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SCHEDA N. ASSEGNAZIONE DELLE QUOTE VINCOLATE AGLI
OBIETTIVI DI PIANO SANITARIO NAZIONALE 2010
GENERALITÀ
REGIONE PROPONENTE CALABRIA
DELIBERA REGIONALE (DATA E NUMERO)
DGR 582 DEL 6 SETTEMBRE 2010
LINEA PROGETTUALE 2. LA NON AUTOSUFFICIENZA
TITOLO DEL PROGETTO 2.2 Trasformazione dei Centri di Valutazione Alzheimer in Centri di valutazione Demenza/Clinica della Memoria
DURATA DEL PROGETTO 12 mesi
REFERENTI
ASPETTI FINANZIARI
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO 750.592,00
IMPORTO ASSEGNATO A VALERE SULLA QUOTA DEL FSN 2010 750.592,00
IL PROGETTO
CONTESTO
La demenza rappresenta l’esito di una malattia ad andamento progressivo che comporta, già in
fase iniziale, deficit della memoria, del pensiero e del comportamento. Nella sua evoluzione, la
patologia si associa ad un alto grado di compromissione funzionale con conseguenze significative
non solo per il paziente, ma anche per le famiglie, su cui grava un enorme carico assistenziale.
Di fronte a malattie croniche e irreversibili, come le demenze, solo un giusto atteggiamento di
iniziativa può consentire ai sistemi sanitari di mettere in atto provvedimenti mirati, finalizzati alla
gestione del paziente nel suo complesso e di dare risposte alle famiglie nelle diverse fasi della
malattia . La cura della persona, più che della malattia, diventa prioritaria: occorre
contestualizzare l’assistenza in rapporto ad esigenze variabili nel tempo, assicurando risposte che
solo un sistema duttile ed adeguatamente preparato può dare.
L’Italia è il paese più vecchio dell’Unione Europea: il 20% degli abitanti, pari a 12 milioni di residenti,
ha più di 65 anni (dati Istat 2008) ed anche i grandi vecchi (gli ultraottuagenari) sono già oltre 3
milioni ed in costante aumento. Quasi il 30% degli ultraottantenni è affetto da demenza (905.713,
Studio Eurodem, Ferri et al. 2006).
Fig.1
2
La malattia di Alzheimer è la più frequente delle demenze degenerative e copre circa il 50% dei casi.
In Italia sono attualmente più di 600.000 i soggetti colpiti.
Nella Regione Calabria, i dati sulle demenze sono coerenti con i numeri attesi a livello nazionale; sulla base dei dati epidemiologici per l’anno 2015, il numero di casi di demenza attesi oscilla tra 24.600 e 41.000 (fig.1) Fig.1
Esistono inoltre, una serie di specificità legate al peculiare background genetico: sono identificate
molte forme ereditarie a trasmissione autosomico dominante sia di malattia di Alzheimer (Bruni et
al 2010) che di demenza frontotemporale (Bruni et al 2007). In entrambe le forme l’ esordio della
patologia avviene quasi sempre in epoca pre-senile, presentandosi, in alcuni casi, anche prima dei
40 anni. E’ evidente che questi giovani pazienti con le relative famiglie, richiedono percorsi
diagnostici e assistenziali particolari e specificamente dedicati che comprendono tra l’altro una
diagnostica genetico-molecolare raffinata e sostegno ampio e dedicato ai caregivers. Le forme
ereditarie, geneticamente determinate, sono molto più frequenti in Calabria rispetto ad altre
regioni italiane, e si vanno ad aggiungere ai casi di demenza totali previsti dal parallelo
invecchiamento della popolazione.
La Regione Calabria, dopo l’avvento delle Unità di Valutazione Alzheimer (UVA) istituite ormai
dieci anni or sono, con l’inizio del Progetto Cronos, non ha ancora previsto ed arricchito il servizio
sanitario regionale con ulteriori e specifiche forme di assistenza per i pazienti con Malattia di
Alzheimer e altre demenze.
Nell’anno 2009, al fine di assicurare adeguate risposte all’ “emergenza demenze”, la Direzione
Strategica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro (ASP-CZ), ha deliberato la costituzione di
un Gruppo Operativo Interdipartimentale Permanente (GOIP) sulla demenza (delibera n. 2327 del
22.09.08) costituito da esperti del settore di diversa formazione professionale. A conclusione degli
incontri sono stati individuati gli obiettivi del progetto (generali e specifici), i contenuti, la
metodologia e le linee strategiche, ed è stato elaborato un percorso assistenziale declinabile in
tutto il territorio dell’ASP-CZ. Nella stessa ASP-CZ è locato, inoltre, il Centro Regionale di
Neurogenetica, nato con una legge regionale apposita (LR37/96) e che ha finalità di assistenza e
ricerca sulle patologie neurodegenerative, in specie demenze, e ancora più in particolare le forme
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genetiche. Il Centro, dotato di supporti e tecnologie informatiche avanzate, di un laboratorio di
genetica molecolare, e di professionalità specializzate nella ricerca genealogica e informatica ha
coordinato il gruppo GOIP e costituisce il naturale punto di riferimento delle Unità di Valutazione
Alzheimer dislocate sul territorio calabrese. Lo stesso Centro assieme alle strutture Aggiornamento
e Formazione dell’ASP-CZ ha intrapreso processi accreditati di formazione per le UVA della regione
che ha sviluppato nell’anno corrente.
DESCRIZIONE Il modello proposto ha come riferimento l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, ed è trasferibile alle altre aziende sanitarie territoriali della Calabria. L’obiettivo principale è quello di migliorare i percorsi socio-assistenziali delle persone affette da demenza. Tale obiettivo può essere perseguibile attraverso una nuova organizzazione che preveda la trasformazione dei Centri di Valutazione Alzheimer in Centri di Valutazione Demenza e la loro integrazione in una rete attraverso il coordinamento di un unico Centro di Riferimento Provinciale. I punti di forza del progetto sono costituiti da:
1. creazione di una rete assistenziale sia in termini strutturali/tecnologici (portale informatico) che operativo (condivisione di procedure e strumenti).
2. Programmi di formazione specifica per le diverse figure professionali.
Il progetto ha una durata complessiva di 12 mesi nel corso dei quali saranno implementate e/o potenziate le reti strutturali e organizzative e i vari programmi formativi al fine di consentire al modello di essere operativo. La complessità del modello adottato prevede il monitoraggio dei diversi livelli (strutturali, tecnologici e organizzativi) per i quali sono stati previsti specifici indicatori di processo e di risultato.
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OBIETTIVI
OBT.1: COSTITUIRE UNA RETE ASSISTENZIALE SIA IN TERMINI DI STRUTTURA CHE IN
TERMINI DI COLLEGAMENTO OPERATIVO TRA TUTTE LE FIGURE PROFESSIONALI
IMPEGNATI NEI DIVERSI ASPETTI DELLA MALATTIA
Le strategie di sostegno al paziente affetto da demenza ed alla famiglia richiedono frequentemente la collaborazione tra i servizi socio-assistenziali competenti per le diverse problematiche relative alle persone con malattie dementigene. Sono pertanto spesso necessari raccordi tra l’azienda sanitaria e le istituzioni che danno risposte in ambiti diversi (politiche sociali, economiche, occupazionali, giuridiche, volontariato). E’ necessario che gli Enti locali e la rete dei servizi elaborino dei piani di intervento, preferibilmente su base distrettuale, che possano essere rivolti non solo ai pazienti, ma anche ai familiari e a tutti coloro che contribuiscono all’assistenza.
Il modello si ispira all’implementazione di una rete integrata di servizi che si confronta con una Struttura Centralizzata (modello Hub&Spoke), un Centro di Riferimento con funzioni di analisi, valutazione e implementazione di quanto già messo in atto dall’ ASP in relazione ai percorsi diagnostici e al counselling delle demenze. Il Centro di Riferimento svolgerà inoltre un’attività di analisi e riorganizzazione del sistema delle UVA.
Rete socio-assistenziale individuata:
1. Centro di Riferimento.
2. Cure Primarie.
3. Unità di Valutazione Alzheimer.
4. Strutture Residenziali e Semiresidenziali.
5. Medicina Specialistica Ambulatoriale.
6. Dipartimento di Salute Mentale.
7. Assistenza Domiciliare Integrata.
8. Servizi Sociali Distrettuali (Piano di Zona).
9. Punto Unico di Accesso.
10. Dipartimento Servizi Sociali Asp.
11. Assistenza Invalidi e Ausili Protesici.
12. Dimissione Protetta e Servizi Ospedalieri.
13. Medicina Riabilitativa Fisica e Neurocognitiva.
14. Servizio Farmaceutico Territoriale.
5
Modello HUB & SPOKE:
AZIONI DELL’ OBT 1
1. Individuazione dei servizi socio-sanitari e territoriali da coinvolgere nel percorso
condiviso.
Servizio Farmaceutico
Territoriale.
Medicina Riabilitativa
Fisica e
Neurocogn.
Dimissione Protetta e
Servizi Ospedalieri
Assistenza Invalidi e
Ausili Protesici
Dip. Servizi
Sociali Asp.
Punto Unico di Accesso
Servizi Sociali Distrettuali
(Piano di Zona)
Assistenza Domiciliare Integrata
Dip. Salute Mentale
Medicina Specialistica
Ambul.
Strutture Residenziali e Semires.
Unità di Valutazione Alzheimer
Cure Primarie
Centro di Riferimento
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OBT.2: POTENZIARE I CENTRI DI VALUTAZIONE ALZHEIMER INTESI COME CENTRI DI VALUTAZIONE DEMENZA/CLINICA DELLA MEMORIA DEDICATI ALLA DIAGNOSI PRECOCE, ALLA PREVENZIONE E ALLA PRESA IN CARICO ASSISTENZIALE DI PAZIENTI CON DISTURBI COGNITIVI CHE POSSONO COSTITUIRE UN MOMENTO PRELIMINARE DI UNA DEMENZA CONCLAMATA.
OBT.3: REALIZZARE O POTENZIARE PERCORSI ASSISTENZIALI DOMICILIARI CHE
CONSENTONO UNA PRESA IN CARICO GLOBALE DELLA PERSONA AFFETTA E DEI SUOI FAMILIARI, E CHE COMPRENDANO UNA FUNZIONE DI RACCORDO, COORDINAMENTO E
TUTORAGGIO PER LA PRESA IN CARICO DELLA PERSONA CON DEFICT COGNITIVO O
DEMENZA CONCLAMATA, BASATA SULLA PROMOZIONE DELL’INTEGRAZIONE DEGLI INTERVENTI TRA ASP, LE ATTUALI UVA, CENTRI DI ECCELLENZA PER LA DIAGNOSI, SERVIZI DI RIABILITAZIONE ANCHE COGNITIVA, SERVIZI OSPEDALIERI, SEERVIZI TERRITORIALI SOCIO-ASSISTENZIALI E SANITARI.
Una rete assistenziale che voglia dare risposte concrete e a 360 gradi deve
necessariamente prevedere l’esistenza di tutti servizi finalizzati alla risoluzione dei bisogni
del paziente demente e contestualmente il loro raccordo.
Gli attori e i servizi della rete che istituzionalmente a vario titolo entrano nella gestione del
paziente sono: il Medico di Medicina Generale (MMG), le UVA, gli operatori dell’assistenza
domiciliare integrata (ADI), le Unità di valutazione geriatriche (UVG), i Centri di Salute
Mentale (CSM), i Servizi Sociali dei comuni, le Associazioni di Volontariato, i Centri Diurni, i
Nuclei Alzheimer creati all’interno delle RSA, nonché i Punti Unici di Accesso (PUA) previsti
dalla normativa. Nell’ASP-CZ, nelle more della piena attivazione dei servizi esistenti e
dell’istituzione dei servizi mancanti, si ritiene di dover individuare come punto di avvio del
processo l’implementazione quali-quantitativa delle UVA.
Pur essendo le UVA nate con finalità riconducibili al solo monitoraggio dei trattamenti
farmacologici, sono stati assicurati, nel tempo e nei fatti, nonostante limitazioni e difficoltà
organizzative, interventi di tipo assistenziale più articolati in risposta ai bisogni manifestati
dall’utenza che diventa numericamente sempre più elevata. Nella sola ASP-CZ la
popolazione degli ultrasessantacinquenni totale è pari a circa 67.000 individui. L’indice di
vecchiaia dei comuni ricadenti all’interno dell’ASP-CZ è pari a 124.5% (dato nazionale =
141.7). Anche se il dato medio provinciale è inferiore a quello nazionale, tuttavia la
prevalenza della popolazione anziana è maggiormente concentrata nei comuni
dell’entroterra dell’ASP-CZ.
Considerati i tassi di prevalenza della demenza, si può prevedere, sul territorio dell’ASP-CZ,
un numero complessivo di casi compreso tra 4.000 (6%) e 6.700 (10%) (Fig.2).
7
ASP Catanzaro124.5ASPCZ
141.7Italia
Indice di vecchiaiaDati ISTAT 2007
Casi attesi
6678.810%
4007.36%
Attualmente nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro insistono tre Unità di
Valutazione Alzheimer così dislocate:
- Distretto del Lametino, presso il Centro Regionale di Neurogenetica (CRN) a
Lamezia Terme
- Distretto n°3 di Soverato, presso ex Ospedale Psichiatrico di Girifalco
- Distretto n. 1 di Catanzaro, presso Unità Operativa Tutela Anziani.
Il lavoro epidemiologico condotto dal GOIP e realizzato con la definizione degli indici di
invecchiamento per area geografica in tutta l’ASP-CZ, ha permesso di identificare le zone in
cui l’indice di invecchiamento è molto elevato (e dunque in maniera correlata in cui è
elevata la prevalenze delle demenze) e zone in cui non esiste alcun riferimento clinico
diagnostico e assistenziale per queste patologie. Il numero dei pazienti intercettati
attualmente nelle 3 Unità di Valutazione Alzheimer è pari a circa n. 1.000 nuovi pazienti
per anno a fronte di un bisogno assistenziale stimato sulla base dei dati epidemiologici che
è oltre 4 volte.
E’ dunque necessario un potenziamento di dette UVA nel senso della multidisciplinarietà
del personale e nella ridefinizione di percorsi assistenziali integrati tra i diversi attori della
rete per favorire un approccio unitario.
Potrà essere così garantita una più corretta e mirata informazione nei confronti del
cittadino utente, una ottimizzazione delle risorse, un miglioramento della qualità delle
prestazioni, una amplificazione delle risposte assistenziali. Oltre alle attività ambulatoriali
di diagnosi e cura, si possono prevedere anche: la riabilitazione cognitiva, la consulenza e il
sostegno psico-sociale alle famiglie ed ai caregivers, la partecipazione a programmi di
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assistenza domiciliare, l’ orientamento alle famiglie, il segretariato sociale, l’ attivazione di
gruppi di mutuo-aiuto. La metodologia di lavoro delle UVA nella gestione dei percorsi
assistenziale sarà costruita sul modello del case-management.
AZIONI DELL’ OBT. 2 e 3
1. Elaborazione di un documento programmatico con il quale l’Azienda assicura la
disponibilità di personale, strutture e attrezzature necessarie
2. Predisposizione di atti e adempimenti amministrativi.
OBT.4: FORMARE E ADDESTRARE LE PROFESSIONALITÀ A VARIO TITOLO COINVOLTE L’aumento costante del numero di ammalati ha creato, dal punto di vista dell’ assistenza,
una condizione di emergenza; il rischio è, in questo caso, che una limitata conoscenza della
patologia e delle problematiche ad essa correlate porti ad interventi scarsamente mirati e
ad uno spreco di risorse. La necessità inoltre di implementare le UVA nonché istituire le
nuove nell’ASP, si scontra con l’esiguità delle risorse e il piano di rientro per cui l’unica
possibilità perseguibile è quella di sviluppare piani di formazione specifici per le varie figure
che, con ruoli diversi, si relazionano con il malato; monitorare e promuovere
l’approfondimento delle tematiche, al fine di ottimizzare le risposte. Le diverse
professionalità dovranno essere adeguatamente formate con corsi teorico-pratici.
Considerato il percorso evolutivo di un paziente con demenza, e l’organizzazione
dell’assistenza, la formazione dovrà coinvolgere medici di medicina generale, psicologi,
medici specialisti, personale infermieristico, operatori socio-sanitari, assistenti sociali.
L’intervento formativo investirà anche la sfera psico-emozionale degli operatori aiutandoli
a identificare le proprie emozioni, a controllarle, a rinforzare i meccanismi relazionali
positivi e ad annullare quelli negativi, nell’ottica della prevenzione del burn-out.
Si può prevedere un primo modulo comune a carattere informativo e moduli di
formazione specifica. Nel modulo comune bisognerà: definire la demenza negli aspetti
neuropsicologici e comportamentali e differenziarla da altre patologie neuropsicologiche e
psichiatriche; far comprendere le dimensioni epidemiologiche e le ricadute sociali della
malattia; far comprendere la reattività psicologica del familiare del demente.
La formazione specifica sarà quindi organizzata per gruppi professionali secondo le
modalità di seguito indicate.
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1. Medico di Medicina Generale
E’ fondamentale coinvolgere il Medico di Medicina Generale affinché, attraverso la
formazione, implementi le conoscenze utili ad effettuare un sospetto diagnostico nella fase
iniziale della patologia.
Dovrà quindi acquisire conoscenze in relazione all’ attività di screening e diagnosi precoce
ed informazioni sulle modalità di dialogo con la rete assistenziale.
In sintesi gli obiettivi principali della formazione del MMG saranno:
sviluppare le competenze per riconoscere i segni della patologia
saper effettuare un rapido screening dei soggetti con sospetto decadimento
cognitivo
saper riconoscere le principali cause di demenza reversibile
lavorare sulla prevenzione delle comorbilità legate alla malattia.
acquisire le necessarie competenze informatiche per l’accesso al portale.
2. Medici specialisti, Psicologi La formazione del medico e dello psicologo è finalizzata alla riconversione del ruolo
sanitario attraverso l’implementazione di conoscenze utili ad effettuare una corretta
diagnosi e una adeguata impostazione terapeutica.
In sintesi gli obiettivi principali della formazione saranno:
sviluppare le competenze per riconoscere i segni della patologia
saper riconoscere le principali cause di demenza reversibile
sapere effettuare una diagnosi differenziale tra i vari tipi di demenza
sapere porre in atto strategie di prevenzione secondaria
acquisire competenze finalizzate al lavoro di equipe multidisciplinare
acquisire le necessarie competenze informatiche per l’accesso al portale
3. Personale di Assistenza Infermieristica, Personale Tecnico, Assistenti sociali
Figure da formare:
infermieri professionali, operatori sociosanitari, assistenti sociali, personale tecnico-
informatico.
Al termine del percorso formativo dovranno possedere una conoscenza di base sulla
fisiopatologia della malattia, sul suo decorso e complicanze, acquisire competenze sulle
peculiari modalità di relazione con il paziente demente e conoscere la rete dei servizi e le
modalità di interazione.
Nel dettaglio gli obiettivi individuati per un percorso formativo possono essere i seguenti:
Conoscere le manifestazioni cliniche e comportamentali della malattia.
Acquisire le modalità di approccio al paziente (sviluppare capacità di relazione, di
gestione dei disturbi comportamentali), identificandone correttamente i bisogni.
Acquisire conoscenze sulle modalità di relazione con i familiari del paziente per
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sviluppare l’ alleanza terapeutica.
Acquisire le modalità di allestimento e di funzionamento delle reti finalizzate al
sistema sanitario.
Acquisire le necessarie competenze informatiche per l’accesso al portale.
Figure Professionali Da Impiegare Nella Formazione:
Medici Specialisti
Medico Medicina Generale
Psicologo
Assistente Sociale
Personale Informatico
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OBT.5: IMPLEMENTARE SISTEMI INFORMATIVI COERENTI CON GLI OBIETTIVI PRECEDENTEMENTE DESCRITTI
L’implementazione nelle UVA di ulteriori figure professionali e la creazione delle nuove
UVA, assieme alla attivazione del portale informatico che consente gli scambi e il raccordo
tra i vari operatori costituirà di fatto la base su cui si dovrà costruire la rete assistenziale. Le
Reti Informatiche rappresentano la base su cui si sviluppano nuovi modelli di assistenza, di
ricerca e di pianificazione dell’offerta sanitaria (e-government). Il GOIP ha già prodotto un
modello sperimentale di portale web-based (prodotto dal personale informatico del Centro
Regionale di Neurogenetica) idoneo alla sperimentazione sul campo. Attraverso questo
strumento le UVA della ASP-CZ e il Centro Regionale di Neurogenetica potranno
interfacciarsi con altre agenzie socio-assistenziali territoriali (Medici di Medicina
Generale, Servizi Sociali dei Comuni, Farmacie, Associazioni di Volontariato, Cooperative,
Strutture residenziali e semi, etc). Il portale sarà fruibile dagli operatori sanitari
appositamente formati in relazione ai processi di cura dei pazienti, da professionisti, dagli
utenti, dai familiari e da tutti i cittadini interessati in relazione alla conoscenza dell’offerta
territoriale. Per le aree del portale riservate agli operatori socio-sanitari saranno utilizzati
sistemi di crittografia per i dati sensibili e autenticazioni da parte degli operatori. Il portale
contiene già in parte le informazioni relative ai servizi connessi al settore disabilità -
demenze, presenti su tutto il territorio dell’ASP-CZ e verrà progressivamente adeguato per
adattarsi alle necessità assistenziali emergenti e alle eventuali variazioni dell’offerta.
Sono già censiti:
1. Centri di valutazione, ambulatori, diagnostica, strutture diurne residenziali e
semiresidenziali, medici di medicina generale, enti, associazioni e cooperative.
Moduli da implementare:
1. Accesso alle prestazioni; richiesta servizi socio-sanitari (pensioni, invalidità
amministratore di sostegno, ausili, etc)
2. Presa in carico multidisciplinare attraverso la Cartella clinica informatizzata che
contiene anche gli strumenti di screening diagnostici (le informazioni vengono
registrate dai singoli operatori che accedono al sistema.
3. Gestione dei dati radiologici (MRI/TC/SPECT), strumentali (ECG, EEG) e di
laboratorio.
4. Predisposizione all’adozione di dispositivi mobili (palmari e smartphone) mediante
i quali si potranno effettuare consultazioni sanitarie anche dal domicilio del
paziente.
5. Progettazione della connessione tra il portale ed il sistema informativo dei Punti
Unici di Accesso (PUA integrati socio sanitari) al fine di accompagnare l’utente in
un percorso che valuti la complessità e la globalità dei bisogni.
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6. Sperimentazione di nuovi modelli interdipartimentali di assistenza e diagnostica
(teleconsulto, tele-cardiologia e tele-radiologia, prenotazioni e accettazioni
informatizzate, invio di referti e documentazione al domicilio).
Azioni da compiere :
Sviluppo degli altri moduli del portale.
Acquisizione di strumentazioni e servizi per la realizzazione della piattaforma
informatica.
Allestimento strutturale e funzionale della rete telematica.
Formazione del personale utente (personale UVA) e utenti esterni (MMG)
Campagne di comunicazione/ informazione rivolte ai servizi socio-sanitari
territoriali, enti, associazioni e cittadini che si interfacciano con il portale.
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OBT.6: DEFINIRE PROCEDURE PER IL MONITORAGGIO DEL SISTEMA, DELL’APPROPRIATEZZA, EFFICACIA, EFFICIENZA E TEMPESTIVITÀ DELLE AZIONI INTRAPRESE E PER L’IMPLEMENTAZIONE DI EVENTUALI INTERVENTI CORRETTIVI.
Nel corso della realizzazione del progetto saranno previsti momenti di verifica del
sistema al fine di valutare l’appropriatezza, l’efficacia, l’efficienza e la tempestività
delle azioni; ciò consentirà di approntare eventuali modifiche in itinere.
Sono previste all’uopo valutazioni al termine del primo e secondo semestre. A tal fine
sono stati individuati per i singoli obiettivi indicatori di processo e di risultato.
OBT.7: REALIZZARE O POTENZIARE QUEI CENTRI DOVE SIANO SEGUITE PARTICOLARI
POPOLAZIONI DI PAZIENTI E/O FAMIGLIE A RISCHIO DI DEMENZA, QUALI LE FORME DI
MALATTIA DI ALZHEIMER FAMILIARE E/0 GIOVANILE, I DEFICIT COGNITIVI POST-ICTUS, LE VASCULOPATIE CEREBRALI FAMILIARI QUALI IL CADASIL, LE FORME DI MALATTIA DI PARKINSON FAMILIARE, ECT.
Il Centro Regionale di Neurogenetica si fa carico da un punto di vista assistenziale e di
ricerca di popolazioni peculiari rappresentate dalle famiglie in cui la Malattia di Alzheimer
ad esordio precoce si trasmette in maniera autosomica dominante. Queste famiglie
ricostruite genealogicamente fino al 1600 sono le famiglie più grandi al mondo e hanno
avuto un ruolo fondamentale nella conoscenza sia della etiologia che patogenesi della
malattia (Bruni et al Neurology 2010). I soggetti affetti sono molto giovani, sviluppando la
malattia intorno ai 40 anni e richiedono la definizione di programmi assistenziali dedicati e
specifici avendo bisogni molto diversi dai pazienti con Malattia di Alzheimer ad esordio
tardivo. Contestualmente i familiari degli stessi pazienti hanno necessità di sostegno
psicologico importante. Spesso si tratta di coniugi che lavorano con bambini in età scolare
e che si ritrovano soli nella gestione del loro familiare che progressivamente ma
inesorabilmente perde funzioni e capacità e soli nel già delicato compito della gestione di
figli in crescita.
Il Centro di Neurogenetica, con il suo personale, svilupperà percorsi di sostegno e gruppi
di mutuo aiuto specificamente dedicati. La gestione e l’organizzazione dei programmi di
sostegno deve essere sviluppata all’interno di contesti da individuare nel territorio (centri
diurni e strutture di accoglienza) che favoriscano le relazioni interpersonali, l’empatia e in
generale la comunicazione.
AZIONI DELL’ OBT. 7
Individuare figure professionali idonee in base a comprovata esperienza nel settore
(n.1 terapista occupazionale e/o educatore, n. 1 psicologo)
14
OBT.8: POTENZIARE QUEI CENTRI DOVE SIANO TESTATE LE POTENZIALITÀ DI TEST
DIAGNOSTICI SU CAMPIONI BIOLOGICI O CON NEUROIMMAGINI PER LA DIAGNOSI SIA
PRECOCE CHE DIFFERENZIALE DELLE DIVERSE FORME DI DEMENZE E PER LA
VALIDAZIONE CON NEUROIMMAGINI FUNZIONALI DEI TEST COGNITIVI COMUNEMENTE
IMPIEGATI NELLE DEMENZE.
La diagnosi precoce e differenziale delle demenze è un obiettivo importante sia per poter fornire strategie terapeutiche e assistenziali adeguate e specifiche al paziente e alla sua famiglia ma più in generale e, speriamo in un futuro sempre più vicino, per poter avere farmaci specifici in grado di contenerne i sintomi devastanti e il deterioramento cognitivo. Mentre in Italia i pazienti con Malattia di Alzheimer e altre demenze ricevono diagnosi in media dopo 2 anni dall’esordio, in Calabria questo tempo è oltre il doppio. E’ dunque necessario porre grande attenzione sulla diagnosi precoce con l’individuazione di sintomi target nonché diffondere nelle varie UVA gli strumenti di testistica neuropsicologica. La diagnosi precoce attraverso l’utilizzo dei biomarkers liquorali e plasmatici e attraverso tecniche di neuroimaging morfologico e funzionale può essere perseguita nel Centro Regionale di Neurogenetica per la sua duplice veste di centro di assistenza e ricerca: una volta sperimentate e validate le procedure, esse potranno essere traslate nella pratica clinica corrente. Molta strada è tuttavia da condurre in specie relativamente alla standardizzazione delle metodologie e l’incremento di sensibilità e specificità dei markers identificati. Le tecniche di biologia molecolare sul DNA hanno invece permesso negli ultimi venti anni l’identificazione di mutazioni genetiche causali sia di alcune forme di Malattia di Alzheimer che di Demenze frontotemporali e altre demenze (Cadasil, demenze associate a degenerazione spinocerebellare, corea di Huntington etc) ritenute all’inizio molto più rare di quanto in realtà non siano e presenti anche nelle forme di demenza ad esordio tardivo. Il trasferimento di queste indagini alla pratica clinico- diagnostica è avvenuto non in maniera omogenea sul territorio nazionale e comunque solo in alcuni centri ultra specializzati tra cui il Centro Regionale di Neurogenetica che ha contribuito all’isolamento di molti geni e nuove mutazioni causali delle diverse malattie dementigene ora note. L’implementazione nei protocolli clinici già in uso e che si avvalgono di batterie testisti che, di analisi diagnostiche quali l’effettuazione dello studio del liquor, del plasma, del DNA e delle tecniche di imaging morfologico e funzionale potrà consentire sempre maggiori e più precoci diagnosi non solo per la malattia di Alzheimer ma anche per le altre demenze. AZIONI DELL’ OBT. 8
Implementazione di nuove tecniche e nuove strumentazioni per lo studio di markers
biochimici, molecolari e neuroradiologici
Attivazione di percorsi standardizzati per la diagnosi precoce
15
TEMPI DI ATTUAZIONE (CRONOPROGRAMMA)
CRONOPROGRAMMA OBIETTIVO 2 e 3:
Primo semestre:
Ricognizione del personale nell’ambito dell’ASP-CZ
Predisposizione degli atti amministrativi.
Reperimento ed eventuale adeguamento strutturale dei locali.
Secondo semestre:
Aggiornamento per il personale con esperienza maturata nel settore
Formazione di altre unità lavorative.
CRONOPROGRAMMA OBIETTIVO 4:
Primo semestre:
Primo modulo comune a tutte le figure professionali. Secondo semestre:
Formazione specifica distinta per professionalità.
CRONOPROGRAMMA OBIETTIVO 5:
Primo semestre:
Ricognizione di strumenti e servizi informativi esistenti nelle Unità Operative che
aderiscono al progetto
Identificazione del personale con eventuale esperienza pregressa nel settore
informatico
Stesura atti amministrativi per l’acquisto della strumentazione e dei servizi
necessari al portale
Formazione del personale che dovrà allestire il sistema informativo
Allestimento strutturale e organizzativo della rete telematica contestualmente
alla formazione del personale addetto all’utilizzazione.
Progressiva dotazione informatica nei servizi già formati e ritenuti idonei
Secondo semestre:
Sviluppo progressivo dei moduli informatici necessari al funzionamento del portale
Monitoraggio e verifica del sistema
16
CRONOPROGRAMMA OBIETTIVO 7:
Primo semestre:
Ricognizione del personale
Predisposizione degli atti amministrativi.
Secondo semestre:
Aggiornamento per il personale con esperienza maturata nel settore
Avviamento attività di caregiving e supporto alle famiglie.
CRONOPROGRAMMA OBIETTIVO 8:
Primo semestre:
Aggiornamento per il personale con esperienza maturata nel settore
Secondo semestre:
Avviamento attività di diagnostica precoce
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INDICATORI (di struttura, di processo, di risultato)
Obiettivo 2 e 3
OBT.2: POTENZIARE I CENTRI DI VALUTAZIONE ALZHEIMER INTESI COME CENTRI DI VALUTAZIONE DEMENZA/CLINICA DELLA MEMORIA DEDICATI ALLA DIAGNOSI PRECOCE, ALLA PREVENZIONE E ALLA PRESA IN CARICO ASSISTENZIALE DI PAZIENTI CON DISTURBI COGNITIVI CHE POSSONO COSTITUIRE UN MOMENTO PRELIMINARE DI UNA DEMENZA CONCLAMATA.
OBT.3: REALIZZARE O POTENZIARE PERCORSI ASSISTENZIALI DOMICILIARI CHE
CONSENTONO UNA PRESA IN CARICO GLOBALE DELLA PERSONA AFFETTA E DEI SUOI FAMILIARI.
Azione: primo semestre Tempo di valutazione
Indicatori di processo
Indicatori di risultato
Ricognizione del personale. 1° semestre n. personale reperito
n. unità lavorative
collocate nelle UVA
Predisposizione degli atti amministrativi.
1° semestre n. personale individuato
Adozione di tutto il
personale necessario
Reperimento ed eventuale adeguamento strutturale dei locali
1° semestre n. locali reperiti Adeguamento locali
Azione: secondo semestre Tempo di valutazione
Indicatori di processo
Indicatori di risultato
Aggiornamento per il personale con esperienza maturata nel settore
2° semestre % personale che si avvale della formazione
> 50%
n. soggetti aggiornati
>70%
Formazione unità lavorative prive di esperienza specifica.
2° semestre % personale > 50% che valuta
positivo l’evento
questionario verifica
apprendimento >80%
18
Obiettivo 4 FORMARE E ADDESTRARE LE PROFESSIONALITÀ A VARIO TITOLO COINVOLTE
Azione: secondo semestre Tempo di valutazione
Indicatori di processo
Indicatori di risultato
Formazione Comune
2° semestre % di ore dedicate alla formazione
% personale formato su
totale partecipanti >
80%
Formazione Specifica 2° semestre % partecipazione
operatori
% personale formato su
totale operatori
partecipanti >80%
19
Obiettivo 5 IMPLEMENTARE SISTEMI INFORMATIVI COERENTI CON GLI OBIETTIVI
PRECEDENTEMENTE DESCRITTI
Azione: primo semestre Tempo di valutazione
Indicatori di processo
Indicatori di risultato
Ricognizione di strumenti e
servizi informativi esistenti
1° semestre % strutture informatizzate
% strutture informatizzate
Identificazione del personale con
eventuale esperienza pregressa nel
settore informatico; formazione
del personale che dovrà allestire
tutto il sistema informativo
1° semestre % Personale con
esperienza informatica nel settore sanitario
% Personale con esperienza informatica nel
settore sanitario
Stesura atti amministrativi per
l’acquisto della strumentazione e
dei servizi necessari al portale
1° semestre n. delibere n. contratti attivati con i
gestori di servizi
Azione: secondo semestre Tempo di valutazione
Indicatori di processo
Indicatori di risultato
Sviluppo progressivo dei
moduli informatici necessari al
funzionamento del portale
2° semestre n. moduli % utilizzo moduli da parte delle strutture >
70%
Monitoraggio e verifica del
sistema
2° semestre media connessioni
monitorate > 70% del
personale afferente
n. procedure informatiche
andate a buon fine >80%.
20
RISULTATI ATTESI
Miglioramento della conoscenza delle demenze da parte delle diverse tipologie di operatori coinvolti,
formazione di nuovi operatori.
Miglioramento dell’assistenza al paziente demente e alla sua famiglia in particolare nel campo delle famiglie con malattia di Alzheimer genetica e altre demenze genetiche.
Messa in opera di rete informatica con omogeneizzazione delle procedure assistenziali sul territorio
Diagnosi precoce e tempestiva della Malattia di Alzheimer e altre demenze, riduzione dei tempi intercorsi
tra l’esordio e la diagnosi.
Obiettivo 7
REALIZZARE O POTENZIARE QUEI CENTRI DOVE SIANO SEGUITE PARTICOLARI
POPOLAZIONI DI PAZIENTI E/O FAMIGLIE A RISCHIO DI DEMENZA
Azione: secondo semestre Tempo di valutazione
Indicatori di processo
Indicatori di risultato
Predisposizione degli atti amministrativi
1° semestre n. personale individuato
Adozione di tutto il
personale necessario
Avviamento attività di home caring e supporto alle famiglie
2° semestre n. pazienti e n. familiari
% soddisfazione fra gli utenti
>80%
Obiettivo 8
POTENZIARE QUEI CENTRI DOVE SIANO TESTATE LE POTENZIALITÀ DI TEST
DIAGNOSTICI SU CAMPIONI BIOLOGICI O CON NEUROIMMAGINI PER LA DIAGNOSI SIA
PRECOCE CHE DIFFERENZIALE DELLE DIVERSE FORME DI DEMENZE E PER LA
VALIDAZIONE CON NEUROIMMAGINI FUNZIONALI DEI TEST COGNITIVI
COMUNEMENTE IMPIEGATI NELLE DEMENZE.
Azione: secondo semestre Tempo di valutazione
Indicatori di processo
Indicatori di risultato
Primo semestre:
Aggiornamento del personale
1° semestre % personale che si avvale
della formazione
> 50%
n. soggetti aggiornati
>70%
Secondo semestre:
Avviamento attività diagnosi
precoce
2° semestre % Pazienti
studiati con protocollo
completo>50%
%diagnosi precoci sul
totale diagnosi demenza %
>30