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Scuola Infanzia “Il Gatto

Progetto di Plesso

"Il bambino, che è il più grande osservatore spontaneo della natura, ha

indubbiamente bisogno di avere a sua disposizione un materiale su cui agire".

DIREZIONE DI SENSO: Peter Gray

2015) nota acutamente che i

esperienza diretta tra di loro e

organizzato in spazi chiusi. La

è entrata prepotentemente nelle case

di straniamento dall’ambiente circostante.

primissima infanzia una suggestiva compagnia

allo stesso tempo lo costringe

relazioni, dell’esperienza, del fare a tutto campo come modalità di conoscenza del mondo,

di sé e degli altri.

“Maestra vieni a vedere, dal mio seme è nata una pianta”!

“La scoperta del mondo della natura rappresenta una sorta

conoscenze.” (Imparare dalla natura di N. Nicoletti, Rivista Infanzia,

Scuola Infanzia “Il Gatto Viaggiatore”

Progetto di Plesso A.S. 2016/2017

"Il bambino, che è il più grande osservatore spontaneo della natura, ha

indubbiamente bisogno di avere a sua disposizione un materiale su cui agire".

M. Montessori

Peter Gray in un suo studio (Lasciateli giocare,

nota acutamente che i bambini di oggi sono stati privati della libertà di fare

esperienza diretta tra di loro ed in spazi naturali, mentre è aumentato il loro tempo

a tecnologia ( tablet, smartphon, video giochi, mondo virtuale)

prepotentemente nelle case, diventando un’arma di distrazione, di passatempo

dall’ambiente circostante. Il giocattolo tecnologico è divenuto f

una suggestiva compagnia per il bambino (“generazione touch

lo costringe a vivere in solitudine il suo tempo privato

del fare a tutto campo come modalità di conoscenza del mondo,

dal mio seme è nata una pianta”!

La scoperta del mondo della natura rappresenta una sorta

Imparare dalla natura di N. Nicoletti, Rivista Infanzia,

Viaggiatore”

"Il bambino, che è il più grande osservatore spontaneo della natura, ha

indubbiamente bisogno di avere a sua disposizione un materiale su cui agire".

Montessori.

Lasciateli giocare,Torino Einaudi,

bambini di oggi sono stati privati della libertà di fare

in spazi naturali, mentre è aumentato il loro tempo

video giochi, mondo virtuale)

un’arma di distrazione, di passatempo

Il giocattolo tecnologico è divenuto fin dalla

(“generazione touch )che

solitudine il suo tempo privato, a scapito delle

del fare a tutto campo come modalità di conoscenza del mondo,

La scoperta del mondo della natura rappresenta una sorta di maieutica delle

Imparare dalla natura di N. Nicoletti, Rivista Infanzia, n3/2016). Parchi,

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giardini, orti sono vere e proprie aule didattiche a cielo aperto, palestre per il fisico e per la

mente.

L’orientamento pedagogico “Outdoor education” mira a favorire apprendimenti in natura

e attraverso la natura. Il giardino della nostra scuola diverrà il luogo dove spaziare dal

gioco libero a molteplici attività laboratoriali, di indagine, di esperenzialità e di ricerca.

Quindi il giardino pensato, non solo come spazio limitato all’uscire all’aria aperta nelle

giornate di sole, ma come un luogo tutto da scoprire, esplorare, amare, rispettare: luogo

di conoscenza. Uno stile educativo, di scoperta del mondo, che non teme il brutto tempo

ma contempla, piuttosto, una adeguata attrezzatura (stivaletti di gomma, mantelline

impermeabili, lenti di ingrandimento etc.). La vita all’aperto, con la realizzazione di un orto

didattico e di piccole aiuole, diviene una sorta di contenitore trasversale in cui sarà

possibile far entrare molti campi della conoscenza (la botanica, la storia, la geometria, la

matematica, l’arte etc). Attraverso l’esperienza diretta, utilizzando i cinque sensi si affinano

atteggiamenti di tipo scientifico come la curiosità, lo stimolo ad esplorare, il gusto della

scoperta. Conoscere la realtà, agire su di essa sollecita il bambino a porsi delle domande,

a chiedersi il perché, il come, il quando, a chiedersi le ragioni ed infine a trovare le

risposte. Fare esperienza della realtà significa educare all’uso della lingua. Le azioni

attivate dal bambino nel contatto con la realtà, se stimolate dall’adulto che lo accompagna,

lo portano ad “enucleare” con la parola il suo “fare". (esperienza e linguaggio sono in

stretto rapporto). L’educazione all’aperto porta ad un maggiore protagonismo dei bambini,

che divengono costruttori dei loro saperi. L’adulto che gli è accanto, nel ruolo di regista,

diviene attento osservatore di gesti, emozioni e riflessioni; non anticipa, ma accompagna

lo stupore del bambino di fronte al fascino e alla bellezza della realtà. Il progetto

“MiColtivo: i miei sensi all’opera” vuole essere, in primo luogo, il tentativo di restituire ai

bambini, tempi e spazi quotidiani da vivere all’aperto, dove saperi e sapori si incontrano. Il

giardino della scuola diverrà il luogo per eccellenza dove il bambino accede a una più

vasta gamma di stimoli sensoriali. Il contatto diretto con gli elementi della natura faciliterà

un apprendimento in varie aree di crescita dei bambini e nascerà direttamente

dall’esperienza diretta, dall’osservazione e manipolazione degli elementi naturali. L’idea di

fondo è quella di prendere come maestra la natura stessa e far scoprire ai bambini i

piccoli segreti che racchiude, cominciando a suscitare domande e a porre delle curiosità

relative a piante, fiori, piccoli animali dell’orto e del giardino. Ma perché il giardino di

sempre possa dialogare con le possibili attenzioni dei bambini è necessario sia un giardino

ricco di stimoli, di differenze, in continuo divenire con le attività. Il giardino e l’orto

saranno il “materiale su cui i bambini potranno agire”. La cura del giardino e la creazione

di un orto offrono la possibilità di fare previsioni, di ipotizzare soluzioni, di osservare nel

tempo i processi di cambiamento e di registrarne tutte le attività che vi vengono svolte. I

bambini potranno confrontare i tempi di crescita tra semine interne ed esterne. Coltivare

da sé ciò che si mangia, significa educare i bambini all’essenziale, alle cose semplici, a

coltivare la lentezza e il rispetto dei tempi.

Dalla terra, alla tavola: Il progetto coniuga il ruolo della natura e l’educazione alimentare.

I bambini raccoglieranno i prodotti dell’orto utili alla preparazione di alcuni piatti come la

piadina con il radicchio e l’insalata, la pizza con le verdure, il gelato artigianale con le

fragoline.

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ARGOMENTO CHE SOSTIENE LA PRASSI: In questa avventura esplorativa i bambini

saranno accompagnati da “Ugo lo spaventapasseri alla ricerca del suo orto”. In attesa

del suo arrivo i bambini si sperimenteranno come “giardinieri e ortolani in erba”. Armati

di stivaletti, palette, rastrelli, lavoreranno la terra rimuovendo i sassi, estirpando le

erbacce, concimando, seminando, coltivando ed innaffiando seguendo così l’intero

processo di realizzazione di un orto e di più aiuole.

ORGANIZZAZIONE: Il progetto si avvarrà della collaborazione di esperti esterni che, a

titolo gratuito, verranno a scuola per realizzare, con i bambini, alcuni piatti semplici della

nostra cucina tradizionale. Le uscite a scopo didattico, inerenti al progetto, il “Frantoio

Paganelli” di Santarcangelo, l’Agriturismo “Borgo Castellaccia” a Sala di

Cesenatico, il “Parco Naturale” di Cervia, approfondiranno ed amplieranno il percorso

educativo, arricchendolo di nuove esperienze. La condivisione con le famiglie degli stili

educativi, rispetto l’uso dell’ambiente esterno, sarà una parte importante del progetto,

poiché significa condividere il pensiero che la vita all’aria aperta non è ”tempo perso” ma

propedeutico a far emergere nel bambino un atteggiamento di domanda e di ascolto, a

potenziare l’interesse e la curiosità, a rinnovare il desiderio di conoscenza e scoperta di

aspetti nuovi e impensati della realtà. Pertanto in sede di assemblea verranno condivisi i

contenuti.

DOCUMENTAZIONE: La documentazione fotografica, ed i filmati video saranno la

modalità, per eccellenza, di documentazione del percorso, insieme ai prodotti raccolti

nell’orto ( le verdure e le erbe aromatiche), ed alle aiuole, piccoli angoli fioriti del

giardino,opere straordinarie che documenteranno i vissuti a scuola dei nostri bambini.

A cura delle insegnanti della Scuola dell’Infanzia Statale “Il Gatto Viaggiatore”.