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Sepsi meningococcica
con esiti invalidanti
Maurizio Prota
• La sepsi meningococcica è una malattia invasiva che
si manifesta in genere sotto forma di meningite con
associata setticemia, causata da un batterio gram-
negativo, la Neisseria meningitidis o “meningococco”
• Il germe è immobile, asporigeno, di solito capsulato,
di forma sferica od ovoidale, disposto in modo tipico a
“chicco di caffè” in sede intracellulare
• La specie è suddivisa in 13 sierotipi (o sierogruppi)
sulla base degli antigeni polisaccaridici capsulari:
A, B, C, D, X, Y, Z1, W-135, H, I, K, L
• I sierogruppi più diffusi e virulenti sono gli A, B, C, Y
e W135: B e C sono responsabili della maggior parte
dei casi in Italia, Europa e Americhe, anche se i casi
attribuiti ai tipi Y e W135 sono in aumento
• I sierotipi A e C prevalgono in Asia e Africa
• Il sierotipo W135 è tipico delle meningiti verificatesi
tra i pellegrini di ritorno dalla Mecca e delle epidemie
in Africa
Caso Clinico
Letizia giunge alla nostra osservazione nella fase
finale di un percorso clinico assistenziale assai
complesso e dagli esiti purtroppo gravemente
invalidanti, pur riuscendo a garantirne la
sopravvivenza
In seguito ad infezione meningococcica con setticemia
è stato necessario effettuare l'amputazione dei
quattro gli arti, in conseguenza delle estese e
irreversibili lesioni necrotiche indotte dalla malattia
• Letizia, nata da parto gemellare a 36 settimane senza dati
anamnestici remoti significativi, all'età di 2 anni di 2a e 9/12
viene condotta al PS del Policlinico Umberto I per febbre
associata alla comparsa di petecchie diffuse
• Per tale motivo viene ricoverata presso la T.I.P.
dell'Ospedale con diagnosi di meningococciemia e shock
settico
• Il quadro clinico infettivologico è andato incontro a
progressiva stabilizzazione, ma per la comparsa di lesioni
necrotiche che interessano i 4 arti viene trasferita presso
l'Osp.le Pediatrico Bambino Gesù dove viene sottoposta a
tre interventi di amputazione che interessano le mani e le
gambe (al di sotto dell'articolazione del ginocchio)
• La bambina viene successivamente trasferita
presso il Centro Ustioni dell'Ospedale S. Eugenio di
Roma per la gestione degli esiti chirurgici, con
l'esecuzione di ulteriori piccoli interventi di
chirurgia plastica e ricostruttiva e infine viene
ricoverata presso la UOC di Pediatria dello stesso
Ospedale nella fase finale del ricovero
• Alla dimissione dal nostro reparto la bambina è
stata presa in carico dal Centro di Riabilitazione
protesica dell'Inail di Budrio (Bologna) ma non ci
sono stati ulteriori contatti tra il nostro reparto e la
famiglia
Conclusioni
• La sepsi meningococcica è una patologia dal decorso
rapidamente progressivo e con esiti spesso
invalidanti, al di là dell'elevata mortalità intrinseca
• Il caso descritto rappresenta un esempio “limite”
(sono descritti in letteratura pochi altri soggetti con
analoghe lesioni sopravvissuti alla malattia) di quanto
possano essere devastanti le lesioni indotte
dall'infezione meningococcica, nonostante che la
paziente sia stata assistita fin dall'esordio dei sintomi
secondo le linee guida internazionali di trattamento
• Questi esiti implicheranno un lungo lavoro di riabilitazione,
con continui adeguamenti degli impianti protesici, da
adattare in funzione della crescita della bambina
• Accanto agli aspetti fisici sarà necessario anche un
adeguato supporto di carattere psicologico per la paziente e
per la sua famiglia
• A tal senso, già durante la degenza nel nostro reparto, ci
sono stati contatti diretti con un'altra paziente, la giovane
Bebe che all'età di 11 anni ha presentato lo stesso decorso
clinico con amputazione dei quattro arti e che adesso, all'età
di 16 anni, anche attraverso l'attività sportiva svolta ad alti
livelli di categoria, rappresenta uno stimolo e un esempio
incoraggiante per i pazienti e le famiglie che attraversano
un'esperienza così devastante
Grazie per l’attenzione