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28 MAGGIO 2012 19 • GDOWEEK 2012 • Settimanale • Il Sole 24 ORE S.p.A. – via Carlo Pisacane 1 – 20016 PERO (MILANO) Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - art. 1, Comma 1, DCB Milano www.gdoweek.it www.gdoweektv.it &223), /$ ),/,(5$ &257$ ,1 )250$72 683(5 NUOVA INSEGNA IDEATA DA UNICOOP FIRENZE SDJ IMMOBILIARE WESTFIELD Le strategie internazionali del Gruppo: lo sbarco a Milano SDJ INTERVISTA LUCA COLOMBO Come usare Facebook, parla il country manager italiano SDJ INDUSTRIA BRANDING Il fenomeno delle campagne didattiche SDJ SERVIZI PACKAGING La rivoluzione sostenibile avviata dalle bioplastiche SDJ “in caso di mancato recapito inviare al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi.”

SDJ SDJ SDJ SDJmultimedia.b2b24.it/Flipit/gdo_gdo_1206042017/... · Le strategie internazionali del Gruppo: lo sbarco a Milano SDJ INTERVISTA LUCA COLOMBO Come usare Facebook, parla

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28 MAGGIO

20121 9

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www.gdoweek.it www.gdoweektv.it

NUOVA INSEGNA IDEATA DA UNICOOP FIRENZE

IMMOBILIARE

WESTFIELDLe strategie internazionali del Gruppo: lo sbarco a Milano

INTERVISTA

LUCA COLOMBOCome usare Facebook, parla il country manager italiano

INDUSTRIA

BRANDINGIl fenomeno delle campagnedidattiche

SERVIZI

PACKAGINGLa rivoluzione sostenibile avviatadalle bioplastiche

“in

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Una croccante novità tutta da scoprire nello scaffale delle barrette di cereali

Grano, mandorle e semi di zucca: l’energia dei cereali diventa gustosa!

Scopri il resto della gamma su www.grancereale.it

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28 maggio 2012 3

E D I T O R I A L E

condivisibili senza dubbio, rimane il fatto che

ancora una volta osserviamo uno spariglia-

mento dei ruoli e quindi la banca si candida

ad advisor, mentre il manager si trasforma in

banca, qualcosa mi sfugge ...

Nuovi linguaggi anche per la selezione dei

presenti, a cominciare da Maria Latella, vol-

to televisivo e direttrice di un femminile, che

introduce uno sguardo diverso al mondo che

molti degli astanti conoscono fin troppo bene.

Un po’ di qualunquismo non fa male se fatto

con intelligenza e poi, diciamolo, sui rapporti

industria e distribuzione c’è poco (ancora) da

dire, mentre è tutto da fare.

Ben ci stanno quindi giornalisti di mondi altri,

un Severgnini un po’ dimesso e un Calabresi

in gran forma, manager fuori dal coro, Sta-

raci, Enel Green, Guglielmo Fiocchi di Pirelli

Tyre. La nuova economia di Becchetti, wise,

saggia, come ci piace definirla sulle pagine

di questo giornale. Senza dimenticare Carlo

Alberto Carnevale Maffè, che, sempra a pro-

posito di linguaggi, propone anche una nuova

(almeno per questo mondo) dialettica, che un

po’ stupisce, ma almeno scuote. In questo

altro, ormai visibilmente sovrapposto, spunta

un Farinetti avvincente e trascinatore, che al-

la crisi risponde con aforismi sul fare che av-

vincono tutti, lui che, tutti lo ricordiamo iniziò

con l’era dell’ottimismo, oggi si definisce un

“catastrofista proattivo”, un atteggiamento

che “compriamo” e condividiamo.•

educe da Linkontro Nielsen 2012,

ecco alcune riflessioni, istantanee

rimaste impresse nella memoria.

Primo, l’attenzione ai media digitali e ai social

network, non solo da parte del programma

convegnistico, che a questi temi ha dedicato

molti interventi, ma anche a livello pratico

-la scelta (coraggiosa) dell’organizzazione di

veicolare con lo smartphone informazioni di

servizio, così come di fare un twitter-cronaca

dell’evento ha sicuramente stuzzicato molti

manager dell’industria e della distribuzione

a “guardare” dentro al mezzo, da tutti o dalla

gran parte posseduto, ma utilizzato ad un de-

cimo del suo potenziale.

Secondo fotogramma. I linguaggi. Nei periodi

di forte cambiamento come questo si verifica-

no i fenomeni definibili “torre di Babele”, in cui

nel mix generazionale e lessicale si incrociano

culture molto diverse tra loro, che si mixano

e remixano alla ricerca di un’assonanza, sto-

nando platealmente senza alcun disturbo. Se

da un lato, abbiamo il linguaggio social a base

di retwitt e hashtag, non manca il linguaggio

finanziario, creditizio dell’economista che,

guarda caso, in quest’edizione arriva da una

Banca, San Paolo per la precisione, che bac-

chetta la scarsa patrimonializzazione di mol-

te imprese italiane e le invita a porre riparo

alla situazione, mentre alle aziende che già

sono patrimonializzate indica la strada delle

startup come possibili investimenti. Concetti

[email protected]

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28 maggio 2012 5

20121 9

18 Limoni Group

20 Mercatone Uno

22 Oral care

36 Nivea

38 Unilever

39 Disney

40 Profit No Profit

42 Acqueminerali

50 Corner legali in gdo

La torre di Babeleporterà al nuovo

Cala il numero dei lettorila crisi entra anche in libreria

Westfield, centri commercialiimprontati agli stili di vita

Il paniere prezziLa borsa della spesaA confrontoIpercoop e Eurospin

Le aziende su Facebook?“Coinvolgano i consumatori”

Prodotti freschi e convenienza,tutto da Coop.fi

Si ottimizzano le sinergie tra Limoni e La Gardenia

Mercatone Uno si rilancia, il nuovo format è vincente

RepartiOral care, non c’è spazioper i primi prezzi

Sviluppo reti

L’azienda sui banchi di scuolavalorizza il ruolo della marca

Nivea: la bellezzaè da democratizzare

Positivi i primi risultati dell’eco-piano Unilever

Disney diventamarchio ombrello

Brand e beneficenza: l’evento Profit No Profit

MercatiNell’acqua minerale la liscia va bene, meglio se sostenibile

03

06

08

10

12

14

18

20

22

27

30

36

38

39

40

42

ED ITOR IALE

OSSERVATORIO

INTERV ISTA

COVER STORY

RETA IL

INDUSTR IA

SERV IZ I

CULTURE

48

50

53

54

56

57

Ikea nel consumer electronics. Con un approccio virale, ecco la descrizione dell’offerta Ikea che ha spiazzato i retailer di elettronica di consumo: in arrivo la Tv led flatscreen con hard disk Divx e con audio 2+1. Un sistema disegnato per inserirsi negli ambienti Ikea e abolire i cavi.

Strategia anticrisi di Tesco. Il punto sul retailer illustrato in modo franco e chiaro dal Ceo Clarke. Temi come: l’investimento da 1 miliardo di sterline, come cambia Tesco, i sei punti chiave per lo sviluppo, come localizzare l’offerta, l’internazionalizzazione, il problema Fresh&Easy, il multichanneling.

V ideo P resen ta z i one

V ideo I n te r v i s ta

Inaugurazione concept Milano. Aperto a fine marzo anche a Milano. Molto più di un brand, molto più di un negozio. Molto più di uno stile. Playlife è un modo di “sentire” il mondo, di andare al cuore autentico delle cose. Playlife è una storia nuova nata da un’idea di Alessandro Benetton.

Video Tour

Pack alimentare e bevande,la svolta delle bioplastiche

L’avvocato ti difende da un corner della gdo

Talenti in azienda contro la crisi

Col modello Saasil retail diventa globale

OpinioneContratti a partita Iva,un’eliminazione di fatto

LibriLa geosociologia formulata da Maffesoli

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28 maggio 20126

O S S E R V A T O R I O

di Gino Pagliuca

a lettura arricchisce lo spirito, ma se non si

è anche ricchi da un punto di vista materia-

le si finisce per leggere meno. Il prezzo dei

libri infatti, anche se gli editori si guardano

bene dal dirlo, è uno dei motivi della disaffezione

degli italiani per la lettura o, perlomeno, per la

frequentazione delle librerie. Ma se sui motivi si

può discutere, sui numeri della crisi lo si può fare

assai meno, partendo dal rapporto L’Italia dei libri

commissionato a Nielsen dal Centro per il libro e

la lettura. Dal 2010 sono state perse 1,7 milioni

di copie, pari a un calo degli acquisti del 10%: si è

passati dal 33% degli acquirenti di almeno un libro

nel periodo al 29% degli acquirenti di almeno un

libro nello stesso periodo nel 2011. Anche i lettori

sono calati: dal 32 al 30%, facendo calare il tasso

di lettura del 6% dal 2010 al 2011. Solo il 7% della

popolazione è composta da persone che compra-

no almeno nove libri all’anno e a loro va ascritta

quasi la metà degli acquisti: 63 milioni di copie su

135 milioni complessive. I libri letti nell’insieme

sono stati 169 milioni, 34 dei quali non derivanti

da atti di acquisto. Quanto ai canali d’acquisto la

preferenza va alla libreria dove viene acquistato il

42% dei libri, mentre il 16% viene acquistato nei

canali della grande distribuzione, il 12% in edicola

e il 9% su internet. Quasi un libro su tre letto nel

2011, dunque, non è frutto di un atto di acquisto.

La spesa effettuata, in media da ogni acquirente lo

scorso anno ha toccato i 28,97 euro, ogni italiano

adulto ha speso 7,17 euro: la spesa totale degli

italiani per i libri nel 2011 è di 1,5 miliardi di euro.•

Calo acquirenti di almeno

un libro al mese

-20%

Quota copie con prezzo superiore

a 20 euro

10%

Prezzo medio

Prezzo mediomese preced.

Diff. Var % Periodo Citta

1054 1336 -282 -21% 01/03/2012 Bari

1199 1054 -144 -13% 01/04/2012 Bari

1355 1199 -156 -13% 01/05/2012 Bari

565 1338 772 57% 01/03/2012 Bologna

1249 0 0 -- 01/05/2012 Bologna

954 1418 464 32% 01/03/2012 Cagliari

1404 0 0 -- 01/05/2012 Cagliari

449 1710 1261 73% 01/03/2012 Firenze

754 1331 576 43% 01/03/2012 Napoli

979 0 0 -- 01/05/2012 Napoli

954 1491 537 36% 01/03/2012 Palermo

1301 0 0 -- 01/05/2012 Palermo

754 1331 576 43% 01/03/2012 Roma

979 0 0 -- 01/05/2012 Roma

SMART TV: PREZZI CHE DISORIENTANO IL POTENZIALE ACQUIRENTE IN COLLABORAZIONE CON

Rilevazione su prodotti presenti in offerta sul sito RisparmioSuper tra marzo e maggio

Fonte: RisparmioSuper

Valori in aumentoL’analisi è stata effettuata calcolando un prezzo medio in un ampio panel di prodotti conteggiando, senza distinzione di pollici, il solo prezzo medio per città delle smart tv in offerta, effettuando una comparazione con il mese precedente (febbraio nel caso dei prodotti che hanno come visibilità solo marzo), e per i mesi in cui i prodotti erano in offerta, è stata individuata una graduatoria delle città più convenienti per comprare una smart tv. La classifica è guidata da Roma, seguita da Napoli.Nella comparazione tra singole città, in tutte indistintamente dal mese di marzo a quello di maggio c’è stato un sostanziale aumento. A febbraio si sono registrati i prezzi più alti in assoluto, ma il risultato è dipeso dalle tipologia dei prodotti in offerta.

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O S S E R V A T O R I O _ immob i l i a re

28 maggio 20128

Intervista a Bill Giouroukos, Director of Operations in Gran Bretagna. Le strategie del Gruppo e il prossimo sbarco a Milano con un’innovativa lifestyle destination

on le sue 118 strutture in tutto

il mondo, Westfield è oggi non

solo uno dei più importanti ge-

stori internazionali di shopping

center per dimensioni economiche, ma

ha anche una leadership riconosciuta

per la qualità dell’innovazione nei suoi

concept.

L’azienda è stata fondata da Frank Lowy

in Australia nel 1960. Nell’oltre mezzo

secolo della sua storia la società ha

continuato a crescere, entrando anche

in nuovi mercati come gli Stati Uniti, la

Nuova Zelanda e il Regno Unito, dove

opera dal 2000. Lo scorso anno West-

di Irene de Gasparis

field ha annunciato nuove iniziative in

Brasile e in Italia, dove alle porte di Mi-

lano, nello spazio dell’ex dogana di Se-

grate, dovrebbe nascere una struttura

del tutto nuovo per il nostro Paese, non

tanto per le imponenti dimensioni quan-

to per il suo mix tra merceologie di alta

gamma e spazi leisure.

Spiega a Gdoweek Bill Giouroukos, Di-

rector of Operations di Westfield UK: “Il

progetto milanese per Westfield rappre-

senta la testa di ponte per uno sviluppo

ulteriore nell’Europa continentale. Per lo

sviluppo dell’area il Gruppo ha messo

in campo risorse tra 1 e 1,25 miliardi

di investimento e l’obiettivo è quello di

creare la più importante lifestyle desti-

nation per Milano e dintorni”.

Westfield come gestisce il proprio portafoglio di centri commerciali e pianifica nuovi sviluppi? L’approccio è diverso in Europa rispetto a quello nel resto del mondo? Ogni nuovo progetto è tagliato sull’am-

biente in cui opera anche se ci sono al-

cune caratteristiche comuni a tutte le

strutture

Westfield Londra e Stratford si caratte-

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immob i l i a re _ O S S E R V A T O R I O

28 maggio 2012 9

rizzano per la forte presenza di attività per il tempo libero e sembrano più degli “Entertainment hub” che centri com-merciali. È intenzionale?La vendita al dettaglio è un settore dina-

mico e i bisogni e le esigenze di rivendi-

tori e consumatori sono sempre in evo-

luzione. I nostri centri, di conseguenza,

rispondono alle esigenze del mercato e

anticipano i modelli di comportamento e

le abitudini dei consumatori che sono in

continuo cambiamento.

Come scegliete il mix di prodotti/rivenditori all’interno del centro com-merciale? Mentre il mix specifico varia da un centro

all’altro, creare una “lifestyle destina-

tion” globale sta alla base di tutti i nostri

nuovi progetti e della gestione di quelli

esistenti. I consumatori vogliono fare

shopping, mangiare e bere, socializzare

e divertirsi e questo è quello che trovano

nei nostri centri. Allo stesso modo, con

l’introduzione di iniziative a

breve termine come negozi

pop-up, eventi di moda,

manifestazioni musicali,

attività promozionali, ci as-

sicuriamo che i consumatori

siano stimolati con novità e

nuove esperienze ad ogni

loro visita.

Westfield tende ad avere centri commerciali di gran-di dimensioni. Qual è l’importanza della scala? Negli ultimi anni Westfield ha conferma-

to la sua intenzione di concentrarsi su

progetti di prestigio e di larga scala, che

offrono l’opportunità di un rilancio socio-

economico dell’area interessata, perché

presentiamo progetti destinati non solo

a diventare importanti mete per shop-

ping e svago, ma anche a trasformare

l’ambiente in cui sono presenti.

In generale, come scegliete le zone in cui investire per nuovi progetti? Monitoriamo con attenzione il mercato

per esplorare nuove opportunità, sia do-

ve siamo già presenti sia in nuovi merca-

ti. Valutiamo le prospettive a lungo ter-

mine basandoci su una serie di criteri. In

questo momento, stiamo lavorando per

sviluppare piani dettagliati con il Gruppo

Stilo, nostro partner nella joint venture

per Milano Westfield, che sarà il nostro

primo progetto in Europa continentale.

Westfield ha recentemente venduto le sue partecipazioni nei tre centri com-merciali “non-core” nel Regno Unito. Come sta andando Westfield UK? La vendita dei nostri centri più piccoli e

di secondaria importanza è in linea con

progettiamo per trasformare

l’ambiente circostante ai nostri centri

la strategia aziendale del

gruppo di concentrarsi su

strutture di prestigio e di lar-

ga scala. Il Regno Unito sta

andando bene con un au-

mento del 7,6% del reddito

operativo netto per il 2011.

In particolare sono ottime le

performance di Londra, dove

il nostro più recente proget-

to, Westfield Stratford City,

ha avuto un traffico di 13,6

milioni di persone nelle prime 14 setti-

mane, superiore a tutte le aspettative.

I due centri di Londra sono sulla strada

giusta per raggiungere vendite combinate

di 2 miliardi di sterline e un traffico di 60

milioni di persone all’anno.

Le Olimpiadi sono in arrivo e Westfield Stratford City è l’ingresso al Parco Olimpico. Quali sono le speranze e le preoccupazioni per l’evento? Siamo entusiasti dell’arrivo dei Giochi

Olimpici a Londra quest’estate. La no-

stra posizione unica come porta d’ac-

cesso al Parco significa che il 70% di

tutti gli spettatori passeranno attraverso

Westfield nel loro tragitto verso le varie

sedi olimpiche, il che fornisce un’op-

portunità senza precedenti per noi e i

nostri rivenditori. Abbiamo collaborato

strettamente con le varie organizzazio-

ni in tutti questi anni per garantire che

tutte le necessarie misure siano in atto

per consentire questo livello di traffico

senza precedenti e siamo felici di dare il

benvenuto al mondo quest’estate.

Come vede il centro commerciale del futuro ? Diciamo in 15-20 anni? La vendita al dettaglio è un settore sem-

pre in evoluzione e i rivenditori sempre in

costante movimento, con l’introduzione

di novità e innovazioni nell’ambito del

design del pdv, dell’ambiente, del servi-

zio al cliente. I rivenditori e i proprietari

dei centri stanno utilizzando molto i me-

dia digitali e i social network e questo

probabilmente rimarrà uno dei fattori di

maggior influenza nello sviluppo della

vendita al dettaglio nei prossimi anni.•

BILL GIOUROUKOS, Director

of Operations di Westfield UK

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28 maggio 201210

O S S E R V A T O R I O _ i l pan ie re p rezz i

a cura di Lu. Ca

I quattro panieri sono tutti in aumento: da

Ipercoop l’incremento maggiore è dei pri-

mi prezzi (+13,6%), seguiti dalle marche

(+8,6%) mentre la private label è pratica-

mente invariata (+0,4%) grazie anche ad

un numero più elevato di promozioni; il

discount Eurospin mostra un aumento del

6,8%, ma rimane ancora meno competitivo

di Ipercoop nella linea dei primi prezzi.

La situazione è confermata dal numero di

prezzi cambiati, che vede una netta preva-

lenza di aumenti (62% del totale prezzi), e

pochi ribassi, superati nel numero dai prezzi

invariati.•

Private label Primo prezzo

prodotto marca euro var euro var euro var euro varlatte UHT p.s. lt 1 Parmalat 1,19 ▲ 0,99 ▲ 0,59 ▲ 0,59 ▲

yogurt frutta 125 g. cad. Yomo 0,65 ▼ 0,50 ▲ 0,25 ▲ 0,20 ■

mozzarella 125 g. cad. S. Lucia 1,25 ▲ 0,99 ▲ 0,69 ▲ 0,59 ▲

formaggio grattugiato 100 g. Biraghi 1,60 ▲ 1,25 ▲ 0,72 ▲ 0,73 ■

burro 250 g. Prealpi 2,75 ▲ 1,68 ▲ 1,25 ▲ 1,15 ▼

tortelloni ricotta e spinaci 250 g. Rana 3,23 ▲ 1,30 ▼ 0,85 ▼ 0,85 ■

crackers 500 g. Mulino Bianco 1,39 ▼ 1,12 ■ 0,70 ■ 0,79 ▲

pasta 1 kg Barilla 1,51 ▲ 1,18 ▲ 0,72 ▲ 0,74 ▲

riso arborio 1 kg Gallo 3,15 ▲ 1,70 ▲ 1,29 ▲ 1,45 ▲

pomodori pelati 400 g. lordo Cirio 1,38 ▼ 0,53 ▲ 0,34 ▼ 0,39 ▲

passata di pomodoro bott. 700 g. Pummarò 1,09 ▲ 0,76 ▲ 0,59 ▲ 0,55 ▲

polpa di pomodoro 400 g. cad. DeRica 0,66 ▲ 0,42 ▲ 0,45 ▲ 0,39 ▲

fagioli borlotti sc. 400 g. lordo cad. Valfrutta 0,83 ▼ 0,36 ▼ 0,30 ▲ 0,29 ■

piselli medi scat. 400 g. lordo cad. Valfrutta 0,80 ▲ 0,48 ■ 0,50 ▲ 0,55 ▲

tonno all'olio d'oliva 160 g. Rio Mare 2,00 ▲ 1,50 ▲ 0,99 ▲ 0,99 ▲

olio extra vergine 1 lt Carapelli 4,25 ▼ 3,86 ▼ 2,98 ▼ 2,99 ▲

olio di mais 1 lt Maya 2,10 ▼ 1,89 ▲ 1,39 ■ 1,29 ▲

olio di semi vari 1 lt Olita 2,19 ▲ 1,99 ▲ 1,29 ▲ 1,19 ▲

biscotti frollini 800 g. Mulino Bianco 3,09 ▲ 1,99 ▲ 0,95 ▲ 0,92 ■

merendine croissant lisci 400 g. Bauli 3,40 ▼ 2,39 ▲ 1,49 ▲ 1,50 ▲

cioccolato tavol. 100 g. Milka 1,35 ▲ 0,69 ■ 0,69 ▲ 0,49 ▲

confettura albic. 400 g. Santa Rosa 2,27 ▲ 1,25 ▲ 1,25 ▲ 1,15 ▲

caffè 250 g. miscela class. cad. Splendid 2,45 ▲ 1,10 ▼ 1,19 ▲ 0,85 ■

minestrone surg. 1 kg Findus 2,76 ▲ 0,98 ▼ 1,45 ▲ 1,00 ■

spinaci in foglia surgelati 1 kg Orogel 3,32 ▲ 2,19 ▲ 1,39 ▲ 1,48 ■

pizza margherita surg. 600 g. Bella Napoli 3,54 ▼ 3,60 ■ 2,93 ▲ 1,69 ▲

acqua min. nat. 1,5 lt Ferrarelle 0,43 ▲ 0,29 ■ 0,15 ▲ 0,13 ■

cola 1,5 lt Coca Cola 1,69 ▲ 0,84 ■ 0,39 ■ 0,35 ■

succo arance 1 lt Skipper 1,55 ▲ 1,20 ▲ 0,83 ▲ 0,99 ▲

vino brik 1 lt- 10° Tavernello 1,59 ■ 0,99 ■ 0,99 ▲ 0,85 ▲

cibo per gatti 400 g. cad. Friskies 0,73 ▼ 0,47 ▼ 0,41 ■ 0,29 ▼

cibo per cani 1.250 g. cad. Friskies 2,39 ▲ 1,32 ■ 0,99 ▲ 0,89 ■

candeggina 2,5 lt Ace 2,08 ▼ 1,04 ■ 1,04 ▲ 0,69 ▲

detersivo liquido 30 lavaggi Dash 9,23 ▲ 4,50 ▲ 2,59 ■ 2,79 ■

ammorbidente 2 lt Vernel 3,09 ▲ 2,05 ■ 0,79 ■ 0,99 ▲

detergente piatti conc. 1,250 lt Svelto 2,49 ▲ 1,29 ■ 0,86 ▲ 0,99 ▲

detergente casa 1,5 lt Aiax 2,99 ▲ 1,80 ■ 0,60 ▼ 1,19 ▲

carta igienica x 10 rotoli Scottex 3,66 ▼ 2,34 ▲ 0,98 ■ 1,55 ■

asciugatutto x 4 rotoli Scottex 2,83 ▼ 1,39 ▼ 1,09 ■ 1,29 ▲

pellicola metri 30 Cuki 1,44 ▲ 1,44 ▲ 0,49 ■ 0,59 ■

Totale panieredifferenza assolutadifferenza %Indice di convenienza (marca = 100)paniere 9/1/2010differenzaEuro%prezzi diversi numero offerte specialidifferenza 2010

90,38

100

83,247,148,6

27/ 12/114

57,6532,7336,2163,79

57,400,250,4

21/ 7/1252

39,4350,9556,3743,63

34,704,7313,6

27/ 4/900

38,3852,0057,5442,46

35,922,466,8

24/ 2/1420

I prezzi sono riferiti ad unità di vendita dello stesso tipo, peso e multiplo, ma ove ciò non è stato possibile, sono stati parametrati alle unità di misura del prodotto di base. A tutti i prodotti, anche se non presenti, è stato comunque attribuito il miglior prezzo di riferimento. Si è inoltre tenuto conto dei prezzi promozionali.

Prezzo aumentato Prezzo diminuito Prezzo invariato Offerte speciali Prezzo mancante (attribuito)

Rilevazioni del 2 maggio 2012 presso l’ipermercato Ipercoop di via Gozzoli (Mi)e il discount Eurospin di Noverasco (Mi)

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28 maggio 201212

I N T E R V I S T A

Il social network più famoso del mondo rappresenta un’opportunità privilegiata di interazione con gli shopper per produttori e retailer, a patto di costruire una vera e propria community legata al brand

di Enrico Sacchi

Luca Colombo è country manager di Facebook Italia

dal novembre 2010 e guida un team tutto italiano,

basato a Milano, responsabile

della pianificazione e della gestione

delle attività per il nostro

mercato

Chi è

reannunciata dagli analisti finan-

ziari come l’Ipo senza precedenti

negli Usa. la quotazione di Fa-

cebook al Nasdaq (104 mld $

la valutazione dell’intero capitale) apre

un nuovo capitolo nella storia del social

network più diffuso nel mondo. Un fe-

nomeno globale, quello creato da Mark

Zuckerberg, per cui si stentano a trovare

aggettivi, che ha introdotto nuovi para-

digmi nel marketing. Per comprendere il

suo impatto sulla relazione tra imprese

e consumatori abbiamo incontrato Luca

Colombo, country manager di Facebook

Italia.

Qual è la realtà di Facebook in Italia? In Italia il numero d’utenti ha raggiunto

quota 21 milioni, di cui 13 milioni ac-

cedono a Facebook su base quotidiana.

Vengono effettuati 2 milioni di check-in

e 1,5 miliardi di “like” al mese.

Quanti degli accessi avvengono dal ca-nale mobile?Le connessioni a Facebook via mobile ri-

guardano 7,5 milioni d’utenti ogni mese.

Qual è stato inizialmente l’approccio delle aziende a questa piattaforma e come si è evoluto?L’approccio delle aziende alla piattaforma

Facebook è avvenuto in maniera graduale

e diversificata. Le aziende si muovevano in

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28 maggio 2012 13

I N T E R V I S T A

un’ottica d’acquisizione di fan, rincorrendo

principalmente il maggior numero d’utenti.

Ora le aziende hanno capito che la costru-

zione di una community legata al brand è

fondamentale per avere il giusto approccio

alla piattaforma. I consumatori vogliono

informazioni dal brand, interazione con

la marca, offerte o promozioni dedicate,

condivisione con gli altri utenti con cui si

condivide la stessa passione. La semplice

creazione della Pagina non è sufficiente,

ma deve essere sviluppata con attività e

iniziative che coinvolgano appieno l’utente.

Come si colloca Facebook all’interno della dieta mediatica degli italiani? Internet sta rubando tempo alla te-levisione?

Secondo una ricerca che abbiamo com-

missionato a fine 2011 a Nextplora Inter-

net non ‘ruba’ tempo alla Tv, ma cambia le

modalità di fruizione del mezzo televisivo:

il 52% del campione quando guarda la

televisione usa anche il Pc e il 31% naviga

sui Social Network. Tra questi, il 96% è

iscritto a Facebook. Una tendenza al mul-

titasking che, oltre alle ovvie fasce 16-24

e 25-34, si sta allargando anche alle altre

età. È evidente come Facebook amplifichi

e rafforzi il messaggio televisivo. Sul fron-

te broadcaster basti pensare a commenti

e contenuti che animano Facebook prima,

dopo e durante la messa in onda di alcuni

programmi. Sul fronte advertiser, oltre alla

naturale amplificazione del messaggio,

si riesce a raggiungere audience e fasce

d’età con segmentazioni impensabili per

la Tv generalista. Si delineano quindi due

tendenze: per i broadcasters Tv i social

network appaiono oggi necessari per fide-

lizzare l’audience Tv, offrire forme di intera-

zione verso la televisione (voti, commenti,

video) e declinare il proprio contenuto

televisivo sul social network. I planner

pubblicitari invece saranno sempre più al

centro di una strategia di comunicazione

sinergica con la Tv.

Secondo le vostre osservazioni, come viene percepita dal popolo dei social network la presenza delle aziende in questo canale? Quali sono gli errori

da non commettere a vostro avviso?I consumatori dimostrano sempre più in-

teresse per le aziende che sono presenti

sulla piattaforma Facebook, sviluppando

il concetto di lovemark: i consumatori sono

coinvolti dai brand come in una relazione

affettiva e apprezzano quelli che sono stati

capaci di instaurare un senso di lealtà in

loro. Un consumatore diventa fan della

pagina di un brand perché è interessato

a instaurare un rapporto con la marca, a

ricevere e comunicare informazioni, rispec-

chiandosi nei valori della marca stessa.

Questa è la grande opportunità per le

aziende, che non devono di utilizzare la

piattaforma Facebook senza instaurare

una conversazione con gli utenti e senza

coinvolgerli in un’esperienza di condivisio-

ne reciproca.

Per moltissime aziende Facebook è un canale privilegiato di comunica-zione, in che misura può anche diven-tare un canale di vendita?Facebook rappresenta un canale da cui

partono processi d’acquisto, attraverso

gli elementi condivisi dalle aziende e dagli

utenti.

Quali nuovi servizi avete pensato per le aziende che vogliono entrare nella vostra piattaforma?Una delle ultime novità che Facebook

offre alle aziende è Facebook Offers,

una nuova opportunità per veicolare of-

ferte commerciali agli utenti. L’azienda

definisce l’offerta e la pubblica, l’utente

interessato, cliccando su ‘Ricevi l’offerta’,

riceverà un coupon via email con i dettagli.

Il consumatore potrà mostrare il coupon

direttamente al punto divendita dedicato

per usufruire dell’offerta. L’azienda può

monitorare l’andamento delle proprie

offerte, aumentandone la visibilità e la

condivisione, conteggiando e analizzando

la semplice creazione della pagina da sola

non basta

commenti e “I Like”. La condivisione delle

Offers tra utenti aumenta l’interazione e

la visibilità dell’offerta stessa, portando

anche utenti verso la pagina aziendale,

creando maggiori possibilità di aumentare

il proprio numero di “I Like”.

Su quali principi si fonda la vostra politica di tutela della privacy?Facebook è attenta e focalizzata

sull’aspetto privacy. Ogni utente iscritto

decide quali informazioni condividere e

con chi, potendo personalizzare nei minimi

dettagli le proprie impostazioni. Ogni ap-

plicazione che l’utente decide di utilizzare

inoltre richiede un’approvazione sulle infor-

mazioni che si vogliono condividere nella

piattaforma. Il nostro obiettivo è rendere le

indicazioni sulla privacy sempre più chiare

e semplici per gli utenti.

Dal punto di vista tecnologico, come vi siete attrezzati per gestire una massa così imponente di accessi e di upload?Facebook è un’azienda tecnologica

all’avanguardia che continua a investire

nello sviluppo e nella creazione di nuovi

server e codici, con sempre maggiore at-

tenzione alla sostenibilità e alla qualità. Il

progetto più importante è l’Open Compu-

ter Project: il centro d’elaborazioni creato

negli ultimi due a Prineville, nell’Oregon,

costrui-to da Facebook in collaborazione

con le grandi aziende del settore come

Intel, Amd, Hp e Dell. Il centro è nato

dall’esigenza, visto il crescente numero

d’utenti e quindi di dati condivisi, di avere

server sempre più potenti ed efficienti a

livello di costi, energia e impatto am-

bientale. Il nuovo data center utilizza il

38% d’energia in meno rispetto a quelli

attuali e riduce del 24% i costi. Altro dato

notevole è l’indice dell’utilizzo d’energia,

quantificato a 1,07, molto più basso ri-

spetto al valore di 1.5 ßdelle strutture

precedenti. La vera novità del progetto è

la sharing expertise: ogni documento con

progetti, dati e programmazione è pubbli-

co e può essere visualizzato da chiunque,

disponibile sul sito del progetto http://

opencompute.org/.•

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28 maggio 201214

C O V E R S T O R Y

Unicoop Firenze lancia una nuova sfida: un supermercato a isole che evidenzia ovunque il suo legame con il territorio con un’offerta al servizio dei consumatori

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28 maggio 2012 15

C O V E R S T O R Y

di Marina Bassi

na nuova insegna per sottoline-

are il legame con il territorio, un

nuovo format di supermercato,

fortemente incentrato sui fre-

schi e sulle eccellenze dei prodotti to-

scani con uno spazio soci per servizi,

degustazioni e incontri: queste le novità

inserite nel nuovo “mercato dei freschi”

che Unicoop Firenze ha aperto, il 14

maggio, a Firenze, realizzando un in-

casso molto interessante (superiore ai

100mila euro), che lascia ben sperare

anche per il prossimo futuro.

Al momento comunque non sono previste

ulteriori implementazioni del format. “Per

noi, si tratta di uno store-laboratorio, un

esperimento nel quale declinare i pro-

dotti del territorio, la convenienza e la

relazione con i nostri soci, i nostri asset

storici -spiega Golfredo Biancalani, pre-

sidente del consiglio di gestione di Uni-

coop Firenze-. In quest’ottica, l’insegna

da Coop tout court si trasforma in Coop.

fi, simbolo di filiera corta, prodotti del

territorio e qualità di radice toscana”. Lo

1-Lo spazio dedicato alla libreria ed all’area soci, con una visuale sull’area dei freschi, che classicamente apre lo store2-Ampie finestre si aprono sull’esterno, dando allo store non solo luce naturale, ma un’anima più da mercato3-L’isola del bio con ViviVerde e le specialità di FiorFiore4-La nuova insegna, simbolo di filiera corta

43

2

store, inserito nel c.c. Novoli, un’ex area

industriale, che già ospita H&M, Saturn,

Virgin e un Multiplex, è stato progetta-

to da Paolo Lucchetta di RetailDesign

(con Giovanni Frisan, Michela Tessari

e Miyako Noda) che ha voluto realizza-

re “un luogo ispirato e realizzato per le

persone, coniugando i concetti chiave

di commercio sostenibile, rigenerazio-

ne urbana e mercato contemporaneo, il

cui fascino è reso evidente, sia per chi

passa per strada sia per chi fa la spesa,

dalla presenza di due enormi finestre”.

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28 maggio 201216

C O V E R S T O R Y

Il percorso si apre sulla grande piazza dei

freschi, con frutta e verdura (nostrana ed

esotica), proposta a giusta maturazione

per un consumo in giornata; a fianco, l’iso-

la del biologico con ViviVerde a sua volta

“circondato” dalla selezione FiorFiore. I

prodotti sono divisi in isole, di legno e me-

tallo, dalla forma arrotondata, presidiate

da un addetto specializzato in grado di

1

3 4

2

fornire suggerimenti; per chi preferisce la

velocità, i prodotti sono disponibili, nelle

stesse vasche, a libero servizio, con una

vasta scelta di referenze pronte e mono-

dose, per soddisfare le esigenze di una

clientela non solo di famiglie, ma anche

di anziani, dipendenti di uffici e studenti

del vicino polo universitario. Molto cura-

ta, in ogni banco, la complementarietà,

per suggerire gli accostamenti più adatti.

1-L’ortofrutta apre il percorso con prodotti nazionali ed esotici a giusta maturazione da consumare in giornata2-Il layout è diviso per isole a tema con evidenziazioni per i brand considerati marchi eccellenti3-Il bar interno posto dietro il banco di pane e pasticceria. A fianco la gelateria con prodotti FiorFiore4-Forme arrotondate per le isole, dotate anche di illuminazione a terra

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C O V E R S T O R Y

28 maggio 2012 17

5

6 7

La valorizzare dei prodotti toscani viene

declinata in tutti i banchi grazie a una

comunicazione efficace su cartelli neri

con informazioni su prodotti e produt-

tori. Interessante l’enoteca, situata tra

formaggi, banchi pesce, carni e salumi,

e le birre artigianali, business in crescita,

Queste aree dove prevale legno e scaf-

fali neri dividono, in maniera armonica,

i freschi dal grocery, che, in continuità,

pone un’attenzione particolare ai prodotti

tipici. In testata di gondola, le promozioni

con video su cui scorrono promozioni e

info generali.

La relazione con clienti e soci viene de-

clinata con un presidio ristorativo. All’in-

terno, infatti, sono attivi bar e gelateria,

con prodotti FiorFiore, cui si aggiungerà,

nei prossimi mesi, anche un ristorante,

posto al piano superiore dell’edificio.•

5-Anche nell’area grocery è stata mantenuta un’offerta che privilegiai prodotti locali, in un ambiente in linea come atmosfera con il resto dello store6-Sugli scaffali perimetrali sono inseriti dei portali che evidenziano e spiegano prodotti del territorio, oltre che ospitare promozioni e prodotti di marca7-La scelta dei portali permette anche di spiegare meglio caratteristiche e plus di alcune pl Coop di nicchia, come Crescendo e Benesì

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R E T A I L

28 maggio 201218

Previste nuove aperture e restyling per entrambe le insegne di Limoni group. In assortimento marchi esclusivi e privati e allo studio soluzioni espositive in grado di valorizzare al meglio l’offerta

a luglio 2011, il principale gruppo

italiano di profumerie è quello co-

stituito da La Gardenia e Limoni,

in seguito all’acquisizione da parte

del fondo di private equity Bridgepoint. Le

due insegne, pur facendo capo a investi-

tori privati diversi, sfruttano l’alleanza per

ridurre i costi ed essere presenti sempre più

capillarmente sul territorio italiano. “Per nu-

mero di negozi e fatturato, Limoni è la cate-

na numero uno in Italia, mentre La Gardenia

la numero due -spiega Richard Simonin,

amministratore delegato di Limoni Group-.

Dopo il riposizionamento dei pdv attuato

nel 2011 nella rete La Gardenia, quest’anno

Limoni riprenderà il proprio sviluppo”.

“L’espansione della rete La Gardenia proce-

derà al ritmo di 10-15 store l’anno, tra aper-

ture e restyling”, ha chiarito l’Ad di La Gar-

denia Fabio Pampani. Inoltre, quest’anno,

entrano a regime il nuovo format definito lo

scorso anno e il lavoro di riposizionamento

effettuato sull’assortimento.

I punti di vendita Limoni seguiranno lo stes-

di Barbara Trigari

so percorso: “Stiamo sviluppando anche un

nuovo concept per i nostri negozi prestige:

attualmente sono sessanta, che saranno

rinnovati al passo di una ventina l’anno. Per

il momento, per la fine del 2012, abbiamo

previsto due test, con il lancio del roll-out a

partire dal 2013”. Il progetto nasce con due

obiettivi: rispondere alle normali esigenze di

aggiornamento della rete e rendere coeren-

te l’appartenenza al medesimo gruppo di La

Gardenia e Limoni. “La rete Limoni è stata

edificata attraverso l’acquisizione di realtà

regionali molto diverse accanto a pdv con

un’offerta molto uniforme -spiega Simonin-.

Basandoci sull’esperienza passata di La

Gardenia, abbiamo deciso di specializzare

i negozi per cluster: in quest’ottica, pensia-

mo di puntare sui punti di vendita prestige,

un’opportunità interessante sotto l’aspetto

sia dell’immagine sia delle vendite”.

Questo concetto investe le scelte relative

sia allo sviluppo della rete di vendita sia

all’assortimento. “Limoni e La Gardenia so-

no reti complementari con poche sovrap-

posizioni di pdv -chiarisce Simonin-. In ogni

caso, per evitare una concorrenza frontale

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R E T A I L

28 maggio 2012 19

e puntare su una presenza omogenea sul

mercato, abbiamo deciso di chiudere i ne-

gozi meno redditizi. Non è, invece, all’ordine

del giorno la fusione tra le due insegne, che

rimarranno due entità distinte con veicoli di

investimento diversi, in virtù della diversa

composizione degli investitori Bridgepoint.

Per quanto riguarda la caratterizzazione

delle due diverse insegne -continua Si-

monin-, a parte il Dna che le identifica e i

nuovi concept in fase di definizione, sotto

l’ombrello dello stesso fondo sarò incen-

tivato un lavoro di squadra che consiste

nell’edificare una for-

za comune e propor-

re assortimenti simili

per cluster analoghi di

negozi. Da ciò, deriva

lo sviluppo di una po-

litica comune relativa

a marchi privati ed

esclusivi, oltre a cam-

pagne pubblicitarie con la stessa testimo-

nial, Daniela De Virgilio”. In quest’ottica di

un cammino comune, a metà aprile Limoni

e La Gardenia hanno annunciato congiunta-

mente alcune novità relative all’inserimento

in assortimento di marchi esclusivi e privati

(rigorosamente made in Italy) per entrambe

le insegne: così, accanto a B byLimoni, la

linea a marchio di Limoni, e Maison Bion

(prodotto dall’italiana Bioearth) la pl de

La Gardenia, le due insegne propongono

in esclusiva brand quali Greenland, Kyoku,

Nip+Fab, Omum, Smashbox, The Balm e

Rodial, che rappresentano il frutto di due

anni di ricerca a livello internazionale su

marchi specializzati in specifici settori, an-

cora poco noti in Italia, a conferma della

vocazione selettiva delle due catene, defini-

zione che non deve limitare il raggio d’azio-

ne delle insegne, ma piuttosto evidenziare

l’ampiezza dell’offerta. Secondo Pampani,

infatti, due catene leader non possono li-

mitarsi a proporre una selezione di marchi

conosciuti, ma devono prendersi la respon-

sabilità di offrire prodotti a marchio in com-

plementarietà, con la necessaria garanzia

di qualità e in maniera coerente con lo slo-

gan comune “La bellezza in anteprima”. Del

resto, la risposta al

calo nella propensio-

ne al consumo pas-

sa per la capacità di

costruire una gamma

attraente, nella quale

novità ed esclusività

rappresentano i pa-

rametri più ricercati

dalla consumatrice target di entrambe le

insegne. Per questo, i marchi in esclusiva,

per ora appannaggio de La Gardenia, ver-

ranno progressivamente introdotti anche

da Limoni. L’obiettivo è di avere una pre-

senza significativa di questi prodotti, va-

lutata tra il 10 e il 20% dell’assortimento,

sempre con la logica della complementa-

rietà, ovvero senza cannibalizzare l’offerta

dei marchi commerciali. Nella logica di ot-

timizzare la valorizzazione di questi brand,

sono allo studio anche nuove soluzioni a

livello espositivo. “Oggi queste linee sono

esposte ciascuno nelle aree merceologiche

di competenza: ad esempio, Maison Bio nel

strategico il ruolo delle pl

nel costruiredistintività

FABIO PAMPANIamministratore delegato

La Gardenia

RICHARD SIMONINamministratore delegato

Limoni Group

biologico, Kyoku nelle fragranze maschili

ecc -chiarisce Pampani-. Ma il prossimo

passo sarà quello di riunirli in un’unica area,

per sottolineare il denominatore comune di

titolarità e garanzia che li caratterizza. Que-

sto, inoltre, richiederà un lavoro importante

sulla formazione della clientela attraverso il

personale di vendita”.

In questa costruzione di distintività, un

ruolo strategico spetta anche alle private

label. “B by Limoni, che ha già una quota

significativa nei pdv Limoni, è stata intro-

dotta anche in 50 pdv La Gardenia -dichia-

ra Simonin-. Soprattutto nel makeup, que-

sto brand viene identificato come un entry

price per la clientela giovane, con nostra

buona soddisfazione a giudicare dai primi

risultati”. Soddisfatto anche Pampani per

Maison Bio, che da aprile non solo è pre-

sente in tutti i pdv La Gardenia, ma è stata

inserita anche in una decina di pdv Limoni

con performance giudicate interessanti.

Tra gli annunci La Gardenia/Limoni c’è

anche quello del prossimo sviluppo di un

nuovo format che dovrà accogliere i prodot-

ti esclusivi e a marchio, all’interno sia dei

diversi pdv delle due insegne sia della gdo.

Una soluzione simile è già stata testata da

un paio d’anni da Limoni nel superstore

Tigros di Solbiate Arno (Va) con lo shop-

in-shop B Basic Beauty. “Al momento, si

tratta di un progetto in stand-by -conclude

Simonin-, per il quale stiamo valutando in-

sieme altre strade”. Lavori in corso, quindi,

in molte direzioni.•

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28 maggio 201220

R E T A I L

catone Uno). La prima, importante sia

per fatturato che per marginalità, ha già

segnato cinque nuove aperture da inizio

2012. Borsari Sport invece è stato ricon-

vertito come shop-in-shop dedicato al

fitness casalingo. “Abbiamo riposiziona-

to lo sport in funzione di completamento

dell’arredamento -racconta Bandieri- co-

me home fitness. Con un decimo della

superficie occupata, la resa è doppia”.•

un ambizioso proget-

to di rilancio quello

tratteggiato dall’Ad

di Mercatone Uno

Ettore Bandieri in occasio-

ne del rinnovo del pdv di Ce-

sano Maderno (Mb). “Con-

tiamo di ristrutturare con il

nuovo concept -spiega Ban-

dieri- 60 dei 90 pdv Merca-

tone Uno”. I negozi rinnovati,

infatti, hanno dato risultati

molto positivi, sia in termini

di fatturato che di scontrino

medio, quasi forzando la

mano al Gruppo che ha pia-

nificato anche nuove aper-

ture (Bari a fine 2012), se

si presentano location favo-

revoli. “Ma non sarà questo

il nostro sviluppo primario”,

chiarisce Bandieri.

Dopo le prime ristrutturazioni due anni

fa a Navile (Bo), Rubiera (Re) e Castel-

franco Emilia (Mo), Cesano Maderno è

l’ultimo test, con un format ulteriormen-

te limato. Tutte le ristrutturazioni vengo-

no fatte a negozio aperto, con un inve-

stimento tra 2,5 e 3,1 mio euro a pdv.

“Pensiamo di procedere a ondate di 20

pdv all’anno -prosegue Bandieri-, quindi

siamo orgogliosi ma anche attenti alle

sfide poste dall’impegno finanziario; i

risultati ottenuti con i pdv ristrutturati

(+20-25% in fatturato) ci spingono ad

accorciare i tempi e a coinvolgere risor-

se esterne all’azienda per il

project management”. Pri-

ma di ampliare la superficie

espositiva, che per Merca-

tone Uno supera i 500mila

mq, il rilancio parte dai ne-

gozi di proprietà in location

importanti le cui potenzia-

lità non sono ancora com-

pletamente espresse.

La multicanalità è l’altra

faccia del progetto e punta

ad affiancare e-commerce,

sito, social network e ne-

gozio fisico in una logica di

permeabilità, coerenza e

supporto reciproco. “Stia-

mo lavorando con Accentu-

re per moltiplicare la nostra

presenza verso il cliente

-spiega Bandieri- anche

con proposte diverse a se-

conda del canale”. Se il negozio tradizio-

nale si presta meglio alla soddisfazione

dei sensi, il virtuale potrebbe ospitare

product line che non trovano spazio nel

pdv, “addirittura degli e-outlet -aggiun-

ge Bandieri- per le offerte proposte solo

online”.

Novità anche per le altre insegne del Grup-

po, E’Oro (81 corner in pdv Mercatone Uno

e 26 shop-in-shop in centri commerciali)

e Borsari Sport (un punto di vendita stand

alone e 39 shop-in-shop negli store Mer-

In base ai risultati ottenuti dai pdv ristrutturati, il Gruppo intende ridisegnare 60 store sui 90 complessivi della rete

di Barbara Trigari

ETTORE BANDIERIamministratore

delegato Mercatone Uno

SUSANNA CENNIdirettore sviluppo rete e customer

satisfactionMercatone Uno

FORMULA UNICA PER LA CASA

“Il nuovo format si esprime al meglio sulle superfici più importanti e mira a spostarsi da un concetto generalista a quello di ‘multispecializzato per la casa’ -come spiega Susanna Cenni, direttore sviluppo rete/customer satisfaction- con una formula solo nostra e unica che raccoglie sotto lo stesso tetto tutto quanto necessario per arredare la casa”. La direzione è quindi quella di “eliminare le categorie borderline che distraggono il cliente -prosegue Cenni- ed elaborare in maniera ampia e profonda quelle legate alla casa esponendole per mondi, in maniera più redditizia e puntuale”. I risultati si vedono sia nel consolidamento dei bacini d’utenza, che nell’acquisizione di nuova clientela: “confrontando le interviste fatte a Rubiera prima e dopo la ristrutturazione -conclude Cenni- i clienti che dichiarano di voler tornare e consigliano la visita a un amico sono passati dal 65% al 98%”.

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28 maggio 201222

Confronto tra le soluzioni adottate da Acqua & Sapone, Conad ed Esselunga

a nostra rilevazione ha interessato

tre pdv di altrettanti format urbani:

un supermercato (Conad), un super-

store (Esselunga), uno specialista di

grocery non food (Acqua & Sapone). Nei

due pdv più grandi, il layout si presenta con

le classiche disposizioni a pettine e strutture

tradizionali con moduli standard di lineari.

In particolare, Esselunga si caratterizza per

la presenza di un’area centrale che raggrup-

pa due corsie ad originare uno spazio qua-

lificato interamente dedicato alle categorie

dei prodotti per toeletta, con attrezzature

e ambientazione particolarmente curate e

dove ai prodotti per la cura dei denti sono

riservati i primi quattro moduli di un lineare

laterale. Conad, invece, colloca la toeletta in

una delle prime corsie, dal lato delle casse,

su un intero lato di lineare, dove però non ci

sono i prodotti per l’oral care che si trova-

no raggruppati nella sola testata di banco

che dà sul passaggio centrale. A sua vol-

ta, lo specialista Acqua & Sapone sfrutta

in maniera molto intensiva gli spazi ristretti

del suo punto di vendita, dove i percorsi so-

di Lu.Ca.

no stretti e tortuosi e le attrezzature sono

adattate agli spazi, con moduli di lineare di

diverse dimensioni e di misure inferiori agli

standard e di profondità contenuta.

L’offerta appare quantitativamente simile

dal superstore Esselunga e dallo specialista

Acqua & Sapone, con circa 250 referenze,

ed anche la ripartizione nelle quattro fami-

glie nelle quali è stata suddivisa la ricerca è

abbastanza simile, con circa il 40% di den-

tifrici il 30/35% di spazzolini ed il 10/15%

sia per i colluttori che per i prodotti vari, nei

quali sono compresi sia gli accessori per la

pulizia dei denti, sia i prodotti per le den-

tiere. Nettamente inferiore è invece quella

del supermercato Conad, dove sono state

rilevate 77 referenze con una ripartizione

che vede una netta prevalenza di dentifri-

ci (54,5%) e poi di spazzolini (32,5%) con

colluttori e vari che si dividono esattamente

il restante 13%. La stessa differenza si os-

serva nella profondità della gamma offerta,

con un numero di marche che oscilla da 26

a 28 nei due punti di vendita più assortiti,

contro le 15 di Conad; questo però fa sì che

la concentrazione sia simile per tutti e tre:

circa 10 referefenze per marca.

In termini qualitativi, tuttavia, le marche si

possono suddividere in due gruppi: quelle

tipiche del grocery di largo consumo, che

sono presenti in tutte e tre le insegne, e

quelle più assimilabili alla parafarmacia,

che si trovano solo nelle due insegne più

fornite. Quanto ai prezzi, in tutti i gruppi che

compongono la categoria si possono iden-

tificare prodotti di marca e prodotti pre-

mium, ma non sempre è presente la marca

privata e, almeno in questo campione, non

si rilevano primi prezzi; inoltre, i formati pre-

valenti, che sono i tubetti da 75 o 100 ml per

i dentifrici e da 3/500 ml per i colluttori, non

sempre sono trattati allo stesso modo per

le varie marche; perciò è difficile individuare

delle scale di prezzo significative, anche se

le differenze tra i prodotti di minor costo, sia

tra i dentifrici che gli spazzolini, che sono i

prodotti più importanti, possono risultare

anche notevoli.•

R E T A I L _ repa r t i

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28 maggio 2012 23

repar t i _ R E T A I L

parete di fondo

pare

te d

i fon

do

bagno - doccia - saponi

vari

ass

ortit

i

sham

poo

e ba

lsam

o

vari igiene

dentifrici spazzolini detergenti

hair care pettiniecc

cosmeticisolari calze

tessili vari

colo

rant

i

casse

ingresso

blanx p.drops theram colgate colgate az listerineantica e colgate spin

colgate piave oral b oral b silver ccapitano denivit smokers genera biorep taumarin

blanx sanogyl biorepair colgate colgate az iodosan p drops tantumaquafr mentad benefit oral b oral b oral b oral b colgate colgate

sensod emoform elmex colgate colgate az durban sensod oral belmex meridol capitano

sensod emoform marvis colgate colgate capitano capitano rapident rigident oral b oral b sensod aquafr mentad capitano

cukident dentosan az colgate

sensod oral b mentad mentad mentad piaveiodosan polident polident juniorbenefit paradent algasiv oral b aquafr mentad aquafre silver c silver c

meridol aquafr mentad mentad mentad piave antica e antica e polidentsilver c elmex

marvel aquafr mentad mentad mentad pepsodelmex aquafr az jun oral b colgate mentad mentad benefit piaveoral b colgate mentad aquafr hello k

superette di viale Zara - Milano visitata il 20/1/2012 superficie mq 250

LAYOUTIl punto di vendita è una superette specializzata, interamente destinata a prodotti di grocery non food, integrati con alcuni prodotti accessori tessili e casalinghi. È allestita con moduli di dimensioni irregolari, da circa 1 m/1,20 m, più alti alle pareti e bassi al centro, con corsie molto strette. I prodotti per toeletta si trovano nell’area in fondo a sinistra ed a quelli per la cura dei denti è riservato un lato del lineare centrale, su cinque moduli, tre per i dentifrici lunghi circa 1,20 m e 2 m per gli spazzolini, lunghi circa un metro. Alcuni prodotti speciali si trovano poi su un solo ripiano nel lato alle spalle. L’altezza è di circa 1,60 m. Le corsie sono molto strette.

DISPLAYI cinque moduli sono poco alti (circa 1,60 m) e di dimensioni ridotte e diverse tra dentifrici e spazzolini: più lunghe per i primi (circa 1,20 m) e più corte i secondi (circa 1 m). I dentifrici, con i colluttori ed i prodotti per dentiere, sono esposti su 7 ripiani, con quelli in basso molto bassi in altezza e difficili da accedervi; gli spazzolini hanno invece cinque file di ganci per le confezioni appese. La sequenza espositiva appare mista, con alcuni allineamenti per marche in orizzontale, ma altre anche in verticale; ai prodotti junior sono riservati i ripiani in basso. Presente un ripiano con alcuni prodotti di marche di tipo parafarmaceutico.

ref. val. %

Numero referenze 259

Dentifrici 107 41,3

Spazzolini 91 35,1

Colluttori 27 10,4

Vari 34 13,1

di cui: private label 0

Numero marche 28

Concentrazione 9,3

OFFERTALe referenze presenti sono 259, così suddivise: 107

dentifrici (pari al 41,3%), 91 spazzolini (35,1%), 27 colluttori (10,4%), 34 prodotti vari (13,1%). Le

marche presenti sono 28 con una concentrazione di 9,3 referenze per marca; non è presente la pl. Nei

dentifrici e spazzolini, sono presenti complessivamente 23 referenze junior. Numerose le marche di tipo

parafarmaceutico, soprattutto nei dentifrici e colluttori. Alcune offerte speciali con confezioni multiple.

bio rep = bio repairparadont = paradontaxsensod = sensodyneantica e = antica erboristeriamentad = mantadentaquafr = aquafreshcurasep = curaseptcapitano = pasta del capitanohomeod = homeodentpepsod = pepsodentsilver c = silver carep drops = pearl dropshello k = hello kitty

dentifrici

spazzolini

colluttori

curativi e dentiere

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28 maggio 201224

R E T A I L _ repa r t i

casse

entrata

igie

ne

casa

toel

etta

dete

rsiv

i

dete

rsiv

i

oral care

forn

o

cons

erve

cons

erve

past

a

drog

heri

acapitano mentad oral bcolgate oral b polident

aquafr mentad conadoral b

listerine conad mentad

junior conad mentadaquafr oral baquafr colgate iodosancapitan mentadaquafr az antica esensodparadon az colgate

blanxaquafr colgate mentadcolgate

aquafr mentad mentad

supermercato di via Quaranta - Milano visitato il 2/5/2012 - superficie mq 1.000

LAYOUTÈ un supermercato di medie e regolari dimensioni, con doppie file di lineari

a pettine perpendicolari alla linea delle casse. I prodotti per toeletta si trovano in una delle prime corsie dal lato delle casse, ma ai prodotti per la

cura dei denti è riservata solo la testata di banco interna. Le dimensioni dei lineari sono quelle standard di m. 1,33 e l’altezza di presa supera i 1,70 m.

Le corsie hanno un’ampiezza di circa 2,20 m.

DISPLAYAlla categoria è riservato un solo modulo posizionato nella testata di banco interna, nel lineare dei prodotti per toeletta. L’esposizione è su sette ripiani e due file di ganci; sui primi sei ripiani dal basso sono presentati i dentifrici e sul settimo i colluttori; sulle file di ganci sono presenti gli spazzolini ed alcuni accessori. Considerato lo spazio alquanto ridotto, la sequenza espositiva è necessariamente mista -sebbene si cerchi di raggruppare i prodotti per marca- e con la collocazione privilegiata della private label nei ripiani ad altezza visiva.

ref. val. %

Numero referenze 77

Dentifrici 42 54,5

Spazzolini 25 32,5

Colluttori 5 6,5

Vari 5 6,5

di cui: private label 9 11,7

Numero marche 15

Concentrazione 5,1

OFFERTALe referenze presenti sono 77, così suddivise: 42 dentifrici (pari al 54,5%), 25 spazzolini (32,5%),

cinque colluttori (6,5%), cinque prodotti vari (6,5%). Le marche presenti sono 15 con una concentrazione di 5,1

referenze per marca; di queste, (pari all’11,7%) sono della marca privata Conad. Nei dentifrici e spazzolini,

sono presenti complessivamente cinque referenze junior. Assenti marche di tipo parafarmaceutico.

bio rep = bio repairparadont = paradontaxsensod = sensodyneantica e = antica erboristeriamentad = mantadentaquafr = aquafreshcurasep = curaseptcapitano = pasta del capitanohomeod = homeodentpepsod = pepsodentsilver c = silver carep drops = pearl dropshello k = hello kitty

dentifrici

spazzolini

colluttori

curativi e dentiere

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28 maggio 2012 25

repar t i _ R E T A I L

ingresso

vini liquori

oral care barba saponi deodoranti creme

bagni schiuma maquillage

igienici

casse

capelli cura corpo

abbigliamento

gum gum esselun oral boral b oral b aquafr

esselu mentad mentadoral b aquafr

fittydent algasiv taumarin

colgate mentadgum dentosan meridol

polident polident rapidentgum esselu mentad

mentadoral b esselu

elmex paradont bio rep elmex meridol sensod colgate elmex

listerine listerine sensodmeridol

colgateparadon

pp esselu aquafr marvis colgatehomeod

bio rep sensod elmex

listerine tantum gum bio rep elmexparadon blanx

az mentad mentad colgatebio rep

sensod capitano

listerine antica e colgate homeod elmexsensod denivit

az mentad mentadcapitano

aquafrcapitano iodosan

mentad mentad capitano dentosancurasep

sensod aquafr mentad mentad colgateiodosan mentad

gum angelica aquafr

iodosan oral b durban aquafr smokers antica e antica e antica e mentad mentad colgate durbans

superstore di via Ripamonti - Milano visitato il 2/5/2012 - superficie mq 4.800

LAYOUTIl punto di vendita è un superstore di ampie dimensioni, disposto regolarmente, con lineari disposti a pettine e perpendicolari alle casse; due delle corsie centrali (le n° 14 e 15) sono riunite a formare un’area interamente dedicata alla toeletta ed ai prodotti igienici. I lineari laterali si allungano per 15 moduli standard e nei primi quattro di un lato ci sono i prodotti per la cura dei denti. L’ambientazione è particolarmente curata e l’ambiente è molto luminoso. Ampi anche gli spazi di percorrenza delle corsie (circa 2,50 m). L’altezza di presa è di circa 1,70 m.

DISPLAYL’oral care è presentato su quattro moduli consecutivi, con sette ripiani che per gli spazzolini e gli accessori diventano file di ganci ai quali sono appese le confezioni in blister. La sequenza espositiva vede appunto spazzolini e vari nei ripiani o ganci in alto, mentre lo spazio inferiore è distribuito tra colluttori, che occupano il primo modulo, e dentifrici, sugli altri tre; per questi la disposizione tende ad essere verticale, con la parte finale riservata ai prodotti per bambini (spazzolini e dentifrici). La marca privata ha spazi privilegiati nei ripiani centrali. Alcuni floor stand con prodotti in promozione.

ref. val. %

Numero referenze 243

Dentifrici 99 40,7

Spazzolini 72 29,6

Colluttori 34 14,0

Vari 38 15,6

di cui: private label 11 4,5

Numero marche 26

Concentrazione 9,3

OFFERTASono state rilevate 243 referenze, così suddivise: 99 dentifrici (pari

al 40,7%), 72 spazzolini (29,6%), 34 colluttori (14%), 38 prodotti vari (curativi dei denti e per dentiere, pari al 15,6%). Le marche presenti

sono 26 con una concentrazione di 9,3 referenze per marca; di queste, 11 referenze (pari al 4,5%) sono della marca privata Esselunga. Nei

dentifrici e spazzolini, sono presenti complessivamente 13 referenze junior. Presenti anche alcune promozioni con formati multipli. Ampia presenza di marche parafarmaceutiche in tutte le famiglie. Presente

anche una marca di dentifrici omeopatici.

bio rep = bio repairparadont = paradontaxsensod = sensodyneantica e = antica erboristeriamentad = mantadentaquafr = aquafreshcurasep = curaseptcapitano = pasta del capitanohomeod = homeodentpepsod = pepsodentsilver c = silver carep drops = pearl dropshello k = hello kitty

dentifrici

spazzolini

colluttori

curativi e dentiere

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G D O S O L U T I O N S

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sv i luppo re t i _ R E T A I L

28 maggio 2012 27

CONCORRENZA

Non ha competitor attivi in

zona.

LAYOUT

Come da tradizione.

OFFERTA

Sono 7.000 gli articoli in ven-

dita di cui 3.000 petfood e

4.000 petcare.

SERVIZI

Orario: lun-sab 9,00-20,00;

domenica 9,30-19,30. Il par-

cheggio scoperto ospita fino

a 30 posti auto.

ADDETTI E CASSE

Elena Pennati dirige tre addet-

ti full time e quattro part time.

In barriera due casse.

CALZATURE

Viale della Fonte Lunga, 1

Assago (Mi)

1.400 mq

Pittarello Calzature spa

DATA DI APERTURA

24 marzo 2012

LOCATION

Realizzato in zona periferi-

ca. All’interno del retail Park

MilanoFiori (alla periferia di

Milano), nelle vicinanze del

forum di Assago.

CONCORRENZA

Nello stesso centro sono pre-

senti Geox e Scarpe&scarpe.

LAYOUT

Si sviluppa su pianta rettan-

golare e segue il format tipico

dell’insegna.

OFFERTA

Sono in vendita 10.000 arti-

coli.

SERVIZI

Orario: lun-dom 9,30 – 20,30.

Presente all’interno del pdv il pun-

to mamma, spazio dedicato per

accudire i bambini, per permetter

loro di giocare e di divertirsi.

SUPERSTORE

Via Marconi 41

Musile di Piave (Ve)

1.773 mq

Sigma

DATA DI APERTURA

29 marzo 2012

LOCATION

Realizzato in zona centrale, a

poche decine di metri dal pa-

lazzo comunale.

CONCORRENZA

Nella stessa area insiste un

supermercato Billa.

LAYOUT

Non si discosta dal tradiziona-

le format dell’insegna.

OFFERTA

Numero referenze non dispo-

nibile.

SERVIZI

Orario: lun-dom 8,00-20,00.

ADDETTI E CASSE

Ha sette casse poste in bar-

riera.

SUPERSTORE

Via Peschiere 38

Casale sul Sile (Tv)

1.615 mq

Sigma

DATA DI APERTURA

15 marzo 2012

LOCATION

Ubicato in località Conscio,

zona periferica della cittadina.

CONCORRENZA

Nella stessa zona non sono

attivi competitor diretti.

LAYOUT

È in linea con la tradizione

dell’insegna.

OFFERTA

Non disponibile.

SERVIZI

Orario: lun-sab 8,15-19,30.

ADDETTI E CASSE

Attive cinque casse in barrie-

ra. Il team di lavoro è formato

da 24 persone.

CASH&CARRY

Via Ranuccio Bianchi

Bandinelli 130

Roma

800 mq

Brevi

DATA DI APERTURA

10 maggio 2012

LOCATION

È stato creato in zona Ciampi-

no, nel complesso polifunzio-

nale Palacavicchi.

CONCORRENZA

Non ci sono concorrenti diretti

nello stesso bacino di utenza.

LAYOUT

Segue fedelmente le direttive

dell’insegna.

OFFERTA

L’assor timento comprende

1.800 articoli in vendita.

SERVIZI

Orario: lun-ven 9,00-18,00.

ADDETTI E CASSE

Dato non disponibile.

PET STORE

Via Sorelle Ugazio 6

Galliate (No)

580 mq

Maxi Zoo Italia

DATA DI APERTURA

28 maggio 2012

LOCATION

Ubicato in zona periferica.

CONCORRENZA

Non insistono competitor in

zona.

LAYOUT

Come da tradizione dell’inse-

gna.

OFFERTA

Disponibili 7.000 referenze

di cui 3.000 petfood e 4.000

petcare.

SERVIZI

Orario: lun-sab 9,00-20,00.

Presente un parcheggio sco-

perto con 30 posti auto.

ADDETTI E CASSE

Sono impiegati due addetti

full time e quattro part time.

Presenti due casse.

PET STORE

Via Portico 12

Orio al Serio (Bg)

630 mq

Maxi Zoo Italia

DATA DI APERTURA

10 maggio 2012

LOCATION

Creato in periferia, ad angolo

con via Lombardia.

IPERMERCATI: 200

MQ 1.649.157

SUPERMERCATI: 1.831

MQ 1.649.157

ALTRI: 3.793

MQ 1.114.701

AREA NIELSEN 2

* Dati aree da: Guida Nielsen Largo Consumo, edizione gennaio 2012

di A. Bonaccorsi

NON FOOD

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R E T A I L _ sv i luppo re t i

28 maggio 201228

di utenza stimato di un milio-

ne di potenziali clienti.

CONCORRENZA

Non sono presenti competi-

tor in zona.

LAYOUT

Rispecch ia la f i l o so f ia

dell’insegna. Il punto di ven-

dita a pianta rettangolare ha

l’ingresso sul repar to elet-

trodomestici.

OFFERTA

Conta 15.000 referenze.

SERVIZI

Orario: lun-dom 9,00-21,00.

C’è disponibilità di parcheg-

gio per 1.800 posti auto.

ADDETTI E CASSE

Vi lavorano 35 addetti alla

vendita, coordinati dal di-

rettore Gianluca Gianfelice

e da Michele Tortoriello. Ha

cinque casse.

ELETTRONICA DI CONSUMO

via Capitano Alessio, 102

Rosa (Vc)

1.800 mq

Unieuro

DATA DI APERTURA

3 maggio 2012

LOCATION

È in zona centrale, sulla strada

stradale 47.

CONCORRENZA

Non gravitano concorrenti nel-

lo stesso bacino di utenza.

LAYOUT

In linea con le direttive del

gruppo.

OFFERTA

Sono 8.000 le referenze in as-

sortimento.

SERVIZI

Orario: lun-dom 9,00-20,00.

ADDETTI E CASSE

Conta su 28 collaboratori e ha

12 casse.

ELETTRONICA DI CONSUMO

Via Feltrina 45

Pederobba (Tv)

2.000 mq

Unieuro

DATA DI APERTURA

3 maggio 2012

LOCATION

Realizzato in periferia, sulla

strada regionale 348.

CONCORRENZA

Non insistono concorrenti in

zona.

LAYOUT

Segue fedelmente il format

dell’insegna.

OFFERTA

Complessivamente sono pre-

senti in assortimento 8.000

articoli.

SERVIZI

Orario: lun-dom 9,00-20,00.

Sono disponibili tutti i servi-

zi della linea No Problem: la

gamma delle prestazioni per

semplificare il processo di

acquisto.

I servizi sono suddivisi nelle

seguenti quattro aree temati-

che: Configurazioni e Aggior-

namenti; Consegna e Installa-

zione; Assistenza e Protezione

Cliente; Finanziamenti.

ADDETTI E CASSE

Ha 22 dipendenti e dieci cas-

se poste in barriera.

ADDETTI E CASSE

Per i pagamenti sono attive cinque

casse. Dà lavoro a 12 persone.

CALZATURE

Via Po, 13

San Giuliano Milanese (Mi)

1.500 mq

Pittarello Calzature spa

DATA DI APERTURA

29 marzo 2012

LOCATION

Si trova in periferia.

CONCORRENZA

Non insistono competitor di-

retti nella stessa area.

LAYOUT

Creato su pianta quadrata,

è in linea con la tradizione

dell’insegna.

OFFERTA

L’assor timento dispone di

10.000 item.

SERVIZI

Orario: lun-sab 9,30–20,30:

domenica10,00-20,30.

ADDETTI E CASSE

Sono presenti quattro casse.

Sono impiegate 12 persone.

CALZATURE

Via Igino Garbini snc

Viterbo

1.500 mq

Pittarello Calzature spa

DATA DI APERTURA

29 marzo 2012

LOCATION

Aperto in zona periferica. La

via è parallela a via Cassia

Nord.

CONCORRENZA

Nella stessa via è presente

un punto di vendita Scarpa-

mondo.

LAYOUT

Si sviluppa su due piani e su

pianta rettangolare, in linea

con il format tipico dell’inse-

gna.

OFFERTA

Sono 10.000 gli ar ticoli in

vendita.

SERVIZI

Orario: lun-sab 9,00-21,00;

domenica 10,00-20,30.

ADDETTI E CASSE

La squadra di lavoro è com-

posta da 12 addetti. Attive

quattro casse.

ELETTRONICA DI CONSUMO

Strada Provinciale

2 Lungofino

Città Sant’Angelo (Pe)

3.000 mq

G.R.E (DML spa Trony)

DATA DI APERTURA

19 aprile 2012

LOCATION

Situato all’uscita Pescara

Nord della A14, ad angolo con

via della Scafa. Ha un bacino

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I N D U S T R I A

28 maggio 201230

Si moltiplicano le campagne didattiche promosse a scuola dai brand. Iniziative che vedono realtà del settore pubblico e privato unire le forze, con il supporto di esperti

di Laura Brivio

utrirsi bene, rispettare le norme

stradali, preservare l’ambiente,

amare senza rischi, dire no alla

violenza. Se l’istruzione comincia

in tenera età, questo vale anche per l’edu-

cazione civica e i comportamenti responsa-

bilizzanti insegnati a scuola. Lo hanno ben

compreso le tante aziende che si legano

a operazioni educative per promuovere

tra le nuove generazioni stili di vita corret-

ti e sostenibili. Un fenomeno che riguarda

sempre più comparti industriali, impegnati

a promuovere, con il sostegno di esperti

nutrizionisti, pedagoghi, psicoterapeuti e

forze dell’ordine, progetti di matrice ludica

destinati a scolaresche di tutti i gradi. Per-

ché è soprattutto con la pratica del gioco

che si trasmettono efficacemente messag-

gi educativi a quei bambini e adolescenti

che sono anche i consumatori di domani.

In questo modo i giovani apprendono in pri-

mis l’importanza di una corretta alimenta-

zione, che passa attraverso il consumo di

prodotti sani, genuini e dal giusto apporto

calorico. Gli esempi non mancano: la pi-

ramide alimentare è il tema di quest’anno

del progetto di durata quadriennale “Best

food generation, la tribù dell’Expo”, frutto

della partnership tra Expo 2015 spa e Rio

Mare (Bolton Alimentari). L’operazione, cui

hanno aderito 3.000 scuole elementari ita-

liane per un totale di 8.000 classi, prevede

kit didattici con cui gli insegnanti possono

tenere lezioni a tema grazie ai contenuti svi-

luppati dal Prof. Michele Carruba, uno dei

massimi esperti di nutrizione in Italia, ma

i bambini sono anche invitati a realizzare

lavori creativi da sottoporre a una commis-

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I N D U S T R I A

28 maggio 2012 31

sione incaricata di designare ogni anno la

classe vincitrice. Assolatte aderisce inve-

ce a “Scuola e cibo. Piani di educazione

scolastica alimentare”, il programma nato

dal protocollo d’intesa siglato dal Ministero

dell’Istruzione, dell’Università e della Ricer-

ca e da Federalimentare. Quest’anno circa

1,6 milioni di studenti di 77.000 classi del-

le scuole secondarie inferiori sono coinvol-

ti in lezioni interdisciplinari, secondo una

formula che prevede degli approfondimenti

dedicati alla cultura e ai saperi del cibo.

Inoltre, possono partecipare a laboratori

e visitare aziende alimentari del territorio.

Con il progetto europeo “Frutta nelle scuo-

le” promosso dalla Comunità Europea e dal

Ministero italiano delle Politiche Agricole e

Forestali, il marchio DimmidiSì (La Linea

Verde) anche quest’anno fornisce snack

di kiwi, mela, melone e carote a 200.000

studenti delle scuole primarie di Liguria,

Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Gra-

zie a un pack appositamente studiato per

il target di riferimento, il fine è “avvicinare

i più piccoli al consumo di frutta e verdura

fresca, aiutandoli così a sviluppare abitu-

dini alimentari corrette -dichiara Giuseppe

Battagliola, presidente di La Linea Verde-.

Un obiettivo importante che intendiamo

perseguire tramite il brand DimmidiSì con

questa e altre iniziative”.

Se è il binomio alimentazione-scuola ad

avere le radici più solide in virtù di partner-

ship strette anche con le istituzioni italiane

e la Comunità Europea, in aula entra però

anche l’importanza di trasmettere alle fu-

ture generazioni una coscienza sociale e

civile su altri temi essenziali, come quello

della sicurezza. In quest’ottica s’inquadra

“Sicuri insieme: Goodyear per l’educazione

stradale”, campagna educativa promossa

dal costruttore di pneumatici in collabora-

zione con la Polizia Stradale, con il patro-

cinio del Ministero dell’Interno e del Mini-

stero della Gioventù e destinata a più di

12.000 studenti di 465 classi di Lombar-

dia, Lazio e Puglia. Con appositi kit didat-

tici e professori d’eccezione rappresentati

dai poliziotti, in classe si tengono lezioni su

comportamenti stradali, valore della vita

e importanza dell’autonomia. Lanciato un

anno fa con il cartone animato Goodhero,

in cui quest’anno la bionda eroina è dop-

piata dall’attrice Claudia Gerini, e seguito

dal lancio di un omonimo sito e di un appli-

cativo ludico per Facebook, iPhone e iPad,

questo progetto scuole “ci sta dando tante

soddisfazioni -dichiara Luca Crepaccioli,

presidente e amministratore delegato di

Goodyear Dunlop Italia-. Siamo rimasti

colpiti dal numero di entusiastiche ade-

sioni ricevute, che hanno superato di gran

lunga le nostre previsioni. Crediamo mol-

to nell’educazione dei giovani tanto che

per il 2012 il numero delle scuole e degli

studenti è destinato a raddoppiare”. Oltre

2.500 alunni milanesi dagli 8 agli 11 anni

e i ragazzi della Fondazione Laureus Ita-

lia Onlus si divertono apprendendo lezioni

sulla mobilità grazie a “L’automobile agli

occhi dei bambini” di Mercedes-Benz Mi-

lano, mostra interattiva ospitata fino al 30

giugno nella sede meneghina del Brand

Center di Via Gallarate 450. Oggetti in-

terattivi, postazioni d’ascolto, un veicolo

sperimentale e un opuscolo sono alcuni

Promuovere con approccio ludico gli stili di vita corretti e sostenibili tra le nuove generazioni è il denominatore comune di iniziative come quelle approntate da Goodyear (Sicuri insieme), DimmidiSì (Frutta nelle scuole), Think safe (Durex)e L’automobile agli occhi dei bambini (Mercedes-Benz Milano)

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I N D U S T R I A

28 maggio 201232

degli strumenti accattivanti che costella-

no il percorso studiato per i futuri utenti

della strada. “I bambini sono esploratori

nati -spiega Radek Jelinek, amministra-

tore delegato di Mercedes-Benz Milano-

e la mostra intende spiegare loro i valori

della sicurezza e del rispetto reciproco

sulle strade. Quest’iniziativa è la miglior

espressione di una strategia sostenibile

in grado di apportare benefici nel medio

e lungo periodo”. Il valore della sicurezza

è anche al centro del progetto “Think safe”

con cui Durex (Reckitt Benckiser) insie-

me ad Anlaids è nelle scuole medie supe-

riori italiane a educare 300.000 allievi di

12.000 classi sulle malattie sessualmente

trasmissibili e le gravidanze indesiderate.

Per il leader mondiale della contraccezio-

ne e del sesso sicuro, come spiega il brand

manager di Durex Alberto Ponchio: “la

scelta di promuovere un percorso formati-

vo è da attribuire al ruolo di crescita cultu-

rale che Durex riconosce alle scuole quale

contesto elettivo per sostenere iniziative di

educazione e prevenzione alla salute”. Per

comunicare agli adolescenti quest’iniziati-

va, di cui si è fatto ambasciatore la giovane

e irriverente “Iena” Niccolò Torielli, sono sta-

ti realizzati materiali da utilizzare in aula, un

sito dedicato, contenuti per i social media

Facebook, Twitter e YouTube e un concorso

a premi. È stato invece battezzato ‘Scuole

pulite’ il progetto promosso da Ajax (Colga-

te-Palmolive) che consta sia di un’indagine

nazionale per comprendere cosa i genitori

si aspettino dalla scuola sia di un concorso

a premi che fino al 31 maggio ha coinvolto

i bambini delle scuole elementari e medie

d’Italia, chiamati a esprimersi tramite ela-

borati creativi sul concetto letterale e meta-

forico di scuola pulita. “Ajax è la marca che

da sempre offre alle donne la possibilità

di avere una casa pulita e accogliente -af-

ferma Chiara Aluffi Pentini, responsabile

marketing di Ajax-. Ora s’impegna per offrire

ai loro bambini una scuola pulita, come la

propria casa”.•

“Siamo tutti Capitano” è il titolo della campagna di sensibilizzazione che Pasta del Capitano (Farmaceutici Dottor Ciccarelli) rivolge a oltre 4.000 classi italiane per prevenire il bullismo, fenomeno in crescita sia in termini di diffusione sia di gravità degli episodi e che riguarda anche i bambini più piccoli. Essendo la scuola uno dei luoghi dove questa forma di violenza si manifesta, in collaborazione con il Prof. Nicola Iannaccone, psicologo e curatore dei contenuti, l’azienda propone un percorso didattico basato su modelli di comportamento vincenti ma non aggressivi, a partire da quello del Capitano contrapposto al bullo. “Il progetto -afferma Marco Pasetti, presidente e amministratore unico di Farmaceutici Dottor Ciccarelli- rappresenta la volontà di Pasta del Capitano, che da oltre cent’anni fa sorridere gli Italiani, di essere al servizio del consumatore con un impegno che vada oltre i suoi prodotti e rappresenti i suoi valori di marca: affidabilità e garanzia di serietà. Da qui la scelta di affidare al nostro Capitano il ruolo di protagonista della campagna divenendo un alleato della famiglia nelle problematiche relative al bullismo”. Nell’anno scolastico in corso l’iniziativa prevede la distribuzione di circa 3.000 kit alle scuole primarie e un altro migliaio alle scuole dell’infanzia. Scaricabili anche dal sito www.siamotutticapitano.it, i materiali formativi vedono protagonisti dieci allegri animali con cui i bambini possono facilmente identificarsi e a conclusione del percorso di educazione socio-affettiva è previsto un concorso a premi. LB

Una campagna di sensibilizzazionecontro il bullismo a scuola

Il brand Ajax si è fatto promotore di un’indagine e di un concorso coinvolgendo sia i genitori sia i ragazzi delle scuole elementari e medie

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Premiamo le marche migliori

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ALCOLICI&BIRRA

ALIMENTARI CONFEZIONATI

ALIMENTARI FRESCHI

BEVANDE

DETERGENZA&CURA CASA

DETERGENZA&CURA TESSUTI

DOLCIARIO

IGIENE&BELLEZZA

PETCARES

E V

EN

DI CI

SEI

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I N D U S T R I A

28 maggio 201236

forma al Fuorisalone 2012 perché con-

divide l’idea che l’emozione della bellezza

e del design debba essere avvicinata al

pubblico e resa democratica”, sottolinea

Andrea Mondoni, direttore marketing di

Beiersdorf Southern Europe. “Il nostro

è, da sempre, un marchio che si rivolge

alla famiglia e fa parte integrante della

quotidianità delle persone: l’attività pro-

posta non faceva altro che ribadirne la

brand equity in maniera particolarmente

singolare, avvincente, allargata”.

Famiglia, amore, competenza, fiducia,

vicinanza. Il mix di valori che la contrad-

distinguono rendono Nivea un marchio

rassicurante e prossimo ai consumatori.

“Non a caso, in una fase contrassegnata

da difficoltà economiche ed incertezze

sociali, stiamo registrando un consolida-

mento della nostra leadership di marca

nelle categorie skin care”, dichiara Mon-

doni. “In termini di totale consumer bu-

siness, nel primo trimestre 2012 Nivea

cresce, a valore, del 10,1% a livello mon-

diale e del 4% sul mercato europeo. In

Italia, grossomodo nello stesso periodo,

l’Household Panel ACNielsen riconosce a

Nivea la più elevata penetrazione presso

le famiglie (62,4%) ed una progressione

della cosiddetta “loyalty” dal 14,7% al

15,3% Ciò deriva dalla forza e dalla co-

ffrire un’esperien-

za di benessere

e di armonia alla

portata di tutti. È

l’obiettivo controcorrente

del progetto La Cura, che il

brand Nivea –in collabora-

zione con il Most e lo Studio

Toogood– ha recentemente

proposto come rimedio al-

la frenesia, al caos e alla

sovraesposizione al design

delle giornate consacrate

agli eventi della Milano Design Week.

Dal 17 al 22 aprile 2012, l’installazione

ha puntato a garantire una rigenerante

esperienza multisensoria-

le, estetica ed interattiva:

i visitatori, entrando in una

sorta di cilindro magico,

sono stati accolti da te-

rapeutici effetti sonori e

luminosi, rifocillati da uno

speciale elisir e blanditi da

un profumo finalizzato a ge-

nerare una sensazione ol-

fattiva associata al bianco

candido; sono stati, quin-

di, invitati a rilassarsi e ad

esprimere liberamente le proprie emo-

zioni manipolando sfere di creta. “Nivea

ha scelto di essere presente in questa

La marca di Beiersdorf ha intrapreso diverse azioni particolarmente incisive per ribadire la brand equity

di Patrizia Pagani

ANDREA MONDONI

direttore mktg Beiersdorf

Southern Europe

La Cura –installazione di Faye Toogood per il Fuorisalone 2012– ha ricreato una dimensione “altra”, protettiva e rassicurante, che lascia fuori stanchezza e febbrile agitazione

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I N D U S T R I A

erenza con cui, da oltre 100 anni, espli-

citiamo i valori di marca, osservando e

rispettando le consumatrici, nonché of-

frendo loro risposte centrate”.

Sviluppare le vendite e, insieme, distin-

guersi quanto ad atteggiamento nei con-

fronti del mercato. In tale ottica la strate-

gia di marketing -al di là delle innovazioni

di prodotto e del continuo miglioramento

nel presidio distributivo- si traduce in pro-

getti che vanno ad interessare sinergica-

mente gli assi communication, packaging

e retail con l’intento di avvicinare e sor-

prendere i consumatori. Per questo dal

2006 è attivo, nelle tre aree sopracitate,

il Nivea Lab, un laboratorio creativo che

individua le differenti possibili strade di

sviluppo del brand . “Basti considerare,

in proposito, i nostri due nuovissimi Nivea

Shop, attivi da cinque mesi presso le sta-

zioni ferroviarie di Milano e Roma -precisa

Mondoni-, o l’attività di consulenza/sam-

pling che da alcuni giorni è in corso sui

treni Frecciarossa, mediante la quale pro-

poniamo un’esperienza di marca ancora

più forte e diversamente fruibile. Senza

dimenticare la forte presenza web (sito

istituzionale, facebook, twitter), con cui

Nivea intende favorire una comunicazione

realmente interattiva e, quindi, rendere

i consumatori i veri “padroni” dell’equi-

ty di marca”. Alcune iniziative in fase di

lancio promettono di continuare lungo la

via della prossimità e del crescente coin-

volgimento del pubblico. Fra queste, si

segnalano un progetto in collaborazione

con il sito www.alfemminile.it, che intende

favorire l’interazione con le donne, fornire

loro supporti concreti (psicologico, socio-

logico, ecc.), fino ad arrivare ad istituire

un vero e proprio osservatorio dedicato,

e l’attività denominata “Nivea Italia sulla

pelle”, che -facendo leva sulla percezione

di italianità del marchio- punta a stilare,

a seguito di un tour artistico lungo l’intera

penisola e della successiva votazione dei

relativi video da parte della community

Nivea, la top ten dei borghi più belli d’Ita-

lia, con la correlata possibilità di parteci-

pare -inviando una prova di acquisto- al

concorso che mette in palio dei weekend

in questi luoghi ameni.•

“Porta la tua pelle in prima classe”: sui treni Frecciarossa Nivea sta realizzando un sampling merceologico coordinato con un’attività di consulenza dermatologica

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I N D U S T R I A

28 maggio 201238

Si fa concreto l’obiettivo del Gruppo di dimezzare entro il 2020 il proprio impatto ambientale, raddoppiando il fatturato

idotta del 20% la produzione di

CO2 nelle fabbriche e del 30% nei

trasporti. Il materiale utilizzato

per il pack è diminuito del 4%. Nel

frattempo l’olio di palma, presente in mol-

tissimi prodotti alimentari e non, è ormai

interamente sostenibile, salvaguardando

le foreste dell’Indonesia. Sono solo alcuni

dei risultati ottenuti in Italia dall’Unilever

Sustainable Living Plan, illustrati a Roma

nel corso di un incontro organizzato da Uni-

lever Italia in collaborazione con Gruppo

24 ORE. Cristina Lazzati, vicedirettore

area retail -Gdoweek, Mark Up, Business

Media-, ha coordinato l’evento invitando i

manager a far emergere i tanti aspetti di un

piano che si propone entro il 2020 di mi-

gliorare la salute o il benessere di un miliar-

do di persone, di ridurre l’impatto ambien-

tale complessivo della metà, raddoppiando

nello stesso tempo il business.

“Per proseguire ancora più efficacemente

nell’azione è però necessaria la collabo-

razione di tutti gli stakeholder e anche dei

competitor”, ha sottolineato James Hill,

executive vice president di Unilever Italia,

che ha presentato i successi del primo

anno di implementazione. “E da questo

punto di vista la gdo sarebbe il partner

ideale per dare vita a iniziative virtuose,

di Nadia Tadioli

a trasporto e magazzinaggio è

stata ottenuta principalmente

ottimizzando la rete logistica,

sfruttando meglio il carico dei

camion e utilizzando quando

possibile la rete ferroviaria. Il

nuovo deposito per il gelato a

Parma e l’installazione di un

impianto fotovoltaico sul de-

posito di Latina hanno fatto il

resto. Sul fronte pack l’azien-

da è impegnata in una politica che fa leva

sul lancio di prodotti concentrati e sulla so-

stituzione del polipropilene con il Pet e sta

lavorando a un progetto globale per inserire

plastica riciclata nei contenitori.

Se parlando di ingredienti la lotta per ap-

provvigionarsi di olio di palma sostenibile

è stato lo sforzo più significativo, il piano

comprende però tutte le materie prime agri-

cole che dovranno provenire entro il 2020

da fonti sostenibili e dove possibile certifi-

cate da enti terzi. “Già oggi il 100% del tè

Lipton Yellow Label venduto in Italia è certi-

ficato, così come l’85% del cacao dei gelati

Magnum -ha sostenuto Ugo de Giovanni,

category and brand building director Home

Care Unilever Italia-. Anche frutta e verdura

coltivate in Italia lo saranno: la filiera del po-

modoro sarà presto per il 70% sostenibile”.

È il sale invece il principale obiettivo in Italia

per migliorare la salute e il benessere. “Noi

italiani ne consumiamo troppo –ha detto

Patrizia Silvi, quality assurance manager

Unilever Italia– circa 10 grammi contro i 5

consigliati dall’Oms, ma il 67% del portfolio

Unilever soddisfa già questo target”.•

In Italia, Unilever dispone di quattro unità

produttive, a Caivano (Napoli, nella foto),

Sanguinetto (Verona), Casalpusterlengo (Lodi)

e Pozzilli (Isernia)

JAMES HILLvice president Unilever Italia

come quella messa in opera

con Walmart per cambiare

le abitudini nell’uso dell’ac-

qua degli americani”. Perché

la particolarità del piano è

quella di occuparsi dell’im-

patto ambientale anche in

fase di consumo, dal mo-

mento che i consumatori

sono responsabili del 68%

delle emissioni. I risultati so-

no stati ottenuti agendo su moltissimi fronti

a partire da quello ambientale e le perfor-

mance del nostro paese sono state di tutto

rispetto. “Se nel mondo il 20% dell’energia

utilizzata per la produzione proviene da

fonte rinnovabile, in Italia il 100% lo è -ha

spiegato Giuseppe Infantino, vice presi-

dent supply chain Unilever Italia-, se a livel-

lo world wide un terzo dei siti produttivi non

manda rifiuti in discarica, in Italia nel 2011

gli scarti si sono ridotti di 1.000 tonnellate”.

E dal marzo di quest’anno anche nel nostro

paese Unilever è diventata landfill free. Un

risultato ottenuto riducendo drasticamente

gli scarti in linea e inviando il rimanente alla

termovalorizzazione, ma anche riciclando i

prodotti alimentari di ritorno dal mercato per

la produzione di mangimi animali. La ridu-

zione di oltre il 33% delle emissioni dovute

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I N D U S T R I A

28 maggio 2012 39

Non solo Topolino, ma anche eroi Marvel per un licensing che testimonia qualità

ibo buono e sicuro per tutta la

famiglia firmato Disney. La più

impor tante media company

del mondo, con una brand

equity elevatissima, spinge sull’acce-

leratore del licensing, evolvendo in una

sorta di “marchio ombrello” che può

dare garanzie al consumatore interna-

zionale in un ampio ventaglio di catego-

rie produttive, compreso molti mercati

food. Al Cibus di Parma, Francesca

Romana Gianesin, VP He-

ad of Licensing Consumer

Products e Head of Retail

canale grocery The Walt Di-

sney Company Italia ci ha

presentato l’impegno di Di-

sney sul mercato tricolore

e le ultime novità lanciate

dalle più importanti azien-

de alimentar i nazionali,

“controfirmate” dai perso-

naggi delle celebri strisce

di fumetti, da Topolino fino

ai supereroi Marvel.

“Presentiamo insieme tutti i prodotti

con le nostre licenze -spiega Giane-

sin- in modo che la distribuzione pos-

sa capire che al di là dell’azienda che

gli presenta il singolo prodotto, c’è una

filosofia Disney che è quella di offrire

prodotti buoni e sani alle famiglie. A

dif ferenza dei nostri competitor che

lavorano prevalentemente nel settore

dolciario, noi lavoriamo in settori mol-

to diversi, vogliamo offrire alle fami-

glie soluzioni per tutte le occasioni di

consumo”.

La filosofia Disney è stata codificata in un disciplinare? Come deve compor-tarsi un’azienda che voglia aderire a una vostra licenza?Le nostre linee guida nate negli Usa

poi sono state adattate per le singole

aree come l’Europa o i singoli paesi e

riguardano i valori nutrizionali secondo

un prototocollo rigidissimo. L’impegno

della Disney e il coinvolgimento dei suoi

personaggi è importante: il prodotto

deve essere di altissima

qualità, viene fatto un con-

trollo stringente di filiera.

Abbiamo tante richieste

per lavorare con noi ma

selezioniamo i produttori

in base alla scelte qua-

litative ef fettuate e alla

disponibilità di intervenire

sui prodotti per migliorarli

sotto il profilo nutrizionale.

In pratica vogliamo che

l’azienda abbia certificazioni Brc e Ifs

e devo dire che in Italia siamo ancora

un po’ indietro. Poi valutiamo le tabel-

le di riferimento in base a ciò che si

vuol fare (Kal per porzione, grassi, sale

ecc) e quali cambiamenti si possono

apportare per adattare il prodotto ai

nostri standard. Un prodotto nuovo si

può sviluppare insieme in un’ottica di

grande collaborazione perché entriamo

anche nel merito degli aspetti produtti-

vi e nutrizionali.

Le catene della distribuzione possono essere vostri clienti?

Si sta iniziando ora a fare una segmen-

tazione su linee di prodotti per bambini.

Noi siamo stati la prima azienda a con-

cludere accordi diretti con il distributo-

re, dagli Usa alla Germania alla Francia.

I distributori arrivano da Disney per ca-

pire come si fa, abbiamo passato anni

a costruire il nostro know how con ri-

cerche sul consumatore da 0 a 99 anni,

dal premaman ai gift givers, ai nonni.

E l’esperienza condotta in Gran Breta-

gna con Tesco ci ha elevato al rango di

consulenti.

Non esiste il rischio che il vostro disci-plinare appiattisca i prodotti secondo una percezione influenzata dai trend alimentari a stelle e strisce?Quando ci si confronta con catene inter-

nazionali ci si accorge spesso che il vis-

suto dell’alimentazione è molto locale.

Tesco, per esempio, propone la pasta

come contorno della carne, cosa che in

Italia è impensabile. I nostri protocolli

sono molto rigidi su ingredientistica e

valori nutrizionali ma per l’Italia molti

aspetti sono stati modificati, per adat-

tarsi alla nostra realtà alimentare.•

di Davide Bernieri

FRANCESCA ROMANA GIANESIN

The Walt Disney Company Italia

Solo prodotti di altissima qualità possono avvalersi dei “testimonial” provenienti dall’universo disneyano

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28 maggio 201240

I N D U S T R I A

un’iniziativa che abbinasse alla vendita

anche momenti ricreativi e festaioli, che è

piaciuta molto al Gruppo 24 ORE ”. L’abbi-

namento con Fata è venuto naturalmente

in virtù del comune legame con la Fonda-

zione Milan, oltre che l’amicizia di lunga

data. “Il Gruppo 24 ORE vorrebbe farne un

appuntamento annuale -conclude Tesoro-

a dimostrazione dell’elevata sensibilità da

parte del mondo profit”.

Profit No Profit mette in campo diverse

modalità per raccogliere fondi, dalla ven-

dita a prezzo ridotto di articoli di marca

donati dai produttori (40 marchi), allestita

in spazi gestiti da volontari, alla vendita

attuata direttamente dai brand in propri

corner (in tutto 19), devolvendo una quota

(elevata) del ricavato ai progetti, fino ai

servizi, come le lezioni di golf. In più è sta-

to prodotto anche merchandising (borse,

t-shirt) ad hoc per l’evento.•

abbinamento tra

la professionalità

del mondo profit

agli intenti bene-

fici del no profit è la base

dell’evento organizzato a

fine maggio con la colla-

borazione de il Gruppo

24 ORE e PriceWaterhou-

seCoopers. Tre giorni per

raccogliere fondi a favore

di due progetti molto con-

creti sostenuti da altrettante onlus, Abn

e Fata, e da una terza società che per

prima ha incarnato -anche nello statu-

to, unicum italiano- l’abbinamento: Ne-

ar, presente con uno stand e partecipe

nell’organizzazione.

L’efficienza organizzativa spesso è un pro-

blema per le onlus, costituite su base vo-

lontaristica da professionisti specializzati

in ben altre attività, che non quelle di tipo

promozionale e amministrativo. “Il tempo

della beneficenza vecchio stile, a pioggia

-spiega Paolo Colonna che appartiene

sia a Near che a Fata nel consiglio diret-

tivo- sta per finire; nelle aziende si vede

uno sforzo per focalizzare il sostegno a

progetti chiari e sostenibili nel tempo”.

Di conseguenza, alle onlus le aziende

richiedono chiarezza ed efficienza nel

controllo di gestione, come farebbero con

un’azienda profit. “Servono sia le compe-

tenze di educatori e psicologi, che quelle

amministrative, organizzative e finanzia-

rie”, conclude Colonna. Braccio destro di

Colonna per Fata è Cate-

rina Gullo, che illustra le

finalità della onlus: “Fata

nasce nel 1999 sull’espe-

rienza di alcune famiglie

che avevano ospitato bam-

bini dalla Biellorussia, e

desideravano fare qualco-

sa anche per i bambini ita-

liani in attesa di affido”. Il

legame con Abn è chiaro: i

bambini in difficoltà, da qui

anche l’idea di unire le forze e presentarsi

al Gruppo 24 ORE con un progetto comu-

ne. “Crediamo fermamente che portare

ciò che di buono c’è nel profit, anche nel

no profit, sia la carta vincente -prosegue

Gullo- e lo dimostrano il sostegno di tante

aziende e del Gruppo 24 ORE”. A sua volta

Regi Tesoro, che lavora da 26 anni come

volontaria per Abn, l’Associazione per il

Bambino Nefropatico della quale è con-

sigliera, precisa: “L’idea era di organizzare

Marketing, comunicazione sociale e reale sostegno economico in una tre giorni nelle sede del Gruppo 24 ORE

di Barbara Trigari

PAOLO COLONNAmembro

consiglio direttivo di Near e Fata

Due progetti benefici da sostenere per bambini in difficoltà, e tre giornate di vendite, musica e festa organizzate presso la sede de il Gruppo 24 ORE a Milano: è Profit No Profit, programmato dal 28 al 30 maggio. Il denaro raccolto grazie alla disponibilità delle aziende, dei volontari e dei professionisti che hanno donato prodotti, tempo, performance e spazi, verrà destinato a sostenere il nuovo centro di nefro-urologia pediatrica Luigi Gallavresi d’Ayala Godoy (per Abn) e la casa di Fata per l’accoglienza di bambini in attesa di affido (per Fata). Nella sede del Gruppo 24 ORE saranno allestiti gli stand delle aziende e delle Associazioni, con la vendita degli articoli donati, oltre agli spazi per i momenti ludici e ricreativi. Tra gli artisti presenti gratuitamente, i clown dell’Associazione Veronica Sacchi, il mago Herni (per la merenda con i bambini offerta da Barilla), Joseph Sfregola per l’happy hour, Colorado Cafè per chiudere con un sorriso. L’accesso è gratuito previa registrazione in loco oppure online dal sito www.ilsole24ore.com/st/profit-noprofit.

Programma articolato, istruzioni per l’uso

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I N D U S T R I A _ mercat i

28 maggio 201242

chiacciati dalla crisi economi-

ca e dalla flessione del pote-

re di acquisto, gli italiani non

rinunciano all’acqua minerale.

Anche se le preoccupazioni sul futuro

e le tensioni derivanti dal mondo del

lavoro si riverberano sulle motivazioni

d’acquisto del prodotto, oggi sempre

più orientate alla massima convenienza

possibile.

Il rapporto tra i connazionali e l’acqua

in bottiglia sembra, quindi, destinato a

durare anche se le campagne sul con-

sumo dell’acqua di rubinetto, suggella-

te anche dalla vittoria nel referendum

sul mantenimento dell’acqua pubblica

di qualche mese fa, oggi sta facendo

proseliti verso quei consumatori più

ecoattenti, facendo leva sul duplice

in collaborazione con

significato valoriale di questo sempli-

ce gesto, sia per ridurre l’impatto eco-

logico di questo bene essenziale per la

vita, sia per risparmiare sullo scontrino

del super.

Analizziamo con Riccardo Angoli di

Nielsen l’andamento del mercato delle

acque minerali in Italia, partendo pro-

prio dalle ripercussioni delle crisi eco-

nomica sui consumi e dall’impatto delle

campagne pro acqua del rubinetto sui

consumi complessivi. “È vero -spiega

Angoli–, negli ultimi anni c’è stata una

sensibilizzazione verso l’uso delle ca-

raffe filtranti ma è anche vero che ab-

biamo assistito, negli ultimi mesi, ad

LA DINAMICA DEL MERCATO

L’andamento degli ultimi tre anniTOTALE A.t. 28-2-2010 A.t. 27-2-2011 A.t. 28-2-2012

Famiglie Acquirenti (.000) 23.018 23.265 23.327

Acquisti in Volume (.000) 6.025.120 5.851.102 5.878.799

Spesa Media (€) 49,57 50,56 51,29

Numero Medio Atti 15,2 14,9 14,7Fonte: Nielsen

L’eco-pack segna questa fase insieme

alla ricerca di convenienza

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mercat i _ I N D U S T R I A

28 maggio 2012 43

IL QUADRO DEL MERCATO: FRIZZANTI + NATURALI

Ripartizione per aree e per canali di venditaVOLUME S 03/04/11 S 01/04/12 Variazione %

Totale Italia 7.861.082 7.923.499 0,8

Area 1 2.252.965 2.316.022 2,8

Area 2 1.435.091 1.478.270 3,0

Area 3 2.096.203 2.093.320 -0,1

Area 4 2.076.824 2.035.887 -2,0

Iper + Super 4.782.708 4.827.590 0,9

Iper 1.842.815 1.875.141 1,8

Super 2.939.893 2.952.449 0,4

Liberi Servizi 1.108.359 1.116.895 0,8

Traditional Grocery 560.022 531.214 -5,1

Discount 1.409.994 1.447.801 2,7

VALORE S 03/04/11 S 01/04/12 Variazione %

Totale Italia 1.645.395 1.663.252 1,1

Area 1 487.635 503.659 3,3

Area 2 314.944 325.542 3,4

Area 3 446.315 449.846 0,8

Area 4 396.500 384.205 -3,1

Iper + Super 1.052.924 1.065.689 1,2

Iper 392.017 400.482 2,2

Super 660.907 665.207 0,7

Liberi Servizi 259.959 266.795 2,6

Traditional Grocery 149.259 142.972 -4,2

Discount 183.252 187.795 2,5

PREZZO MEDIO €/lt. S 03/04/11 S 01/04/12 Variazione %

Totale Italia 0,21 0,21 0,3

Area 1 0,22 0,22 0,5

Area 2 0,22 0,22 0,3

Area 3 0,21 0,21 0,9

Area 4 0,19 0,19 -1,2

Iper + Super 0,22 0,22 0,3

Iper 0,21 0,21 0,4

Super 0,22 0,23 0,2

Liberi Servizi 0,23 0,24 1,8

Traditional Grocery 0,27 0,27 1,0

Discount 0,13 0,13 -0,2

Fonte: Nielsen

articoli di denuncia sull’utilizzo di que-

ste caraffe da parte del Ministero della

Salute, che possono aver rallentato la

crescita e convinto i consumatori a ri-

tornare alle bottiglie. Sicuramente an-

che tutte le attività svolte dall’industria

hanno contribuito alla crescita della

categoria. L’ecosostenibilità è il punto

focale di questo cambiamento ed è un

trend che verrà sicuramente cavalcato

anche nell’immediato futuro: bottiglie

più leggere, imballi ecologici (fardelli

invisibili), tecnologia coating sono so-

lo alcune delle innovazioni che questo

mondo ha adottato e continuerà ad

adottare sempre di più. Viste le carat-

teristiche e le abitudini degli italiani,

è presumibile che l’acqua in bottiglia

non venga sostituita molto facilmen-

te e che quindi questa categoria non

risenta di particolari crisi, almeno nel

breve periodo”.

Secondo i dati Nielsen nell’anno termi-

nante a febbraio 2012, il numero del-

le famiglie acquirenti acqua minerale

è giunto a superare i 23,3 milioni, con

una spesa media di 51,29 euro e 14,7

come numero medio di atti di acquisto

per anno. Sempre secondo Nielsen,

nell’anno terminante ad aprile 2012,

le vendite di acqua minerale sono cre-

sciute dello 0,8% a volume e dell’1,1%

a valore, raggiungendo rispettivamente

i 7,9 milioni di litri per un controvalore

superiore agli 1,6 miliardi di euro. Tut-

tavia, segmentando gli acquisti su base

geografica, emerge come nel Mezzogior-

no, nonostante i cronici problemi con

la distribuzione idrica, le vendite siano

calate del 2%.

“Il fenomeno –prosegue Angoli– ha

colpito molte categorie grocery, quindi

non è un problema della categoria ma

delle regioni sud in generale. Non di-

menticando i disagi che il sud ha subito

a fine 2011 inizio 2012, con lo sciope-

ro dei Tir che ha notevolmente aggra-

vato la situazione. Del resto, l’attuale

momento economico (crisi, aumento

tassazione, inflazione) sta por tando

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28 maggio 201244

sicuramente i consumatori verso un

canale distributivo che porti ad reale

ad effettivo risparmio”.

In questo senso va letta la crescita del

discount, mentre anche il canale iper,

forte del suo posizionamento di prezzo

conveniente e della sua promoziona-

lità, sta ottenendo buoni risultati con

l’acqua minerale. “Continua la crescita

del discount –spiega Angoli–, che co-

munque fa registrare trend molto po-

sitivi da parecchio tempo. L’industria

sta sicuramente cercando di entrare

in questo canale, ma nell’ultimo anno

abbiamo notato la tendenza della cate-

ne discount a ridurre la presenza della

marca, sia per valorizzare al meglio la

loro private label, sia per ritornare ad

un assortimento più in linea con il con-

cetto originale di discount. L’ipermer-

cato, invece, cresce soprattutto per un

aumento del numero medio referenze

e da una crescita della pressione pro-

mozionale; le crescita della promozio-

nalità è data, non dal taglio prezzo ma

da un aumento della communication

in-store”.

Secondo Nielsen, continua la dinami-

ca a differente velocità tra frizzante e

naturale, con la prima che perde terre-

no rispetto alla seconda. Un trend che

ormai dura da qualche stagione e che

si è ulteriormente accentuato alla luce

della spiccata sensibilità del consuma-

tore italiano nel confronto del prezzo.

“L’acqua frizzante –conclude Ango-

li– subisce una flessione a causa del

prezzo medio (mediamente un 10% più

cara della naturale): se poi andiamo

ad analizzare i sub segmenti, troviamo

che la effervescente naturale (che è il

segmento più importante) costa quasi

il 30% in più della media della catego-

ria. In un periodo di crisi come questo

si tende a risparmiare un po’ su tutto.

Questa dinamica è più accentuata nei

discount in quanto il divario di prezzo

tra naturale e frizzante è ancora più evi-

dente, quasi un 12% in più”.

Davide Bernieri

I PROFILI SOCIODEMOGRAFICI

Suddivisione per nucleo familiare, per disponibilità economiche e aree geografiche% Famiglie

Universo% FamiglieAcquirenti

Indice Alloc.Universo

LIFESTAGES

Pre-Family 10,3 10,4 101

New-Families 8,7 8,8 101

Maturing-Families 10,0 10,0 100

Estabilished-Families 9,1 9,1 100

Post Families 19,7 19,6 100

Older Couples 26,2 26,1 100

Older Singles 16,0 16,0 100

AFFLUENCY

Low Affluency 20,0 20,0 100

Below-Average Affluency 30,0 30,0 100

Above Average Affluency 30,0 30,1 100

High Affluency 20,0 19,9 100

AREE

Area 1 28,5 28,3 100

Area 2 19,8 19,8 100

Area 3 + Sardegna 22,5 22,6 100

Area 4 29,2 29,3 100Fonte: Nielsen

Fonte: Nielsen

NUMERO MEDIO REFERENZE

Gli assortimenti per aree e canali di venditaTOTALE S 03/04/11 S 01/04/12

Totale Italia 18,9 19,7

Area 1 17,5 18,2

Area 2 18,7 19,5

Area 3 21,0 21,4

Area 4 18,7 19,8

Iper + Super 48,8 50,8

Iper 70,3 73,7

Super 46,8 48,5

Liberi Servizi 32,1 33,2

Traditional Grocery 12,4 12,9

Discount 12,3 12,0

variazione (valore) annua delle naturali - aprile 2012

1,9%la variazione (valore) annua delle frizzanti - aprile 2012

-0,4%

I N D U S T R I A _ mercat i

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I N D U S T R I A _ mercat i

28 maggio 201246

INVESTIMENTI NETTI PUBBLICITARI

I principali segmenti (dati in .000 €)

2008 2009 2010 2011 Var% 10-11

Totale acque minerali 110.315 83.910 78.793 62.904 -20,2

Fonte: Nielsen Media

MEDIA MIX %

Canalizzazione investimenti adv

2010 2011

Tv 81,2% 78,6%

Newspapers 7,5% 9,2%

Radio 5,3% 6,5%

Magazines 2,6% 2,2%

Outdoor 1,5% 1,3%

Cinema 1,1% 0,9%

Transit 0,2% 0,8%

Internet 0,2% 0,4%

Free/Pay Press 0,2% 0,1%

Direct Mail 0,0% 0,0%

Fonte: Nielsen Media

mo segnali sull’efficacia di questa attività,

che pure permette di targettizzare il mes-

saggio molto bene. Così come il prodot-

to acqua, anche la comunicazione ha ap-

procciato una targetizzazione più eviden-

te: pensiamo alla televisione satellitare,

con i suoi tanti canali tematici, permette

di andare a colpire focus target precisi,

con messaggi appositamente pensati per

loro (sportivi, donne, bambini).

In questi anni di calo degli investimenti le aziende hanno sperimentato nuove formule oppure hanno ricalcato i soliti clichè?Alcuni brand hanno saputo interpretare

molto bene il concetto di alto di gam-

ma, con una strategia di comunicazione

coerente. Vicinanza all’alta ristorazione,

abbinamento con piatti gourmet, i mes-

saggi hanno fatto leva sul contenuto emo-

zionale del prodotto. Altri brand, con un

posizionamento “di massa” hanno prefe-

rito usare la leva dell’ironia o l’utilizzo di

testimonial per colpire un pubblico molto

più vasto. Ma la tendenza che si sta affer-

mando trasversalmente è quella relativa

all’attenzione per l’ambiente: sostenibili-

tà, riduzione pack, riciclo delle bottiglie

sono temi entrati prepotentemente nella

comunicazione dei produttori di acqua

minerale”.•

li investimenti in comunicazione

sul mercato dell’acqua minerale

in Italia flettono dal 2008 a oggi.

Si tratta di un fenomeno stret-

tamente correlato con la crisi economica

in atto e l’andamento macroeconomico,

cui questo settore non è escluso visto che

ha chiuso il 2011 con un segno negativo,

-3,8%. “Occorre considerare -dichiara Al-

berto Dal Sasso, direttore divisione me-

dia di Nielsen– che gli investimenti in adv

che riguardano tutti i fast moving goods,

sia che si tratti di food che di beverage,

mostrano un’elevata elasticità, ossia ten-

dono a frenare più della media del LCC in

momenti difficili, ma hanno la capacità di

crescere di più. In particolare, nelle ac-

que minerali siamo di fronte a un mercato

pubblicitario molto concentrato, nel quale

i primi cinque-sei gruppi pesano per l’80-

85% del totale. Per questo le decisioni di

questi top spender incidono fortemente

sul mercato e sul suo andamento: il di-

sinvestimento da parte di uno di questi

gruppi porta flessioni molto rilevanti”.

Quotidiani e radio crescono rispetto alla tv nella canalizzazione degli in-vestimenti: è soltanto un problema di costi o esistono ragioni strutturali che determinano questo trend?La Tv monopolizza gli investimenti, copren-

do oltre l’80% del totale. Ha una base vie-

wers importante e comporta investimenti

elevati. I quotidiani e le radio mostrano

un andamento positivo a causa del loro

good value: offrono la possibilità di rag-

giungere il mass market con un investi-

mento minore.

In un solo anno internet ha raddoppiato la sua quota di investimenti, che tutta-via rimane esigua. La rete può essere uno strumento efficace per colpire de-terminati target?Internet è un canale molto importante

per il mondo delle acque minerali, per-

ché permette di allacciare un dialogo più

stretto con il consumatore e la marca e di

lavorare su una comunicazione più appro-

fondita. Lo sbarco di alcune aziende sui

principali social network è un segnale di

questo trend, anche se per ora non abbia-

Si sono ridotti gli investimenti da parte dei maggiori player. Tra i messaggi si fa largo la sostenibilità dei pack

di Davide Bernieri

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28 maggio 201248

Nel segno dell’eco sostenibilità aumentano gli investimenti sulle plastiche alternative e si moltiplicano le soluzioni tecnologiche valide a costi accettabili

er 50 anni la parola plastica è

stata sinonimo di prodotto petro-

lifero. Poi sono arrivate le prime

bioplastiche: difficilmente mac-

chinabili, con una resa estetica modesta e

con una stabilità dubbia. Oggi una rivolu-

zione silenziosa è cominciata e gli scaffali

dei supermercati cominciano a riempirsi di

confezioni con plastiche derivate dal mais,

dalla canna da zucchero, dalla cellulosa

indistinguibili dalle cugine petrolifere. A

investire nel settore sono i maggiori part-

di Nadia Tadioli

ner del retail, a partire da Coca-Cola che

già imbottiglia la celeberrima bevanda in

una ventina di paesi in bottiglie di bioPet,

un materiale che proviene per il 30% da

materie rinnovabili. Ma ha in cantiere un

progetto molto più ambizioso: sostituire

entro il 2020 tutto il Pet delle bottiglie con

alternative ecosostenibili. E per arrivare al

traguardo ha siglato accordi con Virent,

Gevo e Avantium. Le prime due dispongo-

no di tecnologie che potrebbero dare vita

a un bioPet totalmente derivato da materie

rinnovabili, la terza, invece, ha sviluppato

una tecnologia per produrre bottiglie in Pef

(Polyethylene Furanoate), un poliestere ri-

cavato da carboidrati estratti da biomasse

non adatte per uso alimentare, con carat-

teristiche simili al Pet.

Anche Danone ha recentemente siglato un

accordo analogo con Avantium per svilup-

pare una bottiglia in bioplastica per le sue

acque minerali. E anche il gruppo francese

non è nuovo alle bioplastiche: in Germa-

nia per esempio Danone ha scelto Ingeo,

un polimero derivato dallo zucchero, per

i vasetti dello yogurt Activia, riducendo il

carbon footprint dell’imballaggio del 25% e

utilizzando il 43% in meno di risorse fossili

Raffineria di zucchero

di canna della Braskem in Brasile

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28 maggio 2012 49

rispetto al packaging precedente. E per ren-

dere più sostenibile l’acqua minerale Volvic,

il gruppo francese ha scelto una bottiglia

che combina Pet vergine, Pet riciclo e bio-

Pet. In Italia ha fatto notizia la BioBottle di

Acqua Sant’Anna, che a sua volta ha scelto

Ingeo, la bioplastica di NatureWorks, ma

anche Nestlé sta collaborando con Tetra-

pak per sostituire i tappi dei cartoni del lat-

te con un polietilene ottenuto da canna da

zucchero, prodotto dalla società brasiliana

Braskem, per i brand sudamericani Ninho

e MolicoUHT. Anche i film stanno subendo

un’evoluzione continua: oggi possono es-

sere accoppiati a carta o alluminio, sono

saldabili, stampabili, macchinabili e si av-

viano a confezionamenti sempre più sofisti-

cati. È il caso di Hor-

tibiopack, il progetto

finanziato dalla Co-

munità europea per

il confezionamento in

atmosfera modificata

di frutta e verdura con

un film a base di Pla,

acido polilattico, che vede coinvolti l’uni-

versità di Atene, l’azienda produttrice Mac

Flexopackaging e un’azienda come Ingino,

una società di Avellino che esporta frutta

in tutto il mondo. NatureFlex, invece, il film

compostabile a base di cellulosa di Innovia

Films, avvolge le porzioni di frutta che sono

distribuite in Italia nel programma “Frutta

nelle Scuole” finanziato dall’UE (si veda in

questo numero a pagina 31).

Se i prodotti alimentari sono protagonisti

assoluti del cambiamento, anche i cosme-

tici non sfuggono all’appello: Procter &

Gamble utilizza già in alcuni paesi il po-

lietilene verde della Braskem, per i flaco-

ni dello shampoo Pantene, in particolare

nella linea Nature Fusion. Shiseido invece

ha scelto Ingeo per uno dei suoi shampoo,

mentre L’Oréal Usa vuole fare delle biopla-

stiche uno dei perni della propria strategia

ambientale.

Con i grandi player intenti a lambiccarsi il

cervello per ridurre la propria carbon foot-

print e i prezzi del petrolio ai massimi storici,

non stupisce che le previsioni nel mondo

delle bioplastiche siano più che rosee. Se-

condo la European Bioplastic Association

la produzione è destinata a raddoppiare en-

tro il 2015: dalle 700 mila tonnellate del

2011 a 1,4 milioni. “Con il termine biopla-

stiche si definiscono

una quantità di mate-

riali diversi: tutti deri-

vano da fonti vegetali,

ma non tutti sono fa-

cilmente biodegrada-

bili e solo alcuni sono

compostabili”, mette

in guardia Mariastella Scandola, docente

di chimica macro molecolare all’Università

di Bologna. “Alla base di questi materiali

c’è però sempre l’azione dei batteri. Sono

loro che trasformano la materia prima rin-

novabile, di origine agricola o animale: in

alcuni casi danno origine direttamente al

polimero, in altri al monomero, l’elemento

costitutivo dal quale poi per sintesi chimica

si potrà produrre il polimero”. Biodegrada-

bili o meno hanno comunque il pregio di

ridurre drasticamente la carbon footprint

di un imballaggio e con il crescere delle

economie di scala anche i prezzi stanno

scendendo rapidamente.•

LE PRINCIPALI BIOPLASTICHE

PLA acido polilattico, al momento è uno dei biopolimeri più utilizzati. Si ottiene dall’amido trasformato in zucchero e fatto fermentare. L’acido lattico viene poi separato dalla miscela e polimerizzato. Per essere biodegradabile ha bisogno di essere sottoposto a un procedimento di idrolisi. Ingeo di NatureWorks è un Pla, altri produttori sono Basf e Mitsui Chemical. Mater-Bi in Italia è la bioplastica più conosciuta. Prodotta dalla Novamont fa parte di una famiglia di bioplastiche prodotte a partire dall’amido, in questo caso di mais. È biodegradabile e compostabile. PHA i Poli-Idrossialcanoati potenzialmente hanno buone proprietà, ma ancora costi alti. Possono essere prodotti a partire da lipidi, saccaridi o glucosio attraverso un processo di fermentazione. PHB è simile al PHA e possiede caratteristiche simili a quelle del polipropilene, ma è piuttosto fragile e termicamente instabile. BioPE il bio-polietilene è prodotto a partire dall’etanolo e ha potenzialmente le stesse proprietà fisiche e meccaniche del polietilene derivato dal petrolio, non è quindi biodegradabile, ma è riciclabile. Dow e Braskem sono fra i principali produttori. BioPet è ottenuto solo in parte da risorse rinnovabili. Il glicole monoetilenico è ricavato dal bioetanolo, mentre l’acido tereftalico è quello tradizionale. Il materiale, prodotto dalla giapponese Toyota Tsusho, è comunque biodegradabile. Polimeri cellulosici sono i più antichi biopolimeri, come il cellophane e l’acetato di cellulosa, ottenuti dalla modificazione chimica della cellulosa naturale. Questi non sono biodegradabili, a differenza del più evoluto NatureFlex, di Innovia films, biodegradabile e compostabile

le grandi aziende

credono nei nuovi pack

L’impianto NatureWorks per la produzione di Ingeo in Nebraska

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28 maggio 201250

In Uk gli studi di consulenza legale all’interno dei supermercati sono già una realtà. La legge oggi lo permette anche in Italia

robabilmente ci vorrà ancora un

po’ di tempo per vedere i corner

legali all’interno degli iper italiani,

ma le innovazioni che arrivano dal-

la Gran Bretagna e l’apertura del mercato

dei servizi professionali disposta dal Go-

verno Monti stanno aprendo prospettive

inimmaginabili fino a poco tempo fa.

Partendo dall’esperienza anglosassone,

nelle scorse settimane la Solicitors Regu-

lation Authority ha concesso il via libera

alle prime tre Abs (acronimo che sta per

Alternative Business Structure), strutture

di Luigi Dell’Olio

societarie che potranno fornire servizi di

consulenza fin qui di esclusiva competenza

degli avvocati e al di fuori degli studi, pres-

so locali in cui normalmente si svolgono

altre attività di business. Un business che

guarda in primo luogo a investitori istituzio-

nali come aziende e fondi private, ma an-

che agli attuali studi legali, al mondo ban-

cario e a quello della grande distribuzione,

vale a dire attività già caratterizzate da un

contatto continuo con i cittadini-consuma-

tori, che potrebbero essere interessati ad

ampliare il proprio raggio d’azione.

A ottenere il via libera a operare -a fronte

di domande che si attestano ormai intorno

a quota 180, un terzo delle quali arrivate

alla fase finale della valutazione- sono stati

lo studio del Kent Lawbridge Solicitors e

quello di Oxford John Welch and Stam-

mers, oltre a Co-operative legal services,

ramo legale della catena di supermerca-

ti Co-operative. Quest’ultima, attiva dal

2006, conta già 520 dipendenti e un giro

d’affari intorno ai 25 milioni di sterline (cir-

ca 30 milioni di euro). L’obiettivo è crescere

puntando sugli altri canali di business della

rete di cooperative, in particolare quello

bancario, considerato che la sperimenta-

zione di servizi di consulenza in materia

immobiliare e testamentaria presso le filiali

di Co-operative Bank si è rivelata un suc-

cesso. I prossimi mesi diranno se ci sono

spazi di crescita nel settore, ma intanto

i big della gdo britannica -Tesco e Asda

su tutti- hanno fatto sapere di non esse-

re al momento interessati allo sbarco nel

mercato legale. Mentre law-firm di peso

come Eversheds e Simmons & Simmons

si sono dette interessate all’evoluzione del

I supermercati Co-operative sono i primi pdv che hanno aperto ai corner legali in Gran Bretagna

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28 maggio 2012 51

mercato, senza tuttavia precisare se inten-

dono entrare nel nuovo filone direttamente

o tramite accordi con operatori di altri set-

tori. Più diretto l’interesse mostrato da In-

vestec, gruppo finanziario sudafricano che

nelle ultime settimane ha avviato contatti

con diversi studi legali per studiare il lan-

cio di Abs, da far decollare presso sportelli

bancari o punti vendita della gdo.

Il Governo italiano, mosso dalla volontà

di favorire la concorrenza nel mercato dei

servizi, ha introdotto una nuova figura giu-

ridica, la Stp (Società tra professionisti),

che potrà vedere l’ingresso nell’azionariato

-con quote di minoranza- di soci di capi-

tale. Un’opportunità che in questa prima

fase potrebbe interessare più investitori

privati (a caccia di una diversificazione de-

gli investimenti), che aziende (attualmen-

te per lo più focalizzate sull’impiego della

liquidità a disposizione nel proprio core

business). Anche se l’obiettivo del legisla-

tore è di aprire questo mercato nel medio

periodo anche a banche, operatori della

gdo e investitori istituzionali come i fondi

di private equity. Per raggiungere questo

obiettivo occorrono, tuttavia, alcuni chia-

rimenti normativi, a cominciare dell’appli-

cabilità o meno a queste società di tutte le

relative norme del codice civile, fallimen-

tare e tributario. Oltre

che un salto culturale

da parte degli stessi

professionisti, che

dovrebbero accettare

di condividere le scel-

te gestionali con sog-

getti esterni. Quanto

ai big della grande distribuzione interpella-

ti, il “no comment” è l’atteggiamento pre-

valente. Evidentemente vogliono seguire

l’evoluzione della normativa e le mosse dei

concorrenti prima di prendere posizione in

un senso o nell’altro. Mentre Paola Caval-

lo, responsabile dell’ufficio legale di Ancc-

Coop, accetta di fare un’analisi di scena-

rio, con la premessa che nella sua realtà

non è stata nemmeno avviata una rifles-

sione in merito alla possibilità di entrare

in questo mercato. “Questa innovazione

normativa consente di fare un passo in

avanti in direzione di una modernizzazione

del mercato”, è il suo parere, “tuttavia il

quadro inglese è del tutto diverso da quel-

lo italiano. Da noi è impensabile, almeno

nel breve-medio termine, uno sbarco di-

retto degli operatori della gdo nel setto-

re legale, attraverso

propri dipendenti.

Semmai è ipotizza-

bile in astratto un

ingresso con quote

di minoranza nelle

Stp oppure, ragio-

nando come coope-

rative, si possono immaginare rapporti di

collaborazione con realtà attive in campo

legale per fornire condizioni migliori per i

propri soci”.

Vetrina esposta sulle strada come un

comune negozio. È il tratto distintivo

di Al Assistenza Legale, network che

a cinque anni dalla fondazione conta

17 presenze sul territorio nazionale.

“L’obiettivo è avvicinare gli avvocati ai

nel medio termine

è pensabile un impegno della gdo

Con l’introduzione del nostro ordinamento delle Stp (società tra professionisti) il Governo Monti ha abolito una norma che risaliva al 1939 ed era diretta emanazione delle leggi razziali: infatti il divieto della costituzione delle società serviva a impedire agli ebrei di nascondere la loro attività dietro un paravento societario. Incredibilimente il divieto è perdurato per oltre 70 anni, nel corso dei quali l’aggregazione tra professionisti è stata possibile solo con la formula dello “studio associato”, che non sempre si dimostra una scelta felice. Con le nuove regole possono essere Soci della Stp:

i professionisti iscritti ad ordini, albi e collegi (chi perde i requisiti per l’iscrizione all’albo viene immediatamente estromesso dalla società);

cittadini di Stati membri dell’Unione europea, purché in possesso del titolo di

studio abilitante alla professione nel paese di provenienza;

i soggetti non professionisti “soltanto per prestazioni tecniche”: questo è un aspetto della legge ancora tutta da chiarire, si può immaginare che possa rientrare in questa categoria chi si occupa di gestire e organizzare lo studio, ma di per sé la norma potrebbe prevedere che anche il personale di segreteria possa diventare socio.

soggetti non professionisti che diventino soci della Stp “per finalità di investimento”: si tratta dei soci di capitale e in questa veste le catene retail potrebbero entrare nel business. Le categorie professionali vedono con preoccupazione la novità: in particolare perché secondo un’interpretazione che solo un regolamento attuativo potrà confermare i professionisti potranno essere soci solo di una Stp, mentre le società di capitali non avranno questo limite. GP

Le regole per le società tra professionistiin attesa ancora di chiarimenti

cittadini, eliminando le barriere e la pra-

tica dell’appuntamento”, spiega il pre-

sidente della rete Cristiano Cominotto,

che accoglie positivamente gli esempi

internazionali: “In Inghilterra il mercato

legale sta cambiando molto velocemen-

te e gli studi legali si stanno facendo

avanti per cercare di capire chi sia inte-

ressato a investire sulla loro crescita”,

riflette. “Da una parte gli investitori vo-

gliono avere un’idea o un fatturato sul

quale scommettere, dall’altra gli studi

legali vogliono ottenere capitali per au-

mentare i loro servizi nell’interesse dei

consumatori e degli stessi associati, per

aumentare la competitività e anche per

espandersi al di fuori dei confini nazio-

nali”. Ma c’è una prospettiva di sviluppo

anche per il nostro Paese? “Per quan-

to ci riguarda, al momento siamo inte-

ressati a cercare alleanze strategiche a

livello internazionale con studi che ab-

biano la nostra stessa vision e imposta-

zione”, risponde. “In questo senso non

c’è quindi preclusione a valutare ipotesi

come quella di creare corner legali nei

supermarket”.•

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P R O D O T T I E I M P R E S E

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28 maggio 2012 53

S E R V I Z I

I risultati di una ricerca dell’Università di Trieste e di Infojobs.it su un campione di imprese medio grandi

na buona gestione dei talenti in

azienda innesca un circolo vir-

tuoso e segna un recupero del

suo livello di crescita nel mer-

cato. È la conclusione positiva alla quale

sono giunti Francesco Vernier, Direttore

Divisione Executive Education, MIB Scho-

ol of Management dell’Università di Trie-

ste e Vittorio Maffei, Managing Director

di InfoJobs.it che hanno coordinato una

survey realizzata su un campione di 106

aziende italiane medio-grandi (con oltre

mille dipendenti).

Talent Management L’indagine ha

messo in evidenza proprio in un perio-

do difficile –tra settembre e novembre

2011-una correlazione tra l’utilizzo di

pratiche esplicite di Talent Management

e le performance dell’impresa in termini

di tassi di crescita sui mercati. Questo

risultato è stato ottenuto attraverso una

valutazione dei questionari somministrati

ai capi d’azienda e altre figure del mana-

gement interno. “Le aziende con la mag-

di Loredana Oliva

giore valutazione del proprio sistema di

Talent Management hanno meno risentito

della crisi-sostengono Francesco Venier

e Vittorio Maffei- seguite dal gruppo di

quelle attualmente in fase di recupero,

che a loro volta presentano un punteggio

medio nettamente migliore di quello delle

imprese ancora in recessione.” Pare che

gli investimenti in capitale umano abbia-

no conseguenze concrete sul fatturato, e

rendano le imprese in grado di far fronte

alle sfide competitive in ambiti sempre

più imprevedibili.

Gestione dei talenti È la modalità

che fa la differenza: hanno ottenuto un

punteggio maggiore quelle imprese che

hanno attribuito il compito di gestire i

talenti in azienda ai capi diretti (38%

delle aziende intervistate) e ai respon-

sabili di funzione. “Riconoscere i talen-

ti in azienda non è più un incarico da

delegare alla funzione HR, ma diventa

priorità di tutto il management per ga-

rantire il successo e probabilmente la

stessa sopravvivenza delle realtà azien-

dali nei prossimi anni” continuano da

Mib e Infojob.

Potenzialità Tra le aziende intervistate

il 77% non ha un’idea elitaria del talen-

to -risorsa rara posseduta da pochissi-

mi eletti e predestinati- ma crede che

ognuno possieda un potenziale elevato

in determinati ambiti e il ruolo dei sistemi

di TM deve essere quello di individuarli e

creare le condizioni affinché i talenti si

sviluppino.

Identificare un talento La ricerca de-

finisce talenti coloro che hanno compe-

tenze tecniche e attitudini caratteriali e

di leadership, mentre restano in secondo

piano gli aspetti valoriali (16%) e le espe-

rienze professionali Un figura di talento

in azienda deve possedere un mix di atti-

tudine al cambiamento (29%), di leader-

ship e autorevolezza (36%) e competenze

e performance (35%).

Talent Gap La priorità attribuita

dall’azienda ai processi di TM è alta so-

lo per il 27% delle imprese intervistate.

Sarà più alta-dichiarano- fra tre o cinque

anni, nel 48% dei casi.

La ricerca dà conto della consapevolezza

delle imprese di non riuscire a evitare lo

skill shortage, la carenza di competen-

ze. Per oltre il 40% affermano di gestire

uno scarto negativo tra talenti necessa-

ri e quelli disponibili al loro interno (ta-

lent gap), determinato dalle fisiologiche

uscite di personale competente non fa-

cilmente rimpiazzabile.

Maggiori informazioni su InfoJobs.it: ht-

tp://www.infojobs.it/aziende/indagine-

gestione-dei-talent.•

Una caratteristica sviluppabile in tutti gli individui motivati

Una caratteristica innata che si ritrova in pochi individui eccellenti

Una caratteristica di qualsiasi dipendente in possesso delle specifiche competenze distintive utili alla nostra azienda

Caratteristica di alcuni nostri manager/capi legata al possesso di tutti o quasi i tratti fondamentali del leader secondo il modello di leadership aziendale

61

17

15

7

Fonte: MIB School of Management Università di Trieste - InfoJobs.it

PER LA SUA AZIENDA IL TALENTO È:

Definizione del talento in relazione alle figure aziendali. Valori in %

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28 maggio 201254

S E R V I Z I

La capacità di gestione dei punti di vendita in tutto il mondo

è legata al software. La vision di Cegid e i casi di successo

egid è un produttore di business

software gestionale specializzato

in soluzioni dedicate al mondo

retail. Presente in Europa, Usa,

Africa del nord e Asia (Giappone, Cina e

Corea) dispone di un’offerta software dedi-

cata all’internazionalizzazione dei network

commerciali denominata Yourcegid Retail. Il

tema dell’internazionalizzazione è di grande

attualità, soprattutto nelle catene non food

a elevato valore aggiunto. Nella gestione

della filiera, assume un ruolo di primo pia-

no il punto di vendita che, in una catena

internazionalizzata, dovrebbe essere inte-

grato e gestibile in una logica sistemica. Un

obiettivo di non semplice raggiungimento

in quanto le operation di punto di vendita

sono però sottese a una gestione delle in-

formazioni complessa ed eterogenea e, so-

prattutto, diversa Paese per Paese. In altre

parole, uno dei fattori critici nell’espansio-

ne del network commerciale oltre i confini

nazionali, è la conoscenza e ottemperanza

di tutte le procedure agganciate alle nor-

mative e modalità gestionali locali. L’ap-

proccio Cegid, integra tutte le conoscenze

locali che consentono di ottenere tempi

di roll out particolarmente contenuti, ren-

dendo possibile rapidamente l’operatività

commerciale di un punto di vendita. Sono

due i fattori che giocano un ruolo primario:

la conoscenza delle pratiche e normative

nei Paesi di destinazione e l’utilizzo di un

particolare modello software.

La scelta del modello tecnologico su cui

Cegid ha basato la suite di soluzioni per il

punto di vendita sfrutta la filosofia “softwa-

re as a service”. Si tratta di una modalità

di utilizzo del software che lo interpreta co-

me un servizio accessibile attraverso una

normale connessione internet. Tutto ciò si

traduce nella possibilità di fruirne immedia-

tamente svincolandosi dalla gestione, dalla

sicurezza e dall’installazione. Un nuovo pdv

può essere reso operativo semplicemente

accedendo attraverso la rete ai server da

cui il software è erogato, sfruttando i mo-

delli (anche customizzabili) messi a dispo-

sizione da Cegid. Appare particolarmente

interessante l’acquisizione, oltre che alla

fruizione del software, anche delle procedu-

re in essere nel Paese in cui si è ampliato il

network che sono integrate nella soluzione

fruita come servizio. In particolare Yource-

gid Retail comprende la gestione del pdv

anche in mobilità, la gestione dell’inventa-

rio, ordine e ricezione merci, assortimento,

risorse umane, crm e altro.

Le case history più significative compren-

dono retailer appartenenti ai settori non

food, fashion, calzature e accessori, luxury

e sportwear. Un caso di studio è quello di

Longchamp, retailer francese di pelletteria

di alta gamma che ha internazionalizzato la

sua attività commerciale in Cina, Giappone

e Corea. Uno sviluppo favorito dalla dispo-

nibilità del software tradotto in 25 lingue e

in grado di gestire le pratiche legislative ed

economiche locali. L’integrazione a monte

dell’intera rete consente la definizione di

alcuni indicatori di performance che com-

prendono il fatturato per pdv e l’assorti-

mento. L’approccio Saas è riconosciuto dal

mercato per gli innegabili vantaggi come

confermano importanti brand che hanno

scelto questo tipo di soluzione: Brunello

Cucinelli, L’Erbolario, L’Occitane, Lovable,

Devanlay (Lacoste) e altri. Le ultime evolu-

zioni del software hanno permesso anche

l’operatività in locale nel caso di caduta

della connessione in modo trasparente.•

di Francesco Oldani

INTERNAZIONALIZZAZIONE: LE VARIABILI IN GIOCO

Fattori critici nell’espansione di un network commerciale

Fonte: Cegid

Comunicare con

l’ecosistema localeAssicurare

le transazioni

Gestire le regole fiscali

Integrare le particolarità culturali

Servire il clienteProteggere i d

ati

personali

WW best

practices

Localismi integratiNon solo questioni economiche ma fattori legali, sociali e culturali. Queste sono le variabili da tenere in considerazione su cui si giocano le possibilità di un retailer di espandersi oltre i propri confini naturali. Tecnologie software e know-how specifici sono abilitanti per la crescita.

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AZIENDE PRESENTI ALLA MOSTRAMERCATOAZIENDE PRESENTI ALLA MOSTRAMERCATO6Birba, Acquachiara Collection, Alberto Aspesi, Alberto Guardiani, Alcantara, Antonio Marras, Antonio Riva, Armani Collezioni, Armani Jeans, Armani Junior, 6Birba, Acquachiara Collection, Alberto Aspesi, Alberto Guardiani, Alcantara, Antonio Marras, Antonio Riva, Armani Collezioni, Armani Jeans, Armani Junior, Artemide, Arval, Bagutta, Banana Republic, Blugirl Parfums, Blumarine Parfums Brioni, Brunello Cucinelli, Byblos, Caco Design, Calvin Klein, Camera Italiana Artemide, Arval, Bagutta, Banana Republic, Blugirl Parfums, Blumarine Parfums Brioni, Brunello Cucinelli, Byblos, Caco Design, Calvin Klein, Camera Italiana Buyer Moda, Camomilla Milano, Capellini Sabina, Catellani & Smith, Chanel, Citroën-DS5, Collistar, Costume National, De Padova, Diesel, Dolce & Gabbana, Buyer Moda, Camomilla Milano, Capellini Sabina, Catellani & Smith, Chanel, Citroën-DS5, Collistar, Costume National, De Padova, Diesel, Dolce & Gabbana, Dsquared2 Perfumes, EA7, Emporio Armani, Ermanno Scervino, Etro, Etro Home Collection, Femme by Michele Rossi, Fendi, Foscarini, Fratelli Rossetti, Gallo, Dsquared2 Perfumes, EA7, Emporio Armani, Ermanno Scervino, Etro, Etro Home Collection, Femme by Michele Rossi, Fendi, Foscarini, Fratelli Rossetti, Gallo, Giorgio Armani, Gucci, Guess, Hogan, Iceberg, Ied, Il Matrimonio dei Sensi, I’m Isola Marras, Jacopo Foggini, Ken Scott, Kreisicouture, La Maison D’Ivana, Giorgio Armani, Gucci, Guess, Hogan, Iceberg, Ied, Il Matrimonio dei Sensi, I’m Isola Marras, Jacopo Foggini, Ken Scott, Kreisicouture, La Maison D’Ivana, L’Erbolario, Luceplan, Luciano Barachini, Mac, Marina Yachting, Massimo Izzo - Gioielli, Mauro Gasperi, Mirabello, Missoni, Moncler, Moreschi, Moschino Cheap L’Erbolario, Luceplan, Luciano Barachini, Mac, Marina Yachting, Massimo Izzo - Gioielli, Mauro Gasperi, Mirabello, Missoni, Moncler, Moreschi, Moschino Cheap & Chic, Narciso Rodriguez Parfums, Nespresso, Nina, OVS - Eequal, Philosophy di Alberta Ferretti, Pinko, Prada, Pupi Solari, Rosenthal, Rubinia Gioielli, Sabrina & Chic, Narciso Rodriguez Parfums, Nespresso, Nina, OVS - Eequal, Philosophy di Alberta Ferretti, Pinko, Prada, Pupi Solari, Rosenthal, Rubinia Gioielli, Sabrina Fossi, Sambonet, S.E’.C. Sport & Health Club, Stefanel, Surcanapè, Sussi e Biribissi, Tod’s, Tucano, Uniqueness, White Box Factory, Valentino, VersaceFossi, Sambonet, S.E’.C. Sport & Health Club, Stefanel, Surcanapè, Sussi e Biribissi, Tod’s, Tucano, Uniqueness, White Box Factory, Valentino, Versace

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_ op in ione

28 maggio 201256

rappresentato l’estremo baluardo per

tentare di far sopravvivere quei rapporti

di collaborazione veramente autonoma

che non avessero nulla a che vedere con

i famosi contratti a progetto per caratteri-

stiche, finalità e modalità di esplicazione

del rapporto.

Del resto, le complessità anche buro-

cratiche e formali insite nel ricorso al

contratto a progetto sono state spesso

considerate inaccettabili dagli stessi col-

laboratori, soprattutto da quelli con mol-

teplici committenti e con una attività che,

seppur magari coordinata e continuativa,

non era minimamente riconducibile alla

fattispecie disciplina-

ta dalla Legge Biagi.

Cer to, è vero che

delle p.iva si è abu-

sato non poco, ma è

altrettanto vero che

non si può condivi-

dere l’ormai diffuso

(mal)costume italico,

che si manifesta nella aprioristica demo-

nizzazione di quei malcapitati strumenti

contrattuali che, seppur assolutamente

leciti, vengano utilizzati dai soliti furbac-

chioni come “piede di porco” per le loro

ingiuste ruberie.

Ma è in ogni caso evidente che al redatto-

re del progetto di riforma del mercato del

lavoro le p.iva non sono piaciute, tanto

che le ha di fatto eliminate.

Se (e da quando) la riforma verrà appro-

vata nella sua attuale formulazione, in-

fatti, il ricorso alle p.iva sarà vietato lad-

dove ricorrano almeno due dei seguenti

presupposti: che i rapporti durino più di

sei mesi, che il compenso versato costi-

tuisca più del 75% del reddito percepito

dal collaboratore nell’anno solare e che

il collaboratore disponga di una posta-

zione di lavoro presso una delle sedi del

committente.

In caso di violazione del divieto sopra de-

scritto, la collaborazione a p.iva si “tra-

sformerà” in rapporto di lavoro subordi-

nato a tempo indeterminato fin dal suo

inizio (e ti pareva!)

Dalla (imminente? E chi può dirlo) ap-

provazione della riforma del lavoro, ci

saranno soltanto 12 mesi per eliminare

i contratti a p.iva irregolari, dopodichè

scatterà la mannaia della riqualificazione

del rapporto come subordinato.

Insomma, conside-

rato che i contratti

di collaborazione

autonoma scadono,

generalmente, a fine

anno, c’è ancora sol-

tanto un panettone

a disposizione degli

attuali collaboratori

a p.iva e, con l’arrivo del prossimo Nata-

le, le aziende che (senza esagerare e in

maniera lecita) stanno facendo uso dei

contratti in esame, finiranno … con le

p.iva nel sacco.

L’ingordigia del legislatore nei confron-

ti di qualunque reale forma di elasticità

nelle dinamiche contrattuali del lavoro

ha dunque mietuto un’altra vittima, alla

faccia dei proclami per un mercato del

lavoro più flessibile e meno ingessato;

una ingordigia che richiama all’orecchio

il ritornello finale della canzone popola-

re citata in apertura del presente breve

testo: “Piva Piva mazza l’òca, mazzala ti

che mi son zòppa, l’ho mazzada ier de

sìra, cont el ciar de la candìla, l’o met-

tuda in nel caldàr, per mangiàlla al dì de

Natàl”.•

l redattore della riforma del lavoro,

insaziabile (“mai sagòll”) come la pro-

tagonista della nota filastrocca di Na-

tale (in una delle tante versioni lasciateci

dalla tradizione popolare), si è divorato in

un sol boccone anche i tanto bistrattati

contratti a partita iva.

I cosiddetti “contratti a p.iva” hanno rap-

presentato, dalla approvazione della cd.

Legge Biagi (D.Lgs. 276/2003) a oggi, la

forma contrattuale più diffusa per disci-

plinare tutti quei rapporti di collaborazio-

ne autonoma che non potessero essere

ricondotti a un “progetto o programma

di lavoro o fase di esso” (come recita la

cd. Legge Biagi).

Non è questa la sede per analizzare i ri-

schi che già comportava il ricorso a tale

fattispecie contrattuale, che dalla cd.

Legge Biagi in poi ha galleggiato sul pe-

ricoloso crinale della elusione dell’obbli-

go del contratto a progetto per i rapporti

di collaborazione autonoma coordinata

e continuativa, ma che ha pur sempre

la riforma del lavoro

“divora” tale fattispecie

contrattuale

Aldo CalzaManaging PartnerhELP - tHe Employment Law Plant

“Piva Piva l’òli d’oliva, gnacca gnacca l’òli

che tacca, la mangiaa trii boeu e una vac-

ca e una sgòrba de scigoll, piva piva l’è

mai sagòll”.

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28 maggio 2012 57

l i b r i _ C U L T U R E

vissuto, e al tempo stesso di “aderire” ad

esso, divenirne partecipe. La prospettiva

ecosofica che ne deriva consiste nel tenta-

tivo di tenere insieme le “cose” del mondo

in una compresenza complessa e articola-

ta. Una prospettiva che, sul piano dell’azio-

ne politica, economica, sociale o culturale,

prevede una strettissima dipendenza, una

sinergia tra diversi attori.

La necessità, dunque, di una visione capa-

ce di far convivere in modo organico svilup-

pi tecnologici e profitti economici, consumi

e innovazioni culturali, forme e sistemi po-

litici, territori e ambienti di riferimento. Una

strategia sempre fragile e precaria, ma tesa

ad inglobare di volta in volta tutte le singole

parti del sistema, dal cui sviluppo armonico

dipendono la crescita e il benessere delle

nuove generazioni.•

a anni Michel Maffesoli, professore

di sociologia alla Sorbonne di Pari-

gi, si adopera per distinguere i tratti

essenziali del tempo presente, i termini e

le nozioni di quella mutazione epocale che

definisce “postmodernità”.

In Matrimonium il tema della riflessione è

la diversa postura intellettuale che sem-

bra delinearsi oggi rispetto alla natura

e all’ecologia. La tentazione moderna è

sempre stata quella di educare i corpi, di

permettere all’uomo di erigersi, attraverso

la verticalità del proprio essere, a soggetto

dominante. Questa posizione segna un por-

tamento, che si esprime contro la natura,

tentando di indirizzarla esattamente come

l’uomo ha fatto e fa tutt’ora modificando i

corsi dei fiumi, arginando l’espandersi delle

foreste, sventrando montagne. Una volon-

MATRIMONIUMBREVE TRATTATO DI ECOSOFIA

di Michel MaffesoliBevivino Editorepagine 100 € 10,00

TUTTO BIO 2012

ANNUARIO

DEL BIOLOGICO

a cura di Achille Mingozzi, Rosa Maria BertinoEgaf Edizionipagine 336, € 16,00

SOSTENIBILITÀ

E RISCHIO

GREENWASHING

di Michele Crivellaro, Giampietro Vecchiato, Federica ScalcoLibreria Universitariapagine 224, € 15,00

tà di dominio in cui l’uomo cerca conforto

perché gli consente di porsi in opposizione

al resto del mondo, inteso in questo am-

bito come ambiente geografico, sociale e

spirituale. Come scrive Massimo di Felice

nella prefazione “dell’impatto ambientale

proprio alla civilizzazione occidentale e ai

suoi strumenti tecnologici e informativi, gli

umanisti e i sociologi hanno saputo dire ben

poco, limitandosi a intervenire contro l’epo-

ca contemporanea”. Qui, invece, Maffesoli

si occupa in maniera originale della natura,

dedicandosi ad una riflessione sull’ecolo-

gia del pensiero, sulla postura intellettuale

che conviene assumere per lasciar vivere la

terra consentendo così agli uomini di con-

tinuare ad essere. Una sorta di “geosocio-

logia” capace di esprimere in profondità le

dinamiche e le diverse caratteristiche del

Un’opera iniziata nel 1993 e aggiornata attraverso i censimenti diretti di migliaia di operatori. Gli archivi che la compongono sono delle vere e proprie mappe, indispensabili per scoprire l’Italia che cambia. Una banca dati che segue l’evoluzione del settore, registra i cambiamenti in atto, elabora le statistiche Bio Bank e alimenta l’annuario Tutto Bio e il portale biobank.it. Presi in rassegna ristoranti, mense, gruppi di acquisto, aziende e-commerce, fiere di settore, associazioni, periodici: oltre 9.500 operatori bio, di cui 3.800 impegnati nella vendita diretta. L’annuario quest’anno presenta due nuove realtà: fattorie didattiche e aziende di cosmesi e detergenza.

Studio che ha l’obiettivo di aiutare a generare programmi autenticamente sostenibili e a realizzare una comunicazione ambientale corretta, rivolgendosi a chi si occupa di sostenibilità e di comunicazione ambientale. Oggi, infatti, i consumatori e l’opinione pubblica vogliono sapere tutto delle aziende: se e quanto inquinano, se rispettano gli interessi degli stakeholder, se governano tutti gli impatti sul mondo esterno. E questo ha cambiato per sempre le regole del fare impresa. Infatti, come scrivono gli autori: “Essere sostenibili significa utilizzare un nuovo paradigma che aiuta a fare innovazione, a creare valore aggiunto, ad acquistare un nuovo vantaggio competitivo”.

Bio enciclopedico Verde autentico

di Fabio La Rocca

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28 maggio 201258

N O M I

Abs 50; Acqua & Sapone 22/23; Acqua

Sant’Anna 49; Al 51; Amd 13; Ancc-Coop 51;

Angolo Riccardo 42/43; Anlaid 32; Asda 50;

Assolatte 31; Avantium 48; Bandieri Ettore 20;

Battagliola Giuseppe 31; Beiersdorf Southern

Europe 36; Bevivino Editore 57; Biancalani Gol-

fredo 15; Bioearth 19; Bolton Alimentari 30;

Borsari Sport 20; Brevi 27; Calza Aldo 56;

Carruba Michele 30; Cavallo Paola 51; Cegid

54; Cenni Susanna 20; Centro per il libro e la

lettura 6; Co-operative 50; Co-operative Bank

50; Coca-Cola 48; Colgate-Palmolive 32; Co-

lombo Luca 12; Colonna Paolo 40; Cominotto

Cristiano 51; Conad 22/24; Coop fi 15; Coop

tout court 15; Crepaccioli Luca 31; Dal Sasso

Alberto 46; Danone 48; De Giovanni Ugo 38;

De Virgilio Daniela 19; Dell 13; Egaf Edizioni

57;Esselunga 22/25; European Bioplastic As-

sociation 49; Eurospin 10; Eversheds 50; Fa-

cebook 12; Farmaceutici Dottor Ciccarelli 32;

Federalimentare 31; Fiorfiore 15; Gallavresi

Luigi 40; Gevo 48; Gianesin Francesca Roma-

na 39; Giouroukos Bill 8/9; Goodyear Dunlop

Italia 31; Gruppo 24 ore 38/40; Gullo Caterina

40; Hill James 38; Hp 13; Iannaccone Nicola

32; Infantino Giuseppe 38; InfoJobs.it 53; In-

gino 49; Innovia Films 49; Intel 13; Investec

51; Ipercoop 10; Jelinek Radek 32; John Welch

and Stammers 50; L’oreal Usa 49; La Garde-

nia 18; La Linea Verde 31; Lawbridge Solicitors

50; Legge Biagi 56; Libreria Universitaria 57;

Limoni Group 18; Longchamp 54; Lowy Frank 8;

Lucchetta Paolo 15; Mac Flexopackaging 49;

Maffei vittorio 53; Maxi Simply 27; Maxi Zoo

27; Mercatone Uno 20; Mercedes Benz 31;

Mondoni Andrea 36; NatureWorks 49; Nestle’

49; Nextplora Internet 13; Nielsen 6/43; Nivea

36/37; Noda Miyako 15; Novamont 49; Pam-

pani Fabio 18; Pantini Aluffi Chiara 32; Pasetti

Marco 32; Pittarello 27/28; Ponchio Alberto

32; PriceWaterhouseCoopers 40; Procter &

Gamble 49; Reckitt Benckiser 32; Scandola

Mariastella 49; Shiseido 49; Silvi Patrizia 38;

Simmons & Simmons 50; Simonin Richard 18;

Studio Toogood 36; Tesco 50; Tesco 39; Teso-

ro Regi 40; Tessari Michela 15; Tetrapak 49;

The Walt Disney Company Italia 39; Tigros 19;

Trony 28; Unicoop Firenze 14/15; Unieuro 28;

Unilever Italia 38; Università di Trieste 53; Uni-

versita’ di Bologna 49; Vernier Francesco 53;

Virent 48; Viviverde 15; Walmart 38; Westfield

8/9; Zuckerberg Mark 12

STAMPA: ROTOLITO LOMBARDA S.p.A. - Via Sondrio, 320096 Seggiano di Pioltello (Mi)

SERVIZIO CLIENTI: [email protected] tel 02-3022.5680 06-3022.5680 fax 02-3022.5400 06-3022.5400.

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Prezzo di una copia cartacea 2,75 €Prezzo abbonamento Italia € 102,90 + iva € 5,99 = totale € 108,89Conto corrente postale n. 28308203 intestato a: Il Sole 24 ORE S.p.A.

L’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile.Registrazione Tribunale di Milano n. 392/72

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numero 19 - 28 maggio 2012www.gdoweek.it - www.gdoweektv.it

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