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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI NEMBRO, GAVARNO E LONNO 24027 NEMBRO (BG) - Piazza Umberto I, 5 [email protected] - www.oratorionembro.org ANNO 105° - N. 6 - GIUGNO 2016 POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - D.C.B. Bergamo SULLA COLLINA DOVE C’ERA L’ANTICA ROCCA DEL PAESE SAN PIETRO, LA CHIESA “RISCOPERTA”

SAN PIETRO, “RISCOPERTA” - OratorioNembro...POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - D.C.B. Bergamo SULLA COLLINA DOVE C’ERA L’ANTICA ROCCA DEL PAESE

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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI NEMBRO, GAVARNO E LONNO 24027 NEMBRO (BG) - Piazza Umberto I, 5

[email protected] - www.oratorionembro.org

ANNO 105° - N. 6 - GIUGNO 2016

POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - D.C.B. Bergamo

SULLA COLLINA DOVE C’ERA L’ANTICA ROCCA DEL PAESE

SAN PIETRO, LA CHIESA

“RISCOPERTA”

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2 IL NEMBRO giugno 2016

CRONACHE

Si sta rapidamente avviando alla conclusione l’Anno Santo straordinario della misericordia: avviato all’inizio dello scorso dicembre, questo evento di grande rilevanza per la vita della Chiesa, soprattutto nei tempi correnti, avrà il suo epilogo il pros-simo 20 novembre, nell’ultima domenica dell’anno liturgico in corso, nella solennità di Cristo Re.

Papa Francesco, nei suoi discorsi e nei suoi documenti, fa spesso riferimento al perché ha lanciato questa iniziativa. Egli ricorda, in sostanza, che la misericordia «è fonte di gioia, di se-renità e di pace (...); è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro (...); è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre, nonostante il limite del nostro peccato».

Il Pontefice italo-argentino insiste sul concetto secondo cui «è determinante per la Chiesa e per la credibilità del suo annuncio che essa viva e testimoni in prima persona la mise-ricordia. Il linguaggio e i gesti della Chiesa devono trasmettere misericordia per penetrare nel cuore delle persone e provocarle a ritrovare la strada per ritornare al Padre, che non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita». Ai singoli fedeli il Santo Padre ha raccomandato di riscoprire le opere di misericordia spirituale e cor-porale per giungere così ad un “risveglio delle coscienze”, nel segno della riscoper-ta della buona vita del Vangelo.

Nel corso dei primi sei mesi dell’An-no Santo sono arrivati a Roma da tutto il mondo più di nove milioni di pellegri-ni. Il dato ha stupito gli stessi ambienti vaticani; sono state superate le previsioni. Come noto, c’è la possibilità di vivere il Giubileo e lucrare l’indulgenza pure nelle diocesi: o con pellegrinaggi verso le singo-le Cattedrali (ove si trovano Porte Sante) o con visite (dopo la Confessione e con l’ac-costamento alla Comunione) nelle chiese giubilari, stabilite nelle diverse zone pa-storali o Vicariati. Pure queste iniziati-ve periferiche stanno trovando notevoli adesioni. La dimostrazione è arrivata elo-quente, dalle nostre parti, nella domenica dello scorso 5 giugno, quando si è svolto

Anno Santo; l’evento viene vissuto con intensità

FOLTA PARTECIPAZIONE AL PELLEGRINAGGIO GIUBILARE VICARIALE SVOLTOSI IL 5 GIUGNO

il pellegrinaggio giubilare del Vicariato Albino-Nembro ver-so la Cattedrale di Bergamo. I partecipanti sono stati assai più di 400 (oltre il centinaio i Nembresi): nel luogo del ritrovo (il Semi-nario di Città Alta), nel primo pomeriggio, sono arrivati o con i pullman passati di parrocchia in parrocchia, o con il “trenino”, o con auto proprie, o in bicicletta, o, persino, a piedi.

Dal Seminario il corteo orante, lungo via Arena, si è diret-to verso piazza del Duomo, con soste in Santa Maria Maggiore e al Battistero, prima di immettersi nella Cattedrale attraver-so la Porta Santa. Nella Cattedrale la Messa è stata presieduta dall’arciprete di Nembro don Santino Nicoli, che, come noto, è anche vicario locale per la zona pastorale di Albino-Nembro, comprendente quattordici parrocchie. Parecchi i sacerdoti che hanno concelebrato il rito eucaristico, vissuto con intensità da tutti i convenuti.

Nella tarda mattinata, organizzato sempre a livello vicaria-le, c’era stato un incontro di riflessione presso la sede del Patro-nato San Vincenzo, in Bergamo bassa.

Il Giubileo, come noto, ha le sue radici in antiche tradizioni ebraiche; nel farlo suo la Chiesa cattolica vi ha attribuito conno-tazioni diverse. Ci sono Anni Santi “ordinari” e Anni Santi “straor-

dinari” (come quello attuale, imperniato sul tema della misericordia). Il primo An-no Santo “ordinario” fu indetto nell’anno 1300 da Papa Bonifacio VIII, che pensò ad una riproposizione di un analogo evento ogni cento anni. Di questo Anno Santo parla anche Dante Alighieri nel XVIII can-to dell’Inferno della sua Divina commedia. Di fatto già nel 1350 Clemente VI portò la cadenza degli Anni Santi al mezzo secolo (ogni 50 anni). Urbano VI nel 1389 fissò la “cadenza” in 33 anni (durata della vita di Gesù). Con Nicolò V e con Paolo II, verso la fine del secolo XV, scattò la decisione di indire Anni Santi ordinari ogni 25 anni. Gli Anni Santi straordinari (non molti quelli sinora celebrati) vengono indetti per par-ticolari circostanze o con finalità speciali.

Nelle foto: vari momenti del pelle-grinaggio giubilare vicariale (per la zona Albino-Nembro) svoltosi nel pomeriggio di domenica 5 giugno.

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IL NEMBRO giugno 2016 3

VITA PARROCCHIALE

È risultato suggestivo (ed è stato molto apprezzato) il can-to (con musica di Riz Ortolani) tratto dal film Fratello Sole e sorella luna (diretto da Franco Zeffirelli), che è stato esegui-to durante il rito del conferi-mento delle Cresime, svoltosi nella plebana nel pomeriggio di domenica 22 maggio. Lo hanno proposto ( foto sulla de-stra) gli stessi 88 adolescenti che hanno ricevuto il Sacra-mento della Confermazione da monsignor Giuseppe Sala, canonico emerito della Catte-drale di Bergamo. Il corteo con i cresimandi e i loro padrini e familiari, come sempre, è par-tito dall’Oratorio. L’intera ce-lebrazione è stata seguita con intensa partecipazione in una arcipresbiterale che è apparsa gremita di gente.

Canto su San Francescoal rito delle Cresime

HANNO RICEVUTO IL SACRAMENTO 88 ADOLESCENTI

DON GUSTAVO BERGAMELLI È NATO A PRADALUNGA; HA PARENTI ANCHE A NEMBRO

Seminario: nominato il nuovo RettoreDon Gustavo Bergamelli è il nuovo Rettore del Seminario

diocesano di Bergamo; egli subentra a monsignor Pasquale Pezzoli, che nelle scorse settimane è stato nominato Prevosto nella comunità di Borgo Santa Caterina, in Bergamo.

Don Gustavo Bergamelli ha 51 anni, essendo nato il 12 feb-braio 1965 a Pradalunga. Ha parenti anche a Nembro. Ordina-to sacerdote nel maggio del 1990, per nove anni è stato vicario parrocchiale (curato) a Nese, prima di diventare parroco, con-temporaneamente, di Cenate San Leone e di Cenate San Rocco. Da qui nel 2009 è andato a guidare, come prevosto, la parrocchia di Paratico, una comunità di oltre 4.500 ani-me situata in territorio della provincia di Brescia, ma appartenente alla diocesi di Ber-gamo. Nel 2011 è stato chiamato al vertice del Vicariato locale di Predore; nel medesi-mo anno è entrato nel Consiglio presbiterale diocesano. Egli stesso ha detto di esser stato “sorpreso” dalla chiamata al nuovo impegno giuntagli dal Vescovo monsignor Francesco Beschi. E in effetti la scelta va un po’ in con-trotendenza, almeno rispetto ai tempi più recenti. Di solito – in quest’ultimo periodo – il Rettore del Seminario era stato scelto tra gli insegnanti entro l’istituzione. Ora si è im-

boccata una via diversa. Don Gustavo Bergamelli ha dichiarato che porterà nel suo nuovo ruolo le esperienze maturate ope-rando pastoralmente in mezzo alla gente e anche ai giovani. In quest’era di cambiamenti continui e di vocazioni religiose e sacerdotali che vanno diminuendo, il compito che lo aspetta non è certo facile.

A don Gustavo Bergamelli, insieme alle felicitazioni, vanno gli auguri di fecondi risultati. La notizia della nomina del nuovo

Rettore del Seminario è stata pubblicata su L’Eco di Bergamo di domenica 12 giugno.

Ne ha parlato, esprimendo gioia e com-piacimento, anche l’arciprete don Santino Nicoli al termine della Messa delle ore 10,30 in plebana. Ha colto l’occasione per puntua-lizzare che, personalmente, non è mai stato interpellato a proposito di una sua destina-zione alla guida del Seminario. Ed ha aggiun-to che egli si trova bene a Nembro, e che, per la comunità di Nembro spera di poter conti-nuare a prodigarsi. Così è scattato lo stop an-che alle supposizioni nelle passate settimane (proprio a proposito della guida del Semina-rio) corse in paese e riprese con grande evi-denza da un periodico bergamasco.

Nella foto: don Gustavo Bergamelli.

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4 IL NEMBRO giugno 2016

CRONACHE

L’accompagnamento della più solen-ne delle Messe della prossima festa del-lo Zuccarello (nella mattinata di lunedì 8 agosto) potrebbe risultare il “canto del cigno” della Corale “monsignor Giulio Bi-labini”. Nei tempi recenti si è fatto sem-pre più ridotto, per le più diverse ragioni, il numero dei partecipanti alle “prove” e dei presenti agli impegni per celebrazioni liturgiche. E così, in una riunione svolta-si nell’ambito della Parrocchia, presente l’arciprete, si è fatto strada l’orientamento ad una (molto sofferta) cessazione dell’at-tività. È vero che a Nembro c’è il Coro dell’Oratorio, c’è l’Anghelion, ci sono grup-pi di cantori nelle Vicinie. Ma è altrettanto incontestabile che la Parrocchia, nel suo

La Corale “mons. Giulio Bilabini” in agosto cesserà l’attività?

SI È FATTO SEMPRE PIÙ RIDOTTO IL NUMERO DI COLORO CHE VI SI IMPEGNANO CON ASSIDUITÀ

insieme, come comunità, dovrebbe, an-zi, deve avere una sua Corale. È questo il problema che, nei modi opportuni e nelle sedi competenti, dovrà essere affrontato nelle prossime settimane, con la speranza di una piena disponibilità, da parte di tut-ti – ciascuno secondo le proprie possibili-tà – a dare una mano per arrivare ad una positiva soluzione. La Corale parrocchiale nacque tra il 1902 e il 1903 su iniziativa di don Giulio Bilabini, allora da poco arri-vato a Nembro come arciprete. Nel 1920 la Corale ha avuto un suo statuto/regola-mento. All’inizio – basata su voci virili e di ragazzi – si chiamava Schola cantorum. Ad un certo punto (anni ’60/’70 del ’900) ha preso il nome di “Corale Santa Ceci-

lia”. Poi ha deciso di intitolarsi a mons. Giulio Bilabini, suo fondatore. Nelle sue file sono cresciuti cantori di spicco. Con il venir meno delle “voci bianche”, vi han-no trovato spazio le voci femminili. Con cospicue iniziative, alla fine del 2002, fu celebrato il centenario del complesso che ora sta, purtroppo, per scomparire.

LE REGISTRAZIONI ALL’ANAGRAFE PARROCCHIALE DI NEMBRO

In maggio tre battesimi e due cerimonie nuziali

Nel corso del mese di maggio presso l’anagrafe della par-rocchia di San Martino, in Nembro, sono stati registrati tre batte-simi, due matrimoni e nove decessi. Ecco il quadro dettagliato.

BATTESIMI (due sono stati amministrati domenica 15 mag-gio, uno il giorno prima) – Leo Brignoli, di Mario e di Flaminia Dal Zotto (battesimo, questo, celebrato il 14 maggio); Isabella Koci, di Armando e di Xhelili Suela; Chiara Tampelloni di Mirco e di Simona Valoti.

MATRIMONI – Domenico Bassini con Sonia Rota (nozze celebrate il 13 maggio); Mauro Luigi Pala con Chiara Spiranelli (nozze celebrate il 21 maggio).

DEFUNTI – Giuseppina Pezzoli, di anni 91, deceduta il 2 maggio; Ezia Cerea, di anni 67, deceduta il 2 maggio; Gianpa-olo Lecchi, di anni 61, deceduto il 3 maggio; Padre Gianluigi Marcassoli, di anni 59, deceduto il 10 maggio; Angelo Moioli, di anni 92, deceduto il 20 maggio; Franco Rovida, di anni 94, dece-duto il 21 maggio; Giuseppe Carobbio, di anni 86, deceduto il 24 maggio; Fernando Cavagnis, di anni 81, deceduto il 27 maggio; Giovanna Pasini di anni 75, deceduta il 27 maggio.

IL QUADRO DELLE OFFERTEEcco il quadro delle of-

ferte, che, sempre nel corso del mese di maggio, sono per-venute alla Parrocchia di San Martino presso le sedi e nelle modalità consuete.

Agli Uffici parrocchiali: euro 2.100, così ripartiti: N.N. 1.000 euro; N.N. euro 80; N.N., in occasione del 50° di matri-

monio, euro 500; N.N. euro 80; dalle appassionate del gioco del-la tombola, euro 240; N.N. per il 50° di matrimonio, euro 200, da destinare alle spese per l’abbellimento del “San Filippo Neri”.

Al Fondo di solidarietà “monsignor Aldo Nicoli”: euro 2.065, così ripartiti: N.N. euro 300; N.N. euro 159; N.N. eu-

ro 50; somma raccolta in oc-casione delle varie Messe di quartiere, euro 1.556.

Allo Zuccarello: euro 1.010, così ripartiti: N.N. euro 60; N.N. euro 300; N.N. “per grazia ricevuta” euro 500; N.N. euro 50; N.N. euro 100.

A tutti coloro che hanno dato per le diverse finalità vanno i più sentiti ringrazia-menti.

In Biblioteca la presentazione di un libro di Romano Bertasa

Per il pomeriggio di giovedì 30 giugno (ore 16) presso la Biblioteca di piazza Italia è stata confermata la presentazione del libro Emozioni, sentimenti, racconti... in poesia di Romano Bertasa, il quale così debutta nel mondo letterario. Nato a Leffe, Romano Bertasa, ora in pensione dopo aver lavorato a lungo nelle Poste, dal 1983, con la famiglia, risiede a Nem-bro; qui si è impegnato anche in attività sociali e sportive.

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EVENTI

Ci sono tante stranezze nelle vicen-de della chiesa di San Pietro. Essa si trova in un punto del territorio

nembrese che, come quello dove è il santuario dello Zuccarello, fu tra le ba-si... strategiche degli accadimenti locali nell’antichità. Ma i documenti che ne parlano sono piuttosto scarsi; e spesso risultano tra loro pure in contraddizione. Il riferimento più citato, e più rilevante (oltre che circostanziato), è quello redat-to in uno dei suoi elaborati da don Giu-seppe Ronchetti, arciprete in paese dal 1803 al 1838. Dice: «Convertirono quelli di Nembro a (con la, NdR) persuasione di San Bernardino, com’era costante tra-dizione, in quest’anno (1415) il propu-gnacolo sopreminente al loro borgo, di cui andavano alternando il possesso or i Guelfi or i Ghibellini, con crudelissime stragi, in un tempio dedicato al Principe degli Apostoli (...)». Gli studiosi avanzano parecchi interrogativi su quando e su co-me siffatta trasformazione si concretizzò. Di sicuro la “rocca” nembrese delle ere remote aveva lasciato il posto ad un edi-ficio di culto nel 1575, perché, passan-do anche da queste parti nella sua Visita apostolica, l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, poi fatto santo, segnalò – nel medesimo edificio di culto – diverse cose da sistemare.

Attraverso i secoli la chiesa di San Pie-tro è sempre stata poco utilizzata e frequentata, al di là del giorno della

annuale festa liturgica del suo titolare. In-serito inizialmente (dopo aver assunto un carattere sacro) nel patrimonio della Con-gregazione di carità, il complesso diventò di proprietà della Parrocchia nel luglio del 1891. Nel 1884 vi era stata installata una campana, benedetta personalmente da monsignor Gaetano Camillo Guindani, allora Vescovo di Bergamo.

L’ubicazione assai isolata (benché in una zona a ridosso e dominan-te il cuore del paese) e l’utilizzo

piuttosto limitato della chiesa hanno, congiuntamente, contribuito a rendere discontinua la manutenzione della co-struzione. Vi furono comunque compiu-ti lavori nell’’800 e nella prima metà del ’900. La collocazione fuori mano favorì, purtroppo, i danneggiamenti da parte di vandali e le incursioni ladresche. Fece-

Per la chiesa di San Pietro (quasi) una favola moderna

“GRANDI PULIZIE” E COMPLETO RIORDINO GRAZIE ALL’IMPEGNO DI UN GRUPPO DI VOLONTARI

ro molto scalpore le autentiche razzie sacrileghe compiute nel tempio nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1971 e nel marzo del 1975: si ebbero devastazioni, venne rubato di tutto (dipinti, arredi sa-cri, suppellettili e altro).

Il contesto ambientale non ha però mai affievolito l’attaccamento della gente nembrese alla chiesa di San Pie-

tro. Dicono le cronache che la scalinata per arrivare al tempio, tuttora esistente sul versante che scende in direzione della strada di Selvino, venne costruita da un pensionato in occasione dell’Anno Ma-riano 1954. Nei decenni recenti, abitanti della zona ed un gruppo di amici – solerti nell’attivarsi, in particolare, in occasione della festa annuale del 29 giugno – han-no provveduto all’indispensabile, cioè a mantenere almeno la fruibilità della zona e della chiesa. Ma nel frattempo le condi-zioni generali dell’edificio, nel suo interno e nel suo esterno, nonché delle sue imme-diate adiacenze, si sono rese via via più precarie.

A riaccendere l’attenzione sullo “sta-to” nel quale era ormai ridotta la chiesa di San Pietro ha contribuito,

in particolare, – in aggiunta alle perio-diche segnalazioni allarmate da parte di alcuni cultori dei “tesori” storico-mo-numentali del paese – la ricorrenza del sesto centenario (compiutosi dodici mesi or sono, nel 2015) del (probabile) atto di avvio (o di nascita) della chiesa. Una rievocazione storica fatta sulle pa-gine de Il Nembro da Giovanni Berga-melli ed un’immagine della chiesa (co-me era allora, un anno fa), pubblicata sulla copertina dell’edizione del giugno del 2015 del mensile, hanno portato pa-recchi Nembresi a parlare di nuovo, con interesse, della chiesa di San Pietro, ed anche ad andare a vederla (specialmente nel giorno della “sua” festa, in coinciden-za con la Messa là celebrata alla sera). L’argomento ha cominciato ad entrare pure tra le discussioni in piazza. Sono corse domande del tipo: «Non si potreb-be fare qualche cosa?». Sono emerse os-servazioni del seguente tenore: «Non è facile! Non c’è una strada per giungere sino alla chiesa. Come vi si possono por-tare ed installare le attrezzature adesso

(Continua a pagina 6)

Nelle foto: il punto di partenza (dalla strada di Selvino) e un tratto del sentiero verso la chiesa di San Pietro.

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6 IL NEMBRO giugno 2016

EVENTI

strutture parrocchiali su tutto il territorio nembrese. L’arciprete don Santino Nico-li ha detto, più o meno, queste parole a Gyin Prekaj: «Quando hai un po’ di tem-po, per favore, vai su alla chiesa di San Pietro. Cerca di fare un po’ di ordine e tutte le pulizie necessarie, senza interfe-rire sulla struttura dell’edificio. Se trovi difficoltà e problemi, fammelo sapere...». Gyin Prekaj è stato solerte nel mettersi

all’opera. Qualcuno lo ha notato dalle parti della chiesa di San Pie-tro già il primo giorno nel quale egli vi è andato, e ne ha naturalmente parlato con gli amici nella piazza del paese durante uno dei consueti, quotidiani incontri per i... commen-ti sull’attualità. «Andiamo su a vede-re che cosa sta facendo?» ha detto

ad alcuni di quelli che, in quel momento, aveva di fronte, nel “cuore” di Nembro, Leone Tombini, il quale si è occupato anche del recupero/restauro della Croce del Monte Valtrusa; egli si è appassiona-to, da allora, alla osservazione, oltre che alla cura, quando è possibile, delle realtà storico/ambientali del paese: essendo in pensione il tempo non gli manca. «Dai, andiamo!», gli hanno risposto immedia-tamente, in coro, alcuni degli amici. Poco più tardi, vicino alla chiesa di San Pietro, il gruppetto partito dalla piazza centrale del paese, fatta la conoscenza con Gyin Prekaj, gli ha detto: «Se ce lo consenti, ti diamo una mano nel tuo impegno, così magari facciamo una manutenzione più ampia e completa!». «Ma certo! Vado ad informare l’arciprete e, per conto mio, vi dico subito sì!», ha risposto con calore l’albanese ormai nembrese, rapidamente accortosi della possibilità di muoversi in sinergia, in sintonia ed in amicizia con i sopraggiunti.

In siffatta maniera – verso la fine di marzo, come accennato – è comin-ciata l’operazione “Salviamo il salva-

bile” della chiesa di San Pietro. Tante, e non tutte semplici, né di poco conto, le cose che sono state fatte senza intaccare la struttura dell’edificio, sempre rispet-tata appieno nelle sue caratteristiche e situazioni, nella sua preziosa antichità. Anzitutto, per ridare luce e... respiro all’e-

abituali nei cantieri?». Qualcuno ha commentato: «Occorre gente di-sposta ad impegnarsi nelle manie-re antiche, come si è fatto per il restauro della Croce sul Monte Val-trusa: su e giù per il sentiero con sacchi pieni di cemento e con ma-teriale e attrezzi sulle spalle! Ci so-no ancora persone disposte a fare tutto questo?». Altro interrogativo: «E i mezzi finanziari dove si trovano? La Parrocchia adesso (nel 2015, NdR) sta sistemando il cine-teatro dell’Oratorio. E poi... siamo ancora in piena crisi economica!».

La “strana storia” della chiesa di San Pietro a questo punto ha assunto le tinte di una... moderna favola, pe-

rò concreta, sbocciata dall’attuale realtà quotidiana. La faccenda, in sintesi, può essere raccontata in questi termini.

Verso la fine di marzo dell’anno in corso l’arciprete don Santino Nico-li, attento alle discussioni che ogni

tanto si riaccendevano in piazza, ma an-che in altri ambienti, ha pensato – mentre stava avvicinandosi di nuovo la ricorrenza del 29 giugno – di dare un segno, alme-no, della buona volontà della Parrocchia. Prima di partire per il pellegrinaggio par-rocchiale in Terra Santa, svoltosi in aprile, ha chiamato nel suo studio Gyin Prekaj, l’immigrato albanese che abita, con la sua famiglia, nella casa accanto alla chiesa di San Nicola – casa nel passato occupata dai curati pro tempore via via impegnati nella Vicinia –. Gyin Prekaj, ufficialmente, ha l’incarico di curare e custodire chiesa e strutture della Parrocchia nella Vicinia situata nella parte sud del paese. Ma è sempre pronto anche per le esigenze ed emergenze (ecclesiali) di carattere mate-riale che in continuità si presentano nelle

Messa per la Festa di San Pietro e San Paolo

Come ogni anno, mercoledì 29 giugno, nella ricorrenza dei Santi Pietro e Paolo, alle ore 19, presso la chiesa di San Pietro sarà celebrata una Messa. Quella sarà anche l’occasione per vedere da vicino ed apprezzare quanto è stato fatto nei mesi recenti. In questi ultimi giorni è stata comple-tata pure la sistemazione dell’altare e dei banchi all’interno della chiesa. In base ad accordi definiti con la Par-rocchia, nel fine settimana successivo (sabato 2 e domenica 3 luglio), ad accogliere quanti vorranno far visita alla chiesa di San Pietro ci saranno al-cuni di coloro che nel periodo recente vi hanno eseguito i lavori di riordino e pulizia generale.

NELLA SERATA DEL 29 GIUGNO

(Segue da pagina 5)

Nell’antica rocca sono stati “ritrovati” valori sempre attuali

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IL NEMBRO giugno 2016 7

EVENTI

dificio, sono state potate le piante svilup-patesi troppo. Si sono cercate, e tappate, le falle che, con infiltrazioni d’acqua, davano adito, a cominciare dal tetto, al continuo deterioramento dell’edificio. Sono state tolte le cianfrusaglie che in-gombravano l’interno della costruzione, in particolare i pochi ambienti annessi alla chiesa. Tra i mobilitatisi come vo-lontari, alcuni avevano competenze spe-cifiche per determinati lavori: le hanno messe a frutto. Quelli, invece, “esperti” in altre attività, si sono, molto di buon gra-do, adattati a fare i manovali, i portatori di materiali vari lungo il sentiero della strada di Selvino sino alla sommità del-la collina. L’attività è andata avanti, con una certa continuità, con presenze più o meno numerose di... operatori: presenze

determinate dal tempo che ciascuno dei volontari poteva dedicarle. Comunque si è sempre agito in base ad un coordina-mento oculato, curato in particolare da Leone Tombini, vero “regista” dell’impre-sa, capace di coinvolgere le persone, te-nere contatti, programmare il lavoro e via dicendo. Di fronte alla necessità di inter-venti qualificati, si è chiesto – ed è subito arrivato – l’aiuto di artigiani e di tecnici specializzati. Per i materiali occorrenti si è fatto sovente appello – ottenendo posi-

Sono tante le persone, le imprese artigiane, le aziende, i tecnici ai quali vanno rivolti, anche da queste pagine, in par-ticolare da parte della Parrocchia, i più sentiti ringraziamenti per quanto, sin qui, è stato fatto per la chiesa di San Pietro. Gli elenchi per le attestazioni di riconoscenza sono sempre... rischiosi, per il pericolo di dimenticanze. Si chiede pertan-to scusa in partenza per eventuali, sicuramente non volute, omissioni. Iniziati verso la fine di marzo, i lavori, sia pure con soste varie, sono continuati in pratica sino a questi giorni. Im-possibile un calcolo delle ore che vi sono state profuse; tantis-sime, pari ad alcune migliaia, secondo un conteggio appros-simativo. Leone Tombini ha coordinato con assiduità l’intero “gruppo di amici” coinvolti nell’intervento.

In continuità si sono prodigati Gigi Rota, Franco Flavia-ni, Mario Peracchi, Carlo Donini, Franco Bonetti, Roby Fer-rari, Tiziano Valoti, Ivo Spiranelli, Ivan Tironi e Gyin (Gino) Prekaj.

Hanno dato il loro aiuto Claudio Bertocchi (“Cacia”), Ric-cardo Gritti, Paolo Finazzi, Ginetto Bergamelli, Beppe Moretti,

Giangi Ludrini, Giovanni Morotti, Franco Camozzi, Andrea Do-nadoni, Gianluigi Bonomi (“Marcello”).

Hanno recato significativi apporti con prestazioni d’opera specializzate o con forniture di materiali ed attrezzature:– LED, di Daniele Rota;– C.M.P., Pacchiana carpenterie;– Rondifer;– Edil Carrara;– Società Cugini, cementi e calce;– Giovanni Abati con Gennaro Gamba;– Falegnameria Ivan Zanchi;– Vavassori, impesa di pulizie.

L’ing. Renato Schena ha assicurato l’assistenza tecnica.Importanti apporti ha offerto Giorgio Mariano Persico.Angelo Benigni ha realizzato e donato la” targa” o inse-

gna in legno, collocata all’inizio del sentiero che va verso la chiesa, partendo dalla strada per Selvino. Generosi sostenitori hanno messo a disposizione “per le spese” euro 3.070.

A tutti, di nuovo, un grazie infinito.

Un grazie sentito a tutti coloro che hanno dato un generoso apporto

Nelle foto in alto, nelle due pagine: diverse inquadrature

della chiesa di San Pietro come si presentava nei giorni scorsi. Qui a sinistra: l’interno della chiesa

visto dalla zona del presbiterio.

(Continua a pagina 8)

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8 IL NEMBRO giugno 2016

VITA PARROCCHIALE

tive risposte immediate – alla generosità delle aziende produttrici dei medesimi. Nei casi di dubbi sul da farsi sono stati in-terpellati, e fatti anche arrivare sul posto, consulenti preparati. Con l’installazione di staccionate si è reso più agevole, e si-curo, pure l’accesso alla zona della chiesa, che, a poco a poco, via via dotata di im-pianti adeguatamente rimessi in funzio-ne, è diventata il “gioiello riscoperto” da riammirare e da tutelare.

Persone non direttamente coinvol-te, venute a conoscenza di quanto si stava facendo, impossibilitate a

rendersi a propria volta volontari, hanno voluto dare comunque un apporto conse-gnando somme di denaro – “per le spese” – ai volontari in attività (per la chiesa di San Pietro) incontrati per strada. Non po-chi sono saliti sul colle ad osservare e ad incoraggiare.

Si sente dire che siamo in un’era di di-sinteresse e di indifferenza. In questa constatazione c’è del vero. Ma non

è il caso di generalizzare. Ci sono anco-ra tante persone pronte ad attivarsi con disponibilità e generosità quando c’è il modo per fare qualcosa di utile. Con il ca-so della chiesa di San Pietro – così come accadde l’anno scorso per il monumento ai Caduti situato in piazza Italia – si è toc-cato con mano che ci sono ancora tanti Nembresi che amano il loro paese, le sue bellezze, i suoi “tesori”, piccoli o grandi, in evidenza oppure nascosti, e in peri-

colo, tra i boschi; tanti Nembresi, i quali vogliono vedere Nembro al passo, sì, con i tempi nuovi, ma senza nulla perdere del patrimonio della sua Storia.

Per completezza di cronaca va qui detto che a San Pietro è rimasto an-cora parecchio da fare. Si sta pen-

sando, per esempio, a reinstallare una campana (quella che c’era è stata rubata); e ad attivare un sistema di allarme. Non mancano gli intendimenti e la volontà di coronare l’operazione, in un più o meno immediato futuro, nelle modalità più ap-propriate, richieste dalla natura e dalle caratteristiche dell’antico edificio.

Gino Carrara

Dimostrazione di grande amore

per il paese

(Segue da pagina 7)

Nelle foto in alto, da sinistra: l’ultimo tratto del sentiero verso la sommità della collina;

uno scorcio della chiesa con il campanile, sul quale si spera di ricollocare una campana;

l’interno della chiesa visto dall’ingresso del piccolo tempio.

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IL NEMBRO giugno 2016 9

VITA PARROCCHIALECRONACHE

I giorni più attesinelle frazioni

LE RICORRENZE DI TREVASCO E DI SAN VITO

Nelle recenti settimane erano in ca-lendario, e hanno puntualmente trovato attuazione, le “feste” annuali di Trevasco e di San Vito. A Trevasco la ricorrenza del-la Santissima Trinità (alla quale è dedicata la chiesa della località) è stata evidenziata con una Messa celebrata nel pomeriggio della domenica 22 maggio da don Ago-stino Salvioni; Messa alla quale ha fatto seguito una processione nei dintorni del tempio, su un tracciato non agevole, data la conformazione dei luoghi, ma comun-

que percorso con devozione dagli interve-nuti. Sia pure nella sua ormai ridottissima formazione, ha accompagnato il rito la Corale “Mons. Giulio Bilabini”.

A San Vito, il titolare della chiesa ubicata nella zona, lungo la strada Nem-bro-Selvino, è stato onorato con Messe sia nella mattinata di domenica 12 giu-gno sia in quella di mercoledì 15 giugno, giorno della “memoria” ufficiale del Santo dal quale il luogo ha preso il nome. In en-trambe le circostanze si sono viste liturgie molto curate in tutti i dettagli. A San Vi-to, domenica 12 giugno, c’era un nutrito gruppo di chierichetti assai solerti nel lo-ro impegno. Certo, in altri tempi queste “feste” venivano vissute in maniera molto diversa. Però si vede tuttora come le ri-correnze siano attese dalla gente che vi-ve in loco e quanto siano ancora sentite. Indubbiamente esse meriterebbero una maggiore adesione da parte della popola-zione nembrese nel suo insieme, la quale avrebbe così anche il modo di conoscere di più le frazioni del paese delle quali si parla piuttosto poco.

Bonus famiglia della Regione per nuove nascite e adozioniÈ stato diffuso in questi giorni, dalla Regione Lombardia il bando per il Bonus

famiglia, istituito dal medesimo ente con riferimento, in particolare, al periodo 1° mag-gio/31 dicembre 2016. Il beneficio economico previsto è di un’entità sino ad un massi-mo di 1.800 euro (in due rate), in presenza di un parto o di una situazione post-parto; e di 150 euro al mese, fino ad un massimo di 900 euro, a fronte di adozioni. Possono ac-cedere al bonus: famiglie con nuove nascite al loro interno, famiglie adottive; famiglie con Isee uguale o inferiore a 20.000 euro e residenza da almeno 5 anni in Lombardia. Modalità per le richieste e documentazione da presentare sono dettagliatamente espo-ste su volantini messi in circolazione. Informazioni possono essere chieste ai Servizi sociali del Comune, al Centro di aiuto alla vita di Alzano, ai Consultori. Le domande vanno presentate on line sul sito della Regione (https: www.siage.regione.lombardia.it).

SI STA SVOLGENDO IN QUESTO PERIODO, SINO AL 3 LUGLIO

Festa di sensibilizzazione alla Casa di riposoIn questo periodo è in corso presso

la Casa di riposo la Festa di sensibilizza-zione, iniziativa che, portata avanti dal gruppo dei volontari impegnati entro l’istituzione, si attua ormai da ventitré anni. In questo 2016, l’evento, avviatosi il 23 giugno, proseguirà sino al 3 luglio. Tutte le sere, presso la Casa è in funzio-ne il posto di ristoro; non mancheranno animazioni, tombole, ruote della fortuna, giochi vari, volti anche a raccogliere mezzi a sostegno dei progetti, in attesa di attua-zione, per l’ammodernamento della Casa. La “Festa” è stata pensata però special-mente come occasione offerta alla citta-dinanza di avvicinarsi e conoscere a fondo l’ambiente nel quale vivono tanti anziani, che hanno bisogno di cure, sì, ma anche di compagnia. Nella giornata conclusiva della “Festa”, il 3 luglio, saranno ospitati alcuni anziani che vivono nelle Case di riposo di Cene e di Vertova. Per quanto riguarda gli ospiti della Casa di Riposo di

Nembro in grado di spostarsi, nelle pros-sime settimane inizieranno, per loro, le consuete uscite o “gite” estive. La prima di queste avverrà il 20 luglio, con meta il “Camporotondo”: qui gli ospiti della Casa di riposo resteranno a pranzo, accolti con la consueta cordialità e generosità dagli Alpini, nell’ambito della loro “Sagra”.

Le foto qui sulla sinistra sono state scattate presso la

chiesa di San Vito; quelle qui sopra

e sulla destra sono state scattate

a Trevasco.

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10 IL NEMBRO giugno 2016

CRONACHE

Dal 27 giugno sino al 22 luglio, a Nembro – come in tan-te altre località, magari con date diverse – sarà... tempo di Cre-Grest. Il tema di quest’anno è Perdiqua. Con sullo sfondo l’Odissea di Omero e la figura di Ulisse, l’attenzione di quanti (bambini e ragazzi) parteciperanno all’iniziativa sarà focalizzata sul viaggio, come metafora di occasione per la conoscenza di se stessi e degli altri. «Un viaggio – è stato scritto autorevolmente – di comunità, un incontro tra generazioni che camminano insieme, con il so-gno di rendere la quotidianità un luogo di stupore e di speranza, una possibilità di incontro nelle differenze e una rete di relazioni significative».

Per quanto possibile, il Cre-Grest – un progetto nato tan-ti anni fa nell’ambito degli oratori e poi via via ammodernato secondo le emergenti tendenze – punta ad impegnare positiva-mente gli esponenti delle generazioni più “verdi” almeno in una parte del periodo nel quale essi sono in vacanza dalla scuola. Il Cre-Grest è una preziosa opportunità in particolare per le fami-glie, nelle quali entrambi i genitori sono occupati al lavoro.

A Nembro, anche in questo 2016, nel segno di una tradizio-ne ormai consolidata, il Cre-Grest si articola in due settori: c’è il Cre, per bambini/ragazzi dai 6/7 ai 14 anni, con base presso l’O-ratorio “San Filippo Neri”; e c’è il mini-Cre, per i bambini dai tre ai sei anni, con base presso la scuola dell’infanzia “Crespi-Zilioli”. Da tempo sono in circolazione volantini con dettagliate indica-zioni circa le modalità dello svolgimento delle due “operazioni”.

Per il Cre sono state programmate quattro settimane (dal lunedì al venerdì) di attività, nel periodo – come accennato – dal 27 giugno al 22 luglio. Per ciascuna delle quattro setti-mane è stato trovato un titolo/tema: Sognatori, Stranieri, Ospiti, Viaggiatori. È stata data la possibilità di partecipare a tutte le set-timane, oppure ad alcune o a una soltanto. La quota settimana-le è stata fissata in 43 euro (salvo sconti per famiglie con più figli iscritti). Le giornate presso l’Oratorio vanno dalle 8,15 alle 17,30, con una pausa per il pranzo (che si può consumare in Oratorio,

Cre e mini-Cre in... viaggio con progetti collaudati e novità

L’APPUNTAMENTO ESTIVO CHE TROVA SEMPRE UNA FOLTISSIMA ADESIONE

versando la relativa quota, o andando a casa). In due giorni la settimana, al martedì e al giovedì, sono state previste uscite per gite, gare, visite a istitu-zioni, o per fruire di parchi acquatici. Giovedì 30 giugno la meta sarà la “passerella sul lago d’Iseo”, che è... l’attrazione del momento. In occasione delle “uscite”, per tutti i partecipanti sarà obbligatoria la maglietta speciale riservata agli iscritti. Secondo gli ultimi dati disponibili, al Cre di quest’anno sono stati iscritti più di 350 ragazzi.

Un centinaio saranno invece i bambini che, dal 4 al 22 luglio, parteciperanno alle tre settimane del mini-Cre; setti-mane durante le quali, con il loro speciale “cappellino” in testa, anch’essi – gli iscritti al mini-Cre – avranno modo di compiere “uscite”: verso la piazza della Libertà (per giochi d’acqua tra le fontane), verso Leolandia-Minitalia, o verso il “Camporotondo” (per correre liberamente nel verde). Al mini-Cre la quota setti-manale è stata fissata in 55 euro (pasto sempre compreso).

Tra Cre e mini-Cre saranno mobilitati – in aggiunta ad una ventina di volontari – circa 160 tra animatori ed educatori, i quali hanno seguito, nelle scorse settimane, corsi di formazione.

Per tutta la “grande famiglia” del Cre e mini-Cre (in totale po-co meno di 650 persone, tra iscritti, animatori, volontari, ai quali vanno aggiunte le rispettive parentele) quest’anno, nelle serate del mercoledì e del giovedì, c’è la novità dell’appuntamento al cinema, per la visione di film “per tutte le età”, su tematiche in perfetta sintonia con lo slogan dell’intera manifestazione.

Per il periodo dopo il Cre sono in fase di organizzazione va-canze al mare a Torrette di Fano; dal 5 al 9 agosto per i ragazzi di terza media; dal 9 al 13 agosto, per quelli delle scuole su-periori. Le iscrizioni (con quote di 230 euro) sono state aperte – presso la segreteria dell’Oratorio – già dal 14 giugno; saranno accolte sino ad esaurimento dei posti.

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IL NEMBRO giugno 2016 11

VITA PARROCCHIALE

Nel periodo più recente anche presso la “Crespi-Zilioli” si è fatta sentire sempre di più l’aria delle... imminenti vacanze. La fase conclusiva dell’anno scolastico è stata caratterizzata da appuntamenti rilevanti, a cominciare dalla Festa di sensibiliz-zazione, che, grazie al bel tempo, è risultata un vero successo. L’intervento di clown per le animazioni ha molto arricchito il momento del ritrovo dei partecipanti e la “passeggiata” per le vie del paese, prima della Messa, celebrata presso la scuola alle ore 18 di sabato 21 maggio. I “grandi” hanno poi cenato, nell’e-dificio di via Roma, insieme ai genitori e alle educatrici, prima di spostarsi al cineteatro “San Filippo Neri” e rendersi protagonisti dello spettacolo coronato dalla consegna dei “diplomi di conge-do” agli alunni in procinto di passare alla scuola primaria.

All’inizio di giugno, nell’arco di tre giorni, con i bambini suddivisi in tre gruppi, si è potuta svolgere la visita al Parco delle Cornelle, a Valbrembo: visi-ta che, prevista già in maggio, era stata rimandata a causa del mal-tempo. Al mattino – di ciascuno dei tre giorni – i bambini hanno fatto il giro dello zoo, ammirando, per la prima volta, anche animali esotici. Nel pomeriggio, dopo il pic-nic, hanno vissuto le emozioni di un viaggetto sul trenino interno al Parco e di qualche giro su giostre.

Un... “gran finale” alla “Crespi-Zilioli”

UNA SERIE DI EVENTI DI COSPICUA RILEVANZA

La “spedizione” ha pienamente soddisfatto tutti: i piccoli e i loro accompagnatori (educatrici e genitori, soprattutto mamme).

Sul piano formativo/educativo, il mese di maggio ha dato lo spunto per un approfondimento della figura della Madonna, la Madre di Gesù. Ai piccoli sono state insegnate anche preghie-re. Nello sviluppo del progetto didattico Io come un albero si è arrivati alla constatazione dell’importanza delle piante quali produttrici di preziosi frutti.

Nel programma dell’ultima settimana di scuola (in vista del-la conclusione delle lezioni, fissata per il 30 giugno) sono stati inseriti, anzitutto, il riordino di tutto il materiale utilizzato nei mesi passati, e, poi, le Feste della crescita, destinate ad eviden-ziare (con la consegna di un diploma) il passaggio degli alunni da una... categoria all’altra: dai piccoli ai mezzani; dai mezzani ai grandi, dai grandi ai... pronti per frequentare la scuola primaria.

Come riferito in altra pagina di questa edizione de Il Nembro, l’edificio della “Crespi-Zilioli” non chiuderà i battenti nella prima parte della “stagione delle vacan-ze”: dal 4 luglio infatti sarà la base del mini-Cre.

Le foto in alto sono state fatte alla Festa di sensibilizzazione; quel-le in basso sono state scattate duran-te la visita al Parco delle Cornelle.

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12 IL NEMBRO giugno 2016

CRONACHE

più precarie. Adesso, finalmente, è av-venuto qualcosa di molto importante e significativo. Il C.I.F. (Centro italiano fem-minile) ha deciso di inserire tra le inizia-tive per i trent’anni della sua attività in paese un gesto destinato a protrarsi nel tempo, e cioè proprio il recupero/restauro del medaglione/dipinto di via San Marti-no. Dopo aver ottenuto tutte le autoriz-zazioni, ha affidato il lavoro al pittore e restauratore Aldo Stancheris, autore in Nembro di numerose opere (anche di cappelle): tra le sue realizzazioni vanno ricordate la raffigurazione del patrono San Martino, che appariva sulla facciata della vecchia “Casa della comunità” (ex Casa dei curati ed ex Oratorio femminile), ora demolita e sostituita da un moderno edificio, e quella (sempre di San Martino) che si vede adesso sulla nuova “Casa della comunità”, situata attiguamente all’ac-cesso al sagrato della plebana. Aldo Stan-cheris ha iniziato il suo intervento verso la fine di marzo: ormai il recupero del dipinto è avvenuto. Nel vedere il pittore al lavoro molti passanti hanno commen-tato: «Era ora che si facesse qualcosa!». Però fino ad ora nessuno ci aveva pensato concretamente ed efficacemente, repe-rendo e mettendo a disposizione anche i mezzi necessari. Il “medaglione”... salva-to e rimesso a nuovo sarà inaugurato e benedetto domenica 18 settembre (do-po la Messa delle ore 10,30 in plebana), quando il C.I.F. di Nembro ufficialmente festeggerà il trentennale della sua fonda-zione ed attività. Per tale ricorrenza sono in cantiere anche altri progetti, dei quali sarà data notizia nelle prossime edizioni de Il Nembro.

Nelle foto: il dipinto “recuperato” e la zona nella quale esso si trova.

Per i suoi trent’anni di attivitàil C.I.F. “salva” un dipinto

IL “MEDAGLIONE” DI VIA S. MARTINO CHE DA TEMPO ASPETTAVA UN INTERVENTO

Quattro anni fa, nel maggio del 2012, su questo mensile apparve un articolo intitolato Un dipinto da salvare. Grazie ad una segnalazione ar-rivata da don Ettore Persico, a quell’e-poca impegnato a Nembro come coa-diutore o vicario parrocchiale, veniva sottolineata l’oppor-tunità di... mettere in sicurezza, prima che andasse definiti-vamente perduto, un “medaglione” situa-to in via San Martino, sopra il “portone”, o androne di ingresso ad abitazioni in prossimità del “Ponte Micio”, in una delle zone più antiche e caratteristiche di Nem-bro, quella del torrente Carso. Il dipinto – che allora si presentava assai deteriorato dalle intemperie – rappresentava, e natu-ralmente tuttora rappresenta, l’immagine

della “Madonna della gamba”, venerata nel santuario di Desenzano, ad Albino (con festa annuale celebrata nella data del 9 ottobre).

Di fronte alla segnalazione de Il Nembro parecchi furono i commenti circa l’opportunità di un rapido intervento. Di fatto, però, nessuno si mosse. Il dipinto continuò a risultare in condizioni via via

Con un entusiasmo accentuato dal brillante esito della spedizione, vissuta con i ragazzi e le ragazze della scuola media “Enea Talpino”, in alcuni luo-ghi legati alla Grande Guerra 1915/18, gli Alpini del Gruppo di Nembro stan-no preparando la loro annuale “Sagra” giunta ormai alla sua sedicesima edi-zione. In questo 2016 essa si svolgerà, come di consueto, al “Camporotondo” di via Marconi (zona della ex stazione ferroviaria), dove le “penne nere” han-no la loro base, da giovedì 14 a dome-nica 24 luglio.

Il “Camporotondo” sarà aperto, ol-tre che come al solito, in particolare per la “Sagra”, dal tardo pomeriggio – con inizio alle ore 19 del funzionamento del posto di ristoro (piatti vari, pizza, bar e altro) – sino alle ore 24. Tutte le sere ci saranno animazioni e tombole

a premi. I momenti salienti saranno i seguenti: • Domenica 17 luglio, alle ore 10,30, Santa Messa all’aperto, nel “Camporotondo”; in caso di pioggia, il rito eucaristico sarà celebrato o sotto il tendone oppure in plebana; alle ore 12,30, pranzo con festa dell’anziano.• Mercoledì 20 luglio: alle ore 12, pranzo con gli ospiti della Casa di ri-poso che avranno la possibilità di es-sere accompagnati al “Camporotondo”; nel pomeriggio, animazioni con gli stessi ospiti.• Domenica 24 luglio: alle ore 12, pranzo in compagnia, con la possibili-tà per tutti di parteciparvi, e vivere così ore serene in amicizia.

Gli Alpini sono fiduciosi in una fol-ta affluenza, così come è avvenuto an-che negli anni passati.

Dal 14 al 24 luglio al “Camporotondo” Alpini in festa per la loro “Sagra”

UN APPUNTAMENTO CHE VIENE PROPOSTO PER LA SEDICESIMA VOLTA

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IL NEMBRO giugno 2016 13

CRONACHE

Il quartetto d’archi dell’orchestra Enea Sal-meggia, “arricchito” per la circostanza, in via del tutto eccezionale, della partecipazione anche dell’insigne violinista e direttore d’orchestra Ste-fano Montanari, e il Coro Anghelion, diretto dal dottor Antonio Barcella, sono tra i protago-nisti di un ciclo di cinque concerti in santuari mariani, in programma tra luglio e agosto, in questo 2016, sempre alla domenica. Tra i san-tuari c’è pure quello dello Zuccarello. Ecco il ca-lendario della manifestazione, che si attua per la prima volta e che ha avuto l’avallo e il sostegno dei competenti uffici della Curia di Bergamo.

Domenica 17 luglio, alle ore 15, concerto del Coro Anghelion nel Santuario della Cornabusa, situato in Valle Imagna, a Cepino, nel territorio di Sant’Omobono; è uno dei luoghi di culto mariano più suggestivi e caratteristici.

Domenica 24 luglio, alle ore 16, concerto con un trio (vo-ce, arpa e flauto) nel Santuario del Colle Gallo, nel territorio di Gaverina; dedicata alla Madonna della Neve, questa chiesa di remota origine è diventata nota, nei tempi recenti, anche come il “Ghisallo bergamasco”, perché vi fanno riferimento, nel cul-

Musicisti nembresi tra i protagonisti di concerti in santuari della Bergamasca

GLI EVENTI SONO IN CALENDARIO DALLA METÀ DI LUGLIO ALLA METÀ DI AGOSTO

to alla Vergine, gli appassionati del ciclismo; fu mons. Aldo Nicoli ad inserirla in questo ambito.

Domenica 31 luglio, alle ore 11, concerto con un trio (voce, violino, organo) nel Santuario della Madonna d’Erbia, situato nella zona di Casnigo, non lontano dal Santuario della Trinità.

Domenica 7 agosto, alle ore 16, concerto con un trio (voce, tromba, organo) nel Santua-rio della Madonna delle Grazie, ad Ardesio; questa chiesa è tra i santuari mariani più fre-quentati della Bergamasca.

Domenica 14 agosto, alle ore 16, concerto del quartetto d’archi dell’orchestra “Enea Sal-meggia” e di Stefano Montanari, nel Santuario

dello Zuccarello, in Nembro.L’organizzazione della manifestazione è stata curata dalla

associazione “Enea Salmeggia”, con la direzione artistica di Gian-ni Bergamelli. L’iniziativa si inserisce nel fermento in atto per una maggiore valorizzazione dei santuari, delle loro storie, del loro patrimonio artistico, della loro importanza nelle tradizioni e nella religiosità popolare della terra bergamasca.

Nella foto: il Santuario dello Zuccarello.

La ricorrenza, in questo 2016, del 60° anniversario della immane tragedia mineraria avvenuta a Marcinelle (Belgio) nel 1956, e la decisione di un gruppo di Nembresi di partecipare alle celebrazioni che là si svolgeranno, ha indotto a introdurre cambiamenti nel calendario consueto della “Festa del migran-te” che da 21 anni si celebra in paese a ridosso della “sagra” dello Zuccarello. Anziché nella data del 7 agosto, la cerimo-nia – con l’intervento delle autorità – in tempi recenti sempre celebrata presso il Museo della miniera alla vigilia, appunto, della “sagra” del Santuario, si svolgerà sabato 30 luglio, con

l’impostazione diventata ormai tradizionale. Nei giorni imme-diatamente successivi – fra il 31 luglio e il 3 agosto – avranno poi luogo le altre iniziative di solito sempre inserite nel cartel-lone della “Festa”. Sabato 6 agosto partirà il gruppo di Nem-bresi (con in testa gli esponenti dell’“Associazione Nembresi nel mondo”) che lunedì 8 agosto presenzieranno in loco al ricordo delle vittime del disastro che si verificò a Marcinelle. Nello scorso anno, proprio ex minatori arrivati a Nembro dal Belgio chiesero ai Nembresi di farsi compartecipi della com-memorazione a Marcinelle. L’invito è stato accolto.

PER CONSENTIRE AD UNA DELEGAZIONE NEMBRESE DI ANDARE A MARCINELLE

Sarà anticipata quest’anno la Festa del migrante

NEMBRO GLI È RIMASTO NEL CUOREÈ indubitabile che a monsignor Eugenio Scarpellini Nem-

bro è rimasto profondamente radicato nel cuore. Qui, dal 1982 al 1987, è stato direttore dell’Oratorio prima di partire per la Bo-livia, dove adesso, dal 2013, è vescovo di El Alto. Quando rientra in Italia, per qualche motivo, difficilmente trascura di tornare a Nembro; ad attirarvelo adesso c’è anche il fatto che qui è arci-prete un suo compagno di ordinazione (nel 1978, il 17 giugno), don Santino Nicoli, il quale pure ha avuto una lunga esperienza pastorale nel Paese latino-americano. A Nembro mons. Eugenio Scarpellini ha tanti amici, specie quei giovani che crebbero nel “suo” Oratorio. Mons. Eugenio Scarpellini era a Nembro anche domenica 19 giugno. Ha presieduto la Messa delle ore 18 in ple-bana. Poi non sono mancate le foto-ricordo, come quella ripro-dotta qui accanto, fatta in sacrestia dopo la Messa.

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14 IL NEMBRO giugno 2016

CRONACHE

campeggio estivo allestito dall’Oratorio di Nembro negli anni ’80 del ’900, per i ra-gazzi e per i preadolescenti».

Fu, dunque, in questa maniera, e sulla base di questi ricordi e sentimenti, che nell’anno 2000 cinque amici nembre-si, «tra fatiche, sonno e tante risate», dal loro paese approdarono, passo dopo pas-so, a Schilpario «assaporando qualcosa di unico, che nell’anno successivo» li «portò a ripetere l’impresa» coinvolgendo altri amici. Da una “camminata” all’altra il nu-mero degli aderenti è poi via via sempre di più cresciuto negli anni sino ad arrivare agli oltre centodieci partecipanti registrati nel 2014.

La “lunga marcia” nata nel ricordo delle vacanze in campeggio con l’Oratorio

È GIUNTA ALLA SUA 17ª EDIZIONE LA “CAMMINATA TRA AMICI” DA NEMBRO A SCHILPARIO

Tra il tardo pomeriggio del venerdì 20 maggio e il mezzogiorno circa del sabato 21 maggio un folto gruppo di Nembresi e non Nembre-si hanno partecipato alla “Nembro-Schilpario”, ossia alla “camminata tra amici” che è stata allestita ed at-tuata pure in questo 2016, come... sempre è avvenuto, ogni anno, nel periodo tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, da quando… è cominciato il secolo attual-mente incorso.

Per raccontare la sto-ria di questa esperienza, e per spiegare lo spirito con il quale essa viene vissuta da coloro che decidono di prendervi parte, vengono qui ampiamen-te citati gli “elementi salienti” riepilogati in una nota messa molto cortesemente a disposizione della redazione de Il Nembro da Angelo Moioli, ossia da colui che ha... inventato la “lunga marcia” e che conti-nua, con passione, a prodigarsi per farla proseguire nel tempo.

«Di fatto – ha, dunque, rimarcato Angelo Moioli – non si tratta di qualcosa di organizzato; si tratta solo di un appun-tamento annuale, al quale vecchi e nuovi amici non vogliono rinunciare, per tutto quello che, grazie ad esso, si prova».

La... faccenda è cominciata «nel maggio dell’anno 2000, quando – ha scritto sempre Angelo Moioli – convinsi altri quattro miei amici, con i quali con-dividevo l’amore per la montagna e per lo stare in compagnia, ad andare a piedi da Nembro a Schilpario, partendo di sera per... arrivare alla meta, possibilmente, entro le ore 12 del giorno successivo, e poi consumare un buon pranzo insieme a parenti e conoscenti», aggiungendo co-sì «altre emozioni a quelle di una serata, di una notte, di una mattinata vissute in compagnia, in mezzo alla Natura e alle sue bellezze».

«Alcuni di noi – ha spiegato ancora Angelo Moioli a proposito della… matrice del progetto – erano legati a Schilpario sia le montagne che incorniciano la località della Valle di Scalve, sia per le vacanze, per diversi anni, là trascorse nel “mitico”

Dell’iniziativa non si è mai fatta una specifica pubblicità. Ci si è sempre limitati al “passaparola” tra amici, conoscenti, colleghi di lavoro e così via. In questo 2016 – nel quale la “voce” è stata fatta correre meno del solito anche per contene-re i problemi logistici legati all’aggregarsi di un numero troppo consistente di perso-ne in situazioni come quelle connesse allo svolgimento della “camminata” – al mo-mento della partenza, vener-dì 20 maggio, alle ore 18,30, sul sagrato della plebana,

si sono trovati in una ottantina, con età comprese tra i 13/15 e i 70 anni e passa.

Prima di mettersi in marcia dopo la foto-ricordo con il gruppo compatto, tut-ti i convenuti, nella plebana hanno par-tecipato ad un momento di riflessione/preghiera guidato dall’arciprete don Santino Nicoli. Qualcuno ha pensato di farsi accompagnare nel viaggio, a piedi, anche dal proprio cagnolino. A tutti – nei giorni prima dell’ora x – era stato racco-mandato di assicurarsi la disponibilità di parenti e famigliari pronti ad arrivare a... riportarli a casa, in auto, nel caso di un... esaurimento delle forze, di crampi, di improvvisi malesseri ed acciacchi vari.

Prima della partenza i “marciatori” hanno partecipato in plebana ad un momento di preghiera guidato dall’arciprete don Santino Nicoli.

Questa foto è stata scattata dopo l’arrivo dei “marciatori” a Schilpario, verso il mezzogiorno di sabato 21 maggio.

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IL NEMBRO giugno 2016 15

VITA PARROCCHIALE

Per buona fortuna non ci sono state spe-ciali emergenze.

«Solitamente – ha annotato, a pro-posito dello svolgimento della “marcia”, Angelo Moioli nella sua scheda con gli “elementi salienti” –, partendo alle ore 19, seguiamo, da Nembro, le piste ci-clopedonali o ciclabili sino alla zona di Ponte Selva; poi passiamo da Piario, sa-liamo fino a Nasolino, ci dirigiamo verso Valzurio, dove... comincia la lunga notte di cammino ad alta quota (...). Si sale pro-gressivamente sino al Passo Scagnello, a 2.080 metri di altitudine». Non di rado, a questi livelli, ai marciatori è capitato di dover camminare, anche nella primavera inoltrata, in mezzo alla neve; a 2.080 me-tri pure le temperature sono abbastanza rigide. Nel punto più alto, quelli con... gambe per procedere rapidi, si ferma-no per attendere i meno allenati. E così poi, tra le 7 e le 7,30, il gruppo si ritrova compatto per ammirare – quando le con-dizioni meteorologiche sono favorevoli – lo splendido panorama delle Orobie e... “ricevere il loro buongiorno”.

Si scende successivamente verso Te-veno per poi imboccare la strada che por-ta a Schilpario, dove si cerca di giungere, possibilmente, attorno a mezzogiorno, sì da aver l’opportunità di pranzare anche con gli amici e i parenti là nel frattempo arrivati con auto e mezzi vari per... ripor-tare a casa i marciatori.

Il “cammino” dura normalmente tra le 17 e le 18 ore. Ogni tre o quattro ore si fanno brevi soste (al massimo di venti minuti) per consentire ai parteci-panti di bere o mangiare qualcosa, cibi e bevande adatte, naturalmente, alla situazione che si sta vivendo. «Lungo il percorso – ha puntualizzato ancora An-gelo Moioli nei suoi “elementi salienti” – ormai da anni troviamo diversi amici che ci aspettano e che cordialmente e

generosamente ci preparano piacevoli “sorprese”, con punti di ristoro apparen-temente improvvisati, ma in realtà, sotto

tutti gli aspetti, di impagabile qualità, anche nel segno dell’amicizia e del rap-porto umano. Ormai – sono sempre pa-role annotate da Angelo Moioli – siamo arrivati alla diciassettesima edizione di questa “camminata”. Anche se il numero degli aderenti è incredibilmente aumen-tato, l’atmosfera, lo spirito che caratte-rizzano il gruppo sono rimasti quelli dei primissimi anni. Ed in ciò credo stia la chiave del successo di questo appunta-mento annuale, al quale... l’agonismo non è mai stato invitato. Contano solo la condivisione e l’amicizia. Speriamo di ri-uscire a continuare sempre così».

I partecipanti alla “camminata” (un’ottantina) riuniti sul sagrato della plebana prima della partenza.

La partenza di alcuni dei “marciatori”.

Si vanno facendo sempre più stret-ti i tempi per le iscrizioni alle vacanze al mare ed in montagna, organizzate dal Centro anziani. Il 25 luglio sarà l’ultimo giorno utile per le adesioni al soggior-no marino previsto nel periodo dal 28 agosto all’11 settembre, in Puglia. Co-me noto, da tempo è stata scelta, quale sede, la località di San Menaio, a metà strada tra Rodi Garganico e Peschici; l’attenzione si è fermata sull’Hotel Ma-re Chiaro. La quota è di 870 euro, con un eventuale supplemento di 180 euro per la camera singola. Il viaggio sarà ef-fettuato con un pullman gran turismo, con una sosta per il pranzo. Entro la fi-ne di luglio andranno effettuate – da parte di coloro che vi sono interessate – anche le iscrizioni per il soggiorno montano previsto presso l’Hotel Rosati di Dimaro, nella Val di Sole, dal 20 ago-sto al 3 settembre. Per la sistemazione sono state ipotizzate due soluzioni: o in Economy, in camera doppia, al costo di 862 euro a persona; o, in Comfort, in

camera doppia, al costo di 941 euro a persona. La camera singola è possibile averla solo nella soluzione Economy, al costo di 1.100 euro. C’è la possibilità di restare in vacanza, in montagna, anche per una sola settimana (con quote, ov-viamente, diverse). All’atto della preno-tazione vanno versati 100 euro; il saldo va effettuato entro il 30 luglio. Si raccol-gono ancora le prenotazioni anche per i viaggi in settembre a Trescore per le cure inalatorie. In base al numero degli aderenti verranno stabilite le quote.

Nella domenica 26 giugno (quella della messa in distribuzione de Il Nem-bro) si concludono i pomeriggi dome-nicali danzanti presso la “Cascina soli-dale” in va Kennedy; riprenderanno nel mese di ottobre. Resta ancora aperta la possibilità di rinnovare la tessera di adesione al Centro anziani – la quota è di 6 euro –, con le connesse agevolazio-ni negli acquisti presso i negozi di Nem-bro che hanno aderito alla convenzione da tempo in vigore.

Centro anziani: entro luglio le iscrizioni per le vacanze al mare e in montagna

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IL NEMBRO giugno 2016 17

VITA PARROCCHIALE

Studenti di Nembro nelle zonedella guerra di un secolo fa

CON GLI ALPINI A BASSANO E AL MONTE GRAPPA

Non è nel poco spazio qui concesso che si può raccontare adeguatamente la straordinaria “avventura” vissuta tra il 19 e il 21 maggio da quarantuno ragazzi e ragazze delle classi terza C e terza E della scuola media “Enea Talpino”; accompa-gnati dalle professoresse Marcella Assola-ri, Cristina Musitelli, Francesca Piantoni e da don Matteo Cella, gli alunni – come da tempo annunciato – sono andati in visita in località legate alla Grande Guer-ra 1915/18, sull’onda del centenario del conflitto, che ricorre in questo periodo. Lanciato dal Gruppo Alpini di Nembro, guidato con entusiasmo da Vincenzo Car-rara, e appoggiato dal Comune, il progetto si è concretizzato grazie agli apporti anche dell’Avis, del C.A.I., del G.A.N. I ragazzi e i loro insegnanti hanno fatto il viaggio in pullman. Una “pattuglia” di otto “penne nere” li ha “scortati” con mezzi propri.

Nella prima delle tre giornate (giovedì 19 maggio), avversata dal brutto tempo, la comitiva ha sostato a Marostica (ammiran-do la piazza della celebre, periodica partita a scacchi in antichi costumi, il castello, le mura, il palazzo ducale) ed a Bassano del Grappa (mettendo piede sul famoso ponte e nel ricco museo abbinati alla storia de-gli Alpini). La seconda giornata (venerdì 20 maggio), con il tempo fattosi bello, è stata dedicata dal gruppo nembrese ad escur-sioni sul Monte Grappa con sopralluoghi anche al Sacrario, alla “galleria” che vi cor-re (ricca di attrattive), ai camminamenti tra le trincee, e ad altro ancora. Nel terzo giorno (nella mattinata di sabato 21 mag-gio), prima del rientro a Nembro, il gruppo ha visitato le grotte di Oliero (cogliendo la possibilità di inoltrarvisi, in barca, indos-sando caschi e giubbini salvagente).

Il Gruppo Alpini di Rosà – paese vici-no a Bassano – (che ha stretti vincoli con quello di Nembro) si è occupato (con il Comune locale) dell’ospitalità, mettendo a disposizione una palestra (per l’alloggia-mento di due notti) e la propria sede, non-ché altri ambienti, per i pasti (in pratica, colazioni al mattino e due cene) non con-sumati al sacco, o in un rifugio (sul Monte Grappa). Presso la sede delle “penne nere” di Rosà, nella serata di venerdì 20 maggio, ragazzi e ragazze hanno ricevuto il Trico-lore e il testo della Costituzione dalle ma-ni del sindaco del luogo; nella circostanza

ci sono stati discorsi, un concerto di canti patriottici offerto da un Coro locale, scam-bi di doni (al gruppo nembrese sono state regalate riproduzioni in miniatura di insi-gni monumenti della zona).

Gli Alpini di Rosà si sono prestati an-che come “guide” durante le escursioni. Nelle mattinate e alla sera non sono man-cati i momenti dell’alza e dell’ammaina-bandiera, con il canto dell’Inno di Mameli (che a non pochi ha... dato forti emozio-ni). Uno degli alunni, Simone, nella se-rata di venerdì, improvvisandosi oratore sulla spinta degli Alpini nembresi e dei suoi compagni, ha molto efficacemente testimoniati i pensieri e i sentimenti che

hanno attraversato menti e cuori dei suoi coetanei nel corso delle intense giornate vissute. E in effetti – come hanno ricono-sciuto sia gli insegnanti sia gli Alpini che sono stati loro vicini – le due scolaresche sono apparse profondamente coinvolte dall’esperienza che hanno avuto l’occa-sione di sperimentare, mettendo piede là dove i loro bisnonni combatterono e dove hanno avuto il loro scenario pure rilevanti vicende delle fasi culminanti del secondo conflitto mondiale e della Resistenza. Al ri-entro a Nembro, nel pomeriggio di sabato 21 maggio, i ragazzi e i loro accompagna-tori si sono detti molto contenti per quan-to avevano visto con i loro occhi e “sentito”

nel proprio animo. Pure le fa-miglie, i genitori dei ragazzi e delle ragazze, in una qualche maniera sono state rese com-partecipi dell’“avventura” nel-la serata di venerdì 10 giugno, al “Camporotondo”, quando – con l’intervento anche del sindaco di Nembro, Claudio Cancelli – c’è stata una cena, sono stati pronunciati discor-si (con commenti e valutazio-ni) e si sono proiettate non poche delle innumerevoli foto scattate nel corso dei tre giorni trascorsi in alcuni dei luoghi legati al conflitto mon-diale di un secolo fa.

CRONACHE

In alto: il gruppo nembrese davanti al Sacrario del Monte Grappa, e alcuni degli Alpini che hanno accompagnato i ra-gazzi. Qui sotto: una singolare istantanea colta in una del-le tre giornate. Le foto concernenti il viaggio degli studenti, pubblicate in questa pagina e nelle due successive, sono state scattate da Beppe Adobati del Gruppo Alpini di Nembro.

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18 IL NEMBRO giugno 2016

VITA PARROCCHIALECRONACHE

Quando i ragazzi vanno a scuola nei luoghi della Storia

UN’“AVVENTURA” CHE MERITA DI AVERE UN SEGUITO

ni (alla quale vanno i più sentito ringrazia-menti) ha scritto la “valutazione didattica”, che qui viene pubblicata, dell’esperienza vissuta dagli alunni della Enea Talpino.

Quest’anno scegliere la meta per la gita degli alunni di terza media è sta-to facile. Quando a scuola è arrivata la proposta degli Alpini, sostenuta anche dall’Amministrazione comunale, in re-altà, inizialmente, gli insegnanti hanno manifestato alcune perplessità. Dormire in una palestra, da condividere con gli alunni, su materassini o comunque giaci-gli di fortuna: si trattava di un’esperienza assolutamente nuova, mai sperimenta-ta nel contesto scolastico; forse, ad una prima analisi, considerata più adeguata per un campo scout, piuttosto che per due classi accompagnate dai loro inse-gnanti. Ma proprio questa inedita tipo-logia di viaggio, insieme all’insuperabile

accoglienza e all’infinita disponibilità dei gruppi degli Alpini di Nembro e di Rosà, ha reso questa gita un’esperienza indi-menticabile, almeno per chi, qui, scrive. Infatti, superati i dubbi iniziali, all’interno dei Consigli delle classi III E e III C è ap-parso subito evidente il valore aggiunto di tale proposta, che, grazie alla generosità degli Alpini, ha permesso a ben quaran-tuno alunni di partecipare alla gita ad un costo di un’entità tale da non determina-re situazioni discriminatorie e disparità tra gli alunni.

La sinergia tra l’istituzione scolasti-ca e le risorse del nostro territorio è stata proficua e ha consentito di organizzare un viaggio completo al fine di migliorare il livello di socializzazione tra gli studenti e le loro competenze relazionali, in una dimensione di vita diversa dalla norma-le routine scolastica. Il clima di collabo-razione tra i ragazzi e i docenti ha avu-

Tre momenti della visita compiuta da alun-ni della “Enea Talpino” in alcuni luoghi della Grande Guerra 1915/18. Qui a destra si vede il gruppo completo dei partecipanti alla straordi-naria esperienza davanti al ponte di Bassano del Grappa. Ragazzi e ragazze sono stati accompa-gnati anche in musei e nelle zone delle trincee.

Su invito della Redazione de Il Nem-bro, una delle insegnanti che hanno ac-compagnato gli studenti nembresi nella visita ad alcuni luoghi della Grande Guerra 1915/18, la professoressa Francesca Pianto-

Rispettata... la tradizione

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IL NEMBRO giugno 2016 19

VITA PARROCCHIALE

entrare nelle trincee della Grande Guerra, oppure soffermarsi nel luogo in cui set-te partigiani non ancora ventenni furono uccisi durante la Resistenza mentre erano impegnati nel tentativo di non abbando-nare la via verso la giustizia e la libertà. Solo per pochi minuti ci siamo soffermati davanti al Monumento del partigiano; ma quante lezioni di Storia e di vita in così poco tempo! Ne sono prova le parole di Paola, alunna di III E, che nel suo diario scrive: «Mi è piaciuta la sensazione che ho provato visitando il Monte Grappa e il museo degli Alpini di Bassano: mi sono sentita orgogliosa, fiera del mio Paese; e non è che capiti spesso. Non è triste, caro diario? Non dovremmo sentirci tut-ti più orgogliosi della nostra Italia? Non dovremmo cercare di migliorarla anziché criticare chi, magari sbagliando, magari no, cerca di farlo? Non dovremmo sentirci tutti un po’ più Alpini?».

La consegna della Costituzione e del Tricolore da parte degli Alpini agli studen-ti, che è avvenuta nell’ultima sera, quan-do già i luoghi del conflitto erano stati visitati, è stato il momento più significati-vo, anche emozionante: tutti, insegnanti, ragazzi, Alpini, ci siamo sentiti coinvolti, parte di un Paese che vuole contribuire alla formazione di una solida cultura di pace, che si realizza e cresce proprio e principalmente a partire dalla Scuola.

Per questo, da insegnante, mi sono sentita orgogliosa quando, leggendo il testo assegnato per compito al rientro, ho visto che Bilal, un alunno di origini marocchine ha scritto: «I soldati in trin-cea, che avevano paura e nostalgia della propria famiglia, comunque hanno com-battuto, cercando di conquistare la libertà che noi ora abbiamo; per questo ho grati-tudine nei loro confronti».

FranCesCa Piantoni

to modo di esprimersi ai massimi livelli, soprattutto quando, nella sera del primo giorno di gita, era necessario il contribu-to di ognuno per distribuire, gonfiare, disporre materassini e sacchi a pelo. Una camera d’albergo avrebbe permesso not-ti più soffici e silenziose, e poi docce più calde, senza lunghe attese; ma ci avrebbe privato di quella condivisione che abbia-mo sperimentato anche quando la sveglia dell’ultimo giorno è suonata alle 6,15 per darci il tempo di sgonfiare i materassini, arrotolare i sacchi a pelo e rendere pre-sentabili docce e bagni a chi ci ha ospitati.

A tutto ciò, che già vale la gita, si è aggiunta per i nostri ragazzi l’opportunità di conoscere i luoghi di un pezzo impor-tante della nostra Storia, che va dalla Pri-ma alla Seconda Guerra mondiale. È sta-ta, per gli alunni, una vera opportunità di apprendimento percorrere i sentieri cal-pestati da soldati poco più grandi di loro,

Ormai da tempo, come noto, ogni anno, nel periodo a ridos-so delle feste nazionali del 25 aprile o del 2 giugno, gli Alpini di Nembro e il Comune consegnano la bandiera tricolore e il testo della Costituzione agli alunni prossimi a lasciare la Media infe-riore. La cerimonia, normalmente, si è svolta, nei tempi recenti, al “Modernissimo”. Stavolta, per via della visita di un gruppo di alunni della “Enea Talpino” in alcuni luoghi della Grande Guerra, c’è stato un cambiamento. Ai ragazzi in viaggio, Tricolore e te-sto della Costituzione sono stati consegnati... dove si trovavano. Agli altri alunni la bandiera e la Costituzione dono stati conse-gnati, nella mattinata di sabato 21 maggio, nella “Sala Rovere” della Biblioteca. Insieme con il sindaco e con il dirigente dell’I-stituto comprensivo “Enea Talpino” c’era una rappresentanza del Gruppo Alpini di Nembro. Il sindaco ha sottolineato il significato dell’incontro. Sia pure in una... forma diversa, la tradizione del dono agli alunni di terza media, anche stavolta è stata rispettata.

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20 IL NEMBRO giugno 2016

SGUARDI AL PASSATO

Cent’anni fa sulRIEVOCAZIONI CHE OFFRONO SPUNTI PER RIFLESSIONI E CONFRONTI

DOPO DODICI MESI DI GUERRA – Nell’attuazione di una “ordinanza ministeriale”, il primo anniversario dell’entrata dell’Italia nella guerra mondiale 1915-1918 venne ricordato an-che a Nembro – come nell’intero Paese – in un giorno dell’ul-tima decade del maggio 1916. Nell’iniziativa furono coinvolti ragazzi ed adulti. Al mattino, presso il teatro dell’Oratorio (teatro che era un salone assai diverso da quello attuale) si svolse una manifestazione con la partecipazione di tutti gli alunni e degli insegnanti della scuola primaria (in quel tempo chiamata ele-mentare); vennero cantati inni patriottici; tenne un discorso il sindaco Giovanni Mino; il maestro Renzo Mantegari spiegò det-tagliatamente i motivi e le modalità dell’im-pegno dell’Italia nel conflitto allora in atto. Nella serata del medesimo giorno il maestro Renzo Mantegari ripropose la sua conferen-za a beneficio di un folto gruppo di operai.

APPELLI AI GIOVANI E AI GENITORI – I continui reclutamenti di soldati stavano, in quel periodo, determinando situazioni via via più critiche nella vita quotidiana della comunità: si faceva ogni giorno più limitata la presenza di uomini adulti, oppure avviati all’età matura, nelle famiglie, nelle associa-zioni, nei gruppi, negli stabilimenti, nelle campagne. Da un siffatto contesto scaturi-rono le sollecitazioni forti rivolte agli espo-nenti delle nuove generazioni ed ai loro ge-nitori, pubblicate sull’edizione del Nembro del giugno del 1916. Alle “leve emergenti” furono indirizzate le seguenti parole: «Gio-vani, questa è l’ora vostra (...). Non potete rimanere inermi! Dovete rendervi più buo-ni, più istruiti nelle cose religiose e profane! È questa, per voi, l’ora della riflessione davanti alle miserie che si accumulano, alle ingenti risorse che si dileguano, alle preziose vite che ven-gono recise (...) Nell’Oratorio, nei Circoli, nella società dovete da-re le vostre energie, la vostra esuberanza (...)! Sotto la guida di sagge persone, che non mancano, sostituite i molti lontani o i dolorosamente mancati! (...)». Per i padri (ancora) rimasti nelle case e per le madri le raccomandazioni erano di questo tenore: «Persuadetevi che i tempi sono cambiati, che i pericoli per la gioventù sono aumentati (...)! Vorremmo che apriste meglio gli occhi, che più non vi cullaste beatamente in illusioni (...), o vi li-mitaste a sterili deplorazioni. Rendetevi conto dei nuovi bisogni, e non ostacolate l’opera di chi vi aiuta! (...). Occorre azione, sono necessari sacrifici! (...)».

LE ANSIE DELLA COMUNITÀ – Lo stato d’animo dell’in-sieme della comunità in quell’epoca traspare efficacemente da alcune frasi tratte dalla nota che l’arciprete di allora pubblicò (come faceva ogni mese) sul Nembro del giugno del 1916 a com-mento delle lettere ricevute in continuità, ed in grande quanti-tà, da suoi parrocchiani mobilitati nelle trincee. «Noi – scrisse ai militari don Giulio Bilabini – viviamo trepidi per voi, perché siete nostri. Siete padri e fratelli, voi; e nelle nostre case i vecchi geni-tori, le spose ed i figli vi ricordano. Per voi pregano. Domandano

con ansia alla Posta se ci sia la vostra lettera; e piangono di gioia prima ancora di leggervi, se nella busta rico-noscono i vostri caratteri (la vostra scrittura, NdR). Affetti della nostra famiglia, siete troppo cari e troppo santi perché si possa dimenticarvi!».

CADUTI, FERITI, DISPERSI; E... ALTRE PARTENZE – Per l’incolumità dei soldati che si trovavano sui diversi fronti, ogni mattina si celebrava la Messa allo Zuccarello, con la “scoperta” anche dell’immagine della Madonna addolorata venerata nel

santuario. Ci si impegnò per un momento di preghiera nella plebana con la medesi-ma intenzione, pure in ogni sera del mese di giugno, dedicato al Sacro Cuore. Nei tre giorni di esercizi spirituali in preparazione al loro primo incontro con Gesù nell’Eucare-stia, pregarono intensamente per i militari che si trovavano nelle trincee anche gli oltre cento bambini e bambine che il 7 maggio 1916, a Nembro, si accostarono alla prima Comunione. Nel corso del mese di maggio – purtroppo – giunsero in paese le conferme delle tragiche morti in combattimento di tre soldati nembresi: Ferdinando Savoldi, Servi-lio Giuseppe Caprini, Francesco Marcassoli. Arrivarono notizie sui parecchi Nembresi rimasti feriti e su alcuni che erano stati dati per dispersi. Il 18 maggio altri 140 Nembresi (tra i quali 56 nati nel 1897, e quindi diciot-to/diciannovenni) furono chiamati alla visi-ta di leva: 73 risultarono subito arruolabili;

20 vennero “rimandati” ad ulteriori controlli; gli altri furono lasciati a casa, liberi. Per aiuti ai soldati ed alle loro famiglie, il Comitato di mobilitazione creato in paese continuava a racco-gliere mezzi finanziari anche tramite l’allestimento di spettacoli teatrali: nella recitazione si attivavano, di solito, alcuni giovani della filodrammatica dell’Oratorio.

PER LA TUTELA DEI LAVORATORI – Anche se nelle campa-gne e nelle fabbriche si faceva sempre più evidente la scarsità della manodopera maschile in rapporto alle esigenze, non man-cavano le iniziative per la tutela e per la promozione dei diritti dei lavoratori. Sul Nembro del giugno del 1916 comparve la lun-ga lettera di un attivista del S.I.T. (Sindacato italiano tessile) che, dopo aver accuratamente esposto i risultati ottenuti nei paesi vicini a Nembro da maestranze organizzatesi adeguatamente, così concludeva le sue informazioni corredate da riflessioni: «E noi? Abbiamo anche noi qualche miglioramento da domanda-re. Ma... come si fa, se stiamo ognuno per sé? Non lasciamoci rincrescere le poche palanche che servono per la tessera del Sin-dacato!». Nel frattempo il difficile momento che si stava viven-do aveva trovato un riflesso anche nel... crollo della pubblicità (specialmente di trattorie, negozi di vini, e di luoghi di ritrovo) in precedenza presente su una pagina intera delle quattro che contava il Nembro di un secolo fa.

Una delle tante tavole dedicate alle vicen-de della Grande Guerra 1915-18 che il pit-tore Achille Beltrame (1871-1945) realizzò per l’editrice del Corriere della sera e della Domenica del corriere.

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IL NEMBRO giugno 2016 21

VITA PARROCCHIALE

La coincidenza con il 70° anniversa-rio del referendum che segnò, in Italia, la fine della monarchia e l’avvio di un nuo-vo assetto istituzionale ha indotto a dare un particolare spicco, in questo 2016, al-la Festa della Repubblica. Ci sono state variazioni rispetto allo schema consueto; soprattutto hanno avuto una particola-re evidenza i ragazzi, gli esponenti delle nuove generazioni. Il corteo, con la Ban-da musicale, è partito non – come di so-lito – da piazza della Libertà, ma dalla zo-na di San Nicola; ed ha percorso l’intero centro storico per arrivare in piazza Italia, dove si è svolta la celebrazione ufficiale. Dopo la deposizione di una corona di fiori al monumento ai Caduti e prima dei di-scorsi del sindaco Claudio Cancelli e del momento di preghiera, guidato dall’ar-ciprete don Santino Nicoli, alcuni espo-nenti del Consiglio comunale dei ragaz-zi hanno letto diversi articoli del testo

Festa del 2 giugno: in evidenza i ragazzi

LE MANIFESTAZIONI PER IL 70° DEL REFERENDUM DAL QUALE È NATA LA REPUBBLICA

della Costituzione italiana, riferiti ad aspetti di particola-re rilevanza per la vita sociale. Anche nel “luogo della memoria”, davanti all’ingresso del cimite-ro ( foto in basso, a sinistra), c’è stato un momento di raccoglimento e preghiera; e non è mancato l’omaggio ai Caduti du-rante la Resistenza.

Successivamente, presso la “Sala ro-vere” della Biblioteca è stata inaugurata una mostra, ideata e allestita dal gruppo giovanile Nonspezziamoilfilo, di Nembro: mostra ( foto in basso, sulla destra) rimasta poi allestita sino all’11 giugno. La rassegna (frutto di approfondite ricerche) ha voluto essere un omaggio alle ventuno “madri costituenti” che hanno operato insieme ai “padri costituenti” (in totale, i compo-nenti l’Assemblea costituente – eletta il 2

giugno 1946 – erano 556). Tra le “madri costituenti” nove erano state espresse dal Partito comunista, nove dalla Democrazia cristiana, due dal Partito socialista, una dal Partito dell’“Uomo qualunque”. In gran parte queste donne erano laureate; una sola era casalinga. Cinque di tali “ma-dri costituenti” fecero parte della “Com-missione dei 75”, che preparò la bozza del testo della Costituzione poi portato in Aula per la discussione e per il varo defi-nitivo. Nella mostra allestita in Biblioteca sono stati esposti documenti scritti e fo-to. Il lavoro meticoloso dei realizzatori ha trovato un vivo apprezzamento da parte di coloro che hanno visitato la rassegna.

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22 IL NEMBRO giugno 2016

NELLE VICINIE

Viana sta preparando la sua festa più attesa

SI AVVICINA RAPIDAMENTE LA RICORRENZA DI SAN ROCCO

Sembra ancora lontana; in realtà si sta rapidamente avvicinando: il riferimento è alla ricorrenza di San Rocco, che costituisce, nell’arco di ogni anno, l’evento più ri-levante nella vita di Viana. Per le feste collocate attorno alla metà di agosto si muo-ve tutta la comunità, o per partecipare alle iniziative, oppure per... organizzarle. In questo secondo ámbito, ad attivar-si sono in particolare quelli dell’Associazione dei volontari del quartiere. Già da settimane essi hanno il pensiero rivolto al pro-gramma da stilare, alle novità (eventuali) da inserirvi, alle “forze nuove” o già collaudate da mobilitare, agli sponsor da trovare, alle attrezzature da reperire e ai mezzi per trasportarle, e così via.

L’Associazione dei Volontari vanta ormai una cospicua esperienza in questo campo specifico, così come per quanto ri-guarda le iniziative in generale volte ad “animare” la comunità nel suo insieme, almeno in determinate circostanze, nonché a rispondere alle esigenze di vario tipo che in essa affiorano.

Un’occasione preziosa per trattare tutti questi argomen-ti è stata quella della cena sociale svoltasi in un sabato del-le scorse settimane. Vi hanno preso parte una cinquantina di volontari e loro amici o sostenitori. Ma c’erano pure le autorità: l’arciprete don Santino Nicoli, il coadiutore o vicario operante in loco, don Giuseppe Belotti; il sin-daco Claudio Cancelli, alcu-ni assessori comunali. Tra un piatto e l’altro della ce-na approntata con zelo dal consueto gruppo di signore sempre sollecite nel dare la loro competenza e collabo-razione, si è parlato di tutto. Si sono fatti consuntivi, si sono avanzati progetti; si è

discusso. Il presidente dell’Associazione, Battista Bosatelli, ha ringraziato tutti i

convenuti ed ha formulato l’auspicio che Viana, grazie anche all’impegno dei Volontari, ma anche dei componenti il Comita-to comunale del quartiere/vicinia, possa restare fedele alle sue tradizioni, pur mettendosi via via sempre di più al passo con le esigenze dei tempi nuovi.

Tra gli appuntamenti delle passate settimane hanno avuto spicco – come, del resto, in altre zone del paese – le Messe di quartiere. Le ultime della nutrita “serie” sono state celebrate presso la “Cascina solidale” e presso la casa della famiglia Zeno-ni. In entrambe le occasioni c’è stata una buona partecipazione, come già era avvenuto in occasione delle Messe precedenti pre-viste dal calendario. Come sempre, attorno all’altare, accanto a don Giuseppe Belotti, si sono visti vari chierichetti, solleciti nel dare il loro apporto. Va detto un grazie sentito alle famiglie, o ai gruppi di famiglie, che danno la sede per le celebrazioni di tali Messe – quando queste vengono ubicate in edifici privati – e si prodigano per l’organizzazione del rito oltre che per l’acco-glienza della gente in arrivo per parteciparvi. È anche questo un segno dell’importanza di queste cerimonie nel tenere vivo il sentimento religioso in tutta la comunità.

Nella zona di Viana sta diventando un punto di aggrega-zione via via più frequentato la zona degli impianti sportivi. Sempre più frequentemente vi vengono allestiti eventi. Il 28 maggio scorso, su iniziativa di un negozio di articoli sportivi ope-rante in paese, presso gli impianti situati vicino alla sede dei Vo-lontari del quartiere di Viana, c’è stata la seconda edizione del-lo Sport Planet Day, sviluppatasi nell’arco di più di dodici ore, dal mattino alla sera. Con il coinvolgimento di più di trecento persone, soprattutto giovani, sono stati allestiti tornei di calcio (con otto squadre a sette giocatori), di beach volley (con una

decina di squadre miste) e di altre attività agonistiche che stanno diventando di moda. Per l’occasione era in funzione un posto di ristoro. E, in chiu-sura alla giornata, non è man-cato nemmeno uno schermo gigante, sul quale molti dei convenuti hanno avuto la possibilità di vedere la partita conclusiva della Champions Le-ague di quest’anno, trasmessa indiretta dallo stadio “Meazza” di Milano. Matteo

Istantanee colte in occasione delle celebrazioni di Messe di quartiere nella zona di Viana.

A centro pagina: uno scorcio della tavolata per la “cena sociale” dei volontari. Sotto: due squadre di calcio e un momento di una partita di beachvolley in foto fatte in occasione dello Sport Planet Day.

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IL NEMBRO giugno 2016 23

CRONACHE

Tra venerdì 20 e sabato 21 maggio, al termine dell’an-no catechistico, e quindi di un periodo di formazione, i bam-bini frequentanti (nel 2015/16) la terza elementare, che in quest’anno, per la prima volta, si sono accostati al sacramen-to dell’Eucarestia, hanno chie-sto di poter incontrare alcune rappresentanti del gruppo lo-cale del C.I.F. (Centro italiano femminile), che opera con il sostegno della Parrocchia. I bambini erano curiosi di avere informazioni sull’associazione, ma anche, più in generale, sul volontariato.

Le esponenti del C.I.F. sono state, naturalmente, ben con-tente di aderire alla richiesta. Anzi, l’idea dell’incontro è risul-tata particolarmente gradita, perché il “faccia a faccia” ha da-to l’opportunità alle rappresentanti del C.I.F. di conoscere e di ringraziare direttamente, di persona, i bambini che con slancio avevano aderito ad una iniziativa lanciata in occasione dell’Av-vento dello scorso anno: iniziativa volta (con tutti i significati connessi al periodo prenatalizio e natalizio) a raccogliere giocat-toli da distribuire a piccoli meno fortunati. I giocattoli così messi a disposizione dai bambini di terza elementare, solleciti nel ri-spondere all’appello, sono stati poi effettivamente consegnati ai loro coetanei in coincidenza con la festa dell’Epifania.

L’incontro tra i bambini e le esponenti del C.I.F. si è arti-colato in due momenti: uno presso l’Oratorio, l’altro presso

“Lezione” di volontariato per i bambini

UNA SIGNIFICATIVA INIZIATIVA ATTUATA DAL GRUPPO LOCALE DEL C.I.F.

la sede del C.I.F., in via Carso. All’Oratorio i bambini han-no voluto sapere che cosa è il C.I.F., che cosa fa, dove e come opera. Ci sono state domande, formulate con semplicità, ma anche con molta concretezza. I bambini ad un certo pun-to hanno anche domandato: «Che cos’è il volontariato?». Risposta: «È fare qualche co-sa per chi ha dei bisogni, per gli altri, gratui tamente, im-pegnando un po’ del proprio tempo senza attendersi torna-

conti». Il discorso si è allargato alle altre forme di volontariato collegate alla Parrocchia o dalla stessa promosse sul territorio.

Nel secondo momento dell’incontro, i bambini, nella sede del C.I.F. in via Carso, dove sono stati accompagnati, hanno po-tuto constatare, direttamente sul posto, dove e come l’associa-zione agisce, nei momenti e nelle forme previsti. A conclusione di questa visita per i bambini c’è stato il lato dolce dell’incontro. Ad ognuno è stato donato un sacchetto di caramelle, con in più un pieghevole contenente l’illustrazione delle caratteristiche e delle finalità del C.I.F.: pieghevole pensato per essere distribuito e portato nelle famiglie sì da diffondere la conoscenza di questa associazione che agisce sul territorio, in rete, collaborando con le istituzioni ecclesiali e civili. I bambini si sono mostrati molto interessati e soddisfatti dell’esperienza vissuta. C’è il proposito, ed è viva la speranza, di poter attuare analoghi incontri anche con i ragazzi più grandicelli.

Il gruppo dei bambini che hanno partecipato all’incontro con le espo-nenti del C.I.F. di Nembro.

Coetanei nembresi in gita sul Lago MaggioreI nembresi e le nembresi nati nel 1951

hanno festeggiato il traguardo dei sessan-tacinque anni andando in gita sul Lago Maggiore. Stresa, l’Isola Bella e Villa Ta-ranto sono state le località prescelte. Tren-tacinque i coetanei, alcuni accompagnati dai rispettivi coniugi, che domenica 5 giu-gno, dopo aver raggiunto Stresa ed essersi imbarcati per l’Isola Bella, hanno potuto visitare, accompagnati dalla guida, il Pa-lazzo Borromeo, con i suoi splendidi giar-dini. Dopo il pranzo sull’isola, in un locale caratteristico, ritornati a Stresa, i parteci-panti alla gita hanno avuto il tempo per visitare Villa Taranto anch’essa rinomata per i suoi giardini. La giornata, bella anche dal punto di vista meteorologico, è stata vissuta in allegria da coloro che vi hanno aderito, i quali, così, hanno avuto modo di ricordare anche altre gite, come quella...

dei trent’anni che aveva avuto come meta proprio l’Isola Bella. La gita è stata prece-duta dalla partecipazione alla Messa ve-

spertina di sabato 4 giugno nella plebana e dalla visita al camposanto per un ricordo dei coetanei purtroppo già defunti.

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PARROCCHIA DI S. ANTONIO ABATE

mo ripartiti poi con il pullman alla volta di Sulzano, dove ci siamo imbarcati su un battel-lo privato, a disposizione solo per noi; battello che ci ha con-dotto a visitare le tre isole del lago, con sosta prolungata per passeggiata, gelato e meren-da sull’isola maggiore, Monte Isola. Ritornati a Sulzano, ci siamo diretti a Paratico per la cena in ristorante, non prima di aver fatto una passeggiata tra i mercatini del lungolago. L’appuntamento è per tutti in settembre, per la prossima gi-ta, quella di inizio del nuovo anno pastorale.

Don roberto Zanini, ParroCo

Lonno: tanta Luce in un giorno di pioggia

NELLA FESTA DELLE PRIME COMUNIONI

Nella domenica del 29 maggio, in una chiesa gremitissima di fedeli, si sono svolte le Prime Comunioni di nove bambini di seconda e terza elementare: Sofia Adobati, Arianna Ferri, Andrea Richichi, Maria Tribbia, Ilary Cattaneo, Julio Brignoli, Giorgia Fa-rina, Alessandro Palin e Sharon Seminati. La pioggia voleva farla da padrona, ma non ci è riuscita, nel senso che, nonostante non abbia mai smesso di piovere, all’interno della chiesa è regnato il sole, ovvero la Luce di Cristo, Eucaristia che i bimbi hanno rice-vuto nel cuore; la luce degli stessi comunicandi (e la luce negli occhi pieni di emozione dei loro genitori); e, in più, il calore che l’intera assemblea ha creato attorno a loro. Credo sia stata pro-prio una bella celebrazione, apprezzata tantissimo anche dalla sorridente catechista Rosalina che, nonostante non fosse assolu-tamente nuova all’esperienza, ha vissuto con emozione la Santa Messa; così si può dire pure di tutti gli anni di catechesi assieme ai “suoi” bambini (che vuole tenere stretti a sé ancora per qual-che anno!). Spesso Rosalina mi dice: «Sono proprio contenta dei bambini, di come seguono bene gli incontri di catechismo, e del-la collaborazione dei genitori, sempre disposti a dare un aiuto e a far recuperare le lezioni eventualmente perse da qualcuno. Quando arriva il venerdì pomeriggio, vivo un’oasi di gioia, sere-nità e pace che mi sostiene per tutto il resto della settimana». Ed io aggiungo: anche i bambini sono molto contenti di andare da Rosalina, ma non solo loro. Colgo l’occasione per ringraziare

anche Melania, Iole e Michela (in questo momento in stand-by perché sta per diventare mamma), per il prezioso dono che fanno all’intera comunità parrocchiale nell’essere cate-chiste! Grazie di cuore. Dico grazie anche al maestro An-tonio Barcella ed al suo coro perché hanno impreziosito una celebrazione di per sé già bella... Purtroppo non siamo riusciti a fare la processione, ma il Corpo bandistico musi-cale di Curnasco è riuscito co-munque a suonare, anche solo per poco, e ad aggiungere una nota di allegria al tutto.

Gita parrocchiale sul lago d’Iseo

Prometteva pioggia a ca-tinelle il plumbeo cielo sopra il lago d’Iseo (e dintorni) dove si è svolta la tradizionale gita a conclusione dell’anno pasto-rale 2015-16. Invece... meravi-glia delle meraviglie, la giorna-ta ci ha regalato un caldo sole, un cielo azzurro ed un fresco, leggero venticello. In 52 hanno aderito all’iniziativa, avviatasi dopo la S. Messa delle ore 10 nella parrocchiale a Lonno; prima tappa, il santuario della Madonna della Neve, ad Adro (Brescia), dove il padre cappel-lano ci ha raccontato la storia, l’origine di quel luogo ed il miracolo ivi avvenuto. Molto gentilmente il caro fraticello ci ha messo a disposizione un enorme salone per il pranzo al sacco, visto che tavoli e panche all’aperto erano bagnati. Sia-

Da mercoledì 6 a martedì 12 luglio: vacanze in Calabria per famiglie (a settembre sarà reso noto il calendario delle iniziative/vacanze per il prossimo an-no pastorale: che esperien-ze, che viaggi e che vacanze!)

Sabato 16 luglio: S. Messa al cimitero (ore 8,30).

Sabato 23 luglio: S. Messa al cimitero (ore 8,30).

Da martedì 26 luglio a lunedì 1 agosto: espe-rienza estiva Terra, mare e spiritualità, ovvero un itine-rario con sosta a La Verna, Perugia, Spoleto, Cascate delle Marmore, Cascia, Nor-cia e Cesenatico.

La festa in Oratorio LonnoEstate 2016 si svol-gerà da venerdì 5 a dome-nica 14 agosto.

I bambini che il 29 maggio hanno ricevuto la Prima Comunione a Lonno.

AG E N DA

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VITA PARROCCHIALE

Quel vincolo tanto caro

ai Gavarnesi

CON IL CARDINAL LORIS CAPOVILLA

Con particolare intensità la comunità parrocchiale di Gavarno Sant’Antonio ha condiviso il dolore e il rimpianto per la morte del cardinal Loris Francesco Capo-villa, spentosi nel primo pomeriggio del 26 maggio a Bergamo, nella Casa di cura “Beato Luigi Palazzolo”, presso la qua-le era ricoverato da alcune settimane. A Ca’ Maitino di Sotto il Monte è stata poi allestita la camera ardente. Nella parroc-chiale del paese, nella mattinata di lunedì 30 maggio, si sono svolti i funerali. Colui che è stato definito “l’angelo custode” di Giovanni XXIII (perché, dopo esserne stato per dieci anni il segretario, ne ha sempre

tenuta viva la me-moria) ha avuto la sepoltura nel cimi-tero di Fontanella di Sotto il Monte, in una tomba vi-cina a quella di Padre David Maria Turoldo. Il cardinal Loris Francesco Ca-povilla – che aveva compiuto i cento

anni il 14 ottobre scorso –, dopo essere stato (col titolo di arcivescovo) – dal 1967 – alla guida della diocesi di Chieti e Vasto e, più tardi, delegato pontificio al Santua-rio di Loreto, dal 1989 aveva posto la sua residenza a Sotto il Monte, nell’edificio che pure Angelo Giuseppe Roncalli aveva sempre prediletto per le proprie vacanze, prima di essere eletto al soglio di Pietro. Grazie anche alla sua amicizia con mons. Achille Belotti – allora parroco in loco – mons. Loris Francesco Capovilla (elevato alla porpora da Papa Francesco nel feb-braio del 2014) visitò due volte, nel 2003 e nel 2004, la chiesa della “Rinnovata” di Gavarno; ad essa fece dono del “Brevia-rio” che Giovanni XXIII ebbe tra le mani negli ultimi giorni della sua vita; fu ben lieto quando seppe che al medesimo tempio era stato destinato lo stendardo (opera di Angelo Capelli) esposto in Piazza San Pietro nel settembre dell’anno 2000, in occasione della beatificazione del “Pontefice della bontà”. E con gioia aveva appreso la decisione dei Gavarnesi di far incidere il suo nome, accanto a quello di Papa Giovanni, sulla campana principale del moderno tempio eretto nella frazione

di Nembro e di Villa di Serio da don Cesa-re Gervasoni, il quale riuscì anche a rea-lizzare il “sogno” di far diventare lo stesso sacro edificio il primo nel mondo intitola-to al Papa bergamasco (da giovane lo ave-va conosciuto, personalmente, trovandosi

egli a fare il curato nella zona di Sotto il Monte e dell’Isola). Anche con mons. Ar-turo Bellini il cardinal Loris Capovilla ha avuto rapporti di amicizia; e lo ha sempre accolto con letizia quando gli portava no-tizie di Gavarno e della sua gente.

Monsignor Achille Belotti davanti alla statua di Giovanni XXIII alla “Rinnovata”, con l’allora ar-civescovo mons. Loris Francesco Capovilla, in occasione di una delle sue due visite a Gavarno; sulla destra, lo stendardo (ora nella chiesa della “Rinnovata”) che fu esposto in Piazza San Pietro nell’anno 2000, in occasione della beatificazione del “Papa della bontà”.

Nel 2006, nel centenario di un pellegrinaggio compiuto in Terra Santa da bergamaschi guidati dal loro vescovo (di allora), mons. Giacomo Ma-ria Radini Tedeschi, e dal suo (allora) se-gretario, don Angelo Roncalli, un gruppo di Gavarnesi, con il loro parroco di quel tempo, mons. Achille Belotti, andò in vi-sita alle zone nelle quali visse ed operò Gesù. Come ricordo dell’evento il 28 giu-gno 2006 – dunque, dieci anni or sono – piantò, nell’Orto del Getsemani, un “albero della pace”. Nello scorso mese di aprile, insieme a numerosi altri sacerdoti della diocesi bergomense, mons. Achille Belotti ha avuto l’opportunità di tornare in Terra Santa. Ha voluto... andar a vedere se esisteva ancora, e come era cresciuto,

l’“albero della pace”... dei Gavarnesi. In effetti ha ritrovato la pianta (benché, nel frattempo, sia stata rimossa – per lavori effettuati in loco – la lapide che, vicino ad essa, era stata collocata). L’ha vista diven-tata ormai alta e rigogliosa. Davanti alla pianta mons. Achille Belotti si è fatto ri-trarre insieme ad uno dei frati della “Cu-stodia”, come dimostra la foto qui ripro-dotta (sulla destra) insieme a quella che fu scattata nel giugno del 2006, quando l’“albero della pace” (gavarnese) venne messo a dimora ( foto a centro pagina).

NELL’ORTO DEL GETSEMANI IN TERRA SANTA

A dieci anni dalla collocazione dell’“albero della pace”

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PARROCCHIA DI S. ANTONIO DI PADOVA

Nel fine settimana della messa in distribu-zione di questa edizione de Il Nembro si configu-rano parecchi eventi a Gavarno: oltre all’aper-tura della Festa delle contrade, giunta alla sua trentesima attuazio-ne, c’è l’avvio della nove-na di preparazione alla Festa della Madonna “scioglinodi”; a tutto questo, quasi all’improv-viso, è stato deciso di aggiungere un’iniziati-va abbastanza singola-re: il... completamento della festa patronale, di Sant’Antonio di Padova, che, nel suo momento più vistoso, tra sabato 11 e domenica 12 giugno, è stata in parte guastata dalle non favorevoli con-dizioni meteorologiche. In concreto, per il pome-riggio di sabato 25 giu-gno, è stato programma-to il trasferimento della statua di Sant’Antonio dall’antica parrocchia-le, a lui intitolata, alla zona della “Rinnovata”, nel campetto di basket esistente in prossimità dell’edificio della scuola dell’infanzia “Santi In-nocenti”. Da qui, con un corteo, è stato previsto il trasferimento della sta-tua nella moderna chiesa dedicata a San Giovanni XXIII, prima dell’inizio della Messa delle ore 18. Nella serata, alle ore 22, è stata collocata – con la speranza di un... tempo adatto – la effettuazione dello spettacolo piro-tecnico non... andato ad effetto completo sabato 11 giugno a causa delle cattive condizioni mete-orologiche.

Settimane a pieno ritmo per la comunità di Gavarno

TRA SIGNIFICATIVE CELEBRAZIONI RELIGIOSE E “FESTA DELLE CONTRADE”, GIUNTA ALLA 30ª EDIZIONE

In anni non lontani capitava non di rado che la statua di Sant’Anto-nio venisse portata alla “Rinnovata” proprio in coincidenza con la ricor-renza dell’antico patrono di Gavarno (insieme a Sant’Eurosia). Poi la con-suetudine si è interrotta: ora all’improvviso è stata “riscoperta”.

La venerazione della Madonna scioglinodi è stata avviata a Gavarno da poco tempo, da mons. Arturo Bellini. L’origine del culto della Vergine sotto questo titolo è del secolo XVII; la determinò, secondo la tradizione, in Germania, una crisi ma-trimoniale (poi risoltasi). Oltre a quelli connessi con difficoltà insorgenti tra coniugi, nei tempi corren-ti ci sono tanti altri “no-di” da sciogliere, in tutti gli ambiti della vita. Ecco perché si sta sempre più diffondendo la devozione alla Madonna scioglinodi. Ufficialmente la festa nel-la Parrocchia di Gavarno sarà celebrata domenica 3 luglio. Dal fine settima-na tra il 25 e il 26 giugno, con la novena, comince-rà – come accennato – la preparazione all’appun-tamento, che già l’anno scorso trovò una rilevante rispondenza.

Domenica 10 lu-glio, quando si conclude-rà la “Festa delle contra-de”, ci sarà il momento della “carezza di Papa Giovanni”, ossia un invi-to alla preghiera e alla ri-flessione nel segno di una delle opere di misericor-dia spirituale – “Conso-lare gli afflitti” – e di una metaforica sollecitazione

Queste foto sono state fatte in occasione della processione di domenica 12 giugno, per la ricorrenza patronale di Sant’Antonio di Padova.

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IL NEMBRO giugno 2016 27

PARROCCHIA DI S. ANTONIO DI PADOVA

dato negli anni passati e che ha sempre dato eccellenti risultati, richiamando gen-te anche dai dintorni di Gavarno. Lo sche-ma è presto esposto: tutte le sere, posto di ristoro con piatti della cucina tradizio-nale, con carne alla griglia, ma anche con pizza e varie specialità; tornei sportivi di vario tipo, rivolti alle diverse età; giochi a premi ed animazione; e poi musica, di ogni tipo e per tutti i gusti.

Subito dopo la conclusione della “Fe-sta delle contrade” potrebbe finalmente avviarsi alla realizzazione il sogno di Ga-varno, ossia potrebbe avvenire l’apertura del cantiere per la costruzione del nuovo Centro pastorale parrocchiale del quale da tempo si sta parlando, con l’avvio – nel frattempo – anche della raccolta di fondi. Secondo fonti bene informate, entro il 15

luglio dovrebbe essere fir-mata la Convenzione tra la Parrocchia e il Comune di Nembro, come passo de-cisivo verso il rilascio della licenza edilizia e, quindi, l’avvio dei lavori. Ormai tutte le procedure burocra-tiche sono state condotte in porto. Restano gli ultimi ritocchi. E poi...

Tra gli eventi delle re-centi settimane non può essere dimenticata la festa – nella data del 22 mag-

gio – del conferimento della Cresima a sette ragazzi e ragazze gavarnesi. Il rito è stato presieduto da monsignor Gian-luca Rota nella chiesa intitolata a San Giovanni XXIII. Per l’occasione il moder-no tempio si è presentato, oltre che ma-gnificamente addobbato al suo interno, gremito di gente. I ragazzi e le ragazze che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione si sono preparati – sotto la guida dei loro catechisti – seguendo un percorso intitolato In questo tempo Gesù.... Hanno avuto incontri vari; nel pe-riodo quaresimale si sono resi protagoni-sti della presentazione di una moderna Via Crucis, che è stata molto apprezzata; si sono impegnati per tradurre nella quo-tidianità della propria esistenza quanto via via veniva loro insegnato.

A completamento di questa panoramica sulle vicende della comunità di Gavarno in queste settima-ne, ecco anche due infor-mazioni spicciole: la Messa che nel periodo estivo ogni martedì viene celebrata, alle ore 20 al cimitero, mar-tedì 28 giugno, nella vigilia della festa dei Santi Pietro e Paolo, avrà luogo alle ore 18 nella chiesa della “Rinnova-ta”, intitolata a San Giovan-ni XXIII; la stessa Messa del martedì, il 5 luglio, anziché alla sera alle ore 20, sarà celebrata – in via del tutto eccezionale – alle ore 9 del mattino, sempre al campo-santo di Gavarno.

ad “asciugare le lacrime”. Sono di vario tipo le lacrime che nei nostri tempi hanno bisogno di essere asciugate, specialmente con le “ragioni del cuore”: ci sono – è stato rimarcato – le lacrime che si scorgono su tanti volti di persone incontrate per stra-da; ci sono le lacrime che, per i motivi più diversi, in ogni istante vengono versate in ogni parte del mondo; ci sono le lacrime che sono una diversa dall’altra e che in-sieme “formano come un oceano di deso-lazione”; ci sono le “lacrime più amare”, perché provocate dalla malvagità umana. Solo Gesù insegna adeguatamente a fare proprio il dolore degli altri. Dal Vangelo Papa Giovanni trasse gli spunti per quel discorso che pronunciò nella serata dell’a-pertura del Concilio Vaticano II: discorso nel quale parlò della “carezza” da porta-re, a nome suo, ai bambini ed agli ammalati. Su questo humus si è innestato, con le finalità più volte ribadite in questi mesi dal Pontefice italo-argentino, l’Anno San-to straordinario della mi-sericordia indetto da Papa Francesco.

Non mancano – come si vede – gli spunti ed i mo-tivi per una intensa adesio-ne all’appuntamento pro-posto per il 10 luglio nella Parrocchia di Sant’Antonio di Padova.

Sia pure con un notevo-le arricchimento delle attivi-tà, la Festa delle contrade di questo 2016 è stata strut-turata sullo schema collau-

Qui accanto: i cresimati in questo 2016 a Gavarno

in una foto che li ritrae insieme ai loro genitori,

ai catechisti e ai chierichetti.

Nella chiesa dedicata a Papa Giovanni XXIII, nella mattinata di domenica 29 maggio, mons. Arturo Bellini ha battezzato Asia Fornoni, che nella foto qui sotto è con il papà Beppe, con la mamma Valentina Bosatelli, con il padrino e con la madrina.

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28 IL NEMBRO giugno 2016

SPORT

diretta mentre la Villese (23 punti) è... re-trocessa senza l’appello dei play-out (con-cessi invece a Cene e a Gorlago).

Durante i play-off (a partire dall’8 maggio) la portabandiera della “Nem-brese” ha battuto la Tribulina di Gavarno (3-1), il Falco di Albino (2-1), e, in un pas-saggio successivo previsto dai complessi regolamenti vigenti nel settore specifico, ha superato (3-1) pure la formazione cal-cistica del rione cittadino di Loreto (dopo i tempi supplementari). Per il match con-clusivo – del suo “cammino” dopo l’epi-logo del girone bergamasco – la squadra vessillifera della “Nembrese” è andata a Briosco, in Brianza (provincia di Monza-Brianza). Anche là si è andati ai supple-mentari (sul 2 a 2); a due minuti dalla fine della partita (e prima dei... rigori) i padro-ni di casa, con un... tiraccio, sono riusciti a fare gol; e per gli “azzurri”, peraltro pro-tagonisti di un’ottima prestazione, non è rimasta che... la speranza del ripescaggio a tavolino: speranza via via apertasi verso prospettive sempre più positive.

Nella stagione agonistica ormai... mandata in archivio, il sodalizio presiedu-to da Pietro Birolini ha raccolto significa-tivi allori nel settore giovanile e nell’am-bito degli “Over” (cioè delle squadre formate da atleti con qualche disabilità). Ecco, qui di seguito, il quadro dettagliato, categoria per categoria.

“Nembrese”: eccellente il bottino della stagione agonistica ’15/’16

SIA PER LA SQUADRA PORTABANDIERA SIA PER ALCUNE FORMAZIONI DEL SETTORE GIOVANILE E DEL SETTORE “OVER”

Dopo averla vista, ufficialmente, sfu-mare sul campo (ad appena due minuti dal termine dei tempi supplementari – con in più, però, anche la sempre incerta “lotteria” dei rigori – della partita decisi-va) la squadra portabandiera della “Nem-brese Calcio” dovrebbe, comunque – gra-zie al ripescaggio a tavolino – fruire nella prossima stagione agonistica 2016/17 del-la possibilità di disputare (come neopro-mossa) il campionato provinciale Figc di Prima Categoria. La conferma di tale “salto di categoria” era attesa nei giorni della messa in stampa di questa edizione de Il Nembro. Nello sforzo di approdare alla... meta agognata (appunto la promo-zione) la compagine regina della Società “azzurra”, dalla metà di aprile sino alla fine di maggio, ha vissuto settimane di forte tensione, trovandosi impegnata in partite ardue, non di rado risolte positiva-mente a proprio favore grazie alla bravu-ra di suoi giocatori.

Negli ultimi tre “appuntamenti” do-menicali del campionato 2015/16 la squa-dra ha pareggiato fuori casa con l’Aurora Trescore (2-2), ha vinto in casa (3-1) con la compagine del San Lorenzo di Rovetta e si è imposta fuori casa (1-2) sull’Albano. In questa maniera l’équipe “azzurra”, con

58 punti, si è collocata al secondo posto della classifica finale del girone B (della Seconda Categoria), conseguendo il dirit-to di disputare i play-off (verso la promo-zione) insieme alle squadre Tribulina di Gavarno, Falco di Albino, Aurora Trescore. Nel medesimo girone (con 66 punti) l’At-letico Chiuduno ha avuto la promozione

Dirigenti, tecnici, accompagnatori e giocatori della squadra portabandiera della “Nembrese”, che nella prossima stagione dovrebbe disputare il campionato provinciale F.I.G.C. di Prima Categoria.

Anche in questo 2016 l’assessora-to allo Sport del Comune ha lanciato il progetto Un’estate all’aria aperta per tutti, basato su iniziative di vario tipo (con possibilità di partecipazione libe-ra e gratuita) collocate nelle serate dei diversi giorni di ogni settimana, sino al 29 luglio. Le attività hanno preso il via già dal 6 giugno, nelle modalità indicate su volantini da tempo messi in distribu-zione. Il calendario degli appuntamenti (per ogni settimana) è il seguente:

Lunedì – Camminate nei boschi dalle 20 alle 22 (ritrovo in piazza della Libertà); Zumba fitness, dalle 20 alle 21 in piazza della Libertà.

Martedì – Hip hop e Break dan-ce, dalle ore 20 alle 21 in piazza della Libertà.

Mercoledì – Danze popolari, dal-le 20,30 alle 24, inizialmente in piazza della Libertà e, a partire dalle 23, in piazza della Repubblica (o nel parcheg-gio sottostante, in caso di pioggia).

Giovedì – Yoga per bambini, dalle 17 alle 18,30, nei giorni 30 giugno, 7 e 14 luglio; Yoga nel Parco, per adulti, dalle 19 alle 20,30; la sede è sempre il giardi-no della scuola media (in caso di piog-gia, la Sala danza della stessa scuola).

Venerdì – Fitness, dalle ore 19,30 alle ore 20,30, in piazza della Repubblica.

La gestione delle diverse iniziative è stata affidata ad associazioni, gruppi ed operatori qualificati. Per informa-zioni ci si può rivolgere all’Ufficio Sport, presso la Biblioteca di piazza Italia (te-lefono 035 471 337).

Per un’estate all’aria aperta, iniziative nelle serate dei vari giorni di ogni settimana

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IL NEMBRO giugno 2016 29

SPORT

JUNIORES – Dopo un eccellente giro-ne di andata (che li ha visti stabilmente ai vertici della graduatoria del loro specifico ambito) sono incappati in difficoltà; sono comunque riusciti a piazzarsi al quarto posto nel loro campionato.

ALLIEVI F.I.G.C. – Hanno ottenuto eccellenti risultati sia nella fase provin-ciale (periodo autunnale) sia in quella regionale; e si sono così assicurati, per la loro categoria, il diritto di partecipare nel 2016/17 al campionato regionale: è que-sto un traguardo senza (analoghi) prece-denti nell’ambito della “Nembrese”. Questi giovanotti il 4 giugno, allo stadio “Azzurri d’Italia” di Bergamo (quello dell’Atalanta) sono scesi in campo anche per la fina-le del Trofeo Cassera. Purtroppo nulla hanno potuto contro l’équipe “corazzata” della Virtus Bergamo; sono stati sconfitti per 3-0. Hanno comunque raccolto molti elogi, non solo dai loro sostenitori.

ALLIEVI 2000 C.S.I. (squadre a un-dici) – In una stagione agonistica vissuta senza sconfitte, con soli due pareggi e un’infinità di vittorie, sono riusciti a do-minare il loro girone e a conquistare il titolo provinciale della categoria. Nel

match culminante, vinto per 4-3 contro la Polisportiva comunale di Tavernola, hanno trovato il loro goleador in Davide Persizza, protagonista di tutte le segnatu-re (su rigore o su azione). Questi ragazzi, allenati da Alessandro Adobati, si erano distinti già un paio di anni fa, tra i Giova-nissimi. Nel loro gruppo, assai affiatato, la “Nembrese” potrebbe trovare “forze nuo-ve” anche per la propria “portabandiera”. Pure questa troupe avrà modo di schie-rarsi, nella prossima stagione, nel cam-pionato regionale.

GIOVANISSIMI F.I.G.C. 2001 – Han-no avuto un ruolo da protagonisti nella prima parte della stagione 2015/16. Incer-to è apparso il loro comportamento nella seconda fase (regionale); ma ad un certo punto hanno saputo ritrovarsi chiudendo il proprio campionato con un piazzamen-to al nono posto.

GIOVANISSIMI C.S.I. 2002 – Con-cludendo il campionato al secondo posto della graduatoria del loro girone, hanno avuto la possibilità di andare in campo per le finali provinciali. Anche se non so-no riusciti ad andare avanti molto, meri-tano tanti elogi ed incoraggiamenti.

ESORDIENTI F.I.G.C. 2003 – Il fatto che per ben 47 partite sia riuscita a resta-re imbattuta attesta le qualità di questa compagine che ha chiuso il campionato 2015/16 al terzo posto della classifica del proprio girone; i ragazzi hanno a più ri-prese dimostrato di avere chances per raggiungere traguardi rilevanti.

ESORDIENTI C.S.I. 2005 – Benché tutti al limite minimo per l’età della lo-ro categoria, hanno saputo comportarsi egregiamente nel loro girone (concluso al terzo posto in classifica), nelle fasi provin-ciali, e pure nel Trofeo Zanini (nel quale sono arrivati sino alla semifinale).

PULCINI C.S.I. 2006 – Al termine di un campionato vissuto tra alti e bassi, si sono piazzati quinti nel loro girone, la-sciando intuire potenzialità per notevoli miglioramenti.

PULCINI C.S.I. 2007/08 – Hanno cercato anzitutto – com’era giusto – di divertirsi rincorrendo il pallone. Poco im-porta che abbiano chiuso il campionato al decimo posto della graduatoria del loro girone. Miglioreranno sicuramente con il passar del tempo.

OVER – Delle due formazioni che la “Nembrese” ha in questo settore (riser-vato ad atleti con disabilità) – formazioni entrambe impegnatesi nel 2015/16 nel campionato Special a 5 organizzato dal C.S.I. a livello provinciale – quella “Blu” ha conquistato lo “scudetto”, mentre quella “Bianca” si è dovuta... accontenta-re del terzo posto in classifica, alle spalle degli “Amici di Mozzo”, ma davanti alle formazioni dell’Agnelli Olimpia e dell’Ora-torio di Martinengo. In questo settore più dei risultati agonistici (che pure hanno un loro rilievo) contano altri valori: dirigenti, tecnici ed atleti delle due squadre “azzur-re” sono lieti di coltivarli con dedizione e con tanta passione.

Al termine della stagione agonistica 2015/16 il presidente della “Nembrese Calcio”, Pietro Birolini, e i componenti il direttivo, anche attraverso le pagine de Il Nembro, ringraziano tutti i tesserati (diri-genti, tecnici, atleti, accompagnatori, ad-detti ai diversi servizi) per quanto hanno saputo fare nel perseguimento di risultati sempre più lusinghieri.

(a Cura Di P.V.)

Nella foto qui a sinistra: giocatori, tecnici e accompagnatori della troupe degli Allievi

C.S.I., che ha vinto il titolo provinciale della propria categoria. Nella foto a centro pagina: la compagine degli Allievi F.I.G.C.

che si è assicurata il diritto, per il 2016/17, di partecipare al campionato regionale.

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30 IL NEMBRO giugno 2016

SPORT

In campo a San Faustino gli… aspiranti campioni

NEL TORNEO DEDICATO AL RICORDO DI ENZO BRIGNOLI E DI ALFREDO POZZI

La “Nembrese Calcio” ha fatto la par-te del leone nella edizione di quest’anno della competizione riservata alle nuove leve del gioco del pallone, ormai da molto tempo, sul finir della primavera, allestita nella Vicinia di San Faustino; competizio-ne indetta nel ricordo di Enzo Brignoli (un ragazzo morto precocemente), ma con in palio anche un riconoscimento legato alla memoria di Alfredo Pozzi. Con le sue rappresentative la Società “azzurra” ha do-minato in due delle quattro categorie pre-viste dal regolamento della gara; nelle al-tre due hanno brillato compagini espresse da sodalizi di Alzano e di Selvino.

Nel solco di uno schema consolida-to dalla tradizione, nella manifestazione – che in questo 2016 si è concretizzata per la trentatreesima volta – sono stati mobilitati complessivamente più di tre-cento ragazzi e adolescenti (in età tra i 6/7 e i 14/15 anni) ripartiti in ventiquat-tro squadre di quattro categorie (sei per ogni categoria): Scuole di calcio, Pulci-ni, Esordienti, Giovanissimi. In ciascuna categoria, tra il 2 e il 13 maggio le varie formazioni si sono confrontate in gironi all’italiana, al termine dei quali – in ogni girone – due squadre sono state eliminate, mentre le altre – tra il 16 e il 19 maggio – hanno po-tuto partecipare alle semifinali; da queste sono emerse le otto squadre – due per ogni catego-ria – meritevoli di dar vita alle partite... decisive. Tutte le finali – quattro – si sono svolte nella serata di sabato 21 maggio a par-tire dalle ore 18 (inizio anticipato

rispetto al previsto per evitare un epilogo in un’ora troppo tarda). Dopo le forma-zioni delle Scuole di calcio sono scese in campo quelle dei Pulcini, che hanno pre-ceduto – sul terreno di gioco – le compa-gini degli Esordienti e quelle dei Giovanis-simi. Il pubblico – abbastanza folto pure nelle serate precedenti, anche se le condi-zioni meteorologiche non erano sempre favorevoli – sabato 21 maggio si è fatto progressivamente più numeroso. Subito dopo la conclusione degli incontri finali è iniziata la cerimonia delle premiazioni, con Graziella Picinali, assessore comuna-le alla Pubblica istruzione e alla Cultura, nel ruolo di speaker, ed esponenti delle famiglie Brignoli e Pozzi, i rappresentanti dell’organizzazione e degli sponsor chia-mati via via a consegnare i riconoscimen-ti. In pratica ci sono state attestazioni per tutti i protagonisti, vincitori o no. Per ogni categoria, oltre alle squadre, sono stati premiati il miglior portiere, il capocanno-niere e il miglior giocatore.

Nel corso dell’intera competizione le squadre sono state contrassegnate con la denominazione del rispettivo sponsor oltre che con quella della Società di ap-

partenenza dei giocatori. Qui di seguito vengono presentati i verdetti di ogni ca-tegoria.

Scuole di calcio: ha vinto la forma-zione Auto Birolini/Alzanese, che ha rice-vuto il trofeo intitolato ad Alfredo Pozzi. Le altre squadre della categoria erano le seguenti: Acconciature Ivana Gavarno/Tribulina di Gavarno; Parrucchiere Nino/Cornale; Autogas Orobica/Frassati Ranica; Costruzioni Rondi/Nembrese; Co.Ver.Lac./David-Gavarnese; Capocannoniere (con 11 reti): Raffaele Volpe, della squadra Au-to Birolini; Miglior giocatore: Tommaso Careddu (Acconciature Ivana di Gavarno); Miglior portiere: Emanuele Sorte, della squadra Autogas Orobica.

Pulcini: si è piazzata al primo posto la squadra Iveco fratelli Bonomi/Nembre-se. Nella categoria erano in campo anche queste squadre: Bergamelli – Ecologia e strade/Nembrese; ES Elettra Servizi/Orato-

rio Villese; Leon Bar di Gavarno/Immacolata di Alzano; Groupa-ma Assicurazioni/David; Termo-dinamica Pezzotta/David; Capo-cannoniere (con 16 reti): Cristian Marchesi, della squadra Iveco fratelli Bonomi; Miglior giocato-re: Lorenzo Salvi, della squadra ES Elettra Servizi; Miglior portie-re: Gabriele Colleoni, della squa-dra Leon Bar di Gavarno.

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IL NEMBRO giugno 2016 31

SPORT

Nel segno di una lunga tradizione, alla manifestazione di San Faustino ogni anno viene attribuito anche il premio Fair play, o “della disciplina”, al giocato-re mostratosi più corretto in campo. Sta-volta l’ha ottenuto Maurizio Bergamelli, della squadra Dolciumi fratelli Bonassoli. Nel passato il riconoscimento era legato, in particolare, alla memoria di don Giu-

Esordienti: ha vinto la squadra Va-loti arredamenti/Selvino. Nella categoria erano impegnate anche queste forma-zioni: Franchini Servizi ecologici/David; Termoidraulica Magoni/Frassati Rani-ca; C.E.I.S.A./Alzanese; Favretto Marmi/Oratorio Villese; Pizza da Ari/David; Ca-pocannoniere, con 20 reti: Mattia Ghi-lardi, della squadra Valoti arredamenti; Miglior giocatore: Riccardo Pozzi, della squadra C.E.I.S.A.; Miglior portiere: Pao-lo Scandella, della squadra Termoidrauli-ca Magoni.

Giovanissimi: in questa categoria la “Nembrese Calcio” era presente con quat-tro rappresentative, giunte tutte o alle semifinali o alla finale; ha vinto l’équipe denominata Dolciumi fratelli Bonassoli/Nembrese. Queste le altre compagini mo-bilitate nella medesima categoria: Auto-motor Rossetti/Nembrese; Ghislandi Ski Service/Nembrese; Kask Sports Helmets/Nembrese; Onoranze funebri Barcella/Tribulina di Gavarno; Macelleria fratel-li Algeri/David. Alla troupe vincitrice di questa categoria – e quindi alla “Nem-brese Calcio” – è andato il trofeo “Enzo Brignoli”; Capocannoniere (con 13 re-ti): Alessio Ronci, della squadra Dolciumi fratelli Bonassoli; Miglior giocatore: Lo-renzo Zenucchi, della Automotor Rossetti; Miglior portiere: Nicola Pezzotta, della squadra Dolciumi fratelli Bonassoli.

seppe Adobati. A partire da quest’anno si è pensato di unire nel ricordo, a don Giu-seppe Adobati, anche don Michele Magni.

La competizione si è sviluppata, come sempre, nel migliore dei modi gra-zie all’impegno prodigato dal gruppo degli “Amici di San Faustino” e dagli altri volontari sempre pronti ad attivarsi per l’evento. A tutti

coloro che hanno dato una mano va un grande elogio. Ma la più profonda grati-tudine va attestata pure alle famiglie che, nel ricordo dei loro cari, sostengono la competizione, e a tutti gli sponsor: senza il loro apporto difficilmente la manifesta-zione potrebbe andare avanti. Forte per-ciò è la fiducia che tale apporto continui anche nel futuro.

In alto, nelle due pagine, e qui a sinistra: le premiazioni delle squadre vincitrici nelle quattro categorie e del giocatore più disciplinato. A destra; il momento di raccoglimento nel ricordo di Enzo Brignoli e Alfredo Pozzi prima della partita conclusiva. In basso, nella pagina a sinistra, il tavolo con i riconoscimenti in palio.

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32 IL NEMBRO giugno 2016

Oltre 300 in gara nella NemberBike

CON IN PALIO ANCHE TROFEI NEL RICORDO DI MONS. ALDO NICOLI E EMILIO MARCASSOLI

Ha visto l’attribuzione (con le rispettive maglie) di una quindicina di titoli provinciali in altrettante categorie di co-loro che amano pedalare con il... “rampichino” l’edizione 2016 della NemberBike, svoltasi domenica 5 giugno, come prova inse-rita anche nel Circuito Orobie Cup. Hanno collaborato nell’orga-nizzazione il G.A.N., il gruppo FreeBike, l’Associazione “Insieme con don Aldo”, il Comune di Nembro. I partecipanti sono stati più di trecento, provenienti da tutta la Bergamasca e da fuori. Si sono confrontati, su distanze diverse a seconda delle catego-rie, lungo itinerari tracciati nella zona collinare del paese, tra lo Zuccarello, Piazzo e dintor-ni. Il vincitore assoluto (alla media di circa 17 chilometri orari, su un percorso di circa 25 chilometri) è risultato Oscar Lazzaroni, di Botta di Sedrina, il quale, oltre a portare già la maglia di campione italiano (nella sua categoria, Master 3) della Marathon bike, ha fatto sue sei delle sette prove della Orobie Cup svoltesi sino all’ini-zio di giugno.

Nella graduatoria gene-rale si sono fatti notare anche pedalatori tesserati presso so-

do di Emilio Marcassoli, che è andato alla Società distintasi nel settore giovanile. Il “quartier generale” dell’organizzazione della NemberBike era nella zona dei “Saletti” (sede della partenza e dell’arrivo). Qui hanno avuto luogo anche le premiazioni dei ne-ocampioni provinciali ( foto in basso a destra) e le consegne dei trofei “speciali” con l’intervento ( foto in basso, a sinistra) di fami-liari di monsignor Aldo Nicoli e di Emilio Marcassoli, del dottor Pietro Daina (nuovo presidente dell’associazione “Insieme con don Aldo”), di Lucio Carobbio, presidente del G.A.N. (sodalizio che domenica 19 giugno, ancora ai “Saletti”, ha allestito un’altra gara provinciale di mtb per i Giovanissimi).

dalizi nembresi impegnati nella mountain bike, come il G.A.N., come FreeBike, come il Team Morotti. Meritano di essere citati Olivo Amigoni, Riccardo Acerbis, Maurizio Piantoni, Paolo Zanni, Ivan Previtali, Pietro Bergamelli, Andrea Caccia, Francesco Gri-gis. Marta Zanga, di Albino, ora impegnata in altra Società, ma cresciuta nelle file del G.A.N., ha vinto il titolo provinciale tra le ragazze della categoria Esordienti.

Al di là di quelli previsti a livello provinciale, a Nembro era-no in palio due riconoscimenti speciali: un trofeo nel ricordo di monsignor Aldo Nicoli, destinato al vincitore assoluto della competizione (l’ha avuto Oscar Lazzaroni) ed un trofeo nel ricor-

SPORT

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IL NEMBRO giugno 2016 33

IN MEMORIAM

I N O S T R I D E F U N T I

M e z z ’ o r a p r i m a d i o g n i f u n e r a l e v i e n e r e c i t a t o i l S . R o s a r i o

LUIGIA GHILARDI6/4/1929 – 30/4/2016

«La nostra piccola guerriera ha po-sato le armi»: così, profondamente scossi e addolorati, i familiari, e in particolare i nipoti, hanno detto di fronte al decesso di Luigia Ghilardi vedova Filisetti, spentasi a 87 anni, compiuti da poche settimane. Luigia Ghilardi era assai conosciuta in pae-se. Richiamando le note essenziali della sua personalità e ripercorrendo momenti ed aspetti della sua lunga vita, i nipoti hanno pensato di ricor-darla, di renderle l’ultimo omaggio in una sorta di “lettera aperta” scritta alla loro “nonna Luigina”; lettera re-datta con pensieri come quelli qui di seguito riprodotti. «La notizia della tua morte – hanno rimarcato, dun-que, i nipoti –, cara nonna Luigina, ci ha sconvolti tutti, perché tu ne hai vinte tante, di battaglie. Noi erava-mo sicuri che anche questa volta tu l’avresti spuntata. Ma il tuo spirito guerriero si è dovuto arrendere di fronte al tuo fisico, al tuo corpo fat-tosi fragile; ha ritenuto di aver già di-

ASSUNTA PELLICIOLI15/8/1921 – 22/3/2016

All’età di 94 anni si è spenta Assunta Pellicioli vedova Rossi, conosciu-ta come “Tilde”. Nata e cresciuta a Nembro in una famiglia numerosa, dopo gli anni trascorsi lavorando in una filatura e dopo quelli dell’emi-grazione in Svizzera, si è stabilita nella zona di Viana, dove, insieme al marito, Arrigo Rossi, ha formato la propria famiglia e avuto la sua casa. In essa ha aiutato a crescere le sue figlie. Il loro affetto, unito a quello dei nipoti, dei generi e delle sorelle, ha accompagnato nel tem-po la sua esistenza operosa. I suoi congiunti, e quanti hanno avuto modo di conoscerla, la ricordano sempre indaffarata entro le mura domestiche oppure in giardino. In cucina si prodigava con slancio in particolare per preparare il pranzo della domenica, in occasione del quale le piaceva riunire tutta la sua famiglia. Non è qui possibile dar conto di tutti i gesti di affetto e delle attenzioni che, nello scorrere

degli anni, talora magari anche con un atteggiamento severo (in realtà tale soltanto nelle apparenze) ella ha dedicato ai suoi cari. Anche du-rante la sua lunga malattia, che l’ha privata dei ricordi più belli della sua esistenza, non ha mai cessato di far-si ed essere presente nella quotidia-nità di quanti le sono stati accanto, volendole tanto bene. E neppure ora che ha concluso la sua esistenza ella cesserà di essere presente nei loro cuori. Anzi, vi sarà sempre di più. I familiari di Assunta Pellicioli ringraziano sentitamente tutti colo-ro che si sono uniti al loro dolore; un grazie particolare rivolgono al personale tutto della Casa di riposo per le cure e le premure rivolte a “Tilde” nei recenti, ultimi sei anni.

mostrato tanto nell’arco di 87 anni! Ed... è andata così! Hai sempre avuto, cara nonna Luigina – hanno osserva-to ancora i suoi nipoti nella loro “let-tera aperta” – la grinta per lavorare in maniera instancabile. Grazie al tuo lavoro sei riuscita a trascorrere un pezzo della tua esistenza con tutti i tuoi nipoti (...). Ci siamo passati tut-ti al tuo... ristorante. Il nonno ci ha lasciato molto presto; ma tu hai tro-vato subito le forze per rimboccarti le maniche, per cambiare casa e per dimostrare che alle avversità e alle difficoltà della vita si reagisce, non si soccombe! Ogni chiacchierata con te – sono sempre parole dai nipoti rivolte alla loro “nonna Luigina” – la-sciava tutti a bocca aperta, perché tu non risparmiavi mai la tua “frecciati-na” amara; “frecciatina” che poi, alla fine, era quella che rispecchiava la verità. Non era mai per ferire ma per spronare. Per questo ci sono tante persone che ti hanno sempre voluto molto bene». La “lettera aperta” dei nipoti a Luigia Ghilardi vedova Fili-setti così prosegue: «Sei sempre stata un esempio per tutti, in primis per i tuoi figli, e per tuo nipote Giovanni, colonna portante e punto di riferi-mento per tutta la famiglia. Il mo-do più bello a loro disposizione per ringraziarti era quello di trascorrere la mezz’ora prima di cena con te, raccontandoti la propria giornata e scambiando un sorriso, una carezza. Grazie a Maria – hanno aggiunto i ni-poti con riferimento a situazioni in-tervenute nella vita della loro “non-na Luigina” – anche la carrozzina non è stata un problema, perché lei ha saputo continuare a farti vivere... a colori, proprio come volevi tu! Si gi-ra una pagina di storia, nonna. Non ci resta che abbracciarti forte, ringra-ziarti di cuore e fare tesoro di tutte le esperienze vissute con te. Piccola guerriera, proteggici da lassù! Arri-vederci, nonna bis, da tutti noi! Non dimenticare di salutare il nonno!».

La memoria non va in vacanza

In questo periodo estivo, ogni mar-tedì alle 9 viene celebrata una Messa presso il Camposanto; Messa che normalmente registra un’assai folta presenza di persone di tutte le età. In tale adesione si può cogliere un’attestazione di quanto resti pro-fondamente radicato nei cuori dei propri congiunti il ricordo di chi è passato all’Aldilà. A tante persone la partecipazione alla celebrazione eucaristica nel luogo dove è sepolto un proprio caro dà il senso di una forte vicinanza spirituale a chi non è più di questo mondo. Si è nel perio-do delle vacanze, delle partenze per il mare e per i monti, ma il desiderio di far memoria dei propri familiari deceduti non si affievolisce.

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34 IL NEMBRO giugno 2016

IN MEMORIAM

ANGELO MOIOLI8/7/1923 – 20/5/2016

Con profondo dolore e rimpianto è stata appresa in paese la notizia della morte di Angelo Moioli; era assai conosciuto, stimato, benvolu-to come Angelì Cornalì. Era Cava-liere dell’ordine al merito della Re-pubblica italiana. I funerali si sono svolti nella arcipresbiterale plebana di Nembro nel pomeriggio di sa-bato 21 maggio. Di Angelo Moioli, uno dei suoi figli, il sacerdote padre Pier Giorgio, a nome anche di tutti i propri familiari, ha preparato per Il Nembro il ricordo che qui di seguito viene pubblicato. «Pur non avendoci colto di sorpre-sa, la scomparsa, alla veneranda età di 92 anni, del nostro papà e nonno Angelo, anzi direi, come tutti lo chiamavano e come lo ha sempre chiamato la nostra mamma Sandra, Angelì, ci ha lasciato un senso di vuoto. Questo vuoto non lo chia-merei tristezza o sofferenza, ma un vuoto derivato dalla consapevo-lezza della perdita di una persona grande, di cui esserne ammirati, fie-ri e orgogliosi. L’Angelì nei suoi lun-ghi anni di vita è stato un testimone di forza di fronte alla sofferenza, di amore e coraggio nelle situazioni difficili, di ostinata volontà nell’in-

seguire gli ideali più belli, fossero questi religiosi, culturali o politici. Amava la sua famiglia, il suo pae-se, i suoi nove fratelli, di cui era il primogenito, e la sua parentela, con quell’amore quasi caparbio che soffriva vedendo qualcuno di questi nella difficoltà, nella solitudine. Da giovane, impegnato nell’Azione Cat-tolica, aveva vissuto sì gli anni della guerra trascorsi nell’indigenza, nei disagi, ma con l’orgoglio di servire il proprio Paese, e quindi lo aveva fatto anche da Alpino, così come lo era stato suo padre Giuseppe. A noi figli ha dato il meglio di se stesso. Con il suo lavoro duro, costante, sia in Svizzera come emigrante, sia alla “Dalmine”. All’età di quarant’anni superati, si era messo sui banchi di scuola per poter conseguire quei diplomi di scuola media e di geo-metra che gli consentissero di esse-re ancora di più e meglio per la sua insostituibile, amatissima famiglia. Nello stesso tempo aveva in qual-che modo curato lo studio del tede-sco, di cui conosceva alcune parole ed espressioni; gustava le opere musicali che a volte con curiosità ascoltava dal vivo. Durante i lunghi anni di lavoro in fabbrica, a cui si era applicato con il suo solito im-pegno e disinteresse, si era anche dedicato alla politica e alla forma-zione del sindacato regionale. Era-no seguiti gli anni della pensione; anche questi non li aveva tenuti per sé e nemmeno per il meritato riposo. Si era dedicato ad alcune attività ecclesiali, soprattutto al servizio silenzioso e nascosto nella Casa di riposo, come volontario, do-ve poi è stato accolto con tantissi-mo affetto e stima proprio nei suoi ultimi giorni. Mi piace immaginare che coloro i quali negli ultimi anni della loro vita alla Casa di riposo, sono stati serviti dall’Angelì e che

ora sono già in Paradiso, vedendolo arrivare gli abbiano fatto una gran-dissima accoglienza, la più festosa e la più riconoscente. Penso con la stessa riconoscenza che ciascuno di noi ha nel proprio cuore. Il nostro papà è stato una persona grande, ha amato la vita, non si è mai ri-sparmiato se non per dare tutto a tutti, fino alla fine con il suo sorriso, ma soprattutto alla sua famiglia. Di questo noi ne siamo fieri e ricono-scenti pur sentendo che tantissimo ci è stato tolto; ci restano i valori, la gioia e la vita che nostro papà, l’An-gelì, ci ha donato a piene mani. Con infinita riconoscenza da tutti coloro che sentono la sua mancanza».

GIOVANNA PASINI4/11/1940 – 27/5/2016

Profondo dolore e forte rimpianto ha destato la notizia del decesso di Giovanna Pasini, che ha chiuso la sua esistenza all’età di 75 anni per il rapido aggravarsi di una ma-lattia che l’aveva colpita circa sette mesi or sono: malattia di fronte alla quale ella ha dimostrato serenità e grande forza d’animo. La dimostra-zione del cordoglio destato dalla scomparsa di Giovanna Pasini è venuta eloquente dalle numerose visite alla sua salma e dalla folta e

commossa partecipazione ai suoi funerali. Era originaria di Ardesio. È venuta a stabilirsi in paese all’epo-ca del suo matrimonio con Bruno Pellicioli. I due coniugi hanno visto la loro casa (dal 1987 situata nella via Trevasco) allietata dalla nascita di due figlie; col passar del tem-po si sono trovati attorniati anche da quattro nipoti, ai quali hanno sempre rivolto tante attenzioni, ricambiati da un intenso affetto. Dopo essere stata occupata per un certo periodo (circa quindici anni) in una filatura, Giovanna Pasini ha fatto l’aiuto cuoca presso l’Istituto dei Padri Dehoniani (i sacerdoti del Sacro Cuore) di Albino. Dove si è prodigata, ha saputo farsi ap-prezzare per la sua serietà e il suo impegno. Al centro delle sue solle-citudini è stata comunque sempre la famiglia, nella quale non si è mai risparmiata energie. Era una donna socievole, dal temperamento cor-diale. Le piaceva essere informata sugli accadimenti del mondo, ma amava anche arricchire le proprie conoscenze. Per questo dedicava buona parte del poco tempo che le restava libero alla lettura. In quanti hanno avuto modo di conoscerla Giovanna Pasini lascia di sé un bel ricordo: quello di una donna che ha saputo orientare e impegnare assai positivamente la propria vita. I familiari di Giovanna Pasini sono grati a tutti coloro che si sono uniti al loro dolore, condividendo il lutto.

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IN MEMORIAM

IL NEMBRO giugno 2016 35

A N N I V E R S A R I

S e m p r e v i v i n e i c u o r i d e i l o r o c a r i e n e l r i c o r d o d e l l a c o m u n i t à

GIOVANNI CARRARA19/2/1972 - 17/7/2015

Una Santa Messa sarà celebrata

presso il cimitero il 19 luglio alle 9.

GIOVANNI MOROTTI1938 - 2006

Una Santa Messa sarà celebrata

nella chiesa di S. Nicola il 10 settembre alle 17.

MARTINO ZANCHI22/1/1922 - 11/7/2006

Una Santa Messa sarà celebrata

presso la Casa di Riposo il 12 luglio alle 15,30.

ANSELMO MOIOLI8/3/1910 - 9/6/1993

Una Santa Messa è stata celebrata.

MILLY ROSSI1921 - 2008

Una Santa Messa è stata celebrata.

GIULIO ROSSI21/5/1925 - 18/7/1993

Un Ufficio funebre sarà celebrato

nella chiesa di S. Maria il 16 luglio alle 7,30.

MARGHERITA BIAVA GIUSEPPE GHILARDI VALERIO GHILARDI MARIA ANTONIETTA PRATI ROBERTO GHILARDI GIULIO CURNIS 9/6/1915 - 20/7/1999 18/9/1913 - 7/6/1961 7/6/1954 - 6/12/2013 1/2/1965 - 25/7/1986 19/2/1973 - 8/7/1995 6/3/1948 - 6/6/2013

Una Santa Messa sarà celebrata da padre Giambattista presso il cimitero il 23 luglio alle 9,30.

LINA PELLICIOLI LUIGI PEDRUZZI 5/11/1949 - 10/7/2006 15/3/1940 - 12/6/1993

Un Ufficio funebre sarà celebrato nella chiesa parrocchiale il 2 luglio alle 7,30.

Come aderire al Perdono d’AssisiHa numerosi aderenti anche a Nembro l’Associa-zione del Perdono d’Assisi, radicata in una delle mistiche visioni che San Francesco aveva quando si raccoglieva in preghiera nella Porziuncola. Nella Bergamasca essa ha sempre avuto il suo “centro” nella prepositurale di Sant’Alessandro in Colonna; qui in coincidenza con l’annuale appuntamento del 2 agosto, gli aderenti in gran numero confluivano nel passato da tutta l’alta Italia per pregare e rin-novare la propria iscrizione. L’Associazione assicura

agli iscritti il suffragio dopo la loro morte, provvede inoltre a far celebrare Messe per i soci vivi e defun-ti. Per i defunti viene fatta celebrare, in particolare, una Messa nella loro parrocchia nell’anno del deces-so. Essi vengono altresì suffragati in una delle Messe del 2 agosto a Bergamo. Nella medesima data c’è la possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria. La quota di adesione è di euro 2,50; può essere versata presso gli Uffici parrocchiali a Nembro tutti i mercoledì dal-le 14 alle 15,30 (tranne che nel mese di agosto). Le adesioni vengono accettate anche presso il negozio di calzature Antonio e Valentina, in via Ronchetti.

Page 36: SAN PIETRO, “RISCOPERTA” - OratorioNembro...POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - D.C.B. Bergamo SULLA COLLINA DOVE C’ERA L’ANTICA ROCCA DEL PAESE

IL NEMBRO. Edizione della Parrocchia di NembroDirettore responsabile: Lino LazzariRedazione e Amministrazione: Piazza Umberto I, 5 24027 Nembro - Tel. 035.520.858 - Fax 035.522.330 Posta elettronica: [email protected]

Autorizzazione del tribunale di Bergamo n° 44 del 23/12/85Prezzo di una copia € 3,50; abbonamenti: a Nembro e in Italia € 35; all’estero € 50 in Europa e € 60 negli altri continenti; sostenitori, da € 50 in su.C/C postale n. 14490247

Stampa: Litostampa Istituto Grafico - Bergamo

IL NEMBRO - Tariffe inserzioni e pubblicitàLe pubblicità e le fotografie vanno pagate anticipatamente con le seguenti modalità: foto per anniversari € 30; foto per necrologi € 50; foto per ricorrenze, cerimonie, gite, feste, ecc. € 60.Pubblicità:pagina intera € 350 (annuale € 3.500)mezza pagina € 190 (annuale € 1.900)un terzo di pagina € 125 (annuale € 1.250)Si fa presente che in mancanza dei files per la stampa della pubblicità nelle misure e con le caratteristiche adeguate, per la loro realizzazione verranno addebitati € 80.È consentita la riproduzione di testi e illustrazioni citando la fonte. Questa edizione de Il Nembro è disponibile anche su Internet all’indirizzo www.oratorionembro.org nella sezione “Pubblicazioni”.

Le foto e gli articoli consegnati, se non pubblicati, potranno essere ritirati entro e non oltre sei mesi dalla consegna. Tranne che nel mese di agosto, il martedì, dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17, e il giovedì, dalle 9 alle 11, presso la sede de Il Nembro, un incaricato dalla Redazione è a disposizione per informazioni o per ricevere notizie e foto, necrologi e pubblicità. Ulteriori informazioni vanno chieste presso l’Ufficio parrocchiale o agli incaricati della distribuzione. La Redazione, oltre alla libertà di decidere sulla sua pubblicazione o no, si riserva la facoltà di rivedere il materiale pervenuto e di apportarvi le modifiche che riterrà eventualmente opportune.

Nelle emergenze, se non sono direttamente rintracciabili i sacerdoti, rivolgersi all’Oratorio (035.520.420) oppure al sacrista (035.521.519).

PER LE EMERGENZE

TELEFONI DEI SACERDOTI

Arciprete don Santino Nicoli 035.522.192 331.88.27.316

Don Giuseppe Belotti 035.520.064 333.40.22.503

Monsignor Martino Lanfranchi 035.523.545

Don Matteo Cella 035.520.420

Don Agostino Salvioni 035.521.557 331.27.74.414

Monsignor Arturo Bellini 035.520.565 Vicario parrocchiale dell’Unità pastorale [email protected]

Don Roberto Zanini 035.515.415 Parroco di Lonno 347.77.86.243

G L I O R A R I D E L L E S A N T E M E S S E

Uffici Parrocchiali Tel. 035.520.858 aperti ore 8-12 Fax 035.522.330e-mail: [email protected] 035.520.420Scuola Materna Crespi-Zilioli 035.520.838Scuola Materna di Gavarno 035.520.398Redazione de Il Nembro 035.520.858Santuario Zuccarello 035.521.444Lonno - Parroco 035.51.54.15

Casa di Riposo 035.521.105A.V.I.S. (giovedì h. 19-20,30) 035.521.996Centro di Primo Ascolto 320.625.5750 e-mail: [email protected] aperto lunedì ore 17,30-19,30, mercoledì e giovedì ore 9,30-11,30

C.I.F. - Centro Italiano Femminile e-mail: [email protected] aperto tutti i martedì ore 9-11,30 e l’ultimo sabato del mese ore 9,30-11

N U M E R I T E L E F O N I C I U T I L I

Durante le Messe delle ore 7,30 e delle 9 e il sabato pomeriggio dalle ore 15 alle 17 sarà presente un sacerdote in plebana per le Confessioni.

A LONNO FESTIVE

Parrocchiale ore 7,30 - 10

NEI GIORNI FERIALIParrocchiale ore 18 (tranne il sabato, ore 9)

A GAVARNO PREFESTIVE

San Giovanni XXIII ore 18

FESTIVESant’Antonio ore 7,30San Giovanni XXIII ore 10

NEI GIORNI FERIALISan Giovanni XXIII ore 18 (da lunedì a venerdì) ore 17,30 adorazione eucaristica (sab)Sant’Antonio ore 18 (mercoledì)

AI LETTORI – Rispetto a quanto qui indicato per i giorni e per gli orari delle Messe, in particolare nella Parrocchia di San Martino in Nembro, sono possibili sospensioni o variazioni secondo i programmi stabi-liti all’inizio dell’anno pastorale, oppure per cause sopravvenute. Anche per gli orari di altre celebrazioni ed iniziative varie, indicati sulle edizioni mensili del giornale, sono ovviamente sempre possibili variazioni all’ultimo momento, decise nelle sedi di competenza.

A NEMBROA NEMBRO PREFESTIVE E FESTIVE

Al sabatoPlebana ore 18San Faustino ore 17San Nicola ore 17Viana ore 18

Alla domenicaPlebana ore 7 - 9 - 10,30 - 18 (ore 17, adorazione eucaristica e Vespri)Viana ore 8 - 10San Nicola ore 8,30 (ore 17 nel periodo invernale)San Faustino ore 9,30Casa di Riposo ore 9,30San Vito ore 10,30 (nelle prime tre domeniche del mese)Zuccarello ore 16 (dal 3 aprile all’8 dic.)Trevasco ore 16 (la 4ª domenica del mese)

NEI GIORNI FERIALI NEL PERIODO ESTIVO

LunedìPlebana ore 7,30 San Nicola ore 8San Faustino ore 17Viana ore 18

Martedì Plebana ore 7,30Cimitero ore 9Casa di Riposo ore 15,30Viana ore 18

MercoledìPlebana ore 7,30San Nicola ore 8Plebana ore 18Viana ore 18

GiovedìPlebana ore 7,30 - 9San Nicola ore 8Zuccarello ore 16

VenerdìPlebana ore 7,30San Nicola ore 8San Faustino ore 17Viana ore 18

SabatoPlebana ore 7,30

Nei mesi di giugno, luglio e agosto le Messe sono celebrate in Plebana anziché in Santa Maria.

La chiesa di San Pietro vista dal versante della collina verso la zona della Tenuta “Piajo”.