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Anno II n.9 (52) - 5 marzo 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected] INTESA PER IL MOLISE IL GEMELLAGGIO UN ANNO INSIEME A VOI, GRAZIE I l 6 marzo 2010, in tutte i conve- nience store e negozi che vendono giornali, appariva per la prima volta Sud Italia News insieme al Corriere Canadese. E’ passato un anno da quel fati- dico giorno ed oggi, praticamente, il nostro inserto festeggia il suo primo compleanno. Sono stati 365 giorni molto intensi, di alti e bassi, pieni di notizie prove- nienti da parte del Meridione d’Italia che, speriamo, abbiano fatto sentire Voi lettori più vicini al Vostro Paese d’origine. Abbiamo letto di cose belle, ma anche di tristi e brutte. Abbiamo gio- ito per i risultati delle nostre squadre sportive quando erano positivi o ci siamo arrabbiati quando non lo erano. Vi abbiamo fatto conoscere la realtà politica locale e gli eventi più caratte- ristici e folkloristici. L’anno scorso, nel primo editoria- le, ci eravamo imposti di fare da ponte tra Canada, Puglia, Molise e Basilica- ta e funzionare anche da vetrina per le associazioni di queste regioni. Ebbene, dopo un anno, crediamo di esserci riusciti almeno un pò, anche se nella vita bisogna sempre cercare di migliorarsi. Vogliamo ricordare ancora che questo è anche - e soprattutto - il Vostro giornale. Non ci stanchere- mo mai di ricevere consigli, critiche (purchè siano costruttive) ed infor- mazioni sulle iniziative dei vari club ed associazioni. Il rapporto con i let- tori è fondamentale e la crescita ed il miglioramento di un prodotto passa anche dall’interazione con il proprio pubblico. Ecco perchè Vi invitiamo a fare di Sud Italia News il Vostro prodotto. Cosa vi piacerebbe leggere? Cosa in- vece no? Quali argomenti affrontare? E perchè? Contattateci via e-mail, telefono o posta ordinaria, tutto va bene per af- frontare insieme la strada che abbia- mo di fronte a noi. Da parte nostra possiamo garantir- Vi la solita professionalità e passione che mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro. E l’amore per le nostre regioni d’origine, con la speranza di riuscirla a trasmettere anche a Voi. Abbiamo tanti progetti per il futuro e ce la metteremo tutta per realizzarli. Uno dei più importanti e richiesti da molti di Voi, sarà quello di espandere i nostri confini anche alle altre regioni del sud Italia, Campania, Calabria e Sicilia. Cercheremo inoltre, già dalla prossima settimana con lo Speciale Carnevale, di renderVi partecipi del- le più belle tradizioni popolari delle nostre regioni. Auguri a Sud Italia News, allora, ed un grazie immenso ai lettori che per un anno ci sono stati fedeli. Con la speranza di andare avanti ancora per tanto tempo. EDITORIALE di Gianvito Magistà LICEO Compie 150 anni il Classico di Conversano > P.7 GHEDDAFI Il sindaco delle Tremiti lo invita in esilio e viene sfiduciato > P.5 FEDERALISMO, SFIDA PER IL SUD I l federalismo ha fatto un altro passo avanti. Poco alla volta ci avvicinia- mo al completamento del percorso che ci porterà verso una riforma radicale dell’organizzazione dello Stato che cambierà la vita degli italiani. Dallo Stato centralista e accentratore si pas- serà ai Comuni dotati di nuovi poteri impositivi ed alle Regioni e Province con deleghe più ampie. Mentre questo percorso va avanti, ci si continua a di- videre sugli effetti che la riforma del- lo Stato avrà sui cittadini, soprattutto sui meridionali. Ogni giorno vengono pubblicate statistiche e proiezioni che fanno venire i brividi. L’ultima, sul federalismo comunale, è questa: fatto 10 quello che oggi arriva ai Comuni dallo Stato, domani il nord potrebbe incassare 15 e il sud 5. Ma per fortuna, però, non è e non sarà proprio così. Di- penderà, ovviamente, dai meridionali. E infatti, le allarmanti statistiche che circolano in questi giorni mettono a nudo una situazione “vecchia”. Parto- no, cioè, dalla considerazione di quello che il sud e le amministrazioni locali del sud sono oggi, all’apice del loro di- sfacimento istituzionale e politico. Ma non potrà essere sempre così. Il federa- lismo imporrà la nascita di una nuova classe politica e dirigenziale, altrimenti sarà inapplicabile. Se la riforma la si valuta coi parametri di oggi, sarà certa- mente un fallimento. Ma la riforma non potranno applicarla gli amministratori di oggi. Per essere applicata, la riforma avrà bisogno di altre professionalità e di altri politici. I Comuni diventeranno aziende pubbliche nelle quali prevarrà la meritocrazia sul clientelismo. Sarà questa la vera riforma. La vera sfida non sarà l’entità delle tasse da imporre ai cittadini per assicurare i servizi pub- blici, ma la capacità di farle pagare a tutti. Se le cose peggioreranno, la colpa non sarà del federalismo, ma di chi non avrà saputo (o voluto) applicarlo. di Vincenzo Magistà APRONO IL LOCULO E TROVANO UN ALTRO DEFUNTO > P.5 CRONACA/Lecce ARCHIVIAZIONE PER VENDOLA, TEDESCO IN ATTESA > P.2 PUGLIA/Sanità I l numero di Sud Italia News di sabato prossimo, 12 mar- zo, sarà interamente dedicato alle tradizioni del Carnevale. Parleremo del Carneva- le di Putignano, il più antico d’Europa ed il più importan- te del Mezzogiorno, ma anche di altri storici festeggiamenti in Puglia, Molise e Basilicata. Non perdete l’appuntamento! Speciale Carnevale > P.5 > P.2

SIN n.9 2011

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Il giornale canadese del Sud Italia

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Anno II n.9 (52) - 5 marzo 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected]

INTESA PER IL MOLISE

IL GEMELLAGGIOuN ANNOINSIEME A vOI, GRAzIE

Il 6 marzo 2010, in tutte i conve-nience store e negozi che vendono

giornali, appariva per la prima volta Sud Italia News insieme al Corriere Canadese.

E’ passato un anno da quel fati-dico giorno ed oggi, praticamente, il nostro inserto festeggia il suo primo compleanno.

Sono stati 365 giorni molto intensi, di alti e bassi, pieni di notizie prove-nienti da parte del Meridione d’Italia che, speriamo, abbiano fatto sentire Voi lettori più vicini al Vostro Paese d’origine.

Abbiamo letto di cose belle, ma anche di tristi e brutte. Abbiamo gio-ito per i risultati delle nostre squadre sportive quando erano positivi o ci siamo arrabbiati quando non lo erano. Vi abbiamo fatto conoscere la realtà politica locale e gli eventi più caratte-ristici e folkloristici.

L’anno scorso, nel primo editoria-le, ci eravamo imposti di fare da ponte tra Canada, Puglia, Molise e Basilica-ta e funzionare anche da vetrina per le associazioni di queste regioni.

Ebbene, dopo un anno, crediamo di esserci riusciti almeno un pò, anche se nella vita bisogna sempre cercare di migliorarsi.

Vogliamo ricordare ancora che questo è anche - e soprattutto - il Vostro giornale. Non ci stanchere-mo mai di ricevere consigli, critiche (purchè siano costruttive) ed infor-mazioni sulle iniziative dei vari club ed associazioni. Il rapporto con i let-tori è fondamentale e la crescita ed il miglioramento di un prodotto passa anche dall’interazione con il proprio pubblico.

Ecco perchè Vi invitiamo a fare di Sud Italia News il Vostro prodotto. Cosa vi piacerebbe leggere? Cosa in-vece no? Quali argomenti affrontare? E perchè?

Contattateci via e-mail, telefono o posta ordinaria, tutto va bene per af-frontare insieme la strada che abbia-mo di fronte a noi.

Da parte nostra possiamo garantir-Vi la solita professionalità e passione che mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro. E l’amore per le nostre regioni d’origine, con la speranza di riuscirla a trasmettere anche a Voi.

Abbiamo tanti progetti per il futuro e ce la metteremo tutta per realizzarli. Uno dei più importanti e richiesti da molti di Voi, sarà quello di espandere i nostri confini anche alle altre regioni del sud Italia, Campania, Calabria e Sicilia. Cercheremo inoltre, già dalla prossima settimana con lo Speciale Carnevale, di renderVi partecipi del-le più belle tradizioni popolari delle nostre regioni.

Auguri a Sud Italia News, allora, ed un grazie immenso ai lettori che per un anno ci sono stati fedeli. Con la speranza di andare avanti ancora per tanto tempo.

EdITORIALEdi Gianvito Magistà

LIcEOCompie150 anniil Classicodi Conversano

> P.7

GhEddAfIIl sindaco delle Tremiti lo invita in esilio e vienesfiduciato

> P.5

fEdERALISMO, SfIdAPER IL Sud

Il federalismo ha fatto un altro passo avanti. Poco alla volta ci avvicinia-

mo al completamento del percorso che ci porterà verso una riforma radicale dell’organizzazione dello Stato che cambierà la vita degli italiani. Dallo Stato centralista e accentratore si pas-serà ai Comuni dotati di nuovi poteri impositivi ed alle Regioni e Province con deleghe più ampie. Mentre questo percorso va avanti, ci si continua a di-videre sugli effetti che la riforma del-lo Stato avrà sui cittadini, soprattutto sui meridionali. Ogni giorno vengono pubblicate statistiche e proiezioni che fanno venire i brividi. L’ultima, sul federalismo comunale, è questa: fatto 10 quello che oggi arriva ai Comuni dallo Stato, domani il nord potrebbe incassare 15 e il sud 5. Ma per fortuna, però, non è e non sarà proprio così. Di-penderà, ovviamente, dai meridionali. E infatti, le allarmanti statistiche che circolano in questi giorni mettono a nudo una situazione “vecchia”. Parto-no, cioè, dalla considerazione di quello che il sud e le amministrazioni locali del sud sono oggi, all’apice del loro di-sfacimento istituzionale e politico. Ma non potrà essere sempre così. Il federa-lismo imporrà la nascita di una nuova classe politica e dirigenziale, altrimenti sarà inapplicabile. Se la riforma la si valuta coi parametri di oggi, sarà certa-mente un fallimento. Ma la riforma non potranno applicarla gli amministratori di oggi. Per essere applicata, la riforma avrà bisogno di altre professionalità e di altri politici. I Comuni diventeranno aziende pubbliche nelle quali prevarrà la meritocrazia sul clientelismo. Sarà questa la vera riforma. La vera sfida non sarà l’entità delle tasse da imporre ai cittadini per assicurare i servizi pub-blici, ma la capacità di farle pagare a tutti. Se le cose peggioreranno, la colpa non sarà del federalismo, ma di chi non avrà saputo (o voluto) applicarlo.

di Vincenzo Magistà

APRONOIL LOcuLO E TROvANO uN ALTRO dEfuNTO

> P.5

CronaCa/Lecce

ARchIvIAzIONE PER vENdOLA,TEdEScOIN ATTESA

> P.2

pugLIa/Sanità

Il numero di Sud Italia News di sabato prossimo, 12 mar-

zo, sarà interamente dedicato alle tradizioni del Carnevale.

Parleremo del Carneva-le di Putignano, il più antico d’Europa ed il più importan-te del Mezzogiorno, ma anche di altri storici festeggiamenti in Puglia, Molise e Basilicata. Non perdete l’appuntamento!

Speciale Carnevale

> P.5

> P.2

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2 5 Marzo 2011

anno II - n.9 (52) - 5 marzo 2011Iscrizione al Registro

Stampa del Tribunale di Barin. 14 del 3 marzo 2010Direttore responsabile

Giovanni MagistàProprietario ed Editore

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Toronto, Ontario (Canada)Telefono: 416-785-4311 ext. 239Direzione-Redazione-Pubblicità

Via Polignano 5 - Conversano (Ba)E-mail

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Il governatore Iorio ed il ministro Fitto in conferenza

Una stretta di mano sorridenti, con Iorio che lo accompagna

fino all’auto dandosi appuntamento a Roma.

Raffaele Fitto è un buon amico del Molise, soprattutto di quello go-vernato da Michele Iorio.

E’ un buon amico del Governato-re, dell’assessore al Bilancio Vita-gliano, dell’Onorevole De Camillis.

“Il Molise ha un programma di spesa di fondi comunitari che ruota intorno al 70%, è una delle migliori performance a livello nazionale.

Questo sia sulle risorse europee della precedente programmazione, dove mi sembra emergano numeri assolutamente positivi, sia sull’ulti-ma, dove non emergono rischi di di-simpegno o perdita delle risorse”.

Il ministro è davvero soddisfatto del Molise, di quel “nord del sud” che lascia ben sperare.

“Già ad aprile - ha continuato - credo che le prime firme per il Piano per il sud varato dal governo possa-no essere apposte proprio qui in Mo-lise”.

Il Governatore molisano non ag-giunge altro, sa già che i detrattori sono serviti, e poco importa se dal giorno dopo qualcuno insiste ricor-dando che i fondi Fas fino al 2013 in realtà sono già tutti impegnati per le operazioni salva-aziende (Zuccheri-ficio, Arena, Ittierre).

“Abbiamo le idee chiare sul Piano per il sud, sappiamo che costituisce una grossa opportunità sia che si re-alizzi nel breve che nel medio perio-do”, dice Iorio.

“Per questo abbiamo voluto indi-care anzitutto l’autostrada Termoli-San Vittore come la priorità per superare il gap infrastrutturale. Ma abbiamo inserito anche altre arterie che completeranno l’adeguamento della rete viaria”.

Fitto arriva in Molise con una set-timana di ritardo rispetto all’appun-tamento che aveva fissato.

Tra un appuntamento e l’altro il Parlamento ha approvato il decreto Milleproroghe, che certo non ha fa-vorito il Molise.

“Per la ricostruzione post terre-moto c’è un impegno che il Governo ha assunto approvando un ordine del giorno che l’impegna a trovare una soluzione”.

Non ci sarà nessuna nuova tassa per i molisani, assicura Fitto, per fi-nanziare ancora la ricostruzione del-le zone colpite dal sisma del 2002.

“Di più, l’impegno vale anche per la grandinata dello scorso luglio che si è abbattuta su case e raccolti

pIAno pEr Il SuD/Sorrisi e strette di mano tra Fitto ed il governatore

Il Molise è già prontodi alcuni paesi già colpiti dal terre-moto”.

E’ un ministro che loda il Molise, e lo dice mostrando la disponibilità nei confronti della piccola regione di un governo dalle braccia quanto mai corte.

“Credo che entro i prossimi gior-ni arriverà anche l’annuncio dello

sblocco dei fondi Fas - spiega il mi-nistro - visto il buon esito che ultima-mente sta facendo registrare il piano di rientro dal deficit sanitario”.

Iorio incassa e ringrazia; la campa-gna elettorale è appena cominciata, e l’amico-ministro Fitto presto tornerà in regione a dargli man forte.

Stefano ricci

Quante volte si è sentito parlare in Ita-lia di “guerra” del calcestruzzo, o di

“mafia” del calcestruzzo. Comunque vada, l’inchiesta “Piedi d’argilla” della Procura di Isernia sarà ricordata come un fulgido esempio di quanto valga nel settore delle costruzioni poter fornire il calcestruzzo.

Dicembre 2004, le sirene dei carabi-nieri si mischiano ai rotori di due elicot-teri. E’ scattata a Venafro l’operazione Piedi d’argilla. Per il sostituto procuratore antimafia dell’epoca, Nicola D’Angelo, il calcestruzzo utilizzato per la costruzione dei nove chilometri della variante di Ve-nafro era “scadente per qualità e quantità, non conforme a quello pattuito, comun-que al di sotto dei parametri qualitativi di accettabilità”.

Già, la variante di Venafro. Per il po-polo molisano in transito verso la Capi-tale, Venafro rappresenta quel paese che ti fa intendere che manca poco alla tanto agognata autostrada, la Napoli-Roma. Per decenni si è passato per via Colonia Giulia, il corso principale del paese. Ma i progetti che si affacciavano all’orizzonte già all’epoca facevano riferimento all’au-tostrada Termoli-San Vittore del Lazio. Nell’ambito di questi lavori, si decise di finanziare per quasi 60 milioni di euro la variante di Venafro. Quattro corsie che avrebbero permesso di aggirare il collo di bottiglia del paese e sfilare in scioltez-za. Una bretella che avrebbe costituito il primo lotto della nuova autostrada. Tutto fermato nel 2004, con il cantiere posto sotto sequestro, il fratello dell’attuale eu-rodeputato Aldo Patriciello, Gaetano, in manette, e lui indagato insieme con tec-nici e ingegneri. Falso e frode in pubbli-che forniture; questa l’accusa per alcuni

CAlCEStruzzo/patriciello promette battaglia

Rinvio, 7 anni dopo

L’eurodeputato Aldo Patriciello

degli indagati. La ditta edile di Gaetano, conosciuto come “Saddam” a Venafro, avrebbe fornito calcestruzzo scadente alla Adanti di Bologna, titolare dell’appalto, evitando i controlli per via dell’influenza politica del fratello, all’epoca assessore regionale. Un calcestruzzo ottenuto mi-schiando fango e legno, che ha richiesto un apposito incidente probatorio. Dopo il rinvio a giudizio insieme con altre cinque persone, Patriciello, nel frattempo euro-deputato dei Popolari, ha commentato definendo scandalosi i sette anni necessari ad arrivare al solo rinvio a giudizio, sen-tenziando una richiesta di dieci milioni di euro di danni non appena uscirà (pulito) da questa storia.

Stefano ricci

Sanità pugliese sotto il ricatto dello spoil system. Lo sostiene la Pro-

cura di Bari nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’ultima scossa di as-sestamento e all’archiviazione della posizione del governatore Vendola, ma alla richiesta d’arresto per il senatore Alberto Tedesco, la carcerazione per il suo segretario politico, Mario Malcan-gi, di due imprenditori e altri manager sanitari tra cui il direttore generale della Asl di Lecce Scoditti oltre al componen-te della scorta del governatore Vendola Paolo Albanese. Richieste del 24 feb-braio poi revocate per Scoditti, Albane-se e Acquaviva. Noto il teorema della magistratura: nomine pilotate e gare d’appalto a senso unico nella sanità. Il tutto sarebbe avvenuto dal 2005 al 2009 in base all’inchiesta valutata dall’ordi-nanza del gip De Benedictis. Quest’ul-timo ha dimezzato le richieste di arresto e fatto cadere le contestazioni più gravi di associazione a delinquere di stampo mafioso e associazione semplice. L’ac-cusa principale è rivolta all’ex assessore Tedesco che avrebbe utilizzato la carica per favorire l’attività imprenditoriale di famiglia e trarne vantaggi elettorali. La posizione e l’arresto di Tedesco passerà dal vaglio della giunta per le autorizza-

SAnItà/Il senatore tedesco attende la decisione

Arresto in stand-by

Il senatore Tedesco

zioni a procedere del Senato, l’organi-smo presieduto dall’onorevole del Pd Casson. Quest’ultimo ha aggiornato il verdetto per esaminare i quattro faldoni inviati dalla Procura di Bari al fine di pesare la presenza o meno di un inten-to persecutorio da parte della magistra-tura dell’esponente politico. Il quale ha chiesto di essere ascoltato attraverso una memoria difensiva dei suoi legali ed una richiesta di interrogatorio non essendo stato ascoltato nella fase delle indagini. Diversa la posizione del presidente Ven-dola che all’indomani dell’archiviazione si difende e contrattacca. Ha respinto gli schizzi di fango commentando quattro anni di indagini e migliaia di intercet-tazioni che testimoniano una condotta politica e amministrativa specchiata, ha riferito con soddisfazione citando le parole dell’archiviazione, la seconda da quando è governatore, firmata dal Gip Di Paola. Nella quale emerge l’assenza di profili penali a suo carico e nei con-fronti del suo capo di gabinetto Fran-cesco Manna. “Ogni atto, telefonata e azione è stata incentrata al rispetto della cosa pubblica e dei cittadini pugliesi”, ha detto Vendola. Che ha bocciato lo spoil system, le nomine fiduciarie della politica nella sanità che pur consentite dalla legge lo hanno visto sempre con-trario. In particolare quando ha ridotto le Asl da 12 a 6 e dunque le nomine dei manager, quando li ha scelti pescando dalla lista del predecessore Fitto, quando ha chiesto la testa del manager Sanapo nella Asl di Lecce troppo vicino all’ex assessore Frisullo. Persino Urago e Co-sentino, i direttori generali sfiduciati dal presidente, hanno escluso negli interro-gatori ingerenze o pressioni di Vendola. Nessun volta faccia, ha aggiunto il pre-sidente, sull’utilizzo delle intercettazio-ni da parte dei magistrati, così come ha detto replicando al ministro Bondi. Poi ha ricordato l’intervento immediato, nel 2009, quando azzerò la giunta a seguito delle indiscrezioni sull’ex assessore Te-desco. Francesco Iato

Un candidato certo, il sindaco uscente Nicola Maffei a capo di

una coalizione di centro sinistra, e una serie di nomi che escono dal cilindro ma non vengono mai ufficializzati. Anzi, diciamo pure che quando sem-bra che qualcosa possa accadere, ecco subito la sorpresa del dietro-front. A Barletta, a poco più di due mesi dal-le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio, la situazione è tutt’altro che chiara. Dall’una e dall’altra parte, sia chiaro. Partiamo dall’ultimo episo-dio, in ordine di tempo, il ritiro della candidatura dell’imprenditore Bartolo Tatò, chiamato a guidare la coalizio-ne del centro destra. Dopo una serie infinita di incertezze, convocazioni di conferenze stampa e successivi annul-lamenti, Tatò ha gettato la spugna. Lo ha fatto davanti a decine di giornalisti e dirigenti del Popolo della Libertà. “Dopo attenta e tormentata riflessione, sono costretto a rinunciare all’incarico ricevuto”, ha detto. I motivi, ha fatto intendere, sono legati alla sua attività professionale nel campo della grande distribuzione che non gli consentirebbe di abbandonare l’azienda per una lun-ga campagna elettorale. Prima di dare l’annuncio Tatò aveva parlato a lungo con i vertici del Pdl locale: Francesco Ventola, coordinatore provinciale del partito e presidente della Bat; l’eurode-putato Sergio Silvestris e il consigliere regionale Giovanni Alfarano. Almeno un’ora di discussione, che però non è servita a far recedere Tatò da un propo-sito a lungo meditato. Nel centro destra sono ancora in alto mare, nonostante il partito è ottimista facendo riferimento ai dati delle elezioni provinciali che, a Barletta, hanno visto il centrodestra conquistare il 42% dei voti, mentre il Pd ha preso appena l’8 per cento. Non va meglio dall’altra parte, nonostante la netta affermazione di Nicola Maffei, sindaco uscente, alle elezioni primarie del 20 febbraio che lo hanno visto otte-nere il 59% dei consensi sugli sfidanti Antonio Carpagnano (Socialisti, con il 28%) e Sabino Dicataldo (La Buona Politica, con quasi il 12%). La coali-zione appare spaccata con i Socialisti che si dichiarano fuori. Tutto nasce da una diversità di opinioni sull’inter-vento fatto da Nichi Vendola: il gover-natore pugliese con una videolettera pubblicata sul sito internet di Maffei, ha appoggiato apertamente il candida-

ElEzIonI/A Barletta c’è solo il sindaco uscente

candidati cercasi

Nicola Maffei, sindaco uscenteto del Pd. Una scelta non affatto gra-dita a Carpagnano, dal momento che “Vendola”, ha spiegato, “prima ancora che capo di Sel, è un importante rap-presentante istituzionale”. Carpagnano l’ha definita una scelta “sconcertante”, provocando così le ire di Sel. In attesa, di capire se i Socialisti saranno fuori o dentro la coalizione dopo la lite con Sel, Raffaella Salerno, moglie del com-pianto ex sindaco, ha deciso di lasciare il movimento “La Buona Politica”: non lo riconosce più come quello creato da suo marito. Ci fosse stato lui chissà come sarebbero andate le cose.

Giovanni Di Benedetto

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35 Marzo 2011

NOTIzIE IN bREvEGALATONE, LA MAdONNA dELL’OdELGIdRIA Dopo anni di abbandono torna

a nuovo splendore la piccola chiesa della Madonna dell’Odelgidria di Galatone (Le), grazie al progetto “La Provincia restaura”. L’intervento ha rimesso in luce affreschi bizantini ri-salenti all’anno Mille, quando nella cappella si celebravano riti ortodossi e la chiesetta ospitava la Madonna di Costantinopoli, protettrice dei vian-danti.

bARI, bOMbA?NO, ASPIRAPOLvERE Allarme bomba, mercoledì, tra gli

impiegati di un ufficio postale di Bari. Ad un certo punto dall’interno di un pacco si è udito uno strano rumore si-mile all’azionamento di un congegno elettronico. La polizia ha scoperto all’interno un aspirapolvere difettoso. Il mittente sarà denunciato per procu-rato allarme, perchè sul pacco aveva scritto “documenti” per risparmiare sulla spedizione.

MOLISE, TASSA SuL TARTufO Il Molise cambia la legge per rac-

cogliere i tartufi, prevedendo una tas-sa una tantum di 3mila euro per i ca-vatori, i cercatori del prezioso fungo. Una legge che però consente ai tartu-fai molisani di accettare, in alterna-tiva, di svolgere attività di supporto alla difesa del territorio, come segna-lazione incendi o inquinamento, cosa non concessa a chi arriva da fuori re-gione, che dovrà pagare e basta.

MALTEMPO, dISPERSO dORMIvA IN AuTO Risultava disperso a causa dell’on-

data di maltempo e si temeva il peg-gio per un 30enne di Altamura (Ba). Le ricerche dei carabinieri e dei vi-gili del fuoco sono partite dalla zona dell’abitazione dell’uomo, non lonta-no dalla strada che conduce a Later-za (Ta) e sono proseguite per tutta la notte. L’uomo è stato ritrovato solo all’alba, mentre dormiva tranquilla-mente in auto.

POTENzA, cARNEvALEcON IL PEcORINO Da ieri e per tutto il corso del fine

settimana, la città di Potenza festeg-gerà il Carnevale con manifestazioni che vedranno protagonisti gli alunni delle scuole e le associazioni cittadi-ne e nelle quali la collaborazione con il Comune di Moliterno (Pz) permet-terà di degustare i prodotti gastrono-mici di quel territorio e in particolare il famoso pecorino.

MISS MOLISE REcITA SuLLA RAI Cecilia Cozzoni, Miss Molise

2008, fa parte del cast della fiction di Rai Uno “Atelier Fontana, le sorelle della moda”. La giovanissima ragaz-za di Venafro (Is) affianca l’ex Miss Italia, Anna Valle, e un’altra molisa-na, Alessandra Mastronardi, origina-ria di Agnone (Is). Cecilia Cozzoni interpreta il ruolo di modella.

PEScA, SìAL bIANchETTO Raggiunto l’accordo dopo un

lungo vertice al Ministero dell’agri-coltura sul futuro dei pescatori di Manfredonia: entro il 17 marzo il Ministero chiederà una deroga al di-vieto di pesca del bianchetto per cin-que marinerie, fra le quali Molfetta e Manfredonia.

La visita nella centrale di Brindisi

E’ una delle più grandi centrali elet-triche del mondo ed è totalmente

alimentata a carbone. Ed è per questo che svetta ai vertici della classifica tra gli impianti italiani che emettono la maggiore quantità di CO2. Da qui la condanna senza attenuanti emessa dagli ambientalisti i quali, però, non tengono in considerazione gli sforzi che l’Enel sta compiendo per portare ad “emissio-ni zero” la centrale termoelettrica “Fe-derico II” di Brindisi. Va letta in questa ottica la cerimonia di inaugurazione del primo impianto-pilota per la cattura e il sequestro di anidride carbonica rive-niente dalla combustione di combusti-bile fossile. Doveva essere una giornata importante in quanto decisamente “sim-bolica” in riferimento a quello che sarà il futuro tecnologico all’interno degli im-pianti di produzione energetica, ma si è trasformata addirittura in una irripetibile occasione di confronto tra Governo na-zionale, Governo regionale, enti locali, Unione Europea ed Enel, rappresentati rispettivamente dal Ministro dell’Am-biente Stefania Prestigiacomo, dal Vice Presidente della Regione Puglia Lore-dana Capone, dal Sindaco Domenico Mennitti e dal Presidente della Provincia Massimo Ferrarese, dal Commissario europeo all’Energia Gunther Oettinger e dall’amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti. Il tutto, sotto gli occhi at-tenti della stampa nazionale ed interna-zionale, accorsa a Brindisi per assistere ad un vero e proprio evento che resterà tale fino a quando un impianto di gran lunga più grande e potente sarà realizza-to nella nuova centrale a carbone di Por-to Tolle (Rovigo).

In questa avventura di sperimentazio-ne l’Enel è unita all’Eni, l’altro colosso energetico nazionale, grazie ad un accor-do strategico sottoscritto nel 2008 e che è alla base del finanziamento ottenuto dall’Unione Europea.

L’impianto brindisino è il primo in Italia ed uno dei primi in Europa per la cattura di CO2. Consente di trattare 10.000 metri cubi l’ora di fumi prove-nienti dai quattro gruppi di produzione energetica della centrale di Cerano per separare due tonnellate e mezzo l’ora di anidride carbonica, fino a raggiungere 8.000 tonnellate l’anno. Per poter sta-bilire le proporzioni di tale intervento ambientale, basta dire che si tratta della stessa quantità assorbita da 800.000 albe-ri e quindi all’incirca una foresta di dieci chilometri quadrati. La CO2, una volta liquefatta, sarà trasportata e confinata in un sito geologicamente sicuro.

Una volta terminata la complessa fase di sperimentazione, questa tecnologia sarà utilizzata ovunque e quindi l’uti-lizzo di combustibili fossili non rappre-senterà più uno spauracchio dal punto di vista ambientale. Ne è convinto Fulvio

BrInDISI/la centrale che “pulisce” l’aria dalla Co2, come una foresta

Il carbone è più pulitoConti il quale ha colto l’occasione per ri-badire la consistenza degli investimenti compiuti da Enel in campo ambientale nella centrale Federico II.

L’Italia, insomma, per il futuro non dovrebbe avere particolari problemi dal punto di vista energetico, soprattutto se – come ha aggiunto Conti – si farà ri-corso alle energie rinnovabili ed anche al nucleare a cui la società elettrica più importante della Penisola non intende in alcun modo rinunciare.

A Brindisi, quindi, non resta che defi-nire una volta per tutte i rapporti tra Enel ed enti locali attraverso la sottoscrizione di apposite convenzioni che risulteranno indispensabili per pianificare gli investi-menti futuri (a partire dalla realizzazione del nuovo imponente carbonile coperto), così come per stabilire i “ristori” che l’Enel concederà al territorio brindisino per farsi carico di ospitare un impianto di tali dimensioni.

Mimmo Consales

Quei patti così inutili

StuDIo/Banca d’Italia

Erano stati inventati per risollevare il sud dall’atavica crisi struttura-

le ed imprenditoriale con il coinvol-gimento degli enti pubblici locali. E per come erano stati presentati, e per le risorse che mettevano a disposizio-ne, sembrava dovessero far miracoli. Parliamo dei “patti territoriali”, uno strumento legislativo e operativo che garantiva finanziamenti per iniziati-ve a favore del territorio che vedes-sero impegnati pubblico e privati, nell’interesse comune, a sostenere l’occupazione. Non soldi per singole iniziative, com’era stato, ad esempio con la legge 164 o la 488, ma cospi-cui finanziamenti per iniziative che coinvolgessero un intero, anche se circoscritto, territorio. Ed in 10 anni, dal ‘97 al 2006, lo Stato italiano ha erogato qualcosa come 5,5 milioni di euro a favore di tali iniziative. I patti che sono stati approvati in quell’arco di tempo sono stati 220 ed hanno otte-nuto, mediamente, finanziamenti per 50 milioni a testa. Si tratta, quindi, di interventi di grossa portata, capaci di innescare un processo di sviluppo eccezionale, determinando, di riflesso una caduta occupazionale di vaste pro-porzioni. Avrebbe dovuto essere così, almeno sulla carta. Nei fatti, invece, i patti territoriali si sono dimostrati un vero e proprio buco nell’acqua. Secondo uno studio condotto da due ricercatori della Banca d’Italia, che nell’ambito dei piani presentati nel decennio ‘97-‘06 ne hanno approfon-dito 50 ritenuti i più meritevoli e quel-li di cui, al momento, si conoscono più nel dettaglio tutti i dati necessari, i soldi distribuiti dallo Stato non sono serviti a creare nemmeno un posto di lavoro in più. Non che non abbiano creato occupazione, ma i progetti fi-nanziati, messi a confronto con altre analoghe iniziative sorte nello stesso territorio nello stesso periodo senza l’intervento statale, hanno avuto, sul territorio, lo stesso effetto occupazio-nale. Cioè, hanno creato tanti posti di lavoro quanti ne hanno creato le altre iniziative avviate esclusivamente dai privati. Il che vuol dire, in sostanza, che lo Stato ha speso inutilmente i 5,5 miliardi dei patti. L’analisi di Banki-talia è impietosa. Nei casi esaminati, i finanziamenti pubblici sono stati ben impiegati. Non si tratta, cioè, di iniziative-fantasma. E’ probabile che fossero, però, già superate e, perciò, inutili. L’iter dei patti, infatti, è stato lunghissimo e per ottenere i finanzia-menti, gli interessati ci hanno messo decenni. I privati che, invece, hanno utilizzato solo le loro risorse hanno fatto prima e, in fondo, meglio.

Enzo Magistà

Sono 1300 i posti di lavoro in più, un passaggio dal 6 al 13% di con-

tribuzione al fabbisogno energetico nazionale. Questi i numeri relativi allo sviluppo e alla valorizzazione dei giaci-menti lucani di idrocarburi. Governo e Regione Basilicata si siedono al tavolo delle trattative, con le compagnie petro-lifere, sull’uso dei diritti per l’estrazione dell’oro nero. Obiettivo: fare in modo che le estrazioni, grazie agli investimenti statali e alle royalties, diano ricadute sul territorio in infrastrutture. Fondamenta-le, per questo, la creazione di una rete di imprese che investa nella qualificazione delle competenze e nell’innovazione del prodotto per migliorare l’occupazione. La sfida è fare della Basilicata un polo energetico nazionale compatibile con il rispetto dell’ambiente. Di qui la prima Conferenza internazionale su petrolio e ambiente che si sta tenendo da giovedì a Matera e si chiude oggi a Viggiano. Con organismi nazionali e internaziona-li sono stati affrontati gli aspetti ambien-tali industriali e tecnologici dell’attività estrattiva. Per l’occasione sono arrivati in Basilicata i ministri dell’ambiente Stefania Prestigiacomo e quello per lo sviluppo economico Paolo Romani; nonché i rappresentanti delle agenzie

BASIlICAtA/Si discute del futuro dell’importante risorsa della regione

La conferenza sul petrolio

L’incontro a Matera

dell’Onu, dell’Oms, delle associazio-ni ambientaliste e degli imprenditori e docenti universitari. “Sono questi temi rilevanti e poco affrontati - ha commen-tato il governatore lucano, Vito De Fi-lippo - e per questo ci è sembrata giusta un’analisi profonda del settore dal punto di vista istituzionale e tecnica che cade proprio a 12 anni di distanza dal primo accordo con l’Eni sulle estrazioni nel nostro territorio”. Nel rimarcare come in Val d’Agri ci sia il più grande giaci-

mento di petrolio dell’Europa (e un altro non ancora attivo nell’Alto Sauro), De Filippo ha spiegato che, a regime, la Ba-silicata potrà contribuire per il 12-13 per cento al fabbisogno energetico italiano con una produzione di circa 170mila ba-rili al giorno. “Gli amministratori regio-nali vogliono e devono governare - ha aggiunto il presidente della Regione - il processo estrattivo per assicurare che tutto venga fatto senza pregiudizi per l’ambiente e le persone. E’ loro compi-to inoltre garantire che ai benefici per l’economia nazionale corrispondano opportunità per tutto il sistema produt-tivo, i lavoratori e lo sviluppo lucano”. Immediata la risposta dell’organizzazioe-ne ambientalista “Ola” che, negli stessi giorni della conferenza internazionale, ha tenuto una sorta di “Contro-Confe-renza”, con lo scopo di denunciare gli impatti negativi del petrolio su ambien-te salute e sviluppo.

“Riporteremo espressioni, imma-gini e voci che testimoniano una realtà che si vorrebbe nascondere e negare” hanno annunciato gli ambientalisti che si erano dati appuntamento a Ma-tera e a Viggiano utilizzando la rete di internet.

alessandro Boccia

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4 5 Marzo 2011

La Basilicata sta diventando sempre più meta d’attrazione turistica, so-

ciale ed economica. Oggi chi decide di trascorrere qualche giorno in Lucania sa bene di proiettarsi in una dimensio-ne diversa dal comune.

Tranquillità, serenità e cultura si uniscono ad una realtà dove il cambia-mento è costante, ma qui avviene nel pieno rispetto della storia, delle tradi-zioni e della natura dei posti.

Semplici visitatori, provenienti dalle parti più disparate d’Italia e del mondo, trovano in Lucania luoghi da ammirare per il paesaggio originale e per molti aspetti incontaminato, ma sono anche altri i motivi attrattivi della regione. Dall’interesse a girare un film tra i Sas-si di Matera o tra le strade fascinose dei piccoli borghi lucani, all’obiettivo di trovare “terreno fertile” per la realiz-zazione di strutture volte alla ricerca ed all’innovazione. La Basilicata è spesso attrattiva proprio per quel velo di mi-stero e di inconsueto che la circonda.

Accanto alle bellezze naturali ed ar-tistiche vi è un’ulteriore risorsa, poco percepibile rispetto alle altre, ad essere diventata oggetto d’attenzione ed attra-zione.

Qui infatti la natura cela ricchezze anche nel sottosuolo, in luoghi non vi-sibili, ma che accurate ricerche hanno ormai reso noto a tutti e non solo al po-polo lucano.

Stiamo parlando dell’oro nero, di una risorsa dal valore inestimabile, che qui in Basilicata si trova in gran-di quantità, e che oggi sta diventando negli obiettivi della classe dirigente lu-cana anche motore di crescita e svilup-po. La Basilicata garantisce oltre l’80 per cento dell’estrazione nazionale di petrolio. Un flusso di greggio ottenuto dal più grande giacimento petrolifero dell’Europa continentale, quello della Val d’Agri, al quale nel 2015 dovreb-bero aggiungersi i sette nuovi pozzi di Tempa Rossa nell’alta Valle del Sau-ro.

In Basilicata si registrano due gruppi di concessioni estrattive: l’Eni- Agip, con il Progetto Trend 1 in Val d’Agri, e un secondo gruppo intestato a Total con il Progetto Tempa Rossa.

Oggi in Lucania dunque si chiede di più al petrolio. In termini di svilup-po, occupazione e rispetto ambientale. Facendo anche chiarezza sull’impatto che le estrazioni petrolifere hanno sulla salute dei cittadini e sull’economia del territorio.

Proprio in questa direzione verte la tre giorni di Conferenza Internaziona-le Petrolio e Ambiente che ha come testimonial proprio la Basilicata. Qui,

BASIlICAtA/l’oro nero oggi sta diventando motore di crescita per la regione

Petrolio per lo sviluppoproprio dove si trova un’ingente quan-tità di petrolio ad usufrutto dell’inte-ro Paese, si ritroveranno a discutere delle potenzialità del petrolio, del suo impatto su territorio ed uomo, esperti e tecnici provenienti dalle principa-li organizzazioni internazionali quali l’Osm, l’Organizzazione per il pro-gramma ambiente delle Nazioni unite, Organizzazione per il programma di riduzione delle calamità delle Nazioni unite, Conferenza delle Nazioni unite sul commercio e lo sviluppo, Com-missione europea ambiente, Banca europea per gli Investimenti. Saranno presenti anche rappresentanti delle più prestigiose Università italiane e dei più influenti Istituti di ricerca.

L’apporto di contributi ed esperien-ze intorno ad una tematica così delica-ta e di rilievo è diventato un elemento fondamentale per assicurare al territo-rio lucano un futuro di crescita e uno sviluppo sostenibile.

Il primo protocollo d’intesa fra Sta-to e Regione sul tema petrolio risale all’ottobre del 1998. Si tratta del pri-mo atto di un negoziato finalizzato al

riconoscimento del principio di “com-pensazione ambientale” nelle aree della Basilicata interessate alla ricerca e all’estrazione di idrocarburi liquidi, attività ritenute di “interesse strategico nazionale in campo energetico”.

La Regione, accanto alle esigenze locali e nazionali in materia energetica, intende governare il processo, assicu-randosi che tutto venga fatto senza pre-giudizi per l’ambiente e le persone, ga-rantendo che ai benefici per l’economia nazionale corrispondano opportunità per il sistema produttivo, i lavoratori e lo sviluppo lucano.

Il petrolio è una risorsa sulla quale si cerca d’investire anche in termini di infrastrutture ed occupazione. Creare centri d’eccellenza in ambito di ricer-ca ed innovazione è fra le priorità della Regione.

La Basilicata dunque si riscopre oggi giorno un territorio dalle ricche potenzialità. Un paradiso di risorse, da ammirare ma sulle quali poter anche in-vestire nel pieno rispetto però dell’am-biente, della salute e del benessere dei cittadini.

Ecco come avviene l’estrazione petrolifera in Basilicata e quali

le aree interessate.Partiamo dal giacimento della

Val d’Agri.Scoperto nel 1987 e avviato alla

produzione nel 1993, si estende su un campo pari a 300 kmq, ad un’al-tezza media compresa tra 600-1300 metri slm, ad una profondità media di 2400 metri slm ed è strutturato in tre aree: “Cerro Falcone”, “Monte Enoc” e “Monte Alpi”.

pEtrolIo/Dove sono i pozzi dell’oro nero lucano

L’estrazione

Per quanto concerne il secondo gruppo, il progetto “Tempa Rossa”, inizialmente articolato in tre conces-sioni distinte, oggi viene identificato come concessione “Gorgoglione”, ancora non in produzione.

L’estrazione maggiore del greg-gio si concentra in Val d’Agri con la titolarità di maggioranza dell’Eni con il 60,77 per cento e di minoran-za della Shell con il 39,23 per cento. La produzione giornaliera, misurata il 24 febbraio 2011, è pari a 80.933 barili, e un ammontare di 4.350.854 di barili estratti da gennaio 2011 ad oggi.

Mentre per l’estrazione sul terri-torio di Serra Pizzuta in località Pi-sticci, di completa titolarità dell’Eni, ci si attesta su una produzione di 253 barili al giorno, misurati il 24 feb-braio 2011, e di 13.828 barili estratti da gennaio 2011.

Al 31 dicembre 2010, sono 20 le istanze per il conferimento di nuovi titoli minerari, di cui 18 permessi di ricerca e 2 concessioni di stoccag-gio.

Titolare della concessione di

Tempa Rossa è una joint venture fra Total, Shell ed Exxon Mobil. Scoperto nel 1989, il giacimento di Tempa Rossa si estende nell’al-ta valle del Sauro, interessando principalmente il comune di Corle-to Perticara, nel cui territorio sono stati perforati già 5 pozzi. Un sesto pozzo, di cui i lavori di perforazione sono in corso, si trova nel Comune di Gorgoglione, mentre, secondo il progetto, un centro di stoccaggio GPL sarà realizzato nel Comune di

Guardia Perticara. A regime, stando alle previsioni

Total, l’impianto dovrebbe avere una capacità produttiva giornaliera di circa 50.000 barili di petrolio, 250.000 metri cubi di gas naturale, 267 tonnellate di GPL e 60 tonnella-te di zolfo. Il protocollo d’intesa con le compagnie petrolifere è stato sot-toscritto nel 2006. Total prevede di entrare in produzione entro il 2015.

La Regione Basilicata nel 1998 ha attivato con le compagnie petro-lifere che agiscono in Val d’Agri, rappresentate dall’Eni, un negozia-to finalizzato al riconoscimento del principio di compensazione ambien-tale, in seguito recepito anche dalla norma nazionale.

In aggiunta alle risorse rivenienti dalle royalties (che adesso sono pari al 7 per cento del valore commercia-le del greggio estratto), il 18 novem-bre 1998 è stato stipulato un proto-collo d’intenti Regione-Eni, che ha previsto misure multisettoriali di compensazione a tutela ambientale.

Al protocollo sono seguiti speci-fici Accordi attuativi.

Il simbolo dell’Eni

La centrale di Viggiano, in Val d’Agri

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55 Marzo 2011

Sopra: Gheddafi; a sinistra: le Isole Tremiti

Giuseppe Calabrese non ha mai nascosto la propria amicizia con

Gheddafi, al punto da rimetterci anche la carica di primo cittadino.

Ma la vicinanza mai nascosta per il rais non è stato l’unico motivo che ha indotto sette consiglieri comunali su tredici delle Isole Tremiti a sfiduciare Calabrese: alla base delle dimissioni dei consiglieri ci sono anche le accese polemiche delle ultime settimane sulle

trEMItI/Il sindaco dell’arcipelago sfiduciato per l’“amicizia” col raìs

L’amico di Gheddafimodifiche al Piano regolatore genera-le.

L’ormai ex primo cittadino ha ac-cusato alcuni consiglieri di volersi accaparrare alcuni terreni per potervi edificare.

Un pretesto, dunque, secondo l’ex sindaco, la mancata condanna dei tra-gici fatti di sangue in Libia.

Non ha neppure alcun fondo di ve-rità – si è affrettato a precisare l’ex pri-

mo cittadino – la notizia di un possibile esilio di Gheddafi nell’arcipelago delle Diomedee.

L’amicizia tra Calabrese e Gheddafi risale alla fine degli anni Ottanta, quan-do il leader libico avanzò pretese di an-nessione delle Isole Tremiti.

Proprio la vicinanza al dittatore li-bico è costata la poltrona a Calabrese, esponente del Popolo delle Libertà, per 18 anni primo cittadino delle Diome-dee: dall’83 al ’93 e dal 2003 sino a fine febbraio.

La mancata condanna dei tragici fatti di sangue in Libia ha indotto la maggioranza sette consiglieri - tra cui quattro che sostenevano Calabrese - a dimettersi, facendo cadere l’ammini-strazione comunale.

Per tutti, Gheddafi è un dittatore sanguinario; ma l’ormai ex sindaco delle Tremiti ancora non se la sente di giudicarlo: “Fino a poco tempo fa tutti volevano saltare sul carro di Gheddafi, imprenditori e politici di entrambi gli schieramenti”, ha ribadito l’ex sindaco delle Diomedee, che ha precisato: “Se c’è un bagno di sangue, però, è giusto che sia fermato”.

Due anni fa, Gheddafi conferì a Calabrese, a Tripoli, un’onorificenza riservata a coloro che si sono prodigati per la distensione tra Italia e Libia, nel corso di una cerimonia che vide la pre-miazione, tra gli altri, di Giulio Andre-otti, Lamberto Dini e Vittorio Sgarbi.

Per consolidare i rapporti tra i due Paesi, nel 2006 fu inaugurato un mau-soleo sull’isola di San Domino, in cui sono sepolti i resti di circa 400 libici deportati alle Tremiti tra il 1911 e il 1912 dall’esercito italiano, in epoca coloniale.

Tante volte Calabrese ha sperato che Gheddafi giungesse in visita ufficiale alle Diomedee; ma i tragici fatti di san-gue degli ultimi giorni escludono per sempre qualsiasi ipotesi di incontro.

Pietro Loffredo

Trovar posto nei cimiteri puglie-si è sempre più difficile. Da un

lato c’è chi prende la cosa con filo-sofia e la giudica positivamente: vuol dire che le morti sono state rinviate a quando ci sarà posto. Dall’altro, però, l’esaurimento dei loculi crea non po-chi problemi e qualche sorpresa di troppo.

La carenza di loculi, in molte città ha dato vita ad un vero e proprio mer-cato nero del posto al cimitero. Quan-do qualcuno muore all’improvviso e non ha pensato in tempo ad acquista-re il loculo, le famiglie sono prese dal panico: dove lo seppelliremo?

E’ allora che si fanno avanti coloro che, in un modo o nell’altro, riesco-no a trovare la soluzione al problema, facendo credere che sia quella defi-nitiva, ma solo apparentemente. Col passare degli anni, poi, le magagne vengono alla luce.

A Lecce, ad esempio, ai parenti di un uomo morto nel lontano 1966 è ca-pitato di aprire il loculo del loro con-giunto per raccogliere le ceneri e de-positarle in un altro luogo e di trovare lo stesso occupato da un altro defun-to. E che si trattasse di altra persona era chiarissimo. Il defunto abusivo, infatti, non era morto da molto tempo ed aveva un’età decisamente più gio-vane del “titolare”. Non poca è stata la sorpresa dei famigliari del signor Giuseppe De Giovanni che dovevano con tanto di cerimonia religiosa tra-sferire le spoglie del loro congiunto in un altro posto. La bara che avevano sigillato e chiuso con tanto di lastre di marmo quarant’anni fa, non c’era più. Al suo posto, avvolto in un len-zuolo bianco, il corpo di un giovane morto di recente. Che nessuno cono-sce, ovviamente. Nessuno, al cimite-ro, ha saputo darne una spiegazione. Ma i morti non camminano e perciò il titolare del loculo non può essersi allontanato da solo, né il nuovo abu-sivo può essere arrivato in quel posto se non con l’aiuto di qualcuno. Evi-dentemente, la morte improvvisa del nuovo arrivato ha determinato un’esi-genza colmabile solo con un abuso. Qualcuno ha aperto la tomba, ha tolto le ceneri del Di Giovanni e vi ha infi-lato il nuovo morto, contando sul fat-to che ci sarebbero voluti anni ed anni per scoprire il misfatto. E invece, per sua sfortuna, i parenti del Di Giovan-ni pochi mesi dopo hanno deciso di traslare la salma del loro congiunto ed hanno fatto aprire la tomba, trovando la sorpresa. E’ scattata la denuncia contro ignoti e la magistratura leccese ha aperto un’inchiesta.

Il lavoro di sostituzione del morto non può essere stato fatto da persone che non abbiano una certa dimesti-

lECCE/Brutta sorpresa per una famiglia salentina

Scompare il mortochezza con quell’attività e per giunta non alla luce del giorno. Il cerchio, quindi, è parecchio ristretto. Le inda-gini avviate potrebbero portare alla luce casi analoghi. D’altra parte, non solo a Lecce, non è la prima volta che i parenti di un defunto non trovino più i resti del loro congiunto nel posto in cui li avevano seppelliti decenni pri-ma. E la cosa, oltre che macabra, è anche fastidiosa.

Enzo Magistà

“Michele Misseri? Mi ha detto che sta benissimo. Che man-

gia di gusto e che è anche ingrassato”. Queste le prime battute di risposta alle domande dei giornalisti del sottose-gretario alla giustizia Maria Casellati, in visita presso il carcere di Taranto. “Io non ho fatto domande - ha prose-guito il sottosegretario - non è questo lo scopo della visita, non sono volu-ta andare oltre le mie competenze, ma mi pare proprio che “Zio Miche-

AvEtrAnA/Sottosegretario in visita da Misseri

zio Michele sta benele” - come tutti ormai lo chiamano, ndr - stia proprio bene. Ha aggiunto di essere sereno e meno confuso di come era nei primi periodi di deten-zione. Non so cosa abbia voluto dire con questa precisazione. Di certo gli psicologi del carcere stanno facendo un buon lavoro. Lo tengono sotto con-trollo costante e lo aiutano”. Buon per lui, viene da commentare, dopo tutta la tragedia che si è consumata e del-la quale è stato uno dei protagonisti principali. E Sabrina Misseri, sua fi-glia, come sta? In questo caso le cose cambiano. Il sottosegretario abbassa il tono della voce e cambia l’espressio-ne, nel rispondere.

“E’ prostrata, non mi è venuta in-contro nel corridoio, come ha fatto suo padre. E’ rimasta nella cella, dove sono entrata io, chiudendomi la porta alle spalle”…

“Indossava un paio di jeans ed una maglia bianca, mi pare. Piangeva, piangeva a dirotto ed ha detto solo po-che parole, sempre le stesse. E’ presa dallo sconforto, continua a professarsi assolutamente innocente, ma non vede luce nel suo futuro. E’ molto provata, questo è certo”. Uno stato d’animo che ci sta tutto - in questo caso - dopo quanto è successo. Il padre l’ha accu-sata di essere stata lei ad uccidere la cugina Sarah Scazzi, poi ha tentato di ritrattare. Attraverso una fitta cor-rispondenza scritta con Sabrina, che poi la Procura ha bloccato, vietandola. Infatti gli inquirenti sono fermi nella loro convinzione di colpevolezza del-la ragazza, che il mese scorso ha com-piuto 27 anni. Una convinzione che deriva, oltre che da quanto dichiarato da Michele Misseri in fase di inciden-te probatorio, anche da una serie di ri-scontri indiziari, costituiti da testimo-nianze di persone informate sui fatti, intercettazioni ambientali, riscontri sui tabulati telefonici, contraddizioni sull’alibi. Così come sono altrettanto convinti che anche la moglie di Miche-le Misseri e madre di Sabrina, Cosima Serrano sappia perfettamente cosa sia accaduto quel pomeriggio del 26 ago-sto 2010, quando Sarah venne uccisa. Oltre a sapere, Cosima potrebbe an-che essere in qualche modo coinvolta direttamente. Un dubbio che hanno in molti, primi fra tutti i magistrati, per finire alla gran parte dell’opinio-ne pubblica. Intanto nei giorni scorsi sono finiti in carcere anche il fratello di Michele, Carmine Misseri, e suo nipote Mimino Cosma. Sono accusati di aver aiutato “zio Michele” a occul-tare per sempre - cioè a sottrarre - il cadavere della ragazzina. La vicenda - a distanza di oltre sei mesi dall’omi-cidio, può riservare ancora ulteriori e clamorosi sviluppi.

Francesco Persiani

Costruire una “rete mediterranea del turismo”: è questa la sfida

che Matera e Petra (la città di pietra della Giordania considerata settima meraviglia del mondo) affronteranno assieme.

A ribadirlo, i rappresentanti istitu-zionali delle due cittadine patrimonio dell’Unesco; l’ambasciatrice del Re-gno Hashemita di Giordania in Italia, la principessa Wijdan E Al-Hashemi, ed il sindaco della città dei Sassi, Sal-vatore Adduce, che insieme agli as-sessori della Regione Basilicata hanno firmato uno specifico protocollo d’in-tesa.

Scopo dell’iniziativa sarà quello di mettere a punto nuove strategie di svi-luppo che puntino alla valorizzazione delle tradizioni, della storia, dell’arte e della cultura dei due Paesi attraverso una serie di scambi turistici e cultura-li.

L’accordo si configura come un primo passo per dar vita a nuovi sce-nari di cooperazione culturale, fondati sulla condivisione di un immenso pa-trimonio storico e artistico che trova nella civiltà rupestre il punto di con-tatto su cui realizzare iniziative che abbiano ricadute positive sullo svilup-po di entrambe le città.

“Sono sicura che tante cose buone verranno fuori da questo accordo - ha commentato l’ambasciatrice giorda-na - tuttavia per me non è importante solo il risultato che otterremmo dal progetto ma anche il contatto umano e il legame che si verrà a creare tra le due città”.

La principessa ambasciatrice ha avuto anche modo di esprimere il suo giudizio su Matera, complimentandosi per l’accoglienza ricevuta.

“Le mie impressioni - ha spiegato nel corso dell’incontro svoltosi nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi alla presenza dei vertici istituzionali citta-dini e regionali - sono state di grande commozione. Ho visitato la chiesa ru-

GEMEllAGGIo/Matera e petra, in Giordania, firmano un accordo

Amicizia scolpita nella roccia

Uno dei più splendidi monumenti di Petra, al-Khazneh o Tesoro del faraone

pestre, la cripta del peccato originale, che contiene degli affreschi bellissimi. Quello che più mi ha colpito, oltre alle meraviglie del posto, è stata l’acco-glienza che ho ricevuto; quel calore della gente materana che sicuramente porterò per sempre con me. A maggio andrò via dall’Italia perché si conclude la mia missione iniziata 4 anni fa. Ma tornerò a Matera in una veste nuova, come amica e come turista per poterla visitare meglio e mi auguro che anche voi possiate fare lo stesso e venire in Giordania a conoscere la mia terra”.

Non sono mancati neppure com-menti sulla situazione che attualmente sta interessando il nord Africa.

“La Giordania - ha commentato la principessa - è coinvolta nella situa-

zione dei Paesi del Mediterraneo. Tut-tavia non devo e non posso giudicare le scelte politiche dei governi, solo sperare che la sofferenza di questi po-poli cessi al più presto. Un Paese come il nostro che ha fatto della tolleranza, della pazienza, della comprensione delle religioni altrui, le proprie virtù migliori, è sicuramente un riferimen-to per tutti. Pochi hanno svolto negli ultimi decenni un ruolo così attivo e importante nella ricerca della pace”.

A concludere l’appuntamento il tra-dizionale scambio di doni con l’omag-gio fatto alla principessa dal sindaco e dal prefetto materano di due volumi riportanti la storia e le valenze del ter-ritorio lucano.

alessandro Boccia

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6 5 Marzo 2011

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75 Marzo 2011

NOTIzIE IN bREvESALENTO, NAScE LA GIOvANE ORchESTRA Obiettivo: creare una giovane or-

chestra del Salento. Opportunità per ragazzi tra i 15 e i 25 anni, che abbia-no già competenze musicali o che ne vogliano acquisire. Il percorso di for-mazione, gratuito, e selezione al via il 18 marzo. Il progetto è dei comuni di Lizzanello, San Cesario di Lecce e Lequile. La giovane orchestra acco-glierà strumenti di tradizione classi-ca, moderna e popolare.

SAN ROccO, fOLLA AL RITIRO SPIRITuALEDomenica scorsa sono arrivati da

tutta Europa per una giornata di riti-ro spirituale in onore di San Rocco, il Santo al quale hanno votato la loro vita. Sono decine i gruppi, le confra-ternite, le chiese e le comunità che a Capriati al Volturno, al confine tra Campania e Molise, hanno omaggiato le reliquie del pellegrino francese.

SAcERdOTE POTENTINO SuIcIdA Un sacerdote 48enne, è morto

a Palermo lanciandosi dal decimo piano di un palazzo. Il religioso, ori-ginario della provincia di Potenza, era da circa cinque anni il direttore dell’Opera Don Orione e presidente dell’Endofap Sicilia, un centro per la formazione e l’aggiornamento pro-fessionale. Il sacerdote era a casa di alcuni amici.

bARI, PISTOLAA SALvETRA I RIfIuTI Una pistola abbandonata sotto un

cassonetto. Prima che gli agenti della polizia municipale si rendessero con-to che si trattava di un’arma a salve alla quale era stato tolto il tappo ros-so, il ritrovamento fatto da uno spaz-zino ha destato allarme. I vigili hanno tranquillizzato i cittadini ma la pistola è stata comunque sequestrata.

MOLISE, MARATONAPER L’ITALIA Staffetta non competitiva da Cam-

pomarino a Termoli (Cb) per unire simbolicamente i Comuni del Basso Molise: è quella prevista dal giro po-distico “150 anni per 150 Km e oltre”, grazie all’Assessorato comunale allo Sport di Termoli. L’iniziativa rientra nel programma dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

TELEcARdIOLOGIA,PuGLIA Ok In sei anni di vita il servizio di Te-

lecardiologia ha permesso di ridurre in Puglia la mortalità coronarica del 50% ed evitare il ricovero improprio per più di 200mila pazienti. E’ questo il bilancio, presentato dal Governato-re Vendola a Roma. “Il costo finora è stato di un milione di euro all’anno - ha spiegato - un risparmio notevole rispetto ai tanti ricoveri inutili”.

MATERA, L’ESERcITOPER IL MALTEMPO? Per far fronte alle numerose si-

tuazioni di emergenza che la forte pioggia ha provocato in provincia di Matera - dove 50Km quadrati di ter-ritorio, soprattutto nel Metapontino, sono allagati - il prefetto, ha deciso di chiedere al Ministero dell’Interno e al Dipartimento della protezione ci-vile l’intervento dell’Esercito.

Con una decisione depositata gio-vedì scorso, 3 marzo, la Corte

Costituzionale ha scritto la parola “fine” sotto una questione che durava da anni e rischiava di incancrenirsi in polemiche e manifestazioni di protesta in piazza.

Si tratta del problema delle interna-lizzazioni e dei 7mila lavoratori che vi ruotano intorno.

La Regione Puglia ha fatto una scelta politica, quella di togliere dagli appalti esterni i servizi non speciali-stici delle Asl, e cioè l’ausiliariato, la vigilanza, il 118.

Oggi, ad esempio, le pulizie degli ospedali vengono affidate ad imprese esterne che partecipano alle gare d’ap-palto. Allo stesso modo altri servizi, come la guardiania, le cucine.

Secondo la Regione, si commette-rebbero due ingiustizie: si pagherebbe più del dovuto e i lavoratori che vi sa-rebbero impegnati subirebbero tratta-menti non idonei.

Di qui la decisione di internalizza-re i servizi, assumendoseli in proprio attraverso società appositamente costi-tuite dalle stesse Asl. Servizi e, ovvia-mente, personale collegato.

Il Governo ha detto di no. Le inter-nalizzazioni, così come le stabilizza-zioni, previste per legge, non si pos-sono fare senza seguire le regole del servizio pubblico, che impone come prima cosa le selezioni pubbliche.

Le Asl possono costituire tutte le società in house che vogliono e pren-dersi all’interno, gestendoli diretta-mente, tutti i servizi esternalizzati che vogliono, ma devono rispettare i con-corsi pubblici.

Il personale pubblico dev’essere se-lezionato attraverso concorsi, non può essere assunto a tempo indeterminato senza concorso.

La Corte Costituzionale ha condivi-so in toto questo principio, bocciando la legge regionale nella parte in cui prevede l’automatismo in base al qua-le chi prima dipendeva, ad esempio, da cooperative di pulizia esterne alle Asl, passi automaticamente alle dipen-denze di società in house a carattere pubblico.

In Puglia il problema riguarda oltre 7mila lavoratori, parte dei quali già internalizzati e altri in attesa di es-serlo. Per tutti, anche per gli interna-lizzati, si apre adesso un problema di

IntErnAlIzzAzIonI/ora serve una mediazione

La corte dice nonon poco conto. Perchè, di certo, chi è fuori non potrà essere internalizzato se non attraverso una procedura selet-tiva pubblica. Ma rischia anche chi è già dentro, perché la Corte ha cancel-lato la norma grazie alla quale era sta-ta possibile l’assunzione diretta. Il che lascia prevedere l’apertura di un vasto contenzioso. A meno che non si trovi una scappatoia di carattere giuridico.

In questo senso, Regione e Gover-no si sono promessi reciproca collabo-razione.

Il ministro Fitto ha garantito di re-cente al governatore Vendola che nel caso in cui la Corte avesse bocciato le internalizzazioni, si sarebbe lavorato insieme per trovare soluzioni alternati-ve. Ogni promessa è debito, ma adesso bisognerà passare alle vie di fatto.

Enzo Magistà

Nasceva 150 anni fa a Conversano una vera fucina di talenti, un pi-

lastro della formazione di tanti illustri pugliesi. Intitolato al canonico che lo fondò, il rettore del Seminario Vescovi-le Domenico Morea, il Liceo Ginnasio raggiunge quest’anno un traguardo am-bito, in concomitanza con l’anniversario dell’Unità nazionale. E per festeggiare questo prezioso compleanno venerdì 18 febbraio nella Biblioteca del Seminario Vescovile di Conversano si è tenuta la conferenza dal titolo “Il contributo della Chiesa nel processo di istruzione e svi-luppo civile del nostro territorio.”

A fare gli onori di casa il Rettore del Seminario, di cui l’istituto occupa

AnnIvErSArIo/Il liceo Classico di Conversano ha compiuto 150 anni

un secolo e mezzo di Morea

Un momento dell’incontro nella biblioteca del seminario vescovile

un’ala, don Sandro Dibello, che ha sot-tolineato la lungimiranza di Morea di creare una scuola aperta a tutti in cui coniugare la tradizione umanistica tipi-camente cristiana con quella scientifica. Una decisione fondamentale quella pre-sa da Morea nel 1861, sotto la supervi-sione del Vescovo Domenico Mucedola, per rispondere alla domanda di istruzio-ne del territorio e contribuirne così allo sviluppo culturale, economico e civile. Nomi illustri della classe dirigente na-zionale si sono seduti tra i banchi del “Morea”: Giuseppe Di Vagno, il primo deputato vittima del fascismo; Tommaso Fiore, famoso scrittore e politico; Lucia-no Violante, docente e parlamentare. Un

istituto che forma personalità complete ci ha tenuto a sottolineare la dirigente, Rosanna Lorusso, perché da sempre al passo con i tempi. Anche il sindaco, Giuseppe Lovascio, e il Vescovo della diocesi Conversano-Monopoli, Mons. Domenico Padovano, hanno sottoline-ato l’importanza di questa scuola per il territorio e hanno sostenuto la rilevanza del dialogo tra fede e cultura, tra mondo civile ed ecclesiale. Nella sala, gremita per l’occasione, gli studenti di oggi e quelli di ieri, oltre a vari presidi che si sono alternati al timone di un vero e pro-prio punto di riferimento educativo del Meridione.

Maria Teresa Lenoci

L’Università del Molise sopravvi-verà ai tagli del governo al mon-

do accademico. E’ questa l’estrema ma più efficace sintesi del messaggio lan-ciato con il protocollo per lo sviluppo del sistema universitario molisano si-glato tra Regione Molise e Unimol.

L’Ateneo regionale riceverà tredici milioni di euro nel prossimo triennio, che serviranno a portare avanti un det-tagliato programma di sviluppo che in buona sostanza sostituirà il Governo impegnato a bruciare miliardi in casse integrazioni.

“Conoscere per competere” è il nome dato al programma, stipulato già dallo scorso mese di maggio, quando i rettori degli atenei meridionali lancia-vano strali contro il ministro Gelmini.

In Molise più di qualcuno maligna-va, indicando le critiche del Magnifico Giovanni Cannata come l’astio di chi ha ricevuto il benservito. Cannata è infatti al settimo mandato; dal 1995 è lui a guidare l’ateneo molisano, con un mandato che scadrà fra due anni, e la Gelmini che ha posto paletti ben preci-si alle “baronie”. Che sia vero o meno, le parole di Cannata però contenevano anche più di un fondo di verità rispetto

MolISE/l’Ateneo riceverà 13 milioni di euro nel prossimo triennio

La Regione salva l’università

La cerimonia con il Rettore

alla mole di tagli che si andava profi-lando. Tagli alle docenze e ai servizi che poco o nulla hanno a che vedere con una riforma che intende rinnovare le polverose aule del mondo accademi-co regionale.

I fondi erogati dalla Regione ser-viranno a promuovere l’impegno dell’Ateneo nei confronti delle Scienze della Salute. La formazione del perso-nale tecnico amministrativo, e nuove

aree di intervento per ampliare l’offerta didattica.

Certamente si può fare poco, in un periodo così e alle condizioni in cui può trovarsi un’università giovane di un contesto piccolo. Ma si andrà avan-ti, grazie all’intervento di quel governo regionale che già paga profumatamente il mantenimento della Facoltà di Me-dicina, che il Ministero dell’Istruzione non ha mai accreditato.

La situazione, però, non potrà esse-re mantenuta in vita artificialmente in eterno.

Lo sa bene il Governatore Iorio, che in tempi pre elettorali certo non può permettersi lo scherzetto di veder ridi-mensionata l’università della regione.

E infatti è lui stesso a chiedere al governo di non dimenticare che i tagli di oggi servono per diventare i nuovi investimenti di domani.

Per questo ha scritto al ministro Gel-mini, affinché tenga conto dello sforzo che il Molise sta compiendo per stan-ziare idonei finanziamenti nazionali di supporto al protocollo.

Sperando che il deputato “molisa-no” Silvio Berlusconi se ne ricordi.

Stefano ricci

Partorisce e poi muore

InFluEnzA A/Acquaviva

Un bambino atteso e desiderato sino a rischiare la maternità a

38 anni, quasi al limite.Ma il bimbo, nato il 16 febbraio,

non lo ha neanche potuto abbrac-ciare. E’ morta colpita dal virus dell’influenza A, o H1N1.

Si tratta di una puerpera, origina-ria di Adelfia, in provincia di Bari, alla 29esima settimana di gravidan-za, trasportata di urgenza al Miulli di Acquaviva (Ba) per via di una brutta polmonite.

E’ il 15 febbraio. Viene ricove-rata in rianimazione. I medici de-cidono di salvare il bambino. Av-viano una terapia per consentire la formazione dei polmoni. Il 16 feb-braio lo fanno nascere con un parto cesareo.

Poi effettuano un prelievo dalla faringe della mamma perchè hanno un sospetto che viene confermato.

La donna è stata colpita dal virus dell’influenza A.

Si chiede l’intervento del San Raffaele di Milano e delle Molinet-te di Torino dotate della macchina Ecmo per l’ossigenazone extra cor-porea.

La macchina arriva dal capoluo-go piemontese con un aereo milita-re che atterra il 25 febbraio nell’ae-roporto di Gioia del Colle (Ba).

Dieci medici assistono la donna ma non c’è niente da fare.

Colpita da una crisi cardiaca, la neo mamma muore sapendo che il suo bimbo sta bene.

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8 5 Marzo 2011

udINESE - bARI28ª GIornAtA

(6/3, Stadio “Friuli” di Udine, ore 15)TV: -

ULTIMo TUrNoBari-Fiorentina 1-1

ProSSIMo TUrNoMilan-Bari (13/3/‘11)

CLaSSIFICaUDINESE

47 punti (5° posto)

BarI16 punti (20° posto)

ProBaBILI ForMazIoNIUdinese (3-5-2): Handanovic; Benatia, Zapata, Domizzi; Isla, Pinzi, Inler, Asamoah, Armero; Di Natale, Sanchez.All.: Guidolin

Bari (4-3-2-1): Gillet; A.Masiello, Glik, Rossi, Parisi; Donati, Codrea, Gazzi; Huseklepp, Ghezzal; Castillo.All.: Mutti

LEccE - ROMA28ª GIornAtA

(4/3, Stadio “Via del Mare” di Lecce, ore 20:45)TV: -

ULTIMo TUrNoBrescia-Lecce 2-2

ProSSIMo TUrNoLecce-Bologna (13/3/‘11)

CLaSSIFICaLECCE

28 punti (17° posto)

roMa43 punti (6° posto)

ProBaBILI ForMazIoNILa partita Lecce-Roma si è già disputata nella giornata di ieri.La gara è terminata in un momento successivo all’orario di stampa di Sud Italia News e pertanto non è stato possibile pub-blicarne il risultato.Maggiori dettagli riguardo questa partita li potete trovare sul Corriere Canadese.

Matera, passo falso a brindisi

rISULTaTI 21a GIorNaTa (C)Avellino-Fondi 1-1Aversa Normanna-Trapani 1-2Brindisi-Matera 1-0Campobasso-Isola Liri 1-1Latina-Pomezia 0-0Milazzo-Melfi 2-1Vibonese-Catanzaro 2-0Vigor Lamezia-N.Mugnano 1-3

CLaSSIFICa1 Latina 442 Trapani 413 Milazzo 374 Neapolis Mugnano 355 Aversa Normanna 346 Avellino 337 Pomezia 338 Matera 319 Melfi 2610 Vigor Lamezia 2611 Fondi 2512 Brindisi 2513 Isola Liri 2114 Campobasso 2015 Vibonese 1516 Catanzaro -2

ProSSIMo TUrNoCatanzaro-Vigor Lamezia; Fondi-

Aversa Normanna; Isola Liri-Milaz-zo; Matera-Vibonese; Melfi-Latina; Neapolis Mugnano-Brindisi; Pome-zia-Avellino; Trapani-Campobasso.

Il barletta si tira sue spera

rISULTaTI 25a GIorNaTa (B)Barletta-Siracusa 1-0Benevento-Cosenza 3-1Cavese-Pisa 0-1Foggia-Gela 2-2Foligno-Ternana 0-0Lucchese-Taranto 0-1Nocerina-Atletico Roma 2-1Viareggio-Juve Stabia 0-2Virtus Lanciano-Andria Bat 1-0

CLaSSIFICa1 Nocerina 582 Benevento 463 Juve Stabia 414 Atletico Roma 405 Taranto 386 Foggia 357 Virtus Lanciano 358 Siracusa 359 Lucchese 3410 Andria Bat 2811 Gela 2712 Ternana 2713 Cosenza 2614 Foligno 2615 Pisa 2616 Barletta 2617 Viareggio 2618 Cavese 20

ProSSIMo TUrNoAndria Bat-Foggia; Atletico

Roma-Viareggio; Cavese-Barletta; Cosenza-Nocerina; Gela-Juve Sta-bia; Pisa-Lucchese; Siracusa-Foli-gno; Taranto-Benevento; Ternana-Virtus Lanciano.

pro2/pari per il Campobassopro1/Foggia, pari e rissa

SErIE D/Scialbo 0-0 casalingo nel derby salentino

Il Nardò s’incepparISULTaTI 28a GIorNaTa (F)

Atessa Val di Sangro-Venafro 1-1Atl.Trivento-Miglianico 1-0Bojano-Rimini rinviataJesina-R.Curi Angolana 2-1Luco Canistro-Cesenatico 2-2O.Agnonese-Fossombrone rinviataReal Rimini-Sambenedettese 1-1Recanatese-Teramo 3-1Santarcangelo-Forlì 3-1Santegidiese-Civitanovese 1-0

CLaSSIFICaTeramo 58 punti; Santarcangelo

54; Rimini 53; Forlì, Jesina 45; San-tegidiese 44; Real Rimini 42; R.C. Angolana 40; Civitanovese 39; Reca-natese, Atl.Trivento 38; Sambenedet-tese 37; Luco Canistro 34; Atessa Val di Sangro 32; O.Agnonese 31; Vena-fro 30; Miglianico 26; Cesenatico 22; B.Fossombrone 21; Bojano 8.

ProSSIMo TUrNoB.Fossombrone-Atessa Val di

Sangro; Cesenatico-Santegidiese; Civitanovese-Bojano; Forlì-Jesina; Luco Canistro-Real Rimini; R.Curi Angolana-Miglianico; Rimini-O.Agnonese; Sambenedettese-Reca-natese; Teramo-Atletico Trivento; Venafro-Santarcangelo.

rISULTaTI 25a GIorNaTa (H)Angri-Battipagliese 0-2Boville Ernica-S.Antonio Abate 0-1Francavilla Fontana-F.Murgia 0-2Gaeta-Arzanese 2-0Ischia-Fortis Trani 0-3Nardò-Virtus Casarano 0-0Ostuni-Grottaglie 0-1Pisticci-Capriatese 0-1Pomigliano-Francavilla in Sinni 2-1

CLaSSIFICaArzanese 54 punti; Gaeta 48;

Pomigliano 47; Nardò 45; Virtus Casarano 43; F.Murgia 38; Fortis Trani 36; Ischia 34; Grottaglie, Capriatese, Boville Ernica 33; S.Antonio Abate 31; Francavilla in Sinni 29; Pisticci 28; Battipa-gliese 27; Angri 24; Francavilla Fontana 19; Ostuni 12.

ProSSIMo TUrNoArzanese-Pisticci; Battipa-

gliese-Fortis Trani; Capriatese-Ischia; Fortis Murgia-Gaeta; Francavilla in Sinni-Angri; Grottaglie-Pomigliano; Ostuni-Boville Ernica; Sant’Antonio Abate-Nardò; Virtus Casarano-Francavilla Fontana.

PuGLIESErISULTaTI 29a GIorNaTaTricase-Terlizzi 0-0; Castella-

na-San Paolo Bari 0-2; Copertino-Maruggio 2-2; Fasano-Lucera 0-1; Manduria-Sogliano 0-0; Manfredo-nia-Cerignola 1-0; Martina-Bisceglie 1-1; Racale-Monopoli 1-3; Locoro-tondo-Vieste 1-1.

CLaSSIFICaCerignola, Martina 57; Bisceglie 52;

Monopoli 48; Locorotondo 46; Terlizzi 44; Vieste 43; San Paolo 41; Copertino, Fasano 39; Tricase 37; Racale 36; So-gliano 33; Manfred. 32; Castellana 30; Lucera 24; Maruggio 23; Manduria 19.

ProSSIMo TUrNoCerignola-Bisceglie; Tricase-Loco-

rotondo; Vieste-Castellana; Monopoli-Martina; Lucera-Racale; Maruggio-Fasano; San Paolo Bari-Copertino; Sogliano-Manfredonia; Terlizzi-Man-duria.

LucANArISULTaTI 25a GIorNaTaAvigliano-Picerno 0-2; B.Pleiade-

Moliterno 1-1; Murese 2000-Miglionico 3-1; Policoro-Cristofaro 0-2; Real Tolve-Atella V. 1-1; Valdiano-Pietragalla 1-0; Viggiano-Potenza 0-2; Vultur-Ferrandi-na 2-1. Riposo: Tanagro.

CLaSSIFICaCristofaro 53; Atella V. 42; Tanagro

40; Viggiano 37; Valdiano 36; Pietragal-la 35; Murese 2000, Real Tolve, Potenza 33; Picerno 29; Avigliano 28; B.Pleiade, Policoro, Moliterno 27; Ferrandina, Vul-tur 19; Miglionico 17.

ProSSIMo TUrNoAtella V.-Murese 2000; Picerno-Real

Tolve; Tanagro-Moliterno; Ferrandi-na-B.Pleiade; Miglionico-Vultur; Pie-tragalla-Avigliano; Potenza-Policoro; Viggiano-Valdiano. Riposo: Cristofaro.

EccELLENzA

PuGLIESErISULTaTI 25a GIorNaTa (a)Asc. Satriano-Canosa 1-2; Casamassi-

ma-San Severo 1-1; Minervino Murge-Bi-tonto 1-1; Noicattaro-Corato 1-1; Polimnia-Torremagg. 0-0; Altamura-Rutiglianese 1-1; Barletta-Mola 3-3; Santeramo-Valen-zano 2-2; Molfetta-N.Andria 0-1.

CLaSSIFICaCorato 56; Canosa 51; Bitonto 48;

S.Severo 46; Altamura 44; Rutiglianese 42; Torremagg. 41; Noicattaro 40; Casamassi-ma 39; Andria 35; Mola 33; Polimnia 31; A.Satriano 30; Barletta 23; Minervino 20; Santeramo 18; Valenzano 15; Molfetta 3.

ProSSIMo TUrNoCorato-A.Satriano; Mola-Minervino;

Canosa-R.Barletta; Torremaggiore-Ca-samassima; Bitonto-Altamura; N.Andria-Polimnia; Rutiglianese-Santeramo; S.Severo-Valenzano; Molfetta-Noicattaro.

rISULTaTI 25a GIorNaTa (B)Botrugno-Toma Maglie 1-1; Gallipoli-

Fragagnano 1-1; L.Mariano-Crispiano 0-2; Massafra-Martano 1-2; Mesagne-Mottola 1-3; Novoli-B.Brindisi 2-2; Galatina-Leporano 3-1; Carosino-Alberobellonoci 2-1; San Cesario-Real Squinzano N.D.

CLaSSIFICaT.Maglie 57; Galatina 52; Mottola 48;

Botrugno 46; Gallipoli 45; Crispiano 40; Leporano 39; Carosino 36; Massafra 30; Martano 29; Mesagne 28; B.Brindisi 27; Novoli, Alberobellon., L.Mariano 25; Fra-gagnano, S.Cesario 22; Real Squinzano 7.

ProSSIMo TUrNoAlberobellon.-S.Cesario; B.Brindisi-T.

Maglie; Crispiano-Galatina; Fragagna-no-Mesagne; L.Mariano-Carosino; Lepo-rano-Novoli; Martano-Botrugno; Motto-la-Massafra; Real Squinzano-Gallipoli.

LucANArISULTaTI 23a GIorNaTa

A.Potenza-Scanzano 0-1; Balvano-Real Irsina 1-0; Bella C.-Montescaglioso 3-0; Bernalda-Rotondella 2-1; Cancellara-Tur-si 2-0; Grottole-Pignola 1-2; Pescopagano 1926-Lagonegro 2-0; Santarcangiolese-Varisius 1-0.

CLaSSIFICaScanzano 63; A.Potenza 52; Pignola

43; Bernalda 38; Cancellara 36; Pescopa-gano 34; Real Irsina 33; Santarcangiolese 32; Rotondella, Tursi, Balvano 24; Lago-negro, Grottole 22; Montescaglioso 21; Varisius 20; Bella C. 19.

ProSSIMo TUrNoA.Scanzano-Balvano; Montescaglioso-

Grottole; Real Irsina-Pescopagano 1926; Rotondella-Cancellara; Lagonegro-A.Po-tenza; Santarcangiolese-Bella C.; Pigno-la-Tursi; Varisius-Bernalda.

PROMOzIONE

“Sono sorpreso dal clamore che ha suscitato la decisione del

signor Morganti di annullare la rete dell’attaccante bresciano Caracciolo. E’ una polemica esagerata. Anche se non tirati in causa direttamente, sen-to la necessità di difendere la dignità della società che rappresento, che ha conquistato tutti i suoi punti sul cam-po, sudando in ogni partita”.

Lo dice il massimo dirigente del Lecce, Pierandrea Semeraro, sulla ‘querelle’ nata alla fine della gara di domenica scorsa contro il Brescia, che minaccia di sfociare in una inter-rogazione parlamentare dei deputati bresciani della Lega Nord, su input del presidente della Provincia, Da-niele Molgora.

“E’ una polemica esagerata - ri-badisce Semeraro - e mi pare inop-portuno parlare di interrogazione parlamentare. Penso sia il caso che i parlamentari si occupino dei pro-blemi reali del Paese e non sfruttino questioni calcistiche per richiamare su se stessi l’attenzione dell’opi-nione pubblica, per trasformare un semplice problema di calcio in una questione politica, parlando di com-plotti tesi a favorire il Sud a danno

lECCE/Semeraro sul gol annullato al Brescia

Polemica inutiledel Nord”.

“Anche noi, a volte, ci siamo la-mentati - sottolinea Pierandrea Se-meraro - di torti arbitrali, ma mai fino a questo punto. Non vorrei che questa situazione fosse usata ad hoc per cercare di influenzare le future direzioni arbitrali, cosa che peraltro ritengo improbabile. Lasciamo lavo-rare con la massima serenità la clas-se arbitrale e concentriamo tutte le energie sul campo da gioco”.

Non sono mercenario

BArI/parla Barreto

Il brasiliano del Bari Vitor Barreto è tornato ad allenarsi sull’erba dell’an-

tistadio e in conferenza stampa al San Nicola ha risposto alle polemiche che lo hanno coinvolto negli ultimi mesi, tra-scorsi tra Udine e Barcellona per curare un infortunio muscolare.

“Non faccio previsioni sui tempi del mio rientro - spiega il carioca - Mi sono fatto male due volte, una per anticipare i tempi, quindi ora vado con calma fino a che non starò al top”. Il puntero ha poi rac-contato la sua versione sul trasferimento fantasma alla Fiorentina, vero giallo del mercato di riparazione: “La vera versione la so solo io. Da quando sono andato via da Bari non ho mai parlato con nessuno. Non ho mai detto di voler andare via; cre-do di non aver neanche mai detto di voler rimanere per sempre qui. Chiunque ha de-gli obiettivi nella vita”.

“Se avere degli obiettivi nella vita si-gnifica essere mercenari - ha detto ancora - allora siamo tutti mercenari. Io adesso penso al Bari e a recuperare per bene per aiutare i miei compagni. A giugno si ve-drà”.

“Per quanto riguarda la dinamica delle visite mediche a Firenze - ha aggiunto - lo staff viola sapeva che ero infortunato. All’ultimo momento il direttore Ange-lozzi mi chiamò per farmi sapere che il presidente Matarrese aveva fermato tut-to...”. Infine una battuta sull’impegno dei pugliesi domani al Friuli: “L’Udinese? E’ una gara dura - ha concluso - ma nel cal-cio tutto è possibile. Dobbiamo cercare di fare risultato o comunque di portare a casa almeno un punto”.

Il Football Brindisi 1912 è al 100% nelle mani di Antonio Pupino,

dopo il passaggio del restante 2% delle azioni che era ancora di Vitto-rio Galigani: una condizione senza la quale il sindaco di Brindisi Do-menico Mennitti aveva fatto sapere che non avrebbe incontrato l’attuale presidente per trovare una soluzione alla gravissima crisi economica in cui versa la società.

In realtà, i margini di manovra non sono molti.

Tra stipendi ai giocatori e debiti verso i fornitori si parla di passività che oscillano sui due milioni di euro.

Ad ogni modo, formalizzato il pas-saggio, ora Pupino dovrebbe prendere appuntamento con il sindaco Mennit-ti, dal quale si attende un aiuto.

Certamente non economico perché il Comune non può darne. Si tratta più che altro di trovare persone che si aggreghino alla società, che la rilevi-no che la sponsorizzino.

Si sa anche che Pupino ha incon-trato i vecchi patron del Brindisi, i fratelli Barretta, nei confronti dei quali è debitore e da loro avrebbe ricevuto assicurazioni per quanto ri-guarda le cambiali non pagate.

Gli avrebbero chiesto di pensare a salvare il titolo. Il resto lo avrebbe-ro regolato in seguito. Ma salvare il titolo senza sostegni esterni non sarà facile.

E Pupino da solo, ovviamente, non ce la può fare.

Pamela Spinelli

Ora pallaal comune

BrInDISI/la crisi societaria

Pierandrea Semeraro