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Sicurezza nei laboratori Il ricercatore deve considerare ed applicare una serie di regole e di criteri fondamentali per poter ottenere non solo un risultato riproducibile ma sopratutto una maggiore sicurezza sul posto di lavoro 1. Ridurre la presenza del rischio: a) eliminare i materiali pericolosi quando è possibile; b) sostituirli con un surrogato o equivalente meno rischioso; 2. Disegnare il laboratorio in modo tale che siano minimi tutti i rischi verso il personale: a) rimuovere gli operatori da lavori rischiosi (ad esempio, sostituirli con strumenti); b) contenere i rischi (ad esempio, le cappe chimiche; deposito dei reagenti resistente al fuoco);

Sicurezza nei laboratori - Università degli Studi Mediterranea - … · 2011-08-03 · penetrazione cutanea, possono

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Sicurezza nei laboratori Il ricercatore deve considerare ed applicare una serie di regole

e di criteri fondamentali per poter ottenere non solo un

risultato riproducibile ma sopratutto una maggiore sicurezza

sul posto di lavoro

1. Ridurre la presenza del rischio:

a) eliminare i materiali pericolosi quando è possibile;

b) sostituirli con un surrogato o equivalente meno rischioso;

2. Disegnare il laboratorio in modo tale che siano minimi tutti i

rischi verso il personale:

a) rimuovere gli operatori da lavori rischiosi (ad esempio,

sostituirli con strumenti);

b) contenere i rischi (ad esempio, le cappe chimiche;

deposito dei reagenti resistente al fuoco);

Sicurezza nei laboratori

3. Applicare le buone pratiche e regole da laboratorio:

a) ricordare che si lavora con sostanze chimiche che

possono essere dannose per la salute umana e provocare

danni a cose quando non vengono utilizzati in modo

appropriato;

b) Ogni operatore deve essere responsabile del proprio

posto di lavoro e di tutto il materiale che gli viene affidato.

c) Segnalare immediatamente ai dirigenti ed ai preposti,

eventuali deficienze o carenze dei mezzi di protezione

nonché eventuali altre condizioni di pericolo delle quali

venga a conoscenza;

d) Non rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza o di

segnalazione o di controllo;

e) Non ostacolare i percorsi o le uscite di emergenza con

oggetti quali fusti e contenitori.

Sicurezza nei laboratori

4. Utilizzare i dispositivi di protezione individuale a) Abbigliamento personale: utilizzare lunghi pantaloni e

gonne; i capelli lunghi devono essere legati dietro; non

portare con sé anelli, braccialetti e orologi; b) Camice: indossare il camice tutte le volte che si lavora

in laboratorio anche in caso di operare con materiale

non rischioso; sono da preferire i camici da laboratorio

prodotti in materiale resistente agli agenti chimici; non

indossare il camice al di fuori dell’area di lavoro.

c) Scarpe: utilizzare scarpe chiuse per evitare che possibili vetri rotti o agenti chimici possano essere a

contatto con i piedi; mai usare i sandali; scarpe con

tacco basso sono più confortevoli.

Sicurezza nei laboratori d) Guanti: offrono una barriera tra la pelle e il contaminante biologico e

chimico. In commercio esistono differenti tipi di guanti che offrono

almeno una protezione contro i seguenti contaminanti o rischi: agente

corrosivo o tossico, contaminante biologico, materiali taglienti e

temperature estreme.

Tecnica per la rimozione

di guanti contaminati.

Vantaggi e svantaggi del materiale di produzione dei guanti

Sicurezza nei laboratori e) Protezione degli occhi: I rischi a cui sono esposti sia gli occhi sia la

faccia dell’operatore sono i

seguenti: esplosione o particelle

volanti; vetreria sotto vuoto; liquidi

corrosivi; liquidi che possono

schizzare; gas compressi; materiale

radioattivo; luce ultravioletta ed

altre radiazioni.

Dispositivi per la

protezione degli occhi

e della faccia

Sicurezza nei laboratori f) Protezione dell’udito: la

sonicazione che è un processo di

distruzione delle cellule con onde

sonore ad alta frequenza,

determina alti livelli di disturbo

alle orecchie.

Dispositivi per la

protezione dell’udito

Sicurezza nei laboratori

g) Maschere e respiratori: i

dispositivi che permettono una

protezione per il sistema

respiratorio fanno capo ai

seguenti tre tipi: maschere, che

filtrano la polvere e grandi

particelle dall’aria ed inoltre

forniscono una protezione

contro gli schizzi; respiratori

filtranti; sistemi che forniscono

aria pulita.

Sicurezza nei laboratori

Corretto abbigliamento da laboratorio

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici AGENTE CHIMICO “ tutti gli elementi chimici, da soli o in miscela, allo

stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti come rifiuti mediante

qualsiasi attività lavorativa o anche soltanto presenti a qualunque

titolo sul luogo di lavoro (deposito, trasporto, impiego) o anche che

possono generarsi, durante l’attività lavorativa, come risultato di un

processo anche non voluto o non facente parte del ciclo produttivo

(combustione, liberazione accidentale di fumi o vapori, ecc.)” (D.lgs.

626/94 ) Tipi di agenti chimici: 1. agenti chimici pericolosi già così classificati in base alla normativa su classificazione ed etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi; 2. agenti chimici pericolosi ma non ancora classificati dalle norme su classificazione ed etichettatura (sostanze per i quali esiste ad esempio un valore limite di esposizione, polveri, fumi, vapori, rifiuti, fertilizzanti ecc.); 3. agenti chimici non pericolosi di per sé ma che possono diventarlo nelle loro condizioni di utilizzo.

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

Caratteristica del pericolo delle sostanze o dei preparati classificati come pericolosi

1) ESPLOSIVI: “ Sostanze e preparati

solidi, liquidi pastosi o gelatinosi che,

anche senza l’azione dell’ossigeno

atmosferico, possono provocare una

reazione esotermica con rapida

formazione di gas e che, in determinate

condizioni di prova deflagrano

rapidamente o esplodono in seguito a

riscaldamento in condizioni di

particolare contenimento” .

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

2) COMBURENTI: “ Sostanze o preparati che, a contatto con altre sostanze,

soprattutto infiammabili, provocano una

forte reazione esotermica” .

Sono sostanze o composti che

facilitano o mantengono la combustione

(ossigeno, alcuni clorati, i nitriti, i

perossidi, i permanganati)

3) ESTREMAMENTE INFIAMMABILI: “ Sostanze o preparati liquidi con un

punto infiammabilità estremamente

basso ed un punto di ebollizione

basso, nonché le sostanze ed i

preparati gassosi che a temperatura

ed a pressione ambiente si

infiammano a contatto con l’aria” .

(Metano, eteri ecc.).

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici 4) FACILMENTE INFIAMMABILI: “ Sostanze o preparati che, a contatto con l’aria, a temperatura ambiente e senza apporti di energia, possono riscaldarsi ed infiammarsi. Sostanze e preparati solidi che possono facilmente infiammarsi a causa di un breve contatto con una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo il ritiro della sorgente di accensione. Sostanze o preparati liquidi il cui punto di infiammabilità è molto basso. Sostanze e preparati che a contatto con l’acqua o l’aria umida, sprigionano gas estremamente infiammabili in quantità pericolose”

(Etanolo, acetone ecc.).

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

5) INFIAMMABILI: “ Sostanze e

preparati liquidi con basso grado di

infiammabilità” .

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

6) MOLTO TOSSICI: “ Sostanze e preparati che, in caso di

inalazioni, ingestione, o

penetrazione cutanea, in

piccolissima quantità, possono

essere mortali oppure produrre

lesioni acute o croniche” .

Alcuni tipi di fosforo e molti

pesticidi, aniline.

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

7) TOSSICI: Sostanze e

preparati che, in caso di

inalazioni, ingestione, o

penetrazione cutanea, in

piccole quantità possono

essere mortali oppure

produrre lesioni acute o

croniche” .

L’ammoniaca gassosa, il

cloro, l’acido cloridrico, i

fenoli.

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

8) CANCEROGENI: “ Sostanze e preparati che, in caso di

inalazioni, ingestione, o

penetrazione cutanea, possono

provocare il cancro o

aumentarne la frequenza” .

Formaldeide, alcuni composti

del cromo, il benzene, molti

catrami, idrocarburi aromatici,

l’acrilamide.

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

9) MUTAGENI: “ Sostanze e

preparati che in caso di

inalazioni, ingestione, o

penetrazione cutanea, possono

produrre difetti genetici o

ereditari o aumentarne la

frequenza” .

Fenoli, idrochinone.

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

10) TOSSICI PER IL CICLO

RIPRODUTTIVO: “ Sostanze e

preparati che, in caso di inalazioni,

ingestione, o penetrazione cutanea,

possono provocare, o rendere più

frequenti, effetti nocivi non ereditari

nella prole o danni a carico della

funzione o delle capacità riproduttive

maschili e femminili” .

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

11) NOCIVI: “ Sostanze e

preparati che, in caso di

inalazioni, ingestione, o

penetrazione cutanea, possono

essere mortali oppure

provocare lesioni acute o

croniche” .

Prodotti per la pulizia della

casa. 12) CORROSIVI: “ Sostanze o

preparati che a contatto con

tessuti vivi possono esercitare su

di essi un ‘azione distruttiva” .

Contatti con tali sostanze sono da

evitare.

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici 13) SENSIBILIZZANTI: “ Sostanze o preparati che, in caso di inalazioni, ingestione, o penetrazione cutanea, possono dar luogo ad una reazione di ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce effetti nefasti caratteristici” .

Alcuni coloranti, idrochinone. 14) IRRITANTI: “ Sostanze o preparati non corrosivi il cui contatto diretto, prolungato, e ripetuto con la pelle o con le mucose, può provocare una reazione infiammatoria” .

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici 15) PERICOLOSI PER

L’AMBIENTE: “ Sostanze e

preparati che, qualora si

diffondano nell’ambiente

presentano, o possono

presentare rischi immediati o

differiti per una o più delle

componenti ambientali” .

Pertanto, questi agenti chimici

non devono mai essere

dispersi. Tali sostanze sono il

cloro, i composti organici dello

stagno, il mercurio ed i suoi

composti.

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

I SISTEMI DI FORMAZIONE/INFORMAZIONE degli

operatori: portano a conoscenza i rischi potenziali

associati alla manipolazione di sostanze e

preparati pericolosi e sulle procedure più idonee

da adottare per minimizzare tali rischi,

Segnaletica sui luoghi di lavoro;

Etichette di pericolo affisse sugli

imballaggi;

Schede dei dati di sicurezza .

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici Lo scopo della segnaletica di

sicurezza è quello di attirare, in

modo rapido e facilmente

comprensibile, l’attenzione

dell’operatore su oggetti e

situazioni che potrebbero o che

possono provocare pericolo.

I CARTELLI DI AVVERTIMENTO hanno lo scopo di trasmettervi informazioni sulla natura del

pericolo e del rischio presentati dagli agenti chimici presenti

nella zona

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

I CARTELLI DI PRESCRIZIONE hanno lo scopo di imporre un

obbligo

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici Le ETICHETTE sono poste sia sugli imballi sia direttamente sugli involucri

Informazioni riportate sull’etichetta:

!) Nome ed indirizzo del produttore del distributore o importatore;

2) Nome della sostanza o, nel caso di miscele, delle sostanze

pericolose presenti;

3) Una simbologia del pericolo principale (nera su sfondo arancione)

raffigurante il rischio o i rischi principali presenti dall’agente chimico;

4) Un’indicazione scritta di tale pericolo;

5) Una o più frasi standard che illustrano in forma sintetica i rischi

associati all’impiego e che sono noti come frasi di rischio o R.

6) Una o più frasi standard che descrivono le più comuni procedure di

sicurezza da adottare per minimizzare tali rischi e che sono note come

consigli di prudenza o frasi S;

7) Spesso un numero telefonico di emergenza, da utilizzare, in

situazioni di difficoltà, per ottenere utili informazioni sulle più corrette

misure da adottare.

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

La SCHEDA DI SICUREZZA è un obbligo dei produttori di

sostanze pericolose e contiene le informazioni più importanti

per la tutela dell’uomo e dell’ambiente contro i rischi derivanti

dalla manipolazione degli agenti chimici. Essa è costituita da

16 sezioni

Sezione 1: denominazione

dell’agente chimico, il

nominativo di chi lo ha

prodotto, un numero

telefonico a cui rivolgersi in

casi di emergenza e l’uso

specifico al quale l’agente

chimico è destinato

1) ELEMENTI IDENTIFICATORI DELLA SOSTANZA E DEL PRODUTTORE

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

Sezione 2: è identificata la

sostanza classificata pericolosa

ed i rischi che essa presenta.

Inoltre, sono indicati le quantità

presenti di ciascun componente

chimico di una miscela. Sono

presenti inoltra le simbologie di

pericolo ed i codici R.

2) COMPOSIZIONE – INFORMAZIONI SUGLI

INGREDIENTI

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

Sezione 3: sono indicati in

maniera chiara i pericoli ed i rischi

del prodotto, gli effetti dannosi ed

i sintomi che possono insorgere.

3) IDENTIFICAZIONI DEI PERICOLI

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

Sezione 4: brevi informazioni su

cosa fare in caso di infortunio.

4) MISURE DI PRONTO SOCCORSO

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

La sezione 5 fornisce le

informazioni necessarie a chi

deve intervenire in caso di

incendio causato dall’agente

chimico.

5) MISURE ANTINCENDIO

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

Sezione 6: si trovano

informazioni utili in merito a

particolari precauzioni

individuali da prendere in

seguito a fuoriuscita o

versamento dell’agente

chimico.

6) MISURE IN CASO DI FUORIUSCITA E

DISPERSIONE ACCIDENTALE

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

La sezione 7 fornisce le

condizioni che assicurano un

immagazzinamento sicuro del

prodotto (es. ventilazione dei

locali, tipologia dei contenitori,

ecc.).

7) MANIPOLAZIONE ED IMMAGAZZINAMENTO

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

Nella sezione 8 sono indicati i

dispositivi da adottare per ridurre al

minimo il contatto con l’agente

chimico.

8) CONTROLLO

DELL’ESPOSIZIONE/PROTEZI

ONE INDIVIDUALE

La sezione 9 mostra le più

importanti proprietà fisiche e

chimiche del prodotto.

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

9) PROPRIETA’ FISICHE E CHIMICHE

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

La sezione 10 ci riferisce se e

quanto il composto è più o

meno stabile nelle condizioni di

lavoro e alla possibilità che si

verifichino reazioni pericolose

a contatto con altri materiali.

10) STABILITA’ E REATTIVITA’

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

Sezione 11: si trovano descritti gli

effetti tossicologici immediati e

ritardati sulla salute che possono

insorgere in conseguenza di un

contatto o inalazione o ingestione

dell’agente chimico.

11) INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE

La sezione 12 indica le

caratteristiche dell’agente

chimico nei confronti

dell’ambiente (acqua, aria,

suolo)

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

12) INFORMAZIONI ECOLOGICHE

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

Nella sezione 13 sono indicati i

modi di smaltimento

dell’agente chimico e dei

contenitori. Il codice CER

permette di identificare l’esatta

tipologia di rifiuto in accordo

alle norme comunitarie.

13) CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

Sezione 14: sono descritte le

precauzioni da osservare

durante il trasporto o la

movimentazione dell’agente

chimico.

14) INFORMAZIONI SUL TRASPORTO

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

Nella sezione 15 sono

rinvenibili le informazioni

inerenti la classificazione e

l’etichettatura dell’agente

chimico.

15) INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici

La sezione 16 riporta altre

informazioni che potrebbero essere

utili quali, ad esempio, le

raccomandazioni o le restrizioni per

l’uso, i centri di contatto tecnico,

fonti e norme di legge

16) ALTRE INFORMAZIONI

Sicurezza nei laboratori: agenti chimici Raccomandazioni e consigli: 1. Occorre sempre leggere e controllare le etichette e le schede dei

reagenti prima di utilizzarli; 2. Prelevare solo la quantità strettamente necessaria ed in caso di

prelievo eccessivo, la quantità non utilizzata non deve essere riposta nel contenitore originario;

3. I recipienti dei reagenti chimici devono essere chiusi subito dopo il prelievo;

4. Non si deve mai aggiungere acqua all’acido poiché si avrebbe una reazione violenta con schizzi pericolosissimi. Quindi è l’acido che viene versato lentamente nell’acqua;

5. Non si devono mai toccare i reagenti con le mani. Manipolare i prodotti chimici con le apposite scatole o versarli direttamente dal contenitore al recipiente di analisi;

6. Non aspirare con la bocca i prodotti chimici ma adottare l’apposito aspiratore;

7. Non assaggiare mai i prodotti chimici; volendone percepire l’odore, non annusare direttamente, ma convogliare i vapori con la mano verso il naso.

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: la centrifuga

Bilanciamento del rotore: permette di far girare uniformemente

e quindi di minimizzare gli stress sul rotore.

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: la centrifuga

Bilanciamento di un rotore. (a­d) I rotori contengono 2, 3, 4, e 5 tubi.

Tubi opposti hanno lo stesso peso. (e­f) I rotori hanno una struttura

più complessa: sono presenti 4 secchielli ognuno dei quali porta 10

tubi.

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: la centrifuga

Linee guida per il

bilanciamen to del rotore

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: la centrifuga

Linee di guida generali per il mantenimento e la pulizia della centrifuga

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: la centrifuga

Linee di guida generali per il mantenimento e la pulizia della centrifuga

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: la centrifuga

Principali problemi della centrifuga

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: deionizzatori e dsitillatori

La valutazione della qualità dell’acqua pura è eseguita attraverso la

misurazione di diversi parametri: 1. Resistenza. La massima purezza ionica dell’acqua è di 18.3

megohm cm ­1 e 17 megohm cm ­1 è considerata un valore

accettabile per l’acqua di tipo I 2. Conta batterica. numero di colonie che si formano per volume di

acqua. 3. Carbone organico. Essi sono monitorati con diversi metodi di

solito strumentali. 4. pH. L’acqua ultrapura che è esposta all’aria, reagisce con la CO2 causando un pH di 5.7.

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: deionizzatori e dsitillatori

1. L’apparato per la distillazione dell’acqua richiede frequenti pulizie

poiché può facilmente essere contaminato da microrganismi.

2. Il sistema a resine a scambio ionico dovrebbe essere rigenerato

una volta che le resine hanno scambiato tutti i loro ioni con i

contaminanti. La rigenerazione è eseguita in situ o attraverso il cambio delle cartucce. Molte volte, i microrganismi possono

attaccare le resine e, pertanto, il sistema necessita di una

sanitizzazione.

3. I filtri devono essere testati per evitare che i loro pori siano liberi ed

efficaci. Per la pulizia dei filtri lavati e sanitizzati periodicamente.

4. I carboni attivi potrebbero essere colonizzati dai batteri e otturarsi a

causa della presenza di articolato. Pertanto devono essere

periodicamente lavati, ricaricati o rimpiazzati.

5. Le lampade ad UV riducono la loro potenza con il tempo. Pertanto, i

bulbi devono essere rimpiazzati.

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: le cappe

Corretta manutenzione di una cappa chimica.

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: le cappe

Uso corretto di una cappa chimica.

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: le cappe

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: le cappe

Linee guida per l’uso corretto delle cappe a flusso laminare.

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: la bilancia

Procedura per la pesata di un campione con una bilancia analitica elettronica

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: la bilancia

Fattori che influenzano la pesata e buone pratiche per la pesata

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: la bilancia

Fattori che influenzano la pesata e buone pratiche per la pesata

Sicurezza nei laboratori. Manutenzione ed uso degli strumenti: la bilancia

Procedura per la calibrazione di una bilancia

Sicurezza nei laboratori. Buone pratica da laboratorio

Metodo per separare un liquido da un residue: decantazione

Tecnica di filtrazione: la miscela

viene versata lentamente

nell’imbuto con la carta da filtro

con l’aiuto di una bacchetta di

vetro

Sicurezza nei laboratori. Buone pratica da laboratorio

Lavaggio con la spruzzetta.

E’ molto importante che la

spruzzetta non tocchi mai il

recipiente o l’attrezzo

Sicurezza nei laboratori. Buone pratica da laboratorio

Come versare una sostanza

solida in una provetta

Prelievo di un reagente liquido da

una bottiglia: si apre la bottiglia

afferrando, poi, il tappo tra l’indice ed

il medio

Sicurezza nei laboratori. Buone pratica da laboratorio

Come versare i reagenti

solidi: ruotare leggermente il

recipiente avanti ed indietro,

battendo con le dita sulle

pareti

Come versare i reagenti liquidi

Sicurezza nei laboratori. Buone pratica da laboratorio

Rottura di una bacchetta di vetro. Si effettua, con una lima

triangolare, un segno netto nella posizione dove si vuole ottenere il

taglio. Poi si stringe la bacchetta (i pollici devono essere dalla parte

opposta rispetto all’incisione). L’estremità della bacchetta viene poi

bordata con l’aiuto di una fiamma.

Sicurezza nei laboratori. Buone pratica da laboratorio

Come si regge una provetta

per riscaldarla alla fiamma

Apertura di una fessura in un foglio

di alluminio e posizione di

quest’ultimo alla base della fiamma

Sicurezza nei laboratori. Buone pratica da laboratorio

Come riempire un sacchetto di plastica con gas

Misurazione del volume: definizioni

Il VOLUME è la quantità di spazio che occupa una sostanza

ed il litro è la sua unità di misura. La GRADUAZIONE è posta sui dispositivi per la

misurazione del volume ed è costituita da una o più tacche

che indicano il volume.

Metodo del

menisco per la

misurazione del

volume

Il DISPOSITIVO CALIBRATO PER “ CONTENERE” , conterrà la

quantità specificata quando è riempita fino alla tacca di volume

desiderata.

Misurazione del volume: definizioni

Il DISPOSITIVO CALIBRATO PER “ TRASPORTARE” è marcato

leggermente differente dal precedente in modo tale che trasporti

quella quantità specificata, assumendo che il liquido è acqua a

20°C.

La TOLLERANZA è l’errore che si potrebbe verificare quando si effettua la misurazione di un determinato volume.

La classe A ha una tolleranza minore di quella della B. Ad

esempio, la tolleranza di un contenitore di 100 mL di classe

A è di 0.08 mL, mentre quella di classe B è di 0.16 mL.

Classi di tolleranza: CLASSE A e B

Misurazione del volume: dispositivi I CILINDRI GRADUATI sono vasi

cilindrici, calibrati con sufficiente

accuratezza per le misurazione dei

volumi.

La graduazione dei cilindri viene

eseguita per multipli del suo volume

totale: nei cilindri di 100 ml sono

presenti 100 tacche da 1 ml; nei

cilindri da 500 ml sono presenti 100

tacche da 5 mL.

Le BURETTE sono tubi lunghi e

graduati con un rubinetto di arresto

che è utilizzato per dispensare

determinati volumi in modo accurato.

Misurazione del volume: dispositivi

I MATRACCI sono vasi utilizzati per

misurare volumi specifici la cui

accuratezza deve essere superiore a

quella ottenuta con il cilindro

graduato.

Vantaggi Elevata accuratezza della misura.

Svantaggi Elevato costo

Calibrazione per un solo volume.

Misurazione del volume: dispositivi

Corretto utilizzo di un matraccio

Misurazione del volume: dispositivi

Le PIPETTE sono tubi che, attraverso una suzione, si riempiono di liquido.

Sono utilizzati per la misurazione di volumi che variano da 0.1 a 25 mL

Pipette pre­sterilizzati, mono uso

Plastica e vetro

Banda colorata sulla loro parte superiore ad indicare

la loro capacità e l’intervallo di graduazione

Misurazione del volume: dispositivi

Pipette graduate con una o più

tacche

Le SIEROLOGICHE sono costruite

in modo che l’ultima goccia deve

essere soffiata fuori per versare

l’intero volume

In sommità sono poste una o due

bande ad indicare che queste

pipette sono sierologiche.

Misurazione del volume: dispositivi

Linee guida per un corretto utilizzo di una pipetta sierologica

Le PIPETTE MOHR sono

caratterizzate dal fatto che, il

liquido posto nella parte

inferiore del tubo non fa parte

del volume da trasportare

Misurazione del volume: dispositivi

Misurazione del volume: dispositivi

VOLUMETRICA

Essa è costituita da vetro in borosilicato

ed è calibrata per trasportare un solo

volume quando il liquido riempie il tubo

fino alla linea indicata ed a una

temperatura di 20° C.

Elevata accuratezza

Misurazione del volume: dispositivi

PASTEUR

Non presentano tacche e sono

utilizzate per trasferire liquidi

senza misurare volumi

DISPENSATORI PER

BOTTIGLIE

prelevano determinati volumi

attraverso un tubo che si

estende fino al fondo della

bottiglia contenente reagenti o

soluzioni

Misurazione del volume: dispositivi

ASPIRATORI

prelevare e riversare il liquido

verso e dalla pipetta

Utilizzo di un aspiratore automatico

a) utilizzare un’aspiratore per prelevare il liquido fino ad un livello superiore della tacca di calibrazione;

b) rimpiazzare velocemente l’aspiratore con il vostro indice per fermare la fuoriuscita di liquido;

c) accertare che non vi siano bolle nel liquido ed inclinare leggermente la pipetta per pulirla dal liquido

che permane sulla sua superficie esterna;

Passaggi per il prelievo ed il riversamento del liquido con una

pipetta

Misurazione del volume: dispositivi

d) Scaricare scarto del liquido che era stato prelevato in più, appoggiando la punta della pipetta contro la parete di un recipiente e lasciando

lentamente che il livello del liquido si abbassi, sollevando parzialmente il vostro indice. Bloccare il flusso non appena il fondo del menisco coincide

esattamente con la tacca graduata. e) Mettere la punta della pipetta all’interno del recipiente di ricezione e

lasciare scolare il liquido. Quando il libero flusso si arresta, appoggiare la punta contro la parete interna del recipiente per dieci secondi. Infine, ritirare la pipetta con un movimento di rotazione per eliminare un eventuale liquido

aderente alla punta.

Misurazione del volume: dispositivi

Portapipette

Misurazione del volume: dispositivi Le MICROPIPETTE sono dispositivi utilizzati per misurare volumi che vanno

da 1 a 1000 mL. Micropipetta a dispensatore positivo

Il pistone è a diretto contatto con il campione

Utilizzati per campioni viscosi e volatili.

Siringhe

Micropipetta ad aria esiste un cuscinetto di aria tra il pistone ed il campione

Evitano l’inquinamento dello strumento

Multicanali

digitali (trasportano differenti volumi)

elettroniche (controllate da un microprocessore)

Misurazione del volume: dispositivi

Parti costituenti una

micropipetta ad aria

Le micropipette ad aria hanno un pulsante che serve per spingere il

pistone ed attraverso il quale l’operatore controlla il prelievo e

l’espulsione del liquido.

Misurazione del volume: dispositivi

Misurazione del volume: dispositivi

Linee guida per un corretto utilizzo della micropipetta ad aria

Misurazione del volume: dispositivi Fattori che influenzano l’accuratezza delle misure mediante

micropipette ad aria

1: Operatore: il non corretto utilizzo delle micropipette da parte

dell’operatore comporta degli errori di prelievo e rilascio di

determinati volumi di liquido;

2. Proprietà fisico­chimiche del liquido trasportato: ad esempio, se

il liquido è viscoso conviene operare con una micropipetta a

dispensatore positivo;

3. Condizioni ambientali: ad esempio, per misure accurate è bene

che le micropipette, i puntali e la soluzione siano in condizioni di

temperatura simili;

4. Condizioni di manutenzione delle micropipette

Misurazione del volume: dispositivi

Le sostanze in forma sia liquida (accidentale) sia aerosolica (consueta)

possono penetrare nella micropipetta e causare 1) la contaminazione

degli esperimenti successivi, 2) danni alla micropipetta e 3) rischi per la

sicurezza dell’operatore

Contaminazione delle micropipette

Consigli

a) Utilizzare i puntali speciali che

bloccano l’entrata del liquido e

dell’aerosol nella micropipetta;

b) Dedicare delle micropipette ad

una determinata tecnica

Misurazione del volume: dispositivi

Consigli per evitare gli errori durante l’operazione di pipettamento

Misurazione del volume: dispositivi

Consigli per evitare gli errori durante l’operazione di pipettamento

Misurazione del volume: dispositivi

Linee guida da seguire quando l’operazione di pipettamento è frequente

Verificare periodicamente le “ perfomances” delle micropipette che si

basano sulla valutazione dell’accuratezza e della precisione della

micropipetta.

Misurazione del volume: dispositivi

Inviate ai produttori

Verificati in laboratorio

Metodo gravimetrico.

verifica del peso di un determinato volume di acqua pura

(chiamato volume nominale) che è prelevato dalla

micropipetta.

L’accuratezza e la precisione sono confrontate con quelle fornite

dal produttore. Se le perfomances della micropipetta sono

discordanti si deve effettuare la calibrazione seguendo le istruzioni

del produttore.

Misurazione del volume: dispositivi

Metodo gravimetrico per determinare l’accuratezza e la precisione di una micropipetta

Misurazione del volume: dispositivi

Metodo gravimetrico per determinare l’accuratezza e la precisione di una micropipetta

Misurazione del volume: dispositivi

Metodo

gravimetrico per

determinare

l’accuratezza e la

precisione di una

micropipetta

Misurazione del volume: dispositivi

La manutenzione ordinaria delle micropipette prevede la pulizia

esterna ed il rimpiazzo delle guarnizioni.

La manutenzione straordinaria si esegue allorquando sono presenti

uno dei seguenti sintomi:

1. la micropipetta non preleva il giusto volume di liquido;

2. la micropipetta non trattiene il liquido;

3. il pulsante si inceppa.

Sintomo 1 e 2: cattivo inserimento del puntale e/o malfunzionamento di una guarnizione

Misurazione del volume: dispositivi

Note sulla pulizia e sulla semplice riparazione delle micropipette

Dopo che la micropipetta è stata riparata, è bene controllare le sue perfomances