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Manuale dell'utente Scheda di gestione rete UPS 2 AP9630, AP9631, AP9335T, AP9335TH, AP9810

Scheda di gestione rete UPS 2 - apc.com · • Fornisce un controllo UPS e delle funzioni di pianificazione dell’autodiagnostica. ... consultare il manuale di installazione della

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Manuale dell'utente

Scheda di gestione rete UPS 2

AP9630, AP9631,AP9335T, AP9335TH, AP9810

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Introduzione

Descrizione del prodottoCaratteristiche

La scheda di gestione di rete AP9630:

• Fornisce un controllo UPS e delle funzioni di pianificazione dell’autodiagnostica.

• Mantiene i registri dei dati e degli eventi.

• Fornisce supporto per l’utilità PowerChute® Network Shutdown.

• Supporta l’uso di un server con Dynamic Host Configuration Protocol (DHCP) o BOOTstrap Protocol (BOOTP) per fornire i valori di rete (TCP/IP) della scheda di gestione.

• Supporta l’uso del servizio di Remote Monitoring Service (RMS - Servizio di monitoraggio remoto).

• Consente di configurare le notifiche tramite la registrazione degli eventi, i messaggi e-mail e i trap SNMP. È possibile configurare le notifiche per singoli eventi o gruppi di eventi sulla base del livello di gravità o della categoria degli eventi.

• Consente di esportare un file di configurazione utente (.ini) da una scheda configurata a una o più schede configurate senza convertire il file in formato binario.

• Fornisce una serie di protocolli di sicurezza per l’autenticazione e la crittografia.

• Comunica con InfraStruXure® Central o InfraStruXure Manager.

La scheda di gestione di rete AP9631 ha le stesse caratteristiche della scheda di gestione di rete AP9630 più le seguenti funzioni:

• Dispone di due porte USB.

• Supporta due porte universali in ingresso e in uscita alle quali è possibile collegare:

– Dei sensori di temperatura o di temperatura e umidità.

– Dei connettori relè di ingresso e uscita che supportano due contatti di ingresso e un relè di uscita.

Dispositivi nei quali è possibile installare la scheda di gestione. La scheda di gestione può essere installata nei seguenti dispositivi:

• Tutti i modelli Smart-UPS® dotati di slot di espansione interno e tutti i modelli Symmetra® UPS tranne i modelli Symmetra PX 250 e Symmetra PX 500 UPS

• Telaio di espansione (AP9600)

• Telaio triplo di espansione (AP9604)

Le due schede di gestione della rete di Schneider Electric di seguito indicate sono prodotti basati sul Web, compatibili con IPv6 che gestiscono dispositivi supportati utilizzando degli standard aperti quali:

- Hypertext Transfer Protocol (HTTP) - Secure SHell (SSH)

- Simple Network Management Protocol versioni 1 e 3 (SNMPv1, SNMPv3)

- Hypertext Transfer Protocol over Secure Sockets Layer (HTTPS)

- File Transfer Protocol (FTP) - Secure CoPy (SCP)

- Telnet

1Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Impostazione iniziale IPv4

Prima di utilizzare la scheda di gestione in rete, è necessario definire due impostazioni TCP/IP a essa relative:

• Indirizzo IP della scheda di gestione

• Indirizzo IP del gateway predefinito (necessario solo se si intende andare fuori segmento)

Attenzione: non utilizzare l’indirizzo di loopback (127.0.0.1) come indirizzo del gateway predefinito. Questo indirizzo disattiva la scheda. È necessario quindi accedere tramite una connessione seriale e reimpostare i valori TCP/IP predefiniti.

Per configurare le impostazioni TCP/IP, consultare il manuale di installazione della scheda di gestione di rete presente sul CD Utility allegato alla scheda di gestione di rete e in formato cartaceo.

Per informazioni dettagliate sull’utilizzo di un server DHCP per la configurazione delle impostazioni TCP/IP di una scheda di gestione, vedere “TCP/IP e impostazioni di comunicazione” a pag. 70.

Impostazione iniziale IPv6

La configurazione di rete IPv6 consente tutta la flessibilità necessaria ai requisiti dell’utente. Per configurare le impostazioni TCP/IP per IPv6, consultare il manuale di installazione della scheda di gestione di rete presente in formato PDF sul CD Utility allegato alla scheda di gestione di rete e sul sito Web www.apc.com/it.

Funzionalità di gestione della rete

Queste applicazioni e queste utilità funzionano con un’unità UPS collegata alla rete tramite una scheda di gestione.

• PowerChute Network Shutdown: consente uno spegnimento corretto e non sorvegliato dei computer connessi alle unità UPS .

• PowerNet® Management Information Base (MIB) con browser standard MIB: effettua le richieste SET e GET del protocollo SNMP e usa i trap SNMP.

• InfraStruXure Central: consente la gestione energetica di livello enterprise e una gestione degli agenti, delle unità UPS e dei monitor ambientali.

• Procedura guidata di configurazione dell’indirizzo IP del dispositivo: configura le impostazioni di base di una o più schede di gestione sulla rete.

• Procedura guidata per la protezione: crea i componenti necessari per un’elevata protezione della scheda di gestione durante l’utilizzo di Secure Sockets Layer (SSL) e dei relativi protocolli e routine di crittografia.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete2

Funzionalità di gestione interneDescrizione generale

L’interfaccia Web e l’interfaccia con riga di comando consentono di visualizzare lo stato dell’unità UPS e di gestire sia l’unità UPS che la scheda di gestione. Per monitorare lo stato dell’unità UPS è possibile utilizzare anche il protocollo SNMP.

Per ulteriori informazioni sulle interfacce utente interne, consultare “Interfaccia Web” a pag. 30 e “Interfaccia con riga di comando” a pag. 8. Per informazioni su come controllare l’accesso SNMP alla scheda di gestione, vedere “SNMP” a pag. 79.

Priorità di accesso per il login

L’accesso alla scheda di gestione può essere effettuato da un solo utente per volta. La priorità per l’accesso, dall’alto verso il basso, è la seguente:

• Accesso locale tramite interfaccia con riga di comando da un computer con una connessione seriale diretta alla scheda di gestione.

• Accesso Telnet o SSH tramite interfaccia con riga di comando da un computer remoto.

• Accesso Web diretto o tramite InfraStruXure Central.

Nota: il protocollo SNMP ha accesso di tipo Write + e Write. L’accesso di tipo Write + è quello di livello massimo e consente di accedere anche quando un altro utente ha effettuato l’accesso. L’accesso di tipo Write è equivalente all’accesso Web.

Tipi di account utente

La scheda di gestione ha tre livelli di accesso (Amministratore, Dispositivo, Sola lettura) protetti da nome utente e password.

• L’amministratore può utilizzare tutti i menu interfaccia Web e tutti i comandi dell’interfaccia con riga di comando. Il nome utente e la password predefiniti sono entrambi apc.

• L’utente Dispositivo può accedere soltanto alle seguenti sezioni:

– Nell’interfaccia Web, i menu della scheda UPS e i registri di dati ed eventi ai quali è possibile accedere tramite le voci Eventi e Dati situate all’interno della scheda Registri nel menu di navigazione a sinistra. I registri di eventi e dati non presentano alcun pulsante per la cancellazione dei dati registrati.

– Nell’interfaccia con riga di comando, le funzioni e le opzioni equivalenti a quelle consentite per l’interfaccia Web.

Il nome utente predefinito è device e la password predefinita è apc.

• L’utente in sola lettura dispone del seguente accesso limitato:

– Possibilità di accesso solo tramite l’interfaccia Web.

– Accesso alle stesse schede e agli stessi menu dell’utente Dispositivo, ma senza la possibilità di modificare le configurazioni, di controllare i dispositivi, eliminare i dati o utilizzare le opzioni di trasferimento dei file. I collegamenti alle opzioni di configurazione sono presenti ma disabilitati. I registri di eventi e dati non presentano alcun pulsante per la cancellazione dei registri.

Il nome utente predefinito è readonly e la password predefinita è apc.

Per impostare i valori di nome utente e password per i tre tipi di account, vedere “Impostazione di accesso per gli utenti” a pag. 66.

3Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Recupero della password perdutaPer accedere all’interfaccia con riga di comando è possibile utilizzare un computer locale collegato alla scheda di gestione tramite porta seriale.

1. Selezionare una porta seriale sul computer locale e disattivare gli eventuali servizi che utilizzano tale porta.

2. Collegare il cavo seriale in dotazione (codice prodotto 940-0299) alla porta selezionata del computer e alla porta di configurazione della scheda di gestione.

3. Eseguire un programma terminale (quale HyperTerminal®) e configurare la porta selezionata per 9600 bps, 8 bit di dati, nessuna parità, 1 bit di stop e nessun controllo di flusso.

4. Premere INVIO, più volte se necessario, per visualizzare il prompt User Name (Nome utente). Se il prompt User Name non viene visualizzato, controllare che:

– La porta seriale non sia attualmente utilizzata da un’altra applicazione.

– Le impostazioni del terminale siano corrette secondo quanto specificato al punto 3.

– Il cavo utilizzato sia quello corretto secondo quanto specificato al passaggio 2.

5. Premere Reset (ripristina). Il LED di stato lampeggi alternando il colore arancione al colore verde. Premere Reset una seconda volta mentre il LED lampeggia, per ripristinare temporaneamente il nome utente e la password predefiniti.

6. Premere INVIO, più volte se necessario, per visualizzare di nuovo il prompt User Name, quindi utilizzare come nome utente e password la stringa “apc” (se dopo la nuova visualizzazione del prompt User Name la procedura di accesso richiede più di 30 secondi, ripetere il punto 5 e la procedura di accesso).

7. Nell’interfaccia della riga di comando, utilizzare i comandi seguenti per modificare le impostazioni User Name e Password, che sono entrambi apc per impostazione predefinita:

user -an NomeAmministratorePersonalizzato

user -ap PasswordAmministratorePersonalizzata

Per esempio, per modificare il nome utente dell’amministratore in Admin, digitare:

user -an Admin

8. Digitare quit o exit per chiudere la sessione, ricollegare i cavi seriali precedentemente scollegati e riavviare i servizi disattivati in precedenza.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete4

Pannello anteriore (AP9630)

Caratteristiche

Pannello anteriore (AP9631)

Caratteristiche

Componente Descrizione

Porta seriale di configurazione Connette la scheda di gestione al computer locale per configurare le impostazioni iniziali di rete o accedere all’interfaccia con riga di comando.

Connettore 10/100 Base-T Connette la scheda di gestione alla rete Ethernet.

Pulsante Reset Reimposta la scheda di gestione senza la necessità di interruzione dell’alimentazione.

LED Link-RX/TX (10/100) Vedere “LED Link-RX/TX (10/100)” a pag. 7.

LED di stato Vedere “LED di stato” a pag. 6.

Componente Descrizione

Porte USB Per un successivo utilizzo.

Porte per sensori Consente il collegamento di sensori di temperatura, sensori di temperatura e umidità o i connettori relè di ingresso e uscita che supportano due contatti di ingresso e un relè di uscita.

Smart Slot

ConfigReset

10/100

Network

A 963 Network Management Card 2P 0 dmp0

100a

Smart Slot

Universal I/O

ConfigReset

10/100

Network

A 963 Network Management Card 2P 1

1

2

USB

dmp

009

9a

Universal I/O

5Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Descrizione dei LEDLED di stato

Questo LED indica lo stato della scheda di gestione.

Connettore 10/100 Base-T Connette la scheda di gestione alla rete Ethernet.

Pulsante Reset Reimposta la scheda di gestione senza la necessità di interruzione dell’alimentazione.

Porta seriale di configurazione Connette la scheda di gestione al computer locale per configurare le impostazioni iniziali di rete o accedere all’interfaccia con riga di comando.

LED Link-RX/TX (10/100) Vedere “LED Link-RX/TX (10/100)” a pag. 7.

LED di stato Vedere “LED di stato” a pag. 6.

Condizione Descrizione

Spento Si verifica in una delle seguenti situazioni:• La scheda di gestione non riceve alimentazione.• La scheda di gestione non sta funzionando correttamente. Potrebbe essere necessario

ripararla o sostituirla. Contattare l’assistenza clienti. Vedere “Assistenza clienti nel mondo” a pag. 115.

Verde fisso Le impostazioni TCP/IP della scheda di gestione sono valide.

Arancio fisso È stato rilevato un errore hardware nella scheda di gestione. Contattare l’assistenza clienti. Vedere “Assistenza clienti nel mondo” a pag. 115.

Verde lampeggiante Le impostazioni TCP/IP della scheda di gestione non sono valide.1

Arancio lampeggiante

La scheda di gestione sta effettuando delle richieste BOOTP.1

Verde e arancio lampeggianti in modo alternato

Se il LED lampeggia lentamente, la scheda di gestione sta effettuando delle richieste DHCP2.1

Se il LED lampeggia rapidamente, la scheda di gestione è in fase di avvio.

1. Se non si utilizza un server BOOTP o DHCP, per configurare le impostazioni TCP/IP della scheda di gestione,consultare il manuale di installazione della scheda di gestione di rete disponibile in formato cartaceo e sul CDallegato alla scheda di gestione di rete.

2. Per utilizzare un server DHCP, vedere “TCP/IP e impostazioni di comunicazione” a pag. 70.

Componente Descrizione

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete6

LED Link-RX/TX (10/100)

Questo LED indica lo stato di rete della scheda di gestione.

Funzioni WatchdogDescrizione generale

Per rilevare i problemi interni ed evitare input non anticipati, la scheda di gestione utilizza dei meccanismi watchdog interni e comprendenti l’intero sistema. Quando l’unità si riavvia per il ripristino dopo un problema interno, viene registrato un evento System: Warmstart nel registro eventi.

Meccanismo watchdog dell’interfaccia di rete

La scheda di gestione implementa numerosi meccanismi watchdog interni per evitare di diventare inaccessibile sulla rete. Ad esempio, se la scheda di gestione non rileva traffico di rete per 9,5 minuti (comprendendo sia il traffico diretto come ad esempio il traffico SNMP che il traffico trasmesso come le richieste Address Resolution Protocol [ARP]), il meccanismo presume che ci sia un problema nell’interfaccia di rete e riavvia il sistema.

Reimpostazione del timer di rete

Per assicurarsi che non avvenga un riavvio se la rete è silente per 9,5 minuti, la scheda di gestione tenta di contattare il gateway predefinito ogni 4,5 minuti. Se il gateway è presente, risponde alla scheda di gestione e questo azzera il contatore di 9,5 minuti. Se l’applicazione non richiede o non dispone di un gateway, specificare l’indirizzo IP di un computer in esecuzione sulla rete e che sia sulla stessa subnet. Il traffico di rete di quel computer riavvierà il timer di 9,5 minuti con una frequenza sufficiente a evitare il riavvio della scheda di gestione.

Condizione Descrizione

Spento Si verifica almeno una delle seguenti situazioni:• La scheda di gestione non riceve alimentazione.• Il cavo che connette la scheda di gestione alla rete è sconnesso o difettoso.• Il dispositivo che connette la scheda di gestione alla rete è spento o non funziona

correttamente.• La scheda di gestione non sta funzionando correttamente. Potrebbe essere

necessario ripararla o sostituirla. Contattare l’assistenza clienti. Vedere “Assistenza clienti nel mondo” a pag. 115.

Verde fisso La scheda di gestione è connessa a una rete che trasmette a 10 Megabit al secondo (Mbps).

Arancio fisso La scheda di gestione è connessa a una rete che trasmette a 100 Mbps.

Verde lampeggiante La scheda di gestione sta ricevendo o trasmettendo pacchetti di dati a 10 Mbps.

Arancio lampeggiante La scheda di gestione sta ricevendo o trasmettendo pacchetti di dati a 100 Mbps.

7Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Interfaccia con riga di comando

Modalità di accessoPanoramica

Per accedere all’interfaccia con riga di comando, è possibile utilizzare una connessione locale (seriale) o una connessione remota (Telnet o SSH) con un computer che appartenga alla stessa rete della scheda di gestione di rete (NMC).

Per accedere, utilizzare nome utente e password (entrambi distinguono tra caratteri maiuscoli e minuscoli); per impostazione predefinita, sono apc e apc per l’amministratore oppure device e apc per un utente di tipo Dispositivo. Gli utenti in sola lettura non possono accedere all’interfaccia con riga di comando.

Se non si ricordano nome utente e password, vedere “Recupero della password perduta” a pagina 4.

Accesso remoto all'interfaccia con riga di comando

È possibile accedere all’interfaccia con riga di comando tramite Telnet o SSH. Telnet è attivato per impostazione predefinita. L’attivazione di SSH disattiva Telnet.

Per attivare o disattivare questi metodi di accesso, utilizzare l’interfaccia Web. Nella scheda Amministrazione, selezionare Rete nella barra dei menu superiore, quindi l’opzione accesso in Console nel menu di navigazione sinistro.

Telnet per l’accesso di base. Telnet fornisce una protezione di base tramite un’autenticazione con nome utente e password, ma non dispone dei vantaggi di protezione avanzati previsti dall’uso della crittografia.

Per utilizzare Telnet per accedere all’interfaccia con riga di comando:

1. Su un computer dotato di accesso alla rete sulla quale è installata la NMC, sul prompt dei comandi, digitare telnet e l’indirizzo IP della NMC (ad esempio, telnet 139.225.6.133, nel caso in cui la NMC utilizzi la porta Telnet 23, quella predefinita), quindi premere INVIO.

Se la NMC utilizza la porta predefinita (da 5000 a 32768), è necessario inserire tra l’indirizzo IP (o il nome DNS) e il numero di porta, due punti o spazio a seconda del proprio client Telnet (questi comandi sono quelli solitamente utilizzati: alcuni client non consentono di specificare la porta come argomento e alcuni tipi di client Linux potrebbero richiedere ulteriori comandi).

2. Inserire il nome utente e la password (per impostazione predefinita, sono apc e apc per l’amministratore oppure device e apc per un utente di tipo Dispositivo).

SSH per accesso con protezione avanzata. Se per l’interfaccia Web si utilizza la protezione avanzata di SSL, accedere all’interfaccia con riga di comando mediante SSH, che consente di crittografare nomi utente, password e dati trasmessi. L’interfaccia, gli account utente e i diritti di accesso degli utenti sono gli stessi, indipendentemente dall’accesso all’interfaccia con riga di comando tramite SSH o Telnet, ma per utilizzare SSH è necessario prima configurarlo e installare il relativo programma client sul computer in uso.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS8

Accesso locale all’interfaccia con riga di comando

Per accedere localmente all’interfaccia con riga di comando, utilizzare un computer collegato alla scheda di gestione di rete tramite porta seriale:

1. Selezionare una porta seriale sul computer e disattivare gli eventuali servizi che utilizzano tale porta.

2. Collegare il cavo seriale in dotazione (codice prodotto 940-0299) alla porta selezionata del computer e alla porta di configurazione della NMC.

3. Eseguire un programma terminale (quale HyperTerminal) e configurare la porta selezionata per 9600 bps, 8 bit di dati, nessuna parità, 1 bit di stop e nessun controllo di flusso.

4. Premere INVIO. Sul prompt inserire il nome utente e la password.

Schermata principaleSchermata principale di esempio

Di seguito viene riportato un esempio della schermata visualizzata quando si accede alla scheda di gestione di rete (NMC) tramite interfaccia con riga di comando.

Campi relativi allo stato e alle informazioni

Campi delle informazioni della schermata principale.

• Due campi identificano il sistema operativo American Power Conversion (AOS) e le versioni del firmware applicativo (APP). Il nome del firmware applicativo identifica il dispositivo che si collega alla rete tramite la NMC. Nell’esempio riportato in alto, la NMC utilizza il firmware applicativo per un’unità UPS Symmetra.

Scheda di gestione di rete AOS vx.x.xSymmetra APP vx.x.x

• Tre campi identificano il nome del sistema, la persona da contattare e la posizione della NMC. (Nell’interfaccia Web, selezionare la scheda Amministrazione, il menu Generale in alto e quindi la voce Identifica... nel menu di navigazione sinistro per impostare tali valori).

Name : Test LabContact: Don AdamsLocation: Building 3

American Power Conversion Network Management Card AOS vx.x.x (c)Copyright 2010 All Rights Reserved Symmetra APP vx.x.x -------------------------------------------------------------------------- Name : Test Lab Date : 10/30/2010 Contact : Don Adams Time : 5:58:30 Location : Building 3 User : Administrator Up Time : 0 Days, 21 Hours, 21 Minutes Stat : P+ N+ A+

APC>

9Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

• Il campo Up Time indica la durata del funzionamento della NMC dopo l’ultima attivazione o reimpostazione.

Up Time: 0 Days 21 Hours 21 Minutes

• I due campi indicano la data e l’ora in cui si è eseguito l’accesso.

Date : 10/30/2009Time : 5:58:30

• Il campo User indica se si è effettuato l’accesso mediante un account di tipo Amministratore (Administrator) o Gestore del dispositivo (Device Manager). Gli utenti in sola lettura non possono accedere all’interfaccia con riga di comando. Quando si accede come Device Manager (equivalente all’accesso utente Dispositivo nell’interfaccia Web), è possibile accedere al registro degli eventi, configurare alcune impostazioni dell’unità UPS e visualizzare il numero degli allarmi attivi.

User : Administrator

Campi di stato della schermata principale.

• Il campo Stat indica lo stato della NMC. L’indicazione di stato centrale cambia a seconda che si utilizzi IPv4, IPv6 o entrambi, come indicato nella seconda tabella in basso.

Stat : P+ N+ A+

Se il valore P+ non viene visualizzato, contattare l’assistenza clienti. Vedere “Assistenza clienti nel mondo” a pagina 115.

Nota: per visualizzare lo stato dell’unità UPS, digitare ups -st.

P+ Il sistema operativo (AOS) funziona correttamente.

Solo IPv4

Solo IPv6

IPv4 e IPv6* Descrizione

N+ N6+ N4+ N6+ La rete funziona correttamente.

N? N6? N4? N6? Un ciclo di richiesta BOOTP è in corso.

N– N6– N4- N6- La NMC non è riuscita a connettersi alla rete.

N! N6! N4! N6!Un altro dispositivo sta utilizzando l’indirizzo IP della NMC.

* I valori N4 e N6 possono differire tra loro: ad esempio è possibile che vengavisualizzata la stringa N4– N6+.

A+ L’applicazione funziona correttamente.

A– Il valore totale dell’applicazione è errato.

A? Inizializzazione dell’applicazione in corso.

A! L’applicazione non è compatibile con il sistema AOS.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS10

Uso dell’interfaccia con riga di comandoPanoramica

L’interfaccia con riga di comando consente di specificare le opzioni di configurazione dei parametri di rete e di gestire l’unità UPS e la relativa scheda di gestione di rete (NMC).

Inserimento dei comandi

All’interno dell’interfaccia con riga di comando, utilizzare i comandi per configurare la NMC. Per utilizzare un comando, immettere il comando e premere INVIO. È possibile inserire comandi e argomenti con caratteri maiuscoli, minuscoli o misti. Le opzioni distinguono tra maiuscole e minuscole.

Durante l’utilizzo dell’interfaccia con riga di comando è possibile effettuare le seguenti operazioni:

• Digitare ? e premere INVIO per visualizzare un elenco di comandi disponibili per il tipo di account.

Per ottenere informazioni sullo scopo e la sintassi di un comando specifico, immettere un comando, uno spazio e poi il simbolo ? o la parola help. Ad esempio, per visualizzare le opzioni di configurazione del comando RADIUS, immettere:radius ? oradius help

• Premere il tasto freccia SU per visualizzare l’ultimo comando inserito nel corso della sessione. Utilizzare i tasti freccia SU e GIÙ per scorrere l’elenco degli ultimi dieci comandi utilizzati.

• Immettere almeno una lettera di un comando e premere il tasto TABULAZIONE per scorrere l’elenco dei comandi validi che iniziano con le lettere digitate nella riga di comando.

• Digitare ups -st per visualizzare lo stato dell’unità UPS.

• Digitare exit o quit per chiudere la connessione con l’interfaccia con riga di comando.

Sintassi dei comandi

Componente Descrizione

- Le opzioni sono precedute da un trattino.

< > Le definizioni delle opzioni sono comprese tra parentesi angolari. Ad esempio: -dp <password utente dispositivo>

[ ] Se un comando consente opzioni multiple o un’opzione consente argomenti reciprocamente esclusivi, potrebbe essere necessario racchiudere i valori tra parentesi quadre.

| Una linea verticale tra elementi inseriti in parentesi quadre o parentesi angolari indica che gli elementi si escludono a vicenda. È necessario quindi utilizzare uno degli elementi.

11Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Esempi di sintassi

Comando che accetta più opzioni:

user [-an <admin name>] [-ap <admin password>]

In questo esempio, il comando user accetta sia l’opzione -an, che definisce il nome utente dell’account amministratore, sia l’opzione -ap, che definisce la password dell’amministratore. Per impostare il nome dell’amministratore e la password su XYZ:

1. Digitare il comando user, un’opzione e l’argomento XYZ: user -ap XYZ

2. Al termine dell’esecuzione del primo comando, immettere il comando user, la seconda opzione e l’argomento XYZ: user -an XYZ

Comando che accetta argomenti reciprocamente esclusivi per un’opzione:

alarmcount -p [all | warning | critical]

In questo esempio, l’opzione -p accetta solo tre argomenti: all, warning o critical. Ad esempio per visualizzare il numero di allarmi critici attivi, digitare: alarmcount -p critical

Il comando non funziona se si specifica un argomento diverso da quelli indicati.

Codici di risposta dei comandiI codici di risposta dei comandi consentono alle operazioni inserite nello script di rilevare condizioni di errore in modo affidabile senza che questi debbano corrispondere al testo dei messaggi di errore.

L’interfaccia con riga di comando riporta tutte le operazioni con il seguente formato:

E [0–9][0–9][0–9]: Messaggio di errore

Codice Messaggio di errore

E000 Success (Corretto)

E001 Successfully Issued (Inviato correttamente)

E002 Reboot required for change to take effect (È necessario riavviare perché la modifica risulti attiva)

E100 Command failed (Comando non riuscito)

E101 Command not found (Comando non trovato)

E102 Parameter Error (Errore di parametro)

E103 Command Line Error (Errore riga di comando)

E104 User Level Denial (Negazione a livello utente)

E105 Command Prefill (Precompilazione comando)

E106 Data Not Available (Dati non disponibili)

E107 Serial communication with the UPS has been lost (La comunicazione seriale con l’unità UPS è stata persa)

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS12

Descrizione dei comandiNota: la disponibilità dei comandi e delle opzioni descritti di seguito varia in base alle unità UPS.

?

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: visualizza un elenco di tutti i comandi dell’interfaccia con riga di comando disponibili per il proprio account. Per visualizzare il testo della guida per un comando specifico, digitare il comando seguito da un punto interrogativo.

Esempio: per visualizzare un elenco di opzioni accettate dal comando alarmcount, digitare:alarmcount ?

about

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: visualizza le informazioni hardware e firmware. Queste informazioni sono utili per la risoluzione dei problemi e consentono di determinare se sul sito Web è disponibile un firmware aggiornato.

alarmcount

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione:

Esempio: per visualizzare tutti gli allarmi di avvertenza attivi, digitare:alarmcount -p warning

boot

Accesso: solo amministratore

Descrizione: definisce in che modo la NMC ricava le impostazioni di rete tra cui l’indirizzo IP, la subnet mask e il gateway predefinito. Quindi configura le impostazioni del server BOOTP o DHCP.

Opzione Argomenti Descrizione

-p all Visualizza il numero di allarmi attivi segnalati dalla NMC. Le informazioni sugli allarmi sono disponibili nel registro eventi.

warning Visualizza il numero di allarmi di avvertenza attivi.

critical Visualizza il numero di allarmi gravi attivi.

Opzione Argomento Descrizione

-b<boot mode>

dhcp | bootp | manual

Definisce in che modo le impostazioni TCP/IP verranno configurate quando la NMC si accende, viene reimpostata o riavviata. Per informazioni su tutte le impostazioni per la modalità boot, vedere “TCP/IP e impostazioni di comunicazione” a pagina 70.

-c enable | disable Solo per modalità dhcp. Attiva o disattiva la richiesta che il server DHCP fornisca il cookie APC.

13Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Esempio: per utilizzare un server DHCP per ottenere le impostazioni di rete:

1. Digitare boot -b dhcp

2. Attivare la richiesta che consenta al server DHCP di fornire il cookie APC:boot -c enable

cd

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: comando per navigare tra le cartelle nella struttura di directory della NMC.

Esempio 1: per passare alla cartella ssh e confermare che il certificato di protezione SSH è stato caricato sulla NMC:

1. Digitare cd ssh, quindi premere INVIO.

2. Digitare dir, quindi premere INVIO per elencare i file archiviati nella cartella SSH.

Esempio 2: per tornare alla directory principale, digitare:cd ..

cfgshutdn

Accesso: solo amministratore, utente dispositivo

Descrizione: configura i parametri di arresto: consente di visualizzare e configurare quanto segue: Ritardo arresto UPS, Ritardo ripristino UPS, Durata batteria in esaurimento UPS, Tempo sospensione UPS e Autonomia ripristino min UPS.

Nota: tali opzioni non sono disponibili con tutte le unità UPS.

Solitamente non è necessario modificare i valori predefiniti per queste tre impostazioni: -v <vendor class>: APC-i <client id>: indirizzo MAC della NMC che la identifica in modo univoco sulla rete-u <user class>: nome del modulo firmware applicativo

Opzione Argomento Descrizione

-all Mostra tutti i parametri di arresto applicabili per questa unità UPS.

-sd 000 | 090 | 180 | 270 | 360 | 450 | 540 | 630

Imposta il ritardo di arresto in secondi.

-lo 02 | 05 | 08 | 11 | 14 | 17 | 20 | 23

Imposta la durata batteria in esaurimento in minuti.

-rd 000 | 060 | 120 | 180 | 240 | 300 | 360 | 420

Imposta il ritardo di ripristino UPS in secondi, ovvero il ritardo prima della riaccensione dell'unità UPS.

Opzione Argomento Descrizione

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS14

cfgpower

Accesso: solo amministratore, utente dispositivo

Descrizione: configura i parametri di alimentazione. Consente di visualizzare e configurare i punti di trasferimento, la sensibilità e la tensione in uscita.

Nota: tali opzioni non sono disponibili con tutte le unità UPS.

-rrt 0–3600 Imposta la durata minima di autonomia di ripristino in secondi, ovvero l’autonomia della batteria in grado di supportare il carico deve raggiungere questo valore prima della riaccensione dell’unità UPS.

-sl 0,0–359,9 Imposta il tempo di sospensione in ore. All’argomento può essere associato qualsiasi valore compreso tra 0,0 e 359,9.

-rsc 00 | 15 | 30 | 45 | 60 | 75 | 90

Imposta la carica minima della batteria, come percentuale della capacità totale.

Opzione ArgomentoTali valori variano in base al dispositivo.

Descrizione

-all Mostra tutti i parametri di accensione applicabili per questa unità UPS.

-l 97–106 Imposta il punto di trasferimento basso, in VAC.

-h 127–136 Imposta il punto di trasferimento alto, in VAC.

-ov 100 | 120 | 110 | Imposta la tensione in uscita, in VAC.

-s Normal | Reduced | Low

Imposta la sensibilità in base a uno dei tre argomenti disponibili.

-bu 127 | 130 | 133 | 136 | 139 | 142 | 145 | 148

Imposta la tensione superiore bypass in VAC; quando la tensione va al di sopra di questo valore, il dispositivo passa alla modalità bypass.

-bl 086 | 088 | 090 | 092 | 094 | 096 | 098 | 100

Imposta la tensione inferiore bypass in VAC; quando la tensione scende al di sotto questo valore, il dispositivo passa alla modalità bypass.

Opzione Argomento Descrizione

15Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

console

Accesso: solo amministratore

Descrizione: definisce se gli utenti possono accedere all’interfaccia con riga di comando tramite Telnet (opzione predefinita) o tramite Secure SHell (SSH) che fornisce una maggiore protezione poiché trasmette nomi utente, password e dati in formato crittografato. Per avere maggiore protezione, è possibile modificare l’impostazione della porta Telnet o SSH. In alternativa, disattivare l’accesso di rete all’interfaccia con riga di comando.

Esempio 1: per attivare l’accesso SSH all’interfaccia con riga di comando, digitare:console -S ssh

Esempio 2: per modificare la porta Telnet e impostarla su 5000, digitare:console -pt 5000

date

Accesso: solo amministratore

Definizione: configura la data utilizzata dalla NMC.

Per configurare un server NTP in modo che definisca la data e l’ora della NMC, vedere “Impostazione della data e dell’ora” a pagina 91.

Opzione Argomento Descrizione

-S disable | telnet | ssh Configura l’accesso all’interfaccia con riga di comando o, se si utilizza il comando disable, impedisce l’accesso. Se si attiva SSH, si attiva anche SCP e si disattiva Telnet.

-pt <telnet port n> Definisce la porta Telnet utilizzata per comunicare con la NMC (23 per impostazione predefinita).

-ps <SSH port n> Definisce la porta SSH utilizzata per comunicare con la NMC (22 per impostazione predefinita).

-b 2400 | 9600 | 19200 | 38400

Configura la velocità della connessione alla porta seriale (9600 bps per impostazione predefinita).

Opzione Argomento Descrizione

-d <“stringa_della_data”>

Imposta la data corrente. Utilizza il formato di data specificato dal comando date -f.

-t <00:00:00> Configura l’ora corrente in ore, minuti e secondi. Utilizzare il formato 24 ore.

-f mm/dd/yy | dd.mm.yyyy | mmm-dd-yy | dd-mmm-yy | yyyy-mm-dd

Selezionare il formato numerico in cui visualizzare tutte le date in questa interfaccia utente. Ogni lettera rappresenta una cifra: m per il mese, d per il giorno e y per l’anno. I giorni e i mesi composti da una sola cifra vengono visualizzati preceduti da uno zero.

-z <fuso orario> Imposta la differenza rispetto al fuso GMT così da specificare il proprio fuso orario. Questo comando consente la sincronizzazione tra persone che si trovano in fusi orari diversi.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS16

Esempio 1: per visualizzare la data utilizzando il formato yyyy-mm-dd, digitare:date -f yyyy-mm-dd

Esempio 2: per definire la data del 30 ottobre 2009 come data corrente utilizzando il formato configurato nel precedente esempio, digitare:date -d “2009-10-30”

Esempio 3: per impostare l’ora corrente sull’orario 17:21:03, digitare:date -t 17:21:03

delete

Accesso: solo amministratore

Descrizione: elimina un file nel file system. (Per eliminare il registro eventi, vedere “eventlog,” inizio a pagina 18).

Esempio: per eliminare un file:

1. Accedere alla cartella contenente il file. Ad esempio, per accedere alla cartella logs, digitare:cd logs

2. Per visualizzare i file nella cartella logs, digitare:dir

3. Digitare delete <nome file>.

detstatus

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: visualizza lo stato dettagliato dell’unità UPS. Vedere anche l’opzione -st in “ups” a pagina 25.

Argomento Descrizione

<nome file> Digitare il nome del file da eliminare.

Opzione Argomenti Descrizione

-all Mostra tutte le informazioni sullo stato applicabili per questa unità UPS.

-rt Autonomia restante, in ore e minuti.

-ss Riepilogo dello stato dell’unità UPS: in linea, con batteria ecc.

-soc Carica della batteria dell’unità UPS, come percentuale della capacità totale.

-om Misurazioni in uscita: tensione, frequenza, percentuale Watt, percentuale VA, corrente.

-im Misurazioni in ingresso: tensione e frequenza.

-bat Tensione batteria

-tmp Temperatura interna dell’unità UPS.

-dg Risultati delle verifiche diagnostiche: risultato e data della verifica automatica, risultato e data delle calibrazione automatica.

17Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

dir

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: visualizza i file e le cartelle archiviati nella NMC.

dns

Accesso: amministratore

Descrizione: configura le impostazioni del Domain Name System (DNS) manuale.

eventlog

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: visualizza la data e l’ora in cui si è recuperato il registro eventi, lo stato dell’unità UPS e lo stato dei sensori connessi alla NMC. Visualizza i più recenti eventi sul dispositivo e la data e l’ora in cui si sono verificati. Per navigare all’interno del registro eventi, utilizzare i seguenti tasti.

exit

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: termina la sessione dell’interfaccia con riga di comando.

Parametro Argomento Descrizione

-OM enable | disable Ignora il DNS manuale.

-p <server DNS primario>

Imposta il server DNS primario.

-s <server DNS secondario>

Imposta il server DNS secondario.

-d <nome dominio>

Imposta il nome di dominio.

-n <nome di dominio IPv6>

Imposta il nome di dominio iPv6.

-h <nome host> Imposta il nome host.

Tasto Descrizione

ESC Chiude il registro eventi e torna all’interfaccia con riga di comando.

INVIO Aggiorna la visualizzazione del registro. Utilizzare questo comando per visualizzare gli eventi registrati dopo l’ultima volta in cui si è recuperato e visualizzato il registro.

BARRA SPAZIATRICE

Visualizza la successiva pagina del registro degli eventi.

B Visualizza la pagina precedente del registro degli eventi. Questo comando non è disponibile sulla pagina principale del registro eventi.

D Elimina il registro eventi. Seguire i prompt visualizzati per confermare o annullare l’eliminazione. Gli eventi eliminati non possono essere recuperati.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS18

format

Accesso: solo amministratore

Descrizione: formatta il file system della NMC ed elimina tutti i certificati di protezione, le chiavi di crittografia, le impostazioni di configurazione e i registri di dati ed eventi. È un comando da utilizzare con estrema cautela.

Nota: per reimpostare la NMC alla sua configurazione predefinita, utilizzare il comando resetToDef.

ftp

Accesso: solo amministratore

Descrizione: attiva o disattiva l’accesso al server FTP. In via facoltativa, per aumentare la sicurezza, è possibile modificare l’impostazione di porta con il numero di qualsiasi porta inutilizzata compreso tra 5001 e 32768.

Esempio: per modificare la porta TCP/IP e impostarla su 5001, digitare:ftp -p 5001

help

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: visualizza un elenco di tutti i comandi dell’interfaccia con riga di comando disponibili per il proprio account. Per visualizzare il testo della guida per un comando specifico, digitare il comando seguito da help.

Esempio 1: per visualizzare un elenco di comandi disponibili per un utente dispositivo, digitare:help

Esempio 2: per visualizzare un elenco di opzioni accettate dal comando alarmcount, digitare:alarmcount help

netstat

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: visualizza lo stato della rete e di tutti gli indirizzi IPv6 e IPv4 attivi.

Opzione Argomento Definizione

-p <numero porta> Definisce la porta TCP/IP utilizzata dal server FTP per comunicare con la NMC (21 per impostazione predefinita). Il server FTP utilizza sia la porta specificata che la porta di numero immediatamente inferiore rispetto alla porta specificata.

-S enable | disable Configura l’accesso al server FTP.

19Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

ntp

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: visualizza e configura i parametri del Network Time Protocol (NTP).

Esempio 1: per ignorare le impostazioni manuali, digitare:ntp -OM enable

Esempio 2: per specificare il server NTP primario, digitare:ntp -p 150.250.6.10

ping

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: determina se il dispositivo con indirizzo IP o nome DNS specificato è connesso alla rete. Vengono inviate quattro richieste all’indirizzo.

Esempio: per determinare se un dispositivo con indirizzo IP 150.250.6.10 è connesso alla rete, digitare:ping 150.250.6.10

portspeed

Accesso: amministratore

Descrizione:

Esempio: per configurare la porta TCP/IP affinché comunichi a una velocità di 100 Mbps con una comunicazione di tipo half-duplex (comunicazione in una sola direzione per volta), digitare:portspeed -s 100H

Opzione Argomento Definizione

-OM enable | disable Ignora le impostazioni manuali.

-p <server NTP primario> Specifica il server primario.

-s <server NTP secondario>

Specifica il server secondario.

Argomento Descrizione

<indirizzo IP o nome DNS> Digitare un indirizzo IP con il formato xxx.xxx.xxx.xxx o il nome DNS configurato dal server DNS.

Opzione Argomenti Descrizione

-s auto | 10H | 10F | 100H | 100F

Definisce la velocità di comunicazione della porta Ethernet. Il comando auto consente ai dispositivi Ethernet di provare a trasmettere alla velocità più alta possibile. Per ulteriori informazioni sulle impostazioni di velocità della porta, vedere “Velocità porta” a pagina 74.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS20

prompt

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: configura il prompt dell’interfaccia con riga di comando in modo da includere o escludere il tipo di account dell’utente correntemente collegato. Questa impostazione può essere modificata da qualsiasi utente; tutti gli account utente verranno aggiornati e useranno la nuova impostazione.

Esempio: per includere il tipo di account dell’utente al momento collegato, digitare:prompt -s long

quit

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: termina la sessione dell’interfaccia con riga di comando (funziona allo stesso modo del comando exit).

radius

Accesso: solo amministratore

Descrizione: visualizza le impostazioni RADIUS esistenti o disattiva l’autenticazione RADIUS e configura parametri di autenticazione di base per un massimo di due server RADIUS.

Per un riepilogo della configurazione del server RADIUS e un elenco di server RADIUS supportati, vedere “Configurazione del server RADIUS” a pagina 68.

Ulteriori parametri di autenticazione per i server RADIUS sono disponibili sull’interfaccia Web della NMC. Per ulteriori informazioni, vedere “RADIUS” a pagina 67.

Per informazioni dettagliate sulla configurazione del server RADIUS, consultare il Manuale sulla sicurezza disponibile sul CD Utility in dotazione alla scheda di gestione di rete e sul sito Web www.apc.com.

Opzione Argomento Descrizione

-s long Il prompt comprende il tipo di account dell’utente al momento collegato.

short È l’impostazione predefinita. Il prompt è una stringa di quattro caratteri: APC>

Opzione Argomento Descrizione

-a local | radiusLocal | radius

Configura l’autenticazione RADIUS:

local: RADIUS viene disattivato. Viene attivata l’autenticazione locale.

radiusLocal: autenticazione RADIUS, quindi autenticazione locale. Viene attivata sia l’autenticazione RADIUS che quella locale. Viene richiesta per prima l’autenticazione per il server RADIUS. Se il server RADIUS non riesce a rispondere, viene utilizzata un’autenticazione locale.

radius — RADIUS viene attivato. Viene disattivata l’autenticazione locale.

21Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

22

Esempio 1:

per visualizzare le impostazioni RADIUS esistenti per la NMC, digitare radius e premere INVIO.

Esempio 2: per attivare l’autenticazione RADIUS e quella locale, digitare:radius -a radiusLocal

Esempio 3: per configurare un timeout di 10 secondi per un server RADIUS secondario, digitare:radius -t2 10

reboot

Accesso: amministratore

Descrizione: riavvia l'interfaccia della NMC.

resetToDef

Accesso: solo amministratore

Descrizione: reimposta tutti i parametri ai loro valori predefiniti.

Esempio: per azzerare tutte le modifiche alla configurazione, tranne le impostazioni TCP/IP della NMC, digitare:resetToDef -p keepip

snmp, snmpv3

Accesso: solo amministratore

Descrizione: attiva o disattiva SNMP 1 o SNMP 3.

Esempio: per attivare la versione 1 di SNMP, digitare:snmp -S enable

-p1-p2

<server IP> Nome del server o indirizzo IP del server RADIUS primario o secondario.

NOTA: per l’autenticazione degli utenti, i server RADIUS utilizzano la porta 1812 per impostazione predefinita. Per utilizzare un’altra porta, aggiungere al nome del server o all’indirizzo IP RADIUS due punti seguiti dal nuovo numero di porta.

-s1-s2

<chiave segreta del server>

Chiave segreta condivisa tra il primo o il secondo server RADIUS e la NMC.

-t1-t2

<timeout del server>

Periodo di tempo, espresso in secondi, che la NMC deve attendere per una risposta dal server RADIUS primario o secondario.

Opzione Argomenti Descrizione

-p all | keepip Azzera tutte le modifiche di configurazione comprese le azioni evento, le impostazioni del dispositivo e, in via facoltativa, le impostazioni di configurazione TCP/IP.

Opzione Argomenti Descrizione

-S enable | disable Attiva o disattiva la versione di SNMP 1 o SNMP 3.

Opzione Argomento Descrizione

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

system

Accesso: solo amministratore

Descrizione: visualizza e imposta il nome del sistema, il contatto, la località e visualizza up time, data e ora, utente connesso e stato del sistema di alto livello P, N, A (vedere “Campi di stato della schermata principale”).

Esempio 1: per impostare la posizione del dispositivo su Test Lab, digitare:system -l “Test Lab”

Esempio 2: per impostare il nome del sistema su Don Adams, digitare:system -n “Mario Rossi”

tcpip

Accesso: solo amministratore

Descrizione: visualizza e configura manualmente queste impostazioni di rete della NMC:

Esempio 1: per visualizzare le impostazioni di rete per la NMC, digitare tcpip e premere INVIO.

Esempio 2: per configurare manualmente l’indirizzo IP 150.250.6.10 per la NMC, digitare:tcpip -i 150.250.6.10

Opzione Argomento Descrizione

-n <nome sistema> Definisce il nome del dispositivo, il nome della persona responsabile del dispositivo e la posizione fisica del dispositivo. NOTA: se si definisce un valore con più parole, è necessario includere il valore tra virgolette.Questi valori vengono utilizzati anche da InfraStruXure Central e dall’agente SNMP della NMC.

-c <contatto sistema>

-l <posizione sistema>

Opzione Argomento Descrizione

-S enable | disable Attiva o disattiva TCP/IP.

-i <indirizzo IP> Digitare l’indirizzo IP della NMC utilizzando il formato xxx.xxx.xxx.xxx

-s <subnet mask> Digitare la subnet mask per la NMC.

-g <gateway> Digitare l’indirizzo IP del gateway predefinito. Non utilizzare l’indirizzo di loopback (127.0.0.1) come indirizzo del gateway predefinito.

-d <nome dominio> Digitare il nome DNS configurato dal server DNS.

-h <nome host> Digitare il nome host che verrà utilizzato dalla NMC.

23Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

tcpip6

Accesso: solo amministratore

Descrizione: attiva IPv6 e visualizza e configura manualmente queste impostazioni di rete della scheda di gestione di rete (NMC):

Esempio 1: per visualizzare le impostazioni di rete della NMC, digitare tcpip6 e premere INVIO.

Esempio 2: per configurare manualmente l’indirizzo IPv6 2001:0:0:0:0:FFD3:0:57ab per la NMC, digitare:tcpip -i 2001:0:0:0:0:FFD3:0:57ab

uio

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: questo comando è disponibile per la scheda di gestione di rete AP9631 2 al quale sia stato collegato l’accessorio I/O con contatto a secco AP9810.

Esempio 1: per aprire l’output, digitare: uio -rc 2 open

Esempio 2: per vedere lo stato dei dispositivi connessi all’accessorio I/O con contatto a secco installato nella porta input/output universale 2, digitare: uio -st 2

Opzione Argomento Descrizione

-S enable | disable Attiva o disattiva IPv6.

-man enable | disable Attiva l’indirizzamento manuale per l’indirizzo IPv6 della NMC.

-auto enable | disable Attiva la NMC per configurare automaticamente l’indirizzo IPv6.

-i <indirizzo IPv6> Imposta l’indirizzo IPv6 della NMC.

-g <gateway IPv6> Imposta l’indirizzo IPv6 del gateway predefinito.

-d6 router | statefull | stateless | never

Imposta la modalità DHCPv6 con parametri impostati su router controllato, statefull (per l’indirizzo o altre informazioni, mantiene lo stato), stateless (per informazioni diverse dall’indirizzo, lo stato non viene mantenuto), never.

Opzione Argomento Descrizione

-rc <UIO port #> open | close Cambia lo stato dell’output collegato e specifica il numero di porta UIO (universal input/output).

-st <UIO port #> | <UIO port #>, <UIO port #> | <UIO port #>–<UIO port #>

Visualizza lo stato dei sensori connessi all’accessorio con contatto a secco I/O. Per visualizzare lo stato di un sensore specifico o di diversi sensori, digitare i numeri di porta UIO.

-disc <UIO port #> | <UIO port #>, <UIO port #> | <UIO port #>–<UIO port #>

Identifica le nuove connessioni del relè di input o output.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS24

ups

Nota: alcune opzioni ups variano in base al modello dell’unità UPS. È possibile che non tutte le configurazioni supportino la totalità delle opzioni del comando ups.

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: controlla l’unità UPS e visualizza le informazioni sullo stato.

Opzione Argomenti Descrizione

-c off | graceoff | on | reboot | gracereboot | sleep | gracesleep

Configura le azioni dell’unità UPS. Per informazioni dettagliate, vedere “Pagina Controllo” a pagina 37.

-r start | stop Avvia o termina la calibrazione dell’autonomia. La calibrazione ricalcola l’autonomia restante e ha i seguenti requisiti:• Poiché la calibrazione esaurisce temporaneamente le batterie

dell’unità UPS, è possibile effettuare la calibrazione solo se la capacità della batteria è del 100%.

• Per alcune unità UPS, affinché sia possibile effettuare la calibrazione, il carico deve essere di almeno il 7%.

-s start Avvia una verifica automatica dell’unità UPS.

-b enter | exit Controlla l’uso della modalità bypass. Questo comando è specifico per il modello e potrebbe non applicarsi all’unità UPS di cui si dispone. Per informazioni dettagliate, vedere “Pagina Controllo” a pagina 37.

25Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

-o# Off | DelayOff | On | DelayOn | Reboot | DelayReboot| Shutdown | DelayShutdown | Cancel

Controlla tre gruppi di uscite di un’unità Smart-UPS XLM. Specificare il gruppo di uscite con #. Per informazioni sui gruppi di uscite, vedere “Che cosa sono i gruppi di uscite?” a pagina 41.

Quando lo stato del gruppo di uscite è su on, l'opzione accetta tre argomenti:• Off: spegne immediatamente il gruppo di uscite.• DelayOff: spegne il gruppo dopo il numero di secondi configurato

come Ritardo spegnimento. • Reboot: spegne immediatamente il gruppo, il quale viene acceso

dopo il numero di secondi configurato come Durata di riavvio e Ritardo accensione.

• DelayReboot: spegne il gruppo di uscite dopo il numero di secondi configurato come Ritardo spegnimento, il quale viene acceso dopo il numero di secondi configurato come Durata riavvio e Ritardo accensione.

• Shutdown: se l’unità UPS è online, il gruppo di uscite viene riavviato. Se l’unità UPS è in modalità batteria, il gruppo viene spento e attende l’alimentazione di rete a corrente alternata prima di riaccendere il gruppo.

• DelayShutdown: spegne il gruppo di uscite dopo il numero di secondi configurato come Ritardo spegnimento.

• Cancel: annulla i comandi precedenti, ad esempio con lo spegnimento.

Quando lo stato del gruppo di uscite è su off, l’opzione accetta due argomenti:• On: accende immediatamente il gruppo di uscite.• DelayOn: accende il gruppo dopo il numero di secondi configurato

come Ritardo accensione.

Ritardo accensione, Ritardo spegnimento e Durata riavvio devono essere configurati nell’interfaccia Web. Per ulteriori informazioni, vedere “Opzione gruppi di uscite (compreso il distacco automatico del carico)” a pagina 42.

-os# Visualizza lo stato (on, off o rebooting) di tutti i gruppi di uscite. Per visualizzare lo stato di uno specifico gruppo di uscite, specificarne il numero. Ad esempio, digitare ups -os1 per visualizzare lo stato del gruppo di uscite 1, vedere la nota sotto.

Nota: Quando si utilizza questa opzione su un’unità UPS con un gruppo di uscite principale: 1 identifica il gruppo di uscite principale, 2 identifica il gruppo di uscite commutato 1, 3 identifica il gruppo di uscite commutato 2 ecc.

Su un’unità SENZA gruppo di uscite principale: 1 identifica il gruppo di uscite commutato 1 ecc.

-st Visualizza lo stato dell’unità UPS.

-a start Verifica l'allarme acustico dell’unità UPS.

Opzione Argomenti Descrizione

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS26

Opzioni del comando ups per le unità UPS specifiche di MGE Galaxy:

|Nota: tali comandi sono disponibili esclusivamente sulle unità UPS MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000. Alcune opzioni potrebbero essere disponibili solo su alcuni modelli di unità UPS specifici.

Esempio 1: per avviare una calibrazione dell’autonomia, digitare:ups -r start

Esempio 2: per disattivare immediatamente i gruppo di uscite 2 su un’unità Smart-UPS XLM, digitare:ups -o2 off

Opzione Argomento Descrizione

-input <phase#> | all Visualizza le misurazioni in ingresso per la fase scelta dell’unità UPS. “all” consente di visualizzare le informazioni per tutte le fasi dell’unità UPS.

voltage | current | frequency | all

Specificare la misurazione in ingresso per il comando ups.Esempio: ups -input 2 frequencyVisualizza la frequenza della fase 2 dell’unità UPS.

-bypass <phase#> | all Visualizza le misurazioni in ingresso per la fase scelta della modalità bypass principale. “all” consente di visualizzare tutte le fasi della modalità bypass principale.

voltage | current | frequency | all

Specificare la misurazione in ingresso per il comando ups.Esempio: ups -bypass 2 currentVisualizza la corrente della fase 2 della modalità bypass principale.

-output <phase#> | all Visualizza le misurazioni in uscita per la fase scelta dell’unità UPS. “all” consente di visualizzare le informazioni per tutte le fasi dell’unità UPS.

voltage | current | load | power | percload | pf | frequency | all

Specificare la misurazione in uscita per il comando ups.Esempio: ups -output 2 percloadVisualizza la percentuale di carico della fase 2 dell’unità UPS.

-batt Visualizza lo stato della batteria dell’unità UPS.

-about Visualizza le informazioni sull’unità UPS.

-al <c | w> Visualizza tutti gli allarmi esistenti. “c” o “w” limitano la visualizzazione degli allarmi Critical (c) o Warning (w).

27Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

upsfwupdate

Nota. Questo comando è disponibile esclusivamente nei dispositivi SMX.

Accesso: amministratore, utente dispositivo

Descrizione: avvia un aggiornamento del firmware dell’unità UPS. Il file di aggiornamento del firmware deve essere prelevato dall’FTP e archiviato nella directory /upsfw/ della NMC.

user

Accesso: solo amministratore

Descrizione: configura il nome utente e la password per ciascun tipo di account, e configura il timeout di inattività.

Per informazioni sui permessi di ciascun tipo di account (amministratore, utente dispositivo e utente sola lettura), vedere “Tipi di account utente” a pagina 3.

Opzione Argomento Descrizione

-apply barra di avanzamento

Avvia l’aggiornamento del firmware.

-status barra di avanzamento

Verifica lo stato di un aggiornamento del firmware già avviato.

-lastresult Visualizza il risultato dell’ultimo tentativo di aggiornamento del firmware.

-fileinfo Visualizza le informazioni sul file di aggiornamento del firmware sulla NMC, incluso il relativo nome, la compatibilità con l’unità UPS e la relativa versione.

Opzione Argomento Descrizione

-an-dn -rn

<nome amministratore><nome utente dispositivo><nome in sola lettura>

Imposta il nome utente con distinzione tra caratteri maiuscoli e minuscoli per ciascun tipo di account. La lunghezza massima è di 10 caratteri.

-ap -dp -rp

<password amministratore><password utente dispositivo><password in sola lettura>

Imposta la password con distinzione tra caratteri maiuscoli e minuscoli per ciascun tipo di account. La lunghezza massima è di 32 caratteri. Non sono ammesse password vuote (password senza caratteri).

-t <minuti> Configura il periodo di tempo (3 minuti per impostazione predefinita) che il sistema attende prima di scollegare un utente inattivo.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS28

Esempio 1: per impostare il nome utente dell’amministratore su XYZ, digitare:user -an XYZ

Esempio 2: per impostare un tempo di attesa prima dello scollegamento dell’utente su 10 minuti, digitare:user -t 10

web

Accesso: amministratore

Descrizione: abilita l’accesso all’interfaccia Web tramite HTTP o HTTPS.

Per maggiore sicurezza, è possibile impostare la porta per i protocolli HTTP e HTTPS su qualsiasi porta inutilizzata compresa tra 5000 e 32768. Per specificare il numero di porta, gli utenti devono utilizzare i due punti (:) nel campo degli indirizzi del browser. Ad esempio, per utilizzare la porta numero 5000 e l’indirizzo IP 152.214.12.114 utilizzare le seguenti stringhe:http://152.214.12.114:5000

Esempio: per impedire qualsiasi tipo di accesso all’interfaccia Web, digitare:web -S disable

xferINI

Accesso: solo amministratore. Questo comando funziona solo attraverso l’interfaccia con riga di comando con connessione seriale.

Descrizione: utilizza XMODEM per caricare un file .ini mentre si accede all’interfaccia con riga di comando tramite una connessione seriale. Al termine del caricamento:

• Se vi sono modifiche di sistema o di rete, l’interfaccia con riga di comando viene riavviata ed è necessario effettuare nuovamente l’accesso.

• Se per il trasferimento del file è stata selezionata una velocità baud diversa dalla velocità baud predefinita per la NMC, per ristabilire la comunicazione con la NMC, è necessario reimpostare la velocità baud predefinita.

xferStatus

Accesso: solo amministratore.

Descrizione: visualizza il risultato dell’ultimo trasferimento del file.

Per le descrizioni dei codici del risultato del trasferimento, vedere “Verifica degli upgrade e degli aggiornamenti” a pagina 105.

Opzione Argomento Definizione

-S disable | http | https Configura l’accesso all'interfaccia Web. Quando si attiva HTTPS, i dati vengono crittografati nel corso della trasmissione e autenticati tramite certificato digitale.

-ph <http port #> Specifica la porta TCP/IP utilizzata dal protocollo HTTP per comunicare con la NMC (80 per impostazione predefinita).

-ps <https port #> Specifica la porta TCP/IP utilizzata dal protocollo HTTPS per comunicare con la NMC (443 per impostazione predefinita).

29Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Interfaccia Web

IntroduzioneDescrizione

L’interfaccia Web fornisce le opzioni per gestire l’unità UPS e la scheda di gestione e visualizzare lo stato dell’unità UPS.

Per informazioni su come selezionare, attivare e disattivare i protocolli che controllano l’accesso all’interfaccia Web e per definire le porte del server Web per i protocolli, vedere “Web” a pag. 76.

Browser Web compatibili

Per accedere alla scheda di gestione tramite l’interfaccia Web, è possibile utilizzare Microsoft® Internet Explorer® (IE) 7.x o versione successiva (solo con sistemi operativi Windows®) oppure Mozilla® Firefox® 3.0.6 o versione successiva (con tutti i sistemi operativi). È possibile utilizzare anche altri browser diffusi sui quali, tuttavia, non ha condotto test approfonditi.

La scheda di gestione non può funzionare con un server proxy. Prima di poter utilizzare un browser Web per accedere all’interfaccia Web della scheda di gestione, è necessario eseguire una delle seguenti operazioni:

• Configurare il browser affinché disattivi l’uso del server proxy per la scheda di gestione.

• Configurare il server proxy in modo che non venga attivato sull’indirizzo IP specifico della scheda di gestione.

Modalità di accessoPanoramica

È possibile utilizzare il nome DNS o l’indirizzo IP della scheda di gestione come indirizzo URL dell’interfaccia Web. Per effettuare l’accesso, utilizzare il proprio nome utente e la propria password con distinzione dei caratteri maiuscoli. Il nome utente predefinito è diverso a seconda del tipo di account:

• apc per l’amministratore

• device per l’utente dispositivo

• readonly per l’utente in sola lettura

La password predefinita è apc per tutti e tre i tipi di account.

È possibile impostare la lingua dell’interfaccia utente al momento dell’accesso selezionandone una dal menu a tendina Language.

Nota: se si utilizza il protocollo di accesso HTTPS (SSL/TLS), le credenziali di accesso vengono confrontate con le informazioni di un certificato server. Se il certificato è stato creato con la procedura guidata per la protezione ed è stato specificato un indirizzo IP come nome comune del certificato, per l’accesso alla scheda di gestione è necessario utilizzare un indirizzo IP. Se come nome comune del certificato si specifica un nome DNS, per l’accesso, è necessario utilizzare un nome DNS.

Per informazioni relative alla pagina Web visualizzata quando si accede, vedere “Scheda Home” a pag. 32.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete30

formati degli indirizzi URL

Immettere il nome DNS o l’indirizzo IP della scheda di gestione nel campo dell’indirizzo del browser Web e premere INVIO. Quando si specifica una porta del server Web non predefinita in Internet Explorer, è necessario includere http:// o https:// all’interno dell’URL.

Messaggi di errore comuni del browser al momento dell’accesso.

Esempi di formato per l’URL.

• Se il nome DNS è Web1:

– http://Web1 se la modalità di accesso è HTTP

– https://Web1 se la modalità di accesso è HTTPS (HTTP con SSL)

• Se l’indirizzo IP di sistema è 139.225.6.133 e la porta del server Web è quella predefinita (80):

– http://139.225.6.133 se la modalità di accesso è HTTP

– https://139.225.6.133 se la modalità di accesso è HTTPS (HTTP con SSL)

• Se l’indirizzo IP di sistema è 139.225.6.133 e la porta del server Web non è quella predefinita (5000):

– http://139.225.6.133:5000 se la modalità di accesso è HTTP

– https://139.225.6.133:5000 se la modalità di accesso è HTTPS (HTTP con SSL).

• Se l’indirizzo IPv6 di sistema è 2001:db8:1::2c0:b7ff:fe00:1100 e la porta del server Web non è quella predefinita (5000):

– http://[2001:db8:1::2c0:b7ff:fe00:1100]:5000 se la modalità di accesso è HTTP

Messaggio di errore Browser Causa dell’errore

“Non si dispone dell’autorizzazione per visualizzare la pagina” oppure “Qualcun altro è attualmente connesso a...”

Internet Explorer, Firefox

C’è un altro utente attualmente connesso all’interfaccia.

“Impossibile visualizzare la pagina.” Internet Explorer L’accesso al Web è disabilitato, o l’URL non era corretto.“Impossibile connettersi” Firefox

31Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Scheda HomeDescrizione

Nella scheda Home dell’interfaccia, visualizzata al momento dell’accesso, è possibile visualizzare le condizioni di allarme attivo e gli eventi più recenti registrati nel registro eventi.

Icone di stato

Una o più icone e il relativo testo di accompagnamento indicano lo stato di funzionamento corrente dell’unità UPS:

Nell’angolo in alto a destra di ogni pagina dell’interfaccia Web sono presenti le stesse icone di stato correntemente visualizzate nella scheda Home:

• L’icona Nessun allarme se non è presente alcuna situazione di allarme.

• Una o entrambe le altre icone (Critico e Avvertenza) se sono presenti allarmi; ogni icona è accompagnata dal numero di allarmi presenti per il tipo corrispondente.

Per tornare alla scheda Home e visualizzare la sintesi dello stato dell’unità UPS comprensiva degli allarmi attivi, fare clic su una delle icone di stato presenti su qualsiasi pagina dell’interfaccia.

Eventi dispositivo recenti

Sulla scheda Home, la sezione Eventi dispositivo recenti visualizza, in ordine cronologico inverso, gli eventi verificatisi più di recente e le date e gli orari in cui si sono verificati. Per visualizzare l’intero registro degli eventi, fare clic su Altri eventi.

Simbolo Descrizione

Critico: è presente un allarme critico che richiede un intervento immediato.

Avvertenza: situazione di allarme che richiede l’intervento dell’operatore e che, se non risolta, potrebbe mettere a repentaglio i dati o gli apparecchi.

Nessun allarme: non è presente alcun allarme e l’unità UPS e la scheda di gestione funzionano correttamente.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete32

Uso delle schede, dei menu e dei collegamentiSchede

Oltre alla scheda Home, l’interfaccia è composta dalle seguenti schede. Fare clic su una scheda per visualizzare una serie di opzioni di menu:

• UPS: consente di visualizzare lo stato dell’unità UPS, impartire comandi di controllo dell’unità UPS, configurare i parametri dell’unità UPS, eseguire test diagnostici, configurare e pianificare gli spegnimenti e visualizzare le informazioni sull’unità UPS e la scheda di gestione.

• Ambiente: consente di visualizzare lo stato dei sensori di temperatura, dei sensori di temperatura e umidità, dei contatti di ingresso e dei relè di uscita collegati alla scheda di gestione. Consente di visualizzare gli allarmi ambientali e i più recenti eventi legati all’ambiente. Configura le soglie e altri parametri relativi al monitoraggio ambientale.

Nota: la scheda Ambiente viene visualizzata solo se è presente un sensore di temperatura, un sensore di temperatura e umidità, un contatto di ingresso, o un relè di uscita per l’unità UPS.

• Registri: consente di visualizzare e configurare i registri di eventi e dati.

• Amministrazione: consente di configurare sicurezza, connessione di rete, notifiche e impostazioni generali.

Menu

Menu di navigazione a sinistra. Ogni scheda (eccetto la scheda Home) dispone di un menu di navigazione a sinistra, formato da diverse intestazioni e opzioni:

• Se al di sotto di un’intestazione si trovano delle opzioni, l’intestazione non è un vero collegamento. Fare clic su un’opzione per visualizzare o configurare i parametri.

• Se un’intestazione non presenta alcuna opzione, l’intestazione è un normale collegamento. Fare clic sull’intestazione per visualizzare o configurare i parametri.

Barra dei menu in alto. La scheda Amministrazione è dotata di una serie di opzioni di menu sulla barra dei menu in alto. Selezionare una delle opzioni del menu per visualizzare il relativo menu di navigazione a sinistra.

Collegamenti rapidi

In basso a sinistra in ogni pagina dell’interfaccia, ci sono tre collegamenti configurabili. Per impostazione predefinita, i collegamenti rimandano alle seguenti pagine Web:

• Link 1: rimanda all’home page del sito Web www.apc.com

• Link 2: rimanda alle dimostrazioni sui prodotti idonei per il Web.

• Link 3: rimanda alle informazioni sui servizi di monitoraggio a distanza

Per riconfigurare i collegamenti, vedere “Configurazione dei collegamenti” a pag. 94.

33Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

34

Monitoraggio e configurazione dell’unità UPS

Nota: per una scheda di gestione della rete AP9631 UPS Network Management Card 2 (NMC) alla quale è collegato l’accessorio I/O con contatto a secco (AP9810), la scheda UPS mostra due opzioni per la barra dei menu superiore: UPS e Criterio di controllo. Per completare le operazioni descritte in questo capitolo, utilizzare l’opzione UPS.

Per ulteriori informazioni sull’opzione Criterio di controllo, vedere “Configurazione del criterio di controllo” a pagina 59.

Pagina PanoramicaLa pagina Panoramica viene visualizzata per impostazione predefinita quando si fa clic sulla scheda UPS o quando si seleziona la scheda UPS e quindi Panoramica nel menu di navigazione a sinistra della pagina.

Stato di funzionamento

Sotto il nome del modello dell’unità UPS, una o più icone e il relativo testo di accompagnamento indicano lo stato di funzionamento dell’unità UPS:

Stato rapido

Vengono visualizzate le informazioni seguenti (alcuni campi sono relativi a modelli specifici e potrebbero non essere visualizzati per l’unità UPS in uso).

• Nei grafici:

– Carico in Watt: grafico che mostra il carico delle apparecchiature collegate come percentuale dei Watt disponibili.

Stato di funzionamento Icona Descrizione

OnlineNessun allarme: non è presente alcun allarme e l’unità UPS e la NMC funzionano correttamente.

In stato di allarme (il testo di accompagnamento definisce la condizione di allarme e fornisce una breve descrizione)

Critico: è presente un allarme critico che richiede un intervento immediato per evitare la perdita di dati o danni alle apparecchiature.

Avvertenza: situazione di allarme che richiede l’intervento dell’operatore e che, se non risolta, potrebbe mettere a repentaglio i dati o le apparecchiature.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Nota: sulle unità UPS MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000, il titolo del grafico è Carico.

– Capacità della batteria: grafico che mostra la percentuale della capacità totale della batteria dell’unità UPS disponibile per alimentare le apparecchiature collegate.

• In un elenco:

– Tensione in ingresso: la tensione CA (VCA) attualmente ricevuta dall’unità UPS oppure, per le unità UPS trifase, da ciascuna fase dell’unità UPS.

– Tensione di uscita: la tensione CA (VCA) attualmente fornita al carico dall’unità UPS oppure, per le unità UPS trifase, da ciascuna fase dell’unità UPS.

– Temperatura ambiente: la temperatura dell’aria all’interno dell’armadio ingresso/uscita (I/O) dell’unità UPS.

– Autonomia restante: intervallo di tempo per il quale l’unità UPS può utilizzare l’alimentazione a batteria per alimentare il carico.

– Ultimo trasferimento batteria: la causa dell’ultimo passaggio al funzionamento a batteria.

– Ridondanza: indica il numero di moduli di alimentazione che possono guastarsi o essere rimossi senza causare il passaggio dell’unità UPS alla modalità bypass. Ad esempio, con una ridondanza pari a n+2, due moduli di alimentazione potrebbero guastarsi o essere rimossi senza causare il passaggio dell’unità UPS alla modalità bypass.

Eventi UPS recenti

Gli eventi più recenti riguardanti l’unità UPS vengono elencati in ordine cronologico inverso. Per visualizzare l’intero registro degli eventi, fare clic su Altri eventi.

Stato dettagliato/Pagina StatoPer visualizzare lo stato dettagliato dell’unità UPS, fare clic su una delle opzioni in Stato dettagliato nel menu di navigazione sinistro della scheda UPS.

Nota: questa pagina non è disponibile sulle unità UPS MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000.

Opzione misurazioni

Per ciascuna unità UPS, vengono visualizzate le seguenti informazioni:

Ultimo trasferimento batteria: la causa dell’ultimo passaggio al funzionamento a batteria.

Temperatura interna: la temperatura interna dell’unità UPS

Autonomia restante: intervallo di tempo in cui l’unità UPS può utilizzare l’alimentazione a batteria per alimentare il carico.

Per visualizzare informazioni dettagliate riguardanti lo stato di caratteristiche specifiche dell’unità UPS associata alla NMC, vedere la guida in linea.

35Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

I tipi di informazioni visualizzate relative a modelli specifici comprendono i valori seguenti, alcuni dei quali vengono riportati per ciascuna fase dei modelli di unità UPS trifase:

• Informazioni su tensione, corrente e frequenza, come la tensione in ingresso e la tensione di uscita, la corrente in ingresso e la corrente di uscita, la frequenza in ingresso, la tensione in ingresso nella modalità bypass e la tensione minima e massima in ingresso nel corso dell’ultimo minuto.

• Informazioni sul carico dell’unità UPS, come il carico a cui è sottoposta l’unità UPS, espresso in kVA, o come percentuale dei kVA o dei Watt disponibili.

• Informazioni sulla Tolleranza agli errori, come la disponibilità di alimentazione ridondante.

• Informazioni sulla batteria, come capacità disponibile, percentuale della piena capacità, corrente di uscita, capacità di tensione nominale delle batterie, valore ampere-ora dei vani batterie, numero di batterie installate e numero di batterie guaste.

Efficienza uscita indica la percentuale di alimentazione in ingresso trasferita direttamente sul carico. La percentuale restante viene utilizzata dall’unità UPS. Uso energia in uscita è l’energia effettivamente utilizzata dal carico a partire dall’ultima volta in cui l'unità UPS è stata riportata ai valori predefiniti.

• Stato dei componenti interni ed esterni, come moduli intelligenti e moduli di alimentazione, quadro interruttori, interruttore esterno e trasformatore.

Opzione gruppi di uscite

Questa pagina non è disponibile per tutte le unità UPS.

La schermata Stato gruppi di uscite mostra i nomi e presenta gli stati degli eventuali gruppi di uscite commutati sull’unità UPS.

Opzione uso energia

Questa pagina non è disponibile per tutte le unità UPS.

L’uso dell’energia consente di controllare il consumo energetico dell’apparecchiatura collegata all’unità UPS. Inoltre, fornisce dati correlati all’energia come le emissioni di diossido di carbonio e i costi legati all'energia.

Uso energia: l’elettricità stimata finora consumata in kilowatt/ora (kWh). Ad esempio, un’unità UPS che alimenta una lampadina da 350 W per 1000 ore consuma 350 kWh di energia.

Costo totale: costo stimato dell’energia utilizzata espresso in valuta locale. Ad esempio, una lampadina che consuma 350 kWh di energia in 1000 ore con un costo di 0,10 $ per kWh corrisponde a un costo di 35 $ nel lasso di tempo specificato.

Emissioni di CO2: l’emissione totale stimata di diossido di carbonio (CO2) in kilogrammi o libbre utilizzato finora.

Il costo totale e le emissioni di CO2 variano notevolmente in base alla fonte energetica e alla rete di distribuzione. Per ottenere una stima approssimativa, scegliere il paese di residenza dall’elenco a discesa Località, quindi fare clic sul pulsante Modifica. Per immettere i valori personali, fare clic sul collegamento Modifica impostazioni personalizzate.

In alternativa, per immettere i valori personalizzati, scegliere Personalizzato dall’elenco a discesa, quindi fare clic su Modifica.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS36

Pagina ControlloPer le azioni di controllo dell’unità UPS, selezionare UPS o gruppi di uscite in Controllo.

Nota: tale pagina non è disponibile sulle unità UPS MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000.

Opzione UPS

Tale opzione viene applicata sia alle singole unità UPS sia ai gruppi di controllo sincronizzati. Per informazioni sui gruppi di controllo sincronizzati, vedere “Opzione controllo sincronizzato” a pagina 48

Azioni (per una singola unità UPS e per gruppi di controllo sincronizzati). Utilizzare le azioni descritte nella tabella riportata di seguito per singole unità UPS e per gruppi di controllo sincronizzati, attenendosi alle linee guida seguenti:

• Le azioni Attiva modalità bypass e Disattiva modalità bypass sono supportate:

– Solo per singole unità UPS, non per gruppi di controllo sincronizzati

– Solo per unità UPS Symmetra e per alcune unità Smart-UPS

• Sono supportate tutte le azioni, ad eccezione di Attiva modalità bypass e Disattiva modalità bypass:

– Per le unità Smart-UPS, comprese quelle nei gruppi di controllo sincronizzati

– Per singole unità UPS, comprese singole unità Symmetra

Nota: quando si seleziona Avvia arresto rete PowerChute nell’interfaccia Web, l’avvio di un’azione Spegni UPS, Riavvia UPS o Sospendi UPS equivale a selezionare GraceOff (spegni l’unità UPS correttamente), GraceReboot (riavvia l’unità UPS correttamente) o GraceSleep (sospendi l’unità UPS correttamente) nell'interfaccia con riga di comando.

Per ulteriori informazioni sui ritardi e sulle impostazioni riportati nella tabella seguente, vedere “Pagine Configurazione” a pagina 41 e “Opzione controllo sincronizzato” a pagina 48. Per applicare Verifica allarme UPS a un gruppo di controllo sincronizzato, vedere “Pagina Diagnostica” a pagina 52.

Azione Definizione

Accendi UPS (interfaccia Web)

ups -c On(interfaccia con riga di comando)

Attiva l’alimentazione dell’unità UPS.• Per i modelli di unità UPS dotati di gruppi di uscite, questa azione attiva i gruppi

di uscite in base al valore di Ritardo accensione per ciascun gruppo. Vedere “Opzione gruppi di uscite (compreso il distacco automatico del carico)” a pagina 42.

• Per i gruppi di controllo sincronizzati, dopo un ritardo di qualche secondo l’azione attiva tutti i membri del gruppo abilitati dotati di alimentazione in ingresso.

37Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

38

Spegni UPS (interfaccia Web)

ups -c Off(interfaccia con riga di comando)

Disattiva l’alimentazione di uscita dell’unità UPS e (per i modelli di unità UPS dotati di gruppi di uscite) tutti i relativi gruppi di uscite immediatamente e senza un ritardo di arresto. L’unità UPS e tutti i relativi gruppi di uscite resteranno spenti fino alla riattivazione dell’alimentazione.

Per i gruppi di controllo sincronizzati, questa azione disattiva l’alimentazione al livello di tutti i membri abilitati del gruppo. Non viene utilizzato un valore Ritardo arresto. Le unità UPS vengono spente dopo qualche secondo e restano spente fino all’attivazione dell’alimentazione. Vedere “Opzione arresto” a pagina 44.

NOTA: per un’azione di spegnimento sincronizzato che utilizza il valore di Ritardo arresto dell’unità UPS che attiva l’azione, utilizzare il protocollo SNMP. Per l’identificatore di oggetti (OID) upsAdvControlUpsOff, impostare il valore su turnUpsSyncGroupOffAfterDelay (5).

ups -c GraceOff (interfaccia con riga di comando)

Disattiva l’alimentazione in uscita dell’unità UPS e (per i modelli di unità UPS dotati di gruppi di uscite) tutti i relativi gruppi di uscite dopo il Ritardo massimo richiesto e dopo il Ritardo arresto configurato. Vedere “Opzione Client PowerChute” a pagina 48.

Riavvia UPS (interfaccia Web)

ups -c Reboot(interfaccia con riga di comando)

Riavvia le apparecchiature collegate mediante la seguente procedura:• Disattiva l’alimentazione sull’unità UPS dopo il Ritardo arresto.• Attiva l’alimentazione sull’unità UPS dopo che la capacità della batteria è tornata

almeno sul livello percentuale configurato per Capacità minima batteria o è in grado di supportare il carico per l’intervallo di tempo configurato per Durata autonomia ripristino. (Questo parametro varia in base al modello dell’unità UPS). L’unità UPS resta quindi in attesa dell’intervallo di tempo specificato come Ritardo ripristino. Vedere “Opzione arresto” a pagina 44.

• Per un’unità UPS con gruppi di uscite, il Ritardo accensione si verifica dopo l’accensione dell'unità UPS e prima dell’accensione di un gruppo di uscite. Nella scheda UPS, configurare Ritardo accensione per ciascun gruppo di uscite mediante l’opzione impostazioni in Gruppi di uscite. Vedere “Opzione gruppi di uscite (compreso il distacco automatico del carico)” a pagina 42.

Per un’azione relativa a un gruppo di controllo sincronizzato:1. Questa azione disattiva l’alimentazione sulle unità UPS che sono membri

abilitati dei gruppi dopo l’attesa dell’intervallo di tempo configurato come Ritardo arresto per le unità UPS che attivano l'azione. Vedere “Opzione arresto” a pagina 44.

2. L’unità UPS che attiva l’azione resta in attesa per il numero di secondi specificato come Ritardo sincronizzato potenza per consentire ai membri del gruppo di riacquistare l’alimentazione in ingresso. Se tutti i membri del gruppo hanno già riacquistato l’alimentazione in ingresso, questo ritardo viene omesso. Se tutti i membri del gruppo riacquistano l’alimentazione in ingresso durante l’intervallo di ritardo, il restante ritardo viene annullato. Per configurare il Ritardo sincronizzato potenza, vedere “Configurazione del membro di un gruppo di controllo sincronizzato” a pagina 50.

3. Il Ritardo ripristino ha inizio quando l’unità UPS che attiva l’azione si trova nello stato di Capacità minima batteria (o di Durata autonomia ripristino) configurato per tale unità UPS. Vedere “Opzione arresto” a pagina 44.La Capacità minima batteria (o la Durata autonomia ripristino) dell’unità UPS che attiva l’azione è richiesta anche per i membri del gruppo. Tuttavia, è possibile ridurre il requisito di un membro del gruppo configurando l’Offset capacità minima batteria (o l’Offset durata autonomia ripristino) di tale membro. Ad esempio, se la Capacità minima batteria dell’unità UPS che attiva l’azione è pari al 50% e l’Offset capacità minima batteria di un membro è pari al 5%, tale membro necessita di una capacità della batteria del 45% per eseguire il riavvio. Vedere “Configurazione del membro di un gruppo di controllo sincronizzato” a pagina 50.

Azione Definizione

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

ups -c GraceReboot (interfaccia con riga di comando)

• Questa azione è simile a Riavvia UPS, ma prevede un ritardo aggiuntivo prima dell’arresto. Le apparecchiature collegate si arrestano soltanto dopo che l’unità UPS (o, per un’azione relativa a un gruppo di controllo sincronizzato, unità UPS che attiva l’azione) resta in attesa per il Ritardo massimo richiesto, che viene calcolato nel modo descritto in “Questa opzione permette di utilizzare l’utilità Arresto rete PowerChute per arrestare fino a un massimo di 50 server della rete che utilizzano una versione client dell’utilità.” a pagina 44.

• Per un’unità UPS con gruppi di uscite, il Ritardo accensione si verifica dopo l’accensione dell'unità UPS e prima dell’accensione di un gruppo di uscite. Nella scheda UPS, configurare Ritardo accensione per ciascun gruppo di uscite mediante l’opzione impostazioni in Gruppi di uscite. Vedere “Opzione gruppi di uscite (compreso il distacco automatico del carico)” a pagina 42.

Sospendi UPS (interfaccia Web)

ups -c Sleep(interfaccia con riga di comando)

Attiva la modalità sospensione per l’unità UPS disattivandone l’alimentazione di uscita per un periodo di tempo prestabilito:• L’alimentazione di uscita dell’unità UPS viene disattivata dopo l’attesa

dell’intervallo di tempo configurato come Ritardo arresto. Vedere “Opzione arresto” a pagina 44.

• Quando viene ripristinata l’alimentazione in ingresso, l’alimentazione di uscita viene attivata sull’unità UPS dopo due intervalli di tempo configurati: Tempo sospensione e Ritardo ripristino. Vedere “Opzione arresto” a pagina 44.

• Per un’azione relativa a un gruppo di controllo sincronizzato, la NMC dell’unità UPS che attiva l’azione resta in attesa per il numero di secondi specificato come Ritardo sincronizzato potenza per consentire ai membri del gruppo di riacquistare alimentazione in ingresso prima dell’avvio del Ritardo ripristino. Se tutti i membri del gruppo hanno già riacquistato l’alimentazione in ingresso, il Ritardo sincronizzato potenza viene omesso. Se tutti i membri del gruppo riacquistano l’alimentazione in ingresso durante l’intervallo di ritardo, il restante ritardo viene annullato. Vedere “Configurazione del membro di un gruppo di controllo sincronizzato” a pagina 50.

ups -c GraceSleep (interfaccia con riga di comando)

Attiva la modalità sospensione per l’unità UPS (disattiva l’alimentazione per un periodo di tempo prestabilito):• L’alimentazione di uscita dell’unità UPS viene disattivata dopo l’attesa del Ritardo

massimo richiesto per consentire all’Arresto rete PowerChute di arrestare il proprio server in condizioni di sicurezza, e dopo il Ritardo arresto. Vedere “Ritardo massimo richiesto” a pagina 44 e “Opzione arresto” a pagina 44.

• Quando viene ripristinata l’alimentazione in ingresso, l’alimentazione di uscita viene attivata sull’unità UPS dopo due intervalli di tempo configurati: Tempo sospensione e Ritardo ripristino. Vedere “Opzione arresto” a pagina 44.

• Per un’azione relativa a un gruppo di controllo sincronizzato, la scheda di gestione dell’unità UPS che attiva l’azione resta in attesa per il numero di secondi specificato come Ritardo sincronizzato potenza per consentire ai membri del gruppo di riacquistare alimentazione in ingresso prima dell’avvio del Ritardo ripristino. Se tutti i membri del gruppo hanno già riacquistato l’alimentazione in ingresso, il Ritardo sincronizzato potenza viene omesso. Se tutti i membri del gruppo riacquistano l’alimentazione in ingresso durante l’intervallo di ritardo, il restante ritardo viene annullato. Vedere “Configurazione del membro di un gruppo di controllo sincronizzato” a pagina 50.

Azione Definizione

39Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Opzione gruppi di uscite

Per accendere, spegnere o riavviare qualsiasi gruppo di uscite (quando l'uscita dell'unità UPS è attiva), selezionare la scheda UPS e Controllo - gruppi di uscite.

Ciascun gruppo di uscite configurato mediante l’opzione Configurazione - gruppi di uscite viene elencato in questa pagina in base al nome e allo stato (sia acceso che spento).

È possibile selezionare per il gruppo una qualsiasi delle opzioni seguenti (o nessuna azione).

• Quando lo stato del gruppo di uscite è spento:

– Acceso immediatamente: accende immediatamente il gruppo.

– Acceso con ritardo: accende il gruppo dopo il numero di secondi configurato come Ritardo accensione.

• Quando lo stato del gruppo di uscite è acceso:

– Spento immediatamente: spegne immediatamente il gruppo.

– Spento con ritardo: spegne il gruppo dopo il numero di secondi configurato come Ritardo spegnimento.

– Riavvio immediato: spegne immediatamente il gruppo, il quale viene acceso dopo il numero di secondi configurato come Durata di riavvio e Ritardo accensione.

– Riavvio con ritardo: spegne il gruppo di uscite dopo il numero di secondi configurato come Ritardo spegnimento, il quale viene acceso dopo il numero di secondi configurato come Durata riavvio e Ritardo accensione.

• Per alcuni modelli di unità UPS, quando lo stato del gruppo di uscite è acceso e l’unità UPS funziona con batteria:

– Arresto immediato, Riavvio CA: spegne immediatamente il gruppo. Dopo il numero di secondi configurato mediante Durata riavvio e Ritardo accensione, verifica che sia di nuovo presente l’alimentazione a corrente alternata da rete e che l’unità UPS sia in grado di supportare la domanda minima di autonomia di ripristino, quindi accende il gruppo.

– Arresto con ritardo, Riavvio CA: spegne il gruppo dopo il numero di secondi configurato come Ritardo spegnimento. Dopo il numero di secondi configurato mediante Durata riavvio e Ritardo accensione, verifica che sia di nuovo presente l’alimentazione a corrente alternata da rete e che l’unità UPS sia in grado di supportare la domanda minima di autonomia di ripristino, quindi accende il gruppo.

Dopo avere selezionate un’azione, fare clic su Avanti>> per visualizzare una descrizione dettagliata dell’azione, compresa la durata di eventuali ritardi. Per avviare l’azione, fare clic su Applica.

Attiva modalità UPS e Disattiva modalità bypass (interfaccia Web)

ups -b Enterups -b Exit(interfaccia con riga di comando)

Controlla l’uso della modalità bypass, che consente di eseguire la manutenzione sulle unità UPS Symmetra e su alcuni modelli Smart-UPS senza interrompere l’alimentazione dell’unità UPS.

Azione Definizione

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS40

Pagine ConfigurazioneNota: tali pagine non sono disponibili sulle unità UPS MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000.

Che cosa sono i gruppi di uscite?

Il raggruppamento delle prese è disponibile soltanto su alcuni modelli di unità UPS. Per determinare se il modello di unità UPS in uso supporta i gruppi di uscite, vedere la documentazione relativa all’unità UPS.

Le impostazioni disponibili variano in base al modello di unità UPS. Per informazioni dettagliate sui campi e sui valori disponibili nel modello di unità UPS in uso, vedere la guida in linea.

Gruppi di uscite principali. Alcuni modelli di unità UPS forniscono alimentazione a corrente alternata a un gruppo di uscite principale.

Nota: il gruppo di uscite principale controlla la distribuzione dell’alimentazione a tutti i gruppi di uscite commutati dell’unità UPS.

• Se il gruppo di uscite principale è spento, non è possibile accendere i gruppi di uscite commutati.

• Se si spegne il gruppo di uscite principale, l’unità UPS spegne per primi i gruppi di uscite commutati, quindi il gruppo di uscite principale.

• Per potere accendere un gruppo di uscite commutato, l’unità UPS deve accendere per primo il gruppo di uscite principale, quindi il gruppo di uscite commutato.

Gruppi di uscite commutati. Alcuni modelli di unità UPS forniscono alimentazione a gruppi di uscite commutati. Ogni gruppo può effettuare azioni in modo indipendente rispetto agli altri gruppi. Controllando da remoto ciascun gruppo di uscite, è possibile avviare o arrestare i dispositivi in sequenza e riavviare i dispositivi bloccati.

La modalità con cui i gruppi di uscite si accendono e si spengono dipende dalla loro configurazione e dal modo in cui si spegne o si accende l’unità UPS:

• Finché non si configurano le azioni descritte in “Opzione gruppi di uscite” a pagina 40 e i relativi ritardi come descritto in “Opzione gruppi di uscite (compreso il distacco automatico del carico)” a pagina 42, quando si accende l’uscita dell’unità UPS tutti i gruppi di uscite spenti vengono accesi per impostazione predefinita e alimentano tutti i dispositivi collegati alle prese di tale gruppo.

• Quando si termina la configurazione delle azioni e dei ritardi, le azioni e i ritardi determinano il modo in cui i gruppi di uscite si accendono e si spengono quando si accende o si spegne l’unità UPS dall’interfaccia utente della scheda di gestione di rete o dall’interfaccia display dell’unità UPS.

41Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Opzione gruppi di uscite (compreso il distacco automatico del carico)

Per visualizzare questa opzione, scegliere Configurazione - gruppi di uscite.

Nome e stato del gruppo di uscite. Visualizza il nome e lo stato del gruppo di uscite su questa pagina. Fare clic sul nome di un gruppo di uscite per visualizzarne o configurarne le impostazioni su un’altra pagina (vedere “Impostazioni di sequencing” in questa pagina).

Impostazioni di sequencing. Le impostazioni variano in base al modello dell'unità UPS. Utilizzare le opzioni di sequencing per specificare in che modo l’unità UPS deve rispondere ai comandi immessi dall’utente.

Opzioni di distacco volontario del carico. Le impostazioni variano in base al modello dell’unità UPS. Utilizzare le opzioni di distacco volontario del carico per definire in che modo l’unità UPS deve rispondere agli allarmi. L’unità UPS dispone di una funzione di distacco automatico e sequenziale del carico, che viene attivata se si verifica un problema con la tensione in ingresso o con la capacità della batteria e permette un avvio automatico sequenziale dei gruppi di uscite una volta risolto il problema.

Impostazione o campo Descrizione

Nome Nome assegnato al gruppo di uscite; viene visualizzato unitamente al numero del gruppo di uscite in tutte le parti dell’interfaccia in cui è presente tale numero.

Stato Mostra lo stato del gruppo di uscite (acceso o spento).

Impostazione o campo Descrizione

Ritardo accensione

Quando questo gruppo di uscite è spento, resta in attesa di questo intervallo (in secondi, il valore varia in base all’unità UPS in uso) prima di accendersi se viene selezionata come azione Accensione ritardata, Riavvio o Riavvio ritardato.

Casella di controllo Mai (disponibile soltanto per alcuni modelli di unità UPS): per evitare Ritardo accensione, selezionare la casella di controllo Mai. Se si seleziona la casella di controllo Mai, solo l’azione Acceso immediatamente accenderà le prese.

Ritardo spegnimento

Quando questo gruppo di uscite è acceso, resta in attesa di questo intervallo (in secondi, il valore varia in base all’unità UPS in uso) prima di spegnersi se viene selezionata come azione Spegnimento ritardato, Riavvio o Riavvio ritardato. (Durante un riavvio ritardato, il gruppo di uscite resta in attesa per il numero di secondi configurato come Durata riavvio e Ritardo accensione prima di accendersi).

Casella di controllo Mai (disponibile soltanto per alcuni modelli di unità UPS): Per evitare Ritardo spegnimento, selezionare la casella di controllo Mai. Se si seleziona la casella di controllo Mai, solo l'azione Spento immediatamente spegnerà le prese.

Durata riavvio Quando questo gruppo di uscite è acceso:• Se è selezionata l’azione Riavvio il gruppo di uscite si spegne immediatamente

e attende questo intervallo (in secondi, il valore varia in base ai diversi dispositivi UPS) prima di accendersi.

• Se è selezionata l’azione Riavvio ritardato, il gruppo di uscite attende i seguenti tre ritardi: Ritardo spegnimento prima di spegnersi e Durata riavvio seguito da Ritardo accensione prima di accendersi.

Autonomia ripristino min

L’intervallo di tempo minimo per il quale l’unità UPS deve essere in grado di supportare il carico prima di potersi riaccendere.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS42

Eventi e trap dei gruppi di uscite. Un cambiamento dello stato di un gruppo di uscite genera l’evento UPS: gruppo di uscite acceso, con un livello di gravità pari a “Informativo” oppure UPS: Gruppo di uscite spento, con un livello di gravità pari ad “Avvertenza”. Il formato dei messaggi di evento è “UPS: gruppo di uscite numero_gruppo, nome_gruppo, azione a causa di causa”. Ad esempio:

UPS: Outlet Group 1, Server Web, acceso.UPS: gruppo di uscite 3, Stampante, spento.

Per impostazione predefinita, l’evento genera una voce nel registro eventi, un messaggio e-mail e un messaggio Syslog.

Se si configurano i ricevitori di trap per gli eventi, il trap 298 viene generato quando un gruppo di uscite si accende e il trap 299 viene generato quando un gruppo di uscite si spegne. Il messaggio dell’evento è l’argomento del trap. Il livello di gravità predefinito corrisponde a quello dell’evento.

Opzione impostazioni alimentazione

Questa opzione è disponibile per tutti modelli di unità UPS ad eccezione di MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000.

Le impostazioni disponibili variano in base al modello di unità UPS. Per informazioni dettagliate sui campi e sui valori disponibili all’interno dell’opzione alimentazione e specifici per il modello di unità UPS in uso, vedere la guida in linea.

È possibile configurare i tipi seguenti di elementi relativi a modelli specifici:

• Impostazioni relative alla Tensione, che permettono di determinare la tensione in presenza della quale l’unità UPS inizia a utilizzare la regolazione automatica della tensione o passa al funzionamento a batteria e di determinare la sensibilità dell’unità UPS alle variazioni di tensione.

• Le impostazioni di Bypass permettono di definire le condizioni in presenza delle quali l’unità UPS può passare alla modalità bypass.

• Soglie di allarme basate sulla disponibilità di autonomia e di alimentazione ridondante e sul carico dell’unità UPS.

Impostazione Descrizione

Impostazioni che spengono questo gruppo di uscite (alcune di queste non sono disponibili con tutti i gruppi di uscite)

• Un’interruzione dell’alimentazione ha una durata maggiore del numero di secondi specificato.

• Il tempo di autonomia dell’unità UPS è minore del numero di secondi specificato.• L’unità UPS è sovraccarica (la richiesta di alimentazione dei dispositivi collegati all’unità

UPS è maggiore della quantità di alimentazione che l’unità UPS è in grado di fornire).• Viene saltato il ritardo di spegnimento delle prese. (Spegne immediatamente il gruppo

di uscite, senza attendere il numero di secondi configurato come Ritardo spegnimento. Per impostazione predefinita questa opzione è disabilitata).

• L’unita resta spenta dopo il ripristino dell’alimentazione. (Resta spenta quando viene ripristinata l’alimentazione di rete a corrente alternata. Per impostazione predefinita questa opzione è disabilitata e l’unità UPS attende il numero di secondi configurato come Ritardo accensione, quindi accende i gruppi di uscite).

Impostazioni che accendono questo gruppo di uscite

• Il gruppo di uscite è rimasto in attesa per il numero di secondi specificato.• La batteria viene ricaricata fino alla percentuale specificata della piena capacità.

43Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Opzione arresto

Questa opzione permette di utilizzare l’utilità Arresto rete PowerChute per arrestare fino a un massimo di 50 server della rete che utilizzano una versione client dell’utilità.

Impostazione Definizione

Durata batteria in esaurimento

Intervallo di tempo nel quale l’unità UPS può funzionare con alimentazione a batteria se si verifica una condizione di batteria in esaurimento.

Nota: questa impostazione definisce anche il tempo disponibile a PowerChute per arrestare i server in condizioni di sicurezza come risposta all’opzione di Pianificazione Avvia arresto rete PowerChute.

Ritardo massimo richiesto

Restituisce il ritardo definito dall’impostazione Ritardo massimo richiesto, accessibile mediante l’opzione PowerChute del menu di navigazione a sinistra.

Nota: per informazioni sulle funzionalità di PowerChute, compresa la modalità di determinazione del Tempo massimo di arresto vedere “Questa opzione permette di utilizzare l’utilità Arresto rete PowerChute per arrestare fino a un massimo di 50 server della rete che utilizzano una versione client dell’utilità.” a pagina 44.

Ritardo arresto Per le unità UPS SMX, SMT e SURTD, tale opzione viene applicata esclusivamente ai gruppi di controllo sincronizzati.

Intervallo di tempo che l’unità UPS attende prima di arrestarsi in risposta a un comando di arresto.

Arresto segnalazione base

Se attivata, questa opzione fornisce le funzioni di arresto in sicurezza del sistema e di notifica, ma senza le funzioni estese disponibili con le segnalazioni avanzate. Attivare l’arresto con segnalazioni di base se il computer è collegato all’unità UPS con un cavo per segnalazioni di base e il tipo di unità UPS non supporta le segnalazioni avanzate o è configurato per comunicare soltanto con segnalazioni di base.

Durata base batteria in esaurimento

Disponibile soltanto per alcuni modelli di unità UPS. Definisce la quantità di autonomia della batteria in presenza della quale l’unità UPS invia il segnale di arresto dovuto a batteria in esaurimento se è attivata la funzione di arresto con segnalazioni di base.

Tempo sospensione

Intervallo di tempo per il quale l’unità UPS resta in condizione di sospensione (con l’alimentazione delle prese disattivata) quando si utilizza l’opzione Controllo Sospendi UPS.

Durata autonomia ripristino

La maggior parte delle unità UPS supporta una delle seguenti impostazioni per garantire che le batterie dell’unità UPS dispongano di tempo a sufficienza per caricarsi. Quindi, se l’alimentazione in ingresso si interrompe poco dopo il riavvio dell’unità UPS, l’unità UPS può eseguire un arresto corretto (prima di riavviarsi, l’unità UPS deve anche restare in attesa per l’intervallo di tempo definito come Ritardo ripristino).

Durata autonomia ripristino: intervallo di tempo per il quale l’unità UPS deve essere in grado di supportare il carico mediante alimentazione a batteria per consentire all’unità UPS di terminare il tempo di sospensione (o di riattivarsi in caso di riavvio) e di riprendere l’erogazione di alimentazione di uscita.

Capacità minima batteria: capacità minima della batteria, espressa come percentuale della piena capacità, richiesta per consentire all’unità UPS di terminare il tempo di sospensione (o di riattivarsi in caso di riavvio) e di riprendere l’erogazione di alimentazione di uscita.

Capacità minima batteria

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS44

Arresto anticipato controllato. Queste opzioni non sono disponibili per tutti i gruppi di continuità. Consentono di arrestare il gruppo di continuità in condizione di utilizzo della batteria nei seguenti casi:

• Quando la condizione di utilizzo della batteria supera un determinato lasso di tempo (in minuti).

• Quando l’autonomia residua del gruppo di continuità è inferiore a un determinato periodo (in minuti).

• Quando il carico in uscita del gruppo di continuità è inferiore a una determinata percentuale.

Se queste condizioni sono abilitate, il gruppo di continuità si arresterà quando una qualsiasi di queste si verifica.

È possibile anche decidere di far riavviare o meno il gruppo di continuità una volta ripristinata l’alimentazione CA.

Si sconsiglia l’utilizzo di queste opzioni nel caso di software che controllano l’arresto del server utilizzato. Ad esempio, è possibile selezionare Ignora i comandi di arresto PCNS in Procedura di arresto alimentazione a batteria (in basso in questa schermata). Ciò comporta che la scheda NMC determina l’arresto del funzionamento a batteria per il gruppo di continuità e non per il software PowerChute Network Shutdown.

Ritardo ripristino

Per le unità UPS SMX, SMT e SURTD, tale opzione viene applicata esclusivamente ai gruppi di controllo sincronizzati.

Intervallo di tempo che l’unità UPS attende prima di attivarsi in seguito a un arresto causato da un’interruzione dell’alimentazione o in seguito a un arresto pianificato.

NOTA: prima di potersi attivare, l’unità UPS deve anche disporre della capacità specificata dall’impostazione Capacità minima batteria o della disponibilità di autonomia specificata come Durata autonomia ripristino.

Ritardo massimo richiesto - Obbliga negoziazione

Mostra il ritardo necessario per assicurare che ogni client PowerChute disponga di tempo a sufficienza per un arresto in sicurezza quando l’unità UPS del client PowerChute avvia un arresto sicuro.

Quando si seleziona Obbliga negoziazione, PowerChute interroga ciascun server elencato come client di Arresto rete PowerChute per ottenere informazioni sul tempo richiesto per un arresto sicuro. PowerChute ricalcola questo intervallo ogni volta che l’interfaccia NMC dell’unità UPS viene attivata o reimpostata. Questa opzione non è disponibile sui modelli MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000.

Ritardo massimo richiesto è il ritardo di arresto più lungo richiesto da qualsiasi server dell’elenco, con l’aggiunta di due minuti in modo da tenere conto di eventuali imprevisti. La negoziazione può richiedere un massimo di 10 minuti.

Se non si seleziona Obbliga negoziazione, viene utilizzato un intervallo predefinito di due minuti come ritardo di arresto per tutti i client.

Procedura di arresto alimentazione a batteria

Dopo che i client di Arresto rete PowerChute hanno arrestato i rispettivi sistemi, questo parametro determina se l’unità UPS si avvia automaticamente o se deve essere avviata manualmente quando viene ripristinata l’alimentazione in ingresso.

Nota: questa opzione non è disponibile sui modelli di unità UPS MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000.

Frase di autenticazione

La frase con differenziazione tra maiuscole e minuscole (formata da un minimo di 15 e un massimo di 32 caratteri ASCII) utilizzata per l’autenticazione MD5 delle comunicazioni di PowerChute. L’impostazione predefinita per l’Amministratore è frase utente ammin.

Impostazione Definizione

45Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

46

Ritardi prima dello spegnimento e forzatura delle negoziazioni. Il tempo di arresto per un gruppo di continuità si calcola in modo diverso a seconda che si tratti di un gruppo di continuità senza gruppi di uscite o uno con gruppi di uscite.

1. Nel caso di gruppo di continuità senza gruppi di uscite, il tempo di arresto è dato dal Ritardo massimo richiesto riportato nella schermata di arresto della scheda NMC, più 2 minuti e più il ritardo prima dello spegnimento del gruppo di continuità.

2. Nel caso di gruppo di continuità con gruppi di uscite, il tempo di arresto coincide con Ritardo spegnimento riportato nella schermata dei gruppi di uscite della scheda NMC (questa opzione non è disponibile per tutti i gruppi di continuità).

Si noti che i dispositivi SUM si comportano come il primo caso descritto qui sopra, non come il secondo caso.

Per entrambi i tipi di gruppi di continuità, l’orario di arresto viene negoziato dalla scheda NMC che interagisce con l’Arresto rete PowerChute (PCNS - PowerChute Network Shutdown).

Se si desidera cambiare o aggiungere un arresto PCNS, è necessario utilizzare l’opzione Obbliga negoziazione. Una volta selezionato, quando si fa clic su Applica si rende automatica la procedura (per i dettagli, vedere in basso).

L’arresto PCNS inizia con il valore Durata batteria in esaurimento della scheda NMC, lo confronta con il proprio orario di arresto e, se la durata della batteria è insufficiente, segnala alla scheda NMC di aumentare i valori nei casi 1 e 2 in basso fino al TEMPO RICHIESTO PER L’ARRESTO PCNS* più 70 secondi.

1. Senza gruppi di uscite, il Ritardo massimo richiesto.

Gruppo di continuità senza gruppi di uscite: tempo di arresto

Tempo di arresto gruppo di continuità

Ritardo massimo richiesto(schermata di arresto NMC)

2 minuti

Ritardo arresto gruppo di continuità

Gruppo di continuità con gruppi di uscite: tempo di arresto

Tempo di arresto gruppo di continuità

Ritardo spegnimento(schermata dei gruppi di uscite NMC)

Obbliga negoziazione: Gruppo di continuità senza gruppi di uscite

SE ALLORA

Tempo di arresto nec. PCNSNMC

Durata batteria in esaurimento

Ritardo massimo nec. per PCNS viene

aumentato

per essere uguale a Tempo di arresto

nec. PCNS

sec

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

2. Con gruppi di uscite, il Ritardo spegnimento per il gruppo di uscite che alimenta il client PCNS.

* Il TEMPO RICHIESTO PER L’ARRESTO PCNS è data dalla somma del ritardo prima dello spegnimento e della durata del comando di arresto. Quando viene aggiunto il valore predefinito di 70 secondi, l’orario viene arrotondato sempre al minimo immediatamente più vicino. Cioè, un tempo totale di 3 minuti e 50 secondi viene arrotondato a 4 minuti, mentre un totale di 2 minuti viene arrotondato a 3 minuti.

Note:i 70 secondi menzionati corrispondono al tempo richiesto predefinito sul software PCNS per l’arresto del sistema operativo.Il software PCNS non modifica mai il valore del campo Durata batteria in esaurimento.Nel caso di PCNS v3.x, il valore Ritardo massimo richiesto non viene utilizzato mai dalla scheda NMC per un gruppo di continuità con gruppi di uscite.

Opzione generale

Le impostazioni variano in base al modello dell’unità UPS. Ogni modello di unità UPS supporta soltanto alcune delle impostazioni seguenti:

Opzione pianifica verifica automatica

Questa opzione consente di definire il momento in cui l’unità UPS avvierà una verifica automatica.

Impostazione Definizione

Nome UPS Nome che permette di identificare l’unità UPS.

Posizione UPS Ubicazione dell’unità UPS, del rack o della torre.

Allarme acustico Permette di attivare o disattivare l’allarme acustico dell’unità UPS e, per alcuni modelli di unità UPS, di definire la condizione che causa l’emissione dell’allarme.

Ultima sostituzione batteria

Il mese e l’anno della più recente sostituzione della batteria.

Numero di batterie

o

Batterie esterne

Il numero di batterie, escluse le batterie integrate, contenute nell’unità UPS. Per alcuni modelli che dispongono di più di 16 batterie è necessario aggiungere batterie in quantità di 16 (ad esempio 16, 32, 48 ecc.), ma è possibile apportare una modifica per impostare il valore corretto.

Vano batterie esterno

Il valore nominale ampere-ora di un alimentatore a batteria esterno.

Obbliga negoziazione: Gruppo di continuità con gruppi di uscite

SE ALLORA

Tempo di arresto nec. PCNSNMC

Durata batteria in esaurimento

Ritardo spegnimento per il gruppo di uscite PCNS viene aumentato

per essere uguale a Tempo di arresto

nec. PCNS

sec

47Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Opzione aggiornamento firmware

Questa opzione consente di avviare un aggiornamento del firmware dell’unità UPS. Il file di aggiornamento del firmware deve essere prelevato dall'FTP e archiviato nella directory /upsfw/ della NMC.

Opzione Client PowerChute

Fare clic su Aggiungi IP client per inserire l’indirizzo IP di un nuovo client di Arresto rete PowerChute. Per eliminare un client, fare clic sul relativo indirizzo IP nell’elenco, poi fare clic su Elimina client.

L’elenco può contenere gli indirizzi IP di un massimo di 50 client.

Nota: quando si installa un client Arresto rete PowerChute nella propria rete, esso viene aggiunto all’elenco automaticamente; quando si rimuove un client Arresto rete PowerChute, esso viene automaticamente rimosso dall’elenco.

Opzione controllo sincronizzato

Nota: tale pagina non è disponibile sulle unità UPS MGE Galaxy 300, MGE Galaxy 7000 e Symmetra.

Che cos’è il processo di sincronizzazione? Se si applica un’azione a un gruppo di controllo sincronizzato, i membri abilitati del gruppo si comportano nel modo descritto di seguito:

• Ogni unità UPS riceve il comando a prescindere dallo stato dell’uscita (ad esempio, batteria in esaurimento).

• Questa azione utilizza i periodi di ritardo (come Ritardo arresto, Tempo sospensione e Ritardo ripristino) configurati per l’unità UPS che attiva l’azione.

• Quando l’azione ha inizio, un’unità UPS che non è in grado di partecipare conserva lo stato di uscita mentre le altre unità UPS eseguono l’azione. Se un’unità UPS si trova già nello stato di uscita richiesto dall’azione (ad esempio l’unità UPS è già spenta quando ha inizio l’azione Riavvia UPS), per tale unità UPS viene inserito un evento nel registro, ma l’unità esegue gli eventuali restanti passaggi dell’azione.

• Tutte le unità UPS che fanno parte del gruppo sincronizzano l’esecuzione dell’azione (in condizioni ideali entro un limite di un secondo per le unità Smart-UPS, ma talvolta con limiti più lunghi, specialmente per le unità Symmetra).

• Nelle azioni di riavvio e sospensione:

– Immediatamente prima che l’unità UPS che attiva l’azione resti in attesa per il tempo specificato come Ritardo ripristino, per impostazione predefinita attende fino a 120 secondi (ovvero il Ritardo sincronizzato potenza configurabile per l’unità) altre unità UPS non dotate di alimentazione in ingresso per riacquistare tale potenza. Qualsiasi unità UPS che non riacquista l’alimentazione in ingresso durante tale intervallo di tempo non partecipa al riavvio sincronizzato, ma prima di riavviarsi attende che la propria alimentazione in ingresso sia ripristinata.

– I LED situati nella parte anteriore dell’unità UPS non eseguono la sequenza delle luci come avviene per una normale azione (non sincronizzata) di riavvio o sospensione.

• Gli stati e gli eventi delle unità UPS vengono riportati nello stesso modo sia per le azioni sincronizzate che per le azioni su singole unità UPS.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS48

Linee guida relative ai gruppi di controllo sincronizzati. Prima di configurare l’unità UPS come membro di un gruppo di controllo sincronizzato, prendere in esame le seguenti linee guida:

• Tutte le unità UPS comprese in un gruppo di controllo sincronizzato devono essere dello stesso modello.

• I gruppi di controllo sincronizzati sono supportati per qualsiasi unità UPS Smart-UPS dotata di slot per schede che accetta una scheda di gestione di rete.

• Quando l’appartenenza a un gruppo di controllo sincronizzato è attivata, la NMC blocca le comunicazioni dell’unità UPS da un dispositivo di gestione collegato sulla porta di comunicazione seriale. Tuttavia, la NMC consente di accedere all’interfaccia con riga di comando sulla porta di comunicazione seriale.

Visualizzazione dello stato del membro di un gruppo di controllo sincronizzato. Quando l’appartenenza a un gruppo è attivata per questo membro di un gruppo, vengono visualizzate le informazioni seguenti riguardo all’appartenenza al gruppo di controllo sincronizzato.

Voce di stato Descrizione

Indirizzo IP Indirizzo IP della scheda di gestione di rete di questo membro del gruppo (UPS).

Stato ingresso Stato dell’alimentazione in ingresso di questo membro del gruppo: Buono (accettabile) o Errato (non accettabile).

Stato uscita Stato dell’alimentazione di uscita di questo membro del gruppo: Accesa o Spenta

49Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Configurazione del membro di un gruppo di controllo sincronizzato

Parametro Descrizione

Appartenenza gruppo

Permette di specificare se il membro del gruppo di controllo sincronizzato è un membro attivo del gruppo. Se si disattiva l’appartenenza al gruppo, questa unità UPS funziona come se non fosse il membro di un alcun gruppo di controllo sincronizzato. Quando si attiva o disattiva l’opzione Appartenenza gruppo, la modifica causa un riavvio dell’interfaccia di gestione alla disconnessione successiva. La modifica ha effetto a partire da quel momento.

Numero gruppo di controllo

Identificativo univoco del gruppo di controllo sincronizzato di cui l’unità UPS di questa NMC è membro. Questo valore deve essere un numero compreso tra 1 e 65534. Un'unità UPS può essere membro di un unico gruppo di controllo sincronizzato. Tutti i membri di un gruppo di controllo sincronizzato devono essere dotati dello stesso Numero gruppo di controllo e Indirizzo IP multicast.

Indirizzo IP multicast

Indirizzo IP utilizzato per le comunicazioni tra i membri di un gruppo di controllo sincronizzato. Nel caso del protocollo IPv6, può essere utilizzato qualsiasi indirizzo multicast IPv6 valido. Nel caso del protocollo IPv4, l’intervallo consentito va da 224.0.0.3 a 224.0.0.254. Tutti i membri di un gruppo di controllo sincronizzato devono essere dotati dello stesso Numero gruppo di controllo e Indirizzo IP multicast.

Ritardo sincronizzato potenza

Intervallo di tempo massimo (per impostazione predefinita 120 secondi) durante il quale l’unità UPS che attiva l’azione attende, se necessario, che gli altri membri del gruppo riacquistino l’alimentazione in ingresso quando l’unità UPS che attiva l’azione è pronta per avviarsi. Una volta trascorso questo intervallo, l’unità UPS che attiva l’azione attende finché la carica della batteria corrisponde all’autonomia specificata come “Durata autonomia ripristino” o alla capacità della batteria specificata come “Capacità minima batteria”, se necessario; poi resta in attesa per l’intervallo di tempo specificato come Ritardo ripristino e infine si avvia.

NOTA: per informazioni sulla configurazione dell’opzione Durata autonomia ripristino, vedere “Durata autonomia ripristino” a pagina 44. Per informazioni sulla configurazione dell’opzione Capacità minima batteria, vedere “Capacità minima batteria” a pagina 44.

Offset capacità minima batteria

o

Offset durata autonomia ripristino

Un’unità UPS supporta soltanto uno di questi parametri, che varia in base al modello dell’unità UPS. È possibile configurare questo valore in modo diverso per ciascun membro del gruppo di controllo sincronizzato mediante l’interfaccia di gestione di tale membro.

Offset capacità minima batteria: percentuale della capacità della batteria che viene sottratta dalla Capacità minima batteria dell’unità UPS che avvia un’azione sincronizzata per determinare la capacità della batteria necessaria a consentire a questo membro del gruppo di avviarsi durante le azioni sincronizzate. Per informazioni sulla configurazione dell’opzione Capacità minima batteria, vedere “Capacità minima batteria” a pagina 44.

Offset durata autonomia ripristino: Numero di secondi che viene sottratto dalla Durata autonomia ripristino dell’unità UPS che avvia un’azione sincronizzata per determinare la disponibilità di autonomia necessaria a consentire a questo membro del gruppo di avviarsi durante le azioni sincronizzate. Per informazioni sulla configurazione dell’opzione Durata autonomia ripristino, vedere “Durata autonomia ripristino” a pagina 44.

Frase di autenticazione

La frase con differenziazione tra maiuscole e minuscole (formata da un minimo di 15 e un massimo di 32 caratteri ASCII) utilizzata per autenticare i membri di un gruppo di controllo sincronizzato. A tutti i membri di un gruppo di controllo sincronizzato deve essere assegnata la stessa frase di autenticazione. Il valore predefinito è APC SCG auth phrase.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS50

Opzione unità parallele (unità UPS Smart-UPS VT)

Frase di crittografia La chiave di crittografia del protocollo garantisce comunicazioni protette tra i membri di un gruppo di controllo sincronizzato. A tutti i membri di un gruppo di controllo sincronizzato deve essere assegnata la stessa frase di crittografia. Il valore predefinito è APC SCG crypt phrase.

Porta controllo sincronizzato

La porta di rete utilizzata dai gruppi di controllo sincronizzati per le comunicazioni. Utilizzare una porta non standard compresa tra 5000 e 32768.

Impostazione Descrizione

Configurazione unità parallela

Elenca tutte le unità parallele (cioè le unità UPS dello stesso tipo che condividono un carico e continuano ad alimentare il carico nel caso di guasto di un’unità parallela). La prima unità UPS dell’elenco è quella a cui si è effettuato l’accesso.

Aggiungi unità Utilizzare questo pulsante per aggiungere un’unità (fino a un massimo di 9) o per modificare il nome di un’unità configurata. Specificare un nome per l’unità (fino a 8 caratteri) e il relativo indirizzo IP.

Parametro Descrizione

51Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Pagina DiagnosticaÈ possibile eseguire una verifica automatica o una calibrazione dell’autonomia per qualsiasi unità UPS. La verifica dell’allarme acustico dell’unità UPS è disponibile per modelli specifici e potrebbe non essere disponibile per l’unità UPS in uso.

Nota: tale pagina non è disponibile sulle unità UPS MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000.

Campo Descrizione

Verifica automatica

Il risultato (riuscita, non riuscita o non disponibile) e la data dell’ultima verifica automatica dell’unità UPS.

Calibrazione Il risultato dell’ultima calibrazione dell’autonomia. La calibrazione ricalcola l’autonomia restante e ha i seguenti requisiti:• Poiché la calibrazione esaurisce temporaneamente le batterie dell’unità UPS, è possibile

effettuare la calibrazione solo se la capacità della batteria è del 100%.• Per alcune unità UPS, affinché sia possibile effettuare la calibrazione, il carico deve essere

di almeno il 7%.

Inizia Selezionare una procedura diagnostica da eseguire immediatamente: la verifica dell’allarme acustico dell’unità UPS, la verifica automatica dell’unità UPS o la calibrazione dell’autonomia.

Quando si verifica l’allarme acustico del membro di un gruppo di controllo sincronizzato:• Nell’interfaccia Web, questa opzione permette di verificare gli allarmi di tutti i membri

attivati del gruppo.• In SNMP è possibile impostare l’identificatore di oggetti (OID)

upsAdvControlFlashAndBeep su flashAndBeep (2) per verificare l’allarme di singole unità UPS o su flashAndBeepSyncGroup (3) per verificare gli allarmi di tutti i membri attivati del gruppo.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS52

Pagina Pianificazione (per gli arresti)Nota: tale pagina non è disponibile sulle unità UPS MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000.

Sia per l’opzione UPS che gruppi di uscite

È possibile pianificare l’arresto di un’unità UPS in UPS o, per un singolo gruppo di uscite (se applicabile) in gruppi di uscite.

Le pianificazioni configurate vengono visualizzate nella parte superiore della pagina quando si seleziona UPS o gruppo di uscite, con i dettagli, inclusa l'indicazione di attivazione o disattivazione.

Modifica, attivazione, disattivazione o eliminazione di un arresto pianificato. Fare clic sul nome della pianificazione nell’elenco delle pianificazioni nella parte superiore della pagina UPS o gruppi di uscite, per accedere e modificare i parametri di un arresto pianificato, inclusa la disattivazione temporanea mediante la deselezione della casella di controllo Attiva o l’eliminazione definitiva.

Creazione di un arresto pianificato di un’unità UPS o un gruppo di uscite.

1. Selezionare UPS o gruppo di uscite in Pianificazione.

2. Selezionare il tipo di arresto da pianificare (Arresto unico, Arresto giornaliero o Arresto settimanale, a intervalli di 1, 2, 4 o 8 settimane), quindi fare clic sul pulsante Avanti.

3. Per disattivare temporaneamente una pianificazione, deselezionare il pulsante Attiva.

4. Definire un nome e una data e ora di pianificazione. Per un arresto settimanale, specificare la frequenza mediante la casella a discesa.

5. Specificare se l’unità UPS o il gruppo di uscite deve accendersi di nuovo dopo l’arresto:

Accendi nuovamente: specificare se l’unità UPS deve avviarsi in data e orario specifici, Mai (l’unità UPS dovrà essere avviata manualmente) o Subito (l’unità UPS si avvierà dopo un’attesa di 6 minuti più l’intervallo di tempo specificato come Ritardo ripristino).

Per configurare il Ritardo ripristino, vedere “Ritardo ripristino” a pagina 45

6. Solo per un gruppo di uscite, specificare il gruppo selezionando il pulsante appropriato.

7. Segnala client Arresto rete PowerChute: consente di specificare se segnalare i client elencati come “Opzione Client PowerChute” .

Solo per l'opzione UPS

Pianificazione di un arresto sincronizzato. Tutti gli arresti pianificati vengono sincronizzati quando l’unità UPS la cui NMC avvia l’arresto è membro di un gruppo di controllo sincronizzato e il suo stato di membro è attivato. Pianificare sempre tutti gli arresti mediante lo stesso membro del gruppo. Per consentire l’esecuzione di un arresto sincronizzato di un’unità UPS, è necessaria una connessione di rete con tutte le unità UPS del gruppo nel momento in cui viene pianificata l’azione.

Attenzione: non pianificare gli arresti utilizzando più di un membro dei gruppi. Una pianificazione di questo tipo può infatti causare risultati imprevedibili.

53Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Pagina Informazioni suQuesta opzione fornisce le seguenti informazioni riguardanti l’unità UPS e il firmware della scheda di gestione di rete:

• Modello: nome del modello dell’unità UPS.

• Posizione: ubicazione dell’unità UPS, del rack o della torre (solo per unità UPS installate in rack o torre). (Non disponibile sui modelli di unità UPS MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000).

• Numero di serie: numero di identificazione univoco dell’unità UPS, riportato anche sulla parte esterna dell’unità.

• Versione firmware: numeri di revisione dei moduli firmware attualmente installati sull’unità UPS.

• Data di produzione: data di completamento della fabbricazione di questa unità UPS. (Non disponibile sui modelli di unità UPS MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000).

Nelle unità UPS MGE Galaxy 300 e MGE Galaxy 7000 sono riportate le seguenti informazioni supplementari:

• Nome prodotto: nome del marchio dell’unità UPS.

• Livello tecnico: livello tecnico dell’unità UPS.

• Ora UPS: ora locale della località in cui si trova l’unità UPS.

• Paese: paese in cui si trova l’unità UPS (solo modello MGE Galaxy 7000)

• Nome produttore: il produttore dell’unità UPS.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS54

Monitoraggio ambientaleNota: se si installa un accessorio I/O con contatto a secco AP9810 sulla scheda di gestione di rete, la scheda Ambiente presenta due opzioni sulla barra del menu in alto, I/O universale Ambiente. Tranne laddove diversamente indicato, le impostazioni descritte in questo capitolo sono disponibili per entrambe le opzioni.

Pagina “Panoramica”La pagina Panoramica elenca lo stato dei dispositivi di monitoraggio ambientale associati alla scheda di gestione di rete AP9631 dell’unità UPS.

Pagina Temperatura e umiditàRiepilogo stato

Fare clic su Temperatura e umidità nel menu di navigazione a sinistra per visualizzare il nome, lo stato di allarme e i valori di temperatura e umidità (se la funzione è supportata) di ciascun sensore.

Stato e configurazione in dettaglio

Fare clic sul nome di un sensore per conoscere in dettaglio lo stato degli allarmi o per configurarne i valori.

Identificazione e stato degli allarmi.

Intestazione Informazioni visualizzate

Temperatura e umidità

Elenca tutti i sensori e, per ogni sensore, lo stato di allarme, la temperatura attualmente registrata e (se la funzione è supportata) l’umidità attualmente registrata. Per ottenere lo stato dettagliato o per riconfigurare i parametri di un sensore, fare clic sul nome del sensore.

Contatti di ingresso

Elenca i contatti di ingresso attivati, il relativo stato di allarme e lo stato di apertura o chiusura corrente. Per visualizzare in dettaglio lo stato di un contatto di ingresso attivo o per riconfigurare i parametri del contatto, fare clic sul nome del contatto.

Nota: per visualizzare o configurare i parametri di un contatto disattivato e per attivarlo è necessario accedere alla pagina di interfaccia del contatto tramite l’opzione Contatti di ingresso dal menu di navigazione di sinistra.

Relè di uscita Elenca lo stato di allarme e lo stato attuale (aperto o chiuso) del relè di uscita del monitoraggio ambientale integrato. Per lo stato dettagliato del relè di uscita o per riconfigurare i relativi parametri, fare clic sul nome del relè.

Eventi ambientali recenti

La sezione Eventi ambientali recenti elenca in ordine cronologico inverso, gli eventi ambientali più recenti. Per visualizzare l’intero registro degli eventi, fare clic su Altri eventi in basso a destra.

Parametro Descrizione

Nome Nome del sensore. Lunghezza massima: 20 caratteri.

Posizione Posizione fisica del sensore. Lunghezza massima: 20 caratteri.

55Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Soglie. Per ciascun sensore, è possibile impostare gli stessi tipi di soglia di temperatura e (se la funzione è disponibile) di umidità misurata dal sensore.

Isteresi. Questo valore indica di quanto la temperatura o l’umidità devono allontanarsi dal limite della soglia affinché venga rimossa la segnalazione di superamento della soglia.

• Per la soglia massima e per quella alta, il valore al quale viene rimosso l’allarme è calcolato sottraendo il valore dell’isteresi a quello della soglia.

• Per la soglia minima e per quella bassa, il valore al quale viene rimosso l’allarme è calcolato aggiungendo il valore dell’isteresi a quello della soglia.

Per evitare allarmi multipli nei casi in cui i valori di temperatura o umidità che causano una violazione oscillino verso l’alto e verso il basso, aumentare il valore di isteresi della temperatura o dell’umidità. Se il valore di isteresi è troppo basso, le oscillazioni potrebbero causare una continua attività di segnalazione e di rimozione della segnalazione di violazione.

Esempio di temperatura in discesa con oscillazioni: la soglia minima di temperatura è fissata a 13 °C, mentre l’isteresi per la temperatura viene fissata a 1,5 °C. La temperatura scende al di sotto dei 13 °C, violando la soglia. La temperatura comincia quindi a oscillare ripetutamente tra 13 e 13,5 °C senza che questo causi alcuna rimozione dell’allarme e alcuna nuova violazione. Affinché venga rimossa la segnalazione di errore, è necessario che la temperatura salga al di sopra di 14,5 °C (1,5 °C al di sopra della soglia).

Esempio di umidità in aumento con oscillazioni: La soglia massima di umidità è del 65%, e l’isteresi di umidità è del 10%. L’umidità sale al di sopra del 65%, violando la soglia. Quindi comincia a oscillare tra il 60% e il 70% senza che questo causi alcuna rimozione dell’allarme e alcuna nuova violazione. Affinché venga rimossa la segnalazione di errore, è necessario che l’umidità scenda al di sotto del 55% (10% al di sotto della soglia).

Stato allarmi Viene visualizzato uno dei seguenti stati:• Normale se il sensore non rileva una condizione di allarme.• Se il sensore rileva uno stato di allarme, viene riportato il testo dell’allarme che indica la

soglia violata e la gravità dell’allarme, indicata dal colore del simbolo (rosso per allarmi critici, arancio per gli avvisi).

Soglie Per la descrizione delle soglie configurabili e dei valori di isteresi, vedere le due sezioni seguenti.

Soglia Descrizione

Massima Se viene superata la soglia di temperatura massima o di umidità massima consentita per il sensore, viene emesso un allarme.

Alta Se viene superata la soglia di temperatura alta o di umidità alta impostata per il sensore, viene emesso un allarme.

Bassa Se la temperatura o l’umidità scendono al di sotto della soglia bassa impostata per il sensore, viene emesso un allarme.

Minima Se la temperatura o l’umidità scendono al di sotto della soglia minima impostata per il sensore, viene emesso un allarme.

Parametro Descrizione

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete56

Pagina Contatti di ingressoRiepilogo stato

Fare clic su Contatti di ingresso sul menu di navigazione a sinistra per visualizzare il nome, lo stato di allarme e lo stato (aperto o chiuso) di ogni contatto di ingresso.

Stato e configurazione in dettaglio

Fare clic sul nome di un contatto di ingresso per visualizzare lo stato del contatto in dettaglio o per configurarne i valori.

Parametro Descrizione

Contatto di ingresso

Consente di attivare o disattivare il contatto di ingresso. Se disabilitato, il contatto non genera alcun allarme anche quando si trova in condizioni anomale.

Nome Nome del contatto di ingresso. Lunghezza massima: 20 caratteri.

Posizione Posizione fisica del contatto di ingresso. Lunghezza massima: 20 caratteri.

Stato degli allarmi

Se il contatto di ingresso non rileva alcuna situazione di allarme, indica il valore Normale; se, invece, il contatto di ingresso rileva una situazione di allarme, riporta la gravità dell’allarme.

Stato Indica lo stato attuale del contatto di ingresso: può essere Chiuso o Aperto.

Stato normale Indica qual è lo stato normale (in assenza di allarmi) del contatto di ingresso: può essere Chiuso o Aperto.

Gravità Indica la gravità dell’allarme generato da uno stato anomalo del contatto di ingresso: Può essere Avviso o Critico.

57Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Pagina Relè di uscitaQuesta opzione è disponibile solo per i dispositivi sui quali sono installati accessori I/O con contatto a secco. Selezionare la scheda Ambiente, quindi I/O universale dalla barra dei menu in alto. Fare clic su Relè di uscita per visualizzare lo stato del relè di uscita e configurarne i valori.

Pagina InformazioniPer visualizzare quali dispositivi di monitoraggio ambientale sono in uso con questa unità UPS e le rispettive versioni del firmware, fare clic su Informazioni nel menu di navigazione a sinistra della pagina Ambiente.

Parametro Descrizione

Nome Nome del relè di uscita. Lunghezza massima: 20 caratteri.

Posizione Posizione fisica del relè di uscita. Lunghezza massima: 20 caratteri.

Stato degli allarmi

Se il relè di uscita non rileva alcuna situazione di allarme, indica il valore Normale; se, invece, il relè di uscita rileva una situazione di allarme, riporta la gravità dell’allarme.

Stato Indica lo stato attuale del relè di uscita: può essere Chiuso o Aperto.

Stato normale Indica qual è lo stato normale (in assenza di allarmi) del relè di uscita: può essere Chiuso o Aperto.

Controllo Per modificare lo stato corrente del relè di uscita, contrassegnare questa casella di controllo.

Ritardo Indica il numero di secondi di permanenza di una condizione di allarme prima che il relè di uscita venga attivato. Utilizzare questa impostazione per evitare l’attivazione dell’allarme in caso di condizioni di allarme di breve durata.

NOTA: qualora si verifichino condizioni di allarme dopo l’avvio del contatore del ritardo, tale contatore non si riavvia, ma progredisce fino all’attivazione del relè di uscita.

Sospendi Indica il numero minimo di secondi in cui il relè di uscita rimane attivo dopo il verificarsi dell’allarme. Anche se la condizione di allarme all’origine dell’attivazione viene risolta, il relè di uscita rimane attivo fino al termine di questo periodo di tempo.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete58

Configurazione del criterio di controlloPer una scheda di gestione di rete AP9631 con un massimo di due accessori I/O con contatto a secco collegati (AP9810), è possibile configurare le uscite in modo da rispondere agli eventi e configurare l’unità UPS e le uscite in modo da rispondere agli allarmi in ingresso.

Configurazione di un uscita in risposta a un evento

1. Selezionare la scheda UPS, selezionare il menu Criterio di controllo in alto e quindi la voce per evento sotto l’intestazione Azioni eventi nel menu di navigazione a sinistra.

2. Fare clic su un nome di categoria per visualizzare tutti gli eventi della categoria, oppure sul nome di una sottocategoria per vedere gli eventi della sottocategoria.

3. Nell’elenco degli eventi, controllare le colonne contrassegnate per vedere se l’evento richiesto presenta già una configurazione per la modifica dello stato del relè di uscita.

4. Per modificare la configurazione corrente, fare clic sul nome dell’evento, selezionare il relè di uscita che deve cambiare stato quando l’evento viene rilevato, e fare clic su Applica.

Configurazione dell’unità UPS o di un uscita in risposta a un allarme in ingresso

1. Selezionare la scheda UPS, selezionare il menu Criterio di controllo in alto e quindi la voce per evento sotto l’intestazione Azioni eventi nel menu di navigazione a sinistra.

2. Fare clic su Contatto I/O, quindi fare clic sul nome dell’evento da configurare.

3. La scheda di gestione consente un massimo di quattro ingressi. È necessario specificare l’ingresso che sarà associato all’evento.

a. Nel menu a discesa Porta, selezionare il numero della porta universale del sensore (1 o 2) in cui è stato installato l’accessorio I/O con contatto a secco.

b. Nell’elenco a discesa Zone, selezionare la lettera corrispondente alla zona (A o B) del contatto sul quale il dispositivo di ingresso è installato.

4. Definire l’azione che deve essere effettuata dall’unità UPS quando l’ingresso cambia stato e selezionare l’uscita che cambierà stato quando l’evento viene rilevato.

5. Fare clic su Display per esaminare le modifiche, quindi fare clic su Applica.

Nota: l’azione configurata si verifica una volta. Se si ripristina l’ingresso al suo stato normale prima che sia stata rimossa la condizione di allarme, lo stato dell’ingresso non verrà modificato a meno che non si rimuova la condizione di allarme e poi questa si verifichi nuovamente.

59Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Registri

Uso dei registri eventi e datiRegistro eventi

Percorso: Registri > Eventi > opzioni

È possibile visualizzare, filtrare o eliminare il registro eventi. Per impostazione predefinita, il registro visualizza tutti gli eventi registrati negli ultimi due giorni, in ordine cronologico inverso.

Per visualizzare gli elenchi di tutti gli eventi configurabili e la loro attuale configurazione, selezionare la scheda Amministrazione, quindi il menu Notifica in alto e la voce per evento sotto l’intestazione Azioni eventidel menu di navigazione a sinistra.

Vedere “Configurazione per evento” a pagina 84.

Visualizzazione del registro eventi (Registri > Eventi > registro).

• Per impostazione predefinita, visualizza il registro eventi come una normale pagina dell’interfaccia web. L’evento più recente è registrato sulla pagina 1. Nella barra di navigazione sotto il registro:

– Fare clic su un numero di pagina per aprire una specifica pagina del registro.

– Fare clic su Prev e Next per visualizzare gli eventi registrati immediatamente prima o dopo gli eventi elencati nella pagina aperta.

– Fare clic su << per tornare alla prima pagina o su >> per visualizzare l’ultima pagina del registro.

• Per vedere tutti gli eventi elencati in una pagina, fare clic sul pulsante Apri registro in una nuova finestra presente sulla pagina del registro eventi; viene aperta una nuova finestra che riporta le righe del registro sull’intera schermata.

Nota: per poter utilizzare il pulsante Apri registro in una nuova finestra è necessario che sul proprio browser sia stato attivato JavaScript.

Per visualizzare il registro eventi, è possibile utilizzare anche FTP o Secure Copy (SCP). Vedere “Uso di FTP o SCP per il recupero dei file di registro” a pagina 64.

Filtro del registro (Registri > Eventi > registro).

• Filtro del registro per data e ora: per visualizzare l’intero registro eventi o per modificare il numero di giorni o settimane per i quali il registro deve visualizzare gli eventi, selezionare la voce opportuna nel menu Ultimo. Nel menu a discesa, selezionare un intervallo di tempo, quindi fare clic su Applica. La configurazione del filtro viene salvata fino al riavvio della scheda di gestione. Per visualizzare gli eventi registrati relativi a uno specifico intervallo, effettuare le opportune selezioni nel campo Da. Specificare la data e l’ora di inizio del periodo e quelle di termine (utilizzando il formato orario con le 24 ore) relative al periodo del quale si desidera visualizzare gli eventi; quindi fare clic su Applica. La configurazione del filtro viene salvata fino al riavvio della scheda di gestione.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete60

• Filtro del registro per evento: per specificare gli eventi da visualizzare nel file di registro, fare clic su Filtra registro. Per rimuovere una categoria di eventi o un livello di gravità dell’allarme, deselezionare la relativa casella di controllo. Il testo nell’angolo in alto a destra della pagina del registro eventi indica che è stato attivato un filtro. Se l’accesso è stato effettuato come amministratore, fare clic su Save As Default per salvare il filtro come visualizzazione predefinita del registro per tutti gli utenti. Se non si sceglie Salva come predefinito, il filtro rimane attivo fino a quando non viene cancellato o fino al riavvio della scheda di gestione. Per rimuovere un filtro attivo, fare clic su Filtra registro, quindi su Cancella filtro (Mostra tutto).

Nota: gli eventi vengono elaborati dal filtro secondo la logica dell’operatore OR.

• Gli eventi non compresi nell’elenco Filtra per gravità non vengono mai visualizzati nel registro eventi filtrato, anche se l’evento appartiene a una delle categorie selezionate tramite l’elenco Filtra per categoria.

• Gli eventi non compresi nell’elenco Filtra per categoria non vengono mai visualizzati nel registro eventi filtrato, anche se i dispositivi della categoria entrano in uno degli stati di allarme selezionati tramite l’elenco Filtra per gravità.

Eliminazione del registro (Registri > Eventi > registro).

Per eliminare tutti gli eventi presenti nel registro, fare clic su Cancella registro sulla pagina Web di visualizzazione del registro. Gli eventi eliminati non possono essere recuperati.

Per disattivare la registrazione degli eventi in base al livello di gravità loro assegnato o in base alla loro categoria di appartenenza, vedere “Configurazione per gruppo” a pag. 84.

Configurazione della ricerca inversa (Registri > Eventi > ricerca inversa).

Per impostazione predefinita, la ricerca inversa è disattivata. Attivare questa funzione tranne nel caso in cui non si disponga di alcun server DNS configurato o le prestazioni di rete siano basse a causa di un elevato traffico di rete.

Se la ricerca inversa è attiva, quando si verifica un evento legato alla rete, vengono registrati nel registro eventi sia l’indirizzo IP che il nome di dominio del dispositivo di rete associato all’evento. Se al dispositivo non è assegnato alcun nome di dominio, viene registrato assieme all’evento solo il suo indirizzo IP. Poiché solitamente i nomi di dominio cambiano con minore frequenza rispetto agli indirizzi IP, l’attivazione della ricerca inversa consente di individuare in modo migliore gli indirizzi dei dispositivi di rete all’origine dei diversi eventi.

Ridimensionamento del registro eventi (Registri > Eventi > dimensioni):

Per impostazione predefinita, il registro eventi tiene traccia di 400 eventi. È possibile modificare il numero di eventi massimo del registro. Quando si ridimensiona il registro eventi, tutte le voci di registro esistenti vengono eliminate. Per evitare di perdere i dati del registro, utilizzare FTP o SCP per recuperare il registro prima di ridimensionarlo tramite un nuovo valore del campo Dimensioni registro eventi.

Vedere “Uso di FTP o SCP per il recupero dei file di registro” a pagina 64.

Quando il registro è pieno, le voci meno recenti vengono eliminate.

61Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Registro dati

Percorso: Registri > Dati > opzioni

Questa pagina registra una serie di misure riguardanti l’unità UPS, l’alimentazione elettrica dell’unità UPS e la temperatura ambiente dell’unità UPS e delle batterie. Ogni voce è elencata sulla base della data e dell’ora della registrazione.

Visualizzazione del registro dati (Registri > Dati > registro).

• Per impostazione predefinita, visualizza il registro dati come una normale pagina dell’interfaccia web. I dati più recenti sono registrati sulla pagina 1. Nella barra di navigazione sotto il registro:

– Fare clic su un numero di pagina per aprire una specifica pagina del registro.

– Fare clic su Prev o Next per visualizzare i dati registrati immediatamente prima o dopo i dati elencati nella pagina aperta.

– Fare clic su << per tornare alla prima pagina o su >> per visualizzare l’ultima pagina del registro.

• Per vedere tutti gli eventi elencati in una pagina, fare clic sul pulsante Apri registro in una nuova finestra presente sulla pagina del registro dati; viene aperta una nuova finestra che riporta le righe del registro sull’intera schermata.

Nota: per poter utilizzare il pulsante Apri registro in una nuova finestra è necessario che sul proprio browser sia stato attivato JavaScript®.

In alternativa, per visualizzare il registro dati, è possibile utilizzare FTP o SCP. Vedere “Uso di FTP o SCP per il recupero dei file di registro” a pagina 64.

Filtro del registro per data e ora (Registri > Dati > registro).

Per visualizzare l’intero registro dati o per modificare il numero di giorni o settimane per i quali il registro deve visualizzare i dati, selezionare la voce opportuna nel menu Ultimo. Nel menu a discesa, selezionare un intervallo di tempo, quindi fare clic su Applica. La configurazione del filtro viene salvata fino al riavvio del dispositivo.

Per visualizzare i dati registrati relativi a uno specifico intervallo, effettuare le opportune selezioni nel campo Da. Specificare la data e l’ora di inizio del periodo e quelle di termine (utilizzando il formato orario con le 24 ore) relative al periodo del quale si desidera visualizzare i dati; quindi fare clic su Applica. La configurazione del filtro viene salvata fino al riavvio del dispositivo.

Eliminazione del registro dati.

Per eliminare tutti i dati presenti nel registro, fare clic su Cancella registro dati sulla pagina Web di visualizzazione del registro. I dati eliminati non possono essere recuperati.

Impostazione dell’intervallo di raccolta dei dati (Registri > Dati > intervallo):

Definire, nei campi Intervallo registro la frequenza con la quale i dati vengono raccolti e memorizzati nel registro dati; viene visualizzato il calcolo del numero di giorni in cui i dati rimarranno nel registro, sulla base dell’intervallo selezionato. Quando il registro è pieno, le voci più vecchie vengono eliminate. Per evitare la cancellazione automatica dei dati meno recenti, attivare e configurare la rotazione del registro dati, descritta nella sezione successiva.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete62

Configurazione della rotazione del registro dati (Registri > Dati > rotazione):

Specificare un server FTP protetto da password sul quale archiviare il registro. Se si attiva la rotazione, il contenuto del registro dati viene aggiunto al file specificato tramite nome e percorso. Gli aggiornamenti di questo file vengono effettuati a seconda dell’intervallo di caricamento specificato.

Ridimensionamento del registro dati (Registri > Dati > dimensioni):

Per impostazione predefinita, il registro dati tiene traccia di 400 eventi. È possibile modificare il numero di punti di dati massimo contenuto dal registro. Quando si ridimensiona il registro dati, tutte le voci di registro esistenti vengono eliminate. Per evitare di perdere i dati del registro, utilizzare FTP o SCP per recuperare il registro prima di ridimensionarlo tramite un nuovo valore del campo Dimensioni registro dati.

Vedere “Uso di FTP o SCP per il recupero dei file di registro” a pagina 64.

Quando il registro è pieno, le voci meno recenti vengono eliminate.

Parametro Descrizione

Rotazione registro dati Consente di attivare o disattivare (impostazione predefinita) la rotazione del registro dati.

Server FTP Indica la posizione del server FTP in cui è memorizzato il file di archiviazione del registro dati.

Nome utente Indica il nome utente necessario per inviare i dati al file di archivio. L’utente indicato deve disporre dell’accesso in lettura e scrittura al file di archivio dei dati e alla directory (cartella) in cui questo è memorizzato.

Password Indica la password necessaria per inviare i dati al file di archiviazione.

Percorso file Indica il percorso del file di archiviazione.

Nome file Indica il nome del file di archiviazione (deve essere un file di testo ASCII).

Ritardo X ore fra i caricamenti.

Indica il numero di ore che deve trascorrere tra un invio dei dati al file e il successivo.

In caso di errore, prova caricamento ogni X minuti

Se si verifica un errore di caricamento, indica il numero di minuti da attendere tra un tentativo di caricamento e il successivo.

fino a X volte Se si seleziona questa opzione, è possibile indicare il numero massimo di volte in cui il sistema tenterà di caricare i dati dopo il fallimento del primo tentativo.

fino al completamento del caricamento

Se si seleziona questa opzione, il sistema continua a tentare di caricare il file fino al completamento del trasferimento.

63Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Uso di FTP o SCP per il recupero dei file di registro

Gli amministratori e gli utenti dispositivo possono utilizzare i protocolli FTP o SCP per recuperare un file di registro eventi (event.txt) o un file di registro dati (data.txt) separato tramite tabulazioni e importarli in un foglio di calcolo.

• Il file contiene tutti gli eventi o i dati registrati a partire dall’ultima volta che il registro era stato eliminato o (nel caso del registro dati) troncato perché aveva raggiunto la massima dimensione.

• Il file contiene le informazioni non presenti nel registro eventi o dati.

– Versione del formato del file (primo campo)– Data e ora di recupero del file– Nome, Contatto, Posizione e indirizzo IP della scheda di gestione– Il codice evento univoco di ogni evento registrato (solo nel file event.txt)

Nota: per le voci di registro la scheda di gestione utilizza il formato dell’anno a quattro cifre. Per visualizzare correttamente l’anno, potrebbe essere necessario selezionare un formato di data a quattro cifre all’interno della propria applicazione per i fogli di calcolo.

Se sul proprio sistema si utilizzano dei protocolli di sicurezza basati su crittografia, per recuperare il file di registro utilizzare il protocollo SCP.

Se per la sicurezza del proprio sistema si utilizzano metodi di autenticazione non crittografati, per recuperare il file di registro utilizzare il protocollo FTP.

Per informazioni sui protocolli disponibili e sui metodi per l’impostazione del tipo di protezione migliore per la propria situazione, consultare il Manuale sulla sicurezza disponibile sul CD Utility allegato alla scheda di gestione di rete e sul sito Web (www.apc.com/it).

Uso di SCP per il recupero dei file. Per utilizzare SCP per recuperare il file event.txt, utilizzare il seguente comando:

scp username@hostname_or_ip_address:event.txt ./event.txt

Per utilizzare SCP per recuperare il file data.txt, utilizzare il seguente comando:

scp username@hostname_or_ip_address:data.txt ./data.txt

Uso di FTP per il recupero dei file. Per utilizzare il protocollo FTP per recuperare il file event.txt o il file data.txt:

1. Sul prompt dei comandi, digitare ftp, l’indirizzo IP della scheda di gestione e premere INVIO.

Se l’impostazione Porta dell’opzione Server FTP (tramite il menu Rete della scheda Amministrazione) è stata modificata rispetto all’impostazione predefinita (21), è necessario utilizzare il valore non predefinito all’interno del comando FTP. Per i client FTP di Windows, utilizzare il seguente comando, compresi gli spazi (per alcuni client FTP, è necessario utilizzare i due punti al posto dello spazio tra l’indirizzo IP e il numero di porta).

ftp>open ip_address port_number

Per impostare un valore della porta non predefinito così da aumentare la sicurezza del server FTP, vedere “Server FTP” a pag. 82. È possibile specificare qualsiasi porta compresa tra 5001 e 32768.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete64

2. Per accedere come amministratore o utente Dispositivo utilizzare il proprio Nome utente e la propria Password con distinzione dei caratteri maiuscoli. Per l’amministratore, Nome utente e password predefiniti sono apc. Per l’utente dispositivo, il Nome utente predefinito è device la password predefinita è apc.

3. Utilizzare il comando get per trasmettere il testo di un registro alla propria unità locale.

ftp>get event.txt

oppure

ftp>get data.txt

4. Per cancellare il contenuto di uno dei due registri, è possibile utilizzare il comando del.

ftp>del event.txt

oppure

ftp>del data.txt

Non verrà chiesta conferma dell’eliminazione.

• Se si elimina il registro dati, il registro eventi registra l’evento di eliminazione di un registro.

• Se si elimina il registro eventi, un nuovo file event.txt registra questo evento.

5. Per uscire da FTP, digitare quit sul prompt ftp>.

65Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Amministrazione: protezione

Utenti localiImpostazione di accesso per gli utenti

Percorso: Amministrazione > Protezione > Utenti locali > opzioni

L’account utente Amministratore può accedere in qualsiasi momento alla scheda di gestione.

Gli account Utente dispositivo e Utente sola lettura sono attivati per impostazione predefinita. Per disattivare l’Utente dispositivo o l’Utente sola lettura, selezionare l’account dell’utente nel menu di navigazione a sinistra, quindi deselezionare la casella di controllo Attiva.

Il nome utente e la password distinguono le maiuscole e possono essere impostati allo stesso modo per tutti i tipi di account. La lunghezza massima è di 64 caratteri per il nome utente e di 64 caratteri per la password. Non sono ammesse password vuote (password senza caratteri).

Per informazioni sui permessi di ciascun tipo di account (Amministratore, Utente dispositivo e Utente sola lettura), vedere “Tipi di account utente” a pag. 3.

Utenti remotiAutenticazione

Percorso: Amministrazione > Protezione > Utenti remoti > Metodo autenticazione

Utilizzare questa opzione per selezionare il la modalità di gestione dell’accesso remoto alla scheda di gestione.

Per informazioni sull’autenticazione locale (se non si utilizza l’autenticazione centralizzata di un server RADIUS), consultare il Manuale sulla sicurezza disponibile sul CD Utility allegato alla scheda di gestione e sul sito Web www.apc.com/it.

American Power Conversion supporta le funzioni di autenticazione e autorizzazione di RADIUS (Remote Authentication Dial-In User Service).

• Quando un utente accede alla scheda di gestione di rete o a un altro dispositivo di rete abilitato compatibile con RADIUS, viene inviata una richiesta di autenticazione al server RADIUS per determinare il livello di autorizzazione dell’utente.

• La lunghezza massima per i nomi utente RADIUS utilizzati con la scheda di gestione di rete è di 32 caratteri.

Tipo di account

Nome utente predefinito

Password predefinita Accesso consentito

Amministratore apc apc Interfaccia Web e interfaccia con riga di comando

Utente dispositivo

device apc

Utente sola lettura

readonly apc Solo interfaccia Web

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete66

Selezionare una delle seguenti opzioni:

• Solo autenticazione locale: RADIUS è disattivato. Viene attivata l’autenticazione locale.

• RADIUS e autenticazione locale: viene attivata sia l’autenticazione RADIUS che quella locale. Viene richiesta per prima l’autenticazione per il server RADIUS. Se il server RADIUS non riesce a rispondere, viene utilizzata un’autenticazione locale.

• Solo RADIUS: RADIUS è attivato. L’autenticazione locale viene disattivata.

Nota: se si seleziona l’opzione Solo RADIUS e il server RADIUS non è disponibile, viene identificato in modo improprio o non è configurato correttamente, per tutti gli utenti diventa impossibile effettuare l’accesso remoto. In questo caso per ripristinare l’accesso, è necessario utilizzare una connessione seriale all’interfaccia con riga di comando e modificare la modalità di accesso impostandola su Local o radiusLocal. Ad esempio, se si desidera impostare la modalità per consentire l’accesso locale, utilizzare il seguente comando:radius -a local

RADIUS

Percorso: Amministrazione > Protezione > Utenti remoti > RADIUS

Utilizzare questa opzione per effettuare le seguenti operazioni:

• Elencare i server RADIUS (massimo due) disponibili per la scheda di gestione e il timeout di risposta per ciascun server.

• Fare clic su un collegamento, e configurare i parametri per l’autenticazione tramite un nuovo server RADIUS.

• Fare clic su uno dei server RADIUS elencati per visualizzare e modificare i suoi parametri.

Impostazione RADIUS Definizione

Server RADIUS Nome del server o indirizzo IP (IPv4 o IPv6) del server RADIUS. Fare clic su un collegamento per configurare il server.

NOTA: per l’autenticazione degli utenti, i server RADIUS utilizzano la porta 1812 per impostazione predefinita. Per utilizzare una diversa porta, aggiungere al nome del server o all’indirizzo IP RADIUS, due punti seguiti dal nuovo numero di porta.

Segreto Segreto condiviso tra il server RADIUS e la scheda di gestione.

Timeout risposta Periodo di tempo, espresso in secondi, che la scheda di gestione deve attendere per una risposta dal server RADIUS.

Impostazioni verifica Per verificare il percorso del server RADIUS che si è configurato, selezionare questa opzione e immettere il nome utente e la password dell’amministratore.

Salta verifica e applica

Se non si desidera verificare il percorso del server RADIUS, selezionare questa opzione.

67Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Configurazione del server RADIUSProcedura di configurazione

Per lavorare con la scheda di gestione, è necessario configurare il server RADIUS.

Per alcuni esempi di file degli utenti RADIUS con attributi specifici per il fornitore (VSA) e un esempio di una voce del file di dizionario sul server RADIUS, consultare il Manuale sulla sicurezza.

1. Aggiungere l’indirizzo IP della scheda di gestione all’elenco dei client del server RADIUS (su file).

2. Gli utenti devono essere configurati con attributi Service-Type a meno che non siano stati definiti attributi specifici del fornitore (VSA). Se non è stato configurato alcun attributo Service-Type, gli utenti avranno accesso in sola lettura (solo sull’interfaccia Web).

Per informazioni sul file utenti RADIUS, consultare la documentazione del server RADIUS e per gli esempi consultare il Manuale sulla sicurezza.

3. È possibile utilizzare degli attributi VSA al posto degli attributi Service-Type forniti dal server RADIUS. Gli attributi VSA richiedono una voce del dizionario e un file di utenti RADIUS. Nel file del dizionario, definire i nomi per le parole chiave ATTRIBUTE e VALUE, ma non per i valori numerici. Se si modificano i valori numerici, l’autenticazione RADIUS e l’autorizzazione avranno esito negativo. Gli attributi VSA hanno la precedenza sugli attributi RADIUS standard.

Configurazione di un server RADIUS su UNIX® con password cifrate.

Se si utilizzano file di password UNIX cifrate (di tipo shadow nel percorso /etc/passwd) con i file di dizionario RADIUS, è possibile utilizzare i seguenti due metodi per l’autenticazione degli utenti:

• Se tutti gli utenti UNIX hanno privilegi amministrativi, aggiungere le seguenti stringhe al file “user” di RADIUS. Per consentire l’accesso solo agli utenti Dispositivo, impostare il valore della stringa Service-Type su Device.

DEFAULT Auth-Type = System APC-Service-Type = Admin

• Aggiungere i nomi degli utenti e gli attributi al file “user” di RADIUS e verificare la password con quella contenuta in /etc/passwd. Il seguente esempio è per gli utenti bconners e thawk:

bconners Auth-Type = System APC-Service-Type = Admin

thawk Auth-Type = System APC-Service-Type = Device

Server RADIUS supportati

American Power Conversion supporta anche FreeRADIUS e Microsoft IAS 2003. È possibile utilizzare anche altre applicazioni RADIUS diffuse sulle quali, tuttavia, American Power Conversion non ha condotto test approfonditi.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete68

Timeout di inattivitàPercorso: Amministrazione > Protezione > Disconnessione automatica

Configura il periodo di tempo (di 3 minuti per impostazione predefinita) che il sistema attende prima di scollegare un utente inattivo. Se si modifica questo valore, perché le modifiche abbiano effetto, è necessario disconnettersi.

Nota: questo contatore continua il suo conteggio anche se l’utente chiude la finestra del browser senza aver prima effettuato la disconnessione facendo clic su Disconnetti in alto a destra. Poiché l’utente è ancora considerato connesso, nessun altro utente può effettuare l’acceso finché non scade il tempo specificato nel campo Minuti di inattività. Ad esempio, se non si modifica il valore predefinito per i minuti di inattività, se un utente chiude la finestra del browser senza disconnettersi, nessun utente può accedere all’interfaccia per 3 minuti.

69Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Amministrazione: funzioni di rete

TCP/IP e impostazioni di comunicazioneImpostazioni TCP/IP

Percorso: Amministrazione > Rete > TCP/IP > impostazioni IPv4

L’opzione TCP/IP del menu di navigazione a sinistra, selezionata per impostazione predefinita all’apertura del menu in alto Rete, visualizza l’indirizzo IPv4 attuale, la subnet mask, il gateway predefinito, l’indirizzo MAC e la modalità di avvio della scheda di gestione.

Per informazioni su DHCP e sulle opzioni DHCP, vedere RFC2131 e RFC2132.

Impostazione Descrizione

Attiva Questa casella di controllo attiva o disattiva IPv4.

Manuale Se si seleziona questa opzione, è possibile configurare IPv4 manualmente inserendo indirizzo IP, subnet mask e gateway predefinito.

BOOTP Se si seleziona questa opzione, le impostazioni TCP/IP vengono fornite da un server BOOTP. La scheda di gestione richiede a intervalli di 32 secondi l’assegnazione della rete a un server BOOTP:• Se la scheda di gestione riceve una risposta valida, avvia i servizi di rete.• Se la scheda di gestione trova un server BOOTP ma la richiesta a tale server non riceve

risposta o il tempo previsto per la risposta termina, la scheda di gestione smette di chiedere le impostazioni di rete fino a quando non viene riavviata.

• Per impostazione predefinita, se esistono impostazioni di rete configurate in precedenza e la scheda di gestione non riceve alcuna risposta valida dopo cinque richieste (la prima richiesta seguita da quattro tentativi), la scheda utilizza le impostazioni precedentemente configurate in modo che questo rimanga accessibile.

Fare clic su Avanti>> per accedere alla pagina di configurazione BOOTP per cambiare il numero di tentativi o le azioni da intraprendere, se nessun tentativo riesce 1:• Numero massimo tentativi: inserire il numero di tentativi da effettuare quando non si

riceve risposta valida; inserire zero (0) per effettuare un numero illimitato di tentativi.• In caso di errore tentativi: selezionare Usa impostazioni precedenti (impostazione

predefinita) o Arresta richiesta BOOTP.

1. I valori predefiniti per queste tre impostazioni nelle pagine di configurazione non necessitano solitamente di alcuna modifica: • Classe fornitore: APC• Client ID: indirizzo MAC della scheda di gestione di rete che la identifica in modo univoco sulla rete locale

(LAN)• Classe utente: nome del modulo del firmware dell’applicazione

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete70

Opzioni di risposta DHCP

Ogni risposta valida DHCP contiene delle opzioni per l’impostazione TCP/IP necessaria alla scheda di gestione per operare su una rete e altre informazioni riguardanti il funzionamento della scheda di gestione.

Vendor Specific Information (opzione 43). La scheda di gestione utilizza questa opzione di una risposta DHCP per determinare se la risposta DHCP è valida. Questa opzione contiene un’opzione specifica in formato TAG/LEN/DATA, detta Cookie APC. Per impostazione predefinita, questa opzione è disattivata.

• Cookie APC. Tag 1, Len 4, Data “1APC”

L’opzione 43 comunica alla scheda di gestione che un server DHCP è configurato servire dei dispositivi APC.

Di seguito viene riportato un esempio, in formato esadecimale, di un’opzione Vendor Specific Information contenente il cookie APC:

Opzione 43 = 0x01 0x04 0x31 0x41 0x50 0x43

Opzioni TCP/IP. La scheda di gestione utilizza le seguenti opzioni all’interno di una risposta DHCP valida per definire le proprie impostazioni TCP/IP. Tutte queste opzioni, tranne la prima, sono descritte in RFC2132.

• IP Address (dal campo yiaddr della risposta DHCP, descritto in RFC2131): indirizzo IP che il server DHCP rilascia alla scheda di gestione.

• Subnet Mask (opzione 1): valore Subnet Mask necessario alla scheda di gestione per operare sulla rete.

• Router, cioè gateway predefinito (opzione 3): indirizzo del gateway predefinito necessario alla scheda di gestione per operare sulla rete.

• IP Address Lease Time (opzione 51): durata del tempo di lease dell’indirizzo IP assegnato alla scheda di gestione.

• Renewal Time, T1 (opzione 58): tempo che la scheda di gestione deve attendere dopo l’assegnazione di un indirizzo IP lease prima di poter chiedere un rinnovo del lease stesso.

• Rebinding Time, T2 (opzione 59): tempo che la scheda di gestione deve attendere dopo l’assegnazione di un indirizzo IP lease prima di tentare di farsi riassegnare tale lease.

DHCP È l’impostazione predefinita. La scheda di gestione richiede a intervalli di 32 secondi l’assegnazione della rete a un server DHCP. • Se la scheda di gestione riceve una risposta valida, non richiede il cookie APC al server

DHCP per accettare il lease e avviare i servizi di rete.• Se la scheda di gestione trova un server DHCP ma la richiesta a tale server non riceve

risposta o il tempo previsto per la risposta termina, la scheda di gestione smette di chiedere le impostazioni di rete fino a quando non viene riavviata1.

• Richiedi cookie specifico del fornitore per accettare l’indirizzo DHCP: questa casella di controllo consente di disattivare o attivare il requisito che il server DHCP fornisca il cookie APC.

Impostazione Descrizione

1. I valori predefiniti per queste tre impostazioni nelle pagine di configurazione non necessitano solitamente di alcuna modifica: • Classe fornitore: APC• Client ID: indirizzo MAC della scheda di gestione di rete che la identifica in modo univoco sulla rete locale

(LAN)• Classe utente: nome del modulo del firmware dell’applicazione

71Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Altre opzioni. La scheda di gestione usa inoltre queste opzioni DHCP all’interno di una risposta valida. Tutte queste opzioni, tranne l’ultima, sono descritte in RFC2132.

• Network Time Protocol Server (opzione 42): fino a due server NTP (primario e secondario) che possono essere utilizzati dalla scheda di gestione.

• NTP Time Offset (opzione 2): differenza temporale espressa in secondi tra l’ora della subnet della scheda di gestione e il fuso orario di riferimento (UTC).

• Domain Name Server (opzione 6): fino a due server Domain Name System (DNS) (primario e secondario) che possono essere utilizzati dalla scheda di gestione.

• Host Name (opzione 12): nome host che verrà utilizzato dalla scheda di gestione (lunghezza massima 32 caratteri).

• Domain Name (opzione 15): nome di dominio che verrà usata dalla scheda di gestione (lunghezza massima 64 caratteri).

• Boot File Name (tratto dal campo file della risposta DHCP descritta in RFC2131): percorso completo della directory in cui è contenuto il file di configurazione dell’utente da scaricare (file .ini). Il campo siaddr della risposta DHCP specifica l’indirizzo IP del server da cui la scheda di gestione scaricherà il file .ini. Al termine del download, la scheda di gestione utilizza il file .ini come file di avvio di riconfigurare le proprie impostazioni.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete72

Percorso: Amministrazione > Rete > TCP/IP > impostazioni IPv6

Risposta pingPercorso: Amministrazione > Rete > Risposta ping

Selezionare la casella di controllo Attiva in corrispondenza della stringa IPv4 Ping Response per consentire alla scheda di gestione di rete di rispondere ai ping rete. Deselezionare la casella di controllo per disattivare la risposta della scheda di gestione. Questa azione non si applica a IPv6.

Impostazione Descrizione

Attiva Questa casella di controllo attiva o disattiva IPv6.

Manuale Se si seleziona questa opzione, è possibile configurare IPv6 manualmente inserendo indirizzo IP e gateway predefinito.

Auto Configuration

Quando la casella di controllo Auto Configuration è selezionata, il sistema ottiene dei prefissi di indirizzamento dal router (se disponibili). Tali prefissi vengono quindi utilizzati per configurare automaticamente gli indirizzi IPv6.

DHCPv6 Mode Router Controlled: la selezione di questa opzione indica che DHCPv6 è controllato dai contrassegni Gestito (M) e Altro (O) ricevuti negli annunci del router IPv6. Quando riceve un annuncio del router, la scheda di gestione controlla se sono stati impostati i contrassegni M o O. La scheda di gestione interpreta lo stato dei contrassegni M (Managed Address Configuration Flag) e O (Other Stateful Configuration Flag) per i seguenti casi:

• Nessun contrassegno impostato: indica che la rete locale non ha alcuna infrastruttura DHCPv6. La scheda di gestione utilizza gli annunci del router e la configurazione manuale per ottenere indirizzi che non siano collegamenti locali e altre impostazioni.

• È impostato il contrassegno M oppure i contrassegni M e O: in questo caso, si verifica una configurazione dell’indirizzo DHCPv6 completa. il protocollo DHCPv6 viene utilizzato per ottenere indirizzi E altre impostazioni di configurazione. Questa situazione è detta DHCPv6 stateful. Dopo la ricezione del contrassegno M, la configurazione degli indirizzi DHCPv6 rimane in vigore fino a quando l’interfaccia in questione non viene chiusa. Questo comportamento è valido anche se vengono ricevuti dei pacchetti di annuncio del router in cui il contrassegno M non è impostato.Se viene ricevuto prima un contrassegno O e poi un contrassegno M, la scheda di gestione esegue la configurazione completa dell’indirizzo nel momento in cui riceve il contrassegno M.

• È impostato solo il contrassegno O: in questo caso la scheda di gestione invia un pacchetto di richiesta di informazioni DHCPv6. DHCPv6 verrà utilizzato per configurare “altre” impostazioni (come l’ubicazione dei server DNS), ma NON per fornire gli indirizzi. Questa situazione è detta DHCPv6 stateless.

Address and Other Information: se si seleziona questa opzione, viene utilizzato il protocollo DHCPv6 per ottenere indirizzi E altre impostazioni di configurazione. Questa situazione è detta DHCPv6 stateful.

Non-Address Information Only: se si seleziona questa opzione, il protocollo DHCPv6 verrà utilizzato per configurare “altre” impostazioni (come l’ubicazione dei server DNS), ma NON per fornire gli indirizzi. Questa situazione è detta DHCPv6 stateless.

Never: se si seleziona questa opzione DHCPv6 viene disattivato.

73Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Velocità porta Percorso: Amministrazione > Rete > Velocità porta

L’impostazione Velocità porta definisce la velocità di comunicazione della porta TCP/IP.

• Se si seleziona l’opzione (predefinita) Autonegoziazione, i dispositivi Ethernet negoziano in modo da trasmettere alla velocità più alta possibile; tuttavia, se le velocità supportate di due dispositivi non corrispondono, viene utilizzata la velocità più bassa.

• In alternativa, è possibile scegliere una velocità di 10 Mbps o 100 Mbps, ciascuna con la possibilità di half-duplex (comunicazione in una sola direzione alla volta) o full-duplex (comunicazione in entrambe le direzioni sullo stesso canale e in contemporanea).

DNS Percorso: Amministrazione > Rete > DNS > opzioni

Le opzioni della voce DNS del menu di navigazione a sinistra servono a configurare e verificare il Domain Name System (DNS).

• Selezionare Server DNS primario o Server DNS secondario per specificare gli indirizzi IPv4 o IPv6 del server DNS primario e del server DNS secondario opzionale. Affinché la scheda di gestione possa inviare delle e-mail, è necessario definire almeno l’indirizzo IP del server DNS primario.

– La scheda di gestione attende una risposta dal server DNS primario o dal server DNS secondario (se questo è stato specificato) per un massimo di 15 secondi. Se la scheda di gestione non riceve una risposta entro tale termine, l’e-mail non può essere inviata. Pertanto, è opportuno utilizzare dei server DNS sullo stesso segmento della scheda di gestione o su un segmento vicino (ma non tramite una rete WAN).

– Dopo aver definito gli indirizzi IP dei server DNS, verificare che questi funzionino correttamente inserendo il nome DNS di un computer della rete e provando a visualizzare l’indirizzo IP di quel computer.

• Nome host: dopo aver configurato un nome host in questo campo e un nome di dominio nel campo Domain Name, gli utenti possono utilizzare il nome host in qualsiasi campo della scheda di interfaccia di amministrazione (ad eccezione degli indirizzi e-mail) che accetta un nome di dominio.

• Domain Name (IPv4): è necessario configurare il nome di dominio solo in questo campo. In tutti gli altri campi dell’interfaccia della scheda di gestione (tranne nei campi per gli indirizzi e-mail) che accettano i nomi di dominio, la scheda di gestione aggiunge questo nome di dominio ogni volta che viene inserito soltanto il nome host.

– Per ignorare tutte le istanze dell’espansione di un nome host specificato tramite l’aggiunta del nome di dominio, assegnare al campo del nome di dominio la sua impostazione predefinita: somedomain.com oppure 0.0.0.0.

– Per ignorare l’espansione di un determinato nome host (ad esempio, al momento di definire un ricevitore di trap), inserire un punto finale. La scheda di gestione interpreta un nome host che termina con un punto (come ad esempio mySnmpServer.) come nome di dominio completo per cui non vi aggiunge il nome di dominio.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete74

• Domain Name (IPv6): campo per l’indicazione del nome di dominio IPv6.

• Per avviare una ricerca DNS che verifichi l’impostazione dei propri server DNS, selezionare verifica.

– Nel campo Tipo di ricerca, selezionare il metodo da utilizzare per la query DNS:

• in base a Host: inserire il nome URL del server

• in base a FQDN: inserire il nome del dominio completo e corretto

• in base a IP: inserire l’indirizzo IP del server

• in base a MX: indicare il record Mail Exchange utilizzato dal server

– Nel campo Domanda di ricerca, inserire il valore indicato nella seguente tabella a seconda del tipo di ricerca selezionato:

– Il risultato della richiesta di verifica DNS viene visualizzato nel campo Risposta ultima ricerca.

Tipo di ricerca selezionato Domanda di ricerca da utilizzare

in base a Host L’URL

in base a FQDN Il nome del dominio completo e corretto, nome_server.nome_dominio.

in base a IP L’indirizzo IP

in base a MX L’indirizzo di Mail Exchange

75Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Web Percorso: Amministrazione > Rete > Web > opzioni

Opzione Descrizione

accesso Per attivare le modifiche a una qualunque di queste impostazioni, disconnettersi dalla scheda di gestione:• Disattiva: consente di disattivare l’accesso all’interfaccia web. (per riattivare l’accesso,

accedere all’interfaccia con riga di comando, quindi digitare il comando http -S enable; per l’accesso HTTPS, digitare https -S enable).

• Attiva HTTP (impostazione predefinita): consente di attivare il protocollo Hypertext Transfer Protocol (HTTP) che consente l’accesso al Web tramite nome utente e password; questo tipo di accesso non applica la crittografia di nomi utente, password e dati nel corso della trasmissione.

• Attiva HTTPS: consente di attivare il protocollo Hypertext Transfer Protocol (HTTPS) su Secure Sockets Layer (SSL). Il protocollo SSL applica la crittografia su nomi utente, password e dati durante la trasmissione e autentica la scheda di gestione tramite un certificato digitale. Se HTTPS è attivo, sul browser è presente una piccola icona a forma di lucchetto.

Per capire qual è la scelta migliore tra i diversi metodi per l’utilizzo dei certificati digitali, vedere la sezione “Creazione e installazione dei certificati digitali” sul Manuale sulla sicurezza disponibile sul CD Utility della scheda di gestione di rete.

Porta HTTP: indica la porta TCP/IP (80 per impostazione predefinita) utilizzata per la comunicazione tramite HTTP con la scheda di gestione.

Porta HTTPS: indica la porta TCP/IP (443 per impostazione predefinita) utilizzata per la comunicazione tramite HTTP con la scheda di gestione.

Per ognuna di queste porte, è possibile sostituire l’impostazione predefinita della porta con il numero di qualsiasi porta inutilizzata compreso tra 5000 e 32768. In questo caso, per specificare il numero di porta, gli utenti devono utilizzare i due punti (:) nel campo degli indirizzi del browser. Ad esempio, per utilizzare la porta numero 5000 e l’indirizzo IP 152.214.12.114 utilizzare le seguenti stringhe:

http://152.214.12.114:5000https://152.214.12.114:5000

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete76

certificato ssl

Aggiunta, sostituzione o rimozione di un certificato di sicurezza.

Status:• Non installato: non è installato alcun certificato oppure è stato installato un certificato da FTP

o SCP in una posizione non corretta. Utilizzando Aggiungi o sostituisci File certificato è possibile installare il certificato nella posizione corretta: il percorso /ssl sulla scheda di gestione di rete.

• Creazione: la scheda di gestione di rete sta creando un nuovo certificato perché non è stato trovato alcun certificato valido.

• Caricamento: è in corso l’attivazione di un certificato sulla scheda di gestione.• Certificato valido: sulla scheda di gestione è stato installato o è stato generato un certificato

valido. Fare clic su questo collegamento per visualizzare il contenuto del certificato.

Se si installa un certificato non valido o se non viene caricato alcun certificato quando si attiva il protocollo SSL, la scheda di gestione crea un certificato predefinito; questo processo ritarda l’accesso all’interfaccia per un tempo massimo di un minuto. Per una protezione con crittografia di base è possibile utilizzare il certificato predefinito; in questo caso a ogni accesso viene visualizzato un messaggio di avviso relativo alla protezione.

Aggiunta o sostituzione del file del certificato: immettere o selezionare il file di certificato creato tramite la procedura guidata sulla protezione.

Per scegliere il metodo migliore per utilizzare i certificati digitali creati tramite la procedura guidata sulla protezione o creati dalla scheda di gestione, vedere la sezione “Creazione e installazione dei certificati digitali” sul Manuale sulla sicurezza disponibile sul CD Utility allegato alla scheda di gestione di rete.

Rimuovi: elimina il certificato corrente.

Opzione Descrizione

77Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Console Percorso: Amministrazione > Rete > Console > opzioni

Nota: per utilizzare il protocollo SSH, è necessario aver installato un client SSH. La maggior parte delle piattaforme Linux e delle altre piattaforme UNIX dispongono di un client SSH integrato; per i sistemi operativi Microsoft Windows, invece, è necessario installare un client separato. Per acquistare un client, rivolgersi a uno dei diversi fornitori di questo tipo di software.

Opzione Descrizione

accesso Per accedere tramite telnet o Secure SHell (SSH), selezionare una delle seguenti opzioni:• Disattiva: disattiva qualsiasi tipo di accesso all’interfaccia con riga di comando.• Attiva Telnet (opzione predefinita): telnet trasmette nomi utente, password e dati senza

crittografia.• Attiva SSH: il protocollo SSH trasmette nomi utente, password e dati con crittografia e

rappresenta quindi una protezione contro i tentativi di intercettare, falsificare o alterare i dati durante la loro trasmissione.

Configurazione delle porte per l’utilizzo di questi protocolli: • Porta Telnet: consente di definire la porta Telnet utilizzata per comunicare con la scheda di

gestione (la n. 23 per impostazione predefinita). Per aumentare la sicurezza, è possibile sostituire l’impostazione predefinita della porta con il numero di qualsiasi porta inutilizzata compreso tra 5000 e 32768. In questo caso, per specificare la porta non predefinita, gli utenti devono utilizzare i due punti (:) o uno spazio, a seconda di quanto richiesto dal programma client Telnet. Ad esempio, per la porta 5000 e l’indirizzo IP 152.214.12.114, il client telnet richiede uno dei comandi seguenti:

telnet 152.214.12.114:5000telnet 152.214.12.114 5000

• Porta SSH: consente di specificare la porta SSH utilizzata per comunicare con la scheda di gestione (la n. 22 per impostazione predefinita). Per aumentare la sicurezza, è possibile sostituire l’impostazione predefinita della porta con il numero di qualsiasi porta inutilizzata compreso tra 5000 e 32768. Per il formato della riga di comando necessario per specificare una porta non predefinita, consultare la documentazione del client SSH.

Tasto host ssh

Il campo Stato indica lo stato della chiave host (chiave privata):• SSH Disabled: No host key in use: se il protocollo SSH è disattivato, non è in grado di

utilizzare una chiave host.• Creazione: la scheda di gestione sta generando una chiave host in quanto non è stata trovata

alcuna chiave host valida.• Caricamento: è in corso l’attivazione di una chiave host sulla scheda di gestione.• Valida: nella directory /ssh (directory obbligatoria della scheda di gestione di rete) è presente

una delle seguenti chiavi host valide: •Una chiave host a 1024 bit o 2048 bit creata dalla procedura guidata di protezione •Una chiave host RSA a 2048 bit generata dalla scheda di gestione di rete

Aggiungi o sostituisci: consente di cercare e caricare una chiave host del file creato dalla procedura guidata di sicurezza.

Per utilizzare la procedura guidata di sicurezza, consultare il Manuale sulla sicurezza presente sul CD Utility allegato alla scheda di gestione di rete.

NOTA: per ridurre il tempo necessario per attivare il protocollo SSH, è opportuno creare e caricare la chiave host prima di procedere all’attivazione. Se si attiva il protocollo SSH senza che la chiave host sia stata caricata, la scheda di gestione potrebbe richiedere fino a un minuto di tempo per la creazione della chiave host e rendere quindi inaccessibile il server SSH durante questo lasso di tempo.

Rimuovi: rimuove la chiave host corrente.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete78

SNMPTutti i nomi utente, le password e i nomi di comunità relativi al protocollo SNMP vengono trasferiti in rete come testo semplice. Se per la propria rete è necessario il livello di protezione elevato fornito dalla crittografia, disattivare l’accesso SNMP o assegnare alle diverse comunità un accesso in sola lettura. Le comunità con accesso in lettura possono ricevere informazioni sullo stato e utilizzare i trap SNMP.

Se per la gestione di un’unità UPS sulla rete pubblica di un sistema InfraStruXure, si utilizza InfraStruXure Central, è necessario che sull’interfaccia della scheda di gestione il protocollo SNMP sia attivato. L’accesso in lettura permette al dispositivo InfraStruXure di ricevere i trap dalla scheda di gestione, ma per impostare il dispositivo InfraStruXure come ricevitore trap, è necessario potere accedere in scrittura all’interfaccia della scheda di gestione.

Per maggiori informazioni su come migliorare la protezione del sistema, consultare il Manuale sulla sicurezza presente sul CD Utility della scheda di gestione di rete e sul sito Web, www.apc.com/it.

SNMPv1

Percorso: Amministrazione > Rete > SNMPv1 > opzioni

Opzione Descrizione

accesso Attiva accesso SNMPv1: se si seleziona questa casella, si attiva il protocollo SNMP versione 1 come metodo di comunicazione con questo dispositivo.

controllo accessi

È possibile configurare fino a quattro voci di controllo accessi per specificare quali Network Management Systems (NMS) hanno accesso a questo dispositivo. La pagina di controllo accessi visualizzata assegna, per impostazione predefinita, un tipo di accesso a ciascuna delle quattro comunità SNMPv1 disponibili; tuttavia, è possibile modificare tali impostazioni e assegnare più di un tipo di accesso a una comunità in modo da consentire l’accesso tramite diversi indirizzi IPv4 e IPv6, nomi host o maschere di indirizzo IP. Per modificare le impostazioni di controllo di accesso di una comunità, fare clic sul nome della comunità.• Se per una comunità si lascia il controllo di accesso predefinito, tale comunità ha accesso al

dispositivo da qualsiasi posizione della rete. • Se per una comunità si configurano più controlli di accesso, il limite di quattro controlli implica

che si rimuova il controllo dell’accesso a una delle altre comunità. Se per una comunità non è presente alcun controllo di accesso, tale comunità non può accedere al dispositivo.

Nome comunità: indica il nome che il sistema NMS deve utilizzare per accedere alla comunità. La lunghezza massima è di 15 caratteri ASCII e i nomi di comunità predefiniti per le quattro comunità sono public, private, public2 e private2.

Nome host/IP NMS: indica l’indirizzo IPv4 o IPv6, la maschera di indirizzo IP o il nome host che controlla l’accesso da parte dei sistemi NMS. Un nome host o un indirizzo IP specifico (come ad esempio 149.225.12.1) consente l’accesso solo tramite il sistema NMS di quella posizione. Gli indirizzi IP contenenti il valore 255 restringono l’accesso nel seguente modo:• 149.225.12.255: accesso solo tramite NMS sul segmento 149.225.12.• 149.225.255.255: accesso solo tramite NMS sul segmento 149.225. • 149.255.255.255: accesso solo tramite NMS sul segmento 149.• 0.0.0.0 (impostazione predefinita), che può anche essere espressa come 255.255.255.255:

Accesso da qualsiasi sistema NMS su ogni segmento.

Tipo di accesso: azioni che un sistema NMS può eseguire attraverso la comunità.• Lettura: solo GETS, in qualsiasi momento • Scrittura: GETS in qualsiasi momento e SETS quando non è presente alcun utente connesso

all’interfaccia Web o all’interfaccia con riga di comando.• Scrittura+: GETS e SETS in qualsiasi momento. • Disattivato: nessuna operazione GETS o SETS in nessun momento.

79Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

SNMPv3

Percorso: Amministrazione > Rete > SNMPv3 > opzioni

Per le operazioni SNMP GET e SET e per i ricevitori di trap, il protocollo SNMPv3 utilizza un sistema di profili utente per l’identificazione degli utenti. Per effettuare operazioni GET e SET, navigare nel MIB e ricevere i trap, l’utente SNMPv3 deve disporre di un profilo utente definito all’interno del software MIB.

Nota: per utilizzare il protocollo SNMPv3, è necessario disporre di un programma MIB che supporti SNMPv3.

La scheda di gestione supporta l’autenticazione SHA o MD5 e la crittografia AES o DES.

Opzione Descrizione

accesso Accesso SNMPv3: se si seleziona questa casella, si attiva il protocollo SNMPv3 come metodo di comunicazione con questo dispositivo.

profili utente

Per impostazione predefinita elenca le impostazioni di quattro profili utente, configurati nel seguente modo: nomi utente da apc snmp profile1 a apc snmp profile4, Nessuna autenticazione e Nessuna privacy (nessuna crittografia). Per modificare queste impostazioni per un profilo utente, scegliere un nome utente dell’elenco.

Nome utente: è l’identificativo del profilo utente. Il protocollo SNMP versione 3 mappa le operazioni GET, SET e trap a un profilo utente mettendo in corrispondenza il nome utente del profilo e il nome utente nel pacchetto di dati in trasmissione. La lunghezza massima consentita per un nome utente è di 32 caratteri ASCII.

Frase di autenticazione: è una frase con lunghezza compresa tra 15 e 32 caratteri ASCII (la frase predefinita è apc auth passphrase) la quale verifica: che il sistema NMS in comunicazione con questo dispositivo tramite il protocollo SNMPv3 è il sistema NSM che sostiene di essere; che il messaggio non è stato modificato durante la trasmissione; che il messaggio è stato comunicato tempestivamente, senza ritardi e senza essere stato copiato e rinviato successivamente in un in un momento non appropriato.

Frase di privacy: frase con lunghezza compresa tra 15 e 32 caratteri ASCII (la frase predefinita è apc crypt passphrase) che garantisce la riservatezza dei dati (mediante crittografia) inviati da un sistema NMS a questo dispositivo o ricevuti da questo dispositivo tramite SNMPv3.

Protocollo di autenticazione: l’implementazione del protocollo SNMPv3 supporta l’autenticazione MD5 e SHA. L’autenticazione non verrà applicata a meno che non si selezioni un protocollo di autenticazione.

Protocollo di privacy: l’implementazione del protocollo SNMPv3 supporta AES e DES come protocolli per la crittografia e la decrittografia dei dati. Per mantenere riservati i dati trasmessi è necessario selezionare un protocollo di privacy e fornire una frase di privacy nella richiesta del sistema NMS. Se si attiva un protocollo di privacy ma il sistema NMS non fornisce una passphrase di privacy, la richiesta SNMP non viene crittografata.

NOTA: non è possibile selezionare il protocollo di privacy se non si seleziona alcun protocollo di autenticazione.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete80

ModbusPercorso: Amministrazione > Rete > Modbus > tcp

Attivare o disattivare l’accesso a Modbus TCP selezionando o deselezionando la casella di controllo Attiva.

Tramite il campo Porta, è possibile specificare la porta sulla quale il protocollo Modbus TCP fornisce il servizio.

controllo accessi

È possibile configurare fino a quattro voci di controllo accessi per specificare quali sistemi NMS hanno accesso a questo dispositivo. La pagina di controllo accessi visualizzata assegna, per impostazione predefinita, un tipo di accesso a ciascuno dei quattro profili utente disponibili; tuttavia, è possibile modificare tali impostazioni e assegnare più di un tipo di accesso a un profilo utente in modo da consentire l’accesso tramite diversi indirizzi IP, nomi host o maschere di indirizzo IP.• Se per un profilo utente si lascia il controllo di accesso predefinito, tutti i sistemi NMS che

utilizzano quel profilo possono accedere al dispositivo. • Se si configurano più le voci di accesso per un profilo utente, il limite di quattro voci richiede che

uno o più degli altri profili utente deve avere alcuna voce di controllo di accesso. Se per un profilo utente non è presente alcun controllo di accesso, nessun sistema che utilizzi quel profilo può accedere al dispositivo.

Per modificare le impostazioni di controllo di accesso per un profilo utente, fare clic sul nome utente.

Accesso: contrassegnare la casella di controllo Attiva per attivare il controllo di accesso specificato dai parametri riportati nella schermata.

Nome utente: dal menu a discesa, selezionare il profilo utente a cui applicare questa voce di controllo di accesso. È possibile scegliere tra i quattro i nomi utente configurati tramite l’opzione profili utente del menu di navigazione a sinistra.

Nome host/IP NMS: indirizzo IP, maschera di indirizzo IP o nome host che controlla l’accesso da parte del sistema NMS. Un nome host o un indirizzo IP specifico (come ad esempio 149.225.12.1) consente l’accesso solo tramite il sistema NMS di quella posizione. Una maschera di indirizzo IP contenente il valore 255 restringe l’accesso nel seguente modo: • 149.225.12.255: accesso solo tramite NMS sul segmento 149.225.12.• 149.225.255.255: accesso solo tramite NMS sul segmento 149.225.• 149.255.255.255: accesso solo tramite NMS sul segmento 149.• 0.0.0.0 (impostazione predefinita), che può anche essere espressa come 255.255.255.255:

Accesso da qualsiasi sistema NMS su ogni segmento.

Opzione Descrizione

81Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Server FTPPercorso: Amministrazione > Rete > Server FTP

L’impostazione Server FTP consente di attivare (impostazione predefinita) o disattivare l’accesso al server FTP e di specificare la porta TCP/IP (la n. 21 per impostazione predefinita) utilizzata dal server FTP per comunicare con la scheda di gestione. Il server FTP utilizza sia la porta specificata che la porta di numero immediatamente inferiore rispetto alla porta specificata.

Per aumentare la sicurezza è possibile modificare l’impostazione Porta e inserire il numero di qualsiasi porta inutilizzata compreso tra 5001 e 32768. In questo caso, per specificare la porta non predefinita, gli utenti devono utilizzare i due punti (:). Ad esempio, per la porta 5001 e l’indirizzo IP 152.214.12.114, il comando ftp da inserire è ftp 152.214.12.114:5001.

Nota: il protocollo FTP trasferisce i file senza crittografia. Per una maggiore sicurezza è opportuno disattivare il server FTP e trasferire i file tramite SCP. La selezione e la configurazione di Secure SHell (SSH) attiva automaticamente il protocollo SCP.

Ogniqualvolta si desidera che un’unità UPS sia accessibile per la gestione tramite InfraStruXure Central, è necessario che sull’interfaccia della scheda di gestione dell’unità UPS sia stato attivato il server FTP.

Per maggiori informazioni su come migliorare e gestire la protezione del sistema, consultare il Manuale sulla sicurezza presente sul CD Utility della scheda di gestione di rete de sul sito Web (www.apc.com/it).

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete82

Amministrazione: Notifica

Azioni eventi Percorso: Amministrazione > Notifica > Azioni eventi > opzioni

Tipi di notificaÈ possibile configurare le azioni degli eventi affinché si verifichino in risposta a un evento o a un gruppo di eventi. Queste azioni notificano l’evento agli utenti in diversi modi:

• Notifica attiva automatica. Gli utenti o i dispositivi di monitoraggio vengono contattati direttamente.

– Notifica e-mail

– Trap SNMP

– Servizio di monitoraggio remoto

– Notifica Syslog

• Notifica indiretta

– Registro eventi. Se non è configurata alcuna notifica diretta, gli utenti devono verificare il registro per determinare quali eventi si sono verificati.

È anche possibile registrare i dati relativi alle prestazioni del sistema da utilizzare per il monitoraggio dei dispositivi. Per informazioni su come configurare e utilizzare l’opzione di registrazione dati, vedere “Registro dati” a pag. 62.

– Ricerche (SNMP GET)

Per ulteriori informazioni, vedere “SNMP” a pag. 79. SNMP consente a un NMS di eseguire ricerche informative. Nel caso di SNMPv1, che non prevede la crittografia dei dati prima della trasmissione, la configurazione del tipo più restrittivo di accesso SNMP (READ) permette di effettuare ricerche informative senza il rischio di consentire modifiche alla configurazione da remoto.

La scheda NMC supporta l’uso di RFC1628 MIB (Management Information Base). Per informazioni su come impostare un ricevitore di trap, vedere “Trap SNMP” . Il gruppo 1628 MIB di tre eventi funziona solo con quella determinata MIB, non con l’alternativa Powernet MIB. Possono essere configurate come qualsiasi altro evento (vedere “Configurazione delle azioni degli eventi” in basso).

Configurazione delle azioni degli eventi

Parametri di notifica. Per gli eventi a cui non è associato un evento risolutivo, è possibile impostare i seguenti parametri durante la configurazione degli eventi singolarmente o per gruppo, come descritto nelle due sezioni successive. Per accedere ai parametri, fare clic sul nome del ricevitore o del destinatario.

Parametro Descrizione

Ritardo X tempo prima dell’invio

Se l’evento persiste per il tempo specificato, viene inviata una notifica. Se la condizione viene risolta prima della scadenza del tempo, non viene inviata alcuna notifica.

Ripeti con un intervallo di X tempo

La notifica viene inviata secondo l’intervallo specificato (ad esempio ogni 2 minuti).

83Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Configurazione per evento. Per definire azioni eventi per singoli eventi:

1. Selezionare la scheda Amministrazione, quindi il menu Notifica in alto e la voce per evento sotto l’intestazione Azioni eventi del menu di navigazione a sinistra.

2. Nell’elenco degli eventi, controllare le colonne contrassegnate per vedere se l’azione richiesta è già configurata. (Per impostazione predefinita, la registrazione è configurata per tutti gli eventi.)

3. Per visualizzare o modificare la configurazione attuale, come i destinatari da avvisare via e-mail o paging, o i Network Management Systems (NMS) che devono ricevere notifica mediante trap SNMP, fare clic sul nome dell’evento.

Nota: se non è configurato un server Syslog, le voci relative alla configurazione Syslog non vengono visualizzate.

Durante la visualizzazione dei dettagli sulla configurazione di un evento, è possibile modificare la configurazione, attivare o disattivare la registrazione eventi o Syslog, o disabilitare le notifiche per specifici destinatari e-mai o ricevitori di trap; non è però possibile aggiungere o rimuovere destinatari o ricevitori. Per aggiungere o rimuovere destinatari o ricevitori, vedere la sezione seguente:

• “Designazione dei server Syslog” a pag. 88

• “Destinatari e-mail” a pag. 85

• “Ricevitori di trap” a pag. 86

Configurazione per gruppo. Per configurare un gruppo di eventi simultaneamente:

1. Selezionare la scheda Amministrazione, quindi il menu Notifica in alto e la voce per gruppo sotto l’intestazione Azioni eventi del menu di navigazione a sinistra.

2. Scegliere in che modo raggruppare gli eventi per la configurazione:

– Scegliere Eventi per gravità, quindi scegliere tutti gli eventi relativi a uno o più livelli di gravità. Non è possibile modificare la gravità di un evento.

– Scegliere Eventi per categoria, quindi scegliere tutti gli eventi in una o più categorie predefinite.

3. Fare clic su Next>> per spostarsi da una pagina all’altra e accedere alle opzioni seguenti:

a. Selezionare azioni eventi per il gruppo di eventi.

• Per scegliere qualsiasi azione a eccezione di Registrazione (opzione predefinita), occorre prima avere configurato un destinatario o un ricevitore corrispondente.

• Se si sceglie Registrazione e si è configurato un server Syslog, nella pagina successiva selezionare Registro eventi o Syslog (o entrambi).

b. Scegliere se lasciare attivata o disattivare l’azione evento appena configurata per questo gruppo di eventi.

Fino a X volte Durante un evento attivo, la notifica viene ripetuta per il numero di volte indicato.

Fino alla risoluzione dell’errore

La notifica viene inviata ripetutamente fino alla rimozione o alla risoluzione della condizione.

Parametro Descrizione

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete84

Notifica attiva, automatica e direttaNotifica e-mail

Panoramica della configurazione. Il protocollo SMTP (Simple Mail Transfer Protocol) permette di inviare messaggi e-mail a un massimo di quattro destinatari quando si verifica un evento.

Per utilizzare la funzione email, è necessario definire le seguenti impostazioni:

• Gli indirizzi IP del server DNS principale e, facoltativamente, del server DNS secondario. (Vedere “DNS” a pag. 74.)

• L’indirizzo IP o il nome DNS del Server SMTP e dell’Indirizzo mittente. (Vedere “SMTP” a pag. 85.)

• Gli indirizzi e-mail di un massimo di quattro destinatari. (Vedere “Destinatari e-mail” a pag. 85.)

È possibile utilizzare l’impostazione Indirizzo destinatario dell’opzione destinatari per l’invio di messaggi e-mail a un cercapersone basato su testo.

SMTP.

Percorso: Amministrazione > Notifica > E-mail > server

Destinatari e-mail.

Percorso: Amministrazione > Notifica > E-mail > destinatari

Specificare fino a un massimo di 4 destinatari e-mail.

Impostazione Descrizione

Server SMTP locale

L’indirizzo IPv4/IPv6 o il nome DNS del server SMTP locale.

NOTA: questa definizione è richiesta soltanto se il Server SMTP è impostato su Locale. Vedere “Destinatari e-mail” a pag. 85.

Indirizzo mittente

I contenuti del campo Da dei messaggi e-mail inviati dalla scheda di gestione:• Nel formato utente@ [indirizzo_IP] (se come Server SMTP locale è specificato un

indirizzo IP)• Nel formato utente@dominio (se il DNS è stato configurato e il nome DNS è stato

specificato come Server SMTP locale nei messaggi e-mail.

NOTA: per questa impostazione, il server SMTP locale potrebbe richiedere l’uso di un account utente valido sul server. Consultare documentazione del server.

Impostazione Descrizione

Indirizzo destinatario

Nome utente e nome del dominio del destinatario. Per inviare messaggi e-mail su cercapersone, utilizzare l’indirizzo e-mail per l’account del gateway del cercapersone del destinatario, ad esempio [email protected]. Il gateway del cercapersone genererà la chiamata.

Per ignorare la ricerca DNS dell’indirizzo IP del server e-mail, utilizzare l’indirizzo IP tra parentesi quadre anziché il nome di dominio e-mail; ad esempio, utilizzare mrossi@[xxx.xxx.x.xxx] anziché [email protected]. Si tratta di una funzione utile nei casi in cui la ricerca DNS non funziona correttamente.

Nota: il cercapersone del destinatario deve essere in grado di utilizzare la messaggistica basata su testo.

85Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Verifica e-mail.

Percorso: Amministrazione > Notifica > E-mail > verifica

Per inviare un messaggio di verifica a un destinatario configurato.

Trap SNMP

Ricevitori di trap.

Percorso: Amministrazione > Notifica > Trap SNMP > ricevitori di trap

Per visualizzare i ricevitori di trap in base al nome host/IP NMS. È possibile configurare fino a 6 ricevitori di trap.

• Per configurare un nuovo ricevitore di trap, fare clic su Aggiungi ricevitore di trap.

• Per modificare o eliminare un ricevitore di trap, fare prima clic sul rispettivo indirizzo IP o nome host per accedere alle impostazioni. (Se si elimina un ricevitore di trap, tutte le impostazioni di notifica configurate in Azioni eventi per il ricevitore di trap eliminato verranno impostate sui valori predefiniti.)

Creazione e-mail

Consente di attivare (per impostazione predefinita) o disattivare l’invio di e-mail al destinatario.

Server SMTP Selezionare una delle seguenti opzioni per l’invio dei messaggi e-mail:• Locale: mediante il server SMTP della scheda di gestione. Questa impostazione

(consigliata) garantisce che il messaggio e-mail venga inviato prima del timeout di 20 secondi della scheda di gestione; se necessario, l’invio viene tentato più volte. Selezionare anche una delle opzioni seguenti: • Attivare l’inoltro sul server SMTP della scheda di gestione, per consentire l’invio dei

messaggi e-mail ai server SMTP esterni. Generalmente i server SMTP non sono configurati per l’inoltro dei messaggi e-mail. Prima di modificare la configurazione del server SMTP per consentire l’inoltro, consultare l’amministratore del server.

• Impostare un account e-mail specifico per consentire alla scheda di gestione di inoltrare i messaggi e-mail a un account di posta elettronica esterno.

• Destinatario: direttamente al server SMTP del destinatario. Con questa impostazione, la scheda di gestione tenta di inviare il messaggio e-mail una sola volta. Su un server SMTP remoto con molto traffico, il timeout potrebbe impedire l’invio di alcuni messaggi e-mail.

Se il destinatario utilizza il server SMTP della scheda di gestione, questa impostazione non ha alcun effetto.

Formato Il formato lungo contiene Nome, Posizione, Contatto, Indirizzo IP, numero di serie del dispositivo, data e ora, codice evento e descrizione evento. Il formato breve contiene soltanto la descrizione evento.

Lingua I messaggi e-mail verranno inviati nella lingua selezionata in questo elenco a discesa. È possibile utilizzare lingue diverse per i vari utenti.

Nome utentePasswordConferma password

Se il server di posta richiede l’autenticazione, digitare qui il nome utente e la password. Questa opzione consente di eseguire l’autenticazione normale, non l’autenticazione SSI.

Impostazione Descrizione

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete86

• Per specificare il tipo di trap per un ricevitore di trap, selezionare il pulsante di opzione SNMPv1 o SNMPv3. Per fare in modo che un NMS sia in grado di ricevere entrambi i tipi di trap, è necessario configurare due ricevitori di trap per tale NMS: uno per ogni tipo di trap.

Opzione SNMPv1.

Opzione SNMPv3. Selezionare l’identificativo del profilo utente per questo ricevitore di trap. (Per visualizzare le impostazioni dei profili utente identificati dai nomi utente selezionabili in questa schermata, scegliere Rete nella barra dei menu in alto e profili utente nella sezione SNMPv3 del menu di navigazione a sinistra.)

Per informazioni sulla creazione dei profili utente e sulla selezione e autenticazione dei metodi di crittografia, vedere “SNMPv3” a pag. 80.

Componente Definizione

Creazione trap Permette di attivare (impostazione predefinita) o disattivare la creazione trap per questo ricevitore di trap.

Creazione trap Powernet MIB RFC1628

Per ogni trap creato è possibile scegliere uno dei due tipi di creazione trap MIB.

RFC1628 è la Management Information Base (MIB) standard e generica per i gruppi di continuità. L’opzione Powernet è personalizzata per Schneider Electric e contiene numerose variabili aggiuntive relative ai prodotti dell’azienda.

Se si utilizza RFC1628 MIB, è possibile utilizzare anche le tre notifiche di evento RFC1628 (vedere “Azioni eventi” ). Possono essere utilizzate per evitare di dover configurare eventi di notifica al di fuori dell’interfaccia NMC (vedere RFC1628 MIB).

Nome host/IP NMS L’indirizzo IPv4/IPv6 o il nome host di questo ricevitore di trap. L’impostazione predefinita, 0.0.0.0, permette di lasciare il ricevitore di trap non definito.

Lingua Selezionare un lingua nell’elenco a discesa. Questa opzione può differire dalla lingua scelta per la UI e per altri ricevitori di trap.

Componente Definizione

Nome comunità Il nome (per impostazione predefinita public) utilizzato come identificatore quando i trap SNMPv1 vengono inviati a questo ricevitore di trap.

Autentica trap Quando questa opzione è attivata (impostazione predefinita), il sistema NMS identificato dall’impostazione Nome host/IP NMS riceverà i trap di autenticazione (generati dai tentativi non riusciti di accedere al dispositivo). Per disattivare questa funzionalità, deselezionare la casella di controllo.

87Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Verifica trap SNMP

Percorso: Amministrazione > Notifica > Trap SNMP > verifica

Risultato ultima verifica. Il risultato dell’ultima verifica del trap SNMP. L’esito positivo della verifica del trap SNMP conferma soltanto che un trap sia stato inviato, e non che sia stato ricevuto dal ricevitore di trap selezionato. Una verifica del trap ha esito positivo se sono rispettate tutte le condizioni seguenti:

• La versione di SNMP (SNMPv1 o SNMPv3) configurata per il ricevitore di trap selezionato è attivata su questo dispositivo.

• Il ricevitore di trap è attivato.

• Se è selezionato un nome host per l’indirizzo A, è possibile associare tale nome host a un indirizzo IP valido.

A. Selezionare l’indirizzo IP o il nome host a ci inviare un trap SNMP di verifica. Se non è configurato un ricevitore di trap, viene visualizzato un collegamento alla pagina di configurazione Ricevitore di trap.

Servizio di monitoraggio remoto

Percorso: Amministrazione > Notifica > Monitoraggio remoto

Il Servizio di monitoraggio remoto (RMS) è un servizio opzionale che esegue il monitoraggio del sistema da una centrale operativa remota 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, inviando notifiche riguardanti gli eventi dei dispositivi e del sistema.

Per acquistare il servizio RMS, contattare il proprio rivenditore o fare clic sul collegamento situato nella parte superiore di questa pagina: Sito Web RMS.

Registrazione. Per attivare RMS per la scheda di gestione, selezionare Attiva servizio di monitoraggio remoto, scegliere tra Registra società e dispositivo e Registra solo dispositivo, compilare il modulo e fare clic su Invia registrazione RMS.

Utilizzare la casella di controllo Reimposta registrazione del servizio di monitoraggio remoto per interrompere il servizio definitivamente o temporaneamente (ad esempio se si sta trasferendo un scheda di gestione).

Syslog

Percorso: Registri > Syslog > opzioni

Quando si verifica un evento, la scheda di gestione può inviare messaggi a un massimo di 4 server Syslog. I server Syslog registrano gli eventi che si verificano sui dispositivo di rete in un registro centralizzato.

In questo manuale dell’utente non viene descritta in modo dettagliato la funzionalità Syslog o i relativi valori di configurazione. Per ulteriori informazioni su Syslog, vedere RFC3164.

Designazione dei server Syslog.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete88

Percorso: Registri > Syslog > server

Impostazioni Syslog.

Percorso: Registri > Syslog > impostazioni

Esempio di verifica e formato Syslog.

Impostazione Definizione

Server Syslog Utilizza indirizzi o nomi host IPv4/IPv6 per designare da uno a quattro server che riceveranno i messaggi Syslog inviati dalla scheda di gestione.

Porta La porta UDP (User Datagram Protocol) utilizzata dalla scheda di gestione per inviare i messaggi Syslog. L’impostazione predefinita è 514, il numero della porta UDP assegnato a Syslog.

Protocollo Scegliere tra UDP e TCP.

Lingua Scegliere la lingua dei messaggi Syslog.

Impostazione Definizione

Generazione messaggio

Consente di attivare (per impostazione predefinita) o disattivare la funzionalità Syslog.

Codice struttura Consente di selezionare il codice di struttura assegnato ai messaggi Syslog della scheda di gestione (per impostazione predefinita, Utente).

NOTA: utente definisce in modo ottimale i messaggi Syslog inviati dalla scheda di gestione. Non modificare questa selezione se non dietro istruzioni dell’amministratore della rete o del sistema Syslog.

Mapping gravità Permette di associare ogni livello di gravità della scheda di gestione o gli eventi di ambiente alle priorità di Syslog disponibili. Non dovrebbe essere necessario modificare queste associazioni.

Le seguenti definizioni sono tratte dalle specifiche RFC3164:• Emergenza: il sistema non è utilizzabile• Avviso: è necessario intraprendere immediatamente un’azione• Critico: condizioni critiche• Errore: condizioni di errore• Avviso: condizioni di avviso• Avviso: condizioni normali ma significative• Informazioni: messaggi informativi• Debug: messaggi a livello di debug

Di seguito sono riportate le impostazioni predefinite per le opzioni di Priorità locale:• Grave viene associato a Critico• Avviso viene associato ad Avviso• Informativo viene associato a Informazioni

NOTA: per disattivare i messaggi Syslog, vedere “Configurazione delle azioni degli eventi” a pag. 83.

89Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Percorso: Registri > Syslog > verifica

Questa funzione permette di inviare un messaggio di verifica ai server Syslog configurati mediante l’opzione server.

1. Selezionare una gravità da assegnare al messaggio di verifica.

2. Specificare il messaggio di verifica utilizzando i campi di messaggio necessari.

– Priorità (PRI): la priorità Syslog assegnata all’evento del messaggio e il codice struttura dei messaggi inviati dalla scheda di gestione.

– Intestazione: un’indicazione di data e ora e l’indirizzo IP della scheda di gestione.

– Messaggio (MSG):

• Il campo TAG, seguito dai due punti e da uno spazio, definisce il tipo di evento.

• Il campo CONTENT definisce il testo dell’evento, seguito (facoltativamente) da uno spazio e dal codice evento.

Ad esempio, APC: Test Syslog è valido.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete90

Amministrazione: Opzioni “Generale”

Identificazione Percorso: Amministrazione > Generale > Identificazione

Queste opzioni permettono di definire il Nome (nome del dispositivo), la Posizione (ubicazione fisica) e il Contatto (persona responsabile del dispositivo) utilizzati da InfraStruXure Central, da InfraStruXure Manager e dall’agente SNMP della scheda di gestione. Si tratta di valori utilizzati per i seguenti identificatori di oggetti (OID) di MIB-II: sysName, sysContact e sysLocation.

Per ulteriori informazioni sugli identificatori di oggetti (OID) MIB-II, vedere PowerNet® Management Information Base (MIB) Reference Guide [Guida di riferimento di PowerNet® Management Information Base (MIB)], disponibile sul CD Utility della scheda di gestione di rete, e il sito Web, www.apc.com/it.

I campi Nome e Posizione permettono inoltre di identificare il dispositivo quando si esegue l’iscrizione al Servizio di monitoraggio remoto. Per ulteriori informazioni, vedere “Servizio di monitoraggio remoto” a pag. 88.

Impostazione della data e dell’oraModalità

Percorso: Amministrazione > Generale > Data/Ora > modalità

Permette di configurare la data e l’ora utilizzate dalla scheda di gestione. È possibile modificare le impostazioni correnti manualmente o mediante un server Network Time Protocol (NTP):

• Modalità manuale: effettuare una delle operazioni seguenti:

– Immettere la data e l’ora per la scheda di gestione.

– Attivare la casella di controllo Applica ora locale computer per applicare la data e l’ora impostate sul computer in uso.

• Sincronizza con server NTP: per fare in modo che un server NTP definisca la data e l’ora della scheda di gestione.

Nota: per impostazione predefinita, qualsiasi scheda di gestione situata sul lato privato di InfraStruXure Central ottiene le impostazioni dell’orario utilizzando InfraStruXure Central come server NTP.

Impostazione Definizione

Server NTP primario Immettere l’indirizzo IP o il nome di dominio del server NTP primario.

Server NTP secondario Se è disponibile un server secondario, immettere l’indirizzo IP o il nome di dominio del server NTP secondario.

Fuso orario Selezionare un fuso orario. Il numero di ore che precede ogni fuso orario dell’elenco è la differenza rispetto al tempo coordinato universale (UTC), precedentemente detto “tempo medio di Greenwich”.

91Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Ora legale

Percorso: Amministrazione > Generale > Data/Ora > ora legale

Questa pagina permette di attivare l’ora legale (DST) tradizionale degli Stati Uniti, o di attivare e configurare un’ora legale personalizzata che corrisponda all’ora legale della propria zona geografica. Per impostazione predefinita, l’opzione DST è disattivata.

Per la personalizzazione dell’ora legale:

• Se l’ora legale locale inizia o finisce sempre alla quarta occorrenza di un giorno settimanale specifico di un mese (ad esempio la quarta domenica), scegliere Quarto/Ultimo. Se in un anno successivo cade una quanta domenica in tale mese, l’impostazione dell’ora verrà comunque modificata la quarta domenica.

• Se l’ora legale locale inizia o finisce sempre all’ultima occorrenza di un giorno settimanale specifico di un mese (a prescindere che si tratti della quarta o della quinta occorrenza), scegliere Quinto/Ultimo.

Formato

Percorso: Amministrazione > Generale > Data/Ora > formato data

Selezionare il formato numerico in cui visualizzare tutte le date in questa interfaccia utente. Ogni lettera rappresenta una cifra: m per il mese, d per il giorno e y per l’anno. I giorni e i mesi composti da una sola cifra vengono visualizzati con lo zero davanti.

Uso di un file .ini Percorso: Amministrazione > Generale > File config utente

Questa funzione permette di utilizzare le impostazioni di una scheda di gestione per configurarne un’altra. Recuperare il file config.ini dalla scheda di gestione configurata, personalizzare il file (ad esempio modificando l’indirizzo IP) e caricare il file personalizzato sulla nuova scheda di gestione. Il nome del file può contenere fino a 64 caratteri e deve avere il suffisso .ini.

Per informazioni sul recupero e la personalizzazione del file di una scheda di gestione configurata, vedere “Esportazione delle impostazioni di configurazione” a pag. 97.

Anziché caricare il file su una scheda di gestione, è possibile esportarlo su più schede di gestione mediante uno script FTP o SCP o un file batch e l’utilità per file .ini, disponibile su www.apc.com/tools/download.

Aggiorna intervallo Permette di definire la frequenza, espressa in ore, con cui la scheda di gestione accede al server NTP per eseguire un aggiornamento. Minimo: 1; Massimo: 8760 (1 anno).

Aggiorna ora utilizzando NTP

Permette di avviare un aggiornamento immediato della data e dell’ora mediante il server NTP.

Stato Fornisce informazioni sullo stato di avanzamento del caricamento. Il caricamento riesce anche se il file contiene degli errori. In questo caso gli errori vengono salvati nel registro degli eventi.

Carica Sfogliare fino al file personalizzato e caricarlo per fare in modo che la scheda di gestione corrente sia in grado di impostare la configurazione.

Impostazione Definizione

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete92

Registro eventi, unità di temperatura, lingua e pagina di accesso Percorso: Amministrazione > Generale > Identificazione

Codice colori registro eventi

Per impostazione predefinita, questa opzione è disattivata. Selezionare la casella di controllo Codice colori registro eventi per attivare la codifica a colori del testo degli allarmi registrato nel registro eventi. Le voci di registro relative agli eventi di sistema e alle modifiche della configurazione non cambiano colore.

Modifica della scala di temperatura predefinita

Selezionare la scala di temperatura (Fahrenheit o Celsius) in cui visualizzare tutte le misurazioni di temperatura in questa interfaccia utente.

Impostazione della lingua della UI

Il campo Lingua permette di specificare la lingua predefinita dell’interfaccia utente. È possibile impostare questa preferenza anche mentre si esegue l’accesso all’interfaccia. Nella casella a discesa, selezionare una lingua.

Nota: è possibile anche specificare lingue diverse per i destinatari e-mail e i ricevitori di trap SNMP. Vedere “Destinatari e-mail” a pag. 85 e “Ricevitori di trap” a pag. 86.

Impostazione di una pagina di accesso predefinita

È possibile configurare la pagina Web che viene visualizzata per impostazione predefinita quando si esegue l’accesso.

Colore del testo Gravità allarme

Rosso Critico: è presente un allarme critico che richiede un intervento immediato.

Arancione Avviso: situazione di allarme che richiede l’intervento dell’operatore e che, se non risolta, potrebbe mettere a repentaglio i dati o le apparecchiature.

Verde Allarme rientrato: le condizioni che hanno causato l’allarme non sono più presenti.

Nero Normale: non sono presenti allarmi. La scheda di gestione di rete e tutti i dispositivi collegati funzionano normalmente.

93Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Reimpostazione della scheda di gestionePercorso: Amministrazione > Generale > Reimposta/riavvia

Configurazione dei collegamenti Percorso: Amministrazione > Generale > Collegamenti rapidi

Selezionare la scheda Amministrazione, Generale nella barra dei menu in alto, poi Collegamenti rapidi nel menu di navigazione a sinistra per visualizzare e modificare i collegamenti URL visualizzati nella parte inferiore sinistra di ogni pagina dell’interfaccia.

Per impostazione predefinita, questi collegamenti consentono di accedere alle seguenti pagine Web:

• Link 1: home page del sito Web www.apc.com.

• Link 2: pagina in cui è possibile utilizzare esempi di prodotti abilitati al Web.

• Link 3: home page del Servizio di monitoraggio remoto .

Azione Definizione

Riavvia interfaccia di gestione

Permette di riavviare l’interfaccia della scheda di gestione.

Reimposta tutto1

Deselezionare la casella di controllo Escludi TCP/IP per reimpostare tutti i valori di configurazione; selezionare la casella di controllo Escludi TCP/IP per reimpostare tutti i valori escluso TCP/IP.

Reimposta solo1

TCP/IP: imposta la Configurazione TCP/IP su DHCP e BOOTP, il valore predefinito; ciò richiede che la scheda di gestione riceva le impostazioni TCP/IP da un server DHCP o BOOTP. Vedere “TCP/IP e impostazioni di comunicazione” a pag. 70.

Configurazione evento: reimposta tutte le modifiche apportate alla configurazione degli eventi, in base agli eventi e in base ai gruppi, sulle impostazioni predefinite.

UPS su valori predefiniti: reimposta solo le impostazioni dell’unità UPS, non quelle della rete, sui valori predefiniti.

Allarmi di comunicazione ambientale interrotta: annulla eventuali allarmi ambientali causati dall’interruzione di comunicazione con un sensore esterno. Ad esempio, se un sensore sensore di temperatura è scollegato e di conseguenza causa un allarme, la reimpostazione degli allarmi di comunicazione ambientale interrotta riporta lo stato dell’allarme per tale sensore su Normale. NOTA: per annullare gli allarmi relativi a un sensore collegato alla porta sensori universale di una scheda di gestione di rete AP9631, ricollegare il sensore o riavviare la scheda di gestione di rete.

Criterio di controllo: reimposta le impostazioni che definiscono in che modo la scheda di gestione di rete risponde agli allarmi rilevati sull’accessorio I/O con contatto a secco.

1. La reimpostazione può richiedere fino a un minuto di tempo. Il nome dell’unità UPS non viene reimpostato.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete94

Per riconfigurare una delle opzioni seguenti, fare clic sul nome del collegamento nella colonna Display:

• Display: nome breve del collegamento, mostrato su ogni pagina dell’interfaccia.

• Nome: nome che descrive pienamente l’obiettivo o la finalità del collegamento.

• Indirizzo: qualsiasi URL; ad esempio, l’URL di un altro dispositivo o server.

Informazioni sulla scheda di gestione Percorso: Amministrazione > Generale > Informazioni su

Le informazioni sull’hardware sono utili all’Assistenza clienti per risolvere i problemi relativi alla scheda di gestione. Il numero di serie e l’indirizzo MAC sono disponibili anche sulla stessa scheda di gestione.

Le informazioni sul firmware del modulo applicazione, dell’OS APC (AOS) e del Monitoraggio avvio indicano il nome, la versione firmware e la data e ora di creazione di ciascun modulo firmware. Queste informazioni sono utili anche per la risoluzione dei problemi e consentono di determinare se sul sito Web è disponibile un firmware aggiornato.

Operatività gestione è l’intervallo di tempo per cui l’interfaccia si trova in esecuzione senza interruzioni.

95Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete96

Procedura guidata “Device IP Configuration Wizard”

Funzionalità, requisiti e installazioneUso della procedura guidata per configurare le impostazioni TCP/IP

La procedura guidata “Device IP Configuration Wizard” permette di configurare l’indirizzo IP, la subnet mask e il gateway predefinito di una o più schede di gestione di rete o dispositivi abilitati alla rete (cioè dispositivi che contengono una scheda di gestione integrata).

Requisiti di sistema

La procedura guidata può essere eseguita sui sistemi operativi Microsoft Windows 2000, Windows Server® 2003 e Windows XP.

Installazione

Per installare la procedura guidata dal CD Utility:

1. Se è attivata l’esecuzione automatica, all’inserimento del CD viene visualizzata l’interfaccia utente. Altrimenti, aprire il file contents.htm presente nel CD.

2. Fare clic su Device IP Configuration Wizard e seguire le istruzioni.

Per installare la procedura guidata da un file eseguibile scaricato:

1. Andare all’indirizzo www.apc/tools/download.

2. Scaricare “Device IP Configuration Wizard”.

3. Avviare il file eseguibile nella cartella in cui lo si è scaricato.

Esportazione delle impostazioni di configurazione

Recupero ed esportazione del file .iniSintesi della procedura

Un amministratore può recuperare il file .ini di un scheda di gestione di rete ed esportarlo su altre schede di gestione.

1. Configurare una scheda di gestione con le impostazioni che si desidera esportare.

2. Recuperare il file .ini dalla scheda di gestione.

3. Modificare il file cambiando almeno le impostazioni TCP/IP.

4. Utilizzare un protocollo di trasferimento dei file supportato dalla scheda di gestione per trasferire una copia del file su altre schede di gestione. Per trasferire il file su diverse schede di gestione, utilizzare uno script FTP o SCP o l’utilità per file .ini.

La scheda di gestione destinataria del file utilizza il file per riconfigurare le proprie impostazioni e quindi lo elimina.

Contenuto del file .ini

Il file config.ini recuperato da una scheda di gestione contiene i seguenti elementi:

• Titoli di sezione e parole chiave (solo quelle supportate per il dispositivo dal quale il file è stato recuperato). Le intestazioni di sezione sono nomi di categorie racchiuse tra parentesi ([ ]). Le parole chiave presenti sotto ogni titolo di sezione sono delle etichette che descrivono le specifiche impostazioni della scheda di gestione. Ogni parola è seguita da un segno di uguale e un valore (predefinito o configurato da un operatore).

• La parola chiave Override. Se impostata sul suo valore predefinito, questa parola chiave impedisce l’esportazione di una o più parole chiave e dei loro valori specifici per il dispositivo. Ad esempio, nella sezione [NetworkTCP/IP], il valore predefinito di Override (l’indirizzo MAC della scheda di gestione) blocca l’esportazione dei valori relativi a SystemIP, SubnetMask, DefaultGateway, e BootMode.

Procedure dettagliate

Recupero. Impostazione e recupero di un file .ini per l’esportazione:

1. Se possibile, per configurare un file con le impostazioni di esportazione, utilizzare l’interfaccia della scheda di gestione. La modifica diretta del file .ini, infatti, aumenta il rischio di introdurre degli errori.

2. Per utilizzare il protocollo FTP per recuperare il file config.ini dalla scheda di gestione configurata:

a. Aprire una connessione con la scheda di gestione, tramite il suo indirizzo IP:

ftp> open ip_address

b. Accedere utilizzando il nome utente e la password dell’Amministratore.

97Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

c. Recuperare il file config.ini contenente le impostazioni della scheda di gestione:

ftp> get config.ini

Il file viene salvato nella cartella dalla quale è stato lanciato il protocollo FTP.

Per recuperare le impostazioni di configurazione da diverse schede di gestione ed esportarle su altre schede di gestione, vedere Note di rilascio: utility file .ini, versione 1.0, disponibili sul CD allegato alla scheda di gestione di rete e sul sito www.apc.com/it.

Personalizzazione. Prima di esportare il file, è necessario personalizzarlo.

1. Per personalizzare il file, utilizzare un editor di testo.

– I titoli di sezione, le parole chiave e i valori predefiniti non distinguono le maiuscole, mentre i valori di stringa definiti dall’utente le distinguono.

– Per non indicare alcun valore, utilizzare due segni di virgolette consecutivi. Ad esempio, LinkURL1="" indica che si desidera lasciare l’URL indefinito.

– Racchiudere tra virgolette qualsiasi valore contenente spazi iniziali o finali o che è già racchiuso tra virgolette.

– Per esportare gli eventi pianificati, configurare i valori direttamente nel file .ini.

– Per esportare un orario di sistema con la massima precisione, se la scheda di gestione di destinazione è in grado di accedere a un server Network Time Protocol, configurare il valore NTPEnable su enabled:

NTPEnable=enabled

In alternativa, per ridurre i tempi di trasmissione, esportare la sezione [SystemDate/Time] come file .ini distinto.

– Per aggiungere dei commenti, ogni riga di commento deve iniziare con un punto e virgola (;).

2. Salvare il file personalizzato con un altro nome all’interno della stessa cartella:

– La lunghezza massima del nome del file è di 64 caratteri e il nome deve contenere il suffisso .ini.

– Conservare il file originale modificato per futuri utilizzi. L’unica copia dei commenti inseriti nel file salvato è rappresentata dal file stesso.

Trasferimento del file su una singola scheda di gestione. Per trasferire il file .ini su un’altra scheda di gestione di rete, effettuare una delle seguenti operazioni:

• Tramite l’interfaccia Web della scheda di gestione di destinazione, selezionare la scheda Amministrazione, il menu in alto Generale e File config utente nel menu di navigazione a sinistra. Immettere il percorso completo del file o utilizzare il pulsante Sfoglia.

• Utilizzare un protocollo di trasferimento file compatibile con la scheda di gestione di rete come FTP, client FTP, SCP o TFTP. L’esempio seguente utilizza FTP:

a. Nella cartella contenente la copia del file .ini personalizzato, utilizzare FTP per accedere alla scheda di gestione sulla quale si desidera importare il file .ini:

ftp> open ip_address

b. Esportare la copia del file .ini personalizzato nella directory radice della scheda di gestione di destinazione:

ftp> put filename.ini

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete98

Esportazione del file su diverse schede di gestione. Per esportare il file .ini su diverse schede di gestione di rete:

• Utilizzare FTP o SCP, ma scrivere uno script che comprenda e ripeta la procedura utilizzata per importare il file in una sola scheda di gestione.

• Utilizzare un file di elaborazione in batch e e l’utilità per file .ini.

Per creare il file batch e usare l’utilità, vedere le Note di rilascio: utility file .ini, versione 1.0, disponibili sul CD Utility allegato alla scheda di gestione di rete.

Il caricamento e i messaggi di erroreIl caricamento e i relativi messaggi di errore

Quando la scheda di gestione di rete di destinazione completa il caricamento del file .ini per l’aggiornamento delle impostazioni, si verifica il seguente evento.

Configuration file upload complete, with x valid values

Se una parola chiave, il nome di una sezione, o un valore non sono validi, la scheda di gestione carica comunque il file, ma si verifica un evento che restituisce il testo relativo agli errori verificatisi.

Testo evento Descrizione

Avviso del file di configurazione: Invalid keyword on line number (parola chiave non valida sulla riga numero).

Avviso del file di configurazione: Invalid value on line number (valore non valido sulla riga numero).

Una riga con una parola chiave non valida o un valore non valido viene ignorata.

Avviso del file di configurazione: Invalid section on line number (sezione non valida sulla riga numero).

Se un nome di sezione non è valido, tutte le parole chiave e i valori di tale sezione vengono ignorati.

Avviso del file di configurazione: Keyword found outside of a section on line number (parola chiave trovata all’esterno di una sezione sulla riga numero).

Una parola chiave inserita all’inizio del file (ad esempio, prima di qualsiasi titolo di sezione) viene ignorata.

Avviso del file di configurazione: Configuration file exceeds maximum size (il file di configurazione supera la dimensione massima).

Se il file è troppo grande, si verifica un caricamento incompleto. Ridurre le dimensioni del file, o dividerlo in due, quindi tentare nuovamente il caricamento.

99Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Messaggi nel file config.ini

Affinché la configurazione di un dispositivo associato alla scheda di gestione da cui si scarica il file config.ini possa essere effettuata con successo, è necessario che il sistema di destinazione rilevi un dispositivo uguale. Se il dispositivo (come ad esempio un’unità UPS) non è presente o non viene rilevata, sul file config.ini viene aggiunto un messaggio all’interno di un’apposita sezione, e non in forma parole chiave e valori. Esempio:

UPS not discovered (UPS non rilevata)

IEM not discovered (IEM non rilevato)

Se nell’ambito dell’importazione del file .ini non si desidera esportare la configurazione del dispositivo, ignorare questi messaggi.

Errori generati da valori ignorati

Quando blocca l’esportazione di valori, la parola chiave Override e il relativo valore danno origine a dei messaggi di errore nel registro eventi.

Per informazioni su quali valori vengono ignorati, vedere “Contenuto del file .ini” a pag. 97.

Poiché i valori ignorati sono specifici del dispositivo e non idonei all’esportazione su altre schede di gestione, ignorare questi messaggi di errore. Per evitare questi messaggi di errore, eliminare sia le righe che contengono la parola chiave Override che le righe che contengono i valori da ignorare. Non eliminare o modificare la riga che contiene il titolo di sezione.

Argomenti correlatiSe si lavora su un sistema operativo Windows, per aggiornare le impostazioni TCP/IP di base della scheda di gestione e configurare le altre impostazioni attraverso la sua interfaccia utente, in alternativa al trasferimento dei file .ini, è possibile utilizzare la procedura guidata “Device IP Configuration Wizard”.

Vedere “Procedura guidata “Device IP Configuration Wizard”” a pag. 96.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete100

Trasferimento di file

Aggiornamento del firmwareVantaggi dell’aggiornamento del firmware

Aggiornando il firmware della scheda di gestione di rete 2 (NMC) dell’unità UPS:

• Si ottengono le correzioni di bug e i miglioramenti delle prestazioni più recenti.

• Le nuove funzionalità risultano immediatamente utilizzabili.

Mantenere le stesse versioni del firmware sull’intera rete garantisce che tutte le NMC supportino le stesse funzionalità in modo analogo.

File di firmware (scheda di gestione di rete 2)

Una versione firmware è composta da tre moduli: Un modulo del sistema operativo American Power Conversion (AOS), un modulo dell’applicazione e un modulo di monitoraggio avvio (bootmon). Ogni modulo contiene una o più verifiche Cyclical Redundancy Checks (CRC) che proteggono i dati del modulo da possibili danneggiamenti durante il trasferimento.

I file dei moduli sistema operativo American Power Conversion (AOS), applicazione e monitoraggio avvio utilizzati con la NMC condividono lo stesso formato di base:

apc_versione-hardware_tipo_versione-firmware.bin

• apc: indica il contesto.

• versione-hardware: hw0x identifica la versione dell’hardware su cui è possibile utilizzare questo file binario.

• tipo: indica se il file in questione è il modulo sistema operativo American Power Conversion (AOS), il modulo applicazione o il modulo monitoraggio avvio della NMC.

• versione: numero di versione del file.

• bin: indica che si tratta di un file binario.

Come ottenere la versione firmware più recente

Nota: nel caso di upgrade manuale, se non sono disponibili aggiornamenti è possibile saltare l’installazione del modulo di monitoraggio avvio. Con l’utilità di aggiornamento firmware NMC2, gli aggiornamenti del modulo di monitoraggio avvio vengono installati automaticamente.

Utilità di aggiornamento firmware NMC2 per sistemi Microsoft Windows. L’utilità di aggiornamento firmware NMC2 permette di automatizzare il trasferimento dei moduli firmware su qualsiasi sistema operativo Windows supportato. La versione più recente dell’utilità è disponibile gratuitamente su www.apcc.com/tools/download. In questa pagina Web sono elencate le ultime versioni del firmware per il prodotto, che comprendono l’utilità di installazione automatica. Non utilizzare mai un’utilità progettata per un prodotto per aggiornare il firmware di un altro prodotto.

101Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Aggiornamenti manuali (principalmente per sistemi Linux). Se su nessuno dei computer della propria rete è in esecuzione il sistema operativo Windows, è necessario aggiornare il firmware delle NMC utilizzando i moduli firmware AOS e applicazione separati.

Nota: durante un aggiornamento manuale, caricare prima il modulo di monitoraggio avvio, poi il modulo del sistema operativo e infine il modulo dell’applicazione.

Per estrarre i file del firmware:

1. Eseguire l’utilità di aggiornamento firmware NMC2.

2. Quando richiesto, fare clic su Next>, poi specificare la directory in cui verranno estratti i file.

3. Quando viene visualizzato il messaggio Extraction Complete, chiudere la finestra di dialogo.

Metodi di trasferimento dei file di firmwarePer aggiornare il firmware di una NMC, attenersi a uno dei metodi seguenti:

• Da un computer in rete su cui è in esecuzione il sistema operativo Microsoft Windows, utilizzare l’utilità di aggiornamento firmware NMC2 scaricata dal sito Web.

Nota: l’utilità funziona esclusivamente su una NMC a cui è assegnato un indirizzo IPv4.

• Da un computer in rete che utilizza qualsiasi tipo di sistema operativo supportato, utilizzare FTP o SCP per trasferire i singoli moduli firmware dell’AOS e dell’applicazione.

• Nel caso di una scheda di gestione di rete non installata sulla rete in uso, utilizzare XMODEM mediante una connessione seriale per trasferire i singoli moduli firmware dal computer alla NMC.

Avvertenza: quando si trasferiscono singoli moduli firmware, è necessario trasferire il modulo del sistema operativo AOS nella NMC prima di trasferire il modulo dell’applicazione.

• Utilizzare un'unità USB per trasferire i singoli moduli firmware dal computer alla NMC (solo AP9631)

Uso di FTP o SCP per aggiornare una scheda di gestione di rete 2FTP. Per aggiornare in rete una NMC tramite FTP:

• La NMC deve essere collegata alla rete e l’indirizzo IP di sistema, la subnet mask e il gateway predefinito devono essere configurati.

• Il server FTP deve essere attivato sulla NMC.

• I file del firmware devono essere estratti dalla utilità di aggiornamento firmware NMC2 (vedere “Per estrarre i file del firmware:”).

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS102

Per trasferire i file:

1. Aprire una finestra del prompt di comandi in un computer connesso alla rete. Andare alla directory che contiene i file del firmware ed elencarli:

C:\>cd apcC:\apc>dir

Per i file dell’elenco, xxx rappresenta il numero di versione del firmware:

• apc_hw05_aos_xxx.bin

• apc_hw05_application_xxx.bin

2. Aprire una sessione del client FTP:

C:\apc>ftp

3. Digitare open e l’indirizzo IP della NMC, quindi premere INVIO. Se l’impostazione port per FTP Server è stata modificata rispetto al valore predefinito (21), è necessario utilizzare il valore non predefinito nel comando FTP.

• Per i client FTP Windows, separare un numero di porta non predefinito dall’indirizzo IP con uno spazio. Ad esempio:ftp> open 150.250.6.10 21000

• Per alcuni client FTP è necessario inserire i due punti al posto dello spazio prima del numero di porta.

4. Accedere come amministratore; nome utente e password predefiniti sono apc.

5. Aggiornare il sistema AOS. (Nell’esempio, xxx è il numero di versione del firmware):

ftp> binftp> put apc_hw05_aos_xxx.bin

6. Alla conferma del trasferimento avvenuto, digitare quit per chiudere la sessione.

7. Dopo 20 secondi, ripetere dal passaggio 2 al passaggio 6. Nel passaggio 5, utilizzare il nome file del modulo applicazione.

SCP. Per eseguire l’aggiornamento del firmware della NMC utilizzando Secure CoPy (SCP):

1. Identificare e individuare i moduli firmware descritti nelle precedenti istruzioni relative al protocollo FTP.

2. Utilizzare una riga di comando SCP per trasferire il modulo firmware sulla NMC. Nell’esempio seguente si utilizza xxx per rappresentare il numero di versione del modulo AOS:

scp apc_hw05_aos_xxx.bin [email protected]:apc_hw05_aos_xxx.bin

3. Utilizzare una riga di comando SCP simile, con il nome del modulo applicazione, per trasferire il modulo firmware dell’applicazione sulla NMC.

Aggiornamento di più schede di gestione di rete

Utilità di aggiornamento firmware NMC2. Se si utilizza Windows, utilizzare questa opzione per effettuare più aggiornamenti firmware in IPv4. L’utilità salva tutti i passaggi dell’aggiornamento in un registro da utilizzare come riferimento per la convalida dell’aggiornamento.

103Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

10

Esportare le impostazioni di configurazione. È possibile creare file batch e utilizzare un’utilità per recuperare le impostazioni di configurazione da diverse NMC ed esportarle su altre NMC.

Vedere Note di rilascio: utilità file .ini, versione 1.0, disponibile sul CD Utility in dotazione alla scheda di gestione di rete.

Uso di FTP o SCP per aggiornare più NMC. Per aggiornare più NMC utilizzando un client FTP o mediante SCP, creare uno script che esegua automaticamente la procedura.

Uso dell’utilità di aggiornamento firmware NMC2 per eseguire più aggiornamenti

Al termine del download dal sito Web, fare doppio clic sul file .exe per eseguire l’utilità (che funziona SOLTANTO con IPv4), e attenersi ai passaggi seguenti per aggiornare il firmware della NMC:

1. Digitare un indirizzo IP, un nome utente e una password, quindi scegliere il pulsante Ping se si desidera verificare un indirizzo IP.

2. Scegliere il pulsante Device List per aprire il file iplist.txt. Dovrebbero essere elencati gli eventuali IP, nomi utente e password dei dispositivi; ad esempio: SystemIP=192.168.0.1SystemUserName=apcSystemPassword=apc

La nuova utilità funziona senza problemi con qualsiasi file iplist.txt esistente utilizzato con la vecchia versione dell’utilità.

3. Selezionare la casella di controllo Upgrade From Device List per utilizzare il file iplist.txt. Deselezionare questa casella di controllo per aggiornare il firmware utilizzando l’indirizzo IP, il nome utente e la password digitati nella finestra di dialogo.

4. Scegliere il pulsante Upgrade Now per avviare gli aggiornamenti della versione del firmware.

5. Scegliere View Log per verificare un aggiornamento.

Utilizzo dell’XMODEM per l’aggiornamento di una NMC

Per utilizzare XMODEM per aggiornare una NMC che non si trova in rete, è necessario estrarre i file del firmware dall’utilità di aggiornamento firmware NMC2 (vedere “Per estrarre i file del firmware:”).

Per trasferire i file:

1. Selezionare una porta seriale sul computer locale e disattivare gli eventuali servizi che utilizzano tale porta.

2. Collegare il cavo di configurazione seriale in dotazione (codice prodotto 940-0299) alla porta selezionata e alla porta seriale della NMC.

3. Eseguire un programma terminale (quale HyperTerminal) e configurare la porta selezionata per 57600 bps, 8 bit di dati, nessuna parità, 1 bit di stop e nessun controllo di flusso.

4. Premere il pulsante Reset sulla NMC, quindi premere immediatamente il tasto Invio due volte, o finché il prompt del monitoraggio avvio visualizza: BM>

5. Digitare XMODEM, quindi premere INVIO.

6. Dal menu del programma di emulazione terminale, selezionare XMODEM, quindi selezionare il file binario del firmware AOS da trasferire mediante XMODEM. Al termine del trasferimento XMODEM, viene nuovamente visualizzato il prompt del monitoraggio avvio.

7. Per installare il modulo applicazione, ripetere il passaggio 5 e il passaggio 6. Nel passaggio 6, utilizzare il nome file del modulo applicazione.

8. Digitare reset o premere il pulsante Reset per riavviare la NMC.

Per informazioni sul formato utilizzato per i moduli firmware, vedere “File di firmware (scheda di gestione di rete 2)” a pagina 101.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS4

Utilizzo di un’unità USB per il trasferimento di file (solo AP9631)

Nota: prima di avviare il trasferimento, accertarsi che l’unità USB sia formattata in FAT32.

1. Scaricare i file di aggiornamento e decomprimerli.

2. Creare una cartella denominata apcfirm sull'unità USB.

3. Posizionare i file estratti nella directory apcfirm.

4. Inserire l’unità USB in una qualsiasi porta USB sulla NMC.

5. Reimpostare la NMC e attendere che la scheda venga riavviata completamente.

6. Verificare che l’upgrade venga completato correttamente attenendosi alle procedure indicate in “Verifica degli upgrade e degli aggiornamenti” a pagina 105.

Verifica degli upgrade e degli aggiornamentiVerifica dell’esito positivo o negativo del trasferimento

Per verificare se un aggiornamento firmware è stato completato correttamente, utilizzare il comando xferStatus nell’interfaccia con riga di comando per visualizzare il risultato dell’ultimo trasferimento, oppure inviare un GET di SNMP all’OID mfiletransferStatusLastTransferResult.

Codici risultato relativi all’ultimo trasferimento

Verifica dei numeri di versione del firmware installato.

Tramite l’interfaccia Web, verificare le versioni dei moduli firmware aggiornati selezionando la scheda Amministrazione, Generale nella barra dei menu in alto e Informazioni su nel menu di navigazione a sinistra, oppure inviare il comando SNMP GET all’OID MIB II sysDescr. Nell’interfaccia con riga di comando, utilizzare il comando about.

Codice Descrizione

Successful Trasferimento del file completato.

Result not available Nessun trasferimento di file registrato.

Failure unknown Errore durante il trasferimento dell’ultimo file per una causa sconosciuta.

Server inaccessible Impossibile trovare il server TFTP o FTP sulla rete.

Server access denied Accesso al server TFTP o FTP negato.

File not found Il server TFTP o FTP non è in grado di individuare il file richiesto.

File type unknown Il file è stato scaricato, ma non è stato possibile riconoscerne il contenuto.

File corrupt Il file è stato scaricato, ma almeno una verifica CRC (Cyclical Redundancy Check) non è riuscita.

105Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS

Aggiunta e modifica dei moduli linguisticiI file dei moduli linguistici della scheda di gestione di rete 2 contengono le informazioni necessarie per visualizzare l’interfaccia utente nelle lingue diverse dall’inglese. Ogni modulo linguistico può contenere fino a cinque lingue (per tale motivo la casella a discesa Lingua contiene fino a cinque lingue che è possibile scegliere in fase di accesso).

L’interfaccia utente è disponibile in nove lingue: francese, italiano, tedesco, spagnolo, portoghese brasiliano, russo, coreano, giapponese e cinese semplificato.

I file dei moduli linguistici sono disponibili nell’area di download prodotti della NMC dell'unità UPS sul sito Web di, www.apc.com. L’estensione di tali file è .lpk e la convenzione di denominazione è la seguente:

<nome applicazione>_<versione applicazione>_<codici lingua>.lpk

Ad esempio, nel caso di un’applicazione trifase Symmetra, il nome file è il seguente:sy3p_510_esESzhCnjaJAptBrkoKo.lpk dove esESzhCnjaJAptBrkoKo

indica spagnolo, cinese, giapponese, portoghese brasiliano e coreano.

Qualora si desideri modificare la lingua dell'interfaccia utente su una non al momento disponibile, è necessario scaricare il modulo linguistico dal sito Web e procedere come segue:

1. Collegarsi alla NMC mediante FTP.

2. Trasferire il modulo linguistico necessario alla scheda di gestione. Ad esempio, digitare: put <percorso completo/nome modulo linguistico>.lpk

3. Al completamento del trasferimento del file, disconnettersi da FTP; la NMC verrà riavviata.

4. Al termine del riavvio, il nuovo modulo linguistico è pronto per essere utilizzato.

Nota: prima del trasferimento del nuovo modulo linguistico, eventuali moduli linguistici presenti sulla scheda verranno eliminati. Eventuali problemi nel trasferimento del modulo linguistico comportano che la NMC non disponga di alcun modulo linguistico. In questo caso è disponibile soltanto la lingua inglese. Se dovesse verificarsi questa situazione, procedere nuovamente al caricamento del modulo linguistico.

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete 2 dell’unità UPS106

Risoluzione dei problemi

Problemi di accesso alla scheda di gestionePer problemi non descritti in questa sezione, vedere i diagrammi per la risoluzione dei problemi presenti sul CD Utility della scheda di gestione di rete. Fare clic sul collegamento Risoluzione dei problemi nell’interfaccia del CD.

Se non si riesce a risolvere il problema, vedere “Assistenza clienti nel mondo” a pag. 115.

Problema Soluzione

Impossibile eseguire il ping della scheda di gestione

Se il LED di stato della scheda di gestione è verde, provare a effettuare il ping su un altro nodo dello stesso segmento della rete di appartenenza della scheda di gestione. Se questa operazione non riesce, il problema non dipende dalla scheda di gestione. Se il LED di stato non è verde o se la verifica del ping ha esito positivo, effettuare i seguenti controlli:• Verificare che la scheda di gestione sia inserita correttamente nell’unità

UPS.• Verificare tutte le connessioni di rete.• Verificare gli indirizzi IP della scheda di gestione e del sistema NMS.• Se il sistema NMS è su una diversa rete fisica (o su una sottorete) rispetto

alla scheda di gestione, verificare l’indirizzo IP del gateway predefinito (o router).

• Verificare il numero di bit subnet della subnet mask della scheda di gestione.

Impossibile assegnare la porta di comunicazione tramite un programma terminale

Prima di poter utilizzare un programma terminale per configurare la scheda di gestione, è necessario chiudere tutte le applicazioni, i servizi e i programmi che utilizzano la porta di comunicazione.

Impossibile accedere all’interfaccia con riga di comando tramite una connessione seriale

Assicurarsi di non aver modificato la velocità di trasmissione. Provare con i valori 2400, 9600, 19200 o 38400.

Impossibile accedere all’interfaccia con riga di comando tramite connessione remota

• Assicurarsi di utilizzare il metodo di accesso corretto: Telnet o Secure SHell (SSH). Questi metodi di accesso possono essere attivati da un amministratore. Per impostazione predefinita, viene attivato il protocollo Telnet. Se si attiva SSH, Telnet viene automaticamente disattivato.

• Per la connessione SSH, la scheda di gestione potrebbe creare una chiave host. La scheda di gestione può impiegare fino a un minuto per creare la chiave host; in questo intervallo SSH risulta inaccessibile.

107Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Problemi SNMP

Impossibile accedere all’interfaccia Web

• Verificare che l’accesso HTTP o l’accesso HTTPS sia attivato.• Assicurarsi che l’URL utilizzato sia quello corretto; nella fattispecie

verificare l’URL sia coerente con il sistema di protezione utilizzato dalla scheda di gestione. Per la connessione SSL è necessario che l’URL cominci con https e non con http.

• Controllare che sia possibile eseguire il ping della scheda di gestione.• Assicurarsi di utilizzare un browser Web compatibile con la scheda di

gestione. Vedere “Browser Web compatibili” a pag. 30.• Se la scheda di gestione è stata da poco riavviata ed è stata impostata una

protezione SSL, la scheda di gestione potrebbe essere impegnata nel processo di creazione di un certificato server. Per questa operazione la scheda di gestione potrebbe impiegare fino a un minuto di tempo; in questo intervallo il server SSL risulta non disponibile.

Problema Soluzione

Impossibile eseguire comandi GET

• Se si utilizza il protocollo SNMPv1, controllare il nome della comunità di lettura (GET); se si utilizza SNMPv3 controllare la configurazione del profilo utente.

• Utilizzare l’interfaccia con riga di comando o l’interfaccia Web per garantire l’accesso al sistema NMS. Vedere “SNMP” a pag. 79.

Impossibile eseguire comandi SET

• Se si utilizza SNMPv1, controllare il nome della comunità di lettura/scrittura (SET); se si utilizza SNMPv3 controllare la configurazione del profilo utente.

• Utilizzare l’interfaccia con riga di comando o l’interfaccia Web per assicurarsi che il sistema NMS disponga dell’accesso in scrittura (SET) (se si utilizza SNMPv1); oppure che disponga dell’accesso agli indirizzi IP di destinazione tramite la Lista di controllo degli accessi (se si utilizza SNMPv3). Vedere “SNMP” a pag. 79.

Impossibile ricevere trap sul sistema NMS

• Assicurarsi che il tipo di trap (SNMPv1 o SNMPv3) sia correttamente configurato come ricevitore di trap per il sistema NMS.

• Se si utilizza SNMPv1, eseguire una query sull’identificatore di oggetti (OID) MIB mconfigTrapReceiverTable per verificare che l’indirizzo IP del sistema NMS sia elencato correttamente e che il nome della comunità definito per il sistema NMS corrisponda al nome della comunità all’interno della tabella. Se uno dei due nomi non è corretto, utilizzare i comandi SET per gli identificatori di oggetti (OID) mconfigTrapReceiverTable oppure utilizzare l’interfaccia con riga di comando o l’interfaccia Web per correggere la definizione del ricevitore di trap.

• Se si utilizza SNMPv3, verificare la configurazione del profilo utente per il sistema NSM ed eseguire una verifica di trap.

Vedere “SNMP” a pag. 79, “Ricevitori di trap” a pag. 86 e “Verifica trap SNMP” a pag. 88.

I trap ricevuti dal sistema NMS non vengono identificati

Per verificare che i trap siano integrati correttamente nel database di allarme/trap, consultare la documentazione NMS.

Problema Soluzione

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete108

Problemi di sincronizzazione

Problema Soluzione

Un membro del gruppo di controllo sincronizzato non partecipa a un’azione sincronizzata.

Assicurarsi che lo stato del membro del gruppo sia impostato su Attivato. Qualora l’azione sincronizzata richieda l’accensione delle unità UPS, verificare inoltre la capacità della batteria del membro del gruppo.

Impossibile portare a termine il tentativo di aggiungere un membro a un gruppo di controllo sincronizzato.

I valori Indirizzo IP multicast, Numero gruppo di controllo sincronizzato e versione del firmware devono corrispondere ai valori degli altri membri del gruppo.

109Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Appendice A: Interfaccia con riga di comando?

about

alarmcount [-p [all | warning | critical]]

boot [-b <dhcp | bootp | manual>][-c <dhcp cookie> [enable | disable]][-v <vendor class>][-i <client id>][-u <user class>]

cd

console [-S <disable | telnet | ssh>][-pt <telnet port #>][-ps <ssh port #>][-b <baud rate> [2400 | 9600 | 19200 | 38400]]

date [-d <“datestring”>][-t <00:00:00>][-f [mm/dd/yy | dd.mm.yyyy | mmm-dd-yy | dd-mmm-yy | yyyy-mm-dd]][-z <time zone offset>]

delete

dir

dns[-OM [enable | disable]][-p <primary DNS server>][-s <secondary DNS server>][-d <domain name>][-n <domain name IPv6>][-h <host name>]

eventlog

exit

format

ftp [-p <port number>][-S <enable | disable>]

help

netstat

ntp[-OM [enable | disable]][-p <primary NTP server>][-s <secondary NTP server>]

ping [<IP address or DNS name>]

portspeed [-s [auto | 10H | 10F | 100H | 100F]]

prompt [-s [long | short]]

quit

radius [-a <access> [local | radiusLocal | radius]][-p# <server IP>][-s# <server secret>][-t# <server timeout>]

reboot

resetToDef [-p [all | keepip]]

snmp, snmp3[-S [enable | disable]]

system[-n <system name>][-c <system contact>][-l <system location>]

tcpip[-i <IP address>][-s <subnet mask>][-g <gateway>][-d <domain name>][-h <host name>]

tcpip6[-S [enable | disable]][-man [enable | disable]][-auto [enable | disable]][-i <IPv6 address>][-g <IPv6 gateway>][-d6 [router | stateful | stateless | never]]

uio[-rc <dI> [open | close][-st <port # | port #]][-disc <port # | port #]]

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

ups [-c <off | graceoff | on | reboot | gracereboot | sleep | gracesleep>][-r <start | stop>][-s <start>][-b <enter | exit>][-o# <off | delayoff | on | delayon | reboot>][-os#][-st]

user[-an <Administrator name>][-dn <Device User name>][-rn <Read-Only User name>][-ap <Administrator password>][-dp <Device User password>][-rp <Read-Only User password>][-t <inactivity timeout in minutes>]

web[-S <disable | http | https>][-ph <http port #>][-ps <https port #>]

xferINI

xferStatus

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

Guida per l’utente della scheda di gestione di rete

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LA PRESENTE GARANZIA NON PUÒ ESSERE MODIFICATA O ESTESA DA RIVENDITORI, RAPPRESENTANTI O DIPENDENTI DI APC. SE SI VERIFICA LA NECESSITÀ DI MODIFICARE I TERMINI DELLA GARANZIA, CIÒ PUÒ AVVENIRE UNICAMENTE PER ISCRITTO, CON LA FIRMA DI UN FUNZIONARIO APC E DEI RAPPRESENTANTI LEGALI.

Richiesta di indennizzo in base alla garanzia

Per problemi relativi a richieste di indennizzo è possibile rivolgersi alla rete di assistenza clienti APC, accedendo alla pagina Assistenza disponibile sul sito Web di APC all’indirizzo www.apc.com/support. Selezionare il proprio paese dall’apposito menu a discesa nella parte superiore della pagina Web. Selezionare la scheda Assistenza per ottenere informazioni su come contattare il servizio di assistenza clienti per la propria zona.

Assistenza clienti nel mondo

L’Assistenza clienti per questo ed altri prodotti è disponibile gratuitamente tramite una delle modalità descritte di seguito.

• Visitando il sito Web per trovare le risposte alle domande più frequenti (FAQ), per accedere ai documenti nell' Knowledge Base e per chiedere assistenza.

– www.apc.com (sede principale della società)

Collegarsi alle pagine Web dei paesi specifici, ciascuna delle quali contiene le informazioni relative all’assistenza ai clienti.

– www.apc.com/support/

Supporto generale con FAQ, Knowledge Base e-assistenza.

• Contattare un Centro assistenza clienti via telefono o e-mail.

– Centri regionali:

– Centri locali e nazionali: visitare il sito www.apc.com/support/contact per informazioni.

Contattare il rappresentante o altri distributori da cui si è acquistato il prodotto per informazioni sull’assistenza clienti locale.

Italia +800 0272 0272

Europa, Medio Oriente, Africa (353)(91)702000 (Irlanda)

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