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Restauro Del Polittico Di Piazzatorre SCOPRIRE I SIMBOLI e I SANTI I temi dell’arte religiosa furono circoscritti nei secoli sotto la guida del clero a una gamma ben definita, e la scelta dei soggetti profani fu a sua volta in una certa misura condizionata dal gusto dei committenti e dalle fonti letterarie disponibili. Oggi gli studiosi spiegano in modo assai esauriente gli attributi e i simboli; quest’argomento, oltre ad essere affascinante di per sé e a permettere una migliore comprensione delle opere, consente anche di guardarle con gli occhi dei fruitori dell’epoca. Nella sua funzione più elementare un attributo indica l’identità di una figura. Ma l’oggetto può essere ben più di elemento d’identificazione: può addirittura rappresentare qualcuno o qualcosa. Non si tratta più, allora, di un attributo ma di una metafora visiva, di un simbolo. Per citare qualche esempio tra i più noti, la colomba rappresenta lo Spirito Santo, il pesce è il simbolo di Cristo. Ogni simbolo possiede spesso anche un duplice aspetto benefico e malefico, a seconda dell’ambito in cui è inserito. Si tratta della regola delle opposizioni. Prendiamo ad esempio la freccia: quando s’innalza verso il cielo, è simbolo della preghiera che sale verso Dio; nel corpo di San Sebastiano richiamo il simbolo della Peste ed è ricordata come portatrice di morte. Anche l’utilizzo dei colori e del loro linguaggio diventa importante. Un esempio sono le chiavi in mano a San Pietro, che simboleggiano il Paradiso e l’assoluzione se color oro, ma l’Inferno e la Penitenza se color argento. Accostando vari simboli gli artisti del Rinascimento intessevano le loro opere di complesse e sofisticate trame allegoriche. Nelle pitture di natura morta, soprattutto quelle dei maestri olandesi e fiamminghi del Seicento, si riscontrano frequenti simbolismi. Ad esempio gli strumenti musicali alludono al corteggiamento e all’amore; il teschio, la clessidra e altri oggetti di uso quotidiano simboleggiano la caducità della condizione umana… Gli elementi di un dipinto formano un’unità non solo sul piano dell’immagine ma anche su quello del significato, il quale a volte è tutt’altro che immediato.

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Restauro Del Polittico Di Piazzatorre

SCOPRIRE I SIMBOLI e I SANTI

I temi dell’arte religiosa furono circoscritti nei secoli sotto la guida del clero a una gamma ben

definita, e la scelta dei soggetti profani fu a sua volta in una certa misura condizionata dal gusto

dei committenti e dalle fonti letterarie disponibili.

Oggi gli studiosi spiegano in modo assai esauriente gli attributi e i simboli; quest’argomento, oltre

ad essere affascinante di per sé e a permettere una migliore comprensione delle opere, consente

anche di guardarle con gli occhi dei fruitori dell’epoca. Nella sua funzione più elementare un

attributo indica l’identità di una figura.

Ma l’oggetto può essere ben più di elemento d’identificazione: può addirittura rappresentare

qualcuno o qualcosa. Non si tratta più, allora, di un attributo ma di una metafora visiva, di un

simbolo.

Per citare qualche esempio tra i più noti, la colomba rappresenta lo Spirito Santo, il pesce è il

simbolo di Cristo.

Ogni simbolo possiede spesso anche un duplice aspetto benefico e malefico, a seconda dell’ambito

in cui è inserito. Si tratta della regola delle opposizioni.

Prendiamo ad esempio la freccia: quando s’innalza verso il cielo, è simbolo della preghiera che sale

verso Dio; nel corpo di San Sebastiano richiamo il simbolo della Peste ed è ricordata come

portatrice di morte.

Anche l’utilizzo dei colori e del loro linguaggio diventa importante. Un esempio sono le chiavi in

mano a San Pietro, che simboleggiano il Paradiso e l’assoluzione se color oro, ma l’Inferno e la

Penitenza se color argento.

Accostando vari simboli gli artisti del Rinascimento intessevano le loro opere di complesse e

sofisticate trame allegoriche. Nelle pitture di natura morta, soprattutto quelle dei maestri olandesi

e fiamminghi del Seicento, si riscontrano frequenti simbolismi. Ad esempio gli strumenti musicali

alludono al corteggiamento e all’amore; il teschio, la clessidra e altri oggetti di uso quotidiano

simboleggiano la caducità della condizione umana…

Gli elementi di un dipinto formano un’unità non solo sul piano dell’immagine ma anche su quello

del significato, il quale a volte è tutt’altro che immediato.

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SAN GIACOMO MAGGIORE

Uno degli apostoli, fratello di Giovanni Evangelista, era pescatore in Galilea. Insieme agli altri

apostoli, Giacomo e Giovanni accompagnarono Gesù durante la sua vita pubblica, e alcuni episodi

mostrano come Giacomo facesse parte della cerchia dei tre più fidati. Con Pietro fu testimone

della trasfigurazione, della resurrezione della figlia di Giairo e dell'ultima notte di Gesù al

Getsemani.

Giacomo fu il primo apostolo martire. Suo attributo è la spada, strumento del martirio, ma nelle

immagini devozionali meno antiche regge il BASTONE del pellegrino di cui veste l’abito.

Nella chiesa cattolica San Giacomo il Maggiore è festeggiato il 25 luglio.

Invocato a protezione dei raccolti, il Santo che può essere rappresentato in tre modi: come

apostolo,come pellegrino oppure come cavaliere.

Nel Polittico è raffigurato come Apostolo (rappresentazione che in Spagna lo indica come il

campione del Cristianesimo).

Aureola: nimbo di forma circolare appartiene ai Santi, Angeli e Maria Vergine. Bastone: bordone è il caratteristico bastone detto del pellegrino o bastone di pellegrinaggio, un'asta di notevole lunghezza, che può terminare in basso con un puntale in metallo e, all'estremità opposta, con un pomo o un manico ricurvo e provvisto di gancio per appendere il fazzoletto. Nei casi più pregevoli il bordone era di canna di bambù, decorato per tutta la superficie dell'asta da riquadri, incisi o pirografati, con soggetti sacri ed iscrizioni religiose. Veniva donato al Papa.

Libro: Simbolo della predicazione del Vangelo.

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SAN PIETRO

San Pietro fu uno dei dodici apostoli di Gesù ed è considerato il primo papa della Chiesa cattolica.

Nato in Galilea, fu un pescatore ebreo di Cafarnao.

Divenuto apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea, fece parte di una cerchia ristretta (insieme a Giovanni e Giacomo) dei tre che assistettero alla resurrezione della figlia di Giairo, alla trasfigurazione e all'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi.

Dopo la crocifissione e la successiva resurrezione di Gesù, Pietro venne nominato dallo stesso maestro capo dei dodici apostoli e promotore dunque di quel movimento che sarebbe poi divenuto la prima Chiesa cristiana. Instancabile predicatore, fu il primo a battezzare un pagano, il centurione Cornelio. Nell’iconografia è il più facilmente riconoscibile: un uomo di mezza età, con i capelli grigi, barba corta e spesso riccia, tratti somatici marcati e da popolano.

Di solito indossa un mantello giallo sopra ad una tunica azzurra o verde. Suo attributo sono le chiavi.

A Roma Pietro e Paolo sono venerati insieme come colonne fondanti della Chiesa. Pietro è considerato santo da tutte le confessioni cristiane, sebbene alcune neghino il primato petrino ed altre il primato papale che ne consegue.

Viene invocato a protezione dei pescatori e fabbri.

Aureola: nimbo di forma circolare appartiene ai Santi, Angeli e Maria Vergine. Tonsura: rito mediante il quale un laico entrava a far parte dello stato clericale, consistente nel taglio, effettuato dal vescovo o da un suo delegato, di cinque ciocche di capelli, come simbolo di umiltà e di rinuncia al mondo. La parte rasa del capo ha la forma di piccolo disco, detto chierica.

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Due chiavi: una color oro per simboleggiare l’assoluzione ed indica il Paradiso; l’altre d’argento o ferro per la penitenza indicare l’inferno.

Libro: è identificato come il vangelo, e simboleggia l’atto di evangelizzare, portare la parola di Gesù nel mondo.

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SAN GIOVANNI BATTISTA

Giovanni Battista fu un asceta proveniente da una povera famiglia sacerdotale ebraica originaria della regione montuosa della Giudea e fondatore di una comunità battista che fu all'origine di alcuni movimenti religiosi del I secolo d.C.

Venerato da tutte le Chiese cristiane e considerato santo da tutte quelle che ammettono il culto dei Santi, è una delle personalità più importanti dei Vangeli.

Secondo il Cristianesimo, la sua vita e predicazione sono costantemente intrecciate con l'opera di Gesù Cristo; insieme a quest'ultimo, Giovanni Battista è presente anche nel Corano come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto.

Santo che battezzò Gesù sulle rive del Giordano, si definisce ultimo profeta e primo martire

cristiano. Morì intorno al 35 d.C. Viene invocato a protezione delle sorgenti.

Aureola: nimbo di forma circolare appartiene ai Santi, Angeli e Maria Vergine. Bastone: bastone pastorale con la croce nella parte alta, avvolto un cartiglio, con la scritta in latino: ECCE AGNVS DEI,in Italiano ECCO

L’AGNELLO DI DIO La frase è tratta dal quarto vangelo (attribuito a Giovanni Evangelista) e fu pronunciata da Giovanni Battista guardando Gesù che passava. Vestito: veste in pelle di cammello, tipico animale presente nel deserto.

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MADONNA CON BAMBINO GESU’

Rappresentazione della Vergine in mezzo busto con Bambino Gesù in piedi.

Aureola: nimbo di forma circolare appartiene a Maria Vergine, ai Santi e gli Angeli. Velo: copre il capo in segno di modestia Abiti tradizionali: veste rossa; manto azzurro/blu, a rappresentare il cielo. La Madonne è chiamata infatti anche Regina Coeli.

Libro: Quando il libro è tenuto in mano aperto, è tradizione sia il libro della Sapienza

L’Aureola di Gesù bambino: raffigurata con raggi infuocati irradiati dal capo, è simbolo della sua natura divina. Spesso in forma di lingue di fuoco è simbolo della presenza dello Spirito Santo, terza persona della trinità

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SAN SEBASTIANO

Santo e martire, sulla sua vita si hanno scarse notizie. Condannato alla pena capitale, a causa della

sua fede, gli arceri che lo giustiziarono lo abbandonarono sul posto credendolo morto. Ma le

frecce non avevano leso alcun organo vitale e le sua ferite, benché gravi, non erano mortali.

Quest’immagine fu ripresa da pittori e scultori, che lo ritraggono colpito da numerose frecce.

L’espressione del Santo è spesso in estasi o esaltazione per evidenziare la Santità rispetto alle

ferite ricevute.

San Sebastiano è invocato come patrono delle Confraternite di Misericordia italiane, poiché si

rileva in lui l'aspetto del soccorritore che interviene in favore dei martirizzati, dei sofferenti

(l'agiografia vuole che fosse proprio lui a soccorrere i suoi colleghi uccisi in odio alla fede cristiana

e/o a provvedere almeno alla loro sepoltura). Questo tipo di confraternita infatti ha tuttora un

preciso carisma assistenziale e gestisce direttamente, con l'opera dei propri volontari, una fitta e

variegata rete di servizi socio-sanitari di precisa ispirazione e collocazione cristiana e cattolica.

Il Santo viene Invocato contro le pestilenze.

Aureola: nimbo di forma circolare appartiene ai Santi, Angeli e Maria Vergine. Tronco d’albero: a volte è sostituito da una colonna.

Frecce: Le epidemie erano associate alle frecce, specie la peste, vista come angeli vendicatori provvisti di frecce mortifere.

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SAN ROCCO

Santo, originario di Montpellier, che viaggiò per tutta Europa dedicandosi alla cura degli

appestati; è pertanto invocato contro le pestilenze.

È venerato come santo dalla Chiesa cattolica ed è patrono di numerose città e paesi.

È il santo più invocato, dal Medioevo in poi, come protettore dal terribile flagello della peste, e la

sua popolarità è tuttora ampiamente diffusa.

Il suo patronato si è progressivamente esteso al mondo contadino, agli animali, alle grandi

catastrofi come i terremoti, alle epidemie e malattie gravissime; in senso più moderno, è un

grande esempio di solidarietà umana e di carità cristiana, nel segno del volontariato.

Con il passare dei secoli è divenuto uno dei santi più conosciuto nel continente europeo e

oltreoceano, ma è rimasto anche uno dei più misteriosi.

Aureola: nimbo di forma circolare appartiene ai Santi, Angeli e Maria Vergine. Copricapo: cappello dei viandanti di forma circolare, dotato di grande tesa per proteggersi dal sole e dalla pioggia, a volte fermato al mento con nastri per evitare di perderlo o per comodità lasciarlo pendere sulle spalle. Mantello : il vestito caratteristico del pellegrino, consistente in tabarro (mantello a 360°) e relativo tabarrino (mantellina di dimensioni ridotte, posta sopra il lungo tabarro vero e proprio, con funzione protettiva del tronco e delle spalle, specie quando si trasportava bagaglio ecc.) che da lui ha poi preso il nome (sanrocchino),

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Bastone: il bordone è il caratteristico bastone detto del pellegrino o bastone di pellegrinaggio. E’ un'asta di notevole lunghezza che può terminare in basso con un puntale in metallo e all'estremità opposta, con un pomo o un manico ricurvo, provvisto di gancio per appendere il fazzoletto. Nei casi più pregevoli il bordone era di canna di bambù, decorato per tutta la superficie dell'asta da riquadri, incisi o pirografati, con soggetti sacri ed iscrizioni religiose. Veniva donato al Papa

Il lino di Veronica: simbolo dei pellegrini che si recavano a Roma, detti Romei che portavano l’immagine del volto di Cristo sopra l’abito. La tradizione vuole che sia stata impressa sul velo offerto dalla Veronica per detergere il sangue e il sudore di Cristo sulla via del Calvario.

Conchiglia: capasanta issata sul mantello e usata per attingere l'acqua. Simbolo anche dei pellegrini ed in genere e di chi è arrivato al Santuario di Compostela (dedicato a San Giacomo Maggiore). Nel medioevo erano certificazioni simili a dei documenti e servivano per ottenere esenzioni dalle tasse o dal pagamento di pedaggi lungo il viaggio di ritorno. Bordone: ossia in miniatura il bastone del pellegrino con la tipica punta metallica finale.

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SAN BERNARDO

Santo, monaco cistercense e teologo, nativo di una nobile famiglia di Borgogna. Fu un’eminente

guida spirituale dei suoi tempi ed esercitò una notevole influenza anche nelle vicende temporali.

Le figurazioni artistiche enfatizzavano i tratti mistici del suo carattere,soprattutto la sua devozione

alla Madonna. Viene venerato come santo da Chiesa cattolica, Chiesa anglicana e Chiesa luterana.

Canonizzato nel 1174 da papa Alessandro III nella cattedrale di Anagni, fu dichiarato Dottore della

Chiesa, da papa Pio VIII nel 1830. Tra i suoi attributi un drago incatenato, simbolo della vittoria

sull’eresia e come antico Padre della Chiesa, regge un libro. Il suo motto è “abstine substine” (

astieniti, sopporta) , una massima del filosofo stoico Epitteto. Oratore efficacissimo, pare abbia

indotto il diavolo a riparargli le ruote del suo carro.

Aureola: nimbo di forma circolare appartiene ai Santi, Angeli e a Maria Vergine. Tonsura: rito mediante il quale un laico entrava a far parte dello stato clericale, consistente nel taglio, effettuato dal vescovo o da un suo delegato, di cinque ciocche di capelli, come simbolo di umiltà e di rinuncia al mondo. La parte rasa del capo ha la forma di piccolo disco, detto chierica. Abito: Bianco con cappuccio tipico dell’ordine dei cistercensi. Bastone pastorale: ricurvo e decorato sulla sommità dove spesso è rifinito con una croce, descrive l’autorità spirituale di un abate.

Libro: connota il personaggio colto e autore di scritti. Drago: incatenato, simbolo della sua vittoria sull’eresia. E sulle tentazioni.

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SAN ANTONIO ABATE

Santo eremita originario dell’alto Egitto. Alla morte dei genitori distribuì le proprie ricchezza ai

poveri e si ritirò nel deserto dove visse in solitudine per molti anni.

E’ considerato l’iniziatore del monachesimo.

Gli si attribuirono molte guarigioni durante un’epidemia della malattia che prese appunto il

nome di fuoco di Sant’Antonio.

E’ raffigurato come un monaco anziano, vestito della tonaca da frate col cappuccio (nella sua

funzione di padre del monachesimo).

Regge un bastone a forma di stampella e un campanello, secondo alcuni usato per cacciare gli

spiriti maligni e allude alle tentazioni di Sant’Antonio.

Viene invocato a protezione delle attività agricole ed è riconosciuto come protettore degli

animali domestici e della stalla, un monaco e taumaturgo.

Quando si era colpiti da sciagura un detto popolare dice: “devi aver rubato un porco a

Sant’Antonio” .

Aureola: nimbo di forma circolare appartiene ai Santi, Angeli e Maria Vergine. Tonsura: rito mediante il quale un laico entrava a far parte dello stato clericale, consistente nel taglio, effettuato dal vescovo o da un suo delegato, di cinque ciocche di capelli, come simbolo di umiltà e di rinuncia al mondo. La parte rasa del capo ha la forma di piccolo disco, detto chierica. Abito: vestito con la tonaca da frate con il cappuccio, rappresenta la sua funzione di padre del monachesimo.

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Bastone: a forma di stampella, è emblema tradizionale del monaco medievale il cui dovere era di aiutare gli zoppi e gli infermi. La gruccia a forma di T (tau), anche detta croce di Sant’Antonio, è molto diffusa in Egitto e tra i Copti.

Campanella:I monaci Antoniani annunciavano il loro arrivo durante gli spostamenti e le questue, e con essa venivano scacciati gli spiriti maligni. Il Papa aveva concesso loro di allevare maiali per uso proprio a spese della comunità: i porcellini potevano circolare liberamente fra cortili e strade e, per riconoscerli, recavano al collo una campanella.

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DIO PADRE La prima Persona della Santissima Trinità.

Appare nei temi mariani soprattutto nell’Annunciazione visto come fonte di luce. Sempre con

questo significato può essere rappresentato come un fascio luminoso o con la colomba simbolo

dello Spirito Santo.

Volto: rappresentato come anziano con barba e capelli fluenti, figura del Padre.

Gesto: Dio Padre nel centro con le braccia aperte in segno di benedizione, accompagna l’annunzio di Gabriele a Maria.

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MARIA ANNUNZIATA L’Arcangelo Gabriele annunciò a Maria: “Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai

Gesù”. Si ritiene che in quell’attimo abbia avuto luogo l’incarnazione di Gesù. La festa

dell’Annunciazione cade il 25 marzo, esattamente nove mesi prima della Natività. L’assidua

presenza di questo tema nell’arte religiosa denuncia la sua importanza dottrinale. Questa è la

rappresentazione massima della figura materna.

Aureola: nimbo di forma circolare appartiene a Maria Vergine, ai Santi e gli Angeli. Velo: che copre il capo in segno di modestia Gesto: Il valore gestuale di Maria Vergine con le braccia conserte accostate al corpo esprimono la piena accettazione e compostezza.

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ANGELO ANNUNCIANTE L’arcangelo Gabriele,messaggero di Dio, è alato e raffigurato di profilo con lo sguardo rivolto

verso Dio Padre e la Vergine Maria.

E’ venerato non solo dai cristiani, ma anche da ebrei e musulmani, poiché la sua figura appare

nell’Antico Testamento e nel Corano.

Come nell’iconografia più antica, regge un giglio, che ne è suo attributo.

Giglio: il fiore che sostiene con le mani, è sinonimo di purezza e spiritualità, scelto perché si dice che l’evento sia accaduto in primavera per questo si festeggia l’annunciazione, il 25 Marzo.