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 Spedizion e inabbonamento postaleRoma, contocorrentepostale n.649004 Copia 1,00 Copia arretrata 2,00 L OSS ER V A TO R E RO M A NO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO  Non praevale bunt  Anno CLV n. 150 (46.988) Città del Vaticano domenica 5 luglio 20 15 . y      (      7      H      A      3      J      1      *      Q      S      S      K      K      M      (       +       \      !       "      !       _      !       "      !       ,      ! Dal 5 al 12 luglio la visita in Ecuador, Bolivia e Paraguay Il Papa in America latina Incertezza sull’esito e sulle conseguenze della consultazione Referendum in Grecia  Alle violenze si aggiunge il dramma di centomila bambini nati da genitori rifugiati all’estero e ora considerati apolidi  Al eppo an co ra al cent r o de l co nf li tto si ri an o  Al Rinnovamento nello Spirito Santo il Pontefice raccomanda l’impegno per l’unità dei cristiani Chi siamo noi per dividerci? Non ci sono leader a vita: se il servizio diventa potere scivola nella vanità e negli affari Comi ncia da ll e And e la vi sita di Francesco in America latina . Do- menica pome rig gio , 5 lug lio , qua n- do in Europa sarà già notte,il Pa- pa verrà accolto in Ecuador, prima tappa del nono viaggio internazio- nale del pontific ato. Fe rvono i pre- parativi nella capitale Quito, il «ce ntr o del la vita soci ale deg li ecuad oriani » come sottolinea l’arcivescovoFaus to Gabriel Tr ávez Trávez — divenut o con il temp o «una gr ande me tr opo li , me ta di tante person e, nella maggior parte dei casi pr ovenienti dalle c ampa- gn. U om in i e donn e in fug a d al - la miseria, che, fa notare il pr esule, tentan o di inserirsi «in un contesto indifferente, isol ati da ogni for ma comunitaria, tipica delle zone rurali del P aese». Si trat ta sopra ttutto d i indigeni, discendenti di antichi po- poli che abitano queste terre da tempo immemorabile. Come anche nella vicina Bolivia, seconda meta del via ggio di Fr anc esc o. Qui l’ar- rivo del P ontefic e, rileva l’arciv e- scovo di San ta Cruz de la Sierra, monsign or Sergio Alf redo Gualbe r- ti Ca la n dr in a, è vis s ut o «c ome un importa nte segno di speranz a per i settor i più vulner abili della società: i pover i e gli emarginati». Sebbene «stiano diminuen do numeri camen- te», essi «co stit uisc ono anc ora una gra nde percentuale dell a società e sono escl usi dai più elemen tari ser- vizi di base, il che impe disc e lor o di condurre una vita degna dei figli di Dio». Infine il Papa si recherà in Paraguay, la nazione di cui me- glio c onosce «la c ultura , la l ingua e l a fede». In partic olare , s ottoli- nea l’arcivescovo di Asunción, monsigno r Edmundo Poncian o Va- len zuela Mellid, egl i celeb rer à la don na gua raní e la r eli gios ità ma- riana che «si esprime in casa me- diante le nicchie e gli altarini creati in un a ngo l o d el la s ta nza p iù im- portante, nei novendiali, nelle pro- cessioni e nei pellegrinaggi». P  AGINA 8 NOSTRE INFORMAZIONI Provvista di Chiesa Il Santo P adre ha nominato V e- scov o del la Dioce si di San Lo- renzo (Paraguay) Sua Eccellen- za Monsignor Joaqu ín Herme s Robledo Romero, trasferendolo dalla Sede di Carapeguá. Il Sa nt o P ad re ha nomina to Pr el at o de l So vr an o Milit ar e Ordin e di Mal ta Sua Ecce lle n- za Mon sign or Jean Laf fit te, Ve - scovo titolare di Entre vaux, Se- gretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia.  I militari dell’esercito siriano durante combattimenti al villaggio di Eirah (Ansa) Un incora ggiame nto a lavorare per «la ricerca del l’un ità del cor po di Cr is to» e un invi to a vi ve re le re - sponsabi lità come servizio sono stati rivolti da Papa Francesco ai trenta- mil a app art ene nti al Rinn ova mento nello Spirito Santo radunatisi vener- dì pomeriggio, 3 luglio, in piazza Sa n P ie tr o , in o cc a si one dell a tr e n- tottesima convocazione nazionale. Ricordando che «lo Spirito Santo sof fi a dove vuole, quando vu ol e e c om e vuo le », il Ponte fic e ha r ac co - mandato ai present i di vive re l’« uni- tà nell a d iv er s ità e nella verità che è Gesù stesso ». Poi ha messo in guar - dia i leade r d alla tentaz ione di «cre- dersi indispensabili» e «insostituibi- li» : si tra tta di una tent azi one ha spiega to — che «viene dal demon io», il quale «li p ort a a vol ere esse re quelli che comand ano, quelli che so- no al ce ntr o e così, pa sso dopo pa s- so, scivola no nell’aut oritar ismo, nel persona lismo e non lasc iano vive re le comunità rinnovate nello Spirito». Per questo, ha proseguito France- sco, «tutti i servizi nella C hiesa è c on ve ni e n te c he ab b ia no una sc a- denza ». Non ci sono, infatti, «lea der a vita nel la Chiesa», come «avvien e in alcun i Paes i dove esist e la ditta tu- ra». Olt ret utto, ha agg iunto, «il po- tere porta alla vanità» e rischia di far diventa re «pavon i»: così «ti senti capace di fare qualsiasi cosa, puoi scivolare negli affar i, perché il diavo- lo sempre ent ra per il portafo gli, il diavolo: questa è la porta d’entrata». Riguar do, infine, alla dimensione dell’e cumeni smo — che ha cara tteriz - zato l’inco ntro in piazz a San Pietro il Pap a ha affer mato che il R inno- vamento nel lo S pir ito ha « una gra - zia speciale per pregare e lavorare per l’unità dei cristiani». E «adesso ha rimarcato — è pr opr io il t empo in cui lo Sp iri to ci fa pen sare che queste divis ioni non vanno, che que - ste divisioni sono una cont ro-tes ti- monianz a, e dobbia mo fare del tutto per andar e insieme ». I n parti colar e il Pon tefi ce ha insi stit o sul l’« ecume- nismo del sangue», ricor dando che nel le p ers ecu zioni i carnefici non fanno dif fer enz e tra le dive rse den o- minazioni cristiane: infatti «quell i che odiano Gesù Cristo guidati dal mal igno non sba gli ano, sanno e per questo ucci dono senza fare doma n- de». Da qui la domanda di France- sco: «Se il nemico ci unisce nella mort e, chi sia mo noi pe r div ider ci nella vita?». P  AGINA 7  ATENE, 4. L a G re ci a si pr epara al la sfida del referendum. Migliaia di pe rs one son o sc es e ieri i n p ia zz a ad  Atene per partecipare alle due gran- di manifestazioni contra pposte, una a fa voredel no e u na a favoredelsì per il referendum di domenica. I greci sono chiamati a esprimersi sul- la pr opo sta di a cc or d o pr e se nt at a dai cr edi tor i inte rna zio nal i nei re- ce nti ne goziati. Il fr o nt e d el no si è dato ap puntamento a piazza Syn- tagma per as coltar e il discors o del premier, Alexis Tsipras, leader della formazione di sinistra Syriza, mentre i sost e ni to r i de l sì h an no s ce lt o l o stadio Kallimarmaro. «Oggi è la festa della democrazia, ch e r it o rn a i n Eu ro p a. Tutt i gl i oc- chi dell’Europa sono sul popolo gre- co. Fe steg gia mo la v itto ria del la de- mocraz ia» ha detto Tsipras nel su o discorso. «Festeggiamo e cantiamo per super are la paur a e i ricat ti. Og- gi tutta l’Eur opa guar da voi, il po- polo greco. Abbiamo una grande occasi one: f ar ritornare l a democr a- zia in Europa». Tsi pras ha dichiara- to che i greci «sono determinati a ri- pr endere i pr obl emi nel le l oro ma- ni» e qu indi dev ono dire no agliul- timatu m di Bru xel les. «Domenic a non de ci d ia mo s em pl i ce me nt e di sta re in Eur opa , decidi amo di sta re in Europa co n dignità. La ragion e è dalla nostra par te, vi nceremo» ha aggiunto Tsipras. Poco prima dell’i nizio dei cortei , sco ntr i sono scop pia ti fra la pol izia e gruppi di manifestanti. Gli agenti han no lan cia to gra nate stor den ti. Secondo alcuni testimoni, un grup- po di cir ca 300 per sone c on il vol to coperto dai passamontagna ha cer- ca to di for za re un c or d one di pol i- ziotti posto a ll’iniz io di via Ermou, la str ada che si immette in pia zza Syntagma. Nei sondaggi, si fa sempre più stretto il margine tra le due opzioni, anc he per ché gli i ndecisi son o anco- ra moltissimi. Pro segue inta nto il con fronto po- litico. «Quello che i creditori stanno facendo con la Grecia ha un nome sol o: te rrorismo» ha de tto ogg i il min istr o delle Finanze gre co, Yani s Va roufakis, in una intervi sta a «El Mundo». «Quello che posso dire è che tutto quelloche sta accadendo in Grecia in questi giorni lo avevano prep arato findall’inizio, che già cin- que me si fa er a pr ont o un pi a no per farla fin ita con un Govern o che non accettava di farsi ricattare dall’esta- blishme nt e uropeo », ha aggiunt o Var oufakis. Nella lunga i ntervis ta conc essa al quotid ian o iber ico il mi- nistro dell’Economia spagnolo ha ri- ba di to la sua co n v in zi o ne ch e se vinc erà il no il pri mo mini str o Ale - xis Tsipras si recherà lunedì a Bru- xelle s, firmer à un accor do «non fan- tast ico ma migli ore di quell o propo- sto» e mar ted ì riap riranno le ban - che. «Nel la mia pr ima ri uni o ne dell’E urogr uppo ha r accont ato Var oufakis — il presidente Jeroen Dijsselbloem mi ha detto chiara- mente che aveva mo sol o due o pzio- ni: firmare l’accordo che il preceden- te Governo aveva accettato o affron- tare la fine del progr amma di aiuti. Gl i ho chie st o s e mi s te s se mi n ac - ciando con il Grexit nella nostra pri- ma riunione. Perché sappiamo tutti che tagli are il progr amma di aiuti si- gnificava obbligarci a chiudere le banche ». Secondo il ministr o è una dimostrazione che «questa Europa non ama la democrazia». Un’equiv alenza tra vittoria del no e usc ita dall’ euro ha fatto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, in un’intervista alla «Bild». «Solo i Greci possono ri- spondere alla domanda se stare den- tro l’eur o o tempora neamen te fuo- ri», ha det to il ministro ted esc o, ag- giungendo che comunque «non la- sceremo la gente allo sbando». Second o Schäuble il rischio finan- ziario per gli altri Paesi se le banche grech e dovesser o fallire è limitato. «Anc he se si arr i va ss e al col la ss o d i alcune singole banche ha osserva- to — il ri sc hio d el c on t a gi o è re la ti- vamente ridott o. I merca ti hanno reagit o con equil ibrio negli ult imi giorni. Questo dimostra che il pro- blema è gestibile». Le parole del viaggio papale SILVINA PÉREZA PAGINA 5 Il progetto dell’Unione e la sfida di Tsipras LUCA M. POSS ATI A PAGINA2 D  A M A S C O, 4.L’esercito siri ano ha res pinto ad Ale ppo un att acc o con- giunto dei ribelli, insorti da oltre qua tt ro an ni c ont ro il pr es idente Ba shar Al As sad, e di mi li zi e isl a- miste, estran ee comunqu e al cosid- detto Stato islamico (Is), che aveva- no be rs a gl ia to la citt à co n ra z zi e obic i di mort ai o pr ovo ca ndo la morte di almeno nove civili. In pre- ceden za, fonti dell ’opposiz ione si- riana al l’este ro aveva no attribuito l’a ttacco esclusivamen te a mil izie is la mi st e, t ra le quali il Fro nt e Al Nusra, sostenendo che erano riusci- te ad avanza re nel quartie re di Ja- mia al Zahra e, prima di essere re- spinte, avev ano lasciato sul terreno cento morti. Propr io esponen ti del Fro nte Al Nusra, riuniti per la cena dell’i f t a r, che spezza il digiuno diurno nel ra- madan , sono stati uccisi ieri sera in un attentat o che ha provoca to ven- tic inqu e mor ti in una mosc hea d i  Ariha, nella provincia siriana nor- doccid ental e di Ibli d, al con fine con la T urchia . L’atten tato non è sta to riv end ica to, ma il Fr ont e Al Nusr a ha e spl icitamente acc usa to l’Is. Tra le spaventose ri c ad ute de l confli tto si regist ra an che la co ndi- zione di almeno centomila bambini nati da genitori rifugi ati all’e stero e ora considerati apolidi. Il fenomeno second o un rappor to de ll’Onu e delle ong si reg istr a sop rattutto tra i rifugi ati in Tu rchia , c ioè quasi la me del t otal e (un mi lio ne e ot- tocentomila sugli oltr e quattr o mi- lioni regis trati dall ’alto commi ssa- ria to dell’Onuper i rif ugiati). Pe r molti di loro, l’unico docume nto è quel lo che ne certifica l a pre senz a come «ospite temporaneo». Così ai nuovi nati — in me di a 76 al gio r no — resta un pr esen te da ap olidi e un futuro d’incertezza. In Turchia sono almeno sessantamila, mentre altri qua ra nta mi la na ti in Li ba no s on o in analoga condizione giuridica. Nel frattempo, la sfida dei terro- risti che all’Is dichiarano apparte- nenza non s’inter rompe neppur e in altri sce nar i. Nel le ultime ore , in par tic ola re, le esplo sion i di div ers e aut obombe, seg nal e di un att entato coordi nato, hann o causato almeno sei morti a Derma, città libica di re- cente strappata al controllo dell’Is.  Bambini paraguayani sul campo del Ba ñado Norte di Asunción, che sarà visitato da l Papa

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Introducción de Bernadette Sauvaget al libro entrevista, Scannone, Juan Carlos, Il Papa del popolo. Bergoglio raccontato dal confratello teologo gesuita e argentino, Libreria Editrice Vaticana, 2015. Publicado en L'Osservatore Romano, QUO nª 150, domenica 5 luglio 2015, p. 4

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    LOSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

    Unicuique suum

    POLITICO RELIGIOSO

    Non praevalebunt

    Anno CLV n. 150 (46.988) Citt del Vaticano domenica 5 luglio 2015

    .

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    Dal 5 al 12 luglio la visita in Ecuador, Bolivia e Paraguay

    Il Papain America latina

    Incertezza sullesito e sulle conseguenze della consultazione

    Referendum in Grecia

    Alle violenze si aggiunge il dramma di centomila bambini nati da genitori rifugiati allestero e ora considerati apolidi

    Aleppo ancora al centro del conflitto siriano

    Al Rinnovamento nello Spirito Santo il Pontefice raccomanda limpegno per lunit dei cristiani

    Chi siamo noi per dividerci?Non ci sono leader a vita: se il servizio diventa potere scivola nella vanit e negli affari

    Comincia dalle Ande la visita diFrancesco in America latina. Do-menica pomeriggio, 5 luglio, quan-do in Europa sar gi notte, il Pa-pa verr accolto in Ecuador, primatappa del nono viaggio internazio-nale del pontificato. Fervono i pre-parativi nella capitale Quito, ilcentro della vita sociale degliecuadoriani come sottolinealarcivescovo Fausto Gabriel TrvezTrvez divenuto con il tempouna grande metropoli, meta ditante persone, nella maggior partedei casi provenienti dalle campa-gne. Uomini e donne in fuga dal-la miseria, che, fa notare il presule,tentano di inserirsi in un contestoindifferente, isolati da ogni formacomunitaria, tipica delle zone ruralidel Paese. Si tratta soprattutto diindigeni, discendenti di antichi po-poli che abitano queste terre datempo immemorabile. Come anchenella vicina Bolivia, seconda metadel viaggio di Francesco. Qui lar-rivo del Pontefice, rileva la rc i v e -scovo di Santa Cruz de la Sierra,monsignor Sergio Alfredo Gualber-ti Calandrina, vissuto come unimportante segno di speranza per isettori pi vulnerabili della societ:i poveri e gli emarginati. Sebbenestiano diminuendo numericamen-te, essi costituiscono ancora unagrande percentuale della societ esono esclusi dai pi elementari ser-vizi di base, il che impedisce lorodi condurre una vita degna dei figlidi Dio. Infine il Papa si recherin Paraguay, la nazione di cui me-glio conosce la cultura, la linguae la fede. In particolare, sottoli-

    nea larcivescovo di Asuncin,monsignor Edmundo Ponciano Va-lenzuela Mellid, egli celebrer ladonna guaran e la religiosit ma-riana che si esprime in casa me-diante le nicchie e gli altarini creatiin un angolo della stanza pi im-portante, nei novendiali, nelle pro-cessioni e nei pellegrinaggi.

    PAGINA 8

    NOSTREINFORMAZIONI

    Provvista di ChiesaIl Santo Padre ha nominato Ve-scovo della Diocesi di San Lo-renzo (Paraguay) Sua Eccellen-za Monsignor Joaqun HermesRobledo Romero, trasferendolodalla Sede di Carapegu.

    Il Santo Padre ha nominatoPrelato del Sovrano MilitareOrdine di Malta Sua Eccellen-za Monsignor Jean Laffitte, Ve-scovo titolare di Entrevaux, Se-gretario del Pontificio Consiglioper la Famiglia. I militari dellesercito siriano durante combattimenti al villaggio di Eirah (Ansa)

    Un incoraggiamento a lavorare perla ricerca dellunit del corpo diCristo e un invito a vivere le re-sponsabilit come servizio sono statirivolti da Papa Francesco ai trenta-mila appartenenti al Rinnovamentonello Spirito Santo radunatisi vener-d pomeriggio, 3 luglio, in piazzaSan Pietro, in occasione della tren-tottesima convocazione nazionale.

    Ricordando che lo Spirito Santosoffia dove vuole, quando vuole ecome vuole, il Pontefice ha racco-mandato ai presenti di vivere luni-t nella diversit e nella verit che Ges stesso. Poi ha messo in guar-dia i leader dalla tentazione di cre-dersi indispensabili e insostituibi-li: si tratta di una tentazione haspiegato che viene dal demonio,il quale li porta a volere esserequelli che comandano, quelli che so-no al centro e cos, passo dopo pas-so, scivolano nellautoritarismo, nelpersonalismo e non lasciano viverele comunit rinnovate nello Spirito.

    Per questo, ha proseguito France-sco, tutti i servizi nella Chiesa conveniente che abbiano una sca-denza. Non ci sono, infatti, leadera vita nella Chiesa, come avvienein alcuni Paesi dove esiste la dittatu-ra. Oltretutto, ha aggiunto, il po-tere porta alla vanit e rischia difar diventare pavoni: cos ti senticapace di fare qualsiasi cosa, puoiscivolare negli affari, perch il diavo-lo sempre entra per il portafogli, ildiavolo: questa la porta dentrata.

    Riguardo, infine, alla dimensionedellecumenismo che ha caratteriz-zato lincontro in piazza San Pietro il Papa ha affermato che il Rinno-vamento nello Spirito ha una gra-zia speciale per pregare e lavorareper lunit dei cristiani. E adesso ha rimarcato proprio il tempoin cui lo Spirito ci fa pensare che

    queste divisioni non vanno, che que-ste divisioni sono una contro-testi-monianza, e dobbiamo fare del tuttoper andare insieme. In particolareil Pontefice ha insistito sullecume-nismo del sangue, ricordando chenelle persecuzioni i carnefici nonfanno differenze tra le diverse deno-minazioni cristiane: infatti quelli

    che odiano Ges Cristo guidati dalmaligno non sbagliano, sanno e perquesto uccidono senza fare doman-de. Da qui la domanda di France-sco: Se il nemico ci unisce nellamorte, chi siamo noi per dividercinella vita?.

    PAGINA 7

    ATENE, 4. La Grecia si prepara allasfida del referendum. Migliaia dipersone sono scese ieri in piazza adAtene per partecipare alle due gran-di manifestazioni contrapposte, unaa favore del no e una a favore del sper il referendum di domenica. Igreci sono chiamati a esprimersi sul-la proposta di accordo presentatadai creditori internazionali nei re-centi negoziati. Il fronte del no si dato appuntamento a piazza Syn-tagma per ascoltare il discorso delpremier, Alexis Tsipras, leader dellaformazione di sinistra Syriza, mentrei sostenitori del s hanno scelto lostadio Kallimarmaro.

    Oggi la festa della democrazia,che ritorna in Europa. Tutti gli oc-chi dellEuropa sono sul popolo gre-co. Festeggiamo la vittoria della de-mocrazia ha detto Tsipras nel suodiscorso. Festeggiamo e cantiamoper superare la paura e i ricatti. Og-gi tutta lEuropa guarda voi, il po-polo greco. Abbiamo una grandeoccasione: far ritornare la democra-zia in Europa. Tsipras ha dichiara-to che i greci sono determinati a ri-prendere i problemi nelle loro ma-ni e quindi devono dire no agli ul-timatum di Bruxelles. Domenicanon decidiamo semplicemente distare in Europa, decidiamo di starein Europa con dignit. La ragione dalla nostra parte, vinceremo haaggiunto Tsipras.

    Poco prima dellinizio dei cortei,scontri sono scoppiati fra la poliziae gruppi di manifestanti. Gli agentihanno lanciato granate stordenti.Secondo alcuni testimoni, un grup-po di circa 300 persone con il voltocoperto dai passamontagna ha cer-cato di forzare un cordone di poli-ziotti posto allinizio di via Ermou,la strada che si immette in piazzaSyntagma.

    Nei sondaggi, si fa sempre pistretto il margine tra le due opzioni,anche perch gli indecisi sono anco-ra moltissimi.

    Prosegue intanto il confronto po-litico. Quello che i creditori stannofacendo con la Grecia ha un nomesolo: terrorismo ha detto oggi ilministro delle Finanze greco, YanisVaroufakis, in una intervista a ElMundo. Quello che posso dire che tutto quello che sta accadendoin Grecia in questi giorni lo avevanopreparato fin dallinizio, che gi cin-que mesi fa era pronto un piano perfarla finita con un Governo che non

    accettava di farsi ricattare dallesta-blishment europeo, ha aggiuntoVaroufakis. Nella lunga intervistaconcessa al quotidiano iberico il mi-nistro dellEconomia spagnolo ha ri-badito la sua convinzione che sevincer il no il primo ministro Ale-xis Tsipras si recher luned a Bru-xelles, firmer un accordo non fan-tastico ma migliore di quello propo-sto e marted riapriranno le ban-che. Nella mia prima riunionedellEurogruppo ha raccontatoVaroufakis il presidente JeroenDijsselbloem mi ha detto chiara-mente che avevamo solo due opzio-

    ni: firmare laccordo che il preceden-te Governo aveva accettato o affron-tare la fine del programma di aiuti.Gli ho chiesto se mi stesse minac-ciando con il Grexit nella nostra pri-ma riunione. Perch sappiamo tuttiche tagliare il programma di aiuti si-gnificava obbligarci a chiudere lebanche. Secondo il ministro unadimostrazione che questa Europanon ama la democrazia.

    Unequivalenza tra vittoria del noe uscita dalleuro ha fatto il ministrodelle Finanze tedesco, WolfgangSchuble, in unintervista allaBild. Solo i Greci possono ri-

    spondere alla domanda se stare den-tro leuro o temporaneamente fuo-ri, ha detto il ministro tedesco, ag-giungendo che comunque non la-sceremo la gente allo sbando.

    Secondo Schuble il rischio finan-ziario per gli altri Paesi se le banchegreche dovessero fallire limitato.Anche se si arrivasse al collasso dialcune singole banche ha osserva-to il rischio del contagio relati-vamente ridotto. I mercati hannoreagito con equilibrio negli ultimigiorni. Questo dimostra che il pro-blema gestibile.

    Le paroledel viaggio papale

    SI LV I N A PREZ A PA G I N A 5

    Il progetto dellUnionee la sfida di Tsipras

    LUCA M. PO S S AT I A PA G I N A 2

    DA M A S C O, 4. Lesercito siriano harespinto ad Aleppo un attacco con-giunto dei ribelli, insorti da oltrequattro anni contro il presidenteBashar Al Assad, e di milizie isla-miste, estranee comunque al cosid-detto Stato islamico (Is), che aveva-no bersagliato la citt con razzi eobici di mortaio provocando lamorte di almeno nove civili. In pre-cedenza, fonti dellopposizione si-riana allestero avevano attribuitolattacco esclusivamente a milizieislamiste, tra le quali il Fronte AlNusra, sostenendo che erano riusci-te ad avanzare nel quartiere di Ja-mia al Zahra e, prima di essere re-spinte, avevano lasciato sul terrenocento morti.

    Proprio esponenti del Fronte AlNusra, riuniti per la cena delli f t a r,che spezza il digiuno diurno nel ra-madan, sono stati uccisi ieri sera inun attentato che ha provocato ven-ticinque morti in una moschea diAriha, nella provincia siriana nor-doccidentale di Iblid, al confinecon la Turchia. Lattentato non stato rivendicato, ma il Fronte AlNusra ha esplicitamente accusatolIs.

    Tra le spaventose ricadute delconflitto si registra anche la condi-zione di almeno centomila bambininati da genitori rifugiati allestero eora considerati apolidi. Il fenomeno secondo un rapporto dellOnu edelle ong si registra soprattuttotra i rifugiati in Turchia, cio quasila met del totale (un milione e ot-tocentomila sugli oltre quattro mi-lioni registrati dallalto commissa-riato dellOnu per i rifugiati). Permolti di loro, lunico documento quello che ne certifica la presenzacome ospite temporaneo. Cos ainuovi nati in media 76 al giorno resta un presente da apolidi e unfuturo dincertezza. In Turchia sonoalmeno sessantamila, mentre altriquarantamila nati in Libano sonoin analoga condizione giuridica.

    Nel frattempo, la sfida dei terro-risti che allIs dichiarano apparte-nenza non sinterrompe neppure inaltri scenari. Nelle ultime ore, inparticolare, le esplosioni di diverseautobombe, segnale di un attentatocoordinato, hanno causato almenosei morti a Derma, citt libica di re-cente strappata al controllo dellIs.

    Bambini paraguayani sul campo del Baado Norte di Asuncin, che sar visitato dal Papa

  • LOSSERVATORE ROMANOpagina 2 domenica 5 luglio 2015

    LOSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

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    La lezione greca

    BRUXELLES, 4. Limmigrazione unapriorit del nuovo semestre europeoa guida lussemburghese. Ieri, nellaconferenza stampa di apertura delsemestre, il premier del Granducato,Xavier Bettel, ha detto di ritenereche nel prossimo Consiglio si troveruna soluzione con gli Stati membriper la ridistribuzione dei richiedentiasilo. Con il dialogo sar possibilearrivare alla solidariet necessariaha detto Bettel.

    Se nelle conclusioni del vertice eu-ropeo di fine giugno, i leader euro-pei hanno concordato di ricollocarenellUe 40.000 profughi da Italia eGrecia, resta per da stabilire qualesar la chiave di distribuzione perciascun Paese. Le cancellerie ora de-vono concordare con una decisioneconsensuale, entro fine luglio sulladistribuzione dei profughi, riflet-tendo la situazione specifica di ogniPaese ha spiegato Bettel. E date leforti resistenze soprattutto dei Paesidel Baltico e della Polonia, sostenutidal presidente del Consiglio euro-peo, Donald Tusk, riuscire a trovare

    unintesa non si annuncia una pas-seggiata.

    Nelle scorse settimane la Commis-sione Ue aveva messo sul tavolo unachiave di ripartizione, sulla base dipopolazione, pil (prodotto internolordo), tasso di disoccupazione e asi-li concessi in passato. Tuttavia moltiPaesi hanno dissentito da tale meto-do, ciascuno con rivendicazioni di-verse. Impegnative anche le trattati-ve con Londra, col premier britanni-co Cameron che intende otteneremodifiche ai Trattati Ue proprio sultema della gestione dei flussi migra-tori. Cameron vorrebbe ottenere me-no previdenza per gli immigrati Ueche perdono il posto di lavoro, cosache preoccupa la Polonia; la possibi-lit per il Regno Unito di rifiutaredi partecipare a nuove politiche co-muni; il potere di veto su alcunemodifiche del mercato unico delleu-rozona, con analoghi poteri ricono-sciuti ai parlamenti nazionali sullepolitiche europee. Tutti punti, que-sti, inaccettabili per la maggior partedei Paesi Ue.Migranti afghani al confine tra Serbia e Ungheria (Reuters)

    di LUCA M. PO S S AT I

    Nel referendum di domani, dome-nica 5 luglio, in gioco non soltan-to il futuro di un Paese, la Grecia,ma soprattutto quello di un proget-to politico e storico, lEuropa. Aldi l dei protagonismi dei leader edelle strategie dei Governi, il falli-mento del negoziato tra Bruxelles eAtene mette in luce tutti i limiti ele complessit che ancora incontrail processo di integrazione europeo.Al cuore di questa crisi, in realt,non c leuro o i tecnicismi di unpiano di salvataggio: c al contra-rio un elemento ben pi fonda-mentale, la fiducia reciproca. In talsenso, le due grandi sfide chelUnione si trova oggi ad affronta-re, Grecia e immigrazione, appaio-no come le due facce di una stessamedaglia.

    Indipendentemente dal risultatodel voto, il negoziato tra Atene eBruxelles o si fermer del tutto oandr avanti con grande difficolt.In entrambi i casi, luscita del Pae-se dalla moneta unica, la Grexit, una possibilit concreta. Se doves-se diventare realt, lo scenario sa-rebbe del tutto inedito: mai dallafirma dei trattati di Maastricht nel1992 stata contemplata una simileeventualit. In s, labbandono diAtene non dovrebbe avere ripercus-sioni pesanti sulla tenuta delle u ro -zona. A detta degli esperti, quellagreca uneconomia che copre amalapena il due per cento del pilcontinentale e il flusso degli scam-bi internazionali irrilevante. Dun-que sulla carta la Grexit non do-vrebbe provocare scossoni, semmaiun aumento della pressione suglianelli pi deboli dellUnione: Spa-gna, Portogallo e Italia.

    Pi complessa invece la situazio-ne a livello interno: con la Grexit igreci dovrebbero affrontare anni dicaos, di forte svalutazione moneta-ria e di isolamento commerciale.La Grexit implicherebbe uno stalloimprovviso del sistema bancario: ibancomat, non potendo pi essereriforniti dalla Bce, smetterebbero diemettere moneta e il Governo sa-rebbe costretto a introdurre nel gi-ro di qualche giorno una nuova va-luta. Questa situazione avrebbeinevitabile ricadute in primis sullefamiglie il problema della rine-goziazione dei mutui e in gene-rale sulle fasce pi deboli della po-polazione, tra le quali in particola-re i disoccupati (il tasso dei senzalavoro ha raggiunto a maggio il25,6 per cento).

    Sul fronte continentale, la l t roaspetto da considerare stretta-

    mente politico. Il referendum grecorischia di creare un pericoloso pre-cedente, dando un nuovo slancioalle derive populiste ed estremistevenute fuori dalle ultime elezionieuropee. Il rischio appunto chein ogni Paese dellUnione si arrivia un voto che metta in forse lap-partenenza allEuropa. Le istituzio-ni di Bruxelles e i leader nazionalisi trovano dunque a un bivio: ac-cettare la lezione greca e iniziaread assumere uno stile diverso, su-perando i burocratismi e acceleran-do il processo di integrazione dalbasso, cio attraverso il coinvolgi-mento diretto degli elettori, oppureproseguire in direzione di unUnio-ne di colletti bianchi spaccata indue blocchi eterogenei: il nord deicreditori e il sud dei debitori.

    Una cartina di tornasole per ca-pire ancora meglio le dinamiche al-la radice del disastro greco la cri-si dellimmigrazione e, nello speci-fico, il dibattito sulla ridistribuzio-ne, ossia la proposta della Com-missione di stabilire quote obbliga-torie a ciascun Paese membro perricollocare 40.000 migranti da Ita-lia e Grecia. Su questo fronte finda subito c stata la netta opposi-zione da parte dei Paesi del nordEuropa, in particolare di Danimar-ca, Irlanda e Gran Bretagna, chehanno formalmente rigettato laproposta, pur avendo votato a fa-vore dellagenda della Commissio-ne sullimmigrazione nel maggioscorso. Quella di Calais e di Venti-miglia dove le tensioni tra mi-granti, autorit locali e Stati mem-bri hanno toccato livelli estremi,sfociati anche in violenza ap-punto unEuropa sfiduciata che, in-trappolata nei mille lacci delle re-gole, cede al sospetto e alla paura.

    Se c una lezione dietro questoreferendum, al di l degli slogan edelle schermaglie, che il progettoeuropeo deve rinnovarsi. E devefarlo in fretta.

    Il presidentefrancese

    in AngolaLUA N D A , 4. Dal petrolio allassi-stenza tecnica, fino al rafforza-mento dellalleanza militare e di-plomatica nelle questioni africane.Il presidente francese, FranoisHollande, ha concluso ieri sera lasua visita in Angola portando acasa contratti per centinaia di mi-lioni di euro. Primo tra tutti ilrafforzamento della partnershiptra Total e Sonangol. Gli accordihanno certificato anche la riconci-liazione tra i due Paesi, dopo unacrisi diplomatica innescata dauninchiesta della magistraturafrancese su un traffico di armiai tempi della guerra civile ango-lana (1975-2002). LAngola una piazza influente per le orga-nizzazioni africane regionali,nellUnione africana e al Consi-glio di sicurezza dellOnu, e unpunto di riferimento per la Fran-cia ha sottolineato Hollande.

    Duecento civili trucidati in meno di due giorni

    Boko Haramintensifica gli attacchi

    Soccorsi a civili feriti in un attacco di Boko Haram (Afp)

    In quindici anni salvati 34 milioni di minori attraverso programmi internazionali per lalimentazione e la salute

    La gara pi nobile

    Grave crisip olitica

    in Lesotho

    MA S E R U, 4. I capi di Stato dellaComunit per lo sviluppodellAfrica australe (Sadc) sonoriuniti da ieri in Sud Africa percercare di dare soluzione allasempre pi acuta crisi nel Leso-tho, riesplosa nei giorni scorsi conluccisione dellex capo delle for-ze armate, Maaparankoe Mahao.Secondo lattuale comando mili-tare, Mahao avrebbe resistitoallarresto ingaggiando uno scon-tro a fuoco, mentre i familiariparlano di uccisione deliberata.

    Nel 2014, un colpo di Statoaveva costretto il primo ministroJacob Thabane a fuggire in SudAfrica. Con la mediazione dellaSadc si arriv alla riapertura delParlamento e a tenere, lo scorsofebbraio, elezioni nelle quali Tha-bane, tuttora in esilio, statosconfitto dallattuale primo mini-stro Pakalithi Mosisili. Questi hanominato capo dellesercito TlaliKamoli, secondo Thabane lo rg a -nizzatore del colpo di Stato.

    Riparazione ad Atene del logo francesedella Banca centrale greca (Ap)

    La Franciae il bene

    del bambino

    PARIGI, 4. La Corte di cassazio-ne, in due verdetti congiunti, hariconosciuto come legittima latrascrizione allanagrafe di bam-bini nati allestero da madri sur-rogate con il metodo del cosid-detto utero in affitto. La Corteha accolto la richiesta di unacoppia omosessuale con duebambine partorite quattro annifa in Russia da donne del luo-go. Il premier, Manuel Valls, hadetto di aver preso atto dellasentenza, sottolineando per chetale pratica resta un divieto as-soluto in Fr a n c i a .

    In merito alla decisione dellaCorte di cassazione, sul sito del-la Conferenza episcopale france-se (www.eglise.catholique.fr) stato pubblicato un interventodi padre Bruno Saintt, respon-sabile del dipartimento di Eticabiomedica al Centro Svres diParigi che si chiede tra laltro seil bambino sia un oggetto chepossa essere acquistato comequalsiasi altra merce.

    ABUJA, 4. Unaccentuazione delleviolenze di Boko Haram ha provo-cato negli ultimi due giorni duecen-to morti nello Stato nordorientalenigeriano del Borno, dove il gruppojihadista lanci la sua sfida cinqueanni fa e ha tuttora le sue principaliro ccaforti.

    Lultima strage in ordine di temposi consumata ieri a Dakwama Mus-sa, un villaggio a un centinaio dichilometri a sud di Maiduguri, la ca-pitale del Borno. I morti accertatisono ventinove, ma si teme un nu-mero anche maggiore perch non escluso che nella boscaglia circostan-te possano esservi cadaveri di abitan-ti del villaggio uccisi mentre tentava-no di mettersi in salvo.

    Sempre ieri, i terroristi di BokoHaram hanno trucidato nel villaggiodi Miringa almeno 11 civili che ave-vano rifiutato il reclutamento forzatonelle loro fila. Le vittime erano ori-ginarie di Gwargware, una localitdel confinante Stato dello Yobe, dadove erano scappate per nascondersidai miliziani jihadisti. Questi li han-no per localizzati e appunto uccisi.

    Il giorno prima centocinquantamorti cerano stati in attacchi di Bo-ko Haram ai villaggi di Mungano edi Kukawa. In questultima localitgran parte delle vittime erano uomi-ni sorpresi mentre pregavano in unamoschea, ma gli assalitori avevanofatto irruzione anche in molte case

    uccidendo donne e bambini. Nellestesse ore, due esplosioni provocateda giovani attentatrici suicide aveva-no ucciso tredici persone nella cittdi Maiduguri.

    Il presidente nigeriano, Muham-madu Buhari, nel condannare i nuo-vi episodi di barbarie, ha parlato di

    necessit urgente di formare con-tro il gruppo jihadista una coalizio-ne internazionale pi efficace ri-spetto alla missione africana impe-gnata dallo scorso gennaio in Nige-ria accanto alle truppe locali. Allamissione forniscono contingenti Ca-merun, Ciad, Niger e Benin.

    NEW YORK, 4. Grazie agli sforzi diGoverni locali e istituzioni interna-zionali, ma anche di donatori privati,nel quindicennio tra il 2000 e il 2014sono state salvate le vite di 34 milio-ni di bambini sotto i cinque anni diet nei Paesi a basso e medioreddito. Il dato contenuto in unostudio realizzato dallOnu in colla-borazione con la University of Wa-shington. Lo studio, oltre al dato ge-nerale, calcola i contributi dei diversisoggetti che hanno partecipato aquesta gara di civilt per realizzareprogrammi per linfanzia nelle condi-

    zioni pi difficili, in particolare neisettori dellalimentazione, della sani-t e delligiene.

    Nel periodo preso in esame dallostudio, i Governi dei Paesi a basso emedio reddito hanno investito inprogrammi per la salute dellinfanzia133 miliardi di dollari, mentre altri73,6 miliardi sono venuti da donatoripubblici e privati. In questa specialeclassifica di solidariet tra i singoliPaesi, al primo posto si sono colloca-ti gli Stati Uniti che hanno salvato3,3 milioni di bimbi sotto i cinqueanni, mentre a guidare quella dei do-

    natori privati la Fondazione BillGates, finanziatrice di programmiche ne hanno salvati un milione emezzo. Tra le agenzie internazionali imigliori risultati sono stati quellidellUnicef, il fondo dellOnu perlinfanzia, di Gavi, lalleanza sui vac-cini, e del Global Fund, ciascunocon circa un milione e mezzo di vitesalvate.

    In cifra assoluta, la spesa dedicataa questo scopo, poco pi di duecen-to miliardi di dollari in quindici an-ni, per quanto rilevante, non apparepoi stratosferica, soprattutto per

    quanto riguarda i contributi dei Pae-si donatori. Ci nonostante, si trattadi un apporto che ha consentito ri-sultati importanti. Si possono spen-dere soldi in modi molto diversi, mapochi hanno limpatto che si ottieneinvestendoli nella salute dei bambi-ni, ha ricordato Christopher Mur-ray, uno dei coordinatori dello stu-dio, sottolineando che ovviamentelimpatto molto pi alto nei Paesipoveri, dove il costo di programmidi nutrizione, vaccini e cure primarie pi basso.

  • LOSSERVATORE ROMANOdomenica 5 luglio 2015 pagina 3

    Alta tensione dopo londata di attacchi dei miliziani dellIs

    Razzi dal Sinaic o n t ro

    il territorio israeliano

    Nella preghiera del venerd

    Sciiti e sunniti insieme in Kuwaitper sconfiggere il terrorismo

    A Seoul un osservatoriosul rispetto dei diritti umani

    Nessunat re g u a

    nei combattimentinello Yemen

    SANAA, 4. Ancora violenze nelloYemen segnato dal conflitto tra iribelli sciiti huthi e le forze fedelial presidente Hadi. Ieri quattromembri di Al Qaeda sono statiuccisi in un raid compiuto da undrone statunitense, secondo fontidella sicurezza yemenite citatedallagenzia Ap. I quattro (un ku-waitiano, un saudita e due yeme-niti) si trovavano a bordo diunauto nella citt di Mukalla,porto orientale da tempo nellemani di Al Qaeda, dove altri mili-ziani dellorganizzazione sono sta-ti uccisi in vari attacchi di droniamericani negli ultimi mesi.

    Proseguono intanto i combatti-menti ad Aden, citt assediata da-gli huthi: lultimo bilancio parladi ventuno morti (13 tra i ribellihuthi, 8 tra i governativi). Nellacapitale Sanaa, colpita dai raiddella coalizione a guida saudita, siregistrano invece sei morti,

    Sul piano umanitario, la situa-zione si fa sempre pi drammati-ca. Dopo la Siria, lIraq e il SudSudan, lo Yemen diventato ilquarto Paese al mondo a raggiun-gere il livello 3 per le m e rg e n z aumanitaria, quello pi elevato nel-la scala delle Nazioni Unite. Sulposto, secondo quanto riferisconoong e fonti sanitarie, la situazionenon fa che peggiorare per la po-polazione civile, vittima del fuocoincrociato dei combattimenti traribelli huthi e forze filo-governati-ve, e sotto i bombardamentidellaviazione saudita. Mancanzadi cibo, divenuto sempre pi diffi-cile da reperire soprattutto nellezone rurali, e penuria di carburan-te come scrive lagenzia Misna sono solo due delle emergenzeche preoccupano gli operatoriumanitari in queste ultime ore.Una tregua umanitaria ci per-metterebbe di fornire maggioresostegno alla popolazione haspiegato Julien Harneis, rappre-sentante dellUnicef nel Paese ma la situazione destinata a peg-giorare e chi ne fa le spese sonosoprattutto i bambini. Al mo-mento ci sono una serie di pro-blemi sanitari, come lepidemia didengue in corso ad Aden, chepeggiorano perch i servizi sanita-ri non possono funzionare corret-tamente a causa della mancanzadi mezzi ha spiegato Harneis,evocando il problema della mal-nutrizione e il fatto che le vaccina-zioni non possono essere praticatein tutto il Paese.

    Confronto sul salario minimonel Myanmar

    Denuncia dellUnesco

    Minaccia ambientalein Tasmania

    I discendenti indiani di Pocahontassono ufficialmente statunitensi

    Ancora abusidella polizia

    a New Orleans

    WASHINGTON, 4. Un nuovo videoshock reso noto ieri mostra anco-ra una volta un agente statuniten-se che si accanisce contro un cit-tadino nero. La polizia degli StatiUniti finisce cos di nuovo nelmirino per luso ingiustificato del-la forza da parte dei suoi rappre-sentanti, a maggior ragione per-ch lultimo episodio di violenza reso pubblico con un filmatopostato su YouTube riporta ilpestaggio ai danni di una ragazzi-na afroamericana di soli sedici an-ni. Lincidente avvenuto in uncarcere minorile di New Orleans.Lagente stato licenziato, ma lavicenda ha sollevato nuovi inter-rogativi e pesanti polemiche per-ch luomo non ha ricevuto alcu-na accusa penale per il suo com-p ortamento.

    NU KU A L O FA , 4. Al termine di set-te giorni di festeggiamenti, TupouVI stato incoronato ieri ufficial-mente re di Tonga, lo Stato insula-re della Polinesia, nel sud del Paci-fico. Dinanzi a migliaia di personee anche a leader politici arrivatidai quattro angoli del mondo, ilmonarca stato incoronato da unpastore metodista, arrivato dallaAustralia, e questo perch i tonga-ni non possono toccare la testa delloro re. Tupou diviene anche venti-quattresimo Ti Kanokupolu, untitolo secolare che addirittura pree-siste alla monarchia. Tonga, un ar-cipelago di 171 isole delle quali so-lo 45 sono abitate, dal 1900 era unprotettorato britannico, ma ha ac-quistato lindipendenza nel 1970. lunica monarchia degli Stati insu-lari del Pacifico meridionale.

    I n c o ro n a t oil re

    di TongaWASHINGTON, 4. Quasi quattrocentoanni fa avevano accolto i coloni diJames Smith sulle coste della Virgi-nia, offrendo loro cibo e amicizia.Un aiuto che permise ai colonizzato-ri di sopravvivere al primo rigido in-verno nella nuova terra.

    Ma solo ora, a quattro secoli didistanza dallo sbarco dei britannici, idiscendenti della trib indiana diPocahontas hanno ricevuto per laprima volta il riconoscimento ufficia-le dellAmministrazione statunitense.

    La storica attestazione stata con-cessa dallUS Bureau of IndianAffairs dopo decenni di richieste daparte dei nativi. Con il riconosci-mento della trib resa celebre dalfilm di Walt Disney del 1995 chia-mato appunto Pocahontas, dal nomedella figlia del capo della trib,Powhatan, che avrebbe salvato la vi-ta proprio di Smith arriverannouna serie di agevolazioni fiscali. E

    nuovi aiuti federali per leducazione,la sanit, gli alloggi, nonch nuovepossibilit di commercio.

    Stiamo battendoci per sopravvi-vere, perdiamo un pezzo della no-stra cultura e del nostro sangue ognigiorno, aveva detto alcuni giorni falattuale leader eletto della trib. IPamunkey, questo il nome nella lin-gua originale, erano rimasti una del-le sole due trib che risiedono anco-ra nei ristretti confini di riserve fissa-ti addirittura nel 1664 e nel 1677 intrattati con il Governo britannico.

    un atto di riconoscimento sto-ricamente dovuto ha osservato Ke-vin Washburn, del Bureau degli Af-fari indiani e uno dei doveri piimportanti del mio lavoro, riconosce-re chi ha il diritto a relazioni daAmministrazione ad Amministrazio-ne con gli Stati Uniti. E in questocaso ha detto un atto moltogratificante.

    Palestinese durante le proteste a Nablus in Cisgiordania (Afp)

    KU WA I T CI T Y, 4. Sunniti e sciiti in-sieme per la preghiera del venerd. accaduto ieri, nella Grande Mo-schea di Kuwait City, dove i fedelidi entrambe le confessioni musul-mane si sono raccolti per dimostra-re lunit dellemirato a una setti-mana esatta dallattentato suicidanella capitale che ha colpito unamoschea sciita.

    Secondo quanto riferito dal quo-tidiano on line Al Watan, allapreghiera ha preso parte anchelemiro del Kuwait, Sheikh SabahAl Ahmad Al Jaber Al Sabah, e di-

    versi esponenti della famiglia realee del Governo.

    Stando sempre a fonti dellastampa locale, sunniti e sciiti han-no pregato insieme anche in altremoschee del Paese.

    Nellattacco suicida, sferrato ve-nerd scorso contro la moscheaImam Sadiq, sono morte 27 perso-ne e oltre cento sono rimaste ferite.Lattentato stando alle ricostru-zioni fornite dalle autorit sta-to eseguito da un cittadino saudita.Subito dopo lattacco, le autorithanno elevato il livello di sicurezzain tutto il Paese.

    SEOUL, 4. Linaugurazione nella ca-pitale sudcoreana di un ufficiodellAlto commissariato dellO nuper i Diritti umani consentir uncontrollo sistematico delle violazioniin Corea del Nord, essenziale perconcretizzare iniziative di pace inter-nazionali.

    Allapertura dellufficio hannopreso parte lAlto commissario Onu,Zeid Raad Al Hussein, il ministrodegli Esteri sudcoreano, Yun Byung-se, e il ministro dellUnificazione,Hong Yong-pyo. Lufficio hasottolineato Al Hussein avr ilmandato di cooperare tecnicamentecon Stati membri, istituzioni nazio-nali e societ civile, oltre che di ope-rare in partenariato con le autoritsudcoreane per migliorare limp egnocollettivo verso una modifica dellasituazione dei diritti umani in Coreadel Nord.

    Per diversi analisti, la presenza diun osservatorio sui diritti umani inCorea del Sud, a poche decine dichilometri dalla linea darmistizio trale due Coree, formalmente ancora instato di guerra, aumenter le tensio-ni con il regime comunista di Pyon-gyang, che ha gi accusato Seoul eWashington di ingerenze nei propriaffari interni.

    Viene anche sottolineato dagliesperti che lufficio sar un prome-moria visibile dellimpegno di con-trollo verso la situazione nordcorea-na e, di conseguenza, costringer la

    comunit internazionale a restare fo-calizzata sulla questione.

    Inoltre, tale pressione internazio-nale potrebbe anche contribuire ainnescare un cambiamento politicointerno alla re a .

    La creazione dellufficio rispondeinfine anche a una raccomandazione

    contenuta nel rapporto del febbraio2014 della Commissione dinchiestaOnu: questa ha evidenziato, per laprima volta in modo pienamente do-cumentato, i crimini contro luma-nit compiuti dal regime nordco-reano e ha chiesto alla comunit in-ternazionale di intervenire.

    NAY P Y I D AW, 4. Confronto inMyanmar tra imprenditori e sinda-cati sul salario minimo per gli ope-rai e le operaie nel settore dellab-bigliamento. Dopo due anni ditrattative, una speciale commissio-ne ha proposto al Governo una pa-ga minima di tre dollari e 24 cente-simi al giorno, per otto ore di lavo-ro. Una volta discusso e approvato,il salario minimo verr applicato atutti i settori, a eccezione delle pic-cole imprese, spesso a conduzionefamiliare, che hanno meno di quin-dici operai.

    Alla proposta si sono subito op-posti la maggior parte dei rappre-sentanti dellAssociazione degli im-prenditori dellabbigliamento, ingran parte della Corea del Sud,

    della Cina, e diversi proprietari difabbriche locali. In una nota, han-no detto che presenteranno unof-ferta alternativa di due dollari eventicinque centesimi al giorno pertutti coloro che lavorano nel taglioe nellimballaggio.

    Nel sud-est asiatico, i salari mi-nimi variano da Paese a Paese. InVietnam e in Cina, sono saliti so-pra i cento dollari al mese in tutti isettori. In Cambogia, che contaunampia industria manifatturieradellabbigliamento, il salario mini-mo fissato a 128 dollari al mesepi le indennit e gli straordinari,lasciando un lavoratore medio conuno stipendio di 180-200 dollari almese, secondo lIlo, lO rganizza-zione internazionale del lavoro.

    CANBERRA, 4. LUnesco lO rga-nizzazione dellOnu per leduca-zione, la scienza e la cultura hadeciso di non includere la grandebarriera corallina australiana nellalista nera dei siti in pericolo, maha criticato lAustralia sulla gestio-ne di unaltra area del patrimoniomondiale, le foreste nello Stato-iso-la di Tasmania, minacciate dal di-sboscamento commerciale edallestrazione mineraria.

    I ventuno Paesi membri del co-mitato per il patrimonio mondialedellUnesco, riuniti a Berlino, han-no respinto in gran parte il pianogovernativo di gestione delle fore-ste protette, che prevede lap erturaal disboscamento commerciale incirca 200.000 ettari, pari al 12 percento dellarea di patrimonio mon-diale (di 1,5 milioni di ettari). E

    hanno chiesto di presentare entro il2016 un piano riveduto di gestioneper assicurare che non siano per-messi nellarea il disboscamentocommerciale e lestrazione minera-ria. Il ministro dellAmbiente dellaTasmania, Matthew Groom, ha ri-conosciuto le preoccupazioni delcomitato verso le foreste protette,assicurando che saranno tenute inconsiderazione nella revisione delpiano di gestione.

    Tuttavia, Groom ha aggiuntoche il programma di abbattimentocontrollato di particolari alberi stato distorto nel dibattito daigruppi verdi per i loro fini politi-ci, accusando il Governo di volereespandere lestrazione mineraria odi permettere il disboscamento a li-vello industriale nellarea di patri-monio mondiale.

    NEW YORK, 4. Il ConsigliodellOnu sui diritti umani ha ap-provato ieri una risoluzione chechiede a israeliani e palestinesi diportare davanti alla giustizia i re-sponsabili di violazioni dei dirittiumani e del diritto internazionalecommesse a Gaza durante il con-flitto dellestate del 2014. statoinoltre chiesto alle parti di coope-rare con la Corte penale interna-zionale. La risoluzione stata ap-provata con 41 voti a favore, unocontrario (Stati Uniti) e cinqueastensioni. Tutti gli Stati europeihanno votato s.

    Immediata la replica da partedel Governo di Israele. Il Consi-glio dei diritti umani dellO nunon interessato ai fatti n vera-mente ai diritti umani ha com-mentato il primo ministro israelia-no, Benjamin Netanyahu. Israele ha proseguito il leader del Li-kud una democrazia stabile inMedio oriente che sostiene egualidiritti per tutti i suoi cittadini eagisce in accordo con la legge in-ternazionale.

    TEL AV I V, 4. Alta tensione al confinetra Israele ed Egitto. Dopo londatadi attacchi dei miliziani del cosid-detto Stato islamico (Is) nel Sinaisettentrionale, ieri dalla stessa areasono stati lanciati due razzi contro ilsud di Israele, nel deserto delNeghev, non lontano dalla Strisciadi Gaza. Gli ordigni non hanno pro-vocato n vittime, n feriti, n dannimateriali.

    Si apre cos un nuovo potenzialescenario di rischio che si somma allatensione gi in atto, dallinizio di ra-madan, sia a Gerusalemme sia in Ci-sgiordania. A Gerusalemme, dopo lapreghiera del venerd, migliaia di se-guaci di Hamas (il movimento isla-mico che controlla la Striscia di Ga-

    za) hanno scandito slogan tra cui in-vocazioni alla jihad e al braccio ar-mato dellorganizzazione. Sui muridi Gerusalemme est stato inoltretrovato un graffito che riproduceuna bandiera dellIs. In Cisgiordaniasono esplosi disordini: ieri mortoun ragazzo palestinese di diciottoanni durante gli scontri con i milita-ri israeliani.

    I recenti attacchi nel Sinai da par-te dei jihadisti hanno causato oltrecento morti tra miliziani e soldati.LEgitto ha immediatamente dispo-sto nuove misure di sicurezza in tut-ta larea e nella capitale, dove ieri,nel corso di manifestazioni a dueanni dalla destituzione dellex presi-dente Mursi, c stato un morto.

    Risoluzione Onusui crimini

    nel conflittoa Gaza

  • LOSSERVATORE ROMANOpagina 4 domenica 5 luglio 2015

    Bergoglio raccontato da un amico

    Teologia del popolo

    Musica e veritIl grazie di Benedetto XVI a due atenei di Cracovia

    Juan Carlo Scannoneha insegnato grecoa un seminarista promettentePoi la gerarchia si capovoltaMa i due continuano a darsi del tu

    Bergoglio seminarista (1966)

    Sono cresciuto nel salisburghese,segnato dalla grande tradizionedi questa citt. Qui andava da sche le messe festive accompagna-te dal coro e dallorchestra fosse-ro parte integrante della nostra esperienzadella fede nella celebrazione della liturgia.Rimane indelebilmente impresso nella miamemoria come, ad esempio, non appenarisuonavano le prime note della Me s s adelli n c o ro n a z i o n e di Mozart, il cielo quasi siaprisse e si sperimentasse molto profonda-mente la presenza del Signore. Accanto aquesto, tuttavia, era comunque gi presen-te anche la nuova realt del Movimento li-turgico, soprattutto tramite uno dei nostricappellani che pi tardi divenne vice-reg-gente e poi rettore del Seminario maggioredi Frisinga.

    Durante i miei studi a Monaco di Bavie-ra, poi, molto concretamente sono semprepi entrato allinterno del Movimento li-turgico attraverso le lezioni del professorPascher, uno dei pi significativi espertidel Concilio in materia liturgica, e soprat-tutto attraverso la vita liturgica nella co-munit del seminario. Cos a poco a pocodivenne percepibile la tensione fra la parti-cipatio actuosa conforme alla liturgia e lamusica solenne che avvolgeva lazione sa-cra, anche se non la avvertii ancora cosforte.

    Nella Costituzione sulla liturgia del con-cilio Vaticano II scritto molto chiaramen-te: Si conservi e si incrementi con grandecura il patrimonio della musica sacra(114). Daltro canto il testo evidenzia, qualecategoria liturgica fondamentale, la partici-patio actuosa di tutti i fedeli allazione sa-cra. Quel che nella Costituzione sta ancorapacificamente insieme, successivamente,nella recezione del Concilio, stato soven-te in un rapporto di drammatica tensione.Ambienti significativi del Movimento litur-gico ritenevano che, per le grandi operecorali e financo per le messe per orchestra,in futuro ci sarebbe stato spazio solo nellesale da concerto, non nella liturgia. Qui cisarebbe potuto esser posto solo per il can-to e la preghiera comune dei fedeli. Daltraparte cera sgomento per limp overimentoculturale della Chiesa che da questo sareb-be necessariamente scaturito. In che modoconciliare le due cose? Come attuare ilConcilio nella sua interezza? Queste eranole domande che si imponevano a me e amolti altri fedeli, a gente semplice non me-no che a persone in possesso di una for-mazione teologica.

    A questo punto forse giusto porre ladomanda di fondo: Che cos in realt lamusica? Da dove viene e a cosa tende?Penso si possano localizzare tre luoghida cui scaturisce la musica.

    Una sua prima scaturigine lesp erienzadellamore. Quando gli uomini furono af-ferrati dallamore, si schiuse loro unaltradimensione dellessere, una nuova gran-dezza e ampiezza della realt. Ed essaspinse anche a esprimersi in modo nuovo.La poesia, il canto e la musica in generesono nati da questo essere colpiti, da que-sto schiudersi di una nuova dimensionedella vita. Una seconda origine della musi-ca lesperienza della tristezza, le s s e retoccati dalla morte, dal dolore e dagli abis-si dellesistenza. Anche in questo caso sischiudono, in direzione opposta, nuove di-mensioni della realt che non possono pitrovare risposta nei soli discorsi.

    Infine, il terzo luogo dorigine della mu-sica lincontro con il divino, che sindallinizio parte di ci che definiscelumano. A maggior ragione qui che presente il totalmente altro e il totalmentegrande che suscita nelluomo nuovi modidi esprimersi. Forse possibile affermareche in realt anche negli altri due ambiti lamore e la morte il mistero divino citocca e, in questo senso, lessere toccatida Dio che complessivamente costituiscelorigine della musica. Trovo commoventeosservare come ad esempio nei Salmi agliuomini non basti pi neanche il canto, e si

    fa appello a tutti gli strumenti: viene risve-gliata la musica nascosta della creazione, ilsuo linguaggio misterioso. Con il Salterio,nel quale operano anche i due motividellamore e della morte, ci troviamo diret-tamente allorigine della musica dellaChiesa di Dio. Si pu dire che la qualitdella musica dipende dalla purezza e dallagrandezza dellincontro con il divino, conlesperienza dellamore e del dolore. Quan-to pi pura e vera quellesperienza, tantopi pura e grande sar anche la musicache da essa nasce e si sviluppa.

    A questo punto vorrei esprimere unpensiero che negli ultimi tempi mi ha pre-so sempre pi, tanto pi quanto le diverseculture e religioni entrano in relazione fraloro. Nellambito delle pi diverse culturee religioni presente una grande letteratu-ra, una grande architettura, una grandepittura e grandi sculture. E ovunque canche la musica. E tuttavia in nessun altroambito culturale c una musica di gran-dezza pari a quella nata nellambito dellafede cristiana: da Palestrina a Bach, aHndel, sino a Mozart, Beethoven eB ru c k ner. La musica occidentale qualco-sa di unico, che non ha eguali nelle altreculture. Questo ci deve far pensare.

    Certo, la musica occidentale supera dimolto lambito religioso ed ecclesiale. Etuttavia essa trova comunque la sua sor-

    Honoris causaIl 4 luglio a Castel Gandolfo il Papaemerito ha ricevuto il dottorato honoriscausa da parte della PontificiaUniversit Giovanni Paolo II diCracovia e dellAccademia di Musicadella stessa citt. Facendo eccezione allasua scelta di non ricevere onorificenze,Benedetto XVI ha accettato la propostaavanzata il 1 gennaio 2015 dai rettoridei due atenei e dal cardinale StanisawDziwisz, metropolita di Cracovia ecancelliere dellUniversit come attodi omaggio a Giovanni Paolo II.Pubblichiamo quasi per intero ilringraziamento del Pontefice emerito.

    gente pi profonda nella liturgia nellin-contro con Dio. In Bach, per il quale lagloria di Dio rappresenta ultimamente ilfine di tutta la musica, questo del tuttoevidente. La risposta grande e pura dellamusica occidentale si sviluppata nellin-contro con quel Dio che, nella liturgia, sirende presente a noi in Ges Cristo.

    Quella musica, per me, una dimostra-zione della verit del Cristianesimo. Lad-dove si sviluppa una risposta cos, avve-nuto lincontro con la Verit, con il veroCreatore del mondo. Per questo la grandemusica sacra una realt di rango teologi-co e di significato permanente per la fededellintera cristianit, anche se non affat-to necessario che essa venga eseguita sem-pre e ovunque. Daltro canto per anchechiaro che essa non pu scomparire dallaliturgia e che la sua presenza pu essereun modo del tutto speciale di partecipa-zione alla celebrazione sacra, al misterodella fede.

    Se pensiamo alla liturgia celebrata dasan Giovanni Paolo II in ogni continente,vediamo tutta lampiezza delle possibilitespressive della fede nellevento liturgico; evediamo anche come la grande musica del-la tradizione occidentale non sia estraneaalla liturgia, ma sia nata e cresciuta da essae in questo modo contribuisca sempre dinuovo a darle forma. Non conosciamo ilfuturo della nostra cultura e della musicasacra. Ma una cosa chiara: dove realmen-te avviene lincontro con il Dio vivente chein Cristo viene verso di noi, l nasce e cre-sce nuovamente anche la risposta, la cuibellezza proviene dalla verit stessa.

    Pubblichiamo stralci dallintroduzione al librodi Juan Carlos Scannone, Il Papa del Po-polo. Bergoglio raccontato dal confratello teo-logo gesuita e argentino (Citt del Vaticano,Libreria Editrice Vaticana, 2015, pagine 148,euro 12).

    di BERNADETTE SAU VA G E T

    Negli ultimi tempi Juan CarlosScannone ha accolto con na-turale discrezione e grandecortesia una schiera di gior-nalisti e registi televisivi ve-nuti a intervistarlo sul Papa proveniente come lo stesso Pontefice disse la sera dellasua elezione, il 13 marzo 2013 dalla l t rocapo del mondo, con lidea di riformareprofondamente la Chiesa cattolica. La pri-ma giornalista a bussare alla porta del Co-legio Mximo dove egli vive, a circa trentachilometri dal centro di Buenos Aires, stata una francese, inviata speciale delquotidiano cattolico La Croix in Argen-tina, terra che se viene vista dallE u ro p aappare lontana. Il Vaticano non stato dameno. Ha fatto giungere sul posto, e an-che tempestivamente, un inviato del suoorgano di stampa, LOsservatore Roma-

    superiore di Scannone. Sei anni pi tardi,al termine di un difficile provincialato, do-vuto principalmente alla terribile dittaturamilitare che si era abbattuta sullA rg e n t i n a ,il futuro Papa divenne rettore del ColegioMximo, che ospita le facolt di teologia efilosofia dei gesuiti in Argentina.

    Lintellettuale Scannone e luomo di go-verno Bergoglio, un leader nato, come lodescrivono quelli che lhanno frequentato,nel corso di tutti questi anni hanno condi-viso molte cose. Che cosa hanno in comu-ne? In primo luogo la rg e n t i n i t , questasorta didentit meticcia, radicatanellAmerica Latina, ma ereditata dallEu-ropa. Nel continente latino-americano lAr-gentina, terra di accoglienza a causa diuna vasta immigrazione proveniente daSpagna e Italia agli inizi del XX secolo, ilPaese pi europ eo.

    Questo altro capo del mondo, culla diPapa Francesco, sempre stato guardatodai Paesi vicini, infatti, con un pizzico disospetto e di irritazione. Ci che dunqueaccomuna Bergoglio e Scannone unacultura e una spiritualit gesuita, una me-scolanza di rigore intellettuale e di prag-matismo umano. Questo habitus religioso probabilmente una delle chiavi di letturafondamentali per comprendere il modosingolare e anticonformista che Bergoglioha di essere Pa p a .

    Per et questi due uomini di Chiesahanno in comune anche la stessa cultura.Nati e formatisi entrambi prima del conci-lio, hanno vissuto dallinterno la rivoluzio-ne del cattolicesimo del Vaticano II. Cia-scuno col proprio carisma, luno teologo efilosofo, laltro arcivescovo e cardinale,hanno supportato anche le evoluzioni del-la Chiesa cattolica post-conciliare. Per

    re de Charentenay, precedente redattorecapo della rivista francese tudes, chedopo un lungo soggiorno nelle Filippineha raggiunto il team della Civilt cattoli-ca, padre Scannone ha avuto lamabilit ela generosit di accettare il progetto che gliproponevamo, quello di questo libro dicolloqui. Proprio mentre si apriva in Vati-cano il sinodo sulla famiglia, una delletappe importanti del pontificato di France-sco, padre Scannone ci ha dato appunta-mento per questi colloqui.

    Dotato di brillanti capacit intellettuali,Scannone fu inviato in Europa nel 1959per completare la propria formazione pres-so il grande teologo Karl Rahner, a In-nsbruck in Austria. Considerato soventeun teologo, egli preferisce definirsi un filo-sofo al servizio della teologia e della pa-storale. Teologicamente, i punti di riferi-mento di padre Scannone sono per lo pitedeschi, in particolare Karl Rahner eHans Urs von Balthasar, ma filosoficamen-te, egli si nutre del pensiero francese, quel-lo di Emmanuel Lvinas, di Paul Ricoeur,Maurice Blondel e, attualmente, quello diJean-Luc Marion. Fine conoscitoredellopera di Ricoeur, che incontr nellaregione parigina, presso la sua casa diChtenay-Malabry. Riaccompagnandolo, ilfilosofo francese gli aveva mostrato la chie-sa protestante riformata che frequentavaogni domenica.

    Finora lopera di padre Scannone stataconosciuta nel mondo ispanofono. Eglistesso si presenta come appartenente allacorrente della teologia della liberazione edella teologia del popolo, la scuola diteologia di Buenos Aires. In questo solco,ha prima lavorato con lamico EnriqueDussel allelaborazione di una filosofia

    no. Il risultato di questo colloquio statoun articolo dal titolo Bergoglio, il mio allie-vo, che ha suscitato grande attenzione.

    Qualche tempo dopo, infatti, Juan Car-los Scannone ha ricevuto una lettera cheha destato sorpresa. Il retro della busta ri-portava, scritti a mano, unintrigante F. eun indirizzo che lasciava indovinare, senzatroppe possibilit derrore, lidentit delmisterioso mittente: Casa Santa Marta,Roma, ecc. Nella sua missiva, Papa Fran-cesco (poich proprio di lui si trattava)ringraziava Cacho (laffettuoso sopran-nome dato a Juan Carlos Scannone) e gliraccomandava, in modo arguto, di raccon-tare soltanto le cose buone e non lecattive.

    Della stessa generazione, i due uomini,che si sono sempre dati del tu, hanno difatto una lunga storia comune. E che tal-volta stata movimentata. Si conobberoalla fine degli anni cinquanta del secoloscorso. Uno, Juan Carlos Scannone, diven-tato in seguito filosofo e teologo di famain America Latina, fu professore di grecodellaltro, un giovane seminarista promet-tente di nome Jorge Mario Bergoglio che,dal 13 marzo 2013 con il nome di France-sco, il 266 Papa della Chiesa cattolicaro m a n a .

    Una quindicina di anni pi tardi, sul fi-nire di unepoca feconda, agitata e tragica,il rapporto gerarchico si invertito. Nel1973 lascesa folgorante di Bergoglio in se-no alla Compagnia di Ges lo fece diven-tare provinciale dellArgentina, e dunque

    tina e le sue teologie, il suo cattolicesimopopolare e la sua scelta preferenziale per ip overi.

    Di tutto questo Juan Carlos Scannone certamente attore e testimone privilegiato.Indiscutibilmente egli uno dei miglioridecrittatori di Francesco e del pontifica-to di questo Papa riformatore. Del restogli stessi gesuiti non si sono sbagliati. Lohanno invitato a far comprendere megliogli assi portanti del pensiero e dellazionedi Bergoglio. Da aprile 2014 a marzo 2015,padre Scannone ha diviso il suo tempo traBuenos Aires e Roma. Invitato dal diretto-re Antonio Spadaro, ha abitato nel corsodi questo anno presso la prestigiosa rivistaitaliana dei gesuiti, La Civilt Cattolica.Ed l che labbiamo incontrato, in que-sto palazzo un po antiquato, costruito daun facoltoso russo nel XIX secolo vicino alPincio, i giardini che si affacciano su Ro-ma e circondano Villa Borghese. Grazieallamichevole mediazione del gesuita Pier-

    della liberazione. Avendo a cuore la sceltapreferenziale per i poveri, Scannone hadunque considerato filosoficamente il cat-tolicesimo popolare latino-americano, cheegli descrive con gli strumenti di Marion,come un fenomeno saturo. Pi recente-mente ha lavorato a una filosofia e a unateologia inculturate e alla nozione dellin-terculturalit e del dono. Disponibile econcentrato, preciso fin nei minimi parti-colari, Juan Carlos Scannone nel corso deinostri incontri non ha schivato nulla,neanche le domande difficili sulla contro-versa questione dei due gesuiti OrlandoYorio e Franz Jalics, rapiti nel 1976 dalladittatura militare.

    Con una finezza intellettuale e una pro-fondit spirituale insostituibili, il filosofo eteologo fornisce il materiale necessario percomprendere litinerario che ha portato ilsuo ex allievo a diventare Papa, offrendocila chiave di lettura essenziale dello straor-dinario pontificato di Francesco.

    lAmerica Latina quel-lo stato un periodofecondo, durante ilquale la teologia lati-no-americana si emancipata dalla tute-la europea.

    Bergoglio e Scanno-ne, ciascuno a modoproprio, hanno parte-cipato a questo movi-mento. Avviata dalteologo peruviano Gu-stavo Gutirrez, lateologia della libera-zione, interessata allasorte dei poveri e de-gli oppressi, si affer-mata durante gli annisettanta. Su questascia nata a BuenosAires una corrente teo-logica specifica, la teo-logia del popolo, cherivendica la sua appar-tenenza alla grande fa-miglia della teologiadella liberazione.

    Come filosofo e teo-logo Juan CarlosScannone ne unadelle figure eminenti.Ancora oggi questateologia del popoloispira fortemente PapaFrancesco. Per com-prendere il suo ponti-ficato e la riforma cheintende effettuare, necessario fare questalunga deviazione at-traverso lAmerica La-

    Lenciclicadei tre mondi un vibrante appello a riconciliare idiversi mondi naturale, spirituale eindustriale lenciclica di PapaFrancesco Laudato si, sottolinea ilFinancial Times nelledizione divenerd 3 luglio. Pu fare miracoli,scrive nellarticolo Eugene Linden, unasempre maggiore consapevolezzadellimportanza rivestitadallinterconnessione tra i diversiambiti, in funzione della salute delpianeta, minacciata in misura crescente,e di chi vi abita. Nello stesso tempo sievidenzia che lenciclica sar alla finericonosciuta come uno dei pisignificativi eventi per ci che concerneil moderno movimentoambientalista.

    William Michael Harnett,Natura morta con busto di Dante (1883)

  • LOSSERVATORE ROMANOdomenica 5 luglio 2015 pagina 5

    di SI LV I N A PREZ

    Periferie, detenuti, popolazioniindigeni, ammalati: otto giornicon una fittissima agenda di in-contri, visite e discorsi, sia sulpiano politico che pastorale.Incontrer i pi deboli, ma anche migliaiadi giovani, famiglie, il clero e le diversecategorie sociali. E non solo. Dalla A diAymara alla S di Sumaj Orcko, le pa-role chiave che aiutano a capire le culturelatinoamericane, il momento che vivono ela loro profonda religiosit.

    Ecuador

    CHICHA una bevanda derivata princi-palmente dalla fermentazione non distilla-ta del mais. Ha le sue origini dallimp eroinca, considerata la birra delle comunitindigene. Viene realizzata tramite la bolli-tura e successiva fermentazione del cerea-le. Il risultato una bevanda dolce a bas-sa gradazione alcolica (generalmente dall1al 3 per cento). Originariamente venivaottenuta masticando il mais appena rac-colto e sputato allinterno di un recipientedi terracotta, procedimento che spettavaunicamente alle donne. Gli enzimi conte-nuti nella saliva trasformano lamido dimais in zuccheri semplici, che poi dannoluogo al processo di fermentazione. Unavolta fermentata, la chicha veniva colata,imbottigliata e lasciata riposare allombraper un certo periodo prima del consumo.Questo processo tuttora praticato dallepopolazioni andine.DOLLARIZZAZIONE Nel 1999 stato ilprimo Paese latinoamericano a non onora-re parte del debito estero, che ammontavaa oltre 15 miliardi di dollari. Per fare fron-te alla grave crisi economica, lex presi-dente Mahuad adott il 9 gennaio 2000 ladollarizzazione delleconomia, precisandoche da quel momento la moneta naziona-le, il sucre, sarebbe stata legata al dollarocon un cambio fisso. Il default dellEcua-dor invece avviene nel 2008. A sette annida allora, il Paese ha cambiato pelle. Se-condo i dati del 2013 del Fondo monetariointernazionale, lEcuador ha lottava mag-giore economia dellAmerica latina con unPil che nel 2012 stato di circa 150 miliar-di di dollari. Nel settore agricolo il Paesesi distingue per la produzione di banane,di cui il maggior esportatore al mondo.Altri prodotti di punta dellagricoltura so-no il cacao (ottavo produttore al mondo)e le patate. LEcuador il pi piccolo deimembri dellOpec, ma il petrolio rappre-senta in ogni caso il 20 per cento delle en-trate pubbliche e il 96 per centodellexport. Lattuale quadro macroecono-mico presenta una situazione generale fa-vorevole, malgrado il difficile contesto in-ternazionale.GIUSTIZIA A M B I E N TA L E La creazione dimeccanismi di controllo ambientale sar laproposta che il presidente Rafael Correapresenter alla Conferenza sul cambia-mento climatico il 21 del prossimo dicem-bre a Parigi per cercare di definire criteriunificati nella difesa nei rapporti tralumanit e la natura. Secondo Correa, iPaesi del sud del mondo hanno un debitofinanziario con il mondo ricco, ma allostesso tempo sono creditori di debito eco-logico, poich inquinano meno e sono og-getto di depredazione e delle conseguenzedel cambiamento climatico, mentre hannoin pi di un caso implementato piani disviluppo rispettosi dellecologia. Una delle

    delle colonie spagnole e portoghesi per laloro indipendenza. I mandatari dellEcua-dor, Bolivia e Paraguay sono tutti presi-denti con accentuazioni diverse, ma conun tratto in comune: percorrere le viedellintegrazione verso la configurazionedi unUnione sudamericana e della patriagrande latinoamericana.

    Bolivia

    AKU L L I KU Significa latto di masticarefoglie di coca in aymara e quechua. Du-rante la colonizzazione, gli spagnoli porta-rono schiavi africani per coltivare la coca,che poi distribuivano in razioni agli indiosche lavoravano nelle miniere dargento. un costume tradizionale fortemente radi-cato in Bolivia. Le Ande sono la catenamontuosa pi popolata del mondo, innessun altro luogo si trovano milioni dipersone residenti a oltre 3.500 metri sul li-vello del mare. Per esercitare attivit pro-duttive come la coltivazione della patata,il mais e la coca gli uomini delle monta-gne hanno storicamente adattato il loroorganismo alla Cordigliera. Per sfuggireallipossia, e cio la mancanza dossigeno,le popolazioni andine hanno masticato fo-glie di coca per combattere il freddo, lafame e il mal di montagna.AYMARA Termine che letteralmente si-gnifica antenati. Sono i discendenti deicostruttori dellantica citt di Tiahuanaco,presenti in maggior misura nellOvest an-dino dei due dipartimenti di La Paz eOruro. Evo Morales stato il primo indi-geno a diventare, nel 2006, presidente del-la Bolivia. al suo terzo mandato, rielettoa ottobre 2014 con quasi il 60 per centodei consensi. Guider il Paese fino al2020. Morales un indigeno aymara e lacerimonia per il suo giuramento come pre-sidente si svolta presso le rovine prein-caiche di Tiahuanaco, a 71 chilometri daLa Paz. La localit stata scelta perch

    rappresenta le radici delle culture andinee amazzoniche. Durante la cerimonia conla popolazione indigena e i rappresentantipolitici e istituzionali indossava abiti tradi-zionali aymara.QU E C H UA Il 45 per cento della popola-zione boliviana formato da gruppi indi-geni (la Costituzione ne enumera 37): que-sti usano lo spagnolo come seconda lin-gua e restano largamente fedeli alle anti-che lingue locali. I quechua discendonodai coloni arrivati con la conquistadellimpero inca e prevalgono al centro-sud, nel triangolo descritto dai tre diparti-menti di Cochabamba, Chiquisaca e Po-tos.STAT O PLURINAZIONALE I N D I G E N I S TA DIBOLIVIA Si tratta del primo tentativo alivello continentale di funzionamento diun modello costituzionale indigenista. Na-to a partire dalla riforma costituzionaledel 25 gennaio 2009, archivia la fisionomiadellarchitettura istituzionale della Repub-blica di Bolivia per dare spazio al nuovoEstado Plurinacional de Bolivia in spagno-lo, Bulibya Mamallaqta in quechua, Wu l i -wya Suyu in aymara e Tet Volvia in gua-ran. Rispetto ad altri Paesi latinoamerica-ni, la Bolivia si caratterizza per una pialta quota di analfabeti. Il suo sistemascolastico pubblico stato rifondato conla Ley de educacin approvata nel dicem-bre 2010, ha riordinato il ciclo scolasticodi base di otto anni e uno superiore diquattro che assegna grande spazioallinsegnamento delle lingue indigene.SUMAJ OR C KO Nominativo quechua delCerro Rico, uno dei giacimenti da rg e n t opi ricchi al mondo. Gli incas furono iprimi a scavare in Cerro Rico che vuoldire collina ricca e anche gli spagnolitrovarono qui le ricchezze con cui costrui-rono il loro impero. Sono cinque secoliche i minatori rischiano la vita sulle Andeboliviane a cinquemila metri di altitudine.Lorario lungo e il lavoro pesante. A

    Cerro Rico lavorano tra i 15.000 e i 16.000minatori che estraggono argento, stagno,zinco e piombo. Appartengono a piccolecooperative: il vantaggio quello di averediritto a unassicurazione in caso di malat-tia, mentre in caso di morte la famiglia deldefunto riceve una quota mensile. Fattorequesto di notevole importanza, conside-

    loro, le donne, in un Paraguay rimastosenza uomini, a ricostruirlo pezzo dopopezzo. Un protagonismo diventato leg-gendario, ma che in realt ha radici anti-che e complesse. Secondo don GiuseppeZanardini, salesiano da 35 anni in Para-guay, dove oggi uno dei massimi antro-pologi, quando gli spagnoli arrivarononel 1537 fondarono Asuncin come basemilitare. Il rapporto con gli indigeni fututto sommato pacifico e furono moltissi-mi i soldati che ebbero figli con donneguaran. Ma qui si cre una situazione ab-bastanza unica rispetto alle altre colonie: ifigli crescevano nei villaggi indigeni, par-lando la lingua locale, allevati dalle madrie dallinsieme della comunit, mentre i pa-dri rimanevano lontani. Cos nato il Pa-raguay meticcio e questo il motivo percui la lingua guaran oggi quella del 90per cento della popolazione. L si for-giata anche una identit femminile moltoforte. La donna come guida della fami-glia, responsabile della crescita dei figlima anche del sostentamento economico.ITA I P la pi grande centrale idroe-lettrica al mondo per generazione di ener-gia ed considerata una delle sette mera-viglie di ingegneria civile del XX secolo.Costruita tra il 1975 e il 1991 lungo il fiu-me Paran, sul confine tra Brasile e Para-guay, gestita da una joint venture tracompagnie dei due Paesi confinanti. Lacentrale, la cui realizzazione costata 25miliardi di dollari, costituita da 20 gene-ratori con una potenza totale di 14 giga-watt e copre da sola il 90 per cento delfabbisogno di energia elettrica paraguaia-no e il 25 per cento di quello brasiliano.Ed proprio questo dato alla base di re-criminazioni dei paraguayani per il prezzoconsiderato troppo basso a cui i brasilianipagano quellelettricit. Nel 2013 la centra-le ha prodotto 98,6 miliardi di chilowatto-ra, pi dei 98,1 terawattora delle Tre gole

    Le paroledel viaggio papale

    preferiscono avere pochi controlli lascian-do la montagna e i lavoratori in una situa-zione di scarsa sicurezza.

    Pa r a g u a y

    AYOREO TOTOBIEGOSODE Sono lultimogruppo indigeno in isolamento rimasto, aldi fuori dellAmazzonia, che rischia diestinguersi a causa della deforestazioneprovocata dalle attivit delle aziende zoo-tecniche nella foresta del Chaco, al confi-ne tra Paraguay e Bolivia. Sono una delle20 etnie indigene del Paraguay. La loroterra registra il tasso di deforestazione pialto al mondo. Gli ayoreo, nel loro isola-mento, sono tra le popolazioni pi auto-sufficienti del pianeta, ma se la loro terranon verr protetta andranno incontro auna catastrofe. Il contatto ha portato cons malattie, miseria e unimmensa soffe-renza alle famiglie. Reclamano sin dal1993 la restituzione di 550.000 ettari di ter-ra. Attraverso la Pastorale indigena, laConferenza episcopale del Paraguay ha in-viato un testo al governo per tentare disuggerire una soluzione.GUERRA DELLA TRIPLICE ALLEANZA Sen-za dubbio il conflitto pi sanguinoso degliultimi due secoli di storia latino-americanafu combattuto dal 1865 al 1870 contro leforze congiunte di Brasile, Argentina eUruguay. La popolazione paraguaianapass da un totale di circa un milione emezzo di persone a poco pi di duecento-mila, delle quali solo 25.000 uomini. Tra-gedia che ha creato in larga parte lepicadella donna paraguayana: furono infatti

    in Cina, anche se questultima centrale ha8.000 mw di potenza in pi. Lelettricitprodotta da Itaip stata determinanteper lo sviluppo del Brasile (di cui lo scor-so anno ha coperto da sola il 17 per centodella domanda elettrica) e soprattutto delParaguay (di cui nel 2013 ha coperto il 75per cento della domanda di elettricit).PACHAMAMA o MAMA PACHA la DeaTerra dei popoli andini del Sudamerica,tuttora venerata dalle genti che si ricono-scono nella cultura inca, o da altri popoliabitanti laltipiano andino, quali gli ayma-ra e i quechua. la dea della terra,dellagricoltura e della fertilit. In occasio-ne della visita del Papa lartista paragua-yano Koki Ruiz ha costruito un enormealtare utilizzando una miscela di mais, no-ci di cocco, zucche e semi, che sar utiliz-zato durante la messa dell11 luglio. Lalta-re, spiega Ruiz, rappresenta la generositdella natura e il nostro mix di culture,che parlano attraverso i semi della MadreTerra. Oltre a pi di 30.000 spighe digrano, sullaltare ci saranno anche 200.000noci di cocco su cui sono stati incisi mes-saggi e auguri del popolo paraguayano di-retti al Pontefice.PA R A G UAY Significa il fiume che portaal mare nella lingua dei guaranes, unadelle popolazioni seminomadi precolom-biane che abitavano la regione coltivandomais e manioca. La sua attuale capitale,Asuncin, venne fondata nel 1537 daglispagnoli, divendo la base di partenza dellemissioni gesuite tramite cui diffondere cri-stianesimo e civilizzazione in questangolodi America.Minatori al lavoro al Sumaj Orcko, uno tra i giacimenti dargento pi ricchi al mondo (Bolivia)

    Abitanti dello Yasuni National Park (Ecuador)

    Una rappresentazione di Pachamama,la Dea Terra dei popoli andini

    rando che il 90 percento degli uomini chelavorano si ammalanodi silicosi e muoionoin unet compresa trai 55 e i 60 anni. Nel2010 la cima dellamontagna ha comin-ciato a sgretolarsi, e ilgoverno boliviano hacercato di chiudere al-cune delle miniere perquestioni di sicurezza.Il caso emblematico quello di Moropoto,chiusa allinizio del2014: i minatori, per,hanno continuato a la-vorarci. Non voglionoandare via da una mi-niera che ha dato lavo-ro a varie generazioni.Pi in generale, il go-verno vorrebbe trasfe-rire 13.000 lavoratori innuove miniere a 4.000metri, ma loro si rifiu-tano. In tutto il Paese,i minatori sono140.000, e sono moltoorganizzati. In Boliviale cooperative dei mi-natori hanno un gran-de potere politico e

    questioni ambientali picontroverse che il presidenteCorrea affronta nel suo Pae-se invece quella dello Ya-suni National Park. Situatanel cuore dellAmazzoniaecuadoriana, la riserva Yasu-ni ospita diversi popoli in-digeni, tra cui le etnie huao-rani, tagaeri e taromenane.Yasun un antico terminequechua, vuol dire terra sa-cra. difatti uno dei sititerrestri nel quale si concen-trano le maggiori biodiversi-t: 150 specie di anfibi, 121di rettili, 600 di uccelli, 204di mammiferi, tra i quali ta-piri e giaguari. La superficiedella zona divisa in bloc-chi cui corrispondono con-cessioni di sfruttamento pe-t ro l i f e ro .PAT R I A GRANDE Lideabolivariana di una patriagrande un modello diintegrazione auspicato daSimn Bolvar (1783-1830),acclamato come il l i b e r t a d o r,il quale sognava di uniretutte le ex colonie in unagrande confederazione neiprimi decenni dellO ttocen-to quando scoppi la lotta

  • LOSSERVATORE ROMANOpagina 6 domenica 5 luglio 2015

    Come la comunit dei battezzati contribuisce allo sviluppo del Pakistan

    Quella testimonianza di fede

    Cattolici e copti ortodossi in Egitto

    Tempo di unit contro il fondamentalismo

    Lallarme lanciato da Caritas Giordania

    A rischio lassistenzaai profughi siriani

    AMMAN, 4. a rischio lassistenzaper i profughi siriani. Lallarme stato lanciato da Wael Suleiman,direttore generale di Caritas Gior-dania. Infatti, i fondi dellO nustanno per essere drasticamente ta-gliati, e presto per circa 450.000profughi sarebbe letteralmente lafame, con conseguenze devastantianche per la stabilit del regno ha-scemita. Il World Food Programdelle Nazioni Unite ha dichiaratoSuleiman allagenzia Fides ha av-vertito da una settimana che, permancanza di risorse, interromperlinvio di fondi per i profughi siria-ni, gi diminuiti in percentuale dalmese scorso. Sui media giordani stata diffusa la notizia che, se nonarriveranno pi i soldi dellOnu, siinterromper la distribuzione di ci-bo per 450.000 persone. Di quianche la preoccupazione sul versan-te dellordine pubblico.

    I profughi siriani presenti sul ter-ritorio giordano sono attualmente

    un milione e 400.000, di cui solo650.000 registrati presso gli ufficidellOnu. Questa catastrofe hasottolineato il direttore generale diCaritas Giordania, in riferimentoalla ventilata sospensione degli aiutiinternazionali anche un effettodelle politiche e degli sconsideratiinterventi militari realizzati in Me-dio oriente delle potenze straniere.Adesso, dopo aver contribuito acreare il disastro, se ne lavano lemani anche dal punto di vista delleemergenze umanitarie. evidente atutti che solo una grande conferen-za di pace potrebbe avviare processidi ricostruzione per provare a uscireda questa situazione, insostenibileanche dal punto di vista economi-co. Ma evidentemente haconcluso c chi ha interesse aperpetuare questo caos. I soldi nonci sono per dar da mangiare ai pro-fughi, ma si trovano sempre soltan-to per costruire, vendere e compra-re le armi.

    Nomina episcopalein Paraguay

    La nomina di oggi riguarda laChiesa in Paraguay.

    Joaqun HermesRobledo Romero

    vescovo di San LorenzoNato ad Asuncin il 26 settembre

    1950, stato ordinato sacerdote il25 dicembre 1975 e incardinatonellarcidiocesi di Asuncin. Haconseguito la licenza in filosofiapresso luniversit cattolica di Asun-cin e una in science religiose pres-so listituto superiore di teologiadel medesimo ateneo. Nellanno2000, con la creazione della diocesidi San Lorenzo ne diventato vica-rio generale, fino alla successiva no-mina come vescovo coadiutore diCarapegu il 1 luglio 2009. Ha ri-cevuto lordinazione episcopale il30 agosto successivo. Il 10 luglio2010 divenuto vescovo di Carape-gu.

    Gli ebrei del Per si uniscono alla condanna della persecuzione dei cristiani in Medio oriente e Africa

    Manifesto della solidarietLIMA, 4. Un manifesto di solidarie-t con i tanti cristiani attualmenteperseguitati in numerose regioni delMedio oriente e dellAfrica statodiffuso dai partecipanti, ebrei e cat-tolici, al simposio tenutosi in questigiorni presso la Facolt di TeologiaRedemptoris Mater della diocesi pe-ruviana di Callao. Loccasione sta-ta la commemorazione del cinquan-tesimo anniversario di Nostra aetate,la dichiarazione conciliare sulle rela-zioni con le religioni non cristianeche, come noto, ha inaugurato unanuova stagione nei rapporti soprat-tutto con il mondo ebraico, ma nonsolo. Una prospettiva di relazioni,dunque, fondata sul dialogo e lacollaborazione reciproche, che haspinto i partecipanti al convegno arivolgersi direttamente allopinionepubblica, nazionale e internazionale,per denunciare le persecuzioni chesubiscono quotidianamente i cristia-

    ni, ai quali si esprimono vicinanzaspirituale e affetto.

    Nel documento si manifesta inprimo luogo la protesta per i tenta-tivi di pulizia etnica, culturale e reli-giosa contro i cristiani che vivonosotto il terrore settario di gruppi eregimi estremisti o fondamentalisti.Una minaccia che costringe molti adabbandonare in tutta fretta case ebeni a costo spesso della vita. Inquesto quadro drammatico, viene ri-

    cordato, anche edifici sacri, monu-menti, simboli religiosi e il patrimo-nio culturale sono stati colpiti dallaviolenza indiscriminata. Di quilappello, rivolto al Governo e airappresentanti politici peruviani, co-me pure ai vari organismi interna-zionali, di adottare le misure previ-ste dal diritto e anche di proclamareil loro assoluto rifiuto degli abusi edella violenza contro la popolazionecivile indifesa, esposta a ogni tipo di

    arbitrariet e di atrocit, specialmen-te quelle commesse contro i pi de-boli bambini, donne e anziani come pure di esigere lattuazionedella Dichiarazione universale deidiritti delluomo, sistematicamenteviolata da gruppi di fanatici e terro-risti. Una richiesta che si estendeanche ai media, ai quali si chiedesoprattutto che diffondano in mo-do veritiero le informazioni chegiungono ogni giorno da questi Pae-si del Medio oriente e dellAfrica. responsabilit degli operatoridellinformazione che le personecapiscano la gravit della situazio-ne, insieme allimpellente necessi-t di reagire.

    In questa prospettiva, i parteci-panti al convegno sulla Nostra aetatesi rivolgono direttamente anche aimembri di tutte le confessioni reli-giose, cos come a ogni persona dibuona volont, chiedendo loro diunirsi affinch si ponga immediata-mente fine a questi atti disumani,senza atteggiamenti passivi, di indif-ferenza o di silenzio dinanzi allasofferenza degli innocenti. I redat-tori del manifesto si uniscono dun-que alle parole di Papa Francescoquando dice che questa sofferenza ecumenismo del sangue gridaverso Dio e fa appello allimp egnodi tutti noi, nella preghiera e in ognitipo di iniziativa. E, richiamandoesplicitamente la lettera che il Pon-tefice ha indirizzato ai cristiani delMedio oriente in occasione del Na-tale 2014, si ricorda come un dialo-go basato su un atteggiamento diapertura, nella verit e nellamore anche il migliore antidoto alla ten-tazione del fondamentalismo religio-so come pure un servizio alla giu-stizia e una condizione necessariaper la pace tanto desiderata.

    Marco Jacov ricorda

    Sua Beatitudine

    NERSES BEDROS XIXPatriarca degli Armeni Cattolici

    che stato uno degli importanti ponti didialogo tra lOriente e lOccidente e unsignificativo filo di collegamento tra di-verse culture, religioni, lingue.

    La Segreteria di Stato comunica che de-ceduta la

    Signora

    GENEVIVE PO P H I L L ATGi Officiale della Sezione

    per gli Affari Generali

    Ricordando con affetto e riconoscenzail suo generoso servizio presso la Segrete-ria di Stato, i Superiori e il Personale del-la Medesima, si uniscono nella preghieradi suffragio per la sua eterna pace edesprimono commossa partecipazione allutto dei suoi familiari e dellIstituto No-tre Dame de Vie.

    D allUniversit cattolica

    O biezionial protocollosullab orto

    in ArgentinaBUENOS AIRES, 4. La PontificiaUniversit Cattolica Argentina(Uca) ha inviato, nei giorni scor-si, una lettera al ministro dellaSalute argentino, Daniel Golln,nella quale vengono raccolte al-cune obiezioni legali, mediche ebioetiche sul Protocollo per las-sistenza integrale delle personecon diritto allinterruzione volon-taria della gravidanza. Si tratta,in sostanza, della disposizioneministeriale volta a rendere anco-ra pi facile, ampliandone la casi-stica, la pratica abortiva nellestrutture pubbliche e private. Lalettera, che porta la firma dellar-civescovo Vctor Manuel Fernn-dez, rettore dellUca, segue dipochi giorni lintervento dei ve-scovi e una marcia popolare pro-mossa da numerose organizzazio-ni cattoliche del Paese.

    Secondo il presule, il protocol-lo contraddice il quadro giuridicoesistente, infatti, amplifica difatto le causali previste dal codicepenale per non punire laborto elimita lazione dei medici privatiallobiezione di coscienza e deigenitori dei minorenni.

    Tra le considerazioni etiche,listituzione accademica ricorda alministro della Salute, Golln, chelembrione un essere umano eche laborto non un atto medi-co poich vola la vita umanadel nascituro e la salute delladonna. Inoltre, la Pontificia Uni-versit Cattolica manifesta preoc-cupazione per il limite allobie-zione di coscienza e ricorda chela difesa della vita sempre sta-to lo scopo della professione me-dica.

    Infine, nella lettera la rc i v e s c o -vo Fernndez sostiene che lat-tuale protocollo presenta gravimancanze nellapplicazione delprincipio di autonomia, perchproclama lautonomia del pazien-te e allo stesso tempo limita i di-ritti del medico e dellistituzio-ne. I medici, quindi, sarebberoimpossibilitati a evitare lab orto,poich il protocollo non consenteloro di fornire un consiglio alladonna in stato di gravidanza.Con queste riflessioni, lUca sot-tolinea di aver voluto richiamarelattenzione sulla necessit di ri-vedere le politiche pubbliche inquesto delicato settore al fine discegliere le vie pi umanitarie diinclusione e di cura della vita del-la madre e del figlio.

    Il documento inviato al mini-stro Golln porta anche la firmadel dottor Miguel ngel Schiavo-ne, preside della facolt di Scien-ze mediche, e del dottor DanielHerrera, decano della facolt diGiurisprudenza. Come a volersottolineare che la difesa della vi-ta umana non mai una questio-ne confessionale.

    IL CA I R O, 4. il tempo dellunit edi dimostrare coesione con tutto ilpopolo egiziano nella lotta contro ilterrorismo fondamentalista. LaChiesa cattolica e quella copta orto-dossa reagiscono cos alla nuova on-data di violenza che ha colpito ilPaese delle piramidi e che ha avutoil suo apice nei giorni scorsi con ilbarbaro assassinio del procuratoregenerale Hisham Barakat, uomo inprima fila nella lotta ai movimentiislamisti, a cui si aggiunta la seriedi sanguinosi attacchi compiuti dagruppi jihadisti contro postazionidellesercito nel Sinai settentrionale.Anche se vi sono differenze di ve-dute e divisioni con il governo e ilpresidente Abd al-Fattah al-Sisi, tempo di essere uniti contro i terro-risti, contro quanti provocano vio-lenze e vogliono portare la guerranella penisola del Sinai, ha dichia-rato allagenzia AsiaNews il porta-voce dei vescovi cattolici in Egitto,padre Rafic Greiche, secondo ilquale la gente unita, i cristianicon i musulmani, in questa battagliaper il futuro della nazione.

    Il responsabile della comunicazio-ne della Chiesa cattolica ha sottoli-neato poi come oggi lEgitto co-me un sandwich, circondato da Pae-si instabili in cui presente la mi-naccia jihadista come Libia, Sudane ancora Siria e Iraq. Proprio perquesto, la lotta al terrorismo deveessere un impegno globale, anchese spesso ci sentiamo abbandonatie vi sono organizzazioni internazio-nali e gruppi di intelligence che nonvogliono la stabilit. Per fortuna,ha aggiunto, vi sono esempi di col-laborazione fra cristiani e musulma-ni, in particolare in questo periododi digiuno e preghiera del ramadan,che diventano fonte di speranzaper il futuro.

    Allindomani degli attacchi jihadi-sti nel Sinai settentrionale, anche laChiesa copta ortodossa, la pi nu-merosa comunit cristiana del Paese,ha espresso vicinanza e supportopieno alle forze armate egiziane, inun comunicato ufficiale in cui leser-cito definito pilastro della nazio-ne. Nel messaggio, come riferiscelagenzia Fides, i militari vengonoappoggiati per la lotta da essi soste-

    nuta contro le forze del male cheminacciano la sicurezza nella regio-ne e nel mondo, e si invoca Dioaffinch salvi lEgitto da ogni ma-le. Da anni, nonostante le campa-gne repressive condotte dalle s e rc i t o ,il Sinai del nord continua a essereterritorio di forte radicamento digruppi jihadisti che adesso dichiara-

    no la propria affiliazione al cosid-detto Stato islamico e hanno sempremostrato particolare accanimentonei confronti della locale popolazio-ne copta. Secondo fonti del patriar-cato, nel Sinai settentrionale risiedo-no almeno quattrocento famigliecopte, ma da tempo iniziato il lo-ro lento e costante esodo verso aree

    pi sicure. Nel Sinai le minacce di-rette contro i cristiani sono aumen-tate dopo che il patriarca copto haapprovato lesautorazione del presi-dente Mahmud Morsi. Il 6 luglio diquello stesso anno era stato ucciso ael-Arish il sacerdote Mina Abud,stretto collaboratore del vescovoKo s m a n .

    KARACHI, 4. Siamo una piccolaminoranza ma lungi dallessere na-scosta o silenziosa: cos monsi-gnor Joseph Coutts, arcivescovo diKarachi e presidente della Confe-renza episcopale del Pakistan, hadescritto la comunit cristiana delPakistan nel corso di un incontropromosso dalla fondazione Aiutoalla Chiesa che soffre (Acs).

    Il presule ha sottolineato comenonostante i cristiani pachistanirappresentino appena il 2 per centodella popolazione circa la metdi questi sono il loro apporto al-lo sviluppo del Paese superi digran lunga lesiguit numerica.Attraverso le nostre scuole, gli

    ospedali e gli altri servizi assisten-ziali, molto apprezzati dalla granparte dei musulmani ha spiegatomonsignor Coutts riusciamo an-che a diffondere valori importantiquali il rispetto e la convivenza pa-cifica. Larcivescovo ha quindi au-spicato un maggiore sostegno degliStati membri dellUnione europeanel settore delleducazione, unambito nel quale la Chiesa ha unruolo decisivo. Il presule ha inol-tre notato come gli studenti nonmusulmani siano spesso discrimina-ti e come molti dei libri di testoadottati dalle scuole pubblichecontengano riferimenti dispregiativinei confronti delle minoranze reli-

    giose. Un particolare che la com-missione episcopale Giustizia e pa-ce ha segnalato alle autorit, hadetto.

    Parlando in generale della suacomunit, il presule ha raccontatocome pur godendo della libert diculto, i cristiani in Pakistan si sen-tano spesso come cittadini di se-conda classe e vivano in un co-stante stato di tensione. Ogni voltache un cristiano si sente rivolgereuna domanda riguardante la pro-pria fede, teme che dalla sua rispo-sta possano scaturire gravi conse-guenze. Oppure, se durante la pre-ghiera islamica in corso una fun-zione cristiana allaperto, tutti icanti si interrompono immediata-mente per paura che siano inter-pretati come una mancanza di ri-spetto nei confronti dei musulma-ni. La maggior parte degli islami-ci ha ricordato il presule composta da brave persone che cirispettano, ma vi una minimaparte di estremisti che vorrebberofare del Pakistan uno Stato islami-co. Negli ultimi anni, inoltre, aumentata nel Paese linfluenza deigruppi oltranzisti che hanno datoalla societ pachistana una conno-tazione sempre pi radicale. I cri-stiani pagano in particolar modolerrata identificazione tra cristiane-simo e occidente. Tuttavia le diffi-colt non impediscono alla pur mi-nuta comunit cristiana di contri-buire allo sviluppo del Paese.

  • LOSSERVATORE ROMANOdomenica 5 luglio 2015 pagina 7

    Al Rinnovamento nello Spirito Santo il Papa raccomanda limpegno per lunit dei cristiani

    Chi siamo noi per dividerci?Non ci sono leader a vita: se il servizio diventa potere scivola nella vanit e negli affari

    Un incoraggiamento a lavorare per la ricerca dellunit del corpo di Cristoe un invito a vivere le responsabilit come servizio sono stati rivolti da PapaFrancesco agli appartenenti al Rinnovamento nello Spirito Santo radunati v e n e rd pomeriggio, 3 luglio, in piazza San Pietro.

    Diversit riconciliata

    Maninelle mani

    Di seguito il testo della preghieraper lunit recitata dal Ponteficeallinizio delli n c o n t ro .

    Ti adoriamo, Dio Onnipotente,Padre, Figlio e Spirito Santo.Padre, inviaci lo Spirito Santo che Gesci ha promesso.Egli ci guider verso lunit.Egli Colui che d i carismi,che opera la variet nella Chiesa,ed Lui che fa lunit.Inviaci lo Spirito Santo, che ci insegnitutto quello che Ges ci ha insegnatoe ci dia la memoriadi quello che Ges ha detto.Ges, Signore, Tu hai chiesto per tutti noila grazia dellunit in questa Chiesache Tua, non nostra.La storia ci ha divisi.Ges, aiutaci ad andare sulla stradadellunit o di questa diversit riconciliata.Signore, Tu sempre faiquello che hai promesso,donaci lunit di tutti i cristiani. Amen.

    Carissimi fratelli e sorelle,buon pomeriggio e benvenuti. An-che lacqua sia benvenuta perchlha fatta il Signore. Apprezzo tantola risposta che avete dato al mio in-vito che vi ho fatto nel mese di gen-naio per incontrarci qui in piazzaSan Pietro. Grazie per questa entu-siasta e calda risposta. Lanno scorsoallo stadio ho condiviso con tutti ipresenti alcune riflessioni che mipiacerebbe ricordare oggi p erchsempre buono ricordare, la memo-ria : lidentit del Rinnovamentocarismatico cattolico, da cui nata lassociazione Rinnova-mento nello Spirito. Lo farcon le parole del CardinaleLon-Joseph Suenens, grandeprotettore del Rinnovamentocarismatico, cos come lo de-scrive nel secondo libro dellesue memorie. In primo luogoin questo luogo egli ricorda lastraordinaria figura di unadonna che tanto fece alliniziodel Rinnovamento carismati-co, era la sua collaboratriceche godeva anche della fidu-cia e dellaffetto del PapaPaolo VI. Mi riferisco a Vero-nica OBrien: fu lei che chieseal Cardinale di andare negliStati Uniti a vedere cosa stavasuccedendo, per vedere con isuoi occhi ci che lei conside-rava opera dello Spirito San-to. Fu allora che il CardinaleSuenens conobbe il Rinnova-mento carismatico, che definun flusso di grazia, e fu lapersona chiave per mantener-lo nella Chiesa. Papa Paolo VInella Messa del luned di Pentecostenel 1975 lo ringrazi con queste pa-role: Nel nome del Signore La rin-grazio per aver portato il Rinnova-mento carismatico nel cuore dellaChiesa. Non una novit di alcunianni fa, il Rinnovamento carismaticoha questa lunga storia e nellomeliadi quella stessa Messa il cardinaledisse: Possa il Rinnovamento cari-smatico sparire come tale e trasfor-marsi in una grazia pentecostale pertutta la Chiesa: per essere fedele allasua origine, il fiume deve perdersinelloceano. Il fiume deve perdersinelloceano. S, se il fiume si fermalacqua marcisce; se il Rinnovamen-to, questa corrente di grazia non fi-nisce nelloceano di Dio, nella m o redi Dio, lavora per s stesso e questonon di Ges Cristo, questo dalmaligno, dal padre della menzogna.Il Rinnovamento va, viene da Dio eva a Dio.

    Papa Paolo VI ha benedetto que-sto. Il Cardinale continu dicendo:Il primo errore che si deve evitare includere il Rinnovamento carismati-co nella categoria di movimento.Non un movimento specifico, ilRinnovamento non un movimentonel senso sociologico comune, nonha fondatori, non omogeneo e in-clude una gran variet di realt, una corrente di grazia, un soffio rin-novatore dello Spirito per tutti imembri della Chiesa, laici, religiosisacerdoti e vescovi. una sfida pernoi tutti. Uno non fa parte del Rin-novamento, piuttosto il Rinnova-mento diventa una parte di noi, apatto che accettiamo la grazia che cioffre. Qui il cardinale Suenens par-la dellope