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1 DIREZIONE DIDATTICA STATALE -COLLEGNO 3° CIRCOLO Viale dei Partigiani, 36 – 10093 Collegno (To) Tel./Fax 011.4153222 e-mail: [email protected] SCUOLA PER L’INFANZIA “ MAMMA PAJETTA “ PROGETTO DIDATTICO

SCUOLA PER L’INFANZIA “ MAMMA PAJETTA · PROGETTO DIDATTICO . 2 IL TERRITORIO ... quarta sezione. La scuola venne aperta negli anni 70 con sede in una struttura prefabbricata

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DIREZIONE DIDATTICA STATALE -COLLEGNO 3° CIRCOLO Viale dei Partigiani, 36 – 10093 Collegno (To)

Tel./Fax 011.4153222 e-mail: [email protected]

SCUOLA PER L’INFANZIA “ MAMMA PAJETTA “

PROGETTO DIDATTICO

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IL TERRITORIO La scuola si trova a Collegno, città situata alla periferia ovest di Torino. Collegno è la romana “Ad Quintum” poiché era situata a cinque miglia di distanza da “Augusta Taurinorum”. Di quel periodo si ritrovano le tracce nelle fondamenta di alcune chiese, in antiche sepolture e nei tracciati di alcune strade. Nell’alto Medioevo, assunse il nome di “Collegium”. Appartenne ai marchesi di Susa e ai conti di Torino e poi ai Savoia che, nel 1599, la concessero in feudo ai conti Provana. Il nucleo più antico del comune, sorge sulla sponda destra della Riva Riparia, ma moderni quartieri residenziali si sono estesi verso sud, già a partire dagli anni sessanta come conseguenza dello sviluppo industriale della vicina metropoli e nell’arco di alcuni anni è divenuta parte integrante dell’hinterland torinese. Nell’ultimo dopoguerra la città si è sviluppata urbanisticamente con la formazione di zone industriali e di nuovi quartieri residenziali, raggiungendo la cifra di circa 50.000 abitanti, in buona parte non originari della città. Della comunità collegnese, fanno parte anche numerosissime famiglie straniere: cittadini provenienti dall’est europeo, dai paesi arabi e del medio oriente, filippini, coreani, americani. Vi è anche la comunità Rom del Campo Nomadi situato in via Don Milani. L’attività economica prevalente è di tipo industriale, con particolare riferimento al settore dell’indotto dell’auto. Massiccia è la presenza di attività di tipo artigianale e di piccole aziende, con una presenza rilevante di medie e grandi imprese. Si rileva, inoltre, la progressiva scomparsa dell’attività agricola a fronte della presenza sul territorio di ampie zone di tipo agricolo; crescono le aziende del terziario e sono presenti circa 500 esercizi commerciali. Dal punto di vista urbanistico ed abitativo, il territorio di Collegno è fortemente disomogeneo. Ad una vastissima area rurale a nord, si contrappone la parte più urbanizzata della Città lungo l’asse di corso Francia, dando una sostanziale continuità abitativa con Torino, Grugliasco e Rivoli. Sempre a nord, oltre al fiume e separato dal corpo principale della Città, si sono sviluppati i nuovi quartieri, a prevalente edilizia popolare di “Villaggio Dora” e di “Savonera”, dove si trovano ancora parecchie abitazioni di tipo rurale. Il CIRCOLO DIDATTICO “ Il Circolo, con l’apporto delle competenze professionali ed educative del personale e con la collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle Istituzioni e della Società Civile, è responsabile della qualità delle attività educative e si impegna a garantirne l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni, per il raggiungimento degli obiettivi educativi validi a conseguire le finalità istituzionali. Si impegna, inoltre, a elaborare e promuovere progetti e strumenti volti a garantire la continuità tra i diversi ordini e gradi della scuola, nell’ottica di uno sviluppo armonico della personalità degli alunni” ( dalla Carta dei Servizi della scuola).

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LA SCUOLA “MAMMA PAJETTA” La scuola per l’infanzia “Mamma Pajetta”, è situata in via Roma 102 e accoglie i bambini del quartiere Santa Maria e delle zone ad esso limitrofe. Essa è collocata in posizione centrale tra Corso Francia, importante asse di collegamento con i comuni limitrofi e Viale XXIV Maggio, zona commercialmente e socialmente molto attiva. Il livello socio – culturale della popolazione è medio - alto; le attività professionali prevalenti sono in ambito operaio ed impiegatizio, con commercianti e liberi professionisti. È una zona ad elevata densità di popolazione, con un buon indice di incremento delle nascite, anche dovuto alla costruzione di nuovi insediamenti abitativi nelle vicinanze; questo fatto ha portato ad un elevato numero di nuovi iscritti e alla formazione di una lunga lista d’attesa. Ciò ha richiesto l’apertura, nell’anno scolastico 2001-2002, della quarta sezione. La scuola venne aperta negli anni 70 con sede in una struttura prefabbricata che venne usata fino al 1981. L’anno dopo fu inaugurata, a fianco della prima, la nuova scuola. Gli architetti, che richiesero anche il parere delle insegnanti, predisponendo il progetto strutturale dell’edificio organizzarono lo spazio d’ogni sezione in modo funzionale, organico e compatibile con le esigenze didattiche. Nel corso dell’anno scolastico 2001/02 è stata architettonicamente e strutturalmente allestita la quarta sezione con lo scopo di accogliere le numerose richieste di iscrizione da parte delle famiglie residenti nel territorio del Circolo ed, in particolare, nel quartiere che nel corso degli ultimi anni è andato espandendosi. Così, il vecchio atrio della scuola è stato adibito ad aula, mentre l’antibagno ed i servizi igienici, sono stati ricavati da altri locali attigui e preesistenti. Manca, tuttavia, la zona adibita a dormitorio e ciò comporta non pochi disagi. Le tre sezioni già esistenti, sono dotate di uno spazio abbastanza ampio: una vasta area suddivisibile da porte, disimpegni e divisettes nella quale si svolgono le diverse attività didattiche, il pranzo, il riposo e la pulizia personale, Essa é dotata di grandi vetrate che le danno luminosità e vista sul giardino circostante al quale si può accedere in modo autonomo da ogni sezione e dove si svolgono alcune attività curricolari (giardinaggio, utilizzo di materiali, raccolta differenziata, composit…). Nel giardino cui vi sono la sabbiera e lo scivolo e alcune zone delimitate che le insegnanti hanno preparato ad orto nei quali i bambini conducono esperienze di giardinaggio, preparazione e semina del terreno, coltivazione d’ortaggi e contatto con i piccoli animali abitanti del giardino. Tutte le sezioni si aprono sul salone centrale che funge anche da spogliatoio per i bambini e viene usato in occasione di feste, per le rappresentazioni teatrali, per momenti di gioco. Vi sono, inoltre, alcuni spazi più limitati: la cucina, dove il personale addetto raziona i pasti; il locale in cui si trovano l’armadio del materiale medico e alcuni scaffali in cui viene riposto materiale vario; lo spogliatoio per il personale non docente e magazzino del materiale di pulizia; la camera blindata e i servizi igienici per gli adulti. Nel piano seminterrato c’è la sala appositamente allestita come “stanza di psicomotricità”.

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ORGANIZZAZIONE INTERNA La scuola per l’infanzia accoglie bambini di tre, quattro e cinque anni, suddivisi in gruppi di età eterogenea, maschi e femmine fino ad un massimo di 28 alunni per sezione e di 20 nel caso sia iscritto un bambino in situazione di handicap. La scuola ha tre sezioni di 28 alunni ed una di 20 alunni. La scuola è aperta dal lunedì al venerdì per un totale giornaliero di 10 ore. Sono previsti anche un servizio di pre e di post – scuola svolto da personale esterno, gestito dall’Associazione “SPAZIOMNIBUS”. L’orario delle insegnanti è di 25 ore settimanali di docenza e viene strutturato in modo da permettere il maggior numero di ore e di giorni di compresenza per favorire l’accoglienza ed il lavoro con il “gruppo sezione” e/o con gruppi meno numerosi di bambini. L’organico è costituito da otto insegnanti titolari a cui si aggiunge l’insegnante con il titolo idoneo all’insegnamento della religione cattolica e di tre collaboratrici scolastiche a tempo pieno e di una collaboratrice a tempo parziale. LA GIORNATA SCOLASTICA 7.30 – 8.15 pre – scuola 8.15 – 9.00 ingresso per tutti. I bambini vengono accolti dalle insegnanti nelle

sezioni e si organizzano in una attività libera 9.00 – 9.15 accoglienza. Momento in comune; presa delle presenze e

organizzazione dell’attività successiva 9.15 – 10.15 attività a piccolo o grande gruppo. Gioco libero o guidato

dall’insegnante secondo il progetto educativo, tenendo conto degli interessi e degli stimoli dei bambini

10.15 – 10.30 pulizia personale e breve colazione. Nei giorni programmati, suddivisione dei bambini per le attività a piccolo gruppo

10.30 – 11.45 attività in sezione o attività a piccolo gruppo 11.50 – 13.00 preparazione e pranzo 13.00 – 13.30 pulizia personale e gioco libero in sezione 13.40 – 15.30 riposo. Nella stanza dei materassi con un clima positivo, sereno,

adeguato, ascolto di favole, racconti, brani musicali per agevolare il rilassamento, il riposo ed il sonno dei bambini.

15.40 – 16.00 risveglio, riordino delle coperte e dei cuscini e consumazione della merenda. Gioco libero

16.00 – 16.15 accoglienza dei genitori e uscita 16.15 – 17.30 post scuola

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La Scuola, Agenzia educativa che, riconosce il bambino come soggetto centrale e attivo, stipula con la Famiglia un Patto di fiducia, di rispetto degli specifici ruoli, di alleanza educativa e formativa, di condivisione e di collaborazione e promuove:

IL PROGETTO DIDATTICO Che viene definito dalle insegnanti del plesso, sulla base dei Programmi Didattici per la Scuola dell’Infanzia emanati dal Ministero della Pubblica Istruzione, in particolare “I Nuovi Orientamenti” del 1991 e le più recenti “Indicazioni per il curricolo” del 2007, sulla base delle quali, gruppi di lavoro formati da docenti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado del Territorio, hanno preparato curricola specifici per le singole discipline, secondo i quali, nel corso dell’anno scolastico 2008 – 2009, verrà condotta la sperimentazione. Nella stesura del Progetto didattico si tiene, inoltre, conto della realtà di ogni bimbo, del suo vissuto, delle sue abitudini, dei suoi interessi, delle sue priorità. riconoscendo il bambino come soggetto attivo. Muovendo dall’osservazione costante dei bambini e dalla loro conoscenza, nei primi mesi di ogni anno scolastico le insegnanti individuano un argomento, un tema conduttore, uno sfondo integratore (cfr Nuovi Orientamenti) che consentirà di svolgere in modo adeguato ed in rapporto all’età, ai tempi di crescita, di attenzione, di apprendimento e di ricerca di conoscenza di ogni bambino gli argomenti peculiari espressi dai singoli Campi d’Esperienza. In particolare, per il corrente anno scolastico si proseguiranno le attività legate al tema del tempo e si avrà cura di affrontare tematiche legate agli stati d’animo, alle emozioni avvalendosi di opportune ed adeguate modalità e metodologie. Si attuerà un percorso didattico sperimentale in ambito scientifico, secondo le linee indicate nelle schematizzazioni relative. Il Progetto didattico promuove, “la formazione integrale della personalità del bambino …persegue l’acquisizione di capacità e di competenze comunicative, espressive, logiche, operative…l’equilibrata maturazione delle componenti affettive, cognitive, sociali e morali della personalità…”; anche attraverso la predisposizione di attività, nelle quali il bambino è soggetto attivo, impegnato a fianco dei propri pari e degli adulti di riferimento; in cui agisce e ricerca e acquisisce abilità nell’uso dei diversi strumenti procedurali, comunicativi, espressivi e relazionali. Ogni attività proposta in questa programmazione, sia essa svolta in sezione o con modalità di “laboratorio”, per un piccolo o più numeroso gruppo di bambini risponde alle caratteristiche suindicate. Attività diversificate secondo le specifiche peculiarità educative delle insegnanti, svolte con molteplicità d’approccio, di strumenti e di metodo; secondo tempi e ritmi resi flessibili ed articolati dall’eterogeneità del gruppo dei bambini, dei loro interessi e delle modalità di apprendimento. Attività che sono svolte non solo nell’ambito del “gruppo sezione”, ma anche con gruppi numericamente meno numerosi di bambini d’età omogenea. La costituzione della propria identità, la capacità di instaurare rapporti soddisfacenti con gli altri, l’acquisizione e il rispetto delle norme di comportamento e di relazione e la consapevolezza di sé, matura nei bambini attraverso una molteplicità di situazioni che anche la scuola, con la famiglia, l’ambiente sociale e il territorio, offre.

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Un contesto scolastico concretamente motivante al confronto con gli altri, alla collaborazione , al rispetto ed alla condivisione delle regole della vita comunitaria ed al rispetto delle diversità. Ogni momento della giornata è una occasione per riflettere sui valori della socialità, dell’etica ed è vivibile e trasversale a tutte le attività:

-raccolta dei dati che costituiscono la storia di ogni bambino; -esplorazione del luogo in cui i bambini vivono ed al quale appartiene la

scuola per conoscerne gli aspetti, le norme che la regolano, le abitudini, le tradizioni;

-la cura e la gestione dell’ambiente; -giochi per il controllo dell’aggressività nei momenti di conflitto; -giochi con regole precise e predeterminate, per comprenderle, impararle

e rispettarle; -partecipazione con i bambini ad iniziative di solidarietà; -collaborazione reciproca.

Proprio perché si ha cura di predisporre attività che siano globalmente coinvolgenti, appare evidente che la motricità e la corporeità sono componenti essenziali, gli strumenti indispensabili nel processo di crescita e di maturazione complessiva di ogni bambino, promuovendo ” la presa di coscienza del valore del corpo” inteso come parte della personalità in tutte le sue forme e condizioni: funzionale relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica. Attraverso l’immagine del proprio corpo, il bambino costruisce l’immagine di sé; attraverso il “corpo vissuto” esplora, conosce e prende coscienza di sé, per giungere poi alla rielaborazione mentale e alla rappresentazione anche grafica del proprio corpo statico ed in movimento. La metodologia privilegiata di ogni esperienza è il GIOCO. Esso racchiude in sé aspetti cognitivi, relazionali, socializzanti, creativi e motori. Predisponendo spazi adeguati, come la stanza di psicomotricità e i materassi per il gioco, il bambino potrà progettare e sperimentare diverse e varie forme di gioco motorio. Così, anche con lo stimolo e con l’aiuto dell’insegnante potrà “sperimentarsi”:

-dai giochi liberi, ai giochi con precise regole da rispettare; -dai giochi simbolici , a quelli imitativi; -dai giochi con il solo corpo, a quelli con materiali ed attrezzi; -dai giochi espressivo- drammatici, ai giochi appartenenti alla tradizione popolare; -dai gioghi individuali, ai giochi a coppie, di squadra, in gruppo…

La nostra attenzione, nel nostro ruolo di registi dell’attività educativa, verrà posta nell’allestire giochi motori stimolanti e ricchi di opportunità, ed in cui nessun aspetto sarà lasciato al caso, ma sarà parte di una precisa strategia educativa (gradi di difficoltà, la presenza o meno di regole definite, l’uso di oggetti o attrezzi) e darà significato all’esperienza.

IMPOSTAZIONE METODOLOGICA: LA CONOSCENZA INTEGRATA Il progetto didattico si basa su un modello curricolare di tipo aperto, integrato, fondato sulla strategia della ricerca e che punta, più che sulle tassonomie e sul pre-confezionamento dei contenuti in unità didattiche, sugli aspetti metodologici della programmazione. Impostazione che si fonda sulla consapevolezza che “ le garanzie di scientificità non si fondano tanto sulla scansione precisa di ciò che il bambino deve imparare e di come lo deve imparare, ma dall’opportunità che gli viene garantita di riflettere su esperienze che lo rendono gradualmente sempre più autonomo, nell’imparare ad apprendere ciò che ancora non sa “.

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E’, quindi, una programmazione delle attività che non emargina quelle esperienze che sembrano servire meno di altre assunte elettivamente a generare conoscenza ed apprendimento, perchè è una programmazione che si fonda sul presupposto che ogni esperienza è educativa se, valorizzata e collegata ad altre, viene considerata in un quadro di riferimento più ampio. Si basa sulla consapevolezza che il bambino non viene a scuola privo di esperienze, di conoscenze e di saperi, perche il bambino “sperimenta, conosce e sa”, fin dall’inizio della sua vita. La scuola deve perciò sapersi innestare sulla storia del bambino utilizzando le esperienze già acquisite o in fase d’acquisizione e deve recuperare, valorizzandolo e rinforzandolo, il metodo sperimentale del bambino. Lo strumento principale è senz’altro il gioco. Esso è per il bambino l’approccio naturale nei confronti della realtà “ il gioco rappresenta in quest’età una risorsa privilegiata d’apprendimento e di relazioni.....favorisce rapporti attivi....consente al bambino di trasformare la realtà....di rivelarsi in una molteplicità di desideri e funzioni....” Il gioco è il modo d’azione che attraversa tutti i campi d’esperienza e che facilita nel bambino processi di sperimentazione e di ricerca, d’analisi e di conoscenza, di integrazione ed interrelazione tra attività motorie e cognitive. Attraverso esso, il bambino esplora la realtà, amplia il campo delle proprie esperienze, predispone i propri interventi ed elabora le rappresentazioni. Con il gioco il bambino conosce e attraverso le nuove conoscenze crea nuove opportunità di gioco e di apprendimento in un continuo processo di ricerca - azione che lo caratterizzano come essere in crescita. E’ il processo di ricerca - ipotesi, utilizzo di strumenti adeguati, verifica, conferma e consolidamento dell’acquisito - l’ulteriore strumento dei percorsi di sviluppo del bambino in cui non vi è separazione tra pensiero e azione, tra conoscenza e azione, tra teoria e prassi. La scuola si pone come il luogo privilegiato in cui si migliora e si potenzia il metodo della ricerca. Dove si ricerca il “perché” delle cose, dove ogni stimolo è considerato, dove si adotta un atteggiamento sperimentale. E’ necessario però, che gli eventi casuali che hanno il diritto di venir considerati, siano collegati o ricondotti ad altri elementi della realtà o dell’esperienza a disposizione, in un processo per cui il bambino accresce le proprie conoscenze ed apprende, incorporando e collegando quello che “sa” già e “conosce già” con il “nuovo saper” che ha a disposizione.

“ Si lavora sempre sul vicino, sul più vicino, ma man mano che le conoscenze aumentano, il confine del vicino si allarga, le mani, gli occhi si allungano”. ( Tonucci F.)

Il cibo rimanda alla fonte da cui ha origine e al processo produttivo che lo ha elaborato; la scuola e la casa, il percorso dall’una all’altra, rimandano al quartiere che rimanda alla città.... Questi sono solo alcuni esempi concreti di ricerca, ma indubbiamente, la ricerca d’ambiente proprio perché è endogena, in altre parole tutta interna alla realtà in cui si vive, ed è immanente nell’esperienza del bambino, offre notevoli opportunità. E’ la conoscenza integrata raggiungibile attraverso esperienze d’interrelazione tra azione e pensiero che traggono spunto e si sviluppano nella realtà ambientale e socio-culturale dei bambini e che proprio per questo contengono un alto valore educativo. Nella ricerca è il bambino che assume un ruolo attivo come scopritore ed organizzatore dei dati accumulati ed è fondamentale che sia impostata maggiormente su esperienze dirette e concrete che più si avvicinano al “ vissuto “ del bambino.

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In questa situazione il ruolo dell’insegnante è quello di coordinatore del gruppo di lavoro dei bambini e di regista delle attività.

IL PERCORSO DIDATTICO La progettazione delle attività educative orientate alla ricerca - azione deve tener conto di quattro momenti essenziali: • MOMENTO CONOSCITIVO delle caratteristiche dei bambini, della loro realtà e

ambito d’esperienza (consente di progettare le attività successive); • MOMENTO DELLO SCAMBIO DI ESPERIENZE in modo da favorire la scoperta e

l’incontro con altri; • MOMENTO DELLE ESPERIENZE COMUNI in modo da stimolare l’esplorazione e la

conoscenza dell’ambiente esterno e provare nuove esperienze; • MOMENTO DELLA FORMALIZZAZIONE in modo da favorire, anche attraverso la

simbolizzazione (che è così uno strumento e non un obiettivo, un prodotto), la ricostruzione dell’intero percorso fino ad avere memoria dell’esperienza stessa che diviene così, ripercorribile e riutilizzabile.

ATTIVITA' IN SEZIONE E/O DI “LABORATORIO” GENERALMENTE A PICCOLO GRUPPO

Lo "spazio sezione" viene anche strutturato in "angoli per attività" diversificati e specifici, per svolgere attività con gruppi di bambini. Tutte le discipline dell’area hanno come elemento fondamentale il laboratorio, inteso sia come luogo fisico (aula o altro spazio attrezzato), sia come momento in cui l’alunno è attivo:

• Formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze • Progetta e sperimenta • Discute e argomenta le proprie scelte • Impara a raccogliere dati e a confrontarli con le ipotesi

formulate • Negozia e costruisce significati interindividuali • Porta a conoscenze temporanee e a nuove aperture la

costruzione delle conoscenze personali e collettive

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EDUCAZIONE AI RAPPORTI DI PACE, COME STILE EDUCATIVO... Quando parliamo di educazione ai rapporti di pace non intendiamo un'area specifica di insegnamento bensì uno stile educativo, una rinnovata concezione del quotidiano rapporto tra adulto e bambino basato sull'osservazione, sull'ascolto attivo di diverse caratteristiche proprie di ogni bambino, nonché dei suoi diversi tempi di crescita e di maturazione. Una scuola che accetta e valorizza le conoscenze e le abilità di ciascuno dei bambini è una scuola che educa alla diversità. La diversità diventa così un valore, una ricchezza a cui si può attingere per fare più ricco il lavoro. Una scuola di diversi, riconosciuti, accettati e difesi come tali è una scuola di confronto e quindi una scuola democratica e di democrazia.

L'educazione ai rapporti così intesa ha come obiettivi: La conoscenza, la fiducia e la valorizzazione di sé e degli altri.

Aiutare il bambino ad avere una buona sicurezza significa in primo luogo valorizzarlo, cioè apprezzare le qualità positive che possiede, aiutando il bambino stesso a conoscersi e ad esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni... "raccontandosi". La valorizzazione aiuta il piccolo ad avere fiducia in sé e gli consente di superare senza timore e perciò senza mobilitare aggressività difensiva (quella messa in atto da adulti e bambini quando, in mancanza di sicurezze, consideriamo ogni persona situazione nuova, diversa, imprevista, una minaccia da cui difendersi...), gli ostacoli, gli insuccessi le frustrazioni. Solo chi ha fiducia nelle proprie competenze sa rispettare quelle degli altri, dialogare e collaborare...

La capacità di comunicare. La comunicazione è senza dubbio la struttura portante dei rapporti interpersonali. Il riconoscimento dell'altro passa proprio attraverso la comunicazione, lo scambio, la condivisione delle emozioni e dei sentimenti. E' perciò fondamentale che il bambino sia messo nella condizione di poter comunicare ovvero di potersi esprimere, verbalmente e non, senza timore di vedersi rifiutato o giudicato dagli altri.

La capacità di cooperare. L'educazione ai rapporti di pace passa attraverso la costruzione di una personalità nella quale prevalgono gli atteggiamenti positivi di cooperazione e negoziazione, anziché di competizione, antagonismo e prevaricazione. E' importante, a tal fine, una valorizzazione del gioco e del lavoro di gruppo visti come momenti che permettono al bambino di incontrarsi con le opinioni altrui, facilitando un decentramento da sé e dalle proprie posizioni e favorendo il dialogo, la comunicazione e perciò la condivisione e la comprensione degli altri.

La capacità di riconoscere, analizzare e gestire i conflitti. Nella nostra cultura il conflitto è erroneamente vissuto come un elemento agonistico, per cui ci devono essere un vincitore e un vinto mentre il conflitto, una volta portato alla luce e fatto esplodere, può implicare un miglioramento per entrambe le parti in causa, e rappresentare quindi un importante elemento di crescita. Sarà necessario quindi aiutare i bambini a trasformare l'esperienza, a volte indubbiamente dolorosa del litigio, in una dinamica di competenza al conflitto, dove l'altro non viene trasformato in nemico, bensì mantenuto in un rapporto di vicinanza, di empatia... empatia intesa come la capacità di assumere il punto di vista di un altro comprendendone e condividendone lo stato emotivo ed affettivo.

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E' importante che i bambini possano cercare da soli di risolvere i conflitti, in modo da dover sperimentare praticamente quali "mosse" strategiche siano efficaci, che cerchino il dialogo, che trasformino il conformismo in creatività per poter uscire dalla logica della pace intesa come esortazione ai buoni sentimenti e quindi moralistica. E' bene inoltre accettare l'ipotesi che non sempre il conflitto può e deve essere risolto, a volte la soluzione arriva solo se e quando cambiano le circostanze che lo hanno determinato e che ne hanno impedito un'analisi obiettiva. Concludendo possiamo dire che l'educazione ai rapporti di pace va intesa quindi non come contenuto ma come orientamento pedagogico (...abbiamo esordito parlando di "stile educativo"), fatto di buona gestione dei conflitti, di capacità di ascolto e di relazione, creatività ed elaborazione costruttiva delle diversità...dove l'insegnante ha un ruolo di regia, di facilitatore di processi formativi e di apprendimento. In conformità a queste indicazioni di metodo, tracciamo le linee del percorso didattico su cui le Insegnanti della Scuola intendono articolare le attività educative.

Dai Campi d’esperienza

“I Campi d’esperienza sono luoghi del fare e dell’agire del bambino orientati dall’azione consapevole degli insegnanti e introducono ai sistemi simbolico – culturali. Le Scuole…articoleranno i campi d’esperienza alfine di favorire il percorso educativo di ogni bambino, aiutandolo a orientarsi nella molteplicità e nella diversità degli stimoli e delle attività. Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni e progetti di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo. L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori permettono al bambino(guidato..) di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti e di avviare processi di simbolizzazione e formalizzazione. Nell’approccio globale, si delineeranno i saperi disciplinari e i loro alfabeti… L’insegnante si muoverà orientandosi con attenzione e responsabilità, nel creare occasione e possibilità di esperienze volte a favorire lo sviluppo di competenze inteso in modo globale ed unitario.” Ogni attività proposta ha in sé caratteri di trasversalità rispetto ai campi d’esperienza. Tracciamo di seguito le definizioni dei campi d’esperienza e l’indicazione di alcune possibili attività che in più casi, generalmente, li contengono tutti o in parte e potrebbe esserci un allargamento ad altri non contemplati inizialmente vista la possibilità di modificazione spontanea da parte dei bambini.

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Le relazioni • Il sé e l’altro

Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme

La scuola dell’infanzia è oggi un sistema pubblico integrato che rispetta le scelte educative delle famiglie e realizza il senso nazionale ed universale dell’istruzione. Per ogni bambino o bambina, la scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza, della cittadinanza. Sviluppare l’identità significa imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. Vuol dire, imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile, ma vuol dire anche sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità… Sviluppare l’autonomia comporta l’acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo; partecipare alle attività nei diversi contesti, avere fiducia di sé e fidarsi degli altri; realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi; provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni; esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana; partecipare alle negoziazioni e alle decisioni motivando le proprie opinioni, le proprie scelte e i propri comportamenti; assumere atteggiamenti sempre più responsabili. Sviluppare la competenza, significa imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto; descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti….; sviluppare l’attitudine a fare domande, riflettere… Sviluppare il senso della cittadinanza, significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità a gestire i contrasti attraverso regole condivise che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri….”

Traguardi per lo sviluppo di competenza: • Il bambino, sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie

esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato; • sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia

e della comunità e sviluppa un senso di appartenenza; • ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e di quelli degli altri,

dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il proprio comportamento. (tratto da “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo

dell’istruzione” Ministero dell’Istruzione – 2007)

Attività specifica a carattere trasversale: Finalità Il bambino, supera le difficoltà del distacco, esprime ed elabora contenuti emotivi, promuove il senso di appartenenza, sviluppa un senso di responsabilità individuale e di gruppo, rafforza gli atteggiamenti di fiducia, collaborazione e amicizia, riconosce, descrive e condivide emozioni, si apre ed è sensibile alle emozioni altrui, rafforza la fiducia in sé e negli altri, stabilisce relazioni positive con i pari e con gli adulti Obiettivi trasversali Il bambino, si organizza nella cura delle proprie cose e della propria persona, si esprime spontaneamente sui propri vissuti personali e sa rielaborare i contenuti di un racconto.

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Campo Obiettivi Competenze attività

Il sé e l’altro Le grandi

domande, il senso morale, il vivere

insieme

Riconoscere le proprie emozioni Considerare che le emozioni degli altri possono essere diverse dalle proprie superare Gradualmente la posizione egocentrica Attribuire un nome alle proprie emozioni Comprendere e rispettare le regole del vivere insieme

Saper: essere consapevole delle proprie emozioni, distinguere le proprie dalle emozioni degli altri, controllare la propria emotività, costruire rapporti positivi con i pari e gli adulti, essere consapevole della propria unicità, comprendere l’importanza del rispetto delle regole della vita comune, saper collaborare con gli altri, essere autonomo nello svolgimento dei compiti assegnati

A piccolo / grande gruppo Drammatizzazione Conversazioni Giochi motori Giochi di ruolo Ascolto e rielaborazione di racconti, di fiabe, miti..

Il corpo in movimento Identità, autonomia e salute

Comprendere il linguaggio non verbale Comprendere le espressioni e la mimica Esprimere le emozioni Orientarsi nello spazio

Attribuire significato corretto alle espressioni del volto, Controllare il proprio corpo nelle situazioni di gioco, Imitare i movimenti, Muoversi nello spazio

Giochi di mimica Osservazioni a specchio Costruzione, scomposizione , ricostruzione di immagini Percorsi motori

Linguaggi, creatività, espressione Gestualità, arte, musica, multimedialità I discorsi e le parole Comunicazioni, lingua, cultura

Esprimere e comunicare le proprie emozioni con linguaggi verbali e non (grafico – pittori, mimico – gestuale – prossemica) Ascoltare il racconto degli altri Rispettare le opinioni altrui Rispettare i turni di parola Scoperta ed utilizzo di diverse tecniche grafico - pittoriche

Utilizzare diversi linguaggi espressivi per comunicare pensieri, idee, emozioni, Verbalizzare i propri bisogni, Rispettare il bisogno di comunicazione degli altri, Nominare correttamente le emozioni, Descrivere se stesso anche graficamente

Ascolto Racconto Conversazione Elaborazioni grafico – pittoriche Fruizione ed invenzione di suoni e ritmi anche per rappresentare le emozioni Identificazione di simboli e di termini che esprimano in modo adeguato le emozioni Invenzione e costruzione di personaggi fantastici

La conoscenza del mondo Ordine, misura, spazio,tempo, natura

Utilizzare materiali diversi, Individuare proprietà dei materiali, Esprimere le sensazioni propriocettive, Cogliere le relazioni tra eventi/emozioni

Manipolazione di materiali diversi Progettazione, formulare domande, individuare risposte

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Momenti particolari: le Feste Le feste che si susseguono ogni anno sono per tutte le componenti della scuola – docenti, non docenti, alunni e famiglie - occasione di scoperta e nuova conoscenza. Attraverso questi momenti, i bambini hanno l’opportunità di vivere con consapevolezza alcuni avvenimenti della comunità sociale. Infatti,vivere momenti di festa a scuola significa anche aprirsi ulteriormente al territorio, condividere momenti di aggregazione e di socializzazione, che coinvolgono, non solo le famiglie, ma tutta la comunità. La nostra scuola prevede generalmente due momenti essenziali di festa intesi proprio come specifico momento di incontro tra le famiglie, attraverso i bambini e la scuola. FESTA di NATALE: si svolge nella settimana che precede la chiusura della scuola per le festività di fine anno. I locali della scuola vengono addobbati e, generalmente, viene preparato l’albero di Natale. Nel rispetto di tutti, non ci sono, generalmente, particolari riferimenti ad aspetti religiosi. Tutti i bambini con le loro insegnanti e con il personale, accolgono i famigliari (uno per ogni bambino) nel grande salone centrale. Dopo un momento di canti, danze, intrattenimento, ogni gruppo si reca nella rispettiva sezione e viene servito il pranzo – importante momento conviviale e festoso - al quale partecipano anche i genitori (l’invito solo ad uno di essi è imposto dal servizio di refezione). In genere vi è l’intrattenimento di un Babbo Natale che distribuisce piccoli pensierini (dolciumi, libri e/o giochi per la sezione) decisi con i genitori ed acquistati con il fondo cassa, a tutti i bimbi. FESTA di FINE ANNO scolastico: si svolge entro la prima settimana del mese di giugno. È il momento di saluto ai compagni che l’anno scolastico successivo entreranno in prima elementare, ma rappresenta anche il saluto prima delle vacanze estive. Si organizza nel pomeriggio in orario extra scolastico, in modo da permetterne la partecipazione a tutti i genitori, fratelli, nonni… Vengono predisposte le modalità per alcuni giochi che i bambini conoscono molto bene. Ogni gioco ha come partecipanti i bambini e i loro genitori. I piccoli sono il pubblico dei sostenitori, mentre le insegnanti hanno la funzione di “registi”… Negli ultimi anni ai giochi è sempre seguita la merenda al sacco o la cena. Non sempre la festa si svolge nei locali della scuola. Possono essere individuate méte di interesse comune a tutti i partecipanti e facilmente raggiungibili.

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Esperienze motorie • Il corpo e il movimento

Identità, autonomia, salute

GIOCO SPONTANEO – GIOCO SIMBOLICO – GIOCHI DI MOVIMENTO

Nell'impostazione dei diversi momenti educativi che compongono la giornata nella scuola dell'infanzia. si pone particolare attenzione nel predispone momenti di "gioco libero e spontaneo" sia in spazi a ciò eventualmente predisposti (la casetta, il teatrino, i travestimenti), sia dando l'opportunità ai bambini anche aiutati dall'insegnante. di vivere e comporre tutta o parte della sezione per giochi di ruolo, giochi imitativi. Giochi in cui il "fare come..." in un clima spontaneo e disinibito di rispetto reciproco fra i bambini e nei ruoli scelti, possa far emergere le potenzialità latenti, consentendone l'interiorizzazione e la loro presa di coscienza. Un gioco in cui il presupposto non è "l'adattamento al reale, ma l'assimilazione del reale all'io"- Il gioco simbolico associa alle caratteristiche di libertà e spontaneità elementi determinanti nel processo di acquisizione della propria identità ed autonomia:

o il corpo intero: generalmente nel gioco simbolico e nel gioco di drammatizzazione il bambino utilizza il proprio corpo in modo globale, coinvolgendolo in ogni sua parte;

o la gradualità: ogni bambino può usare il proprio corpo secondo il grado di conoscenza raggiunto. senza doversi misurare con gli adulti e i compagni;

o non ci sono figure leader: non ci sono i protagonisti stabiliti. L'insegnante non esprime giudizi di merito, non misura la bravura, ma valorizza di volta in volta le espressioni di ogni bimbo;

o uso cosciente del corpo: nel momento in cui il bambino sceglie una propria forma espressiva e la confronta con gli atteggiamenti degli altri, compie un notevole sforzo di analisi sull'uso del proprio corpo.

Il corpo diviene mezzo comunicativo ed espressivo (la gestualità. l'espressività mimica. il linguaggio parlato e quello dei movimenti a corpo intero o segmentato);

o diviene mezzo di ricerca della forma di linguaggio che in quella particolare situazione permette l'espressione migliore, più compresa;

o sviluppa la capacità di assunzione di ruoli diversi e dei processi di identificazione-proiezione;

o permette la partecipazione a giochi drammatici di gruppo e lo scambio dei ruoli; o promuove il controllo e la gestione dei moti affettivi ed emotivi; o promuove lo sviluppo delle capacità creative ed inventive.

Così, ad esempio:

o giochi per vivere, esplorare e conoscere lo spazio; o strisciare, gattonare, rotolare, camminare, liberamente o in un percorso

guidato; o movimenti ritmici e sequenziali (panca - sedia - panca); o saltellare e/o saltellare da - a; salire...; scendere...;

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o camminare sulla punta dei piedi, in avanti, indietro, in equilibrio. -. o camminare con andature diverse; o giocare a prendere e a lanciare; o giocare con teli, con funi, con cerchi e con piccoli attrezzi; o giocare usando le diverse parti del corpo per muoversi, rotolare... o fare le capriole, giocare con i cuscini, fare la lotta sui materassi, rispettando le

regole predefinite, nel rispetto di sé e degli altri; o fare percorsi motori alternando le andature, muovendosi a destra - a sinistra, o incontrando ostacoli... o fare percorsi diversificati e graduati per difficoltà; o giocare in un labirinto per attuare strategie risolutorie ...

All'interno di questo percorso educativo e di ricerca, un aspetto particolare è quello della strutturazione di "percorsi motori" che aiutino i bambini a sperimentare lo spazio e l'ambiente giocando con il loro corpo, per poi acquisire concetti topologico - spaziali e concetti logici. Attraverso l'uso degli spazi potremo scoprire che i suoi elementi possono avere diversi utilizzi. Così i tavoli vengono adoperati per pranzare, per disegnare, per passare sotto o camminare sopra, possono essere le basi per i salti sui materassi che possono essere utilizzati per il riposo, ma anche per fare le capriole e la lotta. All'interno dello spazio più vasto possiamo delimitare zone o usare strutture dalle quali sia possibile entrare o uscire, salire o scendere, andare davanti o dietro, passare sotto o sopra, cercando modi, posture, regole, ritmi diversi e graduali. Possiamo costruire con i bambini delle "piste" per dinamiche e strumenti differenti: le rotaie per il trenino, le gallerie e le buche per le biglie, le strade per le macchinine, i salti e le cascate per l'acqua che aiuteranno i bambini ad assumere concetti relativi alle misure, alle distanze, all'orientamento spaziale... Attività specifica: LLL’’’ AAATTTTTTIIIVVVIIITTTÀÀÀ PPPSSSIIICCCOOOMMMOOOTTTOOORRRIIIAAA Le insegnanti che propongono e che conducono l’attività hanno seguito i Corsi di formazione triennale su ”Attività psicomotoria in ambito educativo” basato sul modello di Bernard Aucouturier e finanziato dall’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Collegno, ed articolato in iter formativi dal 1996/2000 e dal 2002/2005, che hanno coinvolto le partecipanti in una ricerca indirizzata non solo all’acquisizione degli aspetti teorici, ma anche nella formazione personale basata su esperienze di vissuto corporeo, verso il raggiungimento di una maggior consapevolezza sia personale che professionale nel cogliere i bisogni, le richieste d’aiuto, le difficoltà dei bambini, in situazioni che richiedono sempre capacità di elaborazione teorica, concettuale ed emotiva; iniziativa, creatività e disponibilità al confronto. Le due aree della formazione teorica e personale, sono state integrate dalla formazione pratica svolta, ricoprendo ruoli di volta in volta diversi come osservatrici, o co- conduttrici o addette alle riprese, per poter sperimentare ogni modalità, avere i differenti “punti d’osservazione” della seduta. Attualmente le insegnanti del nostro Circolo che hanno seguito il Corso, proseguono il loro studio in modalità di formazione permanente, attraverso incontri di studio, supervisione e consulenza con docente esperto. Questa parte viene finanziata dal Circolo con i fondi per l’Autonomia da destinare alla formazione dei docenti e a livello cittadino, dall’Assessorato.

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Nelle scuole del Circolo, le sedute vengono condotte per i bambini delle sezioni – classi dalle maestre che hanno seguito l’iter formativo e dalle stesse, per gli alunni delle sezioni e classi le cui insegnanti titolari non hanno la formazione. La psicomotricità per le finalità e per gli obiettivi che si pone e per le peculiarità, è indirizzata ai bambini fino ai 7/8 anni; quindi si svolge nella scuola per l’infanzia e nella prima classe della scuola primaria. Prevede: - il coinvolgimento di gruppi di bambini, di età omogenea - la condivisione e la collaborazione tra le insegnanti conduttrici e tutti gli insegnanti

titolari delle sezioni interessate - il coinvolgimento dei genitori in momenti definiti (all’inizio e al termine

dell’attività), poiché si ritiene indispensabile fornire loro elementi di conoscenza e di riflessione sul percorso svolto

Introduzione La Pratica psicomotoria, secondo il modello di Bernard Aucouturier, è nata in Francia circa 30 anni fa e si è sviluppata in Italia a partire dalla metà degli anni 70. Attualmente è praticata da specialisti formati attraverso iter formativi triennali presso le scuole italiane di Pratica psicomotoria, con la supervisione scientifica del prof. B. Aucouturier. La proposta dell’attività di Pratica psicomotoria offre ai bambini la possibilità di uno spazio di crescita integrativo a quello scolastico e familiare, differenziato da essi, ma allo stesso tempo complementare, e permette agli adulti che li accompagnano nel loro percorso di crescita, la possibilità di approfondire la loro conoscenza e seguirne l’evoluzione. Il progetto trae origine dalla frequente rilevazione dei danni provocati da un mancato intervento tempestivo sulle difficoltà legate alla crescita. Solo età “critiche” o situazioni critiche mettono in luce l’esistenza di conflitti interni non risolti, di paure non superate, di disagi interiori. Individuare precocemente le difficoltà può permettere di creare e fornire in un tempo adeguato l’aiuto necessario, e ciò può evitare successive difficoltà. Fornire un aiuto per superare le “fatiche” proprie di un percorso evolutivo complesso come quello della crescita, non significa “patologizzare”, ma operare nell’ambito della salute, con l’obiettivo di conservare e favorire quell’equilibrio armonico sul piano psico-fisico e nel rapporto con gli altri e il mondo che si identifica con lo stato di ben-essere. Il progetto si articola in diversi momenti: uno rivolto ai bambini e uno agli adulti che sono partecipi della loro crescita: insegnanti e genitori. Il coinvolgimento delle famiglie nasce anche dall’osservazione, in molti anni di attività nel campo della psicomotricità, del livello di complessità e di cambiamento che investe l’ambiente di crescita del bambino: sia per la strutturazione della famiglia, sia per le condizioni delle scelte sul piano economico, sia per la comparsa di una pluralità etnica e razziale nell’ambito sociale. E’ quindi fondamentale fornire alle famiglie opportunità di confronto, verifica e cooperazione educativa. Si tratta di potenziare quella rete di relazioni bambino- famiglia- scuola che è alla base di una responsabilità educativa condivisa. Si attribuisce all’intervento psicomotorio particolare valore non tanto come apportatore di nuove e ulteriori indicazioni e soluzioni, quanto promotore di uno spazio mentale- fisico- affettivo- relazionale per un percorso di espressione e di ricerca.

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• Poiché la ricerca è già parte integrante del percorso di crescita dei bambini (esplorazione, sperimentazione, ecc.), non è necessario normalmente stimolare tale processo, ma è necessario permetterlo e sostenerlo: curare lo spazio fisico, affettivo - relazionale che lo ospita, prestando attenzione che sia adeguato allo sviluppo della persona. Laddove si mostrano delle difficoltà, si tratta di intervenire perché sia superato l’ostacolo e sia permesso il refluire del normale processo. E’ la possibilità dell’espressione e della ricerca che conduce il bambino verso i tre obiettivi generali attribuiti a tale attività, e cioè: comunicazione, creazione e concettualizzazione, che si completano e arricchiscono vicendevolmente.

• La concezione di persona, e quindi anche di bambino, che sottende a tutta l’attività psicomotoria è quella di “globalità” esistenziale (intesa come connessione tra struttura somatica, psico - affettiva, emotiva, cognitiva, spirituale) e del suo manifestarsi in un modo di essere e agire originale, definito come “espressività psicomotoria”, che investe e risente di tutta la storia affettiva, anche la più profonda, della persona.

Su tali presupposti si basa la preferenza per una non standardizzazione dei percorsi e per la valorizzazione delle differenze individuali, intese nella loro originalità. Si valorizzano le possibilità di espressione, più che di controllo e di ripetizione, e si estendono anche alla dimensione non verbale. Dal punto di vista tecnico è specifico avvalersi di spazi, tempi, materiali, delle competenze dello psicomotricista e di una “situazione relazionale” volta all’accoglienza e all’ascolto dell’altro, in un processo dinamico, in costante e continua evoluzione che è tale proprio perché si basa sull’unicità e sull’originalità dell’espressività psicomotoria di ogni bimbo. Nello “spazio” della psicomotricità, con un adeguato rapporto numerico bambini/adulto, con percorsi adeguati e diversificati, è facilitata la comunicazione, lo scambio, la collaborazione, l’ascolto e l’aiuto nelle situazioni di bisogno grandi o piccole, nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze individuali. Il tempo, se organizzato bene, aiuta a strutturare il desiderio, il vissuto emozionale; scandisce precisamente la seduta e definisce come il bambino impara ad aspettarsela, attraverso i rituali dell’inizio, i momenti di gioco effettivo e i rituali finali; il tempo assegna il ritmo alle sedute, costituisce il ciclo di incontri che il bambino sa di doversi aspettare perché pattuito fin dall’inizio. “(…) ogni emozione va fatta passare attraverso il tempo e lo spazio:” ( da Maestra, guardami…di G. Nicolodi, ed. CSIFRA ). La dimensione del gruppo, come dimensione di operatività, che permette a un certo numero di persone di contribuire alla realizzazione di un compito comune esprimendo le proprie originali capacità, competenze e caratteristiche personali. Una dimensione quindi cooperativa nel rispetto delle singole personalità, che utilizza come risorsa la diversità e che tende al superamento delle condizioni di fissità. Obiettivi didattici ed educativi

fornire ai bambini uno spazio di espressione psico-motoria accogliere e rispondere ai bisogni del bambino promuovere la ricerca di nuove tappe da conquistare attraverso la

sperimentazione, la progettualità, la trasformazione, la realizzazione favorire lo sviluppo delle capacità espressive, creative e comunicative, in ambito

motorio, simbolico, cognitivo, affettivo e relazionale fornire agli adulti di riferimento, elementi di conoscenza e di riflessione sul

percorso svolto dai bambini e sul senso della loro espressività psicomotoria relativamente all’esperienza fatta.

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Presso la scuola è stata allestita una stanza, seguendo i criteri seguenti che fanno riferimento alle tappe di maturazione e di sviluppo dei bambini:

• Spazio per il gioco senso-motorio (maturazione dell’espressività corporea) • Spazio per il gioco simbolico (maturazione affettiva) • Spazio per le attività di rappresentazione (decentrazione e maturazione sul

piano cognitivo)

• Spazio per il gioco senso - motorio (maturazione dell’espressività corporea) materiale: scala per il salto, materassi e scivolo finalità: facilitare l’esperienza del piacere senso motorio a livello

propriocettivo, enterocettivo e labirintico nel salto da differenti altezze, con i giochi di equilibrio/disequilibrio, di scivolamento, di rotolamento, di trascinamento, in una situazione di sicurezza che viene garantita dalla presenza dell’adulto che allestisce lo spazio in maniera adeguata e “riconosce” le espressioni spontanee del bambino.

• Spazio per il gioco simbolico (maturazione affettiva) materiale: parallelepipedi e cubi di gommapiuma colorati, teli colorati di diverse

dimensioni, peluche, cuscini morbidi finalità: possono essere utilizzati per costruzioni da “vivere” attraverso la via

corporea (costruire, trasformare, distruggere, ricostruire); l’utilizzo richiede l’attivazione del movimento per sollevare spingere trascinare sovrapporre e insieme la progettazione e la realizzazione del gioco stesso. L’adulto in questo spazio supporta la realizzazione del progetto del bambino intervenendo se necessario facilitando l’espressione dell’immaginario del bambino e accogliendo riconoscendole le emozioni che emergono.

• Spazio per le attività di rappresentazione (decentrazione e maturazione sul

piano cognitivo) materiale: pongo o plastilina, per modellare; legnetti multipli e sottomultipli

per costruire; fogli e colori per disegnare Modalità dell'intervento Il momento iniziale, seduti in cerchio, è dedicato al dialogo. Qui l'adulto può cogliere lo stato d'animo dei bambini, le loro esigenze e le proposte di gioco; quindi presenta loro l'ambiente-palestra nel quale si giocherà e i materiali a disposizione (palloni, corde, cubi di gommapiuma, stoffe...). Questi ultimi, per il fatto di non essere strutturati, permettono ai bambini un investimento sul piano sensoriale, motorio, simbolico e rappresentativo. Le consegne e le regole date riguardano soprattutto la cura di sé e degli altri. Il gioco che segue è libero e spontaneo, lo spazio è trasformato di volta in volta, da adulti e bambini, così come cambiano le situazioni, secondo delle esigenze e degli obiettivi. L’adulto non inventa i contenuti dell’attività ma organizza lo spazio, il tempo, il materiale della seduta, dà la sua disponibilità perché il bambino possa scegliere la modalità di gioco a lui congeniale o evolvere nell’esperienza. La chiusura dell'attività è di nuovo in cerchio. Si conclude con un’elaborazione verbale o rappresentativa (disegnando, manipolando pongo, costruendo con le costruzioni di

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legno) per aiutare il bambino ad uscire emotivamente dall'esperienza vissuta ed esprimerla con altri linguaggi. Organizzazione del lavoro Le sedute di psicomotricità per tutti i bambini delle sezioni saranno condotte dalle insegnanti con la preparazione specifica. Le sedute si svolgeranno a partire dal mese di novembre, al termine del periodo degli inserimenti nella scuola e dopo il primo periodo di accoglienza. Ciò contribuirà ad una miglior valutazione al momento della formazione dei gruppi di bambini. Partecipano all’attività, per la sua organizzazione e nella condivisione degli obiettivi e delle modalità, oltre che per la partecipazione agli incontri di verifica della stessa, tutte le colleghe delle sezioni. L’attività si svolgerà sempre in orario scolastico, nei giorni di martedì e giovedì, dalle ore 10.45 alle ore 11,45 circa. Gli incontri in itinere con le insegnanti e con i genitori si svolgeranno nei giorni fissati dal Collegio dei docenti ed in orario extra scolastico. Procedimenti metodologici Il lavoro si sviluppa e si articola secondo due distinti livelli:

1. Organizzazione dell’attività con gruppi di bambini che verranno accompagnati dalle loro insegnanti in sala di psicomotricità. Il gruppo resterà invariato per tutto il periodo dell’attività, così come resterà tale il giorno della settimana stabilito per ogni gruppo. Nella formulazione del calendario, si avrà cura di evitare il più possibile interruzioni dell’andamento delle sedute programmate.

L’attività è realizzata con gruppi formati da un numero di bambini compreso tra 8 e 11. Il numero viene definito in rapporto alle necessità dei bambini e tiene conto delle situazioni di difficoltà.

I gruppi sono formati da bambini di età omogenea. Per la formazione dei gruppi, si tiene anche conto del sesso, delle caratteristiche personali e delle dinamiche relazionali rilevabili nell’ambito scolastico.

Per ogni ciclo si prevedono 6 incontri. 2. Il secondo livello di lavoro prevede momenti e situazioni utili ad una conoscenza

diretta e a una partecipazione – condivisione, da parte degli insegnanti e dei genitori all’attività svolta con i bambini.

Sono previsti incontri sia per il personale insegnante sia per i genitori; hanno le seguenti modalità e finalità: Personale insegnante

• Un incontro iniziale finalizzato: a) Alla comune definizione degli aspetti organizzativi ed operativi b) Alla prima conoscenza dei bambini e alla composizione del gruppo

• Due incontri di discussione ed elaborazione del materiale raccolto in fase di osservazione, e/o di collegamento con l’ambito scolastico e di sintesi sul percorso dei bambini.

Genitori • Un incontro iniziale, di informazione sulla metodologia utilizzata e sulle

condizioni dell’attuazione dell’attività con i bambini. • Un incontro finale, descrittivo del percorso evolutivo tracciato dal gruppo

di bambini nel corso dell’attività.

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GLI ASPETTI LINGUISTICI

• I discorsi e le parole Comunicazione, lingua, cultura

I bambini apprendono a comunicare verbalmente, a descrivere le proprie esperienze e il mondo, a conversare e dialogare.. La lingua diventa, via via, uno strumento con il quale giocare ad esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati. Lo sviluppo di competenze linguistiche è indispensabile per la crescita della persona e per l’esercizio pieno della cittadinanza. Per realizzare queste finalità estese e trasversali, è necessario che la lingua sia oggetto di specifiche attenzioni da parte di insegnanti e genitori. La lingua italiana, costituisce particolarmente nella fascia d’età dei bimbi che frequentano la scuola dell’infanzia, (fino ai 6 anni d’età) il primo strumento di comunicazione e di accesso ai saperi. In seguito, a partire generalmente dalla scuola primaria, la lingua scritta rappresenterà un mezzo importante per l’organizzazione del pensiero e della riflessione. I bambini utilizzano il linguaggio per: raccontare, dialogare, pensare logicamente, approfondire le conoscenze, chiedere spiegazioni, spiegare il proprio punto di vista e parere, progettare, lasciare tracce… L’insegnante sollecita le pratiche linguistiche che mettano in condizione i bambini di scambiare punti di vista, confrontare le proprie interpretazioni intorno a fatti ed eventi, esprimere i propri pensieri, negoziare, condividere con gli altri le proprie opinioni. Dai traguardi per lo sviluppo di competenze

• il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico

• sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri, attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo sempre più in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività

• racconta, inventa, ascolta e comprende la narrazione e la lettura di storie • dialoga e discute, chiede spiegazioni e spiega • usa il linguaggio per progettare attività e per definire le regole • sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti

compiuti nei diversi campi d’esperienza • partecipa a scambi comunicativi con i pari e gli adulti (conversazioni,

discussioni, scambi anche espressi a livello grafico) attraverso messaggi semplici, legati il più possibile alla situazione

• produce “tracce”, anche attraverso l’uso di linguaggi non verbali, grafico – pittorico, espressivo

• è in grado di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostenendo le proprie idee con un linguaggio appropriato

• riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica e il linguaggio poetico

• è consapevole della propria lingua materna

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Attività specifica: Un percorso nel mondo dei libri - LA BIBLIOTECA - Riteniamo importante che, sin da piccoli, i bambini abbiano la possibilità di avvicinarsi ai libri, intesi come strumento di gioco e di conoscenza, e siamo convinte che la scuola dell’infanzia, insieme alla famiglia, giochi un ruolo fondamentale per stimolare ed accrescere nel bambino il piacere dell’ascolto di un racconto che diventerà, in futuro, il piacere della lettura. A tal fine, grazie anche alla collaborazione ed al finanziamento dei genitori, ogni sezione della scuola dispone di una piccola biblioteca che mette a disposizione dei bimbi libri di fiabe, libri sulla natura, sul corpo umano, libri di ricerca, d’arte, libri di sole immagini accanto ai libri creati dai bambini.

IN SEZIONE I libri sono sempre a disposizione ed i bimbi ne dispongono in modo libero ed autonomo, sia durante l’arco della giornata a scuola, sia potendoli portare a casa, in questo secondo caso il tutto è regolato, come in ogni biblioteca, da procedure di scelta, registrazione e restituzione del libro. In alcuni momenti l’insegnante legge con i bambini, conducendoli alla scoperta delle diverse parti in cui è composto il libro, all’osservazione delle immagini, alla loro interpretazione e alla loro lettura attraverso un gioco in cui è la sola immagine l’elemento costitutivo del racconto ed in cui la trama può variare a seconda dell’interpretazione che dell’immagine viene data. E’ una lettura con la quale si stimolano l’osservazione, la fantasia, l’uso del linguaggio verbale, gestuale, grafico - pittorico, via, via, più ricchi ed articolati. Con la lettura da parte dell’insegnante, o con il suo racconto, si desidera aiutare il bambino a migliorare le proprie capacità in merito all’ascolto, all’attenzione e a comprendere ed interpretare il significato delle immagini di un testo narrato. Ad individuare, attraverso l’analisi di un’immagine e/o all’ascolto di un racconto, i protagonisti principali, i diversi personaggi e a riconoscere l’articolarsi dei tempi e dei luoghi. Se all’ascolto si associa la drammatizzazione del racconto, attraverso l’interpretazione teatrale il bambino, in un processo di riconoscimento e di interiorizzazione dei ruoli e dei tempi, affina le proprie capacità espressive e comunicative, anche attraverso l’espressione dei sentimenti, delle emozioni e dei bisogni ed acquisisce importanti competenze relative alla sequenzialità degli avvenimenti e alla loro verbalizzazione.

LA BIBLIOTECA DEL PLESSO: IL PRESTITO SETTIMANALE

Questo percorso nel mondo dei libri si propone di rendere più organiche e ricche le proposte di lettura, racconto e narrazione che quotidianamente i bambini sperimentano con piacere. Le attività qui progettate sono rivolte alla scoperta di diversi generi (storie brevi, più lunghe, che “fanno paura”, che “fanno ridere”, storie profumate, storie inventate..) storie che cercano di far nascere il gusto personale, di consolidare il piacere di ascoltare le storie e di collegare la lettura ad attività di animazione (spettacolo teatrali, uso di pupazzi, di burattini, marionette); uso della drammatizzazione come forma espressiva. Il percorso prevede anche il coinvolgimento dei genitori attraverso un’esperienza di lettura per i propri bimbi, cercando di far emergere e valorizzare gli aspetti affettivi che entrano in gioco quando un adulto legge racconta storie. Obiettivi formativi

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Vivere la lettura come esperienza importante e ricca anche dal punto di vista dell’affettività Ascoltare con piacere i racconti e le storie lette e/o narrate Arricchire il linguaggio Sviluppare l’immaginazione e la fantasia Apprezzare e dare senso alla lettura fatta dall’adulto Rispettare i tempi ed i modi dell’ascolto Rispettare l’oggetto: il libro Saper comunicare esperienze e conoscenze Saper cogliere un ‘idea, saperla rappresentare e comunicare Acquisire consapevolezza del valore affettivo e cognitivo di un libro Saper dare il proprio contributo di idee e di conoscenza Organizzazione Viene utilizzato uno spazio apposito nel salone, lo spazio appunto della Biblioteca, esterno alla singola sezione, ma facilmente raggiungibile e identificabile come luogo in cui si può consultare e scegliere il libro da portare a casa. A chi è rivolto: a tutti i bambini ed ai loro genitori, nonni per la gestione del prestito e della restituzione settimanale Tempi: l’attività con i libri è un momento importante; ad esso viene dedicato un tempo adeguato e per ogni singola sezione, nella mattinata del mercoledì, a partire dal mese di novembre. Oggetti e materiali: libri di genere narrativo (poesia, filastrocche, racconti, fiabe,..) e caratteristiche diverse, con o senza parti scritte: libri gioco, cartonati.. Da anni, aderiamo anche ad alcune delle iniziative proposte dalla Biblioteca Civica di Collegno e presenti nel catalogo “Scuola e Città”. A ciò si aggiunge l’esperienza ormai consolidata della “Mostra del libro”, allestita ogni anno per una settimana circa in primavera, in tutte le scuole elementari del Circolo. I bambini, anche quelli della scuola dell’infanzia, hanno la possibilità di visitare la mostra sia con le proprie insegnanti ed i propri compagni, sia con i genitori e di sfogliare libri di autori per bambini come anche libri realizzati dai bambini stessi all’interno delle proprie scuole. Anche questa è un’occasione per avvicinarsi ai libri ed imparare ad amarli.

FACCIAMO UN LIBRO La scelta di programmare un’attività specifica per la costruzione del libro è nata dalla convinzione che l’educazione al libro non può essere lasciata al caso ma deve cominciare in tenera età. E’ attraverso la costruzione che si impara a conoscere il libro: con diversificate esperienze libere e guidate se ne analizzano le parti e di ognuna di esse si scopre e si comprende lo scopo. E’ importante dare ai bambini la possibilità di avvicinarsi al libro come ad un oggetto da esplorare, smontare, inventare e rimontare; in modo che la loro attenzione non sia solo rivolta ai contenuti, ma anche alla copertina, alle immagini, ai materiali con cui è fatto. Ipotesi di lavoro I libri possono trattare di qualsiasi argomento. Tuttavia i libri di racconti o storie inventati dai bambini hanno una particolare importanza poiché è tramite le stesse storie che, nei primi anni i bambini acquisiscono la maggior parte delle capacità linguistiche. Il commento delle storie espresse con immagini da parte dei bambini è visto come un gioco particolarmente interessante è ha lo scopo di sviluppare nei bambini della

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Scuola dell’Infanzia il piacere di leggere prima che il libro diventi solo esclusivamente ”libro di testo” e che, quindi, venga vissuto come un’impostazione esclusivamente scolastica. Obiettivi didattici ed educativi Obiettivi cognitivi

• Capire come è fatto un libro • Conoscere le parti di un libro • Rispettare l’oggetto libro • Saper leggere le immagini • Saper realizzare semplici produzioni personali utilizzando varie tecniche • Facilitare l’abbinamento testo - illustrazione secondo criteri logici e creativi

Obiettivi rivolti all’attività di manipolazione

• Affinare la capacità fine e la coordinazione oculo - manuale • Affinare la capacità di piegare, ritagliare e disegnare

Tanti tipi di libri I libri che costruiremo possono appartenere a tipologie diverse ed essere costituiti da:

• Sequenze di immagini, disegni e forme, senza alcuna parola scritta • Assemblaggi di materiali • Racconti di un esperienza o di una storia • Raffigurazioni di canzoncine o filastrocche

Durante ogni proposta di realizzazione e costruzione del libro, si terranno presenti gli interessi dei bambini in riferimento al loro livello di sviluppo.

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ATTIVITA’ DI MANIPOLAZIONE ED ESPRESSIVE • Linguaggi, creatività, espressione

Gestualità, arte, musica, multimedialità In ogni sezione viene allestito uno spazio con tavolini, ripiani, contenitori per i materiali naturali e gli attrezzi specifici che si offre ai bambini come luogo privilegiato di sperimentazione, di conoscenza e di relazione. I materiali sono lasciati a disposizione dei bambini che, da soli, a piccoli gruppi con il sostegno dell'insegnante come coordinatore, possono giocare ed esprimere e sperimentare le proprie curiosità; formulare ipotesi verificabili subito; utilizzare le conoscenze e le competenze acquisite in nuove situazioni; acquisire la capacità di tener conto delle esperienze altrui; acquisire concetti e conoscenze specifiche in relazione ai materiali usati e alle loro reazioni con agenti diversi (aria, acqua. calore, luce). Illustriamo schematicamente l'elenco, certamente incompleto, dei materiali, degli strumenti e delle attività che formano le linee guida del percorso educativo che si intende seguire. MATERIALI: acqua, terra, sabbia, ghiaia e pietre di diverse dimensioni, foglie e conchiglie. farine, sale, colla, carta di giornale, tappi, stoffe, bottoni, plastilina, pasta di sale, das, creta ATTREZZI E STRUMENTI: cucchiai, mestoli. palette. forbici, coltelli, imbuti, setacci, bottiglie e vasetti, barattoli di capienza diversa e caraffe graduate, cassettine, bilancia... ATTIVITA': osservare, manipolare, toccare, "pasticciare", mescolare, annusare. assaggiare, diluire. Separare, miscelare, tingere e colorare, riempire e svuotare, togliere, dividere e raggruppare... Il bambino generalmente, prova piacere nel manipolare: modellare, giocare con la materia significa modellare la realtà esterna, una sua azione lascia un’impronta e questa è un’importante espressione di sé. Quando il bambino traccia dei segni o lascia delle impronte non ha di mira alcun risultato di carattere grafico o plastico, ma soprattutto cerca di saggiare la resistenza del materiale che si trova di fronte. Teniamo presenti nel nostro lavoro i tempi di maturazione dei bambini, differenti anche per fasce d’età. A tre anni, la rappresentazione espressiva della realtà si basa sulla percezione e sulla discriminazione percettiva della forma – colore – spazio. Il bambino si diverte a manipolare. L’attività predominante è per un puro piacere cinetico. A quattro anni, il bambino incomincia a individuare le forme geometriche e riconosce forme di oggetti a lui familiari. Per mezzo dell’esperienza tattile, percepisce forme curve, tonde, dritte, chiuse ed aperte; fornisce spiegazioni verbali più attendibili e ricche in relazione al proprio prodotto, ha una maggiore rappresentazione ed immaginazione di ciò che fa.

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A cinque anni, il bambino amplia e perfeziona le caratteristiche già espresse a quattro anni. Dalle prime manipolazioni puramente motorie, passa all’esecuzione di lavori che seguono un progetto preciso. La ricchezza di particolari e di espressività procede di pari passo con l’acquisizione di abilità percettive e di conoscenze. Importanza particolare hanno, inoltre, i giochi e le attività legate all'uso dell'acqua, non solo per quanto riguarda la cura e l'attenzione per la propria persona, ma per ciò che l'acqua rappresenta nel vissuto di ogni persona.. A tal proposito si propone ai bambini (che le insegnanti vestono in modo opportuno) di giocare in bagno, nei lavandini, con l'acqua per fare giochi sulla galleggiabilità degli oggetti, per poter fare i travasi del liquido da contenenti diversi, per avere diverse esperienze tattili; o verrà proposto durante le attività e i giochi in giardino per permettere la costruzione delle dighe, per bagnare l'orto, per manipolare la terra e la sabbia bagnate. Attività specifica: disegno, coloro, dipingo.. Desideriamo porre particolare attenzione su un'altra attività che viene proposta ai bambini e che ci sembra particolarmente ricca di spunti significativi, sia per quanto riguarda l'acquisizione di conoscenze e competenze specifiche, sia per l'acquisizione di autonomie. Ogni sezione è dotata di materiale per colorare e dipingere e dare spazio alla creatività. Pennarelli. matite colorate, pastelli a cera, acquarelli, tempere e pennelli, carta di diverso formato, colore e spessore, cartoncino, carta per collage; giornali e riviste, forbici e colla, pasta e stoffa, con i quali dare forma alla creatività, dal punto di vista grafico - pittorico. Nella prima infanzia i bambini non hanno ancora una sufficiente esperienza grafo – motoria e le loro produzioni denunceranno livelli di incapacità, ma saranno in ogni caso un mezzo necessario per acquisire apprendimento. Prima di essere un’espressione creativa il disegno è per loro un mezzo di comunicazione, un linguaggio piacevole e gioioso, un modo di acquisire conoscenza. Il bambino s’impegna anche nel tentativo di riprodurre le cose e ciò gli serve per fare esperienze percettive e per dargli consapevolezza di come queste sono fatte. Il fare all’interno di un’attività resta comunque sempre legato al gioco e può essere modificato dalle rielaborazioni spontanee dei bambini lasciando così aperta la possibilità di esprimere liberamente la propria creatività che può essere lo specchio di desideri, paure, curiosità e quant’altro può emergere dagli elaborati artistici. Tutte le proposte vengono quindi date come suggestioni riservandosi ciononostante la possibilità di guidare il bambino alla sperimentazione, aiutandolo e sostenendolo in tutte le difficoltà. OBIETTIVI • Conoscere materiali e strumenti • Conoscere i colori e le infinite possibilità di mescolarli • Utilizzare i colori con il corpo • Esprimere le emozioni con i colori • Raccontare e raccontarsi attraverso il disegno • Esprimere con la pittura la musica • Aumentare la coordinazione grafo – motoria • Delineare e utilizzare lo spazio

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• Assumere atteggiamenti di curiosità ed esplorazione • Capacità di eseguire una consegna • Conoscere i colori primari • Conoscere i colori derivati • Sperimentare nuove tecniche di pittura e nuovi materiali ATTIVITA’ ♦ Dipingere con il corpo ♦ Dipingere con gli attrezzi ♦ Colorare le emozioni ♦ Osservare gli elaborati ♦ Ascolto della musica ♦ Creare nuovi colori ♦ Utilizzare materiali naturali ♦ Disegnare con la pasta da modellare ♦ Colorare la musica ♦ Costruire strumenti per giocare Attività specifica per i bambini dell’ultimo anno,

il laboratorio di CERAMICA La creta è il materiale ideale per la scuola dell’infanzia perché costa poco e se ne può quindi usare una notevole quantità, è riciclabile ,è estremamente maneggevole se usata nella giusta consistenza ed è piacevole da manipolare. La creta riassume in se le caratteristiche e i requisiti della sabbia, che è molto più piacevole lavorare quando è bagnata, dell’acqua e del fango, della neve, della cacca, della mollica del pane. La creta può essere lavorata con dolcezza (lisciata, plasmata con i polpastrelli, smussata) e con violenza, può essere penetrata con le dita e con gli oggetti. Permette al bambino di esprimere una carica di aggressività non indifferente, che viene così canalizzata attraverso questa attività. Incidere ,frantumare, scolpire, dare pugni, schiacciare, sono tutti atti che rivolti verso il materiale indicano un atteggiamento di aggressività, ma questa aggressività espressa diventa positiva perché dà il via ad un processo di riparazione. Sporcarsi e maneggiare liberamente un materiale plastico come la creta, aiuta il bambino ad affrontare e superare eventuali complessi indotti dall’ambiente educativo. Pur tenendo presente che il lavorare liberamente, il potersi sporcare, non significa “dover comunque sporcare o danneggiare le cose”. OBIETTIVI: Nostro intento è quello di potenziare l’emotività, la socialità,,la creatività del bambino oltre agli aspetti tattili e sensoriali e cognitivi.

a) EMOTIVITÀ: aggressività, affettività, paure, inibizioni b) SENSORIALITÀ: neuro – motoria, visiva, spaziale, cromatica e cinetica c) SOCIALITÀ: rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente d) INTELLETTUALITÀ: esperienza, conoscenza, apprendimento e linguaggio e) CREATIVITÀ: indipendenza ed originalità del procedimento, acquisizione di

tecniche

Per i bambini di cinque anni manipolazione pura; lastre astratte con oggetti di recupero (bassorilievi), impronte con ingobbio,

dopo la cottura prove di colore;

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lastre con salamini in rilievo; maschere; ciotole; salamini in verticale; in base al piano di lavoro creazioni tridimensionali; piccole storie, filastrocche, canzoni con lastre in sequenza; coloritura di ceramiche; piastrelle già pronte; preparazione mosaico;

MANIPOLAZIONE PURA

Della manipolazione pura si è già parlato, si prevede per tutte le età un periodo di approccio con la creta senza finalità precise da raggiungere. Durante la manipolazione si coglierà il momento opportuno per raccontare la storia di questo materiale: dove si trova, come è stato scoperto, l’uso che ne hanno fatto gli uomini primitivi e attraverso quali procedimenti viene sottoposta prima di essere lavorata. E’ interessante notare come anche nella manipolazione le conquiste del bambino procedano gradualmente come nella storia della cultura umana (l’ontogenesi ricapitola la filogenesi).

LASTRE ASTRATTE CON OGGETTI DI RECUPERO (bassorilievi) IMPRONTE CON INGOBBIO, PROVE DI COLORE DOPO LA COTTURA

E’ possibile arricchire una lastra di creta (pizza) con impronte, tracce, texture (nelle impronte e nelle tracce viene interessata solo una parte della superficie di argilla, le texture, invece, ricoprono in modo uniforme tutta la superficie). Tutto si può utilizzare per lasciare un’impronta sulla creta (mani, piedi, foglie, chiodi, bottoni, cerniere, conchiglie, tappi, ecc.). La ricerca nell’ambiente di materiali adatti a questo scopo può risultare ricca di stimolazioni atte ad accrescere lo sviluppo intellettivo e creativo del bambino. Le impronte hanno il pregio di poter essere realizzate con estrema facilità, inoltre risultano spesso di notevole effetto soprattutto se colorate. Si possono colorare usando l’ingobbio (terra bianca con acqua), che si stende prima della cottura. L’ingobbio si può usare in positivo o in negativo e dà un effetto di contrasto con la terra, che cuocendo diventa rossa. Dopo la cottura si possono decorare gli oggetti con dei sotto smalti colorati, che vanno fissati con una seconda cottura.

FORMINE IN PIATTO E VERTICALE Possiamo utilizzare come formine gli stampi che usualmente servono per fare i biscotti o qualsiasi altro oggetto che non sia molto profondo e che abbia una forma semplice. Eventualmente si può provare a realizzare, con i bambini più grandi, dei calchi in gesso.

SERPENTE Il serpente è facilmente realizzabile dai bambini più piccoli, perché partendo da una forma semplice come il salamino, si procede con leggere varianti fino ad arrivare alla creazione di animali stilizzati. Il salamino si può lasciare così com’è aggiungendo solo gli occhi e la bocca, oppure si possono formare tante palline e incollarle insieme.

COLLANE Si fanno palline di creta e si fa passare un chiodo dentro esse. Le collanine possono avere effetti chiaro - scuri usando creta rossa e bianca

LASTRE CON SALAMINI IN RILIEVO Sulle lastre i bambini, oltre che lasciare impronte e tracce, possono contornare le sagome del loro disegno con i salamini. Anche in questo caso, per creare effetti cromatici, si può usare l'ingobbio sia bianco che colorato.

MASCHERE Si parte da una lastra (strato di creta rullato) disposta sul tavolo. I bambini possono disegnarvi un volto e quindi procedere con varie tecniche: svuotando

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occhi, bocca, naso, o applicando salamini su questi organi (bassorilievo), oppure, se vogliamo fare una maschera in rilievo si parte da una palla di creta, si modellano occhi, naso, bocca e successivamente si svuota con un cucchiaio dal retro, in modo da ottenere uno spessore che non creerà problemi di cottura. Le maschere offrono lo spunto per gustose caricature e possono anche servire all'insegnante e al bambino per verificare lo schema corporeo (del volto in particolare). Anche le maschere potranno essere colorate. La realizzazione dei capelli offre diverse soluzioni molto simpatiche (ad es. facendo passare la creta attraverso un colino).

CIOTOLE Si possono realizzare tazze, brocche, bottiglie, caraffe, uova ecc.. Si comincia dalla solita palla e con un dito o con una miretta si svuota e si allarga. Esternamente si può renderla levigata usando un cucchiaio o un altro oggetto adatto a battere leggermente senza lasciare un'impronta definita. Si può decorare con forchette, chiodi ecc. (tipo graffito) e colorare.

PUPAZZI VARI Si possono realizzare in piano o in verticale usando palline, cubetti, sfoglie, salamini. Praticamente i bambini utilizzano tutte le forme apprese. I vari elementi vengono tenuti insieme dalla barbottina (creta secca sbriciolata, diluita con acqua) che abbia consistenza fangosa. E' importante ricordare che non è possibile realizzare animali con gambe lunghe e sottili, nelle forme piene, inoltre, è importante procedere allo svuotamento dell'oggetto, affinché si elimini il rischio delle bolle d'aria che farebbero scoppiare l'oggetto in cottura e affinché l'oggetto sia più leggero. Quindi, per forme molto grosse (corpo, testa, pance grosse) si procede partendo dalla sagoma a tuttotondo, poi con un filo metallico si taglia in mezzo e si svuotano i due settori con una miretta, quindi, si riuniscono i due pezzi con la barbottina.

SALAMINI IN VERTICALE Sovrapponendo i salamini ed incollandoli ad ogni strato si possono realizzare figure in verticale (vasi, brocche, basi per lumi ecc.). Volendo ottenere uno “sbordamento” della parete verso l'interno si devono incollare salamini di circonferenza sempre minore, se, anziché restringere l'apertura, si volesse allargarla, si useranno salamini di circonferenza sempre maggiore e s’incolleranno verso l'esterno.

IN BASE AL PIANO DI LAVORO I Bambini di cinque anni progettano volentieri i loro lavori prima di eseguirli. Il progetto può diventare l'occasione per ampliare l'attività plastica e collegarla alle altre attività didattiche. Si possono realizzare in creta soggetti inerenti all'argomento svolto nel piano di lavoro. E' possibile fare anche un discorso di gruppo (tenendo presente l'individualità e la creatività dei singoli), assegnare ruoli e compiti, usare strumenti più precisi e realizzare lavori in grande, tipo plastici. La conquista della tridimensionalità e la soluzione di problemi percettivi e cognitivi permettono l'esecuzione di lavori più realistici e una maggiore ricchezza di particolari. Il prodotto del bambino è inserito in un processo lavorativo piuttosto lungo e questo lo aiuta nella acquisizione nel concetto di tempo. Egli impara a dilazionare nel tempo il suo lavoro e a controllare la sua ansia di verificare il risultato ultimo del prodotto.

Ci auguriamo che il contatto con la creta e, più in generale, con le attività di laboratorio, si rifletta in un comportamento più sociale, autonomo e responsabile. Il bambino, infatti, ha la possibilità di apprendere regole non scritte e non dette, perché direttamente coinvolto in un processo lavorativo in cui s’impegna in prima persona e

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in cui è indispensabile il rispetto dell'ambiente, del proprio e altrui lavoro, della propria e altrui persona.

..Facciamo scienze… • La conoscenza del mondo

Ordine, misura, spazio, tempo, natura

I bambini esplorano la realtà, imparando ad organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli, quali il raggruppare, il comparare, il contare, l’ordinare, l’orientarsi, il rappresentare con parole e con disegni. Concretamente il bambino, comincia a costruire competenze trasversali, quali: osservare, manipolare, interpretare i simboli per rappresentare i significati, chiedere spiegazioni, riflettere, ipotizzare (fare domande), discutere soluzioni, cogliere il punto di vista degli altri in relazione al proprio, riflettere sulla misura, sull’ordine, sulla relazione.

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Spazio e tempo sono legati tra loro nell’esperienza fondamentale del movimento, le cui caratteristiche di durata, estensione e rapidità costituiscono per i bambini sia elementi di analisi degli stessi movimenti direttamente osservati, sia criteri di interpretazione del cambiamento in generale.

•Nella scuola dell’infanzia i bambini apprendono a organizzarsi gradualmente nel tempo e nello spazio,

• Il bambino acquisisce via, via capacità operative, progettuali e manuali che utilizza in contesti di esperienza – conoscenza per un approccio scientifico ai fenomeni

• Fa riferimento in modo pertinente alla realtà, in particolare all’esperienza che fa in sezione, in attività anche di piccolo gruppo, nel gioco, in famiglia

• Impara ad identificare anche da solo gli elementi, gli eventi, le relazioni in gioco senza rendere banali la complessità dei fatti e dei fenomeni

• Si pone domande esplicite ed individua problemi significativi da indagare, a partire dalla propria esperienza, dai discorsi degli altri, da ciò che trae dai mezzi di comunicazione, dai libri..

• Formula ipotesi – pone domande e traccia previsioni, da solo, ma anche con la guida dell’insegnante ed in collaborazione con i compagni

• Osserva, registra, classifica, schematizza, identifica relazioni spazio – temporali, misura, utilizza concetti basati su semplici relazioni con altri concetti, argomenta, deduce, prospetta soluzioni ed interpretazioni, prevede alternative, produce rappresentazioni grafiche, analizza e racconta in forma chiara ciò che ha fatto e imparato

I bambini acquisiscono consapevolezza del proprio corpo attraverso una corrispondente consapevolezza del mondo e viceversa: la prima organizzazione fisica del mondo esterno ( forma, movimento, luce, calore..) si sviluppa in stretta e reciproca corrispondenza con i canali di percezione e motricità. Il bambino mette in relazione le funzioni interne e le funzionalità esterne di qualunque organismo vivente e si accosta alla consapevolezza delle trasformazioni della materia, mettendole in relazione con le esperienze del proprio corpo.

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• Ha atteggiamenti di cura, che condivide con gli altri, verso l’ambiente scolastico che è ambiente di lavoro cooperativo e finalizzato, e di rispetto verso l’ambiente sociale e naturale, di cui man mano conosce ed apprezza il valore.

• Ha cura del proprio corpo, con scelte adeguate di comportamento e di abitudini Proposta di attività:Tra tempo reale e virtuale – Le dimensioni del tempo Quale percezione hanno del tempo i bambini? Di che cosa è fatto? Come è vissuto? Nella società attuale in cui la dimensione del tempo è stravolta dalla modalità della velocità e della simultaneità in cui pare accadano tutti i fatti, i bambini non sempre riescono ad istaurare un corretto rapporto tra il passato, il presente ed il futuro. I ritmi della vita sociale impongono, in molti casi, un susseguirsi frenetico di “cose da fare” in cui, a volte, si perde di vista ciò che veramente si vorrebbe o no, fare. Il tempo - scuola, deve essere pienamente fruibile dai bambini. A loro, è data la possibilità di avere tempi distesi, tempi per prendersi cura di sé, per pensare e parlare con gli amici, in modo che la giornata non sia una corsa verso la“produttività”, ma una piacevole “passeggiata” in un paesaggio bellissimo: le nostre Sezioni, con locali curati, luminosi, accoglienti, dove trovare tanti giochi ed opportunità ad apprendere in un ambiente ricco e stimolane. Tutto ciò contribuisce a costruire l’identità del bambino; ad interiorizzare le autonomie man mano acquisite; a scandire il consolidamento e l’acquisizione delle competenze. Su ciò si fonda la nostra progettazione didattica e la programmazione annuale, in cui l’argomento “il tempo” sia trasversale a tutti i Campi d’esperienza. Le varie dimensioni del tempo. I bambini vivono le esperienze nel tempo e si trovano a percepire la dimensione temporale su piani diversi.

La dimensione del tempo reversibile, che si ripete ciclicamente, nella giornata, nell’alternanza del

giorno/notte, nella settimana, nei mesi, nelle stagioni. I tempi ciclici della natura che possono essere osservati, commentati, rilevati, documentati,evidenziano le modificazioni nel tempo.

Dell’ambiente – cicli stagionali.. Delle piante – crescita, fioritura… Dell’abbigliamento Delle abitudini nell’uomo Degli adattamenti, nel regno animale Dei fenomeni atmosferici.. La dimensione logica e consequenziale di eventi e storie che porta a

collocare le esperienze nella categoria del tempo per ordinarle e sistematizzarle, per rappresentare la realtà con coerenza e con l’uso di parole che collegano le azioni al tempo e a dare una sistemazione logica ai fatti (fenomeni, eventi, storie, fiabe, racconti…)

La dimensione psicologica, legata alle dinamiche affettive che conducono a percepire il passato come memoria – di esperienze, sensazioni, percezioni (la storia personale) - ed il futuro come attesa, aspettativa, anticipazione..

La dimensione misurabile, con strumenti (clessidre, calendari, orologi..) facilmente leggibili e la successiva rappresentazione con segni convenzionali, concordati da tutti

Aree d’apprendimento Campi d’esperienza

Obiettivi formativi per aree

Il sé e l’altro Rispettare e amare l’ambiente naturale, gli animali e le piante e le

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diverse forme di vita Saper tener conto del punto di vista degli altri Comprendere le relazioni tra habitat e vita vegetale e animale Parlare del sonno, delle emozioni, dei sogni Conoscere la propria storia e le proprie origini Cercare risposte sulla vita, sulla crescita, sullo sviluppo Riflettere sui valori del risveglio e della vita Amare e rispettare la natura nella prospettiva ecologica Collaborare con i pari d’età e rispettarne le opinioni Rispettare le regole nel corso delle diverse attività

Il corpo in movimento Identità, autonomia, salute

Muoversi in situazioni inconsuete, anche dal punto di vista climatico Percepire e riconoscere posizioni e direzioni Coordinare la motricità globale del corpo Coordinare la motricità fine Riflettere sulle reazioni del corpo alle diverse condizioni climatiche

(freddo, caldo..) Cogliere il rapporto fra temperatura, corpo e abbigliamento Sviluppare destrezza ed agilità nei movimenti Coordinare i propri movimenti per un fine utile Risolvere problemi motori da soli o in gruppo (percorsi, differenti

modalità motorie..) Coordinare i movimenti nelle attività esplorative Affinare la motricità fine per: costruire, plasmare, travasare…. Rappresentare lo schema corporeo in modo completo e strutturato Muoversi seguendo ritmi Linguaggi, creatività, espressione Gestualità,arte, musica,multimedialità I linguaggi e le parole

Descrivere verbalmente situazioni, eventi, fenomeni ed esperienze Ascoltare e comprendere discorsi, racconti e testi narrativi Comprendere e ripetere filastrocche, rime, canzoni.. Esprimersi correttamente Formulare ipotesi e confrontarle con altri Partecipare alla conversazione di gruppo Aumentare la fiducia nelle proprie capacità comunicative Disegnare un paesaggio nelle diverse e distinte condizioni stagionali Osservare e cogliere la diversità dei colori tipici stagionali Realizzare oggetti e situazioni ambientali con materiali plastici Disegnare e riprodurre frutti, foglie, alberi con i colori adatti Comprendere i discorsi ed i messaggi degli altri Confrontare le proprie idee con quelle degli altri Drammatizzazione di una storia ascoltata Arricchire il repertorio lessicale Utilizzare tecniche diversificate Sviluppare la creatività, l’immaginazione e l’inventiva nelle attività

costruttive Leggere, descrivere e commentare immagini (disegni, cartoline,

diapositive, filmati, opere pittoriche..) La conoscenza del mondo

Ordine, misura, spazio, tempo, natura

Raggruppare e classificare per uguaglianza nella forma e nel colore Sperimentare la costruzione di insiemi Ordinare,classificare e quantificare oggetti Osservare e riconoscere frutti ed ortaggi anche in relazione alle

diverse stagioni Fare e rappresentare i percorsi degli animali Osservare e descrivere i fenomeni della natura nelle diverse stagioni

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Collocare persone ed eventi nel tempo Ricostruire ed elaborare successioni e contemporaneità Registrare la scansione del tempo Cogliere il senso del tempo e della ciclicità: giorno/notte, stagioni,

mesi.. Progettare e pianificare azioni ed esperienze Risolvere problemi operativi Scoprire e osservare i fenomeni naturali anche quelli metereologici Formulare ipotesi e confrontarle con gli altri Osservare, individuare e riconoscere alcune piante, alcuni fiori,

animali (insetti, uccelli..) Affinare le capacità percettive Raccogliere dati su un ambiente naturale, ordinarli, catalogarli,

organizzarli.. Usare simboli di rappresentazione Scoprire le relazioni tra i diversi elementi della natura (ecologia) Riconoscere e distinguere ambienti diversi (marino, montano…) Confrontare gli ambienti naturali per coglierne uguaglianze e

differenze Denominare e classificare frutti, animali, insetti, pesci.. Misurare la crescita di una piante Individuare relazioni spaziali nei diversi ambienti e in natura Registrare la scansione del tempo

Attività specifica relativa al curricolo in via di sperimentazione

ARGOMENTO: Il corpo umano TRAGUARDI

OBIETTIVI PROPOSTE di

PERCORSO PROPOSTE di

LAVORO ABILITA’

• Acquisizione del concetto di specie → famiglia

• Acquisizione del concetto di identità

Il corpo e la

comunicazione

• Autoritratti; ritratti dei compagni, dei genitori; giochi a specchio…

• Osservazione del viso e del corpo, della mimica facciale e corporea, delle espressioni, della gestualità, della prossemica…

• Guardare per somiglianze e differenze

• Rappresentare e descrivere con disegni a parole

• Raggiungere una buona autonomia personale.

• Riconoscere i segnali del corpo; sapere che cosa fa bene, che cosa fa male.

• Conoscere il proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo.

• Conseguire pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.

• Provare piacere nel

• Saper raccontare la storia di un vivente, collocandola su tempi lunghi

• Acquisizione dello schema corporeo

Il corpo dall’esterno

• Prime indagini sulle crescite: dove e come si cresce

• Ricerca di indizi sulla struttura del corpo: parti molli e dure, flessibili e rigide; palpeggi..

• Guardare per somiglianze e differenze

• Rappresentare e descrivere con disegni e parole

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• Osservare e

interpretare processi

Sentire il corpo

• Percezione globale, scatole buie, oggetti nascosti con riconoscimento di forme; oggetti e loro proprietà (liscio come, ruvido come, freddo come,…)

• Star bene – Star male: Cosa ti fa star bene/male? Come fai a capire che stai bene/male?..

• Ricostruire e riconoscere la complessità dell’individuo

• Osservare e

interpretare processi

Il corpo dall’interno

• Esperienze controllate di mangiare e bere, di respirare, esperienze sensoriali

• Che cosa c’è nel corpo? Cosa si sente in bocca (come si ingoia, come sarà fatta la pancia vuota o piena,…)

• Le sagome

• Saper rappresentare l’interno di un corpo (parti piene e parti vuote)

• Saper raccontare i processi

• Saper rappresentare con disegni il passaggio del cibo

• Sapersi muovere nello spazio

• Riconoscere le interazioni spazio-tempo

• Osservare le modalità del movimento;

• Descrivere il movimento con più linguaggi

Il corpo, lo spazio e il

movimento

• Fare esperienze di percorsi lineari e modulati

• Percorsi con oggetti e materiali diversi

• Prime organizzazioni e percezioni dello spazio

• Acquisizione dello spazio e dei suoi concetti logici

• Rappresentazione e costruzione di percorsi, del movimento sui percorsi e del corpo che si muove, con disegni e materiali

• Cominciare a simbolizzare

movimento e in diverse forme di attività e di destrezza.

• Sapersi coordinare in giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso di attrezzi e il rispetto delle regole, fuori e dentro la scuola.

• Controllare la forza del corpo, valutare il rischio e sapersi coordinare con gli altri.

• Saper esercitare le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo.

• Conoscere le diverse parti del corpo e saperlo rappresentare in stasi e in movimento.

• Individuare relazioni tra spazio e tempo

• Individuare modalità per rappresentare la durata di un tempo e la sua variazione in relazione ai percorsi e/o ai gesti

Il corpo, il tempo e il

movimento

• Gare di velocità su percorso cambiando lo spazio o il tempo; gare per arrivare primi ad un traguardo senza dare il percorso, e gare per arrivare ultimi; gare di contemporaneità.

• Esecuzione di movimenti ritmici insieme o da soli

• Rappresentazione di movimenti ritmici

• Rappresentazione di movimenti lenti

• Spiegazione e rappresentazione di azioni o gesti rallentati o accelerati

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ARGOMENTO: Ambiente

OBIETTIVI Alcune PROPOSTE DI PERCORSO

Alcune PROPOSTE DI LAVORO

ABILITA’

• Orientamento nello spazio circostante;

• Accorgersi e raccontare :

-le caratteristiche dei diversi luoghi in relazione alle diverse attività, alle ritualità Accorgersi dei diversi ruoli ( chi c’è, cosa fa.)

La scuola come ambiente

• esplorare lo spazio • rilevarne le

caratteristiche e le regole che lo governano

attraverso giochi percorsi domande \inchieste ( chi sei, che cosa fai) alle varie figure di riferimento

• acquisire consapevolezza dell’esplorazione del mondo attraverso il proprio corpo

• incominciare a guardare per somiglianze e differenze i diversi ambienti della propria vita quotidiana

• saper intervenire interventi in discussioni per mettere in evidenza somiglianze e differenze dei luoghi, dei ritmi, degli incontri della vita a casa, a scuola, a casa dei nonni ecc

• Rappresentare e descrivere con disegni e parole

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• Accorgersi dello spazio attraverso il gioco e l’esplorazione guidata

• Accorgersi dei diversi modi di vivere degli individui che condividono lo stesso spazio

• Accorgersi della ciclicità degli eventi e delle diverse tappe degli individui osservati

Uscire all’aperto

• esplorare lo spazio esterno

• giochi di percezione • Rappresentare e

descrivere con disegni e parole oggetti. situazioni

• Esprimere consapevolezze dell’utilizzo del proprio corpo, nella sua globalità, per scoprire le sensazioni, per ricordare sensazioni, per raccontare emozioni che ci vengono dal mondo esterno

• Ricordare aspetti, relazioni, situazioni per iniziare a trovare somiglianze e differenze ( di struttura, di spazio, di ruoli ecc)

• Proporre modifiche alle attività per capire meglio

• sa riflettere sui risultati ottenuti confrontando

• Osservare e

interpretare processi di vita

• Saper raccontare la storia di un vivente, collocandola su tempi lunghi

Allevamento di piccoli animali

Osservazioni sistematiche (per un lungo periodo) Costruzioni di ambienti prime idee di relazioni tra individui e ambienti Attraverso la “cura” degli animali scoprire cosa occorre fare perché gli animali “stiano bene”

ARGOMENTO: LA MATERIA: proprietà e trasformazioni

OBIETTIVI PROPOSTE DI PERCORSO PROPOSTE DI LAVORO ABILITA’

Riconoscere le diverse proprietà della materia

Le proprietà della materia

Raccogliere e manipolare oggetti e materiali di varia natura Preparare le collezioni (carte di caramelle, bottoni, conchiglie…) Classificare per proprietà

Cercare parole che esprimano proprietà degli oggetti o parti di oggetti (ruvido, molle, liscio, lungo,…) Guardare per proprietà Operare confronti Ordinare Iniziare a riconoscere le proprietà dei materiali e degli oggetti

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La struttura della materia e le sue trasformazioni

Sminuzzare, tritare, impastare, aggregare, amalgamare, miscelare, separare, … (polpette) Approccio alla misurai di grandezze Cercare parole per raccontare e definire le diverse trasformazioni (consistenze, impasti, pesi, …) Porre domande, fare considerazioni, individuare gesti e strumenti per sminuzzare, rompere, mescolare, ecc. Percorsi con l’acqua: spruzzi, schizzi, gocce, travasi, filtraggi, interazioni con oggetti e materiali (assorbimenti, passaggi, galleggiamenti), … Percorsi con l’aria: attività all’aria aperta, rigonfiamenti di palloncini, bolle, …

Iniziare a costruire modelli di aggregazioni

Attività:ESPLORIAMO LA NOSTRA CITTA’ La predisposizione e l’organizzazione di questa parte d’attività vedono coinvolte tutte le insegnanti della scuola. La motivazione a volgere l’attenzione anche su questo particolare aspetto della ricerca d’ambiente nasce da alcune considerazioni: • Ogni persona è una storia, dalla nascita ad oggi e oltre… • La maggior parte delle famiglie dei bambini che frequentano la scuola sono

residenti nella città da pochi anni e, per motivi di lavoro, trascorrono la maggior parte della giornata in luoghi diversi (Torino o altri comuni della cintura metropolitana);

• La città nel suo aspetto globale non è vissuta e quindi non è conosciuta; • Nella maggior parte dei casi, i bambini sono trasportati a scuola e non hanno

consapevolezza della sua ubicazione in relazione al territorio; • L’esplorazione dell’ambiente oltre i confini della scuola permettono di inserire le

nostre attività in un contesto più ampio ed articolato, anche in raccordo con gli ordini di scuola ai quali siamo collegati;

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• Attraverso l’attività i bambini avranno modo di raggiungere apprezzabili traguardi non solo in relazione all’acquisizione di conoscenze specifiche ai singoli campi d’esperienza, ma soprattutto in merito alla propria autonomia, alla propria identità e alle proprie competenze.

MODALITA’ E TEMPI Entrambi gli aspetti del progetto vedranno coinvolti tutti i bambini anche se con tempi e modi diversi. La nostra scuola é il punto di partenza e l’individuazione delle mete e della loro successione nel “calendario“ delle passeggiate non é stato casuale, ma risponde ad alcuni criteri che di questa ricerca rappresentano il senso e la motivazione. • l’individuazione delle abitazioni dei bambini; • la visita alle altre scuole dell’infanzia e/o elementari che sono vicine e alle quali ci

riferiamo; • la conoscenza dei servizi per la collettività presenti sul territorio; • i centri di interesse pubblico, come la biblioteca,...;

Abbiamo così individuato le mete per le nostre “ passeggiate “:

• il nostro quartiere; • le scuole Fresu, Don Milani, Boselli..; • la stazione ferroviaria; • la biblioteca; • il Parco cittadino

Abbiamo, inoltre, programmato altre “ gite “ particolarmente rilevanti: • il parco delle cicogne- riserva LIPU a Racconigi • la visita guidata alla caserma dei Vigili del Fuoco a Grugliasco; • Il Parco regionale della Mandria a Venaria Reale • Il Centro di produzione RAI a Torino

Il prospetto delle uscite è indicativo. Potrà subire eventuali variazioni. STRUMENTI La cartina topologica della città di Collegno in cui sono evidenziate le nostre mète e sulla quale seguiremo il percorso; la macchina fotografica Giochi d’orientamento spaziale come i percorsi motori, i labirinti, la rilevazione dei tragitti sulle mappe e la preparazione di queste. Utilizzo delle fotografie e delle cartine topologiche per inventare percorsi fantastici su mappe immaginarie. Particolare attenzione si avrà nell’individuazione dei tempi opportuni per la verbalizzazione, il racconto, l’esposizione delle emozioni, dello svolgimento e del vissuto relativo all’esperienza. VERIFICA DELL’ATTIVITA’ Ogni “uscita” sarà programmata insieme ai bambini e sarà individuata la mèta. Dopo le passeggiate si avrà cura di rielaborare l’esperienza attraverso la conversazione, il racconto attraverso gli elaborati dei bambini e la catalogazione del materiale raccolto durante l’esperienza (fotografie, disegni, ..) La riproduzione dei suoni e dei rumori della città attraverso giochi sonori.

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In relazione ai diversi Campi d’Esperienza, sono stati individuati i seguenti obiettivi da raggiungere attraverso l’acquisizione della:

Corpo e movimento / spazio, ordine e misura • capacità di camminare in gruppo seguendo i percorsi stradali e le regole di

comportamento relative; • capacità di rielaborare esperienze vissute con linguaggio verbale, grafico - pittorico

e manipolativo; • capacità di tener conto dei punti di riferimento per muoversi nello spazio; • capacità a ridefinire il percorso sulla mappa topologica; • capacità di orientamento; • capacità di osservazione in merito all’ambiente, alla natura e ai cambiamenti che su

di essa producono le stagioni, la presenza dell’uomo, la presenza di attività lavorative diversificate..;

• capacità nella risoluzione di strategie procedurali nell’individuazione delle mete.

I discorsi e le parole / messaggi, forme e media • capacità di ascolto; • capacità di osservare i percorsi stradali e di riconoscere e rispettare la segnaletica; • capacità nella riproduzione e rielaborazione grafica e pittorica, rispettando i colori

della realtà; • possibilità a sviluppare la creatività personale anche attraverso la combinazione di

forme e colori; • capacità a distinguere grafici, mappe, fotografie e opere d’arte; • capacità di verbalizzazione e di esposizione del vissuto in modo sequenziale; • capacità ad esprimere emozioni, opinioni e sentimenti, anche rispetto all’esperienza

vissuta; • capacità di ascolto della realtà attraverso il riconoscimento dei suoni, dei rumori e

riconoscimento della loro provenienza.

Il se e l’altro • capacità di mettersi in relazione al mondo esterno; • possibilità di conoscere le tradizioni e la storia della propria città, individuando i

contesti ed i ruoli che in essa assumono le persone; • capacità di rispettare le regole di vita comune; • dimostrare disponibilità alla condivisione delle esperienze, alla collaborazione, al

confronto e alla solidarietà.

Le cose, il tempo e la natura • possibilità a conoscere il quartiere nella sua struttura spaziale; • possibilità di maturare una coscienza ecologica; • capacità a collocare gli eventi in un ordine spazio - temporale; • saper riconoscere e saper distinguere le categorie degli esseri viventi, del mondo

vegetale e di quello animale; • saper porre in relazione gli elementi, per individuarne le somiglianze, le differenze e

le interazioni. Attività specifica:

il giardino e l’osservazione dei fenomeni naturali La scuola dispone di una vasta area esterna che essendo stata predisposta in modo opportuno, offre ai bambini diverse opportunità d’utilizzo:

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• l’orto per la preparazione del terreno alla semina, per la coltivazione di ortaggi, fiori e grano

• i contenitori per la sabbia, per i giochi con l’acqua e con la sabbia, le costruzioni..

• il giardino, il prato, gli alberi alcuni dei quali sono da frutto, per l’osservazione e lo studio dell’ambiente naturale, dei suoi abitanti e dei fenomeni ad esso collegati

• Si predispongono percorsi educativi rivolti a: • individuare l’ambiente naturale come luogo di scoperta e ricerca • favorire atteggiamenti scientifici • facilitare e stimolare l’acquisizione di competenze attraverso esperienze motivanti

e coinvolgenti quali la manipolazione e la preparazione del terreno, la semina, l’irrigazione, la cura e la raccolta del prodotto; il riutilizzo degli scarti

• facilitare il contatto con la natura e gli animali per favorirne la conoscenza ed il rispetto

• favorire l’acquisizione di concetti specifici attraverso l’osservazione: la diversità tra gli organismi viventi, le articolazioni temporali , le nozioni logiche relative al tempo atmosferico, allo spazio, alla quantità, le leggi della riproduzione, i concetti logico – matematici relativi alle grandezze, alla ripartizione degli

spazi, elaborazione di strategie, ricerca di strumenti e di metodi operativi idonei

Attrezzi e strumenti: pale, secchielli, palette, zappe, rastrelli, annaffiatoi e secchielli, contenitori di diverse misure, formine, barattoli, paletti e funicelle per delimitare, per misurare, sementi… Modalità di verifica Saranno opportunità di verifica dell’andamento delle attività relative al progetto didattico e di confronto, gli incontri periodici finalizzati del team docente e gli incontri con i genitori, oltre, naturalmente, le “risposte” che ad essa forniranno i bambini. Si ritiene fondamentale prevedere nel calendario scolastico, relativo agli incontri collegiali, la possibilità di porre all’ordine del giorno la relazione sullo svolgimento in itinere delle attività. Pubblicizzazione dei risultati Si darà a percorso ultimato sia relazionando al Collegio dei Docenti, che al gruppo di lavoro sulla psicomotricità, sia durante gli incontri programmati con i genitori. Il materiale raccolto dalle insegnanti documenterà l’attività svolta.