3
MANOVRA Incentivi per McDonald’s, Zara e Fca Soldi alle imprese per far lavorare gratis gli studenti CHE FIGATA FATICARE PER LA GIOIA DEL PADRONE p Per gli alunni delle superiori è obbli- gatorio passare tra le 200 e le 400 ore in azienda (senza essere pagati). Prima l’accordo tra ministero e grandi gruppi, ora gli sgravi per chi assume i tirocinanti q DELLA SALA A PAG. 16 q ROBECCHI A PAG. 13 IL NUOVO KIT RENZIANO DA AGNESE A TELEMACO q RANIERI A PAG. 10

S TAT E S Nella notte lo spoglio delle schede M A N … · Redazione: via Valadier n 42 .00193RomaSpedizione abb. postale D.L. 353/03 ... chiunque vinca per la Casa Bianca, sar¿

  • Upload
    vonga

  • View
    215

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Mercoledì 9 novembre 2 01 6 – Anno 8 – n° 310 e 1,50 – Arretrati: e 3 ,0 0Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

y(7HC0D7*KSTKKQ( +.!=!#!z!;

a 1,50 - Arretrati: a 3,00 - a 12 con il libro “Scippo di Stato”a 1,50 - Arretrati: a 3,00 - a 8 con il libro “La Costituzione e i suoi disegni”

Un uomo

» MARCO TRAVAGLIO

A bituati come sono a in-censare “mezzi uomini,ominicchi, piglianculo

e quaquaraquà” (L eo na rd oSciascia), giornali e tg non si ac-corgono dell’esistenza di un uo-mo. Si chiama Nino Di Matteo eda 25 anni fa il pm antimafia, pri-ma a Caltanissetta poi a Paler-mo. Da tre anni tenta di entrare,come sarebbe suo diritto, allaProcura Nazionale Antimafia(Dna), infatti ha presentato duedomande al Csm, prima comesostituto procuratore, poi comeaggiunto. Entrambe respintedal Csm, che la prima volta gli hapreferito tre colleghi più giova-ni e/o meno titolati di lui; la se-conda ha giudicato “i n a m m i s s i-b il e” la sua documentazione.Tutti sanno benissimo che ciòche manca a Di Matteo non sonoi meriti, i titoli, l’anzianità di ser-vizio, l’esperienza, la compe-tenza o le scartoffie (se mancaqualche timbro, si può semprechiedere – volendo – un’i n t e-grazione): ma l’affidabilità poli-tica. Avendo giurato sulla Costi-tuzione nel 1991, quando indos-sò per la prima volta la toga, Ni-no è sempre stato fedele solo aquella, dunque non ai potenti diturno. Infatti è inviso alla destracome alla sinistra, avendole di-sturbate entrambe con le sue in-dagini su mafia e politica, so-prattutto con quella sulla tratta-tiva Stato-mafia, che attraversalongitudinalmente le classi diri-genti della Prima e della Secon-da Repubblica. Senza contareche nel 2012 ebbe l’ardire, conun pugno di colleghi, di ascolta-re alcune conversazioni inter-cettate fra il presidente Napoli-tano e l’ex ministro Mancino sultelefono di quest’ultimo, so-spettato e poi imputato di falsatestimonianza.

Perciò il Csm non lo promuo-verà mai e lo lascerà sostituto avita, senza alcun avanzamentoin carriera: “Colpirne uno per e-ducarne cento”, anzi 9 milaquanti sono i magistrati italiani.Ora però si dà il caso che, appenaun mafioso viene intercettato oun pentito apre bocca, dicanotutti la stessa cosa: Di Matteo èun cadavere che cammina, con-dannato a morte da Cosa Nostraper volontà dei boss Riina eMessina Denaro. Allarme presomolto sul serio non solo dalleProcure. Ma anche dal Vimina-le, che gli ha alzato la protezioneal livello massimo, proponen-dogli addirittura di circolareper Palermo a bordo di un car-rarmato. E pure dal Csm, che suinput del presidente SergioMattarella l’ha convocato perproporgli di lasciare Palermo eandare indovinate dove? Alla D-na. Ma non in seguito a una suadomanda, che se fosse accoltapresupporrebbe una valutazio-ne dei suoi meriti e una promo-zione in carriera. Bensì con un“trasferimento d’ufficio ex t r ao r di n e m ”, per “motivi di sicu-rezza”.

SEGUE A PAGINA 24

SFIGHE M5S e Pd litigano sulle slot machine e il dem ci rimette

Cuperlo finanziato a sua insaputa» LUCA DE CAROLIS

E alla fine in mezzo ci è fi-nito ancora lui, Cuperlo.

Il M5S deposita una deliberain Campidoglio, per vietare leslot machine a Roma entro 500metri da scuole e chiese e nel centrostorico. Le opposizioni però contesta-no: “Le slot non proliferano in centro,ma nelle periferie”. E i 5Stelle vanno discimitarra: “La delibera vale per tutta lacittà, piuttosto ricordiamo che le socie-

tà dell’azzardo hanno finanzia-to tantissimi: per esempio laSnai ha dato 45 mila euro aGianni Cuperlo”. Il deputatodem non nega. E spiega: “Fu

un contributo raccolto dalpartito e utilizzato attraverso i

mandatari per gestire la campagnaelettorale, io non ne ero a conoscenza”.Pare sincero, Cuperlo. Ma tra polemi-che da Leopolda e slot machine, è beneche si procuri un amuleto. O un nuovopaio di occhiali per leggere meglio.

MannellipLe proteste sui social network: “Fare cam-pagna elettorale referendaria sulla pelledelle vittime è disumano e irrispettoso ver-so le famiglie di coloro che soffrono”, scriveAntonella, che ha perso i genitoriper un tumore. Le associazioni: i livelliessenziali di assistenza ci sono dal 2003

q SELVAGGIA LUCARELLI A PAG. 8

MAPPE SMART

Soldi, creatività,caos e Silicon:lì nascono i geni

q A PAG. 20

La cattiveriaNegli Usa si vota di martedì,nel Regno Unito di giovedì, inItalia di domenica. Qui è unacosa che si fa nel tempo libero

WWW.SPINOZA.IT

M A N OV R A Incentivi per McDonald’s, Zara e Fca

Soldi alle impreseper far lavoraregratis gli studenti

P RO PAG A N DA A Ra1 aveva detto: “Se passa la riforma cure migliori”

La rivolta dei malati di cancro:“La Boschi non ci usi per il Sì”

S TAT E S Nella notte lo spoglio delle schede

q GRAMAGLIA A PAG. 2 - 3

CHE FIGATAFAT I C A R EPER LA GIOIADEL PADRONE

q DAL MONTE E GIANNONE A PAG. 6

Duello Clinton-TrumpVoi sapete chi ha vinto,noi invece ancora no

La Presidenza La sfida tra Donald Trump e Hillary Clinton Ansa

p Per gli alunni delle superiori è obbli-gatorio passare tra le 200 e le 400 orein azienda (senza essere pagati). Primal’accordo tra ministero e grandi gruppi,ora gli sgravi per chi assume i tirocinanti

q DELLA SALA A PAG. 16

q ROBECCHI A PAG. 13

Ohio, birre e tvdel rito elettorale

q ZUNINI A PAG. 2

Campagna horrortutta bufale e clic

q SOFFICI A PAG. 5

Gli Usa di Obamaricchi e violenti

q A PAG. 4

ADDIO IMPERO,F I NA L M E N T Eq MASSIMO FINI A PAG. 3

IL NUOVO KITR E NZ I A N ODA AGNESEA TELEMACO

Vendere patatine Esperienze da McDonald’s Asna

È morto a 91 anni il grande oncologo Umberto Veronesi, dopo avere salvatomigliaia di vite dal tumore. Non fiori, ma più fondi alla ricerca scientifica

q RANIERI A PAG. 10

POCO SOCIAL Il premier crudele

Gaffe sul Fb di Renzi:“Disabile, niente foto”

Mercoledì 9 Novembre 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | PIAZZA GRANDE » 13

Ragazzi, che figatala buona scuola:ora lavorate pure gratis

PIOVONO PIETRE

» ALESSANDRO ROBECCHI

P assata un po’ in cavalleriaperché il Paese sta pen-sando ad altro, non ha a-

vuto il giusto risalto la notiziache i nostri figli – quelli che se-condo il famoso psichiatra Leo-poldo Recalcati sono bloccatinella vita dall’ottusità dei padri– potrebbero formarsi oltrechésui banchi, anche alla scuola diMcD onald’s. La famosa inno-vazione dell’alternanza scuo-la-lavoro è uno dei passi più de-primenti e al tempo stesso esi-laranti della famosa buona-scuola. L’iter lo conoscete tutti,è quello delle più recenti rifor-me renziane: 1. Annuncio ro-boante e applausi. 2. attuazioneriforma: accuse di immobili-smo a chi contesta e fiducia inParlamento. 3. la riforma è av-viata e non funziona un cazzo.

L’ALTERNANZA scuola-lavoro èuna specie di ciliegina sulla tor-ta: insomma, bisogna far vedereai ragazzi cos’è il mondo del la-voro, no? È il motivo per cui pre-sidi e dirigenti scolastici hannopassato ore al telefono pregandoenti, istituzioni, parrocchie, mu-sei, studi professionali, associa-zioni caritatevoli, volontariato,marziani e altri, di prendersi incarico per qualche ora qualchestudente. Ora, visto che ci sonoda piazzare alcune centinaia dimigliaia di ragazzi per alcuni mi-

lioni di ore di lavoro (pardon, dialternanza scuola-lavoro), il mi-nistero ha siglato alcuni accordicon aziende grandi e piccole, en-ti, multinazionali. Tra queste (inbuona compagnia, tra Eni e Zara,tra Accenture e Fca), McDo-n a ld ’s, che si impegna a crearediecimila “percorsi formativi”(traduzione, piazzare diecimilaragazzi) nei suoi ristoranti. Ognipercorso formativo comprende

(tra le altre cose) 35 ore in un lo-cale della catena. Lasciamo adaltri calcoli più precisi, ma 10 mi-la per 35 fa 350 mila ore non re-tribuite.

Ora i casi sono due: se è un la-voro, come dovrebbe, sono 350mila ore che non lavorerannoquelli che di solito sono pagatiper farlo. Se invece non è un la-

voro, non si capisce cosa signi-fichi alternanza scuola-lavoro.Puro surrealismo.

A questa caritatevole cessionedi ore-lavoro gratuite a variemultinazionali, si aggiunge lacomponente didattica. Dicono aMc Do nal d’s che ci sarà anche“una parte formativa in aula perspiegare come funziona il nostromodello di business”.

Traduco: migliaia di studentiitaliani avrannocome unico inse-gnamento di eco-nomia (non pre-v i s t a d a i p r o-grammi delle su-periori), le lezio-ni di business diun’azienda mul-tinazionale, cuidoneranno, perringraziamento,alcune ore dellaloro vita.

L’alternanza scuola-lavoro,come si configura fin qui, oscilladunque tra un frenetico arro-vellarsi su come accumulare o-re di “formazione” (la prego, laimploro, faccia fare un po’ di fo-tocopie ai ragazzi…) e il disegnoideologico: la grande aziendaplanetaria che ti spiega in classeil suo “modello di business”, e

poi te lo fa anche vedere da vi-cino, tra il ketchup e il doppiobacon.

UNA PERFETTA sintesi delle ri-forme renziane, in perenne o-scillazione tra “a rr a ng ia te vi ,cazzi vostri” e il regalo ai potentidi turno. Si ufficializza così l’in -gresso (surrettizio, strisciante,travestito da “formazione”) del-le aziende nel mondo scuola.Viene in mente un piccolo eroedi cui nessuno si ricorda, il 19en-ne (allora, 1998) Mike Cameronche al Coke Day, giornata ufficia-le della Coca Cola, sponsor dellasua scuola, la Greenbriar HighSchool di Evans, in Georgia, sipresentò con una maglietta dellaPepsi. Sacrilegio e provocazio-ne. E infatti fu espulso e sospesodalle lezioni.

Non siamo ancora lì, ma cistiamo avvicinando a grandipassi. E se le 350 mila ore discuola-lavoro tra i tavoli di M-cD on al d’s sostituiranno 350mila ore di lavoro retribuito, ilmessaggio ai ragazzi sarà chiaroe forte: nel Walhalla delle rifor-me renziane il mondo del lavoroè una guerra tra poveri, chi lo faper poco scalzato da chi lo fagratis. Una vera lezione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL BADANTE

Comunque vada,avremo i Paesispaccati in due» OLIVIERO BEHA

A lmeno un’analogia c’è, tra tante dif-ferenze di ogni tipo e una interdi-pendenza neppure troppo vaga, tra

il voto della notte passata negli Usa e il re-ferendum istituzionale verso il quale si ag-getta l’Italia di Renzi e di Bersani: comun-que vada, non una crepa ma u-na voragine si sarà apertanel corpo sociale travesti-to per i media subpolito-logici da corpo politico. Sesoltanto una generazionefa, quando l’attore Reaganscorrazzava nelle urne e noi,affidati all’austerity di EnricoBerlinguer, faticavamo a non ridere conl’ultimo western de “l’impero del bene”, ciavessero detto che in confronto quelli era-no tempi d’oro (per dire…), avremmo sghi-gnazzato. Anche allora la politica era un i-ninterrotto baratto con il potere finanziarioma non in modo così dipendente come oggi:chiunque vinca per la Casa Bianca, sarà co-munque la vittoria di Hillary Trump, per-ché sarà stata votata la dinastica Clinton co-me “non Trump”, o meglio come unaTrump non così dichiarata, un po’ecologicae molto ipocrita. Oppure avrà prevalsoTrump perché “è quello che è”, qualcosa dibarbaro ma non ambiguo e rappresentativodel più che deficitario “spirito del tempo”.In ogni caso, politica nel senso più nobilesconfitta e in soffitta, ostaggio dei poteriforti e senza visioni del futuro, e un con-tinente di tale importanza spappolatonell’idea antropologica d’insieme.

RENZI TIFA Hillary, che immagino abbiaqualche relazione con la sua committenza,mentre strapersonalizza tutto, dalla Leo-polda al voto. Assistendo alla sua ultimaperformance, è stato impossibile non ri-pensare alle doti cabarettistiche di Berlu-sconi, sia pure all’occaso, quando prima delvoto del 2013 spolverava sedie… In con-fronto alle intemerate da bar del Nostro,oggi, quella era alta politica, almeno quantoa espressività di un fenomenale uomo dispettacolo che ci siamo tenuti per un ven-tennio quasi fosse uno statista… E anchequi, vinca il “no” secondo logica per il cu-mulo di pasticci e stropicciate di una rifor-ma gomitolo, tirando il capo del quale vienvia tutto anche senza bisogno del fior fioredei costituzionalisti, oppure il premier rie-sca a sostenere con tutti i mezzi il suo “sì”,di certo avremo il paesaggio sempre più de-formato del Pd in briciole e più in generaledi una politica che tra Napolitano e Mat-tarella fa venire le lacrime agli occhi per ilfuturo di figli e nipoti. In fuga, peraltro…Quello che non sembra chiaro o non vieneraccontato esplicitamente dai media cosìoccupati a simulare la superficie della real-tà intrecciata con gli interessi dei loro e-ditori, è lo stato delle cose: il Pd è già finitoda un pezzo nelle strade e nelle case, nondirò nelle sezioni evacuate, la lizza da ca-pitan Fracassa di Renzi si svolge sul pal-coscenico di un teatrino ormai vuoto. In unPaese in cui purtroppo le scosse sismiche siincaricano di sostituire il dramma alla me-tafora. Basta guardarsi intorno, basta usci-re dalla Leopolda o da qualunque altro luo-go deputato ma irrelato dal contesto quo-tidiano, fatto da una crisi che ingoia semprepiù singoli e famiglie. E loro si preoccupanodel Pd… Ma su, tutti padri della patria si ri-voltano nella tomba in questa totale man-canza di serietà e consapevolezza, che af-fida tutto alla approvazione di una “riformacostituzionale” quale puro (impuro) pre-testo, che in realtà non importa a nessunodei duellanti politici, attenti esclusivamen-te al loro “particulare”. La storia li giudi-cherà, d’accordo, ma siamo sicuri che nonsia sufficiente la cronaca? P.S. Leggo cheGrillo segue il mio invito al responsabile e-conomico del Pd, Filippo Taddei, di “girarei soldi della Ryder Cup di golf ai terremo-tati”. Taddei in tv ha negato fosse così. Se èvero, magari in un gioco delle tre carte, percortesia potrebbe dimettersi?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RIFORMA CON REGALOI nostri figli potrannoformarsi anche sui banchiMcD onald’s: percorsi da 35ore in un locale della catenaOvviamente non retribuiti

Le vendite negli ultimianni di equipaggiamen-ti militari italiani all’A-rabia Saudita hanno ri-chiamato l’atte nzio ne

di alcuni organi di informazioneche hanno presentato l’Italia co-me uno dei maggiori esportatoriverso quel Paese e, per di più, com-plice di operazioni poco traspa-renti. Non è così.

SU QUESTI TEMI vi è una preoccu-pante confusione, nonostante datie notizie siano presentati ogni finemarzo dal governo al Parlamentocon una corposa relazione che nonsembra, però, interessare nessu-no. Solo una volta in 26 anni unacommissione del Parlamento ri-sulta avervi dedicato una specificaseduta. Nel 2012 fu approvato unemendamento alla legge 185/90,che istituisce la struttura e defini-sce le procedure di controllo delleesportazioni militari, in base alquale il governo dovrebbe ancheriferire entro i succes-sivi trenta giorni dallapresentazione. Ma se ilParlamento non lochiede, è evidente chequesto non si verifica.E così è stato.

In questo quadro èfacile presentare comescoop quelli che non losono, attribuire re-sponsabilità e compe-tenze a quanti non nehanno. Si è, ad esem-pio, sostenuto che laquantità di bombe ven-dute da un’impresa ita-liana di proprietà tede-sca all’Arabia Saudita(sia indirettamentetramite alcuni p ri me

contractor, sia direttamente) nonè controllabile perché gli involucririportano lo stesso codice N-SN-Nato Stock Number. Ma è e-sattamente quanto previsto dallanormativa per identificare il tipodi prodotto, il costruttore e il Paesedi costruzione. Insieme è, però,stampigliato il Serial Number checonsente di identificare il singoloprodotto.

È quindi impossibile che sianostati esportati più pezzi di quelliautorizzati, eludendo i controlliattraverso il codice NSN. Ma, so-prattutto, tutte le esportazioni ri-sultano autorizzate e le relative in-formazioni riportate nella Rela-zione annuale al Parlamento. Pe-raltro le bombe sono vendute sen-za le spolette (non sono prodotteda quell’impresa) ed è poi il primecontractor a provvedere al com-pletamento. Nessun segreto.

Si è presentato il trasferimentodei velivoli Eurofighter vendutinel 2005 dal Regno Unito all’Ara -bia Saudita nel quadro di un accor-do intergovernativo come un’ope -razione semiclandestina, equivo-cando sulle relative immatricola-zioni. Ci si è dimenticati di chiarireche il velivolo è costruito nell’am -bito di un programma europeo acui partecipano Germania, Italia,Spagna e Regno Unito e che ognivendita a Paesi terzi deve essereconcordata e autorizzata da tutti ipartner. Vi era stata una specificaautorizzazione italiana a fornire leparti realizzate dall’industria ita-liana all’industria inglese che le hapoi integrate nel velivolo conse-gnato all’Aeronautica saudita.Nessun mistero o sotterfugio.

SI È ATTRIBUITA al ministero dellaDifesa una responsabilità che non

ha. La normativa ita-liana, analogamente aquella di tutti i Paesi e-sportatori occidentali,assegna la competenzaa un’altra amministra-zione, proprio per evi-tare potenziali sovrap-posizioni fra lo Stato“cl ie nt e ” e lo Stato“controll ore”: nel no-stro caso al ministerodegli Esteri che con u-na specifica struttura,la UAMA, diretta da undiplomatico e coadiu-vata da un Comitatoconsultivo intermini-steriale, autorizza le e-sportazioni di equi-paggiamenti militari.

Nella legge 185/90 vi sono 46 rife-rimenti a questo sistema di con-trollo e solo 13 al ministero dellaDifesa (limitati alla registrazionedelle imprese esportatrici e all’e-spressione del parere tecnico-mi-litare sulle operazioni).

SI SOSTIENE che le autorizzazioniitaliane siano state date in contra-sto con la legge 185/90, ma ci si di-mentica che le eventuali “g raviviolazioni dei diritti umani” devo -no essere accertate dai competen-ti organi delle Nazioni Unite,dell’Ue o del Consiglio d’Europa equesto non è avvenuto per l’ArabiaSaudita. Il presunto “stato di con-flitto armato”non può essere iden-tificato con qualsiasi operazionemilitare, altrimenti non si potreb-bero esportare armamenti versonessuno dei paesi della coalizioneanti-Isis che operano in Siria e Iraqo di quelli che intervengono in Af-ghanistan, Libia o Mali.

Quanto avvenuto dovrebbe ca-so mai far comprendere che la no-stra normativa è, anche da questopunto di vista, superata e inade-guata di fronte ai cambiamenti in-tervenuti in questi 26 anni. Se que-sta è la “legge migliore del mondo”,come sostenuto dai pacifisti non sicapisce perché poi se ne si critichil’applicazione.

In un Paese più serio si dovreb-be capire che questi problemi nonsi risolvono sul piano giudiziario,ma su quello politico, facendo inmodo che le decisioni siano prese alivello governativo e non ammini-strativo (come avviene nei princi-pali paesi europei) e che il governone risponda poi al Parlamento.

* Consigliere scientifico dell’IstitutoAffari italiani (Iai)© RIPRODUZIONE RISERVATA

CHI DECIDE DAVVERODI ESPORTARE ARMI

» MICHELE NONES*

Rosario

16 » Il Fatto Economico | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 9 Novembre 2016

» VIRGINIA DELLA SALA

La narrazione, sucarta, è perfetta:q u e s t ’ a n n o 1 6grandi aziende, icosiddetti “C a m-

pioni di alternanza”, ospite-ranno almeno 27 mila studen-ti italiani per l’al terna nzascuola-lavoro, pratica intro-dotta dalla legge Buona Scuo-la (nel 2015) che obbliga glistudenti a fare esperienza la-vorativa nel corso dell’ultimotriennio, 200 ore nei licei e400 ore negli istituti tecni-co-professionali.

L’obiettivo è calare i ragaz-zi nel mondo del lavoro, for-marli, far fare loro le prime e-sperienze con la guida di untutor e sotto la vigilanza delministero dell’I st ru zi on e,pronto a intervenire in casodi violazioni, dallo sfrutta-mento alla mancata corri-spondenza tra gli accordi fir-mati e le attività svolte (soloprevia segnalazione dell’i n-teressato).

Nelle settimane scorse, c’èstata però polemica: a siglareil protocollo, anche McDo-nald’s e Zara. La prima dispo-sta ad accogliere 30 mila stu-denti nell’arco del prossimotriennio, la seconda più dimille. Sono arrivate rassicu-razioni tanto dall’az ien daquanto dal ministero: gli stu-denti seguiranno l’intero pro-cesso produttivo, dalla forni-tura alla gestione. Non servi-ranno quindi solo patatine ehamburger o non si limite-ranno a piegare magliette.Niente sfruttamento, né lavo-ro nero, hanno assicurato,placando sindacati e associa-zioni di genitori. Ma cosa ciguadagnano le aziende? La ri-sposta semi -ufficiale è “n u l-l a”. La risposta a una primalettura è “ritorno d’i m m ag i-ne”. La risposta più approfon-dita è decine di milioni di euroin potenza. Ecco perché.

ARTICOLO 42della legge di Bi-lancio 2017, presentata qual-che giorno fa: il titolo è “Eso -nero contributivo per l’alter -nanza scuola-lavoro”. Un’in -dicazione la cui sostanza è co-sì riassumibile: tutte le azien-de che assumeranno a tempoindeterminato – ed entro i seimesi dal diploma – uno stu-dente che abbia fatto da loroalmeno il 30 per cento delmonte ore previsto dall’alter -nanza scuola - lavoro, avrannodiritto a uno sgravio sui con-tributi dell’ex studente fino a3.250 euro all’anno. Una mi-sura che ha il “fine di promuo-vere forme di occupazionestabile”, si legge nell’articolo eun “beneficio contributivo”previsto per un massimo dispesa pari a 7,4 milioni di europer il 2017, 40,8 milioni per il2018, 86,9 per il 2019, 84 mi-lioni per il 2020, 50,7 per il2021 e di 4,3 per il 2022.

Il dato permette di farequalche stima: ipotizzandoche McDonald’s (preso comecampione perché è l’azie ndache ha messo a disposizione il

DAI BANCHI AL BANCONE McD onald’s, Zara, Fiat: 27 mila studenti saranno costrettia fare “e s p e r i e n za” in azienda. Il colosso dei panini risparmierà milioni in contributi

maggior numero di posti eperché è stata anche la più cri-ticata) assuma a tempo inde-terminato 3 mila neodiploma-ti (il 10 per cento di quanti neospiterà), in un triennio po-trebbe arrivare a risparmiarefino a 29 milioni di euro in con-tributi. Quasi 10 mila euro suognuno. “Tutti i dipendenti diMc Do na ld ’s sono regolar-mente assunti con contrattocollettivo nazionale del lavo-ro del turismo, il 94 per centodei quali a tempo indetermi-nato – si legge sul sito ufficialedi McDonald’s Italia – per laprecisione, il 71 per cento è as-sunto con contratto a tempoindeterminato e il 23 per centocon contratto di apprendista-to (con una durata di 36 mesi),equiparato per legge a quelli atempo indeterminato”. Nellaquasi totalità dei casi, spiegal’azienda, i contratti di ap-prendistato diventano allascadenza contratti a tempo in-determinato. E infatti gli sgra-vi sono previsti anche nei casidelle trasformazioni degli ap-prendistati

“Quando si parla di questotipo di sgravi – spiega il depu-tato M5S Claudio Cominardi,che, due anni fa, aveva presen-tato un’interrogazione al mi-nistro del Lavoro per segnala-re il rischio di un abuso di ti-rocini proprio da parte di M-cD ona ld’s – le aziende sono

molto avvantaggiate. L’i n-dennità in caso di licenzia-mento, prevista dal Jobs Act,indica un risarcimento mini-mo di quattro mensilità, cheaumenta di due dal secondoanno. Quando si parla di sti-pendi che difficilmente supe-rano i mille euro, diventa con-veniente per le aziende licen-ziare dopo la fine dei contri-buti o dopo un paio d’ann i.L'indennità sarà spesso infe-riore allo sgravio ricevuto”.Non c’è però una totale con-trarietà a questi accordi. “Pro -porremo un emendamento incommissione bilancio che co-stringa almeno le aziende a te-ner conto della coerenza tra ilpercorso di studi effettuatodagli studenti e ciò che vannoa fare in azienda. Vogliamo di-venti un requisito d’obbligo,non un’opzione su cui even-tualmente esercitare un con-trollo. Al momento non èscritto da nessuna parte”.

Non di solo McDonald’s vi-ve comunque il programma dialternanza. Tra i campioni,Bosch (4.500 studenti in 3 an-ni), Intesa San Paolo (1.000studenti), Fca (6.000 studen-

ti), Eni (3.350 studenti), PosteItaliane (1.000 studenti): unospot per il ministero.

IL 16 OTTOBRE, infatti, sonostati presentati i dati ufficialidel primo anno di alternanza.Delle 150 mila strutture chehanno ospitato ragazzi, solo il36,1 per cento erano indu-strie. Il 12 per cento (che cor-risponde a 78.313 ragazzi su-gli oltre 500mila per cui eraobbligatorio) ha svolto l’a l-ternanza a scuola con la cosid-detta “impresa simulata” osvolgendo attività interne,nelle biblioteche o, come haraccontato Il Fatto, magari fa-cendo giardinaggio nel corti-le. L’8,5 per cento è andato afinire nelle pubbliche ammi-nistrazioni e il 7,6 per centonel settore del non profit(7,6%) tra cui oratori e dioce-si. Tutto il resto, spiega ilMiur, si è diviso tra studi pro-fessionali, ordini e associa-zioni di categoria. Difficileche, comunque, cambieràmolto: gli studenti quest’annosaranno oltre un milione: 27mila è una goccia nel mare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sempre in piazza In basso, una manifestazione per la difesa del lavoro Ansa/Infografica di Pierpaolo Balani

Lavoratori a costo zero:il regalo nella manovrain nome della for m a z ione

E gli imprenditori ringrazianoSgravi per chi assume al terminedel periodo di esperienza. M5S:non c’è legame tra tipo di studioe l’attività che svolge la società

Il sito

n E S I ST Eun Registronazionaled e l l ' a l te r n a n zaS c u o l a - L avo roche permettedi individuareposizionidisponibili econtattare les t r u t t u re :oggi, 500tra imprese,pubblichea m m i n i s t ra -zioni, ordini eo rga n i zza z i o n inon profit peroltre 7 milaposizioni

l6 52 mila

Gli studentiche hannopar tecipatoai percorsidi alternanzascuola -l avo ronell’annoscolastico2 0 1 5 /2 0 1 6

l+13 9%

Aumentodegli studentiinteressati aip e rc o r s irispettoall’annop re c e d e n t e(non eraobbligatoria)

l1mln

Gli studentiche sip re ve d epar tecipe -ranno alp ro g ra m m ad u ra n t equesto annos c o l a s t i c o.Nel prossimos a ra n n o1,5 milioni

l100mln

All’anno: è lostanziamentoprevisto perf i n a n z i a rel’alternanzascuola -l avo roin classe e inazienda e perc o p r i rele spese,dai tutor aglispostamenti

LA BANCAIN CATTEDRA

Intesa Sanpaolo,l’educazioneal risparmiodiventa uno spot

» BEPPE SCIENZA

qSPOT pubblicitari inorari di lezione,

adescando studenti licealiin unm u s e o - t ra p p o l a .La banca IntesaSanpaolo nee s co g i t as e m p requalcuna persbolognare i suoiprodotti ai risparmiatoriitaliani. Purtroppolegalmente, perché ibanchieri italiani si sonofatti fare leggi e normebuone solo per loro.Il genitore di uno studente,indignato, ma anchepreoccupato che la cosapossa ripetersi nell'annoscolastico da pococominciato, segnala quelloche è capitato agli allievidel liceo classico Massimod'Azeglio di Torino il 21aprile 2016. Suo figlio e icompagni di classe,anziché andarenormalmente a lezione,sono stati dirottati nellasala Aste di IntesaSanpaolo in via Monte diPietà 32. Dopodiché èiniziata la cosiddetta visitaal “Museo del Risparmio”.In realtà, per la maggiorparte del tempo, i ragazzisono stati tenuti in una salamentre venivano loroillustrate le meraviglie deifondi pensione della banca.Veniva spiegato aglistudenti quanto fosseopportuno che i lorogenitori attivassero subitoper loro una pensioneintegrativa. Tutto ciò èdocumentato da specificoregistro della scuola e daresoconto diretto.A monte ci sarebbeun'applicazione, checomunque appare forzata,della legge numero 107 del13 luglio 2015, conriferimento in particolare ai“percorsi di alternanzas c u o l a - l avo ro”. Nongetterei però la croceaddosso al docentecoinvolto nell'iniziativa,perché moltoprobabilmente soloinesperto ma in buonafe d e .Se per l'istituto scolasticocoinvolto sembra essersitrattato solo di un incidentedi percorso, diverso è ildiscorso per IntesaSanpaolo. Per il fintoMuseo del Risparmio lapropaganda surrettizia aglistudenti, per arrivare airisparmi dei loro genitori, èsistematica. Essoaddirittura si vanta intelevisione delle visiteorganizzate con le scuole.Viene gabellata pereducazione finanziaria unasfacciata propaganda perla previdenza integrativa.w w w. b e p p e s c i e n za . i tTwitter @beppescienza

l2 9mila

I percorsi dialternanzas c u o l a - l avo roa t t i va t inell’annoscolastico2 0 1 5 -2 0 1 6.Erano 11milal’anno prima

Rosario