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1 Scheda sintetica del progetto TALENTI Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica Durata del progetto. 12 mesi Descrizione del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto e dell’area di intervento Presentazione dell’ente proponente e degli eventuali enti attuatori L’Associazione VIDES, fondata nel 1987 è promossa dall’Istituto delle Figlie di M. Ausiliatrice per la promo- zione della donna, dei giovani e dei bambini in condizione di svantaggio e povertà. Crede nel protagonismo gio- vanile, riconosce particolare valore all’educazione, promozione e formazione dei giovani per uno sviluppo inte- grale della persona adeguato ai tempi e al progresso tecnologico della società. L’Associazione è riconosciuta dal MAECI come ONG di sviluppo, è iscritta nella prima sezione del registro delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati e in quello della lotta alle discriminazioni (Dip. Pari Opportunità) ed è accreditata dal 2004 nell’Albo Servizio Civile come Ente di I classe. Il VIDES nel suo complesso possiede: 82 enti associati, 44 Delegazioni in 13 regioni e 180 sedi di attuazione progetto. Nel suo impegno educativo raggiunge circa 40.000 minori, giovani e adulti in condizione di esclusione e povertà attraverso la collaborazione di circa 2000 tra volon- tari, operatori ed educatori. L’Istituto Maria Ausiliatrice di Reggio di Calabria opera a Reggio di Calabria, a Rosarno e a Villa San Gio- vanni. Le tre sedi ospitano 3 scuole dell’infanzia (1 per ogni sede), 1 sezione primavera (a Reggio Calabria), 1 scuola primaria e secondaria di 1° grado (a Reggio Calabria), 2 centri di Formazione Professionale (a Reggio Ca- labria e a Rosarno), 3 oratori centri giovanile (1 per ogni sede), 1 oratorio in paesi limitrofi (a Reggio Calabria). In particolare i tre Centri di Aggregazione sono punto di riferimento molto significativi, operano a raggio nel ter- ritorio, spesso in rete con altre istituzioni, offrono servizi di accoglienza ed educativi a bambini, ragazzi, giovani e famiglie, avvalendosi di validi operatori. In tutto raggiungono ogni anno circa 600 minori dai 6 ai 13 anni, pri- vilegiando tra questi i ragazzi che sono a maggiore rischio di disagio sociale. Gli interventi educativi mirano a prevenire l’aggravarsi delle varie forme di disagio, puntando sulla formazione integrale della persona nell’attuazione del Sistema Preventivo di Don Bosco L’Istituto Maria Ausiliatrice di Soverato è attivo nelle sedi di Spezzano Albanese e di Soverato. La prima, Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice, si rivolge soprattutto ai minori e alle famiglie attraverso servizi culturali ed educativi: un asilo nido, una sezione primavera e una scuola dell'infanzia, un Centro di Aggregazione giovanile. La seconda sede, l’Istituto Maria Ausiliatrice di Soverato, si rivolge a minori e a giovani attraverso la scuola (se- zione primavera, infanzia, primaria, secondaria di I grado, liceo linguistico), un Centro di Formazione Professio- nale, un Centro di Aggregazione per minori e giovani, una casa di cura e accoglienza per anziane. In ambedue le sedi i Centri di Aggregazione offrono servizi educativi e culturali ai ragazzi dai 6 ai 13 anni che provengono non solo dal centro di Soverato, ma anche dai paesi limitrofi, rispondendo ai bisogni di formazione e di socializza- zione. Breve descrizione del contesto territoriale e dell’area di intervento. Analisi delle criticità/bisogni sociali sui quali si intende intervenire e che giustificano la realizzazione del progetto Settore. Educazione e Promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale e dello sport Area di intervento 6: Lotta all’evasione e all’abbandono scolastici e all’analfabetismo di ritorno

Scheda sintetica del progetto - Vides Italia · Scheda sintetica del progetto ... si rivolge a minori e a giovani attraverso la scuola (se-zione primavera, infanzia, primaria, secondaria

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Schedasinteticadelprogetto

 

TALENTI

 

Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica         

Durata del progetto. 12 mesi  

Descrizione del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto e dell’area di intervento Presentazione dell’ente proponente e degli eventuali enti attuatori  

L’Associazione VIDES, fondata nel 1987 è promossa dall’Istituto delle Figlie di M. Ausiliatrice per la promo-zione della donna, dei giovani e dei bambini in condizione di svantaggio e povertà. Crede nel protagonismo gio-vanile, riconosce particolare valore all’educazione, promozione e formazione dei giovani per uno sviluppo inte-grale della persona adeguato ai tempi e al progresso tecnologico della società. L’Associazione è riconosciuta dal MAECI come ONG di sviluppo, è iscritta nella prima sezione del registro delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati e in quello della lotta alle discriminazioni (Dip. Pari Opportunità) ed è accreditata dal 2004 nell’Albo Servizio Civile come Ente di I classe. Il VIDES nel suo complesso possiede: 82 enti associati, 44 Delegazioni in 13 regioni e 180 sedi di attuazione progetto. Nel suo impegno educativo raggiunge circa 40.000 minori, giovani e adulti in condizione di esclusione e povertà attraverso la collaborazione di circa 2000 tra volon-tari, operatori ed educatori.

L’Istituto Maria Ausiliatrice di Reggio di Calabria opera a Reggio di Calabria, a Rosarno e a Villa San Gio-vanni. Le tre sedi ospitano 3 scuole dell’infanzia (1 per ogni sede), 1 sezione primavera (a Reggio Calabria), 1 scuola primaria e secondaria di 1° grado (a Reggio Calabria), 2 centri di Formazione Professionale (a Reggio Ca-labria e a Rosarno), 3 oratori centri giovanile (1 per ogni sede), 1 oratorio in paesi limitrofi (a Reggio Calabria). In particolare i tre Centri di Aggregazione sono punto di riferimento molto significativi, operano a raggio nel ter-ritorio, spesso in rete con altre istituzioni, offrono servizi di accoglienza ed educativi a bambini, ragazzi, giovani e famiglie, avvalendosi di validi operatori. In tutto raggiungono ogni anno circa 600 minori dai 6 ai 13 anni, pri-vilegiando tra questi i ragazzi che sono a maggiore rischio di disagio sociale. Gli interventi educativi mirano a prevenire l’aggravarsi delle varie forme di disagio, puntando sulla formazione integrale della persona nell’attuazione del Sistema Preventivo di Don Bosco

L’Istituto Maria Ausiliatrice di Soverato è attivo nelle sedi di Spezzano Albanese e di Soverato. La prima, Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice, si rivolge soprattutto ai minori e alle famiglie attraverso servizi culturali ed educativi: un asilo nido, una sezione primavera e una scuola dell'infanzia, un Centro di Aggregazione giovanile. La seconda sede, l’Istituto Maria Ausiliatrice di Soverato, si rivolge a minori e a giovani attraverso la scuola (se-zione primavera, infanzia, primaria, secondaria di I grado, liceo linguistico), un Centro di Formazione Professio-nale, un Centro di Aggregazione per minori e giovani, una casa di cura e accoglienza per anziane. In ambedue le sedi i Centri di Aggregazione offrono servizi educativi e culturali ai ragazzi dai 6 ai 13 anni che provengono non solo dal centro di Soverato, ma anche dai paesi limitrofi, rispondendo ai bisogni di formazione e di socializza-zione.

Breve descrizione del contesto territoriale e dell’area di intervento. Analisi delle criticità/bisogni sociali sui quali si intende intervenire e che giustificano la realizzazione del progetto

Settore. Educazione e Promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale e dello sport Area di intervento 6: Lotta all’evasione e all’abbandono scolastici e all’analfabetismo di ritorno

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Il presente progetto, nel settore e nell’area di intervento prima definita agirà nei territori sotto indicati operando su situazioni problematiche/criticità riconducibili al seguente obiettivo dell’Agenda di Sviluppo Sostenibile 2030: • Obiettivo 3: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti. 4.1 Entro il 2030, assicurarsi che tutti i ragazzi e le ragazze completino una istruzione primaria e secondaria libe-ra, equa e di qualità che porti a rilevanti ed efficaci risultati di apprendimento. In base ai dati ISTAT, la Regione Calabria al 01/01/2018 conta 1.956.687 abitanti, in leggera diminuzione rispet-to all’anno precedente. La variazione percentuale, però, si attesta su un dato maggiore rispetto al dato nazionale. Il numero delle famiglie è di 805.352 (in leggero aumento rispetto all’anno precedente); la media del numero di componenti è 2,42 (nel 2003 era 2,74). Il saldo migratorio totale registra un dato negativo, mentre il saldo migra-torio con l’estero registra un dato positivo. Il saldo naturale della popolazione registra il peggior valore negativo degli ultimi 15 anni, a causa del contemporaneo diminuire delle nascite e aumentare dei decessi. La popolazione al di sotto dei 14 anni è costituita da 261.668 unità e rappresenta il 13,4% del totale, in costante diminuzione negli ultimi 15 anni; analizzando la struttura per età della popolazione (giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre) emerge che la stessa è di tipo regressivo. L’età media della popolazione è di 43,7 anni. L’indice di dipendenza strutturale, ovvero il carico sociale ed economico della popolazione non attiva su quella attiva, è di 52,8 individui a carico ogni 100 che lavorano mentre l’indice di ricambio della popolazione attiva (il rapporto percentuale fra chi sta per andare in pensione e chi sta per entrare nel mondo del lavoro) è di 126,6, a testimonianza del fatto che la popolazione in età lavorativa è molto anziana. Il carico di figli per donna feconda è di 23,3. Questi i dati relativi alla popolazione distribuita per età scolastica interessata dal progetto:

Età Maschi Femmine Totale 6 8.893 8.303 17.196 7 9.008 8.656 17.664 8 9.306 8.620 17.926 9 9.113 8.900 18.013 10 9.351 8.770 18.121 11 9.663 8.966 18.629 12 9.517 8.928 18.445 13 9.840 9.163 19.003

Dati: www.tuttitalia.it REGGIO CALABRIA al 01/01/2018 conta 181.447 abitanti, in leggera diminuzione rispetto all’anno preceden-te. La variazione percentuale si attesta su un dato leggermente superiore rispetto al dato regionale e provinciale. Il numero delle famiglie è di 74.888 (in aumento rispetto all’anno precedente); la media del numero di compo-nenti è 2,42. Il saldo migratorio totale registra un dato negativo, mentre il saldo migratorio con l’estero registra un dato positivo. Il saldo naturale della popolazione registra un dato negativo. La popolazione al di sotto dei 14 anni è costituita da 24.383 unità e rappresenta il 13,4% del totale, in costante diminuzione negli ultimi 15 anni e in perfetta media regionale; analizzando la struttura per età della popolazione emerge che la stessa è di tipo regressivo. L’età media della popolazione è di 43,9 anni. L’indice di dipendenza strutturale è di 53,8 individui a carico ogni 100 che lavorano mentre l’indice di ricambio della popolazione attiva è di 123,9, a testimonianza del fatto che la popolazione in età lavorativa è molto anziana. Il carico di figli per donna feconda è di 22,7. Questi i dati relativi alla popolazione distribuita per età scolastica interessata dal progetto:

Età Maschi Femmine Totale 6 8.893 8.303 17.1967 9.008 8.656 17.6648 9.306 8.620 17.9269 9.113 8.900 18.01310 9.351 8.770 18.12111 9.663 8.966 18.62912 9.517 8.928 18.44513 9.840 9.163 19.003

Dati: www.tuttitalia.it Sul territorio del Comune di Reggio Calabria sono presenti 60 Scuole Primarie e 24 Scuole Secondarie di primo grado. Nel 2018 l’Amministrazione cittadina ha stanziato oltre un milione di euro per la realizzazione di servizi dedicati ai minori, in particolare per la realizzazione di servizi di assistenza domiciliare, servizi socio-educativi per mino-ri, attività di sostegno per minori a rischio, attività ludico-creative per bambini ospedalizzati, progetti per la pre-

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venzione della dispersione scolastica, allestimenti di spazi gioco in aree pubbliche, ecc. Fra i progetti contro l’abbandono scolastico, nell’ultimo anno grande slancio ha avuto un’iniziativa a valere sul PON Inclusione volto a integrare i bambini rom, sinti e camminanti fra i 6 e i 14 anni, contrastando la povertà educativa e incoraggian-do l’inclusione scolastica e il successo formativo. Il Rapporto UrBes 2015, redatto dall’Istat in collaborazione con i comuni italiani, analizza le tendenze del Be-nessere Equo e Sostenibile. Dal punto di vista generale si conferma lo svantaggio del Mezzogiorno rispetto al re-sto d’Italia per i livelli di competenza alfabetica e numerica degli studenti. Le città metropolitane registrano valo-ri superiori alla media italiana per numero di iscrizioni alla scuola dell’infanzia. Nella provincia di Reggio Cala-bria risultano molto forti le difficoltà legate al mondo del lavoro: nel 2013, su 100 persone nella fascia di età 20-64 anni solo 41,6 risultano occupate, meno che nel Mezzogiorno e, soprattutto, nel resto d’Italia (che registra un dato superiore di circa 18 punti percentuali). Il tasso provinciale di mancata partecipazione al lavoro si attesta nel 2013 su un valore del 42,7%, ma il valore di tale indicatore non è ripartito uniformemente per generi: per le donne supera il 50%, per gli uomini si attesta al 36,7%. Il benessere economico delle famiglie non fornisce segnali positivi: nel 2012, il reddito disponibile pro capite delle famiglie nella provincia è di € 12.386,00 euro, in diminuzione dal 2009 e al di sotto del dato regionale e nazionale. Le persone che a Reggio Calabria vivono in famiglie senza occupati nel 2011 sono l’11,2%. ROSARNO al 01/01/2018 conta 14.776 residenti, con un decremento rispetto all’anno precedente percentual-mente minore rispetto alla provincia di Reggio Calabria e alla Regione Calabria. Il numero delle famiglie è di 5.111, in diminuzione rispetto all’anno precedente; la media del numero di componenti è 2,89. Il saldo migrato-rio totale registra un dato molto negativo, mentre il saldo migratorio con l’estero registra un dato positivo. Il sal-do naturale della popolazione registra un valore positivo, in continuità con quanto registrato nei 15 anni prece-denti. La popolazione al di sotto dei 14 anni è costituita da 2.538 unità e rappresenta il 17,2% del totale, in costante di-minuzione negli ultimi 15 anni; analizzando la struttura per età della popolazione emerge che la stessa è di tipo progressivo. L’età media della popolazione è di 39,8 anni. L’indice di dipendenza strutturale è di 51,5 individui a carico ogni 100 che lavorano mentre l’indice di ricambio della popolazione attiva è di 92,9, a testimonianza che la popolazione in età lavorativa quasi si equivale fra giovani e anziani. Il carico di figli per donna feconda è di 26,4. Questi i dati relativi alla popolazione distribuita per età scolastica interessata dal progetto:

Età Maschi Femmine Totale6 93 96 1897 111 79 1908 75 82 1579 90 87 17710 92 88 18011 94 97 19112 79 87 16613 86 84 170

Dati: www.tuttitalia.it Sul territorio del Comune di Rosarno sono presenti 3 Scuole Primarie e 1 Scuola Secondaria di primo grado. Il Comune di Rosarno, tristemente noto alle cronache per l’altissimo tasso di criminalità e una situazione di forte disagio sociale, opera diversi interventi puntando sul diritto dei fanciulli e dei ragazzi 6-13 anni. Le azioni da mettere in campo per combattere la dispersione e a favore del diritto allo studio sono molteplici e variegate; le scuole del territorio comunale, ad esempio, nel 2016 hanno potuto usufruire di un finanziamento della Provincia di Reggio Calabria per l’acquisto di scuolabus: fino a quel momento il Comune non ne disponeva. Dal 2017 Ro-sarno è capofila dell’Ambito Territoriale 2, cui aderiscono i Comuni di Gioia Tauro Melicuccà, Palmi, Rizziconi, San Ferdinando, Seminara. VILLA SAN GIOVANNI al 01/01/2018 conta 13.667 abitanti e 5.504 famiglie, in leggera contrazione rispetto all’anno precedente; la media del numero di componenti è 2,46. Il saldo migratorio totale registra un dato negati-vo rispetto all’anno precedente, mentre il saldo migratorio con l’estero registra un dato positivo. Il saldo naturale della popolazione registra una flessione rispetto alle annualità precedenti, a causa del contemporaneo diminuire delle nascite e aumentare dei decessi. La popolazione al di sotto dei 14 anni è costituita da 1.869 unità e rappresenta il 13,7% del totale, in costante di-minuzione negli ultimi 15 anni; analizzando la struttura per età della popolazione emerge che la stessa è di tipo regressivo. L’età media della popolazione è di 43,4 anni. L’indice di dipendenza strutturale è di 52,5 individui a carico ogni 100 che lavorano mentre l’indice di ricambio della popolazione attiva è di 132,1, a testimonianza che la popolazione in età lavorativa è molto anziana. Il carico di figli per donna feconda è di 22,3. Questi i dati relativi alla popolazione distribuita per età scolastica interessata dal progetto:

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Età Maschi Femmine Totale6 62 44 1067 80 71 1518 64 60 1249 70 77 14710 73 59 13211 70 60 13012 71 51 12213 67 46 113

Dati: www.tuttitalia.it Sul territorio del Comune di Villa San Giovanni sono presenti 5 Scuole Primarie e 2 Scuole Secondarie di primo grado. La lotta alla dispersione scolastica è affidata soprattutto a singoli progetti di tutoraggio e animazione sociale, sia ad opera dell’Amministrazione Comunale che di enti del terzo settore. Nel 2017, dopo 8 anni di interruzione del servizio a causa di un incendio, sono ricominciate le attività di un centro di aggregazione giovanile, il “Campo dei fiori”, gestito dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. In base ai dati ISTAT, il Comune di SOVERATO al 01/01/2018 conta 9.095 residenti, di cui 46,4% uomini e 53,6% donne, con un decremento rispetto all’anno precedente inferiore all’1%, in linea con quanto registrato nel-le annualità precedenti. Tale variazione percentuale è maggiore di quella registrata nella Provincia di Catanzaro e nella Regione Calabria. Il saldo migratorio totale e il saldo naturale della popolazione registrano un dato negati-vo; positivo il saldo migratorio con l’estero. La popolazione al di sotto dei 14 anni è costituita da 903 unità e rappresenta il 9,9% del totale, in costante dimi-nuzione negli ultimi 15 anni; analizzando la struttura per età della popolazione emerge che la stessa è di tipo de-cisamente regressivo. L’età media della popolazione è di 47,5 anni. L’indice di dipendenza strutturale è di 56,5 individui a carico ogni 100 che lavorano mentre l’indice di ricambio della popolazione attiva è 171,2 e testimo-nia che la popolazione in età lavorativa è molto anziana. Il carico di figli per donna feconda è di 27,7. Questi i dati relativi alla popolazione distribuita per età scolastica interessata dal progetto:

Età Maschi Femmine Totale6 39 30 697 24 30 548 35 25 609 37 34 7110 42 30 7211 44 27 7112 28 34 6213 41 42 83

Dati: www.tuttitalia.it Sul territorio del Comune di Soverato sono presenti 5 Scuole Primarie e 3 Scuole Secondarie di primo grado. Il Comune di Soverato è contraddistinto da una schiacciante prevalenza della popolazione anziana e rientra nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. La lotta della dispersione scolastica è affidata in maniera pre-ponderante ai singoli Istituti Scolastici con la partecipazione ai Piani Operativi Nazionali. SPEZZANO ALBANESE al 01/01/2018 conta 6.977 abitanti, in leggera ma costante diminuzione negli ultimi anni. Il numero delle famiglie è di 2.926; la media del numero di componenti è 2,38. Il saldo migratorio totale registra un saldo leggermente negativo; positivo il saldo migratorio con l’estero, negativo il saldo naturale della popolazione. La popolazione al di sotto dei 14 anni è costituita da 905 unità e rappresenta il 13,0% del totale, in diminuzione negli ultimi 15 anni; analizzando la struttura per età della popolazione emerge che la stessa è di tipo regressivo. L’età media della popolazione è di 43,8 anni. L’indice di dipendenza strutturale è di 51,3 individui a carico ogni 100 che lavorano mentre l’indice di ricambio della popolazione attiva è di 151,7, a testimonianza che la popola-zione in età lavorativa è molto anziana. Il carico di figli per donna feconda è di 21,5. Questi i dati relativi alla popolazione distribuita per età scolastica interessata dal progetto:

Età Maschi Femmine Totale6 30 27 577 35 22 578 32 32 64

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9 32 30 6210 35 41 7611 30 33 6312 26 28 5413 33 27 60

Dati: www.tuttitalia.it Sul territorio del Comune di Spezzano Albanese sono presenti 2 Scuole Primarie e 1 Scuole Secondaria di primo grado. La lotta della dispersione scolastica è affidata in maniera preponderante ai singoli Istituti Scolastici con la partecipazione ai Piani Operativi Nazionali. LA DISPERSIONE SCOLASTICA NEL QUADRO DELLA POVERTA’ MINORILE Negli ultimi dieci anni le persone a rischio di povertà o esclusione sociale ha subito una crescita enorme. Rispet-to a dieci anni fa, infatti, aumentano i cittadini a rischio di povertà e la Calabria si conferma la Regione con il più alto tasso di Povertà minorile. Secondo una Nota diffusa dal Codacons Calabria, quasi un Bambino su 2 (il 47%) vive sotto la soglia di povertà relativa e proprio per questo rimane preoccupante il rischio di dispersione scolasti-ca. In Calabria il 15% ha lasciato precocemente le aule scolastiche. La crisi economica si ripercuote sulle motivazio-ni delle Famiglie e degli studenti: ogni anno sono tantissimi i ragazzi che abbandonano la scuola per guadagnare qualcosa con il rischio di finire nella rete della criminalità come spacciatore o esattore. LA DISPERSIONE SCOLASTICA E SUA RICADUTA SULL’ANALFABETISMO DI RITORNO Il fenomeno della dispersione scolastica è molto complesso e riguarda diversi aspetti: l’evasione assoluta dalla scuola, le frequenze saltuarie gravi e meno gravi, il basso rendimento in presenza. Tutto il fenomeno in sé alimenta i processi di analfabetismo di ritorno e quindi di analfabetismo funzionante mantenendo la Calabria in una situazione di persistente povertà (economica, culturale e di arretratezza non fa-cilmente removibile). Incidere sulla dispersione scolastica e sui suoi aspetti in maniera preventiva, significa anche combattere tutte le forme di analfabetismo che secondo i dati del quotidiano economico online “Calabria Economia it” in Calabria si attesta con il 15,2% per la popolazione femminile e il 10,9% per la popolazione maschile, detenendo il record italiano. In termine assoluti, nel censimento 2011 si osservano in Calabria 243.466 persone che pur avendo le ca-pacità di leggere e scrivere, sono prive di competenze nella vita quotidiana. Incidere sulla dispersione scolastica, quindi sui vari aspetti che la compongono, significa in ultima analisi incide-re sullo sviluppo della regione, impegno che riguarda non solo i protagonisti del progetto, ma tutta una comunità se vuole continuare a crescere e se vuole per la Calabria un futuro migliore che, senza conoscenza e consapevo-lezza da parte di tutti, non potrà mai esserci. LA DISPERSIONE SCOLASTICA: I DATI DEL 2018 PER PROVINCIA Secondo i dati elaborati da Tuttoscuola, la situazione della dispersione scolastica in Calabria viene così sintetiz-zata::

NEGLI ULTIMI 10 ANNI

 

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NEGLI ULTIMI 5 ANNI

La tabella riporta i dati complessivi della dispersione scolastica registrata al termine di ogni quinquennio, a co-minciare dal 2003-04/2007-08 per finire con il quinquennio 2013-14/2017-18. In corrispondenza della provincia viene riportato nella prima colonna il numero di studenti iscritti ad ogni primo anno di corso a cominciare dal 2003-04, e nella seconda colonna il numero degli studenti iscritti all’ultimo anno cinque anni dopo. Le ultime due colonne registrano il valore assoluto e percentuale della dispersione complessiva registrato nel de-cennio 2007-2017 al termine ogni quinquennio. Al 2017-2018 la dispersione scolastica in Calabria è del 21,5%. Nelle tre province che riguardano il nostro progetto la dispersione risulta essere:

‐ Per la Provincia di Catanzaro del 21,8% ‐ Per la Provincia di Cosenza del 18,7% ‐ Per la Provincia di Reggio Calabria del 22%

LA POVERTA’ EDUCATIVA IN CALABRIA Nel contesto di un’Italia attraversato da pesanti fenomeni di povertà minorile ed educativa, la Calabria mantiene il record, seconda solo alla Campania e alla Sicilia. In Calabria vi sono le percentuali più alte di bambini che non frequentano l’asilo nido (quasi 99%), di ragazzi che non sono mai andati a teatro (81%), né a mostre o musei (78%) e che non hanno visitato siti archeologici (86%), dove quasi 7 su 10 (66%) non hanno letto un libro, circa 6 su 10 non fanno sport (quasi 58%) e oltre 3 su 10 (36%) non usano internet. Dal rapporto di Save the Children emerge che il nostro è un Paese dove i minori non riescono a emanciparsi dalle condizioni di disagio delle loro famiglie e non hanno opportunità educative e spazi per svolgere attività sportive, artistiche e culturali, sebbene siano moltissimi i luoghi abbandonati e inutilizzati che potrebbero invece essere restituiti ai bambini per favorire l’attivazione di percorsi di resilienza, grazie ai quali potrebbero di fatto raddop-piare la possibilità di migliorare le proprie competenze. Un Paese dove i quindicenni che vivono in famiglie disagiate hanno quasi 5 volte in più la probabilità di non su-perare il livello minimo di competenze sia in matematica che in lettura rispetto ai loro coetanei che vivono in fa-miglie più benestanti (24% contro 5%). Tuttavia, tra questi minori, spicca una quota di “resilienti”, ragazzi e ra-gazze che raggiungono ottimi livelli di apprendimento anche provenendo da famiglie in gravi condizioni di disa-gio. L’Italia, tra i Paesi europei, risulta quello dove i processi di resilienza sono meno sviluppati e tra le regioni italiane la Calabria ha la percentuale più bassa (12%) di minori resilienti provenienti da famiglie svantaggiate, ovvero che riescono a superare ostacoli e difficoltà e a raggiungere le competenze minime sia in matematica sia in lettura, molto al di sotto della media nazionale del 26%. LA DISPERSIONE SCOLASTICA NEI SINGOLI TERRITORI CONNESSA CON LA POVERTA’ EDUCATIVA Rispetto ai singoli territori non abbiamo molti dati aggregati. Troviamo qualche dato presso il MIUR e il rappor-to dei responsabili SAP, qualche testimonianza, il risultato delle interviste nelle singole SAP ad un campione di ragazzi lo scorso anno. Tali interviste hanno considerato alcuni aspetti della dispersione scolastica (irregolare

 

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frequenza a scuola, non partecipazione alle attività scolastiche) e alcuni aspetti della povertà educativa (frequen-za teatro, concerto, museo, attività sportiva; fiducia nelle proprie potenzialità).

- % non regolare frequenza a scuola- % di ragazzi che non si sentono partecipe alla vita della scuola e alle attività scola-

stiche - % degli intervistati che non è mai andato a teatro nell’ultimo anno o non ha mai

partecipato a laboratori teatrali- % degli intervistati che non è andato a nessun concerto nell’ultimo anno o non ha

mai partecipato a laboratori musicali- % degli intervistati che non ha visitato un museo, sito archeologico nell’ultimo an-

no o non ha mai approfondito aspetti culturali del territorio- % degli intervistati che non svolge regolarmente nessuna attività sportiva in quanto

non ne ha la possibilità economica- % degli intervistati che fa sport in modo continuativo- % degli intervistati che fa sport in modo saltuario- % degli intervistati che svolge qualche attività sportiva- % degli intervistati che non ha fiducia in loro stessi e nelle loro potenzialità

Non abbiamo dati divisi per singoli territori, ma dalle testimonianze emerge la gravità del problema che riguarda la dispersione scolastica. Esso si innesta su un territorio ricco di risorse ma anche in continua emergenza educa-tiva dove la famiglia costituisce uno dei punti nevralgici da prendere in considerazione.. I GENITORI, LA DISPERSIONE SCOLASTICA, LE POVERTA’ EDUCATIVE Secondo le varie relazioni delle SAP i genitori spesso non sono a conoscenza delle dinamiche legate ai percorsi educativi e di crescita dei propri figli. A causa di varie problematiche, non sempre riescono a sostenere adegua-tamente i figli nel loro sviluppo (66% dei casi rilevati). Fonte: Rapporto 2014 “Famiglie” Osservatorio delle Politiche Sociali della Regione Calabria. Oggi si assiste a un profondo cambiamento della struttura familiare. Spesso entrambi i genitori lavorano e conse-guentemente i figli trascorrono diverse ore da soli in casa, senza poter essere seguiti. Si è avuta quindi un gradua-le allontanamento tra genitori e figli. In alcune interviste fatte ai ragazzi sono emerse criticità nel rapporto con i genitori. La presenza fisica non basta ad evitare che ci si senta estranei, quando manca un vero dialogo familiare. Non si ha sempre nei genitori un punto di riferimento. In base a delle interviste ai genitori attraverso questionario, presso le SAP sono state rilevati elementi di difficol-tà nella relazione con i propri figli da parte dei genitori, i ragazzi non sempre sono seguiti dai genitori nello svol-gimento dei compiti neanche nelle prime classi della scuola primaria, una certa sfiducia da parte dei genitori nei confronti del sistema scolastico. REGGIO DI CALABRIA Il Sole 24 Ore assegna a Reggio Calabria l’87° posizione nella sua classifica per la qualità della vita. I tassi di disoccupazione danno idea di una realtà occupazionale in grave difficoltà, con un dato generale del 30,5% che è il più alto in Italia, ed un dato di disoccupazione giovanile (66,2%) anch’esso tra i peggiori in ambito na-zionale. Gli indicatori di ricchezza fanno segnare risultati meno bassi soprattutto relativamente alle altre pro-vince calabresi. A fronte di un valore aggiunto pro capite tra i più bassi d’Italia, i dati del reddito disponibile pro capite e dei consumi finali pro capite sono al di sopra della media del Meridione. Per quel che riguarda il settore dei consumi culturali, la provincia fa segnare valori molto bassi per quel che riguarda la spesa per il ci-nema e per spettacoli teatrali e musicali, mentre il dato della vendita di quotidiani è superiore a molte realtà dell’area di riferimento, comprese le altre province calabresi. La percentuale provinciale di analfabeti (6,7%) è superiore alla media dell’area di riferimento, ma è pur sempre la più bassa della regione. Gli indicatori di disa-gio sociale fanno segnare risultati contrastanti. Il dato dei suicidi (16,9 per 100.000 abitanti) è uno dei più alti del meridione, mentre i tassi di tossicodipendenza e di criminalità si allineano, più o meno, con le medie dell’area di riferimento. Il dato più negativo, però, è quello della delinquenza giovanile, con un tasso minorile di criminalità di 117 per 100.000, il più alto in assoluto in ambito nazionale. La situazione della dispersione scolastica a Reggio Calabria emerge dalle numerose iniziative che si stanno met-tendo in campo nelle scuole e in altri Centri di aggregazione per minori, anche se sempre minime rispetto al fab-bisogno. Non ci sono dati, ma testimonianze sulla vastità del fenomeno. Una testimonianze per tutte ci viene dall’assessore all’Educazione e all’Istruzione, Dott.ssa Nucera Anna, e dall’assessore alle Politiche Sociali, Dott.ssa Nucera Lucia Anita che accompagnano diverse e significative iniziative di lotta alla dispersione scola-stica, indicano la città di Reggio Calabria come la città dove i casi di dispersione scolastica aumentano invece di

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diminuire: “molti ragazzi non arrivano a completare neanche il primo anno delle scuole secondarie di primo gra-do. A fronte di questo si cerca di rafforzare iniziative dove vengono valorizzate le capacità dei ragazzi e renderli consapevoli affinché non perdano la fiducia in se stessi e continuino a studiare”. Nelle interviste fatte a 250 minori (6-13 anni) coinvolti nella nostra SAP di Reggio Calabria sono emersi i se-guenti dati (indicatori) relativi alle problematiche prese da noi in esame: Nelle interviste fatte ai ragazzi e giovani che frequentano la nostra SAP di Reggio Calabria, sono emersi i se-guenti dati (indicatori):

‐ ASPETTI DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E DELLA POVERTA’ EDUCATIVA

- Il 45% dei ragazzi intervistati dichiara di non avere una regolare frequenza a scuola - Il 70% dei ragazzi non si sente partecipe della vita della scuola- L’88% degli intervistati non è mai andato a teatro nell’ultimo anno o non ha mai par-

tecipato a laboratori teatrali - Il 77% degli intervistati non è andato a nessun concerto nell’ultimo anno o non ha

mai partecipato a laboratori musicali- Il 33% degli intervistati non ha visitato nessun museo, sito archeologico nell’ultimo

anno o non ha mai approfondito aspetti culturali legati al territorio- Il 63% degli intervistati non svolge regolarmente nessuna attività sportiva in quanto

non ne ha la possibilità economica- Il 10% degli intervistati fa sport in modo continuativo- Il 9% degli intervistati fa sport in modo saltuario- Il 18% degli intervistati svolge qualche attività sportiva- Il 57% degli intervistati non ha fiducia in loro stessi e nelle loro potenzialità

Rapporto operatori SAP Reggio Calabria

I DATI DEL MIUR E DELLA SAP SULLA DISPERSIONE SCOLASTICA:

Rag

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Rag

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a

11-1

3 an

ni

Comune Reggio Cala-

bria 1121 170 138

SAP 54 34 21

Rapporto Miur-Ufficio Scolastico Regione Calabria 2016, rapporto operatori SAP I GENITORI, LA DISPERSIONE SCOLASTICA, LE POVERTA’ EDUCATIVE Il 32% dei 100 genitori intervistati dichiara di avere difficoltà a relazionarsi con i propri figli. Tra le cause emergono: senso di inadeguatezza nello svolgimento del proprio ruolo genitoriale, mancanza di tempo, dover badare “a troppe cose”. Il 44,6% segue i figli nello svolgimento dei compiti (soprattutto la madre), il 23,1% dei genitori è sfiduciato del sistema scolastico.

Difficoltà nel relazionarsi con i figli

Ragazzi che sono seguiti dai genitori nello svolgimento dei

compiti

Genitori sfiduciati del sistema scolastico

32% 44,6% 23,1% Fonte: Rapporto operatori SAP

VILLA SAN GIOVANNI Nelle interviste fatte ai 50 minori (6-13 anni) coinvolti nella nostra SAP di Villa San Giovanni, sono emersi i seguenti dati (indicatori) relativi alle problematiche prese da noi in esame:

‐ ASPETTI DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E DELLA POVERTA’ EDUCATIVA

- Il 25% dei ragazzi non ha una regolare frequenza a scuola

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- Il 30% dei ragazzi non si sente partecipe della vita della scuola- Il 90% degli intervistati non è mai andato a teatro nell’ultimo anno o non ha mai par-

tecipato a laboratori teatrali - Il 79% degli intervistati non è andato a nessun concerto nell’ultimo anno o non ha

mai partecipato a laboratori musicali- Il 35% degli intervistati non ha visitato nessun museo, sito archeologico nell’ultimo

anno o non ha mai approfondito aspetti culturali legati al territorio- Il 65% degli intervistati non svolge regolarmente nessuna attività sportiva in quanto

non ne ha la possibilità economica- Il 7% degli intervistati fa sport in modo continuativo- Il 13% degli intervistati fa sport in modo saltuario- Il 15% degli intervistati svolge qualche attività sportiva- Il 61% degli intervistati non ha fiducia in loro stessi e nelle loro potenzialità

Fonte: Rapporto operatori SAP

I DATI DEL MIUR E DELLA SAP SULLA DISPERSIONE SCOLASTICA:

Rag

azzi

11

-13

an-

ni c

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ativ

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3 ch

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one

Sco

last

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11

-13

an-

ni

Comune Villa

S.Giovanni 887 77 85

SAP 16 7 8

Fonte: Rapporto Miur-Ufficio Scolastico Regione Calabria 2016, rapporto operatori SAP

I GENITORI, LA DISPERSIONE SCOLASTICA, LE POVERTA’ EDUCATIVE Dei 60 genitori intervistati, il 54,6% dei genitori dichiara di avere difficoltà a relazionarsi con i propri figli. Il 24,6% segue i figli nello svolgimento dei compiti (soprattutto la madre), il 22,7% dei genitori è sfiduciato del si-stema scolastico.

Difficoltà nel relazionarsi con i figli

Ragazzi che sono seguiti dai genitori nello svolgimento dei compiti

Genitori sfiduciati del sistema scolastico

54,6% 24,6% 22,7% Fonte: Rapporto operatori SAP

ROSARNO

Territorio composito e variegato presenta molteplici problematiche sociali e culturali, ampie aree di disagio e di emarginazione. Esso è caratterizzato da un alto tasso di disoccupazione, forti tensioni sociali, elevati rischi di de-vianza giovanile, difficoltà di investimenti. Da anni Rosarno detiene il triste primato tra i comuni nella provincia reggina con il più alto numero di minori denunciati, soprattutto per atti vandalici e contro il patrimonio pubblico. Ma la situazione diventa ancora più inquietante se si analizzano i dati della dispersione scolastica, che non va va-lutata soltanto sulla base degli indicatori numerici ufficiali, ma deve essere considerata in una prospettiva più ampia, in base alla quale devono essere prese in considerazione anche altre forme di dispersione meno evidenti e misurabili ma non per questo meno pericolose: la demotivazione allo studio, il disinteresse, il rifiuto dell’impegno scolastico. A testimonianza del forte disagio formativo va considerata anche la percentuale della popolazione giovanile sprovvista di licenza media, che a Rosarno sfiora il 7,8 %, mentre il 51% degli alunni del-la Scuola Media consegue il Diploma di Licenza media (Secondaria di primo grado) con il giudizio finale di “sufficiente”. Ogni anno circa il 20% dei ragazzi in età scolastica abbandona gli studi. Un dramma che ha tante "ragioni": crisi della scuola, costi, mancanza di prospettive lavorative, crisi della famiglia. Negli ultimi mesi, secondo il rapporto di diversi giornali locali online, sono stati portati alla luce 41 episodi di dispersione scolastica in tutta la piana Rosarno-Gioia Tauro, con la denuncia ai genitori per non aver fatto fre-quentare ai figli la scuola primaria. Vanno segnalati anche come fattori significativi della dispersione sia il diva-rio di genere (la dispersione tra i maschi è quasi doppia rispetto a quella delle femmine), sia il livello culturale dei genitori (gli indici più alti di dispersione si registrano proprio tra gli strati della popolazione meno colti ed economicamente più disagiati, nonché tra i figli degli immigrati).

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La dispersione scolastica deve essere considerata in una prospettiva più ampia, in base alla quale devono essere prese in considerazione anche altre forme di dispersione meno evidenti e misurabili ma non per questo meno pe-ricolose: la demotivazione allo studio, il disinteresse, il rifiuto dell’impegno scolastico. (Rapporto e testimonian-za SAP) Nelle interviste fatte ai 50 minori (6-13 anni) coinvolti nella nostra SAP di Rosarno, sono emersi i seguenti dati (indicatori) relativi alle problematiche prese da noi in esame:

‐ ASPETTI DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E DELLA POVERTA’ EDUCATIVA

- Il 65% dei ragazzi non ha una regolare frequenza a scuola- Il 50% dei ragazzi non si sente partecipe della vita della scuola- Il 91% degli intervistati non è mai andato a teatro nell’ultimo anno o non ha mai parte-

cipato a laboratori teatrali - Il 79% degli intervistati non è andato a nessun concerto nell’ultimo anno o non ha mai

partecipato a laboratori musicali- Il 37% degli intervistati non ha visitato nessun museo, sito archeologico nell’ultimo

anno o non ha mai approfondito aspetti culturali legati al territorio- Il 66% degli intervistati non svolge regolarmente nessuna attività sportiva in quanto non

ne ha la possibilità economica - Il 7% degli intervistati fa sport in modo continuativo- Il 12% degli intervistati fa sport in modo saltuario- Il 15% degli intervistati svolge qualche attività sportiva- Il 60% degli intervistati non ha fiducia in loro stessi e nelle loro potenzialità

Fonte: Rapporto operatori SAP

I DATI DEL MIUR E DELLA SAP SULLA DISPERSIONE SCOLASTICA:

Rag

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11-1

3 an

ni

Comune Rosarno

566 45 67

SAP 15 9 6

Fonte: Rapporto Miur-Ufficio Scolastico Regione Calabria 2016, rapporto operatori SAP

I GENITORI, LA DISPERSIONE SCOLASTICA, LE POVERTA’ EDUCATIVE

Il 32% dei 40 genitori intervistati dichiara di avere difficoltà a relazionarsi con i propri figli. Il 14,6% segue i figli nello svolgimento dei compiti (soprattutto la madre), il 23,8% dei genitori è sfiduciato del sistema scolastico.

Difficoltà nel relazionarsi con i figli

Ragazzi che sono seguiti dai genitori nello svolgimento dei compiti

Genitori sfiduciati del sistema scolastico

32% 14,6% 23,8% Fonte: Rapporto operatori SAP

SOVERATO

Non ci sono dati ufficiali sulla dispersione e sull’abbandono scolastico a Soverato. Tuttavia diverse iniziative, conferenze, dibattiti, tavole rotonde, indicano che il problema esiste e allargano il fenomeno ad altre forme di di-sagio che si connettono ad esso. Solo il 19 settembre 2016 nel corso di una conferenza stampa è stato comunicata la sottoscrizione del protocollo d’intesa e istituzione dell’anagrafe degli studenti per diminuire la percentuale di studenti che abbandonano gli studi. Si spera quindi di arrivare a dei dati più certi. In Calabria viene registrata una dispersione scolastica al 17%. Con l’inizio del corrente anno scolastico (siamo ad una settimana dall’apertura delle Scuole) sono stati denuncia-

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ti 84 genitori della provincia di Catanzaro i cui figli in età di obbligo scolastico solo sporadicamente si sono se-duti tra i banchi. Il delicato servizio svolto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro ha inoltre permesso di segnala-re ai servizi sociali 26 situazioni di disagio, nonché di aggiornare i dati relativi ai minori non avviati all’istruzione obbligatoria, che per quest’anno ammonterebbero a 52. “Troppe assenze, un’infinità nel corso dell’anno. Il fenomeno della dispersione scolastica è senza dubbio più allarmante di quanto possa sembrare … L’obbligo di garantire l'istruzione ai figli minori - si legge in una nota a firma del comandante del reparto opera-tivo dei carabinieri i Catanzaro Giorgio Naselli - soprattutto in alcune zone del sud Italia, è ancora oggi in molti casi trasgredito soprattutto per la superficialità con la quale viene ancora considerata la formazione scolastica. “Un problema soprattutto di carattere sociale e culturale riscontrato anche nella provincia catanzarese. La disper-sione scolastica è un fenomeno che deve essere osteggiato con controlli sistematici e regolari, affinché venga sempre garantita la formazione di base dei più giovani, fondamentale per la loro “crescita” come individui e an-cor più come cittadini”. ASPETTI DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E DELLA POVERTA’ EDUCATIVA Nelle interviste fatte ai 80 minori (6-13 anni) che frequentano la nostra SAP di Soverato, sono emersi i seguenti elementi:

- Il 29,4% dei ragazzi non ha una regolare frequenza a scuola‐ Il 35% dei ragazzi non si sente partecipe della vita della scuola ‐ L’82% degli intervistati non è mai andato a teatro nell’ultimo anno o non ha mai

partecipato a laboratori teatrali - Il 71% degli intervistati non è andato a nessun concerto nell’ultimo anno o non ha

mai partecipato a laboratori musicali- Il 31% degli intervistati non ha visitato nessun museo, sito archeologico

nell’ultimo anno o non ha mai approfondito aspetti culturali legati al territorio - Il 57% degli intervistati non svolge regolarmente nessuna attività sportiva in quan-

to non ne ha la possibilità economica- Il 13% degli intervistati fa sport in modo continuativo- Il 15% degli intervistati fa sport in modo saltuario- Il 15% degli intervistati svolge qualche attività sportiva- Il 53% degli intervistati non ha fiducia in loro stessi e nelle loro potenzialità

Fonte: Rapporto operatori SAP

I DATI DEL MIUR E DELLA SAP SULLA DISPERSIONE SCOLASTICA:

Rag

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11-1

3 an

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Comune Soverato

1061 99 179

SAP 39 7 10

Fonte: Rapporto Miur-Ufficio Scolastico Regione Calabria 2016, rapporto operatori sap

I GENITORI, LA DISPERSIONE SCOLASTICA, LE POVERTA’ EDUCATIVE

Il 29% dei 100 genitori intervistati dichiara di avere difficoltà a relazionarsi con i propri figli. Il 39,6% segue i figli nello svolgimento dei compiti (soprattutto la madre), il 34% dei genitori è sfiduciato del sistema scolastico.

Difficoltà nel relazionarsi con i figli

Ragazzi che sono seguiti dai genitori nello svolgimento dei compiti

Genitori sfiduciati del sistema scolastico

29% 39,6% 34%

Fonte: Rapporto operatori SAP

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SPEZZANO ALBANESE

Spezzano è un centro ricco di antichità, di cultura. Dagli anni 80, essendo in una zona di snodo, ha vissuto un aumento costante della popolazione, con immigrazione da parte di famiglie dei paesi vicini non arbëreshë (lëtì), che mettono in serio rischio la condizione culturale e linguistica di Spezzano Albanese e la rinascita di passate problematiche etniche latino-albanesi. La lingua albanese rischia seriamente così di perdersi, special-mente tra le nuove generazioni, pur essendo molto vive attività e associazioni culturali arbëresh locali. In esso hanno sede delle importanti Terme, il Chiosco della acque diuretiche, interessanti zone archeologiche. Il pianoro di Torre del Mordillo rappresenta uno sei siti archeologici più importanti in Calabria, recentemente portato alla luce grazie ad un lavoro di recupero insieme ad un ricco museo. Il restauro della Torre medievale, la Torre Mordillo, dà il nome al sito ed è un punto di riferimento del paesaggio della Piana di Sibari. In questo contesto si colloca un popolo variegato e complesso, che necessita di valorizzare meglio e di più la sua storia ed anche l’interculturalità che a Spezzano è possibile. Sebbene il livello di analfabetismo sia appena al di sopra della media nazionale, un dato più rilevante riguarda gli adulti che hanno raggiunto, come massimo titolo di studio, la licenza media (+ 6.4 rispetto alla media nazionale) (dati ISTAT, censimento 2010 - www.demo.istat.it ). I dati relativi al minor numero di diplomati rispetto alla media nazionale sono strettamente legati al fatto che la maggior parte della popolazione trova lavoro come bracciante a cui è richiesta una semplice qualifica profes-sionale. È evidente che, non essendo valorizzato un titolo di studio più alto (la richiesta di diplomati e laureati è sotto la media nazionale), lo studente non si sente stimolato e motivato nella continuazione del suo percorso formativo. Nelle interviste fatte ai 30 minori (6-13 anni) coinvolti nella nostra SAP di Spezzano Albanese, sono emersi i seguenti dati (indicatori) relativi alle problematiche prese da noi in esame:

‐ ASPETTI DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E DELLA POVERTA’ EDUCATIVA

- Il 20% dei ragazzi non ha una regolare frequenza a scuola- Il 35% dei ragazzi non si sente partecipe della vita della scuola- Il 93% degli intervistati non è mai andato a teatro nell’ultimo anno o non ha mai par-

tecipato a laboratori teatrali - L’83% degli intervistati non è andato a nessun concerto nell’ultimo anno o non ha

mai partecipato a laboratori musicali- Il 38% degli intervistati non ha visitato nessun museo, sito archeologico nell’ultimo

anno o non ha mai approfondito aspetti culturali legati al territorio- Il 69% degli intervistati non svolge regolarmente nessuna attività sportiva in quanto

non ne ha la possibilità economica- Il 11% degli intervistati fa sport in modo continuativo- Il 13% degli intervistati fa sport in modo saltuario- Il 15% degli intervistati svolge qualche attività sportiva- Il 63% degli intervistati non ha fiducia in loro stessi e nelle loro potenzialità

Fonte: Rapporto operatori SAP

I DATI DEL MIUR E DELLA SAP SULLA DISPERSIONE SCOLASTICA:

Rag

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Rag

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a

11-1

3 an

ni

Comune Spezzano Albanese

577 44 69

SAP 10 5 7

Fonte: Rapporto Miur-Ufficio Scolastico Regione Calabria 2016, rapporto operatori SAP

I GENITORI, LA DISPERSIONE SCOLASTICA, LE POVERTA’ EDUCATIVE

Il 24% dei 30 genitori intervistati dichiara di avere difficoltà a relazionarsi con i propri figli. Il 22,9% segue i figli nello svolgimento dei compiti (soprattutto la madre), il 27,8% dei genitori è sfiduciato del

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sistema scolastico.

Difficoltà nel relazionarsi con i figli

Ragazzi che sono seguiti dai genitori nello svolgimento dei compiti

Genitori sfiduciati del sistema scolastico

24% 22,9% 27,8%

Fonte: Rapporto operatori SAP Tenendo presente il quadro sopra delineato, con il progetto TALENTI si intende intervenire per contribuire ad arginare il fenomeno della dispersione scolastica, tenendo presente alcuni elementi che si collegano ad essa:

1. Le assenze prolungate a scuola, il non sentirsi coinvolti e partecipi nella vita della scuola, la difficoltà ad essere seguiti nello svolgere i compiti quotidiani

2. La povertà educativa in alcuni suoi aspetti (povertà di interesse per il teatro, non partecipazione alle visite culturali, la non frequenza ad attività sportive, la non valorizzazione degli talenti personali)

3. Il precario coinvolgimento dei genitori il cui intervento resta marginale rispetto alla formazione e all’ accompagnamento dei propri figli

Destinatari e beneficiari del progetto   

I destinatari del progetto sono 714 bambini e ragazzi (385 maschi e 329 femmine) di età compresa fra i 6 e i 13 anni e frequentanti la Scuola Primaria o la Scuola Secondaria di I grado. Verrà dedicata particolare attenzione ai minori e alle famiglie che vivono condizioni di disagio socio-economico.

Nel dettaglio questa la distribuzione nelle cinque sedi del progetto: Reggio Calabria: 276 bambini e ragazzi, di cui 139 maschi e 137 femmine Rosarno: 150 bambini e ragazzi, di cui 90 maschi e 60 femmine Villa San Giovanni: 50 bambini e ragazzi, di cui 30 maschi e 20 femmine Soverato: 88 bambini e ragazzi, di cui 51 maschi e 37 femmine Spezzano Albanese: 150 bambini e ragazzi, di cui 75 maschi e 75 femmine

Come beneficiari del progetto si indicano tutti coloro che appartengono alla rete sociale dei bambini e dei ragaz-zi:

Il nucleo familiare trae giovamento dalle attività che contribuiscono alla crescita, allo sviluppo e al miglioramento del rendimento scolastico dei bambini e dei ragazzi; viene coadiuvato nei compiti educativi nei confronti dei loro figli e ha un’opportunità di confronto e sviluppo con educatori e altri genitori;

I giovani operatori volontari partecipanti al progetto vivono un’occasione di crescita personale e formativa;

Gli insegnanti/educatori e le istituzioni scolastiche in generale hanno un valido supporto nella loro azione educativa e, grazie al supporto fornito dal progetto, hanno la possibilità di elaborare strategie e interventi più efficacemente mirati su ogni alunno;

L’intera comunità locale. Arginando la dispersione scolastica con le povertà educative cresce il territorio. Lo sviluppo di una comunità non può prescindere dalla formazione delle giovani generazioni. Un maggiore livello di istruzione garantisce nel futuro migliori opportunità occupazionali e una migliore qualità della vita, così come comportamenti deviati di bambini e ragazzi si riflettono negativamente su tutti

 

Obiettivi del progetto  

Obiettivo generale Contribuire a arginare il fenomeno della dispersione scolastica, quindi al fenomeno dell’evasione e dell’abbandono scolastici, intervenendo sull’impegno quotidiano dei ragazzi nello svolgimento dei compiti e nel-la partecipazione alla vita della scuola, sulle povertà educative, sul coinvolgimento della famiglia Obiettivi specifici

1. Migliorare la presenza e la partecipazione alla vita scolastica dei bambini e dei ragazzi, anche attraverso un adeguato accompagnamento nello svolgimento dei compiti quotidiani

2. Incrementare la partecipazione ad alcune attività culturali, sportive, di socializzazione per far crescere i ragazzi e liberarli da alcune forme di povertà educativa

3. Migliorare le competenze dei genitori nell’educazione e nella partecipazione alla formazione dei loro figli

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Bisogni (situazione di partenza)

Obiettivi specifici (situazione di arrivo)

Indicatori scelti sui quali incidere

Le assenze prolungate a scuola, il non sentirsi coinvolti e partecipi nella vita della scuola, la diffi-coltà ad essere seguiti nello svolgere i compiti quotidiani

Migliorare la presenza e la partecipazione alla vita scolastica dei bambini e dei ragazzi, anche attra-verso un adeguato ac-compagnamento nello svolgimento dei compiti quotidiani

N° di programmi di interventi at-tivati rispetto ai collegamenti creati con le scuole: Almeno 1 ogni 2 scuoleN° di laboratori attivati con le scuole sul territorio: almeno 1 per territorioPercentuale dei minori soddisfatti nella partecipazione alle attività di studio assistito quotidiano: al-meno il 70%Percentuale delle famiglie soddi-sfatte per il servizio offerto: Al-meno l’80%

La povertà educativa in alcuni suoi aspetti (pover-tà di interesse per il tea-tro, non partecipazione alle visite culturali, la non frequenza ad attività spor-tive, la non valorizzazione degli talenti personali)

Incrementare la parteci-pazione ad alcune attività culturali, sportive, di so-cializzazione per far cre-scere i ragazzi e liberarli da alcune forme di pover-tà educativa

Percentuale dei ragazzi che fre-quenta almeno uno degli sport proposti: il 75% Percentuale dei ragazzi che parte-cipa agli spettacoli teatrali: Il 60%Percentuale dei minori soddisfatti per le attività di laboratorio di teatro: il 90%N° dei partecipanti alle due visite ai musei: Almeno la metà del to-tale degli iscritti per ogni SAP Percentuale dei minori che indi-vidua almeno tre talenti personali e decide di farne una leva di ma-turazione: il 60% Percentuale dei minori soddisfatti per l’attività svolta: Almeno l’80%Percentuale delle famiglie che è soddisfatta per il servizio offerto: Almeno il 90%

Il precario coinvolgimen-to dei genitori il cui inter-vento resta marginale ri-spetto alla formazione e all’ accompagnamento dei propri figli

Migliorare le competenze dei genitori nell’educazione e nella partecipazione alla for-mazione dei loro figli

Percentuale dei genitori che pren-de coscienza delle sue competen-ze e responsabilità genitoriali: Il 50%Percentuale dei genitori che uti-lizza strategie di sostegno ai figli durante l’esecuzione dei compiti: il 40%Percentuale dei nuclei familiari al completo nella partecipazione al-le tre esperienze realizzate (geni-tori e figli insieme): Almeno il 30%

   Descrizione delle attività con la relativa tempistica, ruolo degli operatori volontari e altre risorse umane impiegate nel progetto Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

Obiettivo 1. Migliorare la presenza e la partecipazione alla vita scolastica dei bambini e dei ragazzi, anche attraverso un adeguato accompagnamento nello svolgimento dei compiti quotidiani e la creazione di almeno un labo-ratorio aperto al territorio 

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15  

 

AZIONE ATTIVITÀ

Azione 1.1. Collegare il centro di ag-gregazione giovanile (la singola SAP) con le scuole frequentate dai Bambini e dai ragazzi, in apertura al territorio

Attività 1.1.1. – Confronto aperto con le scuole Ogni SAP si mette in collegamento con le scuole del territorio tramite il coordina-tore di progetto e gli animatori. Insieme alle scuole più sensibili si ipotizza, pro-getta e realizza un programma di interventi per l’accompagnamento di alcuni bambini e ragazzi che presentano difficoltà nella frequenza scolastica, resa scola-stica, disagi culturali di diverso tipo. Con le scuole ci si collega anche per l’attività 1.2.1.Attività 1.1.2. – Laboratorio territoriale Realizzare un laboratorio di musica con le scuole che sono favorevoli ad una di-dattica aperta e coinvolgente, capace di attivare le motivazioni e gli interessi dei minori

Azione 1.2. Accompagnare i bambini e i ragazzi nell’esecuzione dei com-piti quotidiani svilup-pando interesse vitale per le discipline, autonomia nello studio, cooperazio-ne, spinta alla curiosità e alla ricerca

Attività 1.2.1. – Studio guidato quotidiano Lo studio guidato si svolgerà in ogni SAP dal lunedì al venerdì, per tre ore. I mi-nori saranno suddivisi per classi di età e affidati ad uno o più educatori, a seconda del numero di partecipanti per ogni classe. Il doposcuola sarà attivo in ogni SAP dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle ore 18. Gli educatori provvederanno a: - Accompagnare e assistere i minori nello svolgimento dei compiti scolastici - Dare indicazioni pratiche sul metodo di studio e a favorire una certa autonomia

nello svolgimento dei compiti - Creare opportunità di apprendimento cooperativo in piccoli gruppi con la guida

dell’educatore - Predisporre i sussidi didattici per facilitare l’apprendimento (schede tematiche,

esercitazioni pratiche, verifiche in itinere, test a risposta multipla o aperta) ed anche per assegnare compiti alternativi nel caso non fossero stati assegnati a scuola

- Fornire gratuitamente il materiale didattico (quaderni, penne, matite, gomme) a minori con disagio economico

- Tenere i contatti, ove necessario, con le scuole ed i docenti per concordare per-corsi personalizzati di apprendimento

- Tenere un registro in cui sono annotati le presenze e una piccola valutazione globale del minore - Tenere un registro in cui sono annotati i compiti svolti e le ore dedicate allo

studio, in modo tale che ogni genitore potrà verificare l’andamento del per-corso di sostegno.

I minori lavoreranno individualmente o in piccoli gruppi seguiti dagli educatori e dagli operatori volontari ai quali potranno chiedere un sostegno per: la spie-gazione di una regola, la conferma dell’esattezza delle informazioni a disposizio-ne, la comprensione di testi in lingua inglese, ecc. Sarà fatta molta attenzione perché i ragazzi “imparino ad imparare”, acquisendo un metodo di studio adatto, metodo che può favorire la fiducia e l’incoraggiamento Si farà molta attenzione a favorire esperienze di apprendimento cooperativo, l’apprendimento per scoperta e ricerca, l’apprendimento con metodo

 Obiettivo 2. Incrementare la partecipazione ad alcune attività culturali, sportive, di socializzazione per far crescere i ragazzi e liberarli da alcune forme di povertà educativa

AZIONE ATTIVITÀ Azione 2.1. Realizzazione di un pro-gramma di attività spor-tive, culturali e di socia-lizzazione per sostenere l’educazione e la forma-zione degli utenti, la de-crescita delle povertà educative

Attività 2.1.1. – SCENDI IN CAMPO L’attività “Scendi in campo” mira all’inserimento dei minori in attività sportive, a provare tutte le discipline sportive (Calcio, volley, basket, tennis, danza, tennis da tavolo, orienteering, tiro dell’arco) per arrivare a scoprire quella più adatta o che più piace. Avvicinare i ragazzi allo sport non solo sarebbe utile per la loro salute, ma con-tribuirebbe anche a attivare processi di collaborazione e di collaborazione, capaci-tà di mettersi in gioco, rispetto delle regole, protagonismo, ecc. Lo sport diventa l’occasione anche per attivare gare con altre squadre per i tornei

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e i campionati Il cammino dell’anno prevede - La giornata dello sport con il coinvolgimento delle squadre sportive del

territorio e la premiazione da parte della città - La FESTA DELLO SPORT a conclusione dell’anno con il coinvolgimento

del territorio Le attività sportive si svolgeranno due o tre volte a settimana Attività 2.1.2. – SI VA IN SCENA L’attività si divide in due parti. La prima consiste nella partecipazione ad almeno due spettacoli teatrali, la seconda nella realizzazione di un laboratorio di teatro. PARTECIPAZIONE A SPETTACOLI TEATRALI Nasce dall’esigenza di avvicinare i fanciulli e i ragazzi al mondo del teatro perché possano sperimentare una forma di educazione culturale basata sulla conoscenza di contenuti culturali, sulla comprensione di diversi linguaggi espressivi, sulla condivisione dell’esperienza e dei contenuti che saranno dibattuti in sede dopo la visione di ogni spettacolo. La visione del teatro stimola così l’attenzione, l’acquisizione di contenuti, la partecipazione, la riflessione. REALIZZAZIONE DI UN LABORATORIO DI TEATRO Nasce dall’esigenza di stimolare i ragazzi ad appropriarsi di un potente strumento di elaborazione di contenuti, di comunicazione, di sviluppo delle attitudini creati-ve ed espressive. Attraverso la pratica del teatro, specchio di vita, i ragazzi sco-prono se stessi, le proprie potenzialità e attitudini e instaurano con il gruppo rela-zioni positive di confronto e fiducia reciproca. Inoltre il teatro attiva un processo di

- Organizzazione dei ruoli - Esercizio della responsabilità con la comprensione del significato e

dell’importanza delle regole nei vari contesti - Sviluppo della collaborazione e gestione dei conflitti nella realizzazione di

un’opera comune - Comunicazione, imparando a comprendere e produrre, individualmente o in

gruppo, in modo creativo, messaggi di vario genere. L’attività comporta - La realizzazione almeno di uno spettacolo che vede i ragazzi protagonisti

vuole stimolando la loro creatività espressiva e comunicativa; essi imparano a giocare per raccontarsi, per acquisire e trasmettere contenuti, per stare bene insieme, per crescere e per liberare l’immaginazione. I ragazzi più introversi potranno acquisire maggiore fiducia in se stessi

La realizzazione di un laboratorio di teatro prevede l’attivazione anche di altri la-boratori collegati ad esso e finalizzati alla costruzione insieme di un’opera arti-stica e culturale, formativa e sociale: laboratori di trucco e parrucco, scenografia, tecnico audio-luci, cucito. L’attività “SI VA IN SCENA” si svolgerà per due giorni a settimana e sarà guida-ta da esperti. Due animatori faranno da coordinatoriAttività 2.1.3. – ALLA SCOPERTA DEI TESORI DELLA MIA CITTA’ Almeno due visite alle opere d’arte e ai musei, ad alcune chiese. Ognuna delle cit-tà dove si svolge il progetto è dotata di un ricco patrimonio culturale di cui i ra-gazzi non hanno nessuna conoscenza. I ragazzi sono così invitati a scoprire questo patrimonio. L’attività è importante per i ragazzi ed importante anche per i musei stessi che mettono così in luce il loro patrimonio, valorizzandone la funzione culturale, fa-cendo in modo che esso possa essere trasmesso alle generazioni future. Attività 2.1.4. – Il gioco dei talenti Vengono progettati, organizzati e realizzati, almeno una volta a settimana, dei giochi che abilitano i ragazzi a riflettere sui talenti personali e a decidere di farne una leva attraverso cui innestare un cammino di maturazione della propria persona

Obiettivo 3. Migliorare le competenze dei genitori nell’educazione e nella partecipazione alla formazione dei loro figli  

AZIONE ATTIVITÀ

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Azione 3.1. Accompagnamento dei genitori nei loro compiti educativi e nel recupero della fiducia nella fun-zione genitoriale nei con-fronti dei propri figli

Attività 3.1.1. – GENITORI NON SI NASCE, MA SI DIVENTA Tre incontri formativi sui temi della genitorialità Gli incontri hanno l’obiettivo di dare ai genitori un maggior senso di efficacia e di competenza nel proprio ruolo, sia dal punto di vista educativo che relazionale. Si svolgono tenendo presente il modello del caring che attraverso azioni educati-ve maieutiche per sostenere senza patologizzzare, promuovono un supporto basato sulla riflessività e la consapevolezza, stimolando i genitori a collaborare attiva-mente nella ricerca delle personali risposte ai propri bisogni o problemi. Tali incontri si svolgono con un approccio basato sull’empowerment prima nel rapporto di coppia e poi nei confronti dei propri figli: Si punta così sulla valoriz-zazione dei punti di forza e sul superamento delle criticità, sull’arricchimento del-la dimensione/relazione coniugale e sulla dimensione/relazione genitorialeAttività 3.1.2. – I NOSTRI FIGLI SONO I PIU’ BELLI DEL MONDO Tre incontri formativi per dotarsi di strumenti di conoscenza dei propri figli e di metodo nella loro arte di educare Con questa attività si vuole offrire ai genitori 1. Uno spazio di confronto e di conoscenza delle caratteristiche evolutive dei

loro figli nel contesto anche della realtà socioculturale specifica. 2. Alcune indicazioni per utilizzare strategie di sostegno ai figli durante

l’esecuzione dei compiti. Tali strategie prendono l’avvio da una rinnovata consapevolezza del proprio ruolo genitoriale per arrivare ad individuare insieme alcune azioni a supporto dello studio e della motivazione allo studio del proprio figlio

Attività 3.1.3.– CAMMINARE INSIEME AI NOSTRI FIGLI E’ MEGLIO Tre esperienze da mettere in campo con i propri figli ‐ Organizzazione di feste legate alle attività sociali delle SAP e alle varie

festività dell’anno (Natale, Carnevale, estate ragazzi, feste patronali, ecc.) in cui saranno chiamate a partecipare anche le famiglie dei minori e ad organizzare insieme con loro.

‐ 1 gara sportiva genitori e figli ‐ 1 serata di socializzazione tra le famiglie e i minori (proiezione di film per ra-

gazzi e adulti, tombole) 

Tempi di realizzazione delle attività del progetto

ATTIVITA MESI

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Azi

one

1.1 Attività 1.1.1. – Confronto aperto con le

scuole

Attività 1.1.2. – Laboratorio territoriale

Azi

o-n

e 1.

2.

Attività 1.2.1. – Studio guidato quotidiano

Azi

one

2.1

Attività 2.1.1. – SCENDI IN CAMPO

Attività 2.1.2. – SI VA IN SCENA

Attività 2.1.3. – ALLA SCOPERTA DEI TESORI DELLA MIA CITTA’

Attività 2.1.4. – Il gioco dei talenti

Azi

one

3.1 Attività 3.1.1. – GENITORI NON SI NA-

SCE, MA SI DIVENTA

Attività 3.1.2. – I NOSTRI FIGLI SONO I PIU’ BELLI DEL MONDO

Attività 3.1.3.– CAMMINARE INSIEME AI NOSTRI FIGLI E’ MEGLIO

 

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Ruolo ed attività previste per gli operatori volontari nell’ambito del progetto

Nella fase di accoglienza gli operatori volontari sono introdotti nel gruppo di operatori. Dopo una prima fase di partecipazione alle attività in qualità di osservatori, vengono loro indicate le attività di supporto da svolgere in funzione dei bisogni degli utenti e in collaborazione con le risorse umane presenti presso le sedi. Reggio Calabria (Istituto Maria Ausiliatrice. Codice sede: 25365) Operatori volontari: 12 Rosarno (Figlie di Maria Ausiliatrice 2. Codice sede: 15309) Operatori volontari: 12 Villa San Giovanni (Asilo Infantile Genova Firenze. Codice sede: 25364) Operatori volontari: 8 Soverato (Istituto Maria Ausiliatrice. Codice sede: 15311) Operatori volontari: 10 Spezzano Albanese (Figlie di Maria Ausiliatrice. Codice sede: 10081) Operatori volontari: 4

ATTIVITÀ RUOLO DEGLI OPERATORI VOLONTARI

Attività 1.1.1. – Confronto aperto con le scuole Ogni SAP si mette in collegamento con le scuole del terri-torio tramite il coordinatore di progetto e gli animatori. In-sieme alle scuole più sensibili si ipotizza, progetta e rea-lizza un programma di interventi per l’accompagnamento di alcuni bambini e ragazzi che presentano difficoltà nella frequenza scolastica, resa scolastica, disagi culturali di di-verso tipo. Con le scuole ci si collega anche per l’attività 1.2.1.

Gli operatori volontari accompagnano il coordi-natore di progetto e gli educatori negli incontri con le scuole, collaborano nella stesura di un iti-nerario per l’elaborazione, l’organizzazione e la realizzazione di un programma di accompagna-mento dei minori che vivono in situazioni di disa-gio. Elaborano un diario di bordo. Collaborano nel monitoraggio

Attività 1.1.2. – Laboratorio territoriale Progettare e realizzare un laboratorio di musica con le scuole che sono favorevoli ad una didattica aperta e coin-volgente, capace di attivare le motivazioni e gli interessi dei minori. Attraverso la musica e un laboratorio aperto, con un ade-guato collegamento tra scuola e SAP, i minori possono migliorare la presenza e la partecipazione alla vita scola-stica e sentirsi maggiormente protagonisti

Collaborano nella progettazione e realizzazione del laboratorio di musica, ne seguono l’andamento segnalando eventuali criticità, fanno da supporto nel monitoraggio dell’attività

Attività 1.2.1. – Studio guidato quotidiano Lo studio guidato si svolgerà in ogni SAP dal lunedì al venerdì, per tre ore. I minori saranno suddivisi per classi di età e affidati ad uno o più educatori, a seconda del nu-mero di partecipanti per ogni classe. Il doposcuola sarà attivo in ogni SAP dal lunedì al vener-dì, dalle ore 15 alle ore 18. Gli educatori provvederanno a: - Accompagnare e assistere i minori nello svolgimento

dei compiti scolastici - Dare indicazioni pratiche sul metodo di studio e a favo-

rire una certa autonomia nello svolgimento dei compiti - Creare opportunità di apprendimento cooperativo in pic-

coli gruppi con la guida dell’educatore - Predisporre i sussidi didattici per facilitare

l’apprendimento (schede tematiche, esercitazioni prati-che, verifiche in itinere, test a risposta multipla o aperta) ed anche per assegnare compiti alternativi nel caso non fossero stati assegnati a scuola

- Fornire gratuitamente il materiale didattico (quaderni,

Gli operatori volontari predispongono gli ambien-ti e il materiale per lo studio quotidiano dei ra-gazzi. Con la guida degli educatori collaborano nella realizzazione dell’attività accompagnando i mino-ri nello svolgimento dei compiti e dando indica-zioni pratiche sul metodo di studio. Fanno da supporto nelle esperienze di apprendi-mento cooperativo. Collaborano nella stesura dei sussidi didattici. Distribuiscono il materiale a minori con disagio economico. Partecipano agli incontri con le scuole e i docenti per concordare percorsi personalizzati di appren-dimento Segnalano eventuali criticità, intervenendo là do-ve è necessario Elaborano un diario di bordo dell’attività, colla-borano nel monitoraggio dell’attività.

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penne, matite, gomme) a minori con disagio economico - Tenere i contatti, ove necessario, con le scuole ed i do-

centi per concordare percorsi personalizzati di appren-dimento

- Tenere un registro in cui sono annotati le presenze e una piccola valutazione globale del minore - Tenere un registro in cui sono annotati i compiti svolti

e le ore dedicate allo studio, in modo tale che ogni ge-nitore potrà verificare l’andamento del percorso di so-stegno.

I minori lavoreranno individualmente o in piccoli gruppi seguiti dagli educatori e dagli operatori volontari ai quali potranno chiedere un sostegno per: la spiegazione di una regola, la conferma dell’esattezza delle informa-zioni a disposizione, la comprensione di testi in lingua in-glese, ecc. Sarà fatta molta attenzione perché i ragazzi “imparino ad imparare”, acquisendo un metodo di studio adatto, metodo che può favorire la fiducia e l’incoraggiamento Si farà molta attenzione a favorire esperienze di appren-dimento cooperativo, l’apprendimento per scoperta e ri-cerca, l’apprendimento con metodo Attività 2.1.1. – SCENDI IN CAMPO L’attività “Scendi in campo” mira all’inserimento dei mi-nori in attività sportive, a provare tutte le discipline sporti-ve (Calcio, volley, basket, tennis, danza, tennis da tavolo, orienteering, tiro dell’arco) per arrivare a scoprire quella più adatta o che più piace. Avvicinare i ragazzi allo sport non solo sarebbe utile per la loro salute, ma contribuirebbe anche a attivare processi di collaborazione e di collaborazione, capacità di mettersi in gioco, rispetto delle regole, protagonismo, ecc. Lo sport diventa l’occasione anche per attivare gare con altre squadre per i tornei e i campionati Il cammino dell’anno prevede - La giornata dello sport con il coinvolgimento delle

squadre sportive del territorio e la premiazione da parte della città

- La FESTA DELLO SPORT a conclusione dell’anno con il coinvolgimento del territorio

Le attività sportive si svolgeranno due o tre volte a setti-mana

Gli operatori volontari fanno da supporto all’attività “Scendi in campo”, incoraggiano i minori alla pratica sportiva, Accompagnano i ra-gazzi nell’attività sportiva scelta e li seguono ne-gli allenamenti. Collaborano nella realizzazione della giornata dello sport e della festa dello sport. Segnalano eventuali criticità, intervengono tempe-stivamente nel caso dovessero nascere conflitti improvvisi. Predispongono gli ambienti e il materiale, colla-borano per il monitoraggio

Attività 2.1.2. – SI VA IN SCENA L’attività si divide in due parti. La prima consiste nella partecipazione ad almeno due spettacoli teatrali, la secon-da nella realizzazione di un laboratorio di teatro. PARTECIPAZIONE A SPETTACOLI TEATRALI Nasce dall’esigenza di avvicinare i fanciulli e i ragazzi al mondo del teatro perché possano sperimentare una forma di educazione culturale basata sulla conoscenza di conte-nuti culturali, sulla comprensione di diversi linguaggi espressivi, sulla condivisione dell’esperienza e dei conte-nuti che saranno dibattuti in sede dopo la visione di ogni spettacolo. La visione del teatro stimola così l’attenzione, l’acquisizione di contenuti, la partecipazione, la riflessio-ne. REALIZZAZIONE DI UN LABORATORIO DI TEA-TRO Nasce dall’esigenza di stimolare i ragazzi ad appropriarsi di un potente strumento di elaborazione di contenuti, di

Gli operatori volontari fanno da supporto nell’accompagnamento dei ragazzi agli spettacoli teatrali, favoriscono la condivisione dell’esperienza e dei contenuti che emergono da essi e, dopo la partecipazione all’evento, animano il confronto durante il dibattito in sede. Predispongono gli ambienti e il materiale, parteci-pano alla realizzazione del laboratorio di teatro e dei laboratori connessi ad esso, fanno da supporto nell’accompagnamento dei minori nel loro cam-mino evolutivo e culturale. Collaborano nel monitoraggio dell’attività.

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comunicazione, di sviluppo delle attitudini creative ed espressive. Attraverso la pratica del teatro, specchio di vi-ta, i ragazzi scoprono se stessi, le proprie potenzialità e at-titudini e instaurano con il gruppo relazioni positive di confronto e fiducia reciproca. Inoltre il teatro attiva un processo di

- Organizzazione dei ruoli - Esercizio della responsabilità con la comprensione del

significato e dell’importanza delle regole nei vari contesti

- Sviluppo della collaborazione e gestione dei conflitti nella realizzazione di un’opera comune

- Comunicazione, imparando a comprendere e produrre, individualmente o in gruppo, in modo creativo, messaggi di vario genere.

L’attività comporta - La realizzazione almeno di uno spettacolo che vede i

ragazzi protagonisti vuole stimolando la loro creatività espressiva e comunicativa; essi imparano a giocare per raccontarsi, per acquisire e trasmettere contenuti, per stare bene insieme, per crescere e per liberare l’immaginazione. I ragazzi più introversi potranno acquisire maggiore fiducia in se stessi

La realizzazione di un laboratorio di teatro prevede l’attivazione anche di altri laboratori collegati ad esso e finalizzati alla costruzione insieme di un’opera artistica e culturale, formativa e sociale: laboratori di trucco e par-rucco, scenografia, tecnico audio-luci, cucito. L’attività “SI VA IN SCENA” si svolgerà per due giorni a settimana e sarà guidata da esperti. Due animatori faranno da coordinatori Attività 2.1.3. – ALLA SCOPERTA DEI TESORI DELLA MIA CITTA’ Almeno due visite alle opere d’arte e ai musei, ad alcune chiese. Ognuna delle città dove si svolge il progetto è do-tata di un ricco patrimonio culturale di cui i ragazzi non hanno nessuna conoscenza. I ragazzi sono così invitati a scoprire questo patrimonio. L’attività è importante per i ragazzi ed importante anche per i musei stessi che mettono così in luce il loro patrimo-nio, valorizzandone la funzione culturale, facendo in modo che esso possa essere trasmesso alle generazioni future.

Gli operatori volontari preparano il materiale pub-blicitario sulle opere da visitare, organizzano in-sieme ai responsabili, le visite culturali alle opere d’arte e ai musei

Attività 2.1.4. – Il gioco dei talenti Vengono progettati, organizzati e realizzati, almeno una volta a settimana, dei giochi che abilitano i ragazzi a riflet-tere sui talenti personali e a decidere di farne una leva at-traverso cui innestare un cammino di maturazione della propria persona

Gli operatori volontari animano, insieme a due animatori responsabili, l’attività, innescando un graduale processo di scoperta dei talenti personali da parte dei minori Preparano il materiale e gli ambienti, collaborano nel monitoraggio dell’attività

Attività 3.1.1. – GENITORI NON SI NASCE, MA SI DIVENTA Tre incontri formativi sui temi della genitorialità Gli incontri hanno l’obiettivo di dare ai genitori un mag-gior senso di efficacia e di competenza nel proprio ruolo, sia dal punto di vista educativo che relazionale. Si svolgono tenendo presente il modello del caring che attraverso azioni educative maieutiche per sostenere senza patologizzzare, promuovono un supporto basato sulla ri-flessività e la consapevolezza, stimolando i genitori a col-laborare attivamente nella ricerca delle personali risposte ai propri bisogni o problemi. Tali incontri si svolgono con un approccio basato sull’empowerment prima nel rapporto di coppia e poi nei

Gli operatori volontari preparano gli ambienti e il materiale, collaborano nella promozione e nell’organizzazione degli incontri, vi partecipano, collaborano nel monitoraggio dell’attività

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confronti dei propri figli: Si punta così sulla valorizzazione dei punti di forza e sul superamento delle criticità, sull’arricchimento della dimensione/relazione coniugale e sulla dimensione/relazione genitoriale Attività 3.1.2. – I NOSTRI FIGLI SONO I PIU’ BEL-LI DEL MONDO Tre incontri formativi per dotarsi di strumenti di cono-scenza dei propri figli e di metodo nella loro arte di educa-re Con questa attività si vuole offrire ai genitori 3. Uno spazio di confronto e di conoscenza delle

caratteristiche evolutive dei loro figli nel contesto anche della realtà socioculturale specifica.

4. Alcune indicazioni per utilizzare strategie di sostegno ai figli durante l’esecuzione dei compiti. Tali strategie prendono l’avvio da una rinnovata consapevolezza del proprio ruolo genitoriale per arrivare ad individuare insieme alcune azioni a supporto dello studio e della motivazione allo studio del proprio figlio

Gli operatori volontari preparano gli ambienti e il materiale, collaborano nella promozione e nell’organizzazione degli incontri, vi partecipano, collaborano nel monitoraggio dell’attività

Attività 3.1.3.– CAMMINARE INSIEME AI NOSTRI FIGLI E’ MEGLIO Tre esperienze da mettere in campo con i propri figli ‐ Organizzazione di feste legate alle attività sociali delle

SAP e alle varie festività dell’anno (Natale, Carnevale, estate ragazzi, feste patronali, ecc.) in cui saranno chiamate a partecipare anche le famiglie dei minori e ad organizzare insieme con loro.

‐ 1 gara sportiva genitori e figli ‐ 1 serata di socializzazione tra le famiglie e i minori

(proiezione di film per ragazzi e adulti, tombole)

Gli Operatori volontari preparano gli ambienti, gli strumenti necessari, il materiale, organizzano e realizzano insieme agli animatori le feste e le atti-vità previste

Numero degli operatori volontari da impiegare nel progetto 46  Numero posti con vitto e alloggio 0  Numero posti senza vitto e alloggio 46  Numero posti con solo vitto 0  Numero ore di servizio settimanali degli operatori volontari, 25  Giorni di servizio settimanali degli operatori volontari 5  

Eventuali particolari obblighi degli operatori volontari durante il periodo di servizio:

Gli operatori volontari sono tenuti ad osservare il regolamento interno dell’Ente, ivi compreso il codice etico, a condividerne le finalità educative e a rispettarne la finalità religiosa. Si richiede inoltre uno scrupoloso rispetto di quanto previsto in merito alla normativa sulla privacy. Si richiede disponibilità:

Ad incontri di formazione e verifica per tutta la durata del progetto; A flessibilità oraria secondo le esigenze delle varie attività; A turnazioni di mansioni; A eventuale possibile presenza nei giorni prefestivi e festivi; A usufruire di alcuni dei giorni di permesso (max 50%) anche durante l’eventuale chiusura estiva della

sede di attuazione; A distacchi temporanei di sede di servizio secondo termini di legge; A trasferte in ambito zonale per attività di formazione; A effettuare trasferte per tutta la durata del progetto nell’ambito delle attività ludiche, culturali e ricreative

programmate per gli utenti.

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CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE  

 

Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:  

N.

Sede di at-

tuazione del progetto

Comune

Indirizzo

Cod.

ident. sede

N. vol. per sede

Nominativi degli Ope-ratori Locali di

Progetto Cognome e nome

Nominativi dei Re-sponsabili Locali di

Ente Accreditato Cognome e nome

1 Istituto Maria Ausiliatrice

Reggio di Calabria

Via Maria Ausilia-trice 3 25365 12

Basile Palma Pellegrini Maria Tere-sa Chiellino Maria Ausilia

2 Figlie di Maria Ausiliatrice 2 Rosarno Via San Giovanni

Bosco 2 15309 12

Gioia Marinella Pellegrini Maria

Teresa Vono Concetta

3 Asilo Infantile Genova Firenze

Villa San Giovanni Via Asilo 18 25364 8

Luciano Caterina Pellegrini Maria

Teresa Turco Elisabetta

4 Istituto Maria Ausiliatrice Soverato Via San Giovanni

Bosco 7 15311 10

Pica Roberta

Pappadà Antonietta

5 Figlie di Maria Ausiliatrice

Spezzano Albanese Via Carmine 2 10081 4 Germanò Maria

 

Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dal de-creto legislativo, n. 40 del 6 marzo 2017:

Agli operatori volontari si richiedono i seguenti requisiti generici:

titolo di studio: diploma scuola superiore di II grado; preferibili esperienze pregresse in ambito attinente le attività indicate nel progetto; preferibile esperienza nel mondo del volontariato; preferibile conoscenza del VIDES e dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e delle attività

promosse; preferibili competenze informatiche di base e di internet.

    

CARATTERISTICHE DELLE COMPETENZE ACQUISIBILI Eventuali crediti formativi riconosciuti:

La Facoltà di Scienze dell’Educazione “AUXILIUM” - Cod. Fisc. 06753231007 Via Cremolino n° 141 – ROMA (come da convenzione allegata) 

Eventuali tirocini riconosciuti:

 

I tirocini sono riconosciuti dalla seguente UNIVERSITÀ: La Facoltà di Scienze dell’Educazione “AUXILIUM” CF 06753231007, con sede a Roma, riconosce l’esperienza di Servizio Civile Volontario svolta nel presente progetto, attribuendo CFU di tirocinio ai sensi dell’art. 10 comma 5 del DM 270/2004 (come da allegato). 

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Attestazione delle competenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servi-zio utili ai fini del curriculum vitae

Per la certificazione di competenze e professionalità acquisite dagli operatori volontari nell’espletamento del ser-vizio civile l’Ente si affiderà all’ASSOCIAZIONE C.I.O.F.S. – Formazione Professionale con sede in Roma, Via di San Saba,14 –P. IVA 04611401003 Codice fiscale 97044390587 - membro associato della rete FEC-BOP, Fédération Européenne des centres de Bilan et d’Orientation Professionnelle, rete che è disciplinata dalla legge francese e riunisce organismi che realizzano servizi d’orientamento professionale ed in particolare bilanci di competenze. Agli operatori volontari verrà rilasciato, ai sensi della ISO 29990, un attestato specifico che certifica le competenze realmente acquisite (cfr. lettera di impegno allegata). Tali competenze verranno valutate alla fine del progetto attraverso le seguenti modalità: Valutazione del dossier del candidato Colloquio/intervista per verifica competenze e/o eventuale prova pratica delle competenze acquisite. Ai fini e per gli effetti delle disposizioni di cui al d.lgs. 13/2013 e del decreto 30 giugno 2015 si richiama la defi-nizione di competenza, quale “comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello svi-luppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di ap-prendimento formale, non formale o informale”. Nello specifico, il progetto così come articolato e descritto nelle sezioni precedenti permetterà agli operatori volontari di acquisire competenze specifiche del settore educa-zione e promozione culturale, nonché competenze riconducibili alle competenze chiave di cittadinanza de-finite dal Decreto Ministeriale n. 139/2007, che facilitino l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani coinvolti nel progetto stesso, così come da seguente tabella.

ATTIVITÀ Competenze specifiche acqui-

site nello svolgimento dell’attività

Competenze chiave di cittadinanza acquisite nello svolgimento dell’attività

Attività 1.1.1. – Confronto aperto con le scuole

Conoscenza della realtà Primo avvio e sperimentazione di una progettualità finalizzata ad interventi formativi

Progettare Gli operatori volontari imparano a utilizzare le pro-prie attività di studio e di lavoro, utilizzando le cono-scenze apprese per stabilire obiettivi e individuare strategie finalizzate a cammini formativi per i minori Collaborare e partecipare Gli Operatori Volontari imparano a collaborare e a interagire con gli altri operatori per la stesura di un itinerario finalizzato ai minori. Acquisiscono le informazioni facendole diventare pa-trimonio comune

Attività 1.1.2. – Laboratorio terri-toriale

Gli Operatori Volontari si ad-dentrano nella progettazione di un intervento formativo specifi-co. Sperimentano la metodologia del laboratorio per un appren-dimento attivo dei minori

Progettare Collaborare e partecipare Gli Operatori Volontari maturano competenze nel campo della progettazione e della collaborazione con gli altri operatori e con le scuole

Attività 1.2.1. – Studio guidato quotidiano

Gli operatori volontari accom-pagnano i minori nello svolgi-mento dei compiti e danno indi-cazioni pratiche sul metodo di studio. Imparano ad utilizzare alcune metodologie di apprendimento, collaborano con le scuole per concordare percorsi personaliz-zati di apprendimento Controllano e orientano even-tuali criticità

Collaborare e partecipare Progettare Risolvere i problemi Gli operatori volontari collaborano con gli educatori (ne accettano la guida) e con le scuole per accompa-gnare i minori e progettare interventi personalizzati. Individuano situazioni problematiche confrontandosi e prospettando soluzioni

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Attività 2.1.1. – SCENDI IN CAMPO

Gli operatori volontari attraver-so l’arte dell’incoraggiamento sostengono e accompagnano i minori Sono attenti alle diverse com-ponenti e le criticità che posso-no intervenire in un evento formativo Imparano monitorare un’attività formativa

Acquisire ed interpretare l’informazione Comunicare Ascoltano le informazioni, le accolgono, le valutano, le reinterpretano inserendole in un nuovo circuito di comunicazione

Attività 2.1.2. – SI VA IN SCE-NA

Gli Operatori Volontari sosten-gono i minori nell’attività e li accompagnano nel loro cammi-no evolutivo e culturale

Collaborare e partecipare

Attività 2.1.3. – ALLA SCOPER-TA DEI TESORI DELLA MIA CITTA’

Gli operatori volontari contri-buiscono all’animazione di eventi culturali

Collaborare e partecipare

Attività 2.1.4. – Il gioco dei talenti

Gli Operatori Volontari sanno progettare e realizzare interventi formativi orientati alla scoperta dei talenti e alla crescita della persona

Progettazione

Attività 3.1.1. – GENITORI NON SI NASCE, MA SI DIVENTA Attività 3.1.2. – I NOSTRI FIGLI SONO I PIU’ BELLI DEL MONDO

Gli Operatori Volontari cono-scono l’importanza e il ruolo della famiglia nella vita dei mi-nori, approfondiscono le pro-blematiche della famiglia, com-prendono l’importanza del col-legamento tra SAP e Famiglia, apprendono alcuni metodologie di intervento sulla famiglia

Imparare ad imparare Gli Operatori Volontari organizzano il proprio ap-prendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di for-mazione

Attività 3.1.3.– CAMMINARE INSIEME AI NOSTRI FIGLI E’ MEGLIO

Gli Operatori Volontari animano in uno stile di collaborazione

Collaborare e partecipare

Inoltre il progetto permetterà agli operatori volontari di acquisire competenze di base e competenze trasversali, sia organizzative che relazionali, che fanno riferimento alle operazioni fondamentali proprie di qualunque per-sona posta di fronte ad un compito o a un ruolo lavorativo (e non), indipendentemente dall’ambito/settore. Nello specifico: Competenze di base: Conoscere la struttura organizzativa ove si svolge il servizio (organigramma, ruoli professionali, flussi co-

municativi, ecc…) ed orientarsi al suo interno; Conoscere e utilizzare gli strumenti informatici di base (relativi sistemi operativi, word, power point, internet

e posta elettronica) necessari per il back office e l’organizzazione delle varie attività progettuali e per la valu-tazione dei risultati;

Conoscere e utilizzare i principali metodi per progettare e pianificare un lavoro, individuando gli obiettivi da raggiungere e le necessarie attività e risorse temporali e umane, monitorandone lo sviluppo nelle sue varie fasi attuative e interpretando i dati che emergono dalla verifica rei risultati conseguiti. ̀

Competenze relazionali: Ascoltare e interagire empaticamente con i destinatari; Adottare stili di comportamento propositivi ed improntati al rispetto reciproco; Gestire i processi comunicativi interni ed esterni all’equipe progettuale; Lavorare in team e per obiettivi ricercando sempre forme di collaborazione;

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Collaborare con il personale dell’Ente e con i colleghi coinvolti nel progetto in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere;

Fronteggiare imprevisti, affrontare eventuali problemi e/o conflitti.

Competenze organizzative: Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari; Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità; Organizzare autonomamente la propria attività, in base alle indicazioni ricevute; Lavorare per obiettivi e rispettare i tempi di lavoro e le scadenze. 

 

FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI  

Sede di realizzazione  

Le attività di formazione avverranno presso: Istituto Maria Ausiliatrice - Reggio di Calabria, Via Maria Ausiliatrice 3 Figlie di Maria Ausiliatrice 2 - Rosarno, Via San Giovanni Bosco 2 Asilo Infantile Genova Firenze - Villa San Giovanni, Via Asilo 18 Istituto Maria Ausiliatrice - Soverato, Via San Giovanni Bosco 7 Figlie di Maria Ausiliatrice - Spezzano Albanese, Via Carmine 2

Sono previsti inoltre 2 incontri zonali e di macroarea (12 ore) con sede presso:

Figlie di Maria Ausiliatrice – Rosarno (RC), Via San Giovanni Bosco 2  

Modalità di attuazione   In proprio presso l’Ente con formatori dell’Ente. È previsto, occasionalmente, l’intervento di esperti.

Durata  Numero totale ore di formazione generale: 48 ore Tempi di erogazione: tutte le ore di formazione dichiarate verranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del progetto. 

  

FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DE-GLI OPERATORI VOLONTARI

 

Sede di realizzazione La Formazione specifica dei Volontari sarà realizzata presso le sedi di attuazione del progetto:

o Istituto Maria Ausiliatrice - Reggio di Calabria, Via Maria Ausiliatrice 3 o Figlie di Maria Ausiliatrice 2 - Rosarno, Via San Giovanni Bosco 2 o Asilo Infantile Genova Firenze - Villa San Giovanni, Via Asilo 18 o Istituto Maria Ausiliatrice - Soverato, Via San Giovanni Bosco 7 o Figlie di Maria Ausiliatrice - Spezzano Albanese, Via Carmine 2

Modalità di attuazione In proprio, presso l’Ente con formatori dell’ente.     

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Tecniche e metodologie di realizzazione previste

La formazione specifica si prefigge di far acquisire all’operatore volontario le competenze educative comuni a tutti i progetti, nonché gli strumenti necessari per affrontare al meglio lo svolgimento delle attività. La formazione specifica assume quindi, anche, un valore di orientamento professionale per gli operatori volonta-ri. Tecniche e metodologie di realizzazione previste

- Accoglienza-Inserimento: incontri iniziali finalizzati alla conoscenza del progetto e all’inserimento de-gli operatori volontari nella sede di attuazione (lezione frontale)

- Formazione sul campo: sono previsti vari momenti formativi in itinere (valutati anche in base agli ope-ratori volontari selezionati) per una attenta analisi dei ruoli e delle mansioni svolte (lezioni frontali e di-namiche non formali)

- Verifica delle competenze acquisite: durante l’anno sono previsti, con scadenza trimestrale, incontri di verifica per una presa di coscienza da parte degli operatori volontari dell’effettivo raggiungimento degli obiettivi stabiliti e delle competenze acquisite (dinamiche non formali)

- Per alcuni contenuti specifici verrà utilizzata la formazione a distanza con l’utilizzo della piattaforma e-learning

La formazione specifica, oltre agli incontri formativi programmati, si svolge quotidianamente attraverso:

- la spiegazione teorica, - l’affiancamento pratico nelle mansioni che l’operatore volontario deve svolgere, - la verifica e lettura critica delle stesse, avvalendosi in particolare della metodologia del learning by

doing. All’operatore volontario entro il 90° giorno di servizio verrà proposto, da parte del responsabile della sicurezza della sede dove svolge il suo servizio, un corso di formazione e informazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Certificazione della formazione generale e specifica erogata Il VIDES provvederà a certificare le ore di formazione generale e specifica svolte predisponendo per ciascuna SAP, una scheda registrazione delle presenze per ogni incontro formativo. Ogni scheda sarà così articolata:

- luogo di svolgimento del corso di formazione; - data e orario in cui è stata erogata la formazione, con firma dell’operatore volontario, all’inizio e fine

della lezione; - nominativo del docente e qualifica; - tematica approfondita; - metodologia utilizzata; - clima rilevato tra i partecipanti secondo una scala a tre items:

confusione: l’attività è spesso interrotta; interesse: l’attività si svolge in uno spirito di collaborazione; coinvolgimento generale: l’attività è svolta con modalità molto attiva e con sostegno reciproco interno al gruppo.

Per la formazione a distanza saranno predisposti appositi report di download e consultazioni personalizzate.

Contenuti della formazione

In relazione agli obiettivi ed alle attività precedentemente descritti nella formazione specifica saranno approfon-diti nella sede di attuazione del progetto i seguenti contenuti:

 

Attività Moduli Durata

Inizio servizio Modulo 1 - Presentazione del progetto Informazioni di tipo logistico Presentazione del VIDES: storia e stile, come e dove opera, il ruolo

4 ore

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e l’esperienza del volontario Presentazione dell’Ente e della sede di attuazione Presentazione del progetto e delle attività in cui i volontari saranno

impegnati Presentazione del team di lavoro e del funzionamento della sede Presentazione delle dinamiche del settore di intervento Predisposizione piano di lavoro personale

Avvio del pro-getto: Conoscenza delle caratteristiche specifiche e dei compiti di svi-luppo del Fan-ciulli e dei prea-dolescenti

Modulo 2 – Elementi di Psicologia dell’età evolutiva con particolare riferimento alla fanciullezza e alla preadolescenza: caratteristiche e compiti di sviluppo La Persona Umana Le tappe evolutive della persona: caratteristiche, cambiamenti,

compiti di sviluppo La fanciullezza La preadolescenza

6 ore

Modulo 3 – La fanciullezza e la preadolescenza oggi La fanciullezza e la preadolescenza nella società contemporanea, in Ca-labria e nei nostri territori di riferimento

2 ore

Attività 1.1.1. – Confronto aperto con le scuole

Modulo 4 - La dispersione scolastica in Calabria e le povertà edu-cative Il fenomeno Le cause e gli effetti Le iniziative di contrasto alla povertà e alla dispersione scolastica

nel territorio Cosa ci resta da fare? Perché un confronto aperto con le scuole? La partecipazione e la collaborazione in strategie di rete

4 ore

Modulo 5. – La progettazione di interventi formativi a partire dalla conoscenza della realtà Le fasi della progettazione formativa dall’analisi dei bisogni alla pro-gettazione di interventi mirati

12 ore

Attività 1.1.2. – Laboratorio terri-toriale

Modulo 6 – I laboratori territoriali ‐ Spazio fi incontro e di partecipazione ‐ Spazio di confronto e di acquisizione di competenze ‐ Spazio dove ci si può raccontare a partire dalla musica ‐ Spazio di crescita per la persona

4 ore

Attività 1.2.1. – Studio guidato quotidiano

Modulo 7 - L’apprendimento e la motivazione ‐ Nella fanciullezza e nella preadolescenza ‐ In situazioni di disagio ‐ L’importanza della motivazione per l’apprendimento ‐ Le condizioni per la maturazione di motivazioni validi

nell’apprendimento

8 ore

Modulo 8 – Apprendimento, comunità, rete ‐ L’apprendimento in un contesto comunitario ‐ La comunità educante ‐ La comunità educante e il collegamento con la scuola ‐ Socializzazione e apprendimento ‐ Metodo cooperativo nell’apprendimento ‐ Il valore della persona nel processo cooperativo dell’apprendimento

8 ore

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Attività 2.1.1. – SCENDI IN CAMPO Attività 2.1.2. – SI VA IN SCE-NA Attività 2.1.3. – ALLA SCO-PERTA DEI TE-SORI DELLA MIA CITTA’

Modulo 9 – Lo sport, il teatro, i beni artistici culturali ‐ La povertà educativa, lo sport, il teatro, i beni artistico-culturali del

territorio: Perché hanno a che fare con la povertà educativa? ‐ La funzione educativa dello sport ‐ La funzione educativa del teatro ‐ La fruizione del patrimonio artistico e culturale del territorio ‐ L’arte dell’incoraggiamento nello sport, nel teatro, nella formazione

della persona

6 ore

Attività 2.1.4. – Il gioco dei talenti

Modulo 10 - La persona e i talenti ‐ I talenti e la prospettiva della crescita della persona ‐ Il Sistema Preventivo di Don Bosco e la valorizzazione dei talenti

8 ore

Attività 3.1.1. – GENITORI NON SI NASCE, MA SI DIVENTA Attività 3.1.2. – I NOSTRI FIGLI SONO I PIU’ BELLI DEL MONDO Attività 3.1.3. – CAMMINARE INSIEME AI NOSTRI FIGLI E’ MEGLIO

Modulo 11 – La famiglia ‐ Il ruolo della famiglia nella vita dei minori, ‐ Risorse della famiglia oggi ‐ Aspetti problematici della vita di coppia e della genitorialità oggi ‐ La famiglia quale luogo di maturazione di tutti i suoi membri

6 ore

Sicurezza

Modulo 13 - Sicurezza Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di operatori volontari in progetti di servizio civile Presentazione degli eventuali rischi connessi alle attività in cui gli

operatori volontari saranno impegnati Informazione sulle misure di sicurezza e le attività di protezione e

prevenzione attuate nella sede di progetto.

4 ore

TOT 72 ore  

Durata  

Numero totale ore formazione specifica: 72 ore

La formazione specifica verrà erogata, relativamente a tutte le ore previste nel progetto, il 70% delle ore entro e non oltre i 90 giorni dall’avvia del progetto, ed il restante 30% delle ore entro e non oltre il terz’ultimo mese del progetto. Il modulo relativo: “Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in pro-getti di servizio civile universale”, verrà erogato entro i primi 90 giorni dall’avvio del progetto.