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Primo Itinerario Valbondione – Rifugio Curò al lago artificiale del Barbellino Segnavia: 305 Dislivello: 1000 m. Difficoltà: T Orario: 3 h.  j  Timbro del rifugio Dal paese di Valbondione si prende la strada carrozzabile che conduce a Lizzola. Alla frazione Beltrame, circa 200 metri dopo il bivio, in prossimità di un bar (piccolo piazzale per lasciare le macchine) si stacca una carrareccia (quota 935 m). La comoda strada, con pendenza regolare, si inoltra nel fitto bosco e gradatamente, seguendo costantemente il fianco della valle, si innalza lasciando in basso il corso del Serio. Dopo circa 750 metri attraversa un primo vallone dal quale scende abbondante acqua, prosegue e dopo altri 700 metri circa ne scavalca un secondo e subito dopo un terzo che scendono dai pendii del Monte Pomnol. Proseguendo poco oltre si supera una piccola baracca in legno (d’estate servizio bar), e si è presto alla stazione inferiore della teleferica che trasporta viveri al rifugio Curò. Per circa un chilometro e mezzo, la strada, ora trasformata in mulattiera, prosegue ed esce dal bosco; subito dopo attraversa un tratto di pietraie e giunge così alla Valle della Cascina; un altro tratto di normale pendenza e quindi attraversamento del Vallone del Veggiolo. 500 metri dopo questo vallone, la mulattiera, ormai giunta sotto il salto terminale che interrompe la valle (al di là è ben visibile il salto di roccia dal quale scendono, una volta all’anno, le famose Cascate del Serio) gira bruscamente a destra: qui si apre un ripido sentierino che velocemente fa guadagnare quota. Si sale quindi a zig-zag sul ripido pendio erboso, si attraversa verso sinistra lungo un tratto pianeggiante e si gira di nuovo a destra passando in mezzo ad alcuni ciuffi di pini mughi. Un successivo tratto roccioso viene superato con stretti tornanti, fino ad una cengia (attenzione all’acqua) attrezzata con corda fissa in metallo; si continua ripidamente lungo il pendio e si sbuca su un dosso erboso con tre pic- cole croci in ferro. Ci si dirige allora verso lo stretto canale che chiude la valle che va salito con un po’ d’attenzione (roccette friabili) e si giunge così al piazzale dove si trova il vecchio edificio del rifugio e subito dopo il nuovo a quota 1915. (E’ possibile anche, impiegando mezz’ora di più, percorrere tutta la mulattiera che con quattro tornanti fa guadagnare quota sui pendii occidentali del Monte Verme; con un ultimo tratto assai aereo, scav ato nella roccia, giunge al punto d’incontro con la parte terminale del canale dell’itinerario precedente e in breve al rifugio).  Rifugio Curò (Tel. 0346/44076) Località: Valle Seriana  Accesso: Valbondio ne Segnavia 332 (3 h.) © © © © CAI Bergamo via Ghislanzoni 15, 24122 Bergamo - tel. 035/244273 fax 035/236862 – e_mail segreteria@cai bergamo.it - web www.caibergamo.it  

Sentiero Orobie Curò 1

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7/23/2019 Sentiero Orobie Curò 1

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P r i m o I t i n e r a r i o

Valbondione – Rifugio Curòal lago artificiale del Barbellino

Segnavia: 305 Dislivello: 1000 m.Difficoltà: T Orario: 3 h. 

 j  

Timbro del rifugio

Dal paese di Valbondione si prende la strada carrozzabile che conduce a Lizzola. Alla frazione Beltrame, circa 200 metridopo il bivio, in prossimità di un bar (piccolo piazzale per lasciare le macchine) si stacca una carrareccia (quota 935 m).La comoda strada, con pendenza regolare, si inoltra nel fitto bosco e gradatamente, seguendo costantemente il fiancodella valle, si innalza lasciando in basso il corso del Serio.Dopo circa 750 metri attraversa un primo vallone dal quale scende abbondante acqua, prosegue e dopo altri 700 metricirca ne scavalca un secondo e subito dopo un terzo che scendono dai pendii del Monte Pomnol.Proseguendo poco oltre si supera una piccola baracca in legno (d’estate servizio bar), e si è presto alla stazione inferioredella teleferica che trasporta viveri al rifugio Curò. Per circa un chilometro e mezzo, la strada, ora trasformata inmulattiera, prosegue ed esce dal bosco; subito dopo attraversa un tratto di pietraie e giunge così alla Valle dellaCascina; un altro tratto di normale pendenza e quindi attraversamento del Vallone del Veggiolo.500 metri dopo questo vallone, la mulattiera, ormai giunta sotto il salto terminale che interrompe la valle (al di là è ben

visibile il salto di roccia dal quale scendono, una volta all’anno, le famose Cascate del Serio) gira bruscamente a destra:qui si apre un ripido sentierino che velocemente fa guadagnare quota. Si sale quindi a zig-zag sul ripido pendio erboso,si attraversa verso sinistra lungo un tratto pianeggiante e si gira di nuovo a destra passando in mezzo ad alcuni ciuffi dipini mughi. Un successivo tratto roccioso viene superato con stretti tornanti, fino ad una cengia (attenzione all’acqua)attrezzata con corda fissa in metallo; si continua ripidamente lungo il pendio e si sbuca su un dosso erboso con tre pic-cole croci in ferro.Ci si dirige allora verso lo stretto canale che chiude la valle che va salito con un po’ d’attenzione (roccette friabili) e sigiunge così al piazzale dove si trova il vecchio edificio del rifugio e subito dopo il nuovo a quota 1915.(E’ possibile anche, impiegando mezz’ora di più, percorrere tutta la mulattiera che con quattro tornanti fa guadagnarequota sui pendii occidentali del Monte Verme; con un ultimo tratto assai aereo, scavato nella roccia, giunge al puntod’incontro con la parte terminale del canale dell’itinerario precedente e in breve al rifugio).  

Rifugio Curò (Tel. 0346/44076)Località: Valle Seriana Accesso: Valbondione Segnavia 332 (3 h.)

©©©© CAI Bergamovia Ghislanzoni 15, 24122 Bergamo - tel. 035/244273 fax 035/236862 – e_mail [email protected] - web www.caibergamo.it