Senza LeaderIl potere segreto delle organizzazioni a rete

Se tagliate la zampa a un ragno zoppicherà, se gli mozzate la testa, morirà. Ma se tagliate la punta di una stella marina questa non morirà: un’altra punta si riformerà e da quella tagliata potrà

nascere un nuovo individuo.

Domande guida

• Quali sono le organizzazioni centralizzate e le organizzazioni a rete?

• Quali le differenze sostanziali?

• Quali i punti di forza dell’una e dell’altra?

• Qual è il futuro delle organizzazioni?

Organizzazioni centralizzate (“a ragno”)

Sono organizzazioni di tipo classico1. Hanno un capo2. Esiste un quartier generale3. Se si elimina il capo, muoiono4. C’è una chiara ripartizione dei ruoli5. Se un’unità viene eliminata, l’organizzazione ne risente6. Le conoscenze e il potere sono accentrati7. L’organizzazione è rigida8. Le singole unità sono finanziate dal centro9. I membri si possono contare10. Le unità operative comunicano tramite intermediari

Organizzazioni decentralizzate(a stella marina)

Sono organizzazioni estese, difficili da interpretare sotto l’ottica della centralizzazione

1. Non c’è nessun capo2. Non c’è nessun quartier generale3. Se gli “sparate un colpo in testa” sopravvivono4. C’è una ripartizione amorfa dei ruoli5. Se un’unità viene eliminata, l’organizzazione non ne risente6. Le conoscenze e il potere sono distribuiti7. L’organizzazione è flessibile8. Le unità sono autofinanziate9. I membri non si possono contare10. Le unità operative comunicano direttamente

Esempi di organizzazione decentralizzata

Gli ApacheWikipedia

Craigslist.org

Burning Man Festival

Skype

I principi della decentralizzazione1. Quando viene attaccata, un’organizzazione decentralizzata tende a

diventare ancora più aperta e decentralizzata (es.: gli apache, emule, Al Qaeda).

2. È facile scambiare le stelle marine (org. decentralizzate) per ragni (org. centralizzate).

3. Un sistema aperto non ha un’intelligenza centrale, l’intelligenza è distribuita in tutto il sistema.

4. I sistemi aperti possono mutare facilmente.5. L’organizzazione decentralizzata, vi arriva di soppiatto alle spalle ovvero

grazie alla sua capacità di mutare velocemente, può anche crescere con capacità incredibile (es. AA).

6. Con la decentralizzazione dei settori, i profitti complessivi diminuiscono (es. case discografiche VS PeerToPeer).

7. Inserite delle persone in un sistema aperto e vorranno automaticamente dare un contributo (es. wikipedia).

Le organizzazioni decentralizzate si reggono su 5 “gambe”

1. I circoli: gruppi di persone. Possono essere fisici (es. AA) o virtuali (eMule) e sono indipendenti e autonomi. Ogniqualvolta qualcuno entra in un circolo, ne acquisisce tutti i diritti, è uguale a qualsiasi altro membro. Un circolo non ha gerarchia né struttura. Non ci sono leggi (in quanto nessuno le può imporre) ma norme autoimposte dal circolo.

2. Il catalizzatore: persona che mette in moto l’organizzazione e poi cede il controllo ai membri. È una figura ispiratrice, non un leader, sviluppa un’idea, la condivide con gli altri e dirige attraverso l’esempio. Quando ritiene esaurito il suo ruolo, si allontana.

3. L’ideologia: è l’assunto di base, la mission di ogni organizzazione decentralizzata. Quanto più è forte, tanto più l’organizzazione progredirà.

Le organizzazioni decentralizzate si reggono su 5 “gambe”

4. Il network preesistente: quasi tutte le organizzazioni decentralizzate si fondano su una rete di persone che era già attiva. Internet è un “incubatore” naturale per organizzazioni decentralizzate.

5. Il Paladino: lavora parallelamente al catalizzatore. È colui che con energia promuove, “vende” l’ideologia dell’organizzazione e fa crescere la struttura promuovendo nuovi circoli. Il paladino non è un organizzatore o un elemento di raccordo, è un comunicatore, un venditore.

Il Catalizzatore e i suoi strumentiCome allenarsi a diventare catalizzatore

• Sincero interesse per gli altri.• Connessioni deboli (sa gestire moltissime interazioni occasionali).• Mappatura (pensare costantemente al ruolo di una nuova persona nel suo

network sociale).• Desiderio di aiutare.• Passione (concentrazione focalizzata su un obiettivo).• Andare incontro alle persone (ascoltare con interesse senza offrire consigli).• Intelligenza emotiva (usare connessioni emotive prima di altro).• Fiducia (si fida del network).• Ispirazione (ne è la fonte).• Tolleranza dell’ambiguità (l’incertezza promuove creatività e innovazione).• Approccio indiretto.• Distacco (sa andarsene).

Opporsi ad un’organizzazione decentralizzata

Strategia 1: modificare l’ideologiaOperazione lenta che prevede un contatto stretto con

l’organizzazione e un lento processo di modifica della visione del mondo dei membri. Non è la strategia più semplice ma è la più efficace.

Strategia 2: centralizzareDare diritti di proprietà al catalizzatore e pieni poteri di

distribuire le risorse, in modo da trasformare l’organizzazione decentralizzata in un’organizzazione gerarchica.

Opporsi ad un’organizzazione decentralizzata

Strategia 3: decentralizzarsiÈ il vecchio adagio: “Se non puoi sconfiggerli, unisciti a loro”.

Creare un’organizzazione decentralizzata in grado da reagire con tempestività alle azioni e ai mutamenti dell’organizzazione da “combattere”.

L’organizzazione ibrida(il punto d’incontro tra centralizzazione e

decentralizzazione)

L’organizzazione ibrida unisce il meglio di entrambi i mondi:

• approccio dal basso (bottom-up), basato sul network di utenti, tipico della decentralizzazione;

• struttura e controllo, quindi potenziale profitto, della centralizzazione.

Le due tipologie di organizzazione “ibrida”

1- Azienda centralizzata che decentralizza l’esperienza del cliente

Si basa sul network degli utenti, ai quali affida la “valutazione” dei prodotti.

Es.:

Le due tipologie di organizzazione “ibrida”

2- Azienda centralizzata che decentralizza componenti interne del business

Suddivide la stessa organizzazione in molte business unit indipendenti, eliminando l’inefficienza e sfruttando la conoscenza capillare di ogni unità.

Es.: General Electrics DFJ Ventures

Le regole del nuovo mondo della decentralizzazione

1. Diseconomie di scala: la piccola dimensione, combinata con un grande network di utenti dà sia flessibilità che potere. La piccola dimensione può assicurare un vantaggio economico determinante.

2. Effetto network: il valore complessivo del network aumenta all’ingresso di ogni nuovo componente.

3. Il potere del caos: i sistemi caotici sono incubatori di nuove idee.4. Le conoscenze stanno in periferia: le conoscenze più valide si

trovano spesso ai margini dell’organizzazione5. Tutti vogliono dare un contributo: tutti i componenti di

un’organizzazione decentralizzata hanno un profondo desiderio di partecipare e contribuire.

Le regole del nuovo mondo della decentralizzazione

6. Attenzione alla reazione dell’Idra: è pericoloso attaccare un’organizzazione decentralizzata, se gli tagliate una testa ne spunteranno altre due.

7. Comandano i catalizzatori: sono fondamentali anche per le organizzazioni centralizzate perché non comandano ma inducono le persone all’azione.

8. I valori sono l’organizzazione: l’ideologia è il carburante che alimenta l’organizzazione decentralizzata. Per cambiare un’organizzazione di questo tipo bisogna modificare l’ideologia.

9. Misurate, monitorate e gestite: quando si misura un’organizzazione è importante esaminarla secondo queste domande: quanto sono attivi i circoli? I membri continuano a parteciparvi? Si sta estendendo? Sta diventando più o meno decentralizzata?

10. Appiattitevi o sarete appiattiti: nel mondo digitale, la decentralizzazione continuerà a modificare il volto dell’industria e della società. Combattere queste forze di cambiamento è inutile o, peggio controproducente.

“[…] quando siamo abituati a vedere una cosa in un certo modo, è difficile vederla in un altro.

Se siamo abituati a vedere il mondo attraverso la lente della centralizzazione, le

organizzazioni decentralizzate non hanno molto senso ai nostri occhi[…]”

Questa presentazione è tratta dal testo “Senza Leader. Da Internet ad Al Qaeda: il potere

segreto delle organizzazioni a rete” di Ori Brafman e Rod A. Beckstrom, ed. ETAS, 2007

This presentation is from“The Starfish ad the Spider. The Unstoppable

Power of Leaderness Organizations” by Ori Brafman & Rod A. Beckstrom, Portfolio, 2006