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02/04/2011
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Scomparsa di forme
Declinazione bicasualeDeclinazione bicasualenell’antico francese
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
Riduzione delle declinazioni: IV > II; V > I, III
PORTUS, US > PORTUS, I > it. pg. porto, fr. cat. occ. port, sp. puertoFACIES > FACIA > it. faccia, fr. face, occ. faciaFIDES > FIDEM > it. fede, fr. foi, sp. cat. occ. fe, pg. fé
Cambi di genere: femm. in –US della II > masc.
E PINUS i i f i iEs. PINUS > it. sp. pg. pino, fr. occ. pin, cat. pi
Perdita del neutro: relitti plurali in –a
Es. it. frutta. uova, migliaia
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Riduzione dei casi: sopravvivenza dell’accusativo, da cui derivano la maggior parte delle forme romanzecui derivano la maggior parte delle forme romanze
Relitti dei casi: declinazione bicasuale in francese antico, occitano (scomparse dopo il XIII secolo) e retoromanzo (ancora presente).
IN FRANCESE ANTICO: caso retto (cas sujet): forme derivanti dal nominativo caso obliquo (régime): forme derivanti dall’accusativo
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
1. NOMI MASCHILI DI PRIMA E SECONDA CLASSE(derivanti da II decl. e III decl. parisillabi lat.)
2. NOMI MASCHILI DI TERZA CLASSE(derivanti da III decl imparisillabi lat ad accento variabile)
SINGOLARE PLURALE
CASO RETTOØ / -s
MURUS > mursPATER > pere(s)
Ø / -s (raro)MURI > mur
*PATRI > pere(s)
CASO OBLIQUOØ
MURUM > murPATREM > pere
-sMUROS > mursPATRES > peres
(derivanti da III decl. imparisillabi lat. ad accento variabile)
SINGOLARE PLURALE
CASO RETTO ØBARO > ber
Ø*BARONI > baron
CASO OBLIQUO ØBARONEM > baron
-sBARONES > barons
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3. NOMI FEMMINILI DI PRIMA CLASSE(derivanti da I decl. lat.)
4. NOMI FEMMINILI DI SECONDA CLASSE
(derivanti da III decl. parisillabi e imparisillabi lat. ad accento costante)
SINGOLARE PLURALE
CASO RETTO ØAMICA > amie
-s*AMICAS > amies
CASO OBLIQUO ØAMICAM > amie
-sAMICAS > amies
SINGOLARE PLURALE
CASO RETTO Ø / -s*AMORIS > amors
-sAMORES > amors
CASO OBLIQUO ØAMOREM > amor
-sAMORES > amors
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
Conservazione di forme
Scomparsa di formep
Genesi di forme nuove
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Indicativo presente
Indicativo imperfetto
Congiuntivo presenteg p
Participio passato
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Riduzione delle coniugazioni
Declino del passato remoto (= perfetto) in dial. it. sett., sardo, dalmatico
Scomparsa dei verbi deponentip p
Scomparsa del futuro sintetico
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Costruito dall’unione dell’INFINITO PRESENTE con le forme del verbo HABEO coniugate al PRESENTE INDICATIVOdel verbo HABEO coniugate al PRESENTE INDICATIVO
CANTARE HABET > sp. cantarà, fr. chantera, it. canterà
ma:
romeno: *VOLEO (= VOLO) CANTARE > voi cânta 'canterò'
sardo: HABEO FUGIRE (= FUGERE) > app’a fugghire, ‘fuggirò' (lett. 'ho a fuggire’)
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Costruito dall’unione dell’INFINITO PRESENTE con le forme del verbo HABEO coniugate all’IMPERFETTO INDICATIVO oppure al g ppPERFETTO INDICATIVO
CANTARE HABEBAT > sp., pg. occ. etc. cantaría, fr. chanterait
CANTARE HEBUIT (= HABUIT) > it., tosc. canterebbe
ma:
romeno: HABERE + INFINITO > am cînta 'canteremmo'
sardo: DEBERE (déppere) + INFINITO > deo dia domare
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lat.: HABEO EPISTULAM SCRIPTAM verbo compl ogg compl predicativo (aggettivo)verbo compl. ogg. compl. predicativo (aggettivo)lett. “possiedo una lettera scritta”
MUTAMENTI:
1) Svuotamento semantico di HABEO
2) Coincidenza tra soggetto di HABEO e dell’agg. participiale
3) Cambio di funzione sintattica
it. HO SCRITTO UNA LETTERA ausiliare participio compl. oggetto (aggettivo)
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
essere/stare avere/tenere*
sp. ser / estar
pg. ser / estar
cat esser / estar
sp. haber / tener
pg. haver / ter
cat aver / tenir cat. esser / estar cat. aver / tenir
* La dicotomia è presente anche nel sardo, forse dovuto al superstrato catalano-castigliano.
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ser si usa: 1) come AUSILIARE nelle forme della coniugazione passiva
es. Yo soy amado (io sono amato)
2) come verbo esencial esprime una situazione, una caratteristica o condizione del soggetto:
es: Pedro es malo (Pietro è cattivo)Carmen es lista (Carmen è intelligente)
estar si usa: come verbo de estado, per esprimere la transitorietà dellasituazione/caratteristica/condizione del soggetto:
es. Pedro está malo (Pietro è ammalato [lett. “sta male”])( [ ])Carmen está lista (Carmen è pronta [lett. “sta all’erta”])
NB: nella coniugazione passiva sono impiegati, in spagnolo, tanto ser quanto estar, con la seguente speficazione: ser esprime un’AZIONE subita dal soggetto; estar esprime, invece, uno STATO in cui si trova il soggetto:
es. La puerta es cerrada, ‘la porta viene chiusa’ (azione)La puerta está cerrada, ‘la porta è chiusa (stato)
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haber si usa: 1) come AUSILIARE per formare i tempi composti attivi
es. Yo me he tomado un vaso (io ho bevuto un bicchiere)
Los chicos han estudiado (I bambini hanno studiato)
2) in forma impersonale (III p.s.), corrisponde all’it. c’è, ci sono:
es. Hay gente en el bar (c’è gente al bar).
tener si usa: per esprimere il concetto di possesso che haber < HABEOperde progressivamente (ma che, per es., l’it. avere conserva):
es. Tengo hambre y sed (ho fame e sete)
No tengo dinero (non ho denaro)No tengo dinero (non ho denaro).
NB: La distinzione tra haber e tener, regolare nello spagnolo moderno, è più labile nel castigliano e catalano antichi, ove haber manteneva un residuo del valore semantico di possesso; tener, tuttavia, esprimeva un possesso duraturo nel tempo. La scomparsa del valore di possesso di haber giunge al culmine nel XVII secolo.
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Evoluzione dei pronomi dimostrativi anaforici
Nascita dell’articoloNascita dell articolo
Esiti da ILLE e da ISTE
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Lo sviluppo dell’articolo determinativo è una delle principali innovazioni morfologiche nel passaggio dalprincipali innovazioni morfologiche nel passaggio dal latino alle lingue romanze.
L’articolo è estraneo alle lingue indoeuropee, eccezion fatta per il greco antico (che sembrerebbe aver avuto qualche influenza nello sviluppo dell’articolo romanzo).
Comincia a svilupparsi attorno al VI secolo, con alterne fortune, ed è connesso all’evoluzione dell’uso dei pronomi dimostrativi.
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Il latino possedeva una serie di pronomi dimostrativi (che indicanola collocazione di qualcosa o qualcuno nello spazio o nel tempo):
HIC, HAEC, HOC, ‘questo’ (vicino a chi parla) ISTE, ISTA, ISTUD, ‘codesto’ (vicino a chi ascolta) ILLE, ILLA, ILLUD, ‘quello’ (lontano da chi parla e da chi ascolta)
e una serie di pronomi anaforici (pronomi personali o dimostrativi usatiper richiamare qualcuno o qualcosa già menzionato in precedenza):
IS, EA, ID, ‘esso, ciò’ IDEM, EADEM, IDEM, ‘medesimo’ IPSE, IPSA, IPSUM, ‘stesso’
Nell’evoluzione latino > lingue romanze la PRIMA SERIE (dimostrativa)si sostituisce progressivamente alla SECONDA SERIE (anaforica):
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PRON. ANAFORICO è sostituito gradualmente da PRON. DIMOSTRATIVOcon funzione anaforicacon funzione anaforica
IS >ILLEIPSE
IDEM > IPSEIDEM > IPSE
HIC (dim.) > ISTE
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La progressiva sostituzione dei pronomi f i i l ti i i i di t ti ianaforici latini con i pronomi dimostrativi,
sviluppa FORTEMENTE l’impiego di ILLE e IPSE in funzione anaforica.
ILLE è alla base degli esiti più diffusi nei diversi sistemi romanzi;
IPSE è invece responsabile degli esiti (più antichi) del sardo e del catalano (che conserva due serie, da IPSE e da ILLE), secondo lo schema:
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DA ILLE DA IPSE
Maschile Femminile Maschile Femminile
it. il/lo i/gli la le = = = =
a.fr. sujetrégime
lilo/le
liles
la les = = = =
fr. le les la les = = = =
sp. el los la las = = = =
pg. o os a as = = = =
cat el les la les es ets sa sescat. el les la les es ets sa ses
occ. sujetrégime
lo lilos
la las = = = =
sardo = = = = (is)su (is)sos (is)sa (is)sas
rom. nom.gen./dat.
-le/-l-lui
-i-lor
-a-ei
-le-lor
==
==
==
==
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Il romeno presenta una caratteristica particolare: colloca l’articolo in posizione enclitica (in fine di parola, aggregato al nome cui si p ( p gg griferisce), declinato ai due casi superstiti (nominativo e genitivo/dativo):
ES.m. sing. lup ‘lupo’ lupul ‘il lupo’ lupului ‘del lupo’
pl. lupi ‘lupi’ lupii ‘i lupi’ lupilor ‘dei lupi’
femm sing casă ‘casa’ casa ‘la casa’ casei ‘della casa’femm. sing. casă ‘casa’ casa ‘la casa’ casei ‘della casa’pl. case ‘case’ casele ‘le case’ caselor ‘delle case’
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Ordine dei sintagmi
La negazione
La pronominalizzazione obbligatoria del soggetto
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lat.: ordine Oggetto-Verbo (OV)
es. Arma virumque cano... (disl. a sinistra)
l.romanze: ordine Verbo-Oggetto (VO)
es. Canto le armi e l'eroe... (disl. a destra)
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Tra continuità latina e innovazione romanza: nellelingue indoeuropee di norma la negazionelingue indoeuropee di norma la negazioneprecede il verbo:
lat. NON INTELLEGIT (VO)it. non capisce, sp. no comprende (VO)pg. não compreende, rom. nu înţelege (VO)
Ma anche tipo nuovo (sviluppata nel passaggio daMa anche tipo nuovo (sviluppata nel passaggio daa.fr. al fr. moderno):
fr. lett. il ne comprend pas (doppia formula)fr. colloq. il comprend pas (OV)
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VENIT PETRUS. ‘Pietro viene.’
VENIT-NE PETRUS? ‘Viene Pietro?’(poi: ‘Pietro viene?’)
Ma: francese e dial. it. settentrionali hanno:
(SOST +) VERBO + PRONOME CLITICO
(pronominalizzazione obbligatoria del soggetto)(p g gg )
Es. fr. L’enfant est-il malade?
ven. El putelo ze-lo malà?
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Definizioni
Sostrato e adstrato
SuperstratoSuperstrato
Prestiti e superstrato
(germanico, arabo, slavo)
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Un sostrato (o substrato) è una lingua, non più parlata su un territorio, che prima di sparire ha influenzato quella (o quelle) da p p q ( q )cui è stata soppiantata.
Meccanismo di sovrapposizione:• una lingua “A” è parlata in un dato territorio;• una lingua, “B” arriva nel territorio (conquista, migrazione,
prestigio letterario). Entra in contatto e interferisce con la lingua A.
• la lingua B sostituisce la lingua A: i parlanti di A abbandonano la propria lingua in favore di B, per ragioni di opportunità (economica, politica, culturale, sociale), ma mantengono vivi alcuni tratti della lingua che parlavano in precedenza, influenzando così la lingua B.
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es. Il gallico è un sostrato del francese. Per effetto della dominazione romana, i Galli abbandonarono la loro lingua indominazione romana, i Galli abbandonarono la loro lingua in favore del latino e il gallico scomparve, ma se ne può trovare traccia in alcune parole francesi (ad esempio l’influsso sui numerali, calcolati, come in celtico, per multipli di 20: es. quatre-vingt, ‘ottanta’, lett. ‘quattro volte venti’).
N.B. Perché si possa parlare di sostrato occorre che l’influenza sulla lingua ricevente sia sostanziale moltol influenza sulla lingua ricevente sia sostanziale, molto più che qualche semplice prestito lessicale o di convergenze lessicali, e non sia il risultato della dominanza generata da un’altra lingua.
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Quando l’influenza linguistica non è dovuta a sostrato, può essere determinata da un adstrato.
L’ adstrato è il fenomeno per il quale una lingua ne influenza un’altra senza che una delle due finisca per scomparire.
Si tratta del tipico caso di due lingue confinanti o compresenti su un territorio, senza che vi sia una disparità di prestigio che favorisca una o l’altra. Ad esempio, il tedesco e il francese, lingue parlate in territori contigui si sono reciprocamente influenzateparlate in territori contigui, si sono reciprocamente influenzate, senza che l’una prevalesse sull’altra:
es. ted. Abenteuer < fr. aventure; fr. valse < ted. Walzer
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Il superstrato è la controparte di un sostrato; quando una lingua ne soppianta un’altra, la prima (che si impone) è detta superstrato, la seconda (che scompare) si chiama sostrato.
es. Nel caso del francese, il latino volgare è il superstrato (che si è imposta e di seguito è evoluta) ed il gallico è il sostrato.
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SAPONEM > it. sapone, fr. savon, sp. jabón, pg. sabão, occ. sabon,
rom Săpunrom. SăpunBLANK> it. bianco, fr. occ. cat. blanc, sp. blanco, pg. branco,
(rom. alb < albus)
*BRUN > it. sp. pg. bruno, fr. occ. brun, cat. bru,
*BLUND > it. biondo, fr. blond, occ. blon.
Ō*WARDŌN> it. guardare, fr. garder, sp. port. cat. guardar, occ. gardar
*WAIDANJAN> it. guadagnare, fr. gagner, port. ganhar, cat. guanyar
*WARJAN > it. guarire, fr. guérir, port. cat. guarir, occ. garir
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Dal visigoto al castigliano: Dal visigoto al castigliano:
*AT-LEWEIS > aleve
*GAINON > gana
*GANS > ganso
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Dal francone al francese
*baro > baron *laubja > loge *baro > baron *marka > marque
*helm > heaume
wah-tôn > gaite
spehôn > épier
*blettjan > blesser
*b k b i
*laubja > loge *skerpa > écharpe
*dintjan > danser
*harpa > harpe
*haunita > honte
*urgôl > orgueil
* îki > i h *bosk> bois
*marisk > marais
*sal > salle
*halla> halle
*rîki > riche
*hardjan > hardi
*laid > laid
franc > franc
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Dal longobardo all'italianoDal longobardo all italiano
zazzera, grinfia, stinco, guancia,
scranna, panca, scaffale, federa, stamberga,
sguatterog
arraffare, tuffare, spruzzare, schernire,
scherzare
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ARABO SP. PG. CAT.
qutún algodón algodão cotó
haršûfa alcachofa alcachofra carxofa
súkkar azúcar açucar sucre
ruzz arroz arróz arrós
naranga naranja laranja (taronja)
barqûq albaricoque albricoque albercoc
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ARABO SP. PG. CAT.
sâqjya acequia acequia sèquia
daica aldea aldeia
barr barrio bairro barri
bannă albañil alvanel
qâdī alcalde alcalde alcalde
î l i t l i llamîr almirante almirall
quasr alcázar alcácer alcásser
addiwán aduana
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