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SENATO DELLA REPUBBLICA X LEGISLATURA DISEGNO N. 2142 DI LEGGE d'iniziativa del senatore BOATO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 1° MARZO 1990 Diritti della partorÍente e del bambino ospedalizzato ONOREVOLI SENATORI.~Lanascita e il parto sono eventi strettamente legati alla cultura e definiti dalla società in cui si realizzano e, in quanto esperienza centrale della vita, ne esprimono pienamente i valori. Le modalità e i rituali di assistenza alla gravidanza e al parto rispecchiano in particolar modo la posizione e il ruolo che viene attribuito alla donna nella società. Essendo cambiata profondamente la donna, il suo ruolo sociale, e quindi la famiglia, la coppia, la maternità e la paternità, devono cambiare necessariamente le modalità del parto e della nascita. La progressiva medicalizzazione ed ospe- dalizzazione avvenuta negli ultimi 40 anni, giustificata inizialmente dalle precarie con- TIPOGRAFIA DEL SENATO (1900) dizioni socio-economiche ed igieniche, ap- plicata in seguito indiscriminatamente a tutte le donne, ha modificato significativa- mente l'esperienza fisica ed emozionale del parto, relegando la donna ad un ruolo passivo, chiedendone la delega al tecnico, vero protagonista della scena del parto, e riducendo il parto ad un evento meccanico, svuotandolo dei suoi aspetti emotivi, affetti- vi, sessuali e sociali, togliendo così alla partoriente e al neonato il diritto al rispetto dei loro bisogni fondamentali. L'attuale modello culturale basato sull'ef- ficientismo, sulla promessa di garanzia della tecnologia, sul benessere materiale, razionalizzando e controllando tutta la parte emotiva ed irrazionale della vita, da (Sanità pubblica)

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SENATO DELLA REPUBBLICAX LEGISLATURA

DISEGNO

N. 2142

DI LEGGE

d'iniziativa del senatore BOATO

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 1° MARZO 1990

Diritti della partorÍente e del bambino ospedalizzato

ONOREVOLISENATORI.~La nascita e il partosono eventi strettamente legati alla culturae definiti dalla società in cui si realizzano e,in quanto esperienza centrale della vita, neesprimono pienamente i valori. Le modalitàe i rituali di assistenza alla gravidanza e alparto rispecchiano in particolar modo laposizione e il ruolo che viene attribuito alladonna nella società. Essendo cambiataprofondamente la donna, il suo ruolosociale, e quindi la famiglia, la coppia, lamaternità e la paternità, devono cambiarenecessariamente le modalità del parto edella nascita.

La progressiva medicalizzazione ed ospe-dalizzazione avvenuta negli ultimi 40 anni,giustificata inizialmente dalle precarie con-

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1900)

dizioni socio-economiche ed igieniche, ap-plicata in seguito indiscriminatamente atutte le donne, ha modificato significativa-mente l'esperienza fisica ed emozionale delparto, relegando la donna ad un ruolopassivo, chiedendone la delega al tecnico,vero protagonista della scena del parto, eriducendo il parto ad un evento meccanico,svuotandolo dei suoi aspetti emotivi, affetti-vi, sessuali e sociali, togliendo così allapartoriente e al neonato il diritto al rispettodei loro bisogni fondamentali.

L'attuale modello culturale basato sull'ef-ficientismo, sulla promessa di garanziadella tecnologia, sul benessere materiale,razionalizzando e controllando tutta laparte emotiva ed irrazionale della vita, da

(Sanità pubblica)

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Atti parlamentari ~ 2 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI -DOCUMENTI

tempo è in crisi e non soddisfa plU unnumero crescente di persone; si fannosempre più forti le voci che chiedono unamigliore qualità di vita, che desideranoriempire i vuoti che si sono creati. Nell'am-bito della nascita già da tempo c'è unosviluppo verso « l'umanizzazione» del par-to; consistenti settori di donne e di operato-ri del servizio materno-infantile chiedonodi dare alla maternità e alla paternitàcaratteristiche qualitative tali da poterlivivere come scelta consapevole, da prota-gonisti, e nell'ambito delle proprie convin-zioni personali.

Se si vuole tener conto di questi profondimutamenti culturali in atto, ciò significaattuare una revisione critica delle procedu-re mediche comunemente accettate, limi-tandone l'uso ai pochi casi di reali necessi-tà; accettare che la gravidanza e il partonon sono un evento medico bensì unevento biosociale; creare nuovi luoghi delparto che tengano conto di quanto sopra eche non abbiano le caratteristiche di unastruttura rigida, governata da regole prefis-sate, scandita da tempi e procedure stan-dardizzate e protocollabili, che annullano ibisogni del singolo in nome delle esigenzeorganizzative dell'istituzione; riqualificaregli operatori materno-infantili nel senso diuna scienza ostetrica diversa, rispettosadegli aspetti emozionali e sociali dell'even-to nascita, e capace di mettersi in discus-sione.

Le esperienze sviluppate in altre nazioniprima, in Italia poi, l'osservazione direttadei travagli di parto di donne in situazionidi non interferenza medica, nei parti adomicilio e in piccoli ospedali «umanizza-ti» consentono di comprendere quanto lanascita, intesa come evento culturale esessuale, sia lontana da schemi rigidi e daregole prefissate, e quanto sia invece caricadi potenzialità espressive sempre nuove esempre diverse.

I reparti ospedalieri invece, attualmente,sono dei luoghi di negazione con rituali eregole che sottolineano la negazione alladonna, ma anche agli uomini e ai bambini,della loro identità, della loro competenza,della loro sessualità, dei loro bisogni indivi-

duali, della loro necessità di rimanereinsieme dopo un'esperienza così profondacome la nascita del loro bambino.

Mentre molte associazioni culturali, mo-vimenti di opinione, gruppi di volontari,cooperative di donne, e qualche singoloistituto pubblico da anni lavorano nelladirezione dell'« umanizzazione» della na-scita, offrendo anche un servizio di assisten-za al parto a domicilio con nuovi criterid'intervento, promuovendo una nuovascienza ostetrica per una nuova culturadella nascita, l'attuale politica sanitariaitaliana si muove nella direzione opposta,chiudendo i piccoli reparti di maternità chepermetterebbero un'organizzazione menorigida, centralizzando le nascite sempre dipiù nei grandi centri ospedali eri, con unconseguente aumento della medicalizzazio-ne del parto e dei disagi per la donna e lasua famiglia.

Tale orientamento è contrario ai bisogniemergenti e anche allo spirito della stessariforma sanitaria. Inoltre, in Italia mancauna moderna programmazione dell'assi-stenza ostetrica, che tenga conto dei datiscientifici acquisiti negli ultimi decenni,che analizzi le diverse competenze profes-sionali e il loro impiego migliore al fine diun'assistenza ottimale e continuativa alladonna nella sua maternità, e al fine di unadiminuzione della mortalità perinatale at-traverso interventi di prevenzione, consi-stenti in una buona assistenza ostetrica dibase che restituisca competenza e fiduciaalla donna stessa, e in una collaborazioneed integrazione delle competenze deglioperatori di base e specialisti.

Già molte Regioni hanno predispostoleggi regionali in materia che spesso,però, restano una carta di buoni propositinon attuati. Il presente disegno di legge,relativo ai diritti della partoriente e delbambino ospedalizzato, si propone diarmonizzare i principi ispiratori delleleggi regionali in un quadro omogeneo e,contemporaneamente, di favorirne l'ap-plicazione nelle realtà in cui essi esistono,oltre che di stimolare gli interventi nellerealtà in cui non sono ancora stati sta-biliti.

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Atti parlamentari ~ 3 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI ~ DOCUMENTI

La presente proposta di legge si collocanello spirito dell'ordine del giorno, presen~tato dalle donne di tutti i Gruppi parlamen~tari durante la discussione della leggefinanziaria 1989 ed accolto dal Governocome raccomandazione, sulla questione delparto che, rifacendosi al documento del~l'Organizzazione mondiale della sanità del1985, impegna il Governo a recepire leindicazioni relative al graduale superamen~to della medicalizzazione del parto all'inter~no del piano sanitario nazionale e a desti~narvi i fondi necessari.

Il citato documento dell'Organizzazionemondiale della sanità contiene delle racco~mandazioni circa l'uso appropriato dellatecnologia in ostetricia, circa l'organizza~zione sanitaria e circa l'aggiornamento delpersonale, che possono fornire un modellovalido e alle quali il presente disegno dilegge fa riferimento, ponendosi in primoluogo l'obiettivo di soddisfare al massimolivello i bisogni di benessere psicofisicodella donna e del neonato durante lagravidanza e il parto~nascita, favorendo lalibertà di scelta da parte della donna circa iluoghi dove partorire, creando nuovi spaziper il parto, e circa le modalità con cui taleevento debba svolgersi.

Inoltre intende promuovere la conoscenzae la diffusione di una nuova cultura dellanascita e delle conseguenti pratiche ostetri~che, rispettose di ciascun nuovo nato e delsuo divenire persona e di ciascuna donna nelsuo divenire madre. Si vogliono rendereconcrete e accessibili a tutti scelte e modalitàpratiche che oggi sono frutto solo di impegnopersonale e volontario di alcuni operatori delsettore, promuovendo un'ostetricia che ope~ra« con coscienza ed intelletto d'amore» (M.Montessori).

Con le norme proposte s'intende garanti~re la fruizione di corsi di preparazione alparto e alla maternità intesi come scambiodi esperienze fra donne, conoscenza eanalisi critica delle tecniche in uso einformazione sui possibili luoghi del parto,tutto questo allo scopo di favorire laconsapevolezza e la gestione attiva del~l'evento nascita da parte della donna e dellacoppia.

S'intende rendere possibile alla donna lalibertà di scelta circa i luoghi dove il partodebba svolgersi, tutelando sempre e co~munque il suo diritto al rispetto dellapropria persona, dei ritmi spontanei suoi edel suo bambino, della loro individualità ecentralità. Al fine di garantire la suddettalibertà di scelta, e di superare gradualmen~te l'ospedalizzazione generalizzata e i disagicreati dalla centralizzazione dei parti neigrandi centri ospedalieri, con questo dise~gno di legge si aprono nuovi spazi, istituen~do dei servizi che sono in grado di risponde~re ai bisogni emergenti di operatori edonne, e di esprimere i nuovi valoriculturali che chiedono una migliore qualitàdell'esperienza unita ad una migliore quali~tà dell'assistenza.

I nuovi servizi sono:

il parto a domicilio, garantito da équi~pes itineranti di ostetriche che operanosecondo le loro mansioni (articolo 14) edhanno una formazione pluridisciplinare peraffrontare le vaste tematiche legate almettere al mondo un figlio;

le case di maternità, che sono strutturedi piccole dimensioni per il parto, staccatedall'ospedale fisicamente ed amministrati~vamente, gestite da ostetriche, che ospitanola partoriente e le persone da lei scelte peril periodo di tempo interessante la nascitain ambienti conviviali. Non vi sono previstenè sala parto nè nursery.

Tali servizi sono previsti per le donne congravidanza a basso rischio, il cui parto sipresenti nei limiti della fisiologia (85 percento delle primipare, 95 per cento dellesecondipare), che vogliono vivere il partocon i propri ritmi, senza interferenze ester-ne e senza medicalizzazione, che desidera~no i vantaggi di un ambiente familiare odomestico, che desiderano accogliere etenere con sè il loro bambino e dividerel'esperienza con le persone da loro scelte.Le case di maternità offrono queste possibi-lità a quelle donne che non possonopartorire a casa per motivi personali,familiari, abitativi o geografici.

Le équipes di ostetriche operanti in questiservizi garantiscono la continuità dell'assi~

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Atti parlamentari ~ 4 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI ~ DOCUMENTI

stenza, seguendo le donne durante la gravi~danza, offrendo corsi di preparazione alparto e, dopo il parto, corsi per madri ebambini. Promuovono la socializzazionedell'evento nascita tra le donne e le coppie,superando l'attuale isolamento della donna~madre.

La sicurezza dell'assistenza è garantita:

da una buona assistenza ostetrica dibase che favorisce ed aiuta la donna astabilire un buon equilibrio psicofisico;

da un'accurata selezione delle situazio~ni a medio e alto rischio che verrannoseguite presso centri specializzati;

dalla continuità dell'assistenza, che ga~rantisce una conoscenza individuale delladonna;

da un buon livello socio~economicodella donna;

da una buona salute di base della don~na;

da una conduzione ostetrica protettiva,non invasiva, eliminando così la patologiaiatrogena;

dalla collaborazione con specialisti edai collegamenti con le strutture ospeda~liere.

L'Organizzazione mondiale della sanitàha dimostrato che l'uso di tali criteri rendeil parto a domicilio sicuro in misura ugualese non superiore a quello nelle struttureospedaliere.

Al fine di migliorare la qualità dellanascita negli ospedali si affermano i dirittidella partoriente attraverso una serie dinorme che garantiscono alla donna ilrispetto della sua persona, la permanenzadel partner o di altra persona da lei sceltaper l'intera degenza, la scelta delle posizio~ni per il parto, la possibilità della dimissio~ne precoce con assistenza domiciliare, lavicinanza ininterrotta del neonato presso ladonna, se 10 desidera, un uso appropriatodella tecnologia secondo le indicazionidell'Organizzazione mondiale della sanità(vedi documento del 9 maggio 1985).

Il capo III, relativo ai diritti del bambinoospedalizzato, si pone come obiettivo prio~ritaria la progressiva deospedalizzazionedel bambino e l'introduzione, a tal fine, in

ogni reparto ospedaliero pediatrico di unservizio di day hospital.

Si garantisce al bambino ospedalizzato,che deve essere ricoverato sempre e co~munque in reparto pediatrico, la presenzapermanente del genitore o di persona a luiaffettivamente legata, per l'intera degenza,vengono favoriti i contatti con amici eparenti e istituiti spazi destinati a regolarel'attività ludica e scolastica.

I genitori vengono costantemente infor~mati sull'andamento della malattia e sulleterapie intraprese; anche il bambino, conmodalità adeguate alla sua età, viene infor~mato, previa intesa con i genitori, dellepratiche terapeutiche a cui viene sottopo~sto.

Per poter far fronte alle nuove esigenze,occorrono operatori «nuovi ». Essendo lenuove modalità del parto espressione di unrinnovamento culturale, l'operatore deveacquisire degli strumenti per potersi porreinnanzitutto in modo più diretto ed inmodo più critico. Ciò presuppone un ag~giornamento che prevede:

il decondizionamento culturale attra~verso un'analisi storica del percorso diparto~maternità, al fine di poter riconosce~re i rituali e attuare una revisione criticadelle procedure in atto;

un aggiornamento emozionale che siottiene attraverso seminari esperienzialipratici, al fine di imparare a conoscere econtenere le proprie ansie e quelle delleutenti;

un aggiornamento cognitivo e scientificosugli sviluppi più moderni nell'ostetricia noninvasiva, e l'analisi della effettiva efficaciadegli interventi ostetrici più in uso;

un aggiornamento nelle scienze socialiepidemiologiche, antropologiche, psicolo~giche;

la disponibilità di strumenti per lacomunicazione che consentano di interagi~re correttamente con gli utenti e con icollaboratori attraverso le nuove tecnichedella comunicazione.

L'articolo 1 definisce principi a CUIdevono far riferimento le strutture delServizio sanitario nazionale per perseguire

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Atti parlamentari ~ 5 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI -DOCUMENTI

l'obiettivo di favorire la soddisfazione delbenessere psicofisico della donna e del neo~nato.

Gli articoli 2 e 3 affrontano la questione delcoordinamento a livello regionale dei servizie quella relativa ai corsi di preparazione alparto e alla maternità, indispensabili perfavorire la gestione attiva dell'evento nascitada parte della donna e della coppia.

Gli articoli 4, 5 e 6 affrontano la questio~ne dei luoghi del parto e, al fine di ungraduale superamento della spedalizzazio~ne generalizzata, stabiliscono norme perl'assistenza al parto a domicilio e perl'istituzione delle case di maternità.

L'articolo 7 stabilisce i diritti fondamen~tali della partoriente in ospedale.

L'articolo 8, nel quadro delle competenzeregionali in materia di informazione estudio affronta, tra l'altro, la questione deicomitati scientifici incaricati di valutare lepratiche di assistenza ostetrica, mentrel'articolo 9 indica le competenze del Mini~stero della sanità in materia di informazio~ne e coordinamento.

Gli articoli 10, 11, 12 e 13 affrontano lacomplessa e delicata questione dei diritti

del bambino ospedalizzato, per favorire ilsuo benessere, ridurre i tempi di degenza e,nel caso di lunghe degenze, garantire i suoirapporti affettivi e sociali e l'informazionedei genitori.

Gli articoli 14 e 15, infine, definiscono lequestioni relative alle figure professionali eagli interventi di riqualificazione ed aggior~namento necessarie per l'attuazione dellanormativa proposta.

Onorevoli colleghi, con questo disegno dilegge, su cui chiediamo le più ampieconvergenze per una sollecita approvazio~ne, intendiamo aprire degli spazi concretianche sul piano istituzionale, per consenti~re non soltanto l'affermazione della massi~ma tutela della partoriente e del bambinoospedalizzato, ma anche l'affermazione del~la consapevolezza che la nascita è unmomento di arricchimento per la donna,per la coppia, per chi è presente, e, infine,per tutti. E che pertanto non può essereridotta ad un evento medico a rischio, daaffrontare con protocolli definiti a priori, econ una forte interferenza tecnologica,anzichè con modalità flessibili ed adattabilicaso per caso alle esigenze della donna.

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Atti parlamentari ~ 6 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

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DISEGNO DI LEGGE

CAPO I.

DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1.

(Princìpi)

1. Le strutture del Servizio sanitarionazionale, in collaborazione con i gruppi ele associazioni operanti con le finalità dellapresente legge, favoriscono la soddisfazionedel benessere psicofisico della donna e delneonato durante la gravidanza, il parto~nascita e il periodo neonatale. A tal fineoperano per:

a) favorire la libertà di scelta da partedella donna circa i luoghi dove partorire ecirca le modalità con cui tale evento debbasvolgersi, affinchè la maternità possa esserevissuta fin dall'inizio come evento naturale;

b) promuovere la conoscenza dellediverse modalità di assistenza e la verificadei livelli di assistenza;

c) ridurre i fattori di rischio ambientali,personali e iatrogeni, per migliorare i tassidi morbilità e mortalità materna e peri~natale;

d) adeguare le modalità di assistenzaalla gravidanza, parto e puerperio alleraccomandazioni dell'Organizzazione mon~diale della sanità sulle tecnologie appro~priate alla nascita;

e) assicurare al bambino durante ilperiodo di spedalizzazione la continuità delrapporto familiare~affettivo e dello sviluppocognitivo e, ai genitori, l'informazione ne~cessaria sullo stato di salute del bambino esulle norme utili per la prevenzione deglistati morbosi;

f) svolgere opera di informazione circai diritti della partoriente e del bambinoospedalizzato, di cui alla presente legge.

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Atti parlamentari ~ 7 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI ~ DOCUMENTI

CAPO Il.

SERVIZI PER LA PARTORlENTE

Art. 2.

(Coordinamento dei servizi)

1. Le Regioni, entro sei mesi dalla data dientrata in vigore della presente legge,dettano norme:

a) per il coordinamento tra consultari,ospedali e servizi sul territorio al fine digarantire la continuità e le medesimemodalità di assistenza alla donna, durantela gravidanza, il parto e il puerperio;

b) per l'istituzione di una cartellaostetrico~pediatrica affidata alla donna emessa a disposizione degli operatori chel'assistono durante la gravidanza, il parto eil puerperio;

c) per l'assistenza delle gravidanzefisiologiche e l'individuazione delle gravi-danze a rischio nello spirito della presentelegge;

d) per lo screening delle gravidanze arischio che viene effettuato negli ambulato-ri specialistici ospedalieri ed extra ospeda~lieri di secondo livello, salvaguardando lacontinuità dell'assistenza;

e) per i corsi di preparazione al parto;f) per l'assistenza domiciliare ostetrica

e domestica dopo il parto, in modo dafavorire la dimissione precoce dall'ospeda-le, o in gravidanza nel caso in cui se neconfiguri la necessità;

g) per l'individuazione, in prima istan-za, delle zone sanitarie nelle quali istituireservizi di parto a domicilio e case dimaternità e definirne organici e organizza-ZIOne;

h) per la definizione di protocolli,modalità di raccolta dati e verifica dellemodalità di assistenza;

i) per la definizione dei temi e dellemodalità relative alla ristrutturazione deipresidi ospedalieri nello spirito della pre-sente legge.

2. La Regione, entro tre anni dall'istitu-zione dei servizi di parto a domicilio e di

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Atti parlamentari ~ 8 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI ~ DOCUMENTI

case di maternità, di cui agli articoli 5 e 6,previa elaborazione e verifica dei datidesunti dal lavoro svolto, istituisce perma~nentemente detti servizi su tutto il territorioregionale nello spirito della presente legge.

Art. 3.

(Corsi di preparazione al partoe alla maternità)

1. I corsi di preparazione al parto e allamaternità hanno l'obiettivo di favorire lagestione attiva dell'evento nascita da partedella donna e della coppia. A tal finepromuovono lo scambio di espe~ienze tradonne, la conoscenza e l'analisi criticadelle metodologie e delle tecniche di assi~stenza in uso e l'informazione sui luoghi delparto di cui all'articolo 4.

2. I corsi di preparazione al parto e allamaternità sono organizzati dai consultari,tra le cui figure professionali, che hannocompetenze interdisciplinari, è previstal'ostetrica.

3. I corsi iniziano preferibilmente intornoal quarto mese di gravidanza e continuanodopo il parto.

Art. 4.

(Luoghi del parto)

1. Al fine del graduale superamento dellaspedalizzazione generalizzata le Regionidispongono strutture e servizi per l'assisten~za fisiologica al parto a domicilio e nellecase di maternità, da realizzare entro unanno dalla data di entrata in vigore dellapresente legge.

Art. 5.

(Parto a domicilio)

1. Le donne che intendono partorire adomicilio, sono seguite dall'inizio dellagravidanza e comunque a partire dal setti~ma mese, dall' équipe di ostetriche che leassisterà al parto e al puerperio. Il parto

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Atti parlamentari ~ 9 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI ~ DOCUMENTI

può avvenire a domicilio qualora la situa~zione ostetrica si trovi nei limiti dellafisiologia e il parto avvenga tra la trentotte~sima e la quarantaduesima settimana.

2. Le équipes di ostetriche che assistonoal parto a domicilio inviano le donne congravidanze a rischio, quelle con eventualipatologie emergenti e quelle che necessita~no di interventi farmacologici o strumenta~li, alle strutture specialistiche e ospedalie~re, con facoltà di seguire comunque ladonna in tutte le fasi dell'assistenza nellestrutture ospedali ere.

3. Il servizio di assistenza al parto adomicilio è garantito tramite équipes diostetriche affiancate da assistenti domicilia~ri per i dieci giorni successivi al parto. Taliéquipes garantiscono la reperibilità dell'as~sistenza 24 ore su 24. Esse sono composteda ostetriche consultoriali e di distretto o diassociazioni già operanti con le quali leUSL si possono convenzionare e fanno capoal responsabile territoriale di cui all'artico~lo 14.

4. È garantito il collegamento e laconsulenza delle équipes ostetriche con glioperatori con competenze specialistiche dicui all'articolo 14.

5. È garantito, in caso di emergenza, iltrasporto nelle strutture ospedaliere intempi brevi con unità operative mobili econ ambulanze.

Art. 6.

(Case di maternità)

1. La casa di maternità è un luogo chefavorisce e promuove la gravidanza e ilparto fisiologico rafforzando la relazionetra madre, padre e bambino e permettendola socializzazione di questa esperienza tradonne, coppie, famiglie e strutture socio~culturali.

2. Le case di maternità sono presidi delServizio sanitario nazionale in cui sonoospitate la partoriente e le altre persone disua scelta. Ogni partoriente ha a disposizio~ne uno spazio singolo. Le case di maternitàdispongono di locali attrezzati per l'assi~stenza al parto fisiologico e di spazi per le

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Atti parlamentari ~ 10 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI ~ DOCUMENTI

attività culturali delle donne e dei nucleifamiliari prima, durante e dopo la gravidan~za e il parto.

3. Le donne che intendono partorirenella casa di maternità, qualora la situazio~ne ostetrica si trovi nei limiti della fisiolo~gia, sono seguite dall'inizio della gravidanzae comunque a partire dal settimo mesedall' équipe ostetrica che le assisterà alparto e al puerperio. Tali équipes fannocapo al responsabile territoriale di cuiall'articolo 14.

4. Le case di maternità sono gestite daostetriche e dotate di personale ausiliario.

5. Le case di maternità non possonoessere costituite presso gli ospedali e fannocapo al responsabile territoriale di cuiall'articolo 14.

6. È garantito il collegamento, la consu~lenza e la collaborazione con équipesspecialistiche e il rapido trasporto nellestrutture ospedaliere in caso di necessità.

Art. 7.

(Diritti della partoriente in ospedale)

1. Per garantire l'unicità dell'evento na~scita, negli ospedali è assicurata alla donnala possibilità di occupare uno spazio singo~lo, dove abbiano accesso le persone con cuila donna desidera condividere l'evento,anche in casi di interventi operativi.

2. La scelta di tempi, modi e posizioni deltravaglio e del parto spetta alla donna; gliinterventi medici sono ridotti al minimo,limitandosi alle procedure di cui sia statarealmente dimostrata l'efficacia. A tal fineanche sulla base delle indicazioni dell'Orga~nizzazione mondiale della sanità:

a) la percentuale media di parti cesareideve essere di norma contenuta in unapercentuale non superiore al 1O~15 percento; la presentazione podalica o unprecedente cesarea non costituiscono indi~cazione assoluta al parto cesarea;

b) il monitoraggio elettronico fetalecontinuato viene effettuato solo in situazio~ni mediche particolarmente selezionate enel travaglio indotto;

c) non viene eseguita la tricotomia e ilclistere prima del parto;

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Atti parlamentari ~ 11 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI ~ DOCUMENTI

d) l'uso dell'episiotomia deve essereper quanto possibile limitato;

e) l'induzione del travaglio o la suaaccelerazione attraverso farmaci o amnio~ressi è riservata a situazioni dove VI sonospecifiche indicazioni mediche.

3. Dopo il parto il neonato sano è affidatoai genitori fin dal periodo di stretto control~lo post partum, con sostegno di operatoriqualificati.

4. La scelta del tipo di allattamento spettaalla donna. L'allattamento al seno è imme~diata, precoce, a orario libero, secondo iritmi di madre e bambino.

5. È garantita alla donna la possibilità ditenere con sè il neonato sano per tutto iltempo che desidera. È inoltre consentita lapermanenza del padre o di altra personasenza limiti di orario.

6. Durante il periodo di degenza ilreparto di ostetricia promuove incontriinformativi tra gli operatori di pediatria eostetricia e le puerpere sull'allattamento, lapuericultura, l'igiene per puerperio e lacontraccezione. Sono favoriti gli scambi diinformazioni ed esperienza tra le donne de~genti.

7. È garantita la continuità del rapportotra genitori e bambini ricoverati nei repartidi patologia neonatale. In particolare lapresenza dei genitori è favorita e nonsoggetta a restrizioni anche durante leprocedure mediche.

8. Durante la degenza la donna è informa~ta e consultata tempestivamente relativa~mente a tutte le procedure cui vienesottoposta, alla loro utilità, efficacia enecessità e delle condizioni di salute pro~prie e del neonato. Le cartelle clinica eostetrico~pediatrica sono documenti perso~nali e pertanto sono a disposizione delladonna dietro semplice richiesta verbale.

Art. 8.

(Competenze regionali in materiadi informazione estudio)

1. Sono istituiti, presso gli assessoratiregionali alla sanità, i comitati scientifici

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Atti parlamentari ~ 12 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

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permanenti, allo scopo di valutare le prati~che di assistenza ostetrica in uso. Gliobiettivi di tali comitati sono:

a) verificare i livelli qualitativi e quanti~tativi del personale sanitario coinvolto nellanascita;

b) favorire la possibilità per la popola~zione di accedere ad una assistenza di baseappropriata;

c) aumentare al massimo il numero deiparti fisiologici e gli indici di salute perina~tale;

d) favorire la riduzione dei costi deri~vanti da un parto con interventi tecniciostetrici e da una eccessiva ospedalizza~zione;

e) assicurare una risposta reale aibisogni e ai desideri della collettività;

f) elaborare protocolli relativi all'attua~zione di una moderna pianificazione del~l'assistenza ostetrica confrontandoli ai mo~delli assistenziali degli altri paesi europei.

2. Gli assessorati regionali alla sanità,entro 90 giorni dalla data di pubblicazionedella presente legge nella Gazzetta ufficiale,nominano i componenti del comitato scien~tifico permanente raccogliendo le indica~zioni dei gruppi, ordini e associazioni chein esso devpno essere rappresentati ovverogli ordini professionali e le società deimedici, il collegio professionale delle oste~triche, associazioni di operatori e utenti,organizzazioni operanti nel settore mater~no~infantile.

3. Le Regioni elaborano annualmente:

a) verifiche qualitative, quantitative ecomparative dello stato di attuazione deiservizi istituiti dalla presente legge;

b) protocolli relativi all'assistenza allagravidanza, al puerperio e perinatale offertadalle strutture del Servizio sanitario nazio~naIe specificando la percentuale dei particesarei, dei parti vaginali operativi e dellamortalità e morbilità perinatale dei singoliospedali, dei servizi delle unità sanitarielocali e delle strutture private. Tali datisono diffusi attraverso la rete dei con~sultori.

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Art. 9.

(Competenze del Ministero della sanità inmateria di informazione e coordinamento)

1. Annualmente viene redatta e pubblica~ta una relazione del Ministero della sanitàcomprensiva di una sintesi delle relazioniregionali di cui all'articolo 8 e dei dati sullamortalità perinatale, sulla mortalità mater~na e sull'incidenza degli handicaps.

2. Annualmente il Ministero della sanitàredige e pubblicizza una sintesi del lavorodi verifica e delle eventuali conclusionioperative dei comitati scientifici regionalidi cui all'articolo 8.

3. Il Ministero della sanità opera per ilcollegamento e l'interscambio tra i comitatiregionali assumendo un ruolo di coordina~mento.

CAPO III.

DIRITTIDEL BAMBINO OSPEDALIZZATO

Art. 10.

(Deospedalizzazione)

1. Le Regioni dettano norme per favorireil benessere del bambino ricoverato inospedale e nelle strutture convenzionate eper ridurre la spedalizzazione e i tempi didegenza media nei reparti pediatrici, al finedi prevenire l'insorgere di alterazioni psíco~affettive, secondo le disposizioni del presen~te capo. Inoltre dettano norme per l'assi~stenza domiciliare al bambino malato, mache non necessita di ricovero ospedaIiero,attraverso l'utilizzo di propri operatorisocio~sanitari o gruppi convenzionati.

2. Al fine di limitare la durata delladegenza ospedaliera, vengono istituiti inogni reparto pediatrico servizi di assistenzacon degenza diurna (day-hospital) e serviziambulatoriali che agiscono in stretto con~tatto con le strutture del territorio di com~petenza.

3. I servizi di day-hospital sono equiparatiagli altri servizi ospedalieri ai fini del

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Atti parlamentari ~ 14 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

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calcolo degli indici di occupazione dei postiletto.

Art. 11.

(Ricovero in reparti pediatrici)

1. Il bambino da O a 14 anni che necessitidi ricovero ospedaliero è ricoverato inreparto pediatrico, qualunque sia la patolo~gia da cui è affetto.

2. Le unità sanitarie locali promuovono,in tutte le strutture ospedaliere con compe~tenze pediatriche, l'organizzazione dellavo~ra e l'istituzione dei servizi necessari adassicurare la continuità del rapporto fami~liare~affettivo durante il periodo di spedaliz~zazione del bambino, consentendo la conti~nua presenza del genitore o di altra personaaffettivamente legata. Garantiscono inoltrealla persona che lo assiste la possibilità diusufruire, per il pernottamento e il vitto,dei servizi messi a disposizione dall'ospe~dale.

Art. 12.

(Rapporti affettivi e sociali)

1. In caso di malattie che comportinolunghe degenze sono favoriti incontri econtatti con figure significative nella sferaaffettiva del bambino, quali fratelli e com~pagni di scuola e di gioco.

2. In ogni reparto p€diatrico sono allestitilocali destinati ad una regolare attivitàludica e scolastica condotta da genitori,educatori, insegnanti e volontari.

Art. 13.

(Informazione dei genitori e dei pazienti)

1. I genitori sono costantemente informa~ti circa la natura e l'andamento dellamalattia del figlio e consultati circa leterapie da intraprendere e gli eventualieffetti collaterali dannosi che ne dovesseroderivare; possono assistere alle visite medi~che e a interventi strumentali, nonchè

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prendere visione, in qualunque momento edietro semplice richiesta verbale, dellacartella clinica.

2. Il bambino, nella misura e con modali~tà adeguate alla sua età, è informato, previaintesa con i genitori, delle pratiche terapeu~tiche a cui viene sottoposto.

3. Per sottoporre il bambino a qualsiasisperimentazione chimica è obbligatorioinformare i genitori delle possibili conse~guenze e ottenere il loro consenso.

CAPO IV.

PERSONALE

Art. 14.

(Figure professionali)

1. Nelle case di maternità sono presentile seguenti figure professionali e ausiliarie:

a) il responsabile territoriale, indivi~duato nella figura della capo~ostetrica conle mansioni didattico~organizzative previstedal decreto del Presidente della Repubblica20 dicembre 1979, n. 761, all'interno deldipartimento materno infantile della unitàsanitaria locale di appartenenza;

b) le ostetriche, con le mansioni previ~ste dal decreto del Presidente della Repub~blica 7 marzo 1975, n. 163, e dal decretoministeriale 15 settembre 1975, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale n. 272 del 13 otto~bre 1975;

c) il personale ausiliario e gli addetti alservizio alberghiero.

2. L'assistenza domiciliare al parto e alpuerperio viene garantita:

a) dal responsabile territoriale, indivi~duato nella figura della capo~ostetrica, conIe m'ansioni didattico~organizzative previstedal decreto del Presidente della Repubblica20 dicembre 1979, n. 761, all'interno deldipartimento materno infantile della unitàsanitaria locale di appartenenza;

b) dalle ostetriche, con le mansionipreviste dal decreto del Presidente della

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Repubblica 7 marzo 1975, n. 163, e dalcitato decreto ministeriale 15 settembre1975, organizzate in équipes, itinerantidelle unità sanitarie locali di appartenenzao convenzionate;

c) dagli assistenti domiciliari per l'aiutodomestico per i dieci giorni successivi alparto.

3. Le équipes ostetriche collaborano configure specialistiche itineranti quali il gine~cologo ed il pediatra e con servizi speciali~stici ospedalieri quali il laboratorio dianalisi e altri specialisti di cui si verifichi lanecessità.

4. Gli operatori di cui al presente articolosono selezionati in base al curriculum edalle motivazioni professionali.

CAPO V.

FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

Art. 15.

(Riqualificazíone e aggiornamento)

1. Il personale sanitario addetto all'assi~stenza socio~sanitaria della donna durantela gravidanza, il parto e il puerperio deveessere aggiornato in conformità alle indica~zioni ed alle finalità previste dalla presentelegge.

2. Le Regioni promuovono corsi diaggiornamento a scadenza annuale articola~ti in due livelli: generale, uguale per tutti glioperatori; specialistico, adeguato alle ri~spettive competenze. Promuovono inoltrecorsi di aggiornamento per l'assistenza alparto domiciliare e nelle case di maternitàin funzione della presente legge.

3. I corsi di formazione includono neiprogrammi i seguenti temi:

a) aspetti sociali, culturali, antropologi~ci ed etici affinchè gli operatori diventinocapaci di porsi in atteggiamento critico neiconfronti dei servizi di assistenza sia pre~senti che futuri;

b) metodi e tecniche di comunicazione,al fine di promuovere un migliore e più

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Atti parlamentari ~ 17 ~ Senato della Repubblica ~ 2142

X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI ~ DOCUMENTI

completo scambio di informazioni tra imembri della équipe che assiste al parto el'utenza e tra gli stessi membri dell' équipeostetrica;

c) lavoro di analisi sulla figura profes~sionale dell'operatore, con la supervisionedi uno specialista, al fine di affrontare iconflitti interdisciplinari e interprofessiona~li che il lavoro di équipe comporta;

d) nozioni di epidemiologia, per acqui~sire la capacità di interpretare e condurrericerche al fine della valutazione dell'effica~cia delle tecniche ostetriche e neonatologi~che;

.

e) elementi giuridici e legislativi relati~vi alle competenze professionali e ai serviziistituzionali;

f) criteri di selezione e individuazionedel rischio ostetrico;

g) revisione delle modalità dell'assi~stenza al parto fisiologico con atteggiamen~to critico verso l'uso della tecnologia,adottando contemporaneamente un atteg~giamento di rispetto per quelle dimensioniemozionali, psicologiche e sociali che devo~no essere tenute presenti nell'assistenzaalla nascita;

h) acquisizione, discussione e confron~to delle varie tecniche di preparazione alparto.

4. I corsi sono tenuti da formatori e daoperatori con esperienza di lavoro nelletematiche esposte che siano in grado diproporre e trasmettere queste loro espe~rienze attraverso seminari pratico~teorici,favorendo la partecipazione attiva e loscambio tra gli operatori.

Art. 16.

1. Gli obiettivi della presente legge rien~trano nel programma materno~infantile delpiano sanitario nazionale e nel relativo fi~nanziamento.