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Ciò che NON SAI conta più di ciò CHE Ciao! Io sono Mushin SAI Colui che sa, sa di non sapere 8-9 Ottobre 2011 venerdì 7 ottobre 11

Simone Tornabene - Ciò che non sai conta più di ciò che sai - Colui che sa, sa di non sapere

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Simone Tornabene - Ciò che non sai conta più di ciò che sai - Colui che sa, sa di non sapere

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Ciò che NON SAIconta più

di ciò CHECiao!����������� ������������������  Io����������� ������������������  son

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Mushin

S A ICColui che sa, sa di non sapere

8-9 Ottobre 2011

venerdì 7 ottobre 11

Page 2: Simone Tornabene - Ciò che non sai conta più di ciò che sai - Colui che sa, sa di non sapere

conoscenza: castells, socrate e hawkingLa conoscenza come verità e la conoscenza come aletheia (distinguere ciò

che copre la verità, renderla progressivamente più visibile)

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Page 3: Simone Tornabene - Ciò che non sai conta più di ciò che sai - Colui che sa, sa di non sapere

Il web 1.0 come enorme banca datiIl web 2.0 come enorme relazione tra

dati (come usarli)Ma non significa disintermediazione né più

stabilità

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Se l’informazione è abbondante il suo valore

tende a zeroImporta ciò che ancora non

sappiamo(es. russell/popper tacchino

induttivista)

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Eventi inattesi e imprevedibili sconvolgono la realtà. Si

possono cavalcare? (Cigni neri, Taleb)

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Un modo di vedere è anche un modo di non vedere (Marx)

Esempio forma-senza forma di Laozu

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Rumba: gestire l’ignoto imparando facendo. Segue: non fermarsi mai,

sperimentazione continua. Ever tried ever failed. No matter. Try again. Fail

again. Fail better. (Beckett)

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Gestire l’ignoto: errore grave è stare fermiSuccesso temporaneo: ripetere sempre le stesse azioni (non cambiare prospettiva)

perché l’unica cosa certa è il cambiamento. Successo permanente: mai fermarsi, preservare

degli spazi di fallimento (logica del venture capitalism)

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Sappiamo che accadrà, ma non sappiamo quando né come.

Cosa fare?

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Nonaka: Variabilità Minima, Fluttuazione e Caos Creativo (senza

forma)

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Bilanciare Leoni e Volpi (Machiavelli)

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Bilanciare Pragmatici e

Visionari

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Creare team fatti da persone curiose (appassionate, che si mettono in discussione, curiose) => Darwin non è il più forte o il più intelligente a vincere ma il più adattabile =>

preservare più caratteri possibili dentro un’unità. Siate incoerenti e schizofrenici nei limiti dell’identità. La crisi nel sistema anziché crisi del

sistema.

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No approccio ultraspecialistico americano: non rinunciamo ai michelangelo e ai leonardo!

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Contaminazione: come nelle arti marziali fare pratica con

avversari sempre diversi (oppure una cintura bianca può battere

una nera)

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Flessibilità: ciò che è rigido si spezza, ciò che è elastico si preserva. Essere come l’acqua che

non cambia natura passando per i 3 stati. Non sforzarsi di preservarsi: il samurai è già morto

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Opportunità: ogni crisi è un’opportunità da cogliere. Lo stratega trasforma i punti di

debolezza in punti di forza. La crisi nel sistema non è crisi del sistema (i regimi con

performance migliori nel lungo periodo sono quelli con maggiore competizione interna es.

democrazie). Colui che non ha mai sbagliato è colui che non ha mai fatto nulla

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No dialettica occidentale del dualismo bene-male: massimizzare uno per minimizzare l’altro. Il

movimento nasce dal rapporto complementare fra poli diversi. Preservare il movimento significa

preservare i poli (senza forma). Oriente: eternità come movimento (metempsicosi), Occidente

cattolico: eternità come prevalenza immutabile del bene

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Nonaka: le organizzazioni possono immagazzinare conoscenza ma solo le persone possono produrla. Non esiste

produzione di conoscenza senza utilizzo di conoscenza preesistente.

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