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Simbolismo e Divisionismo

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SIMBOLISMO E DIVISIONISMO

Il simbolismo, che nasce nel 1880 in Francia, è un movimento artistico i cui pittori rappresentanti fanno uso di colori brillanti e linee fortemente espressive per rappresentare visioni oniriche di notevole emotività, a volte tendenti al macabro, ispirate a soggetti letterari, religiosi o mitologici. Gli artisti di punta del movimento, che formano il gruppo dei profeti ( Nabis ), riprendono tematiche impressioniste come scene di campagna e di vita parigina ma ne negano il valore d’immagine istantanea, riducendole ad un’eleganza ordinata e rarefatta. Essi usano la decorazione e l’arabesco e costruiscono raffinate icone con una pittura sinuosa che all’occhio dello spettatore deve sembrare una trasfigurazione della realtà. Questa corrente influenzerà poi i lavori di Vincent Van Gogh ( che passerà dai toni puntinisti a delle vere e proprie serpentine, vortici ed onde ),

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Figura 1 Vincent Van Gogh, oliveto con nuvola bianca, olio su tela, 73 x 92 cm, 1889, Museum of Modern Art, New York

Paul Gauguin ( per il quale si parla di colore nitido e brillante cioè puro, come fuoriesce dal tubetto ),

Figura 2 Paul Gauguin, la Orana Maria, olio su tela, 114 x 89 cm, 1891, Metropolitan , New York

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Edvard Munch ( che esalterà la deformazione lineare e cromatica finalizzata alla rappresentazione di stati psichici ed emotivi che costringono ed umiliano la sua voglia di esplodere )

Figura 3 Edvard Munch, L'urlo, 1893, Oslo Munchmuseet

e nella scultura Auguste Rodin.

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Figura 4 Auguste Rodin, La mano di Dio, 1886 - 1902 , Musée Rodin Parigi

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I precorritori di questo movimento e cioè i pittori Gustave Moreau e Pierre Puvis de Chavannes, utilizzano appunto una pittura allegorica e simbolica, con ricorso alla mitologia e alle storie bibliche rivisitate come un’ apparizione onirica ed anche la stessa natura appare nelle tele come un sogno dagli aspetti più sfuggenti, anomali, inspiegabili. Temi fondamentali della loro opera sono il rifiuto della copia dal vero, l’esaltazione della memoria e dell’immmaginazione. Sulla tela si ha una fusione dei dati sensoriali con quelli spirituali.

Figura 5 Gustave Moreau, Jupiter et Séméle, Parigi, Musée Gustave Moreau

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Il simbolismo ha interessato anche l’Italia dove viene utilizzato soprattutto dai pittori divisionisti.Il divisionismo è un movimento pittorico italiano sviluppatosi a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Nasce essenzialmente dall’impressionismo e ne sviluppa ulteriormente la ricerca sulla scomposizione dei colori e della luce. La sua tecnica innovativa prende spunto dalle teorie ottiche di Chevreul, lo scienziato che, osservando le combinazioni dei colori, aveva notato che due colori accostati tra di loro tendevano a tingersi l’un l’altro del corrispettivo colore complementare e influenzavano così i colori adiacenti; il giallo tendeva a colorare di un blu violaceo i colori vicini; il rosso di un verde tendente all’ azzurro e così via. Da questi studi era arrivato a formulare la famosa legge dei contrasti simultanei qui citata e cioè : “ due colori adiacenti vengono percepiti dall’occhio in modo diverso da come sono realmente ”.

Figura 6 Michel Eugène Chevreul, cerchio colorato

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Il divisionismo nasce dall’esigenza di rappresentare il vero attraverso gli effetti della luce del sole pertanto i pittori che praticano questa tecnica accostano i colori puri e li applicano sulla tela a piccoli tratti, stesi in tante minuscole pennellate filamentose, abolendo il chiaroscuro e cercando la luce dal vivo.Il movimento da cui prendono spunto è il puntinismo francese in cui sulla tela appaiono puntini e colori non mischiati che lasciano che sia l’occhio dello spettatore a ricomporli, un po’ come accade per i pixel su cui lavora il grafico digitale. Una corrente analoga al divisionismo acquista rilievo anch’essa in Italia ed è quella dei macchiaioli di Firenze come Giovanni Fattori e Silvestro Lega che adottano i soggetti dalla vita contemporanea, aboliscono il disegno, trascurando i dettagli e rendendo la visione d’insieme con vivaci “ macchie ” di colore.

Figura 7 Giovanni Fattori, 1872 - 1873, tempera su tela, 21x 31 cm, Galleria di arte moderna, Firenze

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Diffusosi in Italia ma con principale centro artistico a Milano, il divisionismo nasce ufficialmente nel 1891 quando vengono esposte le prime opere all’esposizione Triennale di Brera. Il soggetto che guida i divisionisti è la natura colma di luce, con tratti più frastagliati e colori sovrapposti ma con l’aggravarsi dei problemi sociali si cominciano a vedere contenuti pittorici più gravi come lotte dei lavoratori, il mondo contadino e i temi religiosi. Tra i principali maestri del divisionismo italiano ricordiamo Giovanni Segantini, nei cui disegni predomina la montagna, i suoi silenzi e la solennità della natura,

Figura 8 Giovanni Segantini, Trittico delle Alpi, La Natura, 1894 - 1899 ( parzialmente incompiuto ), olio su tela, St. Moritz, Museo Segantini

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Giuseppe Pellizza da Volpedo, nelle cui tele traspare l’attivismo socialista,

Figura 9 Giuseppe Pellizza Da Volpedo, Il quarto stato, 1896 - 1902, olio su tela, 293 x 545 cm, Galleria d'arte moderna, Milano

nella scuola ligure Rubaldo Merello e in Francia Georges Seurat. Da questo movimento prenderanno poi spunto artisti come Boccioni, uno tra i fondatori del futurismo.

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