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Shadow of the mark capitolo 4

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Venite sul mio blog, My Bookish Philosophy (http://mybookishphilosophy.blogspot.it/)! Questo è il quarto capitolo di "Shadow of the Mark" di Leigh Fallon tradotto da me, perchè l'opera in Italia è ancora inedita... A breve altri capitoli

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Capitolo4

Richiamata

I tre Guardiani dell’Ordine di Dublino arrivarono a casa dei DeRís più tardi quella sera di buon umore. Dopo che tutti noi li accogliemmo nell’atrio, Fionn ci fece strada per il tavolo della cena. Potevo dire che era parecchio ansioso di capire esattamente che intenzioni avessero.

«Quindi qual è la grande notizia?» Chiese Fionn, aprendo una bottiglia di vino.

Will, di solito il più tranquillo dei tre, si schiarì la gola. «Ci sono stati dei cambiamenti nell’organizzazione dell’Ordine. Abbiamo una nuova task force a disposizione.»

Fionn si fermò e fissò Will. «Perché non ne sono stato informato?»

«Beh,» balbettò M.J. nervosamente, «sapevamo che a proposito avresti avuto delle questioni personali.»

Will si sporse in avanti, «in effetti non è poi tanto nuova, ma più richiamata in servizio.»

«Stai parlando dei Cavalieri dei Segnati?» Grugnì Fionn.

Adam si spostò sulla sedia. «I Cavalieri non esistono più da oltre cento anni. Perché ripristinarli adesso?»

Hugh, il più amichevole, sembrava fremente di intervenire. «Dopo la morte dei tuoi genitori, l’Ordine ha deciso di ripristinare i Cavalieri per garantire la tua protezione ed essere pronti a intervenire se avessimo trovato il quarto Segnato.» Mi guardò, vedendo chiaramente quanto ero confusa. «Sono eccezionali in quello che fanno.»

«E assolutamente crudeli!» Intervenne Fionn. «Che è il motivo per cui sono stati banditi in primo luogo.»

M.J. agitò la mano. «Questa volta è diverso. Sono organizzati e le loro abilità non sono seconde a nessuno. Abbiamo bisogno di loro.»

Fionn non sembrava convinto. «Hanno troppo da dire e non abbastanza responsabilità. Cosa che porta a corruzione, non importa quanto prudenti siate nel reclutamento.»

Io ero affascinata. «Chi sono?»

Adam si girò verso di me, i suoi occhi brillavano di energia. «I Cavalieri dei Segnati sono una milizia altamente addestrata che portano giustizia contro coloro che minacciano i Segnati. Anni fa, ci fu un gran litigio tra l’Ordine e i Cavalieri.»

«E molte persone furono uccise, senza parlare dei Segnati,» disse Fionn con rabbia. «Da cui l’espulsione.»

«Onestamente, è diverso adesso, Fionn.» Protestò M.J.

Io rimasi senza fiato. «Aspettate! Sono stati i Cavalieri a uccidere Lyonis?»

M.J. annuì trionfante.

«Fionn, forse questa è una buona cosa,» disse Áine. «Siamo quattro e l’allineamento avverrà fra pochi mesi. Di sicuro i Cavalieri ora hanno più che mai ragione di esistere.»

Fionn si accigliò. «Qualcuno avrebbe dovuto dirmelo.»

«Il richiamo è stato parziale e segreto. La conoscenza della loro esistenza è stata riservata a pochi che necessitavano di saperlo.» Il viso di M.J. si ammorbidì. «Fionn, dopo l’uccisione di Emma e Stephen, dovevamo fare qualcosa per proteggere i bambini.»

Le mie dita si allacciarono a quelle di Adam e lui mi strinse forte. I suoi genitori erano morti per colpa dei Knox undici anni prima, ma sapevo che per lui era ancora doloroso pensarci.

«Avevi la tua battaglia da combattere a quel tempo.» Continuò M.J. «Non volevamo darti un altro peso con la questione dei Cavalieri. Poi, più il tempo passava, più le attività dei Knox diminuivano e la questione sembrava sempre meno importante.»

La faccia di Fionn si inasprì. «Pensavo che potessi fidarmi del fatto che voi foste onesti con me, specialmente quando questa famiglia è coinvolta.»

«Puoi fidarti,» disse Hugh velocemente. «È per questo che siamo qui adesso. I Knox sono di nuovo una minaccia e i Cavalieri vorrebbero mandare qualcuno a Kinsale per tenere d’occhio le cose.»

«Non ho nessuna intenzione di avere un Cavaliere attorno. Abbiamo l’amuleto e i quattro Segnati al massimo della loro potenza.» Scattò Fionn. «Chi con la testa a posto considererebbe di accettare? La mia è l’ultima parola. Non ci sarà nessun Cavaliere in questa casa.»

«Fionn, non lasciare che la storia della tua famiglia si metta in mezzo nel prendere la decisione giusta.» Supplicò Hugh.

La storia della sua famiglia? Adam incontrò il mio sguardo e scrollò le spalle.

«Quindi, volete vedere l’amuleto di nuovo,» disse Fionn, sforzandosi di cambiare argomento.

«Certo!» Will balzò in piedi. «Dov’è?»

Fionn lasciò la stanza per qualche minuto. Quando tornò, posò delicatamente una scatola sul tavolo. «Come potete immaginare, non ci piace averlo vicino, perché interferisce con i sensi, ma abbiamo scoperto che tenerlo in suolo risonante smorza i suoi poteri.»

Il terreno attorno alla casa dei DeRís tratteneva echi della dea Danu, l’originaria depositaria degli elementi. La proprietà protettiva del suolo ci teneva al sicuro e adesso aveva un altro scopo, farci da scudo dall’amuleto.

«Veramente?» Disse Will, sfregando le mani insieme. «Questo è interessante.» Lui aprì la scatola e iniziò a rovistare nella sporcizia.

«Will, aspetta!» Disse Fionn. «Vuoi mostrargli come ti influenza Áine?»

Lei annuì, poi guardò al di là della finestra, dove una mosca era occupata a sbattere contro il vetro. Improvvisamente la mosca si fermò e volò verso Áine, dove si librò per un momento proprio davanti al suo viso e poi volò verso Adam e atterrò sulla sua spalla. Adam si accigliò e tentò di schiacciarla mentre Áine ridacchiava e agitò la mano cosicché la mosca svolazzasse verso di me. Rabbrividii per le piccole zampette che mi solleticavano il naso. Proprio quando la mosca arrivò a Fionn, Will tirò fuori l’amuleto dal terreno. La mosca all’istante perse interesse e volò in modo irregolare, atterrando finalmente sui resti della cheesecake di Fionn.

«La prossima volta, Áine,» disse Fionn, allungandosi all’indietro e afferrando un giornale dal bancone dietro di lui, «scegli qualcosa di più igienico.» In un unico colpo letale, abbatté la mosca.

«Veramente eccezionale,» mormorò M.J. mentre Will rimuoveva l’ultima traccia di sporco dall’amuleto. «È istantaneo.»

Áine scosse la testa. «Mi fa sentire così a disagio.» Tra tutti i nostri elementi, l’elemento della Terra di Áine era quello che risentiva di più della presenza dell’amuleto. A differenza di Adam e me, l’amuleto la lasciava sorda e cieca nei suoi sensi elementali.

Hugh prese l’amuleto da Will e lo ispezionò da vicino. «È imperativo che nessuno di voi lo indossi, avete capito?»

Adam fece finta di trasalire. «Oh no! Avevo intenzione di metterlo il prossimo fine settimana con gli altri miei medaglioni.»

Will aggrottò le sopracciglia. «Non è uno scherzo Adam. L’ultimo Segnato che l’ha indossato è stata Anú Knox, e sappiamo tutti come è andata a finire.»

Hugh rispose a Will. «La storia è raccontata in modo da non rivelare i dettagli dell’effettivo processo. La cosa importante da ricordare è: MAI indossarlo.»

Lui sorrise rassicurante. «Non essere così preoccupata, Megan. L’Ordine fa queste cose per la tua protezione.»

Gli altri non batterono ciglio al fatto che l’Ordine aveva cambiato la storia. Credetti che ci fossero abituati, ma non potevo evitare di sentirmi lasciata fuori. Quali altre cose avevano interpretato in nome della protezione?

Gli occhi di Will si mossero veloci da me all’amuleto; poi lui riprese la conversazione. «Adam, non ti influenza come fa con Áine?»

Adam scrollò le spalle. «All’inizio sì. Ma ho imparato ad aggirarlo. Posso usare i miei poteri quando l’amuleto è allo scoperto, ma crea attorno a sé una barriera che il mio elemento non riesce a trapassare. Hugh, indossalo un attimo.» Adam passò la sua mano sopra un bicchiere pieno d’acqua e sollevò il suo contenuto finché l’acqua non oscillò sopra la sua mano. Quando Hugh indossò l’amuleto, Adam scagliò la bolla di liquido contro di lui. Hugh si scansò, ma quando l’acqua lo raggiunse, sembrò come sbattere contro un muro invisibile e si allargò attorno a lui, fino a Will e Áine.

«Adam!» Strillò Áine.

«E così è come funziona,» mormorò Adam, sorridendo innocentemente ad Áine.

Mentre continuavano a parlare degli effetti della pietra, guardai Hugh. Lui estrasse una piccola lente oculare, come quelle che i gioiellieri usano per controllare i diamanti e studiò attentamente l’ambra, da tutti i lati, ispezionando tutti i dettagli come se stesse cercando qualcosa.

«E tu, Megan,» disse Will con la voce più bassa del normale, «il tuo elemento gli è ancora legato?»

Scossi la mia testa. «Posso usare il mio elemento, ma è più difficile da fare e nemmeno io posso oltrepassare lo scudo.»

Will gettò uno sguardo verso Hugh. «Quindi perché l’amuleto influenza così tanto l’elemento di Áine?»

«Penso di sapere il motivo,» disse Fionn. «Áine è diventata dipendente dal suo elemento. Lo usa tutto il tempo, senza nemmeno pensarci. Quindi la pietra interferisce con la sua versione di normalità. Deve imparare come separare i suoi sensi tradizionali da quelli elementali.»

«Affascinante,» sussurrò Hugh, i suoi occhi si concentrarono sull’amuleto. «Fionn, devo portarlo nella cripta. Sarebbe più al sicuro lì.»

«Assolutamente no! Non permetterò che torni nella mani dell’Ordine. Eccetto voi tre, non mi fido di loro.»

M.J. sbuffò. «All’Ordine non piacerà questo, Fionn.»

«Non mi interessa cosa piace all’Ordine e cosa no. Stiamo parlando della mia famiglia.» Era chiaro che Fionn stesse terminando la discussione. Mise l’amuleto nella scatola e lasciò la stanza.

Áine sospirò. «Pff! Quindi cosa c’è adesso in programma?»

Hugh, che stava guardando truce Fionn, improvvisamente tornò al tavolo e la sua faccia si illuminò. «Ci sarebbe il tuo pretendente, Áine. Ho sentito grandi cose, ti dico. Grandi cose.»

«Oh,» mormorò Áine, ritirandosi sulla panchina. «Ti dispiace se ne parliamo dopo? Non credo che tutti debbano essere coinvolti in questo particolare argomento.» Guardò Adam che aveva gli occhi incollati al tavolo.

«C’è qualche problema?» Gli occhi di Hugh seguirono lo sguardo di Áine verso Adam.

Lei scosse la testa. «No, nessun problema. Preferirei parlarne dopo. In ogni caso, ci sono questioni più pressanti di cui parlare, giusto? Come l’allineamento. Stiamo ancora pensando a giugno, vero?»

«Certo. Adesso che Megan l’ha evocato, non c’è ragione per rimandare.» Hugh batté le mani.

«Preferirei aspettare,» disse Adam. «Megan sta ancora facendo i conti con il suo nuovo potere. Ha bisogno di più tempo.»

«Non ne sono sicuro,» disse Fionn, tornando nella stanza. «Lei è molto più avanti di quello che immaginiamo.» Sollevò un sopracciglio nella mia direzione e io arrossii. «In ogni caso,» continuò lui, «Adam ha ragione. Ha bisogno di più tempo per prepararsi mentalmente per quello che accadrà. Vediamo come andrà l’allenamento nelle prossime settimane prima di prendere una decisione definitiva.»

Will rimase immobile. «Questa è una decisione in cui tu non sarai coinvolto, Fionn. L’Ordine ha già fatto i preparativi.»

«Disfali,» scattò Fionn. «Decideremo noi quando saremo assolutamente sicuri.»

«No. I Segnati sono pronti e tu lo sai.»

M.J. si allungò verso Fionn e abbassò la voce. «Questo è ciò per cui sono nati. Una volta fatto, possono cominciare a vivere qualcosa che si avvicini a una vita normale. Non negarglielo.»

Fionn lo guardò. «Smettila di distorcere tutto,» disse calmo. «L’allineamento è pericoloso. Abbiamo visto cosa può fare.» Mi sforzai di sentire la conversazione.

«Solo perché non li abbiamo mai avuti tutti e quattro alla massima potenza. Questa volta sarà diverso.»

«Basta,» sibilò Fionn. «Questo non sarà definito finché non avremo tutti i fatti e Rían sarà qui a parlare per se stesso.» Detto questo, Fionn uscì dalla stanza.

Dopo quella che sembrò un’eternità, Adam finalmente parlò. «Bell’idea spingere un tasto così delicato per Fionn. Sapete, avreste potuto soltanto chiedercelo.»

M.J. si schiarì la gola. «Non volevamo turbare Fionn, ma è imperativo che l’allineamento avvenga questo solstizio d’estate.»

Avevano ragione. Portare a termine l’allineamento sarebbe stato un enorme sollievo e io ero sicura di poterlo gestire.

Adam annuì. «Ti daremo la nostra risposta definitiva quando Rían sarà qui per parlare per sé.»

«In ogni caso, cosa sta facendo Rían?» Chiesi.

«Oh, mi sta solo aiutando con un piccolo progetto,» disse Hugh. «E no, Megan. Non ho nessuna risposta per te ancora.» Fu deprimente quanto veloce la mia ultima briciola di speranza potesse essere distrutta.

Áine guardò per un momento la mia espressione e si alzò. «Ok, chi vuole caffè?»

Cinque facce amareggiate si girarono verso di lei.

«Oh, andiamo ragazzi, potrebbe andare peggio. Venerdì, potreste dover incontrare la persona che siete costretti a sposare!»