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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro Onlus 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: SI, VIAGGIARE … 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A06 – Assistenza disabili 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: L’Istituto Ospedaliero di Sospiro si inquadra tra le iniziative nel campo della carità e dell’assistenza che nacquero in provincia di Cremona tra Ottocento e Novecento. Aperto nel 1905, ha visto le sue strutture mutare nel tempo e nelle caratteristiche, diversificando la tipologia degli ospiti ricoverati: poveri, pazienti non allettati, pazienti allettati, pazienti irrecuperabili gravi, disabili, psichiatrici e geriatrici, sino all’attuale suddivisione in due tipologie, anziani e disabili intellettivi e psichici. Oggi l’Istituto Ospedaliero di Sospiro è una delle più importanti realtà di servizio alle fragilità estreme, a livello regionale e nazionale. Una realtà di circa 700 residenti: 400 disabili intellettivi e psichici e 300 anziani, con sede a Sospiro, una piccola comunità di 2500 abitanti, a pochi chilometri da Cremona. 3 NZ00349 Regione Lombardia

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN · ordinaria all’interno della residenza è sandita da attività quotidiane in pi oli gruppi non superiori alle 10 unità di persone

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro Onlus

2) Codice di accreditamento:

3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

SI, VIAGGIARE …

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

A06 – Assistenza disabili

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza

il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori

misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

L’Istituto Ospedaliero di Sospiro si inquadra tra le iniziative nel campo della carità e dell’assistenza che nacquero in provincia di Cremona tra Ottocento e Novecento. Aperto nel 1905, ha visto le sue strutture mutare nel tempo e nelle caratteristiche, diversificando la tipologia degli ospiti ricoverati: poveri, pazienti non allettati, pazienti allettati, pazienti irrecuperabili gravi, disabili, psichiatrici e geriatrici, sino all’attuale suddivisione in due tipologie, anziani e disabili intellettivi e psichici. Oggi l’Istituto Ospedaliero di Sospiro è una delle più importanti realtà di servizio alle fragilità estreme, a livello regionale e nazionale. Una realtà di circa 700 residenti: 400 disabili intellettivi e psichici e 300 anziani, con sede a Sospiro, una piccola comunità di 2500 abitanti, a pochi chilometri da Cremona.

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NZ00349

Regione Lombardia

Il Dipartimento Disabili dell’Istituto, nato nel 2006, è composto da diverse strutture che si sviluppano da un nucleo di edifici storici, integrati con recenti costruzioni funzionali immerse in ampie aree verdi. Il Dipartimento Disabili è una realtà recentemente e profondamente rinnovata, sia nell’organizzazione sia nell’erogazione dei servizi residenziali e diurni a cui è dedicata. Al suo interno sono presenti 21 residenze composte da strutture RSD (Residenze Sanitarie Disabili), ed inoltre da Laboratori di attività e nuovi servizi rivolti ai minori (segnaliamo come servizi di particolare pregio l’ambulatorio riabilitativo per minori con Disabilità Intellettiva e Autismo). Il Dipartimento Disabili è interamente impostato in base alla cornice di riferimento della Qualità di Vita (costrutto che deriva dalle indicazioni dell’OMS, dell’AAIDD e dei principali consensus groups internazionali, 2002). In linea con la visione proposta da questo modello, tutte le attività, le scelte gestionali e cliniche, oltre a quelle culturali e scientifiche, vengono orientate dai risultati ottenibili in tre principali aree di qualità: l’area del benessere (Benessere emotivo, Benessere fisico, Diritti), l’area dell’indipendenza (Sviluppo personale, Benessere materiale, Autodeterminazione), l’area dell’inclusione sociale (Relazioni interpersonali, Inclusione sociale). Il modello scientifico di riferimento è quello dei sostegni, che sono il tramite per la Qualità di Vita. Per gli elementi evidenziati si è scelto di utilizzare l’ 11° Sistema di Definizione, Classificazione e Sistemi di sostegno per le persone con disabilità intellettiva ed evolutiva dell’American Association on Intellectual and Developmental Disabilities (AAIDD).

Il Dipartimento Disabili dell’Istituto Ospedaliero di Sospiro oggi accoglie, attraverso le RSD, 408 persone con grave disabilità intellettiva, motoria e sensoriale a cui spesso sono associati disturbi della condotta, problematiche psichiatriche, internistiche o infettivologiche, spesso

in comorbilità.

Proprio per l’alta specializzazione dell’intervento garantito le persone disabili accolte provengono da tutte le province della regione Lombardia.

Le 408 persone disabili che vivono nelle RSD del Dipartimento risiedono in 21 differenti residenze (nuclei) di circa 20 posti letto, e sono aggregate secondo il principio del bisogno di sostegno individuale della persona disabile; i nuclei sono poi organizzati in Unità Abitative di 40 posti letto ciascuna. L’utilizzo delle SIS (Supports Intensity Scale) ha permesso di aggregare la popolazione disabile in relazione ai bisogni rilevati:

0

20

40

60

80

100

120

140

160

Alto Adattamento Assistenziali Comportamenti Problematici ambulatorio minori

AREE 122 134 158 124

122 134

158

124

Residenza d'origine popolazione disabile accolte in IOS: distribuzione per province

37%

19% 16%

13%

9% 2% 4%

Cr Bs Mi Mn Bg Pv Altro

Le residenze sono pensate come vere e proprie comunità; per questo motivo la vita ordinaria all’interno della residenza è scandita da attività quotidiane in piccoli gruppi non superiori alle 10 unità di persone. Ogni Unità Abitativa fa riferimento ad una delle tre aree del Dipartimento Disabili: – Area dei Comportamenti problematici, in cui sono prevalenti i bisogni di sostegno legati ai disturbi della condotta o a comportamenti disfunzionali o stigmatizzanti. – Area Assistenziale, in cui sono prevalenti i bisogni di sostegno legati alle problematiche assistenziali e mediche, principalmente internistiche e neurologiche. – Area ad Alto Adattamento, in cui sono prevalenti i bisogni di sostegno legati al pieno sviluppo, possesso e utilizzo dell’autodeterminazione. Lo schema di giornata proposto a ciascuna persona disabile accolta nella residenza di Fondazione Sospiro è scandito da diverse attività: attività di gestione dell’ambiente di vita, attività di socializzazione ed inclusione sociale, attività di tempo libero e relax, attività di tipo occupazionale e/o di laboratorio. Tutte le attività sopra riportate posso essere svolte sia all’interno della struttura, sia nel territorio cremonese. All’esterno delle Unità Abitative, una parte importante della villa storica di Fondazione è stata dedicata alle attività di tipo laboratoriale e occupazionale, che vengono svolte dal lunedì al venerdì. L’ Area “Alto Adattamento” include 3 unità abitative (RSD7; RSD9; RSD10), ciascuna articolata in due nuclei, che accolgono 122 persone disabili (rispettivamente 41, 40 e 41), accomunate dall’acquisizione e dall’espressione di un ricco repertorio di abilità cognitive ed

adattive, di base ed avanzate. I gruppi di residenti risultano disomogenei rispetto al dato dell’età e del genere, ad eccezione di un nucleo, sito in RSD7, femminile. La popolazione ha un’ età media compresa tra i 50 ed i 60 anni, a seconda dei nuclei, ed ha storie di vite caratterizzate, in genere, dalla lunga istituzionalizzazione, pur essendo presenti anche giovani adulti di recente ingresso, in particolare presso il servizio RSD9. Compaiono alcune situazioni di fragilità somatica, associata ad importanti bisogni di sostegno sanitario ed assistenziale. Sono, infine, presenti alcune persone disabili con disturbi del comportamento, che si manifestano tuttavia con frequenza bassa ed intensità blanda. Nelle Unità Abitative dell’Area vengono proposte numerose attività progettate per costruire una giornata ricca e significativa. Le attività offerte ai residenti con disabilità sono svariate e sinteticamente raggruppabili nelle seguenti tipologie di appartenenza:

Attività di base ed avanzate per la cura del sé

Attività di base ed avanzate per la gestione della casa

Attività motorie, individuali e di gruppo

Attività di rilassamento/wellness (progetto che coinvolge i volontari del servizio civile nazionale nell’anno in corso)

Attività cognitive

Attività occupazionali/artigianali

Attività per il tempo libero, individuali e di gruppo

Attività per incrementare l’accesso alle informazioni di carattere generale Le unità abitative programmano lo svolgimento delle attività sia all’interno della casa sia in contesti esterni alla residenza. Le persone disabili che risiedono in quest’area partecipano infatti in misura consistente ai laboratori presenti in Fondazione, vivendo una routine che distingue il tempo nella casa (cura del sé; gestione domestica; tempo libero) ed il tempo fuori dalla casa (occupazione e lavoro; attività per l’inclusione sociale). La programmazione delle attività è inoltre finalizzata a differenziare i giorni della settimana, insistendo, nel week end, sulle attività di tempo libero. Le persone disabili frequentano, con modalità indipendenti o aderendo ad iniziative programmate dal servizio, l’ambiente esterno all’istituzione avendo, in questo modo, l'opportunità di sperimentare situazioni altamente normalizzanti, nei contesti sociali in cui la popolazione generale svolge le attività di tempo libero. La frequenza di accessi a tali contesti e le opportunità di usare servizi ed esercizi esterni costituiscono un tema ed un impegno rilevanti. In questo quadro si inserisce il contributo dei Volontari del Servizio Civile Nazionale, di cui l’area si avvale da cinque anni per perseguire obiettivi riferiti primariamente al dominio dell’inclusione sociale. Tale dominio rappresenta infatti un vettore prioritario di intervento, che viene declinato in azioni differenziate condotte in contesti tipici ed in collaborazione con Enti e strutture territoriali:

promozione e partecipazione ad attività ricreative

promozione e partecipazione ad attività sportive

promozione e partecipazione ad attività occupazionali.

In questa sede focalizziamo l’attenzione sul significato inclusivo che possono assumere le

attività di tempo libero, se opportunamente organizzate e proposte. Per una riflessione sul tema “tempo e libero e disabilità” facciamo riferimento ad un documento esteso dalla Lega per i diritti delle persone con disabilità (2006), che, in premessa al progetto “Una rete per sapere”, offre un’interessante definizione articolata in parole chiave: _ Diritto: il tempo libero è principalmente un diritto per le persone con disabilità. Non dobbiamo pensare al tempo libero come ad una concessione, ma dobbiamo affermare il diritto alla possibilità di utilizzare l’ambiente sociale. _ Qualità della vita: tempo libero e qualità della vita sono strettamente correlate; il progetto che riguarda la persona disabile nella sua globalità deve prevedere un intervento mirato all’utilizzo del suo tempo libero. _ Divertimento (benessere, normalità): l’intervento nell’ambito del tempo libero, pur avendo attinenza con l’educazione, deve essere mirato al puro divertimento, salvaguardando concetti come normalità e benessere, senza per questo perdere di valore. _ Relazione: riconosciuta tra le esigenze primarie che concorrono alla qualità della vita. Le attività di tempo libero sono uno strumento per imparare a gestire relazioni non solo protette o filtrate da una figura esterna, ma gestite con sempre maggiore autonomia e serenità. _ Prevenzione: le attività di tempo libero rappresentano un valido elemento di prevenzione all’aggravarsi della disabilità, all’instaurarsi di psicosi o problemi dovuti all’isolamento, alla solitudine, come la depressione, e a prevenire comportamenti a rischio. _ Scelta: il tempo libero diventa lo spazio della scelta e della possibilità reale di pensarsi come protagonista e di conquistarsi spazi di autonomia decisionale. _ Spazi: le attività di tempo libero consentono una presenza giornaliera sul territorio di gruppi di persone disabili obbligando le strutture pubbliche e non ad un confronto con le diverse esigenze delle persone con disabilità e sollecitando così una diversa attenzione alle barriere architettoniche. _ Dignità: le attività di tempo libero riconoscono alle persone con disabilitò la dignità data dall’inclusione sociale, dall’essere persone tra le persone. _ Crescita: il tempo libero è uno spazio di crescita importante, di sperimentazione dell’adultità con l’ambiente sociale. _ Confronto: le attività di tempo libero consentono il confronto con il mondo reale, al di fuori di quello che possono rappresentare i servizi protetti”. (www.ledha.it ).

Se consideriamo i domini che compongono il costrutto di Qualità di Vita constatiamo che il tema del tempo libero li attraversa e li implica in maniera globale. Il tempo libero assume infatti nell’esistenza di ogni persona un’importanza fondamentale per il proprio benessere, fisico ed emotivo, per la possibilità di sviluppare e sperimentare relazioni sociali, coltivare interessi, partecipare alla vita del territorio di appartenenza. E’ inoltre ambito di scelte “libere”, e dunque di autodeterminazione. Non agevolare l’opportunità di accedere ad esperienze realmente significative di tempo libero crea occasione di esclusione e solitudine.

Benché negli ultimi anni la disabilità ed i molteplici aspetti e problemi ad essa legati siano stati oggetto di crescente attenzione, la maggior parte degli interventi è stata per lungo tempo - e lo è tuttora - indirizzata soprattutto all'ambito dei trattamenti che si ritengono essenziali e prioritari, come la terapia e la riabilitazione, privilegiando gli ambienti destinati alla scolarizzazione, alla residenzialità e, in misura minore, al lavoro. Il tempo libero delle persone con disabilità è, spesso, tempo vuoto / tempo morto, oppure tempo riempito di attività etero dirette, organizzate e gestite dai servizi, perdendo quella connotazione personale e libera che dovrebbe caratterizzarlo. Questa valutazione è particolarmente grave se pensiamo che le persone disabili mediamente trascorrono molto più tempo della popolazione a sviluppo tipico in situazione di inattività. Inoltre, tendenzialmente i setting istituzionali prevedono le stesse attività per tutti, identificando la disabilità intellettiva piuttosto che le persone.

La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità dichiara, all’articolo 30 (Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport):

Gli Stati riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire alle persone con disabilità:

(a) l’accesso ai prodotti culturali in formati accessibili;

(b) l’accesso a programmi televisivi, film, spettacoli teatrali e altre attività culturali, in formati accessibili;

(c) l’accesso a luoghi di attività culturali, come teatri, musei, cinema, biblioteche e servizi turistici, e, per quanto possibile, a monumenti e siti importanti per la cultura nazionale".

La dimensione del tempo libero appartiene alla sfera dei diritti di cittadinanza. Il tempo libero non può essere considerato accessorio della vita, ma una sua parte integrante ed un fondamentale sostegno ai progetti di vita autonoma ed indipendente. Nonostante questo, il diritto a svolgere individualmente o in gruppo hobby secondo la propria personalità e il diritto alla socialità sono ancora misconosciuti. La filosofia del nostro servizio si fonda su una visione globale della persona con disabilità come portatrice di istanze, bisogni, aspirazioni al pari di tutti gli altri individui, e, quindi, anche del desiderio di sperimentare esperienze autodeterminate, tipiche, piacevoli ed interessanti in relazione al tempo libero.

In questa prospettiva, il progetto “Si, viaggiare …” intende arricchire l’offerta di proposte di tempo libero in ambiente esterno.

In merito alla popolazione residente presso le RSD dell’Area Alto Adattamento sono osservabili alcuni aspetti critici strettamente correlati alle storie di vita ed agli apprendimenti:

1. apprendimento della passività: hanno sviluppato, nel corso della loro esistenza, caratterizzata dalla lunga istituzionalizzazione, uno stile passivo, associato all’apprendimento di comportamenti condizionati da decisioni e scelte originate

dalle esigenze organizzative dei servizi; sono stati, maggiormente in passato, scarsamente esposti a richieste ambientali orientate a promuovere stili di vita e di autocura soddisfacenti, faticando, in generale, ad autodeterminarsi e a promuovere indipendentemente dai sostegni professionali azioni per il cambiamento;

2. limitazione esperienziale: hanno esperienza di esposizione limitata o scarsa ad opportunità di attività e partecipazione all’ambiente esterno (inteso nella dimensione locale e, soprattutto, allargata);

3. limitazione motivazionale: sono spesso – non sempre - scarsamente consapevoli e/o scarsamente motivati a modificare lo stile di vita acquisito e ad ampliare i repertori comportamentali;

4. barriera culturale: non rispondendo, mediamente, ai canoni estetici correnti e socialmente condivisi, e non possedendo appieno e perfettamente le abilità sociali attese in ambiente esterno, possono incorrere, in misura maggiore rispetto alla popolazione generale, nel rischio di esposizione a processi di etichettamento e stigmatizzazione; tale processo costituisce una barriera culturale che, insieme alle barriere architettoniche, può ridurre le opportunità di inclusione.

A fronte degli elementi di criticità, è necessario sottolineare con forza che le persone disabili residenti nell’Area dell’Alto Adattamento, in particolare alcuni gruppi caratterizzati dalla capacità di esercitare abilità di autodeterminazione, esprimono con chiarezza il desiderio di frequentare luoghi sociali e di divertirsi e che la domanda supera in misura consistente l’offerta del servizio, in relazione sia alla frequenza sia alle mete delle uscite (differenziazione della richiesta correlata alla personalizzazione degli interessi, delle preferenze, dei desideri).

Nel contesto residenziale al quale facciamo riferimento, l’area esplorata nel progetto è oggetto di alcuni interventi, diffusi anche in RSD afferenti ad altre aree, dei quali forniamo gli indicatori principali al fine di delineare il contesto di partenza. Tali interventi sono realizzati tramite iniziative di uscita sul territorio e di vacanza.

A. Dati qualitativi: metodi e tipologia di uscite

1. Uscite in piccolo gruppo Sono presenti interventi destinati alla popolazione generale (122 persone). Essi includono differenti tipologie di uscita:

uscite finalizzate a visitare località di interesse naturalistico, artistico, culturale

uscite finalizzate alla partecipazione a spettacoli (cinema, teatro)

uscite finalizzate alla convivialità (passeggiate in città, pranzi e cene presso ristoranti e pizzerie)

uscite finalizzate al fitness (piscina, circuiti di camminata)

uscite finalizzate alla partecipazione ad attività hobbistiche (bocce, pesca sportiva)

uscite finalizzate alla partecipazione ad attività promosse da associazioni (gare podistiche non agonistiche; mercatini di scambio/baratto e vendita di oggetti autoprodotti)

Alle uscite strettamente correlate al tema del tempo libero si aggiungono:

uscite finalizzate ad acquisti personali

uscite finalizzate a mantenere relazioni significative (andare a trovare amici e famigliari)

Le attività sono gestite prevalentemente sul territorio provinciale e nei territori provinciali limitrofi, coinvolgendo piccoli gruppi di persone disabili (4/7) e due operatori del servizio di pertinenza, inclusi i volontari. Alcuni residenti partecipano ad iniziative di carattere religioso, organizzate dalla parrocchia di Sospiro e da associazioni di volontariato. Le mete e le finalità sono determinate raccogliendo richieste e desideri delle persone disabili tramite riunioni di gruppo, a frequenza mensile, e colloqui individuali (modalità verbale). La composizione del gruppo tiene conto dei bisogni di sostegno, delle preferenze relazionali e delle aree di interesse. Sono oggetto di programmazione educativa, mensile, e di monitoraggio quantitativo (frequenza e presenze).

2. Uscite individuali Sono presenti interventi destinati ad alcune persone, che richiedono sostegni specifici (tot. 12 persone ) Essi includono differenti tipologie di uscita:

uscite finalizzate ad acquisti personali

uscite finalizzate a mantenere relazioni significative (andare a trovare amici e famigliari)

uscite, di differente tipologia, negoziate e scelte come premio all’interno di contratti educativi oppure come attività ricorrenti all’interno di agende di giornata (es.: pranzi al ristorante, uscite di una giornata verso località turistiche).

uscite finalizzate a training per l’apprendimento di mezzi e servizi pubblici (attualmente solo in una unità abitativa, RSD9 )

Le attività sono gestite prevalentemente sul territorio provinciale e nei territori provinciali limitrofi, coinvolgendo la persona disabile ed uno/due operatori del servizio di pertinenza, inclusi i volontari. Le mete e le finalità sono determinate raccogliendo richieste e desideri delle persone disabili tramite colloqui individuali e le richieste ed i desideri di utenti esterni (altri significativi). Sono oggetto di programmazione educativa, mensile, e di registrazione quantitativa e qualitativa (resoconti in diario multidisciplinare).

3. Vacanze Sono presenti, nelle 3 unità abitative come in altri servizi del Dipartimento Disabili, progetti di servizio per la realizzazione di vacanze nel periodo estivo, adeguate alle condizioni generali ed all’età della popolazione, che prevedono l’accesso e l’uso di strutture alberghiere frequentate dalla popolazione generale. Le località individuate sono differenziate (mare; montagna; lago). Le vacanze si svolgono tra giugno e settembre, in piccoli gruppi (5/9 persone disabili), con la presenza di un numero adeguato di operatori e volontari. Alcuni residenti partecipano a viaggi religiosi organizzati da associazioni di volontariato. Le mete sono determinate raccogliendo richieste e desideri delle persone disabili tramite riunioni di gruppo, a frequenza mensile, e colloqui individuali. La composizione del gruppo tiene conto dei bisogni di sostegno, delle preferenze relazionali e delle aree di interesse. Sono oggetto di programmazione educativa e di monitoraggio quantitativo (frequenza e presenze).

B. Dati quantitativi.

Di seguito riferiamo i dati quantitativi relativi ad uscite e vacanze realizzati ad oggi nel corso del 2015. L’obiettivo è di visualizzare l’entità dell’offerta attuale e di descrivere il T0 del progetto. USCITE

RSD7 RSD9 RSD10

NUMERO USCITE 40 70 55

FREQUENZA PER PERSONA

PLURIMENSILE/ MENSILE/TRIMESTRALE (varianza correlata alle richieste/caratteristiche personali)

BIMESTRALE/MENSILE (varianza correlata al nucleo di appartenenza)

PLURIMENSILE/ MENSILE/TRIMESTRALE (varianza correlata alle richieste/caratteristiche personali)

L’offerta è inoltre arricchita dalle proposte dei Laboratori di Fondazione, attivi anch’essi sul fronte dell’inclusione sociale e della partecipazione. VACANZE

RSD7 RSD9 RSD10

NUMERO VACANZE 4 4 4

NUMERO PERSONE COINVOLTE

25 25 27 (un soggiorno per 2 persone è in corso di organizzazione)

Alle vacanze direttamente organizzate dai servizi di Fondazione aggiungiamo, disaggregandolo, il dato relativo alla partecipazione di 12 persone a viaggi religiosi proposti da associazioni di volontariato . In sintesi, nel corso del 2015, da gennaio a settembre, l’Area dell’Alto Adattamento ha realizzato 165 uscite sul territorio (mediamente 18 uscite/mese), coinvolgendo, con diversi livelli di frequenza, tutta la popolazione residente (122 persone) e 12 soggiorni estivi, coinvolgendo 77 persone. Alla luce di queste premesse e specificamente in relazione all’importanza della richiesta espressa dalle persone disabili di incrementare l’offerta di opportunità inclusive di tempo libero, il progetto pensato nell’ambito dell’Area Alto Adattamento si occuperà di promuovere e potenziare esperienze di partecipazione a contesti territoriali di tipo ricreativo, culturale, sportivo, nella prospettiva di arricchire la vita delle persone attraverso il coinvolgimento in attività interessanti e di libera scelta. Il Dominio della Qualità di vita che verrà maggiormente stimolato attraverso l’attuazione del progetto e l’arrivo dei Volontari del Servizio Civile sarà quello della inclusione sociale. Esso riguarda principalmente:

La partecipazione ad attività nella comunità

L’assunzione di un ruolo sociale positivo e appropriato al gruppo di età di riferimento

Il vedere riconosciuto tale ruolo.

Altri Domini della Qualità di vita che vengono toccati dalle attività proposte riguardano:

Il benessere emozionale: in relazione ai temi dell’autostima, della soddisfazione, dell’appagamento, del vissuto di benessere

lo sviluppo personale: in relazione al tema dell’apprendimento e sviluppo di nuove abilità

le relazioni interpersonali: in relazione al tema dell’ampliamento della rete sociale informale

l’autodeterminazione: in relazione al tema della libera scelta di attività e contesti di preferenza.

Le azioni che saranno intraprese riguardano:

il potenziamento e lo sviluppo di strategie per sostenere e rinforzare la motivazione a

partecipare ad attività sociali di tempo libero, in particolare in situazioni di

esposizione a nuovi contesti

il potenziamento e lo sviluppo di strategie per facilitare l’espressione di libere scelte

nell’area del tempo libero

lo sviluppo di abilità e competenze per accedere ed utilizzare i contesti sociali per il

tempo libero con modalità il più possibile autonome ed indipendenti

lo sviluppo di sistemi di misurazione del grado di soddisfazione

l’arricchimento delle opportunità di accesso ad esperienze di tempo libero nella

comunità (quantità e qualità)

I destinatari delle azioni progettate sono tutte le persone disabili residenti presso le RSD

dell’area. La finalità generale consiste nel coinvolgere, complessivamente e

tendenzialmente (fatto salvo l’eventuale aggravamento di quadri clinici in persone con

fragilità somatica), il 100% della popolazione residente (122 persone), attuando

interventi di potenziamento delle abilità e di arricchimento delle opportunità di

partecipazione alle situazioni di tempo libero destinate alla popolazione generale,

realizzando le proposte con modalità ed in misura differenziate nelle tre RSD dell’Area in

considerazione dei bisogni e delle richieste delle persone disabili. I beneficiari indiretti degli

interventi, in termini di coinvolgimento e di percezione soggettiva di soddisfazione, sono le

famiglie delle persone disabili.

7) Obiettivi del progetto:

Il progetto SI, VIAGGIARE … si colloca nel contesto dell’Area Alto Adattamento ed è stato pensato per arricchire il tempo libero in contesti comunitari delle persone disabili residenti presso le RSD che compongono l’Area. Tale obiettivo verrà raggiunto attraverso l’implementazione di attività individuali e di gruppo, avvalendosi della partecipazione in regime di partnership di servizi presenti sul territorio limitrofo, e raggiungendo 122 persone disabili (la totalità dei residenti, fatto salvo l’eventuale aggravamento di quadri clinici in persone con fragilità

somatica). La proposta si declina in due vettori di iniziative parallele che rispondono ai diversi bisogni dei destinatari del progetto (popolazione con disabilità).

1. USCITE

Nella nostra struttura sono attive esperienze di uscita sul territorio con caratteristiche differenti. Tali attività devono essere potenziate, rispondendo alle richieste delle persone disabili. Le finalità generali delle azioni previste dal progetto riguardano:

Incrementare le opportunità di accesso ad attività differenziate di tempo

libero in ambiente esterno

Incrementare le opportunità di esprimere scelte

Potenziare e misurare la percezione di soddisfazione personale

Sviluppare abilità per la gestione indipendente ed autodeterminata delle

attività

Implementare/potenziare la motivazione a sperimentare anche nuovi

contesti

Le finalità generali si declinano in obiettivi specifici di modificazione ambientale e

costruttivi.

Obiettivi costruttivi

Sviluppare training per le gestione delle attività di programmazione e per i

contatti con il territorio (effettuare ricerche in Internet; recuperare materiale

informativo cartaceo presso punti di informazione, uffici turistici,

biblioteche; telefonare per effettuare prenotazioni; effettuare valutazioni e

previsioni di spesa …)

Sviluppare training per la gestione indipendente delle uscite (spostarsi con

l’autobus; spostarsi con il treno; acquistare biglietti; pagare conti …)

Il criterio di raggiungimento degli obiettivi descritti consiste nel numero di persone

implicate nei training (8 persone disabili, complessivamente nell’Area).

Obiettivi di modificazione ambientale

Aumentare il numero medio mensile di uscite (individuali e di gruppo) del

25% (da 18 a 24 uscite al mese)

Implementare l’adozione di strumenti sistematici di assessment delle

preferenze per esplorare i desideri delle persone disabili ed elaborare i dati

raccolti ai fini della programmazione delle attività

Implementare l’adozione sistematica di strategie di rinforzamento

naturale per motivare l’adesione alle attività in particolare in situazione di

esposizione a contesti nuovi: comporre gruppi caratterizzati da affinità e

preferenze relazionali, inclusi gli operatori in accompagnamento; elaborare

poster e album fotografici, cartacei e digitali, individuali e di gruppo;

elaborare e rivedere videoproduzioni correlate alle iniziative

Implementare l’adozione sistematica di strumenti per misurare il grado di

soddisfazione delle persone disabili ai fini di una programmazione più

appropriata delle iniziative.

Implementare la partecipazione delle persone implicate in attività di tempo

libero, individuale e di gruppo, ad iniziative esterne aperte alla

popolazione generale promosse da agenzie, associazioni e gruppi, quali,

ad esempio, gite giornaliere organizzate da agenzie turistiche, pro loco ed

associazioni culturali.

I criteri di raggiungimento degli obiettivi di modificazione ambientale sono i

seguenti:

realizzazione di 24 uscite mensili, individuali e di gruppo (dato medio),

complessivamente nelle 3 RSD, con il coinvolgimento di tutte le persone

disabili in corso d’anno (122 - fatte salve le variazioni individuali nel

numero di accessi correlate a situazioni personali/sanitarie specifiche)

elaborazione, adozione ed applicazione degli strumenti e delle strategie per

effettuare: l’assessment delle preferenze; il rinforzamento naturale; la

misurazione del grado di soddisfazione;

la realizzazione di esperienze di partecipazione ad iniziative turistiche e di

tempo libero organizzate da realtà operanti sul territorio.

Strumenti di monitoraggio

Schede per la rilevazione delle uscite (frequenza delle uscite e presenza

delle persone disabili) con evidenziazione della partecipazione ad attività

organizzate da realtà sociali

Adozione di strumenti e strategie di espressione delle preferenze (scelta), di

rinforzamento e di misurazione del grado di soddisfazione

Presenza di documentazione scritta (relazione) delle attività di

programmazione delle iniziative.

Materiale fotografico e videoriprese delle attività.

2. VACANZE Nella nostra struttura sono attive esperienze di vacanza con caratteristiche differenti. Tali attività devono essere potenziate, rispondendo alle richieste delle persone disabili. Le finalità generali delle azioni previste dal progetto riguardano:

Incrementare le opportunità di accesso a situazioni differenziate di vacanza

e di soggiorno (es.: week end)

Incrementare le opportunità di esprimere scelte

Potenziare e misurare la percezione di soddisfazione personale

Sviluppare abilità per la gestione indipendente ed autodeterminata delle

attività

Implementare/potenziare la motivazione a sperimentare anche nuovi

contesti

Le finalità generali si declinano in obiettivi specifici di modificazione ambientale e

costruttivi.

Obiettivi costruttivi

Sviluppare training per le gestione delle attività di programmazione e per i

contatti con il territorio (effettuare ricerche in Internet; recuperare materiale

informativo cartaceo presso agenzie ed uffici turistici; telefonare per

effettuare prenotazioni; effettuare valutazioni e previsioni di spesa …)

Sviluppare training per la gestione indipendente delle uscite (spostarsi con il

treno; acquistare biglietti; pagare conti …)

Costruire, con il sostegno di operatori e volontari, un data base

relativamente a mete ed opportunità di soggiorno con caratteristiche idonee

alla popolazione che risiede nell’Area dell’Alto Adattamento, utile a fini

programmatori.

Il criterio di raggiungimento degli obiettivi descritti consiste nel numero di persone

implicate nei training sopra descritti e nella presenza del data base (8 persone

disabili, complessivamente nell’Area)

Obiettivi di modificazione ambientale

Implementare l’adozione di strumenti sistematici di assessment delle

preferenze per esplorare i desideri delle persone disabili ed elaborare i dati

raccolti ai fini della programmazione delle attività

Implementare l’adozione sistematica di strategie di rinforzamento

naturale per motivare l’adesione alle attività in particolare in situazione di

esposizione a contesti nuovi: comporre gruppi caratterizzati da affinità e

preferenze relazionali, inclusi gli operatori in accompagnamento; elaborare

poster e album fotografici, cartacei e digitali, individuali e di gruppo;

elaborare e rivedere videoproduzioni correlate alle iniziative

Implementare l’adozione sistematica di strumenti per misurare il grado di

soddisfazione delle persone disabili ai fini di una programmazione più

appropriata delle iniziative

Implementare la partecipazione delle persone implicate in attività di tempo

libero, individuale e di gruppo, ad iniziative esterne aperte alla

popolazione generale promosse da agenzie, associazioni e gruppi, quali,

ad esempio, vacanze e week end organizzati da agenzie turistiche, pro loco

ed associazioni culturali.

I criteri di raggiungimento degli obiettivi di modificazione ambientale sono i

seguenti:

elaborazione, adozione ed applicazione degli strumenti e delle strategie per

effettuare: l’assessment delle preferenze; il rinforzamento naturale; la

misurazione del grado di soddisfazione;

la realizzazione di esperienze di partecipazione ad iniziative turistiche

organizzate da realtà operanti sul territorio.

Strumenti di monitoraggio

Schede per la rilevazione delle vacanze (frequenze e presenza di persone

disabili) con evidenziazione della partecipazione ad attività organizzate da

realtà sociali

Adozione di strumenti e strategie di espressione delle preferenze (scelta), di

rinforzamento e di misurazione del grado di soddisfazione

Presenza di documentazione scritta (relazione) delle attività di

programmazione delle iniziative.

Materiale fotografico e videoriprese delle attività.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le

attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in

servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo

che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

I volontari saranno inseriti nel progetto per favorire la realizzazione degli obiettivi descritti, in collaborazione con gli operatori delle RSD, sviluppando le seguenti competenze:

Acquisire competenze di base inerenti le attività da sviluppare (lavoro di rete, lavoro di contatto con le realtà sociali, sviluppare competenze comunicative e relazionali con le persone disabili) al fine di supportare le persone disabili che necessitano di affiancamento durante le iniziative.

Conoscere le tecniche di base dell’approccio relazionale e psico-educativo con la persona disabile attraverso l’affiancamento agli operatori delle RSD nella conduzione delle attività quotidiane e attraverso la partecipazione agli incontri di programmazione

I volontari parteciperanno attivamente a tutte le aree progettuali, mettendo a disposizione le proprie risorse personali. La presenza dei volontari consentirà l’opportunità di esperienze significative ad un numero elevato di persone con buon funzionamento. Si precisa che ogni intervento da parte del volontario sulle persone disabili, oltre ad essere supportato dal personale dipendente, sarà preceduto da una formazione specifica che permetta al volontario stesso di intervenire in maniera adeguata.

Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Tipologia delle azioni

Formazione

(72 ore)

Specifica 50 ore

Continua 22 ore

Inserimento/affiancamento

Fase operativa

Monitoraggio Trimestrale

Uscite

Vacanze

Verifica finale

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la

specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

Il personale coinvolto nel progetto è composto da differenti professionalità attinenti alla realizzazione delle attività previste: Figure interne: 3 coordinatori (2 di formazione educativa, 1 di formazione infermieristica) 54 operatori delle rispettive RSD (ASA – OSS) 19 educatori Figure esterne /Partner:

Pro loco e Comune di Sospiro Tali realtà contribuiranno alla realizzazione delle azioni previste dal progetto. L’equipe multi professionale di ciascuna RSD fornirà tutte le indicazioni necessarie al corretto svolgimento delle attività previste, al fine di garantire l’integrazione dei volontari nel gruppo di lavoro professionale e, contestualmente, l’erogazione di sostegni appropriati alle persone disabili nell’esecuzione di tali attività. Il ruolo dei volontari del servizio civile nazionale risulta essenziale per arricchire gli interventi offerti dalle figure professionali delle RSD e per sostenere la partecipazione attiva dei residenti in ogni fase del progetto.

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Il progetto ha la durata di un anno e contempla l’impiego di n. 4 volontari, che svolgeranno attività di supporto, in collaborazione con le figure professionali di ciascuna RSD, per lo svolgimento delle attività, per sostenere percorsi di autonomia delle persone disabili e per l’implementazione di eventi nell’area del tempo libero. I volontari svolgeranno attività specifiche dirette alla realizzazione degli obiettivi descritti nel paragrafo 7. Saranno implicati in:

Attività di formazione specifica per acquisire le informazioni necessarie per realizzare le azioni descritte nel progetto

Trasferimenti e mobilità all’interno ed all’esterno della struttura (accompagnamenti), pedonali, con mezzi pubblici e mezzi di Fondazione

Organizzazione e partecipazione ad eventi ed iniziative di tempo libero (feste, uscite, vacanze), all’interno ed all’esterno di Fondazione

Attività che prevedano, per l’inclusione sociale, l’accesso e l’uso di servizi territoriali (negozi; uffici; bar; ristoranti; cinema e teatro; stadio …)

Attività relative alla organizzazione degli interventi, in particolare in riferimento all’analisi e raccolta delle richieste e del grado di soddisfazione delle persone disabili ed alle predisposizione di strumenti/strategie correlate

Attività di monitoraggio: compilazione degli strumenti di rilevazione delle presenze in attività; elaborazione di sintesi dei dati

Essi saranno inoltre attivamente coinvolti nella vita delle persone disabili in RSD ed implicati a supporto di:

Percorsi per l’autonomia nella vita quotidiana all’interno della casa ( gestione della casa; gestione dei pasti; tempo libero nella casa)

Percorsi per la cura del sé – attività avanzate, per l’attività motoria ed il wellness. Parteciperanno regolarmente alle riunioni di equipe, cliniche ed organizzative, una volta a settimana.

Cronoprogramma – Fasi del Progetto

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuale

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

L’orario di servizio prevede la presenza del volontario per 6 ore al giorno dal lunedì al venerdì. Si richiede, date le caratteristiche del progetto:

1) la disponibilità ad entrare in servizio il sabato, la domenica, in giornate festive ed anche in fascia oraria serale per iniziative organizzate nell’ambito del progetto

2) la disponibilità a guidare i mezzi di Fondazione (autoveicoli: macchine,

pullmini con un massimo di 9 posti)

3) la disponibilità ad accompagnare residenti usando mezzi pubblici laddove

previsto dalla programmazione delle attività correlate al progetto.

4

4

5

1440

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N.

Sede di

attuazione del

progetto

Comune Indirizzo Cod.

ident. sede

N. vol. per

sede

Nominativi degli Operatori Locali di

Progetto

Nominativi dei Responsabili Locali di Ente

Accreditato

Cognome e

nome

Data di

nascita C.F.

Cognome

e nome

Data di

nascita C.F.

1

Istituto Ospedaliero di

Sospiro Sospiro Piazza Libertà,2 47779 2

Maria Teresa Ripari

4.05.1958 RPRMTR58E44B680M

2

Istituto Ospedaliero di

Sospiro Sospiro Piazza Libertà,2 47779 1

Roberta

Barisani 2.01.1981 BRSRRT81A42D150I

3

Istituto Ospedaliero di

Sospiro Sospiro Piazza Libertà,2 5269 1

Valeria

Stringhini 07.02.197

3 STRVLR73B47D150B

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

La comunicazione verso il mondo giovanile è considerata strumento principe e

vincente per una buona riuscita del progetto. Diviene infatti fattore strategico, in

quando direttamente connessa alle capacità di reclutamento di aspiranti volontari. La

scelta fatta per tale particolare modello comunicativo è stata quella della

"comunicazione permanente", che raggiunge picchi elevati in coincidenza con i

periodi temporali individuati dai singoli bandi per la selezione dei volontari, ma che

nel contempo mantiene un'attività di base durante l'intero anno. Utile si è dimostrata

l’alleanza nel territorio con gli Oratori Parrocchiali nei quali si sono tenuti incontri

informativi sul SCN e sui Progetti di Fondazione Sospiro, pertanto sarà potenziata e

ripetuta anche nel 2016.

L’ente ha elaborato in proposito i seguenti strumenti informativi:

• Depliant e volantino sul servizio civile nazionale volontario, che viene

messo a disposizione presso tutte le sedi dei Comuni limitrofi, Oratori, Associazioni

di Volontariato

• Individuazione di un dipendente che funga da punto informativo per i

giovani che “cercano” notizie sul servizio civile (Luca Acito – tel. 0372/620323,

[email protected] );

• Partecipazione, ove richiesto, di proprio personale, affiancato se del caso da

volontari in servizio, ad incontri informativi organizzati da comuni, scuole, CAG;

• Costante aggiornamento del sito internet www.fondazionesospiro.it , a cui

vengono inviati i giovani che chiedano informazioni sul servizio civile nazionale

volontario;

• Implementazione pagina Facebook sul Servizio Civile

https://www.facebook.com/istitutoosp.serviziocivile

• Accoglienza permanente in orario di apertura per i giovani che chiedano

informazioni sia direttamente che tramite telefono o posta elettronica;

• Tenuta di una banca dati aggiornata dei giovani che si rivolgono alle nostre

strutture, al fine di informarli tempestivamente dell'uscita di bandi in cui siano

presenti progetti presentati ;

• Collaborazione con il CISVOL per la produzione e la diffusione di

materiale informativo;

• Sollecitazione verso gli organi di informazione (televisioni, radio, giornali)

per la pubblicazione di articoli e per la messa in onda di trasmissione televisive e

radiofoniche sulle esperienze di servizio civile condotte o per la ideazione di

trasmissioni o articoli ad hoc. Come già accennato, questi strumenti di

comunicazione vengono potenziati all'atto di uscita di un bando per la selezione di

volontari che veda presenti progetti presentati dall’Ente, ed ad essi vengono

affiancati ulteriori forme comunicative, ovverosia:

• Elaborazione di lettere tipo in cui si informa della possibilità di candidarsi

per posizioni di servizio civile nazionale, che vengono poi recapitate ai dipendenti

dell’ente, ai giovani residenti nei Comuni del circondario (circa 10);

• Elaborazione di articoli standard per periodici di enti locali e di

associazione;

• Comunicati stampa che ogni dieci giorni vengono inviati agli organi di

informazione provinciali e sub provinciali;

• Campagne mailing rivolte a mailing list dedicate ed a gruppi mirati di

indirizzi (ad esempio di studenti universitari) sempre per informare dell'uscita del

bando.

Questo insieme di strumenti di comunicazione è stato testato e perfezionato nel

corso di tre bandi per l'ingaggio di volontari in servizio civile: a riprova del suo

funzionamento sta il fatto che nell’Istituto Ospedaliero di Sospiro si è sempre

attestata su una percentuale di saturazione dei posti di servizio civile che nell’ultimo

bando è stata del 100%.

Totale ore previste per l’attività di informazione: 35 ore

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DI VOLONTARI – VOLONTARIE IN SERVIZIO

CIVILE NAZIONALE AI SENSI DELLA LEGGE 64/2001

(Determina Direttore Generale n. 286 del 17/07/2014)

ART. 1- OGGETTO

L’art. 5 della Legge 64/2001 prevede i criteri di ammissione al Servizio Civile Nazionale, si rende

quindi necessario normare attraverso questo Regolamento le modalità di selezione dei candidati.

ART. 2 – NOMINA COMMISSIONE

Il Direttore Generale con propria Atto provvede alla nomina della Commissione di Selezione e ne

individua il Presidente, entro 15 giorni dalla pubblicazione del Bando di Selezione sulla Gazzetta

Ufficiale;

ART. 3 – COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE

La Commissione di Selezione è composta dalle seguenti figure professionali:

OLP (Operatore Locale di Progetto) – n.1 commissario per ogni progetto presentato ed

inserito nel bando di selezione;

Coordinatore del Serv. Civile dell’Ente;

Membro Esperto (Educatore o Animatore o Ass. Sociale o Psicologo).

Le funzioni di Segretario saranno svolte da 1 Diplomato Amministrativo o da uno dei membri

della Commissione.

Le funzioni di Presidente vengono assegnate dal Direttore Generale ad uno dei componenti la

Commissione.

ART. 4 – TEMPISTICA

Le procedure selettive devono concludersi entro il 30^ giorno dalla data di scadenza della

presentazione delle domande.

ART. 5 – PROCEDURE SELETTIVE

Il Presidente, entro i 5 giorni successivi alla scadenza della presentazione delle domande,

provvede a trasmettere ad ogni singolo candidato comunicazione in ordine ai tempi, ai luoghi ed

alle modalità delle procedure selettive.

La Commissione valuta i titoli presentati e compila per ogni candidato, a seguito di colloquio, la

scheda di valutazione (di cui al seguente art. 6) attribuendo il relativo punteggio.

ART. 6 – CRITERI DI VALUTAZIONE

Il punteggio massimo attribuibile per ogni candidato è 100/100.

Vengono suddivisi nel seguente modo:

A) Colloquio – punti 60

B) Curriculum – punti 12

C) Titoli di studio – punti 12

D) Questionario attitudinale – punti 16

A) SCHEDA DI VALUTAZIONE - colloquio (max 60 punti)

Il punteggio massimo della scheda di valutazione da compilare durante il colloquio selettivo dei

candidati è pari a 60 punti. Il punteggio si riferisce alla sola valutazione finale, ottenuta dalla

media aritmetica dei giudizi relativi ai singoli fattori costituenti la griglia di seguito riportata, ogni

fattore ha un peso specifico assegnato in base all’importanza data alla singola voce.

Fattori di valutazione approfonditi durante il colloquio e loro intensità

Pregressa esperienza in ambiti di volontariato-associazionismo (peso da 1 a 4):

giudizio

Pregressa esperienza lavorativa in settore analogo: (peso da 1 a 4)

giudizio :

Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto(caratteristiche

umane del candidato): (peso da 1 a 11)

giudizio:

Condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto( conoscenza del

progetto): (peso da 1 a 15)

giudizio

Disponibilità all’apprendimento di informazioni e/o a documentarsi sul tema del progetto:

giudizio: (peso da 1 a 4)

Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario(la scelta):

giudizio: (peso da 1 a 6)

Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità previste dal

progetto(Metodi e tecniche del lavoro sociale) :

giudizio : (peso da 1 a 4)

Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento del servizio:

(specificare il tipo di condizione) □ Guida Autoveicoli □ Ingressi Saltuari in Giorni Festivi per

Att. Animative □ Soggiorni Climatici

giudizio : (peso da 1 a 4)

Particolari capacità artistiche-musicali-sportive-teatrali possedute dal candidato:

giudizio: (peso da 1 a 5)

Capacità informatiche (uso PC): (peso da 1 a 3)

Valutazione finale

giudizio (max 60 punti):

Il valore ottenuto deve essere riportato con due cifre decimali.

Il colloquio si intende superato solo se il punteggio finale è uguale o superiore a 36/60

B) CURRICULUM DEL CANDIDATO (max punti 12)

Il punteggio massimo relativo alle precedenti esperienze è pari a PUNTI 12, così ripartiti:

Precedenti esperienze maturate presso l’Ente che realizza il progetto e nello stesso settore:

MAX 12 PUNTI (coefficiente pari a 1 mese = 1 punto) E’ possibile sommare la durata di più

esperienze fino al raggiungimento del periodo valutabile (MAX 12 MESI)

Precedenti esperienze maturate nello stesso settore del progetto presso Enti diversi da quello che

realizza il progetto: MAX 6 PUNTI (coefficiente pari 1 mese = 0,50 punti) E’ possibile sommare

la durata di più esperienze fino al raggiungimento del periodo valutabile (MAX 12 MESI)

Precedenti esperienze maturate presso l’Ente che realizza il progetto in un settore diverso da

quello del Progetto: MAX 3 PUNTI (coefficiente pari 1 mese = 0,25 punti) E’ possibile sommare

la durata di più esperienze fino al raggiungimento del periodo valutabile (MAX 12 MESI)

Si valuta, in caso di più esperienze diversificate, l’esperienza più significativa come durata

temporale ed ambito di svolgimento.

C) TITOLI DI STUDIO, PROFESSIONALI, ESPERIENZE AGGIUNTIVE NON

VALUTATE IN PRECEDENZA E ALTRE CONOSCENZE:

Il punteggio massimo relativo ai Titoli di Studio e/o Professionali è pari complessivamente a

PUNTI 12, così ripartiti:

Si valuta solo il Titolo di studio più elevato

TITOLO DI STUDIO (valutare solo il titolo più elevato)

Laurea Magistrale attinente al progetto = punti 10 ;

Laurea Magistrale non attinente al progetto = punti 8;

Laurea di primo livello (triennale) attinente al progetto = punti 9;

Laurea di primo livello (triennale) non attinente al progetto = punti 7;

Diploma attinente progetto = punti 6;

Diploma non attinente progetto = punti 5;

Frequenza scuola media Superiore = fino a punti 4 (per ogni anno concluso punti 1,00)

Attestato di Qualifica= punti 3

Master attinente al progetto= punti 2

Titoli professionali:

2 PUNTI (ASA-OSA-OSS o comunque titoli legalmente riconosciuti di area attinente al progetto)

2 PUNTI per frequenza a Corsi/Seminari/Convegni certificati da attestati attinenti all’area sociale.

D) VALUTAZIONE AGGIUNTIVA (questionario attitudinale)

La Commissione elabora al fine di integrare il colloquio un questionario attitudinale finalizzato a

comprendere meglio la predisposizione del candidato verso le attività previste dal progetto, la

conoscenza dello specifico ambito progettuale e la motivazione a svolgere il Serv. Civile.

Punteggio max assegnabile= punti 16 (1 punto equivale alla risposta corretta – quesiti complessivi

n. 16)

ART. 7 – Colloquio

Di ogni colloquio viene redatto verbale contenente le annotazioni registrate dai selettori durante il

colloquio stesso secondo lo schema qui di seguito allegato.

Verbale di Colloquio

In data¬ ……………….. alle ore ………. presso l’Istituto Ospedaliero di Sospiro Onlus, sito in

Sospiro piazza Libertà n. 2, il/la candidato/a …………………………………………… ha

sostenuto il colloquio informativo di selezione per l’ammissione al Progetto

………………………………………………………………………………………………………..

Sono presenti in qualità di selezionatori i sigg.ri:

Funge da segretario il sig. ……………………………..

Si allegano, qui di seguito, le annotazioni registrate durante il colloquio in ordine alle voci oggetto

di valutazione nell’apposita scheda (vedi art. 6) ed a eventuali elementi di carattere generale utili

ai fini della valutazione e dell’attribuzione del punteggio al candidato.

La Commissione

Le operazioni di selezione dovranno essere verbalizzate dal Segretario della Commissione e

sottoscritte da tutti i componenti della Commissione stessa.

Il Presidente della Commissione, entro i termini previsti dall’art. 3 del presente Regolamento,

trasmette la graduatoria provvisoria compilata per ogni progetto, completa degli atti, al Direttore

Generale per gli adempimenti di rispettiva competenza.

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione

dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

no

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Introduzione al sistema di monitoraggio

Il sistema di valutazione e monitoraggio si sviluppa attraverso cinque fasi:

1. Valutazione del volontario da parte del OLP

2. Autovalutazione del volontario rispetto al percorso di Servizio Civile

3. Misurazione dei dati quantitativi

4. Relazione conclusiva del volontario rispetto all’esperienza vissuta

5. Report dei risultati raggiunti

1. Valutazione del volontario da parte del OLP cadenza trimestrale

Avrà lo scopo di:

Valutare la congruenza tra gli obiettivi prefissati dal progetto e le attività effettivamente

svolte dal VSC

Verificare l’orario di servizio, la formazione erogata

Individuare eventuali problematiche insite nel progetto

Valutare i benefici ottenuti nell’ambiente in cui operano i VSC

L’acquisizione di queste informazioni avverrà attraverso un colloquio semi-strutturato tra l’OLP e il

responsabile del monitoraggio al termine del 3°, 6°, 9° e 12° mese nel corso del quale verrà

somministrato il questionario di rilevazione dati a domande chiuse e aperte (vedi allegato n° 2).

Esso consentirà di valutare se l’attività del VSC rispecchi le mansioni assegnatogli e sia efficace

rispetto agli obiettivi dichiarati; inoltre rileverà eventuali aspetti problematici non previsti e i

conseguenti benefici apportati dall’intervento del VSC.

2. Autovalutazione del volontario rispetto al percorso di Servizio Civile cadenza trimestrale

Avrà una triplice valenza:

Valutare la coerenza delle mansioni richieste al VSC rispetto agli obiettivi dichiarati dal

progetto

Valutare la soddisfazione del VSC rispetto ai compiti assegnatogli

Verificare il livello di formazione acquisito

L’acquisizione di queste informazioni avverrà attraverso un colloquio semi-strutturato tra il VSC e

il responsabile del monitoraggio al termine del 3°, 6°, 9° e 12° mese nel corso del quale verrà

somministrata la scheda di rilevazione dati a domande chiuse e aperte (vedi allegato n° 3). Esso

consentirà di monitorare come il VSC stia vivendo l’esperienza ed eventualmente apportare

modifiche operative nei settori valutati; consentirà inoltre di verificare il soddisfacimento del

bisogno di formazione

3. Misurazione dei dati quantitativi e qualitativi cadenza trimestrale

Per dati quantitativi si intendono, ad esempio, l’aumento degli utenti, del numero di interventi

effettuati, la formazione specifica, ecc.; essi saranno rilevati attraverso la somministrazione di due

apposite griglie (vedi allegato n° 4) da compilare nel corso dei colloqui periodici fra l’OLP e il

responsabile del monitoraggio (3°, 6°, 9° e 12° mese).

4. Relazione conclusiva del volontario rispetto all’esperienza vissuta

Al termine del percorso progettuale verrà richiesto al volontario la stesura di una relazione scritta

allo scopo di identificare le positività e le criticità del progetto appena concluso, elencando le

acquisizioni relazionali e professionali individuali raggiunte.

5. Report dei risultati raggiunti

Come atto finale verrà consegnato al VSC un attestato di partecipazione al progetto al fine di

certificare l’esperienza e realizzare un diario delle competenze acquisite, sul piano formativo -

relazione da ogni singolo volontario. Il monitoraggio e la certificazione delle competenze sono

affidate allo IAL CISL Lombardia – sede di Brescia come da convenzione in allegato.

Conclusioni

La raccolta dei dati e delle informazioni provenienti dalle varie fonti permette ai responsabili del

monitoraggio di condurre una valutazione sui progetti sotto due aspetti:

grado di soddisfazione dei volontari;

raggiungimento degli obiettivi dichiarati.

Ciò permetterà:

nel corso dello svolgimento del progetto, interventi correttivi volti in primo luogo al

corretto funzionamento del sistema di servizio civile nazionale ed al contenimento sia di conflitti

che di fenomeni quali l’abbandono del progetto di servizio da parte dei volontari, per evidente

discrasia tra quanto dichiarato e quanto attuato;

al termine dello svolgimento del progetto, una valutazione sui risultati raggiunti al fine di

decidere, a livello associativo, l’utilità o meno dell’impiego della risorsa umana costituita dal

volontario in servizio civile in ulteriori progetti riguardanti lo stesso contesto territoriale.

IN ALLEGATO LE SCHEDE PER LA RILEVAZIONE DEL MONITORAGGIO:

- Allegato A Questionario per gli operatori locali di progetto (OLP)

- Allegato B Questionario di valutazione volontari/e

- Allegato C Griglia di rilevazione dati

Allegato A

QUESTIONARIO PER GLI OPERATORI LOCALI DI PROGETTO

MESE __

Nome e Cognome:

Reparto di riferimento:

Periodo valutato:

VSC di riferimento:

1. Dopo questo periodo di attività, riscontra una congruenza tra attività previste dal progetto e

attività effettivamente realizzate? (una sola risposta)

1. Si

2. No

3. Non so

2. Ritiene che vi siano delle problematiche congenite al progetto che inizialmente non sono state

previste? (solo se la risposta è si, passare alla domanda 2.1 e 2.2. e 2.3)

1. si

2. no (passare direttamente alla domanda 3)

2.1 Se si, quali?

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

2.2. Ritiene di poter proporre delle alternative risolutive alle difficoltà sopra elencate?

1. si

2. no (passare direttamente alla domanda 3)

2.3.Quali?_______________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

3. Compilare la griglia sul monitoraggio.

4. Ritiene che il contributo fornito dai volontari/e sia vantaggioso per il raggiungimento degli

obiettivi progettuali? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il

livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

5. Qual’è complessivamente il suo grado di soddisfazione relativamente alle attività realizzate fino

ad ora? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di

soddisfazione – una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

6. La formazione specifica fornita fino ad ora ha arricchito le abilità professionali del/la

volontario/a? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più

alto di soddisfazione – una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

6.1 Compilare la griglia sul monitoraggio.

7. Com’è il suo rapporto con il/la volontario/a in oggetto? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1

indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

8. Ritiene che la presenza del/la volontario/a in oggetto sia utilizzata al meglio per la realizzazione

del progetto? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più

alto di soddisfazione – una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

9. Ritiene che il contributo fornito dai volontari/e arricchisca il suo assetto professionale? (utilizzi

una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione –

una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Sospiro, lì _________________ L’OLP

Allegato B

QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE VOLONTARI/E MESE________

Nome e Cognome:

Reparto presso cui svolge il servizio:

Periodo valutato:

1. A questo punto del servizio civile quale è complessivamente il suo grado di soddisfazione?

(utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di

soddisfazione – una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

2. Dopo questo periodo di attività, in che misura riscontra una congruenza tra attività previste dal

progetto e attività effettivamente svolte? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello

più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

3. Nel corso di questi __ mesi di progetto, quali mansioni ha svolto in modo prevalente? (possibile

più di una risposta)

1. affiancamento al personale in reparto

2. interventi diretti sugli utenti

3. partecipazione ad attività di pianificazione

4. partecipazione ad attività animative/ricreative

5..altro(specificare)

4. Le attività da lei svolte nel corso del trimestre di riferimento, hanno subito delle modifiche o sono

rimaste le stesse dall'inizio della sua presa in servizio? (una sola risposta)

1. si

2. no

4.1 Se si specificare in che modo sono mutate ed in base a quale esigenza)

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

5. Cosa crede che possa essere modificato, se necessario, per migliorare il servizio e

conseguentemente le attività dell’ente in cui opera?

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

6. Complessivamente, in che misura si ritiene soddisfatto delle mansioni che le sono state affidate?

(una sola risposta)

1. molto

2. abbastanza

3. poco

4. per nulla

7. Qual è la sua opinione rispetto al lavoro che ha svolto in questo periodo? (una sola risposta)

1. molto impegnativo

2. abbastanza impegnativo

3. poco/ per nulla impegnativo

8. Com’è il rapporto con il suo responsabile (OLP)? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica

il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

9. Com’è il suo rapporto con gli altri volontari? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il

livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

10. Com’è il suo rapporto con gli altri operatori con cui entra in contatto? (utilizzi una scala da uno

a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

11. Com’è la sua relazione con gli utenti con cui entra in contatto? (utilizzi una scala da uno a dieci,

dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

12. Si sente tutelato/a e supportato/a dal suo OLP di riferimento?

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

13. A questo punto del progetto, quale risultato ritiene di aver conseguito in misura maggiore? (è

possibile più di una risposta)

1. una crescita culturale

2. un arricchimento sul piano umano

3. una crescita professionale

4. una crescita sul piano relazionale

5. un beneficio economico

6. altro (specificare)

FORMAZIONE

11. In questo periodo, ha continuato o completato la sua formazione specifica? (ad esclusione del

mese iniziale di corso)

1. si

2. no

11.1 Compilazione griglia di monitoraggio.

12. La formazione specifica fornita è utile per affrontare l’esperienza di Servizio Civile? (utilizzi

una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione –

una sola risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

13. La formazione specifica arricchisce le sue abilità professionali e relazionali? ((utilizzi una scala

da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola

risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

15. Può esprime un giudizio complessivo dell’esperienza realizzata finora? (utilizzi una scala da

uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola

risposta)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

16. Ritiene utile che un altro volontario/a occupi il suo posto alla fine del servizio Civile?

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Consiglierebbe a conoscenti o persone amiche di sperimentare il Servizio Civile?

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Sospiro, lì ______________

Allegato C

GRIGLIA PER LA MISURAZIONE DEI DATI QUANTITATIVI – AREA USCITE

Obiettivi costruttivi Situazione

iniziale

3

mese

6

mese

9

mese

12

mese

Numero persone implicate

in training per

l’organizzazione delle

uscite

Numero persone implicate

in training per la

realizzazione indipendente

di azioni connesse

all’andare in uscita

Obiettivi di

modificazione ambientale

Situazione

iniziale

3

mese

6

mese

9

mese

12

mese

Numero di uscite

Presenza di strumenti per

l’assessment delle

preferenze

Adozione di strategie di

rinforzamento naturale

Presenza di strumenti per

rilevare il grado di

soddisfazione

Partecipazione ad uscite

organizzate da realtà

territoriali

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

no

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Patente auto B

Attitudine, interesse ed eventualmente competenze specifiche in relazione alle aree descritte nel progetto: lavoro di rete, lavoro sociale, tempo libero (interessi culturali, sportivi, hobbistici).

Competenze anche non avanzate in relazione all’uso dei più diffusi

programmi informatici (office; internet)

Competenze anche non avanzate (amatoriali) in relazione all’uso di strumenti per foto e videoriprese.

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del

progetto:

Budget di Progetto Quando si parla di un progetto ci si riferisce all’insieme di tutte le attività richieste per raggiungere un definito obiettivo realizzativo non continuo, né ricorrente, e controllando durante tutto il periodo di realizzazione (monitoraggio) che l’obiettivo prefissato sia raggiunto a condizioni predeterminate cioè tramite una combinazione di risorse umane e non. Abbiamo voluto, in modo sintetico, descrivere le risorse finanziarie necessarie per l’attuazione del progetto, non riportando volutamente invece le risorse umane già descritte nel paragrafo 8.

Descrizione Costo in €

Formazione Specifica 100,00

Risorse per sostenere le spese vive dei volontari nelle attività in esterno

(es.: biglietti per ingressi presso servizi ricreativi e culturali; biglietti

per usare mezzi pubblici; pasti durante le uscite; strutture alberghiere

per le vacanze)

2000,00

Rimborsi Pasti (vitto) per VSC 3840,00

Rimborsi spese di viaggio VSC – Acquisto divise 1300,00

Totale 7240,00

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Si costituiscono partner di progetto:

La Pro Loco di Sospiro ed il Comune di Sospiro in relazione ad erogare:

informativa privilegiata rispetto alle iniziative promosse nel Comune e nel territorio;

promozione di sconto e/o gratuità in relazione alla partecipazione dei residenti alle iniziative che prevedono pagamento quota iscrizione.

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Per la realizzazione delle attività previste dal progetto sono necessarie le seguenti risorse tecniche e strumentali:

Locali delle RSD

PC disponibili in RSD

Tecnologie per la fotografia e le videoriprese disponibili in RSD

Mezzi di trasporto della Fondazione Sospiro (pulmini ed autovetture per trasporto disabili)

Palestra

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

Università Cattolica del Sacro Cuore

Università degli Studi di Bergamo

VEDESI ALLEGATO

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

Università degli Studi di Bergamo

VEDESI ALLEGATO

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,

certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

ACCOMPAGNAMENTO AL PROCESSO DI CERTIFICAZIONE DELLE

COMPETENZE PER IL GRUPPO DI GIOVANI IMPEGNATI NEL

SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO (Agenzia Formativa CRFORMA –

Azienda Speciale Servizi di Formazione della Provincia di Cremona )

Obiettivi

Aiutare i singoli partecipanti ad acquisire una maggiore consapevolezza delle

proprie risorse, motivazioni, competenze trasversali, tecnico professionali acquisite

precedentemente all’esperienza di Servizio civile volontario e ad effettuare un

bilancio delle competenze complessivamente maturate mediante il proprio impegno

all’interno della Fondazione. Competenze che, dal progetto presentato, potranno

essere riconosciute e certificate.

Primo incontro:

La presentazione e socializzazione di obiettivi, contenuti e strumenti del

percorso.

Perché, quando e come fare un bilancio di competenze?

Il concetto di competenza nel dibattito europeo legato alla Strategia Europea

per l’Occupazione: occupabilità, adattabilità, imprenditorialità, pari

opportunità.

La certificazione delle competenze acquisite in ambito non formale e

informale: un processo funzionale a costruire un portfolio delle evidenze.

Le abilità di base del lavoro che cambia: le competenze trasversali

caratterizzanti il lavoro e la “cultura” della cura.

Quali ritengo siano, alla luce degli apprendimenti maturati, le competenze

“essenziali” per operare nel Servizio civile volontario e nel lavoro sociale, più

in generale, all’oggi?

Secondo incontro:

Esercitazione: le mie attività (formative, lavorative e del tempo libero) sotto

la lente. L’analisi dei miei saperi, saper fare ed essere.

Questionario: l’analisi delle mie capacità e competenze

Esercitazione: lo schema di sintesi delle competenze acquisite e da acquisire:

Sapere, Saper fare, Saper essere nei diversi ambiti di vita e nel contesto della

Fondazione.

Terzo incontro:

La costruzione del portfolio delle evidenze

La conclusione del percorso di accompagnamento: un’occasione per

confrontare le attese, gli obiettivi e i contenuti iniziali con la realtà incontrata.

Metodologia

Il percorso formativo utilizza l’approccio metodologico laboratoriale. Il lavoro di

gruppo, guidato dalla conduttrice, sarà orientato a valorizzare le esperienze e le

competenze di ciascuno/a. Gli approfondimenti teorici saranno utilizzati per

sistematizzare e contestualizzare gli apprendimenti maturati nei diversi ambiti di

vita e mediante l’esperienza di SCV.

Ore complessive 24 (costo stimato euro 1500,00 importo correlato a più progetti

e finanziato dal Bilancio Ordinario Cap. Formazione)

VEDI ALLEGATO

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro Onlus, piazza Libertà n. 2 – Sospiro

(Aula Polifunzionale)

30) Modalità di attuazione:

La Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro è struttura accredita quale agenzia

formativa certificata in base alla norma UNI EN ISO 9001:2008 (vedesi Allegato)

La formazione generale è effettuata da Luca Acito (Formatore – Funzionario Resp.

U.O. Formazione & Aggiornamento dell’Istituto Ospedaliero di Sospiro), formatore

accreditato.

Inoltre la Fondazione è Provider ECM (Struttura Formativa Autorizzata per

l’aggiornamento sanitario) RL0023 con Decreto Regione Lombardia DG Sanità n.

6391 del 17/07/2012.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

no

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Metodologia; Il ciclo degli incontri di formazione prevede una metodologia mista,

cioè le lezioni conterranno tecniche sia frontali sia lavori di gruppo. Per lezioni

frontali si intende il classico incontro sul modello scolastico tradizionale, il docente

trasmette una serie di nozioni e di informazioni, funzionali all'apprendimento dei

giovani in SCN. Questi temi sono però da approfondire tramite lavori di gruppo

(brainstorming, giochi di ruolo, discussione aperte, momenti di autovalutazione,

simulazioni, problem solving) per dare la possibilità ai giovani di analizzare e fare

propri i concetti che il formatore impartisce nella parte della lezione più "tecnica".

La metodologia mista è stata scelta sulla base dell' esperienza svolta dai formatori

delle nostre strutture nei tre anni precedenti con i Volontari del Serv. Civile, oltre

che per il grande interesse che questa procedura pedagogica ha ottenuto nella

maggior parte dei processi scolastici e nei "territori" educativi. In particolar modo

negli incontri rivolti ai giovani (target compreso tra i 18 e i 28 anni, range di età che

comprende quello delle volontarie e dei futuri volontari) la metodologia di

insegnamento misto permette di raggiungere in breve tempo e con gruppi di origine

non omogenea - infatti i volontari spesso hanno in comune solo il fatto di svolgere il

SCN - i più alti risultati. Obiettivo primario del nostro ciclo formativo è quello di

poter fornire conoscenze, competenze e strumenti che i volontari in SCN possano

sfruttare per aumentare la qualità e la consapevolezza nello svolgimento del proprio

compito. Inoltre si vuole dare l'opportunità di aprire spazi di riflessione sul senso

della volontarietà e dell' impegno lavorativo all'interno della società e della

comunità in cui il volontario/cittadino è inserito. Obiettivo primario del nostro ciclo

formativo è dunque quello di poter fornire conoscenze, competenze e strumenti che i

volontari possano sfruttare per aumentare la qualità e la consapevolezza nello

svolgimento del proprio compito. Inoltre si vuole dare la possibilità di aprire spazi di

riflessione sul valore del volontariato come partecipazione attiva dei cittadini alla

vita sociale dello Stato, difesa civile non armata e nonviolenta ed identità del

Servizio Civile Nazionale.

Oltre alla trasmissione di contenuti e valori importanti, gli obiettivi principali

trasversali a tutti gli argomenti trattati, che sono stati individuati sono:

Favorire un buon clima di gruppo;

Creare condizioni favorevoli allo scambio e al confronto;

Fornire spazi di discussione su tematiche di attualità, su temi sociali al fine

di sviluppare l’interesse e di accrescere nei giovani la partecipazione attiva.

Il formatore nel percorso formativo generale è chiamato a svolgere il delicato

compito di moderatore e facilitatore del dialogo tra i volontari, è prioritario in

questo intervento essere in grado di accogliere ed indirizzare le opinioni di tutti

mantenendo un ruolo imparziale. A partire dal 2009 sulla piattaforma E-Learning

www.fad-fondazionesospiro.it in via sperimentale è presente un modulo formativo

sulla storia del servizio civile in Italia (durata prevista 2 ore) , questo percorso

formativo per il momento si affiancherà alla lezione d’aula con le medesime

tematiche, pertanto consentirà all’equipe formativa di valutare l’efficacia di questa

metodologia didattica nella formazione dei VSC. Inoltre sempre in FAD sarà

veicolato un modulo dedicato alla Sicurezza nei luoghi di Lavoro – modulo

formazione rischi generali/specifici (16 ore) incluso nella formazione specifica

trattata al paragrafo 36. La piattaforma MOODLE consente l’identificazione del

fruitore (credenziali di accesso), la tracciabilità, il monitoraggio e la verifica dei

risultati oltre alla somministrazione della Customer Satisfaction.

Ogni percorso prevede la somministrazione in uscita di un questionario di

valutazione delle conoscenze acquisite.

Il volontario in questa proposta formativa è visto come attore e compartecipe di un

patto formativo che vede le sue radici nella Carta Etica, che si sviluppa lungo il

solco della storia del Servizio Civile, che è strettamente legato ai temi di educazione

civica e di cittadinanza attiva e responsabile.

Il Piano di Formazione Generale prevede la seguente ripartizione delle tecniche

didattiche:

Nell’ambito delle Dinamiche non formali ci si avvarrà della collaborazione di un

Educatore – Drammaterapista specializzato in teatro sociale Ezio Arnaldo Grassi e

(CV allegati).

Il percorso è organizzato su 60 ore, di cui 48 saranno erogate nei primi 60 giorni, le

restanti 12 ore tra i 210/240 giorni dall’avvio del progetto.

33) Contenuti della formazione:

48 ore – 1 parte (entro i primi 60 giorni)

VALORE E IDENTITA’ DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE (18 ore) L’identità del gruppo in formazione (10 ore)

Conoscenza e creazione del gruppo di lavoro

- Presentazione del percorso formativo - Conoscenza reciproca dei partecipanti tramite attività e giochi d’aula - Valutazione delle aspettative, delle motivazioni e dei dubbi sul percorso formativo e

sulla scelta di svolgere il servizio civile volontario - La creazione di un gruppo di lavoro: fasi e caratteristiche - Introduzione ai principi della comunicazione verbale e non verbale - Interviste incrociate

Lavorare bene in gruppo

- Informazioni di base relativamente alle modalità di comunicazione più efficaci per

favorire l’inserimento in un nuovo gruppo di lavoro; - La distribuzione dei ruoli all’interno dei gruppi di lavoro

6

24

30

Tipologie Didattiche

FAD

Lezioni Frontali

Dinamiche non Formali

- Visione del film “Il Volo della Fenice” sul tema della cooperazione all’interno dei

gruppi di lavoro - Informazioni di base relativamente alle dinamiche di gruppo che più

frequentemente si presentano nei gruppi di lavoro. - Attività in piccoli gruppi sull’analisi e gestione di alcune dinamiche solitamente

presenti nei gruppi di lavoro Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e

differenze tra le due realtà (2 ora in aula + 2 ore FAD) 4 ore

- Informazioni sulla storia del servizio civile volontario, sottolineando gli elementi di

continuità e di discontinuità fra il “vecchio” servizio civile degli obiettori di

coscienza e il “nuovo” servizio civile volontario; - Prime esperienze di obiezione di coscienza, storie e casi; - Testimonianza di un ex Volontario del Servizio Civile (Esperienza Umana e di

Servizio) Il dovere di difesa della Patria (2 ore)

Introduzione sul concetto di difesa della patria secondo La Costituzione Italiana

Il servizio civile come adempimento del dovere costituzionale di solidarietà

Difesa civile non violenta

Film Gandhi La Carta di impegno Etico (2 ore) Condivisione di principi, di finalità che regolano il mondo del servizio civile. Atto formale necessario per l’accreditamento degli Enti, ma anche momento

fondamentale per l’avvio di una collaborazione costante tra i due soggetti (UNSC- Ente)

con il focus verso l’avvenire dei giovani (VSC) e la loro formazione LA CITTADINANZA ATTIVA (10 ore) Formazione Civica e cittadinanza (4 ore)

- Essere cittadino, ruolo e partecipazione alla vita politica e sociale; - La Costituzione Italiana ( i poteri esecutivo, legislativo, giurisdizionale); - La libertà e le sue limitazioni - Riflessioni guidate relativamente alle differenze che possono portare alla

marginalità - Stereotipi e pregiudizi: la conoscenza dell’altro per favorire la

comunicazione - Esercitazione sul concetto di pregiudizio - Visione del film “Si può fare” - La promozione della difesa dei diritti umani - La solidarietà sociale e le sue realizzazioni concrete

La protezione civile (4 ore)

Partendo dalle nozioni che i partecipanti hanno relativamente al servizio di Protezione

Civile, l’incontro, a carattere pratico e partecipativo, svilupperà il tema: professionisti

e volontari di protezione civile, quale confine? Cos’è un’emergenza ? Come funziona il Sistema di Protezione Civile Italiano. Tutela dell’ambiente, ciclo dei rifiuti, legalità. Visita guidata ad un centro di protezione civile

La rappresentanza dei volontari nel Servizio Civile (2 ore) Sistema di rappresentanza dei VSC, livello regionale e nazionale. Come candidarsi, presentarsi, scrivere un programma con obiettivi chiari. Riferimenti normativi, associazioni di ex odc e vsc. IL GIOVANE VOLONTARIO NEL SISTEMA DEL SERVIZIO CIVILE ( 20 ore + 12

ore) L’Ente (3 ore) Visita guidata ed incontro con i referenti d’area presentazione dell’ente, mission,

caratteristiche

Il lavoro per progetti (7 ore) Indicazioni sul metodo di stesura di un progetto Le fasi della realizzazione di un progetto: dall’analisi dei bisogni alla fase di verifica Discussione e analisi dei progetti che coinvolgeranno direttamente i volontari del servizio

civile Esercitazioni pratiche di impostazione e realizzazione di un semplice progetto Organizzazione del Servizio Civile (4 ore) La normativa sul SCN , le funzioni regolatorie del sistema del servizio civile nazionale; Gli attori del Sistema (UNSC – Regioni – Enti); Ruoli all’interno del Sistema (OLP –

Monitore - Formatore – VSC). Cos’è una sede operativa, cos’è un partner di progetto. Disciplina dei rapporti tra Enti e VSC (2 ore) Disposizioni normative in materia (DPCM 04/02/2009 e s.m.) Lettura e riflessione sul contratto di SCN e test di verifica Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti (6 ore)

Introduzione al concetto di conflitto L’espressione della violenza fisica e psicologica Due differenti tipi di conflitti: l’espressione della rabbia vs la ricerca di una soluzione La gestione non violenta dei conflitti Mediazione e soluzione creativa dei conflitti Esercitazioni e role playing sulla gestione non violenta dei conflitti La comunicazione verbale e non verbale, diverse strategie di comunicazione

34) Durata:

2^ parte Formazione Generale – 20 % tra il 210/240^ giorno di avvio progetto 12 ore Follow-up : Lavoro per progetti (verifica degli indicatori e degli obiettivi, simulazione di progettazione) – 6 ore ; Comunicazione : come gestire un focus group, fare un’intervista strutturata – 6 ore.

Ore 60 (48 + 12 )

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro ONLUS

36) Modalità di attuazione:

La formazione specifica è effettuata in proprio facendo ricorso a personale dell’ente in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche (come meglio dettagliato nei paragrafi successivi). La formazione specifica, soprattutto per quanto riguarda la formazione sul campo, le riunioni di équipe e la discussione dei casi clinici, coinvolge anche figure professionali differenti (operatori componenti dell’équipe multidisciplinare), che pur partecipando in modo diretto all’azione formativa, sono di fatto formatori specifici indiretti perché apportano durante il percorso il loro sapere specialistico e le loro esperienze dirette. Tutto il processo formativo è supervisionato dal formatore generale Luca Acito, dichiarato in sede di accreditamento, che ha il compito di verificare la continuità didattica e la coerenza dei contenuti e della metodologia.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Dr.ssa Laura Maria Piazzi, nata a Cremona il 22/04/1966

Dr.ssa Antonella Bonini, nata a Cremona, il 31/08/1965

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Dr.ssa Laura Maria Piazzi - Coordinatore RSD10, Fondazione Sospiro

Dr.ssa Antonella Bonini - Coordinatore RSD 7, Fondazione Sospiro

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Gli incontri di formazione d’aula suddivisi in 3 moduli della durata di 12 h ciascuno il primo e secondo modulo e di 10 h il terzo modulo prevedono una metodologia mista con lezioni frontali e lavori di gruppo (brainstorming, giochi di ruolo, discussioni aperte, momenti di autovalutazione, simulazioni, problem - solving). Si aggiungono a tali moduli 16 h di formazione specifica inerente la sicurezza nei luoghi di lavoro, per un totale di 50 ore complessive. Le rimanenti 22 ore verranno riservate alla partecipazione alle equipe multi -professionali relative alla discussione di casi clinici e progetti individuali dei residenti, acquisizione di competenze per quanto riguarda la progettazione e pianificazione di lavori di gruppo. Obiettivo primario del nostro ciclo formativo è quello di poter fornire conoscenze,

competenze e strumenti che i volontari possono sfruttare per aumentare la qualità e la consapevolezza nello svolgimento del proprio compito. A tutti i volontari sarà inoltre offerta la possibilità di partecipare, in qualità di uditori, alle iniziative formative che saranno realizzate per gli operatori professionali dei servizi RSD e quelle di cultura generale sulla condizione della Disabilità Intellettiva

40) Contenuti della formazione:

Formazione SPECIFICA 1° modulo: Istituto Ospedaliero di Sospiro: cenni storici e situazione attuale La disabilità intellettiva e i disturbi della condotta I modelli di riferimento: nozioni sul costrutto della Qualità di Vita; il 11°Sistema sulla diagnosi, classificazione e la programmazione dei sostegni nel ritardo mentale Le RSD dell’Area dei problemi del comportamento: caratteristiche e attività I Laboratori di Fondazione: caratteristiche e attività Formazione SPECIFICA 2° modulo: Qualità della vita e bisogni di sostegno: vita nella comunità e benessere sociale Elementi di progettazione: lavorare in gruppo. La sicurezza e prevenzione nel lavoro (in attuazione dell’Accordo Stato Regioni del 21.12.2011). Formazione SPECIFICA 3° modulo: Comprende varie tematiche inerenti al progetto, specifiche al ruolo all’ interno dell’ unità operativa, stile educativo e di relazione Formazione Continua – 22 ore Partecipazione alle riunioni di programmazione delle attività e alle riunioni d’equipe multi professionali per la preparazione degli strumenti di monitoraggio e verifica delle attività dei residenti coinvolti nel progetto. Partecipazioni alle riunioni informative e organizzative con i residenti e collaboratori esperti.

41) Durata:

72 ore (50 ore + 22 ore)

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Il monitoraggio degli interventi di formazione interesserà sia la FORMAZIONE

GENERALE che la FORMAZIONE SPECIFICA.

Il duplice obiettivo è di verificare i processi di crescita culturale e professionale

promossi a seguito delle attività formative e di facilitare un’analisi dei cambiamenti

avvenuti grazie ai progetti di servizio civile.

Il modello di monitoraggio proposto si fonda sul presupposto che i processi

formativi, pur essendo fortemente vincolati dal sistema di norme che ne regolano

l’attuazione (vedi Circolari UNSC), risultano ampiamente differenziati, sia per la

pluralità dei soggetti coinvolti nella loro gestione, sia per la eterogeneità degli

specifici contenuti previsti in relazione agli obiettivi individuati dai singoli progetti.

Pertanto è necessario in sede di verifica tener conto sia della variabile gruppo di

VSC in formazione che di quella dei contenuti specifici trasmessi.

I risultati effettivamente ottenuti possono essere catalogati in termini di

soddisfazione dei destinatari degli interventi e di rispondenza delle conoscenze

apprese con le finalità e gli obiettivi del progetto.

Aree di Monitoraggio individuate:

Gli aspetti qualitativi degli interventi formativi (caratteristiche innovative

delle metodologie adottate e ricaduta sulla didattica);

Efficacia delle varie azioni formative attivate, evidenziando gli elementi di forza

e quelli di criticità;

Orientare e promuovere il miglioramento complessivo dell’azione formativa,

anche attraverso il confronto tra le diverse esperienze e la diffusione delle best

practices, per adeguare sempre meglio gli esiti agli obiettivi.

L’azione di monitoraggio si svolgerà in due fasi, complementari e successive, una

rivolta alla Formazione Generale e l’altra alla Formazione Specifica utilizzando la

medesima Scheda di rilevazione divisa in due sezioni:

Sez. 1 gradimento, rilevato mediante un questionario di fine corso (con distinzione

tra valutazione del corso e valutazione dei singoli formatori);

Sez. 2 apprendimento, rilevato come learning gain misurato con un pre-test

cognitivo ed un post-test cognitivo.

SCHEDA DI RILEVAZIONE DELL’AZIONE FORMATIVA

Formazione Generale

Formazione Specifica

Ore complessive del percorso formativo frequentato: _____________

Titolo Progetto Servizio Civile

_________________________________________________________

Data di Rilevazione: GG/MM/AAAA

Sez. 01 – GRADIMENTO

a) Ritiene che il corso da lei frequentato dal punto di vista organizzativo (orari

e gestione incontri) sia stato:

Non soddisfacente Soddisfacente Molto soddisfacente

b) I moduli formativi (contenuti ed argomenti) sono stati facilmente

comprensibili?

No Abbastanza Si

c) Elenchi gli argomenti risultati più facilmente comprensibili (in ordine

decrescente):

1.

2.

3.

d) Elenchi gli argomenti risultati più di difficile comprensione (in ordine

decrescente):

1.

2.

3.

e) Può valutare i formatori coinvolti nel Corso?

Modulo Formativo Formatore

f) Dia un giudizio complessivo sull’utilità del corso relativamente al progetto e

alla sua crescita formativa:

Non soddisfacente Soddisfacente Molto soddisfacente

g) Suggerimenti per il Formatore:

h) Dinamiche di gruppo (come ti sei trovato nel gruppo in formazione)

Non a mio agio Indifferente A mio agio

Sez. 02 – APPRENDIMENTO

1. Lei ritiene l’esperienza di servizio civile utile per:

accrescere l’esperienza professionale ed acquisire nuove competenze;

occupare il tempo libero in attesa di uno sbocco lavorativo;

sviluppare capacità culturali

2. Come è venuto a conoscenza del Servizio Civile ?

Internet

Passaparola

Giornali – locandine – volantini

3. Perché a scelto un progetto sociale( Anziani/Disabili )?

Solo per la vicinanza alla mia residenza

Per continuare una crescita professionale dopo la maturità coerente con gli studi

fatti

Sono interessato ad avvicinarmi al mondo del sociale e mi è sembrata una scelta

coerente

4. Cosa ti aspetti durante il Servizio Civile?

Nulla

Esperienze

Divertimento

5. Quale attività preferisti fare?

Feste Musicali

Cineforum

Attività Sportive

Giochi di società

Attività Artistiche

6. Quando ascolti qualcuno:

presti attenzione alle parole dette

osservi il contesto della comunicazione

controlli il tempo che passa

7. Se un utente ti chiede un euro gli rispondi?

ecco ti regalo un euro

scusa ma non ho monete

non rispondi e tiri diritto

8. Se un utente ti confida i suoi stati d’animo cosa fai:

tieni il segreto per te

riporti la confidenza con i tuoi amici al bar

riferisci agli Operatori Sanitari quello che hai ascoltato

9. Giocare con un utente è:

un modo per conoscerlo

passare il tempo libero

divertirsi

10. Se fai una passeggiata accompagnando un utente in carrozzina:

curi di attraversare la strada sulle strisce pedonali

rispondi al tuo cellulare

fai una corsa per vedere la tua resistenza

11. Perché è importante secondo te rispettare gli orari previsti per un’attività?

Per non fare ore straordinarie

Per essere libero prima possibile

Per rispetto degli utenti coinvolti e degli operatori

12. Il Servizio Civile è considerato un Servizio verso la Patria?

falso

vero

Non ricordo

13. Quanti giorni di malattia possono essere giustificati al massimo?

15 giorni

20 giorni

30 giorni

14. Cos’è un gruppo formale?

un gruppo di amici

una squadra di calcio

conoscenti

15. Chi è il leader istituzionale in un contesto?

Il Direttore Generale

un amico

il Volontario del Serv. Civile

16. Chi è il leader carismatico?

uno che si ascolta solo per dovere

un uomo molto alto

una persona che per qualità umane e capacità viene scelto come rappresentante di

un gruppo di individui

17. Il numero massimo di Permessi richiedibili?

15 giorni

30 giorni

20 giorni

18. Cosa significa OLP?

Operatore Leader di Postazione

Operaio Locale di Produzione

Operatore Locale di Progetto

+ Eventuali altri Items relativi alla Formazione Specifica erogata.

Data 12/10/2015

Il Responsabile legale dell’ente

F.to Dr. Fabio Bertusi