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Si ringraziano per il contributo - Aracne editrice · Questo lavoro è stato curato da Giuseppe Mongelli e altri colleghi della Ragioneria Generale dello Stato. Incentrato sulla figura

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Si ringraziano per il contributo:

Il Ragioniere Generale dello Stato “di ferro”

Vitantonio De Bellis: storia dimenticata di un servitore dello StatoI tomo

a cura di

Giuseppe Mongelli

Prefazione diAndrea Monorchio

Contributi diPaola Alberga, Alberto Ametta, Nunzio Angiola, Pasquale Bellomo

Piervito Bianchi, Maria Castaldi, Giorgio Chambeyront, Dario CiccarelliAdelaide D’Angelo, Antonella Delcuratolo, Spiridione Dicorato

Francesco Antonio Dimarno, Saverio De Paolo, Antonio GaiGiulia Giordano, Donata Grottola, Raffaella Leone, Vittorio Licciardi

Angela Lupo, Paola Maddaluno, Gerardina Maiorano, Mauro MarchionniPiera Marzo, Tommaso Minervini , Roberto Miolla, Giuseppe Mongelli

Adriano Muggeo, Maria Luisa Natale, Lorella Riccio, Stefania PetrucciDomenico Pirrò, Enzo Quaranta, Fabrizio Ridolfi, Salvatore Romanazzi

Marco Romaniello, Giovanna Rotondo, Paola Severini, Laura SoraLucia Spilotro, Margherita Susca, Mariangela Trimigno

Antonia Troja D’Urso, Angela Zullo

Copyright © MMXVAracne editrice int.le S.r.l.

[email protected]

via Quarto Negroni, Ariccia (RM)

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---- tomo

----opera completa

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: dicembre

Ad Andrea e Giulio . . . come una lezione di vitaA Franco Monteleone e Pino de Pinto, due storie di fedeli

semplici, coerenti e silenziosi Servitori dello StatoA tutti i Servitori dello Stato, i Servitori Ignoti

che hanno patito o patiranno l’amarezza, la tristezzae l’ingiustizia del “disumano” oblio

G. M

Vitantonio De Bellis(–)

Ragioniere Generale dello Stato (–)

Indice

Ringraziamenti

PrefazioneAndrea Monorchio

PresentazioneRoberto Romagno

Prolusione in onore di Vitantonio De BellisFrancesco Lorusso

IntroduzioneGiuseppe Mongelli

De Bellis Vitantonio. Il Ragioniere Generale dello Stato di “ferro”Giuseppe Mongelli

Un incontro eccellente: Andrea Monorchio, ragioniere generaledello Stato (–)Giuseppe Mongelli

La Ragioneria Generale dello Stato ai tempi di De Bellis Vitantonio(–)Giuseppe Mongelli

La Ragioneria Generale dello Stato nel secondo dopoguerra el’evoluzione successivaGiuseppe Mongelli

Indice

Il senatore Beniamino FinocchiaroTommaso Minervini

La biblioteca Luca PacioliPaola Maddaluno

Il Ragioniere Generale dello Stato “di ferro”ISBN 978-88-548-9193-7DOI 10.4399/97888548919371pag. 11–11 (dicembre 2015)

Ringraziamenti

Si ringraziano il Sindaco Roberto Romagno, il Vice Sindaco Giuseppe Va-lenzano e tutta l’Amministrazione Comunale di Rutigliano per il patrocinioe il sostegno per la realizzazione del presente volume. Si ringraziano il dott.Gianluca Siviero, dirigente responsabile della Biblioteca Pacioli di Roma,e la dott.ssa Paola Maddaluno per la preziosa collaborazione nella ricercadella documentazione storica, l’ins. Giulia Palmisano per la correzione del-le bozze, il sig. Giuseppe Pascale per l’impaginazione della copertina e leattività di supporto, il sig. Ruggiero Fiore per l’attività di collaborazione.

Un sentito ringraziamento al prof. Andrea Monorchio, XVII Ragionieregenerale dello Stato (–) e ordinario di contabilità di Stato nell’Univer-sità degli Studi di Siena, per la Sua partecipazione alla redazione dell’operatradottasi nella prefazione a questo volume e alla conversazione tenutasinel luglio con gli autori, Tommaso Minervini e Giuseppe Mongelli. Èfatto noto, documentato e indiscutibile, l’impegno straordinario, sincronicoe diacronico, profuso dal prof. Andrea Monorchio in difesa della RagioneriaGenerale dello Stato, all’interno ed all’esterno dell’Istituzione, nel sostegnodella sua Storia, della Tradizione e della sua Innovazione, nella promozionedel suo ruolo all’interno del nostro Ordinamento e del nostro Tempo.

Il Ragioniere Generale dello Stato “di ferro”ISBN 978-88-548-9193-7DOI 10.4399/97888548919372pag. 13–14 (dicembre 2015)

PrefazioneA M∗

Questo lavoro è stato curato da Giuseppe Mongelli e altri colleghi dellaRagioneria Generale dello Stato.

Incentrato sulla figura di uno storico Ragioniere Generale dello Stato,Vitantonio De Bellis, illustra le trasformazioni intervenute nella struttura enei compiti della Ragioneria Generale dello Stato sin dalle origini.

La finalità dell’opera è quella di “riscoprire” un grande Commis delloStato, un pugliese tenace, nato a Polignano a Mare, che diresse la RagioneriaGenerale in un difficile periodo storico a cavallo tra la fine dello Statoliberale e l’avvento del fascismo. Il Comune di Bari l’ha voluto ricordarededicandogli una via della città.

In questa opera collettanea, una diligente e puntigliosa ricognizione hastudiato e approfondito le fonti e la documentazione storica che hannopermesso la ricostruzione della figura e dell’opera di De Bellis. Egli, comestretto e apprezzato collaboratore del Ministro delle Finanze Alberto De’Stefani, ebbe il principale merito di contribuire in maniera determinantealla realizzazione della riforma della contabilità emanata nel .

Una disciplina generale della contabilità statale, e più in generale pubblica,rimasta ancora oggi, nonostante le deroghe e le modificazioni, un quadronormativo di riferimento per molti istituti giuridici e contabili dell’interoapparato pubblico.

Con De Bellis vedrà la luce, dopo oltre cinquanta anni dalla nascita dellaRagioneria Generale, il sistema autonomo e indipendente delle Ragionerieche ha garantito nel tempo una penetrante attività di controllo libera da ognilegame gerarchico rispetto alle Amministrazioni di spesa. La personalità diDe Bellis è scandagliata in tutti i suoi aspetti: ne esce un ritratto che confermale particolari virtù dell’uomo e del civil servant. Un vero servitore dello Statocome lo definì il Ministro De’ Stefani e come del resto confermato nellastoriografia pubblicata in occasione dell’anniversario dei centocinquantaanni dell’Unificazione dello Stato italiano celebratasi nel . De Bellis èstato un longevo e autorevole Ragioniere Generale dello Stato che non

∗ Ordinario di Contabilità di Stato, Università degli Studi di Siena.

Andrea Monorchio

ha smentito e dismesso le proprie gravose funzioni di garante dei contipubblici nemmeno di fronte a Benito Mussolini, massima autorità politica.

Il Ministro De’ Stefani ha lasciato di Lui un memorabile ritratto: «Posse-deva nell’adempimento dei propri compiti la intransigenza di un domenica-no».

Nel volume sono affrontate — con una analisi puntuale e documentata— tutte le problematiche che hanno caratterizzato la evoluzione della Ra-gioneria Generale dello Stato dapprima come Organismo tecnico–contabilee di controllo istituito nel lontano per supportare l’azione del Ministrodelle finanze nella tenuta dei conti pubblici e poi divenuto Organo di Altaamministrazione del Governo per il coordinamento della finanza pubblica.

Molto interessanti risultano i numerosi e diversificati contributi propostinella seconda parte del libro frutto di scritti elaborati da dirigenti, funzionaridella Ragioneria Generale e dai rappresentanti di altre Istituzioni. Trattasidi analisi e riflessioni sui principali temi di contabilità pubblica di cui sonostati tratteggiati i profili evolutivi e le prospettive ulteriori.

La disamina delle funzioni istituzionali della Ragioneria Generale èmolto ampia e stimolante. Lo sviluppo dei temi che hanno caratterizzatole attività di controllo racchiude anche una ampia analisi delle notazionicritiche sollevate nel tempo da numerosi studiosi.

A tal proposito, nel volume è ricordato, da Tommaso Minervini, un altroillustre pugliese, il compianto Senatore Beniamino Finocchiaro che, purnon essendo un uomo dell’apparato burocratico, nella sua veste di politico“illuminato” e di studioso ha concorso a dare un forte contributo agli studisul bilancio e sull’ardua materia dei controlli.

Sono, infine, affrontate con una articolata prospettazione le tematicheriguardanti le evoluzioni più recenti della Ragioneria Generale in cui sipuò chiaramente intravedere una Istituzione ormai ricondotta nel profiloorganizzativo tipizzato dei Ministeri.

La rilevante autonomia a suo tempo disegnata nella legge contabile e cheaveva caratterizzato l’Istituto all’interno del sistema Pubblica Amministra-zione oggi è del tutto scomparsa.

La lunga tradizione di professionalità e il prestigio conquistato “sulcampo” dai suoi Funzionari sono divenuti un evanescente ricordo.

Il Ragioniere Generale dello Stato “di ferro”ISBN 978-88-548-9193-7DOI 10.4399/97888548919373pag. 15–16 (dicembre 2015)

PresentazioneR R∗

Ho accolto con grande favore la pubblicazione del presente volume dedicatoa De Bellis Vitantonio, Ragioniere generale dello Stato dal al , undiscendente di una illustre e antica famiglia molto radicata nella Comunitàdi Rutigliano.

Sono rimasto particolarmente colpito dalla caratura di De Bellis comeuomo e servitore dello Stato e dalle vicissitudini che hanno caratterizzato ilsuo difficile operato e l’alta responsabilità istituzionale rivestita.

Rimango ancora di più sorpreso nell’apprendere quanto rilevante esignificativo sia stato l’apporto di De Bellis nello sviluppo di un’importanteIstituzione del nostro ordinamento, come la Ragioneria generale dello Stato,e nella realizzazione di quella importante riforma della contabilità dello Statodel che resta, ancora oggi a distanza di quasi un secolo, una disciplinadi riferimento e di richiamo per gli operatori pubblici.

Non può non suscitare grande soddisfazione nell’apprendere che que-sto nostro illustre conterraneo sia stato nel celebrato come uno tra imigliori servitori dello Stato in occasione dei festeggiamenti del centocinquantenario dell’unità d’Italia.

Eppure non posso sottacere il rammarico per aver disconosciuto, finoa qualche tempo fa, la storia di De Bellis Vitantonio e devo ritenere am-piamente meritoria l’iniziativa del dott. Mongelli Giuseppe, direttore dellaRagioneria Territoriale dello Stato di Bari, che, attraverso questa pubblica-zione, ha voluto riportare alla “luce” questo personaggio e ci ha consentito,così, di “riannodare” nella nostra memoria collettiva questa storia di unuomo esemplare che ha “speso” l’intera esistenza al servizio dell’interessepubblico e dello Stato.

Ecco, dunque, spiegata pienamente l’adesione mia e dell’intera Ammi-nistrazione comunale all’iniziativa di questa pubblicazione in onore di DeBellis Vitantonio.

Il patrocinio del Comune di Rutigliano vuole rappresentare lo strumentoper “riappropriarsi” della figura di De Bellis e renderla ostensiva all’intera

∗ Sindaco di Rutigliano.

Roberto Romagno

Comunità nell’auspicio di riuscire ad inserirla nel coagulo identitario dellastessa.

De Bellis è un Figlio illustre della nostra Comunità, un esempio dimoralità e dedizione al servizio del bene comune, insomma, un buonesempio per le nuove generazioni che può entrare a far parte del migliore“Patrimonio” etico della nostra Cittadinanza.

Pertanto, siamo ben lieti di promuovere la figura di De Bellis e ci inor-goglisce anche la considerazione che in lui si possa intravedere il fondatoredi una buona tradizione professionale, di una vera e propria “Scuola ba-rese” dell’ex Amministrazione del Tesoro come abbiamo avuto modo diapprendere e conoscere dalle precedenti iniziative assunte dalla Ragioneriaterritoriale dello Stato di Bari.

Rinnovo, pertanto, il mio vivo apprezzamento per l’attività di ricerca e distudio del curatore e degli altri autori di questo volume, condotte in onoredi De Bellis, e che, in parte, cercano di “saldare” il debito di riconoscenzanostra nei confronti di un formidabile Servitore dello Stato come De BellisVitantonio.

Il Ragioniere Generale dello Stato “di ferro”ISBN 978-88-548-9193-7DOI 10.4399/97888548919374pag. 17–18 (dicembre 2015)

Prolusione in onore di Vitantonio De BellisF L∗

A dire il vero, pur essendo appartenuto per vent’anni al preesistente Dica-stero del Tesoro, per aver prestato servizio presso la soppressa rispettivaDirezione provinciale, e pur avendo frequentato, tra aprile e giugno dell’ahi-mè lontano , il corso dell’allora neonata (perché istituita l’anno prima)Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, giustappunto nella sedeoriginaria di Roma in Via XX Settembre, mai avevo sentito parlare di questonostro illustre conterraneo. Il che è dovuto certamente alla mia abissaleignoranza, ma probabilmente anche all’inesorabile oblio cui costui — comed’altronde accade sovente a molti protagonisti della storia della PA — è statocondannato dai suoi successori.

Questa figura di alto dirigente statale, pur avendo egli ricoperto il ruolodi Ragioniere Generale dello Stato tra il ed il , ovverosia in an-ni cruciali delle vicende politiche ed amministrative del nostro Paese, ècomunque rimasta misconosciuta, forse a causa della sua personalità chesuppongo essere stata, come la maggior parte dei nostri conterranei, schiva,riservata e però concreta. Eppure in quei primi anni Venti del ‘, comenoto, furono approvate dal legislatore sia la legge di contabilità generaledello Stato, contenuta nel r.d.l. novembre , n. , e sia il connessoregolamento, approvato con il successivo r.d.l. maggio , n. ; allacui elaborazione il De Bellis, non solo per la precipua funzione da lui alloraricoperta, ma anche per la sua personalità forte e non facilmente mallea-bile, sicuramente ebbe a contribuire, quanto meno fornendo al rispettivoMinistro De’ Stefani consigli e suggerimenti di natura giuridica, oltre chetecnico—contabile.

Questi due testi normativi furono all’epoca dettati proprio nell’intentodi sostituire l’analoga vetusta disciplina sorta nella metà degli anni ottantadell’ che, a propria volta, aveva introdotto nella contabilità pubblica, adopera del Ragioniere Generale di quel tempo Cerboni e del professoreuniversitario di ragioneria Ferrari, il metodo finanziario di rilevazione con-tabile, tutt’ora in uso, in luogo di quello economico, tipico delle aziendeprivate, rivelatosi nel frattempo oramai non soltanto inadeguato, ma anche

∗ Presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Puglia.

Francesco Lorusso

inadatto. Si tratta, in altre parole, di un ordito normativo che, sebbene natoin un periodo storico–politico abbastanza cruciale per la storia del nostroPaese, ancora brilla, come riconosciuto unanimemente, per completezzae chiarezza, oltre che per modernità, se si considera che da quegli anni adoggi è trascorso quasi un secolo e che nel frattempo molta acqua è passatasotto i ponti, soprattutto sul piano legislativo, quanto, ad esempio:

a) alle procedure di evidenza pubblica nello stipulare i contratti dellepubbliche amministrazioni, alla luce anche dell’omologa disciplinaeuropea cui conformare il diritto interno;

b) oppure ai controlli dei provvedimenti e delle attività in genere dellePA e ai corrispondenti profili di responsabilità dei pubblici funzionarie amministratori;

c) ovvero alle regole, criteri e parametri per erigerne e approvare bilancie correlati documenti economico–finanziari programmatici; senzamai smentire o corrodere i cardini essenziali del sistema nel suocomplesso. Anzi, in taluni casi, simili precetti sono stati elevati alrango di norme costituzionali o sono stati poi estesi, in una visioneunitaria della finanza pubblica, a tutti gli enti pubblici non economici,tra cui quelli territoriali (Regioni, Province e Comuni), specie con lapiù recente legge dicembre n. .

Non è perciò del tutto casuale se l’art. della Costituzione, sia nellaformulazione originaria che in quella successiva, come modificata dallal.cost. del //, recasse (dapprima nel ° co.) o rechi ancora (al °co.) il vincolo che «ogni (in precedenza, “altra”) legge che importi (“nuoveo maggiori spese”, ora) nuovi o maggiori oneri (“deve indicare”, ora) prov-vede ai mezzi per farvi fronte», mutuato invero dall’ordinamento contabileall’epoca vigente, ovverosia dall’art. della succitata l. /; normaquest’ultima che in seguito, seppure abrogata, ha tuttavia visto riformulatee ampliate alcune sue antiche prescrizioni mediante le due leggi omologhe agosto , n. e agosto , n. .

Il Ragioniere Generale dello Stato “di ferro”ISBN 978-88-548-9193-7DOI 10.4399/97888548919375pag. 19–25 (dicembre 2015)

IntroduzioneG M∗

Questa pubblicazione segue a breve distanza due volumi pubblicati nel dedicati ai controlli e alle attività amministrative delle Ragionerie territorialidello Stato, presentati il giugno dello stesso anno nella Sala Consiliaredella Provincia di Bari, alla presenza di molti dipendenti in servizio e inpensione dell’Amministrazione del Tesoro di Bari e delle altre provincepugliesi oltre alle autorità civili e militari presenti all’incontro.

I lavori del avevano anche una finalità celebrativa di una esperienzaprofessionale presente negli uffici dell’Amministrazione del Tesoro di Bariavvenuta contestualmente alla commemorazione di dieci eminenti figure didirettori delle strutture del Tesoro di Bari (della Ragioneria provinciale delloStato, della Ragioneria regionale dello Stato e della Direzione provincialedel Tesoro) avvicendatisi dal dopoguerra in poi, cioè dopo la conseguitadipendenza organica e funzionale di tutte le strutture periferiche del Tesorocon l’emanazione del d.p.r. /.

Una giornata dedicata a celebrare una tradizione professionale presentenegli uffici periferici di Bari dell’ex Dicastero del Tesoro e il ricordo di questi“Bravi Maestri” che hanno contribuito a mantenere viva, nel personaledelle sedi baresi, questa tensione verso una professionalità sempre attentae proiettata a livelli più elevati e a far si che si alimentasse il perdurare diuna rinomata scuola di formazione “barese” del Tesoro e ai quali è stataconsegnata (agli interessati o ai loro familiari) una targa con l’attribuzionedell’onorifico e simbolico titolo di «Maestro della Scuola Barese del Tesoro».

È stata anche quella occasione che mi ha indotto a riflettere sulla realevalenza della memoria storica di un’Istituzione e della storia dei suoi uominiche costituisce un imprescindibile “collante” che tiene e consolida il pro-cesso di identità e il senso di appartenenza, insomma il bisogno di sentirsiparte e di identificarsi nel modo di essere dell’Istituzione in cui si operacontribuendo a mantenere viva la reputazione goduta all’esterno presso lasocietà civile e quella delle altre Istituzioni.

È stato da quel momento in poi che ho cercato di sapere di più, inmodo più dettagliato, sulla storia della Ragioneria generale dello Stato e dei

∗ Giuseppe Mongelli è dirigente del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Giuseppe Mongelli

Ragionieri generali dello Stato e così mi imbatto, tra gli altri, con la figuradi Vitantonio De Bellis, Ragioniere generale dello Stato dal al , escopro, con mia grande sorpresa, di aver avuto un illustre conterraneo, unpugliese nato a Polignano a Mare in provincia di Bari, di cui mai nessunomi avesse parlato nell’ambiente di lavoro anche tra i più anziani al punto daconvincermi che non ci fosse mai stato alcun conterraneo che fosse riuscitoad approdare alla massima responsabilità della Ragioneria generale delloStato.

Nella frequentazione del Palazzo di via XX Settembre per motivi dilavoro (riunioni di gruppi di lavoro e altro) è capitato spesso di permanerenella c.d. “Sala dei Ragionieri” al piano terra, nei pressi della Biblioteca“Luca Pacioli”, dove nell’austerità del luogo sono conservati e tappezzatele pareti in legno con i ritratti di tutti i Ragionieri generali dello Stato ericordo di come spiccasse tra i tanti lo sguardo “severo”, anzi “severissimo”,del volto ritratto di De Bellis Vitantonio.

A questo punto la mia curiosità si infittisce ulteriormente e approdosubito con alcune ricerche avviate nella rete internet, poi verificate, che DeBellis è un personaggio di grande spessore e particolarmente importanteper la storia di tutta la Ragioneria generale dello Stato.

Il mio stupore si accresce insieme però alla delusione quando mi accorgoche la coltre fitta e spessa di oblio calata sulla figura di De Bellis — del“disumano oblio” come ebbe a dire egli stesso in un passaggio testamentario— non viene “smossa” neanche nella circostanza in cui il personaggio èportato alla ribalta delle cronache in occasione della pubblicazione dei migliori servitori dello Stato, curata dal prof. Guido Melis su incarico delMinistero della Funzione Pubblica, in occasione, nel , dell’anniversariodei anni dell’unificazione del nostro Paese.

Ebbene, in quella pubblicazione in cui sono stati accuratamente scelti,in base ad un meticoloso lavoro storico, profili di uomini e donneche hanno personificato lo Stato nello svolgimento del loro servizio nelmodo più alto per professionalità, dedizione e moralità, troviamo due ex

. Nella Sala dei Ragionieri nel Palazzo di via XX Settembre, sede oggi del Ministero dell’Eco-nomia e delle Finanze e da sempre del Ministero del Tesoro, sono conservati i ritratti dei Ragionierigenerali dello Stato realizzati dal noto ritrattista Manuel Barbato (–), i cui ritratti e quadrisono presso collezioni private in quasi tutta Europa. Ha fatto il giro del mondo il suo ritratto di JhonF. Kennedy, conservato dalla famiglia del presidente e pubblicato nei libri di testo americani di bellearti. Attualmente nella collezione dei ritratti manca quello dell’ex Ragioniere generale dello StatoMario Canzio.

. Guido Melis, è uno dei maggiori studiosi ed esperti di storia delle istituzioni politiche e distoria dell’amministrazione pubblica, ha curato la pubblicazione: I servitori dello Stato – centocinquantabiografie di uomini illustri d’Italia, Roma, , editore Gangemi. Nel presente volume farò frequenteriferimento ai suoi scritti anche perché è stato un Autore che si è occupato, insieme a Sabino Cassese,in modo molto critico, in più occasioni, delle vicissitudini e del ruolo della Ragioneria generale delloStato e del suo apparato all’interno della compagine burocratica italiana.