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N. 1 - Aprile 2012 - Anno V - Bimestrale di informazioni sociali, economiche, attualità, cooperazione sociale, volontariato e associazionismo - prezzo di copertina euro 4,00 - Proprietà, direzione e amministrazione: Consorzio Solidarietà Sociale via Dandolo, 18 - 47121 Forlì Editore: Grafikamente srl, via Bertini 96/L - 47122 Forlì - Direttore Responsabile: Pierluigi Mattarelli - Iscr. Reg. Trib. di Forlì n. 7/08 del 19 marzo 2008 - Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L.27/02/2004) art. 1 comma 1 Commerciale Business Forlì n. 59/2008 Aprile 2012 Welfare Italia Entro maggio inaugura il poliambulatorio promosso da ForliWelfare L’apebianca Il primo centro commerciale responsabile a Forlì in viale Bologna Inserimento lavorativo le buone prassi della coop. sociale Tangram welfare, persone, comunità, responsabilità

Sguardi n. 1/2012

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rivista di cooperazione sociale

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Aprile 2012

Welfare ItaliaEntro maggio inaugura il poliambulatoriopromosso da ForliWelfare

L’apebiancaIl primo centro commerciale responsabilea Forlì in viale Bologna

Inserimento lavorativole buone prassi dellacoop. sociale Tangram

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APRILE 2012 N°1

DIRETTORE RESPONSABILE

Pierluigi Mattarelli

REDAZIONEMarco Conti

Fabio MagnaniAnna Rosa Bertini

Barbara GhettiMauro Marconi

Anna Montefinese

HANNO COLLABORATOPaolo PezzanaMirko Vignoli

Ismael Rodriguez VelosoOksana Lazda

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

Grafikamente Forlì

STAMPAGegraf

Bertinoro

FOTOGRAFIEArchivio Consorzio Solidarietà Sociale

Archivio GrafikamenteMattia Benini

Anna Rosa BertiniMarco Vignazia

Giacomo Mattarelli

REDAZIONEVia Dandolo, 18

47121 Forlì - tel. 0543 [email protected]

Per ricevere Sguardi in abbonamento postale gratuito invia una e-mail a:

[email protected]

Informativa ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003

I dati saranno trattati da Consorzio Solidarietà

Sociale Forlì Cesena – titolare del trattamento – Via

Dandolo 18, Forlì per le operazioni connesse alla

spedizione della presente rivista I dati saranno

trattati, manualmente ed elettronicamente con

metodologie di analisi statistica, esclusivamente dal

titolare del trattamento; non saranno comunicati né

diffusi né trasferiti all’estero e saranno sottoposti a

idonee procedure di sicurezza. Ai sensi dell’art. 7, d.

lgs 196/2003, si possono esercitare i relativi diritti

fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od

opporsi al loro trattamento per fini di invio di mate-

riale informativo rivolgendosi al titolare al suddetto

indirizzo, presso cui è disponibile, a richiesta, elenco

dei responsabili del trattamento.

4-7WELFARE ITALIA E L’ApEbIAncADue nuovi progetti sociali, virtuosi esempi di economiabuona, che vedranno la luce nel corso del mese di maggio

9-11L’ApEbIAncA, Un MOnDO TUTTO nUOVO DA ScOpRIREA maggio inaugura il centro culturalee commerciale ecosostenibile

15nOTIZIE In bREVE

12InSERIMEnTI LAVORATIVI In TEMpO DI REcESSIOnEDagli stages in azienda per persone disabili promossi dalla coop. Tangram, la soddisfazione di un’assunzione

14TIcK TAcK KIDS, ARRIVA IL nIDO InnOVATIVOÈ la prima esperienza di struttura per bimbi dai 3 ai 36 mesiin cui si sperimenta la lingua inglese e l’educazione musicale

8FORLIWELFARE, nAScE LA SAnITà DI cOMUnITàIl progetto è promosso dal Consorzio Solidarietà Sociale e dalle principali associazioni di categoria locali

13QUADERnI cHE LAScIAnO IL SEGnOPresentazione della linea “Cartoleria” ideata e prodottadalla cooperativa sociale Tangram

10SpORTELLO ETIcO E TURISMO RESpOnSAbILEDue novità assolute all’interno de L’apebianca, per vivere e convivere bene sul territorio

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Riprendiamoci la gestionedei “beni comuni”

Nel giro di pochi giorni, nel mese di maggio si inaugurano a Forlì

le attività di due nuove imprese sociali: Ecoliving (impresa so-

ciale in forma di cooperativa sociale) con il suo centro commer-

ciale di consumo consapevole “L’apebianca” e ForliWel-

fare (impresa sociale in forma di società per azioni) con il suo

luogo di cura a marchio “Welfare Italia”.

La descrizione delle due iniziative la lasciamo alle pagine

dell’approfondimento; qui ci permettiamo alcune riflessioni sul

senso, su alcune scelte di fondo e su ciò che – nonostante

intervengano in ambiti diversi - le lega insieme.

Innanzitutto sono sfide coraggiose, che vogliono guardare negli

occhi la crisi che avvolge il nostro Paese. Lo fanno scommet-

tendo che alla crisi si può rispondere non solo con la protesta,

ma anche con proposte che provano ad offrire alla comunità beni e servizi di qualità e a costi

accessibili e che provano a promuovere un modello di consumo consapevole.

Lo fanno scommettendo sul fatto che è possibile – non solo a parole, ma concretamente –

costruire forme di nuovo mutualismo e di cooperazione, non solo fra persone, ma anche fra

organizzazioni e fra associazioni.

Lo fanno scommettendo che è meglio fare “insieme ad altri, diversi da noi”, contaminandosi

reciprocamente e costruendo nuove alleanze su obiettivi condivisi.

Lo fanno scommettendo (investendo) risorse economiche della nostra comunità (cioè delle

organizzazioni e delle persone fisiche che hanno creduto in questi progetti) e senza un euro di

finanziamento pubblico.

Lo fanno scommettendo su nuove forme di impresa non profit, a vocazione pubblica e senza

remunerazione del capitale di investimento.

Lo fanno scommettendo sulla capacità della cooperazione sociale di aprire strade diverse e

innovative rispetto ai mercati tradizionali su cui è tendenzialmente vissuta in questi anni.

A ben guardare, sono progetti che esprimono anche la voglia di ricollocare dentro la comunità la

gestione di Beni Comuni. Se ne parla molto in questi ultimi mesi: la crisi finanziaria, economica

e di valori in cui siamo precipitati evidenzia ogni giorno di più l’esigenza di un modello differente

che sappia rimettere al centro del dibattito i “beni comuni”, sperimentando forme innovative di

gestione e di riappropriazione di una responsabilità e di una partecipazione che non può che

essere comunitaria, e cioè di tutti.

Infine, una piccola provocazione sempre sul tema della riappropriazione della comunità della

gestione di beni comuni: e se ci immaginassimo qualcosa del genere anche sui rifiuti? Se inve-

ce di una mega Spa quotata in borsa che “deve” massimizzare il profitto (…aumentando le tarif-

fe) , e che per andare dietro a logiche dimensionali si sta sempre più ampliando (allontanandosi

di fatto dai territori e dalle comunità, la cui proprietà è solo virtuale) si valutasse l’ipotesi di una

impresa sociale senza scopo di lucro, di proprietà dei cittadini e veramente vicina al territorio e

alla sua economia?

di Fabio Magnanipresidente Consorzio Solidarietà Sociale

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Non è una vicinanza casuale di calendario; è

piuttosto il risultato di riflessioni, idee e scelte.

L’inaugurazione ravvicinata di queste due inizia-

tive si colloca in coerenza con un processo che

ha visto e vede la nostra rete consortile impe-

gnata da tempo nella riflessione sull’innovazione

e nella riflessione sul come - la cooperazione so-

ciale e in generale il terzo settore – devono leg-

gere e interpretare i bisogni (vecchi e nuovi) del-

la nostra comunità e ridefinire, rispetto ad essi, il

proprio ruolo e la propria funzione.

Da qui deriva la scelta di impegnarsi - come

sistema - sulla costruzione di modelli di welfa-

re diversi (partecipati, sostenibili, mutualistici),

sulla consapevolezza che il tema della “cura” ci

riguarda, non solo per la dimensione assisten-

ziale e sociale, ma anche per l’aspetto sanitario,

sull’idea che possa e debba esserci spazio per

modelli commerciali e di consumo più consape-

voli e più rispondenti al bisogno - che questa crisi

ci consegna - di recuperare un “senso” all’inizia-

tiva economica e imprenditoriale, sulla necessi-

tà di non abbandonare al monopolio delle sole

imprese profit i possibili mercati legati alla ge-

stione di beni comuni.

I progetti “Welfare Italia” e “L’apebianca” sono i

frutti più evidenti e oggi maturi di questo proces-

so. Ve ne sono tanti altri, più minuti, dentro il la-

voro quotidiano delle realtà della nostra rete, ma

sicuramente queste due iniziative assumono un

valore particolare e, perché no, simbolico.

Rappresentano e danno corpo all’idea che una

Welfare Italia e L’apebianca

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nuova economia è possibile, e che può nascere

dalla volontà e dalla fatica di persone, organiz-

zazioni e associazioni che hanno volti e mani

riconoscibili, che lavorano insieme nella quoti-

dianità di tutti i giorni, e che non sono rassegnati.

Ha detto Luigino Bruni in un recente incontro a

Forlì: “Forse in questi tempi il modo migliore per

costruire una buona politica è quello di costruire

una buona economia” .

Esempi di economia “buona”

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Welfare Italia, a fianco dei bisogni delle famiglieLa società, nata per iniziativa di CGM, propone un nuovomodello di sanità privata di qualità ed accessibiledi Paolo Pezzana

Welfare Italia Servizi, nasce nel febbra-

io 2009, promossa dal Consorzio Gino

Mattarelli, da Intesa Sanpaolo, dal Banco

Popolare, da Confartigianato (e aperta ad

altre organizzazioni di livello nazionale inte-

ressate) e propone un modello avanzato di

welfare nell’ambito della cosiddetta “sanità

leggera”, attraverso la gestione di luoghi di

cura polispecialistici e odontoriatrici a mar-

chio “Welfare Italia”

Alla vocazione solidaristica proveniente

dalla stretta collaborazione con la coope-

razione sociale (CGM è il consorzio idea-

tore del progetto, leader in Italia con oltre

1.100 cooperative e un fatturato di 1,2 mi-

liardi di euro) affianca una gestione in grado

di reggere la sfida di un comparto ad alta

competitività, costruendo nuove importanti

realtà in partnership con altre persone, or-

ganizzazioni e imprese che ne condividono

i valori. Welfare Italia Servizi nasce nell’am-

bito di un’ottica di ampio respiro strategico:

costruire alleanze forti e stabili con partner

del settore pubblico e privato per dare ri-

sposte concrete ai bisogni delle persone,

progettando servizi di qualità a un costo

accessibile.

Welfare Italia Servizi agisce come franchi-

sor, ed affilia i propri referenti territoriali (le

imprese locali che gestiscono i luoghi di

cura), siano essi imprese sociali, coopera-

tive sociali, consorzi o imprese ordinarie,

all’interno di un modello di franchising “ibri-

do”, in cui sono, sì, garantite la standardiz-

zazione e le economie di scala tipiche del

franchising; ma, nei Luoghi di Cura promos-

si, sono anche valorizzate le autonomie lo-

cali e la capacità specifica degli attori terri-

toriali di produrre legame sociale e relazioni

significative. In una prima fase l’opportuni-

tà di avviare progetti territoriali a marchio

Welfare Italia è messa a disposizione del

Consorzi territoriali aderenti a CGM, ed è

quanto avvenuto a Forlì, dove il Con-

sorzio Solidarietà Sociale si è atti-

vato oltre un anno fa cominciando a

tessere la rete che ha poi portato alla

nascita di ForliWelfare.

Una sanità diffusa, popolare ed accessibile

è oggi una componente indispensabile per

la Cura e per mantenere la sostenibilità dei

sistemi dei welfare locale messi in ginoc-

chio dalla crisi.

La promozione di un tale Bene Comune,

entro la visione più complessiva di un nuo-

vo welfare pubblico, maggiormente per-

sonalistico, territoriale e mutualistico, è la

missione principale di Welfare Italia Servizi.

Gli imprenditori ed i territori che con essa

collaborano, pur all’interno di un rapporto di

diritto privato, ne costituiscono, insieme ai

cittadini, gli attori e le risorse principali.

Paolo Pezzana,direttore area sanità leggeraWelfare Italia

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Welfare Italia a Forlì: un nuovo modo di intendere la sanitàA maggio, in viale dell’Appennino, inaugura il nuovo poliambulatorio a misura di famigliadi Pierluigi Mattarelli

Welfare Italia ha trovato casa fi-nalmente anche a Forlì, per di più nell’ottica di un progetto di comunità e non per iniziativa di

un singolo organismo, infatti ForliWelfare (la società che lo gestisce) è espressione di ben 14 organismi locali. Si tratta, è presto detto, di un poliambulatorio a servizio delle famiglie forlivesi totalmente innovativo per almeno tre motivi. Il primo è il posiziona-mento che intende avere nel panorama dell’offerta sanitaria. “Si inserisce - spiega Claudio Marconi, che ne è il manager operativo - infatti a metà strada fra l’offerta pubblica, che a Forlì è di ottima qualità, ma troppo lenta e macchino-sa, e quella privata, che oltre a garantire uno standard qualitativo elevato, è rapida e snel-la, ma presenta costi decisamente elevati e in certi casi decisamente proibitivi. Welfare Italia si posiziona in termini qualitativi sui livelli della concorrenza e cercherà di offrire servizi in tempi veloci a prezzi equi. Inten-diamoci sui prezzi: non siamo una struttura

low cost, se così fossimo non potremmo assicurare livelli di qualità dei competitor, siamo il giusto punto di riferimento per la classe media, spesso desiderosa di avere risposte efficienti in tempi brevi, ma non di-sposta a spendere cifre ingenti”.Pare proprio che questa fascia di mezzo sia in effetti quella più scoperta, in quanto la fa-scia alta della popolazione non ha difficoltà a servirsi della filiera privata e quella bassa, al limite della povertà, è ben presidiata dai servizi sociali.Il secondo aspetto innovativo di Welfare Italia è la stretta connessione, nell’analisi del benessere di una persona, fra la parte sanitaria e quella sociale, una visione questa decisamente in controtendenza rispetto a quella dei servizi pubblici, che tendono de-cisamente a separare questi ambiti: in so-stanza si punterà molto all’analisi comples-siva dei bisogni di cura delle persone, con l’obiettivo di offrire risposte multidisciplinari a livello sanitario, integrate anche a soluzio-

IL pROGETTO WELFARE ITALIAL’obiettivo dell’intero progetto, messo a punto su incarico della stessa Welfare Italia, con la colla-borazione con la blasonata società di consulenza

Mc Kinsey, è quello di una presenza capillare sul territorio nazionale, che in termini pratici prevede nel giro di qualche anno la presenza di un poliambula-torio in ogni città capoluogo di provincia. Fino ad oggi ne sono attivi 12: quello forlivese, che verrà inaugurato a fine maggio, è il tredicesimo. Entro il 2012 ne saranno operativi circa una trentina, con una buona dislocazione su tutta la pe-nisola con una leggera percentuale numerica a favore del Nord. Il meccanismo operativo è quello del franchising, in modo che ogni territorio possa avere a propria disposizione il know how necessario per realizzare il progetto. I po-liambulatori Welfare Italia sono anche in rete: questo significa che un ambu-latorio dislocato, per esempio, in una località di villeggiatura, può offrire pre-stazioni sanitarie ad un paziente e accedere al sistema informatico della rete per consultare la sua cartella clinica, compilata nella sua città di provenienza.

Claudio Marconi (manager operativo)

e Francesco Milanesi, (direttore sanitario)

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ni migliorative della vita sociale, come, per esempio, l’identificazione di una badante per un anziano o il posto in un asilo nido per un bimbo o ancora un supporto psicologico all’interno della famiglia.Il terzo plus di Welfare Italia riguarda l’ap-proccio alle persone. Si tratta di un contatto fortemente votato all’accoglienza comples-siva dell’individuo, i cui ingredienti sono la cortesia del personale di reception, che ha il compito di ascoltare i bisogni, cercando di ridurre quella che in termine tecnico viene definita “asimmetria informativa”, cioè il gap fra lo staff medico che può decidere sulla salute di una persona e la persona stessa che si trova in uno stato di bisogno. “Questo processo di accoglienza – ribadisce Marco-ni – viene favorito anche dal layout interno del poliambulatorio: arredi, colori, musica in filodiffusione e profumi naturali sono tutti aspetti esteriori per facilitare il benessere delle persone all’interno della struttura, che fra l’altro sarà dotata anche di uno spazio-gioco per bambini e di un coffee-point, per rendere più gradevole l’attesa”.Infine la scelta dei professionisti: i medici e i consulenti sono stati identificati non solo per la propria provata professionalità, ma anche per la predisposizione dimostrata negli anni ad un rapporto ed a un dialogo positivo e costruttivo con i pazienti, un valo-re fondamentale, che sta alla base dell’agire e della mission di Welfare Italia.

I SERVIZI

Sono essenzialmente quattro le aree di intervento di Welfare Italia. Innanzitutto le cure specialistiche ambulatoriali. Queste gli ambiti sanitari coperti: gine-cologia, ostetricia, ecografia, pediatria, dietologia, allergologia, neurologia, or-topedia, oculistica, otorino-laringoiatria, cardiologia, pneumologia, endoscopia, endocrinologia, diabetologia, nefrologia, urologia, dermatologia e geriatria. In secondo luogo le terapie corpo/mente, sulla cui integrazione punta molto Wel-fare Italia, in un’ottica di multidisciplinarietà della cura: fisiatria, psichiatria e psicoterapia. Il terzo ambito riguarda la medicina di comunità, che compren-de la medicina sportiva, del lavoro, quella legale (patenti, pensioni ec…) e il punto prelievi. Infine il vasto reparto di odontoiatria, che copre tutta la gamma di prestazioni che va da una semplice pulizia dentale fino alle protesi ed agli im-pianti più complessi. Su questo ultimo aspetto è opportuno sgombrare il campo da qualsiasi malinteso. Welfare Italia non è una sorta di “Croazia” dietro casa, ma offre servizi dentistici di provata qualità: i prezzi calmierati sono il frutto di una equa e responsabile remunerazione dei professionisti coinvolti e non intaccano nel modo più assoluto l’utilizzo rigoroso di materiali di prima scelta.

Nella pag. precedenteun’accogliente saletta d’aspetto

A fianco un ambulatorionel settore odontoiatrico

LO STAFFSono 30 i professionisti che compongono il team forlivese di Welfare Italia, di questi ben 7 sono ex-primari. C’è un direttore sanitario, il dott. Francesco Milanesi, che, oltre ad avere la responsabilità delle procedure sanitarie nei con-fronti degli enti pubblici, funge anche da coordinatore di tutto lo staff, specie per favorire quel concetto di multidi-sciplinarietà che sta alla base del poliambulatorio. Lo staff si completa con due addetti alla reception, un funzionario

amministrativo, un’infermiera e due assistenti alla poltrona per il reparto odon-toiatrico. Manager operativo è Claudio Marconi. Maurizia Squarzi (sopra nella foto), in questi mesi, ha collaborato con lui alla costruzione del progetto.

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Con ForliWelfare nasce una sanità di comunitàLa società che gestisce il progetto Welfare Italia a Forlìè espressione di una rete di diverse organizzazionidi Pierluigi Mattarelli

ForliWelfare, oltre ad essere la socie-

tà di gestione del nuovo poliambula-

torio Welfare Italia che sarà opera-

tivo da fine maggio, è senza dubbio

un esempio virtuoso di impresa sociale che

nasce dalla comunità per offrire servizi alla

comunità stessa, un esempio di quell’econo-

mia “buona”, tanto preziosa, specie in questi

momenti di forte crisi economica.

La base sociale, oltre al Consorzio di

Solidarietà Sociale di Forlì, è composta da

7 cooperative sociali (Tangram, Ecosphera,

Ecoliving, Paolo Babini, L’Accoglienza,

Dialogos e Il Cammino), UICCA (Unione

Italiana Chiese Cristiane Avventiste),

Confartigianato Forlì, CNA Forlì-Cesena,

Confcooperative Forlì-Cesena, ACLI

Service, Ass. Buon Pastore (Caritas),

una compagine estremamente vasta che

si è trovata a convergere su un progetto

innovativo che può realmente segnare una

nuova fase nell’organizzazione dei servizi per

il futuro.

“Ritengo che oggi - afferma Enzo Cortesi, presidente CNA - la sanità rappresenti

un problema, visti costi di quella privata e

le lungaggini di quella pubblica: abbiamo

aderito con entusiasmo al progetto perchè

in esso intrevvediamo serietà, efficienza e

qualità. E’un’opportunità vantaggiosa che

offriamo ai nostri associati (7.800 imprese a

cui fanno capo circa 30.000 persone), in un

settore, quello della sanità, che non si deve

assogettare a costi speculativi”.

“La cosa principale che si aspettano i

nostri associati - gli fa eco Luca Morigi, vice-presidente di Confartigianato - sono

servizi efficienti: ci siamo impegnati anche

finanziariamente perchè riteniamo che il

progetto sia valido e offra risposte concrete:

è un bell’esempio di collaborazione fra

diversi organismi per fare qualcosa di buono

per la nostra gente”.

“Per prima cosa - afferma Giuseppe Cupertino, vice presidente di UICCA - a noi

piacciono progetti che si prendono cura delle

persone: in secondo luogo ci sembra un

modo equo di investire quanto ottenuto dai

finanziamenti dell’8x1000, denaro, questo

che riteniamo dover “restituire” alla nostra

gente per i propri bisogni quotidiani”.

“E’ un progetto - secondo Pierlorenzo Rossi, direttore di Confcooperative - che

lancia anche segnali concreti alla politica:

il mondo imprenditoriale unito che fa

squadra per offrire un servizio alla comunità.

E’ anche un tentativo di tracciare nuove

strade di fronte ad una società in continuo

cambiamento che di certo non è stata molto

attenta alle persone”.

“Abbiamo aderito - sostiene Luciano Ravaioli appena rieletto presidente ACLI

- a questo progetto interessante prima

di tutto perchè si tratta di un bella azione

di squadra con organismi importanti del

territorio, in secondo luogo ritengo che la

gestione di servizi di sanità leggera come

quelli di ForliWelfare legata al non profit sia

decisamente meglio, che se fossero lasciati

ad una logica di libero mercato”.

“Di fronte alle crescenti difficoltà che

riguardano le famiglie - è il pensiero di Sauro Bandi della Caritas diocesana - credo che

un progetto del genere sia decisamernte

interessante: l’intervento del non profit sul

riordino della sanità privata è senza dubbio

un valore aggiunto. Il fatto, poi, che questa

proposta sia venuta dal Consorzio Solidarietà

Sociale, nostro abituale compagno di strada,

è una garanzia di serietà ed efficienza”.

In alto da sinistra: Enzo Cortesi (CNA),

Luca Morigi (Confartigianato)Giuseppe Cupertino (Uicca)

Pielorenzo Rossi (Confcooperative)Luciano Ravaioli (ACLI)

Sauro bandi (Caritas)

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Ci siamo. A poco più di un anno dalla

costituzione in impresa sociale,

finalmente a maggio apre L’ape-

bianca, l’innovativo centro culturale-

commerciale totalmente dedicato a beni e

servizi ecosostenibili, locali e di certificata

qualità.

Siamo a Forlì in viale Bologna, sulla via Emi-

lia verso Faenza appena dopo il quartiere

Cava, in un edificio di due piani di oltre mille

metri quadrati con parcheggio e vasta area

esterna. Qui, dopo un’accurata ristruttura-

zione dei locali preesistenti che ha compreso

anche la rimozione di amianto e la ricostru-

zione del tetto, i soci di Ecoliving (la coo-

perativa sociale a cui fa capo L’apebianca)

hanno trovato il luogo ideale per dare corpo

al loro progetto: un unico luogo non solo di

vendita ma anche di scambio e di incontro, in

cui concentrare l’offerta di prodotti e servizi

orientati al consumo consapevole e respon-

sabile nei confronti dell’ambiente.

I valori della cooperativa sono quelli dell’eco-

nomia civile e la sua attività imprenditoriale

ha come scopo primario non il profitto ma

il benessere collettivo, attraverso il rispetto

dell’ambiente e dei diritti umani di chi parte-

cipa direttamente o meno al progetto.

Anche i singoli possono contribuire in modo

sostanziale a migliorare l’economia del mon-

do – ci spiega il presidente Gianfranco Mar-

zocchi - approntando modifiche virtuose al

proprio stile di vita: a tavola (consumando

prodotti di stagione, biologici, a filiera corta),

nella scelta di abiti e cosmetici (privilegiando

materiali ecologici e componenti naturali),

a casa e sul lavoro (imparando a ridurre i

consumi di energia, di acqua, di carta, ecc.),

e perfino in vacanza (scegliendo le proprie

mete responsabilmente).

Il nome scelto per il centro è pieno di signi-

ficati importanti e vuole rappresentare tutto

questo: l’ape è di per sé un insetto nobile

e operoso, con un forte senso dell’alveare,

cioè dello stare insieme, del ‘fare comunità’.

E il fatto di essere bianca ne sottolinea la

rara originalità e la forza positiva.

Ma veniamo al progetto nella sua concre-

tezza, partendo dall’esterno, con l’area

dedicata alla casetta del latte biologico e

dell’acqua, ma anche e soprattutto al merca-

to biologico del contadino.

“Fra gli obiettivi che ci siamo preposti – ci

chiarisce Alice Cubeddu, vicepresidente di

Ecoliving e consigliere delegato al progetto

L’apebianca - c’è quello di rispettare il

territorio, valorizzando le produzioni locali

e riscoprendone le tradizioni. E il mercato,

composto di cinque banchi esterni coperti e

attrezzati che ospiteranno in particolare or-

tofrutta, carne, pesce, formaggi e prodotti da

L’apebianca, un mondotutto nuovo da scoprireA maggio, finalmente, inaugura a Forlì il centro culturale e commerciale ecosostenibile, promosso dalla coop. Ecolivingdi Anna Rosa Bertini

In alto il logo e sottoil layout internodi un negozio de L’apebianca

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forno, ci è sembrata un’ottima opportunità

non solo per incoraggiare il consumo di pro-

dotti freschi e genuini provenienti dalle nostre

zone ma anche per conoscerne direttamente

i produttori”.

Anche nella adiacente BIOttega, il negozio

dei prodotti alimentari, si possono acquistare

prodotti prevalentemente locali e biologici

certificati, con la particolarità ancora poco

diffusa almeno in Romagna di essere venduti

in modalità sfusa.

“Tutti i clienti sono invitati a portare con

sé da casa i propri contenitori - ci spiega

Cubeddu - per fornirsi direttamente dagli

erogatori di prodotti liquidi (vino, birra, aceto,

detersivi per la casa) e solidi (pasta, legumi,

cereali, farine, riso, etc), magari all’inizio fa-

cendosi aiutare dal personale; in mancanza

potranno acquistare i contenitori in negozio e

poi riutilizzarli”.

In questo modo aiuteranno Ecoliving a con-

tribuire alla riduzione dell’impatto ambientale,

sempre più gravoso nella società moderna,

causato dalle confezioni di plastica e dagli

altri imballaggi spesso in materiale non rici-

clabile. Un criterio vincolante per la selezio-

ne dei produttori è che questi sottoscrivano

e facciano propria la Carta dei Valori, che fir-

mino un Regolamento che stabilisce precise

norme di comportamento etico, e che accet-

tino di ricevere verifiche ispettive periodiche

da parte del Comitato Etico della coopera-

tiva: una garanzia per Ecoliving, ma anche e

soprattutto una garanzia per i frequentatori

del centro L’apebianca.

Oltre alla presenza del mercato e alla Biotte-

ga, L’apebianca è ricca di spazi e negozi che

offrono una vasta gamma di prodotti e servizi

improntati agli stessi principi.

Green a Porter propone capi artigianali di

abbigliamento e accessori creati con estro e

fantasia da stilisti indipendenti che lavorano

con tessuti di pregio, naturali o recuperati,

proponendo una moda non omologata.

Cucù è lo spazio dei prodotti dedicati al

mondo dei bambini, con giocattoli ecologici

e tradizionali, articoli di cartoleria e editoria

indipendente per l’infanzia, oggettistica e

accessori capaci di unire qualità, fantasia ed

ecosostenibilità.

Bella Bio propone cosmesi ecobiocertifi-

cata, con prodotti testati per la cura del viso

e del corpo, per donna uomo e bambino,

con una particolare attenzione alla mamma

e al bebè, ai capelli, ai profumi e al makeup

naturale. E in un ampio spazio dedicato, sono

disponibili trattamenti di benessere per gran-

di e piccini.

Non mancano i prodotti per la bioedilizia e gli

articoli naturali per la casa. Il negozio di ga-

stronomia offre un menù completo di piatti

caldi e freddi (oltre a piadina e crescioni),

preparati con ingredienti locali e - ovviamen-

SpORTELLO ETIcO E TURISMO RESpOnSAbILEDue assolute novità per vivere e convivere bene sul territorio

Nonostante la sempre maggior conoscenza e attenzione rispetto a tempi quali la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico, la tutela della salute umana e del territorio, a tutt’oggi poco viene fatto per affrontare tali temi in maniera integrata. Presso L’apebianca è attivo uno sportello etico, dove professionisti di diversi settori offriranno gratuitamente su appuntamento una prima consulen-za orientativa: ci sono l’avvocato, l’esperto finanziario, il nutrizionista, lo specia-lista in bio-edilizia e in fotovoltaico, lo psicologo. L’altro servizio di grande rilevanza è l’agenzia di turismo responsabile, attiva sia con proposte per valorizzare il nostro territorio sia con opportunità di sco-perta consapevole di terre lontane.

Il prospetto tecnico dello stabile di via Bologna,

sede de “L’apebianca”

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te - biologici, che si possono portare a casa

o consumare sul posto.

“Ma L’apebianca non propone solo nuovi

modelli di acquisto - ci tiene a precisare

Franco Marzocchi - è anche un invito a tra-

scorrere ore piacevoli nell’ampia area dedi-

cata all’aggregazione sociale, in uno spazio

flessibile utilizzato per eventi di vario genere,

come possono essere laboratori, incontri

pubblici concerti e feste”.

“Se consideriamo anche la presenza

dello sportello etico che garantisce la

prestazione qualificata di professionisti

come l’avvocato, l’esperto in finanza, il

nutrizionista, l’ingegnere specializzato in

energie rinnovabili, possiamo considerarci

per il nostro territorio - aggiunge il presidente

Marzocchi - veramente all’avanguardia, con

un servizio che per la prima volta rendiamo

disponibile con facilità, a prezzi calmierati,

fruibile nello stesso contesto in cui si va a

fare compere”. A tutto questo dobbiamo

aggiungere il fatto che spesso dietro al

bancone dei negozi troveremo personale

scelto fra le categorie svantaggiate,

il cui lavoro risulta prezioso per noi e

fondamentale per la loro integrazione

sociale. Con tutto questo e altro ancora da

maggio L’apebianca ci aspetta.

DALLA cARTA DEI VALORI...“...i fondatori di ECOLIVING riconoscono il contributo umano delle persone in un contesto di lealtà e di reciprocità, valoriz-zano le competenze di ciascuno attraverso attività di crescita e di apprendimento permanente, favoriscono l’inserimento di persone svantaggiate. Rifiutano ogni di-scriminazione in base all’età, al sesso, alla sessualità, allo stato di salute, alla razza, alla nazionalità, alle opinioni politiche e alle credenze religiose; ripudiano ogni forma di discriminazione nelle politiche di assunzione e nella gestione delle risorse umane. Le relazioni interpersonali devono essere improntate a principi di reciprocità, pariteticità, cooperazione e solidarietà...”

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Inserimenti lavorativiin tempo di recessioneDagli stages in azienda per persone disabili promossidalla coop. Tangram, la soddisfazione di un’assunzionedi Mirko Vignoli

Il tema dell’inserimento lavorativo delle persone disabili è un tema non facile da affrontare, in particolare in questo periodo di difficoltà occupazionale.

Per le persone disabili spesso il lavoro è im-portante non solo per poter soddisfare i propri desideri ma per consentire loro di sentirsi parte di un mondo più ampio che richiede di essere attivi e produttivi. La cooperativa sociale Tangram, partendo da questa convinzione, ha creato da 20 anni laboratori socio-occupazionali nei quali ha sperimentato quella che viene chiamata “te-rapia occupazionale”, una disciplina che aiuta le persone con disabilità a compiere attività anche semplici e a recuperare la massima indipendenza possibile, per renderle più attive sul piano personale e sociale. Dal 2011 Tangram ha ripensato i propri labora-tori credendo fortemente che un’inclusione sia realmente possibile solo se i laboratori stessi hanno una forte impronta produttiva, cioè si aprano al mercato privato e siano in grado di attirare al proprio interno le persone e le azien-

de del territorio. Questa riflessione ha portato a specializzare da una parte il laboratorio Il Lapis di Forlì verso la produzione di oggetti di cartoleria prodotti solo con materiali riciclati e dall’altra l’unità operativa di Forlì che è diven-tata la sede di una produzione di oggettistica creativa di qualità. E’ così che attraverso una produzione di oggetti come i quaderni si mette in pratica la terapia occupazionale, le persone disabili vengono coinvolte in tutte le fasi di realizzazione, dalla progettazione all’assem-blaggio e sono partecipi anche nelle fasi di promozione e di vendita. Diversi clienti entran-do nel laboratorio per comprare un quaderno hanno scoperto il mondo e lo spirito che c’è dietro all’oggetto, un mondo fatto di persone con abilità diverse che opportunamente coor-dinate riescono a creare prodotti unici.E’ con quest’ottica e seguendo i principi della terapia occupazionale che la cooperativa sociale Tangram ha avviato a marzo 2011 una sperimentazione in collaborazione con il Con-sorzio Solidarietà Sociale per la progettazio-ne, avvio, presidio e monitoraggio di percorsi occupazionali esterni per gli utenti disabili che frequentano i laboratori socio-occupazionali della rete consortile. Nell’arco di 9 mesi sono stati avviati otto percorsi che hanno coinvolto altrettanti utenti che tuttora svolgono 1 o 2 volte la settimana uno stage presso aziende/cooperative del territorio. Questo progetto sperimentale ha portato all’assunzione di una delle otto persone, che in tempo di crisi non è niente male, ma vorrei specificare che l’obietti-vo di questo progetto è di tipo educativo, ossia di utilizzare lo strumento “stage in azienda” per raggiungere gli obiettivi previsti dai pro-getti personalizzati di ciascuno. Da parte delle aziende coinvolte c’è stato un riscontro molto positivo, riconoscendo che queste esperienze sono fonte di grande arricchimento per tutti.

Al lavoro nel laboratorio socio-occupazionale della

cooperativa Tangram di via Torelli a Forlì

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Un’ulteriore spinta motivazionale a questo progetto è stata data da un percorso, pensato e ideato con i servizi sociali di Forli che hanno segnalato un disabile in borsa lavoro con buo-ne competenze per uno dei laboratori di Tan-gram, in cui poter sperimentare le sue capacità occupazionali ed eventualmente orientarlo verso una probabile assunzione lavorativa. La cooperativa e il Consorzio Solidarietà hanno sperimentato le capacità della perso-na e dopo sei mesi di borsa lavoro presso il laboratorio protetto Il Lapis, e tre mesi di stage in azienda la persona è riuscita ad ottenere un contratto di lavoro a tempo determinato presso l’azienda stessa. Piccoli frutti che però soddisfano grandi bisogni, il progetto della cooperativa Tangram è quello di continuare in questa sperimentazione di inclusione occupa-zionale che è stata avvalorata anche dall’asse-gnazione del primo premio Marco Biagi, di cui

parliamo a fianco.

QUADERnI cHE LAScIAnO IL SEGnOLa linea “cartoleria” ideata e prodotta dalla cooperativa Tangram

Un RIcOnOScIMEnTO pER AnDARE AVAnTIAnche alla cooperativa Tangram il premio” Marco biagi”Il riconoscimento “Marco Biagi - Il Resto del Carlino per la solidarietà”, ha lo sco-po di valorizzare le associazioni senza fine di lucro che si sono particolarmente distinte nell’assistenza e nella formazione di persone e categorie svantaggiate. Fra le nove realtà premiate anche la cooperativa Tangram, per l’impegno profu-so nei percorsi occupazionali descritti diffusamente a fianco: il riconoscimento è stato ritirato dal presidente Mirko Vignoli lo scorso 16 marzo a Bologna, alla presenza del ministro del lavoro Elsa Fornero. “Con il contributo di 5.000 euro ottenuto dal Premio - spiega il presidente Mir-ko - avvieremo altri 5 percorsi occupazionali, con il duplice obiettivo di mettere alla prova le capacità lavorative dei nostri ragazzi in un contesto realmente pro-duttivo e, in certi casi, per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro”.

La cooperativa sociale Tangram ha ideato un progetto innovativo denominato “Un quaderno per lasciare il segno”. Il progetto parte dall’espressione grafica delle persone inserite a Tan-gram, si concretizza nella realiz-zazione in quasi totale autonomia di quaderni scolastici “solidali” realizzati con carta riciclata.Con questa iniziativa, la cooperativa

intende rendere consapevoli le persone di Tangram delle loro potenzialità di lavoratori, capaci di avviare un’attività propria avendo così l’opportunità di farsi conoscere nel territorio e si propone di contribuire a diffondere il valore della solidarietà tra persone e verso l’intera comunità, creando opportunità lavorative, lasciando un segno visibile e concreto dei nostri valori e del nostro impegno. I quaderni firmati Tangram soono disponibili ed acquistabili pres-so il Laboratorio Il Lapis (via Campo degli Svizzeri 57/A - tel. 0543.68688) o presso l’esposizione di via Torelli 4 in centro storico a Forlì (tel. 0543.31094) ed anche presso alcune cartolerie della città.

Da oggi è possibile condividere la gioia per un evento speciale che coinvolge tutta la famiglia con un gesto di solidarietà: presso la Bottega del Mondo di corso Diaz sono in-fatti disponibili le bomboniere equo e solidali, ideali per matrimoni, cresime, comunioni e battesimi. Tutte queste nuove proposte sono realizzate con materiali naturali, come il legno, l’abaca e la pietra saponaria, nel rispetto dei diritti di chi le produce e dell’am-biente. Accanto agli oggetti tradizionali per le bomboniere più classiche, troverete molti altri prodotti di artigianato adatti alla composizione di bomboniere ancora più originali, come piccole stoviglie in ceramica e accessori da scrivania in legno e pietra palimanan, oppure candele a forma di fior di loto e cuori in pietra saponaria.

Oltre a ciò la Bottega del Mondo dispone di una vasta gamma di nastri e decori ideali sia per bomboniere che per confetti, oltre che diverse soluzioni creative per partecipazioni: tutte produzioni, ovviamente e rigorosamente, equo e solidali.

LE bOMbOnIERE SOLIDALI FIRMATE “ALTROMERcATO”A cura della coop. sociale Equamente

Per acquisti e info: la Bottega del Mondo, c.so Diaz. 84 - Forlì - tel. 0543.36666

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Tick Tack Kids,arriva il nido innovativoE’ la prima esperienza di struttura per bimbi dai 3 ai 36 mesi in cui si sperimenta la lingua inglese e l’educazione musicaledi Pierluigi Mattarelli

Nell’mmaginario collettivo l’idea di

asilo nido rimane quella di un luogo

in cui lasciare i figli per consentire ai

genitori di svolgere la propria attività

lavorativa. Se il soddisfacimento del bisogno

di accudimento giornaliero rimane importan-

te, da tempo l’offerta di tali servizi è sempre

più correlata di valori aggiunti, affinchè il

tempo di permanenza dei piccoli in struttura

possa avere anche una decisa connotazione

educativa.

A questo proposito la coop. sociale Paolo

Babini ha fatto un deciso passo in avanti ren-

dendo operativo il progetto “Tick tack Kids”, il

primo micronido bilingue a Forlì, dove a fianco

della lingua italiana, i piccoli possono speri-

mentare con modalità consone all’età i primi

approcci con la lingua inglese.

“Recenti ricerche – afferma Melissa Ficiarà,

responsabile del progetto - dimostrano che

l’esperienza qualitativa del nido determina

nei bambini maggiori competenze sia a livel-

lo cognitivo che comportamentale. Queste

considerazioni che ci hanno spinto a portare

all’interno dell’asilo l’insegnamento della

lingua inglese: essendo ancora nella fase

dell’acquisizione della lingua madre, il cer-

vello, l’udito e l’apparato vocale del bambino

possiedono una grande plasticità, per cui

prima si comincia a far sentire una lingua ai

bambini, più sarà facile per loro percepirla e

riprodurla correttamente”.

Ma le novità non si limitano alla lingua inglese,

ma si arricchiscono di nuove esperienze, quali

l’educazione musicale e artistica e la psico-

motricità, tanto da farne un asilo nido unico:

“Ogni neonato ha dentro di sé il “pensiero

musicale” – continua Melissa - che lo rende in

grado di dare significato alla musica, come il

pensiero dà significato alle parole. Da queste

riflessioni parte una concezione tutta nuova

dell’apprendimento musicale e dei linguaggi:

tutto si può tradurre con quattro semplici pa-

role: the sooner, the better (prima è, meglio

è)”. Il Tick Tack Kids, che ha sede a Forlì in

via Dandolo 18 ed è stato inaugurato lo scor-

so 18 febbraio alla presenza dell’assessore

alle politiche educative del Comune di Forlì,

Gabriella Tronconi, è in grado di accogliere

fino a 16 piccoli. Dello staff del Nido fanno

parte anche un’educatrice esperta di lingua

inglese, un esperto di musica/atelierista ed

una psicomotricista, che per alcune ore alla

settimana propone ai bambini esperienze

capaci di sostenere il pensiero divergente

e l’unione mente-corpo. L’asilo osserva i

tradizionali orari dalle 7,15 alle 15,15, con pos-

sibilità di prolungamento fino alle 18,30. Nei

locali del Tick Tack Kids sono attive anche

attività extrascolastiche che vanno dai labo-

ratori creativi per bambini e genitori, a feste di

compleanno, babysitteraggio fino ad attività

di psicomotricità.

Inaugurazione Tick Tack Kids:

don Mino Flamigni e l’assessore comunalealle Politiche educative

Gabriella Tronconi

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LA MIA CASA PUO’ ESSERE LA TUA CASA: IL PROGETTO AFFIDO

Il gruppo di lavoro fra organizzazioni del non-profit (ass. e coop. Paolo Babini, Domusco-op, ass. Gli Elefanti, ass. Papa Giovanni XXIII, Centro di aiuto alla Vita e ass. Emmanuel) e il Comune di Forlì, nato 3 anni fa per elaborare un progetto di promozione dell’affido, ha final-mente compiuto il proprio percorso ed è stata sottoscritta una Convenzione, per un rinnovato impegno sull’affido famigliare e anche su nuo-ve forme di sostegno temporaneo al minore e alla sua famiglia.Il primo passo previsto dal progetto sono stati una serie di incontri nel periodo marzo/aprile sul tema “La mia Casa può essere anche la tua”: il 3 marzo presso il Centro Famiglie si è svolta la lettura spettacolo “Una città che ac-coglie”, il 31 marzo (presso il centro Kairos) la visione del film “La mia casa è la tua casa” con merenda e dibattito e il 15 aprile (al Villaggio Mafalda) “Apriamo le nostre porte”, riflessioni sull’affido e il sostegno famigliare.

SUPERMAN, ARRIVANOI SUPERMERCATI ACCESSIBILI

Superman, che sta per “Supermarkets Meet Accessibility Needs”, è un progetto promosso dalla Coop. sociale Kara Bobowski di Modi-

gliana e finanziato dalla CE, che nasce sull’on-da di precedenti esperienze avviate in Francia concretizzate in percorsi di formazione sulla disabilità mentale rivolto al personale di super-mercati al fine di acquisire strumenti per offri-re accoglienza e accompagnamento ai loro clienti con problematiche di questo tipo. Il tema dell’accessibilità, centrale nel progetto, si con-centra sulle relazioni interpersonali, su un so-stegno umano fatto di attenzione, disponibilità e sensibilità. L’idea quindi, ripresa dalla coop. sociale di Modigliana si concretizzerà in Ro-magna in collaborazione con Conad: grazie al progetto, per le persone con disabilità mentale sarà più agevole compiere un’azione apparen-temente semplice come quella di fare la spesa. Entro ottobre sarà avviata la formazione degli addetti: il progetto sarà presumibilmente ope-rativo dall’inizio del 2013: a Forlì hanno aderito 4 supermercati Conad, fra cui l’iper Leclerc del centro commerciale Punta di Ferro.

CORSO DI INFORMATICAPER ASSISTENTI FAMIGLIARI

L’Agenzia Mestieri, in collaborazione con Acli Forlì- Cesena ed Enaip Forlì-Cesena, a partire dal mese di maggio 2012 organizza un cor-so di “Introduzione all’uso del computer” per persone che svolgono attività di assistenza a domicilio. Il corso della durata di 12 ore tratte-rà i seguenti temi: fondamenti teorici e pratici di informatica e principi di pratica del PC.La partecipazione è riservata ai soci Acli, con priorità a coloro che sono già iscritti presso l’Agenzia Mestieri.La quota di partecipazione da versare all’atto dell’iscrizione è di 110 euro (+ 10 euro per la tessera Acli). Per informazioni e iscrizioni: Michela Rossi c/o Mestieri – Via Dandolo, 16 – Forlì (0543 370641) - [email protected]

Da questo numero raccontiamo le esperienze di giovani volon-tari europei impegnati nelle realtà consortili. Ecco Ismael. Quanti anni hai? Di dove sei? Cosa ti rende felice?Ho 28 anni e vengo dalla Spa-gna. Lavoro nella coop. Il Cam-mino, dove mi chiamano Isma-ele. Adoro le persone che mi fanno ridere. Penso che ridere sia la cura per moltissimi mali. Da quanto sei in Italia?Da oltre quattro mesi. L’am-biente di lavoro è molto fami-liare e gradevole. Sono soddi-sfatto di tutti i servizi che mi offre la città e delle persone che ho conosciuto.Com’è la tua giornata?Ogni giorno per me è una nuova avventura. Comincio presto e finisco tardi perché faccio un sacco di attività e arrivo a casa con un enorme bagaglio di esperienze nuove.Perché hai scelto l’Italia?E’ un Paese con gente meravi-gliosa, piena di energia e dove si mangia il miglior tiramisù del mondo.E’ difficile vivere lontano da casa?Sono abituato a farlo. Qua ho trovato gente che mi fa sentire in famiglia.Se dovessi scegliere un frut-to che ti rappresenti quale sceglieresti?La banana; è un frutto maturo e dal gusto dolce e aromati-co. Più o meno come il mio progetto in una cooperativa matura, con molta esperienza, piena di gustose sensazioni che ogni giorno mi offre. C’è qualcosa che vorresti condividere con i giovani? “Volontari si diventa”...questo è una frase importante secon-do me. Mi sono reso conto che questa è la mia vita e se voglio posso riuscire a realizzare qualsiasi cosa.

ISMAEL, Un VOLOnTARIOcOn IL SORRISO

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Il consorzio Solidarietà Sociale Forlì cesena aderisce a:

Hanno contribuito alla realizzazione di questo numero di

I soci del consorzio Solidarietà Sociale Forlì-cesena

COOPERATIVA SOCIALEECOLIVING

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