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Sapere Aude! Dall’età moderna all’illuminismo

Sapere aude! (classe quarta)

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Autori: Scarcella Lorenzo, Monticone Pietro, Squillari LuciaFormato ibooks: http://db.tt/XBOJYblo

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Page 1: Sapere aude! (classe quarta)

Sapere Aude!

Dall’età moderna all’illuminismo

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Sapere Aude!

Materia: Filosofia Classe: IVª A Codice: vH42a8Sy7

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Dall’età moderna all’illuminismo

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Appunti realizzati in base al programma di filosofia svolto nella classe IVª A duran-te le lezioni tenute dal prof. Claudio Cavalla dal 11-09-2012 al 4-05-2013.

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INDICE GENERALE:★Introduzione;

★indice generale;

★Fonti.

✦ Capitolo 1: Filosofia umanistica e rinascimentale:

• Sezione 1: Niccolò Cusano;

• Sezione 2: Michel de Montaigne;

• Sezione 3: Niccolò Machiavelli.

✦ Capitolo 2: La rivoluzione scientifica:

• Sezione 1: Francis Bacon;

• Sezione 2: Galileo Galilei;

• Sezione 3: Isaac Newton.

✦ Capitolo 3: Razionalismo e Metafisica:

• Sezione 1: René Descartes;

• Sezione 2: Baruch Spinoza;

• Sezione 3: Gottfried Wilhelm Leibniz.

✦ Capitolo 4: La nuova antropologia post-umanistica:

• Sezione 1: Blaise Pascal;

• Sezione 2: Giambattista Vico;

• Sezione 3: Thomas Hobbes.

✦ Capitolo 5: L’empirismo inglese:

• Sezione 1: John Locke;

• Sezione 2: David Hume.

★Capitolo 6: Glossario3

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FONTI:

• Lezioni del prof. Claudio Cavalla (docente di storia e filosofia presso la classe IVª A);

• Filosofia - Autori: S. Givone | F.P. Firrao (testo in adozione presso la classe IVª A);

• https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale;

• http://www.linguaggioglobale.com/

• http://www.youtube.com/?gl=IT&hl=it;

• http://www.storiafilosofia.it/;

• https://www.google.it/imghp?hl=it&tab=wi

• http://www.filosofico.net/filos1.html;

• http://www.skuola.net/;

• http://www.29elode.it/

• http://www.ildiogene.it/

• http://www.treccani.it/;

• http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/.

Ciascuna fonte sopra elencata è link alla pagina web di riferimento.

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C A P I T O L O 1

Filosofia umanistica e rinascimentale

Con il termine "Umanesimo"(≠ da Umanismo), intendiamo solitamente quel movimento culturale che, iniziato negli ultimi decenni del Trecento in Italia (Firenze), ha come principale elemento la riscoperta dell'uomo attra-verso la ricerca e la lettura dei classici latini e greci.

Per “Rinascimento” si indica la nascita, intorno alla prima metà del XVI se-colo di un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell'Umanesimo.

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Questo periodo è caratterizzato inoltre dalla scoperta della centralità e del valo-re dell’uomo(Antropocentrismo) che si contrappone alla concezione medievale che pone Dio al centro dell’universo(Teocentrismo). Da questo deriva la nuova figura dell’intellettuale: attivo nella società e per la socie-tà e studioso delle humanae litterae. Poiché spesso i testi antichi avevano finalità pedagogiche(viene ripreso il con-cetto di “paideia” dei filosofi greci), ne nacque uno studio critico, la Filologìa, vol-to a riavvicinarsi il più possibile alla forma originale dei testi, i quali avevano su-bito modifiche nel corso del Medioevo (ricordiamo che all’epoca la trasmissione delle opere ai posteri era garantita esclusivamente dall’attività dei monaci ama-nuensi) Inoltre la nuova figura di intellettuale, che si sviluppò a Firenze, determi-nò una fase storica di intensa vitalità politica chiamata Umanesimo Civile. Non dimentichiamo infine che sebbene alcuni storici interpretino Umanesimo e Rina-scimento in chiave discontinuista rispetto al Medioevo, la tesi oggi più accredita-ta è quella continuista (un sostenitore di questa tesi è Konrad Burdach).

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• Homo Vitruvianus, disegno a ma-tita e inchiostro su carta (34x24 cm) di Leonardo da Vinci, del 1490. Rappresenta l’interesse ri-nascimentale per l’uomo.

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VITA: Nikolaus Krebs von Kues, italianizzato in Nico-la Cusano (Kues,1401 - Todi,1464) fu cardina-le, teologo,filosofo umanista tedesco. A Pado-va si laureò in diritto nel 1423, si perfezionò a Colonia dove divenne dottore in Filosofia. Ottenne inoltre molti uffici ecclesiastici, come ad esempio la Basilica di San Pietro in Vincoli a Roma e la diocesi di Bolzano-Bressanone. Svolse inoltre numerose ambasciate e prese parte al Concordato di Vienna, dove regola-mentò insieme a Federico III del Sacro Roma-no Impero gli affari ecclesiastici del regno e le relazioni tra i patrizi e la Curia romana.

OPERE PRINCIPALI: • “La Dotta Ignoranza” (1440);

• “Le Congetture” (1441);

• “L’Idiota” (1450);

• “De Pace Fidei” (1453).

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Niccolò Cusano

“Per quanto la mente possa affinare le sue conoscenze, non potrà mai perveni-re alla comprensione della realtà dell’es-sere” Niccolò Cusano.

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PENSIERO:• De Pace Fidei:

- indaga sulle verità comuni fra varie religioni;

- Dio disapprova i conflitti interreligiosi;

- apertura verso tutte le religioni;

• Infinito:

- Negativo: inarrivabile, impossibile;

- Positivo: fonte di inesauribile creatività, continua euristica;

- Teologico: Dio è “ens perfectissimum”;

- Potenziale (concezione peripatetica): logico-matematico;

- Incerto: conoscibile solo se ha proporzionalità con ciò che conosciamo già;

• Dotta Ignoranza: l’intelletto umano non potrà mai comprendere neanche la verità dell’essere che ha la sua fonte nella realtà divina;

• Conoscenza: per Cusano è come una congettura, teoria, ipotesi;

• Teologia negativa: dire ciò che Dio non è:unica teologia possibile per Cusano;

• Dio:

-Complicatio(piegare insieme): tutto torna all’unità di Dio;

-Explicatio(dispiegare): si spazializza, distribuisce, muove;

• Coincidenza degli opposti:

• Dio è tutto e niente, massimo e minimo, immanente e trascendente;

• Universo:

- Infinito;

- Matematica:

• comprensibile all’uomo.

• Nicholas of Cusa's on learned ignorance (English)

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VITA:Michel Eyquem de Montaigne (Bordeaux, 28 febbraio 1533 – Saint-Mi-

chel-de-Montaigne, 13 settembre 1592) nacque da una famiglia di mercan-ti nobilitata due generazioni prima. A Tolosa o a Parigi compì, tra il 1546 e il 1554, gli studi di diritto indispensabili alle sue attività future. Nella storia della filosofia, i principali eredi dell'opera di Montaigne sono Rousseau, Pascal e Nietzsche.

OPERE PRINCIPALI:• “Saggi” (1580);

• “L’Immaginazione”;

• “Il benessere fisico e spirituale”;

• “Viaggio in Italia”.

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Michel de Montaigne

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PENSIERO:• La filosofia è un continuo sperimentare, essa aiuta a conoscere l’uomo e

ad accettarne i limiti;

• Fondamentale è osservare la propria cultura attraverso il confronto con le altre;

• La diversità deve arricchire, non disorientare;

• Bisogna assumere un atteggiamento di dubbio, sospetto e incredulità circa le umane percezioni.

• Video-lesson about Montaigne (English)

• Vidéo-leçon sur Montainge (en français)

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VITA:Niccolò dei Machiavelli (Firenze, 3 maggio 1469 – Firenze, 21 giugno 1527) fu un filosofo, stori-co politico e polemologo considerato, a buon di-ritto, eccelso esempio di uomo rinascimentale. Machiavelli è inoltre considerato il fondatore del-la politologia, intesa in senso moderno.

OPERE PRINCIPALI:• “Il Principe” (1513);

• “Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio” (1513-1521);

• Dell'arte della guerra (1516-1520);

• “Istorie Fiorentine” (1520-1525);

• “Discorso intorno alla nostra lingua” (pubblicazione postuma nel 1730).

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Niccolò Machiavelli

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PENSIERO:• La politica è la dimensione propria del Principe, ovvero di colui che inten-

de governale lo Stato, il comportarsi di quest’ultimo e la sua ratio gubernandi devono essere svincolate dall’etica, dalla morale e dalla religione;

• Conseguenza diretta di quanto enunciato è la totale autonomia della politi-ca dai criteri di giudizio morali o religiosi;

• Le buone virtù del politico, non vengono a coincidere con amore ed umil-tà, ma con astuzia, tipica della volpe (golpe) e forza, tipica del leone (lione);

• “Historia magistra vitae” : Secondo Machiavelli la storia dell’uomo è un ri-petersi costante delle medesime circostanze e situazioni ( esempio: ogni prin-cipato, nasce, si accresce e sviluppa, ma raggiunto il culmine del proprio splendore, indifferentemente dalle leggi che lo governano e dalle risorse da cui trae forza, declinerà e cesserà di esistere, a vantaggio di altri principati) da ciò deriva l’enorme importanza attribuita allo studio della storia, attraverso il quale, il buon governare dei sovrani può, se non impedire la fine ultima del proprio stato, quanto meno ritardarla il più possibile;

• Machiavelli ritiene che sorte e fortuna, siano svincolate dal volere di un Dio, dotato di prescienza, bensì esse sono il concatenarsi degli avvenimenti della vita di ogni singolo uomo, le quali solo per metà determinano l’esito e il successo delle nostre azioni: per l’altra metà fondamentale è la capacità del-l’uomo, dotato di virtù, di sapere volgere a proprio favore le circostanze e di essere pronto al repentino mutamento della sorte.

• Aforismi Machiavelliani tratta da Il Principe

• Lettura de Il Principe-La dedica a Piero II dei Medici

• Introduction to Niccolò Machiavelli's Philosophy (English)

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La rivoluzione scientifica

In ambito filosofico utilizzando l’espressione “Rivoluzione Scientifica”, si allude alla profonda trasformazione concettuale verificatasi nel Seicento, dalla pubblicazione del "De Revolutionibus Orbium Celestium" (1543) di Niccolò Copernico a quella dei "Philosophiae naturalis principia mathemati-ca" ( 1687) di Isaac Newton.

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Nel Seicento europeo nasce dunque un nuovo tipo di sapere, ovvero la scienza, caratterizzata da diversi punti di contatto con la scienza moderna:

• riduzione della natura ad oggetto di ricerca da parte dell'uomo, ovvero separa-zione netta tra fisica e metafisica;

• utilizzo di nuovi e raffinati strumenti d'indagine come il telescopio o il micro-scopio;

• impiego del calcolo matematico (in particolare studio di funzioni e calcolo infi-nitesimale) per una più precisa misurazione dei fenomeni naturali;

• la diffusione di una mentalità sperimentale, ovvero il metodo scientifico gali-leiano, basata sull'osservazione sistematica dei fenomeni e sul controllo dei ri-sultati ottenuti tramite esperimenti;

Nella vigorosa battaglia per l'affermazione del nuovo modo di concepire la scienza i filosofi seicenteschi devono combattere contro le resistenze degli aristo-telici Inoltre, la Chiesa europea, nonostante una breve parentesi di libertà scientifi-ca, fu molto restìa nell'accettare le nuove teorie poiché:

• negavano l'idea antropocentrica del mondo avente quindi l'uomo e la terra al centro dell'universo;

• negavano la perfezione del cosmo perché i pianeti descrivevano orbite ellitti-che e non circolari, quindi cadeva in difetto la perfezione dell'universo, la sua sta-bilità e la sua immutabilità;

La soluzione fu la distinzione tra le rispettive funzioni: la scienza ha uno scopo tecnico-matematico, il testo sacro morale e salvifico.

• La rivoluzione astronomica

• Nascita del metodo scientifico in ambito astronomico

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Francis Bacon

VITA:Sir Francis Bacon, italianizzato in France-sco Bacone, (Londra, 22 gennaio1561 – Londra, 9 aprile 1626), fu filosofo, politico giurista e strenuo difensore della rivoluzio-ne scientifica, sostenendo il metodo indutti-vo fondato sull'esperienza.

OPERE PRINCIPALI:• “Novum Organum” (1620) ;

• “Sull’avanzamento e sul progresso del sapere umano e divino”(1605);

• “Sulla dignità e sul progresso delle scienze” (1623) ;

• “La nuova Atlantide” (1626-pubblicato postumo nel 1627).

• Confronto tra Bacon e Galileo

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PENSIERO: Bacon, animato da uno spirito di profonda insoddisfazione riguardo alla filosofia ari-

stotelica, la quale è tacciata di produrre solamente metodi di discorso riguardo all’og-getto e non vera conoscenza di quest’ultimo, elabora un nuovo metodo di indagine, da lui esposto nel Novum Organum, articolato in quattro fasi:

1) Liberazione dai falsi concetti che offuscano la mente umana, ovvero gli Idola (pre-giudizi, false anticipazioni), divisi in:

• idoli della tribù: originati dalla natura umana e dalle sue facoltà;

• idoli della spelonca: diversi in ciascuno e prodotti dal temperamento, dall'educazio-ne, dalle amicizie,dalle abitudini, dalle circostanze;

• idoli del foro: nascono dalla necessità di comunicare con le parole e riflettono l'uso improprio del linguaggio; gli idoli del teatro, che si diffondono con i falsi sistemi filosofi-ci.

2) Elaborazione di Tavole necessarie per classificare i dati osservati e permettere all’intelletto di interpretarli. Si distinguono in:

• tavole di presenza: dove si registrano i casi in cui il dato o il fenomeno in oggetto è presente;

• tavole dell'assenza: dove vengono annotati i casi in cui si osserva invece l'assenza del dato o del fenomeno in corso di studio;

• tavole dei gradi: dove si registrano i casi in cui l’oggetto di studio si presenti in di-versi gradi, tra loro differenziati qualitativamente e/o quantitativamente.

3) Formulazione di una prima ipotesi provvisoria la quale deve provare la struttura immanente del fenomeno e il perché del suo causarsi.

4) Codificazione di istanze prerogative che si dividono in:

• istanze informative: distinte a seconda che supportino i sensi o l'intelletto;

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• istanze pratiche, che valutano quantitativamente l'opera intrapresa;

Il metodo baconiano nobilita la dimensione empirica e fattuale della scienza, ma non avrà un grande seguito, poiché, purtroppo, è ancora un approccio di tipo qualitativo, senza un'adeguata valorizzazione degli aspet-ti quantitativi del reale e una loro matematizzazione.

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Galileo GalileiVITA:Galileo Galilei ( Firenze,15 febbraio 1564 - Ar-cetri, 8 gennaio 1642 ) fu fisico, matematico e filosofo, considerato padre della scienza mo-derna per la formulazione di quello che è oggi noto come metodo galileiano.

Al Galileo fisico e matematico si devono numerose studi scientifici e invenzio-ni tuttora validi. I principali sono:

• Perfezionamento e potenziamento del cannocchiale ;

• Studi sul peso specifico;

• Studi del moto dei corpi su piani inclinati;

• Pompa idraulica;

• Bilancia idrostatica;

• Studi su inerzia e forza di gravità;

• Studi di ottica;

• Definizione di infinito dal punto di vista matematico.

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OPERE PRINCIPALI:• “Sidereus Nuncius” (1610): relazione con cui Galileo annunciò al mon-

do le scoperte astronomiche effettuate con l’uso del cannocchiale che non era mai stato utilizzato come strumento di osservazione scientifica del cielo;

• “Lettera a Madama Cristina di Lorena” (1615) : lettera nella quale Gali-lei cercò di mostrare che la teoria del movimento della Terra non è in con-trasto con il contenuto delle Sacre Scritture ;

• “Il Discorso delle Comete” (1619) : dimostrazione dell’infondatezza del-le affermazioni del padre gesuita Orazio Grassi in merito alla natura delle comete ;

• “Il Saggiatore” (1623) : dimostrazione polemica e vivace dell’infonda-tezza delle affermazioni del padre gesuita Orazio Grassi sulla bilancia ;

• “Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo - Tolemaico e Co-pernicano” (1632) : dimostrazione della validità della rivoluzionaria teo-ria eliocentrica di Copernico.

PENSIERO:• Polemica contro l’ambito scientifico della filosofia aristotelica (poteri le-

gati a forma esteriore dell’oggetto, principio di autorità in campo scientifi-co);

• Concezione atomista, in accordo con quanto espresso da Democrito riguardo alla costituzione atomica della materia;

• Indagine scientifica circoscritta agli aspetti puramente quantitativi, matematici e geometrici del fenomeno osservato;

• Le Sacre Scritture non contengono parti errate o non vere, più sempli-cemente l’interpretazione letterale di esse è utile per accomodarsi all’inca-pacità di intendere del volgo, ma non può essere sufficiente per gli uomi-ni di scienza che devono interpretarle più raffinatamente per svelare il ve-ro senso delle parole divine;

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• Scrittura e Natura sebbene procedano entrambe da Dio, non hanno uguale rigore:

- la Scrittura per essere intesa da tutti si è allontanata molto dal vero as-soluto mentre;

- la Natura, incurante delle difficoltà di comprensione degli uomini, non trasgredisce mai le leggi insite in lei imposte da Dio;

• Difesa dell’autonomia della scienza rispetto alle Sacre Scritture, su-periorità del metodo scientifico in caso di conflitto, necessità della libera ricerca;

• Spiegazione matematica della natura ;

• Metodo galileiano:

- Osservazione empirica;

- Ipotesi;

- Legge matematica.

• Qualità dei corpi:

- oggettive e misurabili (peso, dimensioni);

- soggettive e contingenti (sapori,odori);

• Finalità dello scienziato: interrogare la natura.

• Introduzione alla figura di Galileo

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Isaac Newton

VITA:Sir Isaac Newton (Woolsthorpe, 25 dicem-bre 1642 – Londra, 20 marzo 1727) fu un fisi-co filosofo e matematico inglese, fu inoltre nominato per i suoi meriti Presidente della Royal Society.

Le principali scoperte di Newton in campo fisico e matematico furono:

• Determinazione accurata della costante G di gravità;

• Determinazione delle leggi fondamentali del moto;

• Studi su moto e gravità lunare;

• Indagini sulla meccanica dei fluidi:

• Studi su dinamica e cinematica;

• Studi di ottica;

• Sviluppo (insieme a Leibniz) del calcolo infinitesimale;

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OPERE PRINCIPALI:• “Philosophiae Naturalis Principia Mathematica” (1687);

• “De Motu Corporum” (1684);

• “Opticks” (1704);

• “The System of the World” (pubblicata postuma nel 1728);

• “Arithmetica Universalis” (1707);

• “De Analysis” (scritto nel 1669-1711).

PENSIERO:• Moto come status, non solo come qualità di un corpo che sta effettuando

uno spostamento:

• Atomismo: la materia è composta da particelle indivisibili, ossia gli atomi;

• Meccanicismo (o Determinismo) : tutte le dottrine scientifiche e filosofiche che spiegano la natura secondo il movimento;

• Definizioni : definizioni dei concetti di massa, quantità di moto (massa x velo-cità), forza (massa x accelerazione), spazio e tempo assoluti;

• Assiomi : le tre leggi fondamentali del moto, ovvero 1) inerzia (un corpo ten-de permanere nel suo stato di quiete/velocità costante); 2) proporzionalità tra accelerazione e forza; 3) equivalenza tra azione e reazione ( un corpo eserci-tante una forza in una determinata direzione è oggetto di una forza avente pari intensità ma direzione contraria);

• Regolae Philosophandi :

1. “ Delle cose naturali non devono essere ammesse cause più numerose di quelle che sono vere e bastano a spiegare i fenomeni. “;

2. “ Perciò, finché può essere fatto, le medesime cause vanno attribuite ad effetti naturali dello stesso genere.”;

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3. “ Le qualità dei corpi che non posso essere aumentate e diminuite, e quelle che appartengono a tutti i corpi sui quali è possibile impiantare esperimenti, devono essere ritenute qualità di tutti i corpi.” ;

4. “ Nella filosofia sperimentale, le proposizioni ricavate per induzione dai fe-nomeni devono, nonostante le ipotesi contrarie, essere considerate vere o ri-gorosamente o quanto più possibile, finché non interverranno altri fenomeni, mediante i quali o sono rese più esatte o vengono assoggettate ad eccezioni.” (Newton-Principia Mathematica)

• Scolio generale : Dio è la forza ordinatrice intelligente che tiene il mondo, lo conserva, lo governa ( concezione del Dio pantocratore);

• “ Hypotheses non fingo “ : qualunque cosa ,non derivabile dai fenomeni, va chiamata ipotesi.

• Paolo Rossi spiega Newton parte 1

• Paolo Rossi spiega Newton parte 2

• Paolo Rossi spiega Newton parte 3

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C A P I T O L O 3

Razionalismo e metafisica

Durante il XVII secolo si assiste ad una generale perdita di riferimenti deter-minata dalle scoperte astronomiche (in particolare quelle galileiane) che pongono l’uomo non più al centro del mondo, la presunta perfezione, immobili-tà e staticità del cosmo e dei corpi celesti in esso presenti è definitivamente sostituita dalla concezione moderna di un universo presumibilmente infinito,

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i cui profondi spazi indeterminati sono luogo di movimento e grandi muta-menti da parte dei corpi celesti. La nuova filosofia (ovvero la dottrina che deriva da questo progresso, sia in ambito scientifico che epistemologico) che tutto mette in dubbio dinnanzi al crollo del sapere tradizionale provoca quindi sgomento e disorientamento. Altro importante elemento che caratterizza questo periodo è infine il tra-monto di un’epoca culturale che, con l’Umanesimo aveva celebrato l’amo-re e il rispetto per gli antichi, nonché sancito che la rinascita dell’uomo po-tesse avvenire solo tramite l’avvicinamento agli antichi (tra l’altro afferman-do che fosse impossibile potere superare l’esempio dei classici ma si po-tesse solo cercare quanto più possibile di avvicinarsene). Adesso l’individuo tenta da solo di rinascere, recidendo ogni collegamen-to con autorità e memoria del passato.

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René Descartes

VITA: René Descartes, italianizzato in in Rena-to Cartesio (La Haye en Touraine, 31 marzo 1596 – Stoccolma, 11 febbraio 1650) fu un filosofo e matematico fran-cese. È ritenuto fondatore della filosofia e della matematica moderna.

•Cartesio- la sua vita

PRINCIPALI OPERE SCIENTIFICHE:• Compendium musicae;

• Il mondo ovvero Trattato della luce;

• La biologia;

• Diottrica, Meteore, Geometria.

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OPERE FILOSOFICHE:

• Regole per la guida dell'intelligenza;

• Discorso sul metodo (1637);

• Meditazioni metafisiche (1641);

• I principi della filosofia;

• Le passioni dell'anima;

• La ricerca della verità mediante il lume naturale.

• Cartesio-Il discorso sul metodo

PENSIERO:

• Dal dubbio all’evidenza: Descartes (Discorso sul metodo) afferma che dal dub-

bio più radicale può risorgere un sapere fondato, che facendo leva sull’io e sul sog-

getto, raggiunga in Dio la somma garanzia della sua oggettività;

• Il dubbio, elemento caratteristico della scienza moderna (Meditazioni metafisi-

che), il dubbio ha il compito di sospendere il giudizio su tutto ciò che non appare ve-

ro con evidenza: importante è saper dubitare dei nostri sensi, poi mettere in discus-

sione persino l’esistenza del nostro corpo e degli oggetti sensibili esterni. Infine an-

che le verità matematiche devo essere messe alla prova dal dubbio. Da ciò è evi-

dente la grande potenza del dubbio, in grado di spazzare tante conoscenze presun-

te apprese da esperienze, libri o insegnanti;

• L’unica cosa che resiste al dubbio è l’io, il soggetto dubitante: dal momento

che l’io pensa è certamente qualcosa → una cosa che appunto pensa. Ciò significa

che potremmo pure non avere un corpo, o che potrebbe nulla potrebbe esistere fuo-

ri di noi, ma nonostante questo niente può farci dubitare di essere qualcosa che

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pensa. Si verifica dunque l’intuizione, ovvero la conoscenza immediata e certa

che io sono, in quanto penso (cogito ergo sum) da questa evidenza bisogna prova-

re a risalire ad ogni sapere fondato;

• Dimostrabilità dell’esistenza di Dio: muovendo dalla conoscenza dell’esisten-

za certa dell’io, deduciamo chiaramente che è presente in noi una sostanza imma-

teriale, ovvero la mente, distinta da una sostanza materiale, che è il nostro corpo

del quale invece non possiamo essere certi riguardo la sua esistenza. Indagando

inoltre la nostra mente scopriamo però che senz’altro esiste Dio poiché se ne pos-

siamo avere idea questa è certamente determinata dal suo essere insita nella no-

stra mente per volere divino, infatti come potremmo noi uomini, essere finiti ed im-

perfetti, avere concezione di un ente infinito e perfetto, se proprio quest’ultimo, ov-

vero Dio, non avesse per sua volontà posto tale idea nella nostre menti?

Le conseguenze derivanti dalla dimostrazione dell’esistenza di Dio sono importan-

tissime, infatti se è dimostrabile l’esistenza di Dio, risulta allora garantita l’esisten-

za e soprattutto la verità del sapere matematico, l’esistenza del mondo esterno e

del nostro corpo. Infatti, tutto ciò che la mente concepisce con chiarezza deve an-

che essere reale, ossia posto in essere da Dio (in caso contrario non si riconosce-

rebbe la sua onnipotenza);

• Dualismo: esistenza effettiva di due tipi di sostanze create, ben distinte tra lo-

ro: le menti (res cogitans) e i corpi (res extensa), la sostanza di questi ultimi è

un’entità spaziale, divisibile in parti, del tutto differenza dalla res cogitans. La mate-

ria non ha dunque anima, intelligenza e attività autonoma a differenza di quanto

pensato dai filosofi naturalisti antichi e rinascimentali;

• Concezione della materia come una realtà concepibile di per sé meditante l’estensione: ogni mutamento deriva esclusivamente da modificazioni dell’esten-

sione, ovvero da proprietà geometriche e da movimenti nello spazio, introdotto nel

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mondo e mantenuto costante da Dio. Secondo Descartes la materia rea-

lizza la geometria in un indefinito universo in movimento perenne, nel

quale non vi si identificano centro e periferia, lo studio fisico e matemati-

co della materia è quindi affidato ad un sistema arbitrario di coordinate in

termini algebrici (gli assi cartesiani);

• Il mondo materiale è retto da un rigido determinismo per il quale

ogni effetto è frutto di una causa necessaria (spiegabile in termini mecca-

nici di movimento e di urti tra corpi). Al funzionamento di una macchina è

da ricondurre per Descartes tutto ciò che riguarda il corpo umano e dun-

que attività come digestione, battito cardiaco respirazione e sonno;

• Il meccanicismo si interrompe nell’uomo alle soglie del pensiero, una

realtà nella quale regna la libertà. L’uomo è dunque costituito da corpo

materiale determinato e corruttibile, oggetto di studi scientifici e da mente

spirituale indeterminata e incorruttibile oggetto della filosofia della religio-

ne e della morale;

• Razionalismo: l’intelletto e la ragione sono “sorgenti” autonome e fe-

conde di vera conoscenza, il metodo di Descartes è dunque fondato sul-

l’attività pura del pensare per intuizioni e deduzioni.

• Cartesio-Idee innate, avventizie e fattizie

• René Descartes-appunti 29elode

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Baruch Spinoza

VITA: Baruch Spinoza (in ebraico: ברוך Baruch, in portoghese: Bento de ,שפינוזהEspinosa; Amsterdam 1632 – L'Aia, 21 feb-braio 1677) è stato un filosofo olandese, di origini portoghesi, ritenuto uno dei maggiori esponenti del razionalismo del XVII secolo.

• Costanzo Preve: la filosofia di Spinoza

OPERE PRINCIPALI:• Breve trattato su Dio, l'uomo e il suo bene (1660);

• Trattato sull'emendazione dell'intelletto (incompiuto 1662);

• Principia Philosophiae Cartesianae - Cogitata metaphysica (1663);

• Trattato teologico-politico (1670);

• Deus sive natura (Dio ossia la natura);

• Ethica more geometrico demonstrata (etica dimostrata in modo geometri-co) (postuma 1677).

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PENSIERO:• Esaltazione del razionalismo del metodo deduttivo delle scienze matema-

tiche per la sua capacità di dimostrare l’ordine eterno della realtà;

• Nessun dubbio metodologico: a differenza di quanto affermato da De-scartes nessun dubbio metodologico precede o accompagna l’esposizione della sua filosofia, nella quale la verità si impone da sola ed è indice per l’im-mediata certezza con cui si mostra;

• Carattere geometrico della materia, ovvero l’identificazione di quest’ulti-ma con l’estensione e la concezione meccanicistica della natura corporea, tuttavia, a differenza di quanto sostenuto da Descartes, l’unica sostanza a ri-gor di logica deduttiva esistente nell’universo è Dio (monismo): questo per-ché se la sostanza è” ciò che è in sé e si concepisce da sé” né menti né cor-pi possono dirsi sostanze perché non sussistenti da sé bensì dipendenti da Dio (dunque unica sostanza nell’universo);

• Dio è autosufficiente e indipendente da qualsiasi altra cosa, inoltre tutto co-incide con Dio(panenteismo), divinità e Natura, ovvero la totalità delle menti, dei corpi e di tutte le altre cose, anche quelle ignote all’uomo, che compongo-no l’universo infinito coincidono con Dio, da ciò deriva quindi l’espressione Deus sive natura (lett. “Dio ossia la natura”);

• Forte critica all’ antropocentrismo e dunque netto strappo rispetto alla concezione rinascimentale dell’uomo.Tutto discende da Dio con ferrea neces-sità causale, senza pertanto scopo, disegno o finalità alcuni, niente di diverso da quanto è accaduto o accadrà poteva o potrà accadere a questo mondo;

• Negazione della libertà volitiva dell’uomo: nemmeno l’uomo è libero di vo-lere, bensì il principio di casualità governa ciò che accade nel corpo, come nella mente.

• Baruch Spinoza-Filosofía (en español)

• Why Study Baruch Spinoza (English)

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Gottfried Wilhelm Leibniz

VITA:Gottfried Wilhelm von Leibniz (Lip-sia, 1º luglio 1646 – Hannover, 14 novembre 1716) fu un matemati-co, filosofo, scienziato, tedesco di origine serbo-lusaziana. Fu inoltre membro della Royal Society.

In campo matematico e scientifico Leibniz si distinse principalmente per:

• Introduzione nel 1694 del termine matematico di funzione;

• Introduzione e primi concetti del calcolo infinitesimale ( insieme a New-ton), in particolare sviluppo del concetto di integrale per il quale ancora oggi si usano molte delle sue notazioni;

• Studi sul calcolo automatico: fu inventore di una calcolatrice meccani-ca detta appunto Macchina di Leibniz (Leibniz può dunque considerarsi a buon diritto un precursore dell’informatica);

• Studi di entomologia;

• Leibniz fu inoltre sostenitore del preformismo, dottrina che tuttavia non essendo corretta nel XIXº sarà sostituita da quella definitiva della teoria cellulare.

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OPERE:• Disputatio Metaphysica de Principio Individui (disputa metafisica riguardo al

principio dell’individuo) (1663);

• De Arte Combinatoria (1666);

• Monadologia (1714);

• Saggi di teodicea sulla bontà di Dio, la libertà dell’uomo e l’origine del male (1710);

• Discorso di metafisica (1686);

• Hypothesis Physica Nova (1671);

• Nova Methodus pro maximis et minimis (1684);

• De Arte Combinatoria (1666);

• Nova methodus discendae docendaeque jurisprudentiae (1667).

PENSIERO:• Potenza pacificatrice della ragione: secondo Leibniz essa è soprattutto

calcolo e dunque anche capacità pratica di mediare, di limare le asperità conte-nute in opinioni diverse, anche di carattere religioso;

• Il nucleo comune della religione cristiana contiene una verità conforme alla ragione, invece ciò su si dividono le varie confessioni costituisce un ambito so-vrarazionale, né contrario, né conforme alla ragione;

• Avversione alla visione meccanicistica di Descartes, dunque difesa dell’utili-tà della nozione di causa finale per comprendere lo scopo per cui l’universo sussiste;

• Tutto ha ragione di esistere e il disegno superiore di Dio è tale ragione del-l’esistenza di tutto;

• Le sostanze che compongo l’universo sono infinite (le monadi), create diret-tamente da Dio, esse non hanno natura materiale bensì spirituale;

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• Le monadi, come centri di energia, sviluppano il proprio essere in virtù di una forza intera, finalizzata a realizzare la maggiore perfezione possibile;

• Difesa dell’ innatismo , dottrina secondo la quale la nostra conoscenza non na-sce tutta dall’esperienza dei sensi: nella nostra mente sono già contenute delle predisposizioni ad elaborare idee universali. Quindi l’ innatismo assume un carat-tere virtuale poiché il nostro spirito possiede principi e idee innate non in modo consapevole, ma ancora inconscio o “virtuale”. Sono gli stimoli esterni a fare emergere tali principi: la mente pertanto non è una tabula rasa, un foglio bianco, ma piuttosto un “blocco di marmo” che i sensi scolpiscono seguendo le venature già presenti;

• Risoluzione del problema interazione mente/corpo: Leibniz sostiene che l’universo sia da concepirsi come interamente spirituale nel quale Dio ha introdot-to fin dalla creazione un’armonia, ovvero una perfetta corrispondenza tra le perce-zioni delle monadi (armonia prestabilitia) questa tesi è anche conosciuta come la tesi del Dio grande orologiaio, ovvero Dio è concepito come artefice del perfetto sincronismo che fa si che tra due distinte monadi avvenga simultanea percezione nella stessa unità di tempo e spazio, tale da determinare quella che umanamente chiameremmo percezione sensoriale ( è doveroso aggiungere che questa è una delle teorie di Leibniz più controverse e meno solide, tuttavia innovativa e di gran-de importanza per comprendere le idee di Leibniz riguardo al perché del nostro mondo e alla natura di Dio);

• Il migliore dei mondi possibili: partendo dalla definizione stessa di Dio, ovve-ro entità perfetta ed eterna è evidente che quello da noi abitato è il migliore dei mondi possibili poiché se così non fosse bisognerebbe credere che Dio o ha deli-beratamente destinato agli uomini un mondo che poteva essere migliore oppure che la scelta di tale mondo imperfetto fosse da Dio stesso inevitabile, in entrambi i casi è evidente che la definizione stessa di Dio viene meno se quest’ultimo è ora motivo di sofferenze per l’uomo, imprigionato in mondo imperfetto e perfettibile, ora semplice spettatore dinnanzi alla scelta del mondo in cui vive l’umanità;

• Da quanto sopra detto risultava naturale per Leibniz porsi la domanda sulla per-ché del male, a tale interrogative risponde (Saggi di Teodicea,1710) sostenendo che Dio deve essere giustificato per il fatto di avere permesso il male, seguendo

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un assunto della dottrina di Agostino ( 354-430 d.C.) Leibniz distingue tre tipi di male:

1. Il male metafisico, ovvero fragilità delle creature e loro morte (quindi imper-fezione delle creature stesse, ineliminabile da tutti i mondi possibili);

2. Il male morale che deriva unicamente dall’uomo essendo libero, per volere di Dio, di scegliere tra il bene e il male (dunque una deliberata scelta da parte dell’uomo verso il male non può in nessun modo essere attribuita a Dio);

3. Il male fisico che è una conseguenza del male morale, ovvero del peccato compiuto da Adamo, malattie e sofferenze sono quindi la punizione per una deliberata scelta di un uomo, Adamo, di seguire il male;

una possibile obiezione potrebbe essere che Dio avrebbe potuto creare un mondo privo del male morale, ma tali mondi sarebbero stati irrimediabilmente in-feriori rispetto al nostro poiché Dio è infatti capace di trarre dal male beni peggio-ri di quelli che avrebbe ottenuto se non avesse permesso il peccato, inoltre l’ar-monia del nostro mondo consiste proprio nella mescolanza di bene e male.

• Leibniz-Monadology

• La complessità del sistema di Leibniz-29elode

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C A P I T O L O 4

La nuova antropologia post-umanisitica

Tra la fine del XVI secolo e i primi decenni del XVII la rivoluzione scientifi-ca ha oramai definitivamente sancito il crollo della visione dell'umanità al centro dell'universo, sia in senso prettamente astronomico che sopratutto

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in senso filosofico. Tuttavia se questo era stato nei primi anni fonte di tur-bamento, sgomento e disorientamento, è adesso stimolo per ripensare da capo la natura umana.

In questa nuova indagine antropologica si distingueranno in particolare il francese Blaise Pascal (1623-1662), l'inglese Thomas Hobbes (1588-1679) e il napoletano Giambattista Vico (1688-1744), quest'ultimo sebbe-ne vissuto in un periodo leggermente posteriore riguardo ai primi due pen-satori può comunque essere a loro accostato per il suo avere vissuto e la-vorato ignorando quanto accadeva nella cultura europea nel primo sette-cento.

Da questi filosofi derivano dunque tre grandi e diverse concezioni antro-pologiche: quella di Pascal che muove dalla difesa della fede cristiana, quella di Hobbes che mira alla definizione della politica come dottrina scientifica e infine quella di Vico basata sull'esigenza di fondare una scien-za della storia.

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Blaise Pascal

VITA:Blaise Pascal (Clermont-Ferrand, 19 giugno 1623 – Parigi, 19 agosto 1662) è stato un filo-sofo, scienziato e teologo francese. Contribuì in modo significativo alla costruzione di calco-latori meccanici e allo studio dei fluidi. Egli ha chiarito i concetti di pressione e di vuoto per ampliare il lavoro di Torricelli.

• Blaise Pascal-Introduzione

• Blaise Pascal-29elode

OPERE:• De l'esprit géométrique (1657);

• Apologia del Cristianesimo (ideata nel 1658, mai portata a termine);

• Pensieri (postuma, 1670).

PENSIERO:• Fede: strumento per oltrepassare i limiti della ragione;

• Dio è sensibile al cuore, non alla ragione;

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• Adesione al fideismo;

• Il cuore, ciò che sente Dio, è un angolo di conoscenza infallibile;

• Religiosità pascaliana: ricerca di una fede che dia speranza e senso alla vi-ta;

• Scommessa su Dio: non avendo prove dell’esistenza di Dio è tuttavia conve-niente, non avendo nulla da perdere, scommettere sulla sua esistenza (utilitari-smo);

• La grazia di Dio è, in accordo con le tesi gianseniste, unica possibilità di sal-vezza (soteriologia);

• Divisione discipline:

1.Discipline storiche (storia, giurisprudenza, geografia e teologia) vige il princi-pio di autorità e ruolo importante ha la memoria;

2.Discipline scientifiche (geometria, aritmetica e fisica) non vige il principio di autorità e ragione ed esperienza hanno massimo rilievo;

• Sapere enciclopedico: il sapere è accumulo di conoscenze ed esperienze;

• Conoscenza progressiva: Il sapere moderno deriva dal sapere antico;

• La grazia sufficiente ed efficace: Dio solo può salvare l’uomo (tuttavia il be-ne è esclusiva solo di pochi eletti);

• Critica della concezione gesuita della grazia, secondo la quale essa è suf-ficiente e resa efficace dal libero arbitrio per il quale ogni uomo può salvarsi. Pa-scal sostiene che ciò determini un rilassamento morale del valore attribuito alla grazia (lassismo);

• Il cuore, oltre ad essere organo di conoscenza infallibile, non è logico;

• Lo spirito si divide in:

1.Spirito Geometrico, ovvero deduttivo;

2.Spirito di finezza, in grado di accedere all’essenza dell’uomo.

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• La ragione muove da assunti iniziali non dimostrabili;

• Sproporzione uomo/Natura: l’uno sospeso tra infinito e nulla (ontolo-gico, fisico e metafisico) e l’altra infinita;

• Tragicità della grandezza umana: La grandezza dell’uomo sta nel-l’essere consapevole dei propri limiti;

• Miseria dell’uomo: determinata dagli umani limiti imposti dalle colpe del peccato originale;

• Critica al divertissement: la distrazione, inteso da lui nel senso origi-nale di deviazione e allontanamento (dal latino devertere, cioè deviare, allontanarsi).

• Grandezza umana: l’uomo è tutto rispetto al nulla;

• Miseria umana: l’uomo è nulla rispetto all’infinito.

• Suddivisione uomini:

1.Filosofi: colpevoli di tracotanza e pretesa di potere conoscere tutto con la propria ragione senza ritenere necessaria una mediazione di ca-rattere divino;

2.Atei: in errore poiché non è in primo luogo possibile determinare con certezza l’esistenza o meno di Dio né sarebbe conveniente non scom-mettere sulla sua esistenza;

3.Fedeli: possono aspirare alla felicità, avendo inoltre Cristo come me-diatore.

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Thomas Hobbes

VITA:Thomas Hobbes (Westport, 5 aprile 1588 – Hardwick Hall, 4 dicembre 1679) è stato un filosofo britannico. Benché Hobbes sia oggi ricordato per la sua opera politica, egli non ignorò e, anzi, contribuì allo sviluppo diversi campi del sapere, tra i quali la storia, la geometria e l’economia.

OPERE PRINCIPALI: • Elementi di legge naturale e politica (1640);

• Obiezioni alle "Meditazioni" di Cartesio (1641);

• De cive [Elementa philosophiae] (1642);

• Leviatano (1651);

• De corpore [Elementa philosophiae] (1655);

• De homine [Elementa philosophiae] (1658);

• Behemoth (1670).

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PENSIERO:• La conoscenza scientifica è possibile solo riguardo a quelle discipli-

ne di cui l’uomo è artefice dei suoi principi, come ad esempio la matemati-ca;

• Politica ed etica, fondandosi sulla natura umana stessa, che può es-sere conosciuta, sono da considerarsi scienze (aventi quindi pari dignità rispetto ad altre discipline, come la già citata matematica);

• La natura è stata prodotta da Dio pertanto non è possibile una dimo-strazione necessaria. E´solamente possibile risalire dagli effetti alle loro cause supposte. Quindi si può giungere soltanto ad una conoscenza ap-prossimativa e probabile degli eventi naturali;

• Il corpo è l’unica realtà, ovvero l’unica sostanza che esiste realmente in sé;

• Il movimento è l’unico principio di spiegazione di tutti i fenomeni natu-rali: i concetti di causa, forza e azione si riducono a questo. (Materiali-smo hobbesiano: esistono solo i corpi perché solo i corpi possono agire o subire un’azione);

• Dio stesso è corpo;

• Incorporeità divina: solo come attributo onorifico verso Dio;

• L’anima umana è materiale perché suoi atti sono movimenti prodotti dai movimenti dei corpi esterni;

• Le parole sono quelle generalizzazioni che portano l’uomo all’elabora-zione delle regole morali necessarie a guidare l’uomo;

• Le valutazioni morali sono soggettive perché relative all’individuo e alla situazione in cui si trova;

• Il comportamento umano è determinato da una serie di impulsi che lo spingono a considerare bene ciò che giova alla conservazione, male il contrario (tesi meccanicista del comportamento umano);

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• Deliberazione: quando nell’uomo vi sono differenti desideri e stati d’animo e si presentano le conseguenze delle sue azioni;

• Non esiste libero arbitrio: tutti gli atti dello spirito umano sono movi-menti connessi con i movimenti degli oggetti esterni;

• Unica libertà: di azione, quando la volontà non è impedita nelle sue manifestazioni esteriori;

• L’uomo non può mai neppure giungere ad uno stato definitivo di quie-te o di tranquillità: un fine ultimo o un sommo bene non hanno senso;

• Bramosia umana: lo porterebbe al soddisfacimento dei suoi desideri e al fruire dei beni comuni, in questo senso Hobbes nega la concezione dell’uomo come animale sociale (Aristotele) affermando invece il princi-pio homo homini lupus (l'uomo è un lupo per l’altro l'uomo”);

• Stato di natura: stato di guerra incessante di tutti contro tutti (bellum omnium contra omnes). Non vi è nulla di giusto o ingiusto in sé: ognuno ha diritto su tutto e tutti;

• La condizione di guerra totale non si è mai realizzata perché l’uomo, essendo dotato di ragione, ha provveduto, mediante calcoli, a stabilire delle norme affinché ciascun uomo non arrechi danno o distruzione alla vita né causi pericolo e/o sofferenze agli altri uomini;

• Legge naturale: attività finita e condizionata dalle diverse circostan-ze, una tecnica calcolatrice che opera le scelte più convenienti;

• Tre norme disciplinari:

1. l’uomo deve ricercare la pace (pax quaerenda est);

2. l’uomo deve rinunciare al diritto su tutto e accontentarsi di avere tanta libertà quanta ne riconosce agli altri (ius in omnia retinendum est);

3.L’uomo deve rispettare i patti (pacta servanda sunt).

• Contratto: Gli uomini rinunciano al loro diritto illimitato dello stato di na-tura e lo trasferiscono ad altri;

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• Monarchia assoluta: sistema migliore poiché democrazia o aristocra-zia, essendo per definizione forme di governo più o meno pluraliste, vedo-no il conflitto fra gli interessi dei vari esponenti. La monarchia assoluta, rappresentando una forma di potere affidata ad un singolo individuo non presenta il problema del conflitto fra gli interessi di ciascuno e inoltre eventuali usi illeciti di potere possono essere compiuti soltanto da un sin-golo individuo che dunque non può causare danno grave allo stato;

• Una volta costituito lo Stato, i cittadini non possono dissolverlo, perciò, scelta l’entità verso la quale ciascun cittadino sceglie di destinare parte della propria libertà, anche coloro i quali sono stati contrari in fase di scel-ta dovranno rispettare il patto costituito dalla maggioranza;

• Il sovrano non è soggetto alle leggi dello Stato stesso, non ha inoltre obblighi a comprendere in sé anche l’autorità religiosa (Chiesa e Stato co-incidono);

• Potere del sovrano: assoluto e il regicidio è escluso dal contratto stesso. Tuttavia quest’ultimo può decadere se, e solo se, lo Stato(il sovra-no) forzasse un uomo ad uccidersi, a non difendersi oppure a non fare uso di qualcosa necessario per vivere.

• Thomas Hobbes-mini lecture (English)

• La politica di Hobbes

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Giambattista Vico

VITA:Giambattista Vico (Napoli, 23 giugno 1668 – Napoli, 23 gen-naio 1744) è stato un filosofo e storico, considerato il fonda-tore della moderna storiogra-fia.

OPERE:• De nostri temporis studiorum ratione (1709);

• De antiquissima italorum sapientia (1710);

• Epistole;

• La scienza nuova (In tre edizioni:1725-1730-1744).

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PENSIERO:• Vico è il primo autore del mondo latino ad avvicinarsi al modello teorico del-

lo storicismo;

• Per quanto il periodo storico al quale Vico appartiene manifesti un ritorno al classicismo, l’autore mantiene tuttavia idee marcatamente barocche;

• L’uomo sa solo quello che conosce;

• L’universo è conoscibile solamente da Dio;

• La matematica si occupa solamente di finzioni (l’oggetto dello studio mate-matico non si rispecchia nella realtà);

• La fisica studia il probabile e possibile, ma non necessariamente vero, l’uo-mo inoltre non riuscirà mai a dimostrare con certezza quanto ipotizzato, la fisi-ca è dunque studio di probabilità stocastiche(verosimili);

• Verum ipsum factum (la verità è nello stesso fare): l'uomo può veramente conoscere solo ciò che da lui è prodotto e fatto, poiché solo in questo modo può conoscerne l'esatta genesi;

• Storia: al pari di ogni altra scienza ha leggi strutturali che la regolano, deno-minate da Vico “degnità”;

• Etnologia ed ermeneutica hanno grande importanza nella trattazione dei fat-ti storici poiché portano alla luce significati nascosti e reconditi;

• La provvidenza storica indirizza le naturali propensioni degli uomini verso fini diversi e distanti da quelli a cui gli uomini stessi tendono;

• Vico sostiene che gli uomini hanno istinti, passioni che sono tuttavia limitati dal matrimonio e dalla castità;

• Istinti umani: generano effetti contrari rispetto a quelli desiderati, tuttavia la provvidenza divina reindirizza tutto verso effetti diversi, che nel corso del tem-po costituiranno il substratum della provvidenza storica;

• Provvidenza divina: passaggio dal certo al vero;

• I primi uomini: bestioni dotati solamente di percezioni.

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• Fasi storiche:

1.Età degli dei → prevale il senso;

2.Età degli eroi → prevale la fantasia;

3.Età degli uomini → prevale la ragione.

• Massimo Cacciari su Giambattista Vico

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C A P I T O L O 5

L’empirismo inglese

La fine del XV secolo sancisce l’acuirsi di quella fase, di cui si è già trat-tato ai capitoli 3 e 4, di turbamento e sgomento determinati dalla rivoluzio-ne scientifica, tuttavia è adesso l’epistemologia stessa ad essere investita da una crisi che mette in dubbio un intero e complessivo modello di scien-za e di sapere fondato e, con esso, nozioni filosofiche storicamente radica-te, al pari di convinzioni quotidiane e ordinarie apparentemente certe. Se Descartes aveva proposto di porre tutto in dubbio, per poi rinsaldare, attraverso un fondamento ed un metodo sicuri, la verità del nostro sapere più chiaro e distinto, pensatori come John Locke (1632-1704) e David Hu-me (1711-1776) affermano che queste pretese certezze hanno una validi-

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Page 57: Sapere aude! (classe quarta)

tà meramente probabile, quando non sono addirittura credenze psicologi-che prive di fondamento effettivo. Tale crisi dell’epistemologia sarà così profonda che il primo filosofo ad av-vertirne fino in fondo il senso sarà, sul finire del settecento, Immanuel Kant (1724-1804) che tenterà a quel punto di rifondare e rivoluzionare completamente il modo di fare filosofia.

• Empiricism Philosophy-Movie Review (English)

• Introducción al Empirismo (en español)

• Les incohérences de l'empirisme (en français)

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John Locke

VITA:John Locke (Wrington, 29 agosto 1632 – Oates, 28 ot-tobre 1704) fu un filosofo e fisico britannico, è conside-rato il padre dell'empirismo moderno.

OPERE PRINCIPALI:• Saggio sull’intelletto umano (1690);

• Pensieri sull’istruzione (1693);

• Cristianesimo ragionevole (1695);

• Della condotta dell’intelletto (1704).

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PENSIERO:• Empirismo: Ogni conoscenza umana deriva dall'esperienza sensoriale;

• Critica all’innatismo: dottrina secondo la quale nel nostro intelletto risiede-rebbero idee non derivate dell'esperienza quindi date a prescindere da essa, os-sia, innate;

• Nessuna conoscenza di alcun tipo preesiste all'esperienza,senza quest'ulti-ma l'uomo non può dunque avere nozione alcuna di logica né di Dio e dei princi-pi della religione, l'intelletto é dunque, all'inizio, una tabula rasa "senza idee e senza conoscenze";

• Argomentazioni a sfavore dell’innatismo: se tutte le idee fossero innate do-vrebbero essere presenti anche nei bambini, ma così non appare affatto. L’uo-mo è, infine, dotato di facoltà idonee a formare da sole le idee, cosa che rende quindi persino inutile presupporre idee innate;

• Gli assiomi, quali il principio di identità e di non contraddizione sono cono-scenze generali derivate dall’esperienza di casi particolari;

• Alcuni dei principi considerati innati trovano fondamento esclusivamente nel linguaggio umano;

• Genesi delle idee:

1. La prima fonte delle idee è la sensazione (contatto sensoriale);

2. La seconda fonte delle idee è la riflessione (azioni mentali).

• Le idee di sensazione ci mettono in relazione, mediante il corpo, con il mon-do esterno, le idee di riflessione con qualcosa a noi interno che possiamo chia-mare mente o spirito;

• La realtà esterna da noi percepita ha qualità oggettive, quindi realmente del-la materia, e qualità soggettive che dipendono dagli organi di senso del singolo;

• La mente si attiva nella formazione di idee complesse a partire dalle idee semplici;

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• Suddivisione delle idee complesse:

1.Ripetizione della stessa idea semplice;

2.Combinazione di idee semplici diverse;

3. Idee di relazione, originate dal confronto tra le idee dell’intelletto;

4. Idee di sostanza, ovvero quelle che sorgono perché l’intelletto consta-ta che alcune idee semplici o certe idee di modo sono costantemente unite tra di loro. Queste idee sono rette da un substratum (substrato) che fa loro da supporto. Le idee di sostanza rimangono una semplice supposizione perché il substratum è ignoto, non riconducibile ad espe-rienza sensoriale alcuna;

• Il pensiero è senza dubbio un potere, ma non costituisce l’essenza della mente;

• Le parole sono simboli che richiamano le idee delle cose;

• Il linguaggio è convenzionale, i nomi generali sono simboli di idee complesse che si formano attraverso un processo di astrazione;

• Locke, ritenendo le idee generali pure costruzioni mentali, aderisce al-la tesi nominalistica;

• Conoscere: percepire l’accordo o il disaccordo tra le idee;

• Tipi di conoscenza:

1. Intuitiva: la percezione avviene immediatamente;

2.Dimostrativa: la percezione avviene per tramite di idee intermedie;

3.Sensoriale delle cose; la percezione avviene attraverso la sensazio-ne.

• E´ impossibile conoscere ciò di cui non abbiamo idea;

• Intuizione e dimostrazione sono modalità conoscitive concernenti in-nanzitutto le idee, non la realtà;

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• Dio esiste: dal momento che qualcosa esiste, a partire dalla certezza intuitiva che abbiamo del nostro esistere, qualcosa deve allora esistere sin dall’eternità;

• Non è possibile conoscere la sostanza dell’io e di Dio;

• La comprensione dell’intelletto è notevolmente ridotta, tuttavia suffi-ciente a soddisfare tutti gli scopi umani;

• Il sapere probabile ha vastissimo spazio, l’uomo supplisce alla certez-za sulla base della conformità alle passate esperienze o grazie alla credi-bilità delle testimonianze altrui;

• La fede proviene da Dio, colui che non può mentire;

• Per natura tutti gli uomini sono liberi e uguali;

• La società civile: un patto consensuale tra uomini;

• Lo stato di natura è semplicemente insicuro;

• Rispetto per diritto a: vita, libertà e proprietà;

• Lo stato: ente creato a difesa dei diritti;

• Ogni forma di potere assoluto non è più un potere legittimo;

• Lo stato non ha potere alcuno sulla religione.

• Introduction to John Locke (English)

• Videolezione su Locke

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David Hume

VITA:David Hume (Edimburgo, 7 mag-gio 1711 – Edimburgo, 25 ago-sto 1776) è stato un filosofo e storico scozzese. Molti conside-rano Hume come il terzo ed il più radicale dei British Empiricists ("empiristi britannici"), dopo l'in-glese John Locke e l'anglo-irlan-dese George Berkeley.

OPERE PRINCIPALI:• Treatise of Human Nature (Trattato sulla natura umana) (1739/1740);

• Essays Moral and Political (1741/1742);

• Ricerca sull'intelletto umano (1748);

• Ricerca sui principi della morale (1751);

• History of England (1754-1761);

• Dialoghi sulla religione naturale (postumo 1779).

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Page 64: Sapere aude! (classe quarta)

PENSIERO:• Empirismo: Ogni conoscenza umana deriva dall'esperienza sensoriale;

• Negazione di sostanza materiale e di sostanza spirituale: tutto è ridotto a sensazione;

• Divisione delle percezioni:

1. Impressioni;

2. Idee (copia delle impressioni).

• Difesa dell’associazionismo: concezione dei rapporti che legano tra loro le sensazioni da noi provate come rapporti di somiglianza, di continuità nel tem-po e nello spazio e, infine rapporti di causa;

• Critica del concetto di causa: tale legge è un "costume" suscitato “dall’abi-tudine" nella nostra mente ( se A causa B, non si può ritenere B causato da A perché se dedotto da A cessa di essere causato, essendo l’effetto qualcosa di originale e di nuovo rispetto alla causa);

• Conoscenze universali e necessarie sono soltanto quelle della geometria e dell’algebra anche se non esistesse in natura neppure un circolo o un triango-lo, le verità dimostrate da Euclide conserverebbero sempre la loro perfetta evi-denza, perché esse non hanno niente a che fare con l'esistenza reale alla qua-le si riferiscono invece le impressioni sensibili;

• Divisione delle verità:

1.Verità di ragione, costruite sul principio di identità e di non-contraddizione esse non tollerano il contrario;

2.Verità di fatto, tollerano il contrario.

• Scienze: sono soltanto probabili, il loro grado di verità è dato dal loro grado di probabilità, cioè dall'indice di frequenza statistica;

• La matematica, vertendo esclusivamente sulle idee e sui rapporti formali senza coinvolgere in alcun modo il mondo dell'esperienza, è esempio di scien-za perfettamente razionale;

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• La metafisica precedente ha scambiato per nessi oggettivi dei rapporti istituiti in base a delle abitudini;

• La vita morale non consiste nell’agire conformemente alla ragione, giacché quest'ultima non è né morale né immorale;

• La società nasce dal sentimento di simpatia che gli uomini provano na-turalmente gli uni per gli altri;

• La religione non è un fatto di scienza, tutt'al più un fatto di natura, data l'impossibilità di trascendere l'esperienza.

• Three Minute Philosophy-David Hume

• David Hume and his theory on knowledge

• Appunti su David Hume

• Life and time of Scottish philospher David Hume - BBC

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Glossario

Aletheia

con “verità” indicano una varietà di significati, che esprimono un senso di ac-cordo con la realtà, e sono in genere collegati con il concetto di onestà, buona fede

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e sincerità. Per la varietà degli ambiti a cui il termine può essere applicato, non è possibile fornire una definizione univoca su cui concordino gli studiosi o la mag-gior parte dei filosofi di professione, pertanto varie teorie e punti di vista della veri-tà continuano ad essere discussi.

I principali argomenti di dibattito riguardano la definizione e l'identificazione della verità, in particolare la questione se la verità sia qualcosa di soggettivo, relati-vo, oggettivo, o assoluto.

Antropocentrismo

● (filos.) concezione filosofica secondo cui tutto nell'universo è stato creato in funzione dell'uomo che pertanto ne costituisce il centro.

Antropologia

● ramo delle scienze naturali che studia l'origine dell'uomo e la sua posizione nello schema di classificazioni degli animali | antropologia criminale, che ricerca le caratteristiche organiche e biologiche dei delinquenti | antropologia culturale, che studia le strutture mentali di gruppi etnici e sociali | antropologia fisica, lo stu-dio dell'uomo in rapporto alla sua genesi, al suo sviluppo somatico, alla sua diffu-sione sulla Terra mediante l'adattamento all'ambiente, e alla sua suddivisione in di-verse razze e ceppi

Apparenza

1 modo di apparire, aspetto esteriore, sembianza: avere una bella, una buona, una brutta apparenza; a giudicare dall'apparenza; guardare solo all'apparenza | PROV. l'apparenza inganna

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2 manifestazione esteriore priva di reale sostanza: apparenza falsa, bugiarda; avere un'apparenza di onestà, di serietà; sotto un'apparenza di formalità; badare alle apparenze; sono tutte apparenze | in apparenza, all'apparenza, a giudicare da quel che si vede, alla prima impressione | salvare le apparenze, agire rispettando la forma e le convenzioni

3 (lett.) appariscenza, comparsa

4 †apparizione

5 †fenomeno fisico: molte apparenze varie che si scorgono di sera (G. Galilei)

6 (filos.) l'oggetto della conoscenza sensibile SI

Apparire

resentarsi alla vista, spec. improvvisamente o causando sorpresa, meraviglia e sim., detto di persona o cosa che prima non si vedeva: apparve una donna vestita di bianco; un'isola appariva ai loro occhi; uno strano animale appare tra l'erba | presentarsi in sogno, visione e sim.: gli apparve in sogno il fratello morto; Arte ma-gica è quando si fa apparere persona morta (F. Sacchetti)

2 spuntare, sorgere: nel cielo già appare la luna; il sole apparve all'orizzonte

3 mostrarsi chiaramente: prima o poi la verità apparirà | risultare: dalle prove in nostro possesso la sua colpevolezza appare chiara

4 mostrare di essere: apparire triste, addolorato, allegro, lieto; mi è apparso mol-to contento; il suo viso appariva felice SIN. parere, sembrare

5 (raro) fare bella figura, comparire

Appercezione

(filos.) atto del prendere coscienza delle proprie percezioni

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2 (psicol.) processo con cui una nuova esperienza viene inserita e assimilata nel contesto delle esperienze precedenti

Asserire

● affermare, sostenere con vigore: asserisce di essere stato ammalato; asserisce che non lo sapeva | (dir.) asserire qlco. in giudizio, vantare una pretesa in un pro-cesso | asserire uno debitore, sostenere che qlcu. è obbligato a qlco.

Assioma

1 (filos.) principio generale evidente e indimostrabile che può fare da premessa a un ragionamento, una teoria e sim. | in logica matematica, postulato

2 (est.) affermazione che è superfluo dimostrare perché palesemente vera

Associazionismo

1 il fenomeno sociale dell'aggregarsi in associazione | il complesso delle associa-zioni che hanno indirizzo ideologico comune: l'associazionismo cattolico

2 (psicol.) teoria per cui l'apprendimento e lo sviluppo dei processi superiori consistono fondamentalmente nella combinazione di elementi mentali irriducibili

Atarassia

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1 (filos.) nel pensiero epicureo, stoico e scettico, ideale etico del saggio che, attra-verso il dominio delle passioni, conquista una serenità imperturbabile

2 (est., lett.) imperturbabilità: L'abituale atarassia del suo spirito (C.E. Gadda)

Atomismo

1 (filos.) nel pensiero greco (Leucippo, Democrito, Epicuro), teoria secondo la quale tutta la realtà, compresa quella spirituale, è costituita da un aggregato di ato-mi in continuo movimento

2 nelle scienze umane e sociali, teoria che tende a trattare fenomeni complessi non organicamente, ma come la combinazione di pochi elementi semplici: atomi-smo psicologico

3 (fig.) suddivisione, frammentazione eccessiva: l'atomismo del sistema politico

Atteggiamento

1 modo di atteggiare la persona, di disporsi: atteggiamento dimesso, minaccio-so, sospetto.

2 (est.) comportamento, espressione: atteggiamento ostile; atteggiamento da su-peruomo | (fig.) posizione concettuale assunta rispetto a un problema: criticare l'at-teggiamento del governo nei confronti della disoccupazione.

Barbaro

1 (stor. o lett.) che è proprio di una popolazione straniera: lingua barbara; voci, parole barbare | poesia, metrica barbara, che si propone di riprodurre in italiano il suono e la misura dei metri classici, così detta perché tale suonerebbe all'orec-

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chio dei Greci e dei Latini che non vi sentirebbero alla base il senso della quantità per loro essenziale

2 dei barbari, barbarico: costumi barbari | (est.) primitivo, selvaggio: popolo barbaro; usi barbari | (fig.) rozzo, incolto: gusti barbari; vestire in modo barbaro; scrivere in un latino barbaro

3 (fig.) crudele, inumano: una barbara rappresaglia

Barocco

(sost.)

gusto e stile affermatisi nell'arte e nella letteratura del Seicento, tendenti a effet-ti bizzarri, inconsueti, declamatori, illusionisticamente scenografici SIN. seicenti-smo.

● (agg.)

1 di opera artistica o letteraria che partecipi del barocco: poemetto barocco; fac-ciata barocca | (est.) che si riferisce o si ispira al gusto e allo stile del barocco: deco-razione, scenografia barocca

2 (fig.) fastoso, enfatico, pesante: gusto barocco

Calcolo infinitesimale

Il calcolo infinitesimale è la branca fondante dell'analisi matematica che studia il "comportamento locale" di una funzione tramite le nozioni di continuità e di li-mite, usato in quasi tutti i campi della matematica e della fisica, e della scienza in generale.

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Le funzioni a cui si applica sono a variabile reale o complessa. Tramite la nozio-ne di limite, il calcolo infinitesimale definisce e studia le nozioni di convergenza di una successione o di una serie, continuità, derivata e integrale.

Il calcolo infinitesimale poggia sull'algebra, la geometria analitica e la trigono-metria. Tra le nozioni che vi appartengono e di cui si avvale vanno ricordate quel-le di successione e serie, spazio metrico, funzione di variabile reale, funzione anali-tica. Sue branche o prodotti sono la teoria dell'integrazione e la teoria della misu-ra, la funzioni speciali (a partire da esponenziale, logaritmo e funzioni trigonome-triche), l'analisi armonica.

Fornisce la base concettuale e metodologica per lo sviluppo dei modello di un qualsiasi sistema continuo riguardante per esempio fenomeni e processi fisici, astro-nomici,tecnologici, statistici, economici... La conoscenza del calcolo infinitesimale costituisce quindi un bagaglio culturale di primaria importanza e sul piano storico il suo sviluppo può a buon diritto considerarsi uno dei processi fondamentali per la storia del pensiero scientifico, e più in generale, per la storia della filosofia occiden-tale. È significativo a questo proposito osservare che nella lingua inglese in cui più si sviluppato in partenza, il calcolo infinitesimale viene chiamato per antonomasia calculus.

Capzioso

● insidioso, ingannevole, cavilloso: ragionamento capzioso; hanno dato una ri-sposta vana, capziosa, piena d'inganni

Causa

1 (filos.) principio determinante di ogni essere o divenire | causa efficiente, che produce direttamente un effetto | causa finale, il fine a cui tende un divenire | cau-sa prima, nel pensiero cristiano, Dio CFR. ezio-

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2 correntemente, ciò che è origine, motivo, ragione determinante di qlco.: la su-perbia è causa di molti mali; arricchimento senza causa; il moto è causa d'ogni vi-ta (Leonardo) | per causa mia, tua ecc., per colpa mia, tua ecc.: ha sofferto molto per causa sua | PROV. chi è causa del suo mal pianga sé stesso, chi con il suo com-portamento si è procurato un danno deve rimproverare sé stesso e non gli altri | nella loc. prep. a causa, per causa di, (ellitt.) causa (qlco.), a motivo di, in conse-guenza di: i raccolti sono compromessi a causa della siccità; causa la forte nevica-ta, la strada è stata interrotta | causa di forza maggiore, evento che non dipende e non può essere controllato dalla volontà umana | (dir.) giusta causa, fatto che, veri-ficatosi, non consente neppure in via provvisoria la prosecuzione del rapporto di lavoro | causa del negozio giuridico, funzione economico-sociale del negozio, tipi-ca dello stesso | avente causa, dante causa, titolare di un diritto da altri acquistato o ad altri trasferito | (gramm.) complemento di causa, indica il motivo per cui si fa l'azione o si verifica la situazione espressa dal verbo; risponde alle domande per-ché?, per quale motivo?, ed è introdotto dalle prep. per, di, da, con o, più raramen-te, a, in, tra e dalle loc. prep. a causa di, in conseguenza di, per effetto di, in segui-to a, e sim.; può essere costituito dalla part. pron. ne (per es.: ridere per la gioia, di gioia; piangere di dolore; il concerto è stato annullato a causa di un malore dell'ar-tista; ancora ne soffre) | (gramm.) complemento di causa efficiente, V. agente nel sign. B 1 | (est.) pretesto: appigliarsi a ogni causa SIN. fonte, occasione, principio, radice

3 (dir.) materia sostanziale del contendere, e quindi materia del provvedere per il giudice: causa del processo; discussione, esame della causa | (est.) processo: cau-sa civile, penale, in tribunale; chiamare qlcu. in causa; concorso di cause | fare, muovere causa, compiere le attività necessarie a instaurare un processo | essere parte in causa, (fig.) essere direttamente interessato a qlco. | chiamare in causa qlcu., (fig.) coinvolgerlo | dar causa vinta, cessare la lite; (fig.) cessare una polemi-ca, una discussione | avvocato delle cause perse, (fig.) chi si impegna in questioni e problemi irresolubili, in difese impossibili e sim. | con cognizione di causa, (fig.) co-noscendo bene tutti gli elementi di qlco. | (fig., lett.) questione, disputa

Classicismo

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caratteristica di chi (o di ciò che) è classico: il classicismo di Virgilio, del Parteno-ne

2 tendenza artistica che pone come regola fondamentale dell'arte l'imitazione dei classici, considerandoli modelli insuperabili: il classicismo del Seicento francese

3 in musica, periodo che va dalla seconda metà del Settecento fino al 1830 cir-ca, caratterizzato dall'espansione della musica strumentale e dalla codificazione della forma sonata

Cognitivo

conoscitivo | (psicol.) che riguarda la cognizione: funzione cognitiva, sviluppo cognitivo

Compagnia di Gesù

La Compagnia di Gesù (in latino Societas Iesu) è un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questo ordine dichierici regolari, detti Gesuiti, po-spongono al loro nome la sigla S.I.

L'ordine venne fondato da Ignazio di Loyola che, con alcuni compagni, a Pari-gi nel 1534 fece voto di predicare in Terra Santa(progetto abbandonato nel 1537) e di porsi agli ordini del papa: il programma di Ignazio venne approvato da papa Paolo III con la bolla Regimini militantis ecclesiae (27 settembre 1540).

Espulso da vari paesi europei nella seconda metà del XVIII secolo, l'ordine ven-ne soppresso e dissolto da papa Clemente XIV nel1773 (la Compagnia sopravvisse però nella Bielorussia poiché la zarina Caterina II rifiutò l'exequatur al decreto pa-pale di soppressione); venne ricostituito da papa Pio VII nel 1814

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I gesuiti osservano il voto di totale obbedienza al papa e sono particolarmente impegnati nelle missioni e nell'educazione.

Il 13 marzo 2013 è stato eletto papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio), il pri-mo pontefice gesuita.

Complicatio

teoria di Niccolò Cusano secondo cui Dio è l'essere in cui tutte le cose sono

Concordato di Vienna

(17 febbraio 1448) Patto tra Papa Niccolò V con l'imperatore Federico III del Sacro Romano Impero, tramite il quale vennero abrogati i decreti del Concilio di Basilea contrari alle prerogative papali per quanto concerneva la Germania.

Congettura

ipotesi, giudizio e sim. fondato su indizi, apparenze, considerazioni personali e sim.: cominciò una serie di congetture; chi fa questo giudicio, lo fa per conietture e non per certezza (F. Guicciardini)

2 (mat.) proposizione non dimostrata ma di cui non si conoscono esempi che la contraddicono | congettura di Goldbach, in cui si ipotizza che qualsiasi numero pari sia rappresentabile come somma di due numeri primi

3 in filologia, lezione non attestata dalla tradizione, ma escogitata dall'editore nei luoghi in cui il testo letterario è lacunoso o non ha senso plausibile

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Conoscenza

facoltà del conoscere | acquisizione intellettuale o psicologica di qualunque aspetto della realtà CFR. -gnosia | cognizione, nozione: ha un'ottima conoscenza della matematica; non hai una conoscenza sufficiente dei Paesi stranieri | il fatto di conoscere qlcu., di conoscersi: la mia conoscenza con lui è cominciata molto tempo fa | prender conoscenza, venire a sapere | venire a conoscenza di qlco., averne notizia, esserne messi al corrente | (inform.) base di conoscenza, in un siste-ma esperto, insieme di dati e dei rapporti logici che li legano, relativi a un partico-lare dominio | (filos.) teoria della conoscenza, gnoseologia

2 cultura, istruzione: un uomo di grande conoscenza | ciò che si conosce: le lo-ro conoscenze in campo tecnico sono superate

3 controllo delle proprie facoltà sensoriali e intellettuali: perdere la conoscenza, perdere conoscenza; essere privo di conoscenza; essere, rimanere senza conoscen-za; riprendere conoscenza SIN. coscienza

4 (est.) persona conosciuta: è una mia vecchia conoscenza | vecchia conoscen-za del tribunale, della polizia, persona che è stata arrestata o processata più volte | (est., spec. al pl.) persona conosciuta, relazione personale: ha molte conoscenze in città

5 †rapporto sessuale: Egli ebbe cognoscenza con una giovane di quello castello (N. Machiavelli)

Contratto

(dir.) accordo fra due o più parti per costituire, modificare, estinguere un rappor-to giuridico di contenuto economico: contratto aleatorio, associativo, reale, d'ope-ra, di gioco, di agenzia; stipulare, sottoscrivere, concludere un contratto | (est.) do-cumento su cui è scritto tale accordo: firmare il contratto | contratto di formazio-ne e lavoro, contratto di lavoro subordinato a termine che ha lo scopo di favorire

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l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e la loro formazione professionale | contratto di inserimento, nome del contratto di formazione e lavoro a partire dal 2003 | contratto di collaborazione coordinata e continuativa, quello che regolava le prestazioni di lavoro non occasionali, svolte in maniera autonoma per conto di un committente; in sigla Co.Co.Co. | contratto a progetto | contratto di disponibi-lità, procedimento amministrativo che consente l'assegnazione prioritaria delle sup-plenze ai docenti precari | contratto di solidarietà, accordo sindacale che mira a evitare o limitare la riduzione di personale in eccedenza presso un'azienda o ad au-mentarne l'organico in condizioni produttive normali, riducendo l'orario di lavoro per tutti | contratto d'area, accordo di pianificazione e realizzazione di interventi integrati nei settori dell'industria e dei servizi per la promozione dello sviluppo di un comprensorio omogeneo CFR. patto territoriale | contratto collettivo di lavo-ro, quello stipulato fra sindacati dei lavoratori e associazioni degli industriali per di-sciplinare gli aspetti normativi ed economici dei rapporti di lavoro in un settore

2 (est.) patto, accordo | contratto sociale, secondo il contrattualismo, accordo in base al quale gli uomini avrebbero abbandonato lo stato di natura per dare vita alla società e alle istituzioni civili

3 (econ.) contratto di Borsa, che ha per oggetto titoli mobiliari o valute estere | contratto a contante, contratto di borsa la cui liquidazione deve avvenire entro tre giorni dalla stipula | contratto differenziale, contratto di borsa per cui alla chiusu-ra delle operazioni i contraenti non scambiano titoli ma regolano fra loro la diffe-renza tra prezzo pattuito e quello di mercato | contratto a termine, qualsiasi con-tratto di borsa nel quale la transazione effettiva è rinviata a una data successiva a quella della stipula | contratto a premio o dont, contratto di borsa a termine nel quale uno dei contraenti, dietro pagamento di un premio, si riserva il diritto di ef-fettuare o no la transazione alla data convenuta | contratto stellage, contratto a ter-mine nel quale uno dei contraenti, dietro pagamento di un premio, si riserva la fa-coltà o di ritirare alla data convenuta i titoli a un prezzo maggiore o di riconsegnar-li a un prezzo minore, entrambi predefiniti SIN. stellaggio | contratto noch, con-tratto a premio che riconosce al compratore il diritto di acquistare al prezzo prede-finito un quantitativo doppio dei titoli stabiliti | contratto strip, contratto a premio che riconosce al compratore la facoltà o di rilevare a scadenza i titoli oggetto della

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transazione a prezzo prefissato o di cederne il doppio allo stesso prezzo | contratto strap, contratto come il precedente che ha come seconda opzione quella di ceder-ne la metà allo stesso prezzo | contratto derivato, V. derivato

Contrattualismo

● dottrina politica e giuridica dei secc. XVI-XVIII fondata sui principi del con-tratto sociale

Conversare

1 trattenersi a discorrere con una o più persone, trattando argomenti vari, ge-ner. in tono disteso e tranquillo: conversare di argomenti piacevoli; conversare con qlcu.; una persona che sa conversare SIN. chiacchierare, discorrere, parlare

2 †praticare, aver rapporti | †vivere insieme

Copernicano

● relativo all'astronomo Niccolò Copernico (1473-1543) e alle sue teorie | (astron.) sistema copernicano, sistema planetario che colloca il Sole al centro CFR. tolemaico | rivoluzione copernicana, (fig.) rivolgimento radicale di opinioni tradi-zionali

Cosmo

1 l'universo | l'insieme di tutti i corpi celesti fisicamente esistenti

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2 (filos.) secondo le antiche cosmologie, il mondo inteso come sistema ordinato, in contrapposizione al caos originario

Cristianesimo

1 religione predicata da Gesù Cristo | complesso dei principi e delle dottrine fondamentali accettati dai membri di tutte le Chiese e confessioni cristiane, come punto di incontro di una comune fede

2 la civiltà, la cultura basata sull'esperienza cristiana

Criticismo

1 qualsiasi dottrina filosofica che indaghi i metodi, le possibilità e i limiti cono-scitivi della ragione, sottoponendo a verifica ogni principio CONTR. dogmatismo | (per anton.) la filosofia di I. Kant (1724-1804

2 (est., raro) atteggiamento di critica costante

Deduzione

1 (filos.) procedimento logico consistente nel derivare da una o più premesse una conclusione che ne rappresenta la conseguenza logica

2 (est.) conclusione: una deduzione inesatta, imprecisa, arbitraria SIN. argo-mentazione

3 defalco, sottrazione dal reddito imponibile: la deduzione dei contributi previ-denziali obbligatori CFR. detrazion

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4 (dir.) presentazione, specificazione: deduzione in giudizio di mezzi di prova

Definizione

1 il definire | determinazione: definizione di un confine

2 spiegazione del significato di un vocabolo | formula con cui si definisce: defi-nizione imprecisa, inesatta, incompleta, esauriente, chiara, oscura; dare una defini-zione | per definizione, per propria natura; (est.) per antonomasia: il diamante è la pietra preziosa per definizione

3 risoluzione, conclusione: definizione di una lite, di una disputa

4 (fotogr., cinema, tv) nitidezza di un'immagine SIN. risoluzione | alta definizio-ne, tecnologia che consente di ottenere immagini televisive con una risoluzione si-mile a quella cinematografica

Deismo

● concezione filosofico-religiosa di matrice razionalistica propria dei secc. XVII e XVIII, che riconosceva l'esistenza di Dio come principio creatore e ordinatore del mondo, ma negava la verità delle religioni rivelate

Deontologia

1 complesso dei doveri inerenti a particolari categorie spec. professionali di per-sone: deontologia medica

2 (filos.) la teoria dell'utilitarismo di J. Bentham (1748-1832)

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Determinismo

1 dottrina filosofica secondo la quale il verificarsi di un fenomeno è la conse-guenza di condizioni antecedenti o concomitanti

2 determinismo economico, dottrina che considera i fatti economici come il fon-damento di tutti gli aspetti della vita sociale

Diottrica

(fis.) parte dell'ottica che studia la rifrazione della luce

Distimia

● (psicol.) alterazione del tono dell'umore che provoca l'insorgere di uno stato depressivo

SIN. malumore, malessere; CONTR. eutimia, buonumore

Dogmatismo

1 atteggiamento filosofico che fa scaturire l'accettazione di un principio da un'autorità indiscussa, non da una valutazione critica CONTR. criticismo

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2 (est.) tendenza a considerare come assolutamente vere le proprie opinioni, ri-fiutando quelle altrui come false

Doxa

“opinione” (dal latino opinio, -onis; in greco δόξα, dòxa) genericamente espri-me la convinzione che una o più persone si formano nei confronti di specifici fatti in assenza di precisi elementi di certezza assoluta per stabilirne la sicura verità. Con la opinione si avanza, spesso in buona fede, una versione personale o colletti-va del fatto che si ritiene vero e, pur non escludendo che ci si possa ingannare, tut-tavia lo si valuta come autentico sino a prova contraria.

In filosofia il concetto di opinione rimanda a due specifici significati:

- ogni conoscenza o credenza che non ha in sé una garanzia di verità ac-certata (questo è il significato più comune che si oppone al concetto di scienza do-ve la validità conoscitiva è sottoposta al vaglio sperimentale);

- qualsiasi asserto basato su una esperienza sensibile, immediata e contin-gente, che in apparenza si presenti come teoreticamente vera.

Dualismo

1 concezione filosofica che spiega l'universo facendo riferimento al concorso di due principi opposti irriducibili | (est.) in un ragionamento, opposizione tra due principi assolutamente irriducibili

2 (fig.) contrasto, antagonismo

Eliocentrico

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● (astron.) che assume il Sole come centro | sistema eliocentrico, quello di Co-pernico, che postulò la Terra in moto intorno al Sole CFR. geocentrico

Empatia

1 (filos.) coinvolgimento emotivo nell'opera d'arte

2 (psicol.) capacità di immedesimarsi nelle condizioni di un altro e condivider-ne pensieri ed emozioni | (est., gener.) capacità o condizione di profonda intesa con qlcu.

Empirismo

1 indirizzo filosofico secondo il quale tutti i dati della conoscenza derivano dal-l'esperienza, che viene pertanto assunta come unico criterio di verità | empirismo logico, neopositivismo

2 (med.) metodo terapeutico basato sulla pratica, non su criteri scientifici

3 caratteristica di chi (o di ciò che) è empirico: l'empirismo di un metodo, di un sistema

Enciclopedico

1 di enciclopedia, che ha carattere di enciclopedia: opera enciclopedica; manua-le enciclopedico | dizionario enciclopedico, che riporta non solo termini enciclope-dici ma anche voci del lessico comune.

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2 (fig.) ricco di cognizioni in ogni campo del sapere: ingegno enciclopedico; mente enciclopedica.

Ente

1 (filos.) ciò che esiste o che ha possibilità di esistere | ente di ragione, ciò che esiste soltanto nel pensiero | Ente supremo, Dio( ens perfectissimum per Cusano)

2 (dir.) persona giuridica, spec. pubblica: ente morale, previdenziale, parastata-le; ente ecclesiastico | enti locali, i comuni, le province, le regioni | ente pubblico, ente organizzato in vista di scopi di interesse pubblico, sia generali sia di dimensio-ni locali

3 (mat.) elemento astratto cui si attribuiscono in modo assiomatico determinate proprietà (per es. il punto, le retta, il piano, ecc.)

Entomologia

● ramo della zoologia che ha per oggetto lo studio degli insetti

Epistemologia

1 (raro) teoria della conoscenza SIN. gnoseologia

2 filosofia della scienza | riflessione intorno ai principi e al metodo della cono-scenza scientifica

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3 (psicol.) epistemologia genetica, teoria di J. Piaget (1896-1980) che si propone di individuare le connessioni fra gli stadi dello sviluppo dell'intelligenza dell'indivi-duo e l'evoluzione delle forme del pensiero nella storia dell'umanità

Epistemologico

● relativo all'epistemologia

Ermeneutica

1 arte e tecnica dell'interpretazione dei testi: ermeneutica biblica, letteraria | ermeneutica giuridica, l'interpretazione delle leggi

2 (filos.) indirizzo della filosofia contemporanea che generalizza la teoria dell'in-terpretazione dei testi riconducendola a una critica del linguaggio in quanto rivela-tore della dimensione costitutiva dell'esistenza umana

Esperienza

1 conoscenza diretta di qlco. acquisita nel tempo per mezzo dell'osservazione e della pratica (+ di, + in, anche seguiti da inf.): avere esperienza del mondo, del do-lore; possedere una vasta esperienza nello sport, in un determinato lavoro; avere esperienza nel destreggiarsi in situazioni difficili; l'esperienza di essere testimone di un avvenimento memorabile; la esperienza non falla mai, ma sol fallano i nostri giudizi (Leonardo) | parlare per esperienza, per diretta conoscenza | (est.) cono-scenza del mondo, della vita: un uomo pieno di esperienza | circostanza o vicenda direttamente vissuta: è stata un'esperienza molto spiacevole | persona che ha avu-to molte esperienze, (eufem.) un'intensa vita sentimentale | raccontare le proprie esperienze, le proprie vicende

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2 (filos.) conoscenza acquisita elaborando con la riflessione e verificando con l'esperimento i dati forniti dalla percezione sensibile

3 (scient.) esperimento: l'esperienza … di una palla tirata in su a perpendicolo con una balestra (G. Galilei)

Età moderna

L’età moderna è un concetto storiografico, interpretato come elemento di rottu-ra rispetto all'epoca medievale; copre un arco temporale di circa tre secoli, dagli ultimi anni del XV secolo alla fine del XVIII o inizi del XIX secolo. Caratterizza-ta anche dal processo di formazione degli Stati nazionali in Europa, la storia mo-derna è considerata il periodo nel quale si sono svolti importanti avvenimenti politi-ci che hanno portato alla società contemporanea.Le precise date d'inizio e fine del-l'epoca moderna variano a seconda delle diverse interpretazioni storiografiche. Al-cune date comunemente utilizzate per indicare l'inizio dell'eta moderna sono:

▪ 1453, che coincide con la caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi e la fine dell'Impero bizantino, nonché la fine della Guerra dei cent'anni tra Inghil-terra e Francia.

▪ 1492, anno della caduta del Regno di Granada (ultimo baluardo musul-mano in Spagna) e della conseguente unificazione delle corone spagnole, nonché della scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo.

▪ 1517, anno d'inizio della diffusione della Riforma protestante.

La conclusione dell'età moderna viene convenzionalmente fissata con la conclu-sione del Congresso di Vienna (1815), che seguì alla sconfitta di Napoleone e che definì il riassetto geopolitico europeo. Interpretazioni diverse indicano come termi-ne dell'età moderna lo scoppio della Rivoluzione francese (1789) o della prima ri-voluzione industriale in Inghilterra (ultimi tre decenni del Settecento). Un'altra da-ta di cesura importante tra età moderna e contemporanea può esser considerata quella del 1848: in questo anno si verificarono importanti quanto fallimentari ten-

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tativi di rivoluzione politica, sfociati con la promulgazione di varie Carte Costitu-zionali, futuro preludio al costituirsi, nella maggior parte dell'Europa, di regimi li-berali.

Etnologia

● disciplina che studia le culture e le civiltà dei vari popoli, utilizzando i dati del-l'etnografia, per stabilire l'evoluzione, il diffondersi e l'affermarsi delle culture uma-ne

Eudemonia

● (filos.) la felicità intesa come scopo fondamentale e ultimo dell'agire umano

Euristica

1 studio dei metodi e delle tecniche della ricerca scientifica in relazione alla sco-perta di nuovi dati e verità

2 in storiografia, filologia e sim., metodo di ricerca e raccolta di nuovi documen-ti

Eutimia

● serenità ed equilibrio spirituale

SIN. buon umore (raro. atarassia); CONTR. distimia, malumore

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Explicatio

teoria di Niccolò Cusano: il dispiegarsi dell’unità di Dio in singoli elementi (creazione)

Eziologia

1 settore di una scienza che studia e ricerca le cause di un fenomeno | (est., med.) studio delle cause che provocano una malattia | l'insieme di tali cause: ma-lattia a eziologia sconosciuta

2 nel mondo greco e latino, studio delle origini di città, feste e miti

Fattuale

● pertinente a una determinata realtà di fatto

Fideismo

1 atteggiamento filosofico e religioso secondo cui soltanto la fede, strumento di conoscenza superiore alla ragione e da essa indipendente, consente di conoscere le supreme verità

2 (est.) adesione incondizionata e acritica a una teoria, una dottrina, un'opinio-ne

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Filologìa

1 disciplina che studia la lingua e la letteratura così come vengono trasmesse da fonti scritte od orali: filologia greca, latina, romanza, germanica, slava

2 disciplina che ha come fine la ricostruzione di un testo nella sua forma origi-nale, liberandolo da errori e rimaneggiamenti successivi | filologia d'autore, che studia le carte dell'autore al fine di ricostruire la genesi dell'opera CFR. critica te-stuale

3 (est.) l'insieme dei filologi e degli studi filologici di un dato periodo o di una data area culturale: la filologia tedesca dell'Ottocento

Fisica

1 scienza che studia la materia, l'energia e le loro reciproche interazioni: le leg-gi della fisica; laureato in fisica | fisica teorica, pura, studia le leggi fisiche attraver-so calcoli, prescindendo dagli aspetti applicativi | fisica sperimentale, ricerca fisica volta allo studio sperimentale dei fenomeni | fisica terrestre, geofisica | fisica cele-ste, astrofisica | fisica matematica, disciplina che tratta questioni fisiche con meto-di matematici | fisica dei solidi, studia le proprietà della materia allo stato solido | fisica atomica, scienza che studia l'atomo e la sua struttura | fisica nucleare, scien-za che studia il nucleo | fisica delle particelle, scienza che studia le particelle ele-mentari della materia | fisica quantistica, applicazione alla fisica della teoria dei quanti | fisica elettronica, branca della fisica che studia le azioni degli elettroni

2 †filosofia naturale

Fortuna

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1 (anche con iniziale maiuscola) destino o sorte alterna, indipendente dalla vo-lontà umana, identificata dagli antichi nell'omonima divinità (la dea bendata) di-stributrice a caso di gioia e dolori: cecità, pazzia, volubilità della fortuna; i resti del tempio della Fortuna; buona fortuna!; a virtute e fortuna Amor pon legge (A. Poli-ziano) CFR. tyche | la ruota della fortuna, le mutabili vicende umane | affidarsi alla fortuna, ai capricci della fortuna, al caso | con varia fortuna, con alterne vicen-de

2 sorte favorevole, destino propizio: è solo questione di fortuna; quell'individuo ha tutte le fortune, ha una fortuna sfacciata | (fig.) figlio della fortuna, persona mol-to fortunata | fortuna che…, per fortuna…, per buona sorte | un colpo di fortu-na, un successo insperato e improvviso | fare la fortuna di qlcu., riuscirgli di gran-de aiuto e giovamento | (est.) fama, notorietà: la fortuna di Schopenhauer nel No-vecento | un'invenzione, un libro, una commedia che ha fatto fortuna, che ha in-contrato il favore del pubblico | tentare la fortuna, esporsi a un rischio, spec. al gio-co | aver fortuna, essere fortunato, avere successo | non aver fortuna, riuscire ma-lamente in ciò che ci si prefigge | portar fortuna, essere di buon augurio CONTR. disdetta, scalogna

3 averi, patrimonio, ricchezza: sciupare, dissipare tutte le proprie fortune; ha ereditato una ingente fortuna | fare fortuna, diventare ricco | (lett.) condizione economica o sociale: cadere, trovarsi in bassa fortuna

4 (lett.) sorte o destino avverso, vicenda disgraziata: Pensando… alla fortuna che ci perseguita (U. Foscolo) | †pericolo

Frammentazione

1 suddivisione in piccole parti | (fig.) condizione di ciò che è spezzettato, disor-ganico e sim.: la frammentazione del tessuto sociale | frammentazione del lavoro, suddivisione di un processo lavorativo unitario in una serie di operazioni elementa-ri

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2 (bot.) riproduzione asessuata di talune piante che avviene per decomposizione del tallo e accrescimento dei singoli pezzi

Funzione

● (mat.) espressione matematica che indica come varia una grandezza in rela-zione al variare di un'altra o di più altre | applicazione, spec. riferita agli insiemi numerici | (fis.) funzione d'onda, funzione dei parametri di un sistema fisico che determina lo stato e l'evoluzione nel tempo del sistema stesso: funzione d'onda di una particella

Geometrico

1 proprio della geometria: figure geometriche; proporzione geometrica | dise-gni geometrici, basati sulla riproduzione di figure piane e solide | stile geometrico, basato su disegni geometrici | media geometrica, V. media (1), sign. 1 | progressio-ne geometrica, V. progressione, sign. 2

2 (fig.) logico, rigoroso, razionale e sim.: ragionamento geometrico | (fig.) strin-gato essenziale: stile geometrico

Giansenismo

1 dottrina morale e teologica risalente al vescovo Cornelis Jansen (Giansenio) d'Ypres, professata dai religiosi di Port-Royal in Francia nel XVII sec., estesa poi in molti Paesi d'Europa e condannata dalla Chiesa cattolica per la sua eccessiva ri-gidezza e per la sua opposizione alla morale ufficiale dei Gesuiti

2 (fig., lett.) rigida intransigenza morale

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Gnoseologia

● parte della filosofia che si occupa del problema della conoscenza | teoria del-la conoscenza

Humanae litterae

classici latini e greci

Idea

1 (filos.) entità mentale che costituisce il contenuto del pensiero | nella filosofia di Platone, essenza intelligibile, archetipo immutabile ed eterno delle cose sensibili

2 (psicol.) contenuto mentale | idea fissa, coatta, idea, generalmente infondata, che viene mantenuta nonostante l'evidenza contraria; (est.) pensiero ricorrente, os-sessivo

3 correntemente, qualunque rappresentazione della mente, ogni entità menta-le; concetto, nozione: avere l'idea di tempo, di spazio; avere le idee sconnesse, ordi-nate; avere un'idea chiara e distinta di qlco.; avere un'idea e non saperla esprime-re; idea espressa in immagine, tradotta in parole

4 pensiero astratto, spec. in quanto contrapposto ai dati della realtà: solo l'idea di quella crudeltà ci faceva rabbrividire; le idee non ci interessano poiché sono i fat-ti che contano; sono idee che vi fanno perdere di vista la realtà; incominciavo ad avere la terribile idea che morisse (A. Fogazzaro) | neanche per idea, nemmeno a pensarci, assolutamente no | associazione di idee, collegamento fra concetti per so-miglianza o affinità

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5 motivo di fondo, contenuto razionale, culturale o fantastico, che caratterizza un'opera, uno scritto e sim.: l'idea guida di un film; non sono riuscito ad afferrare l'idea centrale del suo discorso; libro, opera povera di idee

6 ideologia, ideale, credo, dottrina, spec. di movimenti politici, religiosi, cultura-li e sim.: l'idea della non-violenza; l'idea cristiana, socialista, liberale; un'idea rivolu-zionaria, utopistica; l'idea che è in me non muore; molti si sacrificarono per l'idea; dare la propria vita per un'idea

7 conoscenza elementare, approssimativa, sommaria: avere di qlco. un'idea va-ga, generale, imprecisa | farsi un'idea di qlco., di qlcu., cercare di conoscere, di sa-pere | non averne idea, la più pallida idea, la minima idea, non saperne assoluta-mente nulla | impressione: ho idea che ne sentiremo riparlare; mi dà l'idea che ci sia sotto qualcosa

8 convincimento, opinione, giudizio: ho solo qualche idea sull'argomento; sei libero di esprimere le tue idee; questa è un'idea del tutto personale; evidentemente è un uomo d'idee conservatrici; condivido le vostre idee; è una persona completa-mente priva di idee | avere idee larghe, ristrette, essere di vedute larghe, ristrette | essere dell'idea che, ritenere che: sono dell'idea che sia meglio accettare | essere dell'idea, della stessa idea, essere d'accordo: Se … sei dell'idea, rispondi a volta di corriere (C. Pavese)

Ignoranza

1 condizione di chi non sa, non conosce, non ha avuto notizia di determinati fatti, avvenimenti e sim. (+ di, + in): la legge non ammette ignoranza; cullarsi, bearsi nell'ignoranza; la maraviglia è figliuola dell'ignoranza (G. Vico); ignoranza del diritto, delle belle arti; ammetto la mia ignoranza in materia | PROV. la super-bia è figlia dell'ignoranza

2 mancanza di istruzione: ignoranza crassa, supina; vivere nell'ignoranza | ignoranza colpevole, l'ignorare cose che si dovrebbero sapere CONTR. sapienza

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3 maleducazione: comportarsi con grande ignoranza | rozzezza, zoticaggine

Immanente

1 (filos.) di ciò che fa parte della sostanza di una cosa e che non sussiste fuori di essa CONTR. trascendente

2 che è insito, inerente a qlco.: principio, proprietà immanente

Impressione

1 l'imprimere | (est.) impronta, segno: impressione del sigillo; impressione del dito sulla creta, sulla cera

2 (edit.) stampa, edizione, ristampa: quinta impressione; impressione nitida, di-fettosa | indicazione del nome del tipografo, del luogo e dell'anno di stampa

3 (fig.) sensazione fisica provocata da agenti esterni: impressione di freddo, di caldo

4 (fig.) effetto psichico o emotivo provocato da un aspetto della realtà: impressio-ne di meraviglia, di terrore; impressione violenta, debole | turbamento: l'incidente ha provocato grande impressione negli astanti; la vista del sangue mi fa impressio-ne; l'impressione fu terribile (A. Fogazzaro) | fare buona, cattiva impressione, susci-tare opinione positiva, negativa | prima impressione, l'insieme delle sensazioni im-mediate che si provano di fronte a qlcu. o qlco: la mia prima impressione è che sia un tecnico esperto; la prima impressione che fa Costantinopoli è lo spavento (E. De Amicis) | (assol.) fare impressione, meravigliare, colpire

5 giudizio dato d'istinto, opinione soggettiva: ho l'impressione che avremo delle brutte sorprese; non sempre conta la prima impressione

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Indagine

1 ricerca diligente, sistematica e approfondita: compiere un'indagine per scopri-re le cause di un fenomeno | studio, analisi: indagine storica, filosofica | inchiesta: l'indagine poliziesca è fallita

2 investigazione: le indagini della polizia proseguono

Infinito

1 che è assolutamente privo di limiti e determinazioni spaziali o temporali: l'eternità è infinita | (est.) di ciò che appare illimitato: l'infinito universo; il tempo infinito

2 nelle religioni superiori, attributo di Dio che non ha principio né fine

3 (iperb.) di ciò che è estremamente grande, lungo, intenso e sim.: l'infinito ocea-no si stendeva dinnanzi a lui; amore, affetto infinito; noia, grazia, bellezza infinita; non credo io dal pittore si richiegga infinita fatica (L.B. Alberti) SIN. enorme, im-menso, sterminato

4 (iperb.) innumerevole: lamenti, ringraziamenti infiniti; un'infinita varietà di animali popola la Terra | (iperb.) interminabile: quando c'è da abbigliarsi, spende un tempo infinito (C. Dossi)

Innatismo

1 (filos.) dottrina gnoseologica che considera presenti nell'uomo idee o principi innati, tali cioè che non derivano dall'esperienza: innatismo platonico, cartesiano

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2 (psicol.) teoria secondo cui i comportamenti dell'individuo sono determinati dal patrimonio genetico CONTR. empirismo, ambientalismo.

Integrale

● (mat.) integrale definito di una funzione F(x), area della regione compresa tra il grafico di F(x), l'asse delle ascisse e le due rette a esso perpendicolari, condotte dalle estremità dell'intervallo considerato | integrale indefinito di una funzione F(x), ogni funzione la cui derivata è F(x)

Intelletto

1 (filos.) facoltà di intuire idee, stabilire relazioni, formulare giudizi

2 complesso delle facoltà mentali che consentono di intendere, pensare, giudica-re: la forza, il vigore dell'intelletto; velare, offuscare, illuminare l'intelletto; valutare le possibilità dell'intelletto umano | nella teologia cattolica, uno dei sette doni del-lo Spirito Santo, che apre la mente alla Grazia e alla conoscenza delle verità so-prannaturali SIN. mente

3 capacità di intendere, di ragionare: avere un intelletto forte, vigoroso; è una persona di scarso intelletto; gli animali sono privi d'intelletto | perdere il bene del-l'intelletto, la capacità di ragionare e di giudicare SIN. intelligenza

4 persona di grande intelligenza: si tratta di un intelletto speculativo | il Primo Intelletto, Dio

5 †cognizione: Donne ch'avete intelletto d'amore (Dante Purg. XXIV, 51)

6 †indole, personalità

7 †significato, senso di una parola, di un'opera: intelletto figurato, allegorico, morale

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Intuizione

1 attitudine a cogliere l'intima essenza delle cose, senza dover ricorrere al ragio-namento | intuito: essere privi di intuizione; è dotato di un'infallibile intuizione per i problemi giuridici | presentimento: ebbe l'intuizione di un pericolo incom-bente

2 (filos.) particolare forma di conoscenza per cui l'oggetto risulta immediata-mente presente alla coscienza, indipendentemente da qualsiasi processo razionale: l'intuizione è a fondamento dell'estetica di Croce

3 nella terminologia della mistica cristiana, fruizione beatifica della conoscenza di Dio ad opera della grazia illuminante

Ipotesi

1 proposizione, dato iniziale ammesso provvisoriamente per servire di base a un ragionamento e per valutarne le conseguenze: formulare un'ipotesi; l'ipotesi di Newton; una nuova ipotesi sull'origine del cancro; dimostrare l'infondatezza di un'ipotesi; Nulla è più vivificante di un'ipotesi (P. Levi) | ipotesi di lavoro, idea che serve come primo orientamento per organizzare una ricerca o un'attività in genere

2 (mat.) in un teorema, affermazione che si suppone vera e da cui si ricava la te-si

3 (est.) supposizione, congettura volta a spiegare eventi di cui non si ha una per-fetta conoscenza: ipotesi improbabile; ipotesi attendibile; le ipotesi della polizia sul-la rapina alla banca; tanto per fare un'ipotesi

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4 (est.) caso, eventualità (+ di, + che seguito da congtv.): prospettare un'ipotesi; facciamo un'ipotesi di intervento; nell'ipotesi che le cose vadano bene; se per ipote-si le cose vanno bene; le ipotesi sono due | nella migliore, nella peggiore delle ipo-tesi, nel migliore, nel peggiore dei casi | nella dannata ipotesi che, nel caso malau-gurato che

Laico

1 che non fa parte del clero, che non ha ricevuto gli ordini sacerdotali

2 che si ispira al laicismo: idee laiche CFR. laicista | Stato laico, indipendente dall'autorità ecclesiastica CONTR. confessionale | partito laico, non fondato su forme di dogmatismo religioso o ideologico CFR. clericale | (est.) che non è rigida-mente inquadrato in un'ideologia: un pensatore laico

3 (est.) che non appartiene all'ordine giudiziario, alla magistratura | giudice lai-co, giudice popolare della Corte d'Assise | membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura, eletto dal Parlamento

4 † ignorante, illetterato CFR. chierico

Lassismo

1 nella storia della morale cattolica, corrente dottrinale e pratica che, spec. nel XVIII sec., modificava, in forme accomodanti e attenuate, il rigore dei precetti cri-stiani

2 (est.) atteggiamento improntato a eccessiva indulgenza nei confronti delle nor-me morali o religiose, della disciplina e sim. CFR. permissivismo

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Leviatano

1 mostro biblico immane e distruttore

2 (fig.) organizzazione statale assolutistica e opprimente

3 nell'industria tessile, macchinario per il lavaggio industriale delle lane gregge

Limite

1 confine, barriera: il vallo costituiva un limite insuperabile | limite kilometri-co, pietra miliare | punizione dal limite, nel calcio, quella tirata appena fuori dal-l'area di rigore | limite di cambio, nelle corse a staffetta, quello che segna il punto in cui si dà il cambio al compagno di gara | limite della vite, dell'ulivo, linea ideale che delimita la zona dove può crescere una determinata pianta | limite della vege-tazione arborea, linea ideale che in montagna segna l'altitudine massima alla qua-le possono crescere gli alberi | limite delle nevi persistenti, linea ideale al di sopra della quale la neve caduta nel periodo più freddo non arriva a sciogliersi tutta nel periodo più caldo | limite di carico, massimo peso di merce che può essere carica-ta su carro

2 grado ultimo, valore estremo, da non superare: vi sono precisi limiti di tempo | limite di età, determinato dalla legge per scopi di vario genere | vittoria prima del limite, nel pugilato, quella conquistata prima che siano state disputate tutte le riprese | limite di velocità, velocità massima consentita ai veicoli | limite di sosta, periodo di tempo in cui è consentito il parcheggio | al limite, nell'estrema ipotesi, tutt'al più

3 (mat.) limite di una funzione in un punto, numero al quale i valori della fun-zione si mantengono arbitrariamente vicini, se la variabile indipendente si mantie-ne abbastanza prossima al punto assegnato | limite di una successione, numero al quale i termini della successione si mantengono arbitrariamente vicini, scegliendo-li di volta in volta successivi a termini opportunamente fissati

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Machiavelliano

● proprio di N. Machiavelli (1469-1527), del suo pensiero e delle sue opere

Machiavellico

1 (raro) machiavelliano

2 (fig.) astuto e privo di scrupoli: trama, doppiezza machiavellica SIN. scaltro, subdolo

Machiavellismo

1 orientamento politico fondato su una interpretazione parziale del pensiero machiavelliano, secondo la quale è lecito ricorrere ad ogni mezzo per conseguire un fine

2 (est.) opportunismo, utilitarismo, cinismo, spec. in campo politico | comporta-mento subdolo, privo di scrupoli

Matematica

1 scienza che, avvalendosi di metodi deduttivi, studia le proprietà di entità astratte quali i numeri, le figure geometriche e sim., le relazioni che si stabiliscono fra loro e la possibilità di applicazione dei suoi risultati alle altre scienze | matema-tica applicata, che si occupa delle applicazioni della matematica pura | matemati-ca elementare, che comprende l'aritmetica, il calcolo algebrico e la geometria eucli-

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dea | matematica finanziaria, matematica applicata alla scienza delle finanze | matematica pura, che si occupa di questioni matematiche a sé stanti, indipendente-mente dalle applicazioni

2 (fig.) logica, argomentazione certa e inoppugnabile spec. per la sua razionalità | se la matematica non è un'opinione, (anche scherz.) espressione che si usa per avallare l'esattezza di un proprio calcolo, data l'inconfutabile precisione della scien-za matematica: mi devi ancora dieci euro, se la matematica non è un'opinione

3 †matesi, astrologia

Meccanicismo

1 qualsiasi dottrina filosofica che, rifiutando ogni finalismo, spiega il mondo fisi-co e le sue manifestazioni con le leggi del movimento dei corpi: il meccanicismo di Democrito, di Hobbes

2 (fig.) modo di procedere schematico, che segue connessioni causali prevedibili: un'analisi che pecca di meccanicismo

Medioevo

● nella periodizzazione storica, età compresa tra l'evo antico e quello moderno, i cui termini sono convenzionalmente fissati tra il 476, data della caduta dell'Impe-ro romano d'occidente, e il 1492, anno della scoperta dell'America | Alto Medioe-vo, prima dell'anno 1000 | Basso Medioevo, dopo l'anno 1000

Metafisica

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1 (filos.) conoscenza teoretica dei princìpi primi della realtà, al di là degli aspetti particolari propri di ogni sua manifestazione | (est.) teoria con cui ogni pensatore affronta le questioni fondamentali della speculazione filosofica, che a seconda dei casi può coincidere con l'ontologia, con la gnoseologia, con l'etica ecc.: la metafisi-ca di Platone, di Leibniz

2 (est., spreg.) cosa astrusa, difficile a comprendersi, o cosa astratta, priva di rap-porti con la realtà concreta

Monade

● (filos.) presso i pitagorici, unità che è il principio delle cose materiali e spiritua-li | per Leibniz, sostanza semplice, indivisibile, inestesa e di natura spirituale che costituisce l'elemento ultimo delle cose

Monismo

● dottrina filosofica che riconduce a un unico principio l'apparente molteplicità dell'esperienza

Morale

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1 che concerne il comportamento umano in relazione alla categoria del bene e del male: giudizio, precetto, massima, legge morale; progresso morale; le dottrine morali | senso morale, intima percezione di ciò che è bene o male | coscienza mo-rale, consapevolezza del significato etico delle proprie azioni | responsabilità mora-le, relativa agli effetti del comportamento pratico | danno morale, V. danno (1) | ente morale, fondazione che persegue uno scopo non lucrativo

2 conforme ai principi di ciò che è buono e giusto: libro, discorso morale | casti-gato, non licenzioso: spettacolo morale | onesto, retto: è una persona morale

3 relativo al mondo dello spirito, della coscienza: forza, fiacchezza morale; mi ha dato un aiuto morale | scienze morali, le scienze filosofiche, giuridiche, storiche e sim., in contrapposizione alle scienze fisiche e matematiche | autorità morale, che deriva dalla stima o dall'affetto | certezza morale, basata più su intima persua-sione che su prove materiali | (fig.) schiaffo morale, offesa, umiliazione bruciante | capitale morale di una nazione, la città più importante pur non essendo la capitale | vincitore morale, chi, in una gara e sim., è stato sconfitto pur avendo meritato di vincere

Necessario

1 detto di ciò di cui non si può assolutamente fare a meno (+ a): cose necessarie alla vita; pezzo necessario a una macchina; documenti necessari | indispensabile, essenziale (+ inf., + che seguito da congtv.): è necessario decidere quanto prima; è necessario che tu parta subito; ritengo necessaria la sua presenza | non è necessa-rio, se ne può fare a meno | (est.) conseguenza necessaria, inevitabile, certa CONTR. superfluo

2 che serve, è utile, occorre a qlcu. o qlco.: il tempo necessario per scrivere; la necessaria chiarezza del discorso; una presenza necessaria; prenditi il tempo neces-sario a concludere il lavoro

3 (filos.) che non può non essere, né essere altrimenti da ciò che è CONTR. contingente

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4 (dir.) disposto da norma inderogabile: domicilio necessario; erede necessario; sospensione necessaria del processo

Neoplatonismo

● indirizzo filosofico sviluppatosi tra il III e il VI secolo d.C. dalla contamina-zione della filosofia platonica con l'ebraismo e altre dottrine di età ellenistica; ela-borò un concetto dell'Uno come sommo bene, del quale tutte le cose sarebbero emanazione: il neoplatonismo di Plotino | (est.) qualsiasi movimento filosofico, arti-stico o letterario ispirato dal platonismo: il neoplatonismo rinascimentale

Nominalismo

● dottrina filosofica medievale, secondo la quale soltanto gli individui costitui-scono realtà concrete, mentre i concetti universali non sono altro che nomi ai quali non corrisponde alcuna realtà

Nominalistico

1 (filos.) relativo al nominalismo (est., spreg.) Formalistico, astratto: disputa no-minalistica

2 (dir.) principio nominalistico, quello per cui i debiti monetari si devono adem-piere con moneta avente corso legale al tempo delle scadenze e per il suo valore no-minale

Nuovo Mondo (o Nuovo Continente)

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uno dei nomi usati per indicare il continente delle Americhe e le isole adiacen-ti, in uso fin dal XVI secolo. Il continente era nuovo per gli Europei, per i quali il mondo consisteva solo di Europa (tradizionalmente, il Vecchio continente), Africa e Asia, chiamate Continente Antico o Vecchio Mondo.

Onto-teologia

● nella filosofia di Kant, teologia che deduce concettualmente l'esistenza di Dio, senza ricorrere ai dati dell'esperienza | nella filosofia e nella teologia contem-poranee, modalità d'indagine che unisce in sé il discorso sull'essere (ontologia) e il discorso su Dio (teologia)

Ontologia

● (filos.) parte della filosofia che studia le modalità dell'essere in sé, indipenden-temente dalle sue determinazioni particolari o fenomeniche

Osservazione

1 l'osservare | attento esame, accurata valutazione, e sim.: osservazione scientifi-ca, accurata, diligente; la quotidiana osservazione degli astri | tenere, trattenere in osservazione, di ammalato che viene ricoverato al fine di eseguire esami e controlli | indagine, studio, ricerca: strumenti d'osservazione clinica; il fenomeno è degno d'osservazione CFR. -scopia, -scopio

2 complesso delle operazioni riguardanti la rilevazione e la descrizione di un fe-nomeno: osservazione meteorologica | osservazione partecipante, in etnografia, tecnica di indagine che comporta la partecipazione per un lungo periodo del ricer-catore alla vita del gruppo sociale studiato

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3 considerazione, espressione di giudizio relativa a qlcu. o qlco.: le sue osserva-zioni su quel testo sono state assai acute; è un'osservazione molto intelligente SIN. rilievo, riflessione

4 appunto, rimprovero: ricevere un'osservazione | obiezione: il testo è approva-to senza osservazioni

Ossìmoro(o Ossimòro)

● (ling.) figura retorica che consiste nel riunire in modo paradossale due termini contraddittori in una stessa espressione; per es.: un silenzio assordante; oppure l'espressione ‘colme di nulla’ in: con le braccia colme di nulla, / farò da guida alla felicità (G. Ungaretti)

Paideia

● educazione, formazione morale e spirituale

Panenteismo

● (filos.) concezione metafisica elaborata in Germania nei primi decenni dell'Ot-tocento, che costituisce una sintesi fra teismo e panteismo

Pantocratore

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● (lett.) che (o chi) è onnipotente: Giove pantocratore; Dio pantocratore | (arte) Cristo pantocratore, immagine di Cristo benedicente tipica delle chiese bizantine, gener. in mosaico e posta nell'abside

Pedagogia

● disciplina che si occupa dei problemi relativi all'educazione, e in particolare dei fini del processo educativo e dei modi più atti a conseguirli | materia d'insegna-mento o corso universitario: esame di pedagogia

Pedagogico

● che concerne la pedagogia: sistemi pedagogici | (est.) educativo: un'opera tea-trale con intenti pedagogici

Pensiero

1 attività psichica e facoltà del pensare: il pensiero è proprio degli esseri raziona-li; le leggi del pensiero; chiedere, esigere libertà di pensiero e di coscienza | (fig.) ra-pido come il pensiero, rapidissimo | la mente: ho il pensiero altrove; andare col pensiero a qlco., a qlcu.; corsi col pensiero alle conseguenze del mio gesto | rianda-re col pensiero, ricordare | fermare il pensiero su qlco., su qlcu., fissare la mente su qlco., su qlcu. | sopra pensiero, V. soprappensiero | leggere il pensiero, riuscire a indovinare ciò che gli altri pensano

2 oggetto, contenuto del pensare, del riflettere, dell'immaginare e sim.: uno stra-no pensiero; pensieri ricorrenti, preoccupanti, assurdi, angosciosi; un dolce, un cat-tivo pensiero; era assorto in profondi pensieri; il mare solitario i miei pensieri / cul-la con le sue lunghe onde grigiastre (U. Saba) | ciò che si pensa: modificare, espri-

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mere, tacere il proprio pensiero; tutto il suo pensiero si sviluppa in una sola direzio-ne | travisare il pensiero di qlcu., interpretarlo male | intenzione, proposito, dise-gno: un pensiero audacissimo; lascia da parte simili pensieri! | opinione: qual è il tuo pensiero al proposito? SIN. idea

3 modo di pensare, riflessione, considerazione: il pensiero dei classici è stato di guida a molte generazioni; i suoi pensieri sono raccolti in un volume | pensiero la-terale, capacità di risolvere problemi seguendo metodi non convenzionali basati sull'analogia e sull'intuizione

4 (filos.) l'attività speculativa dell'uomo | sistema organico di idee; teoria, dottri-na: il pensiero di Platone, di Kant, di Heidegger | pensiero debole, tendenza con-temporanea che afferma la necessità per la filosofia di limitarsi a interpretazioni parziali e provvisorie del reale, stante la problematicità di ogni forma di sapere | nel linguaggio giornalistico, posposto a un nome proprio (anche iron.): il Celenta-no pensiero

5 oggetto e fine del pensare, del desiderare e sim.: la vostra salute è nostro co-stante pensiero; il bene della patria fu il suo unico, grande pensiero

6 ansia, preoccupazione: essere, stare in pensiero per qlcu., per l'esito di qlco.; un pensiero che non mi lascia dormire; vita oberata di pensieri e di guai | dar pen-sieri a qlcu., causargli preoccupazioni | non darsi pensiero di qlco., di qlcu., non preoccuparsene | levarsi, togliersi il pensiero (di qlco.), eliminare la causa di una preoccupazione | senza pensieri, spensieratamente | non dà pensiero, detto di co-sa facile, agevole, che non desta apprensioni

Percezione

● (psicol.) processo mediante il quale l'individuo riceve attraverso gli organi di senso ed elabora le informazioni provenienti dall'esterno e dal proprio corpo: se-condo i realisti la esistenza non si può conoscere se non con la percezione (F. De Sanctis) | (est.) sensazione, impressione: la percezione del calore; ebbe l'esatta per-cezione di un pericolo

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Peripatetico

● (filos.) aristotelico

Polemologia

● studio sull'arte della guerra | (est.) studio della guerra e delle sue cause in rela-zione a fenomeni sociologici

Polemologo

● studioso di polemologia

Politica

1 scienza e arte di governare lo Stato: La … politica, sì 'nsegna fare e mantene-re e reggere le cittadi e le comunanze (B. Latini) | attività svolta dal governo di uno Stato: politica industriale, scolastica, sanitaria | politica interna, indirizzo da-to dal governo a tutte le forme di attività statuale esercitate entro i confini dello Sta-to | politica estera, indirizzo dato dal governo all'attività statuale di relazione con gli altri soggetti di diritto internazionale | politica dei redditi, politica economica che tende a una più equa ripartizione del reddito nazionale, commisurando l'incre-mento dei salari all'incremento della produttività | politica criminale, che studia e ricerca i mezzi più idonei per combattere il fenomeno della delinquenza

2 modo di governare: la politica di Napoleone; politica spregiudicata, machia-vellica, ingenua; politica dirigista, liberista

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3 l'insieme delle attività di chi partecipa alla vita pubblica: darsi alla politica; en-trare in politica | complesso di problemi e di argomenti che riguardano il governo, i partiti e, in generale, la vita pubblica: discutere di politica

4 (est.) atteggiamento, condotta mantenuta in vista del raggiungimento di deter-minati fini: per me ha adottato una politica sbagliata; la sua politica pecca d'inge-nuità; politica aziendale; politica dei prezzi

5 (fig.) accortezza, astuzia o furberia nell'agire o nel parlare: con la sua politica saprà trarsi d'impaccio

Politologia

disciplina che studia i sistemi politici

Preformismo

● (biol.) teoria che spiega lo sviluppo dell'individuo come accrescimento di un organismo in scala microscopica ma già completamente strutturato

Prescienza

1 cognizione che Dio, esente da ogni limite di tempo, ha del futuro: l'accordo della prescienza col libero arbitrio è una delle concezioni più difficili e astruse (F. De Sanctis)

2 preveggenza, capacità di prevedere l'avvenire

Presunzione

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1 opinione, congettura: è solo una presunzione; presunzioni non convalidate da prove | (dir.) conseguenza che la legge o il giudice traggono da un fatto noto per risalire a un fatto ignorato: presunzione di paternità | presunzione legale, stabilita dalla legge | presunzione d'innocenza, principio sancito dalla Costituzione, secon-do il quale un imputato è ritenuto innocente sino a una condanna definitiva

2 opinione esagerata del proprio valore e della propria importanza: la sua pre-sunzione non ha limiti; peccare di presunzione | †temerarietà, ardire | †caparbia ribellione SIN. burbanza, orgoglio, superbia CONTR. modestia, umiltà

Principato

1 nobiltà e titolo di principe | stato retto da chi ha titolo principesco: il principa-to di Monaco

2 signoria, monarchia: il principato di Augusto | principato civile, di un cittadi-no che diventa sovrano | principato ecclesiastico, tenuto da un vescovo e sim. | principato temporale, governo politico del papa

3 (lett., fig.) preminenza, primato

4 (al pl.) quarta gerarchia degli angeli

Principe

1 (gener.) sovrano, colui che regna a titolo personale ed ereditario: la corte, i cor-tigiani del principe | (est.) colui che esercita il potere sovrano in uno Stato | il prin-cipe della Repubblica di Venezia, il doge | (est.) il Principe delle tenebre, (per an-ton.) Lucifero

2 sovrano di un principato: il principe di Monaco

3 membro non regnante di una famiglia reale: il principe Eugenio di Savoia Ca-rignano | figlio di sovrano regnante | principi del sangue, i parenti stretti del sovra-

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no | principe ereditario, destinato alla successione del trono per diritto ereditario | principe consorte, marito di una sovrana regnante | principe di Galles, il princi-pe ereditario del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord; (est.) tipo di tessuto a quadri di varia grandezza | (est.) Principe della Chiesa, cardinale della Chiesa cattolica | principe azzurro, (per anton.) nelle fiabe, giovane principe che sposa, salva, redime la giovane protagonista femminile; (est.) lo sposo ideale: sogna-re il principe azzurro

4 persona insignita del grado di nobiltà superiore a quello di duca, il più alto nella gerarchia araldica: Alessandro Torlonia, principe di Civitella Cesi | stare, vi-vere da principe, come un principe, lautamente, negli agi

Principio del terzo escluso

Tertium non datur (traduzione: un terzo (o una terza) non è dato/a) è una locu-zione che appartiene al repertorio delle celebri frasi in lingua latina entrate a pie-no diritto nel patrimonio culturale mondiale e non solo in quello italiano.

Sta a significare che una terza soluzione (una terza via, o possibilità) non esiste rispetto a una situazione che paia prefigurarne soltanto due. Si potrebbe leggere quindi come: Non ci sono altre possibilità eccetto queste due.

L'articolazione della frase - nella sua secchezza e laconicità - è piuttosto sempli-ce: dove datur è la terza persona singolare passiva del verbo dare (quindi = "è da-to") e tertiumfigura come aggettivo neutro (perciò non indicativamente maschile oppure femminile) sostantivato. La negazione non compare con lo stesso uso che ne fa la lingua italiana.

L'espressione entra nella formulazione del principio logico del terzo escluso, che afferma che due proposizioni formanti una coppia antifatica (p e ¬p) devono avere valore di verità opposto, non esiste una terza possibilità (Tertium non datur). Esso si trova già formulato nella Metafisica di Aristotele.

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In altre parole, non è possibile che due proposizioni contraddittorie siano entram-be non vere. Il principio del tertium non datur implica ed è più generale del princi-pio di non-contraddizione, per il quale se una proposizione è vera, non lo è il suo contrario, fatto che a priori non esclude che entrambe possano essere non vere.

La fondazione della matematica - in particolare attraverso la scuola intuizioni-sta - non ne dà oggi per scontata l'autoevidenza. La logica "Fuzzy" rifiuta tale prin-cipio, perché i valori di verità sono presi nell'intervallo chiuso tra vero e falso nel campo dei numeri reali, violandone la polarità. Ma in tutte le logiche in cui i valo-ri di verità sono polari, il principio in questione conserva ancora tutta la sua validi-tà, come si dimostra in Logica binaria. È importante evidenziare che questo princi-pio si differenzia dal principio di non contraddizione (o di consistenza), di cui non è un sinonimo. Ma è più importante evidenziare che questo principio si differenzia dal principio di bivalenza: il principio di bivalenza afferma che una proposizione è vera o è falsa; il principio del terzo esclusono afferma che il valore di verità di una proposizione è sempre opposto a quello della proposizione contraddittoria.

Principio di autorità

L'espressione principio di autorità si riferisce, in termini filosofici, al valore deci-sivo assunto, nella risoluzione delle controversie filosofiche - in particolare le quae-stiones e le disputationes tipiche della scolastica medioevale - dal ricorso alla cita-zione di testi e fonti considerate particolarmente autorevoli.

Principio di identità

Il principio d'identità è – insieme al principio di non contraddizione e al princi-pio del terzo escluso – una delle leggi fondamentali della logica. Esso stabilisce che

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A → A, esprimibile anche con A ≡ A (ossia "A è equivalente ad A"). Il principio di

identità è per sua natura tautologico.

Principio di non-contraddizione

Nella logica classica, il principio di non-contraddizione afferma la falsità di ogni proposizione implicante che una certa proposizione A e la sua negazione, cioè la proposizione non-A, siano entrambe vere allo stesso tempo e nello stesso modo. Secondo le parole di Aristotele:

« È impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e sotto il medesimo riguardo[1] »

(Aristotele)

Più semplicemente, la proposizione "A è anche non-A" è falsa.

Ragione

1 la facoltà di pensare stabilendo rapporti e legami tra i concetti, di giudicare bene discernendo il vero dal falso, il giusto dall'ingiusto: le bestie non hanno ragio-ne; il dominio della ragione sui sensi; i diritti, i limiti della ragione; l'età della ragio-ne | perdere l'uso, il lume della ragione, impazzire SIN. discernimento, giudizio, riflessione

2 †discorso, conversazione, ragionamento | (lett.) †argomento, tema, soggetto di una composizione poetica: Canzon, chi tua ragion trovasse oscura … (F. Petrar-ca) | †mettere qlcu. a ragione, per ragione, interrogarlo per filo e per segno

3 argomentazione, prova, dimostrazione usate per persuadere qlcu., confutare un ragionamento o dimostrarne la validità: è una ragione inoppugnabile, evidente;

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allegare le proprie ragioni | non ascoltare, non intendere, non sentire ragione, non lasciarsi convincere | a ragion veduta, avendo ben valutata la situazione

4 †sede della giustizia, tribunale: palazzo della Ragione | (est.) †diritto, giustizia | ragione canonica, civile, diritto canonico, civile | †fare ragione a qlcu., rendergli la giustizia dovuta | (lett.) farsi ragione da sé, farsi giustizia personalmente

5 (est.) appartenenza di diritto, competenza: non è di sua ragione | a chi di ra-gione, a chi spetta | di pubblica ragione, noto a tutti | avere ragione di qlcu., vin-cerlo, sopraffarlo

6 causa giusta, legittimo motivo che spiega un fatto o un'azione: la ragione sta dalla parte sua | avere ragione da vendere, (fig.) essere nettamente nel giusto | da-re ragione a qlcu., riconoscere la giustezza dei suoi argomenti | a ragione, giusta-mente, di diritto | a maggior ragione, tanto più: se sono offeso io, a maggior ragio-ne dev'esserlo lei | †è ragione, è giusto, conviene: ed è ragion ch'ei mi disprezzi (T. Tasso) | di santa ragione, (fig.) in abbondanza, fortemente: lo ha picchiato di santa ragione | (est.) causa, motivo: volere conoscere la ragione; non è una buona ragio-ne; non c'è ragione di preoccuparsi; ragioni di famiglia, di forza maggiore | (col-loq.) ragione per cui, e per questo motivo, perciò | farsi una ragione, rassegnarsi | la ragione ultima, il fine | ragion d'essere, scopo intrinseco, motivo dell'esistenza di qlco.: Il dramma è la ragion d'essere del personaggio (L. Pirandello) | †fare ragio-ne, considerare, far conto: Fa ragion ch'io ti sia sempre allato (Dante Inf. XXX, 145)

Razionalismo

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1 qualsiasi indirizzo filosofico che consideri la realtà governata da un principio razionale e assuma la ragione come fondamento della conoscenza e dell'agire uma-no: il razionalismo di Cartesio, di Spinoza

2 in teologia, tendenza di chi ritiene possibile la conoscenza di Dio per il solo tramite della ragione

3 (est.) prevalenza del ragionamento astratto, dell'elemento razionale in una concezione, in un'opera artistica, e sim.

4 (archit.) termine che definisce una tendenza all'interno del Movimento moder-no che poneva in forma radicale l'esigenza di un'architettura e di un'urbanistica ra-zionali e semplificate, anche come strumento di progresso sociale

Realtà

1 ciò che ha un'esistenza reale: rappresentare in un libro la realtà interna, affet-tiva; la realtà è dura e pesante e vuol altro che buona volontà di individui e illusio-ni di poeti (B. Croce) | realtà esterna, tutto ciò che ci circonda | la vita concreta: affrontare la realtà; la dura realtà del lavoro; mancare di contatto con la realtà | (gramm.) periodo ipotetico della realtà, V. ipotetico

2 condizione di ciò che è reale, vero, materiale, esistente o concreto: illusioni prive di realtà | verità reale: verificare la realtà di un fatto | in realtà, in effetti, ve-ramente, effettivamente; però, peraltro

3 insieme di elementi che compongono e caratterizzano un luogo, un ambien-te, una comunità e sim.: la realtà locale; la realtà del nostro quartiere; la scuola e le sue realtà

4 (inform.) realtà virtuale, tecnologia informatica e relative applicazioni che danno all'utente la percezione di essere in una realtà diversa da quella in cui effetti-vamente si trova | realtà aumentata, tecnologia che, sovrapponendo immagini di sintesi fisse o in movimento a quelle del mondo reale, crea un campo di visione uni-

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co dando la sensazione realistica di eventi virtuali; immagine o sequenza video rea-lizzata con tale tecnologia

Relativismo

1 (filos.) qualsiasi dottrina che affermi il valore relativo della conoscenza CONTR. dogmatismo | relativismo etico, concezione che nega l'esistenza di valo-ri etici assoluti | (antrop.) relativismo culturale, teoria che sostiene il carattere relati-vo di ogni cultura o civiltà, negando l'esistenza di princìpi di valutazione universal-mente validi

2 caratteristica di ciò che è relativo, che non è immutabile o definitivo: insegna-mento che dobbiamo trarne … è il relativismo del giudizio (C.E. Gadda)

Relatività

1 condizione di ciò che è relativo, non assoluto nel suo significato o valore: la relatività di un'opinione; la relatività del gusto | relatività della conoscenza, conce-zione secondo la quale è impossibile raggiungere una conoscenza assoluta e univer-salmente valida

2 principio fisico matematico, che attesta l'inesistenza di osservatori o di sistemi di riferimento privilegiati per lo studio dei fenomeni meccanici e fisici, e quindi l'inesistenza di uno spazio e di un tempo assoluti | teoria della meccanica e della fisica fondata sul principio di relatività | relatività galileiana, secondo la quale le leggi meccaniche hanno la medesima forma per due osservatori in moto rettilineo e uniforme uno rispetto all'altro | relatività ristretta, speciale, esprime l'equivalen-za di due sistemi di riferimento in moto rettilineo e uniforme uno rispetto all'altro per quanto riguarda tutte le leggi meccaniche e fisiche ed è basata sull'ipotesi della costanza della velocità della luce | relatività generale, basata sull'invarianza delle leggi meccaniche e fisiche per qualsiasi osservatore

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Religione

1 complesso delle credenze, delle norme etiche e degli atti di culto che esprimo-no, nel corso della storia, la relazione delle varie società umane con il mondo divi-no | insieme di dogmi, precetti e riti che costituiscono ciascun culto religioso: reli-gione cattolica, protestante, ebraica, buddista, musulmana | religione monoteisti-ca, quella che riconosce un Dio unico | religione politeistica, quella che si fonda sulla credenza in una pluralità di rappresentazioni divine | religione panteistica, quella che riconosce natura divina a tutto l'universo | religione rivelata, che si fon-da su una rivelazione direttamente fatta da Dio all'uomo e conservata, talvolta, in forma scritta | religione naturale, che è fondata sulla sola ragione | religione di Stato, quella che uno Stato riconosce ufficialmente sua propria

2 nel vecchio diritto canonico, denominazione degli istituti di vita consacrata | †convento, monastero: Andò questo Giovanni … a una religione di monaci (F. Sac-chetti)

3 rispetto devoto e fervido per entità astratte profondamente sentite o per senti-menti nobili: la religione dell'arte, dell'umanità, della patria, della famiglia, del-l'onestà | (est.) con religione, con intenso raccoglimento o con esattezza scrupolosa | non c'è più religione, (fig., scherz.) è crollato ogni rispetto per valori umani o spi-rituali

4 (lett.) solennità, santità che incute rispetto e reverenza: almen l'antica / religio-ne del bel loco io sento (U. Foscolo)

Ricerca

1 attività consistente nel cercare qlcu. o qlco. con molta cura e impegno: la ri-cerca di un anello perduto, di un colpevole; fare, promuovere, concludere una ri-cerca; una ricerca lunga, diligente, inutile; malgrado tutte le ricerche fu impossibile

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scoprire anche la benché minima traccia del giovane scomparso; sono alla ricerca di un lavoro

2 indagine o studio condotti con sistematicità e tendenti ad accrescere o a verifi-care il complesso di cognizioni, documenti, teorie, leggi inerenti a una determina-ta disciplina o a un determinato argomento: una erudita ricerca filologica; il profes-sore ci ha detto di fare una ricerca su Giulio Cesare; ricerca nucleare; laboratorio di ricerca | dottorato di ricerca, V. dottorato | ricerca di mercato, indagine che ha lo scopo di prevedere nel tempo l'entità della domanda, la richiesta di nuovi pro-dotti e l'opportunità di offrirli sul mercato | ricerca sul campo, svolta nell'ambiente stesso in cui si realizza il fenomeno o l'evento oggetto di studio | scritto che regi-stra i risultati di tale indagine: pubblicare una ricerca storica, scientifica; ho passa-to tutta la sera a ricopiare la mia ricerca sui mestieri che vanno scomparendo | ri-cerca motivazionale, ricerca delle ragioni psicologiche del comportamento dell'uo-mo in quanto consumatore | ricerca fondamentale, di base, che non ha immediati obiettivi applicativi | ricerca applicata, ricerca scientifica volta a fini pratici a bre-ve termine | ricerca operativa, studio di problemi organizzativi, eseguito con meto-di matematici e statistici

3 insieme delle attività intellettuali e pratiche che estendono e approfondiscono le conoscenze umane spec. in campo scientifico: promuovere la ricerca; Consiglio Nazionale delle Ricerche

Riflessione

1 riverbero, riflesso | (fis.) in propagazioni ondulatorie e materiali, fenomeno per cui un raggio, incidendo su una superficie riflettente, viene rinviato secondo un raggio riflesso, che forma con la normale alla superficie un angolo di riflessione uguale all'angolo d'incidenza e giacente sullo stesso piano: riflessione del suono, della luce, di onde elettromagnetiche, di elettroni | angolo di riflessione, angolo for-mato dal raggio riflesso con la normale alla superficie riflettente nel punto d'inci-denza | riflessione totale, quando il raggio luminoso, provenendo dal mezzo più

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rifrangente, giunge alla superficie di separazione dei due mezzi con un angolo d'in-cidenza che supera l'angolo limite

2 (filos.) atto conoscitivo mediante il quale l'intelletto prende coscienza di sé e delle sue funzioni

3 (fig.) considerazione attenta e approfondita: per questa decisione è necessaria una lunga riflessione; occorre una pausa di riflessione | ragionamento, pensiero, osservazione: sono riflessioni giuste, importanti; far conoscere le proprie riflessioni sull'argomento

Rinascimento(o Rinascenza)

1 rinascita (spec. fig.): rinascimento delle arti, della cultura

2 movimento culturale sorto in Italia alla fine del XIV sec. e diffusosi in tutta Europa fino al XVI sec., caratterizzato dall'uso rinnovato della lingua e letteratura latina classica, dal libero rifiorire delle arti, degli studi, della politica, dei costumi, nello spirito e nelle forme dell'antichità classica: la pittura, l'arte del Rinascimento; il Rinascimento italiano

Rivoluzione

1 violento, profondo rivolgimento dell'ordine politico-sociale costituito, tenden-te a mutare radicalmente governi, istituzioni, rapporti economico-sociali e sim.: è scoppiata la rivoluzione | rivoluzione francese, quella che, iniziata nel 1789, di-strusse in Francia il regime feudale assolutista esprimendo i suoi principi ispiratori nella dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino | rivoluzione d'ottobre, quella che, nell'ottobre del 1917, rovesciò il governo provvisorio di Kerenskij e por-tò al potere, in Russia, la frazione bolscevica del partito socialdemocratico guidata da Lenin, segnando la nascita del nuovo Stato sovietico | rivoluzione culturale, mo-

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vimento politico-sociale che mirava a cambiare anche i valori ideali e i modi di pensare degli individui, sviluppatosi in Cina negli anni 1966-69

2 (est.) rapida e radicale trasformazione economico-sociale, dovuta all'applica-zione sistematica e su scala sempre più vasta di nuove scoperte scientifiche e tecno-logiche: la rivoluzione industriale inglese; l'automazione è stata definita come la se-conda rivoluzione industriale; la rivoluzione informatica; la rivoluzione di Internet | rivoluzione verde, radicale processo di modernizzazione e meccanizzazione dei sistemi di coltivazione della terra

3 (est.) profondo e sostanziale rinnovamento in campo artistico, scientifico, cul-turale e sim.: la rivoluzione copernicana (V. anche copernicano); la rivoluzione di Darwin; rivoluzione nei rapporti tra genitori e figli; rivoluzione sessuale

4 (fig., fam.) confusione, turbamento, scompiglio: il suo arrivo ha scatenato la rivoluzione in casa

5 movimento di un corpo intorno a un centro o asse: rivoluzione della ruota | solidi di rivoluzione, generati dalla rotazione di una curva piana intorno a un asse contenuto nel suo piano

6 (astron.) moto di un corpo celeste che descrive un'orbita ellittica attorno ad un altro: la rivoluzione della Terra attorno al Sole CFR. rotazione

Sackpipa

Zampogna in svedese

Saggio(1) agg.

1 che pensa, agisce e sim. secondo criteri di accortezza, prudenza, assennatez-za: l'età rende saggi; un vecchio saggio | che è pensato, detto, fatto e sim. in modo assennato, prudente: una saggia decisione; un saggio consiglio; sagge parole; un

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saggio proverbio; questa è la soluzione più saggia SIN. accorto, avveduto, giudizio-so

2 †dotto, esperto nella propria arte, attività e sim.

Saggio(2) sost.

1 operazione sperimentale che mira a determinare la natura, le proprietà, il va-lore e sim. di qlco. | saggio dell'oro, operazione sperimentale con cui si riconosco-no i metalli preziosi e se ne determina il titolo | prova di saggio, piccola quantità di metallo prezioso tolta dal lingotto per fare il saggio | tubo da saggio, provetta

2 campione da cui si possono desumere le caratteristiche del tutto o della serie cui appartiene: un saggio di olio, di vino; un saggio delle sue opere | copia, esem-plare di saggio o (assol.) saggio, copia, esemplare di un periodico, un libro e sim. spedita gratuitamente dall'editore per pubblicità | †assaggio

3 prova in cui si mostrano agli altri le proprie attitudini, la maturità o il grado di preparazione raggiunti in una disciplina, un'arte e sim.: dare saggio di sé; dare saggio della propria bravura, forza, capacità | saggio ginnico, di ginnastica, saggio musicale e sim., nelle scuole, manifestazione che gli allievi eseguono pubblicamen-te per mostrare quanto hanno imparato

4 ricerca, studio scritto su di un particolare problema, evento, personaggio: un saggio su Hegel, sul diritto pubblico, sulla fisica quantistica; è uno studioso con molti saggi al suo attivo

5 (econ.) tasso, misura percentuale dell'interesse o dello sconto: saggio dei profit-ti

Scetticismo

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1 nel pensiero greco antico, indirizzo filosofico che, in polemica con l'epicurei-smo e lo stoicismo, negava la possibilità della conoscenza assoluta, attribuendo rela-tività a ogni sapere | in età moderna, concezione che nega la possibilità di cono-scenze sistematiche o fondate su presupposti concettuali o metafisici: lo scetticismo di Montaigne

2 (est.) incredulità abituale, inclinazione a dubitare di tutto

Scettico

1 (filos.) relativo allo scetticismo

2 (est.) incredulo, proclive a dubitare di tutto, sia in assoluto sia in relazione a realtà particolari: l'esperienza lo ha reso scettico; in fatto di politica è scettico; sono scettico sull'effetto di questa cura; la borghesia gaudente e scettica (F. De Sanctis)

Scolio

● chiosa, annotazione

Sensazione

1 (fisiol.) l'unità elementare e non analizzabile di ciò che si percepisce quando certi organi recettori sono stimolati: sensazione di caldo, di freddo, di fame CFR. estesio-, -estesia

2 (gener.) impressione, presentimento (+ che, + di seguito da inf.): ho la sensa-zione che quel ragazzo finirà male; ho la sensazione di essere stato imbrogliato

3 senso di viva impressione, stupore, sorpresa, interesse e sim., spec. nella loc. fare sensazione, gran sensazione, molta sensazione: le dichiarazioni del ministro

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hanno fatto sensazione | a sensazione, a forti tinte, che produce grandi effetti: dramma a sensazione

Simpatetico

● che è in perfetto accordo con le qualità, le caratteristiche, di altra persona o cosa

Simpatia

1 attrazione e inclinazione istintiva verso persone o cose: avere, nutrire, prova-re, sentire, simpatia per (o verso) qlcu. o qlco.; ispirare simpatia; entrare in simpa-tia a qlcu. | giudicare per simpatia, andare a simpatia, a simpatie, badare alle sim-patie, e sim., giudicare con parzialità, seguendo le simpatie personali CFR. filo- (1), -filo, -filia CONTR. antipatia

2 intesa sentimentale, propensione amorosa: tra loro c'è una certa simpatia; è una semplice simpatia; si tratta di simpatia, non di amore

3 caratteristica di chi è simpatico: un tipo di una simpatia eccezionale

4 (med.) tendenza delle parti dell'organismo a subire le stesse malattie

5 (est.) fenomeno per cui in oggetti non posti a contatto tra loro si verificano le stesse modificazioni: scoppio per simpatia

Sorte

1 ipotetica forza misteriosa e sovrumana che si immagina presiedere agli avveni-menti umani e regolarne, secondo sue leggi imperscrutabili, lo svolgimento: la sor-te ha voluto così; la sorte volle che …; sperare nella sorte; affidarsi, rimettersi, alla

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sorte; essere in balia della sorte; buona, cattiva, mala, sorte; sorte favorevole, sfavo-revole, contraria, avversa, nemica; sperare nella buona sorte; imprecare contro la mala sorte | tentare la sorte, tentare la fortuna, spec. al gioco SIN. caso, destino, fato

2 condizione, stato, che tale forza superiore riserba agli uomini: essere conten-to, scontento, della propria sorte; compiacersi, lamentarsi, della propria sorte; ave-re una buona, una cattiva, sorte; (lett.) le sorti della patria | avere, toccare in sorte, possedere, ottenere, qlco. indipendentemente dalla propria volontà: ha avuto in sorte una grande intelligenza | †fortuna: avere sorte; V'auguro sorte (V. Alfieri) | vita, condizione, futura: decidere della sorte di qlcu.; so quale sarà la mia sorte; la tua sorte è già segnata | abbandonare qlcu. alla sua sorte, a quello che sarà il suo destino, senza soccorrerlo, consigliarlo e sim.

3 evento fortuito, caso imprevisto: ebbe la sorte di conoscerlo | per sorte, per caso: si trovò per sorte a passare di lì | a sorte, a caso: fanciulli, donne, uomini, vec-chi, … si radunavano a sorte (A. Manzoni) | estrarre, tirare, a sorte, sorteggiare: tiriamo a sorte chi deve pagare

Soteriologia

● nelle religioni, dottrina che riguarda la salvezza

Spirito di finezza

L’Esprit de finesse, vale a dire la capacità di entrare nella sostanza del mondo fisico, fissandone le varie fibre costitutive attraverso l'intuizione immediata e spon-tanea; in un'estensione logica l'uno vale per la ragione, l'altro per il cuore. E pro-

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prio nel cuore risiede lo slancio a far vibrare le corde dei sentimenti, il complesso di qualità che "definiscono" la persona, le sue modulazioni emotive, le sue articola-zioni intellettuali.

Stato

1 lo stare, lo stare fermo: verbi di stato e verbi di moto | complemento di stato in luogo, V. luogo nel sign. 1

2 modo di essere, di trovarsi; condizione: lo stato delle cose, lo stato della que-stione; lo stato presente, futuro; essere in uno stato lacrimevole, pietoso, da far pau-ra e sim.; essere in buono, in cattivo, in ottimo, in pessimo stato | stato di cose, si-tuazione: Non voleva che l'amico potesse approfittare di quello stato di cose (I. Sve-vo) | allo stato delle cose, nella situazione presente: allo stato delle cose … non c'era da far altro che separarsi (F. De Roberto) | stato di fatto, insieme degli ele-menti oggettivi che costituiscono una realtà: esaminare lo stato di fatto; non possia-mo prescindere dallo stato di fatto | (burocr.) allo stato (degli atti), per ciò che risul-ta al momento: allo stato, nulla risulta a questo ufficio | stato dell'arte, il livello cui è giunta una data tecnica o (est.) lo stato attuale di un fenomeno, di una vicenda ecc. (calco sull'ingl. state of the art) | essere in stato di fare qlco., essere in condizio-ni tali da poterlo fare | (dir.) situazione di immutabilità di una sentenza: la senten-za fa stato fra le parti

3 modo di vivere, di persone o animali: stato di civiltà; vivere allo stato selvag-gio; vivere allo stato libero, brado; vivere in uno stato miserabile; vivere in stato d'indigenza

4 condizione economica e sociale: essere di umile stato; essere venuto di basso stato; essere salito in grande stato; cambiare, mutare, stato; migliorare il proprio stato | (assol.) buona posizione economica e sociale: farsi, formarsi, uno stato

5 condizione di una persona relativamente alla posizione che essa occupa nel-l'ambito della famiglia, della collettività, della propria professione e sim.: stato nubi-le, celibe, libero, coniugale, maritale, vedovile; l'appassionatissimo umano stato di

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padre e marito (V. Alfieri) | (dir.) situazione della persona connessa con la sua ap-partenenza alla comunità: stato di famiglia | stato civile, posizione giuridica di un individuo relativamente alla cittadinanza o ai vincoli familiari: atti dello stato civi-le; registro dello stato civile | (est., burocr.) documento comprovante tale posizio-ne: stato di cittadinanza italiana; richiedere all'anagrafe lo stato di famiglia SIN. certificato | stato giuridico, posizione giuridica del dipendente dello Stato nei con-fronti dell'amministrazione statale | Stato clericale, religioso, laico, le differenti condizioni rilevabili in diritto canonico riguardo alla persona fisica, che può libera-mente eleggere la condizione sacerdotale o religiosa, ovvero restare nel mondo | scegliere il proprio stato, decidere se sposarsi oppure no, se abbracciare la vita reli-giosa oppure no e sim. | gli obblighi, gli impegni, i doveri e sim. del proprio stato, quelli derivanti dalla particolare condizione in cui si è nell'ambito di una collettivi-tà, dalla professione che si esercita e sim.

6 condizione, situazione, di carattere eccezionale in cui si trova una persona, un gruppo di persone o una collettività: essere in stato di accusa, di arresto; essere in stato di emergenza | stato d'assedio, disposizione diretta a mantenere l'ordine pubblico turbato da sommosse, con conseguente trapasso dei poteri dalle autorità civili a quelle militari | stato di guerra, condizione di tutto o di parte del territorio nazionale, determinata mediante decreti, in relazione alle necessità di difesa o di resistenza del Paese

7 condizione di salute, sia fisica sia psichica: stato di salute; essere in buono o in cattivo stato di salute; essere in stato di debolezza, di prostrazione, di ubriachezza; essere in stato di gravidanza; essere in stato di depressione, di agitazione, di inco-scienza, di ansia, di euforia | essere in stato interessante, in stato di gravidanza | condizione spirituale o morale: essere in stato di innocenza, di colpa | stato d'ani-mo, condizione di spirito | stato di grazia, nella teologia cattolica, condizione di chi ha la grazia santificante; (fig.) condizione di particolare euforia, rendimento, ispirazione e sim.: essere, sentirsi, in stato di grazia

8 (stat.) stato della popolazione, condizione, caratteri, in un dato momento, del-la popolazione considerata come un insieme di unità statistiche concrete

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9 (stor.) classe sociale, ordine: anticamente il popolo francese era diviso in tre stati | il Terzo Stato, la borghesia | il Quarto Stato, il proletariato | Stati generali, antico parlamento feudale francese, composto da rappresentanti dei tre ordini (no-biltà, clero e borghesia); (est.) assemblea dei rappresentanti di un'organizzazione, di un organismo ecc.: gli Stati generali di un partito, di una regione

Status

● posizione di un individuo in una struttura sociale | stato giuridico: status di un cittadino

Storicismo

1 orientamento culturale che tende a riferire ogni attività e manifestazione uma-na al contesto storico in cui si sono formate e sviluppate: lo storicismo di Vico | in-dirizzo filosofico, sviluppatosi in Germania nella seconda metà del XIX sec., che in polemica con il positivismo rivendica l'autonomia delle scienze storiche rispetto a quelle naturali in nome dell'individualità e irripetibilità dei fatti umani

2 nella critica letteraria, studio delle matrici storiche e culturali di un testo, viste come prevalenti o generative rispetto ai fatti di forma CONTR. formalismo, nomi-nalismo

Substrato (o Sostrato)

1 (geol.) strato sottostante a un altro: un sostrato di roccia

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2 (ling.) lingua parlata sostituita, per varie cause storiche, in una determinata re-gione, da un'altra di maggior prestigio | reazione, fenomeno di sostrato, l'influenza che la lingua precedente ha esercitato sulla nuova modificandola

3 (fig.) V. substrato

4 (filos.) la sostanza, l'essenza di ciò che resta immutato sotto la varietà delle ap-parenze fenomeniche

5 (biol., agric., chim.) V. substrato

Sussumere

1 (filos.) ricondurre un concetto particolare nell'ambito di uno più generale.

Teismo

● credenza in una divinità unica e trascendente | dottrina religiosa o filosofica fondata su tale credenza

Teocentrismo

● indirizzo di pensiero che pone Dio come centro e fine di ogni pensiero e attivi-tà umana

Teodicea

● parte della teologia che tratta della giustizia di Dio e spiega l'esistenza del ma-le in rapporto ad essa | teologia naturale

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Teologia

● scienza e studio della natura di Dio | trattazione speculativa che, all'interno delle singole religioni, ha per oggetto Dio, la sua azione e i suoi attributi; (est.) insie-me di teologi: teologia cristiana, musulmana, greca | teologia naturale, nella termi-nologia cristiana, scienza dell'esistenza e provvidenza di Dio, fondata sui dati della sola ragione | teologia biblica, che riguarda la nozione di Dio nelle Scritture | teo-logia speculativa, dogmatica, che riguarda le verità rivelate e i dogmi | teologia pratica, morale, scienza delle regole di vita cristiana, come via per giungere a Dio | teologia pastorale, concernente le obbligazioni di chi ha cura di anime | teologia positiva, che ricava dalle fonti della rivelazione le verità e le propone semplicemen-te | teologia mistica, relativa alle esperienze massime del rapporto religioso | teolo-gia negativa, che tratta della accessibilità conoscitiva di Dio solo attraverso attribu-ti negativi | teologia della morte di Dio, movimento americano che riconosce vali-di alcuni principi del Cristianesimo, accogliendo anche posizioni agnostiche o atee

Teologia negativa

teologia che tratta della accessibilità conoscitiva di Dio solo attraverso attributi negativi

Teologico

● attinente a teologia: disputa teologica; studi teologici | il problema teologico, quello dell'esistenza di Dio

Teoria

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1 formulazione sistematica dei princìpi propri di una dottrina filosofica, un sa-pere scientifico, un movimento artistico o culturale: la teoria platonica delle idee; teoria della relatività, degli insiemi CFR. -logia

2 complesso dei precetti che servono di guida alla pratica: la teoria del maneg-gio del fucile | (spreg.) eccesso di elaborazione teorica: perdersi nella teoria | in teoria, teoricamente CONTR. pratica

3 sistema, modo di pensare: non condivido le sue teorie sull'amicizia SIN. idea, opinione

4 (lett.) processione, corteo, fila, sfilata: passavano lunghe teorie di cavalli cari-chi di frumento (G. D'Annunzio)

Teoria cellulare

La teoria cellulare afferma che tutti gli esseri viventi sono formati da una o più cellule. Ogni cellula deriva da una pre-esistente cellula. Ogni cellula è una unità organizzativa e autonoma

Tollerante

1 che è in grado di tollerare: essere tollerante del freddo, delle fatiche; un ragaz-zo poco tollerante della disciplina

2 che dimostra tolleranza, spec. nei confronti delle idee altrui: una persona tolle-rante, dal carattere tollerante CONTR. Intollerante

Trascendentale

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1 (filos.) che trascende la realtà sensibile | nella scolastica medievale, detto di proprietà comune a più enti che trascende la distinzione in categorie: attributi tra-scendentali | nella filosofia di Kant, detto della condizione per cui le cose possono divenire oggetto di conoscenza a priori

2 (est.) eccezionale, straordinario: non c'è nulla di trascendentale in quello che fa

Trascendente

1 (filos.) che trascende la realtà sensibile | (filos.) che è al di là dei limiti della co-noscenza possibile CONTR. immanente

2 (mat.) non algebrico, detto di numero, funzione, curva, superficie, e sim.: equazione trascendente

Trascendere

1 oltrepassare, superare: Colui lo cui saver tutto trascende (Dante Inf. VII, 73) | †attraversare salendo

2 (filos.) superare un limite o una condizione, detto di ciò che esiste al di sopra o al di fuori della realtà

Umanesimo

1 movimento culturale sorto in Italia alla fine del XIV sec. e diffusosi in tutta Europa fino al sec. XVI, caratterizzato dal rifiorire degli studi classici e dall'affer-

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marsi di una concezione della vita basata sulla riscoperta di autonomi valori uma-ni e storici

2 (est.) qualsiasi concezione della vita, o corrente spirituale, fondata su valori analoghi

3 (est.) interesse per gli studi filologici o classici

Umanismo

1 (raro) umanesimo

2 (lett.) concezione del mondo basata sulla centralità dell'uomo e dei valori uma-ni: la religione … lascia le altezze del soprannaturale e s'impregna di umanismo e di naturalismo (F. De Sanctis)

Umore

1 (psicol.) disposizione interna per un certo tipo di risposta emotiva, come l'alle-gria, la tristezza, l'eccitazione, la depressione e sim. | correntemente, indole, carat-tere: un vecchietto d'umore bilioso, irascibile; essere di umore bizzarro, bisbetico, gaio, tetro | bell'umore, V. bellumore

2 (est.) disposizione momentanea dell'animo: essere di cattivo, di pessimo umo-re; è sempre di umor nero; una notizia che mi ha messo di ottimo umore | buon umore, V. buonumore | mal umore, V. malumore | (spec. al pl.) mutevole opinio-ne, tendenza, gusto: gli umori dell'elettorato; adeguarsi agli umori del pubblico

Universale

1 dell'universo fisico: attrazione universale; gravitazione universale

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2 relativo a tutte le cose inanimate o a tutti gli esseri viventi: principio fisico universale; le leggi universali della natura; è la voluttà dello sparire individuale nel-la vita universale (F. De Sanctis)

3 (filos.) detto di ciò che è comune a tutti gli enti appartenenti a uno stesso in-sieme e che costituisce attributo di tutti gli individui della stessa classe: concetti, va-lori universali

4 che riguarda il mondo intero e l'intera umanità: pace, storia universale; dilu-vio universale | giudizio universale, V. giudizio nel sign. 5 | lingua universale, lin-gua artificiale creata per le comunicazioni internazionali | (est.) di vastissima porta-ta, d'importanza mondiale: questioni universali; problemi di portata universale

5 relativo a una totalità di individui, che riguarda tutti gli uomini di un determi-nato Paese, ambiente, ceto, categoria e sim.: cordoglio, plauso, consenso universa-le; essere oggetto di universale ammirazione; godere di una stima universale; è fat-to segno all'universale rispetto | suffragio universale, V. suffragio SIN. generale, to-tale

Vattenkanna

Annaffiatoio in svedese

Vecchio Continente

Con il termine Vecchio Mondo (talvolta anche Continente Antico o Mondo An-tico) ci si riferisce a quelle parti della Terra note agli europei prima dei viaggi di Cristoforo Colombo; esse includono Europa, Africa e Asia (collettivamente chiama-te Eurafrasia), e le isole circostanti.

Verità

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1 condizione di ciò che è vero: la verità di una notizia, di un'informazione, di un'ipotesi CONTR. falsità

2 ciò che corrisponde esattamente a una determinata realtà: dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità; sapere, conoscere, cercare, scoprire la verità; am-mettere, negare la verità; modificare, svisare, travisare, deformare la verità; questa è la pura verità; questa è la verità sacrosanta | esposizione della verità dei fatti, ad opera delle parti del processo o dei testimoni | la bocca della verità, (fig.) persona che non mente | siero della verità, farmaco ad azione nervosa centrale, spec. barbi-turico, che rimuove le inibizioni nel soggetto, favorendo la disponibilità al dialogo, usato per ottenere da qlcu. informazioni altrimenti tenute nascoste | di' la verità, invito a parlare sinceramente | per dire la verità, a dire la verità, per essere since-ro; a dire il vero, in realtà | PROV. la verità vien sempre a galla

3 ciò che corrisponde esattamente a una rappresentazione astratta del vero e che viene considerato certo, assoluto o inconfutabile: le verità scientifiche; una grande, una profonda verità; verità indiscutibili, incontrovertibili, ovvie, evidenti | verità rivelata, che è stata manifestata agli uomini da Dio nella rivelazione | verità di fede, che, essendo rivelata, deve essere accettata per fede, senza necessaria dimo-strazione della ragione

4 ciò che è vero in senso assoluto: cercare la verità; io sono la via, la verità, la vita | in verità, in verità vi dico, formula con cui nei Vangeli sono introdotte le più solenni affermazioni del Cristo | in verità, per verità, per la verità, veramente: in verità io non ho visto nulla

Virtù

1 disposizione morale che induce l'uomo a perseguire il bene e a praticarlo co-stantemente, tanto nell'ambito della sua vita privata che di quella pubblica: inse-gnare la virtù; virtù civile; dimostrare la propria virtù; qui la virtù è bandita, perse-guitata

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2 nella teologia cattolica: virtù naturale o virtù morale, costante disposizione dell'anima a fare il bene, che si acquista per la sola forza dell'uomo | virtù sopran-naturale o teologale, disposizione infusa da Dio che ordina l'uomo alla felicità so-prannaturale e che si riceve, insieme con la grazia santificante, per mezzo dei sacra-menti o per amore della carità | virtù cardinali, le quattro principali virtù naturali, cioè prudenza, giustizia, fortezza e temperanza | virtù teologali, fede, speranza e carità | virtù eroica, ogni virtù teologale o cardinale che, praticata secondo perfe-zione o eroicità, attribuisce la santità

3 (lett.) persona virtuosa: virtù viva spezziam, lodiamo estinta (G. Leopardi)

4 (est.) qualità positiva, pregio, dote: possedere molte virtù; è la sua unica virtù; essere un modello d'ogni virtù; avere la virtù della discrezione, della riservatezza; e scrivo e scrivo e ho molte altre virtù (G. Carducci) | fare di necessità virtù, adattar-si alle circostanze | (lett.) abilità, preziosità, virtuosità: virtù di artefice, di scrittore CONTR. vizio

Volitivo

1 (filos.) di volontà, relativo alla volontà: atto volitivo; virtù, facoltà, attività voli-tiva

2 che è dotato di una volontà forte e determinata: carattere volitivo; persona vo-litiva | che rivela tale volontà: sguardo volitivo; viso maschio e volitivo

3 (gramm.) detto di forma verbale che esprime una volontà

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Sapere Aude!

Materia: Filosofia Classe: IVª A Codice: vH42a8Sy7

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