una nuova identità sociale per l’Uomo che cerca, per l’Uomo che Sogna…… altrimenti cediamo al conformismo, al nero dell’Ego, alla superficiale attenzione del turista dentro una chiesa o in una trattoria.

This image is almost ununderstandable in the contemporary masculine vision of freemasonry: it portrais Mary of Magdala, the Arch of Covenant, the keys and the Agnus Dei. It represents The Strenght (Mary of Magdala) that opens (reveals) the Knowledge (the Arch of Covenant) through the Keys of a Master Mason. Strength becomes Harmony. The initiatic path is the search for values and symbols. In that initiatic path, the armony brought by a RAM is real Armony just when its seed are watered by the words of a Rebel; a Rebel whose objective is the creation of a new world, made for “Suchende”, for Dreamer… Otherwise, all his efforts will only produce conformism, hay for the “black horse of the Ego”, useless superficial attention of a tourist in a church.

Taranto – Development Capitular Course - Primo Seminario

Page 8: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

8

Un ponte tra oriente e occidente, tra rischi globali e prospettive nello scacchiere del mondo» Noi non possiamo chiudere gli occhi ed il cuore ad un mondo che si muove e che ci viene incontro. CONVEGNO

razie professore per il convegno che ha fatto.... ah, ma ci sono

degli ospiti... non di Reggio... la prossima volta dovete venire alla Moschea: sono io il responsabile del Tempio». Solo questi brevi parole

sarebbero sufficienti a raccogliere e testimoniare quanto il convegno promosso dall' Associazione Culturale La Concordia abbia avuto il successo e colto lo spirito del dialogo. Emilio Attinà accoglie soddisfatto il commento,

sorride, condivide con i relatori e tutti i presenti l'indiscutibile risultato della manifestazione svoltasi al Cinema Odeon dal tema Un ponte tra Oriente ed Occidente, tra rischi globali e prospettive nello scacchiere del mondo . I contributi ricchi di analisi e spunti di riflessione per comprendere la via di un dialogo intenso profondo e condiviso hanno visto impegnati il prof. Massimiliano Ferrara dell'Università di Reggio che ha tracciato il quadro di riferimento degli interessi politici, economici, strategici che coinvolgono l'area mediterranea alla luce delle nuove e diverse strategie geopolitiche che coinvolgono sia la politica internazionale che i gruppi ed i movimenti che oggi rappresentato la minaccia non

solo allo scacchiere europeo ma anche alla comunità islamica locale che ben distingue tra processo politico e percorso religioso. «Nessun Dio spinge alla guerra», ha infatti affermato il prof. Daniele Castrizio della Università di Messina, ma sono i fattori e gli interessi finanziari e di sfruttamento delle risorse energetiche a determinare i conflitti in un territorio che storicamente ha dimostrato invece di essere terreno di dialogo e di fusione di culture che sempre hanno condiviso percorsi comuni. È successo che le stesse culture si siano contaminate tanto da risultare persino

somiglianti. L'area del mediterraneo è stata per secoli la fucina dello sviluppo culturale ancor prima che una politica lontana e che guarda più al nord Europa che alle aree centrali mediterranee favorisce una sorta di nuova marginalità. «Un pugno di api, che fanno miele, sono meglio di tante mosche che fanno solo puzza» con questo detto islamico il prof. Zouhairi Abderrhaim della università di Rabat ha cercato di far cogliere il senso ed il bisogno di conoscenza profonda dell'Islam per distinguere

G

THE conference “BUILDING bridges between east and west. Global risks and perpectives in the Global Chessboard” organized by “Associazione Culturale La Concordia” UNDER THE PRECIOUS DIRECTION of Comp. Emilio Attinà Knight Commander Europe Department, THIS ARTICLE OFFERS A SYNTHESIS of the speeches of: MASSIMILIANO FERRARA (UNIVERSITy of Reggio Calabria): “Geopolitics and security in the Mediterranean Area. Which Perspectives for the future?” Daniele Castrizio (University of Messina): “A God Of Peace for the Mediterranian Sea”; Zouhairi Abderraim, Professor of Modern Islamic Philosophy (University of Rabat): “Islamic, Islamic Though, ISIS or Terrorism?” Tiziano Busca, Grand High Priest of the Italian Grand Chapter of The Royal Arch York Rite: “the right to HAPPINESS: THE REASONS Of immigration and the the pursuit of freedom.

abstract

Emilio Attinà organizzatore del Convegno ed il Sommo Sacerdote Tiziano Busca

Page 9: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

9

e marcare la differenza tra Islam e terrorismo. Il terrorismo è tale al di là del contesto religioso e brucia la terra e le anime dei popoli. L'Islam è una religione di pace, il Corano nella sua natura non è solo un testo di fede ma un contesto anche di regole che poggia su cinque pilastri fondamentali che rappresentano per il popolo islamico anche il modello delle norme sociali e politiche. «Una carezza all'anima, una carezza alla intelligenza ed alla sensibilità: questo è il valore distintivo di questo incontro» ha esordito nel suo intervento Tiziano Busca (Sommo Sacerdote dell’Arco Reale – Rito di York in Italia) che ha posto la centralità dell'Uomo ai percorsi di sviluppo per un nuovo dialogo politico dove gli elementi anche utopici del passato

possono trovare oggi nuovi terreni di condivisione. Il diritto alla felicità non è solo un richiamo alla dichiarazione di indipendenza americana ma anche il pensiero di uomini che in questa terra di Calabria avevano capito che una via nuova all'imperialismo era possibile. E ricordando Gaetano Filingeri che a Castelmonardo voleva creare la comunità di Filadelfia per i suoi rapporti con Benjamin Franklin, ha invitato coloro che vivono un percorso introspettivo a testimoniare una diversa presenza capace di rendere ricco un nuovo processo di dialogo tra gli uomini ricordando che le diversità si formano e gli scontri si manifestano quando la nostra intelligenza si chiude alla comprensione, alla cultura, alla conoscenza, alla condivisione. «Noi non possiamo chiudere gli occhi ed il cuore ad un mondo che si muove e che ci viene incontro. Noi diventeremo ricchi e l'uomo che abbiamo di fronte ci riconoscerà solo se saremo capaci di leggere la luce nei suoi occhi... entrambi ed insieme avremo condiviso con senso la via al dialogo e della solidarietà», ha concluso Busca che ha anche auspicato il moltiplicarsi di questi incontri che la regia di Emilio Attinà (Right Eminent Department Commander – Europe – dei Cavalieri Templari) ha reso straordinariamente importante.

Il Capitolo “La Culma” di Bergamo e il Capitolo Brixia di Brescia hanno organizzato una tornata a Capitoli Congiunti, martedì 23 giugno presso la casa massonica di Bergamo. Tema della serata: «Rito di York: tradizione e futuro». Nella serata è stato ricordato anche il Comp.Augusto Fornaciai e raccontato il suo insostituibile ruolo all'interno del Rito di York. «Ma che cos’è la Massoneria. Prendiamo una medaglia. La Massoneria è una medaglia e ha due facce. Da un lato la tradizione e dall’altro il futuro. Da una parte ci mettiamo la Maddalena e dall’altro ci mettiamo la Marianna». Lo ha detto Davide Bertola, Gran Maestro Delegato del Gran Concilio dei Massoni Criptici d’Italia. La Maddalena è la Tradizione gnostica, che anzi possiamo definire ‘Tradizione’ tout court, quella che attraversa la spina dorsale della nostra epoca e che si è arricchita di elementi ermetici, cabalistici. «È il nostro punto di partenza», dice Bertola. «La Marianna è la religione civile, cioè la proiezione dell’uomo all’esterno. Ma quest’uomo presuppone quell’altro. Noi siamo la Massoneria e la Tradizione è qui con noi». Alla serata, intitolata «Rito di York: tradizione e futuro» era presente il Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell’Arco Reale Tiziano Busca.

Al centro il Sommo Sacerdote Tiziano Busca e il G.M.D. del Gran Concilio Comp. Bertola Davide

Page 10: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

10

ALLA SCOPERTA DELLA MASSONERIA DELLE ORIGINI

Felicemente concluso con una folta partecipazione di delegazioni dei Capitoli dell’Arco Reale dell’Italia del Sud il 1mo Seminario di Studi che si è svolto a Taranto l’11 luglio 2015.

SEMINARIO «Alla scoperta della Massoneria delle origini». A Taranto si è chiuso il primo seminario di studi del Rito di York.

ecine di compagni da tutto il sud d’Italia hanno partecipato al primo seminario di Studio del Rito di York, organizzato, in

rituale, dai Capitoli di Abruzzo, Campania, Calabria, Puglia. I relatori,Mauro Cascio, Francesco Bernabucci, Guido Vitali, Pino Neglia, Vitantonio Vinci, Emilio Attinà, hanno messo in evidenza gli aspetti simbolici più importanti dei tre gradi, per sottolinearne la ricchezza e la peculiarità nell’ambito della Tradizione occidentale. La camera di Maestro del Marchio, in particolare, proprio per la sua propedeuticità è quella dove il simbolismo esoterico è più intenso e più chiaro. I lavori sono stati introdotti ritualmente da Domenico Billotta, Fausto Soggia, Mauro Luzi. Erano presenti Mario Pieraccioli, Illustrissimo Gran Maestro del Concilio Criptico del Rito di York e Giovanni Pascale, Gran Commendatore dei Cavalieri Templari d’Italia del Rito di York, e Pasquale La Pesa, Secondo Gran Sorvegliante

del Grande Oriente d’Italia che ha portato i saluti del Gran Maestro Stefano Bisi e il suo apprezzamento per i lavori culturali e di approfondimento iniziatico che lo York sta portando avanti in questi ultimi anni. La Pesa ha anche sottolineato come il Rito di York sia il più naturale completamento dei primi tre gradi Emulation. A Tiziano Busca, il Sommo

Sacerdote del Gran Capitolo dei Maestri dell’Arco Reale, sono state affidate le conclusioni. «Una sfida da fare, una sfida vinta. Quando tempo fa raccontavo di questa mia intenzione, quello di portare in Italia l'idea del

Development Capitular Course, non ci si credeva.

Un progetto ambizioso, che è solo la prima tappa di un viaggio. Che ha lo scopo di farci capire chi siamo, qual è la Massoneria originaria. E lo scopo di farci conoscere dai Maestri della Comunione, con la nostra ricchezza e la nostra storia».

D

Visione del Tempio da Oriente verso Occidente

Page 11: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

11

TEMPLARI, MASSONERIA E NEOTEMPLARISMO. Dal rogo di Jacques De Molay a oggi. di Lamberto Brocchi Gran Generalissimo dell’Ordine oggi Gran Commendatore Vicario.

When it comes to Freemasonry and Knights Templar, says and writes Cav. Brocchi, you must first realize that everything about these topics is largely steeped in traditions, legends, mysteries and symbolic references variously interpreted, while scarce and not always reliable are the documentary evidence. The perception that one gets is, therefore, often tinged with doubts and badly-masked perplexity, which always arouse mixed feelings both towards the Templars that the Masons; which, in some way, already unites them. This exhibition, therefore, will sometimes refers to facts not historically documented, to plausible and legendary assumptions; even if, in the opinion of the author, when it is not refuted by the documents, when several parts reported by the oral tradition and when it is historically plausible, the legend can rise in value of history. This exhibition, therefore, will sometimes refers to facts not historically documented, to plausible and legendary assumptions; even if, in the opinion of the author, when it is not refuted by the documents, when several parts reported by the oral tradition and when it is historically plausible, the legend can rise in value of history

Templari e Massoneria. Sull’interazione fra questi due Ordini si discute fino da quando il mito del templarismo si è riaffacciato all’attenzione della storia e cioè fin dal 1705, anno in cui con il dichiarato ritrovamento della cosiddetta Charta Larmenius da parte di Filippo d’Orleans, l’Ordine dei Templari, o piuttosto, il fascino misterioso e carico di riferimenti esoterici, filosofici, religiosi e, perché no, politici di questo Ordine, si riaffaccia prepotentemente all’attenzione

di quelle classi sociali, soprattutto la nobiltà e la borghesia più culturalmente e politicamente impegnata che poi, nel 1717, con la costituzione della Gran Loggia d’Inghilterra, poi Loggia Madre Universale, avrebbero dato il via alla moderna Massoneria. Voglio precisare: avrebbero dato il via alla Massoneria moderna intesa come organo istituzionale di valenza universale, come organismo cioè di raccordo e di regolamentazione, delle Logge Massoniche già esistenti come corpi autonomi, collegati fra loro solamente dalle comuni finalità d’ordine filosofico e spirituale, dal comune carattere esoterico delle metodologie di lavoro e d’indagine e dalle Regole di appartenenza e di comportamento (Antichi Doveri); non quindi alla Massoneria intesa

come comunione iniziatica di uomini raccolti in Logge (o Gilde, o Confraternite, o Corporazioni), inizialmente dediti al lavoro materiale di costruzione, seppur sorretti e ispirati da principi esoterici di ricerca metodologica spirituale (le Logge operative) e successivamente dediti al lavoro di costruzione interiore per il miglioramento dell’Uomo (le Logge speculative).

TEMPLARISMO

Jacques De Molay. Ripr. artistica

abstract

Page 12: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

12

Massoneria che è fenomeno le cui origini probabilmente si perdono nella notte dei tempi. Tuttavia, è dalla nascita del Neotemplarismo, nel 1705, che si dibatte se la Massoneria sia o meno la continuazione dei Templari e ne sia la diretta erede e continuatrice o, addirittura, se i Templari fossero stati essi stessi Massoni. Allorché si tratta di Massoneria e di Templari, ci si deve innanzitutto rendere conto che tutto ciò che riguarda questi argomenti è largamente intriso di tradizioni, leggende, misteri e riferimenti simbolici variamente interpretabili, mentre scarsi e non sempre attendibili sono i riscontri documentali. La percezione che se ne ricava è, quindi, spesso venata da dubbi e da malcelate perplessità, che sempre suscitano sentimenti contrastanti sia nei confronti dei Templari che dei Massoni; il che, in qualche modo, già li accomuna. La mia esposizione, pertanto, dovrà talvolta fare riferimento a fatti non storicamente documentati, a ipotesi plausibili nonché a ipotesi leggendarie; anche se, a mio sommesso avviso, quando non è documentariamente confutata, quando è da più parti riportata dalla tradizione orale e quando è storicamente plausibile, anche la leggenda può assurgere a valore di storia. Come dicevo, il Templarismo riappare nel 1705 e fino a tale data, dal 18 marzo 1314 giorno in cui fu posto al rogo Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro dell’Ordine, di Templari non se ne era più sentito parlare, o meglio, se ne era sentito parlare, ma solamente grazie ai successori di Papa Clemente V (il Papa

che decretò lo scioglimento dell’Ordine) nella misura in cui questi dettero il via ad un processo di vera demonizzazione e di persecuzione nei confronti di un Ordine che ormai non esisteva più. Clemente V è vero che decretò lo scioglimento dell’Ordine, ma nemmeno troppo convintamene e con frequenti ripensamenti; ma Papa Giovanni XXII prima e Benedetto XII poi ne vollero l’assoluto annientamento. Cito l’episodio di Papa Giovanni XXII che, nel 1317, venuto a sapere che a Cipro i Templari erano ancora liberi e in possesso delle loro terre in quanto ritenuti innocenti dalle accuse loro mosse, chiese a Enrico II Lusignano Re di Cipro e di Gerusalemme di aiutare il Vescovo di Limassol a spogliarli dei loro beni per affidarli all’Ordine degli Ospedalieri e, soprattutto, a togliere la Croce dall’abito di quell'Ordine del quale - testuali parole - “Noi speriamo di poter annientare persino nel ricordo”. Ma perché tanto accanimento nei confronti di un Ordine ormai cancellato dal panorama sociale, politico e ecclesiastico? I Templari, la loro cultura, le loro idee e aspirazioni erano veramente scomparsi? L’annientamento dell’Ordine per opera di Filippo il Bello e del succube Clemente V fu certamente un’operazione politica, ma la loro successiva persecuzione fu invece sicuramente dettata dalla volontà della Chiesa, allora assediata dalla proliferazione di idee contestatarie e di (a sua detta) eresie, di cancellare un’ideologia, un’aspirazione universale, una spiritualità, scomode e destabilizzanti per il potere ecclesiale che le riteneva devianti dall’ortodossia cattolica.

I Templari erano presenti in Palestina, in Spagna, in Portogallo, a stretto contatto con la realtà islamica, quella del nemico che, una volta meglio conosciuto, ai loro occhi non appariva poi così perfido. Questo nemico appariva perlopiù colto, disponibile al dialogo e tollerante (è solo con l’avvento dei Turchi che si assiste all'inasprimento dell’intolleranza islamica). Esso credeva nello stesso nostro Dio e definiva noi, gli Ebrei e loro stessi come “la Gente del Libro” riferendosi all’Antico Testamento. E il sentiero esoterico delle linee guida della Cavalleria islamica era comune a quello della Cavalleria cristiana. E’ quindi credibile che i Templari cominciassero a nutrire delle perplessità sulle motivazioni del conflitto in essere e che addivenissero a considerare la possibilità di realizzare il riavvicinamento delle posizioni islamiche e cristiane in un’operazione teologica di sincretismo religioso. Peraltro, che i Templari avessero concepito l’idea di una visione del mondo basata sulla tolleranza e sulla cooperazione è idea largamente diffusa. Da qui, il timore della Chiesa che i superstiti dell’Ordine potessero diffondere simili idee

Papa Giovanni XXII

Cosa succede quindi ai Templari superstiti, costretti a dichiarare il loro

pentimento o a vivere nella clandestinità? Alcuni, ottenuto il perdono, rientrarono in seno alla

Chiesa, nel cosiddetto clero secolare; altri confluirono in vari Ordini,

soprattutto in quello Ospedaliero di S. Giovanni mentre, in Aragona e in Castiglia la maggior parte entrò

nell’Ordine di Calatrava, o negli Ordini di Montesa e in quello dei Cavalieri di Cristo, istituiti appositamente per loro.

Page 13: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

13

potrebbe ampiamente motivare il linciaggio morale effettuato dopo lo scioglimento dell’Ordine e la sua volontà di volerne cancellare persino il ricordo. Consideriamo che ancora oggi tali aspirazioni di carattere religioso e sociale sono comuni sia al pensiero Templare sia a quello Massonico. Cosa succede quindi ai Templari superstiti, costretti a dichiarare il loro pentimento o a vivere nella clandestinità? Alcuni, ottenuto il perdono, rientrarono in seno alla Chiesa, nel cosiddetto clero secolare; altri confluirono in vari Ordini, soprattutto in quello Ospedaliero di S. Giovanni mentre, in Aragona e in Castiglia la maggior parte entrò nell’Ordine di Calatrava, o negli Ordini di Montesa e in quello dei Cavalieri di Cristo, istituiti appositamente per loro. Vi furono poi Templari che si dettero al brigantaggio, altri che posero la loro spada al servizio di regnanti, alcuni addirittura si misero al servizio di principi islamici e vi fu chi, come il Templare Ruggero da Fior, si dette alla pirateria, alla quale dette il simbolo della bandiera da combattimento della marineria Templare: il Jolly Roger, un teschio con tibie incrociate. Ma molti Templari, soprattutto quelli più dediti allo studio, alla speculazione filosofica, alla scienza e alla strategia di pace, trovarono rifugio nelle confraternite di costruttori; ed è qui che va ricercato il più importante legame fra Massoneria e Templari.

Erano già organizzate come Logge operative, cioè dedite al lavoro di costruzione ispirato dalla ricerca spirituale e dalla speculazione filosofica e l’ingresso al loro interno di adepti accettati, principalmente dediti al solo lavoro speculativo, con il loro bagaglio di conoscenza, di princìpi, di aspirazioni, maturati nell’esperienza Templare, contribuì certamente all’evoluzione delle Logge operative nelle Logge speculative che costituiscono la Massoneria attuale. E’ mia convinzione quindi, e non solo mia, che la Massoneria non deriva né è l’erede dei Templari. I due Ordini sono Istituzioni assolutamente distinte, pur avendo in comune fra loro molti aspetti di carattere esoterico, spirituale e filosofico. Tra l’altro la Massoneria è, come istituzione iniziatica operativa, sicuramente ben più antica di quella dei Templari. Ma è assolutamente credibile che le due realtà iniziatiche si siano ad un certo punto incontrate e compenetrate, ed abbiano contribuito all’origine alla Massoneria speculativa attuale. Torniamo quindi al 1705, anno in cui, dopo anni di silenzio storico sui Templari, Filippo Duca d’Orleans, nipote di Luigi XIV di Francia e più tardi reggente del Regno di Francia, rivela di aver rinvenuto un documento, La Charta Larmenius, o Charta Transmissionis con la quale Jacques de Molay,

ultimo Gran Maestro dei Templari, prima del proprio martirio, avrebbe affidato la propria carica al Cavaliere Jean Marc Larmenius. Successivamente, tale documento sarebbe poi stato firmato da tutti i Gran Maestri segreti dell’Ordine fino a Jacques–Henry de Dufort di cui Filippo d’Orleans dichiara di essere il successore. Sulla veridicità di tale documento, che vorrebbe fornire la legittimazione storica della sopravvivenza dell’Ordine, sussistono concreti dubbi. Soprattutto per il fatto che la carica di Gran Maestro dell’Ordine non era trasmissibile, ma bensì elettiva in base ad un complesso e articolato

protocollo che escludeva qualsiasi ipotesi di trasmissibilità. Tuttavia, Filippo d’Orleans convoca a Versailles un Capitolo Generale, riesuma l’Ordine dalla clandestinità e se ne fa riconoscere Gran Maestro. Successivamente, durante il periodo della Rivoluzione Francese, l’attività neotemplare subisce una battuta d’arresto ed è nel 1804 che Bernard-Raimond Fabrè-Palaprat, ex seminarista, medico, avventuriero attivo durante la rivoluzione e Massone della Loggia dei Cavalieri della Croce, dichiara di avere scoperto, insieme ad altri suoi Fratelli di Loggia, un documento che proverebbe una successione ininterrotta di Gran Maestri Templari dal 1307 fino all’ultimo, il Duca Louis- Hercule-Timoleon de Cossé-Brissac, ucciso dai Giacobini nel 1792. Tale documento, una volta passata la tempesta rivoluzionaria, autorizzerebbe la Loggia dei Cavalieri delle Croce a procedere all’elezione di un nuovo Gran Maestro. Così nel 1805 la Loggia elegge Gran Maestro lo stesso Palaprat, ricostituisce l’Ordine del Tempio e, successivamente, lo dissocia dalla Massoneria rendendolo autonomo. Ma Palaprat non si accontenta e nel 1814 asserisce di aver ritrovato un manoscritto greco, l’Evangelicon, versione

Andrè-Michel Ramsay (9 Genn1686-6 maggio 1743

Bernard-Raimond Fabrè-Palaprat, ex seminarista, medico, avventuriero attivo durante la rivoluzione e Massone della Loggia dei Cavalieri della Croce, dichiara di avere scoperto, insieme ad altri suoi Fratelli di Loggia, un documento che proverebbe una successione ininterrotta di Gran Maestri Templari dal 1307 fino all’ultimo, il Duca Louis- Hercule-Timoleon de Cossé-Brissac, ucciso dai Giacobini nel 1792.

Page 14: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

14

eterodossa del Vangelo di San Giovanni. Questo testo, che molti studiosi contemporanei ritengono un falso del tardo seicento o del settecento, sostiene che Gesù Cristo non è Dio, ma un uomo illuminato che avrebbe istituito un “Ordine d’Oriente” – che poi sarebbe proseguito nell’Ordine del Tempio – e che alla sua morte avrebbe nominato San Giovanni suo successore diretto. Palaprat, conseguentemente, in quanto Gran Maestro dell’Ordine del Tempio, si proclama autentico e legittimo successore di San Giovanni nonché dello stesso Gesù Cristo, si riveste di tutti i poteri dell’alto sacerdozio e fonda la “Chiesa Gioannita” che dichiara unica vera Chiesa Cristiana in contrapposizione di quella Cattolica. La Chiesa Gioannita non sopravvive alla morte di Palaprat avvenuta nel 1838, ma la sua posizione acattolica ha però causato numerose scissioni tra i gruppi Templari esistenti i quali finiscono per costituirsi in due fazioni: una cattolica e una laica-palaprattiana. Da queste due fazioni, per un susseguirsi – peraltro abbastanza caotico – di secessioni, scissioni, abbattimenti e gemmazioni, derivano i numerosi Ordini Templari oggi esistenti, dei quali, della loro legittimità e del loro effettivo valore, per non far torto ad alcuno ritengo corretto non fare menzione. Tutti questi Ordini sono comunque laici, pur ispirandosi a valori cristiani e caritativi. Alcuni dichiarano espressamente di aderire alla Chiesa Cattolica e di riconoscere l’autorità del

Pontefice anche se, come l’Osservatore Romano ha più volte precisato, la Santa Sede riconosce ufficialmente e tutela, solamente il Sovrano Militare Ordine di Malta, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro e, ultimamente, l’Ordine dei Cavalieri Teutonici. Dunque, il Neotemplarismo moderno, quello che ha dato origine agli Ordini Templari di oggi, nasce in seno alla Massoneria: la Loggia dei Cavalieri della Croce di palaprattiana memoria.

Per quanto ci riguarda, la Gran Commenda dei Cavalieri Templari d’Italia è un Ordine Cavalleresco che, unitamente al Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell’Arco Reale e al Gran Concilio dei Massoni Criptici, costituisce il Rito di York in Italia. Ha il riconoscimento del Grande Oriente d’Italia ed è parte del Grande Accampamento dei Cavalieri Templari degli Stati Uniti d’America – collegato al General Grand Chapter of Royal Arch Masons International costituito nel Connecticut nel 1797 – che raccoglie nel mondo, Italia compresa, oltre 500.000 Cavalieri.

Massoneria dalla quale, come ho detto prima, subito si dissocia con la motivazione che se è vero che la stessa Massoneria ha origine dai Templari, non è giusto che questi debbano esserne subordinati ma, semmai, è giusto il contrario. Tuttavia il fascino del Templarismo, risvegliato nel 1705 da Filippo d’Orleans, è ben avvertito in seno all’Istituzione Massonica nata a Londra nel 1717, dove la questione della discendenza, o comunque dell’interazione con i Templari è fortemente influenzante. Andrè-Michel Ramsay, nel 1737, col suo “Discorsi sui Crociati e sulle Logge Francesi” indirizzato al Cardinal Fleury, Primo Ministro di Luigi XV, rivendica l’origine Templare della Massoneria. Sarà di riferimento per la successiva costituzione del Rito Scozzese Antico e Accettato. Il Barone Karl Gotthelf Von Hund, sostiene la medesima tesi e nel 1760 fonda una Loggia di “Stretta Osservanza Templare”: ordine monocratico basato su un sistema di alti gradi, a differenza delle altre Logge con soli tre gradi, che sarà di riferimento per la costituzione del Rito Scozzese Rettificato. Ci sono Gradi con dignità Templare anche all’interno del “Rito di Misraim e Memphis” e Ordini Templari esistono all’interno della Massoneria inglese. Per quanto ci riguarda, la Gran Commenda dei Cavalieri Templari d’Italia è un Ordine Cavalleresco che, unitamente al Gran Capitolo dei Liberi Muratori dell’Arco Reale e al Gran Concilio dei Massoni Criptici, costituisce il Rito di York in Italia. Ha il riconoscimento del Grande Oriente d’Italia ed è parte del Grande Accampamento dei Cavalieri Templari degli Stati Uniti d’America – collegato al General Grand Chapter of Royal Arch Masons International costituito nel Connecticut nel 1797 – che raccoglie nel mondo, Italia compresa, oltre 500.000 Cavalieri. Persegue il perfezionamento spirituale dei Cavalieri che vi sono ammessi, mediante l’azione, ispirata dalla carità Cristiana, al fine di “perseguire e sostenere l’affermazione degli ideali Templari per la difesa dei valori che sono il fondamento della civiltà, mettere in pratica i principi della solidarietà umana, esercitare, nello spirito della tradizione massonica, interventi umanitari in favore dei sofferenti e dei più deboli”.

In ogni numero della Rivista comparirà a partire da questo, una scheda/articolo illustrativa i vari Capitoli dell’Arco Reale Italiano. I Gran Sacerdoti e Segretari dei Capitoli sono invitati a predisporre la loro e inviarla alla Gran Segreteria, possibilmente corredata con una fotografia.

Page 15: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

15

Aiutatemi a continuare un sogno di Mario Pieraccioli Gran Maestro dei Massoni Criptici d’Italia

Non sono passati due mesi dalle elezioni per il rinnovo delle Cariche del Gran Concilio nel corso della XXXVIII Assemblea, che ci ritroviamo nel pieno delle attività necessarie alla vita del nostro Rito e sulle quali torneremo a breve con note specifiche. Poiché subito dopo l’insediamento per problemi di orari è stato possibile solo un brevissimo saluto, ho ritenuto opportuno recuperare almeno in parte, con questa breve nota.

Nell’abbazia di S. Galgano, vicino a Siena e prossima a un’importante magione templare, nella navata di sinistra, in prossimità dell’ingresso dalla “porta degli uomini”, alla base della prima colonna a parete, che in origine doveva essere a contatto con la nuda terra, spunta una corda scolpita nella pietra, gira intorno alla colonna sul capitello e da qui “parte per un percorso”; la ritroviamo su capitelli di molte colonne successive, tra sculture e altorilievi dal significato per noi inequivocabile e anche se molte tracce non sono più visibili con continuità, ci indirizza nella navata di destra in prossimità dell’uscita dalla “porta degli iniziati”. C’è di che riflettere. Ed ecco il sogno: riprendere e rivivere il nostro percorso iniziatico condividendolo con tutti i compagni del Concilio e del Rito di York, facendo tesoro e mettendo a frutto quell’importante bagaglio di conoscenza che la massoneria in generale, ma il nostro Rito in particolare, hanno fin qui dato ad ognuno di noi. E a ben guardare non è poco: significherebbe

mettere a disposizione delle aspettative dei fratelli tutti, le energie e gli entusiasmi che in questo momento ci animano e ci spingono a voler ritrovare la fiducia e a far crescere il Rito sia da un punto di vista di numeri e di ritrovata organizzazione, ma soprattutto per far riaffiorare in tutti i compagni, quella Conoscenza fino a qui maturata, senza disperderla, ma indirizzandola sui solchi che il Rito di York ha già per noi preparato: basterà mettere da parte i rumori

profani che da più parti ci giungono e ascoltare col cuore quello che ci viene dal partecipare i nostri rituali.

Proviamoci; tutti insieme.

E’ con questo spirito che la gran giunta che avete scelto come guida per il prossimo triennio sta muovendo i primi passi, con prudenza e grande attenzione, ma partecipando attivamente ad iniziative importanti sia nazionali che internazionali. A Vienna, a metà giugno, abbiamo aperto un’importante finestra sul grande mondo del Rito di York internazionale praticamente al gran completo e presentandoci, credo, dando

una splendida immagine di un Rito di York italiano, monolitico, attivo e in armonia. Ovunque c’è voglia di fare, di lavorare, d’imparare, di migliorare. Stiamo trovando la giusta armonia per ben operare, dando ai Concili totale disponibilità operativa sia a quelli che già operano bene, sia a quelli che hanno e avranno bisogno di essere sostenuti e indirizzati, ma soprattutto occorre stabilire un ponte, un rapporto nuovo e permanente verso quei Concili che hanno bisogno di ritrovare la fiducia e la consapevolezza che appartenere al Rito di York è una grande opportunità, un’ occasione da cogliere e da vivere e, alla fine, è davvero una gran fortuna.

Il G.M. dei Massoni Criptici Comp. Mario Pieraccioli

Page 16: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

16

Ma occorre capire cosa c’è davvero dentro, occorre capire in maniera intima cosa ci porgono i rituali per farci crescere e farci lavorare poi coralmente, poi ancora in maniera intima fino a sentire che dentro di noi nasce qualcosa di nuovo, qualcosa che ci spinge verso l’alto….. E’ questa la dimensione unica che ci consentirà di guardare in modo nuovo prima al mondo massonico, poi alla società civile esterna che, noi con lei, sta vivendo uno dei periodi più travagliati della sua storia , nel quale la rapidità delle comunicazioni e dell’incedere degli eventi, fanno affiorare quali protagonisti popoli e organizzazioni fino a poco fa del tutto assenti dalla ribalta della storia. In un clima di così profonda, rapida trasformazione,, il ruolo di una società iniziatica Massonica che ha attraversato da vera grande protagonista tutta la storia dell’uomo fino a portare ai nostri giorni una Tradizione , un livello di Conoscenza e di consapevolezza che non possono essere messi in discussione , o peggio, a repentaglio, da chicchessia. Noi, insieme, siamo i portatori di questo testimone. Non sciupiamo questa occasione.

Da parte sua, il Gran Maestro che avete scelto alla guida del Gran Concilio della Massoneria Criptica del Rito di York d’Italia, intende muoversi con fermezza lontano da polemiche e da faziosità inutili e dannose, in totale armonia con chi vorrà vedere nel nostro Rito

un modo di stare al mondo per progredire, tutti insieme, nel migliore dei modi possibile. E’ quindi non solo disponibile, ma chiede ai compagni che hanno un periodo di crisi , o comunque difficile, che hanno dubbi sul ruolo dei Riti o della stessa Massoneria, o della attuale organizzazione e di tutto quanto oggi non è chiaro, di dare un segnale diretto e preciso per stabilire, giorno o notte che sia, un contatto fraterno. Il Gran Maestro ci sarà e metterà a disposizione i suoi quarant’anni di massoneria , trentacinque dei quali nel Rito di York, vissuti con grande partecipazione, grande attivismo e pochi grembiuli. Aiutatemi a continuare un sogno: che i nostri figli e nipoti vedano un mondo nel quale i veri protagonisti si chiamino Sapienza, Fratellanza, Umanità.

Carissimi Compagni, credo mi perdonerete se occupo questo spazio della nostra rivista, per darvi cenno di una cosa che mi sta particolarmente a cuore. In questi anni nei quali ho avuto e ho tuttora l’onore di guidare la Gran Segreteria del Gran Capitolo mi sono trovato troppo spesso, davanti alla incresciosa visione di disegni che dovrebbero qualificare il “siclo”, somiglianti molto più a “stemmi nobiliari” che alla semplice e lineare incisione che sul mattone “posato o lavorato” erano soliti tracciare “gli operai”. Credo sia necessario tornare per rispetto alla

ortodossia e alla tradizione, su di un binario più consono ed esteticamente decoroso. Rivolgo pertanto l’invito ai Gran Sacerdoti e ai Segretari dei Capitoli perché indirizzino il Fr.llo che presenta la “Petizione” nella giusta direzione, dandogli le necessarie indicazioni perché possa tracciare all’interno suo siclo una “firma” che

davvero rispecchi “il luogo” e “il lavoro” che si accinge a svolgere e per il quale vuole essere riconosciuto. Il Gran Segretario Almerindo Duranti

Abbazia di S. Galgano. La corda scolpita nella pietra.

Page 17: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

17

LXVI triennale del Gran Accampamento Internazionale dei Cavalieri Templari degli Stati Uniti di America Durante la triennale numerosi sono stati i temi affrontati tra i quali la pericolosità del momento che la società sta vivendo e soprattutto la vastità dei problemi che i giovani si troveranno ad affrontare e che devono vedere i Cavalieri Templari di tutto il mondo in prima linea in difesa dei valori di umanità solidarietà e di rispetto verso il prossimo.

Dal giorno 6 al 12 di agosto si è svolta in Buffalo NY la LXVI triennale del Gran Accampamento Internazionale dei Cavalieri Templari degli Stati Uniti di America al quale aderiscono tutte le Gran Commende del Rito di York. La delegazione Italiana era rappresentata dal Gran Commendatore SK Giovanni Pascale e dal Gran Comandante del Dipartimento Europa SK Emilio Attinà. Particolare attenzione è stata data all’Italia per la sua storia ed è stato ricordato i primi 20 anni dalla fondazione della Gran Commenda dei Cavalieri d’Italia, che è stata nel 1996. Un saluto particolare è stato rivolto dal Comandate per il Dipartimento Europa al Gran Maestro del Gran Accampamento Internazionale SK Dave Dixon Goodwin per il suo operato in favore dell’Italia e dell’attenzione posta alle problematiche europee. Il Gran Maestro, nel porgere il saluto al Deputy Department Europe, unitamente al Hight Priest del Gran Capitolo Internazionale e al Gran Maestro del Gran Concilio Internazionale ha sottolineato come il coordinamento leale e partecipato ha prodotto un nuovo modo di interpretare la ritualità e come questo si è allargato anche alle altre componenti del Rito che oggi più che mai tendono ad una unione e condivisione organizzativa e rituale. Il Cav. Attinà ha voluto sottolineare il lavoro particolarmente difficile e importante che è stato realizzato in Europa e la presenza di tutte le delegazioni europee ne è la riprova di un lavoro tendente all’unità e alla condivisone di progetti finalizzati alla crescita del templarismo. Toccante è stato il momento in cui il Gran accampamento ha donato la raccolta fondi alla associazione per la ricerca sulle patologie degli occhi “EYE FOUNDATION” $ 3.500.000,00 e per lo studio e la ricerca sull’autismo $ 2.500.000,0. Anche l’Italia ne è stata partecipe. Durante la triennale numerosi sono stati i temi affrontati tra i quali la pericolosità del momento che la società sta vivendo e soprattutto la vastità d problemi che i giovani si troveranno ad affrontare e che

devono vedere i Cavalieri templari di tutto il mondo in prima linea in difesa dei valori di umanità solidarietà e di rispetto verso il prossimo. Al termine della triennale si è proceduto alla elezione del Gran Maestro ed è stato eletto per il triennio 2015-2018 Sir Knight Duane L. Vaught. Anche in questa occasione parole di affetto sono state rivolte al Dipartimento Europa per il supporto dato e la dimostrazione di unione dimostrata.

L’ultima giornata è stata dedicata alla alternanza delle competenze e alla nuove nomine e riconoscimenti: Al Gran Commendatore Giovanni Pascale è stata conferita la nomina di Chairman per l’Italia; su proposta del cav. Attinà è stato nominato Department Commander il Cav. Gabriel Gherasim già Gran Commendatore della Gran Commenda di Romania; Il Cav. Attinà è stato nominato dal Gran Maestro Deputy of Italy e componente del Grand Encampment Awards and Honors in Italy, Grand Encampment College of Honors

Page 18: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

18

CROCE ROSSA DI COSTANTINO Il Conclave Saxa Rubra presente ai lavori della 143 ma Assemblea Annuale del Gran Concilio Imperiale della Croce Rossa di Costantino

Il Conclave Saxa Rubra, nella persona del suo Potente Sovrano, compagno Salvatore Attinà, ha partecipato alla 143ma assemblea annuale del Gran Concilio Imperiale della Croce Rossa di Costantino, tenutasi nella date del 4-6 giugno in Seattle (WA) USA. Nel corso dei lavori, al termine dei quali è stato istallato il nuovo Molto Illustre Gran Sovrano del Gran Concilio Imperiale della Croce Rossa di Costantino, compagno Robert S. Finley, è stata adottata una risoluzione che invita i tre Conclavi Italiani a dar vita ad un proprio Gran Concilio Imperiale con propria autonomia, ponendo così loro un nuovo ambizioso obiettivo, al quale si spera di pervenire quanto prima. Nella foto il Compagno Attinà e il Compagno Finley , Molto Illustre Gran Sovrano

Page 19: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

19

Le ragioni della scelta di aderire al Rito di York per i Fratelli della Loggia Eleusi all’Oriente di Nardò, partono dall’esigenza di avere un completamento formativo massonico che assecondasse la naturale prospezione mistica della Loggia. Quindi una risposta ad una esigenza formativa massonica che si trova insita nella ritualità dell’Arco Reale. I Fratelli di Eleusi sono pienamente convinti che nei gradi dell’Arco Reale è contenuta l’essenza della filosofia massonica e che il Rito di York sia la vera e unica Massoneria Templare, derivata direttamente dai Cavalieri del Tempio. Da quest’ultima causa nasce il nome Makeda che i Fratelli eleusini hanno voluto dare al

Capitolo. Infatti Makeda era l’antico nome della grande regina di Saba, detta anche Magda di Saba, che molte

fonti ritengono sposa del Re Salomone. Da Magda di Saba che tante tracce ha lasciato nella storia, tanto che la sua figura è ricordata nei testi sacri della tre religioni

monoteiste, discende Maria di Magdala. La storia ci insegna

che i primi nove Cavalieri del Tempio appresero questa conoscenza e difesero fino all’estremo sacrificio il segreto del Sangue Reale. L’unico

immenso tesoro trovato dai nove Templari nelle scuderie del Tempio di Re Salomone. Il suo insegnamento mette l’accento sulla famosa “pietra angolare” respinta dai costruttori, della quale vien fatta menzione nella Bibbia (Salmo 118:22, Matteo 21:42, Marco 12:10, Luca 20:17) e che è diventata la pietra angolare basilare dell’opera. Questa pietra a forma di cuneo, non è altro che la chiave di volta dell’edificio, sulla quale il Mark Master iscrive il suo marchio, segno geometrico che spesso si trova sugli edifici monumentali e religiosi.

SCHEDE CAPITOLARI N.1

LE RAGIONI DI UNA SCELTA

I Fratelli di Eleusi sono pienamente convinti che nei gradi dell’Arco Reale è contenuta l’essenza della filosofia massonica e che il Rito di York sia la vera e unica Massoneria Templare, derivata direttamente dai Cavalieri del Tempio.

CAPITOLO MAKEDA N. 81– NARDO’

La regina di Saba al fianco di Mosè sull'antico portale della cattedrale St. Bénigne di Dijon più tardi distrutto.

Page 20: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

20

Il 4 luglio non è una data come tante. E non è una cosa che si ricorda perché è politicamente corretto. È invece l’occasione per testimoniare e rinnovare un impegno che non è di un popolo o di un altro. È un impegno dell’uomo, nella sua più radicale semplicità e intransigenza. L’intransigenza di chi non affida ad altri le proprie libertà. La libertà dal bisogno, le libertà sociali e le libertà civili che non ci rendano mai schiavi di altri uomini. Il 4 luglio è una festa americana, è il Giorno dell’Indipendenza e la dichiarazione è un docun momento che parla al cuore degli uomini. Può anche parlare in silenzio, come quando confessi a qualcuno qualcosa di grande. Ecco perché non è solo una festa americana. Perché in quella carta di canapa ci sono parole di una cultura che era già europea, quella dell’Illuminismo e quella dei giureconsulti e dei giusnaturalisti. Tutti gli uomini sono stati creati uguali. I loro diritti sono diritti ‘inalienabili’. Nemmeno volendo possiamo rinunciare alla nostra libertà e contro qualsiasi forma di Stato che ce le metta in discussione noi abbiamo qualcosa di fondamentale, che non sempre viene ricordato: il diritto alla resistenza, il diritto di modificare l’autorità costituita o distruggerla quando calpesta i diritti fondamentali. E capiamo bene che non sono aride questioni di diritto. Vediamo bene che dietro la ricorrenza di oggi c’è la carne, c’è il sangue, c’è il corpo. Le parole non hanno importanza quando sono solo parole. Le parole diventano fondamentali quando dietro c’è la vita. Noi oggi non ricordiamo i fatti americani. Noi oggi ricordiamo la vita. Il senso e la regola che ci siamo dati per abitare insieme. Quella composta armonia che nessuno dovrà più toccarci. Tiziano Busca Sommo Sacerdote

4 luglio God Bless America

Page 21: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

21

Epistolarium Hermeticum a Fano redazionale di r.d.

Epistolarium Hermeticum è il titolo di una mostra curata e realizzata da Francesco Milesi a Fano, nella suggestiva sede dell’ex chiesa di San Michele, la cui costruzione iniziò nel 1494 ad opera di maestranze comacine [vedi: http://goo.gl/pi8oPg]. La mostra è stata resa possibile grazie al sostegno del Capitolo De Lantaarn del Rito di York e dell’Associazione Culturale Clan Sinclair Italia. Francesco Milesi ha esposto 60 opere grafiche da lui stesso realizzate a partire dal ricco apparato iconografico offerto dalla letteratura alchemica, magistralmente diluito con particolari nati dall’estro di artisti a loro volta profondamente influenzati dalla cultura alchemica e sapienziale. Le tavole sono a tiratura limitata, 1 a 5. Segni e disegni riconducibili a Paracelso, Meyer, Ficino e Flamel - solo per citarne alcuni - ma anche a Bruno, Dürer e De Chirico, si accampano su cartoline idealmente spedite dagli antichi maestri ad ipotetici discepoli contemporanei. In calce, oltre alla debita affrancatura, una frase emblematica come, ad esempio, aurum nostrum non est aurum vulgi. Una massima, questa, che pare aver particolarmente ispirato l’autore. Ogni precetto è sempre seguito da saluti informali che non possono non strappare un sorriso: tuo Arnaldo da Villanova, cordialità Nichola Flamel, etc. Va da sé che l’intera collezione è da intendersi realizzata sotto la stessa cifra di quel “serio ludere” che abita tanta parte di cultura rinascimentale e non solo. D’altro canto, gli alchimisti stessi si riferivano spesso alla propria scienza definendola ludus puerorum. La mostra - introdotta dai saluti di Tiziano Busca e dagli interventi del filosofo Mauro Cascio e del prof. Davide Riboli - ha riscosso notevole successo, registrando centinaia di presenze solo nei primi tre giorni di apertura al pubblico. A questo link https://youtu.be/dDaAGJCBSMg è disponibile un video con una intervista a Franco Milesi e contributi di Tiziano Busca, Massimo Agostini e Davide Riboli, rilasciati in occasione della conferenza stampa che si è tenuta nella storica sede dell’Accademia degli Scomposti, a Fano. Epistolarium Hermeticum, dopo Fano, sarà ospitata in diverse città d’Italia e il calendario dettagliato delle tappe e dei rispettivi orari di apertura verrà pubblicato sul Blog dell’Arco Reale [vedi: http://goo.gl/Cy9Y9W]. Le fotografie allegate a questo articolo sono state realizzate da Valentina Marelli in occasione dell’inaugurazione.

Il Sommo Sacerdote Tiziano Busca con il Comp. Mauro Cascio e Francesco Milesi autore della mostra e Davide

Riboli

L’Evento del mese di

Agosto 2015

Page 22: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

22

Il Comunicato Stampa

EPISTOLARIUM HERMETICUM Missive alchemiche. In mostra, i segreti della materia e dello spirito.

“Si parte da qui, si parte da Fano con questa mostra “ EPISTOLARIUM HERMETICUM” che nei prossimi mesi sarà a Reggio Calabria, Firenze e Milano”. Tiziano Busca, Presidente della associazione Rito di York, ha voluto testimoniare l’impegno a questa manifestazione che per ragioni storiche oggettive ha nella Città di Fano l’Origine identitaria per il pecorso alchemico che si è poi sviluppato nei nostri territori ed in Europa. Ha anche affermato che “ la della Città della Fortuna, che ha nel suo nome un origine sacrale , cela nel cuore della sua storia una gioiello ricco e misterioso che la legano al mondo della ricerca alchemica ed esoterica con testimonianze ancora vive e che la tradizione rimanda a noi. Queste testimonianze in alcuni nominali, come quella della Accademia degli Scomposti , in altri invece continuano con evidenze storiche e monumentali che le famiglie fanesi raccontano alle intelligenze dei curiosi. Questi segreti che vivono in mezzo a noi non sono fantasmi, non sono fantasie ma oggetti visibili propri di un mondo pieno di significato e ricerca culturale che , come nel caso del lampadario dalla foggia del sole alchemico presente a Palazzo Castracane o il Gabinetto Alchemico nell’interrato di palazzo Marcolini, possono solo farci immaginare che importante crocevia sia stata Fano per la ricerca gnostica.” Lo stesso deve dirsi, ha proseguito Massimo Agostini, del Clan Sinclair Italia, “ della presenza nella nostra Città della Regina Cristina di Svezia che fu con il Santinelli ed il Negusanti tra gli animatori di questo cenacolo di cercatori e che trovava sicuramente un terreno fertile nella cultura cittadina dove altre famiglie dai Del Cassero, ai Martinozzi avevano nel tempo svolto azioni di forte colleganza anche con mondi culturali fuori dal nostro territorio. Siamo nel centro di un percorso che si è sviluppato nelle nostre realtà locali e che da qua si è propagato arricchendosi con personaggi di levatura unica e di cui noi, purtroppo, conosciamo solo una parte del loro valore. Chi ricorda che Piero della Francesca è più importante come matematico che pittore, che a Fano vi era una scuola di Kabbalà importantissima, che il primo testo in latino di

Kabbalà è stato voluto da Ubaldini attraverso il Mago Comandino e che su questo testo studiò per anni John Dee, consigliere della regina Elisabetta d’Inghilterra? “Questo lavoro, testimonia Francesco Milesi, mi ha impegnato per oltre un anno ed è un viaggio nell’anima. In “Epistolarium Hermeticum” Maestri alchimisti scrivono agli allievi i precetti fondamentali per la trasformazione della materia,

e quindi dello spirito. Com’è proprio della scienza esoterica, la trasformazione del piombo in oro, del negativo in positivo, per far riscoprire all’uomo la sua vera natura interna. Una conoscenza metafisica e filosofica capace di trasformazione fisica e, unitamente, di sviluppo spirituale. Da Paracelso a Dürer, da Marsilio Ficino a Giordano Bruno, preziosi insegnamenti: dalla nascita dei colori dell’arcobaleno al fuoco della natura, dalla trasformazione dell’odio in amore all’acqua che non bagna le mani, passando per il volo della fenice. Un “serio ludere” in cui grandi segreti

arrivano a destinazione, certo di chi è capace di intenderli e riceverli, recapitati col sorriso.” Una “posta prioritaria” di cui l’autore, Francesco Milesi si fa tramite, componendo queste 60 missive in altrettante opere grafiche digitali (in tiratura limitata di 5 esemplari ciascuna), attingendo alle suggestive immagini di un folto bestiario alchemico, animali mitici e reali come fenici, unicorni, dragoni, cigni, salamandre, leoni, pellicani, pavoni, galli… La mostra - nella ex Chiesa San Michele – organizzata grazie al sostegno del Capitolo De Lantaarn del Rito di York e alla collaborazione del Clan Sinclair Italia verrà inaugurata con gli interventi Tiziano Busca, Rito di York Capitolo de Lantaarn, Massimo Agostini, Clan Sinclair Italia, Mauro Cascio – filosofo- Davide Riboli saggista e docente. La mostra resterà aperta fino al 27 agosto, tutti i giorni, dalle ore 18 alle ore 23.

Page 23: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

23

Dicono della Mostra Epistolarium Hermeticum:

Congratulations Tiziano. This is great work and I applaud everything you are doing. Please talk about your efforts at the European Conference. All my very best wishes, Louis Bartrand Sommo Sacerdote Gran Capitolo Internazionale Rito di York Congratulazioni Tiziano. Questo è grande lavoro e mi congratulo con tutto ciò che stai facendo. Ti prega di parlare delle vostre iniziative alla Conferenza Europea. Tutti i miei migliori auguri, Louis Companion Tiziano: Thank you for forwarding this exciting news to me. Congratulations on this find and the good work you are doing with it. Keep up the good work. Look forward to seeing you in St. Tropez. Best regards. Cordially, Ted Harrison Past Sommo Sacerdote Gran Capitolo Internazionale Rito di York Companion Tiziano: Grazie per la comunicazione di questa iniziativa molto eccitante per me. Congratulazioni per questo risultato e per l’ottimo lavoro che stai facendo per il Rito. Continua a guardare in alto. Non vedo l'ora di vederti a St. Tropez. Cordiali saluti. Cordialmente, Ted

Page 24: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

24

U RE C LETTURE OHEN

SULLA CREAZIONE UNIVERSALE, MATERIALE,TEMPORALE E IL NUMERO SENARIO CHE L’HA GENERATA E I SUOI RAPPORTI CON L’UOMO. di Jean-Baptiste Willermoz

L’Ordine degli Eletti Cohen di Martinez de Pasqually fu una delle società iniziatiche più importanti del Settecento, una struttura massonica, nei suoi primi gradi che, in quelli più elevati, prevedeva una teurgia cerimoniale e sacerdotale. Una dottrina, quella di Martinez, fortemente influenzata dalla Qabalah ebraica (qualche studioso si spinge, sbagliando, a identificare qabalah e martinezismo) e, anche, dalla Gnosi cristiana. Gli allievi più noti furono Louis-Claude de Saint-Martin (sulla cui influenza più tardi Papus fonderà il moderno Martinismo) e Jean-Baptiste Willermoz che a sua volta adatterà il pensiero del Maestro alla ritualità massonica tout court, creando il Rito Rettificato nel cui ultimo grado, il Cavaliere Beneficente della Città santa, in una classe segreta (detta del Gran Professo) è dispiegata la dottrina Cohen. Da qualche mese è cominciata la pubblicazione dei testi più importanti del martinezismo delle origini, due delle opere di Willermoz sono state già pubblicate dall’editore Tipheret (“L’uomo-Dio. Trattato delle due nature” e “Le Istruzioni di Lione”) e una terza è in preparazione. Quello che vi offriamo in questa rubrica è una raccolta antologica dei brani più significativi, un aperitivo per cominciare a confrontarsi per una cosmogonia complessa, ma ricca come poco altro in Occidente. Quello di questo mese è tratto dalle Istruzioni di Lione (del 7 gennaio 1774). L’edizione critica citata prevede un’introduzione al testo e un impianto note a comento. Il Creatore ha voluto formare questo universo fisico di materia visibile per la manifestazione del suo Potere, della sua Giustizia e della sua Gloria; il piano che concepì si presentò alla sua concezione divina sotto una forma triangolare, approssimativamente come il piano o il disegno di un quadro si presenta alla mente del pittore prima di avviarne l'esecuzione. Essendo questo piano triangolare, il lavoro che ne è scaturito doveva, quindi, portarne l'impronta e doveva essere triangolare o ternario. Ed è così, in effetti. Dico che la creazione universale materiale è stata operata dal Creatore con la manifestazione del suo Potere, della sua Giustizia e della sua Gloria; il suo Potere si è manifestato nell’atto stesso della creazione che è stata generata non a caso dal

nulla tramite la sua sola Volontà; la sua Giustizia si è manifestata nella punizione dei primi spiriti prevaricatori che ha cacciato dalla sua presenza. Il Creatore, immutabile nei propri decreti, non li ha potuti privare delle Virtù e Poteri che erano innati in essi a causa del loro principio di emanazione divina, ma ha modificato soltanto le norme della loro azione spirituale; ha creato questo universo materiale, in cui li ha relegati a vivere come luogo di privazione e in modo tale che esercitassero in eterno, la loro azione di Potere e Volontà cattiva, all'interno di limiti loro fissati. Questa manifestazione di Potere e di Giustizia del Creatore non contraddice per nulla quella della sua Gloria; questo universo doveva servire, anche, per la manifestazione della sua Bontà

In the last few months, Tipheret Editions have been publishing some of the most relevant texts of the first

MARTINEZISM. “The God - Man. Treaty of two natures” and “The Lessons of Lyon” have been ALREADY

published. Another one is near to be bublished. In this Column, you will find a collection of the MOST

RELEVANT excerpts. THIS WOULD REPRESENT AN INVITATION TO TACKLE ONE OF THE RICHEST

COSMOGONIES IN WESTERN TRADITIONS. The one we publish this month (ENRICHED BY AN

AUTHORITATIVE introduction and several footnotes) is taken from the work “The Lessons of Lyon” (first

published in 1774)

LETTURE COHEN Rubrica a cura di Mauro Cascio

abstract

Page 25: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

25

infinita e della sua Misericordia, come sarà spiegato a suo tempo. È con il numero senario che la Creazione universale è stata realizzata, così come Mosè dà ad intendere con i Sei giorni di cui parla nella Genesi, che poi sono soltanto un velo di cui si è servito per comunicare quanto, in realtà, soltanto sottintendeva. Il Creatore è un Spirito puro e semplice, eterno che non può essere soggetto al tempo. Del resto il tempo non è principiato che dalla Creazione universale di cui parliamo. Tutto ciò che l'ha preceduto non poteva essere temporale; questo non può essere dunque né di sei giorni né di nessun lasso di tempo definito, di cui Mosè ha inteso parlare, ma piuttosto dei sei pensieri divini che hanno operato realmente la Creazione. Impariamo a conoscerli tramite l'addizione misteriosa che l'Ordine insegna, delle tre facoltà divine che sono il Pensiero, la Volontà, e l'Azione o in un altro senso che spiegheremo a tempo debito, l'Intenzione, il Verbo e l'Operazione. Il Pensiero è uno, semplice ed indivisibile, come lo spirito che lo produce, questo è il principio di ogni atto spirituale libero ed è in prima fila nelle tre famiglie spirituali di cui parliamo. Difatti gli assegniamo il numero 1; genera la Volontà senza la quale ogni pensiero sarebbe niente e non produrrebbe niente. Per il suo rango duale vale 2 e giacché unisce il pensiero da cui proviene lo contiamo 3. Ciò completa (forma) il primo ternario spirituale; ma il Pensiero e la Volontà sarebbero nulla e non produrrebbero nessuno effetto se non fossero messi in atto. È la facoltà produttrice dell'effetto che noi chiamiamo Azione. Questa azione per il suo rango ternario vale 3; aggiungendovi il ternario precedente del Pensiero e della Volontà, da cui procede, completa il numero ternario che ha operato la Creazione universale. Il quadro delle tre facoltà potenti, innate nel Creatore, ci dà allo stesso tempo un'idea del mistero incomprensibile della Trinità: - Il Pensiero dato al Padre 1. - Il Verbo o l'intenzione attribuita al Figlio: 2, - L'operazione attribuita allo Spirito, 3; come la Volontà segue il Pensiero, e l'Azione è il risultato del Pensiero e della Volontà, parimenti il Verbo procede dal Pensiero, e l'Operazione

procederà dal Pensiero e dal Verbo. Pertanto anche l'addizione misteriosa di questi tre numeri genera il numero senario, numero di ogni Creazione temporale; ravvisate in questa analisi tre facoltà, realmente distinte e procedenti le une dalle altre, che danno effetti differenti ma nondimeno tutte riunite nel solo e stesso essere, unico ed indivisibile. Vi è insegnato che l'uomo fu creato ad immagine e somiglianza di Dio. Il

Creatore è puro Spirito, quindi non è per la sua forma corporale che l'uomo può essere a sua immagine e somiglianza; può esserlo soltanto tramite le sue facoltà spirituali; dal momento che l'Essere spirituale minore o l'uomo è un'emanazione della Divinità, esso deve partecipare all'essenza stessa di questa Divinità ed alle sue facoltà. Ne abbiamo una debole parvenza, ciò nondimeno tangibile, nella riproduzione quotidiana di tutti gli esseri temporali: l'essere prodotto, sebbene somigli all'essere produttore e partecipi alla sua natura non è per questo lo stesso

Essere produttore; ugualmente l'uomo viene da Dio, partecipa della sua essenza e delle sue facoltà senza essere Dio stesso, con questo, senza annullare l'immagine e la somiglianza che legano uno all'altro. Esisterà sempre l'immensa differenza che deve esserci tra il Creatore e le Creature. Così dunque, come l'uomo sente in se stesso il Potere o le facoltà distinte del Pensiero, della Volontà e dell'Azione, così noi possiamo sostenere che è realmente grazie a queste tre facoltà spirituali, che è innata in lui la vera immagine del Creatore, come anche la somiglianza a causa delle tre facoltà potenti che sono ugualmente innate in lui: il Pensiero, il Verbo o l'Intenzione, e l'Operazione di cui parleremo in seguito e che non bisogna confondere col Pensiero, la Volontà e l'Azione. Dopo aver spiegato il numero senario in base alle virtù con le quali si è operata la Creazione vado a parlare del numero ternario produttore delle forme e del novenario, che attribuiamo alla materia, perché non bisogna confondere neanche questa materia apparente e palpabile che colpisce i nostri sensi coi principi impalpabili che la costituiscono. È l'unione di questi principi messi in azione che compone i corpi.

Page 26: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

26

Difendiamo Palmira, tesoro dell’umanità e simbolo della cultura

“L’assassinio del prof. Khaled Al Assaad è un crimine che colpisce l’Uomo ed il Simbolo di una cultura ricca e profonda che si oppone ai barbari miliziani dello Stato Islamico” ha detto il Sommo Sacerdote Tiziano Busca, che ricordava il comunicato del Grande Oriente d’Italia emesso nel giorno della conquista, da parte dei miliziani dello Stato Islamico, del sito siriano Palmira che dal 1980 è città patrimonio dell’Unesco. Palmira la città menzionata nella Bibbia come Tadmor, la città del deserto che fu fortificata da Salomone ed è citata negli archivi dei re Assiri. Nell’antichità era uno dei punti di sosta per le grandi carovane che attraversavano il deserto”. Nel comunicato del GOI è scritto che: “I luoghi del sapere rappresentano per noi massoni-costruttori un inestimabile tesoro dell’Umanità. Aver appreso che l’antica città siriana di Palmira è caduta nelle mani dei fanatici del terrore è motivo di sgomento per la barbara uccisione di soldati e civili e di grande apprensione per le sorti di quello che è considerato uno dei siti archeologici più importanti non solo del Medio Oriente “. Il Sommo Sacerdote ha ricordato che per tutti i massoni dell’Arco Reale è forte lo sgomento anche per il profetico destino di questa città, Tadmor, che abbiamo conosciuto e conosciamo nel nostro simbolico “viaggio di ritorno” e così descritto nel nostro Rituale:

V. M. - Compagno Reggente, che significano per noi Anath, Tadmor e Damasco? 205b Reggente – ………. “ Le rovine di Tadmor sono il simbolo degli ideali che non reggono alla realtà, delle speranze che non fummo capaci di realizzare”. Così prosegue e conclude il comunicato del Grande Oriente d’Italia: “La cultura per noi è universale e Palmira è la cultura con il suo fiorente passato e ciò che è rimasto della città che ebbe un potente sviluppo nel periodo romano. Chi ha visitato il sito archeologico sa bene che quelle colonne hanno un valore immenso. Permettere di distruggerle sarebbe delittuoso per chi ha un solo obiettivo: eliminare tutti i grandi simboli della civiltà, cancellare la storia dell’uomo e dare vita al nero simbolo del terrore e della intolleranza. Noi massoni del Grande Oriente d’Italia invitiamo

tutte le nazioni a impedire la distruzione di Palmira, vera e propria culla della civiltà, e il saccheggio delle preziose rovine romane. La convenzione del 1954 sulla protezione del

patrimonio dell’Umanità

durante i conflitti stabilisce che i siti archeologici non devono essere usati per scopi militari. Bisogna evitare che allo scempio perpetrato nelle assire Nimrud, Hatra e Ninive in Iraq, ora si aggiunga quello di Palmira. Il mondo non può perdere questo prezioso e straordinario scrigno che unisce il passato al presente”

La foto è presa da “Sponda sud news – Rivista di geopolitica e studi internazionali”

For all Masons of the Royal Arch is strong dismay, and in one way, the prophetic destiny of this city, Tadmor, that we have known and we know in our symbolic "return trip" and so described in our Ritual: W.M. - Regent Companion, which is the meaning for us of Anath, Tadmor and Damasco? 205b Regent – ………. “The ruins of Tadmor are the symbol of the ideals that do not hold up to the reality of the hopes that we were not able to achieve”. abstract

Page 27: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

27

1. La vicenda massonica di Conan Doyle

’esperienza massonica di Sir Arthur Conan Doyle è nota fino nei più piccoli dettagli, e numerosi autori se ne sono occupati (Ryder 1973; Potter 1986; Runciman 1991). Altri autori,

partecipi di quello che viene normalmente chiamato ‘Il Grande Gioco’ – che si fonda sulla finzione della reale esistenza di Sherlock Holmes – sono arrivati a ipotizzare una appartenenza dell’investigatore alla Massoneria (Vooris 1965; Langford 1977; Potter 1987; Potter 1988). Di certo c’è che Artur Conan Doyle fu iniziato il 23 gennaio 1887 presso la Phoenix Lodge No.275 all’Oriente di Southsea. Nella stessa Loggia ottenne anche i gradi successivi: il 23 febbraio 1887 ricevette l’aumento di salario al grado di Compagno d’Arte e il 23 marzo dello stesso anno fu elevato al grado di Maestro. Questa rapidità di raggiungimento del terzo e ultimo grado non deve stupire; è tradizione delle Logge britanniche lavorare prevalentemente in questo grado (al contrario della tradizione italiana, in cui si lavora prevalentemente in primo grado), per questo gli apprendisti vengono rapidamente promossi al grado di Compagno prima, e di Maestro poi, per accedere ai lavori di Loggia. Nel 1889, tuttavia, Conan Doyle andò in sonno, ma nonostante questo continuò a frequentare sia la Phoenix Lodge che altre Logge (il che rappresenterebbe, anche in questo caso, un’anomalia per la situazione italiana, ma non per quella britannica di quegli anni). Nell’aprile del 1900, infatti, Conan Doyle risulta visitatore presso la Rising Star Lodge No. 1022 all’Oriente di Bloemfontein, in Sud Africa, ove prestava servizio come medico volontario e come corrispondente

di guerra durante il conflitto Anglo-Boero. La stessa Loggia era frequentata da Rudyard Kipling e, molto probabilmente, da Robert Baden-Powell (sebbene in questo senso manchino prove dirette ). Tornato in patria, il 23 marzo 1901 Arthur Conan Doyle fu invitato a pronunciare il discorso ufficiale al tradizionale appuntamento massonico del Burns’ Night Dinner, e venne proclamato membro onorario della Mary’s Chapel Lodge No.1 all’Oriente di Edimburgo. Il risveglio ufficiale dal lungo periodo di assonnamento avvenne comunque solo l’anno seguente, il 1902, ovviamente – come previsto dai regolamenti massonici – presso la Phoenix Lodge all’Oriente di Southsea. Nel 1911, tuttavia, lo scrittore andò nuovamente in sonno, questa volta definitivamente.

L

This paper deals with the relation between the works of Conan Doyle (especially the Sherlockian Canon) and Freemasonry. In the article, the masonic experience of Conan Doyle is described, as well as the masonic references in his literary works. Both the life and the work of the Scottish Author indicate that in Doyle rationalist and irrationalist aspects coexist; if we compare this coexistence with the well known ‘double soul’ of Freemasonry (due to its illuministic heritage and its hermetic and esoteric one), we can hypothesize that the frequentation of Masonic Lodges should be the key to interpreting this apparent discrepancy in Doyle's thought.

Abstract

Tra razionalismo e irrazionalismo: l’ombra della Massoneria su Conan Doyle e Sherlock Holmes di Marco Rocchi Dagli atti del convegno Urbinoir 2011, già apparso sul fascicolo 1-2 (2012) della rivista Linguae & e successivamente pubblicato sul Blog massonico “Squadra e Compasso”

Page 28: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

28

L’ambiente massonico fu anche fonte di ispirazione letteraria per Conan Doyle. Per dirne una, lo stesso personaggio di John Watson – nome incluso – fu ricalcato su di un Fratello della Phoenix Lodge, che risulta presente alla cerimonia di iniziazione di Conan Doyle e che aveva diverse caratteristiche analoghe al personaggio della serie Sherlockiana: laureato in medicina all’Università di Edimburgo nel 1865, aveva prestato servizio come ufficiale medico per 19 anni, prima di rientrare in patria (anche se, a differenza del biografo di Holmes, presso il Consolato Britannico in Cina). 2. Le citazioni massoniche nel Canone Sherlockiano Non sono pochi i riferimenti massonici – a volte minimali, a volte consistenti e sostanziali per la vicenda narrata – nel Canone Sherlockiano. Li elenchiamo, in lingua originale, accompagnati da alcuni rapidi commenti: Nel primo romanzo del Canone Sherlockiano, A Study in Scarlet, si legge: “You're sure it doesn't simplify them?” observed Holmes. “There's nothing to be learned by staring at it. What did you find in his pockets?” “We have it all here,” said Gregson, pointing to a litter of objects upon one of the bottom steps of the stairs. “A gold watch, No. 97163, by Barraud, of London. Gold Albert chain, very heavy and solid. Gold ring, with masonic device. Gold pin – bull-dog's head, with rubies as eyes. Russian leather card-case, with cards of Enoch J. Drebber of Cleveland, corresponding with the E. J. D. upon the linen. No purse, but loose money to the extent of seven pounds thirteen. Pocket edition of Boccaccio's ‘Decameron’, with name of Joseph Stangerson upon the fly-leaf. Two letters – one addressed to E. J. Drebber and one to Joseph Stangerson”. (Conan Doyle 1887:22) Dunque, tra gli oggetti rinvenuti nelle tasche di Enoch Drebber vi è un anello d’oro con un attrezzo massonico, il che significa, in altri termini, con un simbolo massonico (poiché i simboli massonici sono per lo più attrezzi, strumenti da muratore); ‘simbolo massonico’ è infatti anche la traduzione italiana più usuale del passo. Da notare infine che questa citazione è dello stesso anno dell’iniziazione di Conan Doyle: difficile dire se il dettaglio dell’anello massonico fosse precedente, o se sia stata aggiunta come una sorta di omaggio all’Istituzione. Nel racconto A Scandal in Bohemia il riferimento massonico è indiretto: “I can’t imagine. I suppose that you have been watching the habits, and perhaps the house, of Miss Irene Adler.” “Quite so; but the sequel was rather unusual. I will tell you, however. I left the house a little after eight o’clock this morning in the character of a groom out of work. There is a wonderful sympathy and freemasonry among horsey men. Be one of them, and you will know all that there is to know. I soon found Briony Lodge. It is a bijou villa, with a garden at the back, but built out in front right up to the road, two stories. Chubb lock to the door. Large sitting-room on the right side, well furnished, with long windows almost to the floor, and those preposterous English

window fasteners which a child could open. Behind there was nothing remarkable, save that the passage window could be reached from the top of the coach-house. I walked round it and examined it closely from every point of view, but without noting anything else of interest”. (Conan Doyle 1891a:67-8) È chiaro che in questo passo il termine ‘freemasonry’ è usato da Conan Doyle come sinonimo di ‘fratellanza’, sinonimia rafforzata ed esplicata dal commento che segue: “Sii uno di loro e saprai tutto ciò che c’è da sapere”. Non è detto che sia del tutto casuale, bensì probabilmente vada inteso come un gioco di parole, il successivo richiamo a una ‘Briony Lodge’, il cui riferimento nel testo non è ovviamente ad una Loggia massonica, ma ad una villa. Sempre del 1891 è il racconto The Adventure of the Red-headed League , che presenta ancora un riferimento a simboli massonici: Sherlock Holmes’ quick eye

took in my occupation, and he shook his head with a smile as he noticed my questioning glances. “Beyond the obvious facts that he has at some time done

manual labour, that he takes snuff, that he is a Freemason, that he has been in China, and that he has done a considerable amount of writing lately, I can deduce nothing else.” Mr. Jabez Wilson started up in his chair, with his forefinger upon the paper, but his eyes upon my companion. “How, in the name of good-fortune, did you know all

Page 29: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

29

that, Mr. Holmes?” he asked. “How did you know, for example, that I did manual labour. It’s as true as gospel, for I began as a ship’s carpenter.” “Your hands, my dear sir. Your right hand is quite a size larger than your left. You have worked with it, and the muscles are more developed.” “Well, the snuff, then, and the Freemasonry?” “I won’t insult your intelligence by telling you how I read that, especially as, rather against the strict rules of your order , you use an arc-and-compass breastpin.” “Ah, of course, I forgot that. But the writing?” (Conan Doyle 1891b:191) Dunque, Mr Wilson indossa, contrariamente alle rigide regole dell’Ordine, una spilla massonica. Qui Conan Doyle denuncia chiaramente la propria conoscenza del patrimonio simbolico liberomuratorio: egli non sceglie infatti il più comune simbolo della squadra e del compasso sovrapposti, ma opta per il meno noto arco e compasso, simbolo dell’ex Maestro Venerabile della Loggia. Nel racconto The Adventure of the Musgrave Ritual viene descritto un antico rituale. Sebbene il ‘cerimoniale dei Musgrave’ (così l’usuale traduzione in italiano) non faccia aperta menzione della Massoneria, tuttavia questo brano è da molti ritenuto come uno di quelli di maggiore pertinenza liberomuratoria nel Canone Sherlockiano. Ciò è senza dubbio dovuto a questa struttura a domande e risposte, di matrice criptica e con una chiara valenza rituale. “He handed me the very paper which I have here, Watson, and this is the strange catechism to which each Musgrave had to submit when he came to man's estate. I will read you the questions and answers as they stand : “ ‘Whose was it? “ ‘His who is gone. “ ‘Who shall have it? “ ‘He who will come. “ ‘Where was the sun? “ ‘Over the oak. “ ‘Where was the shadow? “ ‘Under the elm. “ ‘How was it stepped? “ ‘North by ten and by ten, east by five and by five, south by two and by two, west by one and by one, and so under. “ ‘What shall we give for it? “ ‘All that is ours. “ ‘Why should we give it? “ ‘For the sake of the trust.’ “ ‘The original has no date, but is in the spelling of the middle of the seventeenth century’, remarked Musgrave. ‘I am afraid, however, that it can be of little help to you in solving this mystery’.” (Conan Doyle 1893a:484-5) Chiunque conosca i catechismi massonici (da notare che esattamente ‘catechism’ è definito il cerimoniale da Conan Doyle), non farà difficoltà a riconoscervi una certa ‘aria di famiglia’, sebbene non sia possibile rintracciare in essi la fonte diretta dei singoli passi. Nel racconto The Adventure of the Norwood Builder avviene ancora il riconoscimento dell’appartenenza massonica di un personaggio:

anche nel caso di Mr. McFarlane, come già per Mr. Wilson della Lega dei Capelli Rossi, Holmes non ha difficoltà a riconoscere un Massone nell’uomo che gli sta di fronte. Questa volta, però, Watson non ne dettaglia completamente le modalità di disvelamento: “Have a cigarette, Mr. McFarlane,” said he, pushing his case across. “I am sure that with your symptoms my friend Dr. Watson here would prescribe a sedative. The weather has been so very warm these last few days. Now, if you feel a little more composed, I should be glad if you would sit down in that chair and tell us very slowly and quietly who you are and what it is that you want. You mentioned your name as if I should recognise it, but I assure you that, beyond the obvious facts that you are a bachelor, a solicitor, a Freemason, and an asthmatic, know nothing whatever about you.” Familiar as I was with my friend's methods, it was not difficult for me to follow his deductions, and to observe the untidiness of attire, the sheaf of legal papers, the watch-charm, and the breathing which had prompted them. Our client, however, stared in amazement. “Yes, I am all that, Mr. Holmes, and in addition I am the most unfortunate man at this moment in London. For Heaven's sake don't abandon me, Mr. Holmes! If they come to arrest me before I have finished my story, make them give me time so that I may tell you the whole truth. I could go to gaol happy if I knew that you were working for me

Page 30: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

30

outside.” (Conan Doyle 1903:484) Ad ogni buon conto, poiché il fascio di carte legali lo qualifica come procuratore legale, l’abbigliamento disordinato come scapolo, il respiro affannoso come asmatico, non resta che dedurre che sia il ciondolo dell’orologio ad identificarlo come Massone. È un vero peccato non conoscerne quindi con precisione il simbolo rappresentato. Nel quarto e ultimo romanzo del Canone, The Valley of Fear (Conan Doyle 1915a) , Doyle mette in scena un’organizzazione criminale definita ‘Eminent Order of Freemen’, giocando con tutta evidenza sulla assonanza ‘Freemen-Freemasons’. Tale gioco viene tradito nella maggior parte delle traduzioni in lingua italiana, ove ‘Freemen’ viene tradotto in ‘Massoni’ o ‘Framassoni’. Si perde però così la verosimile intenzione di Conan Doyle di indicare l’organizzazione come una setta che scimmiotta i rituali massonici senza alcuna ‘patente di regolarità’, con caratteristiche e finalità che oggi definiremmo ‘deviate’. Vi sono diversi richiami, dunque, all’ordine massonico (basterà ricordare che il terzo capitolo è intitolato “Lodge 341, Vermissa”) tra i quali spiccano un paio di ‘tegolature’, ossia – nel gergo liberomuratorio l’accertamento dell’appartenenza massonica di un individuo. In questo primo esempio vi è uno scambio di battute che appaiono verosimilmente rituali (ma non appartengono alla regolare ritualità Massonica) e una presumibilmente rituale, anche se non meglio descritta –stretta di mano: “Are you a member of the union?” “Sure.” “Then you'll get your job, I guess. Have you any friends?” “Not yet; but I have the means of making them.” “How's that, then?” “I am one of the Eminent Order of Freemen. There's no town without a lodge, and where there is a lodge I'll find my friends.” The remark had a singular effect upon his companion. He glanced round suspiciously at the others in the car. The miners were still whispering among themselves. The two police officers were dozing. He came across, seated himself close to the young traveller, and held out his hand. “Put it there,” he said. A hand-grip passed between the two. “I see you speak the truth,” said the workman. “But it's well to make certain.” He raised his right hand to his right eyebrow. The traveller at once raised his left hand to his left eyebrow. “Dark nights are unpleasant,” said the workman. “Yes, for strangers to travel,” the other answered. “That's good enough. I'm Brother Scanlan, Lodge 341, Vermissa Valley. Glad to see you in these parts.” “Thank you. I'm Brother John McMurdo, Lodge 29, Chicago. Bodymaster J. H. Scott. But I am in luck to meet a brother so early.” “Well, there are plenty of us about. You won't find the order more flourishing anywhere in the States than right here in Vermissa Valley. But we could do with some lads like you. I can't understand a spry man of the Labor Union finding no work to do in Chicago.” (Conan Doyle 1915b:12)

Nell’esempio seguente, invece, vengono raccolte informazioni sulla Loggia di provenienza. Si noti come il Maestro Venerabile dalla Loggia venga indicato col termine – non massonicamente pertinente – di ‘Bodymaster’, in luogo del corretto ‘Worshipful Master’; si tratta di un altro indizio – se mai ce ne fosse necessità – di come Conan Doyle volesse descrivere qualcosa di deviato e non regolare: There was a small room there, lined with barrels. McGinty carefully closed the door, and then seated himself on one of them, biting thoughtfully on his cigar and surveying his companion with those disquieting eyes. For a couple of minutes he sat in complete silence. McMurdo bore the inspection cheerfully, one hand in his coat pocket, the other twisting his brown moustache. Suddenly McGinty stooped and produced a wicked-looking revolver. “See here, my joker,” said

he, “if I thought you were playing any game on us, it would be short work for you.”

“This is a strange welcome,” McMurdo answered with some dignity, “for the Bodymaster of a lodge of Freemen to give to a stranger brother.” “Ay, but it's just that same that you have to prove,” said McGinty, “and God help you if you fail! Where were you made?” “Lodge 29, Chicago.” “When?” “June 24, 1872.”

Page 31: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

31

“What Bodymaster?” “James H. Scott.” “Who is your district ruler?” “Bartholomew Wilson.” (Conan Doyle 1915c:183-5) Da notare infine che, nel romanzo, a fare da contraltare all’organizzazione criminale c’è un ufficiale di polizia al quale, non a caso, Conan Doyle attribuisce l’evocativo nome di White Mason . Infine, nel racconto The Adventure of the Retired Colourman si trova l’ultima citazione massonica del Canone, in cui il personaggio presenta ancora un simbolo massonico, non meglio specificato, stavolta su un fermacravatta: “If they are not worth more than the last ones they are not of much use”, said Amberley with a malevolent scowl. None the less, he kept me company. I had already warned Holmes by telegram of the hour of our arrival, but we found a message waiting that he was at Lewisham and would expect us there. That was a surprise, but an even greater one was to find that he was not alone in the sitting-room of our client. A stern-looking, impassive man sat beside him, a dark man with gray- tinted glasses and a large Masonic pin projecting from his tie. “This is my friend Mr. Barker,” said Holmes. “He has been interesting himself also in your business, Mr. Josiah Amberley, though we have been working independently. But we both have the same question to ask you!” (Conan Doyle 1927a:8) 3. Altre citazioni massoniche nelle opere di Conan Doyle Le citazioni del Canone non esauriscono i riferimenti massonici nell’opera di Conan Doyle. Per esempio, ricorderemo un passo da The Lost World (Conan Doyle 1912a) , della serie dedicata al professor Challenger, in cui Mr. Hungerton abbandona la scena per partecipare ad una tornata Massonica: I gave the self-evident answer that I should be a ruined man, upon which he jumped from his chair, reproved me for my habitual levity, which made it impossible for him to discuss any reasonable subject in my presence, and bounced off out of the room to dress for a Masonic meeting. (Conan Doyle 1912b:364) In The Land of Mist, l’ultimo della serie del professor Challenger, c’è un’altra interessante citazione: “That is a pompous ass named Weatherby. He is one of those who wander about on the obscure edges of Masonry, talking with whispers and reverence of mysteries where no mystery is. Spiritualism, with its very real and awful mysteries, is, to him, a vulgar thing because it brought consolation to common folk, but he loves to read papers on the Palladian Cultus, ancient and accepted Scottish rites, and Baphometic figures. Eliphas Levi is his prophet”. (Conan Doyle 1926:67) In precedenza, nel romanzo storico The Refugees, in una nota a proposito dei Gesuiti in Canada, Conan Doyle aveva scritto: Whatever real or imaginary offences the Jesuits may have committed in Europe — and it is as difficult for a Protestant to be reasonable about a Jesuit as for a Catholic to take a sane view

about a freemason — there can be no question of their influence as missionaries. (Conan Doyle 1893b:447) 4. Tra razionalismo e irrazionalismo: un’impronta massonica? Indubbiamente, in Conan Doyle – nella sua vita, prima ancora che nella sua opera – convivono aspetti fortemente razionalisti e di attenzione alla società, accanto a temi fortemente irrazionalisti e antiscientifici. Fa certamente parte della sfera razionalista l’ossequio di Conan Doyle alla logica e all’uso della ragione, che diventa in Holmes così spiccato da apparire a tratti quasi caricaturale e di cui identifichiamo la fonte di ispirazione – ce la riferisce Conan Doyle nella sua autobiografia (Conan Doyle 1924:32) – nel professor Joseph Bell, chirurgo all’Università di Edimburgo. Sono da ascriversi a questa sfera anche le manifestazioni di impegno civile nelle quali Conan Doyle si prodigò a più riprese: dalla battaglia per far scagionare due uomini ingiustamente condannati per altrettanti delitti – tra l’altro contro l’opinione, diffusa nell’opinione pubblica, che i due fossero colpevoli –, a quella per l’adozione di canotti e salvagente gonfiabili sulle navi da guerra.Sul versante

meno razionale, invece, Conan Doyle si distinse per le sue iniziative in favore dello spiritismo, di cui fu strenuo e convinto sostenitore; un impegno così

appassionato che lo condusse anche a clamorose gaffes, come quando si dichiarò convinto dell’autenticità di alcune foto che ritraevano

Page 32: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

32

alcune fate dei boschi. Sempre sul versante meno razionale e più antiscientifico, gioverà ricordare che di recente Conan Doyle è stato riconosciuto come l’ideatore – e forse anche l’esecutore materiale – della famosa beffa di Piltdown, volta a prendersi gioco degli assertori dell’evoluzionismo darwiniano: in quella circostanza – correva l’anno 1912 – un cranio umano combinato con una mandibola di scimpanzé fu sistemato nel luogo in cui era solito scavare un paleoantropologo dilettante, Charles Dawson, che immancabilmente gridò alla scoperta dell’ ‘anello mancante’ (Winslow, Meyer 1983).Queste due sfere – razionalista ed irrazionalista – apparentemente mal si conciliano nella stessa persona. Ma forse una chiave di lettura va ricercata proprio nella appartenenza di Conan Doyle alla Massoneria. In questa istituzione da sempre convivono due anime: una razionalista, appunto, di matrice illuminista, e l’altra più esoterica, con derive talvolta irrazionaliste ed occultiste, che pesca sincreticamente da molte diverse tradizioni iniziatiche: dall’alchimia all’ermetismo, dallo gnosticismo al templarismo, dall’astrologia alla qabbalah, e così via . La duplicità della Massoneria è stata così, di recente, ben sintetizzata: Insomma, incasellare la Massoneria è difficilissimo. È un’Istituzione con molteplici anime: personalmente ne riconosco due dominanti. Ci sono sempre stati massoni che hanno guardato al mondo, e che hanno lavorato per il Bene e il Progresso dell’Umanità nel senso più ovvio dell’espressione: ad esempio, hanno cercato di far progredire le Istituzioni, e magari di crearne delle nuove improntate agli ideali massonici di libertà e tolleranza. E ci sono sempre stati massoni che hanno guardato al cielo, e hanno cercato di elevare spiritualmente sé stessi con la riflessione sul significato dei riti, e sui simboli a essi associati. (Sacchi 2008:13) Non è da sottovalutare quindi l’idea che Conan Doyle abbia imparato proprio nelle sue frequentazioni massoniche la difficile arte della convivenza tra queste due anime; arte che sembra aver incarnato nella sua vita e cui pare aver dato forma nelle sue opere. Bibliografia Baden-Powell, R. (1908), Scouting for Boys, London, Horace Cox. Conan Doyle, A. (1887), “A Study in Scarlet”, Beeton’s Christmas Annual, 28: 1-95. Conan Doyle, A. (1891c), The White Company, London, Smith, Elder & Co. Conan Doyle, A. (1891a), “A Scandal in Bohemia”, The Strand Magazine, II, 7: 61-75. Conan Doyle, A. (1891b), “The Adventure of Red-headed League”, The Strand Magazine, II, 8: 191-204. Conan Doyle, A. (1892), The Adventures of Sherlock Holmes, London, George Newnes Ltd. Conan Doyle, A. (1893a), “The Adventure of Musgrave Ritual”, The Strand Magazine, V, 29: 479-89. Conan Doyle, A. (1893b), The Refugees, New York, Harper & Brothers. Conan Doyle, A. (1894), The Memoires of Sherlock Holmes, London, George Newnes Ltd. Conan Doyle, A. (1903), “The Adventure of the Norwood Builder”, The Strand Magazine, XXVI, 155: 482-96. Conan Doyle, A. (1905), The Return of Sherlock Holmes, London, George Newnes Ltd.

Conan Doyle, A. (1912a), The Lost World, London, Hodder & Stoughton. Conan Doyle, A. (1912b), “The Lost World”, The Strand Magazine, XLIII, 256: 362-82. Conan Doyle, A. (1915a), The Valley of Fear, New York, George H. Doran Company. Conan Doyle, A. (1915b), “The Valley of Fear. Part I. The Tragedy of Birlstone”, The Strand Magazine, XLIX, 289: 2-15. Conan Doyle, A. (1915c), “The Valley of Fear”, The Strand Magazine, XLIX, 290: 176-87. Conan Doyle, A. (1924), Memories and Adventures, London, Hodder & Stoughton. Conan Doyle, A. (1926), The Land of Mist, London, Hutchinson & Co. Conan Doyle, A. (1927a), “The Adventure of the Retired Colourman”, The Strand Magazine, LXXIII, 433: 3-12. Conan Doyle, A. (1927b), The Case-Book of Sherlock Holmes, London, John Murray. Langford, K. F. (1977), “Was Sherlock Holmes a Mason?”, Masonic Square, III, 4: 159-61. Potter, B. G. (1986), “Sherlock Holmes and the Masonic Connection”, Baker Street Miscellanea, 45: 28-32. Potter, B. G. (1987), “Was Sherlock Holmes a Mason? Part I”, The Empire State Mason, XXXV, 4: 24-5. Potter, B. G. (1988), “Was Sherlock Holmes a Mason? Part II”, The Empire State Mason, XXXVI, 1: 20-1. Runciman, R. T. (1991), “Sir Arthur Conan Doyle, Sherlock Holmes and Freemasonry”, Ars Quatuor Coronatorum, 104: 178-87.

Page 33: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

33

Ryder, C. A. (1973), “A study in Masonry”, Sherlock Holmes Journal, XI, 3: 86-8. Sacchi, L. (2008), Massoneria per principianti, Torino, L’Età dell’Acquario. Sica, M. (1996), “Baden Powell e la Massoneria”, Esperienze e Progetti, 112: 17. Voorhis, H. V. B. (1965), “Sherlock Holmes was a Mason”, The Royal Arch Mason, VIII, 8: 248. Winslow, J.H., Meyer, A. (1983), “The Perpetrator at Piltdown”, Science 83, 9: 33-43.

Venerdì 17 luglio 2015 presso il Tempio di Casa Nathan si sono riuniti in tornata congiunta i Capitoli De Lantaarn di Fano, i Capitoli di Roma Tevere Luca Venturi ed il Capitolo di Latina San Galgano, alla presenza del Sommo Sacerdote Comp. Tiziano Busca. Durante la tornata congiunta, il Gran Sacerdote del Capitolo De Lantaarn, Comp. Michele Polini, ha proceduto all'iniziazione del Comp. Federico Pignatelli, Fratello di grandissimo valore ed esperienza. Il Sommo Sacerdote Com. Tiziano Busca, ha ricordato nel suo intervento la bellezza, la valenza e la tradizione del Rito di York, che rappresenta la via Massonica Tradizionale.

Così il Blog dell’Arco dell’Arco Reale ne dava notizia:”Un grande acquisto del Capitolo De Lantaarn, il Capitolo di studi del Rito di York. Federico Pignatelli, è uno dei più conosciuti e autorevoli 'interpreti' della Tradizione occidentale, attivo massonicamente già negli anni Sessanta. Discepolo di Ivan Mosca, è da anni l'anima della Montesion, ci cui da sempre cura anche il sito Internet. Infaticabile conferenziere, curatore delle opere di Warrain, Willermoz e di tanti classici del pensiero kabalistico ha scritto numerosi saggi ed interventi. La soddisfazione di Tiziano Busca: «Stiamo crescendo in qualità. Era anche questa la scommessa del Capitolo De Lantaarn. Esserci per fare».

Si arricchiscono le colonne dell’Arco Reale Italiano. Durante una tornata Capitolare congiunta ha indossato il grembiule e iniziato il suo lavoro il Fr.llo Federico Pignatelli

Tiziano Busca, Mauro Cascio, Federico Pignatelli, Michele Polini

Page 34: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

34

I Compagni che desiderano parteciparvi debbono comunicarlo alla Gran Segreteria per l’espletamento delle pratiche necessarie. La partecipazione è a totale carico personale.

Page 35: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

35

Thank you for the Magazine - I have been able to understand a little bit! I do not speak Italian. Is the magazine available in english language? Kind fraternal regards Robert Jaray Grand Scribe Ezra.

Nuova Zelanda

grazie per la rivista - sono stato in grado di capire un po'! Io non parlo italiano. E 'disponibile in lingua inglese?

Congratulations on a truly high class presentation in your magazine. This sets a standard for masonic publications and we hope you can continue with this. It will serve as a source of information for Italian York Rite

Masons and others who are fluent in the Italian language. I regret that I am not but could help but be impressed with the presentation, display and content that you include. Thank you for sending this to me and I look forward to receiving future editions. This together with your website, puts Italy in the forefront of masonic media. Best fraternal regards. Cordially, Ted Edmund D. Harrison

Congratulazioni per una presentazione davvero di alta classe nella vostra rivista. Questo diventerà uno standard per le pubblicazioni massoniche e ci auguriamo possiate continuare in questo modo. Servirà come fonte di informazione per i massoni italiani del Rito di York e gli altri che sono fluenti in lingua italiana. Mi dispiace che io non lo sono, ma se può servire sono stato molto colpito dalla presentazione, dal display e dai contenuti inclusi. Grazie per l'invio di questo a me e non vedo l'ora di ricevere le edizioni future. Questo, insieme con il vostro sito web, mette l'Italia in prima linea per informazione massonica. Cordiali saluti fraterni.

Le congratulazioni dei Gran Capitolo esteri al primo numero della nostra rivista online

Page 36: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

36

Many thanks for your thinking of us. Most sincerely & fraternally, Gene Fricks, PGHP Representative near the Grand Chapter RAM of New Jersey

Molte grazie per aver pensato a noi. Sinceramente & fraternamente,

You have lots of reasons to be proud, not only of you magazine but of your Grand Chapter motivating so many brethren to come from other parts of the world to enjoy fraternal love. I personally also enjoyed seeing all masonic bodies of Italy present in your Grand Convocation reflecting a unity of the craft I have seldom see in other countries. I have loosely read the e-magazine, went to the whole 33 pages and could not help but heartily congratulate the companion or companions that made it possible, it is an excellent piece of work that I hope will continue publication regularly as our Lord deems it should light the way for its readers well into the future. I was told that Mexico just held their Grand Convocation some two weeks ago and that your greetings and warm welcoming were made known to all in attendance. Please keep on with the good work and receive my warmest fraternal regards. Isaac J. Hadad Canada

Hai un sacco di ragioni per essere orgoglioso, non solo della vostra rivista, ma del vostro grande capitolo che motiva tanti fratelli a venire da altre parti del mondo per godere l'amore fraterno. Personalmente ho apprezzato molto anche vedere tutti i corpi massonici d'Italia presenti nella vostra grande convocazione che riflette una unità di mestiere che ho raramente visto in altri paesi. Ho liberamente letto l'e-magazine, guardando tutte le 33 pagine e non potei fare a meno di congratularmi di cuore con il compagno o compagni che lo hanno reso possibile, si tratta di un ottimo lavoro che spero continuerà con pubblicazioni regolari in modo tale che il nostro Signore possa illuminare la strada per i suoi lettori anche in futuro. Mi è stato detto che il Messico ha appena concluso la Gran Convocazione circa due settimane fa e che i messaggi di saluto e calda accoglienza sono stati resi noti a tutti i presenti. Vi prego di continuare con questo buon lavoro e vi mando i miei più calorosi saluti fraterni. Isaac J. Hadad Canada

Thank you most kindly for the copy of your YR Mag@zine. Do you happen to have a copy in English? There seemed some very interesting articles that may be of interest to us, but not being in English it

does make things a little difficult. If you do not have it in English then I will seek the assistance of some of our Italian Companions to translate the same. I will also ask our First Grand Principal (ME Comp Peter Crick) to seek out a suitable Companion so that we can enter into full Fraternal Relations and exchange Grand Representatives.

Grazie molto per la copia del vostro YR Mag @ zine. Hai una copia in inglese? Alcuni articoli sembrano molto interessanti e possono essere di interesse per noi, ma non essendo in inglese le cose diventano un pò difficili. Se non lo avete in inglese, cercherò l'aiuto di alcuni dei nostri compagni italiani in modo da tradurlo lo stesso. Voglio anche chiedere al nostro First Grand Principal (ME Comp Peter Crick) di cercare un compagno adatto in modo che possiamo entrare in piene fraterne relazioni e di scambio tra Grandi Rappresentanti. Ancora una volta, grazie per i vostri pensieri gentili.

Page 37: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

37

Once again, thank you for your kind thoughts. I attach our recent copy of the Printed Proceedings of this Grand Chapter. Kind fraternal regards Wayne Smith, PGH Grand Scribe Ezra Supreme Grand Chapter of Royal Arch Masons of Victoria (Australia)

Allego la nostra recente copia degli Atti stampata di questo Gran capitolo. Cordiali saluti fraterni

Dear Companion Many thanks for sending the York Rite Magazine. I appreciate your consideration and although I do not speak Italian I can still get a sense of your meetings through the pictures. Please keep me on your email list.

Fraternally your companion, Jay Mitchell Grand Prelate, Grand Commandry Knights Templar of Utah Grand Chaplain, Grand Chapter

Caro compagno Molte grazie per l'invio del Magazine del Rito di York . Apprezzo la vostra considerazione e anche se io non parlo italiano posso avere il senso delle vostre riunioni attraverso le immagini. Vi prego di mantenermi nella vostra lista e-mail. Fraternamente tuo compagno,

Nella stupenda cornice di un monastero del 1200 si è svolta la prima agape aperta del Capitolo La Culma di Bergamo. Alla numerosa presenza dei Companion dello York si sono aggiunte le mogli che hanno condiviso la convivialità e l'allegria di un Capitolo che si è trasformato in una squadra di lavoro sia per la crescita del Rito in Lombardia che nei territori dell'Italia settentrionale. È infatti grazie all'impegno di Errico Defilippis che si sono create le condizioni per aprire un nuovo Capitolo. I momenti dei saluti da parte di Antonio Marinosci, infaticabile segretario ed organizzatore, e di Maurizio Conca G.S. hanno esaltato in tutti i compagni lo spirito di appartenenza che si è sviluppato nei mesi e che

era stato iniziato da Andrea Colonnelli - oggi Deputy per la Lombardia. Le conclusioni di Tiziano Busca - Sommo Sacerdote - hanno evidenziato lo stato di ottima salute del Rito sottolineando che negli approfondimenti della ritualità permane la profonda differenza tra chi ha la conoscenza della "parola" e gli altri fratelli della comunione massonica. «Un maestro massone dell'arco reale ha ciò che gli altri fratelli ricercano: la parola.

Questo non solo ci differenzia e ci rende orgogliosi ma ci carica di un impegno di testimonianza e coerenza che deve divenire distinzione e valore iniziatico che va autorevolmente testimoniato nella comunione massonica. Noi siamo coloro che offrono a tutti gli altri la conoscenza perché essa è nella nostra natura iniziatica rituale che precede la riscrittura di Anderson che come sappiamo va alla ricerca della parola perduta attraverso un percorso che seppur vicino all'originale non ha l'essenza

originaria di chi la massoneria l'ha generata». Tiziano Busca ha concluso augurando a tutti un sereno periodo di buone vacanze.

La prima agape aperta del Capitolo “La Culma “ di Bergamo.

Page 38: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

38

NARRAZIONE FANTASTICA: UTOPIA, SIGNIFICATI E SIMBOLI.

Ogni storia ha un po’ di leggenda e ogni leggenda ha un po’ di storia Erede della leggenda, del mito, che serve a dimostrare come abbiano avuto origine in epoca primitiva, senza che disponiamo di documentazioni dirette su certe istituzioni, l’oggettivizzazione del divino come forza esistente fuori dall’uomo, professione di fede in un potere più alto, da far risalire a un’epoca molto remota. Questo mito, tipico dei raccoglitori, sarà tramutato dai cacciatori e coltivatori in quello naturalistico che si riferisce ad animali, piante, corpi celesti, complessi cosmici con personificazione di animali, piante, montagne, caverne, luci, astri, nuvole, animando tutto ciò che c’è nell’universo, per competere e convivere col prepotente egoismo della Natura. Le leggende popolari sono prodotte dallo spirito collettivo, dal genio della stirpe, dall’anima popolare. Invenzioni ed equivoci sono accolti e ripetuti per secoli, anche tra gli eruditi appoggiandosi spesso a documenti male interpretati o non ben conosciuti. C’è sempre qualcuno che costruisce qualche storiella e la divulga e altri poco riflessivi e ben disposti che l’accettano per verità e la divulgano, richiamandosi a racconti e tradizioni orali. Esprimono tendenze morali, politiche, religiose, accomunando i sentimenti di coloro che le forgiarono e di chi le credette e diffuse. Ogni storia ha un po’ di leggenda e ogni leggenda ha un po’ di storia. Torniamo a Crono che ingoia i suoi figli, tentando di eliminarli, ma, sostanzialmente, nascondendo solamente, quanto ritiene minaccioso e minacciante, ricollegandoci all’esempio del Paguro, possiamo riallacciarci al Pinocchio di Collodi, collegandolo alla mitologia greca. Nel confronto con la mitologia greca, infatti, analogamente ai figli ingoiati da Crono, Pinocchio è inghiottito dalla balena, che traversa, superando numerose difficoltà, che lo metteranno a dura prova e che comporteranno la sua maturazione essenzialmente interiore, ma anche esteriore. Alla fine di questa esperienza, ha un nuovo parto, rinasce e, superato lo stato di oggetto inanimato simil-umano, avviene il cambiamento globale e, dopo aver superata anche questa ulteriore prova d’iniziazione, torna alla vita, non più burattino, ma uomo. Pinocchio E volendo analizzare altri aspetti massonici nella favola di Pinocchio, i simboli compaiono ripetutamente. Mentre sta sognando si trovò svegliato all’improvviso da tre violentissimi colpi dati nella porta della camera, a mezzanotte. Tre colpi che rimandano al modo di bussare per entrare nel tempio, e alla la triplice batteria, ecc. Durante tutta la narrazione, è continuamente sottoposto a prove da superare. Deve affrontare il pericolo dell’Acqua, quando sta fuggendo dai carabinieri, dopo essere stato incolpato ingiustamente d'aver ferito alla testa il suo compagno di scuola Eugenio, colpito dagli altri compagni, che li abbandonano entrambi. Mentre tenta di soccorrere il ferito, è arrestato e portato via dai carabinieri.

di Luigi Maria Bianchini . Parte Terza

Page 39: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

39

Fugge, ma gli sguinzagliano dietro il mastino Alidoro, che aveva vinte tutte le gare di orsa. Si tuffa in acqua, e dietro lui, istintivamente, il cane, che, però, non sa nuotare e rischia d'annegare e abbaiando gridava “affogo, affogo, aiutami Pinocchio, salvami dalla morte”. Si muove a compassione e, ricordando che mastro-maestro Geppetto gli aveva detto che a fare una buona azione non ci si scapita mai, lo salva e lo riporta a riva, ma si ributta subito in mare non sicuro della riconoscenza del cane.

Nuota e vede una grotta nera dalla quale esce fumo, s'avvicina per l'odore di frittura e finisce tra i pesci nella rete del Pescatore Verde. Possiamo dire che Pinocchio sta per affrontare la prova del Fuoco, perché il pescatore, dopo averlo infarinato, sta per buttarlo nella padella con l'olio bollente, non volendo perdere l'occasione di mangiare il pesce burattino, che non aveva mai visto né assaggiato prima. Ma anche il mastino è stato attratto dall'odore e sta accorrendo sperando di placare la fame. Riconosce la voce del burattino. Se non mi salvi son fritto, da qui l'espressione che tanto spesso usiamo quando ci troviamo in difficoltà. Alidoro non dimentica d'essere stato salvato da lui, lo afferra delicatamente tra le fauci e lo porta via. Pinocchio lo ringrazia, dicendo che se non lo avesse salvato lui, a quell'ora sarebbe stato bell'e fritto, mangiato e digerito. E il filosofico cane risponde in questo mondo bisogna tutti aiutarsi l'uno coll'altro, di sicura valenza

massonica e che chiude il cerchio con la massima di mastro Geppetto. Inoltre, proprio verso la fine del racconto, il burattino, viene inghiottito dal Pescecane e dovrà, poi, fare un’enorme traversata, insieme al babbo. Il Fuoco agisce anche quasi all’inizio della storia, bruciando i piedi di Pinocchio, quando questi li appoggia sulla brace. Questo elemento è ancora presente nella figura minacciosa di Mangiafuoco e nel fuoco stesso che il burattino sta preparando, dove Pinocchio e Arlecchino rischiano di essere buttati. Il fuoco viene appiccato dagli assassini, che vogliono impadronirsi delle monete d’oro di Pinocchio, il quale rischia ancora di bruciare. E, infine, egli è a un passo dall’essere buttato dentro il fuoco, dal Pescatore Verde citato prima, che lo vuole friggere come un pesce. L’Aria è presente nel volo del pulcino, quando Pinocchio rompe il guscio dell’uovo, spinto dall’enorme appetito. Questo elemento, lo troviamo, poi, in tutti i volatili presenti nella fiaba: il Pappagallo, la Civetta, il Corvo, il Falco. Inoltre, il Colombo è proprio l’animale che porta Pinocchio in alto nel cielo, massimo raggiungimento di obiettivi, legato all’Aria che, in più, sta solcando il mare, in stretto collegamento con l’elemento Acqua. Vi sono, poi, tutta una serie di rituali e comportamenti legati alla massoneria, che ritroviamo durante la storia. Tra gli altri, occorre ricordare gli strumenti che usa il falegname per costruire il burattino e il fatto che gli stessi Falegnami appartenessero ad una Corporazione, collegata ai Maestri Muratori Massoni. Non dimentichiamo, peraltro, che, nella Massoneria, il Rito Noachita è della Massoneria del Legno. E’ interessante notare ancora come Pinocchio proceda solamente su piani orizzontali, con un cammino ravvisabile in quello dell’Apprendista o Compagno, mentre solo una volta sale volontariamente su un albero (piano verticale), quando fugge dagli assassini, attuando un cammino tipico del Maestro, che si muove, al contrario dell’Apprendista, nello spazio. Un altro punto è quando la strada gli viene sbarrata da un serpente enorme che tenta di scavalcare con un passo. Ma è troppo alto l’ostacolo e cade in avanti conficcandosi con la testa nella terra.

Illustrazione di Gustavé Doré:

Page 40: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

40

Questo potrebbe essere il passo da maestro, ma, evidentemente, non è ancora maturo e, caduto, rimane col capo conficcato in terra in una posizione talmente buffa che il serpente si mette a ridere in modo così incontenibile che, materialmente, scoppia dalle risate, espressione, rimasta poi nella consuetudine. La stessa Isola delle Api operose, potrebbe essere ricalcata sul Tempio di Hiram, leggendario architetto di re Salomone, il cui simbolismo ha pervaso tutto l’Ordine iniziatico massonico. Nel capitolo XXIX, infatti, Pinocchio ritorna a casa della Fata, la quale gli promette che il giorno dopo non sarà più un burattino, ma diventerà un ragazzo. Gran colazione di caffè-e-latte per festeggiare questo grande avvenimento. Tutti i suoi amici e compagni di scuola dovevano essere invitati per il giorno dopo a una gran colazione in casa della Fata, per festeggiare insieme il grande avvenimento: e la Fata aveva fatto preparare dugento tazze di caffè-e-latte e quattrocento panini imburrati di dentro e di fuori. Infatti, la tradizione vuole che nel Tempio suddetto, siano presenti duecento melagrane, divise in due ordini, attorno a ciascun capitello, in tutto, quattrocento. Non a caso i panini preparati dalla Fata sono proprio di questo numero e le tazze di caffè e latte sono duecento. Ma queste hanno anche un valore per i due colori delle bevande: il caffè è nero, mentre il latte è bianco. Il nero e il bianco sono i colori che sono nel pavimento del Tempio a scacchiera, che indica l’eterna contrapposizione tra bene e male, caldo e freddo, positivo e negativo, yang e yin, ma anche la necessaria complementarità e fusione, affinché queste due forze antagoniste, lavorino positivamente per erigere templi alla virtù. Il bacio che la Fata dà in sogno a Pinocchio, la notte prima della sua trasformazione in ragazzo, appare in linea col bacio massonico, che è legato a molte forme di iniziazione, così come avviene la mattina seguente, per Pinocchio. Andare in sonno è un’altra espressione massonica, che significa ritirarsi per un certo periodo dall’Ordine, a causa di impedimenti di varia natura, ma, semel abbas, semper abbas, cioè continuare, comunque, a mantenere i comportamenti della Confraternita. Anche Pinocchio va in sonno diverse volte. Intanto, quando gli si bruciano i piedi e quindi viene eliminata la possibilità di movimento. Poi, ancora, all’osteria del Gambero rosso, poco prima di un passaggio iniziatico (morte simbolica), quando viene impiccato. Un altro sonno significativo avviene quando sta per essere trasmutato in ragazzo, proprio la notte precedente. Anche il concetto di morte evoca il messaggio legato all’iniziazione massonica, ove muore il profano –etimologicamente, pro fanum, avanti, fuori dal tempio- e nasce l’iniziato. Per questo, appare decisamente essenziale l’impiccagione, attraverso la quale Pinocchio sale di stato, morendo da un certo punto di vista; ma, dopo la purificazione, rinascendo come iniziato, con tutta la serie di prove che, poi, dovrà affrontare. Nella storia di Pinocchio, si fa spesso riferimento a Ordini settari, per esempio, vengono citati gli Assassini, che erano, appunto, un’antica setta islamica del periodo delle Crociate, il cui nome deriverebbe da ashish, di cui avrebbero fatto uso i Nizariti, chiamati appunto Hashashyyn, da hashish, prima di uccidere o si sarebbero drogati con lo stesso per essere meglio controllati dal loro capo, il Vecchio della Montagna o Gran Maestro degli Assassini, l’emiro Hasan-i-Sabbah, che aveva fondato questo movimento ismailita. La struttura dei due ordini era uguale, e identici erano i gradi, per cui s'è ritenuto di vedere in essi un elemento di unità che può avere favorito lo scambio, anche iniziatico-esoterico, tra le due culture che essi rappresentavano Proseguendo in questa analisi, possiamo ricordare la già citata confraternita dei falegnami, ma anche l’incontro di Pinocchio con gli altri burattini, che lo definiscono fratello, termine massonico per definire gli appartenenti alla stessa osservanza massonica.

Raffigurazione fantastica dell’Emiro Hasan-i-Sabbah

Page 41: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

41

Quando il burattino giunge nel teatro viene accolto con clamore. E’ il nostro fratello Pinocchio, vieni a buttarti tra le braccia dei tuoi fratelli di legno!. E’ impossibile figurarsi gli abbracciamenti, gli strizzoni al collo, i pizzicotti di amicizia e le zuccate della vera e sincera fratellanza che Pinocchio riceve'… rituale assimilabile alla Confraternita massonica. Questa congregazione di burattini fa capo al temibile Mangiafuoco, minaccioso ed oscuro, ma dal cuore umano e compassionevole, così come ogni Venerabile, che si prende cura dell’Apprendista – il MV durante l’iniziazione del profano, dice: la spada posata sul vostro cuore, sempre pronta a punire gli spergiuri è il simbolo del rimorso che torturerà il vostro cuore se voi diverrete traditori della società in cui avete chiesto d’entrare, ma, alla conclusione della cerimonia, l’abbraccia e gli dice Tu sei mio fratello-. Infatti, prima Mangiafuoco lo minaccia, affinché Pinocchio possa comprendere l’errore fatto, ma poi, commosso, gli restituisce la possibilità di continuare il suo percorso, regalandogli le cinque monete, che il burattino aveva sperperato incautamente. La restituzione dei metalli. Proseguiamo, quindi, con altri simbolismi che rimandano alla ritualità massonica nella storia di Pinocchio. Uno di questi, appare proprio all’inizio della storia, ed è uno dei pochi strumenti del lavoro di falegnameria, che viene citato nel libro, ovvero l’ascia. Infatti, testualmente è scritto: detto fatto, prese [maestro Ciliegia] subito l’ascia arrotata per cominciare a levargli la scorza e digrossarlo, e digrezzare è il termine che usiamo. Questa frase evoca il cammino alchemico di cui si è trattato precedentemente, che è affine a quello massonico, ovvero il digrezzamento della pietra, della materia, affinché questa divenga levigata. Il culto di questo arnese risale all’epoca preistorica ed era in connessione con il fulmine, a sua volta collegato a Zeus. Si possono riscontrare similitudini anche coi raggi solari e, per questo molti simboli di questa natura, come il cavallo, la ruota, la svastica, erano in analogia all’ascia.(continua)

Le Copertine di YRMagazine

Page 42: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio-Agosto 2015 nn°2e3 Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

42

16-17 ottobre 2015

Europa-Africa Meeting Hotel Amarante

Golf Plaza a Sainte Maxime

Golfo di St. Topez

I compagni che desiderano fare parte della Delegazione del Gran Capitolo Italiano

si rivolga in tempo utile alla Gran Segreteria. Le spese di partecipazione

sono personali e a totale carico.

Page 43: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio 2015 n°2 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

1

La Carta di Bologna del 1248 rappresenta quindi il più antico documento normativo

reperito, fino ad ora, nel mondo sulla libera muratoria operativa. Infatti precede di ben

142 anni il Poema Regius inglese (1390), di 182 (192) anni il Manoscritto di Cooke

(1430-40), di 219 anni lo Statuto di Strasburgo riconosciuto al Convegno di

Ratisbona del 1459 e che poi venne suffragato dall'Imperatore Massimiliano nel

1488, di 59 anni il Preambolo Veneziano dei Taiapiera (1307La Carta di Bologna ci

appare inoltre importante perché ad essa si trae conferma su quanto asserito nel «Libro delle costituzioni» del 1723 di Anderson, in

cui nella relazione al testo si precisa che esso fu redatto dopo «avere esami nato

diverse copie avute dall'Italia, dalla Scozia e da diverse parti dell'Inghilterra» di antichi

statuti e regolamenti della massoneria operativa e l'esame dello stesso

«contenuto» della Carta di Bologna fa supporre che il suo testo abbia potuto essere

fra quelli consultati da Anderson.

Documenti Antichi

La Carta di Bologna 1248

l’inserto

Page 44: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio 2015 n°2 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

2

el nome del Padre e del Figliolo e dello Spirito Santo. Amen. Nell'anno del Signore 1248, sesto dell'indizione. Questi sono gli Statuti e i Regolamenti della Società dei

maestri del muro e del legno, istituita in onore di nostro Signore Gesù Cristo e della Beata Maria Vergine e di tutti i Santi e per l'onore e la prosperità della Città di Bologna e della Società dei maestri predetti, fatto salvo l'onore del Podestà e del Capitano che la governano ora e che ci saranno in futuro e fatti salvi tutti gli Statuti e i Regolamenti del Comune di Bologna, istituiti e da istituirsi. E che tutti gli Statuti sotto riportati abbiano vigore da oggi in avanti anno del Signore 1248, sesto dell'indizione, l'8 di Agosto. I. Giuramento dei sopraddetti maestri Io, maestro del muro e del legno, che sono o sarò sottoposto a quest'Arte dei maestri predetti per l'onore di nostro Signore Gesù Cristo e della Beata Maria Vergine e di tutti i Santi e per l'onore del Podestà e del Capitano che governano ora e che ci saranno in futuro e per l'onore e la prosperità della città di Bologna, giuro di sottomettermi e rispettare gli ordini del Podestà e del Capitano di Bologna, di rispettare e seguire tutti e i singoli ordini che mi verranno dal Massaro e dai Ministeriali della Società del legno e del muro o l'uno di loro per l'onore e la prosperità della Società stessa e di rispettare e conservare nella prosperità la detta società e i membri di essa e di osservare e rispettarne gli Statuti e i Regolamenti di detta Società sia come sono ora che come saranno in futuro, fatti salvi gli Statuti del Comune di Bologna, nell'obbligo cui sono tenuto al momento del mio accesso e sciolto al momento del mio distacco. E se sarò chiamato al governo della Società io non rifiuterò, ma accetterò l'incarico e governerò e guiderò e proteggerò con lealtà la Società e i membri della Società. E distribuirò equamente gli oneri tra i membri della Società secondo ciò che a me e al Consiglio dei maestri sembrerà essere conveniente. E mi obbligherò e renderò obbligatorie le sanzioni comprese nello Statuto della Società e, quando non ci siamo, infliggerò un'ammenda secondo la volontà del Consiglio. E tutte le ammende che infliggerò per qualsiasi azione, farò che siano scritte in un registro e le autenticherò e le consegnerò al Massaro della Società. E detto Massaro sia tenuto nel termine previsto dallo Statuto e sotto pena di un'ammenda di venti soldi Bolognesi a mostrare e a consegnare al Massaro suo successore nell'Assemblea della Società, tutte le ammende, i beni o le garanzie della Società, gli Statuti e ciò che statuti non sono in corpo della Società e ogni cosa in mio possesso relativa ai beni della Società e tutti i documenti e gli atti relativi alla Società. E gli Controllori dei Conti sono tenuti ad investigare su ciò e ad infliggere un'eventuale ammenda tramite l'Assemblea della Società, a meno che quello sia stato trattenuto per una decisione di tutto il Consiglio della Società, o della sua maggioranza, o per causa giusta. E se io Ministeriale, e vorrò imporre una colletta per le spese della Società, ne esporrò in primo luogo la causa in Consiglio e in seguito essa sarà imposta secondo la decisione di tutto il Consiglio o della maggioranza. II. Delle offese contro i Ministeriali e il Massaro Noi stabiliamo ed ordiniamo che se un membro della Società pronuncia delle offese contro i Ministeriali o il Massaro o contro il Notaio, oppure se li accusa di falso, questi sia punito con l'ammenda di dieci scudi Bolognesi.

III. Delle sanzioni a coloro che non si sono presentati alla convocazione nel luogo stabilito Noi stabiliamo ed ordiniamo che se un membro è convocato dai Ministeriali o dal Massaro o dal Nunzio a presentarsi nel luogo dove la Società si riunisce, questi sia tenuto a presentarsi ogni volta e per quante volte gli sarà comandato od ordinato sotto pena di un'ammenda di sei denari. Noi stabiliamo ed ordiniamo che ciascuno sia tenuto a presentarsi nel luogo ove la Società si riunisce ogni volta e per quante volte ciò gli sarà comandato dai Ministeriali o dal Massaro o dal Nunzio sotto pena di un'ammenda di sei denari Bolognesi. E anche se non informato, ciascuno sia tenuto a presentarsi la penultima domenica del mese, senza convocazione, in buona fede e senza inganno e frode. E vi sia obbligato non soltanto per giuramento ma per sanzione e anche se non gli è stato ordinato. E nel caso in cui si sia presentato nel luogo dell'adunanza e se ne sia andato senza autorizzazione del Massaro o dei Ministeriali egli paghi a titolo di ammenda dodici denari Bolognesi. A meno che in entrambi i casi non abbia un impedimento o sia malato o fuori città o al servizio del Comune di Bologna, nei quali casi e anche in altri, può invocare a scusante il giuramento dell'obbligo di servizio. E se si sarà giustificato falsamente, abbia la pena di dodici denari. IV. Dell'elezione dei Ministeriali e del Massaro e delle riunioni della Società Noi stabiliamo ed ordiniamo che la Società dei maestri del legno e del muro sia tenuta ad avere otto Ministeriali e soltanto due Massari, ovvero

N

Page 45: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio 2015 n°2 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

3

uno per ogni Arte della Società; ed essi devono essere ripartiti equamente nei quartieri, ed eletti secondo le liste «ad brevia» nell'Assemblea della Società, in modo che in ogni quartiere ci siano due Ministeriali, cioè uno per ogni arte. E che i predetti Ministeriali e il Massaro restino in carica sei mesi e non di più. E che siano obbligati a fare sì che la Società si riunisca in riunione e congregazione la seconda domenica del mese sotto pena di tre scudi Bolognesi di ammenda ogni volta che contravverranno, a meno che non ne siano impediti da un reale caso di forza maggiore. Aggiungiamo che il figlio di un maestro della Società non debba né possa essere partecipe delle elezioni «ad brevia» se non ha almeno quattordici anni. E suo padre non sia obbligato ad immetterlo nella Società prima di questa età e il figlio stesso non sia accettato nella società prima del tempo stabilito. E che nessuno prenda un Apprendista che abbia meno di dodici anni, sotto pena di un'ammenda di venti soldi e della nullità del contratto. V. Del fatto che nessuno possa eleggere un figlio o un fratello Noi stabiliamo e ordiniamo che nessun votante possa eleggere come Ministeriale o Massaro chi gli sia fratello o figlio e che l'elezione a questi relativa sia senza valore. VI. Del fatto che i maestri obbediscano ai Ministeriali e al Massaro Noi stabiliamo ed ordiniamo che se un maestro della Società deve ad un altro maestro una certa somma di denaro per causa di lavoro, oppure se un maestro ha una contestazione con un altro per causa di o dei maestri sopraddetti, i maestri che avranno tra loro la contestazione siano obbligati ad obbedire alle disposizioni che i Ministeriali dei maestri del muro e del legno avranno stabilito tra le parti in causa, sotto pena di un'ammenda di dieci soldi Bolognesi. VII. Come e con quali modalità i maestri entrano a fare parte della Società e quanto debbano pagare per la loro entrata Noi stabiliamo ed ordiniamo che tutti i maestri che vorranno entrare a fare parte della Società dei maestri del muro e del legno paghino alla Società dieci soldi Bolognesi se essi sono della città o del contado di Bologna; e se non sono della città o del contado di Bologna paghino alla Società venti soldi Bolognesi. E che i Ministeriali facciano con coscienza (buona fede) in modo che tutti i maestri che non fanno parte della Socìetà debbano entrarvi. E che questa statuizione sia osservata e che per nessun modo e motivo sia esentato a meno che non sia deciso almeno da un decimo della Società, od a meno che quello non sia figlio di un maestro il quale può entrare a fare parte della Società senza alcuna cerimonia. E che se il Massaro od un Ministeriale sosterrà nel Consiglio o nell'Assemblea della Società qualcuno che volesse risparmiare i dieci o venti soldi Bolognesi da pagare alla Società, sia punito per dieci soldi Bolognesi. E che se qualcuno della Società nell'Assemblea o nel Consiglio, si alzerà per dire di qualcuno che dovrebbe essergli risparmiati i dieci o venti soldi Bolognesi da pagare alla Società, sia punito con cinque soldi Bolognesi. E se un maestro ha un figlio o più figli che conoscono il mestiere, o che sia stato per due anni ad apprendere il mestiere, allora sia suo padre ad immetterlo nella Società di diritto e senza alcuna cerimonia dì entrata, col pagare egli stesso alla Società nella forma sopraddetta, sotto pena di un'ammenda di venti soldi. E una volta

pagata l'ammenda nondimeno sia tenuto a fare entrare il figlio nella Società. E che i Ministeriali ed il Massaro siano obbligati a raccogliere tutte le somme per coloro che sono entrati a fare parte della Società e i quattro denari dovuti per le messe e le sanzioni pronunciate durante il tempo della loro carica. E che facciano giuramento nell'Assemblea. E che il Massaro è obbligato a prendere dal maestro che è entrato a fare parte della Società una buona garanzia e che, nello spazio di un mese, dopo il suo ingresso, egli pagherà dieci soldi se è della Città o del Contado di Bologna come detto sopra, venti soldi Bolognesi se è di un altro distretto. E che se il Massaro e i Ministeriali non raccoglieranno queste somme, essi siano tenuti a pagare in proprio alla Società ed a compensare in denaro ed in pegni in modo che la Società sia ben garantita, entro otto giorni della fine del mese. E i Controllori dei Conti siano tenuti a controllare tutto ciò come detto sopra e nel caso che non sia stato rispettato, a pronunciare le sanzioni previste dallo Statuto della Società. Aggiungiamo che chiunque entrerà a fare parte della Società pagherà come diritti di entrata venti soldi Bolognesi. Noi l'ordiniamo per coloro che da oggi in poi si metteranno ad imparare l'Arte, e sia valido a partire da oggi 8 di marzo 1254, dodicesìmo dell'indizione. Diciamo inoltre che coloro che non avranno avuto maestri [per apprendere l'Arte paghino tre libre Bolognesi come diritto di entrata. VIII. Del fatto che nessun maestro debba nuocere ad un altro maestro nel lavoro

Page 46: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio 2015 n°2 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

4

Noi stabiliamo e ordiniamo che nessun maestro del muro e del legno debba nuocere ad un altro maestro della Società dei maestri, accettando un lavoro a prezzo prefissato, dopo che esso sia stato assicurato a un altro e siglato col palmo della mano o dopo che l'altro l'abbia ottenuto in qualsivoglia mezzo o modo. Eccetto il caso che un maestro sia sopravvenuto prima che il lavoro sia stato assicurato all'altro e siglato col palmo di mano e se quello ne chiederà una parte, egli sia obbligato a darla se quello la vorrà. Se invece già c'è stato accordo su quel lavoro, l'uno non sia obbligato a darne una parte se non vorrà. E chi contravverrà paghi un'ammenda di tre libre Bolognesi ogni volta che contravverrà. E i Ministeriali siano tenuti ad imporre le ammende previste dallo Statuto, entro un mese dalla certezza ed evidenza dell'infrazione, fatti salvi gli Statuti e gli Ordinamenti del Comune di Bologna. E che le ammende e le sanzioni giungano all'amministrazione (della Società e siano conservate. IX. Del conto che il Massaro deve rendere e dell'incarico che deve svolgere Noi stabiliamo ed ordiniamo che il Massaro della Società dia conto del suo operato entro un mese dall'avere lasciato il suo incarico ai Controllori dei Conti a meno che sia esentato dai Ministeriali nuovi e dal Consiglio della Società o che egli ne sia impedito per volontà di Dio. E il detto Massaro sia tenuto a dare rendiconto di tutte le entrate e delle spese sostenute e stabilite in quel periodo. E che tutti i maestri che in quel periodo saranno entrati a fare parte della Società, siano da lui riportati su un quaderno allo scopo di sapere se hanno pagato o non. E ordiniamo che tutte le scritture debbano rimanere nelle mani del Massaro. E che il Massaro sia tenuto a consegnare e trasmettere per iscritto al Massaro suo successore, durante l'Assemblea della società, tutte le scritture riguardanti la Società e tutto ciò che egli possieda relativo ai beni della Società, affinché il patrimonio della Società non possa in alcun modo essere alienato. E se il Massaro con frode avrà omesso e non osservato quanto detto, sia punito conventi soldi Bolognesi. E se avrà trattenuto con frode degli utili della Società che egli li restituisca al doppio alla Società. Che inoltre il Massaro uscente, alla fine del suo mandato, sia tenuto a consegnare al nuovo Massaro tutti i beni della Società, sia le scritture relativa alla Società che il denaro della stessa entro la prima o la seconda domenica del mese. E che il nuovo Massaro non debba prorogare il termine al Massaro uscente, oltre il quindicesimo giorno. E che quest'ordine sia irrevocabile. E se qualcuno dei Massari avrà derogato, sia punito con venti soldi Bolognesi da pagarsi alla Società. X. Dell'elezione degli Controllori dei Conti Noi stabiliamo ed ordiniamo che i Controllori dei Conti siano eletti insieme ai Ministeriali e che siano due, cioè uno per ogni Arte. E che questi Controllori siano tenuti a controllare il Massaro e i Ministeriali che governano insieme al Massaro. E che se scopriranno che il Massaro e i Ministeriali hanno mancato al loro compito o hanno commesso frode o dolo, li condannino alla restituzione del doppio del valore trovato in loro possesso e inoltre li condannino a restituire in semplice la rendita ricevuta. E che siano tenuti ad agire in questo modo e a controllare e a condannare o ad assolvere entro un mese dal decadere dell'incarico del Massaro e dei Ministeriali. E sia che abbiano condannato o assolto, che sia fatto, per iscritto relazione

nell'Assemblea della Società. E se i Controllori avranno derogato e non avranno osservato questi ordini, che ciascuno di essi sia punito con dieci soldi ed espulso, salvo che egli ne sia impedito dalla volontà di Dio o che ne abbia avuto licenza dai Ministeriali e dal Consiglio della Società. XI. Della trascrizione dei rinnovi dei Consiglio Affinché mai nessuna contestazione sia sollevata tra i soci, noi ordiniamo che tutti i rinnovi della Società dei maestri del muro e del legno o del Consiglio della Società, siano trascritti su un quaderno speciale e che il Massaro e i Ministeriali ne siano obbligati sotto pena di un'ammenda di cinque scudi Bolognesi. XII. Della trascrizione dei rinnovi dei Consiglio Noi stabiliamo ed ordiniamo che il Massaro e i Ministeriali della Società siano tenuti a rendere conto una sola volta di tutte le entrate e le spese. E che dopo che essi saranno stati controllati una volta riguardo ai conti che dovevano presentare, essi non siano più tenuti a rendere conto, a meno che essi non siano stati denunciati o accusati di avere commesso dolo o frode o d'avere conservato illegalmente presso di sé denaro comune o della Società, nel qual caso chiunque voglia accusarli deve essere ascoltato. E che coloro che sono stati controllati una volta, non debbano esserlo più. E che questa disposizione si applichi tanto per il passato che per il futuro. XIII. Degli ordini che devono essere dati dai Ministeriali e dal Massaro Noi stabiliamo ed ordiniamo che tutti gli ordini che i Ministeriali o il Massaro, o l'un o l'altro di essi daranno riguardo al danaro ed altre

Page 47: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio 2015 n°2 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

5

cose relative al mestiere che un maestro deve dare o fare per un altro maestro siano stabilite e ordinate entro dieci giorni. E che se il maestro al quale è stato dato un ordine non lo avrà eseguito entro dieci giorni, i Ministeriali e il Massaro siano tenuti entro cinque giorni dopo quei dieci, a procurare al creditore un pegno sui beni del suo debitore affinché egli sia completamente risarcito di ciò che gli spetta e delle spese. E che quello sia punito con cinque soldi Bolognesi se i Ministeriali lo riterranno opportuno. E che questo sia irrevocabile. E se colui che deve del denaro a un altro maestro o a qualunque altra persona, se dopo essere stato convocato o citato dai Ministeriali o da uno o più Nunzi della Società non si sia presentato innanzi ai Ministeriali al Massaro, se non sarà reperito e se sarà citato una seconda volta, che egli sia punito di nuovo con la stessa somma. XIV. Del fatto che un maestro assuma un altro maestro per lavorare Noi stabiliamo ed ordiniamo che se un maestro abbia avuto un lavoro a un prezzo prefissato, o a giornata o in qualche altro modo o accorgimento e se vorrà con sé un altro maestro per fare questo lavoro e se questi lavorerà con lui, quel maestro che avrà assunto un altro maestro sia obbligato a pagare il suo servizio a meno che non sia un Ministeriale o il Massaro della Società che metta questo maestro al lavoro per il Comune di Bologna. E chi contravverrà sarà punito a giudizio dei Ministeriali. XV. Quanto i maestri Ministeriali e il Massaro debbano avere per le loro prestazioni Noi stabiliamo ed ordiniamo che i Ministeriali e il Massaro che avranno l'incarico in avvenire debbano avere ciascuno per la loro prestazione cinque soldi Bolognesi nei sei mesi. E che i Ministeriali e il Massaro siano obbligati a recuperare tutte le ammende, le sanzioni e i contributi prima di lasciare l'incarico, s'intende ciascuno per il proprio quartiere. E se non li avranno recuperati entro il tempo stabilito, che essi siano obbligati a pagare in proprio alla Società la somma corrispondente al totale che non hanno recuperato. E che i Ministeriali ed il Massaro siano esclusi dagli incarichi per un anno dalla fine del loro mandato. E prescriviamo che i Ministeriali non ricevano pegni né denari, ma che sia il Massaro a ricevere i pegni e tutti i denari e che, prima del decadere del loro incarico egli paghi ai Ministeriali le loro prestazioni sui fondi dei membri della Società. XVI. Dei ceri per i defunti che devono essere fatti per conto della Società Noi stabiliamo ed ordiniamo che siano comprati due ceri a spese dei membri della Società e che questi debbano restare presso il Massaro della Società. E che essi siano in tutto di sedici libre di cera e che debbano essere portati presso la salma quando un maestro sarà morto. XVII. Del fatto che tutti i maestri debbono andare dal socio defunto quando saranno convocati Noi stabiliamo ed ordiniamo che se uno dei nostri soci sia stato chiamato o convocato dal Nunzio o da qualcuno per lui, venga presso il socio defunto e se non verrà che egli paghi a titolo di ammenda dodici soldi Bolognesi a meno che egli non abbia un'autorizzazione o un giusto impedimento. E che la salma debba essere portata dai membri della Società. E il Nunzio della Società debba avere dalla Società diciotto denari per ciascun morto, dagli averi della Società. E se il Nunzio non sarà

andato né venuto per radunare i Soci, che egli paghi a titolo di ammenda diciotto denari alla Società. E che i Ministeriali e il Massaro siano obbligati a recuperare quei denari. XVIII. Del fatto che i Ministeriali debbano fare visita ai soci ammalati e dare loro assistenza Noi stabiliamo ed ordiniamo che se uno dei nostri soci sarà ammalato, i Ministeriali debbano fargli visita se l'avranno saputo e che gli debbano dare assistenza e aiuto. E se uno morisse e non potesse essere sepolto con i suoi mezzi, che la Società lo faccia seppellire onorevolmente a sue spese. E che il Massaro possa spendere fino alla somma di dieci soldi Bolognesi, e non di più. XIX. Del fatto che i Nunzi siano solleciti alle riscossioni di quelli che sono stati condannati e che trascurano di offrire pegni Noi stabiliamo ed ordiniamo che i Ministeriali e i Massari che saranno in carica in futuro, se avranno fatto un pignoramento a un maestro per dei contributi o sanzioni o per altra causa, si rivolgano su di lui per tutte le spese che avranno sostenuto per recuperare il dovuto attraverso i Nunzi del Comune di Bologna o in qualunque modo. E i Ministeriali e il Massaro che sosterranno delle spese per questa causa, le facciano in proprio, a meno che non le abbiano sostenute per volontà della Società o del Consiglio. E se colui che deve versare denaro per questa causa non avrà consentito al Nunzio della Società di pignorarlo, sia punito con tre scudi Bolognesi ogni volta che avrà contravvenuto.

Page 48: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio 2015 n°2 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

6

XX. Di coloro che si impegnano per contratto Noi stabiliamo ed ordiniamo che se qualcuno si impegna con un altro per contratto senza essere rimasto col suo maestro o padrone (o Signore) e senza avere condotto a termine l'impegno con quello, egli non sia assunto prima di quel termine da nessun altro maestro della Società, e che nessun aiuto o assistenza gli sia data da nessun maestro che lo abbia saputo o al quale sia stato denunciato. E chiunque contravverrà, sia punito con venti scudi Bolognesi. XXI. Del fatto che nessuno vada a chiedere la l'iniziazione più d'una volta Noi stabiliamo ed ordiniamo che nessun della Società vada a richiedere l' iniziazione più di una volta. E chi contravverrà sarà punito con sei soldi Bolognesi per volta. XXII. Del fatto che nessuno riceva l'iniziazione per sua decisione Noi stabiliamo ed ordiniamo che se qualcuno riceverà l'iniziazione per sua decisione, sia punito con sei soldi Bolognesi ogni volta che contravvenga. XXIII. Del fatto che nessuno debba rimanere sul lato dell'altare Noi stabiliamo ed ordiniamo che nessuno debba rimanere a lato dell'altare, rivolto verso la Chiesa, sotto pena di un'ammenda di tre denari ogni volta che contravvenga. XXIV. Della giusta ripartizione degli oneri tra i maestri Noi stabiliamo ed ordiniamo che se uno dei Ministeriali ordini ad un maestro del suo quartiere di presentarsi a un lavoro per la comunità trattandolo alla pari con gli altri maestrí e questi non si presenti; egli sia punito con dieci soldi Bolognesi. E che nessun maestro può designare un altro maestro del muro e del legno in qualche lavoro per il Comune di Bologna o altrove e chi contravvenisse sia punito con venti soldi Bolognesi. E i Ministeriali che saranno in carica debbono fare questa designazione mettendo sullo stesso piano i maestri per quartiere, vale a dire quei Ministeriali che saranno presenti in città al momento della designazione. E se un Ministeriale non tratterà un maestro alla pari, commettendo frode o dolo, o se egli agirà spinto da odio contro quello e se ciò sarà chiaro e manifesto, sia punito con venti soldi Bolognesi, a meno che egli sia stato convocato dal Podestà o da qualcuno dell'ambiente per provvedere a un lavoro per il Comune di Bologna, potrà conformarsi a quel volere senza pena né ammenda. XXV. Del fatto che nessuno debba alzarsi in una riunione dei maestri per esprimere il proprio parere se non su ciò che sarà stato proposto dai Ministeriali o dal Massaro Noi stabiliamo ed ordiniamo che nessuno della Società debba alzarsi per parlare e per esprimere il suo parere in una riunione se non su ciò che sarà stato proposto dai Ministeriali o dal Massaro. E chi contravverrà sia punito con dodici soldi Bolognesi e che egli paghi subito questa somma o che dia un pegno. XXVI. Del fatto che nessuno disturbi o gridi quando qualcuno parla o fa una proposta nell'Assemblea dei maestri suddetti Noi stabiliamo ed ordiniamo che se qualcuno disturba una riunione dopo che un Ministeriale o più Ministeriali o il Massaro o qualcun altro abbia fatto una proposta o abbia preso la parola tra i soci, sia punito con tre denari da pagarsi subito. E che i Ministeriali e il Massaro

siano tenuti per giuramento a riscuotere ciò. E che se non lo riscuotono paghino essi stessi l'equivalente alla Società. XXVII. Della retribuzione del Nunzio Noi stabiliamo ed ordiniamo che la Società abbia un Nunzio, ovvero uno per due quartieri e un altro per gli altri due e che essi debbano avere ciascuno annualmente trenta soldi Bolognesi e che debbano reggere i ceri se qualcuno morrà e che debbano andare al domicilio del Massaro (e ricevere) un denaro per ogni commissione da parte di coloro che li hanno incaricati. XXVIII. In che modo e in quali forme gli associati debbono riunirsi per un socio defunto e in quali luoghi Noi stabiliamo ed ordiniamo che se il defunto è del quartiere della Porta Stera, i soci si radunino a San Gervasio. Se il defunto è del quartiere di S. Procolo, che i soci si radunino a S. Ambrogio. Se poi il defunto è del quartiere della Porta Ravegnana, che i soci si radunino a S. Stefano. E se il defunto è della Porta di S. Pietro, che i soci si radunino nella Chiesa di S. Pietro. E che i Nunzi siano tenuti, quando convocano i soci, a dire in quale quartiere è il defunto. E che se non lo dicono siano puniti con due scudi Bolognesi ad ogni contravvenzione. XXIX. Del fatto che ciascun membro della Società sia tenuto a pagare ogni anno tre denari per le messe Noi stabiliamo ed ordiniamo che ciascun della Società sia tenuto a pagare ogni anno per le messe e che i Ministeriali siano tenuti a raccogliere quelle somme. XXX. Del fatto che nessuno possa assumere

Page 49: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio 2015 n°2 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

7

un'apprendista per meno di 4 anni Noi stabiliamo ed ordiniamo che nessuno della Società debba in alcun modo o mezzo assumere un'apprendista per meno di quattro anni e dargli un paio di focacce per ogni settimana e un paio di capponi per Natale e venti soldi Bolognesi entro cinque anni. E chi controvverrà ai venti soldi Bolognesi e alle focacce e ai capponi sia punito con venti soldi Bolognesi ogni volta che contravverrà un ciascuno di questi punti. E prescriviamo che tutti gli atti da oggi in avanti debbano essere compiuti presso un Notaio della Società in presenza di almeno due Ministeriali e che debbono essere scritti su un registro che resterà sempre presso il Massaro. E chi contravverrà paghi come ammende tre libre Bolognesi. E ciò sia irrevocabile. XXXI. Del fatto che ciascuno della Società sia tenuto a mostrare ai Ministeriali il contratto del suo apprendista entro il termine di un anno dal momento in cui l'ha assunto Noi stabiliamo ed ordiniamo che ciascun membro della Società sia tenuto entro un anno dall'assunzione di un'apprendista, a mostrare il contratto ai Ministeriali della Società. E che chi contravverrà sia punito con cinque soldi Bolognesi per ogni contravvenzione. XXXII Del fatto che nessuno possa assumere chi non sia della città o del contado di Bologna o chi sia servo di qualcuno Noi stabiliamo ed ordiniamo che nessuno della Società possa tenere né debba avere come apprendista qualcuno che sia un servo o sia di un altro territorio. E chi contravverrà sia punito con cento soldi Bolognesi per ogni infrazione. E prescriviamo che se qualche socio sposerà una serva (non libera), paghi a titolo di ammenda dieci libre e che sia escluso dalla Società. E ciò sia irrevocabile. XXXIII. Del fatto che i maestri siano tenuti a fare accogliere gli apprendisti nella Società entro due anni Noi stabiliamo ed ordiniamo che ciascun maestro sia tenuto a fare accogliere come suo apprendista nella Società dopo che questi sia rimasto con lui per due anni e a garantire per questo apprendista una e buona e sufficiente sicurezza sua entrata nella Società. E che coloro che contraverranno siano puniti con venti soldi Bolognesi per ogni contravvenzione e in ogni caso se non recepiscono questa. XXXIV. Del fatto che nessuno della Società debba lavorare per qualcuno che debba qualcosa ad un maestro Noi stabiliamo ed ordiniamo che nessuno della Società debba lavorare a giornata o a prezzo prefissato per qualcuno che debba dare qualcosa o pagare del denaro a un maestro per motivi di lavoro una volta venutone a conoscenza o esserne stato informato dallo stesso maestro o dai Ministeriali della Società. E chi contravverrà sia punito con venti soldi Bolognesi per ogni maestro e che li paghi ai maestri come indennità per il loro lavoro. E che i Ministeriali siano tenuti a comminare le ammende entro otto giorni dal momento in cui il fatto è diventato noto ed evidente e che facciano pagare ai maestri le indennità. XXXV. Del fatto che la Società duri per dieci anni Allo stesso modo stabiliamo ed ordiniamo che questa Società debba durare dieci anni in tutto o più secondo quanto deciderà la Società o la sua maggioranza a scrutinio. XXXVI. Del fatto che nessuno si lamenti dei Ministeriali davanti al Podestà o a un suo giudice Inoltre stabiliamo ed ordiniamo che un maestro della Società non possa in alcun modo o forma, né debba andare avanti al Podestà o al suo Tribunale per lamentarsi dei Ministeriali o di uno di loro. E chi

contravverrà paghi a titolo di ammenda tre libre Bolognesi per ogni contravvenzione. E che ciò sia irrevocabile. XXXVII. Pubblicazione degli Statuti Questi Statuti sono stati letti e resi pubblici nell'Assemblea della Società riunita per mezzo dei Nunzii, secondo le modalità usuali nel cimitero della Chiesa di S. Procolo nell'anno del Signore 1248, sesto dell'indizione nel giorno 8 di agosto, sotto il Potestato di Bonifacio De Cario, Podestà di Bologna. XXXVIII. Del fatto che il Massaro e i Ministeriali siano tenuti a raccogliere i contributi Noi stabiliamo ed ordiniamo che il Massaro dei maestri del legno sia tenuto a raccogliere tutti i contributi imposti e le sanzioni da lui pronunciate e le ammende comminate durante il suo mandato. E che se egli non le raccoglie le paghi in proprio al doppio. E che il Notaio sia tenuto col Massaro a raccogliere i contributi, le sanzioni, le ammende, le penalità. E che i Ministeriali siano tenuti ad andare ciascuno nel suo quartiere a recuperare contributi, sanzioni, ammende. E che il Nunzio della Società debba andare col Massaro e che se essi non andranno siano puniti con cinque soldi Bolognesi ad ogni mancanza. XXXIX. Del fatto che il Nunzio della Società debba restare in carica un anno Noi stabiliamo ed ordiniamo che il Nunzio della Società debba restare in carica un anno e che abbia per compenso quaranta soldi Bolognesi. XL. Del Notaio della Società Noi stabiliamo ed ordiniamo che i Ministeriali ed il Massaro debbano assumere un buon

Page 50: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio 2015 n°2 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

8

Notaio per la Società e che egli debba restare in carica un anno, che debba trascrivere le entrate del Massaro e le spese e che debba fare tutti gli atti e le modificazioni e gli Statuti della Società e che egli debba avere come compenso quaranta soldi Bolognesi. XLI. Del fatto che si debbano fare due libri dei nomi dei maestri del legno Noi stabiliamo ed ordiniamo che si debbano fare due libri dei nomi dei maestri del legno e che ciascuno sia nell'uno e nell'altro. E che il Massaro debba conservare uno e un altro maestro debba conservare l'altro. E che se un maestro morrà, sia cancellato da questi libri. XLII. Del rendiconto dei Ministeriali e del Massaro Noi stabiliamo ed ordiniamo che i Ministeriali e il Massaro debbano dare il rendiconto la penultima domenica del mese, sotto l'altare di S. Pietro. XLIII. Sulla compilazione di una tavola Noi stabiliamo ed ordinamento che i Ministeriali in carica in futuro siano tenuti a fare una tavola dei nomi dei maestri del legno conforme all'iscrizione. E se i Ministeriali mandano qualcuno al servizio del Comune di Bologna, questo debba andare secondo il suo turno, in modo che nessuno sia danneggiato; sotto pena di cinque soldi Bolognesi per ciascuno dei Ministeriali ogni volta che avrà contravvenuto. XLIV. Del fatto che nessuno debba calunniare la Società Noi stabiliamo ed ordiniamo che se qualcuno avrà pronunciato offese o calunnie alla Società sia punito con venti soldi Bolognesi per ogni volta. E che ciò sia irrevocabile. E che i Ministeriali siano tenuti a richiedere queste somme. E che se non le avranno richieste paghino il doppio in proprio. XLV. Del fatto che i Ministeriali debbano decadere Noi stabiliamo ed ordiniamo che i Ministeriali in carica debbano decadere, al termine del loro mandato, per un anno. XLVI. Del fatto che le Società debbano riunirsi separatamente Noi stabiliamo ed ordiniamo che la Società dei maestri del legno debba riunirsi a parte là dove le piacerà ai Ministeriali della Società e che la Società dei maestri del muro debba allo stesso modo radunarsi a parte là dove piacerà ai Ministeriali della Società in modo che esse possano riunirsi insieme e solo se i Ministeriali di queste Società decidano di riunirle insieme, esse potranno riunirsi. E i Ministeriali devono restare uniti per rendere conto ai maestri del muro e del legno che vorranno interrogarli, due volte al mese, cioè ogni due domeniche. XLVII. Della retribuzione dei compilatori degli Statuti Inoltre stabiliamo ed ordiniamo che i quattro preposti agli Statuti che saranno in carica in futuro, abbiano ciascuno due soldi Bolognesi come retribuzione. XLVIII. Della confezione di un cero Allo stesso modo stabiliamo ed ordiniamo che, a spese della Società, sia fatto un cero di una libra che dovrà bruciare alle messe della Società. IL. Dei ceri da dare annualmente alla Chiesa di S. Pietro

Parimenti stabiliamo ed ordiniamo che siano dati ogni anno, a spese della società, alla Chiesa di S. Pietro, Cattedrale di Bologna, nella festa di S. Pietro, al mese di giugno quattro ceri di una libra. E che i Ministeriali che saranno in carica sian tenuti ad acquistarli sotto pena di cinque soldi Bolognesi ciascuno. L. Del fatto che un maestro che abbia licenziato un'apprendista prima del termine, possa averne un altro Noi stabiliamo ed ordiniamo che se un maestro della Società dei muratori licenzi un suo apprendista prima del termine di 5 anni, egli non possa avere un altro apprendista prima che sia passato il periodo di 5 anni, sotto pena di ammenda di quaranta soldi Bolognesi. LI. Dell'acquisto di un drappo funebre per la Società Noi stabiliamo ed ordiniamo che il Massaro e i Ministeriali che saranno in carica nel nuovo anno, siano tenuti all'acquisto di un buon drappo funebre per la Società a spese della Società. E che il drappo sia portato al capezzale dei membri della Società che moriranno, così come dei familiari di coloro che sono della Società per i quali sarà comprato e non al capezzale di chi non è della Società. LII. Della retribuzione del Consigliere degli Anziani Noi stabiliamo ed ordiniamo che il Consigliere che sarà dato agli Anziani della Società dei muratori sia designato dai Ministeriali di questa Società. E che egli abbia per compenso cinque soldi Bolognesi dal fondo della Società di cui dispongono i Ministeriali, nel caso che egli resti in funzione per sei mesi.

Page 51: RY Mag@zine 2-3

YR Mag@zine – Online Luglio 2015 n°2 - Mensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano. Tutti i lavori inviati anche se non pubblicati restano a disposizione della redazione che potrà utilizzarli . Redazione: [email protected]

9

Se egli resta in carica tre mesi, che egli abbia soltanto due soldi e sei denari Bolognesi. LIII. Dei fatto che il Massaro e i Ministeriali siano tenuti a dare il rendiconto Noi stabiliamo ed ordiniamo che i Ministeriali ed il Massaro in carica in futuro siano tenuti a fare presentare il rendiconto ad ogni membro della Società dei muratori a chiunque, non membro, lo domanderà. LIV. Sul non disturbare nelle adunanze Inoltre stabiliamo ed ordiniamo che non si debba disturbare né litigare nelle adunanze della Società. E che chi contravviene sia punito con venti soldi Bolognesi. LV. Del fatto che la Società debba riunirsi nella Chiesa di S. Pietro Allo stesso modo stabiliamo ed ordiniamo che la Società debba riunirsi per ogni attività nella Chiesa di S. Pietro o sopra il Palazzo del Signor Arcivescovo. E i Ministeriali offrano alla Chiesa di S. Pietro quattro ceri di una libra. E che lemesse della Società siano celebrate in questa Chiesa. LVI. Della necessità di avere più Nunzi nel caso che un membro della Società muoia Noi stabiliamo ed ordiniamo che, allorché qualcuno della Società muoia, i Ministeriali possano avere uno o più Nunzi per fare riunire i soci presso il corpo del defunto, e che compensino come sembrerà loro giusto, a spese della Società. LVII. Di coloro che non versano il denaro per le messe Noi stabiliamo inoltre ed ordiniamo che se qualcuno non verserà quattro denari Bolognesi per le messe nel termine fissato dai Ministeriali, questi debba versare il doppio al Nunzio che andrà al suo domicilio per riscuotere la somma. LVIII. Della necessità di fare copia degli Statuti della Società Allo stesso modo stabiliamo ed ordiniamo che tutti gli Statuti della Società siano copiati di nuovo e che là dove si dice i Ministeriali del muro e del legno, si dica soltanto del muro, in modo che gli Statuti della Società del muro siano distinti da quelli del legno. E ciò sia irrevocabile. LIX. Della necessità di fornire un pegno al Nunzio della Società Poi stabiliamo ed ordiniamo che se un membro della Società non dia al Nunzio della Società un pegno quando sia richiesto da parte dei Ministeriali, nessuno debba lavorare con lui sotto pena di un'ammenda di venti soldi Bolognesi che qualcuno lavorerà con lui, a meno che egli non accetti di conformarsi agli ordini dei Ministeriali. LX. Del compenso dei Notaio della Società Noi stabiliamo ed ordiniamo che il Notaio della Società abbia come compenso, ogni 6 mesi, venti soldi Bolognesi e non di più. LXI. Del compenso degli Controllori dei Conti Infine stabiliamo ed ordiniamo che gli Controllori dei Conti (Controllori dei Conti) debbano avere come compenso cinque soldi Bolognesi e non di più.