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Seneca 15/10 Seneca massimo esponente filosofia stoica a Roma tragedie-> non sappiamo in quale fase della vita dell'autore sono state scritte. attribuito a seneca ci è giunto un insieme di dieci tragedie (una sicuramente spuria) hanno un'interesse storico eccezionale-> uniche tragedie a noi pervenute del mondo latino. proprio per questo divennero un modello fondamentale del teatro occidentale -> paradigma del tragico,furono di modello per le età successive sia per i contenuti che per la scrittura es: divisione in cinque atti inframezzati dai cori opera drammatica-> fabula coturnata commedia: palliata/topata tragedia: coturnata(dai coturni=>argomento greco)/ praetexta (argomento romano) si distinguono per lo stile,per i personaggi tragedie di Seneca sono tutte coturnate tranne una (octavia-> quella tragedia che probabilmente non è di Seneca => parla della morte di Nerone ma Seneca non può conoscere nulla di questa morte, in quanto era morto 3 anni prima.) => IX tragedia, VIII sicuramente autentiche. Medea, Fedra e Tieste -> tragedie più belle nessun elemento per una datazione anche se alcuni filologi suppongo la composizione del periodo che lo vede di fianco a Nerone => in molte tragedie vengono rappresentate le figure di feroci e spietati tiranni in preda all'ira e al furor -> esibizione che crea orrore di un tiranno in preda al furor, fanno pensare che non possano essere composizioni di opposizione perché altrimenti il princeps non avrebbe permesso questo teatro => teatro di esortazione. nel senso che Seneca rappresenta a scopi didattici a Nerone le aberrazioni del potere quando il princeps non è illuminato dalla buona ratio-> virtus stoica! => moderatio,clementia le tragedie dimostrano cosa succede qualora il princeps è preda delle passioni che il saggio stoico sfugge perciò si considera i personaggi protagonisti delle tragedie degli anti-exempla stoici. qual è il rapporto delle tragedie con la sua produzione filosofica? prove di letteratura drammi didattici che mostrano il crollo della razionalità? ->ipotesi più accreditata attualmente. Opposizione insabile tra ragione e passione-> temi basilari della tradizione filosofica di Seneca (es. De Ira) Bettini sottolinea gli aspetti antropologici => mette in rilievo che la simbolica vittoria del male sul logos sia rappresentate dalle due metafore archetipiche della luce e le tenebre Seneca maestro nello sfruttare tutte le possibilità offerte dai greci => vicende scelte da Seneca portano l'autore ad indagare tutti i più importanti taboo antopologici e le più importanti malattie dell'animo che degenerano fino alla mostruosità. 16/10 Fedra: Fedra-> moglie di Tesero (re Atene) che si innamora del figliastro Ippolito e gli dichiara il suo amore,in assenza del marito Ippolito-> la rifiuta =>Fedra accecata dall'odio e dal dolore, calunnia Ippolito presso Teseo accusandolo di aver usato violenza su di lei Teseo-> maledice il figlio => un mostro marino uccide Ippolito Fedra per la disperazione, confessa la vera storia e si ammazza.

Seneca

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Seneca 15/10

Seneca massimo esponente filosofia stoica a Roma tragedie-> non sappiamo in quale fase della vita dell'autore sono state scritte. attribuito a seneca ci è giunto un insieme di dieci tragedie (una sicuramente spuria) hanno un'interesse storico eccezionale-> uniche tragedie a noi pervenute del mondo latino. proprio per questo divennero un modello fondamentale del teatro occidentale -> paradigma del tragico,furono di modello per le età successive sia per i contenuti che per la scrittura es: divisione in cinque atti inframezzati dai cori opera drammatica-> fabula coturnata • commedia: palliata/topata • tragedia: coturnata(dai coturni=>argomento greco)/ praetexta (argomento romano) si distinguono per lo stile,per i personaggi tragedie di Seneca sono tutte coturnate tranne una (octavia-> quella tragedia che probabilmente non è di Seneca => parla della morte di Nerone ma Seneca non può conoscere nulla di questa morte, in quanto era morto 3 anni prima.) => IX tragedia, VIII sicuramente autentiche. Medea, Fedra e Tieste -> tragedie più belle nessun elemento per una datazione anche se alcuni filologi suppongo la composizione del periodo che lo vede di fianco a Nerone => in molte tragedie vengono rappresentate le figure di feroci e spietati tiranni in preda all'ira e al furor -> esibizione che crea orrore di un tiranno in preda al furor, fanno pensare che non possano essere composizioni di opposizione perché altrimenti il princeps non avrebbe permesso questo teatro => teatro di esortazione. nel senso che Seneca rappresenta a scopi didattici a Nerone le aberrazioni del potere quando il princeps non è illuminato dalla buona ratio-> virtus stoica! => moderatio,clementia le tragedie dimostrano cosa succede qualora il princeps è preda delle passioni che il saggio stoico sfugge perciò si considera i personaggi protagonisti delle tragedie degli anti-exempla stoici. qual è il rapporto delle tragedie con la sua produzione filosofica? • prove di letteratura • drammi didattici che mostrano il crollo della razionalità? ->ipotesi più accreditata

attualmente. Opposizione insabile tra ragione e passione-> temi basilari della tradizione filosofica di Seneca (es. De Ira)

Bettini sottolinea gli aspetti antropologici => mette in rilievo che la simbolica vittoria del male sul logos sia rappresentate dalle due metafore archetipiche della luce e le tenebre Seneca maestro nello sfruttare tutte le possibilità offerte dai greci => vicende scelte da Seneca portano l'autore ad indagare tutti i più importanti taboo antopologici e le più importanti malattie dell'animo che degenerano fino alla mostruosità.

16/10 Fedra: Fedra-> moglie di Tesero (re Atene) che si innamora del figliastro Ippolito e gli dichiara il suo amore,in assenza del marito Ippolito-> la rifiuta =>Fedra accecata dall'odio e dal dolore, calunnia Ippolito presso Teseo accusandolo di aver usato violenza su di lei Teseo-> maledice il figlio => un mostro marino uccide Ippolito Fedra per la disperazione, confessa la vera storia e si ammazza.

Tieste: Atreo-> tiranno adirato con il fratello Tieste,il quale gli ha sedotto la moglie e insediato il regno => finge una riconciliazione con il fratello,invitandolo ad un banchetto con i figli motivo vero: desiderio di vendetta => Atreo fa uccidere i figli del fratello, li fa cucinare e li fa mangiare a Tieste svelandogli solo alla fine del banchetto la verità Tieste-> inorridito Atreo-> gode per la vendetta temi molto forti, nelle tragedie di Seneca di consumano efferati omicidi => problema molto dibattuto: tragedie di Seneca sono scritte in vista di una rappresentazione o per essere lette in occasione di una pubblica rappresentazione? significato pedagogico delle tragedie personaggi mitici sono esempi paradigmatici di quello che accade all'animo umano all'atto dello scontro di impulsi contrastanti. personaggi che rappresentano la voce della virtus vs personaggi dominati dal furor,passioni incontrollate (ira,amore,vendetta,odio,etc..) Fedra e Medea sono,per certi aspetti, due personaggi piuttosto diversi, partendo dall'affinità delle loro condizioni: • due personaggi femminili; • protagoniste assolute del dramma • tragedia nasce dall'amore (non più corrisposto-> Medea, non corrisposto->Fedra) • vivono una maternità snaturata (uccide i figli->Medea; seconda madre-> Fedra) tuttavia la condizione psicologica e la situazione morale sono molto diverse!! => per Medea la passione, la lotta tra la recta ratio/bona mens VS furor si è già consumato.Medea incarna la passione->ira si è già impossessata dell'animo di Medea,fino a stravolgere anche gli istinti più naturali! per Fedra-> campo di battaglia in cui si scontrano amore e incesto, in lei assistiamo alla lotta tra la bona mens e il furor! Fedra arriva a dire: "io non voglio quello che voglio!" i due sentimenti contrastanti sono ancora in lotta!! volontà del profondo (gli impulsi, le passioni che caratterizzano l'animo umano ma che vanno represse!) VS volontà di superficie (volontà razionale: Fedra non vuole Ippolito,dettata dalle norme sociali) queste categorie (freudiane e anacronistiche se applicate a Seneca) sono quelle applicate nel primo romanzo psicanalitico "La coscienza di Zeno" (Svevo) -> Zeno è la rappresentazione migliore del conflitto tra volontà del profondo e volontà di superficie. MEDEA: Medea rifiutata da Giasone (marito) il quale deve convolare a nuove nozze grazie alle sue arti magiche uccide Creusa (........) Medea costruita quale personaggio da seneca come la negazione del sapiens stoico =>categorie storiche,politiche e estetiche che la fanno configurare come un vero e proprio anti-exemplum nutrice: uno dei personaggi che ci descrive il comportamento di Medea e la invita a dominare l'ira => voce della bona mentis!!!

menadi-> furie,semidee irate, cattivissime,al posto dei capelli: serpenti, sacerdotesse Dioniso faccia in fiamme,respiro affannoso, passa per tutta la gamma degli stati d'animo -> non c'è un sentimento di cui Medea non sia preda => comportamento completamente ANTI-STOICO!!!! termini guida di questo comportamento: negazioni di ciò a cui il sapiens aspira =>furor(torna insistentemente), allucinazioni che la portano a vedere le furie, impotens (incapace di domianarsi), invocazione eumenidi (dee vendetta). separazione da Giasone-> discidiam seneca,in un'altra opera, scrive: "discidiam sapientem non mergunt" => le separazioni amorose non travolgono il sapiente Medea è vittima della sua impietas saggio stoico vive in accordo con l'elemento divino VS medea-> convoca gli dei empi => si pone al di sopra degli dei -> "aggredirò gli dei e farò crollare il mondo" categorie estetiche-> Medea è innanzitutto un'intellettuale che argomenta con molto acume le proprie posizioni e le proprie scelte. => Dimostra di aver letto Seneca=> parla con le stesse parole che potrebbero essere condivise da un sapiens in quanto parla usando delle massime dello stoicismo,attribuendo,però,un significato antifrastico! sticomitia-> parti in cui i due interlocutori si succedono, un verso a testa. "La fortuna teme i coraggiosi, condanna i vivi" - "non può mai mancare un'occasione per dimostrare la propria virtus"-"Chi non ha più nulla da sperare,non spera nulla"-"La sorte può togliere il potere,non il coraggio" =>sono evidenti massime stoiche, ma applicate ad un contesto ben diverso da quello del sapiens stoico! Medea è una grande attrice-> nella sua performance-che si conclude con l'assassinio dei figli-prova piacere e che vorrebbe uno spettatore: "una grande gioia mi invade,mio malgrado, e va crescendo, mi mancava solo che ci fosse lui fin ora. Tutti i delitti commessi in sua assenza sono vani..." (sta uccidendo i figli). questo è il mio motivo per cui la Medea di Seneca uccide il secondo dei suoi figli,sotto gli occhi del padre. più teatrale delle tragedie di Seneca!! Seneca non rinuncia ad introdurre le categorie politiche,anche se marginalmente => figura del tiranno, Creonte, che ha i tratti del tiranno => preda dell'ira(~Cesare di Lucano), Medea lo riconosce come un tiranno, seneca cita una delle sue teorie, tramite Medea(sententia di un sapiens stoico): "I regni ingiusti non sono mai stati duraturi" qualcosa di tiranno c'è qualcosa anche in Giasone-> accinge a sposare una principessa e a diventare a sua volta un tiranno=> tramite Medea,Giasone, subisce la giusta punizione. finale della tragedia è molto interessante->exemplum dell'anti-humanitas Medea va incontro ad una anti-apoteosi=> dopo che ha ucciso anche il secondo figlio si apre per Medea una via verso il cielo,fugge su un cocchio alato Medea: "tieniti i tuoi figli,padre,io andrò per l'aria sopra un cocchio alato" Giasone: "va,per gli alti spazi del cielo, ad attestare che non ci sono dei lassù dove tu passi" => dove c'è Medea, non ci sono dei! macabro e orrore-> irrinunciabili per le tragedie di Seneca e irrinunciabili per la letteratura dell'età Giulio-Claudia. un latinista Francesco della corte-> concorrenza esercitata dai ludi gladiatori-> diventano uno spettacolo abituale di morte e di sangue, definita come "la concorrenza del peggio per il teatro"

=> la letteratura più alta,per concorrere con questi ludi gladatori, veste panni sempre più violenti. tutte le tragedie di seneca sono divise in 5 atti (diverso dalla divisione Aristotelica, già Orazio canonizza la divisione della fabula in 5 atti) prologo tragedia di seneca-> di differenzia dal prologo della tragedia greca tradizionale tragedia greca-> prologo fornisce i dati spazio-temporali e spesso fornisce antefatti tragedia di Seneca-> prologo inizio stesso della tragedia => scontro di passioni, oggetto della tragedia senecana! virtus VS furor. trattati di psicopatologia! è la psiche del personaggio protagonista che interessa seneca Coro-> nella tragedia greca è un personaggio corale collettivo che interagisce con gli altri personaggi Coro-> nella tragedia di Seneca (riprendendo Euripide) tende a trasformarsi in funzione lirica, ciò nonostante esistono delle tragedie nelle quali il coro compie un ruolo corale, voce fuori campo, una meditazione filosofico-morale che spesso accompagna la tragedia prologo->lungo monologo di Medea ~ preghiera, caratteristica innologico, è una "preghiera nera" a cui si opporrà la "preghiera bianca" del coro. "Preghiera nera" perché medea arriva ad invocare le dee della vendetta perché facciano morire Creusa, Creonte e tutta la stirpe e,soprattutto,arriva ad invocare (v.s 10 e seguenti) "manes impios" -> quasi una bestemmia, gli dei del male. vs 51 e seguenti -> armati d'ira vs 56->entra la "preghiera bianca" del coro, epitalamio-> canto nuziale (talamo->letto di nozze) vs 100-> "sposa felice Creusa,mentre lei se ne vada tra silenzio e tenebre" battute iniziali dialogo con la nutrice-> Medea:non ha commesso nessun delitto in preda all'ira ma ora sento l'ira di un amore infelice nutrice: logos,prima di cedere all'ira, fa senire la sua inutile forza. a partire dal vs 157: sticomitia che sgorga in una emisticomitia (alternarsi di battute tra Medea e la nutrice) Giasone si è macchiato della tracotante impresa degli argonauti (VS dei). Giasone riceve un aiuto deciso da Medea => dopo aver rubato al padre di Medea il vello d'oro,era in fuga con Medea, la quale per ritardare il padre uccide il fratello e lo fa a pezzi,cosicché il padre debba cercare i pezzi del fratello per ricomporre il figlio. => giasone si presenta allo zio Pelia con il vello d'oro per avere il regno,come dallo zio promesso-> si rifiuta ->Medea convince le figlie di Pelia a bruciare le membra del padre, per ringiovanirlo -> figlie accettano => Pelia muore passo in cui Medea enumera aiuti resi a Giasone per la conquista del vello d'oro! fine-> preceduta dal delirio di Medea che vede personificate le dee della vendetta

24/10 APOKOLOKYNTHOSIS: seneca letterato è anche quello della Apokolokyntosis la storia delle letterature antiche è anche la storia dei generi letterati tutti i generi letterari di roma nascono ad imitazione dei modelli greci -> unica eccezione è la satira: • esametrica (Lucilio, età scipionica=> II secolo a.C. oltre venti libri di satire,tutti perduti

-> solo alcuni frammenti. esametri! Si conclude con Orazio,Persio e Giovenale) • menippea -> unico lungo frammento è Apokolokyntosis, radici nel mondo greco

->Menippo, III secolo a.C, introdotta a Roma da Barrone Reatino-> temi diatribici di argomento morale. Diversa per la forma=> prosimetrica. Mescolanza elementi seri e scherzosi. Menippea di seneca non è aperta a argomento filosofico-morale

due titoli: • Apokolokyntosis • Ludus de mortis divi Claudi imperatore Claudio muore nel 54, in questo anno Seneca scrive due testi diversissimi • seneca, protettore morale di Nerone, che scrive il discorso per celebrare l'apoteosi di

Claudio per Nerone • seneca privato che scrive il ludus de mortis divi Claudi,nella quale esprime il suo

disprezzo per Claudio il quale lo aveva esiliato. Apokolokyntosis-> 1. kolokynthos=zucca -> inzuccammento, trasformazione in zucca

(apoteosi=trasformazione in dio!) 2. infinocchiatura,fregatura contenuto opera: parche si decidono a recidere il filo della vita di Claudio,Apollo intona un canto di gioia perché la morte di Claudio segna l'inizio del regno di Nerone sulla terra tutti esultano, Claudio si presenta a Giove-> non capiscono neppure chi è perché non lo capiscono Giove chiama addirittura Ercole,impaurito dalla figura di Claudio, dandogli l'incarico di capire chi è. persino Ercole è spaventato e si prepara alla sua tredicesima fatica. [manca un pezzo nel testo originale] si riapre il testo con il concilio degli dei che prendono in considerazione la proposta di deificare Claudio: Augusto lo accusa di aver ucciso gran parte della sua famiglia => viene spedito agli inferi nel percorso passa dalla Via Sacra, dove vede il suo funerale (gente in festa) e capisce di essere morto regno degli inferi-> maltrattato, punito a giocare a dadi con un bussolotto bucato-> gioco senza fine.

29/10 tre fasi della vita di seneca a cui corrispondono tre fasi della produzione senecana • prima fase-> giovinezza + esilio in Corsica ("sasso scosceso e brullo") -> imperatore

cluadio. Anni del perfezionamento individuale. • Richiamato da Agrippina a Roma per diventare precettore di Nerone-> anni importanti

perché Seneca si apre alla dimensione politica e sociale. Partecipazione diretta alla vita dello stato lo porta ad una considerazione politica dei rapporti che devo intercorrere tra gli uomini.

• Anno del secessus => del ritiro, dopo il matricidio => seneca capisce che il suo tentativo di despotismo illuminato è fallito=> si ritira a vita privata. Grandi momenti di meditazione che si amplia progressivamente rivolgendosi all'umanità intera, travalicando i limiti di spazio e tempo-> anni più maturi.

produzione filosofica di Seneca, considerato il filosofo più importante di Roma antica, seguono le tre fasi della vita letteraria e politica • dialogorum libri-> raccolta varia, dialogus-> non è inteso da seneca come il dialogo

ciceroniano (che guarda il modello platonico, più interlocutori) => dialoghi di Seneca sono monologhi rivolti dall'io scrivente ad un "tu" che può sollevare obiezioni, ma non è un gruppo di personaggi. Problemi di interesse etico, vivace colloquialità che arriva dal modello ellenistico,diatriba stoico-civica. Accanto ad un dialogo "de ira", tre consolationes (Seneca consola la propria madre per il suo esilio, "ad Marciam" -> madre che ha perso il proprio figlio, "ad Polivium" rivolta ad un liberto di Claudio affinché proceda per farlo tornare dall'esilio. -> smentisce autosufficienza del saggio!!!). Altri dialoghi affrontano problemi di etica stoica.

• trattati politici: "de beneficiis"(cittadini romani sono sudditi, quello che viene concesso loro è un beneficio che deriva dalla persona autocratica del princeps)e il "de clementia"(Seneca illustra idea del principato, non è messo in discussione, non si interroga sulla forma migliore dello stato, ma propone un modelle di dispostismo illuminato dalle virtutes dello stoicismo. L'unico limite del princeps è il limite della sua bona mens, della sua ratio.)

• 124 lettere, Seneca si propone come maestro, non solo di Lucilio, ma a tutti,compresi i posteri. per Seneca la filosofia è un ars vivendi, filosofia etica e morale (anche per Lucrezio).Seneca semplifica la filosofia ai valori dell'etica, interesse nell'insegnare ciò che è utile per mettere in ordine l'animo umano e la collettività. Modalità della vita si può cambiare solo partendo da un cambiamento della moralità dei singoli. Correggere la falsa valutazione del bene e del male per arrivare alla recta ratio => smantella tutti i falsi idoli sociali (amibizione,ricchezza,potere)+ eliminare le passioni, gli "adfectus" perché alle passioni impediscono la buona capacità di giudizio. Dal perfezionamento di se -> iuvare alios => aiutare gli altri ad arrivare alla recta ratio. Similitudine tratta dal mondo militare->il filosofo è come il soldato: il soldato si esercita,allena il proprio fisico, perfezione la tecnica militare ma, in seconda battuta, aiuta gli altri e il suo contributo sarà decisivo ,proprio grazie al suo allenamento. Appartengono al genere delle epistola filosofiae!! => possiamo considerare Seneca il padre di questo genere a Roma (probabilmente guarda al modello greco che contenevano già pensieri ti tipo etico-> le epistole di Epicuro, ad esempio.) sono tesi letterari pensati e scritti per la pubblicazione ≠ da Cicerone (=> le lettere di Cicerone erano private). Discorso filosofico di Senca è un "sermo" -> discorso in prosa poco elaborato e facile. Questa apparente discorsività si presenta anche con le finalità che vuole perseguire "verba nostra non delectant sed iuvant". Temi: tempo, morte, virtù, lotta VS passioni, autarkeia (autosufficienza del saggio)

Stile di Seneca: Traina-> due linee principali dello stile di seneca: • lingua interiorità-> merito di aver promosso il linguaggio dell'interiorità => a Roma

mancava Socrate (conosci te stesso) -> Socrate aveva detto "guardo non a queste cose ma a me stesso". => Lucrezio considera i rapporti dell'uomo con la natura, Cicerone considera rapporti dell'uomo con la società. Seneca è il primo a "foggiare il linguaggio latino dell'interiorità"-> questo linguaggio lo costruisce attraverso due serie metaforiche:

A. interiorità come un possesso->attingendo al linguaggio giuridico=> "ita fac, mi Lucili, vindica te tibi"->"fa così, o mio Lucilio, rivendica te stesso a te stesso". Vindicare è un vocabolo giuridico,rivendicare qualcosa ad un proprietario illegittimo=>rivendicare noi stessi al possesso di noi stessi. conseguenza è lo stabile autopossesso "suum esse"=> appartenere a se stessi, linguaggio politico! i mali che perseguono uomo: misera, malattia, ciò che ci minaccia-> deriva dal dispotismo altrui => senso di precarietà della vita, proprio di un'intera classe sotto l'impero

B. interiorità come rifugio -> "in se recedere", configurazione interiorità come rifugio =>al di fuori dell'uomo c'è la fortuna(vox media) "rapina omni rerum" => uomo si deve raccoglie in se stesso -> trova dentro di se il logos provvidenziale,elemento divino.

=> Seneca fonda il linguaggio dell'interiorità!!!! 30/10

lingua della predicazione-> Traina parte considerando prosa di Cesare e Cicerone, tra loro diversissimi come autori,uomini, stile di scrittura ma che hanno un carattere simile =>prosa di entrambi retta da pochi nuclei sintattici forti, unificata da una serie ininterrotti di nessi logici. Questo tipo di prosa è il riflesso del senso di una realtà organizzata, equilibrio di valori, società divisa da una gerarchia organizzata e ordinata. (età repubblicana). Avvento dell'impero segna una rottura, realtà politica che passa in secondo piano, il problema non è l'inserimento del singolo nella società e nello stato, ma il significato del singolo individuo

nel cosmo!Contraccolpo stilistico di questo mutamento di valori è proprio la prosa di Seneca, "minutissimae sententiae" (Quintilliano parlando della prosa senecana). influenza della scuola di retorica, di oratoria, le singole parti sono curate in ogni dettaglio, valorizzazione delle singole frasi. Concentrazione espressiva senza precedenti. "fai capire più di ciò che dici". Seneca asciuga la prosa di Roma. "nulli nisi audituro dicendum est"-> non parlare a nessuno che non ha intenzione di ascoltarti, "accipimus peritura periturum" -> noi destinati a morire, riceviamo cose destinate a morire.

31/10 Lingua di seneca che vuole diventare scuola => ricorre alla ripetizione e all'opposizione. Le frasi tendono a connettersi attraverso anafora, antitesi o attraverso entrambe. Bisogna esortare gli altri,invitandoli a crescere attraverso la via dello stoicismo. Concezione del dolore ~ Epicuro (o finisce o muori.) interno si serie ordinate,Seneca introduce una variatio.-> vs ordine di tutto il resto. Seneca fa precipitare la frase nel membro più breve,sorprende l'orizzonte di attesa dei suoi lettori -> profondamente diverso dalla prosa classica. tutti artifici retorici che trovano una giustificazione filosofica => se la filosofia è medicina dell'animo,parola del filosofo non deve portare solo alla verità, deve convincere,insegnare la via della virtù -> iuvare alios, forza psicagogica. Ultimi trattati di Seneca -> epistole scritte. "DIALOGORUM LIBRI" Prima fase della prosa senecana, tra consolationes e un trattato trattato-> "De ira" (trattato di psicopatologia, organizzato in tre libri che descrive la sintomatologia dell'ira) discorso in prima persona=> manca la cornice e i personaggio che fungono da trattatori, parte dialogica si riduce a brevi domande/obiezioni che il "tu" ideale pone ->profondamente diverso dai tipici dei trattati di Ciceroni o di Platone (diatriba storico-civica) modello di Seneca-> trattati ellenistici sull'ira,illustrando come l'ira si manifesti e quali siano i rovinosi effetti invito-> frenarla fin dai primi sintomi, viceversa si scatena il potere distruttivo per rafforzare la sua tesi-> seri di esempi: associa l'uomo in preda all'ira ai corpi gravi (corpi che lasciati cadere non possono tornare indietro); ira paragonata ad un nemico che una volta che riesce a sfondare le porte della città (il nostro animo) si comporta come un tiranno; ira paragonata ad un animale feroce che,una volta entrato in noi, vuole saltare fuori ira e ratio si escludono vicendevolmente => bersaglio potrebbe essere Aristotele -> che aveva scritto che l'ira moderata in certi casi è persino necessaria, aumenta il nostro coraggio,strumento di difesa contro un torto o un'ingiustizia(ci giunge per vie dirette,gli scritti originali sono andati perduti) mentre per Seneca non è mai moderata,non può essere controllata due stati dell'animo: sano o malato. => è impossibile che un animo malato d'ira possa essere sano o che un animo sano,possa essere malato d'ira -> impossibile compresenza di ratio e ira.

06/10 l'unico momento in qui la passione può essere controllata-> quando l'io viene colpito da un adfectus -> così detto: ictus perniciosa-> neutro plurale il "a"

quam-> sistema della comparativa passione assimilata a un cavallo imbizzarrito => serie di parole appartenenti al campo semantico dell'equitazione admissa-> neutro plurale in "a", riferito a "perniciosa" passione inizia a diventare una malattia dell'animo

13/11 primo momento-> perfezionamento di sé=> lotta contro le passioni secondo momento-> pericolo dell'omologazione, concreto,tangibile e vivo (tratto da una lettera ad Lucilium) => necessità di sottrarsi dall'appiattirsi della gente comune incipit lettera-> fortemente attualizzante in quanto partiva dai "ludus circensens" "subducendus.......... TRADUZIONE un animo tenero e poco radicato nel bene deve essere tenuto lontano dalla folla, facilmente si passa da parte della massa. Una folla variegata avrebbe potuto distruggere i loro costumi a Socrate, a Catone e a Lelio. Tanto più nessuno di noi,che cerchiamo di accordare il nostro carattere nei migliori dei modi, può superare l'assalto dei vizi con un così potente seguito. Un solo esempio di sregolatezza o di avidità provoca molto male. Un compagno corrotto,a poco a poco ci infiacchisce e ci rammollisce, un vicino ricco stimola la nostra brama di ricchezza. Un compagno cattivo, attacca la sua ruggine al compagno per quanto sia semplice e ingenuo. Che cosa credi che accada ai caratteri contro i quali è stato sferrato un attacco dalla folla? E' inevitabile che o la segui o te ne tieni distinto. Del resto deve essere evitato sia l'uno che l'altro comportamento, non devi diventare simile ai malvagi, né devi diventare nemico ai molti perché sono diversi a te. ritirati in te stesso,per quanto è possibile, accompagnati con quelli che potranno renderti migliore e accompagna quelli che tu puoi rendere migliore. Queste cose avvengono reciprocamente e gli uomini mentre insegnano,imparano. Non c'è motivo per cui l'ambizione di mettere in pubblico il tuo ingegno ti spinga in mezzo alla folla al punto che tu voglia leggere o declamare (le tue composizioni) a questa stessa folla. Non è il caso di mettersi in vendita e di esibirsi davanti un pubblico che non ti può capire. Vorrei che tu lo facessi se avessi una merce adatta a questa folla ma non c'è nessuno che ti possa capire. Qualcuno,forse, uno o due capiterà che ti capiscano, e anche costui dovrà essere educato da te e dovrà essere preparato a capirti. E allora per chi ho imparato queste cose? Non è il caso che tu tema di avere sprecato la tua opera se hai imparato a tuo vantaggio. Lelio-> uno dei personaggi del circolo degli scipioni (II secolo a.C) ipse-> NOMINATIVO

22/11 SECONDA FASE: I TRATTATI POLITICI allargamento di Seneca nei confronti degli altri-> progressivo, porta all'ampliamento verso la società a lui contemporanea (=> prima precettore di Nerone poi consigliere imperiale ->54 al 62 => secessus) due trattati negli anni ch vanno dal 54 al 62 • de clementia-> monarca illuminato dalle virtù dello stoicismo, il benessere dei cittadini

dipende proprio da questa virtù emanata dal princeps. • de beneficiis

problema-> Intellighenzia romana VS princeps, problema dibattuto (anche Tacito entrerà in merito della questione) lacerazioni interne all'aristocrazia romana che portano alle guerre civili aveva preparato il terreno all'accettazione del principato come garanzia di "pax e securitas" principato viene accolto favorevolmente dalle masse e dagli eserciti ma-> nobilitas aveva assunto una posizione critica VS imperatori molti degli intellettuali di quest'età nutrirono la convinzione di prestare un servizio utile allo stato=> accettarono cariche di stato Seneca raffigura la figura del princeps su basi filosofiche => princeps saggio,clemente nella speranza che questo modello potesse essere d'ispirazione per Nerone =>non è più in discussione la leicità del principato ma la miglior forma del principato Seneca esordisce nel "de clementia" dichiarando la propria intenzione di porre Nerone davanti ad uno specchio davanti cui osservarsi traendo piacere dall'immagine riflessa della propria buona condotta => mettere Nerone davanti a se stesso. Nerone vede riflesso il modello del princeps illuminato e vedendo l'immagine ideale di se, Nerone vuole arrivare a questo modello monologo-> Nerone si presenta come un sovrano clemente nell'esercizio del suo potere illimitato => Seneca riconosce che il principato è una forma di regime assoluto di fronte alla quale i cittadini sono veri e propri sudditi unica garanzia dei cittadini-> deriva dalla virtus del princeps principato è adombrato da una necessità che discende dall'immagine di una massa discorde e incapace di auto-governarsi

27/11 primo capitolo,primo paragrafo de clementia TRADUZIONE: ho deciso di scrivere riguardo la clemenza, per assolvere in qualche modo la funzione di uno specchio e per mostrare,a te stesso,te stesso come destinato a raggiungere il piacere più grande di tutti. Infatti sebbene il vero frutto delle azioni compiute correttamente sia l'averle compiute, e sebbene nessun valore delle virtù sia degno di esse al di fuori delle stesse virtù, tuttavia è utile guardare e osservare attentamente la buona coscienza, e poi indirizzare lo sguardo verso questa immensa moltitudine discorde, sediziosa, incapace di dominarsi, destinata a lasciarsi andare sfrenatamente per la rovina altrui e parimenti per la propria........ e poi parlare con sé stessi in questi termini "Proprio io tra tutti gli uomini sono piaciuto e sono stato scelto per assolvere sulla terra la funzione degli dei? Io sono arbitro di vita e di morte per le genti, dipende da me (lett. è posto nella mia mano) quale sorte e quale condizione ciascuno abbia. La sorte pronuncia per bocca mia che cosa vuole che sia dato a ciascuno degli uomini, i popoli e le città traggono motivi di gioia da un mio pronunciamento. Nessuna parte del mondo fiorisce a meno che io non lo voglia e sia propizio. Queste migliaia di spade, che la mia pace tiene a freno, verrano impugnate ad un mio segno" commento: enunciato iniziale indica l'argomento del trattato,il destinatario e la finalità ut/ne+congiuntivo fungor-> deponente+ablativo il piacere più grande di tutti per un sovrano consiste nel beneficare i sudditi specchio di seneca prospetta il godimento che Nerone trarrà dall'esercizio della clemenza te tibi-> polipteto che risalta la figura del destinatario

=> si insiste sul significato pedagogico del de clementia omoteleuto-> uguaglianza di terminazione di due o più parole quamvis-> coppia di proposizione concessive principio fondamentale dello stoicismo=> autosufficienza della virtù iuvat+infiniti semplici (inspicere, circumire,inmittere,locui) coscienza-> consapevolezza bona-> onesta => di aver agito secondo virtù

10/12 Seneca dichiara che gli schiavi sono uomini-> prima volta parte dalla posizione dello stoicismo=> saggio stoico in pace con tutti gli uomini ma-> supera, arrivando a dichiarare anche la parità tra tutti gli uomini humanitas-> già presente nella cultura latina => circolo degli Scipioni, di Cicerone ma-> quella di Seneca è una vera e propria filantropia!! Primo uomo di Roma antica che propone la revisione della servitù (lettera ad Lucilium, 47, 1-5) coincidenze cronologiche -> quando Seneca scrive i suoi testi, il cristianesimo era già penetrato a Roma -> si pensa che Seneca abbia conosciuto Paolo => nei suoi anni di reclusione era stato affidato al prefetto del pretorio che- in quegli anni- era Burro. somiglianze con le scritture di Paolo: • unico Dio • coscienza dell'uomo è il campo in cui si esprime la libertà • uomini membri di un unico corpo e,perciò, devono amare tutti gli altri,compresi gli

schiavi, ma-> differenze importantissime: • per gli stoici -> Dio è natura => visione panteistica • per gli stoici -> immortalità dell'anima relativa => anima immortale è solo quella grande

del mondo, per i cristiani -> immortalità anima individuale • per gli stoici-> suicidio è elogiato • per gli stoici-> non credono nella fine del mondo ma in una conflagrazione universale al

termine dell'anno cosmico, al termine della quale il mondo si rigenera • per gli stoici-> beatitudine si raggiunge sulla terra, attraverso l'esercizio della virtù • per gli stoici -> gli ignoranti non potevano aspirare alla saggezza • per gli stoici-> estrema fiducia nella virtù, per i cristiani-> serve la grazia di Dio • stoicismo-> filosofia elitaria, cristianesimo -> aperto a tutti