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Anno II n.35 (78) - 3 settembre 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected] PIÙ IN FORMA CON UNA BELLA RISATA L a sensazione di benessere che ci pervade quando ridiamo l’abbiamo provata tutti nella vita. Una bella e sana risata, anche per motivi all’apparenza insensati. Quando ridiamo ci sentiamo bene, la giornata vola via molto più serenamente ed il buonumore ci aiuta ad affrontare i momenti più difficili. Questo lo sapevamo già, dopotutto. Quello che ignoravamo, invece, è che ridere non fa bene solo all’umore, ma anche al cuore. E’ quanto emerge dai risultati di alcune ricerche svolte presso l’Università del Maryland a Baltimore e presentati al congresso dell’European Society of Cardiology a Parigi. Un noto quotidiano italiano, che in settimana ha dato risalto alla notizia, ha chiesto ad un cardiologo dell’Università di Fer- rara di commentare i risultati di queste ricerche. “Le persone con un carattere tendente al depresso sono più a rischio di malattie cardiovascolari - dichiara il cardiologo, Roberto Ferrari - l’alle- gria, al contrario, può essere protettiva e adesso c’è la conferma scientifica”. Secondo gli autori dello studio, farsi grosse risate per almeno 15 minuti al giorno, aiuta le coronarie a stare bene come fa l’esercizio fisico. Questo, gra- zie alle endorfine che vengono liberate nel cervello. L’ossido nitrico prodotto da esse, permette alle arterie di dilatar- si, impedisce l’accumulo di colesterolo e quindi la nascita di trombi. “Emo- zioni negative, come ostilità, rabbia, depressione e isolamento sociale, sono cardiotossiche - aggiunge un altro par- tecipante al congresso, dell’Università di Pisa. - Questa negatività, che dipen- da da fattori esterni o dalla personalità di una persona, aumenta il rischio di infarto nei sani, fino a raddoppiarlo in chi è già malato”. Dunque ridere e sorridere fa benissimo a se stessi e agli altri. Non solo per questioni interiori e psicologiche, ma anche fisiche. Allora perché negarsi la possibilità di sorride- re ogni giorno? E’ vero, in alcuni mo- menti difficili che ognuno di noi deve affrontare nella vita, ridere può diven- tare un’impresa quasi titanica. Ma pen- sateci un attimo: siamo noi stessi che ci imponiamo questo pensiero. Ridere e sorridere è facilissimo. E soprattutto gratuito. Fermarsi a chiacchierare con un amico, raccontare una barzelletta, avere un atteggiamento positivo porta sempre ad un sorriso. E anche atteggia- menti spontanei ed inaspettati possono farlo: come un fiore senza motivo ad una persona a cui si vuole bene, paga- re un caffè al Drive Thru per lo sco- nosciuto in auto dietro di noi, una cena in compagnia, meravigliarsi della luna e di un cielo stellato e così via. Rega- larsi e regalare un sorriso è più facile di quanto si pensi. Ridere è contagioso, basta cominciare a farlo e tutti vi segui- ranno. Ora, finito di leggere, pensate a qualcosa che vi faccia sorridere e con- dividetelo con la prima persona che incontrate. Sarete voi stessi il primo anello di una catena di buonumore. EDITORIALE di Gianvito Magistà CALCIO Bari, Torrente e Angelozzi puntano ai playoff > P.8 PUGLIA La festa di Sant’Oronzo a Turi, nel barese > P.7 MANOVRA O ELEZIONI, IL BIVIO D a lunedì si apre la settimana de- cisiva per la manovra economica lacrime e sangue varata dal governo Berlusconi. Il confronto passa all’au- la del Senato, che discuterà l’impian- to della legge e gli emendamenti che tutti hanno presentato, dal governo alle opposizioni. Il futuro del prov- vedimento è molto incerto ed altret- tanto, di conseguenza, lo è il futuro politico dell’Italia. Se non interver- ranno fatti nuovi sarà difficile, questa volta, trovare la coesione invocata dal presidente Napolitano, servita qual- che settimana fa a varare in appena quattro giorni la manovra precedente. Berlusconi ha promesso aperture ed ha chiesto altrettanta disponibilità e collaborazione all’opposizione, ma la manovra è indigeribile e al momento presenta ancora spazi vuoti, ad esem- pio, nelle coperture dei costi. All’ap- pello mancherebbero 5 o 6 miliardi. I punti di contatto fra maggioranza e opposizione sono minimi e nella stes- sa maggioranza ci sono mal di pancia che forse nemmeno l’imposizione del voto di fiducia farà passare. In que- ste condizioni e con queste premesse, il cammino della manovra sembra molto impervio. E se la manovra non passa, non c’è scampo per il governo: dovrà dimettersi, aprendo, molto pro- babilmente, una crisi politica che po- trebbe portare alle elezioni anticipate. Che mai come questa volta sarebbero, per tutti, la soluzione migliore. Meno che per gli italiani e per i meridionali, che vedrebbero vanificarsi gli effetti del piano per il sud appena varato e alle prese, come un bambino, coi pri- mi difficili passi. Forse, solo un nuo- vo intervento di Napolitano potrebbe servire a rimettere ordine. A meno che anche il presidente non si sia convinto che questa classe politica sia meglio mandarla a casa. di Enzo Magistà UN MOLISANO IL CAPO UFFICIO STAMPA DI HARPER > P.7 TORONTO/Nomina ZIO MICHELE SCRIVERÀ UN LIBRO CON LE SUE VERITÀ > P.5 AVETRANA/Misseri NOTTE DI TARANTATI IL MATRIMONIO LA PROTESTA DEI SINDACI DEI PICCOLI COMUNI > P.3 MOLISE/Campobasso > P.2 > P.7

SIN n.35 2011

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Bari, Torrente e Angelozzi puntano ai playoff editoriale L a sensazione di benessere che ci TOrOnTO/nomina D a lunedì si apre la settimana de- AveTrAnA/Misseri MOLiSe/Campobasso Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected] > p.3 > p.2 > p.7 > p.7 > p.5 di Enzo Magistà di Gianvito Magistà > p.8 > p.7 Anno II n.35 (78) - 3 settembre 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà

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Anno II n.35 (78) - 3 settembre 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected]

più in forma con una bellarisata

La sensazione di benessere che ci pervade quando ridiamo l’abbiamo

provata tutti nella vita. Una bella e sana risata, anche per motivi all’apparenza insensati. Quando ridiamo ci sentiamo bene, la giornata vola via molto più serenamente ed il buonumore ci aiuta ad affrontare i momenti più difficili. Questo lo sapevamo già, dopotutto. Quello che ignoravamo, invece, è che ridere non fa bene solo all’umore, ma anche al cuore. E’ quanto emerge dai risultati di alcune ricerche svolte presso l’Università del Maryland a Baltimore e presentati al congresso dell’European Society of Cardiology a Parigi. Un noto quotidiano italiano, che in settimana ha dato risalto alla notizia, ha chiesto ad un cardiologo dell’Università di Fer-rara di commentare i risultati di queste ricerche. “Le persone con un carattere tendente al depresso sono più a rischio di malattie cardiovascolari - dichiara il cardiologo, Roberto Ferrari - l’alle-gria, al contrario, può essere protettiva e adesso c’è la conferma scientifica”. Secondo gli autori dello studio, farsi grosse risate per almeno 15 minuti al giorno, aiuta le coronarie a stare bene come fa l’esercizio fisico. Questo, gra-zie alle endorfine che vengono liberate nel cervello. L’ossido nitrico prodotto da esse, permette alle arterie di dilatar-si, impedisce l’accumulo di colesterolo e quindi la nascita di trombi. “Emo-zioni negative, come ostilità, rabbia, depressione e isolamento sociale, sono cardiotossiche - aggiunge un altro par-tecipante al congresso, dell’Università di Pisa. - Questa negatività, che dipen-da da fattori esterni o dalla personalità di una persona, aumenta il rischio di infarto nei sani, fino a raddoppiarlo in chi è già malato”. Dunque ridere e sorridere fa benissimo a se stessi e agli altri. Non solo per questioni interiori e psicologiche, ma anche fisiche. Allora perché negarsi la possibilità di sorride-re ogni giorno? E’ vero, in alcuni mo-menti difficili che ognuno di noi deve affrontare nella vita, ridere può diven-tare un’impresa quasi titanica. Ma pen-sateci un attimo: siamo noi stessi che ci imponiamo questo pensiero. Ridere e sorridere è facilissimo. E soprattutto gratuito. Fermarsi a chiacchierare con un amico, raccontare una barzelletta, avere un atteggiamento positivo porta sempre ad un sorriso. E anche atteggia-menti spontanei ed inaspettati possono farlo: come un fiore senza motivo ad una persona a cui si vuole bene, paga-re un caffè al Drive Thru per lo sco-nosciuto in auto dietro di noi, una cena in compagnia, meravigliarsi della luna e di un cielo stellato e così via. Rega-larsi e regalare un sorriso è più facile di quanto si pensi. Ridere è contagioso, basta cominciare a farlo e tutti vi segui-ranno. Ora, finito di leggere, pensate a qualcosa che vi faccia sorridere e con-dividetelo con la prima persona che incontrate. Sarete voi stessi il primo anello di una catena di buonumore.

editorialedi Gianvito Magistà

calcioBari, Torrentee Angelozzipuntanoai playoff

> p.8

pugliaLa festadi Sant’Oronzoa Turi,nel barese

> p.7

manovrao elezioni,il bivio

Da lunedì si apre la settimana de-cisiva per la manovra economica

lacrime e sangue varata dal governo Berlusconi. Il confronto passa all’au-la del Senato, che discuterà l’impian-to della legge e gli emendamenti che tutti hanno presentato, dal governo alle opposizioni. Il futuro del prov-vedimento è molto incerto ed altret-tanto, di conseguenza, lo è il futuro politico dell’Italia. Se non interver-ranno fatti nuovi sarà difficile, questa volta, trovare la coesione invocata dal presidente Napolitano, servita qual-che settimana fa a varare in appena quattro giorni la manovra precedente. Berlusconi ha promesso aperture ed ha chiesto altrettanta disponibilità e collaborazione all’opposizione, ma la manovra è indigeribile e al momento presenta ancora spazi vuoti, ad esem-pio, nelle coperture dei costi. All’ap-pello mancherebbero 5 o 6 miliardi. I punti di contatto fra maggioranza e opposizione sono minimi e nella stes-sa maggioranza ci sono mal di pancia che forse nemmeno l’imposizione del voto di fiducia farà passare. In que-ste condizioni e con queste premesse, il cammino della manovra sembra molto impervio. E se la manovra non passa, non c’è scampo per il governo: dovrà dimettersi, aprendo, molto pro-babilmente, una crisi politica che po-trebbe portare alle elezioni anticipate. Che mai come questa volta sarebbero, per tutti, la soluzione migliore. Meno che per gli italiani e per i meridionali, che vedrebbero vanificarsi gli effetti del piano per il sud appena varato e alle prese, come un bambino, coi pri-mi difficili passi. Forse, solo un nuo-vo intervento di Napolitano potrebbe servire a rimettere ordine. A meno che anche il presidente non si sia convinto che questa classe politica sia meglio mandarla a casa.

di Enzo Magistà

un molisano il capo ufficio stampadi harper

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TOrOnTO/nomina

zio michele scriveràun libro con le sue verità

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AveTrAnA/Misseri

notte di tarantati

il matrimonio

la protesta dei sindaci dei piccoli comuni

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MOLiSe/Campobasso

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2 3 settembre 2011

Anno II - n.35 (78) - 3 settembre 2011Iscrizione al Registro

Stampa del Tribunale di Barin. 14 del 3 marzo 2010Direttore responsabile

Giovanni magistàProprietario ed Editore

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Gli sposi con Francis Ford Coppola

Una cerimonia intima, all’insegna della riservatezza. Verrà ricorda-

to così il matrimonio civile tra Sofia Coppola e Thomas Mars, celebrato sabato scorso a Bernalda, cittadina del materano che per una giornata intera ha catalizzato l’attenzione di giorna-listi e fotografi provenienti da tutto il mondo. Come da copione, scritto nei minimi dettagli da papà Francis, la coppia ha detto “sì” nel salone di Pa-lazzo Margherita, fatto restaurare per l’occasione. Il sindaco Leonardo Chi-ruzzi, con la fascia tricolore, ha pro-nunciato la formula di rito davanti ai testimoni, i fratelli Roman (anche lui regista) e David, i rispettivi clan fa-miliari e i musicisti Larent Bracowitz e Christian Mazzalai, della band dello sposo. Coppola ha dovuto rinunciare ai suoi bermuda per indossare un comple-to di lino bianco, accanto alla moglie Eleanor, in abito lungo fiorito dai toni sobri. La sposa indossava un abito sem-plice di color glicine, lo sposo un ve-stito classico grigio. Tanta sobrietà di-cevamo, ma altrettanta delusione tra la folla che non ha potuto salutare la neo coppia che solo per qualche minuto si è concessa ai tanti curiosi assiepati sin dal mattino davanti all’antica dimora ottocentesca. Poche le star di Hollywo-od presenti. Dei nomi annunciati, tra cui Nicolas Cage, non c’e’ stata traccia, se si escludono Talia Shire, sorella di Francis Ford Coppola, e Johnny Depp, che però sono rimasti invisibili alla fol-la. Una settantina, invece, i fortunati invitati al banchetto, opera dello chef del Vecchio Frantoio su precise indi-cazioni del padre della sposa: antipasti locali, orecchiette, porchetta, peperoni cruschi e gli immancabili lampascio-ni. La torta semplice, “in stile marria-ge americano”. A notte inoltrata uno spettacolo di fuochi d’artificio quasi a ringraziare la cittadina di Bernalda. La scelta della famiglia Coppola di tornare in Basilicata per celebrare il matrimo-nio è stata definita “motivo di fiducia e di speranza” dal presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito De Fi-lippo, in una lettera inviata agli sposini. De Filippo ha sottolineato la “sobrietà” e il “comprensibile riserbo” manifesta-ti dagli sposi fino ad oggi e ha eviden-ziato l’impegno per fare in modo che

basilicata/Ricevimento lussuoso, ma privato. cibi tipici lucani e torta all’americana per gli sposi. tra gli ospiti Johnny Depp

Sofia Coppola, matrimonio da film

La gente di Bernalda in attesa degli sposi

Fuochi d’artificio in onore di Bernalda

altri figli più o meno illustri di questa terra, oggi sparsi per il mondo, tornino nei loro luoghi di origine per coronare almeno alcuni dei loro piccoli e grandi sogni. Intanto i Coppola hanno lasciato Bernalda. Il loro rientro è previsto per l’inaugurazione di un Wine bar e di un albergo extralusso realizzato all’interno di Palazzo Margherita. L’antica dimora custodisce uno dei Giardini e Parchi storici più belli d’Italia e, al tempo stes-so, uno dei pochi e meglio conservati giardini urbani della Basilicata, come certificato dallo stesso Ministero dei Beni Culturali fin dal 1960. Oggi sta per rinascere a nuova vita come resort 5 stelle, grazie ad un attento progetto di restauro bioecologico affidato dal re-

gista al noto interior designer francese Jacques Grange. Non si hanno purtrop-po immagini del restauro del Palazzo, ma sembra che il decoratore parigino si sia sbizzarrito nell’abbellire gli spazi di questo gioiello della cittadina jonica, utilizzando marmi di Carrara ovunque, dettagli architettonici sfarzosi, tappez-zerie coloratissime, stucchi pregiati e dipinti restaurati. Il complesso possie-de otto stanze ed ognuna è stata dedi-cata ad un personaggio della famiglia Coppola. Una piscina è stata ricavata in una zona esterna adiacente senza de-turpare il vecchio giardino, sottoposto a vincolo monumentale, come tutto il Palazzo.

Alessandro boccia

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33 SETTEMBRE 2011

Piccoli, ma pieni di storia e storie, identità di una comunità che non

vuole dissolversi in nome di presunti risparmi. Sono i Comuni del Molise che rischiavano di essere colpiti dalla scure della manovra correttiva del bi-lancio pubblico che il governo deve assolutamente varare. Sessantuno, per la precisione, su centotrentasei, i cen-tri che secondo la prima bozza di ma-novra dovevano unirsi nella figura del presidente dei municipi. Scomparire, insomma, nell’identità istituzionale, perdendo l’unica anima viva rimasta: l’identità.

Hanno tutti una caratteristica in co-mune, questi piccoli centri. Essere in alta collina quando non in montagna, dove le condizioni di vita, soprattutto in inverno, non sempre sono agevoli e comode. Ma soprattutto hanno un tra-scorso fatto di emigrazione che ha reso grande il Molise nei cinque continenti, e che loro, gli emigranti di un tempo, non mancano mai di ricordare nei loro discorsi ufficiali.

L’Anci del Molise, presieduta da Franco Miranda, ha voluto organizzare “una protesta ma anche una proposta”, come ha detto presentando l’iniziativa che si è svolta a Campobasso.

Nel giorno in cui più di mille sindaci hanno indossato la fascia tricolore per sfilare a Milano nella manifestazione nazionale di protesta, in Molise si è vo-luto dare un segnale particolare.

La regione certamente più colpita nel suo cuore pulsante ha voluto infatti accendere i riflettori proprio da Cam-pobasso, dove i primi cittadini si sono riuniti nella sede dell’assessorato re-gionale agli Enti locali.

E l’assessore regionale, Salvatore Muccilli, ha usato i toni più duri nei confronti della Lega Nord, alla quale si è rivolta con disprezzo.

“La Lega ormai è l’elemento squal-lido di questo governo, non si capisce con quali intenzioni produca tagli indi-scriminati che, guarda caso, non tocca-no mai i loro interessi territoriali e di bottega”.

Va giù duro, Muccilli; “Penso all’estensione territoriale delle provin-ce, una misura che introduce il limite dei tremila chilometri quadrati con il solo fine di salvare la Provincia di Son-drio, quella del ministro Tremonti”.

Franco Miranda è più pacato, ma la sostanza è la stessa.

“Da Campobasso vogliamo lanciare un segnale che cifre alla mano faccia capire quanto poco beneficio apporti questa misura in relazione al costo so-ciale che produce.

Dai tagli ai Comuni del Molise, in-fatti, arriverà un beneficio ai cittadini

MOLISE/Si sono incontrati a Campobasso i primi cittadini dei piccoli comuni

La protesta dei sindaci

I ringraziamenti un po’ per tutti, come ad ogni atto finale che richie-

de una certa formalità di maniera. Con il saluto finale il presidente del Con-siglio Michele Picciano poco dopo le 15 del 29 agosto ha ufficialmente chiuso la IX legislatura del parlamen-tino molisano. Cinque anni durante i quali si sono snodate tante vicen-de nell’assemblea di palazzo Moffa, anni durante i quali sono state scritte pagine importanti per la Regione. A cominciare dal lungo e travagliato iter che ha portato all’approvazione del nuovo Statuto. La carta fondamenta-le della Regione ha visto la luce dopo una serie interminabile di passaggi tra commissione costituita ad hoc e aula, nascendo come frutto di un compro-messo con le esigenze della politica. Tuttavia, va riconosciuto a questo Consiglio il merito di aver fermato il conteggio degli anni di ritardo con cui il Molise si è adeguato alla riforma del Titolo V della Costituzione, ulti-ma Regione a farlo. In generale, tante sono le fotografie scattate in anni di riunioni regolari al martedì. Come nel caso della notte in cui tutti, consiglie-ri, agricoltori e sindacati di categoria hanno atteso bivaccando il rientro da Roma del presidente della Regione che prendendo la parola alle due del mattino annunciava che “sì, lo zucche-rificio del Molise è salvo, sarà l’unico del Mezzogiorno a sopravvivere”. Da quel giorno questo argomento è pas-sato in aula decine di volte, alimen-tando polemiche e dubbi sul piano di salvataggio che ogni giorno che passa

MOLISE/Ringraziamenti formali nell’ultima seduta

Legislatura chiusasembrano accrescersi. In cinque anni si sono avvicendati due presidenti, Mario Pietracupa e Michele Picciano; stili diversi, e il modo di condurre il Consiglio ha rispecchiato le differenze di carattere dei due personaggi. Una legislatura segnata, come detto, anche da polemiche e veleni. Il centrodestra nel tempo ha condotto una vera e pro-pria campagna acquisti, basti pensare a Cavaliere o a Scarabeo (poi torna-to di nuovo in area centrosinistra). A un certo punto le sedie non bastavano più da una parte e si erano improvvi-samente svuotati i banchi di un cen-trosinistra allo sbando. Quindi il risi-ko moltiplicatore di poltrone, con gli assessori che dimettendosi facevano entrare tanti volti nuovi in consiglio. Ma le polemiche sono state soprattut-to su numerose vicende per le quali il centrodestra è stato accusato di clien-telismo e affarismo. Più di una volta l’aria si è fatta pesante, in aula, con gli affondi di alcuni esponenti della mino-ranza, e più di una volta Iorio ha bat-tibeccato con loro. Per palazzo Moffa sono passati i momenti difficili della sanità regionale, le vicende legate agli enti sub regionali e ai finanziamenti pubblici alle aziende private. Questo quello che succedeva dentro, mentre fuori la crisi portava sempre più ban-diere davanti ai cancelli del Consiglio. Vertenze, tagli, scioperi e sit in; il ven-to della crisi ha soffiato forte davanti a palazzo Moffa, che, come cantava De Andrè, “si costerna, s’indigna, s’im-pegna e poi getta la spugna con gran dignità”. (s.r.)

Alla fine qualcosa si è mosso. Dopo la denuncia di varie associazio-

ni ambientaliste circa la presenza di idrocarburi nella diga del Pertusillo e scarichi fognari che giungerebbero direttamente nel bacino d’acqua, la Regione Basilicata, ed in particolare il Dipartimento ambiente ha deciso di vederci chiaro. E lo ha fatto attraverso un “summit” a cui hanno partecipato, oltre all’assessore regionale al ramo, Agatino Mancusi, rappresentanti del-la Provincia di Potenza, del Parco del Lagonegrese, di Acquedotto Lu-cano, dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale di Basilicata, del Corpo Forestale dello Stato, del Consorzio di Bonifica dell’alta Val d’Agri, della Polizia Provinciale e i sindaci dei comuni di Grumento, Vig-giano, Spinoso, Montemurro e Sar-coni. Una riunione al termine della quale è stato deciso di incrementare i controlli sulle case isolate della zona, per verificare che scarichino in modo corretto i loro reflui e sul corretto fun-zionamento dei depuratori.

“E’ arrivato il momento di fare chiarezza - ha affermato Mancusi - e che ciascuno si assuma le proprie re-sponsabilità. Dobbiamo renderci con-to quali siano i comportanti all’origi-ne della ‘malattia’ di cui soffre il lago Pertusillo, quali siano cioè le reali origini del problema. Non a caso sono stati chiamati al tavolo tutti gli organi preposti a controllare e a presidiare il territorio. Ritengo, una volta per tutte, che bisogna uscire da queste ambigui-tà e portare a soluzione i problemi ed

BASILICATA/Si è svolto un summit per capire le cause dell’inquinamento

Pertusillo, possibili soluzioni

Il lago del Pertusillo

è questa la linea del Dipartimento”. Nel corso della riunione, il direttore dell’Arpab, Raffaele Vita, ha presen-tato alcuni punti fondamentali di un progetto di monitoraggio del Pertu-sillo, finanziato dal Dipartimento Ambiente della Regione con 300 mila euro e che ha avuto l’avvallo del mi-nistero della Sanità. “Il progetto - ha spiegato Vita - è iniziato nel mese di luglio 2011 e durerà 12 mesi. Si tratta

di controlli articolati che vede in gio-co 288 campionamenti in cui sono po-sti all’attenzione di tutti 90 parametri tra cui i sedimenti lacustri e fluviali. I punti di campionamento sono pas-sati da 5 a 7 ed a settembre saranno effettuati controlli anche sul terreno”. Una volta acquisiti i dati resta però da capire come mai si siano verificati i fenomeni di questi giorni.

Alessandro Boccia

La diossina non è solo un veleno che intossica le cozze e chi le mangia,

ma fa ammalare anche chi le produce.E’ così che a Taranto, il problema

della diossina negli allevamenti di mi-tili del primo seno di mar Piccolo, ha finito per dividere il fronte dei mitili-cultori, che ormai parlano lingue diver-se su cosa e come fare per arginare il

TARANTO/Spaccatura tra Comune e mitilicultori

Le cozze rischianodisastro. Il che aggrava la situazione.

Da mesi, ormai, tutto è fermo. Le cozze stanno imputridendo negli alle-vamenti e nessuno sa cosa fare. Il sin-daco di Taranto ha cercato inutilmente di proporre soluzioni, ma si è trovato davanti a sé il fronte degli interessati (oltre 40 produttori) spaccato a metà, fra chi privilegia interventi finanziarti e chi, invece, vorrebbe risolvere il pro-blema con interventi strutturali.

Quando il sindaco ha cercato di tro-vare soluzioni tecniche con gli addetti ai lavori, però, la categoria si è riaggre-gata manifestando vivacemente e spac-cando in due la città con l’occupazione del ponte girevole. Insomma, è il caos.

Da quando le autorità sanitarie lo-cali e regionali hanno riscontrato e denunciato tassi abnormi di diossina nelle cozze allevate in alcuni siti di mar Piccolo, a Taranto è scoppiata la rivolta.

La mitilicultura è infatti un settore trainante dell’economia del capoluogo ionico e benché l’inquinamento inte-ressi solo una parte degli allevamenti, il solo propagarsi della notizia ha mes-so in ginocchio l’intero comparto.

Per fronteggiare la situazione, il Comune si è reso disponibile a trovare nuovi siti in cui spostare gli allevamen-ti, ma Capitaneria di Porto e Marina non sono d’accordo.

Nel frattempo, si avvicina il perio-do della risemina e i produttori che già hanno perso il raccolto di quest’anno, rischiano di perdere anche quello del prossimo anno, con danni incalcolabili. Nonostante questo, però, non riescono a trovare una linea d’azione comune e questo complica le cose, perché anche le autorità che potrebbero intervenire non sanno più dietro a chi stare.

Giovedì scorso, una delegazione di amministratori e rappresentanti dei mi-tilicultori si è recata in mar Piccolo per ispezionare gli allevamenti e prendere decisioni sul loro futuro. Ma la barca che li trasportava ha dovuto fare fret-tolosamente rientro in porto, perché la discussione tra le fazioni di mitilicul-tori presenti sul natante stava degene-rando.

A questo punto, sarà difficile salva-re le cozze di Taranto dal disastro.

Enzo Magistà

di tre euro centesimi. Vorrei chiedere a chi ha deciso di at-

tuare questi tagli se sia mai stato in un piccolo Comune di montagna, a vedere come scorre la vita quotidiana e veri-ficare l’importanza di un Comune che possa offrire servizi”.

Miranda, però, parla anche di pro-posta; “Certo, perché è pur vero che in tanti casi i servizi delle piccole muni-cipalità possono e devono mettersi in-sieme.

L’esperienza già realizzata in centi-naia di casi, infatti, ha dimostrato che ne derivano benefici in termini sia or-ganizzativi che di nuova socialità tra i piccoli centri limitrofi.

Noi, quindi, siamo favorevoli all’ac-corpamento dei servizi, e in generale

all’eliminazione di ogni spesa che pos-sa essere superflua, soprattutto in un momento come questo.

Ma l’importanza di un Comune in un territorio come quello italiano e mo-lisano in particolare è insopprimibile.

Questa misura, così pensata, è de-menziale”.

Quando arriva la notizia che la ma-novra è cambiata, e che i piccoli Comu-ni si possono ritenere salvi nell’identità e saranno assoggettati all’obbligo di accorpare i servizi, Muccilli sbotta: “Ma se con la legge 78 la Regione l’ha già deciso”.

Miranda, cauto, commenta: “Spe-riamo di poterci fidare, per i Comuni sarebbe una bella notizia”.

Stefano Ricci

Un momento dell’incontro con la stampa

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53 SETTEMBRE 2011

NOTIZIE IN BREVETRANI, DETENUTI REGALANO CIBOAI SENZATETTO Dal carcere di Trani i detenuti

hanno deciso di devolvere le loro ra-zioni di cibo all’associazione IN CON TRA affinché vengano donate ai sen-za fissa dimora di Bari. I carcerati, in sciopero della fame per protestare contro le precarie condizioni di vita nelle strutture detentive, hanno scelto così di sostenere i volontari che si oc-cupano dell’assistenza ai senzatetto.

MOLISE, INVESTITODOPO LITE Una lite tra due uomini di Castel-

mauro (Cb), un 48enne e un 52enne, ha rischiato di trasformarsi in trage-dia. Al culmine del diverbio, infatti, il 52enne è montato sul proprio au-tocarro cercando di investire l’altro persona. Il 52enne è stato denunciato, mentre la vittima del folle gesto si tro-va ricoverata all’ospedale San Timo-teo di Termoli con una prognosi di 30 giorni per fratture multiple.

MOLFETTA CAPITALEDEL FLAMENCO Fino al 15 settembre Molfetta sarà

la capitale mondiale del Flamenco: incontri, mostre, spettacoli, ma anche esibizioni dal vivo e regate per mare. Si tratta della seconda edizione. Si è partiti con una conferenza musicata, poi incontri con gli studenti ed oggi appuntamento con “Flamenco in Ta-blao”, il ballo nella sua forma più autentica e verace.

PISTICCI,I NORDAFRICANI PROTESTANO Momenti di tensione si sono vis-

suti a Pisticci (Mt) per la protesta di circa 130 nordafricani giunti tre setti-mane fa da San Giorgio Lucano. Han-no tentato di bloccare la circolazione stradale lungo la SS407 “Basentana”. L’intervento delle forze dell’ordine ha ristabilito la normalità nel giro di poco tempo. Gli immigrati chiedono, dal loro approdo in Italia, lo status di “rifugiato politico”.

CADAVERE NELL’OFANTO Potrebbe appartenere a un citta-

dino dell’est il cadavere in avanzato stato di decomposizione recuperato nel fiume Ofanto tra i territori di Ce-rignola e Canosa. I carabinieri non si sbilanciano, anche se si fa strada sempre più l’ipotesi del suicidio: il cadavere aveva un blocco di cemento del peso di una decina di chili legato con un cavo di ferro in vita, ma pre-sentava le mani e i piedi liberi.

MOLISE, CONTRATTOPER ZUCCHERIFICIO La Zuccherificio del Molise Spa

ha sottoscritto un contratto con Erida-nia per la prossima fornitura di 10mi-la tonnellate di zucchero. Il prezzo è stato fissato a 750 euro per tonnellata, per un totale di 7 milioni e mezzo di euro che serviranno per coprire i de-biti della società verso i bieticoltori.

IL SALENTOBUSKERS FESTIVAL Sono venuti da tutto il mondo, an-

che quest’anno per il Salento Buskers, settima edizione del Festival Itineran-te delle Arti di Strada. Circa 30 tra saltimbanchi, guitti, funamboli, gio-colieri. E preziose presenze femminili, come Andreanne dal Canada e Carly Ko, americana d’origine cinese.

Il luogo dell’agguato

Esattamente come fanno le bestie, che segnano i confini del loro ter-

ritorio. E come una bestia, domenica sera, è stato ucciso a pistolettate, men-tre tornava a casa, Cesare Diomede, rampollo di una fra le più note famiglie criminali di Bari.

Diomede aveva invaso il territorio di altre fazioni, ed è stato ucciso.

I killer lo hanno atteso a pochi metri da casa sua, al quartiere Picone, zona periferica di Bari. Sapevano che di lì a poco sarebbe rientrato dopo aver tra-scorso la serata al bar con gli amici. Appena lo hanno visto, gli hanno scari-cato addosso i caricatori di più pistole, ferendolo mortalmente.

A terra, i poliziotti subito accorsi hanno trovato oltre venti bossoli, quan-do ne sarebbe bastato anche uno per ucciderlo.

Un omicidio spaventoso, dimostra-tivo, che ha lasciato interdetti gli stessi investigatori.

A Bari da qualche mese non si spa-rava più e finora i regolamenti di con-ti avevano riguardato le zone storiche della città, la parte vecchia e murat-tiana, quella più ricca. Ma adesso la guerra per il controllo delle attività il-lecite si è spostata in periferia. Cesare Diomede abitava in una piccola casa di un quartiere popolare. Con prece-denti penali ed un cognome pesante, era stato protagonista, secondo gli in-quirenti, di una turbolenta discussione con altri delinquenti della zona, qual-che giorno prima. Oggetto del conten-dere, molto probabilmente, le zone di competenza che la malavita si disegna e difende spietatamente. Guai ad inva-dere il campo degli altri, si può morire. Diomede, evidentemente aveva messo qualche passo di troppo, o si era spinto oltre i confini che gli erano consentiti. Sta di fatto che qualche sera prima era stato “avvisato” dai suoi avversari, coi quali aveva avuto una discussione che alcuni testimoni definiscono animata. Probabilmente, il giovane pregiudicato non ha voluto saperne dei consigli dei suoi avversari ed avrà continuato a fare di testa sua. Domenica sera, perciò, ha pagato con la vita. Lui si aspettava l’agguato.

Dalla sera dopo la discussione, usci-va di casa armato ed anche domenica portava con se una pistola di fabbrica-zione straniera. E’ stata trovata insieme al suo cadavere. Non ha fatto in tem-po ad usarla, ma ci stava provando, quando un colpo gli ha bucato la gola, spappolandogli l’arteria femorale e fa-cendolo morire dissanguato. Adesso si attendono le reazioni del clan Diome-de, al quale apparteneva.

OMICIDIO/Ucciso a Picone un membro della famiglia criminale Diomede

Bari, agguato di mala

Zio Micheleprotagonista

AVETRANA/Scriverà un libro

Aperta e subito chiusa l’udienza davanti al Gip di Taranto per il

rinvio a giudizio di 13 persone coin-volte nell’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi, fra cui anche Sabrina e Cosima Misseri, accusate material-mente dell’omicidio della ragazza di Avetrana. La difesa delle due prin-cipali imputate ha chiesto il trasferi-mento del processo in altra sede per il forte condizionamento ambientale che ci sarebbe a Taranto. Il Gip ha trovato non infondata la richiesta ed accogliendola, ha rimesso le carte alla Corte di Cassazione che adesso dovrà decidere se e dove trasferire il pro-cesso. Si ipotizza Potenza. Nella sala delle udienze del Gip lunedì scorso si sono ritrovati tutti i protagonisti della vicenda, compresi i genitori di Sarah, ma nessuno ha potuto parlarsi. Miche-le Misseri, che continua ad autoaccu-sarsi dell’omicidio della nipote, ha tentato inutilmente di avvicinarsi alla vetrata dietro la quale erano sedute la moglie Cosima e la figlia Sabrina, ma ha potuto rivolgere loro solo uno sguardo fuggente. Tuttavia è risultato essere ancora una volta il protagoni-sta della giornata, catalizzando su di se l’attenzione dei tantissimi inviati e delle tantissime troupe televisive che hanno seguito l’udienza, nonostante fosse a porte chiuse. Quando è uscito dal Tribunale ed è apparso in strada accompagnato dal suo avvocato, la gente che assiepava l’ingresso gli ha gridato contro invettive e bestem-mie. Lui, impassibile, ha tirato dritto, senza rispondere nemmeno alle nu-merose domande che gli ponevano i cronisti. Si è saputo dopo, non appena l’ufficio del Gip ha trasmesso le carte a Roma, che zio Michele continua a scrivere a moglie e figlia, chiedendo scusa per averle messe nei guai ed autoaccusandosi dell’omicidio di Sa-rah, una versione che più volte è sta-ta rigettata dall’accusa e non sembra fare più breccia nemmeno nei giudici. Tuttavia, Michele insiste, ed ha deci-so addirittura di scrivere un libro sulla sua tesi, prendendo spunto dal diario che dice di aver tenuto in carcere. Il libro si chiamerà - ha anticipato - “Il diario della sofferenza” ed uscirà mol-to presto. Il ricavato, sostiene ancora Michele Misseri, sarà devoluto in be-neficenza. (e.m.)

Uno scontro terrificante, con quat-tro morti. E’ accaduto nella not-

te tra venerdì 26 e sabato 27 agosto sulla strada provinciale che collega Acquaviva delle Fonti ad Adelfia, nel barese. Altre quattro persone sono ri-maste ferite.

A morire sono stati tre ragazzi di Acquaviva ed una signora originaria di Conversano ma residente con la sua famiglia a Rutigliano.

Lo scontro è avvenuto su un tratto di strada rettilineo. Su una Ford Fie-sta viaggiavano quattro ragazzi, tutti di Acquaviva. Avevano trascorso la serata a Bari e rientravano a casa.

Sull’altra auto, una Opel Meriva, viaggiava una famiglia che rientrava a Rutigliano da una festa. Le due auto si sono impattate sulla corsia di mar-cia della Opel, il che fa supporre che la Ford guidata dal 27enne Massimo Solare non abbia fatto in tempo a ri-entrare nella sua corsia dopo un sor-passo, o che il guidatore abbia perso il controllo della vettura forse a causa della velocità.

Di certo, l’impatto è stato violento e devastante e non ha dato scampo a quattro delle otto persone coinvolte.

Dalle lamiere sono stati estratti con la fiamma ossidrica i cadave-ri del guidatore della Ford e di altre due ragazze che viaggiavano sul-la stessa auto, Eva Rossella Pinto e Sabrina Perrone, mentre una terza ragazza occupante del sedile poste-riore è ricoverata in prognosi riserva-

CRONACA/Terribile incidente stradale sulla Acquaviva delle Fonti-Adelfi a

Impatto terrifi cante, 4 morti

Una delle due auto coinvolte nell’incidente

ta. Sull’altra vettura, la Opel, è stato invece recuperato il cadavere di una signora di 52 anni, Tea Alfarano Lo-zupone, mentre suo marito, la figlia e il fidanzato di quest’ultima sono rimasti feriti.

Raccapricciante la scena che si è presentata sotto gli occhi dei primi soccorritori. Nell’oscurità totale, si

udivano i lamenti dei feriti, mentre tutt’intorno c’erano pezzi di auto sca-gliati in ogni direzione.

Il giorno dopo, domenica, ad Ac-quaviva è stato proclamato il lutto cittadino e gran parte della città ha partecipato ai funerali dei tre ragazzi. Stesso copione a Rutigliano, dove ri-siedeva la quarta vittima. (e.m.)

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6 3 settembre 2011

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73 SETTEMBRE 2011

Più di 100.000 persone; è il popolo della pizzica, giunto nel piazzale

dell’ex convento degli Agostiniani a Melpignano in occasione del concer-tone che chiude il festival itinerante “La notte della Taranta” dedicato alla musica popolare salentina. Il pubblico è arrivato da tutta Italia per la pizzi-ca. I più sono arrivati in treno, grazie alle corse speciali predisposte appo-sitamente per l’evento. Un convoglio ogni 30 miunti si è fermato al casello di Melpignano, che come di consueto apre solo in occasione della Notte del-la Taranta. Una manifestazione capace di attrarre sempre nuovi turisti. Anche quest’anno confermati i successi delle passate edizioni.

Spettacolo entusiasmante, che si apre con un messaggio di denuncia contro il caporalato nei campi.

Si apre con le parole di Yvan Sagnet il concertone finale del festival, che all’ultimo momento perde due degli ospiti più attesi: Chieftains e Diego El Cigala. Il cuore dei 100 mila del con-vento degli Agostiniani prende subito il ritmo degli scatenati giapponesi Taiko Drummers, eco potente del tamburel-lo padrone di casa. Le musiche della tradizione salentina si fondono con i ritmi del mondo: Mercan Dede, Bal-lakè Sissoko, Juldeh camara e Justin Adams. Il concertone, che omaggia i 150 anni dell’Unità e ricorda lo sbra-co della Vlora a Bari, è dedicato però a Uccio Aloisi. L’anima del grande cantore riemerge un po’ ovunque. Sud Sound System, gli inediti, il pianoforte di Ludovico Einaudi accompagnano al gran finale, con Kalinifta e la corale ed esplosiva Santu Paulu.

Incamerato l’ennesimo successo, però, le domande sul futuro del festival restano tante. Una poposta-provoca-zione in più la pone proprio il patron della “notte”, Sergio Blasi: sospendere

SALENTO/Immenso successo per il concertone della “Notte della Taranta”. Turisti da tutta Italia

La notte dei 100mila tarantatiil concertone per un anno, per riflettere e trovare nuova ispirazione. Ma sono tanti, in politica e tra il popolo dei “ta-rantati”, che non vogliono prendere in considerazione nemmeno per un attimo una tale proposta.

Alcune risposte potranno arrivare a settembre quando si riunirà il consiglio d’amministrazione della Notte della

Taranta. Da decidere anche se confer-mare per il terzo anno il maestro Einau-di alla guida della manifestazione.

I suoi predecessori, Sparagna e Pa-gani, sono rimasti entrambi per tre anni e quindi c’è tutto perché la storia si ri-peti.

Il maestro Einaudi ha già dato il suo benestare. Adesso il prossimo passo

dovrà essere l’organizzazione a farlo.“Quello di Ludovico è il primo

nome che prenderemo in esame, soddi-sfatti quanto mai del lavoro che ha fat-to” dice il presidente della Fondazione, Bray.

Intanto le note della pizzica con-tinuano a risuonare nelle menti dei 100.000 visitatori.

Ostuni e la Cavalcata

S.ORONZO/Tradizioni

Ad Ostuni quest’anno i festeggia-menti in onore di Sant’Oronzo,

patrono della città, si sono svolti all’insegna del beato Giovanni Paolo II, visto che la chiesa locale ha deci-so di dedicare proprio al Pontefice un momento così importante della vita di questa comunità.

E non a caso al papa polacco è stata intitolata anche la piazzetta anti-stante la Concattedrale.

Dopo i lunghi preparativi della vigilia, autorità, semplici cittadini e migliaia di turisti si sono ritrovati per le strade del centro storico per parte-cipare a tale evento incastonato nella storia di questo popolo.

I cavalieri, bardati di tutto punto con i rispettivi cavalli, hanno attra-versato via Cattedrale ed altre arte-rie del centro immersi tra due ali di folla.

Come sottofondo la musica che ha fatto da prologo all’esibizione del concerto bandistico della città di Lec-ce.

Ma è proprio la Cavalcata a rap-presentare senza ombra di dubbio il cuore di questi festeggiamenti patro-nali.

Certo, per tutti i visitatori e per i turisti si tratta di un momento di spet-tacolo e di folklore tra i più belli che vengono proposti nelle nostre regio-ni, non fosse altro per lo splendido scenario in cui tale evento si svolge. Ma per la gente del posto l’evento si collega anche ad un profondo signifi-cato religioso.

I cavalieri altro non erano che i carrettieri che trasportavano le merci da un paese all’altro e che rendevano omaggio a Sant’Oronzo per la bene-dizione impartita al loro lavoro.

Un rito, quello della Cavalcata, ri-conosciuto pubblicamente dal 1803, quando il notaio Felice Giovine uffi-cializzò l’accompagnamento a caval-lo della processione del Santo.

Venerdì 26 Turi ha festeggia-to ancora con successo il suo

patrono Sant’Oronzo. Tra le preoc-cupazioni di qualche mese fa (non c’era un presidente) e le aspettative per una festa parecchio rinnovata, così come il comitato che l’ha orga-nizzata, rispetto agli anni preceden-ti. E le attese non sono state tradite.

E’ stata una festa che ha portato a Turi migliaia di persone da tutti i paesi del circondario e anche da più lontano, a testimonianza di come, oltre che una festa religiosa, quella di Sant’Oronzo è un’importante ve-trina turistica per il piccolo centro del sud est barese.

La processione di gala, sotto un sole cocente, è stata preceduta nuovamente dalla cavalcata in abiti principeschi (dopo un anno di pausa) e l’abolizione dell’asta per portare in spalla il busto santo in favore di un’offerta in denaro ha consentito al comitato feste patronali, presieduto ancora una volta dall’inossidabile Marinuccio Di Venere, di incassa-re qualcosa in più rispetto agli anni passati in cui i partecipanti all’asta erano sempre meno.

Ma, aldilà dell’aspetto econo-mico, sono state di più rispetto agli anni scorsi le persone che hanno avuto la possibilità di portare in spalla Sant’Oronzo in una proces-sione parecchio sentita da tutti i tu-resi.

Nessuna novità per quanto ri-guarda gli altri due appuntamenti storici della festa grande.

Positivo il lancio del pallone aerostatico offerto con devozione, come ogni anno, dalla falegname-ria Di Venere Giammaria e Figli. Il pallone ha preso il volo nel cielo di Turi per il secondo anno consecu-tivo, dopo diversi anni poco felici, lasciando con la bocca aperta le tan-

SANTI/Si sono chiuse positivamente le celebrazioni per il santo patrono

Turi, la festa di Sant’Oronzo

La processione

tissime persone che lo spingevano idealmente verso l’alto in largo San Giovanni.

Ma ancora di più erano le persone che hanno seguito il carro trionfale, simbolo della festa turese, dal cimi-tero sino a piazza Silvio Orlandi.

Un fiume di gente che ha testimo-niato con forza la propria devozione al santo patrono di Turi e il proprio attaccamento a una festa che, per quanto possa rinnovarsi, resta nel cuore di ogni turese.

A chiudere l’intensa giornata, come non accadeva da diversi anni, un grande spettacolo pirotecnico affidato alla ditta Bruscella Bartolo-meo di Modugno.

Uno spettacolo che ha sostitui-to la gara pirotecnica che fino allo scorso anno metteva in palio un tro-feo per la miglior bomba d’apertura e uno per il miglior fuoco.

A concludere i festeggiamenti, domenica 28, il concerto di Nek. Un concerto gratuito a largo Pozzi che ha visto la presenza di migliaia di fan del cantautore modenese che ha intrattenuto il pubblico per un paio d’ore.

Messa da parte l’edizione 2011 della festa di Sant’Oronzo, non re-sta che cominciare a pensare al futu-ro. E alla tiritera che si rinnova ogni anno sul nome del presidente. Sarà ancora Di Venere?

Da Castellino, in provincia di Cam-pobasso, fino ad Ottawa, passando

per Toronto.Angelo Persichilli, 63 anni, è stato

nominato capo dell’ufficio stampa del primo ministro canadese, Stephen Har-per.

Una nomina che fa onore all’Italia, al Molise e al giornalismo italiano in Canada.

Persichilli, dopo essere emigrato nel 1975, è stato per anni caposervizio nella redazione politica del Corriere Canadese, nonché editorialista per il Toronto Star.

Secondo il Globe and Mail è stato scelto per questo ruolo grazie al suo le-game con le comunità multiculturali.

Lunedì il giornalista italocanadese si trasferirà da Toronto, dove vive at-

TORONTO/Persichilli capo uffi cio stampa di Harper

Orgoglio molisano

Angelo Persichilli

tualmente, ad Ottawa, per cominciare questa sua nuova avventura lavorativa.

“Le sensazioni che ho dentro sono molto positive - ha raccontato - anche se, con tutto quello che c’era da fare, non ho ancora avuto il tempo di assa-porare per bene il momento”.

“Sono consapevole che si tratta di un lavoro molto importante e pieno di responsabilità, ma allo stesso tempo mi darà anche molto”.

Infine, un consiglio ai giovani mo-lisani ed italiani in generale che voles-sero provare a fare il grande salto in Canada: “Questa è una nazione molto aperta. Quando ci si impegna, i risultati si raggiungono sempre. Basta avere le idee chiare, osare e lavorare duro”.

Ad Angelo Persichilli vanno i nostri migliori auguri.

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8 3 SETTEMBRE 2011

CALCIO D’ESTATEBARI LECCELECCELECCE

Ultimo giorno di calciomercato davvero at-tivo quello del ds barese Angelozzi.

La sorpresa è stata senza dubbio l’arrivo del centrocampista urugua-yano del Napoli, Bogliacino. Un vero lusso per la serie B, che do-vrebbe far migliorare tutto l’organi-co dei biancorossi.

In realtà i tifosi, insieme al tec-nico Torrente, attendevano un attac-cante, che però non è arrivato. Se ne riparlerà, se proprio ce ne sarà bisogno, a gennaio.

Movimenti anche in uscita. A lasciare per primo il capoluogo pu-gliese è stato Alvarez, che si è acca-sato a Palermo per 200.000 euro.

E’ durata pochissimo l’esperienza a Bari del portiere Zlamal: il giovane estremo difensore

ha chiesto di essere ceduto ed è stato acconten-tato finendo nel campionato ceco con il Sigma.

La motivazione ufficiale, data dal ragazzo, è la prospettiva di non ave-re spazio e finire in panchina a cau-sa delle prestazioni di Lamanna.

Ma il pensiero di tutti vola sull’antipatico episodio della setti-mana scorsa con Salvatore Masiel-lo: la sensazione è che Zlamal non si sia integrato nel gruppo.

Al suo posto, come secondo por-tiere, è stato ingaggiato dall’Udine-se Kopriveck.

Gli altri partenti sono Grandolfo, che va al Chievo e Ghezzal, che in-

vece si trasferisce al Cesena. La rosa è comple-ta, anche se il desiderato attaccante dai 20 gol a stagione non è arrivato. (g.m.)

Il Lecce, alla fine, si è rinforzato. Almeno sulla carta naturalmente.Le ultime ore di calciomercato

sono state frenetiche, ma piene di ottimi colpi che potrebbero rivelar-si decisivi in vista della corsa sal-vezza.

Il colpo del mercato è Massimo Oddo, difensore campione del mon-do nel 2006 che arriva in prestito dal Milan.

Oddo porta tantissima esperien-za, una mentalità vincente e potrà diventare un esempio di professio-nalità nello spogliatoio giallorosso.

Si tratta di una delle operazioni di mercato più importanti della storia societa-ria, dal momento che un campione del mondo non vestiva la maglia del Lecce dai tempi di

Pasculli. Una buona notizia, dunque, in attesa della partenza del campionato di serie A.

Ma gli arrivi nel Salento non si sono fermati al difensore di proprie-tà del Milan.

Infatti dalla Juventus arrivano due dei giovani più interessanti del calcio italiano: Giandonato e Pa-squato, quest’ultimo ammirato an-che a Toronto a luglio e per molto tempo candidato addirittura ad una maglia da titolare nella Vecchia Si-gnora. Infine, la ciliegina sulla tor-ta, il ds Osti l’ha piazzata proprio in extremis, in chiusura, con l’acquisto

a titolo definitivo (quindi non presti-to) del nazionale under 20 colombiano Muriel, bomber che ha già fatto intravedere ottime po-tenzialità. (g.m.)

ACQUISTI: Dos Santos (d, svincolato); Masi (d, Fiorentina); Lamanna (p), Polenta (d) e Forestieri (a, Genoa); Scavone (c, svincolato); Zlamal (p) e Kopriveck (p, Udinese); Borghese (d, Gubbio); Defendi (c, Atalanta); Rivaldo (c, svincolato); Kopunek (c, S.Trnava); Crescenzi (d), Sini (d) e Stoian (c, Roma); Garofalo (d, Siena); De Falco (c) e De Paula (a, Chievo); Bogliacino (c, Napoli)

CESSIONI: Gillet (p, Bologna); A. Masiello (d, Atalanta); Gazzi (c, Siena); Alvarez (c, Palermo); Zlamal (p, Sigma); Grandolfo (a, Chievo); Ghezzal (a, Cesena)

FORMAZIONE TIPO (4-3-3): LAMANNA; CRESCENZI, BORGHE-SE, DOS SANTOS, GAROFALO; KOPUNEK, Donati, RIVALDO; Caputo, Marotta, FO-RESTIERI. All.: TORRENTE

IL RITIRODove: a Borno (Brescia) dal 18 al 29 luglio; a Boario Terme (Brescia) dal 30 luglio al 4 agosto

LE AMICHEVOLI20/7 BARI - Bienno 14-023/7 BARI - Rapp. Valcamonica 6-027/7 BARI - Selezione AIC 3-0 30/7 BARI - Feralpi Salò 2-12/8 BARI - Darfo Boario 6-09/8 BARI - Real Sociedad 1-0

IL RITIRODove: a Tarvisio (Udine) dal 15 al 30 luglio; a Fanano (Mo-dena) dal 2 al 13 agosto

LE AMICHEVOLI20/7 LECCE - NK Brda 5-123/7 LECCE - Azzanese 6-027/7 LECCE - NK Radomlje 4-129/7 LECCE - Sacilese 2-1 4/8 LECCE - Esperia Viareggio 1-0 7/8 LECCE - Castelfranco 7-110/8 LECCE - ASD Città di Marino 6-112/8 LECCE - Reggiana 3-0

IL RITIRO

ACQUISTI: A.Esposito (d, Bologna); Cacia (a, Piacenza); Carrozzieri (d, Palermo); Strasser (c) e Oddo (d, Milan); Obodo (c), Cuadrado (c) e Muriel (a, Udinese); Julio Sergio (p) e Bertolacci (c, Roma); Giandonato (c) e Pasquato (c, Juventus)

CESSIONI: Munari (c, Palermo); Rosati (p, Napoli); Rispoli (d, Samp); Fabiano (d, Shandong); Vives (c, Torino); Jeda (a, Novara); Cacia (a, Padova)

FORMAZIONE TIPO (4-3-3): JULIO SERGIO; Tomovic, ESPOSITO, CARROZZIERI, Mesbah; STRASSER, OBODO, Giacomazzi; CUADRADO, Di Michele, Corvia.All.: DI FRANCESCO

Bogliacino Oddo

BARI - ALBINOLEFFE3ª GIORNATA, SERIE B

(4/9, Stadio “San Nicola” di Bari, ore 15)TV: -

ULTIMO TURNOModena-Bari 0-1

PROSSIMO TURNOPadova-Bari (9/9/’11)

CLASSIFICABARI4 punti

ALBINOLEFFE1 punto

PROBABILI FORMAZIONIBari (4-3-3): Lamanna; Sini, Borghese, Dos Santos, Garofalo; Rivaldo, Donati, Kopunek; Caputo, Marotta, Forestieri.All.: Torrente

Albinoleffe (4-4-2): Tomasig; Salvi, Malomo, Bergamelli, Rego-nesi; Laner, Previtali, Hetemaj, Cristiano; Cocco, Torri.All.: Fortunato

Una nuova impresa, per Massimo Voltolina, dopo il record stabili-

to nel 2006 con la traversata a nuoto dello stretto della Manica. Nella pri-ma decade di settembre, attraverserà il Canale d’Otranto, 85 chilometri di nuoto in mare aperto, un evento spor-tivo e sociale promosso dalla Learn to be free Onlus, con il patrocinio, tra gli altri, del Comune di Bari, della Regio-ne Puglia, e del Coni. Progetto Adria-tico - ha spiegato il campione Massi-mo Voltolina - è la prima traversata no stop dell’Adriatico a nuoto, senza aiuti esterni e attrezzature specifiche. 24 ore in acqua, solo con il costume da bagno, gli occhialini e una precisa preparazione atletica per quella che, prima di essere un impresa agonistica e da record, è un progetto di ricerca ad ampio respiro. Avrà però lo shark shield, un dispositivo elettrico Agli

OTRANTO/Si tratta di un evento sportivo e sociale

Il Canale, a nuotoobiettivi scientifici, sportivi e cultura-li di assoluta novità e rilevanza hanno lavorato in molti, ha ricordato Irene Pivetti, presidente della Ltbf onlus, sottolineando che l’operazione è stata interamente finanziata dal privato so-ciale ma supportata in modo diverso dalle istituzioni. Lo scopo di Learn to be free onlus è la creazione di oppor-tunità di lavoro per le persone svan-taggiate, e gli eventi sportivi servono ad aprire il terreno ai progetti sociali. La traversata - ha concluso la Pivetti - è un forte segnale di pace e amicizia tra i popoli del Mediterraneo, speci-ficamente rivolto al popolo albanese, nel ventesimo anniversario dei primi sbarchi. A sottolineare l’importanza sportiva e simbolica dell’evento, le federazioni sportive pugliesi e albane-si promuoveranno in sinergia attività sportive a supporto della traversata.

Risanamento del bilancio e allesti-mento di una rosa competitiva: il

direttore sportivo del Bari, Guido An-gelozzi, è convinto di aver centrato nel mercato appena concluso entram-bi gli obiettivi. “Ci eravamo prefissi - spiega il dirigente - di recuperare die-ci milioni di euro dalle cessioni e di offrire al tecnico Torrente una squadra giovane e competitiva. Il risultato di tre mesi di lavoro è buono. Abbiamo incassato dalle partenze quasi 14 mi-lioni di euro e abbattuto il monte in-gaggi del 50%. Siamo soddisfatti”.

Angelozzi ha un solo rammarico. “Cercavamo una punta. Cacia faceva al caso nostro ma non siamo riusciti a prenderlo. Babacar ha rifiutato di scendere di categoria. Lucarelli era un’idea pazza”.

Sul mancato passaggio di Donati al Cagliari, per il ds è pesata la volontà della società, unita al gradimento del nuovo progetto per la B del giocato-re. “Razionalmente sarebbe stato utile cederlo per motivi economici. Ma è il nostro capitano, stiamo costruendo su di lui un programma e così la società e l’allenatore hanno declinato le offerte dei sardi. Donati, poi, ha confermato di essere felice di stare qui. Quindi la trattativa si è chiusa. Per Polenta è stato determinante Torrente, mentre Bogliacino era un’idea su cui abbia-mo lavorato e mercoledì si è mate-rializzata la possibilità di concludere l’affare”.

Soddisdatto ed ottimista anche l’allenatore Torrente, che ha addirit-tura posto come obiettivo stagionale il raggiungimento delle prime posi-zioni: “Dopo Padova, Samp e Tori-no che hanno un organico superiore, ci siamo noi. Possiamo lottare per i playoff in un campionato lungo, dif-ficile ed equilibrato” - ha dichiarato il tecnico del Bari, facendo il punto alla fine della campagna acquisti. “Con Bogliacino, Donati e De Falco - ana-

SERIE B/Angelozzi e Torrente soddisfatti, pongono come obiettivo i playoff

Bari da promozionelizza l’allenatore - abbiamo un reparto centrale tra i più forti della categoria. L’attacco? Marotta ha segnato in ogni categoria, De Paula le reti le ha sem-pre fatte, in più i nostri centrocampisti hanno rilevanti doti balistiche, senza dimenticare che sulle palle inattive abbiamo degli specialisti”.

Il timoniere campano è soddisfat-to degli acquisti nel mercato estivo, esclude il reintegro delle punte fuori rosa Kutuzov e Castillo e non si strap-pa le vesti per il mancato arrivo di un bomber di esperienza. “Abbiamo preso Bogliacino, un elemento che può essere schierato come mezzala si-nistra o da trequartista: insomma, mi permetterà anche di poter cambiare modulo durante le partite”.

Elogi da parte di Torrente anche

per il difensore Polenta: “L’urugua-iano dimostra in campo più maturità dei suoi diciannove anni. E’ duttile, può fare il terzino sinistro e il cen-trale. Avrò in difesa problemi di ab-bondanza. E giocherà chi starà più in forma”.

Infine il ds Angelozzi ha chiuso il caso Masiello: il club attende la defi-nizione da parte del Collegio Arbitra-le dei provvedimenti sanzionatori nei confronti del giocatore, protagonista di una grave baruffa con Zlamal e Crescenzi. “Dopo l’esperienza nega-tiva della passata stagione - conclu-de il ds siciliano - abbiamo abolito il buonismo. Ora ci sono delle regole da rispettare. E non c’è alcuna indulgen-za per chi non si attiene alla nostre disposizioni”.

Il tecnico del Bari, Vincenzo Torrente